Grande affluenza per le date OPEN DAY alla scuola dell’infanzia “F. Morvillo” di Civitanova Alta, svoltesi nelle scorse settimane. Tanti bambini con le loro famiglie hanno potuto “toccare con mano” la realtà della scuola, visitando la struttura e frequentando alcune delle molteplici attività proprie dell’offerta formativa dell’Istituto.
La scuola, infatti, lontana dal traffico cittadino, è dotata di un ampio giardino attrezzato e di un grande parcheggio. All’interno, nel corridoio si affacciano 5 ampie aule con adiacenti i bagni, un ampio salone luminoso per attività di intersezione, ludiche e attività teatrali, una sala mensa, una ricca palestra per le attività motorie e un’aula dotata di LIM per attività innovative e tecnologiche.
La scuola offre ogni anno diversi progetti tra cui un progetto per l’apprendimento della lingua inglese “Let’s go”, unico per la sua completezza e rivolto a tutti i bambini iscritti per favorire, con giochi e musica, l’avvicinamento e l’apprendimento della lingua; il progetto “Filosofia per bambini” finalizzato ad educare allo “stare nel mondo”, il cui ’obiettivo ultimo è che i bambini, con le loro competenze e le loro multiple intelligenze, sappiano far da sé, interagendo in autonomia: l’esercizio della capacità di ascolto e di pensiero critico, in concreto, diviene strumento da utilizzare, ad esempio, nel dividersi una scatola di colori.
Sempre presenti progetti dedicati all’accoglienza intesa nel più ampio significato e alla continuità sia in entrata con i nidi che in uscita con le scuole primarie; progetti di psicomotricità con esperti di discipline motorie e attività con esperti esterni. Ultima, solo per data di presentazione, è stata la lezione di pattinaggio svolta con la società Roller di Civitanova che ha illustrato, in diversi pomeriggi, la sottile arte dell’equilibrio sui pattini.
Per chi si fosse perso l’occasione di conoscere una realtà innovativa e sempre in crescita ricordiamo che la scuola è aperta su appuntamento per essere visitata e le iscrizioni sono ancora aperte fino al 31 gennaio 2020.
Il Comune di Macerata sta procedendo all'abbattimento di essenze arboree protette in via Annibal Caro e in via Pesaro a seguito di una disposizione proveniente dalla Prefettura di Macerata volta alla salvaguardia dell’incolumità pubblica e privata.
Le Ferrovie dello Stato, infatti, avevano infatti sollecitato gli abbattimenti perché le piante si trovano a una distanza non a norma rispetto alla rotaia più vicina con il rischio di creare problemi alla sicurezza e alla regolarità della circolazione ferroviaria in caso di condizioni meteo avverse. Una eventualità che avrebbe generato la violazione della normativa in materia di circolazione ferroviaria.
Rinnovare il bollo auto alle Poste è semplice, veloce e sicuro. Anche quest’anno, infatti, i cittadini della provincia di Macerata potranno usufruire del servizio di Poste Italiane che permette di pagare il bollo auto in qualsiasi Ufficio Postale della provincia comunicando semplicemente all’operatore i dati relativi al pagamento (Regione/Provincia Autonoma di residenza, Targa/Telaio, Tipo veicolo ed eventuale riduzione) senza preoccuparsi di calcolare l’importo dovuto e senza compilare alcun modulo.
Specificando anche la data di scadenza e i mesi di validità del pagamento, inoltre, sarà possibile regolarizzare anche le posizioni riferite alle annualità precedenti che non risultano saldate.
Tutti i 93 sportelli postali della provincia di Macerata, infatti, hanno la possibilità di collegarsi direttamente con l’archivio delle tasse automobilistiche e conoscere in tempo reale l’importo del bollo auto comprensivo di eventuali more e interessi.
Il versamento della tassa automobilistica in scadenza il prossimo 31 gennaio può essere effettuato in contanti, con la carta Postamat o Postepay, con Carte di Credito del circuito Vpay e Maestro e con Carte di Credito Visa, Mastercard e American Express.
È possibile inoltre utilizzare il sito di Poste Italiane. Il servizio è disponibile per i correntisti BancoPosta e i titolari di carte PostePay, ma anche per gli utenti registrati al sito www.poste.it.
Nella Giornata della Memoria, non va dimenticata la presenza di campi di concentramento anche nel territorio della provincia di Macerata. In particolare, il campo di prigionia PG53, posta militare 3300, erroneamente collocato dalla documentazione dell'epoca in località Urbisaglia, era situato al centro di Sforzacosta e gestito dal IX Corpo d'Armata del Regio Esercito.
Classificato come "Campo di prigionia per prigionieri di Guerra", venne istituito nel 1942, a seguito della trasformazione di un'azienda che si occupava di manifattura tabacchi. In un primo tempo fu destinato ad accogliere prigionieri militari anglo-americani (sottoufficiali e di truppa), per poi contenere anche quanti furono vittime dei rastrellamenti effettuati prevalentemente dalle SS. Moltissimi giovani vennero spediti dal campo 53 di Sforzacosta in Germania, una deportazione che per moltissimi fu l'ultimo viaggio. Un viaggio da cui non fecero mai ritorno.
I primi detenuti nel campo furono militari inglesi, fatti prigionieri nelle azioni di guerra. Il campo fu destinato ai soli prigionieri militari fino alla fine del 1943, per poi essere chiuso. Nel 1944 fu riaperto accogliendo come primi prigionieri dei tolentinati, i nati dal 1914 al 1925, che vennero rastrellati nella città in una notte dell'aprile del 1944 da parte del comando SS italiano alle dirette dipendenze del Ten. Malaga. Il commando, in un'azione dimostratva, si riversò sulla piazza di Tolentino e, con la scusa di catturare renitenti e disertori, catturarono moltissimi uomini in età da lavoro che vennero rinchiusi nel campo di prigionia dopo un interrogatorio piuttosto superficiale.
Dopo l'8 settembre, il campo iniziò a riorganizzarsi e gli occupanti furono divisi in tre categorie: abili al lavoro in Germania, abili al lavoro in Italia, non abili al lavoro. Nella terza categoria rientrarono in pochissimi e furono inviati alla prigionia libera nei campi di internamento presenti in provincia; gli abili al lavoro in Germania furono inviati ai campi di concentramento tristemente noti e pochissimi fecero ritorno.
Tale selezione colpì anche gli internati e le internate delle strutture maceratesi che vennero raccolte dai nazisti a Sforzacosta, 58 ebrei di Urbisaglia, 19 internate di Petriolo e 50 internate di Pollenza.
Con l'avvicinarsi del fronte, il campo iniziò la dismissione. I materiali e i molti prigionieri presenti, iniziarono ad essere smistati al campo di Suzzara, centro di concentramento per l'invio in Germania.
Il campo fu bombardato nel maggio del 1944, un'azione importante che causò numerosi morti tra i detenuti ma permise a molti di fuggire. Il comando delle SS italiane effettuò a seguito molti rastrellamenti per recuperare i fuggitivi e riuscirono a racimolarne un centinaio che furono nuovamente rinchiusi. Tuttavià il fronte in continuo avvicinamento fece sì che le forze tedesche abbandonassero il campo in direzione nord portando con sé molti prigionieri che, lungo il cammino, giudicati inutili fardelli, vennero sommariamente abbattuti.
I detenuti rimasti, controllati da fascisti subentrati alle forze nazi-italiane, iniziarono a tentare fughe con sempre maggior frequenza, fughe che molte volte erano fiancheggiate da guardie fasciste che agevolavano le evasioni. Una situazione di caos è raccontata anche dal tipografo Mario Marucci, uno degli ultimi a fuggire: "Le fughe si verificavano a ritmo sempre più intenso. Eravamo rimasti uno sparuto gruppo. Bastò un significativo sguardo del fascista di guardia, compiacente quanto timoroso di ciò che poteva accadergli dopo l’arrivo imminente degli alleati e anch’io mi ritrovai solo e libero sulla strada di casa, verso la libertà" (A.N.P.I. 2003, p.123).
Il tabacchificio di Sforzacosta, divenuto oramai campo di concentramento, rimarrà tale sino alla fine del conflitto mondiale quando, al pari del campo di concentramento di Monte Urano, fu acquistato da un privato.
Da prima trasformato in una fabbrica di calzature, terminerà la sua esistenza negli anni 2000 continuando poi - con rivisitazioni e modifiche - ad ospitare alcune attività commerciali, un ristorante ed una sala giochi.
Il campo ebbe sempre un significativo numero di internati, passando dai 5500 detenuti censiti il 30 novembre del '42 ai 7250 nel marzo del 1943 e - nonostante le condizioni di reclusione fossero state decisamente migliori di altri campi - rappresenta un pezzo di quella orribile pagina di storia chiamata guerra.
(immagini: Rete/eclettico.org)
“Solo quando mia madre è morta, ho capito la vera sofferenza della sua vita. Ho capito come lei avesse vissuto una vita morta, perché si vergognava di vivere e di essere sopravvissuta”.
A parlare e a scuotere le coscienze della platea nel Giorno della Memoria è Miriam Jaskierowicz Arman, figlia di una coppia ebrea ortodossa sopravvissuta alle atrocità del campo di Bergen-Belsen e testimone di seconda generazione. L’occasione è stato il seminario “Tenere viva la memoria nel processo di pace: in memoria di Piero Terracina” che ha aperto la rassegna artistica e culturale "Lo scrigno della memoria", organizzata dall’Università di Macerata per il coordinamento di Clara Ferranti nell’ambito della Rete Universitaria della Memoria in collaborazione con l’Associazione Controvento-Aps e la Rivista “Nuova Ciminiera” e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Israeli, delle Comunità Ebraiche di Ancona e Parma, della Prefettura di Macerata, della Universal Peace Federation e della Women’s Federation for World Peace e il sostegno dell’Assemblea Legislativa delle Marche.
Le storie dei genitori di Miriam costituiscono la sua memoria e la sua responsabilità che ha provato a trasmettere ai ragazzi in ascolto: “Cerco di dare a voi un pezzo di quello che sono io, della mia eredità perché anch’io non ci sarò per sempre e a voi sta il compito di andare avanti e portare il messaggio della pace, dell’amore, della memoria. Non si deve odiare per nessun motivo, ma si deve cercare un incontro, una parola, un amore per l‘essere umano, capire cosa vuol dire la vita di un essere umano e il male che un essere umano è capace di fare”.
E poi, intervenuta Maria Gabriella Mieli, vice presidente del Women’s Federation for World Peace e responsabile relazioni esterne presso Upf Italia, che ha sottolineato l’importanza di testimonianze come quelle di Miriam. “Abbiamo visto quanto sia forte avere una consapevolezza di quello che è successo e di quanto sia importante per creare una cultura della pace. A me interessa sottolineare come costruirla e in che modo ognuno di noi può contribuire cominciando proprio da se stessi, dal proprio impegno personale”.
Il rettore Francesco Adornato ha evidenziato l’importanza della memoria e il ruolo dell’Università nella sua trasmissione. “È importante celebrare la memoria e anche coltivarla. Il nostro ateneo umanistico lo fa aumentando nei nostri studenti la loro consapevolezza e mostrando quanto la memoria sia costruttrice di pace. Noi educhiamo anche alla partecipazione, alla democrazia e al rispetto della dignità mettendo la persona al centro dell’universo”.
Standing ovation al teatro "Camillo Ferri" di Montecassiano per lo spettacolo messo in scena dal Liceo Artistico di Macerata con la regia di Fabiana Vivani, in occasione della "Giornata della memoria".
La manifestazione teatrale, fortemente voluta e patrocinata dall'Anpi e dal Comune di Montecassiano, si è tenuta ieri pomeriggio in un teatro gremito di pubblico che non si è risparmiato nell'applaudire i dodici studenti dell' Artistico (Giulia Lattanzi, Lorenzo Mehemet, Diego Polverini della classe 4°D; Joselyn Mergnani, Emily Moretti della classe 4°E; Erika Marchionni, Vincent Missere, Arianna Veroli della classe 5D; Frida Hassmer, Veronica Lelli della classe 5°B), la regista, la professoressa Calistri e i docenti professori Bozzi, Antonini e la classe 5° D che hanno curato tutto l'allestimento delle scenografie multimediali.
La drammaturgia, nata da un ensamble di poesie, testi di prosa e canzoni, tratti da opere e testimonianze di vittime della Shoah (Primo Levi, Anna Frank, Liliana Segre, Elie Wiesel, Joyce Lussu, Emilio Lussu, Francesco Guccini, Williams Pharrel), costruita con grande professionalità dalla regista Vivani e recitata dai giovani allievi con forza interpetrativa e partecipazione emotiva, hanno commosso il pubblico, coinvolgendolo in un immaginario viaggio di deportati verso il lager.
"Il progetto nasce con l'obiettivo di risvegliare una coscienza che sembra assopirsi e una memoria che non deve essere obliata perchè ciò che è stato sembra riaffacciarsi con nuovo vigore".
Queste le parole della mail scritta dalla professoressa Calistri alla senatrice Liliana Segre, la quale, tramite la sua segretaria, ha risposto esprimendo parole intrise di sentimento di "gratitudine per l'impegno profferto e le iniziative di adesione ai valori della Memoria".
Sul palco poi sono saliti il Dirigente Scolastico professor Claudio Mengoni che ha ringraziato i ragazzi, la regista e i docenti per il prezioso lavoro svolto e le istituzioni (il Comune di Montecassiano e l'Anpi) che hanno permesso la riuscita della rappresentazione, il Sindaco Leonardo Catena e il Presidente dell'Anpi Doriana Fogante che hanno sottolineato l'importanza di tali eventi che hanno lo scopo, in un'epoca in cui riaffiorano sentimenti di odio razziale, di riaccendere la coscienza critica, sottolineata anche dalla frase finale dello spettacolo, proiettata dai video posti sul palco "Ciò che ci rende banali è l'estinzione della coscienza".
Sabato 1 febbraio ci saranno due repliche alle 9.00 e alle 11.00 presso il teatro Don Bosco di Macerata per gli studenti del Liceo ed alcuni ospiti illustri.
Un uomo, di nazionalità cinese, è stato trovato senza vita all'interno della propria abitazione in via Giovan Battista Velluti, nella frazione di Piediripa (Macerata), dai sanitari del 118 nel primo pomeriggio odierno. A dare l'allarme sono stati i conoscenti, preoccupati nel non vederlo da alcuni giorni. Stando ai rilievi svolti, sembrerebbe essersi trattato di una morte naturale, ma spetterà agli esami autoptici indicare con precisione causa, orario e data del decesso che dovrebbe risalire a giorni antecedenti il ritrovamento odierno.
Tragedia a Sforzacosta nel primo pomeriggio odierno. L'ingegnere Alberto Gigli, mentre percorreva con la sua auto (una Bmw di colore chiaro) via Nazionale attorno alle ore 15:15, ha accusato un malore alla guida in prossimità del ristorante "La Scaletta". Una volta scattato l'allarme, i sanitari del 118 sono prontamente accorsi sul posto, con un'ambulanza e un'automedica.
Le manovre di rianimazione praticate non sono servite: non si è potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Da una prima ipotesi sembra si sia trattato di morte naturale. Presenti, per svolgere i rilievi del caso e direzionare la circolazione stradale, gli agenti della Polizia.
Gigli è stato uno storico dirigente della Provincia di Macerata.
La Paoloni si ferma sul più bello e rimane con l’urlo di gioia strozzato in gola dopo aver quasi completato una rimonta epica nel match disputato sabato contro la capolista M2G Group Bari; squadra solida quella barese che, grazie ad un gioco basato su delle percentuali di ricezione “mostruose” (45% di perfette e 68% di positive), riesce a scappare via sullo 0-2 ma la Paoloni si è dimostrata per l’ennesima volta dura a morire ed è riuscita a far suo un terzo set entusiasmante riuscendo a condurre gran parte del quarto parziale fino al 21-20 quando un attacco di Tobaldi, toccato nettamente dal muro pugliese e che avrebbe valso il 22-20 per i locali, non viene visto dalla coppia arbitrale (anche questo, purtroppo, fa parte del gioco) consegnando la parità a quota 21 agli ospiti che, guidati dal trio delle meraviglie Cernic, Grassano e Persoglia, sono riusciti a spuntarla 24-26 conquistando l’intera posta in palio.
Un ringraziamento particolare va ad un pubblico accorso numerosissimo alla Marpel Arena per sostenere i propri beniamini che avrebbe meritato sicuramente di vedere un altro set disputato dalle due formazioni le quali hanno regalato spettacolo per ben due ore.
Il match: coach Bernetti schiera all’avvio la solita rosa con Larizza in cabina di regia opposto a capitan Tobaldi, Ciccarelli e Calistri schiacciatori ricevitori, Lanciani ed Orazi centrali, Leoni nel ruolo di libero; risponde Iaia con Longo al palleggio in diagonale a Petruzzelli, Grassano e l’intramontabile Matej Cernic (41 anni e bravissimo a fare ancora la differenza) in banda, Persoglia e De Tellis al centro, Rinaldi libero.
La Paoloni inizia visibilmente contratta il big match soprattutto in fase ricettiva e difensiva con Bari che non si fa pregare due volte e ne approfitta per allungare subito sul 7-11 sospinta dagli attacchi di Petruzzelli e Cernic; Ciccarelli ed Orazi riportano a -2 i biancorossi (12-14) ma due conclusioni di Grassano regalano agli ospiti di nuovo il +4 (12-16). Tre primi tempi di Persoglia mandano i pugliesi al set point (19-24) con Ciccarelli che, a muro, annulla la prima possibilità di chiudere il parziale ma, al turno di servizio successivo, manda out la propria battuta consentendo a Bari di vincere la prima frazione con il punteggio di 20-25.
Il set successivo è un incubo per i biancorossi e a parlare son sostanzialmente i dati di ricezione: 8% di perfette e 33% di positive quelle di Macerata, 64% di perfette e 86% di positive quelle dei baresi e con una ricezione così indistruttibile Longo può far girare al meglio il suo gioco d’attacco, soprattutto quello al centro con Persoglia che piazza due primi tempi micidiali che valgono il 4-8; Tobaldi e Calistri riportano in parità la Paoloni a quota 9 ma il turno al servizio di Cernic è letale per i locali che in un attimo si ritrovano sotto 9-15. Grassano dal quattro e De Tellis dal centro firmano il +7 per Bari (13-20) che può andare a conquistare il secondo parziale in tutta tranquillità con il punteggio di 16-25.
Bernetti inserisce Roberto Massei per equilibrare la ricezione ed il pubblico capisce quanto i ragazzi abbiano bisogno del loro supporto per provare a girare questa partita: salgono nettamente sia le percentuali sul primo tocco (40% di perfette e 65% di positive) che il numero di difese di petto fatte dal libero Leoni con la Paoloni che prende coraggio e comincia finalmente a giocare a viso aperto contro i forti avversari regalando spettacolo. Dopo una prima fase in equilibrio (10-10) due punti consecutivi di Orazi, sommati all’ace di Lanciani, spezzano l’ago della bilancia in favore di Macerata che allunga sul 13-10; Roberto Massei da posto quattro e Orazi al servizio firmano il +6 (19-13) ma la capolista non si arrende e pian piano recupera tutto il gap grazie ai muri di Persoglia che permettono ai baresi di pareggiare a quota 21. Il match si accende e nel rush finale la spunta la Paoloni 25-23 con l’attacco di Bernardo Calistri che riapre il match.
Sulle ali dell’entusiasmo la Paoloni spinge sull’acceleratore e Roberto Massei trova due attacchi che permettono ai locali di allungare sul 7-2; il primo tempo di Lanciani tiene a distanza gli ospiti (13-8) ma Bari non demorde e, con gli attacchi di Cernic, ritorna sotto 19-17. Tobaldi, da buon capitano, si prende carico della squadra e risponde palla su palla ma, come dicevamo all’inizio, proprio un suo attacco toccato dal muro pugliese sul 21-20, non viene purtroppo visto dai direttori di gara (come sbagliano gli atleti, possono sbagliare anche loro) ed il risultato torna in parità a quota 21 con gli animi che si inevitabilmente si scaldano (cartellino giallo per Michele Orazi); Tobaldi continua a martellare (23-22) ma due primi tempi di Persoglia permettono a Bari di capovolgere la situazione (23-24). Di Florio sbaglia il servizio (24-24) mandando le due squadre ai vantaggi ma l’attacco di Cernic ed il muro di Grassano chiudono il set 24-26 consegnando i tre punti alla capolista M2G Group Bari.
Una partita spettacolare giocata da entrambe le formazioni su altissimi livelli; i tre punti consentono a Bari di allungare in vetta alla classifica portandosi a +4 su Pineto mentre la Paoloni Macerata viene risucchiata dal gruppo rimanendo ferma a quota 22 punti.
Ora il campionato osserverà un turno di riposo e si ripartirà Sabato 8 Febbraio con i ragazzi guidati da Francesco Bernetti e Giuliano Massei che ospiteranno, alla Marpel Arena ore 18:00, il Volleyball Lucera.
Serie B – Girone E – 13° Giornata
(20-25 16-25 25-23 24-26)
Paoloni Macerata: Massei R. 3, Tobaldi (K) 18, Ciccarelli 6, Larizza 3, Gasparrini, Calistri 9, Lanciani 6, Leoni (L1), Orazi 12, Uguccioni. Non entrati: Plesca, Aguzzi, Montecchiari (L2), Persichini. All. Bernetti – Massei G.
M2G Group Bari: De Tellis (K) 8, Giorgio, Rinaldi (L), De Gennaro, Longo, Petruzzelli 12, Persoglia 21, Grassano 16, Di Florio 3, Cernic 17. Non entrati: Anselmo, Indellicati. All. Iaia – Valente
Arbitri: Candeloro Eleonora (PE) – Polenta Martin (AN)
“Non mi è pervenuta nessuna richiesta ufficiale del trasferimento del Convitto, in qualsiasi momento la preside può utilizzare le aule rimaste vuote dopo lo spostamento della Dante Alighieri, non seve nessuna comunicazione scritta”. Lo ha affermato, questa mattina, il presidente della provincia Antonio Pettinari, nel corso di una conferenza stampa, cercando di far ordine sulla questione relativa al trasferimento scuole a Macerata.
Pettinari ricostruisce la vicenda Convitto e delle altre scuole in seguito all’emergenza creata dal terremoto “Tutto è iniziato Il 30 agosto 2016 quando il sindaco Carancini è venuto da me ho dato la mia massima disponibilità e abbiamo collaborato per dare una risposta su un tema che deve avere massima attenzione, quello delle scuole e dei nostri ragazzi. Allora non sono serviti atti eppure abbiamo sistemato tutti con grande rapidità. Certo, nessuno poteva immaginare che l’emergenza sarebbe durata per anni”.
Il presidente Pettinari sulla questione delle competenze chiarisce. “Dal punto di vista giuridico– ha spiegato– il dibattito è in corso. Il Convitto costituisce un’eccezione nel panorama nazionale visto che è tra i pochi, a non avere scuole superiori al suo interno. Comunque fino al 2016 il Comune non aveva mai fatto richiesta di attribuzione di competenza alla Provincia”.
Sulle competenze si fa riferimento alla legge 142 del 1990 che attribuiva alla Provincia la competenza degli istituti superiori, poi la Legge Masini nel 1996 ha dettato più precisamente le regole: scuole superiori, tranne Accademi e Convitti. “A proposito di proprietà – ha sottolineato Pettinari - sono della Provincia i licei scientifici, gli Istituti tecnici, il liceo classico e l’agraria di Macerata. Le altre scuole sono dei Comuni, ma la Provincia gode del diritto d’uso permanente finché sarà finalizzato all’uso scolastico, il resto sono chiacchiere inutili, questi sono i fatti”.
Il presidente della Provincia, nel contempo, ha incontrato, venerdì scordo, la preside Anna Maria Marcantonelli, insieme al preside del Pannaggi Francesco Giacchetta e al capo dell’Ufficio scolastico Carla Sagretti ha comunicato la sua disponibilità a continuare ad ospitare le classi del Convitto al Pannaggi.
Poi un affondo verso il sindaco di Macerata, Romano Carancini, che, tramite un post su Facebook, ieri sera gli chiesto di scrivere quattro righe a sua firma in cui rende disponibile al Convitto il piano terra del Pannaggi”. “Non credo servisse Facebook per dirlo – ha affermato perplesso Pettinari – le pubbliche amministrazioni agiscono con gli atti e non via social, da parte mia c’è la massima disponibilità a dialogare con tutti, non ho mai guardato allo schieramento politico”.
In tutto questo tornano questioni del passato che hanno visto la contrapposizione tra i due enti. Tra queste il trasferimento del Tribunale al Pannaggi. “Ribadisco la mia contrarietà, è un volere del Comune di Macerata, non mio”.
Si è svolta questa mattina, presso la chiesa di San Giorgio a Macerata, la celebrazione del patrono della Polizia Locale San Sebastiano.
La cerimonia religiosa è stata officiata dal vescovo Nazzareno Marconi ed è stata un'occasione per celebrare il prezioso operato degli agenti, alla presenza di varie autorità civili e militari. Monsignor Marconi ha benedetto il gonfalone, simbolo della Polizia Locale.
“Il 2019 – ha detto il comandante Doria a margine della cerimonia – è stato un anno particolare che ha visto la rigenerazione del Comando con nuove assunzioni, pensionamenti, mobilità, cambio al vertice e tutto ciò ha comportato cambiamenti ma, grazie al nucleo del Corpo, c’è stata continuità. Tra le varie difficoltà ha predominato sempre la volontà costante di fare del bene alla città e alla sua comunità grazie alla folta schiera di professionisti che compone l’ufficio di Polizia locale. Un ufficio – ha proseguito il comandante – che ha condiviso fina da subito le mie idee e quelle dell’Amministrazione comunale, condivise e mai imposte. Polizia locale che ha il suo ruolo all’interno di un sistema integrato di sicurezza. Un’evoluzione da vigile urbano a operatore di Polizia locale cercando di trasmettere sicurezza alla cittadinanza, pronto a formarsi e professionalizzarsi sempre di più collaborando con l’Amministrazione, con le altre istituzioni e soprattutto con le altre forze di polizia per le attività quotidiane di rispetto della legalità”.
Tessuto sociale e commercio - Per quanto riguarda gli accertamenti anagrafici effettuati su 41.192 residenti sono stati 2.605, mentre nei settori commercio – pubblici esercizi – ispezioni e notifiche i giorni di servizio specifici per le fiere sono stati 22, 310 per i mercati del mercoledì e del sabato, 130 i controlli a esercizi commerciali e pubblici servizi e 110 anche a circoli privati, parrucchieri, e palestre, 222 gli atti notificati e 474 tra accertamenti e informazioni effettuate per conto di vari enti pubblici. In totale le pratiche gestite dall’Unità operativa servizi speciali sono state 3.424.
Polizia giudiziaria - Le informative inviate alla Procura della Repubblica sono state 25 per vari reati (querele, danneggiamenti e così via), 8 le indagini delegate per reati ambientali, 9 relativi a sinistri stradali e 17 a sinistri penali. Ventisette tra trattamenti e accertamenti sanitari obbligatori.
Ambiente - Gli accertamenti nelle aree pubbliche sono stati 737, tra questi 202 i controlli effettuati riguardanti i microchip su cani (grazie anche a un progetto sul randagismo della Prefettura) che hanno portato a 42 sanzioni mentre 348 sono state quelle per abbandono, mancato rispetto del regolamento e smaltimento con sacchetto non idoneo dei rifiuti.
Altri controlli hanno portato al rinvenimento di 1 auto in stato di abbandono e alla stesura di 5 verbali per pubblicità irregolare.
Codice della strada – Gli incidenti stradali rilevati sono stati 288 (236 nel 2018, 290 nel 2017) 95 i feriti e 1 decesso mentre più di 500 le richieste di accesso agli atti relativi a incidenti stradali.
Per quanto riguarda il sistema di videosorveglianza sono stati effettuati 129 controlli (401 le violazioni) mentre quelli tramite tele laser (velocità) sono stati 57 (77 violazioni).
Il Comando della Polizia locale ha garantito l’apertura al pubblico per 3 giorni la settimana tutti i mesi mentre più di 1500 sono state le persone che si sono rivolte agli uffici per varie richieste, monitorato attività della Customare Satisfaction, ha elaborato 2 regolamenti, quello della Polizia urbana e della Polizia Locale attualmente in fase di approvazione.
Per quanto riguarda il vigile di quartiere, il servizio è stato costante a Villa Potenza, Piediripa, Sforzacosta e quartiere Pace , dal 1° agosto anche in centro storico (minimo vengono espletati 1 controllo a settimana a quartiere) per un totale aggregato di più di 120 controlli specifici sui quartieri.
In totale i verbali per violazione dei regolamenti comunali sono stati 467, i servizi serali 115 di cui 6 controlli contro movida universitaria specifici con orario 22/04 o 0/6. Infine effettuati servizi per altri corpi Loreto (Papa) / Camerino (Papa) / Fermo (Jovanotti) / Monte San Giusto (Clown e Clown) e Mogliano (Halloween).
La celebrazione di san Sebastiano è stata anche occasione per donare alla Croce Rossa, alla Caritas e alla Curia vescovile i materiali frutto dei sequestri che gli agenti della Polizia locale hanno effettuato nel corso delle diverse attività portate a termine nel 2019. In particolare sono state consegnate 1.568 paia di scarpe confiscate durante la fiera di san Giuliano e 25 litri di olio scaturiti dal sequestro di 124 chili di olive spremute gratuitamente dall’oleificio Taccari. “È importante sottolineare – ha concluso Doria - come le attività di repressione in realtà siano servite anche per fini solidali, come nel caso di queste donazioni".
“Come al solito il PD di Macerata le decisioni le prende in famiglia anziché nelle sedi istituzionali dove non sarebbe passata l’indegna farsa dello spostamento del Convitto ai Salesiani. Il Sindaco Carancini fa la solita danza del gambero e gli assessori Ricotta e Monteverde ormai pensano solo alla campagna elettorale? Che importa tanto sono le famiglie maceratesi, come sempre, a pagarne le conseguenze”.
I leghisti Andrea Marchiori e Francesco Luciani denunciano come, secondo loro, consiglieri comunali di Macerata siano stati tenuti all’oscuro delle scelte dell’Amministrazione che prima ha avviato una trattativa sotterranea per trasferire il Convitto Giacomo Leopardi, poi tra mezze si è scagliata contro il Presidente della Provincia Pettinari.
“Perché l’Amministrazione si è concentrata solo sulle scuole alle Casermette nonostante anche la ristrutturazione del Convitto sia finanziata dal piano della ricostruzione e la costruzione della nuova scuola alle Vergini sia stata già deliberata? – chiede Luciani – E perché il sindaco Carancini e l’assessore ai lavori pubblici Ricotta per pagare il risarcimento alla Nuova Via Trento Spa hanno impegnato l’indennizzo assicurativo per i danni del terremoto?”
“Il Convitto non deve essere spostato ed i suoi studenti devono svolgere attività didattica al meglio perché non ci sono studenti di serie B, né devono essere considerati pedine insieme alle loro famiglie e a tutto il personale scolastico – conclude Marchiori – Sindaco e assessori sottoscrivano, come li obbliga il ruolo di amministratori su delega dei cittadini quel “Patto educativo di corresponsabilità” che il Convitto ha stipulato tra le diverse componenti della comunità scolastica per garantire e favorire quel ‘rispetto’ che viene meno senza quel ‘dialogo e collaborazione’ che a Macerata continua a mancare tra cittadini e istituzioni.
Nuova assemblea dell’Admo, in programma, lunedì 17 febbraio 2020 alle ore 21.00 a Macerata, presso la sede in Via Oreste Calabresi 5.
All’ordine del giorno l’elezione del nuovo responsabile della sede operativa di Macerata per il triennio 2020-2022.
“Per la partecipazione all’Assemblea i soci sono pregati di esibire la tessera dell’Associazione o un documento che ne attesti l’effettiva appartenenza”, fanno sapere dall’Admo.
Una partita senza storia quella andata in onda ieri sera al Palavirtus, le troppe assenze degli ospiti hanno di fatto derubricato la gara da "derby caldissimo" a "poco più che amichevole" anche aldilà del momento non facile dei Fochi Pollenza.
La squadra di coach Luciani si è infatti presentata con soli otto effettivi arruolabili, il nono, Riccardo Mazzoleni, in panchina per onor di firma, con assenze pesanti anche dal punto di vista tecnico e non solo numerico. La partita si è indirizzata quasi da subito, fatti salvi i primi cinque minuti malcontati, verso una contesa controllata dai maceratesi che prendevano un vantaggio in doppia cifra sin dal primo quarto per poi amministrarlo senza soverchi patemi nonostante rotazioni ampie e quintetti quasi sperimentali messi in campo da coach Palmioli.
Spettacolo comunque gradevole per il numeroso pubblico intervenuto che ha potuto anche rivedere all'opera il capitano Giacomo Cardinali e soprattutto Simone Soricetti dopo parecchio tempo passato ai box.
Ecco il commento a caldo di coach Palmioli:
"Sulla partita non c'è molto da dire, le assenze dei Fochi hanno condizionato la gara ma voglio sottolineare che il nostro approccio, fatto salvo i primissimi minuti, è stato quello giusto; sono contento sia per aver avuto la possibilità di dare spazio a chi magari in certi incontri ne ha meno sia nel vedere un Palavirtus molto affollato, parecchie delle energie che mettiamo nelle partite ci arrivano dal sostegno del pubblico e tutti ci auguriamo di averne sempre di più soprattutto in vista delle prossime delicatissime sfide. A tal proposito non posso che augurarmi di avere un tutto esaurito per la prossima gara interna, quella di sabato prossimo contro Pedaso.
La squadra di coach Saccoccia è probabilmente la meglio attrezzata del campionato, vanta almeno sette giocatori di categoria superiore ed ha da poco inserito un crack come Nico Pairone, che qui ben ricordiamo in coppia con Andres nella più bella cavalcata della storia dell'ABM. Per competere dovremo fare una partita vicino alla perfezione ed in questo l'aiuto dei nostri tifosi sarà fondamentale".
Basket Maceratese - Fochi Pollenza 77-48
Macerata: Santinelli 6, Cardinali 3, Nardi 6, Zamponi 6, Soricetti 8, Tomassini 8, Bartoli 16, Core 6, Severini 5, Illuminati 6, Centioni 2, Naspi 5. All. Palmioli
Pollenza: Tombesi 2, Gentilucci 6, Selami 4, De Marco 4, Luciani C. 10, Mazzoleni R. ne, Borsella 5, Palmieri 11, Mazzoleni G. 6. All. Luciani N.
Dopo la bella vittoria in trasferta sul difficile campo della Maury’s Com Cavi Tuscania, la Menghi cade in casa contro una squadra in forma come si è confermata l’Aurispa Alessano. I pugliesi sono andati avanti bene nei primi due set, poi Macerata ha avuto l’occasione di riaprire l’incontro al terzo ma si è fatta raggiungere e superare sul più bello. Ora testa alla sfida di Palmi, l’occasione giusta per i biancorossi di rifarsi e tornare a macinare punti.
LA CRONACA – Formazione confermata per Adriano Di Pinto, Calonico e Porcello formano la coppia di centrali, Gabbanelli è il libero poi Rizo, Nasari e Bruno, a chiudere il Capitano Monopoli. Per il coach Caporusso in campo Boswinkel, Dal Bosco e Davide Russo, il palleggiatore Chakravorti, i centrali Scardia e Catena, il libero Erminio Russo.
Partono subito forte gli ospiti , costringendo Macerata ad inseguire. Alessano allunga 13-18, poi ancora con Davide Russo fa 15-20. Provano ad accorciare Bruno e Nasari ma Dal Bosco porta i suoi sul 18-24. Boswinkel chiude il set in favore di Alessano. Il punto di Calonico apre il secondo set, poi le squadre si inseguono fino a quando gli ospiti riescono a tornare avanti, 12-15. Soffre Macerata e Alessano allunga ancora, Dante tocca sotto rete e firma il 15-18.
I biancorossi provano a recuperare e si avvicinano, Calonico alimenta le speranze sul 21-23 ma chiude tutto ancora Davide Russo 22-25. Decisivo il terzo set per i padroni di casa che dopo il solito inizio giocato punto a punto, riescono a portarsi avanti, 8-6, quando Nasari capitalizza un grande recupero di Monopoli.
Ancora Nasari porta Macerata sul 15-11. La squadra comincia ad ingranare ma subisce il ritorno degli avversari: Bruno tiene Alessano distante con l’ace che vale il 22-20, tuttavia arriva comunque il pareggio 23-23. Qualche errore di troppo di biancorossi aiuta gli ospiti a prolungare la gara fino ai vantaggi. Calonico recupera 25-25, ancora Boswinkel però regala il +2 ai suoi e la vittoria alla Marpel Arena.
Il tabellino:
MENGHI MACERATA 0 - AURISPA ALESSANO 3
PARZIALI: 18-25, 22-25, 25-27.
Durata set: 24’, 26’, 33’. Totale: 83’.
MENGHI MACERATA: Nasari 12, Porcello 5, Calonico 9, Poli, Bruno 11, Monopoli, Stella, Rizo 15, Gabbanelli. Allenatore: Di Pinto.
AURISPA ALESSANO: Russo, Ciardo, Scardia 6, Chakravorti 1, Boswinkel 17, Russo 11, Catena 8, Dal Bosco 12. Allenatore: Caporusso.
ARBITRI: Caretti e Oranelli.
Volati sul ponte dell’arcobaleno. Non ce l’hanno fatta i tre cuccioli gettati nel cassonetto dell’umido due settimane fa a Piediripa di Macerata. Ieri mattina se ne sono andati due di loro ed oggi anche il terzo ha abbandonato questo mondo. Un mondo che li ha voluti morti da quando sono venuti alla luce, da quando quella mano crudele che li ha strappati dalla loro mamma appena nati li ha buttati senza un briciolo di compassione nell’immondizia.
Con enorme impegno e sacrificio gli operatori di Meridiana Cooperativa Sociale e i volontari dell’associazione Argo hanno lottato per dare una speranza di vita ai tre cuccioli, accudendoli con amore e competenza.
“È una notizia veramente triste – commenta la presidente di Meridiana, Barbara Vittori – Eravamo consapevoli della fragilità del loro sistema immunitario date le circostanze in cui sono stati strappati alla madre, ma abbiamo sperato e la staffetta per accudirli è stata ammirevole. Vorrei ricordare – aggiunge – tutto l’impegno e l’amore che volontari ed operatori hanno messo a disposizione per far fronte a quel brutto gesto compiuto da chi, in modo vile, resta nascosto nell’anonimato di un reato”.
Ed infatti, l’uccisione di un animale da affezione è un reato sancito dal Codice penale nell’articolo 544 bis che sottolinea come “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”. Anche questa è la missione di Meridiana Cooperativa Sociale ed Argo: combattere l’abbandono degli animali e la crudeltà nei loro confronti.
“Abbiamo perso una battaglia – afferma la presidente dell’associazione Argo, Alexandra Florescu – e le vittime innocenti sono Romeo, Chanel ed Oscar. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma è difficile accettare la loro scomparsa perché ci ricorda quanto sia reale la crudeltà che hanno subito. Questo brutto, ennesimo episodio, di abbandono e violenza ci ricorda che la lotta per un mondo più civile e compassionevole è ancora lunga, ma noi non ci fermeremo e continueremo a combattere questa battaglia”.
Un pensiero speciale lo hanno voluto inviare tutti i volontari Meridiana ed Argo alle moltissime di persone che hanno contribuito al tentativo di salvare i tre cuccioli. “Siamo davvero commossi – aggiunge ancora Alexandra Florescu – dell’immenso affetto che i cagnolini hanno ricevuto, delle decine di telefonate di incoraggiamento, del latte e delle traversine donate. Tutto questo ci dà forza per sollevarci da questa sconfitta ed andare avanti”.
Ovviamente, tutto il materiale donato verrà utilizzato per future cucciolate e per i cagnolini anziani ed i cuccioli ancora presenti al canile di Macerata. “Ricordiamo che nello stesso giorno di 2 settimane fa sono stati abbandonati altre 8 cuccioli davanti al cancello del canile – ricorda Barbara Vittori – e loro fortunatamente stanno bene, 2 sono stati già felicemente adottati ed abbiamo prenotazioni anche per gli altri”.
Il lavoro di Argo e Meridiana non finisce qui, anzi, prosegue con costanza e dedizione, per promuovere una cultura del rispetto verso gli animali e l’ambiente, affinché mai più si ripetano gesti incivili compiuti in danno di animali indifesi e della collettività tutta.
Tarda ancora ad arrivare la prima vittoria della gestione Francesco Nocera. La Maceratese agguanta il pari per 2-2 al secondo minuto di recupero nel derby contro il Corridonia andato in scena all'Helvia Recina e valevole come quarta giornata di ritorno del campionato di Promozione girone B. Un successo che non riesce a cancellare la sconfitta subita nello scorso turno contro l'Aurora Treia, e mette in bilico la proprio posizione nella griglia play-off.
LA CRONACA - Il primo tempo è da dimenticare per la "Rata". Nonostante la concessione di un calcio di rigore a favore per un tocco di mano di Patacchini su conclusione di Perfetti, dal dischetto Castellano sciupa l'occasione facendosi ipnotizzare da Fall. Come nella più classica delle leggi del calcio, il gol sciupato porta al gol subito. Al 37' Lasku va a segno, gelando il pubblico di casa.
Lo stesso Lasku firma la doppietta personale ad inizio ripresa con una conclusione secca di sinistro, a concludere un batti e ribatti all'interno dell'area di rigore. Ad accorciare le distanze è Gabaldi, alla sua prima azione dopo essere entrato in campo.
Il pari definitivo lo firma Campana, che non sbaglia dal dischetto dell'area di rigore ed evita una seconda pesantissima sconfitta consecutiva.
(Foto di repertorio)
Quattro giovanissimi fermati in possesso di sostanze stupefacenti. È il bilancio dei controlli relativi alle "stragi del sabato sera" messi in campo, nella nottata scorsa, dalle autopattuglie delle Stazioni Carabinieri di Cingoli, Corridonia, Mogliano e Montecassiano, coadiuvate da una della Sezione Radio Mobile di Macerata.
Il servizio è scattato ieri sera sulle direttrici che portano verso due noti locali pubblici posti in località Valcarecce di Cingoli e Piane di Potenza di Montecassiano, dove era in corso un concerto del giovane rapper milanese Paky, con l’obiettivo di ridurre i casi di guida in stato di ebrezza alcolica o derivata dall’abuso di sostanze stupefacenti.
Al termine dei controlli, la cui intensificazione è stata voluta dal Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Macerata Roberto De Paoli, i militari della Stazione di Cingoli hanno denunciato in stato di libertà un diciottenne di Pesaro che nascondeva nelle tasche del giubbotto 14 dosi di hashish, segnalando alla Prefettura di Pesaro l’amico trovato con 1,38 grammi di hashish; mentre i colleghi della Stazione di Montecassiano hanno segnalato alla Prefettura di Macerata due giovani di Corridonia per il possesso di 1,40 grammi di marijuana.
Finisce a reti bianche la sfida tra Sarnano e Atletico Macerata, un risultato che soddisfa certamente di più gli ospiti, autori di una solida prestazione. Rimpianti in casa sarnanese per un rigore sbagliato e diverse occasioni sciupate dove la maggior fame di risultato degli ospiti ha giocato un ruolo cruciale nel fare la differenza.
La cronaca
Partono meglio i padroni di casa, ma il primo pericolo è di marca ospite con Zerani che ci prova al 14’ da calcio piazzato, la barriera si apre e devia in angolo con Liuti che tira un sospiro di sollievo. Risponde ripetutamente Maccari, prima al 17’ quando mette in mezzo una gran palla su cui nessuno dei suoi compagni riesce ad arrivare, poi al 22’ quando lanciato in profondità prova a mettersi in proprio con un buon diagonale che non inquadra lo specchio. Al 24’ l’episodio chiave del match, Lucentini cintura proprio Maccari in area di rigore, il signor Fraticelli assegna il penalty.
Dal dischetto va Okere, soluzione a incrociare e colpo di reni pazzesco di Gattari che respinge brillantemente in angolo. Alla mezz’ora ci riprovano Okere e Maccari, ma la retroguardia Atletico vigila con attenzione. Ultimo sussulto della prima frazione al 43’ con Okere che riesce in qualche modo a calciare al volo costringendo Gattari agli straordinari. Nella ripresa ci prova Micucci da calcio piazzato al 56’, ma non inquadra di poco la porta. 73’ prima grande occasione della ripresa per gli ospiti con una deviazione aerea di Gigli su angolo che finisce di un palmo sopra la traversa.
Clamorosa ripartenza sarnanese al 78’ con Tamburi che serve Micucci, il numero 10 biancoblu, dribblando, si defila sulla destra e lascia partire una rasoiata lenta, ma angolatissima che bacia la base del palo prima di spegnersi sul fondo. Micucci avrebbe la chance per rifarsi tre minuti dopo, ma da solo di fronte a Gattari si fa ipnotizzare dall’estremo difensore maceratese che salva con i piedi. Nel finale assalto all’arma bianca dei padroni di casa, che beneficiano anche dell’espulsione del neoentrato Sampaolesi, ma non riescono a superare in nessun modo la retroguardia ospite. Dopo 6 minuti di recupero il direttore di gara decreta la fine delle ostilità.
La lettera del Collegio Docenti ed Educatori del Convitto Nazionale “G.Leopardi” al sindaco di Macerata Romano Carancini in merito al possibile trasferimento della sede all'Istituto Salesiani:
"Gent.mo Sindaco,
lunedì 20 gennaio abbiamo appreso con sorpresa, direttamente dai quotidiani e, per come appare dall’articolo, per Sua dichiarazione, che si ravvisava per il Convitto la possibilità, neanche troppo remota, di un trasferimento nel prossimo futuro presso l’Istituto Salesiano.
Tale eventualità si prospettava per la sopraggiunta necessità di collocare uffici del Tribunale interessati da lavori di bonifica dell’amianto, presso parte dell’ex Pannaggi.
Da qui sono seguite da parte Sua conferme, smentite e parziali riconferme…
A questo punto, Le chiediamo di chiarire, con la Dirigenza dell’Istituto e, con impegno scritto, la Sua posizione e quella della Giunta perché questo Collegio, così come il personale del Convitto e i genitori degli alunni hanno diritto di sapere se da parte Sua e dell’Amministrazione c’è la volontà di tenere fede agli impegni presi.
Nel 2016, in seguito al terremoto, consapevoli e ben coscienti che al di là e al di sopra delle sue competenze, si è adoperato con tempestività: grazie alla Provincia che ha immediatamente ricollocato il Pannaggi in un’altra sede, rendendo disponibile quella di via Capuzi, le Scuole del Convitto hanno trovato una sistemazione dignitosa e sicura che ha consentito agli studenti di rientrare in aula quanto prima. Ricordiamo anche l’impegno messo e il tempo speso per aiutarci a trovare una sede adeguata per il Convitto… sappiamo che lo ha fatto da Primo Cittadino, per spirito di collaborazione tra Amministrazioni e non per dovere Istituzionale.
Il Suo è stato un forte atto di coscienza e responsabilità che non possiamo non riconoscerle; neanche negli anni successivi è mancato l’appoggio dell’Amministrazione per sostenere le spese della struttura … tante volte e in più sedi noi e, in primis la Dirigente Marcantonelli, lo abbiamo ricordato e riconosciuto in incontri ufficiali con le Istituzioni e, non di meno, con i genitori.
Grande è stato l’apprezzamento nostro e delle famiglie in tutte le occasioni pubbliche in cui è intervenuto ribadendo l’impegno dell’Amministrazione a ristrutturare la sede storica, forte anche del decreto per lo stanziamento dei fondi necessari e, nel contempo, dando la garanzia della permanenza delle scuole annesse al Convitto presso la sede dell’ex Pannaggi fino al rientro in Piazza Marconi.
In sintonia ci siamo “stretti” per condividere questi spazi con l’Istituto Dante Alighieri colpito anch’esso duramente dal Sisma; grazie alla collaborazione e all’accordo tra le Dirigenti, nell’interesse degli alunni, sono stati gestiti spazi condivisi. Era ampiamente noto l’uso da parte del Convitto dell’Aula Magna e nell’ultimo anno, in attesa della consegna delle nuove scuole, quello quotidiano di spazi al piano terra per attività curricolari pomeridiane.
Di concerto con l’Amministrazione e con il Suo Ufficio Tecnico, temporaneamente e in via transitoria (la consegna delle scuole prevista per settembre era slittata ma sempre imminente) alcuni alunni erano stati sistemati in aule e spazi poco adeguati, la musica d’insieme spostata in aula magna, con la necessità di smontare la strumentazione dell’orchestra dopo ogni utilizzo… questo per garantire la sicurezza degli alunni della Dante Alighieri che al contempo utilizzavano la stanza il mattino.
Sono stati mesi di disagio e sacrificio che, in silenzio e con il sorriso, la Dirigenza, docenti, educatori, personale ATA, genitori e soprattutto studenti hanno affrontato, certi, perché mai lo abbiamo messo in dubbio, che una volta conclusi i lavori alle “ex Casermette”, avremmo avuto spazi adeguati ad accogliere ragazzi che trascorrono in questa sede anche dieci ore al giorno.
Lei forse non lo immagina ma è stato grande lo stupore quando, al rientro dalle Vacanze Natalizie, genitori, studenti e docenti hanno appreso che non era stato possibile effettuare lo spostamento nelle aule ormai libere… Altrettanto grande è l’incredulità con cui abbiamo sentito vociferare di un imminente trasloco del Tribunale in quegli spazi…
Anche in quel caso la Marcantonelli ha rassicurato personale e famiglie che con determinazione chiedevano chiarimenti e valide giustificazioni; ci ha informati che presto ci sarebbe stato un incontro con il Sindaco, da lei già richiesto durante la sospensione natalizia e che, probabilmente, l’impossibilità di procedere era dovuta puramente a problemi organizzativi e alla necessità di liberare dagli arredi dell’Istituto Alighieri.
Il 9 gennaio sappiamo che ha ricevuto la Rettrice e la Vice, alle quali ha confermato la necessità di spazi per il tribunale, ma nel contempo le ha rassicurate che, avendo a cuore la questione, avrebbe fatto il possibile per valutare ogni soluzione, tanto che ha chiesto alla Dirigente Marcantonelli di farle avere quanto prima un prospetto di classi e numeri di alunni ospitati, nonché un elenco degli spazi necessari e indispensabili al funzionamento della Scuola. Solo dopo aver sentito le reali necessità del Tribunale, in termine di tempi e di superficie, avrebbe condiviso prima l’esigenza con la sua Amministrazione e subito dopo comunicato alla Dirigente quali potessero essere le proposte per una soluzione rispettosa e congrua ai bisogni degli alunni.
Sempre in quella sede aveva garantito che avrebbe ragionato in termini di immediatezza ma anche di progettualità triennale.
Questo la Dirigente ha riferito e, certa di questo, anche in sede di orientamento, ha rassicurato le famiglie raccontando del suo personale impegno e dicendo che nulla era deciso: l’unica certezza risiedeva nella necessità del Tribunale di procedere ad indispensabili interventi di bonifica dall’amianto (cosa tra l’altro nota a tutti…)
Tranquilli e sicuri che anche questa volta avrebbe mantenuto gli impegni presi, abbiamo continuato a lavorare, abbiamo chiesto ai genitori di pazientare e di attendere… abbiamo pregato di avere fiducia… e questo le famiglie, seppur in apprensione, hanno fatto.
Ora le chiediamo che cosa hanno rappresentato e che valore dare alle notizie uscite sui giornali … numerose sono state le interviste, molte Sue… partite da Lei o meglio, da quell’articolo di lunedì 20 gennaio dal quale abbiamo appreso la possibilità di uno smembramento ulteriore dell’Istituto… non sappiamo come siano andate le cose, se sia stata una sua dichiarazione o una fake news… sarebbe importante ma non è fondamentale…
A stasera c’è un’unica certezza: non abbiamo in uso il piano terra… l’ultima pec del suo Ufficio Tecnico lo vieta… avete ribadito a mezzo stampa che il Convitto dall’ex Pannaggi non si sposta ma nessuna comunicazione formale è arrivata a questa Sede.
Le scriviamo perché, nonostante tutto, nonostante l’amarezza per quanto scritto e detto, anche nei confronti della Dirigente, vogliamo avere fiducia in Lei e nella Sua Amministrazione perché al contrario di quanto si possa pensare ricordiamo, siamo consapevoli e grati per quanto ha fatto.
Tuttavia non possiamo continuare oltre nel tenere studenti in spazi poco idonei, sarebbe irrispettoso nei loro confronti e nei confronti delle famiglie che hanno pazientato con comprensione e spirito di collaborazione.
Chiediamo, nell’attesa dei lavori che verranno fatti nella sede storica, di rimanere qui, insieme e in spazi adeguati… con gli studenti che percepiscono questa come la loro Scuola e la loro Seconda Casa perché noi tutti sentiamo di essere parte di un Istituto che amiamo e per il quale lavoriamo con orgoglio e impegno, indipendentemente dalle mura che lo racchiudono.
Vogliamo per i nostri studenti una sede sicura e spazi adatti e funzionali alla loro crescita.
Chiediamo l’autorizzazione formale all’utilizzo del piano terra già dalla settimana in corso e l’impegno scritto, da lasciare a testamento alla futura Amministrazione, a far rimanere in questa sede le scuole del Convitto … fino al rientro in p.zza Marconi, nell’edificio storico di cui il Convitto ha vincolo di destinazione ad uso gratuito e perpetuo.
Per noi il Convitto non rappresenta solo un bene architettonico, è parte della nostra storia e della storia della nostra città e lì vogliamo tornare.
Gent. mo Presidente Pettinari,
ci rivolgiamo anche a Lei, che già nel 2016, in seguito al sisma, ha mostrato tanta disponibilità mettendoci a disposizione la struttura del Pannaggi; abbiamo letto delle esigenze di spazi degli Istituti Superiori e non possiamo non condividerle, tuttavia, La preghiamo di mostrare ancora una volta la sua sensibilità consentendoci di utilizzare il piano terra di questa sede fino al termine dei lavori.
Fiduciosi di una risposta certa e immediata, per il bene e nell’interesse dei Vostri cittadini,
Vi porgiamo distinti saluti".