“Secondo qualcuno l'INGV la abbasserebbe (chissà poi a che pro), e lo avrebbe fatto anche dopo il terremoto di giovedì scorso nella zona di Spoleto. L'origine di questo sospetto è difficile da rintracciare, ma il meccanismo con cui accade è sempre lo stesso: si vanno a cercare le notizie in rete subito dopo l'evento e si trovano le prime stime di magnitudo pubblicate da enti nazionali o internazionali con dati provvisori e incerti. Anche nel caso dell'evento di giovedì sono uscite varie stime, qualcuna più alta e qualcuna più bassa, come mostrato in figura (dal sito dell'EMSC)”.
Così sbotta il sismologo Alessandro Amato in un post sulla sua pagina facebook in merito alle ricorrenti polemiche sul metodo di calcolo della magnitudo dei terremoti.
“Ma, poiché la magnitudo Richter si deve calcolare (per definizione dello stesso Charles Richter) su sismometri posti a distanze minori di 600 km, per un terremoto in centro Italia quasi tutti i dati utili sono quelli della Rete Sismica Nazionale INGV. Perciò ognuna di quelle stime degli austriaci, dei tedeschi, dei francesi (che si incazzano, cit.) si basa su una combinazione di dati INGV e qualche altro dato al di là delle Alpi. Non essendo nessuno di questi Enti transalpini responsabili per quanto si fa e si discute in Italia, a loro non importa molto di fare un po' di confusione. O meglio, immaginano forse che tutti capiscano che una stima come la magnitudo si può fare con varie tecniche e varie combinazioni di dati e quindi mostrare valori differenti tra Enti, o variazioni nel tempo dello stesso parametro all'aggiunta di nuovi dati, sia perfettamente normale. Non conoscono evidentemente l'atteggiamento di molti nostri connazionali”.
E termina in modo più che esplicito:
“In conclusione, nella seconda figura vi mostro come è stata calcolata nella sala sismica INGV la magnitudo Richter del terremoto dell'area spoletina. La ML è determinata a partire da ben 256 dati! (si intende valori della massima ampiezza su ogni sismogramma a una determinata frequenza). La distribuzione è da manuale di statistica: la mediana viene 3.85 (arrotondato a 3.9) ma vedete anche come ci siano valori anche notevolmente distanti dal valore medio, a causa delle caratteristiche con cui si propagano le onde nelle varie direzioni e attraversando rocce diverse. Per questo motivo è meglio fare i conti con più dati possibili e dopo che ogni terremoto è stato rivisto dai turnisti sismologi.
Preferiamo aspettare qualche minuto in più e dare una stima robusta piuttosto che sparare i primi numeri e rettificarli poco dopo”.
Questa in sintesi la filosofia degli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Grazie Alessandro della chiarezza!
La rabbia di Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, passa anche da Facebook. Le lungaggini burocratiche e le risposte che tardano ad arrivare al centro della polemica del sindaco.
"Camerino - si legge nel suo post - non può più permettersi di fare i conti con quelli che vanno piano. L'ultima vittima delle lungaggini è la nostra chiesa di Santa Maria in Via, per la quale solo alle diciotto di ieri sera è arrivata la lettera di presa in carico da parte della Sovrintendenza. Ieri, dopo che una ulteriore porzione della chiesa è caduta. Ripeto che non è un problema di persone, ma quegli enti, quelle istituzioni, che non vogliono accettare la prescrizione della tempestività mancano di rispetto a una città intera e alla sua gente, ad una storia millenaria e a un territorio che si è rimboccato le maniche, che ha fatto da solo, che ha contenuto in solitaria le sue emorragie, ma che oggi è allo stremo.Non può un ente dirmi a parole, per mesi, che determinati interventi sono di sua competenza, mettendo l'amministrazione in condizione di non fare da sola e contestualmente lasciar passare giorni e giorni. Salvo poi farmi arrivare una lettera, dopo un sollecito scritto, in cui mi si dicono non progetti tempi e termini precisi, ma semplicemente che "si è in procinto di attivare i lavori necessari" e che nello stesso giorno è stato nominato il responsabile. Quanto tempo ancora passerá, non solo per Santa Maria in Via ma anche per tutti quei nostri beni che rischiano di diventare macerie?"
Il liceo musicale “Nelio Biondi” di Camerino, intitolato al musicista camerinese suo fondatore, inizia la propria attività nel 1976 come scuola di canto e pianoforte, inserendo poi l’insegnamento di qualche strumento a fiato.
Dopo la scomparsa del maestro Biondi, viene costituita legalmente l’associazione “Liceo musicale”(oggi Istituto Musicale), grazie al maestro Vincenzo Correnti, al prof.don Mario Scuppa e ad alcuni appassionati di musica.
Prende il via così una regolare attività didattica e artistica.
Tanti giovani della città e del terriotrio hanno così la possibilità di avvicinarsi allo studio della musica sia a livello amatoriale che professionale.
Numerosi allievi sostengono, con ottimi risultati, esami complementari e di diploma presso i Conservatori di musica e oggi sono affermati professionisti e docenti anche all'interno dello stesso istituto.
La scuola inoltre permette di essere un vivaio importantissimo per la gloriosa Banda Città di Camerino fondata nel 1880 e che dal 1982 diretta dal M° Vincenzo Correnti è diventata un fiore all'occhiello non solo della città, riscuotendo importanti riconoscimenti anche all'estero e collaborando grazie al Camerino Festival Music con grandissimi artisti di fama internazionale. Non possiamo dimenticare l'ultimo oncerto in ordine temporaneo con Nello Salza, la tromba oscar del cinema italiano nela prestigiosa cornice del Teatro Marchetti.
Dal 1994 l'istituto musicale organizza, ogni anno, un concorso per giovani musicisti, uno stage estivo di perfezionamento e master class con importanti musicisti.
Collabora con associazioni camerti, con Italian Clarinet University e L'accademia Italiana del Clarinetto.
Nel Novembre 2010 è stato firmato il Protocollo d’intesa con gli Istituti d’Istruzione superiore della città.
Inoltre l' Istituto Musicale "Nelio Biondi" è convenzionato con il Conservatorio Statale di Musica "G.B.Pergolesi" di Fermo.
Da Gennaio 2015 è sorta la nuova associazione (ADESSO MUSICA) che gestisce l'istituto Musicale e la Banda Musicale Città di Camerino,presieduta da Gilberto Spurio e diretta artisticamente dal M° Vincenzo Correnti.
Purtroppo il terremoto del 26 ottobre ha reso inagibile la sede e messo in ginocchio questa realtà camerte, che prima del terremoto aveva sede nel Palazzo della Musica, un importante palazzo storico del 1600 di proprietà comunale posto nel centro storico e riconsegnato alla città e al territorio nell'aprile 2015 dopo il terremoto del 1997.
C'è urgente bisogno di ripartire e costruire una nuova struttura idonea per riprendere regolarmente tutta l'attività didattica, artisti e di ricerca musicale.
Ci sono allievi iscritti ai corsi pre accademici che devono prepararsi a sostenere gli esami in conservatorio e hanno bisogno di regolarità nello studio e spazi dove provare come lo è per la Banda/Orchestra di fiati.( Il concerto del 26 Dicembre è stato preparato solo due ore prima dell'inizio per impossibilità di avere spazi idonei)
L’associazione Adesso Musica che promuove l’Istituto Musicale Nelio Biondi e la Banda Città di Camerino ha avviato una raccolta fondi sostenuta dall'Amministrazione Comunale di Camerino la quale ha già individuato e assegnato l'area, per la realizzazione della nuova scuola di musica.
E' un progetto in avanzato stato di realizzazione che permetterebbe a breve un ritorno alla normalità dei nostri ragazzi, una struttura di 400 mq con aule ,sala prove, servizi, ecc.
COORDINATE BANCARIE PER DONAZIONI
ADESSO MUSICA - Ass.Musica Sez. Istituto Musicale N. Biondi
Codice Iban : IT 71 Q 08456 68830 000020155054
Banca dei Sibillini - Filiale di Camerino.
CAUSALE: Donazione libera Emergenza Terremoto
Con DDPF n. 1/IRE del 20/01/2017 è stata approvata la graduatoria finale del Bando POR MARCHE FESR 2014-2020 - ASSE 1 – OS 3 – AZIONE 3.1 “Promuovere soluzioni innovative per affrontare le sfide delle comunità locali nell’ambito della salute e benessere attraverso progetti collaborativi di ricerca e sperimentazione tra imprese e strutture pubbliche/private che erogano servizi ai cittadini”.
Tra gli 8 progetti finanziati c’è anche Probiosenior, classificatosi 1° nell’ambito tematico “Nutraceutica e Alimenti Funzionali”, rappresentato dall’azienda capofila Synbiotec Srl, storico spin-off dell’Università di Camerino, oggi PMI innovativa, che dirige una cordata costituita da aziende del settore agro-alimentare (Caseificio Val D’Apsa snc di Urbino, Pittalis Srl di Ostra, Synbiofood Srl di Civitanova Marche, Torrone Camerinese Casa Francucci snc di Camerino), del settore tecnologico-informatico (Fidoka Srl di Ripe San Ginesio, IT Innovative Technology Srl di Camerino), dell’ambito sociale (COOSS Marche onlus Soc. Coop P.A. di Ancona) nonché soggetti sperimentatori sia pubblici che privati (Unione Montana delle Alte Valli del Potenza e dell’ Esino, Unione Montana dei Monti Azzurri, Unione Montana Marca di Camerino e Labor Spa di Jesi). Partner strategici della ricerca scientifica sono l’Università di Camerino e l’Università di Firenze.
Obiettivo del progetto è sviluppare e sperimentare un set di nuovi alimenti funzionali e nutraceutici contenenti probiotici, distribuiti in modo capillare e monitorato, in grado di migliorare parametri correlati con il processo di invecchiamento.
Per la Synbiotec, che ha seguito tutte le fasi di organizzazione del partenariato e di progettazione scientifica, si tratta di un piano molto ambizioso e di ampia portata. Lo stesso propone, infatti, innovazioni che mirano da una parte ad aumentare la specializzazione produttiva delle imprese marchigiane, e dall’altra a proporre reti di servizi per la cura e il benessere della popolazione del territorio, con particolare riferimento agli anziani.
Il progetto, della durata di 3 anni, ha ottenuto un contributo di circa 2.000.000,00 di euro e prevede una fase di sperimentazione presso alcuni Ambiti Territoriali Sociali e Case di Cura del territorio. Si tratta quindi di una sfida e di un contributo estremamente importanti per la ripresa della nostra Regione dopo gli ultimi eventi sismici che l’hanno colpita e le relative conseguenze, una risposta positiva con la voglia e la determinazione per ricominciare che da sempre ci contraddistingue: Il Futuro non crolla!
“Una vera eccellenza imprenditoriale in una delle zone che ha bisogno di messaggi positivi. Grazie per l'impegno e la passione che ci mettete”. Così Luca Ceriscioli, Presidente della Giunta regionale, ha definito “La Pasta di Camerino” al termine della visita in azienda ospite di Gaetano e Federico Maccari. Alla presenza anche del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui e del Magnifico Rettore dell'Università Flavio Corradini, il presidente ha voluto vedere da vicino l'azienda e la linea di produzione, assaggiando anche il prodotto.
“Siamo particolarmente lieti della visita del governatore Ceriscioli – ha detto il fondatore Gaetano Maccari – perché il nostro territorio ha bisogno della presenza delle istituzioni. Noi stiamo facendo il massimo per proseguire l'attività e prima dell'estate contiamo di inaugurare il nuovo stabilimento di 4.000 mq per il quale assumeremo almeno altre 20 persone”.
“Al presidente Ceriscioli – ha aggiunto Federico Maccari – abbiamo mostrato la passione per la produzione della pasta che mio padre ha trasmesso a me e che, insieme a tutti i nostri dipendenti, mettiamo nella realizzazione dei nostri prodotti. Qui abbiamo le nostre radici e qui vogliamo continuare a vivere e lavorare”. “Il mercato della pasta dell'uovo perde quote di mercato – ha concluso - ma noi continuiamo a crescere ed infatti abbiamo chiuso il 2016 con le vendite in crescita del 16% ed un fatturato di 16,5 milioni di euro.
L'azienda:
Entroterra Spa è la principale azienda privata del territorio di Camerino e produce pasta all'uovo con il marchio “La Pasta di Camerino”. Con 16 milioni di euro di fatturato, 250 quintali di pasta all'uovo prodotta ogni giorno, il 20% della quale è esportata sul mercato di Germania ed Usa, e 50 dipendenti, per la maggior parte donne, ha già vissuto il dramma del sisma del 1997.
Anche il portiere della Juventus e della Nazionale è vicino alle zone terremotate. Gianluigi Buffon ha fatto recapitare al rettore Flavio Corradini la maglia, dove ha scritto con un pennarello "A Unicam: i vincenti non mollano mai", seguito dal suo autografo.
Un gesto di vicinanza che il Rettore non ha mancato di rendere pubblico, postando le foto della maglia sul suo profilo Facebook.
Nella tarda serata di ieri è stato promulgato dal Presidente della Repubblica il nuovo decreto legge sulla ricostruzione post sisma nel suo testo definitivo, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 febbraio 2017 e rubricato “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”.
Il provvedimento, di cui sono stati indicati gli elementi centrali in nostro un articolo lo stesso 2 febbraio 2017, nello specifico modifica la legge 229/2016 di conversione del decreto 189/2016 introducendo diverse novità tra le quali:
in primis “l’immediata effettuazione di un piano finalizzato a dotare i Comuni della microzonazione sismica di III livello e prevedendo l’affidamento degli incarichi da parte dei Comuni ad esperti di comprovata esperienza in materia iscritti nell’Elenco speciale”.
Ricordiamo al riguardo che la microzonazione sismica consiste in studi attraverso i quali è possibile individuare e caratterizzare le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale e le zone soggette a instabilità, quali frane, rotture della superficie per faglie e liquefazioni dinamiche del terreno. Gli studi di Microzonazione Sismica hanno come obiettivo quello di razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie, fornendo informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione per l’em Lo studio di Microzonazione Sismica è uno strumento conoscitivo dalle diverse potenzialità, che ha costi differenti in funzione del livello di approfondimento che si vuole raggiungere:
- il livello 1 è un livello propedeutico ai veri e propri studi di MS, in quanto consiste in una raccolta di dati preesistenti, elaborati per suddividere il territorio in microzone qualitativamente omogenee
- il livello 2 introduce l’elemento quantitativo associato alle zone omogenee, utilizzando ulteriori e mirate indagini, ove necessarie, e definisce una vera carta di MS
- il livello 3 restituisce una carta di MS con approfondimenti su tematiche o aree particolari.
Venendo poi alle altre novità principali previste nel decreto, riguardo alla compilazione delle schede Aedes viene eliminato (articolo 12) il limite di assunzione degli incarichi (30) né rilevano i criteri per evitare la concentrazione di incarichi in capo alla stessa persona.
Il provvedimento prevede poi in materia di opere di urbanizzazione, ai fini di velocizzare il tutto, un’anticipazione fino al 30% dell’importo per la loro realizzazione.
Per quanto riguarda gli appalti per la realizzazione delle opere di urbanizzazione, delle strutture abitative d’emergenza, dei moduli provvisori per attività economiche e rurali, le Regioni colpite dal sisma vengono individuate a tali fini Stazioni appaltanti e le stesse provvedono a sorteggiare all’interno dell’Anagrafe antimafia cinque operatori economici tra i quali poi procedere all’aggiudicazione delle opere in base al criterio del prezzo più basso.
L’articolo 4 invece fissa al 31 luglio 2017 il termine ultimo per presentare la documentazione relativa alla domanda di richiesta dei contributi.
In materia di rifiuti si stabilisce che i Presidenti delle Regioni entro il 1 marzo 2017 il piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti derivanti dalla ricostruzione.
L’articolo 13 prevede la possibilità per i Comuni di acquisire all’edilizia pubblica degli immobili disponibili da destinare a chi ha casa nella zona rossa oppure dichiarata inagibile con esito E o F.
Sono previste poi misure a sostegno delle fasce deboli della popolazione – nel limite di 41 milioni di euro per l’anno 2017 - in base agli indicatori ISEE (reddito non superiore a 6000 euro) e dunque forse troppo bassi, nonché esenzioni fiscali per le aziende residenti nei territori colpiti dal sisma, in una sorta di zona franca fiscale limitata però in quanto esclude le aziende non residenti ma con l’intenzione di investire nelle aree terremotate e che di conseguenza andrebbero premiate con le medesime esenzioni.
Specifiche misure economiche sono previste inoltre (articolo 14) per il sostegno alle aziende agricole, agroalimentari e zootecniche.
Infine è previsto il potenziamento del personale tecnico ed amministrativo per le amministrazioni pubbliche sia comunali che regionali, anche tra esperti di livello universitario, oltreché un aumento dell’organico a disposizione del Commissario Straordinario e vengono stanziate delle risorse economiche a favore del Dipartimento di Protezione civile.
Finalmente una buona notizia per le piccole imprese dell’ambito camerte: riapre infatti l’ufficio territoriale di Confartigianato a Camerino in via Le Mosse, chiuso per inagibilità dello stabile a seguito del terremoto del 26 e 30 ottobre.
In appena tre mesi sono stati eseguiti tutti quei lavori necessari al fine di rendere nuovamente perfettamente agibile e sicuro lo stabile che ospita gli uffici di Confartigianato: finalmente da oggi le tante imprese servite ed assistite dalla più grande associazione di categoria della provincia hanno nuovamente un punto di riferimento certo ed accessibile.
In questi tre mesi di chiusura degli uffici le imprese non sono state comunque abbandonate a se stesse: il personale si è prodigato oltre ogni limite raggiungendo le aziende al proprio domicilio o ritrovandosi in punti strategici ed ancora vitali del paese (bar, piazze, circoli) per le incombenze di routine e, grazie all’impegno di tutta la struttura provinciale, sono anche stati organizzati incontri con la popolazione e le imprese per sostenerle, per supportarle e per renderle edotte circa le opportunità derivanti dai decreti governativi sul sisma e dalle conseguenti ordinanze del Commissario Straordinario.
Un territorio, quello camerte, in cui le piccole imprese del commercio, dell’artigianato e dei servizi costituiscono l’asse portante dell’economia! Sono infatti 747 le imprese totali esistenti nel solo territorio comunale: di queste il 26,51%, pari a 198, sono imprese artigiane; l’imprenditoria femminile è rappresentata, a Camerino, da 171 imprenditrici, le imprese straniere sono il 5,22% del totale (39 imprese) mentre l’imprenditoria giovanile è costituita, al 31 dicembre 2016, da 64 imprese (l’8,57% del totale imprese). A ciò si aggiunga che nell’ambito camerte sono ben 222 i titolari di pensione che risultano associati all’Anap (l’associazione pensionati di Confartigianato): soggetti, questi ultimi, che seppur non più attivi professionalmente, vengono comunque quotidianamente assistiti da Confartigianato per tutti quegli adempimenti connessi alla persona quali tutele sociali, assistenziali, fiscali (Isee, Red, denunce dei Redditi, ecc.), tutele che sono spesso e volentieri estese a tutto il nucleo familiare. Numeri assai più consistenti se facciamo riferimento all’intero mandamento, comprendente, oltre Camerino, ben 18 Comuni tra i quali vi sono quelli maggiormente colpiti dal terremoto come Visso, Pieve Torina, Ussita, Castel Sant’Angelo sul Nera: sono infatti ben 3.466 le imprese totali ivi dislocate, delle quali 942 artigiane; sul mandamento registriamo inoltre la presenza di 212 imprese guidate da cittadini stranieri, di 309 imprese gestite da giovani imprenditori, di 869 imprese a conduzione femminile; sono infine ben 665 gli anziani e pensionati associati all’Anap.
Alla luce i tutto ciò, soprattutto in considerazione del fatto che ancora tante persone e tante imprese necessitano di assistenza e consulenza qualificata finalizzate al ripristino delle normali attività, alla ricostruzione, alla volontà di rimanere nel territorio, l’aver riaperto da parte i Confartigianato i propri uffici è senza dubbio un segnale forte all’intero territorio: tutti insieme per una pronta ed efficace ripresa!
Avvocato si trasferisce in camper dopo che il suo ufficio è crollato con il terremoto. L'idea di allestire lo studio legale nel furgone attrezzato del padre è di una professionista di Camerino (Macerata), Antonella Gamberoni, che ora studia le pratiche e riceve i suoi assistiti nel mezzo parcheggiato in via delle Mosse, a due passi dal Coc, il Centro operativo comunale.
"Condividevo uno studio molto bello con un collega nel centro storico della città, ma purtroppo ha subito danni pesanti ed è completamente inagibile, se non altro perché si trova in zona rossa", racconta l'avvocatessa, e quindi "non sapendo dove andare, data la scarsità dei locali agibili presenti nel territorio, mi sono ingegnata nel portare una stampante, un computer e alcuni documenti in questo camper che ho sistemato in un parcheggio privato''. La scelta è stata dettata ''anche dai prezzi insostenibili che vengono chiesti in questo momento per affittare un locale o una singola stanza'' (ANSA).
Sono stati i militari della Stazione di Matelica insieme ai colleghi del Battaglione Veneto, in supporto nelle aree del cratere per i servizi antisciacallaggio, a scoprire un appartamento a piano terra nel centro di Matelica usato da un gruppetto di giovanissimi per consumare erba al riparo del freddo invernale.
Qui i Carabinieri sono entrati in azione ieri sera trovando all’interno quattro ragazzi, tutti minorenni. L’odore di erba non ha poi lasciato dubbi agli investigatori hanno quindi proceduto al controllo dei giovani e dei locali in loro uso e di proprietà della famiglia di uno di loro. L’operazione è maturata nell’ambito dei controlli antisicacallaggio, quotidianamente predisposti ed attuati ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Camerino, coordinati dal Capitano Vincenzo Orlando, insieme ai colleghi dei Battaglioni Mobili giunti i supporto alle aree terremotate proprio per rendere maggiormente incisivo il particolare servizio. I militari, in particolare, nell’ambito dell’attività preventiva antisciacallaggio a favore di complessi abitativi ricadenti nella zona di Matelica, hanno notato il movimento di alcuni giovanissimi che si spostavano all’interno di un giardino annesso ad un’abitazione al piano terra di un palazzo ed accorsi per accertare i motivi della loro presenza venivano attratti da un forte odore di fumo speziato che proveniva dall’appartamento. E proprio li dentro che i carabinieri accertavano che il gruppo di giovanissimi aveva messo in piedi una specie di ‘fumeria’.
Indosso ad ognuno di essi sono state rinvenute decine di dosi di marjiuana, opportunamente incartate con del cellophan, mentre la successiva perquisizione dei locali permetteva di trovare altra marjuana, un bilancino di precisione elettronico e vario materiale per il confezionamento delle dosi. Complessivamente sono stati sequestrati 250 grammi di “erba” e pertanto a carico di D.G. e F.F, entrambi appena 16enni di Matelica, e di P.A. e P.V., entrambi 17enni di Cerreto d’Esi , è scattata la denuncia per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti con le aggravanti previste per il coinvolgimento di minorenni. L’attività antidroga costituisce da sempre uno degli obiettivi primari perseguiti dall’Arma di Camerino. L’obiettivo è quello di circoscrivere il più possibile il fenomeno in modo da ridurre al massimo i cosiddetti ‘reati satellite’ dello spaccio, ossia quei fatti criminosi, anche di piccola entità, che derivano dall’uso di sostanze stupefacenti.
Continua a crescere il gruppo di protezione civile specializzato nel recupero dei beni culturali in caso di emergenza. Ai 170 volontari della prima giornata di corso organizzata ad Osimo lo scorso novembre, si vanno ad aggiungere gli oltre 200 che ieri hanno preso parte al corso “Il recupero e la messa in sicurezza dei beni culturali. Le attività del volontariato specializzato” presso l’Auditorium Benedetto XIII a Camerino, per un totale di circa 500 volontari pronti ad operare in emergenza.
Rimozione dal luogo non più idoneo, primissimo intervento di restauro per tamponare eventuali danni, schedatura del bene, catalogazione corredata da foto, imballaggio e trasporto, sono i passaggi della catena del recupero delle opere d’arte che sono stati raccontati e spiegati con dimostrazioni pratiche ai partecipanti al corso, che hanno mostrato grande interesse e curiosità.
Da novembre infatti, mese in cui hanno avuto inizio i recuperi, hanno lavorato senza sosta con determinazione e competenza circa 252 “angeli dell'arte” - come più volte sono stati definiti i volontari - per un totale di oltre 2000 ore, mettendo in sicurezza, spolverando, imballando e catalogando tele, quadri, statue e una vasta gamma di tipologie di beni per un totale di 1632 opere recuperate nei comuni di Sarnano (MC), Visso (MC), Caldarola (MC), San Ginesio (MC), Gualdo (MC), Ascoli Piceno, Falerone (AP), Ussita (MC), Posta (RI), Mogliano (MC), Matelica (MC), Castelsantangelo sul Nera (MC).
Ma il lavoro di Legambiente non si è limitato a questo. Nel mese di dicembre, infatti, l’associazione ha presentato, in occasione della visita della Commissione Ambiente guidata da Ermete Realacci, “Oltre il Sisma”, la proposta per una gestione innovativa e una valorizzazione in loco delle opere d'arte delle zone colpite. Allontanare le opere dai propri territori significherebbe impoverire questi luoghi, già compromessi di una risorsa identitaria fondamentale. Salvaguardare il patrimonio culturale di una comunità per restituirlo, ad emergenza finita, alla fruizione dei cittadini rappresenta, infatti, uno dei modi per garantire risorse per una futura rinascita del territorio.
“Nell’area interessata dal sisma, il tessuto sociale ha subito uno strappo terribile, che si è aggravato anche a seguito delle avverse condizioni meteo di inizio anno - ha commentato Francesca Pulcini, Presidente di Legambiente Marche -. Se le opere vengono allontanate dai loro territori, un settore importante dell’economia rischia seriamente di essere azzerato e questo non possiamo permetterlo. Da tempo il nostro gruppo di protezione civile beni culturali è fermo mentre tante opere d’arte sono ancora sotto le macerie e la neve. Nonostante questo, si sta già pensando all’organizzazione di mostre, addirittura fuori dalle Marche, invece di concentrarsi e accelerare i tempi sul recupero. Abbiamo un gioiello di partecipazione e competenze che oggi conta 500 volontari e non capiamo perché non riusciamo a dare una mano, gratuitamente e con preparazione. Non riusciremo a parlare di turismo e di futuro dell’Appennino se non portiamo a termine le operazioni di recupero dei beni e, a maggior ragione, se portiamo via le opere dai territori colpiti”.
“Perché continuare a fare dei corsi specifici sulle attività del recupero e messa in sicurezza dei beni culturali, mentre siamo ancora in piena emergenza e non siamo più operativi da dicembre? - ha dichiarato Antonella Nonnis, coordinatrice del gruppo di protezione civile beni culturali - Per confermare, se ce ne fosse bisogno, che ci sono volontari pronti ad operare, continuamente formati ed aggiornati sulle procedure attuative; per affermare che siamo tanti e possiamo essere sempre di più, perché il volontariato e la risposta di un’Italia sana, che non si può fermare”.
Al corso, proprio a sottolineare l’importanza di questa attività e del ruolo che possono assumere i beni culturali nella ricostruzione, hanno preso parte l’Assessore regionale alla protezione civile Angelo Sciapichetti, il pro-rettore Claudio Pettinari, il professore Unicam Renato De Leone, il comandante del nucleo tutela patrimonio culturale carabinieri Carmelo Grasso, la presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini e la coordinatrice del gruppo di protezione civile beni culturali Antonella Nonnis. Il responsabile del volontariato della Protezione Civile della Regione Marche Mauro Perugini ha illustrato il funzionamento del sistema di protezione civile regionale e a seguire si è svolta una parte più pratica a cura di Oliver Mariotti e Paola Bartoletti, restauratori professionisti e volontari Legambiente Marche Beni Culturali.
Le foto sono di Luca Marcantonelli del blog “Con in faccia un po’ di sole”.
Proposta di legge o decreto legge per l’istituzione di una zona franca urbana e di una zona economica speciale per i 131 comuni del cratere: se ne è parlato a Camerino oggi alla presenza del sindaco Gianluca Pasqui, del rettore di Unicam Flavio Corradini e dell'ex sindaco Dario Conti, promotore dell'iniziativa.
La predisposizione del testo si deve ad un gruppo di lavoro formato da docenti della Scuola di Giurisprudenza Unicam ed esperti di diritto. Ne fanno parte i professori Antonio Flamini, Fabrizio Lorenzotti, Francesco Rizzo,. Francesco Casale, Roberto Esposito, Paola Morlupo e l’avv.Giuseppe De Rosa. La proposta di legge (o Decreto Legge) già depositata dall’on. Pastorelli, lo scorso 28 gennaio è stata presentata nel corso di una riunione a Roma al vice ministro Nencini e consegnata anche al Presidente Mattarella nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico di Unicam.
Necessità e opportunità non solo di creare una zona franca, ma anche una economica speciale che favorisca lo sviluppo sociale e la rigenerazione
A seguito dei terremoti sono state create delle zone franche urbane a L’Aquila e in Emilia dove sono previste agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale delle micro e medie imprese. Tali misure, seppur utili non sono sufficienti per un rilancio sociale ed economico dei territori colpiti dall’ultimo sisma e che include 131 comuni di quattro diverse regioni: Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria.
La creazione di zone economiche speciali può stimolare una rapida ripartenza economica in questa zona bloccata sotto il profilo della circolazione della ricchezza. Con nuovi investimenti tali zone possono svilupparsi molto rapidamente, attirando poi lavoratori da tutta l’aria di riferimento. L’obiettivo è quello di attrarre investitori in un ambito in cui possono fruire di incentivi, di agevolazioni o esenzioni fiscali. Altro obiettivo è quello di accelerare lo sviluppo economico con l’insediamento di specifici comparti di attività economica, l’adozione di nuove soluzioni tecniche, il miglioramento delle competitività e la creazione di nuovi posti di lavoro.
La zona economica speciale può diventare un centro amministrativo, economico scientifico e culturale in considerazione dell’economia esistente prevalentemente artigianale e di commercio al dettaglio ad oggi assolutamente impedita dalla circolazione di ricchezza a causa del sisma. Vi è la necessità di creare nuovi centri economici e realtà aziendali.
Le zone del cratere sono in ottima posizione geografica e quindi la realizzazione di tale zona speciale appare dunque la ricetta ideale per rilanciare gli investimenti nel centro Italia.
Tra i tanti sogni distrutti dal sisma di ottobre c'è quello di Cristina Passini, giovane pasticcera di Camerino che lo scorso 26 ottobre ha visto crollare la sua pasticceria "Toffee" che sorgeva nel cuore della città e che oggi, dopo la disperazione iniziale, si prepara per una nuova avventura professionale che la porterà a Capri.
Aperta nel luglio 2013, la pasticceria "Toffee" era il sogno da bambina di Cristina che, con il sorriso e lavorando appassionatamente, era riuscita a concretizzare a soli 23 anni nel centro di quella che è la sua città natia. Un sogno che si è infranto a causa del tremendo sisma e che, la sera del 26 ottobre, ha distrutto la struttura che per quattro anni ha addolcito tanti e tanti cittadini di Camerino e non solo.
Da quel giorno la disperazione, il pensiero di Cristina di volersene andare dall'Italia, ma poi anche la solidarietà, la speranza e la tenacia che vuole vedere ricostruito quel sogno di una pasticceria "a casa sua".
"Per il momento - racconta Cristina - faccio le valige e mi sposto a Capri, lavorerò come pasticcera al Ristorante Monzù dell’Hotel Punta Tragara a Capri (Na) con lo chef Luigi Lionetti e so già che sarà sicuramente un'esperienza importante, professionalizzante e che mi servirà in futuro".
Un futuro che Cristina vede nelle Marche dove vuole tornare per rimettere in piedi la sua "Toffee".
Un futuro che sembra essere più vicino grazie alla solidarietà di tante persone del settore che raccontano la sua storia e che hanno deciso di fare qualcosa di concreto. Da poco è infatti nata una pagina Facebook, “Pastry Joke Challenge”, organizzata da professionisti del settore, che servirà proprio per raccogliere fondi per aiutarla a riaprire la sua pasticceria nelle Marche. E per non far spegnere quel sorriso che per quattro anni ha reso più "dolci" le giornate dei suoi clienti.
"Camerino è una città distrutta, ma purtroppo fino ad oggi a livello comunicativo non è emersa completamente la gravità della situazione". A dirlo all'ANSA è il sindaco Gianluca Pasqui, alle prese con l'emergenza post terremoto e impegnato a pensare alla futura ricostruzione. "Abbiamo il centro storico completamente in zona rossa, le poche vie che siamo riusciti a riaprire sono assolutamente marginali rispetto alla complessità dell'emergenza che siamo chiamati a fronteggiare", sottolinea e aggiunge: "la ricostruzione sarà molto difficile, gran parte dei palazzi storici sono sotto il vincolo della Soprintendenza e il loro recupero lo vedo molto complicato". Intanto a Camerino gli sfollati sono oltre 6 mila. La maggior parte hanno optato per autonome sistemazioni, in 160 si trovano, invece, negli alberghi della costa e 105 sono alloggiati nei container collettivi. "I commercianti che non hanno più una sede sono 220", dice Pasqui.
Fra l'altro, ieri sera è crollata anche una palazzina, già lesionata dalle scosse dei mesi scorsi.
Camerino è una città distrutta e fantasma. Il viaggio nel centro storico, per la quasi totalità dichiarato zona rossa, è uno slalom tra le macerie che sono ancora lì dal giorno delle scosse del 26 e 30 ottobre. Vigili del fuoco, uomini della Protezione civile e tecnici comunali e della Regione sono impegnati nei sopralluoghi degli edifici pubblici e privati. La maggior parte dei palazzi storici sono profondamente lesionati e inagibili, così come le chiese con i loro campanili pericolanti non ancora messi in sicurezza. L'intervento più urgente sembrano richiederlo la cattedrale di Santa Maria Maggiore e la chiesa di Santa Maria in Via. Ma l'elenco dei monumenti da tutelare da altre eventuali scosse e successivamente da recuperare è lungo, a cominciare dal Teatro 'Filippo Marchetti'. (Ansa)
"Aiutiamo e non Crolliamo". È questo il nome del gruppo di Facebook all'interno del quale si organizzano concretamente aiuti per le popolazioni colpite dal sisma. Un gruppo di persone mosse dalla solidarietà che, da tutta Italia, raccolgono generi alimentari e non solo da consegnare nelle mani delle tante famiglie in difficoltà a causa del terremoto.
Aiuti che provengono da Rimini, da Riccione, dalla Liguria, ma anche da un club di bmwisti del Veneto, da persone accomunate dalla stessa, grandissima voglia di aiutare e che vengono smistati da un gruppo di volonterosi, coordinati da Alessandro Tinti di San Lorenzo in Campo, tra i quali Laura Torsani di Misano Adriatico, Paolo Scarselletta di Montecassiano e Salvatore Pelella, vigile del fuoco di Rimini che consegnano laddove ce n'è necessità, direttamente nelle mani delle famiglie bisognose.
L'ultima consegna, quella di stamattina, ad una dozzina di famiglie appartenenti al comprensorio territoriale di Camerino che è stata seguita dalla Croce Rossa di Camerino e dal presidente stesso Gianfranco Broglia.
"Si tratterebbe con ampia probabilità ancora di aftershocks dell’evento sismico principale verificatosi alla fine di ottobre 2016 tra Norcia e Pievetorina, quindi nella zona nord”.
Così il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si esprime in merito alla sequenza sismica in atto negli scorsi giorni e tuttora nella zona di Montecavallo e Pieve Torina.
Ciò che ne è indice è la magnitudo a scalare: sono infatti terremoti che si attestano tra le magnitudo 3 e 4, e dunque di molto inferiori ai precedenti.
“Gli epicentri dei terremoti del 3 febbraio ricadono nell’area della faglia che si era attivata il 26 e poi il 30 di ottobre. Considerando anche la loro magnitudo, minore di 4.4 (la magnitudo Richter ML del terremoto più forte, quello delle 5:10, è stata stimata di 4.4, mentre la cosiddetta magnitudo momento Mw è pari a 4.2). Una sequenza di eventi in quella posizione e con queste magnitudo rientra nel quadro delle repliche (o aftershocks)”.
Tra gli studiosi parrebbe dunque pacifico che si tratti di scosse di assestamento a decrescere derivanti dal mainshock di ottobre. In questo senso infatti si è espresso anche il geologo Emanuele Tondi: i terremoti di questi giorni infatti per il Professore “ricadono nell'area destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre. Quindi sono aftershocks della sequenza principale” e, se si pensa che gli aftershocks a partire dal 30 Ottobre sono troppi e di forte magnitudo, assicura che “i sismologi pensano il contrario. Infatti, non si è mai nemmeno lontanamente raggiunta una magnitudo di un grado inferiore al mainshock principale, cosa che generalmente avviene subito dopo (via via che passa il tempo è sempre meno probabile) ".
Tornando ora al sismologo Amato, lo stesso ritiene invece “difficile tentare una correlazione con il terremoto del 1799, di cui non si conosce con precisione la faglia responsabile, e il cui epicentro presunto (ricostruito sulla base dei danni) si colloca parecchio più a nordest, a metà strada tra Camerino e Tolentino. Ricordiamo che la magnitudo stimata dai danneggiamenti per il terremoto del 1799 è pari a 6.2. Questo terremoto è attribuito a una fascia di sismicità più “esterna” (ossia più adriatica) rispetto a quella dei terremoti del 2016 e del 2009. Purtroppo non conosciamo quale sia il grado di interazione tra la faglia attive oggi e quelle della fascia esterna”.
In entrambi i casi dunque il risultato sembrerebbe lo stesso: scosse di magnitudo inferiori rispetto alle precedenti vissute nei mesi scorsi.
“Nel settore centrale della zona colpita da agosto – quello che va circa da Amatrice fino a Visso passando per Accumoli - la sequenza si è molto diradata nell’ultimo mese, mentre le zone più attive nelle ultime settimane sono anzitutto la zona abruzzese, a sud, e quella del settore nord, tra Monte Cavallo, Fiastra e Pieve Torina”.
Continua l'esperto dell'INGV.
Il grafico allegato mostra il numero giornaliero di aftershocks (le colonnine colorate) e il rilascio di energia (punti neri) (dati Ingv)
“Abbiamo ormai imparato che i trend che si vedono sono significativi per indicare il decadimento nel tempo della singola sequenza-nella-sequenza, ma anche che se si attiva un nuovo segmento di faglia si ricomincia da capo. Si vedono bene i tre picchi (24/8, 26-30/10, 18/1). Si tratta di un'unica sequenza o sono tre? Entrambe le cose: è una sequenza complessa fatta di più sequenze, ognuna relativa a una nuova faglia (o a una parte dello stesso sistema di faglie). È quello che Utsu avrebbe chiamato "sciame sismico del secondo tipo", mostrato nella seconda figura”.
Amato aggiunge poi :
"Tornando dunque alla sequenza, o sciame, “si nota che dopo i terremoti del 18 gennaio sia il numero di terremoti sia l'energia emessa giornalmente sono tornati rapidamente ai livelli pre-18/1. E' un buon segno? Non lo so. Forse sì, ma resta sempre la possibilità di qualche altro forte terremoto, sia nella zona del 18 gennaio ( a nord dell'Aquila) sia nelle altre aree in prossimità della sequenza. Impossibile al momento calcolare la probabilità di attivazione di ciascuna delle faglie della zona perché non conosciamo bene quanta energia c'è sulle varie faglie, né quanta resistenza abbia ognuna di esse”.
Il sismologo insiste dunque a precisare che il sistema di faglia dell’Italia centrale è molto complesso, essendoci diverse faglie parallele. Le perforazioni profonde delle faglie attive, cui ha fatto riferimento durante la trasmissione Porta a Porta di qualche settimana fa, secondo la sua opinione sono molto utili per comprendere la struttura e il comportamento delle faglie, e rappresenterebbero ano una grande novità per il nostro Paese. Ma va ricordato appunto che non ci troviamo in presenza ad esempio della faglia di San Andreas dove tali strumenti sono stati utilizzati con successo.
“Si tratta infatti di una faglia in cui si concentra buona parte della deformazione derivante dal moto relativo della placca nordamericana rispetto a quella pacifica, e di conseguenza più semplice da studiare. Su quella faglia può ancora applicarsi in qualche modo un modello proposto tipico negli anni ’80 – quello del “terremoto caratteristico” – che per il caso italiano è difficilmente applicabile, proprio per la complessità della struttura crostale dell’Appennino”.
“In ogni caso, ogni sequenza che ha interessato il nostro Paese prima o poi si è esaurita, dopo settimane o dopo molti mesi, quando l’energia a disposizione, quella derivata dalle spinte geologiche, e quella che in qualche modo “passa” da una faglia a un’altra, non è più sufficiente a superare la resistenza delle rocce che si saldano ai due lembi di una faglia. Per il prossimo terremoto, a quel punto, bisognerà aspettare molti anni o secoli, durante i quali quella faglia verrà “stressata” fino a fratturarsi di nuovo, dando così l’avvio a un nuovo ciclo sismico. Sarebbe bene che in ogni zona d’Italia ne fossimo tutti consapevoli e ci preparassimo prima che questo accada”.
Il ministro della Cultura Dario Franceschini visiterà le Marche il 14 febbraio prossimo. Lo ha annunciato oggi l'assessore regionale alla Cultura e Turismo Moreno Pieroni. Il ministro entrerà nella zona rossa di Camerino, per poi spostarsi a Matelica e successivamente a Osimo, dove inaugurerà la mostra delle 120 opere d'arte della rete Museale dei Monti Sibillini, provenienti dai territori colpiti dal terremoto e provvisoriamente ricoverate a Palazzo Campana. Ultima tappa della giornata ad Ancona, dove visiterà il deposito attrezzato di altri capolavori provenienti dalle zone terremotate allestito alla Mole Vanvitelliana. Ancora da confermare una sosta a Loreto. (Ansa)
L'incasso relativo all'evento benefico UNICAMCISIAMO tenutosi il 24 Gennaio al Teatro Rossini di Civitanova è stato ufficialmente consegnato al Rettore dell'Università di Camerino, Flavio Corradini, giovedì 2 febbraio.
Gli organizzatori ringraziano il Sindaco di CIvitanova Marche, tutti i cittadini civitanovesi e del fermano che sono generosamente intervenuti, gli sponsor, gli artisti che si sono esibiti, tutte le testate giornalistiche e tutti gli studenti di Camerino presenti.
"Siamo stati svegliati di nuovo nella notte, interrompendo un momento di relativa tranquillità. Mentre si sta programmando il graduale rientro in città, con sopralluoghi più minuti ed attenti, ora queste nuove scosse significative fanno fare un passo indietro, imponendo di muoverci con più cautela, ma senza troppi allarmismi". Monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, diocesi particolarmente interessata dal sisma, commenta così al Sir le quattro nuove scosse che poco prima dell'alba si sono registrate nelle Marche, che hanno colpito in particolare l'area di Monte Cavallo, in provincia di Macerata.
"Come Chiesa locale, ovviamente, continuiamo a stare a fianco della gente, impaurita e angosciata da questa durissima prova", aggiunge mons. Brugnaro a proposito di questo ennesimo stato d'allerta, che rinnova quello in cui le popolazioni colpite si trovano costrette a vivere ormai da mesi.
In prossimità della scadenza delle iscrizioni per l’a.s. 2017/18 l’Istituto Professionale “Don Enrico Pocognoni” ha organizzato una serie di iniziative, rivolte alle famiglie degli alunni di terza media del territorio, per illustrare i Piani di Studio e i caratteri peculiari dei vari indirizzi, con informazioni sui relativi sbocchi professionali e i progetti del ricco Piano dell’Offerta Formativa. Nella sede di centrale di Matelica sono attivi i corsi: “Meccanico”, “Odontotecnico” e “Ottico”; nella sede di Camerino gli indirizzi “Elettrico” ed “Elettronico”, mentre a San Severino è presente l’indirizzo “Meccanico”.
Come riporta il Dipartimento per l’Istruzione del M.I.U.R. sul suo sito web, gli Istituti Professionali consentono di formare giovani capaci di rispondere alla domanda di specializzazione espressa dal tessuto produttivo e dei servizi del territorio e contribuire così al successo del Made in Italy. I nuovi Istituti Professionali sono scuole altamente formative, che intercettano i bisogni di una società complessa nel più ampio quadro della dimensione europea e internazionale. Con il Diploma di Istituto Professionale gli studenti potranno contare su un titolo di studio in linea con le indicazioni europee, utile all’accesso nel mondo del lavoro e valido anche per tutte le facoltà universitarie. Una scelta dunque, quella dell’Istituto Professionale, che intercetta sia le esigenze educative dalle famiglie, con un profilo di studi strutturato e funzionale, sia le richieste di professionalità che giungono dalle imprese.
Tanti inoltre sono i progetti che arricchiscono la proposta curricolare nelle tre sedi dell’Istituto Pocognoni: soggiorni studio all’estero, corsi di CAD/CAM, di certificazione di lingua inglese e italiana (per stranieri), attività laboratoriali (realizzate grazie alle potenzialità offerte dai laboratori dell’IPSIA, solitamente molto attrezzati), di supporto agli alunni con difficoltà, di natura sportiva e ricreativa, di alternanza scuola-lavoro presso aziende specializzate.
L’IPSIA Pocognoni è una scuola molto seria e professionale, con un corpo docente qualificato e gli ultimi dirigenti scolastici che hanno saputo dare un forte impulso all’Istituto sia a livello gestionale organizzativo che di innovazione didattico-curricolare; dalle tre sedi del Pocognoni sono usciti negli anni tecnici affermati nei loro settori, che grazie alla qualità del lavoro hanno saputo combattere la crisi ed anzi implementare le loro attività professionali.
Dall’11 gennaio scorso il dirigente prof. Francesco Mezzanotte ha lasciato l’IPSIA Pocognoni, per passare all’incarico di dirigente tecnico presso l’USR Marche (un incarico di prestigio che dimostra le qualità del giovane dirigente); l’incarico di reggenza è stato assegnato al prof. Francesco Rosati, dirigente scolastico dei Licei “C. Varano” di Camerino; tra i due Istituti si sta dunque realizzando una rete collaborativa, utile per mettere a frutto le potenzialità delle due istituzioni scolastiche.
Per maggiori informazioni sull’IPSIA Pocognoni: www.ipiapocognoni.gov.it; mcri05000p@istruzione.it; 0737.85491 (Matelica), 0737.632461 (Camerino), 0733.638131 (San Severino).