Benedetto dal vescovo Nazzareno Marconi, domenica 22 giugno, il nuovo Tabernacolo monumentale della Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista di Macerata. Un intervento che completa il recupero della chiesa a 400 anni dalla sua fondazione, nel 1625. Durante la celebrazione che ha visto la partecipazione delle confraternite del capoluogo per la Messa della Solennità del Corpus Domini, monsIgnor Marconi ha ricordato le parole di papa Leone XIV nel definire «un’unica sorgente» l’Altare e il Tabernacolo:
«Una sorgente di pace, di comunione, di condivisione e di carità – ha ricordato il vescovo –, non possiamo fare queste cose se non partendo dall’Altare e dal Tabernacolo. Sull’altare Gesù viene in mezzo a noi, nel Pane eucaristico che diventa reale presenza del Suo corpo risorto. Accanto c’è il Tabernacolo, ha detto il Papa, e se nell’altare Gesù viene nell’ostia santa, nel Tabernacolo Gesù resta. Restare – ha aggiunto ancora monsignor Marconi – è un grande segno di amore: questo è il messaggio del Tabernacolo, Gesù resta con noi tutti i giorni fino alla fine dei tempi».
Nelle parole del Papa il vescovo ha trovato una conferma e una benedizione speciale per la benedizione del nuovo Tabernacolo monumentale della Cattedrale: «Un Tabernacolo che completa il restauro della cattedrale – ha spiegato -, dobbiamo davvero ringraziare chi ha lavorato per questo con grande passione. Un’opera effettuata secondo lo stile e il progetto immaginato 400 anni fa pur non avendolo completato, ma è realizzato con tecniche e materiali moderni».
Ispirato, infatti, alle architetture effimere delle macchine barocche, a partire dai dati emersi dalle carte d’archivio, il Tabernacolo è stato progettato dall’Ufficio Tecnico Diocesano, guidato dall’architetto Giacomo Alimenti, con la collaborazione del designer Emilio Antinori ed eseguito dalla Publiform App srl e dalla Eures Arte srl con la partecipazione della professoressa Maria Teresina Angeletti.
Al termine della Messa si è svolta la partecipazione per le vie del Centro Storico con particolare devozione presso la Basilica della Mater Misericordiae. «La più piccola Basilica della devozione mariana al mondo – ha concluso il vescovo – perché è la piccolezza della nostra Chiesa che ci ricorda come Gesù si fa minuscolo nell’ostia per amore».
Commenti