Gualdo

A Gualdo c'è la Festa della Creatività: il 24 e il 25 giugno mostre, workshop e laboratori

A Gualdo c'è la Festa della Creatività: il 24 e il 25 giugno mostre, workshop e laboratori

Dall'Abruzzo alle Marche per sostenere i terremotati e aiutare a superare la crisi nei territori colpiti dal sisma. Un week end di festa per ritrovare il sorriso e guardare al futuro con positività. Torna anche quest'anno, per la quarta edizione, la Festa Nazionale della Creatività organizzata dall'AIC (Associazione Italiana per la Creatività) e dall'associazione 180amici che dall'Aquila passa il testimone ai Comuni di Rocca Fluvione, in provincia di Ascoli Piceno e a Gualdo, piccolo borgo nel Maceratese. L'appuntamento è per il week end del 24 e 25 giugno con tante iniziative in programma. L'evento, ideato dal medico e specialista in psichiatria Vittorio Cei nel 1999, ha lo scopo di promuovere la creatività intesa non solo come produzione di opere d'arte, oggetti o soluzioni, ma soprattutto come relazioni umane fondate sull'empatia, sulla comunicazione e la valorizzazione di emozioni. La creatività si manifesta attraverso ogni tipo di arte, dalla musica alla danza, dalle mostre di opere artistiche ai laboratori e ai workshop. Così Rocca Fluvione e Gualdo, paesi colpiti dal sisma, per due giorni diventano teatro di momenti di confronto, spettacoli, tavole rotonde, esposizioni e appuntamenti da non perdere. Ora più che mai, dopo il terremoto che ha scosso il centro Italia, ha danneggiato abitazioni e spopolato interi paesi, la creatività aiuta a superare la crisi. "Il terremoto può distruggere case, vite umane, opere d'arte, ma non riesce a distruggere la creatività umana", ha commentato Vittorio Cei dopo il tragico evento de L'Aquila. Momento difficile che ha dato vita a tante iniziative fondate sulla collaborazione e sulla reciprocità tra persone diverse. La festa della Creatività è nata proprio per diffondere un messaggio preciso: la creatività non è una caratteristica di pochi individui, ma una dote potenziale per tutti gli esseri umani, proprio per questo durante la due giorni attraverso dibattiti, laboratori creativi ed esibizioni di artisti provenienti da tutto il territorio verrà affrontato questo tema. Dopo il successo delle tre precedenti edizioni a cui hanno partecipato testimonial importanti come Simone Cristicchi, Claudio Bisio e l'artista francese Miloud Oukili, la festa quest'anno sarà distribuita su due giorni, sarà dedicata a grandi e piccoli e sarà di buon auspicio anche per chi ha perso la casa e da qualche mese vive sulla costa marchigiana. Per permettere a tutti di assistere agli spettacoli e di partecipare alla manifestazione, infatti, verrà organizzato un transfert gratuito per tutti gli sfollati che da Porto d'Ascoli e da San Benedetto nord raggiungerà Rocca Fluvione e Gualdo (il 24 giugno è prevista una partenza alle 9 del mattino e il rientro in serata mentre il 25 la partenza è prevista per le 13). La due giorni inizierà con una passeggiata tra i luoghi d'interesse di Rocca Fluvione per poi passare ad un convegno intitolato "Quale creatività per le buone pratiche della ricostruzione" ai laboratori, alle attività creative e ad alcuni momenti dedicati alla musica. Ricco anche il programma di domenica 25 giugno a Gualdo, un piccolo borgo nel maceratese colpito fortemente dal sisma che ospiterà spettacoli di teatro, artisti di strada, musica, workshop e molto altro.

13/06/2017 13:41
Macerata Vicina, consegnato al sindaco di Gualdo il contributo per la scuola danneggiata dal sisma

Macerata Vicina, consegnato al sindaco di Gualdo il contributo per la scuola danneggiata dal sisma

Ultimo giorno di scuola, ieri, nel segno della solidarietà. Il sindaco di Macerata Romano Carancini e il vice sindaco Stefania Monteverde hanno consegnato al sindaco di Gualdo, Giovanni Zavaglini,  il contributo benefico di 17.667 euro per la scuola Romolo Murri fortemente colpita dal terremoto. È il frutto della raccolta fondi lanciata con il progetto "Macerata Vicina" subito dopo il primo sisma del 24 agosto 2016, promossa dell’Amministrazione comunale per le comunità del territorio gravemente colpite. "È il contributo che nasce dalla solidarietà e dal desiderio di essere buoni vicini - ha detto il sindaco Romano Carancini ai bambini e alle maestre della scuola. - È una ricostruzione difficile e con tutte le comunità del territorio dobbiamo essere uniti ed essere attivi per il rilancio di queste nostre amate terre". "Quando abbiamo iniziato questa raccolta non sapevamo che anche la città di Macerata con il secondo terremoto avrebbe avuto tante scuole inagibili. - ha aggiunto Stefania Monteverde - Ma nonostante i gravi danni, non abbiamo smesso di pensare ai nostri vicini di Gualdo. Macerata Vicina però non finisce. Grazie a Gualdo diventa una rete di solidarietà attiva e un modo di agire insieme: infatti continua la raccolta per le scuole di Macerata e per altri progetti". Il sindaco di Gualdo ha ringraziato e ha raccontato la fatica di questi mesi ma anche la tanta solidarietà ricevuta: "La nostra forza è stata tenere tutte le famiglie nel paese. La scuola non ha perso neanche un allievo e dopo i giorni delle tende ora siamo in questa casetta di legno, anche questa un dono, e aspettiamo la ricostruzione dell'intera scuola. Siamo già pronti con il progetto".  Zavaglini ha mostrato al sindaco Carancini e al vice sindaco Monteverde i gravi danni del terremoto ancora molto evidenti nel centro storico di Gualdo e ha evidenziato gli sforzi fatti per mettere in sicurezza gli edifici da salvare. La dirigente scolastica Maura Ghezzi insieme alle maestre ha raccontato del saggio di fine anno con cui i bambini hanno riconosciuto il valore di tanta solidarietà ricevuta: "È stata una grande lezione di fiducia". Macerata Vicina ha visto la prima raccolta fondi nel corso della festa di San Giuliano con le cene della solidarietà organizzate dalla Pro Loco di Macerata a cui, piano piano, si sono aggiunti contributi  di singole persone, delle città gemellate Yssy Les Moulineaux e Weiden, di Settala, comune del milanese e aziende private. Ieri mattina a Gualdo, al momento della consegna dei fondi, avrebbe dovuto essere presente anche il sindaco di Settala, Andrea Carlo, purtroppo assente per sopraggiunti impegni. L'Amministrazione comunale di Settala ha donato il suo importante contributo frutto di un fondo di riserva che era stato accantonato per eventuali emergenze ma fortunatamente in paese non si sono verificati episodi di particolare interesse. Da qui la decisione di assegnarlo con grande generosità al Comune di Gualdo. Attualmente la scuola Murri è ospitata in una struttura di legno allestita grazie alla donazione delle Misercordie d’Italia in attesa di avere una sede nuova che sarà costruita con altri contributi frutto di una campagna di solidarietà lanciata dal giornale di Brescia e dalla Fondazione Comunità bresciana. Il primo regalo del Comune di Macerata alla scuola di Gualdo è stato immediatamente dopo il sisma, 100 libri raccolti durante il Macerata School Festival, organizzato in collaborazione con il Dipartimento della Formazione dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata, donati dalla Giunti editore nel corso della Festa della Scuola del 1° ottobre scorso in piazza della Libertà. Ed è stata, come noto, la Romolo Murri di Gualdo la scuola scelta dal Comune di Macerata, l’unica del paese, che accoglieva nello stesso stabile, fortemente lesionato dal sisma del 24 agosto, la scuola dell'infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. Una scuola speciale, che lavora a classi aperte ispirandosi al metodo di Don Milani, i bambini dell’infanzia e della primaria insieme ai bambini delle medie, con grande interazione con la vita del paese e della comunità. I contributi sono stati versati in un conto corrente bancario aperto presso la Banca Etica, e sono tutti rendicontati nel sito del Comune di Macerata. Continua il progetto Macerata Vicina con la raccolta fondi per gli arredi e i materiali didattici delle scuole di Macerata colpite dal sisma. Tutte le informazioni nel sito www.comune.macerata.it .

09/06/2017 15:40
Sisma, la Regione Marche fa il punto della situazione su macerie e casette

Sisma, la Regione Marche fa il punto della situazione su macerie e casette

Le macerie rimosse dopo il sisma sono oltre 47mila tonnellate. La Regione Marche infatti lo scorso 9 maggio ha inviato una lettera ai comuni in cui si precisa che “l’organizzazione della rimozione delle macerie è ben avviata e che per poter proseguire in modo più efficace e per programmare più puntualmente le operazioni di rimozione è necessario che i comuni censiscano, a livello preliminare, le macerie da rimuovere dal loro comune”. Ad oggi i piani trasmessi dai comuni sono: Montegallo, Visso, Muccia, Camerino, Montalto Marche, Colmurano, Bolognola, Pieve Torina, Roccafluvione, Gualdo, Castorano, Belforte del Chienti, Fiuminata, Offida, Colli del Tronto, Appignano del Tronto, Rapagnano, Amandola. I piani dovranno essere presentati entro il 23 maggio. In merito alle casette, nella giornata di oggi aggiudicata provvisoriamente la gara per l’area di Villa San’Antonio, Visso, per 70 Sae. Entro mercoledì saranno approvate le aree di Pian di Pieca di San Ginesio, per 19 Sae, e Vallazza di Ussita, per 21 casette. Domani via libera all’area di Piazza Piccinini di Castelsantangelo sul Nera in sostituzione dell’area PN1 Capoluogo per 37 Sae. Per Sarnano approvati i layout lo scorso 18 maggio per 21 Sae.

22/05/2017 16:32
San Ginesio, giornata dedicata all'educazione stradale e alla solidarietà per le scuole

San Ginesio, giornata dedicata all'educazione stradale e alla solidarietà per le scuole

Un momento di solidarietà molto particolare è stato pensato per circa 350 studenti di San Ginesio e Gualdo, dalla scuola primaria a quella secondaria di primo e secondo grado. Una mattinata di educazione stradale di fronte a un Crash test simulator che ha fatto sì che a momenti più di riflessione e formazione si alternassero forme di espressione più impattanti: un vero e proprio spettacolo che ha coinvolto i ragazzi e le ragazze in prove di simulazione di ribaltamento, impatto e guida, per  percorrere in modo alternativo le tappe di un percorsi didattico impostato su temi di grande rilevanza sociale, tra cui l’incidentalità stradale e le cause e gli effetti ad essa collegate. A organizzare la giornata, che si è sviluppata nel parcheggio della discoteca Mirage di Passo San Ginesio, il Club Virgiliano di San Giorgio di Mantova, in collaborazione con la Polizia locale di Mantova e quella di San Ginesio, e con la sponsorizzazione dell’Associazione San Giorgio Solidale.   “Volevamo creare un momento formativo da condividere con leggerezza e spensieratezza – hanno detto gli organizzatori – per questi ragazzi che stanno affrontando un periodo complicato come quello del post sisma”. A spiegazioni scientifiche si sono affiancati spunti di riflessione molto attuali, e, grazie al coinvolgimento di sponsor locali, è stata offerta agli studenti anche una colazione all’insegna della convivialità.

20/04/2017 14:50
Il geologo Daniele Piatti alla guida di Tennacola spa

Il geologo Daniele Piatti alla guida di Tennacola spa

Daniele Piatti, geologo, ex sindaco del comune di Loro Piceno, il 7 marzo scorso è stato nominato Presidente di Tennacola spa, eletto con l’unanimità. Gli altri membri del consiglio di amministrazione sono: l’ing. Renato Vallesi, Giuseppe Mochi, ex sindaco del comune di Montappone, la sarnanese Simona Tidei, dott.ssa in economia e commercio, e Francesca Testella, consulente ambientale, prof. a contratto di diritto dell’ambiente presso Unicam e una delle" penne" di Picchio News. Il Presidente ha garantito a nome di tutto il Cda il massimo impegno nella continuità della qualità del servizio per tutto l’Ato 4 “per i cittadini e con i cittadini” di tutti i 27 comuni in un’ottica solidale e di compartecipazione.    

16/03/2017 09:09
Il grido del ristoratore di Gualdo: "Non costringete i nostri figli a lasciare queste terre"

Il grido del ristoratore di Gualdo: "Non costringete i nostri figli a lasciare queste terre"

Domenico Marzoli Capocci è un ristoratore di Gualdo, una frazione di Castelsantangelo, che come molti suoi concittadini ha vissuto la terribile esperienza del terremoto. Il suo locale, infatti, ha subito numerose lesioni che ne hanno compromesso il funzionamento durante l'immediato post-sisma. Nonostante le molte difficoltà e i tanti problemi causati dalle scosse, Domenico e la sua famiglia non si sono arresi, ricominciando pian piano dal lavoro e dalla loro attività. Con pazienza e dignità hanno iniziato a togliere calcinacci dal ristorante lesionato rimettendolo in sesto nel giro di alcuni mesi. Un esempio di speranza e forza d'animo per quanti, come loro, si trovano in condizioni di disagio:"Il terremoto ci ha messo in ginocchio minando alla nostra fonte di sostentamento, ma noi siamo stati più forti di lui, rimboccandoci le maniche e tornando, per quanto possibile, alla normalità. Il locale ora è gestito dalle mie due figlie, Ilaria e Francesca, che hanno voluto lanciare un messaggio positivo al di la dei problemi di tutti i giorni"  La determinazione del ristoratore, però, lascia spazio alla rabbia quando passa ad analizzare lo stato degli interventi effettuati dalle autorità: "Chi abita in quei paesetti di montagna è attaccato alle origini e vuole riprendere a tutti i costi le sue attività ma fino ad ora chi di dovere ha fatto poco o nulla". Al centro delle sue perplessità ci sono le condizioni delle strade che dopo tanto tempo sono ancora inagibili: "Tra poco prenderà il via la stagione estiva e se non verrà ripristinata la viabilità, i turisti cambieranno destinazione affossando definitivamente tutti quei paesi che vivono di turismo". Domenico è fermo sulle sue posizioni e lancia un messaggio alle autorità locali e nazionali affinchè si intervenga presto per risolvere la situazione: "La nostra è un'economia di nicchia basata sulle eccellenze del territorio ma se nessuno ci aiuta a rimettere in sesto le aziende siamo destinati a morire. Vogliamo che le istituzioni non ci lascino soli". Un'attenzione particolare è poi rivolta dal ristoratore alla situazione dei giovani che vivono in quelle zone: "Chiediamo un aiuto affinchè i nostri figli possano realizzarsi in questi luoghi e non siano costretti ad abbandonare la loro terra". Chi veramente ce la sta mettendo tutta per cercare di ridare ossigeno a quelle terre disastrate dal sisma sono, secondo Domenico, i sindaci che seppur a fatica stanno affrontando i problemi quotidiani con forza ed efficacia. Ma tutto questo lavoro dei primi cittadini è una goccia in mezzo al mare senza l'assistenza delle istituzioni nazionali. Per provare ad alleviare le difficoltà Capocci propone infine una sua idea: "Chiederei allo stato di considerare le nostre terre come una zona franca... Solo così si può rimettere in moto la ruota e far ricominciare a vivere le zone terremotate". Un auspicio che speriamo non cada nel vuoto ma venga accolto per dare nuove opportunità a un intero territorio che sta rischiando di morire.  

04/03/2017 18:59
Per le Marche ordinate 639 soluzioni abitative provvisorie

Per le Marche ordinate 639 soluzioni abitative provvisorie

La Regione Marche ha ordinato 639 soluzioni abitative provvisorie, le cosiddette "casette", per diversi comuni del territorio danneggiati dal terremoto.  Le strutture saranno così distribuite: 137 nel Comune di Arquata del Tronto, 72 a Fiastra, 222 a Visso, 100 a Ussita, 76 a Castelsantantangelo sul Nera. Da un comunicato della Regione pare che si insista a ricostruire anche nella frazione di Pescara del Tronto in cui dopo i lavori di urbanizzazione e di fondazione, entro la prossima settimana verranno montate le casette. I lavori di urbanizzazione inizieranno a breve anche per Visso, Fiastra, Ussita, Castelsantantangelo,San Severino Marche, Amandola, Treia, Bolognola, Camerino, Gualdo, Valfornace, Pievetorina, Muccia, Montegallo, Rotella e altri. Sempre per la metà della prossima settimana la Regione Marche svolgerà le gare per affidare i lavori nelle varie aree. (Fonte ANSA)  

23/02/2017 17:24
Da un giornalista piemontese nasce l'iniziativa benefica "Adotta la mandria e aiuta gli orfani"

Da un giornalista piemontese nasce l'iniziativa benefica "Adotta la mandria e aiuta gli orfani"

"Adotta la mandria e aiuta gli orfani". Così si chiama il gruppo nato da soli due giorni su facebook e che vanta già più di 200 iscritti. “Non sono un genio con i computer. Questa pagina nasce per spiegare un po' meglio quello che vogliamo fare per aiutare gli allevatori e le aziende che hanno subito gravi danni per terremoto e neve e per sostenere le famiglie dei due bambini che hanno perso i genitori per la valanga che ha colpito l'hotel a Rigopiano”. Ideata e messa in atto dall’altruismo del giornalista piemontese Daniele Piovera, l'iniziativa prende spunto da alcuni articoli su La Stampa, Repubblica, Picchio News e Corriere che descrivevano la disperazione degli allevatori abruzzesi, laziali,molisani e marchigiani, messi in ginocchio da terremoto e neve. La sua associazione, Kenzio Bellotti, legata alla società Paffoni Fulgor Basket Omegna, che già ha sostenuto gli orfani del terremoto di Amatrice (Alessandro, Gabriele, Chiara e Francesca), donando loro 35mila euro (trovate foto e resoconto sul sito www.kenziobellotti.it e sulla pagina Fb), ha deciso di scendere in campo anche per aiutare queste persone e queste aziende. Noi di Picchio News, su richiesta di Daniele, gli abbiamo indicato le aziende che nei giorni scorsi ci hanno chiesto aiuto. E con grande gioia comunichiamo che il gruppo di Daniele sta già provvedendo ad aiutarle concretamente.  In due giorni infatti sono stati raccolti già 3000 euro. La prima azienda è l'Agrinido della Natura Agrinfanzia Contrada Vallata, di San Ginesio. Una piccola fattoria con animali che funge anche da asilo nido con progetti mirati ed innovativi.La seconda attività è la Società Agricola Lai Ss, di Gualdo, con 1500 pecore e 30 mucche.La terza persona che si aiuterà è un allevatore di Aschio, frazione di Visso, che ha enormi difficoltà con i suoi bovini.Ed infine anche un allevatore di Ussita, su indicazione del sindaco Ogni centesimo raccolto, come sempre avviene con la Kenzio Bellotti, verrà devoluto senza mediazioni ma DIRETTAMENTE ai beneficiari. Come già accaduto con i bambini malati nel territorio d'origine dell'associazione a cui sono stati donati 25000 euro. Inoltre il gruppo intende donare 12 letti nuovi con materassi e cassettoni per i vestiti per i quali noi di Picchio News abbiamo indicato come possibili destinatari gli anziani ospitati presso l’oratorio di Don Jacopo alla Stazione di Pollenza che abbiamo visitato due settimane fa. Bravo Daniele. Un altro grande esempio di concreta ed immediata solidarietà. Senza burocrazia se non quella della trasparenza.

25/01/2017 10:05
Fattorie Osella dona 100 quintali fieno all'azienda Lai di Gualdo

Fattorie Osella dona 100 quintali fieno all'azienda Lai di Gualdo

Cento quintali di fieno in dono all'azienda Lai di Gualdo (Macerata) per salvare le pecore dopo il crollo di stalla e fienile. Li ha donati l'imprenditore piemontese Dario Osella, fondatore delle Fattorie Osella, che ha risposto all'appello lanciato dalla Coldiretti per sostenere gli allevatori terremotati. Il carico verrà consegnato domani nell'allevamento di Laura Lai, che dopo essere stato gravemente danneggiato dal sisma del 24 agosto e da quello di ottobre ha visto crollare la struttura provvisoria dove erano state sistemate le pecore per ripararle dalle neve. Sempre a causa del maltempo è venuto giù anche il fienile, già lesionato (ANSA).

22/01/2017 14:30
Gualdo: dopo la strage di animali ancora nessun aiuto. E si spala da soli

Gualdo: dopo la strage di animali ancora nessun aiuto. E si spala da soli

Dopo l'appello di ieri sul nostro portale ci arrivano ancora brutte notizie dall'azienda agricola Lai di Gualdo. Infatti stamattina ancora non è arrivato nessun aiuto e nel frattempo sono gli stessi gestori a  spalare, senza nessun aiuto, per far fronte all'emergenza. Non sono ancora disponibile nemmeno i mezzi per sollevare le capriate.  Una situazione estremamente difficile in cui i gestori sono lasciati a se stessi con animali vivi e le carcasse di quelli morti.       

21/01/2017 12:54
Strage di animali a Gualdo dopo giorni di agonia - FOTO

Strage di animali a Gualdo dopo giorni di agonia - FOTO

Non ce l’hanno fatta gli animali intrappolati sotto i capannoni di un'azienda crollati a causa della neve.   L'azienda agricola LAI ss di Gualdo, con punto vendita a San Ginesio, vantava circa 1500 capi, in prevalenza pecore e 30 mucche. Gli animali sono rimasti per quattro giorni sotto le lamiere della struttura che è crollata con il peso della neve. I soccorritori ormai stanno estraendo i cadaveri in putrefazione delle povere bestiole, morte per il freddo e le lesioni causate dalle lamiere. Finora sono stati estratte le carcasse di 25 esemplari, ma se ne contano circa 50 sotto il capannone. La proprietaria dell'azienda fa sapere che ad oggi hanno bisogno di paglia e fieno in quanto le scorte che avevano si sono bagnate con la neve e sono quindi inutilizzabili. Le  strade sono però impraticabili e quindi è impossibile persino muoversi. Si confida in un altro intervento salvifico pari a quello degli “angeli” di san Ginesio, ma stavolta con trattori e camion per portare le rotoballe di fieno.   L’azienda si trova in Contrada Morichella  n. 19 e il contatto telefonico è 338 355 1139.

20/01/2017 19:34
Dalla Geologia di Unicam un progetto per riaprire la Valnerina: "Ma la Regione non risponde..."

Dalla Geologia di Unicam un progetto per riaprire la Valnerina: "Ma la Regione non risponde..."

A partire dal 24 agosto 2016, oltre alle tante perdite di vite umane e ai danni sul patrimonio edilizio, il sisma ha prodotto delle modificazioni permanenti sulla superficie terrestre in un’area ampia migliaia di chilometri quadrati che si estende da Amatrice fino a Muccia, per spingersi anche, con modesti risentimenti ma comunque significativi per l’economia regionale, anche in aree prossime alla costa. Tali modificazioni sono costituite soprattutto da grandi frane e da instabilità delle pareti rocciose verticali che vanno ad interessare soprattutto la viabilità comunale fino a quella regionale. E’ il caso della Strada Provinciale n. 209 Valnerina che, alcuni chilometri dopo l’abitato di Visso, è stata interessata da una frana che ha ostruito il corso del fiume Nera. A quattro mesi dall’evento ancora non è stato fatto nulla. In più le condizioni meteo che si stanno verificando, con piogge e neve e gelo, fanno temere l’evoluzione di molti dei fenomeni franosi prodotti soprattutto quelli che interessano i versanti calcarei, particolarmente fratturati anche per effetto della sequenza sismica. Spiega infatti il prof. Farabollini, della Sezione di Geologia dell’Università degli studi di Camerino che “la pioggia infiltrandosi all’interno delle fratture prodotte dal terremoto, sia sui versanti rocciosi che anche sulle infrastrutture viarie, gelando potrebbero innescare importanti fenomeni franosi con il collasso anche di importanti porzioni di versante. Situazioni simili sono state riscontrate in tantissime località (Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Casali, Gualdo di Castelsantangelo e molte altre), senza ovviamente dimenticare il crollo già avvenuto nella Valnerina e che potrebbe continuare ad evolvere se non si corre ai ripari”. “Proprio per questo motivo - continua il dott. Scalella, della Regione Marche che ha effettuato sopralluoghi sulla Valnerina e sulle infrastrutture viarie comunali sopra menzionate - insieme al collega Farabollini, abbiamo presentato un progetto per il ripristino della viabilità utilizzando il materiale proveniente dalla frana della Valnerina e dagli altri materiali calcarei derivanti dalle numerose frane di crollo che si sono prodotte durante il terremoto, ma volendo anche utilizzando tutto il materiale prodotto e contenuto nelle reti paramassi in molti casi non vuotate da oltre 10 anni!!. Questi materiali, che possono essere stimati in circa 800.000 metri cubi infatti verrebbero utilizzati innanzitutto per rispristinare la viabilità di una arteria molto importante sia dal punto di vista del collegamento con l’Umbria ma anche dal punto di vista degli scambi economico-commerciali, e sarebbero anche “riutilizzati” per il ripristino della funzionalità delle arterie stradali sia provinciali che comunali dell’intera area coinvolta dal recente sisma e pertanto possono essere considerati come cave temporanee di prestito che quindi andrebbero assoggettate alla normativa vigente. I materiali recuperati da tali “cave di prestito temporanee” possono essere posizionati in “aree temporanee di abbancamento” che ogni comune o raggruppamenti di comuni potranno mettere a disposizione sul loro territorio facilitando quindi anche il successivo iter tecnico-amministrativo di gestione dell’attività estrattiva e della successiva attuazione del piano di ripristino della viabilità.” “L’indotto economico che ne deriverebbe, soprattutto per queste aree montane particolarmente colpite dal sisma,  -  continua Farabollini - potrebbe essere esteso ad un piano decennale che preveda pertanto la possibilità della gestione del materiale litoide, della sua lavorazione per la realizzazione di inerti opportunamente classati per le esigenze specifiche e l’utilizzo fino al completamento del ciclo che potrebbe chiudersi una volta ripristinate le funzionalità della viabilità. Tale proposta, presentata alla Regione Marche agli assessorati competenti già a metà dicembre, ancora non ha avuto risposta. Chissà... la rete infrastrutturale compromessa dal sisma probabilmente avrà reso impraticabile anche la rete internet!”

16/01/2017 15:57
Entro l’estate 1.599 volontari da impiegare nelle aree terremotate: pubblicato il bando

Entro l’estate 1.599 volontari da impiegare nelle aree terremotate: pubblicato il bando

Anche il volontariato nell’ambito del Servizio Civile Nazionale riguarderà le zone colpite dal terremoto 2016. Il Bando “Avviso agli Enti: Presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale per 1599 volontari da impiegare nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” pubblicato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale prevede l’impiego di 1.599 volontari nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. I progetti dovranno essere trasmessi dagli enti esclusivamente alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria entro le ore 14,00 del 10 marzo 2017. Il bando si riferisce alla presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale finalizzati alla ripresa della vita civile delle comunità colpite dagli eventi sismici ed a favorire il ritorno delle popolazioni alla normalità.  I destinatari del bando sono: gli enti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, aventi sedi di attuazione progetto nei comuni colpiti dal sisma 2016, di cui all’Allegato 1 del Bando e nei Comuni costieri che ospitano temporaneamente i terremotati.   I volontari saranno così ripartiti: Abruzzo 207 volontari; Lazio 453 volontari; Marche 617 volontari; Umbria 322 volontari.   Le Regioni interessate, una volta sentite le strutture del Commissario straordinario per le zone terremotate, coordinano i progetti per ciascun settore/ambito di intervento individuati dal bando, promuovendo la cooprogettazione degli stessi tra i diversi enti presenti sul territorio. Ciò può avvenire anche attraverso appositi incontri con i Sindaci dei comuni colpiti e con i responsabili degli enti, in modo da redigere uno, al massimo due progetti per ogni settore/ambito di intervento individuato. Per ogni raggruppamento di enti, che darà luogo alla cooprogettazione, dovrà essere individuato un ente capofila avente una capacità organizzativa sufficiente a supportare la complessità degli interventi proposti. La cooprogettazione è possibile tra enti appartenenti allo stesso Albo, ovvero tra enti iscritti all’Albo nazionale e ad uno degli Albi regionale e delle Province autonome.   I progetti dovranno realizzarsi esclusivamente in una singola Regione e nei seguenti settori/aree di intervento: a) Assistenza, con particolare riguardo alle fasce deboli b) Protezione Civile c) Patrimonio Artistico e Culturale d) Educazione e Promozione culturale, con particolare riferimento al supporto alle Amministrazioni Locali impegnate nei processi di ricostruzione e di ritorno alla normalità.   I progetti devono essere redatti secondo il modello di cui all’allegato 1 del Prontuario (parag. 3.3 e 4.6 del “Prontuario contenente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia e all’estero, nonché i criteri per la selezione e la valutazione degli stessi” approvato con D.M. 5 maggio 2016) , concernente i progetti da realizzarsi in Italia, essere firmati digitalmente dal legale rappresentante dell’ente capofila o dal responsabile del servizio civile nazionale del predetto ente indicati in sede di accreditamento e devono essere presentati esclusivamente in modalità online. Ogni progetto deve indicare un capofila, essere redatto per uno solo dei settori/aree intervento innanzi indicati e per una singola Regione.   Tutti i progetti presentati saranno esaminati dalle Regioni competenti e sottoposti ad una valutazione di idoneità riguardante la conformità degli stessi alle finalità stabilite dall’art. 1 della Legge 6 marzo 2001, n. 64, nonché alle modalità di redazione degli stessi previste dal Prontuario. I progetti risultati idonei sono pubblicati in appositi bandi regionali per la selezione dei volontari. Questo il link a cui trovare il bando: http://www.serviziocivile.gov.it/menusx/bandi/progetti-scn/2016_bandoprogsisma/

07/01/2017 19:13
L'odissea delle utenze per i terremotati: disagi e scarsa chiarezza nelle spese per allacci e chiusure

L'odissea delle utenze per i terremotati: disagi e scarsa chiarezza nelle spese per allacci e chiusure

Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.  

03/01/2017 12:54
Furbi, furbetti e furbastri: a caccia del biglietto del treno gratis anche chi non ha casa inagibile

Furbi, furbetti e furbastri: a caccia del biglietto del treno gratis anche chi non ha casa inagibile

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di vibrante protesta inviataci da una nostra lettrice, Letizia AnticoIn seguito alla possibilità offerta da Trenitalia agli “sfollati” (così si legge sul sito) di ottenere biglietti gratuiti, e avendo io casa inagibile (rientrando quindi, ahimè, nella categoria “sfollati”), mi sono recata alla Stazione di Macerata per usufruire di questa possibilità e prendermi il biglietto per andare a Milano, dove studio e dove devo tornare per dare gli esami.Si parlava già da giorni di file interminabili alla biglietteria, di lamentele da parte delle persone che dovevano attendere anche sette ore per un biglietto, del fatto che ci fosse un solo operatore attivo, ecc… lamentele più che lecite, certo, se quelle persone avessero avuto una reale necessità di ottenere i biglietti!Infatti, fattami coraggio, una volta arrivata in biglietteria ho iniziato a fare qualche domanda; cosa scopro?Delle trenta persone in coda, solo io e un’altra ragazza avevamo l’abitazione inagibile; il resto stava approfittando della situazione per… prenotarsi le vacanze!! Alla faccia dell’ “emergenza sismica”!Ciò è stato loro possibile, perché Trenitalia ha dichiarato che il biglietto si poteva ottenere “mediante la sola esibizione di un valido documento in cui si attesti la residenza” in uno dei Comuni colpiti, facendo così cadere il requisito di “sfollato”.Il biglietto sarebbe stato da concedere soltanto a chi presentava il documento che attestasse l’inagibilità della propria struttura abitativa, rilasciato dalla Protezione Civile dopo i vari controlli; invece è bastata una semplice carta d’identità. E così, il maceratese medio, fregandosene di chi non ha più una casa e di chi aveva più bisogno di quei biglietti, si è messo in fila alle biglietterie, intasandole.Ora, la maggior parte delle famiglie sfollate ha cose ben più importanti a cui pensare che sprecare sette ore della propria vita in coda a una biglietteria ferroviaria, quindi molti, come me e mio fratello, hanno dovuto rinunciare. Benché sfollati, dopo tutte le noie burocratiche, economiche e “psicologiche” che uno deve subirsi in queste situazioni, nemmeno la soddisfazione di viaggiare almeno una volta gratuitamente per raggiungere la propria sede universitaria o di lavoro, o semplicemente dei familiari; insomma, dopo il danno... la beffa.Trenitalia ha certamente sbagliato; forse si è sbagliato anche a non dare nessun comunicato alle biglietterie ferroviarie affinché si creasse un “ordine di priorità”, permettendo a chi aveva il foglio di inagibilità di saltare la coda. Meno d’accordo con le lamentale sulla “biglietteria unica”, sufficiente per completare le pratiche delle sole famiglie sfollate (di numero certamente più contenuto) quelle per le quali il biglietto gratuito doveva essere elargito e sulle spalle delle quali gli altri hanno vergognosamente mangiato.Infatti se fosse stato dato SOLO agli sfollati, non ci sarebbero state tante persone (ognuna delle quali faceva il biglietto per tutta la famiglia!) e in dieci minuti io avrei ottenuto il mio biglietto.Ho scritto a voi perché nei giorni scorsi si è parlato tanto di disorganizzazione, ma nessuno ha messo l’accento sull’ignominia di certa gente che si è fatta le vacanze sulle spalle dell’ “emergenza sismica”, senza alcun pudore. Perché se il servizio offerto è stato deprecabile, l’umanità delle persone avrebbe potuto far qualcosa per sanare l’errore, invece ne ha approfittato. Altro che solidarietà! “La Marca è la più ignorante ed incolta provincia dell’Italia, qui tutto è insensataggine e stupidità” scriveva Leopardi. E mi viene da pensare che le cose non siano cambiate poi molto da quel “secol superbo e sciocco”.E’ andata così, il biglietto me lo sono pagata, come sempre, dignitosamente. Invece la vostra, di dignità, è rimasta nell’atrio della Stazione di Macerata, in fila alla biglietteria.Letizia Antico

31/12/2016 13:34
Anche Straffi e la Rainbow al Capodanno di Civitanova

Anche Straffi e la Rainbow al Capodanno di Civitanova

Rainbow, la content company nota in tutto il mondo per le sue produzioni animate e multimediali, prenderà parte al concerto di Capodanno di Gigi D'Alessio, che sarà trasmesso in diretta su Canale 5.Quest'anno il tradizionale appuntamento con #GigiAndFriends si terrà a Civitanova Marche, Media Friends raccoglierà fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto e in particolare per sostenere iniziative dedicate al sostegno psicologico duraturo ai minori. "Daremo il benvenuto al nuovo anno cercando di essere vicini a tutte le famiglie marchigiane messe a dura prova dal terremoto", dice Iginio Straffi, presidente e fondatore di Rainbow. Lo studio di animazione ha un forte legame con le Marche, dove ha il suo headquarter, sulle colline tra Loreto e Recanati. Rainbow prenderà parte alla serata di Capodanno partecipando allo spettacolo con tre delle sue produzioni: Maggie&Bianca Fashion Friends, Regal Academy e Winx Club. (Ansa)

27/12/2016 18:50
Fino a Natale svolte quasi 45mila verifiche FAST sugli edifici privati

Fino a Natale svolte quasi 45mila verifiche FAST sugli edifici privati

Sono 44.598 le verifiche effettuate su edifici privati dalle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo il terremoto in centro Italia. In base ai dati aggiornati al 23 dicembre - rendo noto il Dipartimento di Protezione civile - i controlli sono stati 20.699 nelle Marche, 14.182 in Umbria, 8.273 in Abruzzo e 1.444 nel Lazio.Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 20.030, mentre sono 13.290 gli esiti di "non utilizzabilità" per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un 1.252 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 10.026 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi. (Ansa)

25/12/2016 23:29
"Caro Babbo Natale, non voglio più il regalo per me. Porta il Cas ai miei genitori"

"Caro Babbo Natale, non voglio più il regalo per me. Porta il Cas ai miei genitori"

Caro Babbo Natale, sono ancora io. Ti ricordi di me? Ti avevo scritto un po' di tempo fa per chiederti la stazione di polizia dei Lego per regalo. Te lo giuro: ho fatto ancora il buono e faccio sempre i compiti. Ma devo chiederti un favore grande: non voglio più la stazione di polizia dei Lego. Vorrei tanto un'altra cosa.Lo so che è tardissimo e so anche che forse ti arrabbierai... ma se hai un minuto da dedicarmi posso spiegarti tutto.Non sono un bambino capriccioso, ma invece del gioco che ti avevo chiesto vorrei tanto che tu potessi portare ai miei genitori il Cas (Contributo Autonoma Sistemazione, ndr). Non so cosa sia e spero tanto che non sia una parolaccia, ma te lo chiedo con tutto il cuore... porta il Cas ai miei genitori e lascia stare la stazione di polizia. Sai, dopo che ti avevo scritto la prima letterina, sono cambiate tante cose dentro casa mia. Anzi, dentro quest'altra casa dove mi hanno portato senza neanche chiedermi niente i miei genitori qualche giorno dopo che c'è stato il terremoto. Non stiamo male qui, veramente. Ma mi manca tanto casa mia... E come ti dicevo prima, dopo che siamo arrivati in questa nuova casa sono cambiate tante cose. Io sono piccolo, ma li sento i miei genitori parlare. E vedo anche che sono tanto tristi e preoccupati. Sento papà che dice sempre che ha dovuto spendere un sacco di soldi per venire ad abitare qui e che un po' ha dovuto anche farseli prestare da un amico, perchè la banca non glieli dava... Lui lavora tanto ma non ha uno stipendio fisso e anche quando è stato male non gli hanno riconosciuto neanche un centesimo perchè non ha, come la chiama lui, "la busta paga". E anche la mia mamma prima lavorava un po' di più, ma adesso, con i tempi che corrono la chiamano sempre meno e guadagna pochi soldini.L'altra sera li sentivo mentre parlavano fra di loro e dicevano sempre che aspettano questo Cas per poter respirare un po' di più. Erano sicuri che almeno per Natale qualcuno avrebbe portato loro questo Cas per trascorrere delle festività più tranquille e magari poter fare anche qualche pensiero. Dicevano anche che comunque a me non avrebbero fatto mancare niente, ma erano tanto tristi. Papà diceva anche che qualcuno gli aveva detto che non avrebbe dovuto pagare le bollette per qualche tempo e che invece la mattina stessa erano arrivate in banca e aveva dovuto pagarle... Loro hanno fatto tanti sacrifici per comprarsi la casa dove vivevamo, ma il terremoto ce l'ha rovinata e adesso per stare in quest'altra casa dobbiamo pagare: ti pare giusto Babbo Natale? Perchè non c'è nessuno che regala ai miei genitori il Cas? Ho capito che è una cosa che gli devono dare per forza ma che se non arriva fra poco non sapremo neanche come fare la spesa... Sono anche un po' arrabbiati perchè li ho sentiti che dicevano che a qualcuno qui intorno forse un altro Babbo Natale come te il Cas lo ha portato, ma a noi che siamo fuori casa da fine ottobre non lo porta mai nessuno... Ti prego Babbo Natale, ti prego con tutto il cuore: non mi importa più della stazione di polizia dei Lego, ma porta il Cas a papà e mamma perchè non posso più vederli così tristi. A me penserai l'anno prossimo. Grazie Babbo Natale, ti voglio tanto bene.P.S.: l'anno prossimo non sbagliare casa, mi raccomando! Spero tanto che saremo di nuovo a casetta nostra!

22/12/2016 20:42
Post sisma, dalle abitazioni alle attività produttive: un’ordinanza per riavviare il sistema economico

Post sisma, dalle abitazioni alle attività produttive: un’ordinanza per riavviare il sistema economico

L’ordinanza n. 9 del 14 dicembre 2016 del Commissario per la ricostruzione interviene dopo che la n. 7 e la n. 6 hanno disciplinato il finanziamento della ricostruzione degli edifici e traccia il quadro sulla “Delocalizzazione immediata e temporanea delle attività economiche danneggiate dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016”. Il provvedimento trae origine dalla “ necessità di impartire ulteriori disposizioni per determinare un quadro generale e complessivo delle misure volte all’immediato avvio degli interventi di delocalizzazione temporanea delle attività produttive, industriali e artigianali aventi sede nei territori colpiti dagli eventi sismici e che erano ubicate in edifici risultati distrutti o gravemente danneggiati per effetto degli eventi medesimi, con danni non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale” e “dalla constatazione che analoga necessità si pone per gli edifici di proprietà o in disponibilità dei comuni interessati, adibiti a magazzini, depositi od officine a servizio di attività economiche dei comuni medesimi, i quali del pari siano stati distrutti o abbiano riportato gravi danni, non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale”. Ciò premesso, l’articolo 1 dell’ordinanza delinea innanzitutto l’ “Ambito di applicazione” della disciplina alle “imprese industriali, artigianali o commerciali, di servizi, turistiche ed agrituristiche con sede operativa nei comuni di cui all’articolo 1 del citato decreto legge n. 189 del 2016, nonché nei comuni di cui all’elenco aggiuntivo approvato con l’ordinanza del Commissario straordinario n. 3 del 15 novembre 2016, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 283 del 3 dicembre 2016, emessa ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge n. 205 del 2016, nonché attività economiche comunali ubicate in edifici distrutti o che hanno subito danni gravissimi, non riparabili con interventi di rafforzamento locale”. La delocalizzazione riguarda le attività economiche in essere alla data degli eventi sismici suindicati ubicate in edifici che risultano oggetto di ordinanza di sgombero totale a seguito di verifica di agibilità tramite schede AeDES o GL-AeDES. E  lo spostamento è possibile: a) in altro edificio agibile sito nello stesso comune; b) all’interno del lotto di pertinenza dell’insediamento danneggiato o nelle aree immediatamente adiacenti; c) all’interno di una struttura unitaria all’uopo predisposta in attuazione di quanto previsto dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408 del 15 novembre 2016 ; d) all’interno di un’area pubblica attrezzata dal Presidente della Regione interessata, in qualità di Vice Commissario. L’ordinanza chiarisce che la misura della delocalizzazione è soltanto temporanea e che “gli impianti e le strutture temporanee delocalizzati a norma della presente ordinanza sono finalizzati esclusivamente ad assicurare l’immediata ripresa delle attività economiche e la continuità produttiva per il tempo strettamente necessario alla realizzazione dei lavori di ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione dell’edificio gravemente danneggiato o distrutto”. Quanto alle modalità operative: La delocalizzazione in altro edificio agibile sito nello stesso comune (lett. a) è attuata tramite l’affitto di altro edificio esistente agibile, non abusivo, equivalente per caratteristiche tipologiche e dimensionali a quello preesistente, ubicato nello stesso comune in area ritenuta idonea ad ospitare l’attività produttiva come attestato con perizia asseverata dal tecnico incaricato. Agli effetti della presente ordinanza, sono considerati equivalenti gli edifici aventi eguale dimensione per pianta ed altezza, con margine di tolleranza del 20%; all’interno del lotto di pertinenza dell’insediamento danneggiato o nelle aree immediatamente adiacenti (lett. b) avviene tramite la realizzazione, direttamente ad opera del titolare dell’attività economica interessata ed anche in deroga alle disposizioni degli strumenti urbanistici comunali, di una struttura provvisoria realizzata all’interno del lotto di pertinenza o nelle aree immediatamente adiacenti all’insediamento danneggiato, della quale sia dimostrata la disponibilità con apposita perizia asseverata. In caso di documentata impossibilità di delocalizzazione sul lotto di pertinenza o in area immediatamente adiacente determinata dalla presenza di strade o corsi d’acqua, la delocalizzazione può essere autorizzata, acquisito il parere favorevole del comune, su altra area in disponibilità del richiedente purché sita a una distanza non superiore a ml 100 dall’edificio o insediamento distrutto o danneggiato; Per questi due tipi di delocalizzazione (1 e 2) , i soggetti legittimati possono provvedere alla stipula dei contratti di locazione, al relativo trasloco e/o alla fornitura ed installazione delle strutture provvisorie, previa autorizzazione e  percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9. all’interno di una struttura unitaria all’uopo predisposta in attuazione di quanto previsto dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408 del 15 novembre 2016 (lett. c) è attuata come stabilito dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408/2016; Per tale delocalizzazione temporanea i soggetti legittimati possono provvedere al trasloco presso la struttura predisposta dalla Regione, previa autorizzazione e percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9. all’interno di un’area pubblica attrezzata dal Presidente della Regione interessata, in qualità di Vice Commissario (lett. d) è attuata tramite la predisposizione a cura della Regione di un’area pubblica attrezzata, all’interno della quale i singoli operatori aventi diritto possono realizzare una struttura temporanea. Per questa forma di delocalizzazione temporanea i soggetti legittimati possono provvedere alla realizzazione a proprie spese della struttura provvisoria ed al relativo trasloco, previa autorizzazione e percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9. In casi eccezionali la delocalizzazione può essere autorizzata su area sita in territorio di comune confinante, sentito il parere anche di quest’ultimo. Questo però soltanto laddove il richiedente documenti che la delocalizzazione della propria attività nell’ambito del medesimo comune è eccessivamente onerosa, in modo da rendere l’intervento oggettivamente antieconomico rispetto alle esigenze di continuità e salvaguardia dell’attività, I soggetti legittimati (art. 3)  agli interventi di delocalizzazione sono: soggetti privati, persone fisiche o giuridiche, che risultino titolari di imprese industriali, artigianali o commerciali, di servizi, turistiche ed agrituristiche in essere alla data degli eventi sismici di cui all’articolo 1, i quali avessero sede a tale data in edifici, detenuti a qualsiasi titolo, che siano risultati danneggiati o distrutti; i comuni in relazione a edifici in loro proprietà o disponibilità, adibiti a depositi, magazzini od officine a servizio di attività economiche gestite dall’amministrazione comunale, che si trovino nelle condizioni di cui al precedente comma 1, in modo da rendere necessario il trasferimento di macchinari e attrezzature in essi contenuti in altro immobile sito nello stesso comune. I titolari di attività economiche site all’interno di edifici ubicati in aree classificate come “zone rosse” dall’autorità di protezione civile e interdette all’accesso, per i quali pertanto non si è proceduto a classificazione AeDES. soggetti legittimati che abbiano proceduto a delocalizzazione di attività economiche prima dell’entrata in vigore della presente ordinanza. Gli edifici presi in locazione dai comuni potranno essere impiegati anche per il deposito temporaneo di mobili e suppellettili di soggetti privati sgomberati dalle proprie abitazioni, secondo le modalità e procedure che saranno stabilite con successiva ordinanza del Commissario straordinario. Quanto alla procedura per l’autorizzazione di delocalizzazione (art. 5) la richiesta è presentata all’Ufficio speciale per la ricostruzione competente entro quindici giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza. La richiesta può essere presentata a condizione che sia stata emessa ordinanza di inagibilità totale, a seguito di verifica con scheda AeDES, integrata da apposita perizia giurata. Fino all’istituzione dei predetti Uffici speciali, le comunicazioni sono depositate presso gli uffici regionali provvisoriamente individuati dai Presidenti delle Regioni, in qualità di Vice Commissari. La domanda è presentata dai soggetti legittimati ai Presidenti delle Regioni  nel termine di trenta giorni decorrenti o dalla stipula del contratto di locazione o nelle altre ipotesi, dalla conclusione degli interventi di delocalizzazione. Alla domanda devono essere allegati l’elenco delle attività svolte con il computo delle eventuali lavorazioni resesi necessarie per la funzionalità del nuovo edificio e delle spese effettivamente sostenute, nonché le fatture, anche non quietanzate, degli acquisti o noleggi di attrezzature nonché dei lavori, delle forniture e delle spese tecniche. L’Ufficio che riceve la comunicazione a norma del comma 1 ne informa il Comune territorialmente competente. L’autorizzazione è rilasciata previa sommaria istruttoria dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, sentito il comune, in ordine alla compatibilità urbanistica dell’intervento di delocalizzazione ovvero all’autorizzabilità della deroga eventualmente richiesta agli strumenti urbanistici richiesti, nonché all’autorizzabilità dell’intervento richiesto sotto il profilo ambientale e sanitario. Ottenuta l’autorizzazione si può provvedere immediatamente a svolgere gli adempimenti necessari per la locazione del nuovo edificio e l’acquisto o il noleggio dei macchinari e delle attrezzature indispensabili per la ripresa dell’attività produttiva, secondo le prescrizioni indicate nel medesimo provvedimento autorizzativo. In termini economici,  il rimborso mensile massimo ammissibile per la delocalizzazione, per la durata della locazione fino al ripristino o ricostruzione dell’edificio preesistente, è pari al canone medio di locazione determinato nella perizia asseverata, tenendo conto delle valutazioni di mercato. Per gli interventi di delocalizzazione di cui all’articolo 2, commi 2 e 4: il rimborso massimo ammissibile per la realizzazione della struttura temporanea sul lotto di pertinenza o nelle aree immediatamente adiacenti ovvero nelle aree attrezzate poste a disposizione dalla Regione è pari al minor importo tra il costo dell’intervento quale ricavabile dal computo metrico estimativo di cui all’articolo 5, comma 4, lettera b), ed il costo convenzionale determinato in misura di euro 280/mq. per una superficie equivalente a quella dell’edificio gravemente danneggiato o distrutto, come indicata nella perizia asseverata. L’ordinanza pone dei limiti al rimborso, prevedendo che “In tutti i casi di delocalizzazione di cui all’articolo 2, inoltre: a) per gli interventi su macchinari, attrezzature ed impianti, volti a ripristinare la piena funzionalità dell’impresa, il rimborso è pari all’80% del costo indicato nella perizia asseverata; b) per il ripristino delle scorte il rimborso è pari al 60% del valore di quelle distrutte o danneggiate, come attestato nella perizia asseverata. In tutte le ipotesi di delocalizzazione, le spese sostenute per il trasloco di macchinari e attrezzature sono rimborsate nel limite dell’80% dei costi documentati. Le spese tecniche documentate sono in ogni caso rimborsate nel limite del 5% del costo delle opere eseguite. Il rimborso è in ogni caso determinato al netto dell’eventuale indennizzo assicurativo già percepito dal richiedente o in corso di determinazione”. Il rimborso viene successivamente  erogato, previa verifica dell’esecuzione degli interventi e della documentazione presentata in conformità all’autorizzazione regionale mediante accredito sul conto corrente indicato nella domanda.

19/12/2016 16:54
Ricostruzione: si comincia, finalmente. Due ordinanze mettono le basi per ripartire

Ricostruzione: si comincia, finalmente. Due ordinanze mettono le basi per ripartire

Le ordinanze 7 e 8 del Commissario per la Ricostruzione mettono le basi operative per ripartire (In calce all'articolo il link con il prezziario integrale). L’ordinanza del Commissario per la Ricostruzione .n. 7 del 14 dicembre 2016 contiene l’ “Approvazione del Prezzario Unico Cratere Centro Italia 2016” e stabilisce che lo stesso rappresenta il presupposto imprescindibile dell’erogazione del contributo per la concessione dei finanziamenti agevolati per la ricostruzione. L’articolo 6, comma 7, del decreto legge n. 189 del 2016 prevede infatti che “la concessione dei finanziamenti agevolati per la ricostruzione siano erogati in forza di una metodologia di calcolo basata sul confronto tra il costo convenzionale al metro quadrato per le superfici degli alloggi, delle attività produttive e delle parti comuni di ciascun edificio e i computi metrici estimativi redatti sulla base del prezzario unico interregionale, predisposto dal Commissario straordinario d'intesa con i Vice -commissari nell'ambito del cabina di coordinamento di cui all'articolo 1, comma 5, del medesimo decreto – legge, tenendo conto sia del livello di danno che della vulnerabilità” Ciò premesso, l’articolo 1 dell’ordinanza stabilisce che “2. Il “Prezzario Unico Cratere Centro Italia 2016” allegato alla presente ordinanza viene utilizzato, in luogo dei prezzari regionali adottato dalle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, nell’elaborazione dei computi metrici estimativi, nella definizione degli importi a base di appalto, nei procedimenti per la valutazione di anomalia delle offerte, nella redazione dei progetti e nella valutazione degli stessi ai sensi e per gli effetti dell’articolo 23, comma 7, del decreto legislativo n. 50 del 2016, nonché in fase di esecuzione dei contratti”. Strettamente connessa all’ordinanza sul prezzario, è la successiva ordinanza n. 8 recante “Determinazione del contributo concedibile per gli interventi immediati di riparazione e rafforzamento locale su edifici che hanno subito danni lievi a causa degli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi” che all’articolo 1 “Ambito di applicazione” dispone che “Le disposizioni della presente ordinanza si applicano nei Comuni di cui all’articolo 1 del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, nonché nei Comuni di cui all’elenco aggiuntivo approvato con l’ordinanza del Commissario straordinario n. 3 del 2016, emessa ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge 11 novembre 2016, n. 205. Le stesse definiscono i criteri e parametri per la determinazione dei costi ammissibili a contributo e la successiva quantificazione dei contributi concedibili per gli interventi immediati di riparazione e rafforzamento locale di interi edifici che hanno riportato danni lievi a norma degli articoli 8 del decreto legge n. 189 del 2016 e 9 del decreto legge n. 205 del 2016, nonché dell’ordinanza del Commissario straordinario n. 4 del 17 novembre 2006, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 278 del 28 novembre 2016”. L’ articolo 2 “Determinazione del contributo” scende nel dettaglio e chiarisce che “1. Per l’esecuzione degli interventi di cui all’articolo 1, comma 1, il contributo è determinato sulla base del rapporto tra costo dell’intervento e costo convenzionale, secondo i parametri indicati nell’Allegato 1 alla presente ordinanza, in relazione alle diverse tipologie degli edifici interessati dagli interventi”. L’Allegato 1 “Parametri per la determinazione dei contributi” specifica che per gli edifici a destinazione e tipologia prevalentemente residenziali Il costo ammissibile a contributo, per edifici a destinazione e tipologia prevalentemente residenziale, è pari al minore importo tra: “- il costo dell’intervento, così come risulta dal computo metrico-estimativo redatto sulla base dell’Elenco dei prezzi appositamente approvato dal Commissari - al lordo delle spese tecniche e dell’IVA se non recuperabile e - il costo convenzionale ottenuto moltiplicando il costo parametrico di 370 Euro/mq più IVA se non recuperabile, per la superficie complessiva dell’unità immobiliare fino a 120 metri quadrati. Per le superfici superiori a mq 120 e fino a mq 200 il costo parametrico si riduce al 60% ed ulteriormente al 30%, per le superfici eccedenti i 200 metri quadrati. Nel caso di unità immobiliari a destinazione produttiva il costo parametrico è pari al 70% di quello destinato alle abitazioni. I costi parametrici sono incrementati nelle ipotesi di cui all’articolo 3 della presente ordinanza”. Quindi : contributo = costo dell’intervento * costo convenzionale e il costo convenzionale = 370 Euro/mq più IVA * superficie dell’immobile fino a 120 metri quadrati Ai fini della determinazione del contributo, nel costo dell’intervento rientrano: i costi sostenuti per le indagini e le prove di laboratorio sui materiali che compongono la struttura ritenuti strettamente necessari, per le opere di pronto intervento e di messa in sicurezza, per le opere di riparazione dei danni e di rafforzamento locale delle strutture danneggiate dell’intero edificio e per le finiture connesse agli interventi sulle strutture e sulle parti comuni dello stesso ai sensi dell’art. 1117 del codice civile, nonché le spese tecniche. Ai sensi dell’articolo 5, comma 2, del decreto legge n. 189 del 2016, il contributo è pari al 100% del costo ammissibile per ciascuna unità immobiliare. La procedura per la concessione del contributo L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo: il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori presentata a norma dell’articolo 2 dell’ordinanza commissariale n. 4 del 2016 che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale, conformemente al punto 8.4.3 delle NTC08. 2. La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC, utilizzando l’apposito modulo di cui all’Allegato 2 alla presente ordinanza, ovvero attraverso la piattaforma informatica operante sul sito del Commissario straordinario, che verrà istituita con successivo provvedimento. L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza. 3. Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori. 4. L’Ufficio speciale nei sessanta giorni successivi provvede agli accertamenti istruttori e determina il contributo ammissibile, dandone comunicazione al richiedente, all’istituto di credito prescelto ed al Vice Commissario delegato attraverso la piattaforma informatica istituita dal Commissario straordinario. 5. Nei dieci giorni successivi alla determinazione del contributo da parte dell’Ufficio speciale, il Vice Commissario adotta il decreto di concessione del contributo dandone comunicazione, attraverso la piattaforma informatica, al richiedente, al Comune, all’istituto di credito prescelto ed al Commissario straordinario. 6. Il beneficiario del contributo segnala all’Ufficio speciale per la ricostruzione l’apertura di un conto corrente dedicato al progetto, caratterizzato dal CUP che lo identifica, indicando l’IBAN di detto conto. Tutte le transazioni finanziarie relative al progetto dovranno riportare il CUP per cui vengono effettuate riportando, nei bonifici in addebito, la causale del pagamento scelta tra quelle pubblicate su apposita sezione del sito del DIPE. L’articolo 7 sull’“Erogazione del contributo” chiarisce che il contributo è erogato dall’istituto di credito che è stato prescelto dal richiedente all’impresa esecutrice dei lavori ed ai professionisti che hanno curato la progettazione, la direzione dei lavori ed il coordinamento del progetto per la sicurezza. Il contributo è erogato dall’istituto di credito direttamente al richiedente, sulla base delle percentuali indicate al precedente comma 1 e previa produzione dei documenti ivi indicati, oppure, a richiesta del beneficiario in un’unica soluzione, a seguito della presentazione della documentazione di cui al comma 1, lettera b). L’istituto di credito dà comunicazione al Comune ed al Commissario delegato delle avvenute erogazioni con periodicità mensile. I tempi e i modi sono i seguenti: a) il 50% del contributo, entro trenta giorni dalla presentazione all’Ufficio speciale dello stato di avanzamento dei lavori redatto, con riferimento all’art. 194 del d.P.R. n. 207 del 2010, dal direttore dei lavori utilizzando il prezziario unico di cui all’articolo 6, comma 7, del decreto legge n. 189 del 2016, che attesti l’esecuzione di almeno il 50% dei lavori ammessi e della dichiarazione del legale rappresentante dell’impresa attestante il rispetto, nei confronti dei fornitori e delle eventuali imprese subappaltatrici, dei tempi di pagamento non superiori a trenta giorni dalla data di erogazione del contributo; b) il 50% a saldo del contributo, entro trenta giorni dalla presentazione all’Ufficio speciale del quadro economico a consuntivo dei lavori, redatto come alla lettera a) dal direttore dei lavori ed approvato dall’Ufficio speciale. A tal fine il direttore dei lavori trasmette all’Ufficio speciale la seguente documentazione: i. attestazione di esecuzione dei lavori e di raggiunta piena agibilità dell’edificio che documenti la sussistenza delle condizioni necessarie a garantire il rientro nelle abitazioni dei nuclei familiari occupanti ovvero la ripresa delle attività produttive che ivi si svolgevano; ii. consuntivo dei lavori redatto sulla base dei prezzi di cui alla precedente lettera a) con allegazione, nel caso delle varianti in corso d’opera, di un quadro di raffronto tra le quantità di progetto e le quantità finali dei lavori; iii. rendicontazione delle spese effettivamente sostenute, da documentarsi a mezzo fatture. Qualora la spesa sostenuta sia superiore al contributo concesso dovranno essere emesse distinte fatture per gli importi relativi al contributo che erogherà l’istituto di credito e per quelli relativi alle spese a carico del richiedente; iv. documentazione fotografica comprovante le diverse fasi degli interventi eseguiti; v. dichiarazione a firma del legale rappresentante dell’impresa affidataria attestante il rispetto, nei confronti dei fornitori e delle imprese esecutrici, di tempi di pagamento non superiori a trenta giorni dalla data di erogazione del contributo per ogni stato di avanzamento lavori, con impegno a pagare i fornitori e le imprese subappaltatrici entro trenta giorni dal riconoscimento del saldo del contributo. E’ possibile anche per il richiedente ottenere un anticipo fino al 20% dell’importo ammesso a contributo purchè lo abbia richiesto in sede di domanda di contributo e alle seguenti condizioni: a) che sia stato emesso il decreto di concessione del contributo; b) che sia stato stipulato, in data antecedente la presentazione della domanda di anticipo, il contratto con l’impresa affidataria dei lavori; c) che vengano presentate fatture di importo pari all’anticipo richiesto, a cui va aggiunta l’IVA se non recuperabile; d) che sia allegata polizza fideiussoria incondizionata ed escutibile a prima richiesta nell’interesse dell’impresa affidataria dei lavori a favore del Commissario straordinario, di importo almeno pari all’ammontare dell’anticipo. La fideiussione può essere bancaria o assicurativa o rilasciata dagli intermediari iscritti nell’albo di cui all’articolo 106 del d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di una società di revisione iscritta nell’albo previsto dall’articolo 161 del d.lgs24 febbraio 1998, n. 58. Su richiesta del beneficiario, l’erogazione del contributo di cui al comma precedente può avvenire in un’unica soluzione a conclusione dei lavori, a seguito della presentazione della documentazione di cui al comma 1, lettera b). http://www.csrsisma2016.it/assets/pdf/Allegato%201%20Ordinanza%20n.%207_ridotto.pdf

18/12/2016 18:58
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