Fermo

Covid, 1568 nuovi casi oggi nelle Marche: incidenza del virus sotto quota 800, curva in flessione

Covid, 1568 nuovi casi oggi nelle Marche: incidenza del virus sotto quota 800, curva in flessione

Nell'ultima settimana nelle Marche la curva epidemica del coronavirus ha registrato una flessione intorno al 9% e, nelle ultime 24ore, l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti è tornata ampiamente sotto quota 800 (da 805,24 a 772,27). Lo fa sapere la Regione. In tutto sono 1.568 i casi positività rilevati in 24 ore, cioè il 35,8% dei 4.375 tamponi di diagnosi: sono stati eseguiti 5.136 test complessivi, che comprendono anche i 1.568 del percorso guariti. Sono 421 le persone che accusano sintomi tra gli ultimi positivi; i casi comprendono 468 contatti stretti di positivi, 376 contatti domestici, 21 in ambito scolastico/formativo, 12 in ambiente di vita/socialità, 5 in ambito lavorativo, 2 in ambito sanitario, 1 in ambito assistenziale e su 254 casi è in corso un approfondimento epidemiologico. Si è registrato ancora in provincia di Ancona il numero più alto di contagi (430); seguono le province di Pesaro Urbino (350), Ascoli Piceno (301), Macerata (245) e Fermo (164); 78 i casi provenienti da fuori regione. Tra le classi d'età è quella tra 25-44 anni quella più colpita (405), poi 45-59 anni (395) e 60-69 anni (201).  (Servizio in aggiornamento) 

30/04/2022 13:28
1° maggio, “Festa dei precari”: ha ancora senso per l’Italia e le Marche affidarsi ai sindacati?

1° maggio, “Festa dei precari”: ha ancora senso per l’Italia e le Marche affidarsi ai sindacati?

Che esistesse una grave crisi di rappresentanza, era fatto noto da tempo. Nel corso degli ultimi 30 anni i sindacati dei lavoratori hanno lentamente deposto le loro bandiere – un tempo alzate al vento insieme a chi scendeva in piazza a gridare di “rivendicazioni, tutele e dignità” – tendendo sempre più alla ricerca di una conciliazione nei confronti del potere politico. Per i primi – i lavoratori – l’urgenza oggi verte fra l’inaccettabilità delle condizioni di contratto e la ricerca di un impiego stabile. Per i secondi – il governo e i partiti politici – le priorità si sono facilmente ridimensionate negli ultimi due anni, filtrandole con giustificazioni relative alla pandemia da Covid 19 (ieri) e allo scoppio della guerra in Ucraina (oggi) con tutte le conseguenze del caso: in primis, caro energia e dei materiali. Ragioni da vendere da entrambe le parti, che però incontrano il loro comun denominatore nelle scelte del passato. Quelle legate agli accordi nati dopo la costituzione nel secolo scorso del Mercato europeo comune , e alle successive svalutazione della Lira, crescita dell’inflazione, e alle inevitabili manovre d’emergenza messe in campo. Nel frattempo, la moneta di scambio era ufficialmente diventato il debito pubblico. Dalla fine degli anni ’80, la crisi economico finanziaria italiana – determinata anche dai significativi dissesti sociali e politici – diventa fatto conclamato: i prezzi al consumo aumentano, la Lira ha perso la sua forza, l’Euro diventa “l’unica soluzione”. Almeno per ritardare gli effetti più drammattici della suddetta crisi: dal 2002 il PIL italiano subisce una delle sue massime crescite nella storia (+109%), anche se drogata dal credito facile e dall’indebitamento perenne assunto come nuovo stile di vita. Con la crisi "esogena" del 2008 – ovvero imputabile agli errori americani, con conseguenze che hanno coinvolto il resto del mondo -, l’Italia paga a caro prezzo le sue carenze strutturali, subendo nel giro di 4 anni un drastico calo del Prodotto Interno Lordo (-12,8%). Gli effetti sull’economia e, soprattutto, sul mercato del lavoro sono inevitabili: le risorse originariamente destinate, fra gli altri, a sollecitare l’occupazione – con agevolazioni, riforme, regolarizzazione dei contratti, revisioni dell’impianto normativo riguardo garazie e tutele - vengono ricollocate per fronteggiare lo stato di apnea delle imprese e quindi mantenere il nostro Paese competitivo sul mercato europeo.   Il tasso d’impiego, per capirci, in 10 anni scende del 60%. L’evoluzione delle lotte sindacali, a questo punto, vengono rielaborate, anzitutto in virtù di quel diritto inalienabile proprio di ogni singolo individuo ad ambire a un’aspettativa di vita dingitosa, che passa in necessariamente per il lavoro. Questo vale in un Paese che si reputi socialmente sano (si rimanda qui all’art. 4 della Costituzione). Ma arrivando ai giorni nostri, il dato che risalta maggiormente oggi è quello relativo al tasso di povertà: + 15% negli ultimi 5 anni, pari a 11 mln di persone a rischio. Fanno capo a questo bacino, secondo gli ultimi dati INPS e ISTAT del 2022, circa 3 mln di precari. E non basta una crescita delle assunzioni del 46% a fare da tampone, se contemporaneamente le cessazioni dei rapporti di lavoro superano il 50%. Questo perché a mancare sono, acnora una volta, le dovute garanzie. Nelle Marche, questi dati nazionali si traducono con un 17° posto in classifica per l’incidenza di assunzioni stabili sul totale, e con un primo posto per quel che riguarda i contratti intermittenti (il cosidetto “lavoro su chiamata”). Inoltre, il 90% dei nuovi rapporti di lavoro è oggi a vario titolo precario – le formule contrattuali preferite sono quelle “a termine” – accompagnato da un +11% solo nel primo bimestre del 2022 degli infortuni sul lavoro (dove rientrano anche le cosidette “morti bianche”). A impressionare, su quest’ultimo dato, è l’aumento di un +49% relativo ai giovani under 19: difficile non riflettere sulle profonde mancanze relative alla modalità “alternanza scuola-lavoro”. In ultimo, va considerata la nuova Legge di bilancio, rispetto alla quale i sindacati sembrano aver trovato terreno comune con le priorità di governo per quanto riguarda “le misure pensionistiche” (dove però pesano i contributi versati in almeno 38 anni di lavoro), “gli ammortizzatori sociali” (che dovrebbero sopperire all’aumento della disoccupazione), “gli sgravi contributivi” (che favoriscono i pochi contratti a tempo indeterminato) e “il rifinanziamento del reddito di cittadinanza” (punto sul quale il dibattito politico si infuoca maggiormente). Ancora una volta misure tampone, più che vere e proprie riforme. “Emerge un sistema economico fragile e inadeguato ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte – aveva dichiarato a inizio anno Rossella Marinucci, segretaria di CGIL Marche - a partire dagli investimenti del PNRR e dalla nuova programmazione europea. Un sistema incapace di affrontare le trasformazioni tecnologiche, ambientali ed energetiche  investendo innanzitutto sul lavoro, la sua qualità e le competenze da valorizzare. Una ripresa che, per lavoratrici e lavoratori delle Marche, si traduce in contratti non stabili, part-time e frammentati, in lavoro polverizzato e precario. La ripresa in atto sarà effimera e lo sviluppo apparente se non incardinati nella qualità del lavoro e dell’occupazione: su questo terreno le Marche si giocano il futuro”.

30/04/2022 10:00
Covid Marche, 1735 nuovi casi oggi: 337 sono nel Maceratese, ma scende ancora l'incidenza

Covid Marche, 1735 nuovi casi oggi: 337 sono nel Maceratese, ma scende ancora l'incidenza

Il tasso di incidenza cumulativo scende a 805,24 su 100mila abitanti (ieri era 833,15, in calo rispetto al giorno prima) nelle Marche dove sono stati registrati nell'ultima giornata, a fronte di 1.735 nuovi positivi. Essi rappresentano il 40,1% dei 4.324 tamponi diagnostici, su 5.258 tamponi complessivi. Questo quanto si apprende dal bollettino giornaliero emesso dall’Osservatorio epidemiologico regionale La maggior parte dei nuovi casi resta nella provincia di Ancona, con 458, a seguire Macerata con 337, Ascoli Piceno con 335, Pesaro Urbino con 333, Fermo con 205, oltre a 67 casi di fuori regione. Le fasce di età in cui circola maggiormente il contagio sono 45-59 anni cn 403 casi e 25-44 con 399, a seguire 60-69 anni con 208 casi. Le persone con sintomi sono 483, i contatti stretti di casi positivi 507, i contatti domestici 401, i positivi in setting scolastico sono 22, mentre per 297 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici

29/04/2022 18:46
Casini (Pd) sui rincari di pasta e pane: "Colpa dei costi dell'energia. La Regione deve tutelare le imprese"

Casini (Pd) sui rincari di pasta e pane: "Colpa dei costi dell'energia. La Regione deve tutelare le imprese"

La questione del rincaro dei prezzi del pane e della pasta è stato al centro dell'incontro svoltosi tra il gruppo assembleare del Partito Democratico e Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari. "Gli aumenti del pane e della pasta - ha spiegato la consigliera regionale Anna Casini - non c’entrano nulla con il prezzo del grano prodotto dalle nostre aziende e dalle nostre cooperative agricole; i rincari registrati sul mercato sono dovuti in parte alla speculazione e in parte alla crescita dei costi dell’energia". "A tal proposito - ha aggiunto la Casini - la Regione Marche dovrebbe intervenire con risorse specifiche per frenare l’aumento del prezzo del gasolio che penalizza pesantemente la condizionalità delle imprese agroalimentari e degli allevamenti" Sul Piano di Sviluppo Rurale dell'attuale giunta regionale, ha puntualizzato: “Avevano detto di voler rivoluzionare la programmazione, ma non abbiamo visto mutamenti di indirizzo. L’assoluta mancanza di visione di questa giunta ha fatto sì che i bandi di primo insediamento raccogliessero la metà delle adesioni rispetto al periodo precedente la pandemia". Tra gli argomentati affrontati, infine, c’è stato quello della fauna selvatica ormai fuori controllo, con la comparsa dei lupi che falcidiano il bestiame: “Vanno assolutamente presi provvedimenti risolutivi che tutelino gli investimenti fatti dalle attività economiche”.

29/04/2022 17:36
Ricostruzione privata, Legnini approva il prezzario unico: "Più 20% anche sui lavori in corso"

Ricostruzione privata, Legnini approva il prezzario unico: "Più 20% anche sui lavori in corso"

“Un pacchetto di misure straordinarie che risponde in modo adeguato alla grave sofferenza delle imprese, conseguente al forte aumento dei prezzi, e torna a rendere competitiva la ricostruzione post sisma, riconoscendo un aumento del contributo pubblico, oltre che per il futuro, a tutti i lavori effettuati a partire da luglio 2021”. Così il Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, commentando l'Ordinanza varata con l’intesa della Cabina di Coordinamento per contrastare “l’eccezionale aumento dei costi delle materie prime e far sì che il processo di ricostruzione, dopo le difficoltà dei mesi scorsi, possa ora riprendere, senza ulteriori ostacoli, per soddisfare le legittime aspettative dei cittadini colpiti dal sisma”. Con l’Ordinanza, che è stata inviata alla Corte dei Conti e che entrerà in vigore quindi dopo il visto di legittimità, viene approvato il nuovo Prezzario Unico del Cratere 2022 e si stabilisce un aumento del costo parametrico del 25% per gli immobili produttivi e del 20% per gli immobili residenziali. Si prevedono tuttavia particolari maggiorazioni che fanno lievitare il contributo concedibile per gli edifici uni e bifamiliari isolati di un ulteriore 25%, per quelli con danni gravissimi, e del 20% per gli altri, e vengono introdotti meccanismi che portano il contributo ad aumentare, in alcuni casi, di quasi il 50%. Per gli immobili produttivi il nuovo costo parametrico viene maggiorato di un ulteriore 30% per gli edifici in cemento armato e del 40% se realizzati in acciaio. Il Prezzario Unico 2022 ed il nuovo costo parametrico potranno essere applicati, oltre che alle nuove richieste di contributo, a quelle già presentate e non ancora approvate, ma anche a quelle precedentemente decretate, con trattamenti differenziati tra i decreti emanati prima del 31 dicembre 2020 e quelli dal primo gennaio 2021, relativamente alle lavorazioni effettuate a partire da luglio 2021. Il costo parametrico, che di fatto rappresenta il tetto massimo al contributo concedibile, verrà d’ora in avanti aggiornato ogni sei mesi, “garantendo così – ha spiegato Legnini – che le somme messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma 2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi, anche in una fase di grande volatilità come quella attuale”. “La ricostruzione post sisma 2016 – ha aggiunto il Commissario – aveva registrato un notevole balzo avanti nel corso del 2021, nonostante le difficoltà attraversate negli ultimi due anni, legate alla pandemia. Negli ultimi mesi, purtroppo, a causa dell'esplosione dei prezzi dovuta alla diffusione del 110% e ora della guerra, che ha determinato gravissime difficoltà nel reperimento di materiali e imprese disponibili, si è determinato prima un rallentamento e poi un blocco di molti cantieri. Con la nuova ordinanza sui prezzi intendiamo mettere in sicurezza la ricostruzione che, sotto il profilo finanziario, è tornata ad essere una ricostruzione molto generosa, anche grazie alla stabilizzazione fino al 2025 del Superbonus 110% per tutte le categorie di edifici residenziali. È generosa e liquida, come dimostrano i 315 milioni di euro di lavori pagati alle imprese in questi primi quattro mesi dell’anno. Ci sono adesso tutte le condizioni per guardare con maggiore serenità al futuro, serve ora più che mai un rinnovato impegno di tutti gli attori della ricostruzione, a partire dai professionisti e dalle imprese, ai quali mi permetto di rivolgere un appello a tornare a guardare con fiducia alla ricostruzione”, ha concluso Legnini.

29/04/2022 14:29
Covid: stop green pass, ma restano le mascherine. Ecco cosa cambia dal 1° maggio

Covid: stop green pass, ma restano le mascherine. Ecco cosa cambia dal 1° maggio

È stato approvato nelle ultime ore il nuovo emendamento relativo al decreto “Riaperture” che, già nel mese di aprile, ha visto gradualmente allentarsi le restrizioni sin qui adotatte per fronteggiare l’emergenza pandemica da Covid 19.   Dal 1° maggio 2022, le nuove regole verteranno principalmente sul green pass (base e super) e l'uso delle mascherine. Nel primo caso, la certificazione verde non sarà più necessaria per accedere nei luoghi pubblici ivi compresi quelli di lavoro, sebbene ne resti vincolata la validità – salvo proroghe – fino allo scadere dell’obbligo vaccinale (31 dicembre 2022). In particolare, l’esibizione del certificato rimane obbligatoria per tutti i professionisti e lavoratori del settore sanitario, pena sospensione dal lavoro. Diversamente, si potrà accedere senza certificazione a: uffici, luoghi di studio, bar e ristoranti, cinema e teatri, stadi, centri culturali, sociali e ricreativi, sale, feste, concorsi pubblici, per colloqui nei penitenziari, mezzi di trasporto, congressi e convegni. Per quanto riguarda l’uso delle mascherine Ffp2 al chiuso – già abolite all’aperto l’11 febbraio scorso – l’emendamento approvato finora in commissione Affari sociali della Camera, e convertito in ordinanza ufficiale dal ministro della Salute Roberto Speranza, estenderà la proroga dell’obbligo fino al 15 giugno 2022. Questo vale già per le scuole, gli ospedali, le farmacie le Rsa, e si estenderà a mezzi pubblici (bus, treni, aerei), e luoghi di aggregazione come cinema, teatri, palazzetti, locali di intrattenimento e musica dal vivo, Resta ancora da sciogliere il nodo relativo a stadi, luoghi di lavoro (con distinzione fra pubblico e privato), i negozi, i saloni di barbiere e parrucchiere, e le discoteche, dove il procedimento verrà valutato caso per caso nei prossimi giorni.

29/04/2022 10:00
Nel negozio aveva 8 Rolex acquistati "in nero": multa da 6mila euro per gioielliere

Nel negozio aveva 8 Rolex acquistati "in nero": multa da 6mila euro per gioielliere

Otto orologi Rolex, per un valore complessivo di oltre 70mila euro, acquistati 'in nero' e detenuti da un gioielliere della provincia di Fermo. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Fermo durante alcuni controlli. Il gioielliere non ha potuto giustificare la presenza degli orologi nel proprio negozio e gli è stata contestata la violazione della disciplina sul pagamento dei beni in contanti oltre i limiti consentiti dalla norma e la mancata dichiarazione Iva sull'acquisto. Al re-seller fermano irrogate sanzioni per circa 6mila euro e contestata Iva sulle vendite per circa 12mila euro rispetto al valore di acquisto degli orologi. Sempre più diffuse, spiegano gli investigatori, a causa dell'incertezza economico finanziaria, acutizzata dalla pandemia e dalla guerra, manovre speculative e di evasione fiscale legate all'acquisto dei "beni rifugio", non registrati e, spesso, oggetto di acquisto e di successiva rivendita interamente in "nero". In sostanza beni, considerati "alternativi" rispetto ad investimenti classici, quali immobili e più comuni prodotti bancari, comprati in contanti e quindi di difficile tracciabilità: tra questi orologi di alta gamma di noti marchi. Si sono diffusi rivenditori (re-seller) in tutta Italia che comprano questi orologi prevalentemente all'estero, dove le quotazioni sono più basse, per poi rivenderli nel nostro Paese a prezzi sensibilmente più alti. Nelle ultime settimane la Finanza di Fermo ha eseguito, tra le altre attività, 36 tra controlli e verifiche anti-evasione, identificando quattro evasori totali, sconosciuti al fisco, denunciando otto responsabili per reati fiscali, formulando le relative proposte di sequestro all'Autorità Giudiziaria per oltre 2,3 milioni di euro. Sono stati scoperti comportamenti evasivi finalizzati a occultare base imponibile per oltre 9,4 milioni di euro da cui è scaturita un'evasione di imposte dirette per oltre 2,3 milioni di euro e di iva per 776mila euro.

28/04/2022 19:47
Covid Marche, 1963 nuovi casi oggi: 352 sono nel Maceratese, ancora in calo l'incidenza

Covid Marche, 1963 nuovi casi oggi: 352 sono nel Maceratese, ancora in calo l'incidenza

Prosegue il lieve calo dell'incidenza di casi di coronavirus nelle Marche: nell'ultima giornata è passata da 835,28 a 833,15. Sono 1.963 i positivi rilevati in un giorno con una percentuale del 42,3% tra i tamponi di diagnosi (in tutto 4.640); in totale sono stati eseguiti 5.804 test che comprendono i 1.164 del percorso guariti. Tra gli ultimi positivi ci sono 496 persone con sintomi; tra i casi 628 contatti stretti di positivi, 453 contatti domestici, 15 in ambiente scolastico/formativo, 5 in setting lavorativo, 4 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting assistenziale e 1 sanitario. In provincia di Ancona registrati 497 positivi nell'ultima giornata; seguono le province di Macerata (352), Ascoli Piceno (346), Pesaro Urbino (431) e Fermo (230) oltre a 107 casi provenienti da fuori regione. Contagi distribuiti in tutte le fasce d'età con i numeri più altri in quelle 45-59 anni (470), 25-44 anni (466) e 60-69 anni (212). Ricoveri per Covid-19 in discesa (-8 rispetto a ieri; totale 187) e nessun decesso nell'ultima giornata nelle Marche. In calo i degenti in Terapia intensiva (sono 4; -1 rispetto a ieri), e nei reparti non intensivi (136; -8) mentre aumentano in Semintensiva (47; +1) e sono 37 le persone dimesse. La percentuale di occupazione di pazienti Covid scende all'1,7% nelle Terapie intensive (4 su 232) e al 18,3% in Area medica (183 su 1.006). In strutture territoriali sono ospitate 136 persone mentre 27 sono in osservazione nei pronto soccorso. Il totale di positivi risulta in calo a 6.185 (-135) e gli isolamenti domiciliari invece salgono a 20133 (+482); i guariti/dimessi hanno raggiunto il totale di 431.189 (+2.098).

28/04/2022 11:07
Una raccolta fondi per sostenere il progetto vacanza per persone con Alzheimer

Una raccolta fondi per sostenere il progetto vacanza per persone con Alzheimer

“Una vacanza al mare con persone malate di Alzheimer è ritenuta comunemente impossibile, nel 2021 invece siamo riusciti a realizzarla, superando un limite che è quello del pregiudizio, abbiamo dimostrato che è possibile vivere una vita normale nonostante la patologia”. Così Afam Alzheimer Uniti Marche, che promuove una raccolta fondi per sostenere il progetto.  “Alla vacanza dello scorso anno hanno partecipato 10 persone malate, di cui 6 senza familiare assistite h.24 da personale specializzato perché andarci, senza la dovuta preparazione, è veramente molto difficile. L’esperienza dimostra che con un sistema formato e competente la qualità di vita delle persone malate può migliorare enormemente, tanto da poter vivere anche  ‘Una vacanza indimenticabile ‘. Ora abbiamo una nuova sfida – si legge in una nota -  rendere la vacanza non un evento eccezionale ma una prassi perché le persone con Alzheimer possono e hanno diritto di vivere una vita normale. Normalità nonostante la malattia, che passa anche attraverso momenti di spensieratezza come appunto una vacanza”. "Per sostenere i costi del personale specializzato che si prenderà cura delle persone con Alzheimer durante la vacanza, abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi su Eppela:  http://eppela.com//vorreiandarealmare/  Guarda il video https://youtu.be/q4EwrZAL47I La campagna sarà attiva fino al 21 giugno 2022. È importantissimo diffondere il più possibile il progetto ed invitare le persone a donare ed a condividere l’iniziativa, è una campagna di raccolta fondi, ma è anche una battaglia di civiltà, una lotta allo stigma e al concetto che una volta avuta la diagnosi di Alzheimer nulla si può fare”. Per maggiori informazioni visitate il nostro sito: https: https://www.afamonlus.org/aiutaci-a-donare-un-sorriso/      

27/04/2022 17:33
Covid, 2854 nuovi casi oggi nelle Marche: oltre 550 contagi nel Maceratese, ma l'incidenza cala

Covid, 2854 nuovi casi oggi nelle Marche: oltre 550 contagi nel Maceratese, ma l'incidenza cala

Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati nelle Marche 2.854 nuovi positivi e l'incidenza ogni 100mila abitanti è tornata a calare (da 837,95 a 835,28). È quanto emerge dall'ultimo aggiornamento pubblicato dalla Regione. In un giorno sono stati eseguiti 7.947 tamponi, di cui 7.054 nel percorso diagnostico (40,5% positivi) e 893 nel percorso guariti. Le persone con sintomi sono 557; i casi comprendono 931 contatti stretti di positivi, 725 contatti domestici, 18 in ambito scolastico/formativo, 11 in ambiente di vita/socialità, 6 in ambito lavorativo, 2 rispettivamente in ambito sanitario e assistenziale, su 583 in corso un approfondimento epidemiologico. In provincia di Ancona registrati 763 positivi; è seguita dalle province di Macerata (556), Ascoli Piceno (537), Pesaro Urbino (526) e Fermo (351), oltre a 121 casi provenienti da fuori regione. Il maggior numero di positivi è stato rilevato nella fascia d'età 25-44 anni (701); a seguire 45-59 anni (666) e 60-69 anni (409).  In calo i ricoveri per Covid-19 nelle Marche: nell'ultima giornata -4 degenti che ora sono 195 di cui 5 in Terapia intensiva (-1), 46 in Semintensiva (+1) e 144 in reparti non intensivi (-4) mentre 30 persone sono state dimesse in un giorno. La percentuale di occupazione di pazienti Covid è scesa al 2% nelle Terapie intensive (sui 252 posti in totale) e al 18,9% in Area medica (190 su 1.003). I positivi rilevati nelle ultime 24ore sono stati 2.854 e l'incidenza ogni 100mila abitanti è in lieve scesa a 835,28.Quattro i deceduti con Covid, tutti con patologie pregresse, in un giorno e il totale di vittime raggiunge i 3.837: un 79enne di Chiaravalle e un 80enne di Senigallia, in provincia di Ancona; un 81enne di Amandola (Fermo) e un 89enne di Recanati (Macerata).   Gli ospiti di strutture territoriali sono 113 e gli assistiti in pronto soccorso (tecnicamente non ricoverati) sono 29. Il totale dei positivi scende a 6.320 (-304), gli isolamenti domiciliari 19.651 (-143) e i guariti/dimessi sono 429.082 

27/04/2022 12:22
Caso Mangialardi, mozione di condanna in Consiglio. La difesa: "Non volevo sporcare il 25 Aprile"

Caso Mangialardi, mozione di condanna in Consiglio. La difesa: "Non volevo sporcare il 25 Aprile"

"Netta condanna" per un messaggio nei contenuti di "comunicazione violenta, intollerante, di istigazione all'odio verso l'avversario politico". Lo sottolinea una mozione proposta dai Gruppi di maggioranza (centrodestra) e approvata dal Consiglio regionale delle Marche con 16 voti favorevoli (7 contrari e 2 astenuti), di "condanna del consigliere regionale Maurizio Mangialardi", capogruppo dem; l'atto stigmatizza la storia pubblicata su Instragram  la sera del 24 aprile, con una foto rovesciata che ritrae Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù (leggi qui).  La votazione dell'Assemblea è arrivata dopo un lungo dibattito in aula che ha dato via libera alla mozione a firma dei Capigruppo Renzo Marinelli (Lega), Carlo Ciccioli (FdI), Jessica Marcozzi (FI), Dino Latini (Udc), Giacomo Rossi (Civici Marche). “E’ intervenuto, tra gli altri, lo stesso Mangialardi anche per scusarsi di aver "sporcato" la data del 25 aprile. Il capogruppo Pd, che in quei frangenti era di ritorno dalla Marcia per la Pace di Assisi, ha spiegato che non si trattava di un post ma una storia su Instagram, con durata temporale limitata, in cui ha pubblicato uno screenshot da una testata online, nel quale sono stati 'ribaltati' foto e testo. Una 'storia' che, ha ribadito, voleva far riferimento alla vittoria di Macron in Francia, al fatto che il programma di Marine Le Pen avrebbe potuto capovolgere l'Europa e che invece sono state "capovolte quelle tesi" e anche la "posizione di Salvini che aveva espresso in più occasioni il sostegno convinto alla tesi di Le Pen". Mangialardi ha parlato di una "lettura non adeguata", di "strumentalizzazioni", rimarcando che quanto pubblicato "non aveva nessuna attinenza con fatti che non riesco neanche a citare, che non appartengono alla mia cultura, e ritengo imbarazzanti". "Non c'era bisogno di questo clamore", ha aggiunto ribadendo di "essere sempre stato per il dialogo e non per lo scontro", e di non aver "mai istigato alla violenza neanche verbale". "Io non avrei voluto 'sporcare' la data del 25 aprile - ha ammesso - e su questo chiedo scusa". (Credit Foto: Ansa) 

26/04/2022 15:33
Covid, 930 casi oggi nelle Marche: aumentano i ricoveri ( 13)

Covid, 930 casi oggi nelle Marche: aumentano i ricoveri ( 13)

Nell'ultima giornata 930 casi di positività al coronavirus rilevati nelle Marche con l'incidenza ogni 100mila abitanti in lievissimo aumento da 834,32 a 837,95. Lo comunica la Regione. In totale sono stati eseguiti 2.598 tamponi di cui 2.200 nel percorso diagnostico (42,3% di positivi) e 398 nel percorso guariti. Tra gli ultimi positivi sono 312 le persone che presentano sintomi di vario tipo e intensità; i casi comprendono 284 contatti stretti di positivi, 183 contatti domestici, 8 in ambiente di vita/socialità, 2 sia in ambito sanitario sia in ambito lavorativo, 1 in ambito assistenziale e in ambito scolastico/formativo, e su 132 positività in corso un approfondimento epidemiologico. A livello provinciale solo Ancona è sopra i 200 casi giornalieri (238); seguono per numero assoluto di casi Macerata (189), Ascoli Piceno (183). Pesaro Urbino (180), Fermo (90) e 50 positivi provenienti da fuori regione. Le fasce d'età con il numero più alto di casi sono quelle tra 45 e 59 anni (289) e tra 25 e 44 anni (237).  Impennata di ricoveri per Covid-19 nell'ultima giornata: +13 degenti che salgono quindi a quota 199; ce ne sono 6 in Terapia intensiva (+1), 45 in Semintensiva (invariato), 148 in reparti non intensivi (+12) e 27 persone dimesse. Con queste variazioni, fa sapere la Regione, la percentuale di occupazione Covid dei posti letto sale al 2,4% nelle Terapie intensive (252 posti complessivamente) e al 19,2% in Area Medica (193 su 1.003). I positivi registrati in un giorno sono 930 e l'incidenza ogni 100mila abitanti in lieve rialzo a 837,95. Sei i deceduti (con patologie pregresse) in 24ore; il totale regionale di vittime sale a 3.833. Due delle ultime persone morte erano del Fermano (un 78enne di Porto San Giorgio e un 79enne di Magliano di Tenna); due della provincia di Ascoli Piceno (un 76ernne di Cossignano, una 95enne di San Benedetto del Tronto); infine una 76enne di Cagli (Pesaro Urbino) e un 84enne di Macerata. Intanto il totale dei positivi nelle Marche è sceso sotto i 7mila (6.624; -386) e gli isolamenti domiciliari si attestano a 19.794 (-219); i guariti/dimessi sono 425.928 (+1.310).  

26/04/2022 11:30
Covid Marche, 716 casi oggi: gli asintomatici sono il 79%, ma salgono i ricoveri (+3)

Covid Marche, 716 casi oggi: gli asintomatici sono il 79%, ma salgono i ricoveri (+3)

Sale ancora il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 834,32 casi su 100mila abitanti (ieri 827,84), a fronte di 716 nuovi positivi al Covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 42,2% dei 1.695 tamponi diagnostici, su 1.974 tamponi complessivi: un numero di test molto inferiore rispetto a ieri, per via del fine settimana.  Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 181, a seguire Ascoli Piceno con 179, Macerata con 135, Pesaro Urbino con 104 e Fermo con 80. Sono 37 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 177 casi e 45-59 anni con 215, seguite da 60-69 con 83 casi. I soggetti con sintomi sono 154, i contatti stretti di casi positivi 213, i contatti domestici 167, i positivi in setting scolastico formativo 2, i contatti in ambiente di vita socialità 11, mentre ci sono 149 casi in fase di approfondimento epidemiologico.  Aumenta nelle Marche anche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 186, tre in più rispetto a ieri. I dati indicano pure che si sono stati 31 dimessi. I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 5 (-1), quelli in semi intensiva a 45 (+1), mentre quelli in reparti non intensivi sono aumentati di tre unità (136). Un decesso connesso al Covid nelle ultime 24 ore: si tratta di una 84enne di Camerino. 

25/04/2022 18:10
Caso Mangialardi, l'assessore Latini: "Invocare piazzale Loreto non è difendere la libertà"

Caso Mangialardi, l'assessore Latini: "Invocare piazzale Loreto non è difendere la libertà"

"Parole violente inaccettabili dal consigliere regionale Pd, ora partito prenda provvedimenti". Sono le parole dell'Assessore alla cultura per la Regione Marche, Giorgia Latini, a seguito della pubblicazione di un’immagine di Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù da parte del consigliere regionale Pd e presidente Anci Marche, Maurizio Mangialardi. "E utto questo alla vigilia delle celebrazioni per il 25 aprile - prosegue Latini nel suo comunicato -. Ferma condanna per un gesto simile, prendo le distanze da questo linguaggio. Un gesto che non meriterebbe alcuna visibilità, ma occorre prendere posizione nei confronti di chi si dice nemico della violenza e poi usa parole violente. Non si può invocare piazzale Loreto nascondendosi dietro i valori della Resistenza! Ci perdono tutti, questo non è difendere la libertà! Credo che il partito del consigliere Mangialardi ora debba prendere seri provvedimenti per condannare questo gesto" "Esprimo - conclude l'assessore - la mia solidarietà a Matteo Salvini e Marine Le Pen e faccio i miei complimenti a quest'ultima per il bel risultato democraticamente ottenuto alle presidenziali francesi: ha raccolto il voto di 13 milioni di persone, una percentuale mai vista in passato. Avanti insieme, per un’Europa fondata sul lavoro, sulla famiglia, sulla sicurezza, sui diritti e sulla libertà"

25/04/2022 16:15
Salvini e Le Pen a testa in giù, Mangialardi: "Ribaltamento speranze Lega con vittoria Macron"

Salvini e Le Pen a testa in giù, Mangialardi: "Ribaltamento speranze Lega con vittoria Macron"

“Solo la lettura fuorviante del leader della Lega e dei suoi epigoni locali poteva interpretare in modo così distorto il significato di una storia su Instagram che voleva solamente sottolineare l’importanza storica della vittoria di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali francesi”. Questa la difesa di Maurizio Mangialardi in merito al post da lui pubblicato, ritraente una foto rovesciata di Matteo Salvini e Marine Le Pen, che ha suscitato la reazione della Lega la quale ne ha chiesto le dimissioni da Consigliere regionale (leggi qui). “Qualche giorno fa in un talk show serale – scrive Mangialardi su Facebook -  proprio Salvini aveva parlato della grande opportunità che avrebbe rappresentato un eventuale successo di Marine Le Pen per “ribaltare” gli equilibri in Europa. L’affermazione di Macron, invece, ha letteralmente ‘ribaltato’ Marine Le Pen e le speranze dello stesso Salvini. Da qui il significato del mio post. Ogni altra interpretazione è totalmente lontana dal mio sentire”. “Ogni altra interpretazione è totalmente lontana dal mio sentire" conclude il Consigliere Pd, sottolineando il "grande disagio" con cui "Salvini e i leghisti marchigiani, i quali non hanno mai disdegnato i voti delle formazioni dell'estrema destra, vivono la Festa della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo”.  

25/04/2022 15:05
Tragico incidente sui Monti Sibillini: escursionista muore dopo una caduta

Tragico incidente sui Monti Sibillini: escursionista muore dopo una caduta

Caduta fatale per un'escursionista sul Monte Amandola, nel Parco dei Monti Sibillini. Allertati dai carabinieri di Amandola i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico di Montefortino (Fermo), insieme alle squadre di Macerata e Ascoli Piceno, sono intervenuti sul sentiero 242 che dal Rifugio Amandola taglia in obliquo il versante. L'escursionista era partita con il marito per poi separarsi su percorsi diversi. Non vedendola rientrare, lui ha chiamato i soccorsi. Le ricerche a terra e con l'elicottero dei Vigili del Fuoco hanno permesso di individuare il corpo della donna nel dirupo sotto il sentiero. L'escursionista è morta a causa dei traumi riportati nella caduta di circa 60 metri lungo il dirupo. Sbarcati successivamente sul posto il medico e il tecnico dell'elisoccorso Icaro 02 non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna e recuperare la salma per metterla a disposizione dell'autorità giudiziaria. (ANSA)

25/04/2022 14:46
Salvini e Le Pen 'a testa in giù', la gaffe social di Mangialardi: "Fomenta odio si dimetta"

Salvini e Le Pen 'a testa in giù', la gaffe social di Mangialardi: "Fomenta odio si dimetta"

"Solidarietà a Matteo Salvini, ancora una volta bersaglio di odio e violenza. Il Partito Democratico prenda le distanza da un gesto che infanga la pace e fomenta odio”. Così il Commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, nell'attacco al Consigliere regionale del Pd, Maurizio Mangialardi, reo  - secondo la Lega -  di aver postato su una storia Instagram una foto del leader del Carroccio in compagnia di Marine Le Pen “a testa in giù". “Ieri il Capogruppo del Pd marchigiano Maurizio Mangialardi ha sfilato baldanzoso per le strade di Perugia e Assisi in nome della pace, ma a distanza di qualche ora sui suoi canali social ha pubblicato una foto di Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù – dichiara Marchetti - si tratta dell’ennesimo atto di incoerenza che testimonia quanto Mangialardi sia l’emblema di una sinistra ipocrita e meschina”. “È vergognoso che si invochi la pace ma si continui ad alimentare odio - attacca Marchetti - auspico che il Partito Democratico non solo prenda le distanze, ma che assuma anche i provvedimenti adeguati contro chi, nella Regione Marche, è il primo rappresentante del partito, nonché candidato governatore alle scorse elezioni regionali”.  “In un momento in cui l’Europa si trova stretta nella morsa di una guerra che sta dilaniando un popolo - incalza Marchetti - tutta la politica dovrebbe dimostrare solidarietà e rispetto, accantonando sterili polemiche di cattivo gusto. Mangialardi si è reso protagonista di una pagina imbarazzante e vergognosa della politica - conclude il Commissario della Lega - dimostri almeno di avere un minimo di buonsenso: chieda scusa e si dimetta”. La “gaffe” social di Mangialardi non è sfuggita all’attenzione dello stesso Matteo Salvini che su Facebook ha scritto:“Magari oggi sarà in piazza con la bandiera della pace (riferendosi a Mangialardi). Buona festa della Liberazione da guerra, violenza e cretini”.   LEGGI ANCHE: Mangialardi si difende: "Ribaltamento speranze Lega con vittoria Macron"    

25/04/2022 13:05
Gioia Bartali racconta la Resistenza di nonno Gino. “Esempio di amore e giustizia, valori che oggi mancano” (FOTO)

Gioia Bartali racconta la Resistenza di nonno Gino. “Esempio di amore e giustizia, valori che oggi mancano” (FOTO)

“Esiste una leggenda nella tradizione ebraica: nel mondo, in ogni epoca, ci sono 36 giusti, uomini normali. Nessuno sa che esistono, nemmeno loro sanno chi sono. Ma quando ci sarà bisogno di loro,usciranno allo scoperto e si adopereranno per il bene di tutti. Dopodiché torneranno alla loro vita, senza dire nulla o volere qualcosa in cambio. Questa è la differenza fra un giusto e un eroe”. Il ricordo di Gino Bartali passa per questa ‘favola’, ci spiega la nipote Gioia. Lei – 52 anni, residente a Montegranaro – si impegna ancora oggi nel portare in giro la storia di suo nonno. Quella del Ginettaccio campione negli anni ’30-‘50 di Giri d’Italia, Tour de France e altro ancora. Quella del rivale-amico di Fausto Coppi. Non ultimo, quella dell’uomo pieno di valori come la famiglia, il rispetto, la riservatezza e la fede. Valori che lo hanno portato ad essere durante la Seconda Guerra Mondiale, “Gino il Giusto”: il ciclista che grazie alle sue gambe è riuscito a salvare circa 800 ebrei perseguitati dai nazisti-fascisti. Oggi Gioia Bartali porta avanti con orgoglio la storia di suo nonno. Perché “è una storia che al mondo piace, soprattutto ai ragazzi. Per questo vale ancora la pena raccontarla”. Immagino che in occasione di ricorrenze come il 25 aprile molte persone la cerchino. Di solito cosa racconta? Sottolineo come quella di Gino sia stata una Resistenza “non armata”, al contrario di quella partigiana. O meglio, lui aveva il suo modo di fare la differenza: non avrebbe mai preso in mano un fucile. Si è messo a disposizione degli altri affidandosi unicamente alle sue capacità sportive: percorreva anche 360 km (Firenze-Assisi per capirci) in un giorno per trasportare i documenti falsificati nella canna della sua bicicletta. Il fatto di essere un 'campione italiano' lo ha favorito? È molto probabile. Venne contattato direttamente dal vescovo di Firenze, Elia Dalla Costa, che insieme al capo rabbino Nathan Cassuto avevano già messo intessuto la rete clandestina per salvare le persone dai nazifascisti. Dalla Costa aveva già sposato nonno nel ’40, battezzato il figlio – mio padre – nel ’41: c’era un ottimo rapporto fra di loro. Sembra una storia di altri tempi quella di Gino Bartali. Sfiderei chiunque oggi a fare quello che ha fatto lui, come lo ha fatto lui. Se provassi ad immaginare un idolo sportivo come Cristiano Ronaldo impegnarsi così, di nascosto persino alla famiglia, sarebbe quantomeno bizzarro. Del resto, anche oggi c’è chi fa la differenza: basti pensare a chi si sta prodigando per aiutare i profughi ucraini. Tante storie di solidarietà di cui, però, sentiremo parlare solo tra qualche anno. Perché è ancora importante raccontare le geste sportive e umane di Gino Bartali? Se lui avesse voluto delle onorificenze, avrebbe dovuto semplicemente raccontare di ciò che aveva fatto durante la guerra, mettendo a repentaglio la sua vita e quella della sua famiglia. Invece no: lui era riservato e rispettoso, in pubblico come nel privato. Oggi, al contrario si va in cerca del riconoscimento a tutti i costi. Non ha mai parlato male di nessuno? Vi racconto questo: negli anni ’90 fu invitato dal Comune di Montegranaro per un convegno. In quell’occasione gli chiesero di parlare di Fausto Coppi e Giulia Occhini ‘la Dama Bianca’, tanto per mettere pepe allla loro storica rivalità. Nonno rispose: “Non sono qui per parlare dei fatti privati degli altri, sono qui per parlare di sport”. Domanda di rito: chi passò la borraccia a chi sulla salita del Col du Télégraphe al Tour de France del ’52? È un simpatico trauma che mi porto dietro sin dall’infanzia. Dopo la scomparsa di Coppi, nonno usava fare una controdomanda ai curiosi: “Tu tieni per me o per Fausto?”, e se gli rispondevi “sono Coppiano” allora ti confessava che la borraccia gliel’aveva passata lui. E viceversa. Anche io oggi mi diverto con Faustino e Marina Coppi a tramandare questa rivalità-amicizia così bella. Qual era secondo lei il loro segreto? Se ne sono date tante a pedali, ma rappresentavano insieme l’Italia post bellica, quella popolare che seguiva assiduamente il ciclismo e celebrava i suoi campioni. Ma nel famoso scatto fotografico io ci vedo soprattutto la solidarietà, un valore da trasmette più che mai oggi ai ragazzi. Gino diceva sempre: “Se lo sport non è solidarietà e scuola di vita, allora non serve a niente”. Cos'altro ha spinto suo nonno ad agire come ha fatto, durante la guerra? C’era anche la fede fra i suoi valori. Rimase molto scosso dalla morte del fratello Giulio nel ’36, a causa di un incidente. Nonno aveva vinto da pochi giorni il suo primo Giro d’Italia, quando entrò in una profonda crisi a causa di quel tragico evento. Si risollevò grazie al suo amore per famiglia e amici, e addirittura decise di prendere i voti come Terziario Carmelitano. Quale è stata la prima volta che le ha raccontato la sua storia? Non lo ha mai fatto. Anzi, si arrabbiò persino quando le sue vicende furono riportate nel film “Assisi Underground” attraverso il personaggio interpretato da Alfredo Pea. Fu a mio padre Andrea che raccontò per la prima volta tutto, durante un viaggio, facendogli promettere di tenerlo per sé. “Racconterai questa storia quando sarà il momento giusto”, gli disse. E lei non è mai stata curiosa? Io e mia sorella abbiamo ricevuto un’educazione ferrea: avevamo imparato anche noi ad essere riservate. Nonno Gino sapeva che di lui ne avrebbero parlato molto di più dopo la sua morte. E fino all’ultimo ha preferito tacere: “certe medaglie si attaccano all’anima, non alla giacca”. Qual è stata l’ultima cosa che vi siete detti? Non me lo hanno mai chiesto. Il nonno, fra le altre cose, era anche poco espansivo fisicamente. Ma aveva due occhi celesti e buoni che parlavano al posto suo. L’ultima volta che lo vidi, ero andata a trovarlo con mia sorella: lui ormai era in carrozzina, non stava più tanto bene. Gli parlavo, e lui mi rispondeva con i suoi occhi buoni. Poi gli diedi un bacio prima di andare via e una lacrima gli rigò il volto: fu un momento emozionante per me che non lo avevo mai visto piangere.  

25/04/2022 10:00
Covid, 1829 casi oggi nelle Marche: cresce l'incidenza del virus, diminuiscono i ricoveri

Covid, 1829 casi oggi nelle Marche: cresce l'incidenza del virus, diminuiscono i ricoveri

Continua a salire il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 827,82 casi su 100mila abitanti (ieri 816,77), a fronte di 1.829 nuovi positivi al Covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 36,5% dei 5.008 tamponi diagnostici, su 5.913 tamponi complessivi. Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 520, a seguire Ascoli Piceno con 370, Macerata con 347, Pesaro Urbino con 299 e Fermo con 212. Sono 81 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 415 casi e 45-59 anni con 438, seguite da 60-69 con 290 casi. I soggetti con sintomi sono 428, i contatti stretti di casi positivi 502, i contatti domestici 462, i positivi in setting scolastico formativo 21, i contatti in ambiente di vita socialità 6, mentre ci sono 391 casi in fase di approfondimento epidemiologico.  Scende nelle Marche, seppur lievemente, il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 183, uno in meno rispetto a ieri. I dati della regione Marche indicano che ci sono stati anche 35 dimessi. I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 6 (-1), quelli in semi intensiva a 44 (-2), mentre quelli in reparti non intensivi sono aumentati di due unità (177).  Sono due i decessi legati al Covid nelle ultime 24 ore, che fanno salire il totale a 3.826 dall'inizio della pandemia. Sono morti un uomo (originario di San Severino Marche) e una donna (originaria di Sant'Elpidio a Mare), rispettivamente di 89 e 57 anni, entrambi con patologie pregresse. 

24/04/2022 14:17
Martellata in testa al 'rivale' in amore: richiesti 200.000 euro di risarcimento

Martellata in testa al 'rivale' in amore: richiesti 200.000 euro di risarcimento

Si è celebrata l'udienza preliminare nei confronti di un commercialista di Porto Sant'Elpidio di 63 anni che il 3 novembre aveva aggredito con un martello un uomo sul lungomare (leggi qui la notizia); la vittima, un 53enne del posto, era finito in coma farmacologico a Torrette. Il commercialista imputava all'uomo la disgregazione della sua famiglia dopo che sua moglie e sua figlia se ne erano andate di casa. Accecato dalla gelosia l'aggressore avrebbe voluto "dare una lezione all'uomo", con il quale aveva già avuto pesanti alterchi in precedenti incontri. Il 53enne aggredito si è costituito parte civile nella causa, con la richiesta di 200.000 euro a titolo di risarcimento. La prossima udienza si terrà il 30 giugno con rito abbreviato.

24/04/2022 11:30
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