Prezzi lievitati, con richieste che sfiorano quelle delle principali vie di grandi città. Una situazione, questa, con cui ormai da tempo fanno i conti molti cittadini, che si sono trovati a dover cercare una nuova abitazione o nuovi locali commerciali dopo il sisma dello scorso ottobre. La Protezione Civile nazionale, attraverso l’ingegner Fabrizio Curcio, ha fatto sapere che si sta provvedendo ad un protocollo con la Guardia di Finanza poiché la problematica non interessa la sola città di Camerino, ma riguarda tutti i comuni colpiti dal sisma.Intanto, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha scritto alla Procura della Repubblica di Macerata per segnalare quanto sta accadendo anche nella sua città e per, oltre alla condanna morale, chiedere di verificare se vi sono gli estremi di reato e punibilità verso quei proprietari che da ottobre hanno significativamente alzato le richieste sopra le consuete cifre di mercato.“Nel corso dei vari incontri con la popolazione – si legge nella nota del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui – alcuni cittadini hanno rappresentato lo sconsiderato e ingiustificato aumento dei canoni di locazione chiesti da alcuni proprietari di abitazioni e/o locali a coloro che, in conseguenza dell’inagibilità della propria abitazione e/o sede lavorativa, sono stati costretti a reperire alloggi per la propria famiglia o nuove sedi per la loro attività. Il suddetto comportamento, se vero, assumerebbe la caratteristica di una azione di “sciacallaggio”. Si chiede di verificare se nei suddetti comportamenti, qualora accertati, ci siano gli estremi di reato e di punibilità ai sensi del codice penale”.
Il circuito italiano Arci si muove in favore delle popolazioni e dei Comuni duramente colpiti dal sisma, e martedì 29 novembre una delegazione regionale dell’Associazione, guidata dal Presidente Arci Marche Massimiliano Sport Bianchini, si è recata in visita nei Comune di San Ginesio e Camerino, accompagnata dai Sindaci e dagli operatori sociali e culturali della zona.Un'occasione per ribadire con forza l'attenzione e l'impegno che l'intera rete nazionale dell'Arci sta portando avanti in aiuto delle zone dell'ascolano (dopo il terremoto del 24 agosto scorso) e del maceratese. L'associazione ha deciso di andare oltre il classico meccanismo di donazioni, sviluppando un progetto concreto che sarà finanziato da tre filoni principali: l'aiuto economico di tutti coloro che sono vicini al mondo Arci; l'impegno economico e sociale dell'Associazione francese Secours Populaire (ricevuta lo scorso settembre dal Sindaco di Macerata Romano Carancini e con cui Arci ha tenuto un incontro nazionale in Francia, a Rennes) che sarà finalizzato all’impegno verso i bambini e le strutture scolastiche; ed uno specifico lavoro sulla legge n. 383/2000 che disciplina le associazioni di promozione sociale, grazie alla quale Arci ha potuto aprire una campagna di crowdfounding in sostegno dei terremotati."Un progetto concreto e dalle caratteristiche nuove", afferma il Presidente Regionale dell'Arci Massimiliano Sport Bianchini, "che vede il nostro comitato regionale, e in particolare la delegazione di Arci Macerata, in prima fila per coinvolgere direttamente il territorio nelle fasi della ricostruzione, tanto che stiamo già costruendo comitati di collaborazione. Vogliamo interagire non solo con le Amministrazioni locali, ma anche con i soggetti produttivi e le piccole-medie imprese, come B&B, Agriturismi e imprese turistiche, produttori agricoli e locali". Il progetto che Arci Marche e Arci Macerata stanno costruendo si svilupperà su due punti fondamentali: da una parte la ricostruzione, nelle zone colpite dal sisma, di circoli/case delle arti aperte a tutti (una a Camerino e l’altra a San Ginesio nell’Ostello), spazi di ritrovo per giovani ed anziani in cui possano nascere anche produzioni culturali (dal cinema, al teatro, fino alla letteratura); dall'altra una progettualità in corso di realizzazione con Assam e GAL per la commercializzazione delle tipicità locali.La scorsa settimana la Presidente Nazionale Arci Francesca Chiavacci è stata ricevuta in Regione Marche, per un incontro a cui hanno partecipato politici, funzionari ed amministratori. "Ho chiesto personalmente", ha affermato la Chiavacci, "di predisporre un progetto che interessasse i territori colpiti dal terremoto, che portasse benefici anche alle vicine Regioni di Lazio e Umbria e che potesse diventare un modello replicabile nelle varie zone colpite, nel massimo rispetto delle singole esigenze e delle specificità".Il 2 dicembre è previsto a Roma un incontro nazionale tra le delegazioni Arci di Marche, Umbria e Lazio, per valorizzare e condividere il lavoro svolto da ogni comunità territoriale.L’Arci nazionale dunque, oltre all’impegno manifestato attraverso le donazioni che arriveranno direttamente nel territorio, demanda direttamente ad Arci Macerata e Marche la gestione dei progetti in corso.
E’ stata presentata ieri dai deputati del Partito Democratico Manzi, Carrescia e Lodolini un’interrogazione rivolta ai Ministeri competenti, in merito alle sorti e alla destinazione dell'ex deposito militare “Le Casermette” volta, in particolare, a chiedere, ai Ministri interessati, la cessione a titolo definitivo e non oneroso dello stesso all’Università di Camerino per la creazione di un Polo scientifico-tecnologico.L’iniziativa dei deputati marchigiani ha come obiettivo la riqualificazione del sito di Torre del Parco, attualmente di proprietà del Demanio e da anni in uno stato di totale incuria ed abbandono, dopo che nel 2008 l’ area è stata dichiarata: “ zona di interesse storico-architettonico” e pertanto sottoposta a vincolo.A parere degli esponenti Pd, il recupero dell’area e la riconversione della stessa per farne un distretto scientifico e tecnologico all’avanguardia, oltre ad evitare che il tempo continui ad usurare ciò che rimane delle struttura, costituirebbe, in un momento particolarmente difficile per l’Università ed il territorio di Camerino, duramente colpiti dai recenti eventi sismici, un’importante ed ulteriore opportunità di sviluppo sia per l’Ateneo che per la città.
Costruire un Quartiere delle Associazioni per ricostruire Camerino. È l'idea dell'associazione dei volontari IoNonCrollo, nata nella città ducale a seguito dei drammatici eventi sismici di ottobre che hanno devastato il centro storico. Oltre a migliaia di abitazioni, le strutture municipali, universitarie, tutti gli edifici sacri e dell'arcidiocesi, i musei, il teatro Marchetti, il cinema e tutte le attività commerciali e professionali che sono state gravemente lesionate dalle scosse, creando un danno inimmaginabile per Camerino, città di storia millenaria e di antica tradizione culturale, il terremoto ha danneggiato anche le numerose associazioni attive in città, che da sempre davano forte impulso alle innumerevoli attività socio-culturali (teatrali, musicali, ricreative, educative, sportive...).Sono infatti attualmente oltre cento le associazioni presenti a Camerino, la maggior parte delle quali aveva la propria sede e organizzava le proprie attività nel centro storico, vero cuore pulsante della vita cittadina, centro di aggregazione e teatro del ricco calendario annuale delle manifestazioni, ed oggi almeno i 3⁄4 delle associazioni non hanno più le proprie sedi (molte delle quali erano ospitate negli edifici del Comune, dell’Ateneo e dell’Arcidiocesi). Le strutture cittadine ancora agibili sono ormai tutte occupate, vista l’emergenza abitativa e la necessità di spazi per le attività commerciali e le scuole. Per questo ad oggi è pressoché impossibile per le associazioni, linfa vitale della città, riuscire a trovare nuovi posti per riunirsi e continuare ad organizzare tutte le proprie iniziative.È da queste premesse, e con negli occhi l'immagine della propria città distrutta dal sisma, che i volontari dell'Associazione IoNonCrollo hanno deciso di concentrarsi su questo progetto; essere, in sostanza, l'associazione che unisce le associazioni di Camerino e ridare al tessuto sociale della città quell'impulso necessario a restare in piedi e più forte e unito che mai.Per questo è nato il progetto del Quartiere delle Associazioni, patrocinato dal Comune di Camerino e dall'Università di Camerino. Un vero e proprio quartiere che possa ospitare le attività di tutte le altre associazioni che ne faranno richiesta, per favorire la ricostruzione della comunità camerte e di tutto il territorio montano, che ha come punto di riferimento Camerino. Non una sola struttura ma un Polo, con edifici antisismici, ecosostenibili e tecnologicamente all’avanguardia nel campo dell’acustica, risparmio della luce, recupero acqua..., che possa costituire il nuovo cuore pulsante delle associazioni indispensabile per la ricostruzione del tessuto sociale di Camerino. In accordo con l’Amministrazione Comunale sarà individuata un'area idonea ad ospitarlo. “L'idea – ha spiegato il presidente Cingolani – è quella di costruire un centro polifunzionale, di almeno 1000mq, con funzione di auditorium per eventi culturali, teatrali, musicali, sportivi e di intrattenimento, affiancargli un numero adeguato di strutture più piccole, dai 60 ai 100mq, da utilizzare come sedi delle Associazioni per riunioni, attività, corsi formativi e altro ed una o più strutture esterne per attività sociali e spettacoli. Inoltre, in accordo con lo statuto dell’Associazione IoNonCrollo le strutture, in caso di necessità, saranno messe a disposizione delle autorità cittadine competenti, per poter essere utilizzate durante eventuali nuove emergenze, a scopo ricreativo e ricettivo. Conclusa l’attuale emergenza (sisma ottobre 2016), il Quartiere rimarrà a disposizione delle associazioni di Camerino con una gestione comunitaria in base alle esigenze, fermo restando che spetterà all’Associazione “IoNonCrollo” concordare con il Comune di Camerino ogni altro fine di utilità sociale, a cui le strutture potrebbero essere destinate. Tutti potranno contribuire ad aiutarci a ricostruire il nostro futuro e a realizzare il nostro sogno, tutte le informazioni per poterlo fare sono reperibili sul nostro sito web www.iononcrollo.org”.
Contributo sì, contributo no, forse prima ma poi se lo tolgono... Com’è nostra consuetudine, cerchiamo ancora una volta di fornire delle informazioni precise e serie alle tante persone che si trovano nella condizione di “sfollati”, fuori, se non lontani, dunque dalle proprie abitazioni, costrette a sobbarcarsi i costi di un affitto non preventivato e senza un chiaro orizzonte temporale di riferimento.
Ed ora, dopo il danno la beffa? Stavolta no. O meglio. Non sarà così. Ci spieghiamo.
Il contributo per l’autonoma sistemazione assolve alla funzione di permettere a chi ha dovuto lasciare la propria abitazione non per propria volontà ma per effetto di una ordinanza sindacale di inagibilità della stessa o di dichiarazione dell’intero quartiere o abitato come “zona rossa”.
Dalla data di emanazione del provvedimento del Sindaco che impedisce al legittimo proprietario o all’affittuario di rientrare in casa propria anche solo per recuperare i beni di prima necessità, da allora dunque si ha diritto o ad un alloggio sostitutivo o al contributo previsto dall’ordinanza del Capo della Protezione civile Nazionale per la Ricostruzione n.388 del 26 agosto 2016 e poi innalzato negli importi fino ad un massimo di 900 euro per nucleo familiare dalla recente ordinanza n. 408 del 15 novembre 2016.
Nello specifico:
“Il Contributo di Autonoma Sistemazione destinato alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto è elevato, a partire dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza, a un massimo di 900 euro mensili. In particolare, il contributo ammonta a 400 euro per i nuclei familiari composti da una sola unità, 500 euro per quelli composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità e 900 euro per quelli composti da cinque o più unità.
Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, o portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascuna persona, anche oltre il limite massimo dei 900 euro mensili previsti per famiglia, come già disposto dall’ordinanza 388/2016.
Le disposizioni relative al contributo di autonoma sistemazione si applicano anche agli studenti iscritti agli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017 presso Istituti universitari ed Istituti superiori di grado universitario che rilasciano titoli di studio aventi valore legale con sede nei comuni interessati dagli eventi sismici.
Saranno i Comuni, che effettuano l’istruttoria e gestiscono le attività correlate all’assegnazione dei contributi per l’autonoma sistemazione, a rideterminare i contributi secondo le nuove disposizioni, anche quelli in via di erogazione”.
Il problema postosi di recente circa la successiva conferma dello stato di inagibilità a mezzo della redazione della scheda Aedes non va a toccare quanto di spettanza per il periodo di cui sopra.
Il contributo, anche se non ancora erogato, spetta di diritto “alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto”.
Abitazione distrutta, anche parzialmente, oppure sgomberata, quindi con ordinanza appunto di “sgombero”.
Laddove invece la scheda Aedes riscontrasse un esito difforme dalla valutazione del sindaco, e dunque in caso di dichiarata agibilità dell’abitazione sia possibile per i proprietari o affittuari rientrarvi, si verificherà un contrasto tra i due provvedimenti riguardo ad oggi al quale non sussiste pacifica soluzione.
Deve prevalere cioè la scheda Aedes sulla precedente valutazione del tecnico comunale oppure il primo provvedimento rappresenta la base da cui la successiva valutazione non può comunque discostarsi come presupposto di partenza e da cui magari può variare solo in termini di grado di inagibilità?
A prescindere dall’esito circa tale disputa, in nessun caso potrà essere messo in discussione retroattivamente il diritto già acquisito di ricevere il contributo per l’autonoma sistemazione per il periodo di dichiarata inagibilità dell’abitazione.
Contributo che invece cesserà, ma solo successivamente, laddove vi sia un provvedimento che dichiari la definitiva agibilità dell’abitazione.
Dubitiamo invece che il problema si ponga per le c.d. zone rosse.
Se infatti anche una o qualche abitazione fosse dichiarata agibile, non sarebbe possibile tornare ad abitarvi prima che tutta la zona sia resa sicura attraverso la ricostruzione degli edifici inagibili.
E dunque, a nostro avviso, il contributo di autonoma sistemazione in questo caso spetta anche nel caso in cui la propria abitazione sia agibile.
La ratio infatti alla base del contributo è quella di permettere a chi non può più abitare nella propria casa di sistemarsi altrove, sia nel caso di dichiarata inagibilità, sia in caso di pericolosità di tutta l’area su cui insiste l’abitazione, eventualmente anche agibile.
Ovviamente sarebbe auspicabile una nota di chiarimento in merito da parte delle autorità competenti al fine di fugare ogni dubbio.
Springer Nature renderà disponibili integralmente le proprie risorse digitali all’Università di Camerino, colpita dai terremoti di agosto e ottobre.Unicam potrà così potranno accedere, oltre alle riviste cui è già abbonata, a tutte le testate Springer Nature fino alla fine di luglio 2017. Potranno inoltre beneficiare dell’estensione dell’accesso tutti i ricercatori, il corpo docente e gli studenti dell’Ateneo. “Non siamo minimamente in grado di immaginare – ha dichiarato Dagmar Laging, Vice Presidente di Springer Nature – il livello di devastazione causato dai recenti terremoti, le difficoltà che le comunità colpite stanno affrontando e i disagi che dovranno subire per molto tempo. Desideriamo pertanto offrire il nostro supporto a queste istituzioni nella difficile fase di ricostruzione, augurandoci di poter alleviare almeno in parte il disagio del momento e facilitando l’accesso online da remoto al personale universitario e agli studenti.”Il team italiano di Springer Nature in Italia contatterà l'università per ulteriori chiarimenti e sta valutando la possibilità di coinvolgere nell’iniziativa anche altre istituzioni che lavorano alla ricostruzione e che operano in quei territori.Springer Nature offrirà lo stesso beneficio anche all’Università di Macerata.Springer Nature è uno dei maggiori editori mondiali nel campo della ricerca, dell’istruzione e dei settori professionali; comprende una serie di marchi rinomati e affidabili che offrono contenuti di qualità attraverso un’ampia gamma di prodotti e servizi innovativi. Springer Nature è il più grande editore di libri accademici a livello globale, pubblica le più influenti riveste al mondo ed è all’avanguardia nel campo dell’open research. La società conta quasi 13.000 collaboratori in oltre 50 Paesi. Springer Nature è stata costituita nel 2015 attraverso la fusione del Gruppo Nature Publishing, Palgrave Macmillan, Macmillan Education e Springer Science+Business Media.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Italia Nostra Onlus:Tutelare i beni culturali significa difendere le comunità che li producono, li sviluppano, li vivono. Mai come oggi, con una crisi sismica devastante come questa ancora in corso dal 24 agosto scorso, possiamo comprendere l’importanza di questa affermazione e l’impellente necessità di metterla al centro delle nostre azioni, sia come singoli individui, sia come collettività di appartenenza.Le immagini che arrivano dai territori, ma anche le testimonianze dei nostri volontari che singolarmente stanno partecipando a vario titolo nella gestione dell’emergenza, raccontano di interi centri montani svuotati, avvolti in un silenzio innaturale con i loro abitanti sfollati nelle località delle coste. La vita, in questi centri, si è praticamente fermata dopo la scossa dello scorso 30 ottobre e, perché riparta, c’è bisogno di risorse, scelte ed interventi importanti.È doveroso ribadirlo nel caso che a qualcuno sia sfuggito: quella del 30 ottobre è stata la scossa più forte rilevata in Italia dal 1980. In Irpinia una scossa di 6,5 di intensità provocò quella tragedia che molti di noi ancora ricordano. È doveroso perché dobbiamo convincerci a compiere un atto che non siamo abituati a fare, per la nostra fierezza, per la nostra autonomia, per il nostro orgoglio. Dobbiamo avere la forza ed il coraggio di chiedere aiuto, soprattutto per quando le telecamere si spegneranno e le nostre problematiche non troveranno più un’adeguata rappresentazione. Sono tutti giusti e più che condivisibili i vari appelli all’unità, alla fiducia sulle nostre capacità quando ci comportiamo come comunità, lanciati dai nostri intellettuali. Li sottoscriviamo tutti. È anche vero, però, che per invertire la situazione odierna a cui siamo obbligati da un terremoto di intensità 6.5 serve un’energia di pari potenza e di segno opposto, una quantità di energia che non può essere prodotta da una singola comunità, anche se coesa e particolarmente solidale come la nostra. Con le nostre forze, tra lacrime e sudore, si riuscirà forse a salvare le realtà maggiormente estese territorialmente, come Tolentino o San Severino, ma le comunità più piccole e per questo più delicate, come quelle, ad esempio, di Ussita, Visso, Castel Sant’Angelo, o anche Camerino, Matelica, Castelraimondo, avranno bisogno di poter contare sul sostegno e sulla solidarietà più ampia possibile.Stiamo assistendo ai notevoli sforzi messi in atto dalla Protezione Civile. Grandi i risultati raggiunti ed i numeri delle persone messe in sicurezza. È oramai opportuno, però, iniziare a ragionare sull’uscita dall’emergenza, sulle possibili strategie e sui possibili interventi da attuare per arrivare ad un nuovo inizio della vita nei nostri territori montani. Chi scrive non ha la pretesa né la possibilità di indicare la strada giusta e ci limitiamo quindi a provare a dare degli input per avviare una discussione ragionata e ragionevole.Un primo input può esser dato sulla fiscalità, un tema oggi molto di moda. Nel recente decreto di parla di sospensione dei pagamenti delle tasse per gli abitanti dei territori colpiti dal sisma. Sospensione di un pagamento significa rimandare quel pagamento, per un certo periodo. Pensiamo ci voglia qualcosa in più. Ad esempio, a seguito degli ultimi due terremoti che abbiamo avuto in Italia, a L’Aquila nel 2009 e in Emilia nel 2012, in quei territori sono state istituite le cosiddette Zone Franche Urbane (ZFU), aree con una fiscalità agevolata in cui potrebbero insediarsi anche aziende di nuova costituzione e portare, così, nuovi posti di lavoro. La proposta avrebbe un maggior respiro rispetto alla semplice sospensione dei pagamenti: in tal modo si aiuterebbero le imprese attualmente presenti sul territorio, creando al contempo la possibilità di insediamento di nuove attività imprenditoriali.Oltre agli incentivi fiscali bisogna però prevedere uno stanziamento importante di fondi per la ricostruzione delle case. Per il sisma Marche – Umbria del 1997 furono stanziati oltre 11 miliardi di euro che, attualizzati, diventano più di tredici (tratto da uno studio del consiglio nazionale degli ingegneri su dati provenienti dalla camera dei deputati), molto di più dei 4,5 miliardi in tre anni previsti dal governo Renzi.Il presidente del consiglio, nei giorni immediatamente successivi alle crisi sismiche, ci rassicurò dicendoci che non saremmo rimasti da soli: speriamo che questo auspicio venga fatto proprio dall’amministrazione della regione Marche. La politica regionale, purtroppo, ma è sotto gli occhi di tutti, ha abbandonato a loro stessi i territori montani oramai da decenni. I servizi pubblici (dalla sanità al trasporto pubblico, per arrivare fino alla scuola), hanno subito una progressiva diminuzione di finanziamenti e oggi, chi volesse curarsi o, anche, avviare una nuova attività non può che trasferirsi verso la costa.Ce ne rendiamo conto. Fare un’inversione a U e cambiare radicalmente le politiche finora attuate per l’entroterra è un’operazione particolarmente complessa. Ma la questione da affrontare va ben oltre la semplice ricostruzione, la posta in gioco è ben più alta: la scomparsa, o meno, di intere comunità e, con essa, l’indebolimento del patrimonio culturale italiano, caratterizzato proprio dal susseguirsi di molteplici particolarità di valore. La posta in gioco è alta ed è necessario compiere scelte forti. Le nostre comunità quella scelta l’hanno fatta, ed è quella naturale, per il mantenimento della ricchezza di quel patrimonio culturale, di cui tutti riconosciamo l’alto valore identitario, ma che ora ha la forte necessità di essere sostenuto. Ecco: le comunità del nostro entroterra ed il suo patrimonio culturale hanno un forte bisogno dell’aiuto da parte di tutti, anche e soprattutto della nostra politica, da quella regionale a quella nazionale. Speriamo che, quanto prima, le tante promesse si tramutino in atti reali.
Giovedì 24 novembre è stato un giorno molto importante per la città di Camerino, quando finalmente tutti i suoi alunni sono ritornati tra i banchi di scuola. All’Ipsia “G. Ercoli” nessuno è mancato all’appello, nonostante lo sforzo fisico e psicologico richiesto loro, gli studenti hanno voluto riabbracciare i compagni, i professori e la loro scuola.Per tutti coloro che hanno frequentato questo Istituto, o vi hanno lavorato, è ben nota la peculiarità che contraddistingue questa scuola: è una grande famiglia e come tutte le vere famiglie, nei momenti di difficoltà ci si stringe e ci si fa coraggio; questo è successo al “G. Ercoli” in questo periodo così difficile che molti comuni dell’entroterra maceratese stanno vivendo.Non c’è stato giorno in cui il direttore, prof. Claudio Falistocco, non abbia tenuto contatti con ogni ragazzo, cercando di supportarli e aiutarli, anche con una semplice parola, per poi avvisare tutti i docenti, ansiosi di avere loro notizie. Si sa quanto l’età di questi giovani sia delicata e quanto il terremoto abbia messo alla prova la stabilità di chiunque, ma la volontà di tornare in questa terra che in un attimo si è portata via tutto è stata più forte, e allora merito al coraggio di questi ragazzi.Il giorno della riapertura ad attenderli c’erano tutti i loro docenti, anche quelli non in servizio, perché così funziona una grande famiglia, c’era l’instancabile direttore, c’era il vice-preside, prof. Matteo Calafiore e c’era il Dirigente Scolastico, prof. Francesco Mezzanotte, un punto di riferimento costante per tutta questa comunità scolastica. “Ricominciamo”, con questo verbo il Dirigente ha iniziato il discorso di apertura, “ricominciamo insieme”, per sentirsi meno soli, per affrontare la paura insieme, perché condividere significa donare un po’ di se stessi agli altri, soprattutto in momenti così tragici. “Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza”, questa frase dello scrittore latino Seneca riassume la sostanza del messaggio che il prof. Mezzanotte ha voluto infondere agli studenti che lo ascoltavano attenti e fiduciosi. La parola è poi passata al prof. ing. Calafiore, che in qualità di Responsabile della Sicurezza, ha ricordato tutte le norme a cui bisogna attenersi e ha poi invitato i presenti ad una simulazione di evacuazione. Infine, è stata la volta del prof. Falistocco, che ha voluto ringraziare il Dirigente e tutti gli insegnanti, ma soprattutto loro, i ragazzi, e lo ha fatto con gli occhi pieni di commozione, perché per loro il “prof. Claudio” è un padre, li ama, li educa e a volte li rimprovera proprio come farebbe un genitore. Ecco la forza di questa scuola, troppo spesso bistrattata o snobbata ingiustamente, è l’eredita che il prof. Gilberto Ercoli ha lasciato, un’incondizionata passione per l’insegnamento, con l’obiettivo di crescere futuri uomini e donne fieri delle loro origini, del mestiere che hanno imparato e degni di essere definiti tali.
Rinviata a domani l'ispezione cadaverica sui corpi di Noemi Avicolli, studentessa 19enne di Unicam, e Lucia Pietrangelo, nonna e nipote decedute a seguito dell'incidente stradale avvenuto sabato sera sulla A1, nei pressi di Arezzo, mentre rientravano da Milano a Isernia (qui).Il medico legale, incaricato dalla Procura aretina, ha dovuto rinviare, per altri impegni professionali, l'esame fissato per oggi e necessario prima del nulla osta ai funerali. Rinviato anche l'intervento chirurgico agli arti per Giovanni Avicolli, il giornalista, figlio e padre delle vittime, ricoverato al San Donato di Arezzo dopo l'incidente. Il 56enne guidava l'auto su cui viaggiava anche suo fratello minore che è stato dimesso. La famiglia Avicolli era andata a Milano per partecipare alla laurea di Matteo, fratello maggiore di Noemi. (Ansa)
Agevolazioni tariffarie per le utenze ricadenti nei comuni colpiti dal sisma. E’ quanto l’Aato 3 Macerata chiede all’ AEEGSI (Autorità per l’energia Elettrica, il gas ed il sistema idrico), dopo il violento terremoto che ha profondamente colpito molti comuni maceratesi, soprattutto con riferimento ai comuni montani e pedemontani.Un ulteriore aiuto concreto, dunque, dopo la sospensione delle bollette di luce, gas e acqua emesse a partire dal 26 ottobre 2016 per tutte le utenze che si trovano nei comuni danneggiati dal sisma.Nel cratere sismico, infatti, ben 32 comuni sui 48 totali che appartengono all’ATO 3 di Macerata: Acquacanina, Apiro, Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Corridonia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Macerata, Montecavallo, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita,Visso.“E’ indubbio - spiega Francesco Fiordomo Presidente dell’Aato 3 Macerata - che il sisma abbia provocato un impoverimento del tessuto produttivo locale con conseguente compromissione delle fonti di reddito primarie e, solo grazie ad un efficace meccanismo di agevolazioni tariffarie, da estendere per un congruo periodo temporale, sarà possibile diminuire le ripercussioni negative dovute agli eventi sismici sui bilanci delle famiglie”.L’Ente, dopo una lettera inviata all’ AEEGSI, andrà in missione a Milano per incontrare i responsabili dell’autorità ed ottenere un importante risultato per tutta la comunità maceratese.L’AEEGSI (Delibera n. 618/2016), infatti, a seguito degli eventi sismici del 26 e 30 di ottobre del 2016 che hanno colpito tutto il maceratese, ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica, gas e quelle relative al servizio idrico integrato.“Mi preme ringraziare tecnici e operai – dice il Presidente dell’AAto 3 Francesco Fiordomo – che in questi giorni drammatici stanno lavorando incessantemente per garantire il servizio idrico. Le aziende di gestione operanti nel territorio montano (ASSEM di San Severino Marche e ASSM di Tolentino), in stretto coordinamento con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la Protezione Civile si sono prontamente attivate per garantire un adeguato livello dei servizi idrici, non solo nei comuni direttamente gestiti ma in tutte le realtà duramente colpite dal terremoto”.
Anche nella Silicon Valley riconoscono la qualità e l’eccellenza della ricerca Unicam.E’ giunta in questi giorni in Ateneo la conferma dell’ottenimento di un importante finanziamento per un progetto di ricerca nell’ambito della Fisica coordinato dal Prof. Stefano Mancini, docente della sezione di Fisica di Unicam.Il progetto di ricerca “Quantum Observers in a Relativistic World”, realizzato dal prof. Mancini in collaborazione con l’Università di Vienna e l’Università di York, ha ottenuto un finanziamento di 84 mila dollari (circa 80 mila euro) da parte del programma Physics of the Observer del Foundational Questions Institute (FQXi), che ha selezionato progetti da tutto il mondo ed assegnato i finanziamenti provenienti da un fondo messo a disposizione dalla Silicon Valley Community Foundation.Obiettivo del Foundational Questions Institute è infatti quello di supportare e diffondere le ricerche relative alla fisica di base, con particolare attenzione a progetti innovativi fondamentali per una profonda comprensione della realtà, ma che difficilmente potrebbero accedere alle più comuni forme di finanziamento, perché risultano essere troppo visionari e senza immediate applicazioni concrete.Il lavoro di ricerca guidato da Unicam affronterà questioni del tipo: Qual è, in linea di principio, la massima informazione che possiamo estrarre da eventi cosmologici? Possiamo arrivare a conoscere le origini dell’Universo o le leggi fisiche stesse ce lo impediscono?Il prof. Mancini si occupa da tempo, con eccellenti risultati, di ricerca nel settore della fisica teorica quantistica ed è presente nella speciale classifica dei “Top Italian Scientists” (www.topitalianscientists.org) stilata dall’associazione Via-Academy, associazione che elenca i migliori ricercatori italiani nel mondo.
Sconcerto e cordoglio nell'ambiente universitario di Camerino per l'improvvisa e tragica scomparsa di Noemi Avicolli, studentessa diciannovenne di Unicam originaria del Molise morta in un tragico incidente stradale dove ha perso la vita anche la nonna Lucia Pietrangelo di 81 anni.Il tragico incidente si è verificato in Toscana in autostrada, all'altezza dell'area di servizio di Lucignano ovest, sulla corsia sud: coinvolta l'auto a bordo della quale si trovavano Noemi e i suoi familiari e un autotreno. Fatale probabilmente la nebbia.La famiglia Avicolli aveva appena festeggiato a Milano la laurea del fratello di Noemi: in macchina c'erano, oltre alla 19enne, anche la nonna e il papà Giovanni Avicolli, giornalista che lavora al Consiglio Europeo di Bruxelles. Mentre stavano facendo ritorno a casa, sulla A1 il tragico schianto.Anche l'Associazione IoNonCrollo si stringe nel dolore per l'improvvisa scomparsa di Noemi "che sin da subito si è unita a noi e ci è rimasta affianco in questo momento, e della nonna Lucia. Lo stesso vogliamo fare noi con i loro cari, basiti e profondamente addolorati per questa notizia terribile".
L'Accademia Italiana del Clarinetto e l'Istituto Musicale N.Biondi che insieme significano Palazzo della Musica di Camerino ripartono con la loro musica. Dopo i recenti eventi sismici e con il Palazzo della Musica in piena zona rossa le due realtà musicali camerti vogliono dare un importante segnale alla propria città: loro ci sono e riprendono la loro attività nella città ducale. Domenica 27 novembre alle ore 17 presso il Borgo Colle Ridente (Località Montagnano) terranno un concerto per chi vorrà ascoltare della buona musica e passare un'oretta in serenità. Interverranno Marsida Koni e Chiara Ercoli al pianoforte, Vincenzo Correnti e Piero Vincenti al clarinetto, Andrea Passini al contrabbasso e Giacomo Correnti alla batteria. Ingresso gratuito.
A un mese dal terribile sisma che ha sconvolto il Centro Italia si moltiplicano le iniziative di solidarietà per risollevare l’economia in crisi dell’appennino umbro-marchigiano. E proprio da Camerino, cuore del cratere sismico, è partito il portale www.marcacamerino.net, online già la settimana successiva al terremoto.A metterlo in piedi un piccolo gruppo di ragazzi collegati ad e-Lios, spin-off dell’Università di Camerino, che ha raccolto il grido di aiuto dei commercianti che in due terribili minuti hanno visto sgretolarsi le fatiche di una vita e la possibilità di continuare la loro attività. “All’indomani del sisma ci siamo trovati in uno scenario che sembrava post bellico. Negozi, attività e magazzini distrutti con commercianti in ginocchio che non riuscivano neppure a sapere se e quando avrebbero potuto recuperare la merce.” Afferma Matteo Sagratella, responsabile del progetto “Per questo abbiamo pensato di dover mettere a disposizione delle nostre terre uno strumento per reagire. Non un’operazione di marketing ma semplicemente un aiuto a chi non ha più quattro mura fisiche da cui vendere o clienti a cui proporre la merce”. Oltre a Camerino, tutte le aziende aderenti si trovano in piccoli paesi dell’entroterra come Muccia, Visso, Serrapetrona, Morro, Caldarola, Sarnano. Piccoli borghi nel cuore del cratere che fanno i conti con la terra che continua a tremare e le difficoltà di recuperare i prodotti dai negozi inagibili. L’organizzazione offre un aiuto concreto partendo dal centro logistico di Camerino e raggiungendo quotidianamente i singoli produttori per prendere la merce e occuparsi del confezionamento e della spedizione al Cliente finale.Un sostegno ai veri terremotati, un aiuto ad un’economia in ginocchio. Senza lustrini e paillettes ma solidarietà immediata e diretta con la semplicità propria di queste terre.
“Ho visto una grandissima solidarietà, un grande impegno degli amministratori e questo mi dà fiducia del fatto che, lavorando insieme, si possa affrontare questo grandissimo disagio che dal punto di vista umano mi ha personalmente molto colpito”. Queste sono state le parole di Bernard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere, in visita ad alcuni dei luoghi della provincia di Macerata colpiti del terremoto.Il Presidente della Compagnia delle Opere, dopo aver visitato il centro storico di San Ginesio, ha partecipato ad una serie di incontri con alcuni piccoli imprenditori e rappresentanti istituzionali nei vari centri della provincia di Macerata colpiti dal sisma, come il sindaco di Pievabovigliana Sandro Luciani, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti e Antonella Nalli, assessore ai servizi sociali del comune di Camerino.“C’è la possibilità – ha dichiarato il Presidente Scholz - di aiutare le imprese nella fase della distribuzione dei beni prodotti anche grazie all'utilizzo di internet e, inoltre, la possibilità di instaurare gemellaggi con imprese non colpite dal sisma che possono dare il proprio aiuto, mettendo a disposizione i propri lavoratori oppure ospitando gli artigiani per portare avanti l'attività con l'obiettivo di non perdere i clienti”.Sull’importanza della visita di Scholz alle aree terremotate e sulle idee a sostegno della ripresa si è espresso anche Emanuele Frontoni , presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud secondo il quale “in questo particolare momento è importante il confronto per individuare quelle soluzioni che soprattutto gli imprenditori stanno cercando per portare avanti le loro aziende. In questo contesto il confronto avuto con il presidente nazionale Bernard Scholz è stato molto costruttivo e dopo questo primo monitoraggio cercheremo di individuare quelle che possono essere le possibilità di intervento necessarie soprattutto in questa fase delicata dell'emergenza”.
Il giorno più bello dopo le tremende scosse di ottobre. Così Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, ha definito questo 24 novembre 2016. “Una data – ha detto – che segna l'inizio del futuro”. Oggi, infatti, a Camerino sono tornati sui banchi tutti gli studenti delle scuole cittadine: dai bambini del nido fino ai maturandi. “Abbiamo scelto – ha proseguito Pasqui – di ricominciare tutti e tutti insieme perché un cammino così importante come quello che abbiamo intrapreso non poteva che iniziare in condivisione e con il ritorno a scuola. È stato importante, per me e l'amministrazione comunale in genere, essere riusciti grazie alla straordinaria collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, tornare in aula senza particolari modifiche di orari, senza doppi turni e soprattutto senza soluzioni di fortuna. Possiamo contare su strutture assolutamente sicure e, anche se abbiamo dovuto stringerci un po', questo è quello che conta”.Significativa è stata la sinergia con i dirigenti scolastici, la Provincia di Macerata, Contram s.p.a. che ha garantito i trasporti anche per coloro che sono ospitati sulla costa, e soprattutto con le famiglie degli stessi ragazzi. Solo una piccolissima percentuale di alunni ha scelto di iscriversi altrove e di questa piccola percentuale molti torneranno a Camerino già da gennaio. “Abbiamo radici che si estendono ma che di certo non si estirpano – ha concluso il sindaco – e questa certezza è la migliore base per tutti noi che oggi a vario titolo siamo chiamati a ripensare il futuro della nostra città e del nostro territorio”.Questa mattina il sindaco ha portato personalmente un saluto in tutte le classi delle scuole camerti; un saluto che è arrivato anche dai ministri Giannini e Poletti che, insieme all'assessore regionale Loretta Bravi, hanno voluto un collegamento in diretta streaming con Camerino dal Job&Orienta di Verona.
Due iniziative direttamente dal Veneto a sostegno dell'associazione IoNonCrollo durante lo scorso fine settimana. Sono stati raccolti oltre 7000 euro per i progetti dell'associazione di volontari di Camerino che sin dalle prime ore a seguito del sisma è al fianco di istituzioni, enti e cittadinanza nella gestione delle fasi dell'emergenza.Sabato 19 novembre, grazie al sostegno del docente Unicam Diego Dal Ben, i Comuni di Porcellengo e Postioma (TV) assieme alle Parrocchie, a don Graziano, parroco di Porcellengo, e dall'associazione teatrale Recitivi, hanno organizzato una cena di solidarietà per raccogliere fondi da devolvere all'associazione. Il vicepresidente di IoNonCrollo Giuseppe Di Paola è stato accolto da oltre 450 persone nella Sala Parrocchiale di Porcellengo, dove era stata organizzata la serata, ed ha potuto così raccontare a tutti i presenti le iniziative che IoNonCrollo ha messo e metterà in campo e soprattutto testimoniare lo spirito e la forza di volontà di una comunità che non si arrende e sta ponendo le basi per la sua rinascita.Domenica 20, invece, lo stesso vicepresidente Di Paola ha presenziato alla partita di pallavolo Cucine Lube – Calzedonia Verona che si è giocata all'Eurosuole Forum di Civitanova Marche. Al termine, durante il “terzotempo”, il presidente della tifoseria della Lube, “Lube nel Cuore”, Giacomo Andreani, assieme alla tifoseria veronese Maraia Gialloblù hanno consegnato all'associazione il contributo raccolto dai tifosi del Verona e dal pubblico durante le due precedenti sfide giocate contro Vibo Valentia e Trento.Nell'occasione, inoltre, la società ed il presidente di Lube Volley Albino Massaccesi hanno messo a disposizione dei cittadini dei territorio colpiti dal terremoto 400 biglietti per assistere alla prossima partita che si giocherà domenica 27 novembre all'Eurosuole Forum contro il Molfetta. Per prenotarsi è necessario inviare una e-mail all'indirizzo iononcrollo@gmail.com con OGGETTO: PRENOTAZIONE PARTITA LUBE indicando i dati personali di ogni persona che vuole prenotarsi, un numero di telefono di riferimento e il comune di residenza entro sabato mattina, 26 novembre, alle ore 12.
"Non nascondiamo la forte preoccupazione in una fase che per i beni culturali è ancora in piena emergenza e sappiamo tutti quanto aver investito in cultura, in particolare per i vostri territori, significhi restituire economia, lavoro, turismo. Per questo vogliamo tenere alta l'attenzione e costruire un percorso condiviso". Così l'assessore regionale Moreno Pieroni in un incontro con gli assessori alla Cultura e i sindaci dei comuni danneggiati."Vogliamo ricalibrare i messaggi di comunicazione - ha continuato - per fondare le basi di una ricostruzione qualitativa, attraverso iniziative culturali di respiro nazionale e internazionale per valorizzare il patrimonio delle aree interne colpite. Intanto la proposta è creare un gruppo di lavoro ristretto, operativo da subito, tra gli amministratori locali e la Regione Marche. L'idea è anche quella di coinvolgere la Conferenza episcopale marchigiana dal momento che gran parte del patrimonio colpito dal sisma è di proprietà ecclesiastica" (ANSA).
Danneggiato anche il teatro Filippo Marchetti. Come quasi tutti gli altri edifici storici, anche il Marchetti ha subito diverse lesioni, tra queste la più grave è sicuramente il crollo di una porzione di tetto.I Vigili del Fuoco stanno studiando una soluzione che permetta una copertura provvisoria dello stabile e per vedere meglio l'entità del danno provocato dal sisma, hanno scelto di far alzare in volo un drone.Il teatro Filippo Marchetti è stato costruito nel XIX secolo a sostituzione di quello precedente, interamente in legno e fatto nel 1727-1728. L'edificio, collegato al palazzo comunale, è stato riaperto nel 1990 dopo oltre 20 anni di chiusura e di restauro. Progettato da Vincenzo Ghinelli nel 1846, fu inaugurato l'anno successivo. Nel 1881 fu intitolato allo stesso compositore di cui ancora porta il nome, nato a Bolognola (ndr), che in quell'occasione era ancora vivo e fu presente all'avvenimento durante il quale fu eseguito il Ruy Blas, la sua opera più famosa ispirata dal dramma di Victor Hugo che è anche rappresentata nei cinque affreschi sul soffitto del teatro.Questo il video realizzato durante il sopralluogo dei Vigili del Fuoco. Oltre ad alcune immagini degli interni, il filmato contiene anche delle clip girate con la camera del drone.
Da IoNonCrollo riceviamoSi è concluso ieri notte (domenica 20 novembre) a mezzanotte il contest “Un Logo per IoNonCrollo”, che l'Associazione aveva lanciato all'inizio della settimana scorsa per trovare il “logo” ufficiale che da oggi in poi ci rappresentasse al meglio. Nel nostro navigare in acque tempestose avevamo trovato altri fidati compagni di viaggio, I Pirati Grafici, folta community di grafici e web designer e fotografi che è stata nostra preziosa partner in questa avventura. È stato principalmente grazie a loro che abbiamo collezionato un nutrito ventaglio di proposte tra le quali non è stato facile scegliere, lavori che ci hanno riempito di orgoglio e di soddisfazione perché hanno testimoniato la vicinanza e la sincera solidarietà di tantissime persone che hanno voluto anche in questo modo dare il proprio contributo per la nostra causa e che ringraziamo dal profondo del cuore.Con grande piacere quindi annunciamo il vincitore del contest, l'autore del logo che rappresenterà l'Associazione IoNonCrollo. Si tratta di Antonello Ragone. Tra tutte le proposte la scelta è ricaduta su quella di Antonello Ragone, perché più di ogni altro è riuscito a cogliere il senso profondo dell'Associazione stessa, rappresentando il profondo e vitale legame con il territorio ed evidenziando il punto dal quale siamo partiti senza escludere l'intero territorio che l'Associazione si prefigge di custodire e protegge e ricostruire, con particolare riguardo per il Comune di Camerino ed i Comuni dell'Alto Maceratese. (nel logo, infatti, sono evidenziati i contorni del territorio della Provincia di Macerata e del Comune di Camerino).Grazie al supporto di Pirati Grafici, il vincitore si porta a casa oltre alla t-shirt dell'Associazione anche un “forziere misterioso”: in palio un kit “Brand design” che comprende block notes, matita, manuale pre-stampa, barchette di carta da costruire, spillette, benda pirata e sconti speciali.Sarà nostra cura contattare personalmente il vincitore.Ma ci teniamo particolarmente a ringraziare tutti i partecipanti per aver contribuito al contest e alla nostra iniziativa:Giulia Lizzi, Fabio Copponi, Giovanni Avenai Cescon, Leonardo Francesconi, Dario Cingolani, Martina Mengoni, Mattia Barboni, Chiara Fedeli, Matteo Grossini, Emanuela Ferdinandi, Alex Massara, Leonardo D'Isidoro, Elisa Conforti, Pietro Grassi, Ubaldo Straino, Patrik Losengo, Giorgia Sperman, Monica Mori, Emanuele Niccolò Marchello, Marco Ciriaco, Alessia Tavoloni, Elisabetta Mazzei, Matteo Maccari, Simone Ermini, Federico Simonetti, Luca Ingegniere, Nicolas Gianluca Greco, Michele Pistilli, Michela Benincasa, Kiara Paglialunga, Andrea Piergianni, Lorenzo Pettinari, Gioia Bertuzzi, Paola Benoffi, Alessandro Pellonara, Ilaria Grappasonno, Daniela Moroni, Giacomo Aleffi, Rocco Cibellis, Riccardo Catone, Matteo Pranzini, Marco Cannata, Letizia Capra, Lorenzo Bollettini.