Ascoli

Cane bloccato nel fiume Tronto, non riesce a tornare a riva: i Vigili del Fuoco lo salvano

Cane bloccato nel fiume Tronto, non riesce a tornare a riva: i Vigili del Fuoco lo salvano

I vigili del fuoco salvano un cane rimasto bloccato su un tronco in un'ansa del fiume Tronto. A dare l'allarme è stato il suo proprietario, questa mattina, dopo che l'animale si era allontanato entrando in acqua, ma senza riuscire a tornare a riva.  Vedendo il suo animale in estrema difficoltà, l'uomo non sapendo come aiutarlo, ha contattato i Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno. Sul posto è giunta prontamente una squadra composta anche da operatori del nucleo speleo-alpino-fluviale che ha, dapprima, individuato l’animale e quindi - con dotazioni specifiche - ha raggiunto il cane portandolo a riva, dove ha potuto riabbracciare il proprietario. 

19/03/2022 13:25
Covid, 2560 casi oggi nelle Marche: meno del 20% dei contagiati è sintomatico, ma sale incidenza virus

Covid, 2560 casi oggi nelle Marche: meno del 20% dei contagiati è sintomatico, ma sale incidenza virus

Continua a salire nelle Marche l'incidenza di positivi ogni 100mila abitanti: nell'ultima giornata sono stati rilevati 2.560 casi e l'incidenza è passata da 1.063,21 a 1.133,01. Nel complesso sono 7.150 i tamponi eseguiti di cui 5.751 nel percorso diagnostico (44,5% di positivi) e 1.399 nel percorso guariti. Sono 446 le persone con sintomi. I casi comprendono 793 contatti stretti di positivi, 635 contatti domestici, 21 in ambiente di scuola/formazione, 8 in ambiente di vita/socialità, 5 in ambito assistenziale, 3 in ambito lavorativo, 2 in ambito sanitario; per 626 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico. La provincia di Ancona ha fatto segnare 778 positivi; seguono per numero assoluto le province di Macerata (488), Pesaro Urbino (418), Ascoli Piceno (390) e Fermo (367); 119 i casi da fuori regione. Tra le fasce d'età il maggior numero di contagi in quella 25-44 anni (656); a seguire 45-59 anni (567) e 60-69 anni (284).  Continuano a crescere i ricoveri legati al covid negli ospedali nelle Marche: 5 nelle ultime 24 ore, che fanno arrivare il numero complessivo a 196, dei quali 9 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri), 52 in semi intensiva (-1) e 135 in reparti non intensivi (+5), oltre a 26 dimessi, secondo i dati della Regione Marche. Ci sono stati 4 decessi, che fanno salire il totale a 3.662: sono morte 4 donne, di età compresa tra 76 e 92 anni, tutte con patologie pregresse. 

19/03/2022 11:05
Da lunedì le Marche tornano in zona bianca: lo annuncia il presidente Acquaroli

Da lunedì le Marche tornano in zona bianca: lo annuncia il presidente Acquaroli

Le Marche tornano in zona bianca da lunedì 21 marzo, insieme a Calabria e Lazio. Lo rende noto il ministero della Salute. Solo la Sardegna resta in fascia gialla. La notizia è stata rilanciata dal presidente della Regione Francesco Acquaroli sul suo profilo Facebook, sottolineando che "dal 1 aprile, con il nuovo Decreto, la classificazione a fasce di colori sarà superata".  LEGGI ANCHE: TUTTE LE NUOVE REGOLE DAL 1° APRILE 

19/03/2022 09:30
Covid, quasi 3 mila casi oggi nelle Marche: il 18% dei contagiati è sintomatico

Covid, quasi 3 mila casi oggi nelle Marche: il 18% dei contagiati è sintomatico

Continua a salire verso mille l'incidenza di casi di coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche: nell'ultima giornata sono 2.889 i casi, mentre l'incidenza si attesta a 974,35 (ieri 908,16). Secondo la Regione siamo in una "fase di incremento dell'incidenza, e la numerosità dei casi è variabile in un range di incremento ma non c'è crescita esponenziale". Sui casi di oggi il 76% è vaccinato ciclo completo. In tutto eseguiti 7.883 tamponi di cui 6.350 nel percorso diagnostico (45,5% di positivi) e 1.533 nel percorso guariti. Le persone con sintomi sono 531; i casi comprendono 794 contatti stretti di positivi, 689 contatti domestici, 48 in ambiente di scuola/formazione, 19 in ambiente di vita/socialità 4 in ambito lavorativo, 2 sia in ambito assistenziale sia sanitario; su 765 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico. Il numero più alto di casi registrato ancora in provincia di Ancona (883); seguono Macerata (571), Pesaro Urbino (500), Ascoli Piceno (433) e Fermo (387); 115 positivi provenienti da fuori regione. Tra le fasce d'età il maggior numero di positivi tra i 25 e 44 anni (798), poi 45-59 anni (695), 60-69 anni (252) e 19-24 anni (231).  Su 175 ricoveri legati al Covid (+7 su ieri), 8 sono in terapia intensiva (numero invariato), 48 in semi-intensiva (+2), 119 in reparti non intensivi (+5). Registrati anche due decessi: un 91enne di Bellano e un 86enne di Ancona. Ci sono, infine, 29 persone nei pronto soccorso, 137 gli ospiti nelle strutture territoriali.

17/03/2022 13:00
Addizionale regionale all’Irpef, la Giunta Acquaroli alleggerisce la pressione fiscale

Addizionale regionale all’Irpef, la Giunta Acquaroli alleggerisce la pressione fiscale

La Giunta regionale riduce la pressione fiscale complessiva per i contribuenti marchigiani derivante dall’addizionale Irpef. È stata, infatti, approvata la proposta di legge che adegua la normativa regionale in materia di addizionale regionale all’Irpef alla nuova articolazione degli scaglioni Irpef stabilita dalla legge di bilancio statale 2022. Un intervento necessario per assicurare l’allineamento alla normativa statale, prevedendo nel contempo l’alleggerimento del carico fiscale complessivo dell’addizionale regionale. “La riforma degli scaglioni Irpef – precisa l’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Guido Castelli – impone di adattare l’addizionale regionale alla nuova matrice fiscale. Nell’operare questo doveroso adeguamento, la Giunta si è premurata di garantire che l’esito dell’operazione non producesse un aumento del gettito. La proposta, che sarà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale entro il 30 marzo, va in questo senso”. L’addizionale risulta infatti rimodulata come segue: - 1,23% fino a 15mila euro di reddito; - 1,53% dai 15mila ai 28mila euro di reddito; - 1,70% dai 28mila ai 50mila euro di reddito; - 1,72% per i redditi oltre i 50mila euro. La misura proposta prevede un alleggerimento del gettito complessivo dell’addizionale in entrata nel bilancio regionale.

16/03/2022 17:35
Covid Marche, oltre 2400 positivi nelle ultime 24 ore. Saltamartini: "Non abbassare la guardia"

Covid Marche, oltre 2400 positivi nelle ultime 24 ore. Saltamartini: "Non abbassare la guardia"

Sono 2.424 i nuovi positivi oggi nelle Marche (ieri erano 3.271), con una percentuale del 42,9% (dal 44,2%) sui 5.644 tamponi analizzati (7.398). L'incidenza continua nella sua risalita e oggi si attesta a 908,16 casi settimanali ogni 100mila abitanti (ieri 862,99). Questo è il quadro che emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche Si conferma  Ancona la provincia dove il Coronavirus corre di più fin dall'inizio della quarta ondata della pandemia. Nelle ultime 24 ore i nuovi positivi sono 723. A seguire, nell'ordine, le province di Macerata con 472 casi, quella di Ascoli Piceno con 426, poi Fermo con 343 e Pesaro Urbino con 332. I nuovi positivi di fuori regione sono 128. Aumenta il numero dei giovani positivi al Covid, nelle ultime 24 ore tra 0 e 18 anni sono complessivamente 537, a cui vanno aggiunti i 130 della fascia 19-24 anni. Tutti insieme comunque sfiorano appena il numero di nuovi infettati dal covid nella fascia 25-44 anni: 638 nuovi contagiati. Sono 527 i nuovi positivi nella fascia  45-59. Contagi in salita da 11 giorni ma che non si tramutano in aumento dei ricoveri. «Non abbassare la guardia» perché il virus continua a circolare molto è, tuttavia, il mantra ripetuto in questi giorni dall'assessore alla sanità regionale Fillippo Saltamartini. Su 168 ricoveri legati al Covid, 8 sono in terapia intensiva (-4), 46 in semi-intensiva (+2), 114 in reparti non intensivi (+5). Secondo la Regione Marche, l'occupazione di posti letto per Covid è al 3,1% per le terapie intensive, al 15,7% per l'area medica. È morta una 94enne di Castelfidardo, e il totale dei decessi dall'inizio dell'emergenza sanitaria sale a 3.649. Ci sono 11 persone nei pronto soccorso, 135 ospiti nelle strutture territoriali. I positivi alla data di oggi sono 14.162, tra ricoverati e isolamenti, le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 21.863. I guariti dall'inizio della pandemia salgono a 336.454

16/03/2022 14:04
Caro energia e materiali: scatta il blocco dei cantieri. L'Ance Marche: “Spese insostenibili, siamo disperati" (FOTO e VIDEO)

Caro energia e materiali: scatta il blocco dei cantieri. L'Ance Marche: “Spese insostenibili, siamo disperati" (FOTO e VIDEO)

Il comparto dell’edilizia è allo stremo, in tutta Italia. Nelle Marche – la regione maggiormente colpita dal sisma del 2016 – le imprese e l’intera filiera delle costruzioni si ritrovano tutt’oggi a tener conto del ritardo dell’approvvigionamento dei materiali, il loro rincaro, la progressiva mancanza di manodopera e le difficoltà nel rispettare le tempistiche contrattuali. Queste sono solo alcune delle criticità discusse dall’ANCE Marche nel corso di un incontro ospitato da Confindustria Ancona e rispetto alle quali la pandemia e la guerra russo-ucraina ne hanno evidenziato il punto di non ritorno. A tal punto da arrivare a proclamare, a partire da ieri, il blocco totale dei cantieri in tutta la regione – oltre 200 – nella speranza, secondo i membri del Comitato di Presidenza ANCE intervenuti (Stefano Violoni, Carlo Resparambia, Massimo Ubaldi, Massimiliano Celi, Fabio Fiori e Rodolfo Brandi), di essere finalmente ascoltati dopo 20 anni di silenzio da parte dei governi italiani. Nel frattempo le aziende chiudono, si fermano le acciaierie e altre attività similari, il rincaro dei prezzi continua a salire per ogni tipo di materia prima (negli ultimi giorni: +150% per il costo dell’energia, +20% per il cemento, + 150% per ferro e acciaio). “La crisi del settore edile – ha dichiarato il presidente di ANCE Macerata e vicepresidente regionale con delega sul sisma, Carlo Resparambia – ha ripercussioni anche sul piano umano e sociale". "Non riusciamo più a onorare il termine dei lavori più importanti. Il commissario Giovanni Legnini aveva promesso il 6 maggio 2021 una revisione del prezziario dei materiali, ma stiamo ancora aspettando - spiega Resparambia: dalle opere pubbliche alle agevolazioni fiscali, fino alla gestione del piano ricostruzioni, le proroghe dei termini contrattuali, e l’attivazione di adeguati ammortizzatori sociali”. “Quelle adottate dai Governi in questi ultimi vent’anni – commenta il presidente di ANCE Marche, Stefano Violoni – sono state solo misure emergenziali: oggi servono interventi strutturali che garantiscano lo svolgimento dei lavori in maniera seria e con la giusta tutela per l’intero settore, che comprende non solo gli imprenditori, ma anche falegnami, elettricisti, cottimisti e altri ancora. Non possiamo nemmeno affidarci al Pnrr, perché è una prospettiva ancora lontana". “Le agevolazioni messe in atto nell'ultimo anno, come il 'bonus facciate' – ha aggiunto il presidente ANCE di Pesaro Urbino, Rodolfo Brandi – possono aver messo una pezza sulle problematiche, ma hanno portato alla nascita di 11.600 nuove imprese e contribuito alla crescita del fenomeno della criminalità organizzata”. Di seguito, i video delle interviste:  

15/03/2022 18:54
Covid, oggi i contagi superano quota 3mila nelle Marche: +41,9% di casi positivi nell'ultima settimana

Covid, oggi i contagi superano quota 3mila nelle Marche: +41,9% di casi positivi nell'ultima settimana

Nella comparazione delle ultime due settimane, nelle Marche, sono 3.558 casi di positività in più con una percentuale di crescita del 41,9%. Lo fa sapere l’Osservatorio epidemiologico della Regione. Nell'ultima giornata 3.271 casi rilevati e incidenza ogni 100mila abitanti che galoppa a 862,99 (ieri 792,52); è risultato positivo il 44,2% dei 7.398 tamponi del percorso diagnostico. In totale eseguiti 8.963 test tra i quali 1.565 del percorso guariti. Tra i contagiati sono 574 le persone con sintomi; comprendono 947 contatti stretti di positivi, 802 contatti domestici, 34 in ambito scolastico/formativo, 20 in ambiente di vita/socialità, 4 in ambito lavorativo e 2 ciascuno in ambito sanitario e assistenziale. La provincia di Ancona torna vicina a mille casi giornalieri (940); seguono, per numero assoluto di casi, le province di Macerata (603), Ascoli Piceno (544), Pesaro Urbino (521), Fermo (520) e 143 contagiati da fuori regione. Il numero più alto di casi tra le fasce d'età è stato rilevato in quella 25-44 anni (821) seguita da 45-59 anni (776) e 60-69 anni (355). Netta diminuzione dei ricoveri legati al covid nelle Marche, arrivati a 165, nove in meno di ieri, di cui 12 in terapia intensiva (-2), 44 in semi intensiva (-1 su ieri), 109 in reparti non intensivi (-6), secondo i dati della Regione Marche, che danno conto anche di 32 dimessi nelle ultime 24 ore. Ci sono stati cinque decessi, che fanno salire il totale a 3.648 dall'inizio della pandemia. Sono morti quattro uomini e una donna, di età compresa tra 80 e 92 anni, tutti con patologie pregresse. Sono 28 le persone in osservazione nei pronto soccorso, 133 gli ospiti di strutture territoriali a Campofilone, Galantara, Macerata Feltria, Ripatransone.

15/03/2022 11:45
Guerra e psicosi nucleare: FOFI e Federfarma bocciano le pillole di iodio. Ecco perché

Guerra e psicosi nucleare: FOFI e Federfarma bocciano le pillole di iodio. Ecco perché

La guerra russo-ucraina con il rischio di una nuova Chernobyl e la paura delle radiazioni nucleari. Nell’ultima settimana, gli sviluppi della crisi in Europa Orientale hanno avuto fra i suoi effetti più significativi quello di lasciar temere agli italiani la possibilità di un nuovo disastro come quello del 1986. All’epoca, fra le minimizzazioni delle autorità italiane e il reale impatto della nube radioattiva, il tutto si risolse con il divieto di consumo di latte e verdura (considerati gli alimenti più a rischio contaminazione), nonché con le prime importanti mobilitazioni di massa che nel giro di un anno portarono al referendum abrogativo rispetto all’abbandono del nucleare da parte dell’Italia. Trentasei anni dopo, lo scenario è ancora una volta localizzato nel territorio ucraino, seppure in un altro contesto storico-politico. Ad oggi, sotto il tiro delle bombe di Putin rischiano di finirci ben 4 centrali nucleari in funzione, per un numero complessivo di 15 reattori operativi e 2 ancora in costruzione. Fra questi, anche il sarcofago blindato di Chernobyl che – a distanza di poche ore in cui sembrava esserne stata ripristinata l’attività di controllo – si trova nuovamente con la rete elettrica danneggiata e, di conseguenza, a rischio instabilità. Quanto basta per far scattare nel nostro Paese – sul filo sottile delle notizie vere e quelle “fake” – una nuova psicosi di massa che ha portato molte persone a fare scorta di pillole di iodio solo nel weekend appena trascorso. Ma si tratta davvero di una soluzione reale contro l’esposizione da radiazioni? “Questa frenesia non ha alcun senso – ha dichiarato il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (FOFI) Andrea Mandelli -. Al momento non c’è alcuna emergenza riguardante le radiazioni e l'assunzione delle compresse di iodio come forma di prevenzione non ha alcun fondamento scientifico. Inoltre, l’abuso alimentato dal fai da te delle pillole può comportare danni gravi alla salute, in particolare alla tiroide”. “In Italia non esiste alcuna indicazione terapeutica per l'uso pillole allo iodio – ha aggiunto il segretario nazionale di Federfarma e presidente del Pgeu, Roberto Tobia -. Potrebbero fare eccezione quei Paesi Europei dove sono presenti centrali nucleari: in quei casi un sistema di alert collegato ai telefoni cellulari delle persone avvisa dove poter ritirare gratuitamente le compresse di iodio e come assumerle. Ma non è il nostro caso, visto che in Italia non abbiamo né centrali nucleari né eventi catastrofici in corso”. La corsa alla iodioprofilassi è stata sicuramente incentivata negli ultimi giorni dall’aggiornamento del “Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari” (4 marzo 2022): una revisione sbrigativa richiesta soprattutto in occasione dell’ultima Conferenza delle Regioni. L’allarmismo generatosi ha evidenziato come in molti casi sfugga il reale scopo farmacologico dello “iodio stabile” – diffuso soprattutto nel trattamento della tiroide e in casi di condizioni fisiologiche specifiche (donne in gravidanza o allattamento). Quest’ultimo, infatti, è stato progettato per contrastare gli effetti di quello radioattivo (iodio 131) nei casi in cui venga assimilato “incidentalmente” in dosi massicce. Il rischio maggiore – a questo punto - è quello di contrarre il cosiddetto carcinoma tiroideo, che aumenta nella fascia di età 0-18 anni e tende a ridursi sensibilmente negli adulti – fino ad annullarsi dopo i 40 anni. Gli effetti biologici di una potenziale fuoriuscita di materiale radioattivo dipendono poi da diversi fattori, come la quota, il tipo stesso di materiale radioattivo disperso, la distanza a cui un individuo si trova rispetto alla sorgente radioattiva e l’andamento della nube tossica che potrebbe colpire alcuni territori più di altri.

14/03/2022 17:24
Bolkenstein, i balneari incontrano Acquaroli: "Necessario completare mappatura aree demaniali"

Bolkenstein, i balneari incontrano Acquaroli: "Necessario completare mappatura aree demaniali"

“La Regione Marche è al vostro fianco contro l’applicazione della direttiva Bolkenstein. Il rischio è quello di creare un danno enorme non solo alle imprese familiari che gestiscono gli stabilimenti balneari, ma al territorio stesso. Attorno al settore si è sviluppata infatti una filiera di eccellenza che coinvolge le imprese che gestiscono le aree demaniali e che si riversa anche su tutto l’indotto fatto di turismo, enogastronomia, cultura, artigianato e commercio”. Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Acquaroli che questa mattina, accompagnato dagli assessori Aguzzi, Baldelli e Castelli ha incontrato una rappresentanza degli imprenditori turistici balneari della ITB di San Benedetto del Tronto riuniti di fronte alla sede del Consiglio regionale di Palazzo Leopardi per una manifestazione. A guidare i balneari, Giuseppe Ricci presidente nazionale ITB Italia. Con lui anche alcuni rappresentanti dell’associazione di Rimini e di Viareggio. “Dobbiamo fare rete tutti insieme e ringraziamo la Regione Marche che in tutta Italia è la più disponibile nei nostri confronti. Per questo oggi abbiamo voluto essere qui” hanno dichiarato.  “Il timore – ha proseguito Acquaroli – è anche che il cambio al timone di queste imprese, possa portare delle logiche che nulla hanno a che vedere con la storia e le tradizioni del nostro territorio e, come è successo in altre epoche per altri settori, si rischia veramente di distruggere un comparto trainante in Italia". "La Regione Marche può coerentemente essere vicina a queste imprese sollecitando nelle sedi competenti della Conferenza della Regioni la necessità del completamento della procedura di mappatura a livello nazionale delle aree demaniali e la verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione della Bolkenstein. Senza mappatura qualsiasi atto sarebbe una forzatura che sottintende qualcosa di diverso” ha concluso il governatore. Nei giorni scorsi l’assessore al Demanio Castelli ha chiesto ai Comuni marchigiani di astenersi dall’emanazione dei bandi per le concessioni balneari, a fronte della necessità di una legge nazionale di riordino. “Nella giornata di domani – ha aggiunto Castelli – scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti al dl Concorrenza. Monitoreremo scrupolosamente l’evolvere dei lavori parlamentari così da scongiurare, per quanto di nostra competenza, uno scenario che contrasterebbe con l’interesse dei territori e delle imprese italiane”.

14/03/2022 15:50
Il presidente Acquaroli al Micam 2022 per parlare di guerra e crisi dei calzaturieri nelle Marche

Il presidente Acquaroli al Micam 2022 per parlare di guerra e crisi dei calzaturieri nelle Marche

“La crisi internazionale in corso in Ucraina e Russia crea sicuramente un problema energetico, dal punto di vista economico, e di costo dei materiali, ma, entrando nello specifico della nostra economia regionale, crea un problema anche di mercato, perché nelle Marche abbiamo gran parte della nostra capacità produttiva manifatturiera, legata al calzaturiero in particolare, proiettata su questi mercati e su quei territori. Si pone, pertanto, fortemente il problema della liquidità per le nostre imprese, già sicuramente fiaccate dalle crisi degli ultimi anni e dalla pandemia”. È quanto ha affermato il presidente Francesco Acquaroli, al Micam 2022. Insieme all’assessore al Bilancio Guido Castelli ha partecipato al talk 'La filiera della moda tra emergenza finanziaria e nuovi mercati', promossa dalla Camera di commercio delle Marche. Il presidente Acquaroli ha condiviso con il presidente camerale Gino Sabatini la priorità di garantire 'credito alle aziende con commesse aperte sui mercati sconvolti dalla guerra'. La questioni principale, da affrontare subito, “è quella della liquidità, per non creare problemi strutturali alle aziende esposte. Ma non può sicuramente bastare quanto potrà fare la Regione, perché avrà comunque una limitata capacità d’intervento finanziario. Noi ci aspettiamo dal Governo centrale un forte sostegno alle imprese, che non possono più basare la propria attività sull’indebitamento, perché già soffrivano per questo problema a causa delle esposizioni creditizie e bancarie determinate dall’emergenza Covid-19”. Commentando alcune considerazioni del viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin, relatore al talk, che aveva evidenziato l’opportunità di intervenire prioritariamente, come misura di sostegno produttivo, sul contenimento dell’inflazione, piuttosto che sulla riduzione dell’Iva, Acquaroli ha auspicato che il taglio dell’imposta “non venga esclusa a priori, perché è una delle soluzioni che, nell’immediato, può assicurare una boccata d’ossigeno agli imprenditori”. Il tema della competitività dei prezzi è stato affrontato, poi, dall’assessore Castelli: “Nelle Marche registriamo la maggiore concentrazione di calzaturifici nel mondo. Rispetto a regioni confinanti, noi non godiamo della riduzione della contribuzione del 30% sul costo del lavoro. In realtà noi siamo Sud, nel senso che, nella codifica europea, la regione Marche è scivolata in transizione per effetto delle precedenti crisi. Ma questa retrocessione sarà codificata a metà aprile, e ancora noi non beneficiamo neanche di quello che non sarebbe un privilegio, ma semplicemente un diritto. L’importante è che non ci siano costi maggiorati, indotti e strumentali, che interferiscano sulla competitività dei prezzi della nostra calzatura anche in Italia”.

13/03/2022 15:42
Covid, di nuovo sopra quota 2 mila i contagi oggi nelle Marche: 1 caso su 4 nella fascia d'età 25-44 anni

Covid, di nuovo sopra quota 2 mila i contagi oggi nelle Marche: 1 caso su 4 nella fascia d'età 25-44 anni

Il tasso cumulativo di incidenza del virus nelle Marche torna ad aumentare, dopo la discesa di ieri, a 791,46 (ieri 752,36) su 100mila abitanti, mentre si registrano nelle ultime 24 ore 2.099 nuovi positivi al Covid, che rappresentano il 41,8% (ieri il 37,9%) dei 10.364 tamponi analizzati nel percorso diagnostico.  La provincia di Ancona resta quella con il maggiore numero di nuovi contagi, 595, seguita da quella di Macerata con 461, Ascoli Piceno con 367, Fermo con 301, Pesaro Urbino con 301, oltre a 74 casi di fuori regione. Le fasce di età più interessate dal virus restano quelle 25-44anni con 540 casi e 45-59 anni con 479. A seguire quella 60-69 con 199. Nelle fasce di età tra zero e 18 anni sono stati rilevati 478 positivi.  (Servizio in aggiornamento) 

13/03/2022 14:12
"Nelle Marche 1200 profughi ucraini, ma previsti arrivi massicci". Aguzzi annuncia accordo con albergatori

"Nelle Marche 1200 profughi ucraini, ma previsti arrivi massicci". Aguzzi annuncia accordo con albergatori

 "Sono 1.200 i profughi ucraini giunti nelle Marche". Lo fa sapere l'assessore regionale alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi, fornendo il dato all'undici marzo, in base agli arrivi comunicati alle Questure marchigiane. "Circa 700 profughi sono stati già sottoposti a test per valutare l'eventuale positività al covid - aggiunge - e di questi 8 sono risultati positivi al virus e ora sono in isolamento nelle abitazioni dove sono stati accolti: tre le persone risultate vaccinate contro il Covid. Circa la metà dei profughi giunti nelle Marche sono bambini. Non c'è stata ancora necessità di accogliere i positivi nel Covid Hotel". Ad oggi, spiega Aguzzi, "i profughi sono giunti nelle Marche in maniera autonoma, con auto, treni, pullman e, nei giorni scorsi, anche con un aereo, ma, tranne qualche caso sporadico, sanno tutti dove andare, accolti da familiari, amici, e anche da alcune parrocchie". Però, aggiunge l'assessore, "ci aspettiamo un flusso più massiccio di arrivi, per questo lunedì verrà sottoscritto l'accordo con la Federazione degli albergatori marchigiani per avere a disposizione già dai prossimi giorni circa 50 posti letto in ogni provincia per eventuali arrivi coordinati tramite le Prefetture marchigiane e la Protezione civile". "Stiamo ricevendo numerose segnalazioni da parte di famiglie che hanno accolto i profughi ucraini - prosegue Aguzzi - alcuni chiedono se possono usufruire di contributi per l'accoglienza, ma al momento non sono previsti a livello nazionale né comunitario". "Non è escluso però - conclude -, che nelle prossime settimane qualche profugo possa essere preso in carico dalla Protezione civile e dalle Prefetture se chi ha fornito l'ospitalità (parrocchie, familiari e conoscenti) non è più in grado di sostenere i costi".  

13/03/2022 10:30
Crisi ucraina, Villanacci (UNIVPM): "Marche tra le regioni più colpite. Le sanzioni? Pronti a forti disagi"

Crisi ucraina, Villanacci (UNIVPM): "Marche tra le regioni più colpite. Le sanzioni? Pronti a forti disagi"

La guerra in Europa orientale peserà in modo considerevole sulle tasche delle aziende italiane attive nell'export verso Russia e Ucraina. Le Marche saranno tra le regioni più penalizzate di tutto il Paese. A dirlo è Gerardo Villanacci, professore ordinario di Diritto Privato all'Università Politecnica delle Marche e autore di Giustizia Cinica, edito da Pendragon e con la prefazione del direttore del Corriere della Sera, Lucio Fontana. Le sanzioni inflitte alla Russia di Putin stanno già avendo una pesantissima ricaduta con il prezzo del barile ai massimi dalla crisi del 2008, gli aumenti fuori controllo di gas, luce e carburanti che hanno indotto aziende importanti del Maceratese, come la cartiera di Tolentino, a chiudere pur di contenere le perdite. Ma le sanzioni saranno utili o rischiano di essere solo un boomerang per l'Italia? "Per ripristinare la pace, non vi è alternativa alla diplomazia. Per sollecitarla, le sanzioni internazionali rappresentano una via. Bisogna però scongiurare effetti indesiderati. I provvedimenti sanzionatori già approvati e quelli annunciati, inducono a ritenere che questa volta è stata intrapresa una strada corretta", spiega Villanacci. Gli effetti indesiderati riguardo le azioni che potrà intraprendere la Russia, al momento, sono un rischio calcolato da parte della comunità internazionale: "Le sanzioni possono evitare conseguenze irreparabili per l’intero globo, a condizione che si prenda atto che quelle precedenti, non a caso qualificate smart sanctions, hanno portato ad una politica ancora più espansiva da parte della Russia". Le aziende messe in ginocchio dalla guerra in Ucraina rischiano di essere la punta dell'iceberg di quanto potrà avvenire nei prossimi mesi: "Per giungere ad un ripensamento della Russia, se non ad un collasso della governance attuale, bisogna essere consapevoli e pronti a sopportare considerevoli disagi e danni economici, anche rilevanti, causati dalle sanzioni". I venti di guerra spirano gelidi anche sulle Marche, con una crisi che investirà le aziende attive nell'export con la Russia: "Con il loro ottavo posto, le Marche sono una delle regioni più importanti tra quelle partner commerciali della Russia. Il blocco dell’interscambio dell’Italia con la Russia è giunto a pesare 21,7 miliardi, 5,4 quello con l’Ucraina. Le Marche, con 231 milioni di euro di export nei primi 9 mesi dello scorso anno, ne risentiranno pesantemente".  

13/03/2022 10:00
Covid, 1512 nuovi casi oggi nelle Marche: scendono i ricoverati (-8), nel Maceratese oltre 300 casi

Covid, 1512 nuovi casi oggi nelle Marche: scendono i ricoverati (-8), nel Maceratese oltre 300 casi

Dopo 7 giorni di crescita, sia pure graduale, il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche scende, anche se di poco, a 752,36 (ieri 753,76) su 100mila abitanti, mentre si registrano nelle ultime 24 ore 1.512 nuovi positivi al Covid, che rappresentano il 37,9% dei 3.985 tamponi analizzati del percorso diagnostico su 4.975 tamponi complessivi. Le persone con sintomi sono 333 (il 22% del totale), i contatti stretti di casi positivi 485, i contatti domestici 332, i positivi in ambito scolastico formativo sono 21, i contatti in ambito lavorativo 4, i contatti in ambiente di vita/socialità 2, così come i contatti in ambito assistenziale, 3 invece i casi emersi dallo screening sanitario. Sono 299 i casi in fase di approfondimento epidemiologico. La provincia di Ancona resta quella con il maggiore numero di nuovi contagi, 461, seguita da quella di Macerata con 321, Ascoli Piceno con 244, Fermo con 213, Pesaro Urbino con 208, oltre a 65 casi di fuori regione. Le fasce di età più interessate dal virus restano quelle 25-44anni con 418 casi e 45-59 anni con 334. A seguire quella 60-69 con 146. Nelle fasce di età tra zero e 18 anni sono stati rilevati 340 positivi.  Torna a scendere il numero di ricoverati per Covid-19 nelle Marche: -8 in 24 ore (ora sono 175). Tre i deceduti nell'ultima giornata e il totale regionale di vittime correlate alla pandemia si porta a 3.634; sono morti un 83enne di Porto San Giorgio, un 80enne di Sant'Elpidio a Mare e un 91enne di Ancona. Sul fronte ospedaliero ci sono 14 degenti in Terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), 47 in Semintensiva (-1) e 114 in reparti non intensivi (-5), 21 i dimessi. 

12/03/2022 14:45
Ucraina, nelle Marche nasce il 'Comitato Accoglienza Profughi': "Arrivi consistenti"

Ucraina, nelle Marche nasce il 'Comitato Accoglienza Profughi': "Arrivi consistenti"

Le Marche si preparano a gestire l’emergenza Ucraina. La Regione ha istituito il Comitato che coordinerà l’accoglienza, il soccorso e l’assistenza della popolazione in fuga dalla guerra. La prima riunione si è tenuta nel pomeriggio di venerdì, attraverso un collegamento, dalla Sala operativa della protezione civile regionale, con le prefetture e Anci Marche.  “Ci stiamo organizzando per assicurare sul territorio tutto il sostegno necessario ai civili che abbandonano le loro case e collaborazione alle istituzioni coinvolte nella gestione dell’emergenza. La solidarietà è un valore aggiunto della nostra comunità regionale che sapremo valorizzare anche in questa difficile fase internazionale”, afferma il presidente Francesco Acquaroli, commissario delegato all’emergenza. “Cominciamo a registrare arrivi consistenti, anche se per lo più ancora a livello familiare e non si segnalano al momento particolari criticità nell’accoglienza - riferisce l’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi che ha presieduto la prima riunione del Comitato -. Comunque ci prepariamo ad affrontare scenari più complessi, a fronte di una situazione internazionale davvero complicata e in continua evoluzione. Quello che è certo è che le Marche sapranno mostrarsi solidali nei confronti di questi profughi”. Dall’incontro è emersa la necessità di monitorare la positività dei profughi al Covid-19. "Molti sono bambini e non hanno avuto la possibilità, in patria, di sottoporsi alla profilassi vaccinale - evidenzia Aguzzi -. Fino al 31 marzo è operativo il Covid hotel di Porto Sant’Elpidio, con ancora 17 posti disponibili. La Regione contrattualizzerà una struttura per gestire eventuali quarantene dopo questa scadenza. Si attiverà anche per reperire posti letto per la prima accoglienza, con una uniforme distribuzione a livello provinciale". Il “Comitato Marche accoglienza profughi ucraini” è costituito dai direttori e dirigenti della Regione, a capo dei dipartimenti coinvolti (Avvocatura; Politiche sociali, Lavoro, Istruzione e Formazione; Sviluppo economico; Salute; Infrastrutture e Protezione civile; Risorse finanziarie). È costituito anche dai prefetti e da Anci Marche. È prevista una Cabina di regia, composta dall’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi, dal segretario generale e da un coordinatore (Stefano Stefoni, direttore Protezione civile regionale). 

12/03/2022 11:36
Casa Funeraria Nucci, un'eccellenza del territorio marchigiano (VIDEO e FOTO)

Casa Funeraria Nucci, un'eccellenza del territorio marchigiano (VIDEO e FOTO)

Redazionale - Da tre generazioni le Onoranze Funebri Nucci assistono le famiglie nel difficile momento del trapasso di una persona cara con professionalità, serietà e riservatezza. Una azienda cresciuta esponenzialmente grazie all'intraprendenza di Giancarlo Nucci e che oggi presenta la Casa Funeraria, una eccellenza per il territorio marchigiano. La Casa Funeraria è stata costruita su tre livelli ed è dotata di tre stanze adibite alla veglia funebre e disponibili per tutti i culti praticati - oltre all'unicum di ampi locali per la sosta e il ristoro delle famiglie che desiderano restare accanto ai loro cari per l'ultimo saluto - sorge in via Col dei Pioppi 4, a San Benedetto del Tronto (AP).  Da parte della famiglia Nucci viene presa in carico l'intera organizzazione del servizio funebre che include vestizione della salma, allestimento della camera ardente, stampa e affissione dei necrologi, documentazione, servizio per la cremazione, trasporto qualificato, addobbi floreali, stampa di ricordini, fornitura e montaggio lapidi. L'innovazione apportata da Martina Nucci, figlia di Giancarlo, ha permesso all'azienda, tra le più conosciute e stimate del territorio, di compiere il definitivo salto di qualità per la professionalità e la sensibilità da sempre mostrate in uno dei momenti più delicati nella vita di una famiglia. "Con la nascita di questa Casa Funeraria mettiamo a disposizione delle famiglie ma anche delle ditte esterne che vorranno usufruirne, qualcosa di nuovo che ad oggi non è presente nel territorio di San Benedetto del Tronto - spiega Martina Nucci, titolare dell'azienda. Abbiamo preso questa decisione per offrire alle famiglie un servizio H24 che possa trasmettere loro serenità, fiducia e competenza". Quando si verifica un lutto, la dimensione privata assume connotati che nella nostra Casa Funeraria possono essere vissuti con il rispetto e tutta la privacy necessaria che richiede un momento così delicato. Perché le famiglie devono sempre essere messe al primo posto.    

12/03/2022 11:15
Marche, allarme sciopero dei tir: rischio scaffali vuoti nei negozi

Marche, allarme sciopero dei tir: rischio scaffali vuoti nei negozi

Prima la pandemia, poi il caro carburanti, adesso la crisi ucraina che ha fatto esplodere le speculazioni in atto sui mercati internazionali e fatto salire alle stelle il prezzo delle materie prime. Per protestare contro i rincari lunedì 14 marzo è stato indetto lo sciopero nazionale degli autotrasportatori.  L'intero comparto – che in Italia conta 99.500 aziende con 335mila lavoratori, e un giro di affari pari al 7% del Pil nazionale – si prepara a uno stop che rischia di avere ripercussioni ancora più significative per tutta l'economia nazionale. Le motivazioni – secondo l’associazione “Trasporto Unito” che ha promosso l’iniziativa - non riguardano solamente l’aumento vertiginoso del prezzo del gasolio, ma anche quello dei costi per i trasporti marittimi, per la manutenzione dei mezzi e la sostituzione degli pneumatici. La protesta – alla quale associazioni di categoria e sindacati non hanno voluto aderire – minaccia uno stop di almeno due settimane, che inevitabilmente andrà a ripercuotersi soprattutto sulla consegna dei beni di prima necessità (cibo, medicinali e altro ancora). Anche per le Marche l’effetto sciopero rischia di pesare in maniera sensibile, nonostante il recente stanziamento da parte del governo Draghi di 80 mln di euro (“Decreto Energia”): un provvedimento solo momentaneo e che sa più di propaganda politica che di reale soluzione, secondo i manifestanti. Sul tema è intervenuta anche Confcooperative Marche. «Servono prospettive strutturali – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Autotrasportatori Massimo Stronati -. Non è solo una questione rincaro energetico e dei carburanti, ma di una vera e propria crisi senza precedenti. Temiamo gli effetti della prossima inflazione, e per questo chiediamo al governo l’accesso al credito facilitato e l’abbassamento del cuneo fiscale». Nel frattempo, molta merce comincia a non arrivare più sugli scaffali dei negozi. Rispetto alla filiera agroalimentare – l’85% delle merci viaggia proprio su strada, secondo i dati di Coldiretti – frutta e verdura sono i prodotti maggiormente a rischio essendo non solo quelli destinati a deperirsi più in fretta, ma anche quelli per cui la distribuzione è già rimasta bloccata. Questo potrebbe indurre supermercati e piccoli negozi a cercare una temporanea àncora di salvezza nei produttori locali.  

12/03/2022 10:13
Ucraina, Assocalzaturifici: "Sanzioni alla Russia rischiano di essere un boomerang, settore al collasso"

Ucraina, Assocalzaturifici: "Sanzioni alla Russia rischiano di essere un boomerang, settore al collasso"

"Alcune aziende che lavorano esclusivamente per il mercato russo o ucraino hanno già interrotto la produzione, altre imprese stanno avendo difficoltà a ricevere i pagamenti della merce inviata perché dalla Russia non riescono a far partire i bonifici". "La situazione è davvero tanto difficile, abbiamo bisogno di ristori immediati". A dirlo è Valentino Fenni, vicepresidente nazionale di Assocalzaturifici, oltre che, a sua volta, imprenditore marchigiano del comparto. "Questo doveva essere l'anno della completa ripresa dopo due anni di covid, invece, rischia di essere l'anno in cui la nostra manifattura subirà un autentico tracollo, considerando anche i prezzi fuori controllo dei carburanti e dell'energia", aggiunge l'imprenditore. "Le Marche - spiega - sono tra le regioni italiane che più risentono della guerra in atto. Il 12% del Pil regionale è dettato dall'export verso l'area interessata dal conflitto. Se non si interviene subito - sottolinea - sarà una catastrofe". "Le sanzioni che si stanno applicando alla Russia - dice ancora Fenni - rischiano di trasformarsi in un boomerang per le nostre imprese e soprattutto potrebbero spalancare le porte dei mercati russi ai produttori cinesi e a quelli turchi che non hanno applicato alcuna sanzione. Insomma nei prossimi anni sugli scaffali dei negozi russi potrebbero scomparire le nostre scarpe".  "Nel 2021 - sottolinea il vicepresidente - in Russia l'Italia ha venduto 3 milioni e mezzo di paia di scarpe per un valore economico di 250 milioni di euro, in Ucraina 500mila paia, pari a 35 milioni di euro. Un terzo del valore complessivo di questi due mercati riguarda le Marche" sottolinea. "Già il nostro comparto negli anni ha subito delle perdite importanti, oggi dà ancora lavoro a oltre 15mila persone, compreso l'indotto, ma se non ci sarà un immediato stop delle ostilità e il governo non ci darà una mano, molti di questi posti scompariranno", conclude Fenni.

11/03/2022 16:54
Confindustria e la crisi energetica. Grimaldi. "Situazione preoccupante, serve fondo speciale regionale"

Confindustria e la crisi energetica. Grimaldi. "Situazione preoccupante, serve fondo speciale regionale"

“Esprimo forte preoccupazione per la situazione che sta determinando il conflitto russo-ucraino, è a rischio la 'tenuta' del sistema produttivo provinciale e la ripresa del nostro Paese” – questo è quanto afferma il Presidente di Confindustria Macerata Sauro Grimaldi. “Il conflitto – seguita Grimaldi – ha accentuato alcuni problemi che già c’erano, ad esempio i rincari dei costi dell’energia: dall’indagine 'Caro Energia' effettuata dai nostri uffici, sui costi effettivi dell’energia elettrica e del gas sostenuti dalle imprese nel mese di gennaio 2022, sono emersi aumenti medi del 70% sul costo a kwh nella bolletta elettrica e di circa il 200% sul costo a Smc nella bolletta del gas, rispetto a gennaio 2021. Tali aumenti sono al netto delle agevolazioni sugli oneri di sistemi introdotti dal Governo che, per l’energia elettrica, consentono di frenare l’aumento del costo medio a kwh che altrimenti sarebbe superiore al 100%. Ne emerge un quadro previsionale preoccupante aggravato dalle quotazioni per i prossimi mesi. Se non si interviene con rapidità c’è il pericolo reale di sospensioni e/o interruzioni di processi produttivi. Inoltre è sempre più difficile l’approvvigionamento delle materie prime e, anche in questo caso, i costi sono altissimi, il rischio serio è di compromettere la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma e la catena importante data dal valore della manifattura. C’è poi un'altra minaccia, questa strettamente legata al recente conflitto, l’impatto cioè della crisi Ucraino-Russa per un numero sempre più crescente di operatori economici nei differenti settori, dalla Moda alla Calzatura all’Agroalimentare, senza dimenticare tutte le imprese coinvolte nelle relative filiere. Un problema che sta diventando sempre più di sistema. Abbiamo bisogno di interventi risolutivi e urgenti per cui faccio appello alle Istituzioni, alla Regione Marche in particolare, agli Istituti di Credito, al sistema Confidi marchigiano, alla Camera di Commercio Unica delle Marche. Occorre pensare ad un fondo speciale regionale per la crisi 2022 (ovviamente senza un intervento sostanziale e strutturale dello Stato qualunque soluzione rischia di essere non significativa), ciò si rende indispensabile per tentare di attenuare gli effetti dirompenti di questo periodo. Il fondo sarebbe di aiuto in maniera diretta e semplice alle imprese sul fronte della liquidità, così che possano affrontare i maggiori costi; servirebbe per dare ristori alle aziende che lavorano con il mercato russo-ucraino (che stanno compromettendo i ricavi del primo trimestre 2022 rispetto all’analogo precedente periodo 2021) e per consentire di sostenere l’impennata dei costi energetici (in quest’ultimo caso occorre solo contare su aiuti nazionali). Inoltre – conclude il Presidente Grimaldi – è indispensabile prevedere una Cigo in deroga per le aziende italiane operanti in Ucraina-Russia ed è opportuna una possibile rinegoziazione in corsa dell’utilizzo delle risorse del PNRR e laddove possibile rimodulando i fondi della programmazione europea 21-27 in quanto sono stati sconvolti i paradigmi economici e finanziari pre-esistenti”.

11/03/2022 16:11
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