Con l'avvicinarsi della bella stagione, la regione Marche si prepara ad accogliere il gran numero di turisti atteso per l’estate. Nel 2022 sono stati sfondati diversi record (leggi qui), raggiungendo risultati insperati anche prima della pandemia: 2.507.756 gli arrivi e 11.376.381 le presenze.
Rispetto al 2019 presenze e arrivi crescono del +3,68% e +9,39%. Ancora più netto l’aumento se si considerano i dati 2021, in pieno periodo Covid: +21,58% gli arrivi e +18,03% le presenze. Nel 2022, con l’emergenza pandemica, sono calati di 12.417 unità i turisti stranieri rispetto al 2019, compensati da una crescita esponenziali degli italiani: ben 988.884 in più fra Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Umbria.
I mesi preferiti per le vacanze nelle Marche rimangono ovviamente quelli estivi, ma le curve del 2022 mostrano dati incoraggianti, superando quelle precedenti anche nei periodi primaverili e autunnali.
In vista delle prossime vacanze, abbiamo raggiunto il direttore di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco che ha delineato un quadro positivo anche per l'anno a venire: "Nel 2022 abbiamo avuto un’ottima stagione estiva nonostante gli strascichi della pandemia. Ha giocato un ruolo molto importante lo spostamento interno degli italiani. I flussi sono iniziati molto presto, verso la metà di maggio fino a fine settembre. Venivamo da sei mesi pessimi ma abbiamo comunque vissuto una stagione estremamente positiva".
"Il 2023 si prospetta già bene: ci sarà una riapertura quasi totale del mercato del turismo e una parte degli Italiani che prima faceva vacanze qui, ora andrà all’estero - continua il direttore - L’incognita di quest’anno sarà infatti capire quanti italiani decideranno di rimanere in Italia, e nello specifico di visitare le Marche in questo 2023, e quanti invece decideranno di andare all’estero”.
"Di solito la prova generale sono le vacanze di Pasqua, ma quest’anno sono un po' basse e le prenotazioni non sono così pesanti (20%, 30% dei posti occupabili) - aggiunge - Avremo modo di valutare meglio la situazione più avanti, in corrispondenza del periodo fra 25 aprile e 1 maggio".
"I flussi da tenere sotto controllo saranno quelli dall’estero, specialmente nel 2024 - conclude Polacco - con la totale riapertura de mercati inizieranno a tornare persone dall’Europa e ci auguriamo che in molti visiteranno le Marche. Approcciamo questo 2023 come una prova generale per i flussi stranieri in arrivo il prossimo anno".
Dopo la panoramica sulla presenza dei detenuti nei sei istituti penitenziari delle Marche, il garante regionale Giancarlo Giulianelli propone un secondo focus sulla situazione della polizia penitenziaria.
L'esame complessivo della situazione indica per ogni struttura l'organico previsto (in base a quanto stabilito dal Decreto Ministeriale dell'ottobre 2017), quello assegnato e quello effettivamente presente. Quest'ultimo ricomprende anche distacchi temporanei, interni ed esterni.
"La carenza di personale si fa sentire - afferma Giulianelli-. E lo dimostrano chiaramente anche gli episodi che nell'ultimo periodo hanno interessato alcuni istituti marchigiani. Va riformulata una previsione che tenga effettivamente conto delle mutate esigenze all'interno del carcere, - aggiunge - anche in presenza di patologie psichiatriche che interessano diversi detenuti e della necessità di incrementare le attività trattamentali".
Proprio alla luce di queste considerazioni il garante sta predisponendo un terzo focus incentrato sulle criticità che interessano direttamente la sfera sanitaria in carcere. Entrando nello specifico della polizia penitenziaria, a Villa Fastiggi di Pesaro è previsto un organico di 188 agenti, gli assegnati sono 148 così come quelli che risultano effettivamente in presenza. A Fossombrone l'organico dovrebbe essere di 129, il personale assegnato è pari a 96 unità, ma in servizio risultano 94 agenti.
Da considerare, in questo caso, che una parte della stessa struttura risulta ancora chiusa per lavori di ristrutturazione C'è, poi, la struttura di Montacuto ad Ancona, che più volte il Garante ha segnalato tra le situazioni più difficili, con un organico previsto di 176 unita a fronte di 137 agenti assegnati e 124 in servizio. A Barcaglione, sempre ad Ancona, l'organico previsto è pari a 67 agenti, 48 gli assegnati e 50 in servizio, mentre a Fermo la previsione è 49 con 44 assegnazioni e 46 presenze effettive.
Infine, Marino del Tronto ad Ascoli Piceno dove gli agenti contemplati sono 162, il personale assegnato è di 146 unità, quelle effettivamente in servizio 128.
Prima i furti nelle abitazioni nella zona di Sant'Elpidio a Mare, nelle strade Santa Caterina e San Giuseppe, con bottino di 600 euro e alcuni monili, poi la fuga a folle velocità fino alla Strada Statale 16. Nella corsa, una pattuglia dei carabinieri Porto San Giorgio era riuscita a bloccare il mezzo dei tre uomini che sono finiti a impattare contro un terrapieno.
I tre malviventi, secondo l'accusa responsabili anche di un tentato furto presso il convento delle monache clarisse di Fermo, sono riusciti a scappare a piedi e a far perdere le proprie tracce nelle campagne limitrofe, approfittando del buio. I carabinieri hanno sequestrato la vettura e il materiale ritrovato al suo interno: indumenti scuri, cappelli, targhe originali e false di altri veicoli.
L’edizione ‘’Tipicità’’ del 2023, appena conclusa, ha dimostrato come è importante l’incontro tra agricoltore e consumatore e come questo deve essere sempre rafforzato. La vetrina di eccellenze agricole che la kermesse ha messo in mostra è stata molto apprezzata dal consumatore che vuole essere sempre più consapevole e vuole conoscere tutti i saperi e i sapori che ci sono dietro un prodotto tipico.
"Lo spirito della nostra partecipazione – spiega il coordinatore regionale di Agrinsieme, Nevio Lavagnoli – è quello di mettere insieme i nostri tesori e dare le giuste opportunità a tutte le aziende agricole che con molto sacrificio e tanta passione producono e trasformano cibo, energia per tutti. Abbiamo continuato, inoltre, sulla linea di sfruttare tale iniziativa per informare e formare oltre che i consumatori finali anche gli agricoltori con appuntamenti di approfondimenti che sono stati molto apprezzati".
Lo stand, infatti, ha ospitato molti seminari su tematiche interessanti come l’uso dei droni in agricoltura, la tracciabilità con blockchain, il biologico, le nuove tecniche di coltivazione conservativa, l’etichettatura, le norme sulla vendita diretta, la nuova Pac, l’accesso al credito e tanti altri argomenti di attualità. Naturalmente accanto a questi ci sono stati momenti di degustazione e di promozione.
Lo stand di Agrinsieme è stato allestito grazie alla disponibilità delle associazioni costituenti, Cia Marche rappresentata per l’occasione dal presidente Alessandro Taddei, Confagricoltura Marche dal direttore Alessandro Alessandrini, Copagri Marche dal presidente Andrea Passacantando, Legacoop Marche dal presidente Gianfranco Alleruzzo, Agci Marche dal presidente Antonio Gitto, Confcooperative Marche dal presidente Massimo Stronati e Frima Marche dal presidente Luciano Petrini, nonché della Confidiccop Marche.
Si è conclusa tra gli applausi l'esperienza ai recenti Campionati mondiali indoor di tiro alla fune svoltisi a Belfast, in Irlanda del Nord, per i portacolori della Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali.
Gli atleti azzurri hanno collezionato buonissimi risultati ottenendo un quarto posto assoluto nella categoria dei club 580 kg misti senior e un sesto posto nel girone assegnato al team di casa nostra per la categoria 600 kg. L’atleta tricolore Michele Paradiso, marchigiano in prestito al club basco Sokatira, è arrivato addirittura terzo, conquistando dunque il bronzo, nell’under 23 categoria 560 kg.
Molto intense le giornate irlandesi per gli atleti Figest che, in apertura dei Campionati, hanno gareggiato nella sezione Club e hanno cercato di rispondere nel migliore dei modi ad un sorteggio sfortunatissimo nel girone di ferro dove due delle squadre in gara sono poi risultate finaliste. Il Club Figest ha partecipato nella categoria 600 kg incassando una sola vittoria contro i baschi e classificandosi, dunque, penultimo.
Con i colori del club basco Sokatira un connazionale, il marchigiano Michele Paradiso ha però contribuito a conquistare il bronzo nell’under 23 categoria 560 kg. Medaglia sfiorata, dai colleghi che vestivano la nuova divisa della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, presentata per l’occasione dei Mondiali, nella categoria 580 km misti senior. Al termine delle gare il team Figest è risultato quarto su 13 club partecipanti dopo aver perso la finalina con la Cina.
Nelle ultime due giornate di presenza a Belfast i ragazzi hanno indossano la maglia tricolore rappresentando la Nazionale italiana. Da azzurri hanno disputato la sfida nella categoria 600 kg maschile arrivando però penultimi nel girone dopo aver comunque resistito alle formazioni che si sono poi rivelate vincitrici. Nella gara 580 kg della giornata conclusiva la classifica finale ha visto gli Azzurri piazzarsi quinti davanti a Cina e Usa. Rispetto all’ultimo Mondiale in questa classifica gli atleti di casa nostra hanno conquistato una posizione in classifica.
Sotto le insegne della Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, in questa edizione dei Mondiali sono state ben sei le rappresentative italiane partite alla volta di Belfast. "Mi sento in dovere di ringraziare le associazioni sportive dilettantistiche Alionti di Torino, Cerberus di Camaiore, Black Bull di Camaiore, Valtellina di Morbegno, Bellatores di Fermo e Cavalcata, sempre di Fermo, che hanno permesso di mettere insieme una bella squadra con i colori della nostra Federazione" sottolinea Enzo Casadidio, presidente Figest..
Questi i nomi degli atleti di casa nostra che hanno preso parte ai Mondiali di Belfast: i lombardi Carlo Bertarini, Davide Bottani, Rudy Quaini e Matteo Ronconi di Sondrio, i marchigiani Rossano Biondi, Michele Paradiso, Devis Pennesi, Alex Petrini e Alessandro Quinzi di Fermo, i toscani Angela D’Angelo, Sophia Gabsi, Chiara Moriconi, William Palmierini e Luna Bonuccelli di Lucca, i piemontesi Federico Marongiu e Claudia Perino di Torino.
Sbloccato il piano per la ricostruzione delle 228 scuole che hanno aderito agli accordi quadro del Piano straordinario di ricostruzione degli edifici scolastici danneggiati dal terremoto del 2016. Gli interventi su edifici soggetti a tutela sono 47, mentre gli edifici non vincolati sono 181. In totale il valore degli interventi è pari a 899 milioni di euro, di cui 643 milioni per i lavori, così ripartiti a livello regionale: 201 milioni in Abruzzo per 48 scuole; 93 milioni nel Lazio per 31 scuole; 319 milioni nelle Marche per 91 scuole; 284 milioni in Umbria per 58 scuole.
La notizia è stata data durante una riunione in videoconferenza a cui hanno preso parte il Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli e i 72 soggetti attuatori. Imprese e professionisti che avevano risposto alla gara, gestita dalla centrale di committenza Invitalia, per la formazione degli elenchi ora potranno essere reclutati dai soggetti attuatori (Comuni e altri enti proprie-tari delle scuole) per le diverse fasi della ricostruzione: dalla progettazione al collaudo.
“Le scuole e il grande servizio che garantiscono per le famiglie e le comunità locali svolgono una funzione fondamentale anche per contrastare il fenomeno dello spopolamento, che contraddistingue le aree interne e in particolare i territori dell’Appennino centrale. Per questo interventi di questo tipo hanno un valore ulteriore nell’area colpita dal sisma" – ha detto il Commissario Castelli, salutando i partecipanti alla riunione.
"L’obiettivo di tutti noi è fare presto e bene e questo significa anche assistere al meglio i Comuni e gli enti proprietari delle scuole nel delicato passaggio dai progetti ai cantieri veri e propri. Grazie al supporto di Invitalia, anche in fase di attuazione, sarà possibile la migliore e più veloce realizzazione degli interventi. Oggi finalmente i soggetti attuatori saranno in grado di attivare i servizi di progettazione e di procedere verso la cantierizzazione".
Per le scuole si rende possibile ora la partenza delle progettazioni mentre, per quelle che erano già dotate di progetto, potranno partire gli affidamenti dei lavori. Gli accordi quadro aggiudicati sono due, su 43 aree territoriali e articolati in 4 Sub lotti prestazionali: servizi tecnici, verifica, lavori e collaudo. Gli operatori economici che hanno partecipato alla gara sono stati 533 (227 per gli edifici vincolati e 306 per quelli non vincolati), per un totale di 165 offerte economiche.
Nel corso dell’incontro sono state illustrate le procedure e i prossimi interventi, che consentiranno di passare dagli accordi quadro ai contratti specifici per ciascun edificio scolastico. I soggetti attuatori avranno a disposizione il supporto della Struttura commissariale in tutte le fasi della procedura.
Un cavillo burocratico mette a rischio la produzione di girasole nelle Marche, la regione in assoluto leader in Italia per questa coltura che, oltre ad avere un significativo impatto economico per le aziende agricole, ha uno straordinario valore paesaggistico.
A denunciarlo è Confagricoltura tramite il suo direttore Alessandro Alessandrini che chiede una immediata modifica del decreto pubblicato dagli uffici regionali appena due giorni fa. Si tratta del decreto che disciplina le linee guida per la produzione integrata delle colture ed a cui le aziende agricole debbono attenersi per poter ottenere parte dei contributi della Pac, così come riformulata nella nuova emanazione europea.
“In tale decreto - sottolinea infatti Alessandrini - il sostegno pubblico alle aziende agricole derivante da uno degli ecoschemi previsti dalla Pac è subordinato al divieto di utilizzo di un geodisinfestante contro l’elateride, vale a dire un insetto particolarmente diffuso che mangia le radici della piantina di girasole, con effetti impattanti sulla produzione.
Eppure, il principio attivo di questo geodisinfestante, il cui nome tecnico è teflutrin, è ammesso per tante altre tipologie di coltivazioni, come il mais, la barbabietola, il pomodoro, la patata, la carota, il cavolo, il fagiolo, il finocchio. Il divieto sul girasole è in nome di una presunta tutela ambientale che non ha ragion d’essere, visto che tale prodotto viene distribuito in maniera localizzata, immersa nel terreno accanto al seme e subito ricoperta, con un microgranulatore che ne centinella le dosi.
Non solo, il disciplinare marchigiano vieta anche l’utilizzo di soluzioni alternative, come il seme conciato, vale a dire il seme di girasole già trattato con lo stesso principio attivo o un suo similare. Stando così le cose, il rischio è che la coltura di girasole non diverrebbe più conveniente per le imprese agricole, perché la presenza di questo insetto ne minerebbe la produzione in maniera importante”.
E l’effetto economico sarebbe significativo: nelle Marche si coltivano a girasole oltre 30 mila ettari (di cui 12.800 nella provincia di Ancona e 8.900 in quella di Macerata) dei 111 mila coltivati in Italia, con una leadership incontrastata, tenuto conto che la Toscana, al secondo posto in questa graduatoria, ha poco più della metà di ettari coltivati ed Emilia-Romagna ed Umbria, che seguono a ruota, arrivano a 14 mila ettari.
I 722 mila quintali prodotti nella nostra regione generano un volume d’affari di oltre 40 milioni di euro. Il tutto senza contare l’inestimabile valore paesaggistico, con distese di girasole che colorano di arancione i nostri territori, dalle colline fino al mare, rendendole uniche nel panorama nazionale, tanto da essere immagine caratterizzante nella promozione turistica regionale.
“Sono certo che l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini sarà sensibile alla grande preoccupazione che si registra tra gli imprenditori agricoli - ha aggiunto Alessandrini - e troverà la giusta soluzione per risolvere una problematica che penalizzerebbe senza motivo il settore primario regionale".
"Il disciplinare di produzione integrata, in effetti, c’è sempre stato, ma non ha mai generato attenzione fino ad oggi quando, con la nuova Pac, sono cambiati i parametri per assegnare i contributi pubblici. E così ora l’azienda agricola deve scegliere: o seguire il disciplinare, rischiando in proprio, per beneficiare del sostegno, o rinunciare a questa importante parte di contributo che può arrivare fino a 110 euro ad ettaro ma assicurandosi una piena produzione usando il geodisinfestante, oppure indirizzarsi verso altre colture. In qualsiasi caso, una scelta penalizzante”.
Ricostruzione e riparazione si saldano, diventando le due direttrici principali di azione per gli interventi nell’area del Cratere del sisma 2016, con l’obiettivo di fare dei territori dell’Appennino centrale colpiti dal terremoto un nuovo modello di sviluppo.
L'avvio di questo nuovo percorso è stato reso possibile dall'approvazione in via definitiva il 7 marzo, da parte della Camera dei deputati, del Decreto ricostruzione. Un provvedimento indispensabile per le zone terremotate, che contiene norme a lungo attese da amministrazioni locali e operatori economici, la cui finalità è stata anche quella di formalizzare la doppia funzione del Commissario: oltre a essere il promotore della ricostruzione fisica, diventa anche il soggetto delegato alla riparazione (intesa come rigenerazione socio-economica) dei territori colpiti dal sisma del 2016.
Nel Decreto ricostruzione sono state varate misure particolarmente importanti, a lungo attese, come quella relativa alla stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato nella ricostruzione e altre azioni, volte alla semplificazione amministrativa.
Inoltre, al fine di rafforzare l’aggregazione delle comunità locali, è stata introdotta la norma che deroga stabilmente al numero minimo degli alunni che sono richiesti per la formazione delle classi fino all'anno 2028-2029. Infine, il Decreto è intervenuto su alcuni meccanismi della ricostruzione delle attività economiche, come l’anticipazione dell’IVA per gli immobili destinati alle attività produttive.
L’approvazione del Dl ricostruzione è anche propedeutica all’avvio di un’interlocuzione tra la Struttura Commissariale e quei dicasteri che abbiano specifiche competenze in materia di sviluppo e ripresa economica, al fine di avviare la promozione di iniziative volte alla rigenera-zione nei territori dell’Appennino centrale.
"Si parte a spron battuto nell’opera di ricostruzione post sisma 2016 del Centro Italia. Al Commissario Guido Castelli spetterà anche l'opera di risanamento, in termini socio-economici. Abbiamo concordato che entro un decennio - spiega il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci - possa esaurirsi l'opera di ricostruzione con fondi pubblici, anche per-ché una attività celere e concreta scongiura il pericolo della sfiducia degli abitanti dei centri colpiti e quindi dello spopolamento e dell'abbandono dei territori".
"Al tempo stesso stiamo la-vorando per predisporre un disegno di legge più articolato sulla ricostruzione post calamità che prevederà, fra le altre cose, un termine ultimo di nove anni per il completamento dei lavo-ri. Non è possibile - conclude il ministro - che in Italia le macerie debbano restare al loro po-sto anche per cinquant'anni"
Il Commissario Castelli ha sottolineato: “Con il Decreto ricostruzione il Governo, in sinergia con la Struttura commissariale e il Parlamento, è andato a risolvere problemi di cui da tempo i territori colpiti dal sisma del 2016 chiedevano la soluzione. Un provvedimento inequivocabilmente dalla parte dei cittadini colpiti dal terremoto e dell’Appennino centrale".
"Il doppio ruolo del Commissario, incaricato sia della ricostruzione che della riparazione, è una intuizione del Governo Meloni che ha guidato la stesura degli emendamenti e i vari interventi migliorati-vi, componendo un provvedimento organico. Il DL è stato un passaggio indispensabile per avviare un sistema di interventi tesi a garantire la ripresa dell’Appennino centrale. Lavorando insieme al ministro Musumeci - ha concluso Castelli - sono certo che riusciremo a realizzare quella fase attuativa della ricostruzione che ci consentirà di passare dalle norme ai cantieri”.
La ricostruzione del Centro Italia sconta un rallentamento causato anche da una congiuntura particolarmente critica che ha connotato gli ultimi anni. Dei 27 miliardi di stima complessiva di costo per i soli interventi privati, ne sono stati liquidati 2,7 per l’avanzamento effettivo dei lavori. Tenendo insieme la semplificazione delle procedure, la tutela dei servizi, il sostegno al tessuto economico e la definizione di un coordinamento ulteriore tra Governo e Struttura commissariale, si va a intervenire sull’articolato assetto della ricostruzione, che deve tener conto soprattutto del benessere e dello sviluppo delle comunità locali.
Si gettano così le fondamenta per un modello di intervento per le aree interne che, d'intesa con le Regioni, i co-muni, e attraverso l’ascolto costante dei territori secondo una logica di governance multilivello, potrà essere promosso anche nel resto d’Italia.
Dopo l’approvazione del programma delle attività di Atim, si consolida l’attività regionale di politiche turistiche con l’approvazione del piano annuale di settore. La giunta regionale ha infatti approvato il piano delle attività del turismo che comprende numerose iniziative rivolte agli enti locali, agli operatori e alle imprese, a progetti di valorizzazione turistica e alle attività di funzionamento dei servizi regionali.
"Con il piano annuale approvato in giunta, che dovrà ora avere i necessari passaggi in commissione e di concertazione con gli operatori del settore - ha affermato il presidente Acquaroli - si consolidano le politiche regionali di programmazione turistica e di promozione, che si attuano in piena collaborazione e sinergia con l'Atim. Siamo al lavoro per potenziare l'immagine e l'offerta turistica regionale e i dati record stabiliti nell'anno 2022 ci dimostrano che siamo sulla strada giusta ma che c'è ancora molto da fare per promuovere le Marche in Italia e nel mondo".
Come annunciato alla Bit di Milano, infatti, i dati della stagione 2022 hanno registrato per le Marche un record storico, con oltre 11,3 milioni di presenze e 2,5 milioni di arrivi, che hanno registrato un incremento percentuale da record del 21,58% rispetto all’anno precedente, nel 2023 la Regione continuerà a puntare sulla promozione delle Marche nei mercati internazionali in piena sinergia con l’Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione. Il piano è stato inviato alla commissione consiliare competente e sarà condiviso con il Tavolo di concertazione del settore.
La dotazione del piano è di circa 4,8 milioni, risorse che vanno sommate ai fondi assegnati all’Atim, ulteriori 3,9 milioni per le attività legate alla promozione turistica ma anche ai progetti per l’internazionalizzazione. A questi si aggiungeranno le risorse del Fondo Unico Nazionale per il Turismo (FUNT), dalla Programmazione POR e POC FESR 2021- 2027 e da alte progettazioni.
Dalla piena operatività dell’Atim che ha già definito la propria linea espansionistica sui mercati esteri anche attraverso la partecipazione alla più importanti fiere di settore si prosegue con le azioni di supporto alla creazione del sistema e dei prodotti turistici regionali, attuate in sinergia anche con i diversi soggetti del territorio.
Saranno destinati fondi ai progetti di Comuni e realtà locali per eventi e manifestazioni che andranno ad arricchire l’accoglienza turistica su tutto il territorio attraverso lo sviluppo di 3 azioni specifiche: sostegno ai progetti locali di accoglienza turistica, ai grandi eventi di iniziativa territoriale e ai progetti locali di accoglienza turistica già calendarizzati per il 2024.
Un’altra misura specifica sarà quella destinata alla promozione attraverso i tour operator, per azioni di promo-commercializzazione e promozione del brand Marche e destagionalizzazione dei flussi turistici, iniziativa che concederà un sostegno alla commercializzazione dei pacchetti turistici nelle Marche nei periodi di minor afflusso.
Attenzione sarà rivolta anche al Sistema regionale di accoglienza turistica degli IAT e alla rete regionale delle Pro-Loco, in collaborazione con l’Unpli- Comitato Regionale, sostenendo sia le attività di formazione e di aggiornamento dirette a tutte le pro-loco iscritte all’albo sia le attività di progettazione di manifestazioni ed eventi di rilievo in collaborazione con i comitati provinciali. Saranno previsti inoltre progetti di tipo infrastrutturale con valenza turistica sovracomunale presentati da Comuni capofila (cartellonistica, totem informativi, piccole opere da realizzare per favorire la fruibilità di itinerari o percorsi, siti e piattaforme DMS, etc.) sia per qualificare i servizi di informazione e accoglienza turistica.
Saranno implementati anche gli investimenti in tema di comunicazione e promozione digitale in particolar modo relativamente ai progetti di interoperabilità tra la Regione e il Ministero del Turismo. Nuove sinergie saranno rinnovate con la Svem per l’avvio di progettualità aggiuntive e grazie a progetti speciali ammessi a finanziamento di bandi europei di cooperazione.
Infine, una interessante novità è rappresentata dalla proposta di legge ad iniziativa della giunta regionale, approvata nella stessa seduta di lunedì, per l’estensione del Cir (Codice Identificativo Regionale) anche ) alle strutture agrituristiche e a quelle ittituristiche che svolgono attività di ospitalità per rendere così sicuro e trasparente l’intero sistema ricettivo. Con l’istituzione da parte dello stato del Codice identificativo per ogni struttura ricettiva regolarmente autorizzata e inserita nella banca dati regionale, si ha finalmente uno strumento concreto per contrastare l’abusivismo e tutelare il turista da offerte dubbie e rischiose nel campo ricettivo.
Sono da poco riaperti i termini di presentazione delle domande per le selezioni di accesso al corso abilitante di maestro di sci, organizzato dalla Regione Marche con il collegio Maestri di sci delle Marche.
Le selezioni per il nuovo corso prendono avvio a seguito della conclusione, lo scorso 1° marzo, del precedente percorso formativo che ha visto l’abilitazione di 38 nuovi maestri di sci. “Testimonianza questa – dichiara l’assessore regionale allo Sport, Chiara Biondi - dell’impegno della Regione Marche e del Collegio Maestri di Sci delle Marche in un’attività che va nella direzione di rafforzare ed incentivare la presenza di professionisti della montagna nelle aree interne, contribuendo alla strategia regionale di rivitalizzazione di questi territori”.
Le domande possono essere presentate fino all’8 aprile 2023, mentre le selezioni sono programmate dal 17 al 20 aprile.
Registrati nuovi casi di maltrattamenti nei confronti delle donne. I carabinieri della provincia di Fermo, negli ultimi giorni, hanno denunciato tre uomini per altrettante situazioni da "codice Rosso".
A Pedaso, dopo aver ricevuto una denuncia da parte di una donna, è stato identificato un uomo già pregiudicato resosi colpevole di vessazioni fisiche e psicologiche ai danni della compagna. Stessa cosa a Montegranaro dove un giovane di origine straniera aveva malmenato la fidanzata rendendo necessario l'intervento del 118.
L’ultimo caso a Fermo, dove un uomo è stato denunciato per minacce, lesioni e violenza privata, reo di aver aggredito l'ex moglie davanti alla figlia minore.
Brusco stop al primo accenno di primavera. Dopo un periodo di alta pressione e clima decisamente mite torna il maltempo nelle Marche. Dall’oceano Atlantico una perturbazione collegata a un vortice ciclonico attivo tra Regno Unito e Scandinavia, raggiungerà l’Italia.
Dalla giornata di domani (martedì 14 marzo) sono previste piogge in tutta la regione, temperature in diminuzione e forti venti. La Protezione Civile delle Marche ha diramato un avviso meteo per raffiche di burrasca forte sulle coste e venti fino a 100 km/h lungo l’appennino.
“L’afflusso di aria più fredda dai quadranti settentrionali – si legge nel bollettino meteo – determinerà l’attivazione di venti di garbino nella prima parte di martedì, a cui farà seguito un temporaneo peggioramento delle condizioni meteorologiche fino alle ore centrali di mercoledì”.
I militari del Reparto Operativo- Nucleo Investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Fermo, dopo una minuziosa attività informativa e investigativa, sono riusciti a rintracciare e a far arrestare in Francia un latitante.
i tratta di un trentenne algerino, residente a Porto Sant'Elpidio, pregiudicato per vari reati, che si era sottratto alla cattura alla fine di dicembre 2022, sfuggendo ai carabinieri che lo avevano fermato per notificargli un provvedimento di espiazione di pena residua di circa due anni per furto aggravato.
Il giovane pregiudicato era riuscito a scappare grazie anche alla complicità di alcuni familiari. I carabinieri hanno scoperto che il trentenne si era spostato in varie località della Francia negli ultimi mesi, trovando ospitalità presso parenti e amici e utilizzando dei documenti d'identità falsi.
Era stato anche in una cittadina in Belgio. Approvando le risultanze investigative raccolte, la Procura della Repubblica di Macerata, ha emesso un mandato d'arresto europeo che ha consentito ai militari fermani di pianificare dei servizi di pedinamento e controllo in Francia, in particolare nei pressi di Tolosa dove il giovane si trovava.
Servizi che hanno poi dato un esito positivo in quanto il latitante è stato bloccato e arrestato dalla polizia Nazionale francese che lo ha assicurato alla locale Autorità Giudiziaria in attesa della sua estradizione in Italia per scontare il residuo di pena.
Tutte le fasi di pedinamento e della cattura sono state curate grazie alla preziosa collaborazione fornita dagli uffici di collegamento italiani, in particolare il centro di cooperazione di polizia e dogane di Ventimiglia e il servizio per la cooperazione Internazionale di Polizia presso la direzione centrale della polizia criminale con sede a Roma.
Lunedì è la giornata per godere del Tipicità Festival nella sua versione “professionale”. Incontri, degustazioni guidate, focus e forum in più di quaranta eventi, che raccontano tutta la qualità Made in Marche a confronto con altre comunità d’Italia e del mondo.
L’Accademia apre i battenti con “Coltiviamo BenEssere: evitare gli sprechi alimentari, la bellezza del riciclo”. Protagonista, a seguire, Rocco Pozzulo, presidente della Federazione Italiana Cuochi, con “Giacimenti enogastronomici del Belpaese. Come arrivano sulle tavole degli Italiani” e la partecipazione del pastry chef Stefano Rullo. Alle 13.30 storie di chef, amici e territori con i fratelli Antonelli e Simone Gottardello. “Vivere l’esperienza” è l’invito di Unione Regionale Cuochi Marche, con lo chef Claudio Api. Si chiude con Gregory Nalon e le nuove tecnologie in cucina.
In sala convegni, alle 10.00, l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini presenta la nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale. Alle 15.00 "Ri-Evoluzione GloCal Forum" è dedicato al Bilancio di Sostenibilità come nuovo asset di crescita e competitività aziendale. Il piano strategico PAC 23/27 al centro dell’approfondimento in programma alle 15.30.
In "Experience lab", in sequenza, il racconto di giovani che hanno scelto il ritorno alla terra, la digitalizzazione per la promo-commercializzazione dei prodotti tipici dei Borghi più belli d’Italia e gli itinerari della biodiversità agraria. Si chiude con i tour virtuali e la tecnologia e Dell. L’Open Space ospita l’incontro che cerca di spiegare dove va la cucina italiana, dai maccheroncini di Campofilone alla farina di grillo e, a seguire, la presentazione “Abitare l’Appennino”, a cura di UNCEM Marche.
Anche lunedì proseguono le attività di animazione a cura di CNA, Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti, Copagri e Cia, nelle rispettive aree dedicate alle associazioni. Nello spazio Lievito&fermento si susseguono gli appuntamenti dedicati alla magia della lievitazione, alla pinsa artigianale, al cavalluccio di Cingoli e al pizzartel. Nell’area Autockthon, dedicata alle molteplici sfaccettature della vigna e del vino, in programma un approfondimento sui vini “Piwi”, il Biofestival e le declinazioni del pinot nero con il Consorzio Oltrepò Pavese. I padiglioni sono aperti dalle 10.00 alle 20.00. Per tutte le info e gli aggiornamenti www.tipicita.it
Sant'Elpidio a Mare - A Casette d'Ete ieri sera tante famiglie, molti bambini, insieme ai rappresentanti dell'amministrazione comunale si sono ritrovati al parco pubblico. Un corteo di quasi duecento persone si è spostato verso via Pisanelli, dove abita la famiglia del piccolo di 18 mesi che, proprio in quella strada, davanti alla sua abitazione, lunedì intorno alle 8.30 è stato investito da uno scuolabus ed è morto sul colpo.
I genitori del piccolo e la sorellina erano davanti alla loro casa, ad attendere tutte quelle persone che, in un silenzioso e commosso simbolico abbraccio, hanno desiderato esprimere vicinanza alla famiglia colpita da un così straziante dolore.
Il marciapiede è stato riempito di lumini, peluche e lettere, in un composto silenzio interrotto solo da un applauso, dopo la lettura di una preghiera per il bambino.
La morte del piccolo è una tragedia terribile per i familiari, un dramma vissuto con dolore da tutta la comunità, che con questo gesto spontaneo ha voluto manifestare loro il suo supporto.
(Credit foto: Ansa Marche)
MONTEGRANARO - I carabinieri di Fermo hanno chiuso le indagini sul furto avvenuto alla Caritas di Montegranaro qualche settimana fa; all'esito, i militari hanno denunciato un uomo 45enne originario del Marocco, irregolare sul territorio, già noto alle forze dell ordine.
Sarebbe lui l'autore dei furti avvenuti alla sede della Cariras: rubava i beni raccolti per i più bisognosi per poi rivenderli.I volontari della stessa organizzazione, in passato, avevano anche dato supporto al presunto colpevole e alla sua famiglia.
Alle 9:30 di sabato 11 marzo, le porte del Fermo Forum si apriranno per la trentunesima edizione di Tipicità Festival. A mezzogiorno in punto è in programma la cerimonia inaugurale con la Cavalcata dell’Assunta ad accogliere ambasciatori, autorità nazionali e regionali, giornalisti, rappresentanti di associazioni e sodalizi che rendono l'evento una grande festa per tutta la comunità.
Il taglio del nastro sarà preceduto, alle 11:00, da un interessante confronto tra i magnifici Rettori delle Università di Ancona, Camerino e Macerata sul tema "Rettori della rinascita: le Marche coniugate al futuro. Giovani, ricerca, territorio, internazionalità".
Sono più di 160 le realtà presenti in quattro aree espositive e sei le aree che ospitano oltre 170 eventi nei tre giorni della manifestazione marchigiana, che è stata inserita dal Ministero del Turismo nel portale italia.it come evento da non perdere in Italia e che gode del patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Tanti i volti noti che condurranno i “racconti di Tipicità”: Gioacchino Bonsignore, caporedattore del TG5, Roberta Morise di Camper RAI 1, Marco Ardemagni da Radio Rai Caterpillar AM e Rai Italia, Monica Caradonna da Linea Verde, Nicola Prudente alias Tinto da Decanter, Giovanna Ruo Berchera, volto ricorrente su Geo di Rai 3, Silvestro Serra, direttore di Touring.
L’esperienza in tutte le sue dimensioni, il cibo coniugato con la qualità, la tradizione che duetta con l’innovazione, i confronti con altre comunità italiane ed estere, sono le traiettorie sulle quali si dipanano i percorsi di questa edizione di Tipicità Festival. La Repubblica di Tanzania è l’ospite ufficiale di quest'anno, ma sono presenti delegazioni estere anche da Olanda, Inghilterra, Sud Africa ed Ungheria, oltre a numerose realtà italiane, con le rispettive tipicità e proposte turistico-culturali.
Nella “mappa” di questa edizione, Experience è l’invito ad immergersi nei territori vicini e lontani, in Biocreativi il mangiar sano diventa narrazione di percorsi e storie che delineano le nuove dimensioni del “pianeta cibo”, il Mercatino ripropone i mercati di paese con specialità spesso introvabili nei consueti canali distributivi, in Accademia si susseguono i racconti in cucina con prestigiosi chef stellati insieme a giovani talenti, ognuno con le proprie storie da condividere, Autockthon è il tempio del vigneto Marche dove assaggiare, in compagnia di esperti, le molteplici varietà vinicole di una regione al plurale.
Nel sito ufficiale della manifestazione, www.tipicita.it, tutte le informazioni sulle aree, gli eventi in programma e gli espositori. Gli orari di sabato e domenica sono dalle 9.30 alle 21.00, il lunedì dalle 10:00 alle 20:00. All’interno del padiglione fieristico è operante un ristorante e, a pochi passi dal Fermo Forum, la Fattoria sociale Montepacini propone menù dedicati in convenzione con il Festival.
La pandemia aveva interrotto le iniziative nel fermano ma bloccare definitivamente l'attività de Li Matti de Montecò è impossibile e così l'associazione lancia la novità-Montegranaro. In collaborazione con la locale Pro Loco, da domani infatti prendono il via i corsi di saltarello (ma non solo) che il gruppo folk di Montecosaro, conosciutissimo per l'opera di conservazione e valorizzazione delle nostre tradizioni, proporrà alla Casa delle Associazioni.
Ogni giovedì alle 21.15, per ben tre mesi, l'istruttrice Monia Scocco e altri componenti de Li Matti insegneranno le tecniche a tutti gli interessati e curiosi, le lezioni saranno rivolte sia a giovani che adulti o anziani, in coppia o singolarmente. Inoltre l’iscrizione e la partecipazione saranno gratuite.
Si ballerà il saltarello, nonché altre danze popolari e tradizionali come la quadriglia, la raspa, il pirulì o la castellana. Oltre alle lezioni teoriche ci saranno vere e proprie dimostrazioni dal vivo grazie ai membri de Li Matti de Montecò.
Una nuova possibilità dunque per divertirsi, apprendere abitudini ed usi del passato, nonchè socializzare in un contesto leggero, senza pensieri. Le lezioni fanno tappa a Montegranaro dopo che in passato avevano registrato il successo di partecipanti e apprezzamento già a Porto Sant'Elpidio e Monte Urano.
I Vigili del fuoco di Fermo sono stati impegnati ieri sera in un difficile recupero, quello di un gatto caduto in una canna fumaria in disuso e precipitato per circa quattro al suo interno. Il fatto è avvenuto in un’abitazione di Sant’Elpidio a Mare.
Dopo averlo individuato con una sonda di profondità e stabilito il punto dove si trovasse, i pompieri hanno praticato un buco nel muro estraendo il felino sano e salvo.
Drammatico incidente a Sant’Elpidio a Mare in località Casette d’Ete, dove un bimbo di un anno è morto dopo essere stato investito da uno scuolabus. Il fatto è avvenuto questa mattina.
Secondo una ricostruzione fatta dalle forze dell'ordine, lo scuolabus stava appena ripartendo da via Pisanelli, dopo aver fatto salire la sorellina del piccolo, quando il fratellino di appena un anno e mezzo, rimasto dapprima al cancello, è andato dietro alla sorella e alla mamma che l'aveva accompagnata allo scuolabus, proprio mentre il mezzo stava ripartendo.
Il conducente non è riuscito ad evitare l'impatto e il bimbo è stato travolto. Sul posto è intervenuta la Croce Azzurra ma quando è giunta sul posto per il piccolo non c'era più nulla da fare. I carabinieri si sono occupati di ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, sotto choc il conducente del mezzo.