In forte discesa (-10) il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: nell'ultima giornata sono diminuiti a 205 di cui 8 in Terapia intensiva (-1) e 197 in Area medica (-9): la percentuale di occupazione di pazienti Covid in Terapia intensiva è ora del 3,1% e in Area Medica del 19,3%. Lo fa sapere la Regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 1.894 casi di positività e l'incidenza è risultata ancora in calo (da 829,22 a 805,58). Sono stati eseguiti 6.354 tamponi di cui 4.669 nel percorso diagnostico (40,6% di positivi) e 1.685 nel percorso guariti.
Il numero più alto di casi sempre in provincia di Ancona (563); seguono le province di Ascoli Piceno (377), Pesaro Urbino e Macerata (entrambe 328) e Fermo (210) oltre a 88 positivi provenienti da fuori regione. Tra le fasce d'età la più 'bersagliata' resta quella tra 25 e 44 anni (544); a seguire 45-59 anni (437), 60-69 anni (220) e 70-79 anni (165).
Le persone con sintomi tra gli ultimi positivi sono 486; i casi comprendono 503 contatti stretti di positivi, 486 contatti domestici, 28 in ambiente di scuola/formazione, 6 in ambito lavorativo, 4 di vita/socialità, 2 in ambito assistenziale, 1 in ambito sanitario; su 457 casi in corso un approfondimento epidemiologico. Nelle ultime 24 ore si sono registrati cinque decessi: a perdere la vita sono state tre donne e due uomini, di età compresa tra gli 82 e i 94 anni.
Torna a salire il numero di ricoverati per Covid nelle Marche (215; +6 rispetto a ieri) ma resta invariato il numero di pazienti in Terapia intensiva (9). Emerge dal consueto aggiornamento pubblicato dalla Regione.
Nell'ultima giornata sono 1.071 i positivi rilevati e l'incidenza è scesa a 829,22. Sono stati eseguiti 5.144 tamponi di cui 2.822 nel percorso diagnostico (38% di positivi) e 2.322 nel percorso guariti.
Tra gli ultimi positivi in 221 accusano sintomi (lievi, severi o critici); i casi comprendono 308 contatti stretti di positivi, 295 contatti domestici, 17 in setting scolastico/formativo, 5 in ambito lavorativo, 2 in ambiente di vita/socialità, uno rispettivamente in ambito assistenziale e sanitario.
Su 212 casi è ancora in corso un approfondimento epidemiologico. Oltre i 200 positivi giornalieri le province di Ancona (296), Ascoli Piceno (233) e Macerata (201); seguono Pesaro Urbino (191), Fermo (111) e 39 casi provenienti da fuori regione. Tra le fasce d'età resta quella tra 45 e 59 anni quelle che fa registrare il numero assoluto più alto di positivi (255), seguita da 25-44 (234), 60-69 anni (139) e 70-79 anni (130).
Nelle ultime 24 ore è anche deceduta una 86enne di Ancona, con patologie pregresse; il totale di vittime raggiunge i 3.776. Il quadro dei ricoverati, oltre ai 9 degenti in Intensiva (percentuale di occupazione di pazienti Covid invariato al 3,5% su 256 posti complessivi), ne comprende 60 in Semintensiva (+3 rispetto a ieri) e 146 in reparti non intensivi (+3).
Nel complesso, in Area medica, la saturazione di ricoveri Covid sale al 20,3% (206 su 1.013). Sono 31 le persone dimesse in un giorno. Gli ospiti di strutture territoriali salgono a 140 (-10) e le persone in osservazione nei pronto soccorso scendono a 27 (-9). Il totale di positivi è in lievissima crescita (10.173; +4) e gli isolamenti domiciliari in calo a 21.749 (-167).
È stato approvato il programma di interventi di manutenzione idraulica, difesa del suolo, e sistemazione forestale, da realizzare nelle aree di competenza delle Unioni Montane marchigiane. A disposizione risorse per un milione di euro, equamente ripartite tra i nove enti territoriali. A renderlo noto la Regione Marche
L’obiettivo è migliorare lo stato di manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua, salvaguardandone e migliorandone il regolare deflusso; dando, inoltre, continuità agli interventi. Particolare attenzione sarà data alla promozione di tecniche di ingegneria naturalistica con interventi a impatto ambientale positivo e al miglioramento e manutenzione delle sistemazioni idraulico-agrarie e idraulico-forestali esistenti.
“Questo programma di interventi – spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Tutela del paesaggio, Stefano Aguzzi – si propone non solo di garantire la messa in sicurezza del territorio e dell’ambiente ma concretizza la volontà di attuare una più ampia strategia integrata di sostegno allo sviluppo economico, sociale e demografico delle aree montane, che attenui e riequilibri il divario tra la fascia costiera e l’entroterra, nell’ottica della cooperazione tra più soggetti interessati”.
“La continuità nel tempo alle attività di manutenzione – precisa Aguzzi - può infatti garantire un’occupazione stabile di chi già lavora nel settore, assicurando anche il presidio del territorio e la residenza nelle aree rurali e montane, oltre a favorire nuove prospettive lavorative nel campo della difesa del suolo, della sistemazione idraulico-forestale e della selvicoltura”.
Alla definizione degli interventi si è giunti dopo una serie di sopralluoghi congiunti tra gli uffici regionali preposti e gli uffici tecnici delle singole Unioni Montane, su segnalazione delle criticità da parte delle stesse. Il termine previsto per l’affidamento dei lavori è fissato al 30 giugno 2024.
Gli interventi sono suddivisi per Unione montana, ognuna delle quali avrà il compito di progettare ed appaltare le opere, e riguardano: (Montefeltro) consolidamento sponde fluviali con tecniche di ingegneria naturalistica e ripulitura dell’alveo fluviale del fiume Foglia nel territorio del Comune di Piandimeleto (PU); (Alta Valle del Metauro) sistemazione dell’alveo del fiume Metauro e messa in sicurezza delle sponde e protezione tubazioni nei pressi del Palazzo Ducale - Ponte del Riscatto in Comune di Urbania (PU);
(Catria e Nerone) ripristino e stabilizzazione dissesto gravitativo in strada comunale Cà Rio in Comune di Cagli (PU) e ripristino e stabilizzazione dissesto gravitativo in località Serrone in Comune di Serra Sant’Abbondio (PU); (Esino-Frasassi) realizzazione di difesa spondale, bonifica e pulizia, riqualificazione e valorizzazione alveo del torrente Sanguerone in località Piano Frassineta in Comune di Sassoferrato (AN);
(Potenza-Esino-Musone) sistemazione versante in frana lungo il fiume Potenza in Comune di Pioraco (MC) e sistemazione alveo affluente Scarzito in località Valle Eremita nel Comune di Sefro (MC); Marca di Camerino) riqualificazione sponde fluviali per un tratto di circa 2,00 km con interventi puntuali nelle sezioni maggiormente danneggiate nel Comune di Fiastra (MC);
(Monti Azzurri) stabilizzazione versante a monte del tratto di strada Grazie di Sotto Monte in Comune di Monte San Martino (MC) e lavori urgenti di ripristino difesa spondale sul torrente Tennacola in località Molino Biordi nel Comune di Penna San Giovanni (MC); (Sibillini) stabilizzazione versante sottostante la strada comunale in località San Michele, torrente Lera in Comune di Amandola (FM); (Tronto-Valfluvione) intervento di difesa spondale, ripristino sezione idraulica e stabilizzazione del versante a valle della strada comunale Casaregnano in Comune di Roccafluvione (AP).
Una donna di 41 anni è morta in un incidente stradale avvenuto, intorno le 8,30, sull'autostrada A14 Bologna - Taranto, nel tratto compreso tra Grottammare e San Benedetto del Tronto in direzione Pescara. La vittima, Pamela Paolini, era originaria di San Benedetto del Tronto, ma risiedeva a Ripatransone (Ascoli).
Per cause ancora in fase di accertamento, in prossimità di un cantiere autostradale, una vettura e un camion sono entrati in collisione. Molto violento l’impatto tanto che l’auto è andata praticamente distrutta.
La squadra dei Vigili del Fuoco di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con i sanitari del 118, ha provveduto ad estrarre la conducente dell’auto dall’abitacolo, mediante attrezzature specifiche, ma il medico presente sul posto non ha potuto far altro che constatarne il decesso.
I pompieri, successivamente, si sono occupati di mettere in sicurezza l’area dell’intervento. Il traffico ha subito dei rallentamenti nel periodo strettamente necessario alle operazioni di soccorso. I rilievi del caso sono spettati alla Polizia Autostradale.
Da oggi le persone con più di 80 anni e i soggetti con 60 e più anni in condizione di elevata fragilità possono effettuare la quarta dose di vaccino anti-Covid19 con accesso diretto presso i Punti Vaccinali di Popolazione. Lo rende noto la Regione Marche. La prenotazione attraverso la Piattaforma Poste sarà invece possibile dal 14 aprile alle ore 10. Gli over 80 possono recarsi anche in farmacia, i soggetti in condizione di fragilità vengono contattati dalle strutture che li hanno in carico ma possono prenotarsi.
“Chi ha ricevuto le due dosi del vaccino (o la dose singola se Janssen) del ciclo primario e la prima dose di richiamo booster, ricorda l'Ente - può accedere alla seconda dose booster dopo almeno 120 giorni da quella precedente. La dose aggiuntiva viene somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Verrà effettuata con i vaccini a m-RNA Pfizer o Moderna a prescindere da qualsiasi tipologia di vaccino somministrata in precedenza”.
“Dal 14 aprile la prenotazione si effettua anche tramite il portale di poste italiane: https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it: oltre ai dati personali dell’utente, occorre disporre del numero di tessera sanitaria e del codice fiscale, e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria), tramite i portalettere che consegnano la posta a casa o inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947 (entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento). Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione”.
“Come per le precedenti somministrazioni, nel caso in cui la persona si trovasse in difficoltà a raggiungere le sedi vaccinali può contattare il proprio Medico di Medicina Generale che potrà programmare la vaccinazione a domicilio.
Al momento, l'indicazione sulla quarta dose di vaccino anti-Covid non si applica ai soggetti che hanno contratto l'infezione da Sars-CoV-2 successivamente alla somministrazione della prima dose di richiamo, come precisato dalla circolare del Ministero della Salute che contiene anche l’elenco delle condizioni di elevata fragilità”.
Continua scendere nelle Marche il tasso di incidenza cumulativo del virus, arrivato sotto 900 (889,83 rispetto a ieri quando era 900,36) su 100mila abitanti a fronte di 2.656 nuovi casi covid. I positivi rappresentano il 39,5% dei 6.720 tamponi del percorso diagnostico, su 10.906 tamponi complessivi.
La provincia di Ancona totalizza il maggior numero di casi: 813, seguita da Pesaro Urbino con 522, Macerata con 501, Ascoli Piceno con 446, Fermo con 280, oltre a 94 casi fuori regione. Il virus circola maggiormente nelle fasce di età tra 25 e 59 anni che raccolgono quasi la metà dei muovi positivi, 1.310: rispettivamente 25-44 anni con 644 e 45-59 con 666, seguite da 60-69 anni con 339 e 70-79 anni con 282.
Scende ancora il numero di ricoverati per Covid nelle Marche: -2 nell'ultima giornata e si attestano ora a 209. Migliora leggermente la situazione nelle Terapie intensive (9 pazienti, -1 rispetto a ieri), +1 degente in Semintensiva (56), -2 nei reparti non intensivi (145) e 32 persone dimesse.
I soggetti con sintomi sono 524, i contatti stretti di casi positivi 843, i contatti domestici 735, i positivi in ambito scolastico formativo 31, mentre per 501 casi sono ancora in corso approfondimenti epidemiologici. Cinque le persone decedute nelle ultime 24 ore, tre uomini e due donne, dagli 86 ai 97 anni. Tre persone erano originarie della provincia di Macerata: un 87enne di Esanatoglia, un 97enne di Cingoli e una 90enne di San Severino Marche.
I lavoratori delle Poste scendono in piazza con uno sciopero di un’intera giornata. Lo faranno venerdì 15 aprile ad Ancona, in via XXIV Maggio, dove si svolgerà un sit-in di fronte agli uffici delle Poste centrali, alle ore 11.
La protesta è firmata da Slc Cgil, Uil Poste, Failp Cisal,Confsal e Ugl. "I motivi sono molteplici", sottolineano i sindacati: gravi carenze di organico, complessità delle operazioni a sportello e incombenze legate all’emergenza sanitaria in un contesto che vede anche aggressioni verbali e fisiche da parte dell’utenza, forti pressioni nel settore del recapito-logistica e smistamento ed eccessivo ricorso ai lavoratori precari per sopperire la carenza di personale.
Infine, la questione del Centro multiservizi di Ancona su cui grava un futuro di incertezza. Di qui, la decisione dei sindacati di proclamare lo stato di agitazione iniziato il 17 marzo con lo sciopero degli straordinari e delle prestazione aggiuntive. Venerdì 15 aprile sarà sciopero di tutti i lavoratori.
La pandemia, la crisi russo-ucraina. E prima ancora quella economica 2008-2014. Non ultime, le scelte politiche degli ultimi 20 anni. Le piccole e medie imprese delle Marche si preparano a vivere il loro momento più buio dall’inizio del nuovo millennio, testimoniato soprattutto da una ripartenza post Covid inattuabile. Le ragioni principali? Mancanza di lavoro e di manodopera.
Sebbene rispetto al 2021 la Regione abbia segnato una crescita dell’occupazione (+0,8% rispetto al 2021), i livelli pre-pandemia sono ancora lontani (-2,5%). E gli effetti già tangibili della guerra nell’Est Europa non faranno che ripercuotersi negativamente sulle aziende e – di conseguenza – sulla forza lavoro, che si orienterà sempre più fuori dai confini nazionali.
A dichiararlo è il segretario generale di Confartigianato Macerata-Ascoli-Fermo Giorgio Menichelli, che fa notare anche come la popolazione marchigiana sia scesa sotto gli 1,5 mln di residenti. A marzo 2022, il tasso occupazionale nella regione era di 4 lavoratori su 10, cui va aggiunta la mancanza degli oltre due terzi con specializzazioni specifiche. Soprattutto nell’edilizia, nella manutenzione e in tutte le attività di pubblico esercizio, come la ristorazione.
A cosa è dovuta la situazione attuale del mercato del lavoro? Un mismatch, o disequilibrio, fra domanda e offerta. Prima ancora dell’emergenza sanitaria, c’era già uno scontro fra le aspettative dei giovani appena subentrati nel mercato e quelle delle aziende.
Colpa di un corto circuito nella comunicazione? Non solo: i problemi strutturali e congiunturali dell’intera filiera hanno inciso sulla mancata progettazione di qualifiche professionali. Manca la volontà di formare le persone.
Un problema anche culturale, quindi? Certamente, le aziende oggi puntano esclusivamente all’attitudine di chi vuole essere assunto e se coincide con i propri obbiettivi di crescita. Dall’altra parte, però, chi si propone non è in cerca solo di un merito economico, ma anche di un ambiente sociale e di una possibilità di carriera in grado di soddisfarlo.
Negli ultimi 20 anni le imprese hanno guardato unicamente al profitto e non alla crescita socio-culturale? Sebbene il profitto sia un presupposto primordiale, una buona impresa deve anche dare risposta attiva sul territorio, finanziando eventi e contribuendo a 360° alla crescita del Paese. I giovani oggi cercano aziende dinamiche e innovative: e per sapere come agire al meglio bisogna ascoltare le loro esigenze.
Nell’immediato, quali interventi dovrebbero essere effettuati per la ripartenza della Regione Marche? Avere una conoscenza profonda del tessuto economico e sburocratizzare quanti più passaggi possibili. Ad esempio, velocizzare i tempi per formare i lavoratori, altrimenti la carenza di manodopera non verrà mai compensata e le aziende continueranno a contendersi tra di loro le poche eccellenze presenti.
Vanno riviste anche determinate scelte politiche? Una politica forte, presente sul territorio, può solo portare benefici. Ad oggi sono previsti 350 mln di euro da parte del Fondo Sociale Europeo, ma se non cambia l’attuale cultura del lavoro queste risorse rischiano di perpetrare lo stesso vecchio meccanismo. Senza margini di autentica crescita.
Abbiamo di fronte anche le conseguenze di crisi energetica e dei materiali. Conseguenze che avranno impatto prettamente sulle piccole e medie imprese. Le sanzioni messe in atto oggi nei confronti della Russia non risolveranno la guerra, ma faranno solo male alla nostra economia. Basti considerare i tremendi effetti nelle Marche anche sul settore calzaturiero, rimasto completamente bloccato.
Perché allora il governo italiano le appoggia? La politica guarda unicamente agli accordi internazionali, non ai bisogni dei cittadini. Lo scenario peggiore è che la guerra – come dicono già gli esperti – possa durare ancora a lungo: ripartire sarà ancora più difficile, visto che il Pnrr verrà revisionato. I giovani continueranno ad emigrare, e l’Italia diventerà l’ospizio del mondo.
Lei cosa direbbe oggi a suo figlio per convincerlo a non lasciare il Paese? Di portare avanti studio e lavoro, insieme. Di contribuire alla crescita culturale delle Marche e dell’Italia, tenere duro il più possibile. Certo, le aspirazioni crescono e i genitori devono lasciare liberi i propri figli di andare via, se vogliono. I ragazzi oggi fanno più sacrifici di quanto non si immagini.
Nella mattinata di domenica scorsa il Torrenova Golf di Porto Potenza Picena ha ospitato le ragazze e i ragazzi dell'Associazione Amici Disparati di Ascoli Piceno, per conoscere il golf. Una giornata conviviale all'insegna dell'inclusione sociale attraverso una sorta di sport-terapia.
Si è trattato del primo di una serie di incontri per avvicinare al golf il mondo dell’autismo: “Per sua caratteristica il golf favorisce la calma e la concentrazione – ha detto Mario Ferraresi, Presidente della Fondazione Divina Provvidenza Santo Stefano – caratteristiche che ben si conciliano con lo scopo terapeutico e ludico a beneficio dei giovani affetti da autismo.
Troppo spesso le famiglie non trovano sufficiente supporto ed anche un piccolo ma significativo aiuto può fare la differenza”. L’iniziativa è partita da un'idea di Albarosa Clerici e Antonio Donadio che ha subito trovato la fattiva collaborazione del Torrenova Golf e della Fondazione Divina Provvidenza - Santo Stefano.
All’incontro ha preso parte come “ospite speciale” il giovane golfista marchigiano componente della Nazionale Italiana Flavio Michetti, in procinto di passare al professionismo. Significativa la presenza istituzionale del Sindaco di Potenza Picena Noemi Tartabini e del Presidente del Consiglio Comunale potentino Mirco Braconi. Già dai prossimi incontri, infatti, parteciperanno al progetto “Il Golf per l’Autismo” anche le ragazze e i ragazzi del territorio comunale.
“Va avanti ormai da mesi la richiesta della nostra Regione per un aumento delle borse di specializzazione e per l’eliminazione, per qualche anno del numero chiuso a Medicina. Almeno fra 5 anni avremo i professionisti che ci servono. Ma, ancora, non si muove nulla”. Lo scrive – via social – l’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini.
“La sinistra al Governo dell’Italia e all’opposizione nelle Marche, un giorno si e l’altro pure, scopre di non aver programmato la formazione necessaria a garantire i servizi sanitari del nostro Paese. Ne attribuisce la responsabilità a noi dopo 16 mesi di Governo regionale.
A Pesaro è stata persino inscenata una manifestazione dei funzionari del partito davanti al locale pronto soccorso. Venerdì in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico (Unimc leggi l’articolo), ho rinnovato la proposta alla Ministra Messa, la quale non mi è sembrata entusiasta della richiesta”.
“Un mese fa, tutte le Regioni lo hanno chiesto al Ministro Speranza in un incontro al Ministero della Sanità. Oggi la sinistra e una parte della stampa scoprono, per bocca del Ministro Speranza, che è tutto vero. A questo si deve aggiungere il bisogno di accordare a tutto il personale sanitario trattamenti adeguati alla specificità delle loro prestazioni, rese anche di notte, nei festivi e senza soluzione di continuità”.
“Scrivo queste righe, perché da domani mattina continueremo a leggere delle file e dei disagi nei nostri Pronto soccorsi, divenuti l’avamposto di tutti i problemi sanitari e sociali dell’Italia. Ma è certo che non ci arrenderemo. Alcuni medici si potranno pure dimettere perché il disagio esiste, ma tutto il restante personale è vitale, professionale e soprattutto capace di vincere anche il Covid”, conclude Saltamartini.
Sono 714 i positivi al Coronavirus rilevati nelle Marche nell'ultima giornata su un totale di 2.115 tamponi eseguiti: l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti è scesa da 910,80 a 900,36. Lo comunica la Regione Marche. Tra i test eseguiti ci sono 1.749 nel percorso diagnostico (40,8% di positivi) e 366 nel percorso guariti. Il maggior numero di contagiati in un giorno rilevato in provincia di Ancona (242); seguono le province di Ascoli Piceno (140), Macerata (130), Pesaro Urbino (95) e Fermo (82), oltre a 25 casi da fuori regione.
Tra gli ultimi casi ci sono 152 persone alle prese con sintomi; i positivi comprendono 207 contatti stretti di positivi, 181 contatti domestici, 2 rispettivamente in ambiente di vita/socialità e assistenziale, uno in ambiente scolastico/formativo e uno in ambiente sanitario; su 163 casi è ancora in corso un approfondimento epidemiologico. Oltre i 200 casi registrati solo la fascia d'età 25-44 anni (204); seguono quella tra 45-59 anni (187) e 60-69 anni (71).
Scende ancora il numero di ricoverati per Covid nelle Marche: -7 nell'ultima giornata e si attestano ora a 211. Invariata la situazione nelle Terapie intensive (10), +2 degenti in Semintensiva (56), -9 nei reparti non intensivi (145) e 25 persone dimesse.
Nell'aggiornamento giornaliero la Regione dà conto di otto decessi in 24ore e di un totale di vittime che sale a 3.770. Sono 714 i positivi emersi in 24ore e l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti risulta in calo a 900.
Sette delle persone decedute erano della provincia di Ancona: un 72enne, un 79enne, un 99enne e una 92enne della città capoluogo, una 85enne di Chiaravalle, una 89enne di Jesi e un 93enne di Corinaldo; l'ottava vittima è una 89enne di Colli al Metauro (Pesaro Urbino).
Gli ospiti di strutture territoriali sono 135 e 35 le persone in osservazione nei pronto soccorso. Il totale di positivi è risultato in discesa a 10.596 (-208), gli isolamenti domiciliari calano a 22.614 (-221) e i guariti/dimessi raggiungono quota 396.954 (+914).
Dopo essere stato messo a dura prova durante gli ultimi due anni di pandemia, il Servizio sanitario nazionale deve tornare a fare i conti con la questione delle assunzioni. Oltre alla generale carenza di personale, si aggiungono oggi i circa 66 mila “eroi in camice” che il prossimo 30 giugno rischiano di rimanere per strada. Di questi, 20.064 medici, 23.233 infermieri e 22.732 fra operatori sociosanitari e altri professionisti. Tutti reclutati al tempo con contratti flessibili per fa fronte all’emergenza Covid.
Se si escludono gli specializzandi e i quiescenti, risultano 54 mila i candidati all’assunzione a tempo indeterminato. Di questi, a loro volta, solo 43 mila risponderebbero ai requisiti dell’ultima Legge Bilancio che prevede – fra le altre cose - la maturazione di almeno 18 mesi di servizio, di cui 6 durante l’emergenza. Il problema, a questo punto, viene girato direttamente alle aziende sanitarie, molte delle quali con i conti in rosso. Difficile dunque per “gli aspiranti camici” sperare nella futura assunzione.
Si tratta dell’effetto più pesante e a lungo termine della famigerata spending review operata fra il 2014 e il 2020, che portò a un risparmio complessivo di appena 40 mld di euro (a fronte di 870 mld di uscite statali). I tagli maggiori, purtroppo, furono proprio quelli operati alla Sanità, che in dieci anni ha potuto assumere solamente 46 mila operatori. Di questi, tre quarti senza specializzazione specifica.
Puntare oggi alle stabilizzazioni – per le quali da mesi medici e operatori discutono con il Governo – significherebbe un primo passo, seppure debole, verso una normalizzazione del lavoro. Ad oggi, la Legge di Bilancio avrebbe fissato il tetto della dotazione al fondo sanitario a 124 mld di euro, che nel 2024 diventerebbero 128. In più, ci sarebbero anche i circa 15 mld previsti dal Pnrr. Denaro che comunque non basterebbe a risolvere i problemi principali della Sanità nostrana.
Insieme ai 35 mila operatori prossimi alla pensione, si calcolano anche 58.339 infermieri in uscita. E le ipotetiche stabilizzazioni lascerebbero a spasso ancora 20 mila camici bianchi. A questo, si aggiungono l’emergenza legata al recupero delle liste d’attesa accumulate a causa della pandemia – fatto che ha favorito uno spostamento sempre più massiccio degli utenti verso la sanità privata – e gli oneri da 124 mld di spesa sanitaria (dati MEF) che le Regioni dovranno sostenere per non far chiudere i loro ospedali.
Le Marche protagoniste alla Bit di Milano anche attraverso la cultura. Per l’occasione sono state presentate presso il padiglione della Regione le due realtà che traineranno la stagione turistica secondo il patrimonio storico-intellettuale: Pesaro – candidata ufficiale a Capitale italiana della cultura 2024 – e Ascoli Piceno.
Alla presentazione – dal titolo “le destinazioni culturali delle Marche vincenti” - hanno preso parte l’assessore Giorgia Latini, insieme ai sindaci Matteo Ricci (Pesaro) e Marco Fioravanti (Ascoli), ai presidenti delle Province Giuseppe Paolini (Pesaro e Urbino) e Sergio Loggi (Ascoli Piceno), ha presentato
“Con pieno merito – ha dichiarato Latini - le due città marchigiane sono riuscite a distinguersi a livello nazionale, a dimostrazione di quanto le Marche siano una regione ad alta densità di eccellenze, culturali, ambientali, produttive e quindi turistiche.
“La ripartenza comincia dalla cultura – prosegue l’assessore - e dalla qualità delle proposte e dei progetti, puntando su una rete virtuosa che lega il nord e il sud di una straordinaria terra al plurale. Una rete e una progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione di tutti i borghi, luoghi che rappresentano un patrimonio fondamentale, millenario, di cultura e identità”.
I sindaci Ricci e Fioravanti hanno dichiarato che le Marche hanno davanti tre anni straordinari di progettazione e di programmazione. Il risultato conseguito al Bit 2022 rappresenta un successo per entrambe le città, giunte in finale con progetti e caratteristiche diverse, “ma dalle grandi potenzialità culturali che daranno impulso allo sviluppo delle Marche. Le proposte elaborate sono una parte del tutto che le Marche possono garantire. La Capitale della cultura sarà nella nostra regione e questo è quello che più conta”.
Arriva la conferma della Corte costituzionale sulla la validità delle norme in vigore in materia di "quarantena obbligatoria per i positivi e per i contatti stretti, e relative sanzioni penali in caso di inosservanza".
Si legge nella nota della Consulta: «la quarantena obbligatoria e le relative sanzioni penali, così come regolate dalle disposizioni impugnate, incidono sulla sola libertà di circolazione. Non comportano alcuna coercizione fisica, sono disposte in via generale per motivi di sanità e si rivolgono a una indistinta pluralità di persone, accomunate dall’essere positive al virus trasmissibile ad altri per via aerea».
Secondo il provvedimento, dunque, rimane inalterato l’obbligo di attendere i 7 giorni – che diventano 10 per i non vaccinati o per chi non ha la terza dose o ha fatto la seconda dose da più di 120 giorni - per chi è positivo. La buona uscita è garantita solo dal tampone negativo, e previa trasmissione al dipartimento di prevenzione competente del territorio di appartenenza – anche per via elettronica - del relativo referto.
Inoltre, i non vaccinati o i vaccinati che hanno completato la profilassi da più di 120 giorni, e per i guariti da più di 120 giorni, l’isolamento durerà fino a 10 giorni con un test antigenico o molecolare negativo all’uscita. I soggetti con booster o che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, e per guariti da meno di 120 giorni, la quarantena varrà 7 giorni. Anche qui con un test antigenico o molecolare negativo alla fine del periodo.
Per i semplici sintomatici, basterà un tampone dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi – in caso di positività, il test andrà ripetuto dopo 7 giorni. In generale, si potrà uscire dall’isolamento senza effettuare il test dopo 21 giorni, ma solo se nell’ultima settimana risulteranno scomparsi i sintomi.
Infine, per i “contatti stretti” - anche conviventi - viene applicato il regime dell’autosorveglianza: obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 (al chiuso e all’aperto, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto) e si dovrà effettuare un test antigenico rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi. In caso di ulteriore positività, il tampone andrà ripetuto al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.
Sensibile riduzione di ricoveri Covid-19 nelle Marche (-17) nell'ultima giornata e incidenza di casi di positività ogni 100mila abitanti che scende da 916,47 a 910,80. I dati emergono dall'aggiornamento giornaliero della Regione.
I degenti con Covid ancora assistiti negli ospedali marchigiani restano 218 di cui 10 in Terapia intensiva (invariato) e 208 in Area Medica (-17). Con questi numeri la percentuale di occupazione dei posti letto rimane invariata nelle Terapie intensive (3,9% sul totale di 256 posti) e in calo al 20,4% in Area medica su 1.013 posti.
Sono 1.789 i nuovi contagi rilevati in 24 ore sulla base di 6.077 tamponi tra cui 4.870 del percorso diagnostico (36,7% di positivi) e 1.207 nel percorso guariti.
In provincia di Ancona il maggior numero di casi, cioè 519; seguono le province di Pesaro Urbino (345), Ascoli Piceno (331), Macerata (316), Fermo (214) e 64 positivi provenienti invece da fuori regione.
Le persone con sintomi sono 402; i casi comprendono 538 contatti stretti di positivi, 487 contatti domestici, 5 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting lavorativo, 2 in setting assistenziale, uno ciascuno in setting scolastico/formativo e sanitario.
Tra le fasce d'età è sempre quella tra 25 e 44 anni a registrare il numero più alto di positivi (462) seguita da 45-59 anni (452) e 60-69 anni (237).
Nelle Marche -1.469 casi di positività (-9,64%) al coronavirus nella settimana che si chiude. Nell'ultima giornata, comunica la Regione, l'incidenza ogni 100mila abitanti è ulteriormente scesa da 936,12 a 916,47.
Sono 1.885 i casi rilevati, invece, nelle ultime 24 ore: 553 in provincia di Ancona, 348 in provincia di Pesaro Urbino, 344 in quella di Macerata, 330 ad Ascoli Piceno, 236 nel Fermano oltre a 74 positivi provenienti da fuori regione.
In totale sono stati analizzati 5.957 tamponi di cui 4.785 nel percorso diagnostico (39,4% di positivi) e 1.172 nel percorso guariti. Tra gli ultimi casi ci sono 417 persone con sintomi; comprendono anche 577 contatti stretti di positivi, 511 contatti domestici, 3 in ambiente di vita/socialità, uno ciascuno rispettivamente in ambito lavorativo, assistenziale, sanitario.
Quanto al numero assoluto più alto di positivi il podio vede sempre in testa la fascia d'età 25-44 anni (449), seguita da 45-59 anni (472) e 60-69 anni (267).
Aumenta il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: +4 nell'ultima giornata, il totale sale da 231 a 235. Ci sono dieci degenti in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 58 in Semintensiva (-3) e 167 in reparti non intensivi (+6); 29 i dimessi. Due le persone decedute, entrambe donne di 87 e 88 anni originarie di Fano e Ancona: ora il totale raggiunge i 3.757.
Questa mattina al Teatro Filarmonici di Ascoli Piceno ha fatto tappa il tour di “Italia Domani – Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, ciclo di incontri promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per comunicare con cittadini, imprese e Amministrazioni locali sui contenuti e le opportunità del Pnrr.
Presenti per l'occasione il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, il dirigente generale della Segreteria tecnica del Pnrr Alberto Tabacchi e il coordinatore della Segreteria tecnica del Piano Complementare per le aree dei sismi 2016 Romano Benini.
“Il Pnrr è una grande opportunità che non possiamo permetterci di sfruttare male – ha dichiarato Acquaroli -, anche alla luce della attuale crisi internazionale in corso che incide sui mercati dei nostri territori. Oggi si deve riflettere sull’opportunità di correggere il tiro e far si che il Pnrr possa incidere anche su quei settori che subiscono le conseguenze del conflitto russo-ucraino.
Abbiamo progetti interessanti che riguardano la Sanità, le infrastrutture e il rilancio del territorio. Non ultimi, il potenziamento della Orte-Falconara e della Linea Adriatica: sono un nodo cruciale del traffico ferroviario e delle merci, ma dovremo riflettere adeguatamente con i vari sindaci. Parliamo di 170 treni al giorno fra 20 anni che potrebbero contrastare con la vocazione turistica costiera della nostra regione”.
“Per il Pnrr – ha sottolineato Gelmini – occorre la massima collaborazione con la Regione, Comuni ed enti locali e oggi vogliamo acquisire dai cittadini il loro punto di vista. Sappiamo che le Marche sono una regione che da sempre combatte un isolamento infrastrutturale che va superato attraverso gli obiettivi del Piano. Investimenti adeguati dovranno essere fatti per il trasporto pubblico locale, la sanità, la riqualificazione dei borghi e dei porti, in termini anche di sostenibilità e competitività”.
Anche le Marche si stanno organizzando per somministrare la quarta dose di vaccino anti-Covid alle persone che abbiano compiuto o superato gli 80 anni di età, agli ospiti delle Rsa e a coloro i quali siano inseriti nelle categorie a rischio e abbiano un'età compresa tra i 60 e i 79 anni. A comunicarlo ufficialmente in una nota è l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che ha aggiunto: “Il virus circola ancora con le sue varianti, quindi i soggetti più fragili devono avere l’opportunità di sentirsi al sicuro”.
La decisione giunge a ridosso del tavolo di confronto fra EMA e ECDC, e dopo la riunione della Commissione tecnico scientifica di AIFA. Le modalità di somministrazione del terzo richiamo saranno indicate nelle prossime ore da Ministero della Salute, AIFA, ISS e CSS: questa sarà effettuata con vaccino a mRNA, nei dosaggi autorizzati per la dose booster (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax), purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo.
Al momento, la quarta dose di vaccino anti-Covid non sarà applica ai soggetti che hanno contratto l'infezione da SARS-CoV-2 successivamente all'inoculazione della prima dose di richiamo, come precisato dalla circolare del Ministero della Salute, che contiene anche l’elenco delle condizioni di elevata fragilità.
“Il bere sano, nelle Marche, ha una tradizione antichissima, con il monaco benedettino fabrianese Francesco Scacchi precursore, già nel 1622, della spumantizzazione del vino, ben prima della nascita di Dom Perignon. La primogenitura del metodo ci rende orgogliosi e ci avvia al Vinitaly di Verona con una grande responsabilità: quella di sostenere, con convinzione, la nostra produzione vitivinicola”.
Lo scrive sui social il vicepresidente Mirco Carloni e lo ribadisce la Regione, presente alla 54a edizione della manifestazione, in programma dal 10 al 13 aprile a Verona. Una presenza che parte da lontano, quella delle Marche, al Salone internazionale del vino e dei distillati, tra le più prestigiose e visitate a livello mondiale. Una partecipazione promossa dalla Regione con un investimento che supera i 352 mila euro, con ben 107 cantine marchigiane presenti, di cui 69 all’interno del padiglione regionale (il numero 7) di circa mille metri quadri.
“Crediamo nei nostri imprenditori e per questo motivo investiamo risorse significative per promuovere le nostre grandi produzioni. Soprattutto nel contesto di incertezza internazionale attuale, vogliamo essere al fianco di chi produce – afferma Carloni – promuovendo il nuovo branding 'Marche, land of excellence', con cui ci presentiamo sugli scenari internazionali perché le Marche sono il luogo dell’eccellenza, della qualità e della sostenibilità delle produzioni.
Sarà un’edizione di Vinitaly - prosegue Carloni - dove le Marche saranno protagoniste e in cui ribadiremo, con forza, la nostra contrarietà al nutriscore: il sistema di etichettatura a semaforo che l’Europa vuole imporre, penalizzando i prodotti della nostra grande tradizione vitivinicola e agroindustriale. Consolideremo un prodotto enologico legato al passato - conclude Carloni - ma con lo sguardo rivolto al futuro e alle nuove tendenze dei consumi, con la consapevolezza che il vino marchigiano piace, avendo fatto registrare (dati Istat) un +5,4% di crescita delle esportazioni sul 2021, per un corrispettivo di oltre 57,6 milioni di euro”.
All’interno del padiglione regionale sarà presente 'Terrazza Marche', con oltre 200 etichette disponibili per la degustazione libera. Ospiterà anche delegazioni di operatori esteri, con tre appuntamenti riservati a buyer asiatici (domenica 10 aprile), del Nord America (lunedì 11 aprile), del Nord e Centro Europa (martedì 12 aprile).
La presenza a Vinitaly è stata organizzata dalla Regione in stretta collaborazione con i Consorzi di Tutela (Consorzio Vini Piceni e Istituto marchigiano di tutela vini). Nelle stesse giornate, sempre a Verona, la Regione Marche parteciperà al contiguo Salone del Sol&Agrifood (Padiglione C), con la collaborazione dell’Associazione produttori agroalimentari Marche-Foodbranmarche e la presenza di dieci aziende, di cui sette del settore olivicolo.
Prosegue nelle Marche la discesa del tasso di incidenza cumulativo arrivato a 936,12 (ieri a 956,10) su 100mila abitanti, a fronte di 2.086 nuovi casi. La positività è al 41,2% di 5.060 tamponi diagnostici, su 6.334 tamponi analizzati complessivamente.
I soggetti con sintomi sono 446, i contatti stretti di casi positivi sono 621, i contatti domestici 524, i positivi in ambito scolastico formativo 18,i contatti in ambiente di vita socialità 8, mentre ci sono 452 casi in fase di approfondimento epidemiologico.
La provincia di Ancona totalizza 647 nuovi positivi, seguita da Macerata con 370, Pesaro Urbino con 368, Ascoli Piceno con 358, Fermo con 263, oltre a 80 casi di fuori regione. Il contagio circola maggiormente nelle fasce di età 25-44 anni e 45-59 anni che raccolgono complessivamente 1.095 casi, poco più della metà, , rispettivamente 602 e 493), seguita quella 60-69 anni con 251 casi.