Anche se molti residenti hanno scelto di votare nelle zone in cui sono sfollati, l'affluenza alle urne per il referendum sulla riforma costituzionale è buona nelle zone terremotate delle Marche, dove i seggi (spesso accorpati) sono stati allestiti in sedi alternative, dalle tensostrutture alle palestre."Sì, la gente viene e sta votando" dice il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. "Nonostante il cielo plumbeo" è serena la voce del sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani: "c'è una buona affluenza".Rallentamenti a Visso, che per il referendum raccoglie anche le sezioni elettorali di Ussita e Castelsantagelo sul Nera: "sono andato direttamente al seggio, nella palestra delle scuole - racconta il sindaco di Ussita Marco Rinaldi -, ma lì ho scoperto che prima bisognava ritirare un attestato presso il Comune, che si trova in un modulo in zona il Piano. Non è semplice spostarsi, ci sono varchi e controlli, perché il centro di Visso è zona rossa. Insomma, per votare ci ho messo un'ora".Secondo quanto appreso dall'Ansa, nelle Marche si attesta al 20,22% l'affluenza alle urne alle 12 per il referendum sulla riforma costituzionale. A Macerata ha votato il 19,14% degli aventi diritto al voto.
È ufficiale, l’8 dicembre a Camerino sarà inaugurato il Villaggio di Natale, uno spazio fortemente voluto dall’amministrazione comunale con l’arrivo delle Festività. Saranno allestite casette di legno, numerosi stand ed ambienti riscaldati per poter vivere insieme l’atmosfera natalizia e ripartire in condivisione, ma anche per dare l’opportunità ai nostri commercianti di tornare a proporre i loro prodotti e la loro merce ad un mese dal terremoto. Inoltre, per la prima volta in città, sarà anche realizzata una pista di pattinaggio sul ghiaccio, per far divertire grandi e piccini e donare a tutti un momento di spensieratezza durante queste Feste.“È passato un mese dalle tremende scosse di ottobre – ha detto il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui – ma questi giorni di intenso lavoro per fronteggiare l’emergenza e programmare il futuro non hanno intaccato il nostro spirito natalizio e la voglia di essere comunità a maggior ragione nel periodo delle Feste. Per questo abbiamo proposto i mercatini di Natale ai nostri commercianti, sostenendo anche un notevole sacrificio in termini economici, nella convinzione che possiamo ripartire solo nella piena condivisione e tutti insieme. Colgo l’occasione per ringraziare quanti si stanno adoperando e si adopereranno per la riuscita di questa iniziativa e, su tutti, Contram s.p.a. che metterà a disposizione i suoi spazi presso il parcheggio meccanizzato”.Il Villaggio di Natale con i mercatini sarò aperto quindi dall’8 dicembre fino al 6 gennaio 2017 presso i piani scoperti del parcheggio meccanizzato situato in Viale Emilio Betti, mentre i due piani coperti resteranno fruibili come parcheggio, in modo tale da ridare così alla cittadinanza, a tutti gli effetti, una piazza, uno spazio all’aperto che funga come primo punto di aggregazione per stare insieme.Insieme ai commercianti si stanno adoperando nell’allestimento del Villaggio di Natale i volontari dell’Associazione IoNonCrollo. L’azienda Eurospin, invece, ha donato un grosso albero di Natale che sarà addobbato in questi giorni e saprà scaldare l’atmosfera del Villaggio di Natale.
La solidarietà verso le popolazioni colpite dal sisma non si ferma e questa volta arriva da Cuneo. Il messaggio arriva da Giovanni Bottero, un pensionato di 66 anni che, dalla pagina Facebook del suo ristorante, scrive a tutti i ristoratori del Centro Italia a cui il terremoto ha distrutto o reso inagibile il proprio ristorante mettendo a disposizione, a titolo gratuito, la propria attività.Questo il messaggio integrale che si legge su Facebook."Mi chiamo Giovanni Bottero, sono un pensionato di 66 anni che per molti anni ha lavorato come ristoratore. Vivo a Limone Piemonte, nota località turistica invernale in provincia di Cuneo, nota per il suo comprensorio (90km di piste da sci), sono proprietario di un locale “ristorante” che dopo il mio pensionamento e per motivi di salute è da più di un anno inattivo. Ieri sera, dopo aver visto, per l’ennesima volta, immagini catastrofiche delle zone terremotate del centro Italia, mi sono trovato a fare un pensiero. Mi sono immedesimato in uno di quei ristoratori che ad un tratto hanno visto il lavoro di una vita crollargli davanti agli occhi. Ho pensato a come mi sarei sentito se da un secondo all’altro, mi avessero detto che il mio ristorante non era più agibile e che ci sarebbero voluti mesi o forse anni per poter oltrepassare di nuovo la porta di ingresso. Sicuramente scoraggiato, disarmato, disperato. Quando investi tutto in un progetto che poi diventa un progetto di vita che da sostentamento a te ma soprattutto alla tua famiglia, per quanto possa calarmi nella situazione, non riesco e non posso quantificare lo stato d’amino che si possa provare. Sentire la terra che trema e che polverizza una tua creatura. Si perché, da ex ristoratore, credo fortemente che il proprio ristorante, sia una creatura, una parte di te, un’appendice di se stessi. Mentre facevo queste riflessioni, mi sono sentito pervaso da un sentimento di frustrazione e di rabbia e mi sono ritrovato a partorire quanto segue: per tutti i ristoratori (unici proprietari o famiglia) del Centro Italia a cui il terremoto ha distrutto o reso inagibile il proprio ristorante. Sono disponibile a dare in comodato d’uso gratuito il mio ristorante, totalmente attrezzato, fino a quando non sarete nella condizione di poter riappropriavi del vostro. Non voglio soldi, ne per l’affitto ne per altro. Dovrete solamente coprire personalmente le spese vive dell’utilizzo (luce, gas, tasse, imposte) Per il pernottamento, vi posso offrire ad un prezzo modico, un appartamento sito vicino all’attività ma non è un elemento vincolante. Per dirla in parole povere, potrete pernottare dove vorrete, il ristorante ve lo do in ogni caso. Non ci saranno condizioni legate alla durata. Appena potrete tornare a gestire la vostra attività, liberi di andare. Quello che vorrei, è dare la possibilità, a chi vorrà coglierla, di continuare il proprio mestiere e di sentirsi ancora parte di un progetto di vita. Il ristoratore è per sempre, io lo so bene! Info Tel. Giovanni 380 5332937"
I sindaci dei comuni terremotati di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, insieme al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e al capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, prenderanno parte il 9 dicembre alle 21, nella Basilica di Loreto, a una messa per le popolazioni terremotate concelebrata dal segretario di Stato card. Pietro Parolin, dal card. Edoardo Menichelli, presidente della Conferenza episcopale marchigiana e dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra.Interverranno anche mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, della cui Diocesi fa parte anche il comune di Amatrice, e l'arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Domenico Boccardo. Al termine ci sarà una processione solenne di tutti i sindaci al seguito dell'immagine originale della Madonna di Loreto. "Si tratta di un momento di grande solennità e raccoglimento - ha detto il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi - al quale noi sindaci ci avviciniamo con grande partecipazione" (ANSA).
"Il patrimonio culturale si deve ricostruire, un'eccellenza si deve tutelare": è questo lo slogan del progetto Coraggio Marche, nato come risposta concreta all'emergenza sisma che ha sconvolto il centro Italia."Coraggio Marche" è un sito con un grande cuore che racconta e fornisce informazioni sulla condizione delle piccole aziende del territorio colpite dal sisma e costrette ad affrontare enormi difficoltà economiche. A ideare il sito, l'agenzia di comunicazione Marvel Adv in collaborazione con lo chef Errico Recanati del Ristorante Andreina."L'iniziativa nasce dalla volontà - racconta lo chef Recanati - di dare visibilità ai produttori di qualità che, in questo momento, da soli non hanno la forza di poter comunicare il loro lavoro nella giusta maniera. Attraverso la rete di colleghi e di associazioni di settore e al lavoro di promozione messo in atto da Marvel Adv, il sito continua giorno dopo giorno a dare voce alle aziende e a questi produttori che a causa del terremoto rischiano di perdere il lavoro di una vita intera. L'idea è stata quella di mettere in piedi qualcosa che fosse più duraturo e continuativo di una o più cene, che comunque in futuro verranno sicuramente organizzate con i prodotti presenti nel sito, una sorta di vetrina per le aziende che, attraverso il web, possono sicuramente raggiungere un pubblico molto vasto".I criteri di selezione delle aziende sono due: il fatto di essere state tutte duramente colpite dal sisma e di produrre vere e proprie eccellenze del territorio. Tra le aziende troviamo la Norcineria Altonera, di Castelsantangelo Sul Nera (Macerata), l'Apicoltura di Filippo Solibazzi di Amandola, l'azienda agricola Le Spiazzette sempre di Amandola, che produce confetture di frutta. E la pasta secca di Terra Nostra, pastificio e ristorante/pizzeria di San Ginesio."Il sito è in continuo aggiornamento - continua Errico Recanati - e la selezione delle aziende è stato anche per me un modo di conoscere personalmente storie e prodotti di qualità. Una conoscenza che vorremmo trasmettere al consumatore attraverso le storie che nel sito vengono raccontate. I produttori possono essere contattati personalmente dagli utenti interessati ad acquistare il prodotto, una possibilità in più per le aziende di farsi conoscere, di stringere legami diretti con i consumatori e di affrontare questo momento drammatico. Senza queste aziende le Marche sarebbero ancora più povere di quanto non le abbia rese il sisma, per questo crediamo fermamente nel fatto che vadano aiutate nel migliore dei modi".
Una sinergia per battere l’emergenza. Da affrontare insieme.È l’iniziativa dello staff della piscina Blugallery di San Severino per sostenere la “gemella” di Camerino, con cui i settempedani condividono anche diversi atleti. L’occasione sarà un torneo di pallanuoto maschile Under 13 che si terrà alla piscina settempedana il giorno dell’Immacolata Concezione, giovedì 8 dicembre, con in vasca i giovani protagonisti di: Rari Nantes Florentia, Vela Nuoto Ancona, Libertas Perugia, Pallanuoto Jesina, President Bologna, Team Osimo Nuoto e Team Marche Pallanuoto Moie, oltre ovviamente ai ragazzi del Blugallery di Stefania Giuliani.“Per tutta la giornata di festa – spiega l’organizer principe, Luca Sorcionovo – si susseguiranno le partite fra le 8 squadre, divise in due gironi da 4 compagini ciascuno. Si qualificheranno alle semifinali incrociate le prime due di ogni raggruppamento. Quindi la finalissima. Ogni società partecipante offrirà un contributo da devolvere alla piscina camerte che lamenta penuria di iscritti dopo la partenza post sisma di molti per gli alberghi della costa. È da sottolineare che funzioneranno anche degli stand esterni al Blugallery in cui sarà possibile acquistare prodotti tipici della zona quali insaccati, olio e miele. Auspichiamo un afflusso massiccio di pubblico che potrà godersi un bello spettacolo sportivo e dare una mano a chi da tempo sta lottando contro le terribili conseguenze del terremoto”.
Nessun taglio del nastro, solo una cerimonia sobria, ma significativa della volontà di dare una risposta alle avversità da parte di un territorio che non ha alcuna intenzione di arrendersi ai danni arrecati dal terremoto dell’agosto e, soprattutto, dell’ottobre scorso. E’ la sintesi dei contenuti emersi dall’inaugurazione della Banca Mobile che la UBI Banca Popolare di Ancona, avendo avuto danneggiata la sua storica sede in pieno centro storico, ha istituito nell’area del parcheggio di via Santoni, nell’immediata periferia del comune maceratese.“Arrivando qui a Camerino - ha commentato il Direttore Territoriale BPA, Andrea Prandini – ho potuto ammirare la bellezza del territorio ed ho capito ancora meglio perché la nostra Banca ha deciso di non allontanarsi da qui, ma al contrario di mandare un segnale forte alla collettività, volendo rimanere a servire la cittadinanza, proprio in un momento così difficile”.“Siamo di fronte ad una prova molto dura – ha aggiunto nel suo intervento, Gianluca Pasqui, Sindaco di Camerino -, ma la nostra è una comunità coesa e ne stiamo venendo fuori. Vogliamo guardare al futuro, e il nostro futuro è stato, è e sarà sempre qui. Proprio oggi arrivano le conferme della volontà di finanziare la ricostruzione; ebbene, noi non vogliamo niente di più di quello che avevamo prima del terremoto, ma neanche niente di meno e per questo ringraziamo chi ci sta sostenendo e si sta adoperando per continuare ad essere ciò che siamo, senza perdere la nostra identità”.“Ai giovani abbiamo il compito di continuare a dare la speranza – ha aggiunto il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini. E questa speranza si offre anche con scelte coraggiose come quelle della UBI Banca Popolare di Ancona, che mi sento di ringraziare. Perché? Perché dopo quello che è successo avrebbe potuto scegliere di andarsene altrove, di staccarsi da qui, invece non solo ha voluto restarci, ma si è impegnata a farlo con grande rapidità, segno di una volontà che ci incoraggia a continuare nella nostra opera di ritorno alla normalità. I nostri studenti o sono tornati o stanno tornando, Camerino si sta ripopolando, è la migliore risposta”.“Tornano gli universitari e ogni mattina, seppur con le loro famiglie rifugiate lungo la costa – ha proseguito, Stefano Belardinelli, presidente del Contram – tornano anche gli alunni delle Scuole. All’inizio pensavamo che la mattina sarebbero tornati in pochi, ma adesso vediamo che le classi – anche quella dell’infanzia - sono praticamente al completo e questa è una grande soddisfazione. Facciamo turni anche di notte per riportare gli operai nelle loro famiglie sfollate, abbiamo coinvolto altri Consorzi e Ditte di trasporti, ma stiamo dando la risposta che la nostra popolazione merita”.“Abbiamo fatto tutto in soli quattordici giorni – ha concluso il direttore della filiale BPA di Camerino, Riccardo Roberto Pioli -. La nostra organizzazione si è messa in moto subito e questo è stato molto apprezzato dalla nostra clientela, al punto che ormai siamo diventati anche degli psicologi, elargendo consigli e incoraggiando i nostri clienti a non arrendersi come abbiamo fatto quando, per una decina di volte, siamo rientrati nella nostra sede in centro per recuperare materiale indispensabile all’operatività. L’abbiamo fatto di giorno e con il buio, sotto scorta di vigili del fuoco e forze dell’ordine che vogliamo ringraziare, unitamente all’amministrazione comunale che ci ha messo a disposizione area e utenze a tempo di record. Insomma: noi ci siamo”.Prima di una scossa del 4° grado che ha solo fatto dondolare la bella, calda e accogliente struttura mobile di via Santoni, fra i presenti all’inaugurazione, oltre a Maurizio Della Bella (Organizzazione BPA), anche l’ex sindaco Dario Conti (figlio del fondatore della Banca di Camerino, Fulvio Conti) e il notaio Cesare Pierdominici che hanno inteso manifestare la loro vicinanza all’iniziativa della Banca.
Prezzi lievitati, con richieste che sfiorano quelle delle principali vie di grandi città. Una situazione, questa, con cui ormai da tempo fanno i conti molti cittadini, che si sono trovati a dover cercare una nuova abitazione o nuovi locali commerciali dopo il sisma dello scorso ottobre. La Protezione Civile nazionale, attraverso l’ingegner Fabrizio Curcio, ha fatto sapere che si sta provvedendo ad un protocollo con la Guardia di Finanza poiché la problematica non interessa la sola città di Camerino, ma riguarda tutti i comuni colpiti dal sisma.Intanto, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha scritto alla Procura della Repubblica di Macerata per segnalare quanto sta accadendo anche nella sua città e per, oltre alla condanna morale, chiedere di verificare se vi sono gli estremi di reato e punibilità verso quei proprietari che da ottobre hanno significativamente alzato le richieste sopra le consuete cifre di mercato.“Nel corso dei vari incontri con la popolazione – si legge nella nota del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui – alcuni cittadini hanno rappresentato lo sconsiderato e ingiustificato aumento dei canoni di locazione chiesti da alcuni proprietari di abitazioni e/o locali a coloro che, in conseguenza dell’inagibilità della propria abitazione e/o sede lavorativa, sono stati costretti a reperire alloggi per la propria famiglia o nuove sedi per la loro attività. Il suddetto comportamento, se vero, assumerebbe la caratteristica di una azione di “sciacallaggio”. Si chiede di verificare se nei suddetti comportamenti, qualora accertati, ci siano gli estremi di reato e di punibilità ai sensi del codice penale”.
Il circuito italiano Arci si muove in favore delle popolazioni e dei Comuni duramente colpiti dal sisma, e martedì 29 novembre una delegazione regionale dell’Associazione, guidata dal Presidente Arci Marche Massimiliano Sport Bianchini, si è recata in visita nei Comune di San Ginesio e Camerino, accompagnata dai Sindaci e dagli operatori sociali e culturali della zona.Un'occasione per ribadire con forza l'attenzione e l'impegno che l'intera rete nazionale dell'Arci sta portando avanti in aiuto delle zone dell'ascolano (dopo il terremoto del 24 agosto scorso) e del maceratese. L'associazione ha deciso di andare oltre il classico meccanismo di donazioni, sviluppando un progetto concreto che sarà finanziato da tre filoni principali: l'aiuto economico di tutti coloro che sono vicini al mondo Arci; l'impegno economico e sociale dell'Associazione francese Secours Populaire (ricevuta lo scorso settembre dal Sindaco di Macerata Romano Carancini e con cui Arci ha tenuto un incontro nazionale in Francia, a Rennes) che sarà finalizzato all’impegno verso i bambini e le strutture scolastiche; ed uno specifico lavoro sulla legge n. 383/2000 che disciplina le associazioni di promozione sociale, grazie alla quale Arci ha potuto aprire una campagna di crowdfounding in sostegno dei terremotati."Un progetto concreto e dalle caratteristiche nuove", afferma il Presidente Regionale dell'Arci Massimiliano Sport Bianchini, "che vede il nostro comitato regionale, e in particolare la delegazione di Arci Macerata, in prima fila per coinvolgere direttamente il territorio nelle fasi della ricostruzione, tanto che stiamo già costruendo comitati di collaborazione. Vogliamo interagire non solo con le Amministrazioni locali, ma anche con i soggetti produttivi e le piccole-medie imprese, come B&B, Agriturismi e imprese turistiche, produttori agricoli e locali". Il progetto che Arci Marche e Arci Macerata stanno costruendo si svilupperà su due punti fondamentali: da una parte la ricostruzione, nelle zone colpite dal sisma, di circoli/case delle arti aperte a tutti (una a Camerino e l’altra a San Ginesio nell’Ostello), spazi di ritrovo per giovani ed anziani in cui possano nascere anche produzioni culturali (dal cinema, al teatro, fino alla letteratura); dall'altra una progettualità in corso di realizzazione con Assam e GAL per la commercializzazione delle tipicità locali.La scorsa settimana la Presidente Nazionale Arci Francesca Chiavacci è stata ricevuta in Regione Marche, per un incontro a cui hanno partecipato politici, funzionari ed amministratori. "Ho chiesto personalmente", ha affermato la Chiavacci, "di predisporre un progetto che interessasse i territori colpiti dal terremoto, che portasse benefici anche alle vicine Regioni di Lazio e Umbria e che potesse diventare un modello replicabile nelle varie zone colpite, nel massimo rispetto delle singole esigenze e delle specificità".Il 2 dicembre è previsto a Roma un incontro nazionale tra le delegazioni Arci di Marche, Umbria e Lazio, per valorizzare e condividere il lavoro svolto da ogni comunità territoriale.L’Arci nazionale dunque, oltre all’impegno manifestato attraverso le donazioni che arriveranno direttamente nel territorio, demanda direttamente ad Arci Macerata e Marche la gestione dei progetti in corso.
E’ stata presentata ieri dai deputati del Partito Democratico Manzi, Carrescia e Lodolini un’interrogazione rivolta ai Ministeri competenti, in merito alle sorti e alla destinazione dell'ex deposito militare “Le Casermette” volta, in particolare, a chiedere, ai Ministri interessati, la cessione a titolo definitivo e non oneroso dello stesso all’Università di Camerino per la creazione di un Polo scientifico-tecnologico.L’iniziativa dei deputati marchigiani ha come obiettivo la riqualificazione del sito di Torre del Parco, attualmente di proprietà del Demanio e da anni in uno stato di totale incuria ed abbandono, dopo che nel 2008 l’ area è stata dichiarata: “ zona di interesse storico-architettonico” e pertanto sottoposta a vincolo.A parere degli esponenti Pd, il recupero dell’area e la riconversione della stessa per farne un distretto scientifico e tecnologico all’avanguardia, oltre ad evitare che il tempo continui ad usurare ciò che rimane delle struttura, costituirebbe, in un momento particolarmente difficile per l’Università ed il territorio di Camerino, duramente colpiti dai recenti eventi sismici, un’importante ed ulteriore opportunità di sviluppo sia per l’Ateneo che per la città.
Costruire un Quartiere delle Associazioni per ricostruire Camerino. È l'idea dell'associazione dei volontari IoNonCrollo, nata nella città ducale a seguito dei drammatici eventi sismici di ottobre che hanno devastato il centro storico. Oltre a migliaia di abitazioni, le strutture municipali, universitarie, tutti gli edifici sacri e dell'arcidiocesi, i musei, il teatro Marchetti, il cinema e tutte le attività commerciali e professionali che sono state gravemente lesionate dalle scosse, creando un danno inimmaginabile per Camerino, città di storia millenaria e di antica tradizione culturale, il terremoto ha danneggiato anche le numerose associazioni attive in città, che da sempre davano forte impulso alle innumerevoli attività socio-culturali (teatrali, musicali, ricreative, educative, sportive...).Sono infatti attualmente oltre cento le associazioni presenti a Camerino, la maggior parte delle quali aveva la propria sede e organizzava le proprie attività nel centro storico, vero cuore pulsante della vita cittadina, centro di aggregazione e teatro del ricco calendario annuale delle manifestazioni, ed oggi almeno i 3⁄4 delle associazioni non hanno più le proprie sedi (molte delle quali erano ospitate negli edifici del Comune, dell’Ateneo e dell’Arcidiocesi). Le strutture cittadine ancora agibili sono ormai tutte occupate, vista l’emergenza abitativa e la necessità di spazi per le attività commerciali e le scuole. Per questo ad oggi è pressoché impossibile per le associazioni, linfa vitale della città, riuscire a trovare nuovi posti per riunirsi e continuare ad organizzare tutte le proprie iniziative.È da queste premesse, e con negli occhi l'immagine della propria città distrutta dal sisma, che i volontari dell'Associazione IoNonCrollo hanno deciso di concentrarsi su questo progetto; essere, in sostanza, l'associazione che unisce le associazioni di Camerino e ridare al tessuto sociale della città quell'impulso necessario a restare in piedi e più forte e unito che mai.Per questo è nato il progetto del Quartiere delle Associazioni, patrocinato dal Comune di Camerino e dall'Università di Camerino. Un vero e proprio quartiere che possa ospitare le attività di tutte le altre associazioni che ne faranno richiesta, per favorire la ricostruzione della comunità camerte e di tutto il territorio montano, che ha come punto di riferimento Camerino. Non una sola struttura ma un Polo, con edifici antisismici, ecosostenibili e tecnologicamente all’avanguardia nel campo dell’acustica, risparmio della luce, recupero acqua..., che possa costituire il nuovo cuore pulsante delle associazioni indispensabile per la ricostruzione del tessuto sociale di Camerino. In accordo con l’Amministrazione Comunale sarà individuata un'area idonea ad ospitarlo. “L'idea – ha spiegato il presidente Cingolani – è quella di costruire un centro polifunzionale, di almeno 1000mq, con funzione di auditorium per eventi culturali, teatrali, musicali, sportivi e di intrattenimento, affiancargli un numero adeguato di strutture più piccole, dai 60 ai 100mq, da utilizzare come sedi delle Associazioni per riunioni, attività, corsi formativi e altro ed una o più strutture esterne per attività sociali e spettacoli. Inoltre, in accordo con lo statuto dell’Associazione IoNonCrollo le strutture, in caso di necessità, saranno messe a disposizione delle autorità cittadine competenti, per poter essere utilizzate durante eventuali nuove emergenze, a scopo ricreativo e ricettivo. Conclusa l’attuale emergenza (sisma ottobre 2016), il Quartiere rimarrà a disposizione delle associazioni di Camerino con una gestione comunitaria in base alle esigenze, fermo restando che spetterà all’Associazione “IoNonCrollo” concordare con il Comune di Camerino ogni altro fine di utilità sociale, a cui le strutture potrebbero essere destinate. Tutti potranno contribuire ad aiutarci a ricostruire il nostro futuro e a realizzare il nostro sogno, tutte le informazioni per poterlo fare sono reperibili sul nostro sito web www.iononcrollo.org”.
Contributo sì, contributo no, forse prima ma poi se lo tolgono... Com’è nostra consuetudine, cerchiamo ancora una volta di fornire delle informazioni precise e serie alle tante persone che si trovano nella condizione di “sfollati”, fuori, se non lontani, dunque dalle proprie abitazioni, costrette a sobbarcarsi i costi di un affitto non preventivato e senza un chiaro orizzonte temporale di riferimento.
Ed ora, dopo il danno la beffa? Stavolta no. O meglio. Non sarà così. Ci spieghiamo.
Il contributo per l’autonoma sistemazione assolve alla funzione di permettere a chi ha dovuto lasciare la propria abitazione non per propria volontà ma per effetto di una ordinanza sindacale di inagibilità della stessa o di dichiarazione dell’intero quartiere o abitato come “zona rossa”.
Dalla data di emanazione del provvedimento del Sindaco che impedisce al legittimo proprietario o all’affittuario di rientrare in casa propria anche solo per recuperare i beni di prima necessità, da allora dunque si ha diritto o ad un alloggio sostitutivo o al contributo previsto dall’ordinanza del Capo della Protezione civile Nazionale per la Ricostruzione n.388 del 26 agosto 2016 e poi innalzato negli importi fino ad un massimo di 900 euro per nucleo familiare dalla recente ordinanza n. 408 del 15 novembre 2016.
Nello specifico:
“Il Contributo di Autonoma Sistemazione destinato alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto è elevato, a partire dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza, a un massimo di 900 euro mensili. In particolare, il contributo ammonta a 400 euro per i nuclei familiari composti da una sola unità, 500 euro per quelli composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità e 900 euro per quelli composti da cinque o più unità.
Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, o portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascuna persona, anche oltre il limite massimo dei 900 euro mensili previsti per famiglia, come già disposto dall’ordinanza 388/2016.
Le disposizioni relative al contributo di autonoma sistemazione si applicano anche agli studenti iscritti agli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017 presso Istituti universitari ed Istituti superiori di grado universitario che rilasciano titoli di studio aventi valore legale con sede nei comuni interessati dagli eventi sismici.
Saranno i Comuni, che effettuano l’istruttoria e gestiscono le attività correlate all’assegnazione dei contributi per l’autonoma sistemazione, a rideterminare i contributi secondo le nuove disposizioni, anche quelli in via di erogazione”.
Il problema postosi di recente circa la successiva conferma dello stato di inagibilità a mezzo della redazione della scheda Aedes non va a toccare quanto di spettanza per il periodo di cui sopra.
Il contributo, anche se non ancora erogato, spetta di diritto “alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto”.
Abitazione distrutta, anche parzialmente, oppure sgomberata, quindi con ordinanza appunto di “sgombero”.
Laddove invece la scheda Aedes riscontrasse un esito difforme dalla valutazione del sindaco, e dunque in caso di dichiarata agibilità dell’abitazione sia possibile per i proprietari o affittuari rientrarvi, si verificherà un contrasto tra i due provvedimenti riguardo ad oggi al quale non sussiste pacifica soluzione.
Deve prevalere cioè la scheda Aedes sulla precedente valutazione del tecnico comunale oppure il primo provvedimento rappresenta la base da cui la successiva valutazione non può comunque discostarsi come presupposto di partenza e da cui magari può variare solo in termini di grado di inagibilità?
A prescindere dall’esito circa tale disputa, in nessun caso potrà essere messo in discussione retroattivamente il diritto già acquisito di ricevere il contributo per l’autonoma sistemazione per il periodo di dichiarata inagibilità dell’abitazione.
Contributo che invece cesserà, ma solo successivamente, laddove vi sia un provvedimento che dichiari la definitiva agibilità dell’abitazione.
Dubitiamo invece che il problema si ponga per le c.d. zone rosse.
Se infatti anche una o qualche abitazione fosse dichiarata agibile, non sarebbe possibile tornare ad abitarvi prima che tutta la zona sia resa sicura attraverso la ricostruzione degli edifici inagibili.
E dunque, a nostro avviso, il contributo di autonoma sistemazione in questo caso spetta anche nel caso in cui la propria abitazione sia agibile.
La ratio infatti alla base del contributo è quella di permettere a chi non può più abitare nella propria casa di sistemarsi altrove, sia nel caso di dichiarata inagibilità, sia in caso di pericolosità di tutta l’area su cui insiste l’abitazione, eventualmente anche agibile.
Ovviamente sarebbe auspicabile una nota di chiarimento in merito da parte delle autorità competenti al fine di fugare ogni dubbio.
Springer Nature renderà disponibili integralmente le proprie risorse digitali all’Università di Camerino, colpita dai terremoti di agosto e ottobre.Unicam potrà così potranno accedere, oltre alle riviste cui è già abbonata, a tutte le testate Springer Nature fino alla fine di luglio 2017. Potranno inoltre beneficiare dell’estensione dell’accesso tutti i ricercatori, il corpo docente e gli studenti dell’Ateneo. “Non siamo minimamente in grado di immaginare – ha dichiarato Dagmar Laging, Vice Presidente di Springer Nature – il livello di devastazione causato dai recenti terremoti, le difficoltà che le comunità colpite stanno affrontando e i disagi che dovranno subire per molto tempo. Desideriamo pertanto offrire il nostro supporto a queste istituzioni nella difficile fase di ricostruzione, augurandoci di poter alleviare almeno in parte il disagio del momento e facilitando l’accesso online da remoto al personale universitario e agli studenti.”Il team italiano di Springer Nature in Italia contatterà l'università per ulteriori chiarimenti e sta valutando la possibilità di coinvolgere nell’iniziativa anche altre istituzioni che lavorano alla ricostruzione e che operano in quei territori.Springer Nature offrirà lo stesso beneficio anche all’Università di Macerata.Springer Nature è uno dei maggiori editori mondiali nel campo della ricerca, dell’istruzione e dei settori professionali; comprende una serie di marchi rinomati e affidabili che offrono contenuti di qualità attraverso un’ampia gamma di prodotti e servizi innovativi. Springer Nature è il più grande editore di libri accademici a livello globale, pubblica le più influenti riveste al mondo ed è all’avanguardia nel campo dell’open research. La società conta quasi 13.000 collaboratori in oltre 50 Paesi. Springer Nature è stata costituita nel 2015 attraverso la fusione del Gruppo Nature Publishing, Palgrave Macmillan, Macmillan Education e Springer Science+Business Media.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Italia Nostra Onlus:Tutelare i beni culturali significa difendere le comunità che li producono, li sviluppano, li vivono. Mai come oggi, con una crisi sismica devastante come questa ancora in corso dal 24 agosto scorso, possiamo comprendere l’importanza di questa affermazione e l’impellente necessità di metterla al centro delle nostre azioni, sia come singoli individui, sia come collettività di appartenenza.Le immagini che arrivano dai territori, ma anche le testimonianze dei nostri volontari che singolarmente stanno partecipando a vario titolo nella gestione dell’emergenza, raccontano di interi centri montani svuotati, avvolti in un silenzio innaturale con i loro abitanti sfollati nelle località delle coste. La vita, in questi centri, si è praticamente fermata dopo la scossa dello scorso 30 ottobre e, perché riparta, c’è bisogno di risorse, scelte ed interventi importanti.È doveroso ribadirlo nel caso che a qualcuno sia sfuggito: quella del 30 ottobre è stata la scossa più forte rilevata in Italia dal 1980. In Irpinia una scossa di 6,5 di intensità provocò quella tragedia che molti di noi ancora ricordano. È doveroso perché dobbiamo convincerci a compiere un atto che non siamo abituati a fare, per la nostra fierezza, per la nostra autonomia, per il nostro orgoglio. Dobbiamo avere la forza ed il coraggio di chiedere aiuto, soprattutto per quando le telecamere si spegneranno e le nostre problematiche non troveranno più un’adeguata rappresentazione. Sono tutti giusti e più che condivisibili i vari appelli all’unità, alla fiducia sulle nostre capacità quando ci comportiamo come comunità, lanciati dai nostri intellettuali. Li sottoscriviamo tutti. È anche vero, però, che per invertire la situazione odierna a cui siamo obbligati da un terremoto di intensità 6.5 serve un’energia di pari potenza e di segno opposto, una quantità di energia che non può essere prodotta da una singola comunità, anche se coesa e particolarmente solidale come la nostra. Con le nostre forze, tra lacrime e sudore, si riuscirà forse a salvare le realtà maggiormente estese territorialmente, come Tolentino o San Severino, ma le comunità più piccole e per questo più delicate, come quelle, ad esempio, di Ussita, Visso, Castel Sant’Angelo, o anche Camerino, Matelica, Castelraimondo, avranno bisogno di poter contare sul sostegno e sulla solidarietà più ampia possibile.Stiamo assistendo ai notevoli sforzi messi in atto dalla Protezione Civile. Grandi i risultati raggiunti ed i numeri delle persone messe in sicurezza. È oramai opportuno, però, iniziare a ragionare sull’uscita dall’emergenza, sulle possibili strategie e sui possibili interventi da attuare per arrivare ad un nuovo inizio della vita nei nostri territori montani. Chi scrive non ha la pretesa né la possibilità di indicare la strada giusta e ci limitiamo quindi a provare a dare degli input per avviare una discussione ragionata e ragionevole.Un primo input può esser dato sulla fiscalità, un tema oggi molto di moda. Nel recente decreto di parla di sospensione dei pagamenti delle tasse per gli abitanti dei territori colpiti dal sisma. Sospensione di un pagamento significa rimandare quel pagamento, per un certo periodo. Pensiamo ci voglia qualcosa in più. Ad esempio, a seguito degli ultimi due terremoti che abbiamo avuto in Italia, a L’Aquila nel 2009 e in Emilia nel 2012, in quei territori sono state istituite le cosiddette Zone Franche Urbane (ZFU), aree con una fiscalità agevolata in cui potrebbero insediarsi anche aziende di nuova costituzione e portare, così, nuovi posti di lavoro. La proposta avrebbe un maggior respiro rispetto alla semplice sospensione dei pagamenti: in tal modo si aiuterebbero le imprese attualmente presenti sul territorio, creando al contempo la possibilità di insediamento di nuove attività imprenditoriali.Oltre agli incentivi fiscali bisogna però prevedere uno stanziamento importante di fondi per la ricostruzione delle case. Per il sisma Marche – Umbria del 1997 furono stanziati oltre 11 miliardi di euro che, attualizzati, diventano più di tredici (tratto da uno studio del consiglio nazionale degli ingegneri su dati provenienti dalla camera dei deputati), molto di più dei 4,5 miliardi in tre anni previsti dal governo Renzi.Il presidente del consiglio, nei giorni immediatamente successivi alle crisi sismiche, ci rassicurò dicendoci che non saremmo rimasti da soli: speriamo che questo auspicio venga fatto proprio dall’amministrazione della regione Marche. La politica regionale, purtroppo, ma è sotto gli occhi di tutti, ha abbandonato a loro stessi i territori montani oramai da decenni. I servizi pubblici (dalla sanità al trasporto pubblico, per arrivare fino alla scuola), hanno subito una progressiva diminuzione di finanziamenti e oggi, chi volesse curarsi o, anche, avviare una nuova attività non può che trasferirsi verso la costa.Ce ne rendiamo conto. Fare un’inversione a U e cambiare radicalmente le politiche finora attuate per l’entroterra è un’operazione particolarmente complessa. Ma la questione da affrontare va ben oltre la semplice ricostruzione, la posta in gioco è ben più alta: la scomparsa, o meno, di intere comunità e, con essa, l’indebolimento del patrimonio culturale italiano, caratterizzato proprio dal susseguirsi di molteplici particolarità di valore. La posta in gioco è alta ed è necessario compiere scelte forti. Le nostre comunità quella scelta l’hanno fatta, ed è quella naturale, per il mantenimento della ricchezza di quel patrimonio culturale, di cui tutti riconosciamo l’alto valore identitario, ma che ora ha la forte necessità di essere sostenuto. Ecco: le comunità del nostro entroterra ed il suo patrimonio culturale hanno un forte bisogno dell’aiuto da parte di tutti, anche e soprattutto della nostra politica, da quella regionale a quella nazionale. Speriamo che, quanto prima, le tante promesse si tramutino in atti reali.
Giovedì 24 novembre è stato un giorno molto importante per la città di Camerino, quando finalmente tutti i suoi alunni sono ritornati tra i banchi di scuola. All’Ipsia “G. Ercoli” nessuno è mancato all’appello, nonostante lo sforzo fisico e psicologico richiesto loro, gli studenti hanno voluto riabbracciare i compagni, i professori e la loro scuola.Per tutti coloro che hanno frequentato questo Istituto, o vi hanno lavorato, è ben nota la peculiarità che contraddistingue questa scuola: è una grande famiglia e come tutte le vere famiglie, nei momenti di difficoltà ci si stringe e ci si fa coraggio; questo è successo al “G. Ercoli” in questo periodo così difficile che molti comuni dell’entroterra maceratese stanno vivendo.Non c’è stato giorno in cui il direttore, prof. Claudio Falistocco, non abbia tenuto contatti con ogni ragazzo, cercando di supportarli e aiutarli, anche con una semplice parola, per poi avvisare tutti i docenti, ansiosi di avere loro notizie. Si sa quanto l’età di questi giovani sia delicata e quanto il terremoto abbia messo alla prova la stabilità di chiunque, ma la volontà di tornare in questa terra che in un attimo si è portata via tutto è stata più forte, e allora merito al coraggio di questi ragazzi.Il giorno della riapertura ad attenderli c’erano tutti i loro docenti, anche quelli non in servizio, perché così funziona una grande famiglia, c’era l’instancabile direttore, c’era il vice-preside, prof. Matteo Calafiore e c’era il Dirigente Scolastico, prof. Francesco Mezzanotte, un punto di riferimento costante per tutta questa comunità scolastica. “Ricominciamo”, con questo verbo il Dirigente ha iniziato il discorso di apertura, “ricominciamo insieme”, per sentirsi meno soli, per affrontare la paura insieme, perché condividere significa donare un po’ di se stessi agli altri, soprattutto in momenti così tragici. “Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza”, questa frase dello scrittore latino Seneca riassume la sostanza del messaggio che il prof. Mezzanotte ha voluto infondere agli studenti che lo ascoltavano attenti e fiduciosi. La parola è poi passata al prof. ing. Calafiore, che in qualità di Responsabile della Sicurezza, ha ricordato tutte le norme a cui bisogna attenersi e ha poi invitato i presenti ad una simulazione di evacuazione. Infine, è stata la volta del prof. Falistocco, che ha voluto ringraziare il Dirigente e tutti gli insegnanti, ma soprattutto loro, i ragazzi, e lo ha fatto con gli occhi pieni di commozione, perché per loro il “prof. Claudio” è un padre, li ama, li educa e a volte li rimprovera proprio come farebbe un genitore. Ecco la forza di questa scuola, troppo spesso bistrattata o snobbata ingiustamente, è l’eredita che il prof. Gilberto Ercoli ha lasciato, un’incondizionata passione per l’insegnamento, con l’obiettivo di crescere futuri uomini e donne fieri delle loro origini, del mestiere che hanno imparato e degni di essere definiti tali.
Rinviata a domani l'ispezione cadaverica sui corpi di Noemi Avicolli, studentessa 19enne di Unicam, e Lucia Pietrangelo, nonna e nipote decedute a seguito dell'incidente stradale avvenuto sabato sera sulla A1, nei pressi di Arezzo, mentre rientravano da Milano a Isernia (qui).Il medico legale, incaricato dalla Procura aretina, ha dovuto rinviare, per altri impegni professionali, l'esame fissato per oggi e necessario prima del nulla osta ai funerali. Rinviato anche l'intervento chirurgico agli arti per Giovanni Avicolli, il giornalista, figlio e padre delle vittime, ricoverato al San Donato di Arezzo dopo l'incidente. Il 56enne guidava l'auto su cui viaggiava anche suo fratello minore che è stato dimesso. La famiglia Avicolli era andata a Milano per partecipare alla laurea di Matteo, fratello maggiore di Noemi. (Ansa)
Agevolazioni tariffarie per le utenze ricadenti nei comuni colpiti dal sisma. E’ quanto l’Aato 3 Macerata chiede all’ AEEGSI (Autorità per l’energia Elettrica, il gas ed il sistema idrico), dopo il violento terremoto che ha profondamente colpito molti comuni maceratesi, soprattutto con riferimento ai comuni montani e pedemontani.Un ulteriore aiuto concreto, dunque, dopo la sospensione delle bollette di luce, gas e acqua emesse a partire dal 26 ottobre 2016 per tutte le utenze che si trovano nei comuni danneggiati dal sisma.Nel cratere sismico, infatti, ben 32 comuni sui 48 totali che appartengono all’ATO 3 di Macerata: Acquacanina, Apiro, Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Corridonia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Macerata, Montecavallo, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita,Visso.“E’ indubbio - spiega Francesco Fiordomo Presidente dell’Aato 3 Macerata - che il sisma abbia provocato un impoverimento del tessuto produttivo locale con conseguente compromissione delle fonti di reddito primarie e, solo grazie ad un efficace meccanismo di agevolazioni tariffarie, da estendere per un congruo periodo temporale, sarà possibile diminuire le ripercussioni negative dovute agli eventi sismici sui bilanci delle famiglie”.L’Ente, dopo una lettera inviata all’ AEEGSI, andrà in missione a Milano per incontrare i responsabili dell’autorità ed ottenere un importante risultato per tutta la comunità maceratese.L’AEEGSI (Delibera n. 618/2016), infatti, a seguito degli eventi sismici del 26 e 30 di ottobre del 2016 che hanno colpito tutto il maceratese, ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica, gas e quelle relative al servizio idrico integrato.“Mi preme ringraziare tecnici e operai – dice il Presidente dell’AAto 3 Francesco Fiordomo – che in questi giorni drammatici stanno lavorando incessantemente per garantire il servizio idrico. Le aziende di gestione operanti nel territorio montano (ASSEM di San Severino Marche e ASSM di Tolentino), in stretto coordinamento con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la Protezione Civile si sono prontamente attivate per garantire un adeguato livello dei servizi idrici, non solo nei comuni direttamente gestiti ma in tutte le realtà duramente colpite dal terremoto”.
Anche nella Silicon Valley riconoscono la qualità e l’eccellenza della ricerca Unicam.E’ giunta in questi giorni in Ateneo la conferma dell’ottenimento di un importante finanziamento per un progetto di ricerca nell’ambito della Fisica coordinato dal Prof. Stefano Mancini, docente della sezione di Fisica di Unicam.Il progetto di ricerca “Quantum Observers in a Relativistic World”, realizzato dal prof. Mancini in collaborazione con l’Università di Vienna e l’Università di York, ha ottenuto un finanziamento di 84 mila dollari (circa 80 mila euro) da parte del programma Physics of the Observer del Foundational Questions Institute (FQXi), che ha selezionato progetti da tutto il mondo ed assegnato i finanziamenti provenienti da un fondo messo a disposizione dalla Silicon Valley Community Foundation.Obiettivo del Foundational Questions Institute è infatti quello di supportare e diffondere le ricerche relative alla fisica di base, con particolare attenzione a progetti innovativi fondamentali per una profonda comprensione della realtà, ma che difficilmente potrebbero accedere alle più comuni forme di finanziamento, perché risultano essere troppo visionari e senza immediate applicazioni concrete.Il lavoro di ricerca guidato da Unicam affronterà questioni del tipo: Qual è, in linea di principio, la massima informazione che possiamo estrarre da eventi cosmologici? Possiamo arrivare a conoscere le origini dell’Universo o le leggi fisiche stesse ce lo impediscono?Il prof. Mancini si occupa da tempo, con eccellenti risultati, di ricerca nel settore della fisica teorica quantistica ed è presente nella speciale classifica dei “Top Italian Scientists” (www.topitalianscientists.org) stilata dall’associazione Via-Academy, associazione che elenca i migliori ricercatori italiani nel mondo.
Sconcerto e cordoglio nell'ambiente universitario di Camerino per l'improvvisa e tragica scomparsa di Noemi Avicolli, studentessa diciannovenne di Unicam originaria del Molise morta in un tragico incidente stradale dove ha perso la vita anche la nonna Lucia Pietrangelo di 81 anni.Il tragico incidente si è verificato in Toscana in autostrada, all'altezza dell'area di servizio di Lucignano ovest, sulla corsia sud: coinvolta l'auto a bordo della quale si trovavano Noemi e i suoi familiari e un autotreno. Fatale probabilmente la nebbia.La famiglia Avicolli aveva appena festeggiato a Milano la laurea del fratello di Noemi: in macchina c'erano, oltre alla 19enne, anche la nonna e il papà Giovanni Avicolli, giornalista che lavora al Consiglio Europeo di Bruxelles. Mentre stavano facendo ritorno a casa, sulla A1 il tragico schianto.Anche l'Associazione IoNonCrollo si stringe nel dolore per l'improvvisa scomparsa di Noemi "che sin da subito si è unita a noi e ci è rimasta affianco in questo momento, e della nonna Lucia. Lo stesso vogliamo fare noi con i loro cari, basiti e profondamente addolorati per questa notizia terribile".
L'Accademia Italiana del Clarinetto e l'Istituto Musicale N.Biondi che insieme significano Palazzo della Musica di Camerino ripartono con la loro musica. Dopo i recenti eventi sismici e con il Palazzo della Musica in piena zona rossa le due realtà musicali camerti vogliono dare un importante segnale alla propria città: loro ci sono e riprendono la loro attività nella città ducale. Domenica 27 novembre alle ore 17 presso il Borgo Colle Ridente (Località Montagnano) terranno un concerto per chi vorrà ascoltare della buona musica e passare un'oretta in serenità. Interverranno Marsida Koni e Chiara Ercoli al pianoforte, Vincenzo Correnti e Piero Vincenti al clarinetto, Andrea Passini al contrabbasso e Giacomo Correnti alla batteria. Ingresso gratuito.