Proposta di legge o decreto legge per l’istituzione di una zona franca urbana e di una zona economica speciale per i 131 comuni del cratere: se ne è parlato a Camerino oggi alla presenza del sindaco Gianluca Pasqui, del rettore di Unicam Flavio Corradini e dell'ex sindaco Dario Conti, promotore dell'iniziativa.
La predisposizione del testo si deve ad un gruppo di lavoro formato da docenti della Scuola di Giurisprudenza Unicam ed esperti di diritto. Ne fanno parte i professori Antonio Flamini, Fabrizio Lorenzotti, Francesco Rizzo,. Francesco Casale, Roberto Esposito, Paola Morlupo e l’avv.Giuseppe De Rosa. La proposta di legge (o Decreto Legge) già depositata dall’on. Pastorelli, lo scorso 28 gennaio è stata presentata nel corso di una riunione a Roma al vice ministro Nencini e consegnata anche al Presidente Mattarella nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico di Unicam.
Necessità e opportunità non solo di creare una zona franca, ma anche una economica speciale che favorisca lo sviluppo sociale e la rigenerazione
A seguito dei terremoti sono state create delle zone franche urbane a L’Aquila e in Emilia dove sono previste agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale delle micro e medie imprese. Tali misure, seppur utili non sono sufficienti per un rilancio sociale ed economico dei territori colpiti dall’ultimo sisma e che include 131 comuni di quattro diverse regioni: Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria.
La creazione di zone economiche speciali può stimolare una rapida ripartenza economica in questa zona bloccata sotto il profilo della circolazione della ricchezza. Con nuovi investimenti tali zone possono svilupparsi molto rapidamente, attirando poi lavoratori da tutta l’aria di riferimento. L’obiettivo è quello di attrarre investitori in un ambito in cui possono fruire di incentivi, di agevolazioni o esenzioni fiscali. Altro obiettivo è quello di accelerare lo sviluppo economico con l’insediamento di specifici comparti di attività economica, l’adozione di nuove soluzioni tecniche, il miglioramento delle competitività e la creazione di nuovi posti di lavoro.
La zona economica speciale può diventare un centro amministrativo, economico scientifico e culturale in considerazione dell’economia esistente prevalentemente artigianale e di commercio al dettaglio ad oggi assolutamente impedita dalla circolazione di ricchezza a causa del sisma. Vi è la necessità di creare nuovi centri economici e realtà aziendali.
Le zone del cratere sono in ottima posizione geografica e quindi la realizzazione di tale zona speciale appare dunque la ricetta ideale per rilanciare gli investimenti nel centro Italia.
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