"Grazie alla burocrazia e ad uno Stato ormai morto, mia figlia e i figli di tanti altri non hanno diritto ad avere un pediatra se non a pagamento".
Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un papà che si è visto assegnare e poi negare il pediatra "della mutua" per la sua bambina nata da poco.
"Vi scrivo perché sono indignato nei confronti della sanità maceratese, a tutela dei diritti della mia famiglia e quella di altre che versano nella mia stessa condizione". Ci chiede però la cortesia di mantenere l'anonimato. "Venendo ai fatti, sono padre di una bellissima bambina nata a dicembre 2016. Purtroppo nell’ultimo trimestre di gravidanza mia moglie ha contratto il Citomegalovirus trasmesso poi alla bimba . Fortunatamente non ci sono state conseguenze per mia figlia , avendolo contratto proprio nel finale, però periodicamente deve essere sottoposta a controlli".
Oltre alla difficoltà derivante da questa situazione, che non può non preoccupare un neo papà, un'altra è derivata da una illogica burocrazia. Dopo aver infatti presentato domanda per l'assegnazione di un pediatra per la piccola ci racconta che "Nella lista ricevuta comparivano circa dieci nominativi di pediatri su Macerata e tutti abbondantemente sopra la soglia massima di mutuati (il limite se non erro è di 800 per pediatra). Faccio la richiesta per l’assegnazione di un pediatra di cui ho la conoscenza, lo stesso comincia a seguirmi per un paio di visite fino ad arrivare a venerdì 24 febbraio quando mi dice esplicitamente che non potrà piu’ seguire la mia bambina se non a pagamento".
Al papà viene dato dal pediatra un numero di telefono "per poter far sentire la mia voce a chi decide riguardo il blocco/sblocco dei mutuati". Purtroppo però al numero non risponde nessuno....
"Ciò che mi fa infuriare è che la mia bimba ha necessità di essere seguita, soprattutto a causa della circostanza sopra indicata". Così conclude amareggiato.
La morale di questa storia è che una bambina nata da poco, per di più con dei problemi di salute, si vede negare il diritto ad avere un dottore e suo padre non trova risposte nella sanità pubblica, che dovrebbe essere a servizio dei cittadini malati.
Un simbolo di speranza e di rinascita frutto della trasformazione di un evento negativo, quale è stato il sisma che ha ferito le nostre terre, in opportunità.
Il campus scolastico che sorgerà nell’area dell’ex Saram in via Roma sarà questo, un ulteriore elemento di quella rigenerazione urbana su cui l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Romano Carancini, sta lavorando con impegno per restituire alla città spazi “addormentati”. “Quello che si discuterà– ha detto questa mattina il primo cittadino, affiancato dalla Giunta e dal dirigente dei Servizi tecnici, Tristano Luchetti, facendo il punto sul progetto che prevede la ricostruzione di due nuovi edifici scolastici che ospiteranno gli istituti Dante Alighieri ed Enrico Mestica - è uno degli investimenti più importanti che questa Amministrazione abbia fatto e che vale 3 milioni di euro. Si tratta allo stesso tempo di un modo diverso di interpretare la scuola”.-
Il campus, che si estenderà su un lotto di 24.000 mq per una volumetria totale di 60.324 mc, comprenderà due edifici collegabili tra loro in maniera coperta e una struttura sportiva aperta anche alla città. Avranno forme squadrate, semplici, costruiti con edilizia a secco, di legno, dipinti con i colori della terra e con standard di sicurezza assoluti così come altissimi saranno quelli dell’efficienza energetica per cui si parla di una classificazione tra A3 e A4.
Il nuovo polo scolastico sarà un arricchimento per il quartiere: dal punto di vista della viabilità con la futura realizzazione della bretella Via Mattei – La Pieve, con un asse viario centrale via Roma – via Silone, con spazi per i parcheggi ai lati del campus e penetrazioni del rione all’interno dell’area per usufruire degli spazi verdi grazie all’abbattimento dei muri che attualmente circondano la zona.
“E’ un’operazione pubblica – ha tenuto a sottolineare il sindaco Carancini - resa possibile dalla disponibilità inaspettata da parte della Cassa Depositi e Prestiti, proprietaria dell’area, e da quella civica dell’Ircr e frutto di un lavoro di squadra che vede la struttura comunale in prima linea”. Il campus scolastico, infatti, come noto, sorgerà in un’area di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti che verrà ceduta al Comune. Quest’ultimo però dovrà acquisire l’immobile dell’Ircer in via dei Sibillini, sede della scuola Mestica, per una spesa di 1 milione mezzo di euro compresa anche la chiesa di san Barnaba e accessori, per un valore di 445.000 euro. Edificio che verrà dato in permuta alla CDP così come quello che ospitava la Dante Alighieri del valore di 500.000,00 euro.
Per quanto riguarda l’eventualità che nell’area dell’ex Saram possa sorgere anche una casa di riposo per anziani il sindaco Carancini ha affermato che da parte dell’Amministrazione comunale non è stata presa alcuna decisione in merito ma in caso di una proposta in questo senso “il nostro sarà un sì”. Sul fronte spazi commerciali “in questa zona – ha detto ancora il sindaco annunciando anche le opere di demolizione dei fabbricati esistenti all’interno dell’area dell’es Saram saranno a carico della Cassa Depositi e Prestiti – c’è una porzione destinata a questo uso, ma a dirlo non è la Giunta Carancini, bensì a stabilirlo è stato tanti anni fa il Piano regolatore”.
Il progetto, non essendo ancora definitivo, potrà naturalmente subire delle modifiche. E sulle tempistiche si spera entro la metà di aprile di avere il progetto esecutivo e di consegnarlo. Subito dopo l’ufficio Ricostruzione provvederà a due gare di appalto che parallele per quantio riguarda gli edifici scolastici mentre una terza, a parte, sarà dedicata alla palestra. “Non vogliamo illuderci ma siamo fiduciosi – ha concluso Carancini ricordando che rimangono in piedi anche i progetti per la nuova scuola nel quartiere Vergini, per il futuro del Convitto e dei Salesiani –. Le nuove scuole potrebbero essere pronte per la primavera 2018”.
La querelle fra vecchia e nuova proprietà della Maceratese è infinita. Dopo le gravi esternazioni rilasciate nel corso di una conferenza stampa dagli avvocati Valori e Pantana, arriva la replica dei legali della dottoressa Maria Francesca Tardella, Giancarlo e Massimo Nascimbeni. Questo il testo integrale delle loro dichiarazioni
Gli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni, su espresso incarico della dottoressa Maria Francesca Tardella, quanto al comunicato del giorno 24 febbraio scorso della società rappresentano che la sostituzione della fideiussione depositata in Lega Pro all’inizio del campionato corrente dalla dottoressa Tardella doveva avvenire da parte dell’acquirente entro il 30 dicembre 2016 così come previsto dall’atto di trasferimento di quote a rogito Notaio Alessandrini Calisti sottoscritto dall’attuale proprietario con l’assistenza del suo legale di fiducia, del suo commercialista, ora Amministratore Delegato della società che appare anche tra gli estensori del comunicato summenzionato, e dal referente marketing a suo tempo scelto dalla parte acquirente, che ha partecipato insieme all’altro professionista a ben tre mesi di due diligence, senza che gli scriventi difensori dei signori Piangiarelli e Tardella abbiano mai preso parte, neppure per un minuto, alla lunghissima verifica delle scritture contabili, compito demandato ai professionisti commercialisti.
Si diffida formalmente chiunque intenda associare gli scriventi avvocati alle operazioni di verifica del bilancio e della contabilità della S.S. Maceratese per tutto il lungo periodo in cui è avvenuta la due diligence. Compito dei sottoscritti avvocati è stato altro, altrettanto impegnativo, per la trattativa, per la stesura delle varie bozze degli atti legali, fino al contratto definitivo per il trasferimento delle quote, atto che è stato assolutamente e completamente approvato da tutte le parti che ebbero ad esprimere soddisfazione e ringraziamento.
Sgomberato il campo da ogni equivoco in proposito, non si comprende come gli estensori del comunicato della società del 24 febbraio scorso, tra cui l’attuale Amministratore Delegato, abbiano potuto scrivere che la sostituzione della fideiussione depositata in Lega Pro fosse “inattesa” ed abbia costituito una importante concausa per il mancato pagamento degli stipendi dei mesi di novembre e dicembre 2016, considerato l’obbligo assunto con l’atto di acquisto delle quote dalla parte acquirente, a conferma dell’impegno già previsto negli atti preparatori e prodromici del contratto definitivo sin da settembre – ottobre 2016.
Tra l’altro risulta agli scriventi che la fideiussione depositata dalla società in sostituzione di quella della dottoressa Tardella, avvenuta con un mese di ritardo rispetto al preciso impegno liberamente assunto dall’acquirente con la firma del contratto in data 22 novembre 2016, sia ancora al vaglio degli organi di verifica della Lega Pro. Altra falsità che emerge dal comunicato stampa summenzionato è quella che si riferisce al pagamento degli stipendi ai tesserati relativo ai mesi di settembre e ottobre 2016 avvenuto il 16 dicembre (ultimo giorno utile) con risorse personali dell’attuale proprietario, in quanto la provvista per il pagamento si era già formata, almeno in gran parte, con la gestione della dottoressa Tardella per un credito esistente all’epoca nel cosiddetto conto Lega.
Esaminando seppur velocemente le dichiarazioni rese nell’odierna conferenza stampa, con riserva di ulteriori approfondimenti e più precisa replica in data successiva all’8 marzo prossimo allorché potrebbe conclamarsi un ulteriore grave inadempimento da parte dell’acquirente, si prende atto che, seppur in modo sfumato, si sia riconosciuto che il pignoramento effettuato dal Ristorante Il Giardino di Pioraco, a cui ha dato ampio risalto la stampa in questi giorni, si riferisce ad una debitoria nota all’acquirente, in quanto iscritta a bilancio come tutte le altre facenti parte della due diligence, del cui pagamento egli si è fatto carico con la sottoscrizione dell’atto di acquisto, senza poi provvedere.
Si ricorda a quei pochi che ancora non lo sapessero ed ai tanti che fingono di non saperlo, che l’acquisto delle quote riguarda una società con i relativi debiti, i cui importi sono stati decurtati dal prezzo, peraltro solo parzialmente corrisposto dalla parte venditrice e che si tenta in ogni modo di non saldare, malgrado il rilascio di una fideiussione emessa da un ente diverso da quelli previsti nell’atto, ovvero primario istituto bancario o assicurativo. Malgrado ciò, la parte venditrice ha accettato pro bono pacis quella tipologia di fideiussione che ora si tenta di non onorare, ma anzi si chiede alla dottoressa Tardella di rinunciarvi onde evitare ulteriori danni alla Maceratese. Per quanto riguarda invece le presunte debitorie spavaldamente e disinvoltamente enunciate come sopravvenute, se non addirittura occultate, rispetto a quelle risultanti dalle scritture contabili, se ne contesta sia il fondamento sia il fatto che l’acquirente e/o per lui i suoi professionisti, fra cui l’attuale Amministratore Delegato, non ne abbiano mai avuto conoscenza. In ogni caso, la dottoressa Tardella, ove sussistessero debitorie immediatamente esigibili estranee ai patti di trasferimento delle quote, se ne farà carico, così come ebbe a sottoscrivere a latere del rogito definitivo impegnandosi a farlo allorché fossero evidenti la fondatezza, l’esigibilità ed il nocumento che esse potrebbero rappresentare per la parte acquirente.
Nessuna delle voci esposte in conferenza ha questa connotazione, per cui è puerile e risibile addebitare ad esse il motivo del mancato pagamento degli stipendi ai tesserati entro il termine scaduto il 16 febbraio scorso. Dimostri l’acquirente quale euro non previsto in contabilità sia stato costretto a pagare dalla data dell’acquisto ad oggi, che abbia distolto le sue ingenti risorse dal pagamento degli stipendi. La verità è che l’acquirente, a quanto risulta a parte venditrice e da quanto emerge dalle notizie più recenti di stampa, non ha pagato alcunché, salvo piccole somme, neppure delle debitorie indicate in bilancio che si è espressamente accollato. Si offenderebbe l’intelligenza di qualunque maceratese se si ritenesse che affermazioni tanto spregiudicate, non supportate da alcuna prova di avvenuto pagamento di somme non previste, possa aver determinato lo stato di insolvenza della società, in particolare per non aver onorato l’impegno del pagamento degli stipendi ai tesserati, onere non certo a carico della parte venditrice. In particolare la debitoria enunciata come relativa all’impianto di Collevario risale al 2014 e l’atto di ingiunzione è stato prontamente opposto dagli allora legali della dottoressa Tardella (gli scriventi non ne hanno mai avuto conoscenza) ed il Tribunale non ha concesso la provvisoria esecutorietà del decreto, per cui l’attuale società non dovrà pagare alcunché non solo nell’imminenza ma neppure in futuro in quanto la debitoria è stata assunta personalmente dalla dottoressa Tardella e da lei sempre gestita come debito personale con liberatoria della società, come ben sa il precedente legale dell’attuale proprietario.
Di converso, è vero invece che a seguito del riconoscimento da parte della Corte Federale di Appello del giusto diritto, sempre rivendicato dalla parte venditrice, avverso l’errata valutazione della Covisoc che ha costretto alla ripatrimonializzazione con un onere finanziario per quasi 200.000 euro non dovuto, ma versato dalla dottoressa Tardella per consentire l’iscrizione al campionato, la società, all’esito di tanta fatica dei commercialisti della dottoressa Tardella e degli scriventi legali estensori anche del ricorso in appello (peraltro neppure ringraziati a voce dal beneficiario né tanto meno pagati), ha conseguito un attivo di bilancio di euro 132.000, somma che la parte venditrice ha diritto di riavere, essendo ciò espressamente previsto nel contratto di cessione delle quote.
Tale circostanza peraltro nota a tutti non è stata minimamente evidenziata né nel comunicato né in conferenza.
Giova inoltre ricordare che se il rapporto tra la società ed il Comune di Macerata è avviato verso una reciproca comprensione e soddisfazione lo si deve al fatto che la dottoressa Tardella, assistita dagli scriventi legali, in data 31 agosto 2016, giorno del nostro patrono, si è recata a Milano a sottoscrivere una fideiussione di 60.000 euro con la Vittoria Assicurazioni, rilasciata a favore del Comune di Macerata a garanzia del pagamento della corrispondente somma prevista come canone di concessione dell’Helvia Recina per la stagione 2016/2017. Dimostri la parte acquirente che il 31 gennaio scorso, data di scadenza della prima rata, ha provveduto a versare la quota di euro 30.000, come previsto dalla convenzione, perché se ciò non fosse avvenuto sarà la Vittoria Assicurazioni, grazie alla fideiussione ottenuta dalla dottoressa Tardella, a dover far fronte al pagamento, pur essendo prevista questa debitoria nella due diligence e quindi posta a carico di parte acquirente. Ed ancora, risulta purtroppo non pagata l’ultima rata scaduta il 31 gennaio scorso di un’altra importante debitoria inserita a bilancio e quindi a carico dell’acquirente, per il pagamento della cui somma di circa euro 20.000 è stata in questi giorni escussa dal creditore la garanzia fideiussoria rilasciata personalmente dalla dottoressa Tardella, la quale quindi sarà costretta a farsene carico in luogo dell’acquirente.
Ed ancora, contrariamente a quanto riferito dall’odierno conferenziere, non è vero che la villa Tardella dove sono stati ospitati la sede della società ed i giocatori dell’Accademy sia stata lasciata a seguito di provvedimenti amministrativi di sgombero per eventi sismici. L’abbandono è avvenuto senza riconsegna delle chiavi per libera scelta della parte acquirente che non ha corrisposto nessun canone e non ha pagato neppure le utenze per i consumi, i cui importi sono stati versati dalla dottoressa Tardella. Ed ancora, gli allenatori dello staff tecnico abitano tuttora due appartamenti attigui alla villa Tardella senza che la società abbia mai provveduto a corrispondere alcunché alla proprietaria neppure per le utenze.
E’ fuorviante e contrario al vero caricare la dottoressa Tardella di colpe ricadenti invece su chi, forse con superficialità, si è avventurato, senza idonee pronte risorse, all’acquisizione di una società che è stata giudicata dagli stessi qualificati consulenti della parte acquirente come sana e con i conti in ordine. Quanto all’ulteriore voce ipotizzata come debito sopravvenuto riguardante il consumo idrico dell’impianto di Collevario, è noto a tutti da mesi che ciò è stato determinato da un guasto dell’impianto accertato da APM, come peraltro avvenuto due anni orsono per il consumo idrico dello stadio Helvia Recina, per ben 90.000 euro, somma che il Comune di Macerata, riconoscendo il guasto, a differenza dell’odierno acquirente, si è ben guardato dal chiederne il pagamento alla S.S. Maceratese. Da ultimo, ma non per ultimo, è risibile la disinvolta contestazione sui presunti premi di preparazione per l’acquisizione di giovani calciatori. Tutti i contratti, finché ha gestito la società la dottoressa Tardella, sono muniti di rinuncia da parte delle società cedenti i giovani giocatori per la riscossione del parametro di competenza e ciò potrà essere agevolmente confermato dagli addetti dell’epoca del settore giovanile. In ogni caso il presunto credito non è né determinato nel suo ammontare né prontamente esigibile, per cui nessun nocumento ha potuto subire l’acquirente, anche per questa voce, tanto da non consentirgli il pagamento degli stipendi.
Poiché dall’odierno conferenziere si è appresa la notizia che la dottoressa Tardella è stata denunciata dall’acquirente per i reati dallo stesso riferiti, nel prendere atto di ciò, si ravvisa l’esigenza, nel rispetto delle più elementari norme deontologiche professionali, di esimerci dall’esposizione mediatica dei fatti e documenti che saranno oggetto di indagine da parte dell’autorità giudiziaria adita dall’acquirente. Si rappresenta come palese caduta di stile quella della enunciazione pubblica di una denuncia presentata all’autorità giudiziaria per rapporti privatistici di nessuna rilevanza pubblica e chi lo ha fatto se ne dovrà assumere la responsabilità. E’ di tutta evidenza che a seguito di questa temeraria iniziativa giudiziaria la dottoressa Tardella non avrà alcun timore e remora di difesa ed è appena il caso di ricordare che se i reati ipotizzati a suo carico sono particolarmente odiosi, tenuto conto della personalità del soggetto incriminato, sono altrettanto odiosi i reati di tentata estorsione e di calunnia riscontrabili nella minaccia di un danno ingiusto ove la dottoressa Tardella non rinunciasse all’escussione della fideiussione e nella infondatezza delle accuse tanto pretestuosamente e disinvoltamente a lei mosse con tanto clamore mediatico.
E’ di altrettanta evidenza che a fronte di tale improvvida iniziativa la Tardella, senza clamore mediatico, ma con assoluta determinazione, chiederà in ogni sede tutela della propria onorabilità tanto minata dall’infondato sospetto che abbia occultato debiti e sia stata lei a causare il gravo dissesto della società, senza che sia stata data prova che l’acquirente abbia profuso in questi mesi il minimo impegno economico per far fronte alle debitorie da lui liberamente assunte. Ovviamente, considerato il clima accusatorio generalizzato da mesi nell’ambiente sportivo maceratese nei confronti della dottoressa Tardella, gli scriventi non si illudono che quanto qui riferito possa determinare il mutamento delle opinioni oramai diffuse ed ancor più alimentate dalle odierne dichiarazioni, ma sono certi che almeno l’opinione pubblica non accecata dall’odio nei confronti della dottoressa Tardella potrà distinguere le colpe degli uni da quelle degli altri con assoluta serenità. Auspicano per il bene del calcio maceratese che l’attuale esperienza, purtroppo sempre più invalsa a leggere di altri analoghe situazioni, possa servire per il futuro, onde evitare criminalizzazioni di persone locali che, pur commettendo inevitabilmente degli errori, hanno comunque profuso ingenti risorse personali ed economiche per consentire ad una squadra di salire in quattro-cinque anni dalla Promozione regionale al professionismo della Lega Pro. L’amara considerazione finale è che la città di Macerata ben poteva fare a meno di certi personaggi che avventurosamente cercano, privi di idonee risorse rispetto agli impegni assunti, di gestire una società che è patrimonio dell’intera città. Per noi, come professionisti e come tifosi, l’amarezza è ancor più profonda in quanto, pur inconsapevolmente ed in assoluta buona fede, non siamo riusciti ad evitare che ciò avvenisse. Ci conforta, seppure solo parzialmente, il fatto che la nostra impressione inizialmente favorevole rispetto all’acquirente nel corso delle trattative, abbia poi avuto conferma dalla accoglienza positiva ricevuta dallo stesso sia dai tifosi che dall’Amministrazione comunale di Macerata che per bocca del Sindaco, nella conferenza stampa di fine anno ebbe testualmente a definire il progetto della nuova proprietà lungimirante e totalmente condiviso dall’Amministrazione. Con questo comunicato termina, qualunque sia la reazione di controparte, l’esposizione mediatica per questa vicenda, salva l’enunciazione di un eventuale ulteriore inadempimento della parte acquirente da constatarsi dopo l’8 marzo prossimo venturo, riservando ogni risorsa di impegno professionale in un campo a noi più congeniale che è quello giudiziario che spavaldamente e temerariamente ha ritenuto di intraprendere l’acquirente, almeno a quanto oggi riferito dal suo legale.
Oggi è frequentata mediamente da circa 360 persone ogni giorno, diventando un punto di aggregazione per gli studenti dell’Università e delle scuole superiori, ma non solo.
Compie dieci anni la biblioteca didattica dell’Università di Macerata. Inaugurata all’interno del palazzo del Mutilato il 27 febbraio 2007, oggi è frequentata mediamente da circa 360 persone ogni giorno, diventando un punto di aggregazione non solo per gli studenti Unimc, ma anche per quelli delle scuole superiori, nonché per tutto il resto della comunità accademica e cittadina. “Un luogo di bellezza per la mente e per il cuore” l’ha definita oggi pomeriggio il rettore Francesco Adornato durante il primo giorno di festeggiamenti, lo stesso in cui avrebbe finito gli anni Mario Sbriccoli, studioso di fama internazionale e autorevole docente dell'Università di Macerata a cui è intitolata una delle due sale di lettura della biblioteca. “E’ stata la nostra prima sede a riaprire dopo soli quattro giorni dal terremoto del 30 ottobre – ha ricordato Adornato – dando un segnale forte di ripresa e speranza”.
Coordinati dalla responsabile del centro di ateneo per i servizi bibliotecari Patrizia Raponi, sono intervenuti anche il vicesindaco e assessore alla cultura Stefania Monteverde, il direttore generale di Unimc Mauro Giustozzi, la delegata del rettore per il sistema bibliotecario Elisabetta Michetti, il professore Marcello La Matina. Per l’occasione è stata allestita una mostra di foto dell’inaugurazione del 2007, realizzate da Sara Bruni, prematuramente scomparsa lo scorso dicembre e figlia della bibliotecaria, ora in pensione, Enza Rubicondo. Sabato pomeriggio, 11 marzo, la biblioteca offrirà alla città il concerto di musica da camera per violoncello e pianoforte “Viaggio musicale nell’Europa dell’Ottocento” tenuto dal Duo Rosamunde.
La biblioteca didattica conta un patrimonio bibliografico di circa 29 mila volumi, prevalentemente costituiti da manuali delle diverse aree disciplinari dei singoli Dipartimenti. I libri possono essere consultati direttamente secondo la logica dello “scaffale aperto”. Sin dall’inizio la biblioteca è stata aperta il sabato mattina. Si è passati da 61 ore settimanali iniziali a 83 ore settimanali di apertura del 2017. Attualmente la biblioteca è aperta dal lunedì al giovedì fino a mezzanotte, il venerdì fino alle 20 e il sabato dalla mattina fino al pomeriggio. Oltre che luogo di studio, la biblioteca ospita anche eventi culturali. Di rilievo è stata la mostra documentaria “La politica manifesta”, che ha visto esposti alcuni dei manifesti del Centro di documentazione sui partiti politici nelle Marche di Unimc. Il prossimo obiettivo è la realizzazione di uno o più spazi di studio e lavoro comuni, accessibili su prenotazione. Tale proposta nasce soprattutto dall’osservazione delle mutate abitudini degli utenti, che sempre di più utilizzano gli spazi comuni della biblioteca per studiare in piccoli gruppi o per condividere e confrontarsi su tematiche di studio.
Le vicende extracalcistiche della Maceratese rischiano di far passare in secondo piano gli impegni della squadra allenata da Federico Giunti nella fase cruciale del campionato. Domenica prossima all’Helvia Recina arriva il Gubbio, nella prima di due partite consecutive in casa. I biancorossi sono chiamati a riscattare la sconfitta di Mantova, ma con quale spirito i giocatori, ai quali non sono stati pagati gli ultimi stipendi, scenderanno in campo? Abbiamo sentito il parere di Perna.
“L’ impatto non è stato facile. Non è una notizia piacevole, è giusto essere pagati, ci costerà dei punti di penalizzazione. Crediamo nella buona fede della società, che ci ha promesso il pagamento degli stipendi per metà marzo. Cerchiamo di accantonare questa problematica e di affrontare ogni partita come abbiamo sempre fatto. Involontariamente ogni tanto ci si pensa. Facciamo il lavoro più bello del mondo, siamo delle persone fortunate, quello che ci è successo è una brutta cosa, ma ci sono situazioni più gravi nella vita. Daremo sempre il massimo per ottenere più punti possibili ed arrivare all’obiettivo che ci siamo prefissati ad inizio campionato”.
La squadra, vista la situazione, è in grado di raggiungere la salvezza?
“In campo abbiamo dimostrato di potercela fare. Siamo consapevoli della nostra forza, abbiamo dimostrato il nostro valore”.
Cosa non dovrà mancare nelle partite che restano da giocare?
“L’elemento che ci ha fatto fare la differenza è stato l’equilibrio e la forza del gruppo. L’impegno non è mancato e non mancherà mai, di questo ne sono sicuro. Il campionato è super equilibrato, bisogna stare sempre concentrati e non cedere nemmeno un centimetro all’avversario”.
Quanto è importante la vicinanza dei tifosi?
“I tifosi ci sono stati vicini nei momenti positivi e ancora di più ultimamente. E’ una cosa importante la loro vicinanza, speriamo di trovare ancora più gente allo stadio domenica prossima, a volte certi problemi avvicinano le persone alla squadra della propria città. A noi farebbe molto piacere”.
Perna, lei durante il calcio mercato di riparazione sembrava destinato al Teramo. E’ rammaricato di essere rimasto alla Maceratese, visti i problemi che si sono succeduti?
“Ho avuto diverse richieste, la società le aveva già rifiutate. Pensavo si potesse fare qualcosa, perché vedevo che c’era qualcosa di poco chiaro. Non ho né rancore né rimorsi, adesso non ne vale più la pena. Dispiace trovarsi in questa situazione, indipendentemente dal Teramo. E’ una bella cosa pensare che la Maceratese mi ritiene un giocatore importante e non mi ha fatto andare via. A Teramo avrei trovato una situazione di classifica più difficile, ma a livello societario le basi sono più solide. Questa idea mi ha fatto un po’ vacillare. Solo uno come me poteva accettare una squadra con dieci punti in meno in classifica. Qualcuno mi ha detto che dovevo essere la persona più arrabbiata, ma ad oggi non ci penso più, oramai il fattaccio è successo e non c’è più rimedio. Devo essere io il primo a dimostrare ai compagni, soprattutto a quelli più giovani, alla società ed ai tifosi che bisogna fare gruppo il più possibile”.
Avete individuato una quota salvezza?
“Di certo non c’è ancora niente, ma con 42 o 43 punti, massimo 45, ci si può salvare. Ci saranno diversi scontri diretti. Io dico sempre che è importante vincere, a non bisogna perdere. Domenica scorsa a Mantova se avessimo portato via un punto avremmo fatto bene al morale e alla classifica”.
Quanto è difficile la partita con il Gubbio?
“Il Gubbio è una squadra che gioca al calcio, con buoni giocatori di livello tecnico. Bisognerà essere molto attenti, non commettere errori, ed essere più cinici e concreti sotto porta. Anche domenica scorsa siamo arrivati diverse volte sulla trequarti, ci manca sempre qualcosina in fase offensiva, è un difetto che ci portiamo avanti dall’inizio della stagione. Basta contare i calci d’angolo che abbiamo battuto a Mantova, la Maceratese ci ha provato fino alla fine, abbiamo creato parecchio, ma ci siamo persi nell’ultimo passaggio”.
Abbiamo preferito aspettare qualche giorno, così che, a freddo, si elaborasse meglio il trauma che la frattura all’interno del Partito Democratico ha portato alla separazione di autorevolissimi esponenti politici di livello nazionale, da quella che era la Casa Madre. Una scissione dolorosa che sta già lasciando significative cicatrici sui territori. Poi una chiacchierata con Irene Manzi, parlamentare maceratese del PD, era doveroso farla e condensarla in tre domande che proponiamo qui sotto. Con un’unica avvertenza: essendo domande particolarmente complesse, inevitabilmente pure le risposte non possono che essere articolate. D’altra parte la particolare circostanza non poteva liquidarsi con un semplice botta e risposta.
Onorevole Manzi, quelle appena trascorse sono state settimane complicate e piene di fibrillazioni per il Partito Democratico. Cosa sente di dire rispetto a quanto è avvenuto? Sono state giornate decisamente complicate e, per certi versi, anche dolorose. In queste ore stanno nascendo nuovi gruppi parlamentari alla Camera e al Senato e la separazione da colleghi e amici con i quali si sono condivise battaglie e progetti politici non è certamente indolore. Politicamente non condivido la scelta di chi ha deciso di uscire dal PD e penso che legare alla presenza o all'assenza di Matteo Renzi la permanenza in questo partito abbia ben poco senso. Di ogni segretario si deve giudicare la politica e non può esserci un pregiudizio sulla persona. Il PD non è' di questo o di quel segretario, è una comunità, e deve continuare ad esistere indipendentemente da Matteo Renzi.
È' per questo che non comprendo il senso politico dell'uscire dal PD e di farlo per la data di un congresso, pur sapendo che la responsabilità di un "divorzio" non possono essere addebitate solo ad una delle parti. Penso che continuino ad essere molto più forti - per me che nel PD ho trovato la mia prima casa politica - motivi per restare e lavorare in questo partito, offrendo un contributo ideale plurale e riformista. Perché c'era e c'è ancora bisogno del PD in questo paese come partito riformista, sintesi e completamento del meglio delle tradizioni politiche della nostra storia. E mettere in crisi quel progetto nel momento più difficile e delicato della democrazia italiana e mondiale rischia di indebolirci e frammentarci e di consegnare la vittoria a movimenti politici di nazionalisti e populisti. Avrei preferito che si portasse la battaglia per le proprie idee dentro il congresso ( e, ricordo, siamo l'unica forza politica che fa un congresso) in nome di progetti concreti e alternativi, magari spingendo con maggior forza per portare a compimento il progetto fondativo del PD, quello di costruire un soggetto politico autenticamente popolare ed alternativo al populismo. Veniamo dunque al tema del congresso del PD che si concluderà il 30 aprile con le primarie per la scelta del segretario. Come si prepara a vivere questo momento così importante per il suo partito? Non c'è il rischio che tutto si risolva in un referendum pro o contro Renzi? Il congresso è fatto dagli uomini e penso che, come uomini e donne, di questo partito sta a noi la responsabilità ed il dovere di evitare che tutto si riduca ad un confronto pro o contro qualcuno. Ecco perché non condivido l'invito rivolto da chi invita tutti - elettori e non del PD - a venire a votare per "togliersi dai piedi Renzi". Ecco io non sono nel PD perché c'è o no Renzi, sono nel PD perché mi riconosco nei suoi valori e nel lavoro di un partito che continua, anche con limiti ed errori, a confrontarsi, a discutere, a fare politica. Facciamo del prossimo congresso l'occasione per mettere al centro del nostro dibattito alcuni temi chiave - li ricordava pochi giorni fa il Ministro Maurizio Martina in una lettera aperta pubblicata da " La Repubblica", lanciando cinque sfide per Renzi ed il PD da portare dentro il prossimo congresso: il partito che vogliamo costruire, la società che vogliamo trasformare, l'uguaglianza che vogliamo declinare, le nuove generazioni a cui non siamo capaci di offrire prospettive, l'Europa che vogliamo costruire. Cinque temi politici e programmatici sfidanti per i candidati a segretario. Cinque temi da porre perché solo con la forza delle idee possiamo uscire dai personalismi e offrire lo spettacolo di un partito maturo e riformista che vuole parlare al Paese.
Non cadiamo nei personalismi, d'accordo. Ma tutti le chiederanno inevitabilmente quale tra i tre candidati appoggerà al prossimo congresso. Cosa risponde a questa domanda? È' inevitabile - ha ragione- e non mi sottraggo alla risposta che è frutto di una scelta politica meditata che parte da una considerazione: da quello che come Partito Democratico siamo stati in grado di fare in questi anni di governo. Azioni riformiste e importanti. Penso all'istituzione del fondo contro la povertà, alle norme sui diritti civili, alla legge sul dopo di noi, al ripristino del fondo per le non autosufficienze- azzerato dai governi di destra. Penso ai 4 miliardi stanziati per la scuola e per l'edilizia scolastica e alle 100 Mila assunzioni effettuate, all' incremento dei fondi per la cultura. Penso alla legge sul caporalato. Alle posizioni assunte sull'Europa e sul ruolo che questa deve avere sullo scenario mondiale. Sono scelte a cui si è giunti anche grazie al contributo di una classe dirigente plurale, da sostenitori e non di Matteo Renzi.
E penso che di questo pluralismo riformista ci sia uno straordinario bisogno in questo momento. Non di un ritorno alle case madri o di un partito identitario di sinistra, ma di azioni riformiste che si preoccupino dell'impoverimento del ceto medio, delle nuove forme di precariato che non riguardano più solo la classe operaia, ma toccano da vicino i giovani professionisti, le nuove professioni, le partite IVA. Di una crescita che va declinata con la giustizia sociale. A questi temi dobbiamo offrire risposte anche come partito, senza cadere nel populismo o nelle facili scorciatoie. E dobbiamo farlo anche rispetto ad un altro tema, quello dell'organizzazione del nostro partito, trovando forme nuove di partecipazione, nuovi luoghi di elaborazione, concentrandoci su una nuova organizzazione da dare al PD a livello nazionale e locale, recuperando un rapporto vitale e proficuo con i corpi intermedi. L'incompiutezza del PD non nasce con Matteo Renzi ma per superarla in questo momento dobbiamo compiere uno scatto in avanti: passare finalmente dall'io di un leader alla pluralità del noi, e alla costruzione seria di una classe dirigente plurale per provenienza, capacità ed esperienza.
Sono sfide che voglio porre a Matteo Renzi nella sua azione politica, portandole nel suo programma e nella sua azione come segretario del PD, perché il partito democratico sia sempre di più un partito plurale e da quella pluralità possa nascere unità, mescolandoci ed arricchendoci reciprocamente.
Ci sono stati limiti ed errori in questi anni nella sua azione non lo nascondo: nell'organizzazione del Partito, nel conflitto con i corpi intermedi, nel non aver accompagnato alcune delle riforme attuate con un processo di coinvolgimento consapevole dei suoi destinatari ( penso alla scuola o alle riforme istituzionali). Ma si è avviato un programma di riforme e di cambiamento di cui l'Italia ha fortemente bisogno. Ed è per questo che deciso di appoggiarlo al prossimo congresso. Non è un appoggio acritico il mio, è un appoggio consapevole fondato su una considerazione: che in questo momento è in gioco il futuro del PD, al bivio tra scomparire e ritornare alle famiglie politiche di origine, sconfessando quell'approccio riformista e pluralista che ne ha ispirato la fondazione. E Renzi, con un contributo programmatico offerto anche da chi, come me, è più a sinistra di lui su molti temi- come concretamente è accaduto in questi anni di governo - può rappresentare, meglio di altre proposte politicamente più identitarie, il compimento del Partito democratico, quel superamento delle reciproche appartenenze che era alla base della sua fondazione e da cui questo PD deve ripartire per compiere finalmente il suo cammino.
Una bellissima giornata di sport quella di domenica scorsa a Rotacupa in occasione del Campionato Marchigiano di corsa campestre, con 250 giovani protagonisti che non si sono risparmiati sull'impegnativo percorso ricavato all'interno di un parco cittadino.Ottimo il livello tecnico che, in vista del Campionato Italiano di cross in programma a Gubbio il 11 e 12 marzo, fa intravedere la composizione di una rappresentativa Marche molto competitiva.Il Sindaco di Macerata Romano Carancini ha presenziato la manifestazione ed ha premiato i partecipanti alla presenza di un bel pubblico composto da tanti appassionati e genitori. Anche l’Assessore allo sport Alferio Canesin, mescolato fra i tifosi ha applaudito i vari vincitori che sono stati:fra i Cadetti Josè Miller Savorelli dell’AMA Civitanova, davanti a Tommaso Ajello della SEF Stamura Ancona, con Daniele Pennacchietti del Team Atletica Porto S. Elpidio al terzo posto. In questa categoria i primi dieci andranno a Gubbio per i Tricolori e scorrendo la classifica troviamo: 4* Andrea Mingarelli di Fabriano, 5* Sofian El Kheir della SEF Stamura Ancona, 6* Daniele di Matteo del Team Atletica Porto S. Elpidio, 7°Paolo degli Esposti della SEF Stamura Ancona, 8° Carlo Alber del Pontano della Sangiorgese, 9° Giacomo Lorenzini dell’Atletica Fabriano e 10° Raul Andrei Utu Salvuccidell’AVIS Macerata, un nome nuovo del cross, al primo anno di categoria, all’esordio assoluto nella specialità. Un riconoscimento particolare a Federico Vitali, anche lui avisino di Cingoli , 11° al primoanno di categoria, con buone probabilità di un ripescaggio per i Campionati Italiani.Fra le Cadette successo di Anna Maria Pennesi dell’Atletica Civitanova davanti ad Angelica Ghergo dell’Atletica Osimo con la Sangiorgese Lucia Crosta al 3° posto. Fra le prime dieci, qualificate per gli Italiani troviamo 4^ e 5^ le avisine Blanca Piccinini e Margherita Forconi, al 6° posto Federica Conigli dell’Atletica Senigallia, 7^ Michelle Nardoni della Sangiorgese, 8^ Alice Spinsanti e 9^ Emma Mainardi e 10^ Nora El Kheir tutte della SEF Stamura Ancona. Da segnalare al 12° posto l’avisina Arianna Micol Proietti che con questo piazzamento ha portato in testa al campionato marchigiano la squadra dell’AVIS Macerata, prima della disputa delle staffette.Nella categoria Ragazzi vince Filippo Iurini dell’Atletica Osimo davanti a Filippo Sanna della SEF Stamura Ancona e Alessandro Giacometti dell’Atletica Fabriano. Da segnalare l’ottima prova di Abdourahamane Diallo dell’AVIS Macerata, alla seconda gara in carriera, al 5° posto e il 7° posto dell’avisino di Cingoli Alberto Palmucci, su 43 concorrenti.Nelle Ragazze campionessa regionale è Eva Luna Falcioni dell’AVIS Fano Pesaro, 2^ Elena Crosta della Sangiorgese e 3^ l’avisina Rachele Tittarelli di Cingoli, al primo anno di categoria, che ha dimostrato di essere un vero talento della specialità.Buon secondo posto della squadra avisina nel campionato regionale assoluto di staffette di cross con Michela Melatini in prima frazione, Alice Principi in seconda, Laura Coppari in terza e a chiudere Ilaria Sabbatini, in grande forma in vista dei Campionati Italiani assoluti individuali.Nella classifica di società vittoria dello squadrone della SEF Stamura Ancona con punti 597, davanti all’Atletica AVIS Macerata a punti 579 con al terzo posto la Sangiorgese punti 574, in una classifica lunghissima con ben 18 squadre a punteggio
Si è appena conclusa la manifestazione fieristica White di Milano, che ha visto protagoniste nove imprese artigiane aderenti a Confartigianato Macerata, presso l’area “Contemporary Artisan”.
<< Tutte le nostre aziende - afferma Giuseppe Mazzarella, consigliere ICE e componente del Board di White, - hanno avuto contatti ed ordini per il prossimo autunno/inverno di sicuro interesse. Questa edizione di White con 20.000 mq di superficie e 511 marchi ha registrato un totale di 23.129 visitatori con un incremento rispetto all’edizione di febbraio del 2016 pari al 4%, mentre per quanto riguarda i buyer questi ultimi risultano in aumento del 6% che nello specifico vede un incremento di compratori esteri del 14% e del 4% di quelli Italiani – dice ancora il Vice Presidente provinciale e regionale di Confartigianato Imprese: la nostra Associazione sta lavorando alacremente allo studio di nuove opportunità per le proprie imprese associate, costruendo accordi con i vertici di importanti manifestazioni fieristiche e promuovendo eventi commerciali con buyer esteri, il tutto in sinergia con ICE >>.
In contemporanea al White sempre a Milano si sono svolte – dichiara Paolo Capponi dell’Ufficio Export di Confartigianato Macerata - altri saloni frequentati dai nostri imprenditori, saloni dedicati alla moda come il The One Milano, nato dalla collaborazione tra Mifur (pellicceria) e Mipap (pret a porter) che nei padiglioni di Fieramilanocity è stato frequentato da 11.154 visitatori dei quali 7.027 erano stranieri (soprattutto russi, con 1.362 presenze, seguiti da sud-coreani, 447 presenze, ed ucraini, 376 presenze).
Rimane stabile il Super, salone di Pitti Immagine, che nella esordiente sede di Porta Nuova ha visto confermare pressoché i dati di presenze e buyer della scorsa edizione di febbraio 2016. Confartigianato Imprese Macerata - conclude Capponi - nella prospettiva di creare delle nuove opportunità per i nostri imprenditori artigiani, ha appena concluso un accordo con gli organizzatori della fiera Origin, una scelta dettata dall’esigenza di supportare anche quelle imprese del comparto moda ed oreficeria che producano prodotti finiti per conto terzi >>.
L’Università di Macerata accoglie con grande soddisfazione la riapertura del cinema Italia a opera della famiglia Perugini.
“L’Ateneo ha sostenuto fin dall’inizio con grande convinzione il progetto di rilancio di questa struttura – commenta il rettore Francesco Adornato – perché riteniamo strategico per la vita universitaria la possibilità di utilizzare un locale del genere. La riapertura di un cinema nel cuore della città rappresenta senz’altro un modo per potenziare l’attrattività e la vivibilità del centro storico, facendo leva sul fattore cultura.
Allo stesso tempo, si rafforza la vocazione di Macerata come campus urbano, offrendo un nuovo importante servizio ai nostri studenti che lo popolano quotidianamente. Il cinema Italia, infatti, rappresenta un’importante infrastruttura che, oltre ad ospitare lezioni, può diventare un fulcro per organizzare attività culturali, con reciproco arricchimento della comunità accademica e della città tutta”.
Dopo la pausa nell’ultimo week-end di febbraio la Medea Montalbano si appresta a ritornare in campo. Sabato alle ore 17.30 al Marpel Arena la formazione allenata da coach Adrian Pablo Pasuali riceverà la MD’E Montorio Volley.Si ritorna a giocare dopo un mese, appunto il febbraio appena passato, che ha detto molto sulle qualità della Medea e sul percorso da intraprendere nel prosieguo della stagione. Dopo la debacle di Terni, i maceratesi si sono ripresi prontamente andando a vincere ad Offagna contro la Finanza e Previdenza rinforzando così la sua leadership nel girone F della Serie B, a quota 41 e a +9 su Perugia seconda in classifica.Il turno di Coppa Italia contro la forte Hydra Latina non è servito ad entrare nella final four ma è stato importante per far capire come effettivamente il Montalbano se la possa giocare anche con le corazzate degli altri gironi. Inoltre è stata anche un’occasione per cominciare ad accendere un po’ il rapporto tra la squadra e gli appassionati di pallavolo di Macerata.Attenzione però alla formazione abruzzese, che ha perso l’ultima gara in casa contro la Polisportiva CLT Terni e che ora deve guardarsi alle spalle per non incappare nella lotta salvezza. All’andata finì 3-1 per la Medea, dopo che Montorio aveva vinto il primo set.La gara sarà trasmessa in diretta audio da Radio Studio 7, ascoltabile anche sul sito www.radiostudio7.net e sul canale 611 del digitale terrestre delle Marche.
Leggera, classica o rock 'n roll? "Non faccio differenze di generi musicali", ha spiegato stamani Ottavia Maria Maceratini agli studenti che hanno partecipato a Fuori dal Pentagramma, l'appuntamento mattutino organizzato dall'Associazione musicale Appassionata al Lauro Rossi. Un invito, nelle parole di Sergio Benedetti di Appassionata, a essere curiosi e ad avvicinarsi con curiosità anche a stili musicali che non si conoscono.
L'arte va usata nella vita di tutti i giorni, anche per rapportarsi con sé stessi e sentirsi liberi di essere sé stessi. Questo è stato il suggerimento di Ottavia M. Maceratini che ha raccontato che della musica classica ama il fatto che non permette di distrarsi da sé: "Ci sono anche spazi di silenzio, in cui la mente scende nel cuore, portandoci a un contatto più profondo con le nostre emozioni. La musica ci insegna ad ascoltare un suono, un brano, una voce che non è quella di una qualche autorità esterna ma di quella del nostro sé più vero. Imparando ad ascoltarmi, imparo ad ascoltare anche chi è attorno a me".
Del suo percorso umano e professionale la Maceratini ha ricordato il momento in cui ha deciso cosa avrebbe fatto nella vita: "Non avevo in mente fin da subito di andare all'estero ma è accaduto, perché nella vita mi sono lasciata guidare dall'intuizione. È stato un sacrificio allontanarmi, ma la distanza mi ha fatto scoprire la bellezza del mio Paese. Amo le Marche, sono una campanilista sfegatata".
L'incoraggiamento è: per avere risultati mai avuti prima, bisogna fare cose mai fatte, bisogna osare.
Gli studenti del Liceo Classico Linguistico 'Giacomo Leopardi' e dell'Istituto Istruzione Superiore 'Giuseppe Garibaldi' di Macerata, accompagnati dai loro insegnanti, hanno partecipato all'incontro dialogando direttamente e a più riprese con la Maceratini.
"Non posso che ringraziare i docenti e i dirigenti degli istituti che hanno raccolto il nostro invito", ha commentato Daniela Gasparrini presidente di Appassionata, "soprattutto in un anno segnato da tante difficoltà. Grazie anche al Comune di Macerata e al vicesindaco Stefania Monteverde per aver reso possibile l'iniziativa mettendo a disposizione il teatro cittadino".
Stasera alle 21 il concerto di Ottavia Maria Maceratini: in programma musiche di Schumann e Chopin.
Una montagna di debiti non conosciuti. Questo è quanto denunciano i legali della S.S. Maceratese Valori e Pantana passando al setaccio le carte che riguardano la precedente gestione della società biancorossa da parte dell'allora presidente Maria Francesca Tardella.
I due avvocati hanno perciò intentato una denuncia querela alla Guardia di Finanza per appropriazione indebita aggravata, truffa aggravata, falso in bilancio e omissione di scritture contabili. A falsare i bilanci comunicati all'atto della compravendita della Maceratese dell'imprenditore Spalletta sarebbero state alcune spese extra non contabilizzate e a carico della società come un debito residuo di 140 mila euro per la realizzazione del campo sportivo in sintetico di Collevario. A ciò si aggiungono le spese, sempre nel plesso sportivo di Collevario, per il servizio idrico. Negli atti notarili erano stati quantificati in 1.850 euro gli esborsi per la fruizione di docce e impianti ma successivamente la Maceratese si è vista addebitare una cifra pari a 32mila euro di consumi.
A far lievitare i costi sarebbe stato un guasto della rete idrica taciuto dalla Tardella ai nuovi compratori. Sotto la lente d'ingrandimento anche prelievi per circa 10 mila euro dai conti correnti della società sportiva, giustificati con restituzione prestiti che non risultano a bilancio. I debiti "sommersi" ammonterebbero ad un totale di 496.000 euro e nella cifra una parte rilevante assumerebbero i premi di preparazione. Essi consisterebbero in una remunerazione dovuta da una società professionistica che tessera un giocatore che abbia compiuto i 14 anni alla società di appartenenza del ragazzo. Se ciò non avviene la società creditrice può rivolgersi ad una specifica commissione della Lega Calcio per ottenere la cifra. Al momento alla Maceratese sono arrivate sanzioni in questo senso per 32 mila euro riguardo a due giocatori.
Ora considerando che il parco giocatori era di circa 50 unità i debiti potenziali potrebbero aggirarsi sui 250 mila euro.Un'ulteriore questione è poi quella di un contratto di affitto che la Tardella avrebbe stipulato con la Maceratese per alloggi destinati a giovani calciatori. Spalletta aveva recesso il contratto subito dopo le lesioni apportate all'edifcio dal terremoto ed ora la ex presidentessa esige i soldi della locazione per un totale di otto mesi. Considerando che l'affitto mensile è di 9000 euro e moltiplicato per le mensilità si arriva a una cifra di circa 72mila euro. I due legali intendono agire a breve in risarcimento dei danni perchè ritengono che la Tardella abbia adibito la struttura a bed and breakfast priva di autorizzazione e senza curarsi della sicurezza dei suoi giovani giocatori non rispettando le norme di sicurezza.
Tra le varie anomalie anche quella di una somma di 24mila euro che le famiglie dei giovani calciatori della Maceratese avrebbero pagato alla società per un ritiro all'Hotel "Giardino" ma che non sarebbero rientrate ai proprietari della struttura ricettiva Su questo e altro faranno luce gli inquirenti. I legali Valori e Pantana in ultimo intenteranno un'ulteriore azione a tutela esclusiva di Spalletta riguardo alla trattativa tra quest'ultimo e la Tardella per il passaggio delle quote societarie. Gli avvocati hanno deciso un ricorso per la tutela cautelare atipica prima di introdurre un giudizio ordinario perchè il nuovo proprietario ha stipulato una fidejussione con la società che è stata escussa dalla Tardella. I legali quindi si sono rivolti al tribunale di Macerata per un'azione inibitoria. Ciò che si vuole far affiorare è la mancanza di buona fede e il rispetto dei patti del precontratto della Tardella che avrebbe taciuto volontariamente sul debito effettivo che gravava sulla Maceratese, ledendo gli interessi del nuovo presidente Spalletta. Le parti compariranno davanti al giudice il prossimo 3 maggio.
(Foto Ludovica Scatola)
Questa mattina presso il Liceo Classico “G. Leopardi” di Macerata, la Guardia di Finanza ha incontrato gli studenti per presentare la quinta edizione di un progetto finalizzato alla sensibilizzazione dei giovani alla legalità.
Hanno preso parte all’incontro la dottoressa Maria Teresa Baglione dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la professoressa Annamaria Marcantonelli e il colonnello Amedeo Gravina, comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata che ha parlato "di una coscienza civile che parte dall’educazione nella scuola".
Le unità cinofile hanno realizzato una simulazione antidroga fra l’entusiamo della rappresentanza degli studenti radunati nel piazzale dell'istitutio maceratese.
(Foto Ludovica Scatola)
Domenica 5 marzo si festeggiano i cinque anni di attività della cooperativa Torquati che gestisce l’omonimo bar a Piediripa di Macerata.
L’evento, “Buon compleanno Torquati”, sarà l’occasione per condividere questo traguardo con tutti i clienti, abituali e non, già dall’apertura con caffè e pizza gratis per tutti fino a chiusura. Alle 18 la festa prenderà ancor più forma con musica dal vivo della “Mio Swing Orchestra”.
L'operazione, coordinata dal pm di Ravenna Angela Scorza, ha portato anche a 63 perquisizioni in abitazioni e sexy shop riconducibili a 36 indagati per commercio di sostanze medicinali contraffatte e ricettazione. I prodotti sequestrati, proprio per la presenza di principi attivi farmacologici, possono essere commercializzati solo dopo l'autorizzazione del ministero della Salute e dell'Aifa, Agenzia nazionale del farmaco, esclusivamente nel circuito delle farmacie e sulla base di prescrizione medica.
L'indagine è partita da un controllo fiscale in un sexy shop del Ravennate. I militari vi hanno trovato alcune confezioni di prodotti, risultati veri e propri farmaci non autorizzati, provenienti soprattutto da India e Cina: bustine, pillole e capsule con miscele dei principi attivi Sildenafil e Tadalafil, presenti in Viagra e Cialis, e spray con il principio attivo della Lidocaina, normalmente utilizzata negli anestetici locali.
Le indagini della GdF hanno puntato a ricostruire l'infera 'filiera' distributiva e hanno raggiunto il commerciante friulano, vero titolare dell'azienda di cui inizialmente risultava essere solo un dipendente, che è stato portato nel carcere di Pordenone. Attraverso questo commerciante sono stati poi individuati 28 sexy shop in diverse regioni che acquistavano i medicinali illegali (alcuni nomi: 'Kamagra', 'Cobra', 'Super Dragon', 'P-Force', 'Cenforce', 'Stud 100', 'Silde', 'Extra Strong').
La Guardia di Finanza di Ravenna ha smantellato un ramificato traffico di medicinali illegali: l'operazione, chiamata 'Fidelio', ha portato a 11 arresti - titolari di sexy shop in varie regioni che commerciavano le sostanze contraffatte - e un fermo di indiziato di delitto, un commerciante all'ingrosso di articoli per adulti della provincia di Pordenone, ritenuto il principale fornitore dei medicinali (la sua attività è stata bloccata dalle Fiamme gialle). Sono stati sequestrati oltre 10mila farmaci non autorizzati e pericolosi per la salute. L'indagine è partita da un controllo fiscale in un sexy shop del Ravennate. I militari vi hanno trovato alcune confezioni di prodotti, risultati veri e propri farmaci non autorizzati, provenienti soprattutto da India e Cina: bustine, pillole e capsule con miscele dei principi attivi Sildenafil e Tadalafil, presenti in Viagra e Cialis, e spray con il principio attivo della Lidocaina, normalmente utilizzata negli anestetici locali. Durante le perquisizioni è stata riscontrata la flagranza del reato di commercio di sostanze medicinali contraffatte e sono scattati gli arresti per 11 titolari di esercizi di Milano e provincia, di Torino, Brescia, Ravenna, Forlì, Taranto e delle province di Bologna, Rimini, Macerata e Caserta.
Sequestrate inoltre banconote false per 780 euro, denaro contante per 40mila euro, 47 proiettili per arma corta, circa mezzo kg di marijuana oltre ad un bilancino di precisione. Per eludere i controlli il fornitore di Pordenone inviava ai sexy shop i farmaci non autorizzati, occultandoli in scatole insieme ad articoli per adulti che fungevano da carichi di copertura, con spedizioni tramite corriere.
Quindi «un vero e proprio mercato parallelo e clandestino di medicinali illegali, realizzato da persone non autorizzate e prive di conoscenze mediche, al di fuori del circuito delle farmacie ma tramite il canale non convenzionale dei sexy shop», sottolineano le Fiamme gialle, che hanno impiegato oltre 160 militari in 32 città. «Queste condotte illegali - spiega la GdF ravennate - oltre a costituire un'alterazione delle regole della leale concorrenza, possono costituire un concreto pericolo per la salute dei consumatori».
(Fonte Ansa)
“Giovani Speranze” il nome del torneo, ma anche i baby della Junior Macerata. La società dai colori biancocelesti ha fatto davvero bella figura nella 3°edizione della manifestazione curata dal Villa Musone e riservata ai piccoli calciatori della categoria Esordienti.
La Junior è stato l’unico club a presentarsi con 2 formazioni ed entrambe le squadre Esordienti hanno raggiunto le fasi finali, entrando quindi tra le migliori 8. Curiosamente è sempre stato l’Ascoli a stopparle. Nello specifico il gruppo allenato da mister Zanconi è arrivato fino alla semifinale dove poi è stato sconfitto dall’Ancona. Ha potuto disputare la partita per il 3° posto che l’Ascoli ha però fatto suo 2-1 sfruttando la maggior forza fisica. Proprio i bianconeri in precedenza avevano tolto dai giochi l’altro gruppo maceratese di mister Menghini.
Gli osservatori presenti hanno preso informazioni sui talenti biancocelesti e, a conferma della brillante partecipazione, la Junior si è portata comunque a casa un trofeo. Il premio per il miglior portiere del “Giovani Speranze Città di Recanati” è andato a Christian Di Mauro.
Il mese di febbraio infine ha visto impegnati anche i 2005 appartenenti alla terza formazioni Esordienti, questa di scena al 18° “Memorial Sandro Panunti” di Tolentino. I piccoli di mister Valeri sono giunti al 3° posto, battuti in semifinale dalla Vigorina Senigallia poi vincitrice della kermesse. I rossoblu, così come l’Alma Juventus Fano trionfatrice a Villa Musone, saranno tra le squadre da battere nel prossimo “Nando Cleti”, atteso appuntamento di giugno che la Junior Macerata sta già programmando.
E’ stato anticipato alle ore 16,30 il fischio di inizio della partita fra la Maceratese e il Gubbio in programma domenica prossima all’Helvia Recina. Niente notturna dunque per il ritorno di Giuseppe Magi a Macerata.
La Lega ha accolto la richiesta avanzata dal Gubbio, dovuta ad esigenze organizzative. L’arbitro designato a dirigere l’incontro è Alessandro Meleleo di Catanzaro.
Domenica prossima, 5 marzo partirà da Macerata la X edizione della “Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate” manifestazione organizzata da CoMoDo, Confederazione Mobilità Dolce, confederazione di diverse associazioni tra cui Italia Nostra Onlus.
Le iniziative in essa previste si svolgeranno in tutta Italia, con particolare attenzione ai territori duramente colpiti dal terremoto, per la cui ricostruzione non si può prescindere dai principi della mobilità dolce, una possibile risposta leggera e pronta per riattivare economie, per tornare sui territori. Durante questa decima edizione si viaggerà nel cuore dell’Italia ma si arriverà fino alle linee transfrontaliere in Friuli per focalizzare l’attenzione sulla capacità dei treni di disegnare geografie senza confini: in un momento in cui molti vogliono erigere muri per difendere le piccole patrie, noi pensiamo sia meglio riaprire i cammini che hanno consentito alle diverse culture di conoscersi e di rispettarsi.
Lo scopo della giornata "Nazionale delle Ferrovie Dimenticate" èquello di valorizzare i cammini di Mobilità Dolce attraverso la difesa delle linee ferroviarie in esercizio, la riapertura di quelle ancora ripristinabili per il trasporto pubblico locale (dove ne sussistono i presupposti) o di treni turistici (come sta facendo meritoriamente Fondazione Fs, per esempio sulla Transiberiana d'Italia, Sulmona Carpinone) o ancora il riutilizzo dei sedimi, al momento non recuperabili, quali Greenways ciclo pedonali (come è stato fatto per la Spoleto Norcia e come si potrebbe fare per la Fermo Amandola). Altro obiettivo è la valorizzazione dei Cammini storici, religiosi, naturali, enogastronomici, che grande sviluppo stanno ottenendo per vivere la bellezza del paesaggio italiano e dare valore all’Italia dei piccoli borghi.
La Giornata maceratese è organizzata da CoMoDo, insieme ad Italia Nostra tramite il suo consiglio regionale delle Marche e la sua sezione maceratese. Si svolgerà con i diversi partecipanti che arriveranno a Macerata da tutta Italia con i treni provenienti da Civitanova e da Fabriano alle 13,27, per poi riunirsi in convegno presso la sala congressi dell’hotel Claudiani in vicolo Ulissi 8, a partire dalle ore 15,00.
Durante il convegno verrà presentato e commentato il Dossier redatto da CoMoDo sulle reti di mobilità dolce, con gli interventi di: Massimo Bottini (presidente CoMoDo), Marco Parini (presidente nazionale Italia Nostra), Anna Donati (presidente onorario di CoMoDo), Giulietta Pagliaccio (presidente FIAB), Elvezio Serena (consigliere nazionale Italia Nostra), Paolo Piacentini (presidente Federtrek), Massimo Ferrari (presidente Assoutenti/UTP), Sandro Polci (direttore festival della via francigena), Maurizio Sebastiani (presidente consiglio regionale marche di Italia Nostra) e Antonio Pagnanelli (presidente Italia Nostra di Macerata).
La toponomastica femminile e la sfida di una donna al “potere dei giganti” sono le tematiche al centro di due iniziative che vedono in prima linea il Consiglio delle donne del Comune di Macerata l’8 marzo, in occasione della Giornata della donna.
Mercoledì prossimo infatti, alle ore 15, nell’aula magna del polo didattico Bertelli dell’Università di Macerata verrà presentato il volume "Le vie delle donne marchigiane: non solo toponomastica" , il libro che racchiude le storie delle donne che sono state segnalate in occasione del web contest "le vie delle donne marchigiane", lanciato dall'Osservatorio di Genere tra dicembre 2015 e gennaio 2016, dove si invitavano gli utenti del web a votare la donna marchigiana a cui si sarebbe voluta intitolare una via o una piazza della propria città.
L'iniziativa ha avuto una notevole adesione di pubblico. In poco più di un mese hanno partecipato oltre quattrocento utenti del web, votando 47 donne diverse, tutte marchigiane o naturalizzate marchigiane, tutte da ricordare per essersi distinte in campi diversi, alcune molto note altre quasi sconosciute ai più, ma sicuramente degne di valorizzazione e di lasciare traccia nella nostra memoria storica.
“Il Consiglio delle donne – interviene la presidente del Consiglio delle donne del Comune di Macerata, Ninfa Contigiani - ha assunto e patrocinato l'iniziativa appena costituito, sulla scia di quanto promosso anche dall'ANCI e nella convinzione che rintracciare le donne che hanno vissuto nella nostra comunità e riportarle allo scoperto può essere uno dei modi per segnalare bene come la nostra identità collettiva sia stata frutto anche di tante personalità femminili”.
Al seminario porteranno i loro saluti il sindaco Romano Carancini, l’assessore alle Pari opportunità Federica Curzi, il Rettore di Unimc Francesco Adornato, il direttore del Dipartimento di Scienze della formazione Michele Corsi, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, la presidente del Comitato Pari Opportunità della Regione Marche Meri Marziali mentre sono previsti gli interventi dell’onorevole Irene Manzi, della delegata del Rettore per le pari opportunità Natascia Mattucci e di Claudia Santoni per l’Osservatorio di genere.
Alla tavola rotonda, invece, previsti gli interventi di Ninfa Contigiani, Silvia Alessandrini Calisti, Lucrezia Ercoli, Renata Moresi, Marco Severini e Silvia Vaccarezza.
Sempre per la giornata dell’8 marzo il Consiglio delle donne del Comune di Macerata ha organizzato, in collaborazione con il Multiplex 2000, alle ore 20.30, la proiezione del film 150 milligrammi di Emmanuelle Bercot con Sisde Babett Knudsen, Benoit Magimel, Charlotte Laemmel, Isabelle de Hertogh e Lara Neumann (ingresso a € 4,50). Il film narra la storia vera di Irène Frachon, pneumologa in un ospedale di Brest, che collega una serie di morti sospette con l’uso del Mediator, un farmaco presente sul mercato da oltre trent’anni. Uno degli scandali, scoppiato nel 2010, più celebri avvenuti in Francia che travolse il colosso farmaceutico Servier.
La serata segna l'inizio di una collaborazione che punta ad una rassegna al femminile.
Festeggiamenti molto partecipati ieri pomeriggio alla Biblioteca Mozzi Borgetti per gli 80 anni dell’artista Silvia Craia, un’occasione organizzata per esprimere la generale gratitudine di Macerata nei confronti di un artista che si è costantemente speso per l'arte contemporanea e che ha favorito con la sua instancabile attività la crescita culturale della città e l'arricchimento delle collezioni comunali.
Dopo i saluti e il benvenuto da parte dell’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, tantissimi gli interventi che si sono susseguiti, tutti molto sentiti, tra cui quelli di Lucio Del Gobbo e Paola Ballesi che hanno sottolineato e tratteggiato la ricchezza della sua produzione artistica e l’impegno che Craia ha profuso come curatore e presidente del Consiglio dei curatori della Pinacoteca comunale.
Il sindaco Romano Carancini nel ricordare la personalità innovatrice e dinamica di Craia, ha sottolineato la generosità e l’autenticità dell’artista maceratese definendolo un artista umile, dal carattere autenticamente popolare, molto legato alla città e vicino alla gente. Craia ha segnato una lunga stagione di mostre a Macerata e sempre capace di coinvolgere anche gli artisti delle generazioni più giovani.
Concetti espressi anche nella targa che il primo cittadino ha consegnato a Craia in ricordo dei festeggiamenti per i suoi 80 anni che riporta la dicitura:“Con viva e sincera gratitudine per l’inestimabile contributo offerto alla diffusione dell’arte e per l’instancabile impegno profuso con passione e cura a beneficio della Pinacoteca Civica”
Nel corso delle serata è stato annunciato che nel mese di settembre verrà organizzata una mostra dedicata a Silvio Craia curata dai Musei civici.