La risposta del sindaco uscente e candidato bis al comune di Appignano, Mariano Calamita, sul trasferimento della riabilitazione da Treia ad Appignano presso Villa Falconi dove attualmente risiedono gli anziani della Casa di Riposo: "Al di là della campagna elettorale, come gruppo di maggioranza 'Costruiamo Insieme' abbiamo portato in un recente Consiglio Comunale un Ordine del Giorno per esprimere un parere sulla proposta Inrca di riportare il servizio di riabilitazione da Treia ad Appignano. L’intero consiglio comunale ha votato a favore, dimostrando di vedere positivamente questo trasferimento".
"Tuttavia - aggiunge il primo cittadino uscente -, come si è espresso il Consiglio Comunale intero, nella discussione emersa, e come ha espresso il CDA della Fondazione Falconi (che è il soggetto proprietario della Villa Falconi e delle strutture minori ad essa collegate, dove si dovrebbe trasferire la Riabilitazione), tutte le parti avevano la consapevolezza della necessità di addivenire ad un accordo che avesse contemplato la definizione di tutti i rapporti e le questioni giuridiche in essere, con l’Inrca, a partire dall’atto di compravendita del 2005".
L'attuale Amministrazione ha poi fatto menzione dell'accordo unanime di tutto il Consiglio comunale sull'apertura di un tavolo di concertazione, che non è avvenuto: "L’occasione che tutti, Consiglio Comunale (e quindi anche lo stesso consigliere Buldorini) e Fondazione Falconi, ritenevano essere favorevole era innanzitutto quel tavolo di concertazione che si doveva aprire, perché da lì poteva iniziare un dialogo sul futuro della struttura socio-assistenziale attualmente presente e si dovevano inserire in accordi ben precisi, a tutela non solo degli anziani ospiti della Casa di riposo, ma di tutti i cittadini di Appignano, quello che poteva essere un discorso legato alla ricostruzione e i termini legati alla nuova gestione Inrca".
"Per questo risulta difficile da comprendere, come possa invece ora il consigliere Buldorini legittimare un’operazione unilaterale dell’Inrca - attacca Calamita -, senza che si sia minimamente avviato quel dialogo chiesto e che ci si aspettava, senza che siano state concordate e condivise le azioni da intraprendere, senza nessuna tutela per la casa di riposo di Appignano, senza indicazione di come si vuol gestire la struttura in futuro e senza nessuna indicazione sui tempi di permanenza. Ed è soprattutto, in nome di quella lungimiranza, che il consigliere Buldorini svuota di significato, e che invece il sindaco Calamita non può, per il bene del paese, tollerare che venga tolta anche la casa di riposo ad Appignano, dopo che l’Inrca stessa abbia appoggiato l’eliminazione di tutti i finanziamenti per la ricostruzione del presidio socio-sanitario previsto, senza che si fosse impegnata in azioni concertate e precise sul futuro della gestione socio-sanitaria in questo paese e soprattutto senza che né essa stessa, né la Regione abbiano dato risposte concrete sulla ricostruzione".
A detta della Maggioranza nessuna risposta è giunta da parte dell'assessore regionale alla Sanità circa l'invito per un dibattito pubblico: "Risposte che erano state richieste da tutta la cittadinanza, attraverso una raccolta firme, avvalorata dall’approvazione in seno al Consiglio Comunale nel 2022, invitando l’assessore regionale alla Sanità a un incontro pubblico per relazionare sullo stato dell’arte in merito alla ricostruzione del nuovo presidio. Nessuna risposta, e questo è certamente inaccettabile. L’unica risposta arrivata, è giunta a Novembre 2023, quando si è venuti a conoscenza della revoca del finanziamento destinato al presidio Inrca di Appignano".
Una nota finale sul presidente dell'Ente Falconi, Francesco Gagliardini, che è entrato a far parte della lista del sindaco Calamita: "Per quanto concerne la figura del Presidente della Fondazione Falconi, Francesco Gagliardini, il Sindaco ne rinnova la fiducia e sente di esprimere, a nome della comunità, un sentito ringraziamento, perché in quasi 10 anni di mandato, ha onorato le volontà testamentarie dei Fratelli Falconi fornendo aiuto e assistenza agli ospiti della struttura di proprietà della Fondazione, attraverso una gestione attenta, efficiente e ponderata. Inoltre, per quanto concerne la partecipazione di Francesco Gagliardini alla lista elettorale 'Costruiamo Insieme - Calamita Sindaco', non può che essere un valore aggiunto, data la grande esperienza maturata in questi anni presso la Fondazione Falconi e rientra perfettamente nelle linee guida previste dal Testo Unico degli Enti locali sulla condizioni di candidabilità. Infatti per quanto riguarda l'ente Falconi con la trasformazione da Ipab a Fondazione non è più un ente dipendente dal Comune, né è sottoposto a controllo. Pertanto, il presidente in carica non si trova in situazioni di ineleggibilità o incandidabilità".
"Alla luce di ciò, auspichiamo ancora una volta che l’Inrca e la Regione Marche rompano il silenzio assordante e si aprano ad un dialogo costruttivo con le istituzioni locali di riferimento, coinvolte direttamente nella questione, ossia Comune e Fondazione Falconi, senza che ci sia chi strumentalizzi la questione per meri fini politici e propagandistici dando luogo a sterili polemiche sulla stampa che non fanno che alimentare malintesi", conclude Calamita.
“Al di là della campagna elettorale, chiedo al sindaco Calamita: se un suo familiare fosse non autosufficiente vorrebbe portarlo in una struttura sanitaria idonea, con personale preparato ad hoc, oppure in una struttura dove non riceverebbe un’adeguata assistenza?”
Questo l’interrogativo che il Capogruppo di opposizione e candidato sindaco di Appignano, Luca Buldorini, pone al sindaco uscente Mariano Calamita.
Nello specifico si sta parlando del trasferimento della struttura INRCA di Treia, che è una residenza sanitaria riabilitativa estensiva, presso Villa Falconi di Appignano, non prima di aver trasferito gli attuali ospiti di quest’ultima, in altre strutture adeguate del circondariato. Una vicenda che ha sollevato una serie di polemiche, dibattiti e confusione.
A tal riguardo, è Buldorini stesso a far chiarezza su questa tematica che lo tocca da vicino e che, fin dagli albori, è uno dei punti prioritari del suo programma politico. “Parliamo di due aspetti completamente diversi: uno riguarda la Casa di Riposo di Appignano che, per legge, al suo interno, prevede l'assistenza di pazienti autosufficienti. Cosa diversa è invece l’RSA dove, invece, sono presi in cura pazienti ‘non autosufficienti’. Pertanto, come già riferito sia dall’INRCA che dall’Ast, i pazienti che risiedono nell’attuale Villa Falconi non sono autosufficienti. Farli restare in quella struttura senza gli adeguati servizi comporta una palese responsabilità nei confronti di quelli che sono i dettati di legge. Tuttavia, l’aspetto che disarma è il vero accanimento da parte di Calamita, che non agisce per il bene dei cittadini.
Non può essere una questione di becera strumentalizzazione politica; sono i risultati oggettivi di visite mediche, i quali confermano che quegli ospiti, là dentro, non hanno l’assistenza di cui necessitano. Se vogliamo, come io auspico, che tutti, familiari inclusi, desiderino il bene di quelle persone, quest’ultime vanno ricollocate in strutture adeguate al loro stato di salute”.
Sulla questione puntualizza ulteriormente: “Soltanto due degli ospiti della Casa di riposo risultano essere di Appignano; quattro sono di Treia”.
Per quanto concerne la questione della riabilitazione, quest’ultima è al centro dell’attenzione già da un anno, quando è stato avviato il nuovo piano sociosanitario con le nuove linee politiche emanate dal governo regionale: “questo spostamento da Treia ad Appignano- prosegue il vicepresidente della Provincia Buldorini- rappresenta un’opportunità per riportare la riabilitazione ad Appignano, utilizzando gli spazi dell’Ente Falconi. Il ritorno della riabilitazione non riguarda solo la presenza professionisti medici, infermieri ecc. ma costituisce anche un volano per la comunità locale. Oltre alle degenze, ci sarebbero i pendolari e le loro famiglie che si recano per la riabilitazione; questi potrebbero diventare clienti delle attività commerciali appignanesi, contribuendo a rivitalizzare l’economia locale”.
Dunque, ciò che il candidato sindaco vuole far comprendere a tutta la cittadinanza è l’importanza di attuare una politica capace di cogliere un’occasione come questa. Infatti, potenzialmente, l’INRCA (Istituto Nazionale di Ricovero e Cura per Anziani) potrebbe, in qualsiasi momento, decidere di trasferire la riabilitazione anche in altre strutture, come quelle di Osimo o San Severino.
“Oggi, quest’occasione- incalza Buldorini- stiamo rischiando di perderla a causa del fallimento dell’amministrazione politica che finora ha operato. Questa stessa amministrazione ha demolito una casa di riposo funzionante senza avere le garanzie necessarie per la ricostruzione. È fondamentale agire con lungimiranza e collaborazione per garantire che l’opportunità della riabilitazione ad Appignano non sfumi, ma diventi una realtà concreta a beneficio di tutti i cittadini e della comunità locale”.
Quindi, proprio in virtù del fatto che si tratta di una questione estremamente delicata, che deve rimanere lontana da qualsiasi strumentalizzazione politica, il Capogruppo di Opposizione, ha messo in luce l’inconciliabilità della candidatura di Gagliardini, dal momento che è anche presidente dell’Ente Falconi:
“Vista l’ormai nota candidatura da parte del presidente dell’Ente Falconi, Francesco Gagliardini, ne chiedo le immediate dimissioni al fine di far lavorare serenamente il cda dell’Ente. Balza all'occhio che, dopo 20 anni di un’assurda storia come quella della ricostruzione dell’Inrca, puntualmente, l'amministrazione guidata dal sindaco Calamita, si sveglia sempre nel periodo della campagna elettorale”.
Dunque, tornando alla questione iniziale, conclude Buldorini: “Gli anziani non sono un peso, ma un’inestimabile risorsa; fanno parte della nostra storia, e in quanto tale, vanno tutelati e messi in condizioni di poter usufruire di cure e sevizi idonei. Questa è una priorità e un dovere per una comunità, per un’umanità che si definisce tale. Questo l’ho sempre fatto e lo continuerò a fare”.
“Il nostro progetto è di chiunque non si senta rappresentato dal sindaco Calamita e intenda fare la propria parte per dare ad Appignano un futuro migliore . Si esprime così, attraverso una nota, il candidato sindaco di “Tutti insieme per Appignano”, Luca Buldorini, all’indomani del botta e risposta tra alcuni simpatizzanti locali di Forza Italia (che sosterranno lo stesso Buldorini) e i vertici provinciali del partito, compreso il commissario cittadino, che appoggeranno invece sindaco uscente Mariano Calamita (leggi qui).
“Questo non è il tempo delle polemiche – continua Buldorini - è il momento del fare e non intendo alimentare tensioni che non fanno bene né alla politica, tanto meno alla nostra città”.
“Chi ha a cuore il bene di Appignano, non può appoggiare chi in questi anni ha depresso il nostro territorio - va avanti - ringrazio quindi tutte le donne e gli uomini che con coraggio hanno manifestato il loro appoggio alla nostra lista prendendo le distanze da una scelta assurdamente unica sul panorama nazionale”.
“È innegabile che in questi ultimi cinque anni Appignano sia stata vittima della pessima gestione di una sinistra incapace di valorizzarne le potenzialità - sottolinea Buldorini - c’è bisogno di lavorare con serietà in ogni ambito, dalle infrastrutture alla sanità, lo sviluppo economico e l’agricoltura”.
“Noi siamo pronti a dare il massimo per rimediare ai tanti errori fatti dall’amministrazione Calamità - prosegue - per farlo abbiamo bisogno del sostegno di chiunque voglia mettersi al servizio della città dando un contributo concreto per segnare un cambio di passo atteso da troppi anni e che ormai non è più rimandabile se vogliamo ridare vita alla territorio”.
“La nostra squadra è pronta ad accogliere chiunque voglia interrompere il pesante isolamento sociale, economico e politico al quale è stata condannata Appignano da una certa sinistra in questi ultimi anni”, conclude.
Countdown per l'attesa apertura della "Fiera di Aprile" ad Appignano, in programma domenica 28 aprile dalle ore 9 alle ore 20. Mancano poche ore per l'avvio della giornata di festa che vedrà l'arrivo sulle vie del suggestivo borgo storico di Appignano di numerosi e colorati stand, mercatini contemporanei e vintage per tutti i gusti.
Tanti gli intrattenimenti e gli spettacoli per grandi e piccini in programma, in particolare nella piazza principale Umberto I, tra postazioni di creperie, zuccheri filati e pop corn, alle ore 11 e alle ore 17 il Circo Takimiri offrirà ai presenti le esibizioni dei suoi più famosi artisti de "Le Cirque des arts" tra cui gli equilibristi con spade e pugnali, i funamboli acrobati, i clowns, le jonglerie e tanto altro.
Appuntamento sempre in piazza per un ricco programma ludico a cura dell’associazione Terre di Sogno di Appignano che prevede giochi da tavolo, laboratori creativi, face painting, body tattoo e la prima edizione della "Caccia allo scatto", una caccia al tesoro fotografica a squadre per scoprire un nuovo sguardo sulle bellezze del borgo.
Presenti con apposita postazione l'Associazione Culturale Prometeo della biblioteca comunale che, per l'occasione, proporrà il servizio di prestito librario e i volontari di "Nati per Leggere" per letture animate rivolte ai bambini e alle bambine.
La Fiera d'Aprile offrirà ai visitatori diverse tipologie merceologiche per lo shopping primaverile tra cui abbigliamento, articoli per la casa, animali da cortile, giochi per bambini, materiale per pet e tanto buon cibo. Non mancheranno neanche gli stand dove acquistare i famosi prodotti del territorio. Durante la giornata, passeggiando tra le vie del borgo sarà possibile, infatti, gustare le prelibatezze gastronomiche locali, sapori tradizionali della cultura del territorio.
Saranno a disposizione dei visitatori anche i rinomati ristoranti di Appignano, dove si potranno gustare le specialità locali comodamente seduti e serviti. La Fiera d'aprile ad Appignano, nota anche come fiera delle ochette e paperelle, dove si contrattava la vendita degli animali, affonda le sue origini negli anni del dopoguerra; venditori ambulanti, incantatori di serpenti e fantomatici curatori con unguenti magici si davano appuntamento a questa attesa festa ricca di musica, colori e odori.
Non mancherà la possibilità di visitare le aree museali di Appignano, tra cui il Museo della Tessitura "La Stanza del Telaio" e, per immergersi nell’antica arte ceramica del borgo, il nuovo “Museo d’arte ceramica di Appignano” che racchiude in sé la massima espressione storica dell’artigianato locale.
Un vero e proprio percorso antropologico del territorio che parte da 2000 anni fa con la sezione archeologica e arriva fino ai giorni d’oggi con le ceramiche locali in cui si degustano i prelibati legumi di Appignano. Una giornata conviviale di festa e di allegria tra colori e profumi che permetterà ai cittadini, visitatori e turisti di rilassarsi e divertirsi.
(Credit foto: Fabrizio Redaelli)
"È ben noto come lo stile di Forza Italia sia sempre stato quello di tenere lontane le sterili polemiche e di evitare i botta e risposta sulla stampa, tanto stucchevoli per i cittadini quanto inutili per gli addetti ai lavori. Stavolta, però, non possiamo esimerci dal rispondere alle gravissime accuse". È quanto dichiara Gianluca Pasqui, segretario provinciale Forza Italia Macerata nel replicare a quanto affermato da Roberto Fogante, portavoce del 'comitato spontaneo Forza Italia Appignano'.
Ad Appignano, infatti, nei mesi scorsi è stato nominato come commissario comunale di Forza Italia Rolando Vitali, nomina sottoscritta dallo stesso segretario provinciale Gianluca Pasqui, eletto a dicembre all’unanimità dal congresso provinciale cui hanno partecipato tutti gli iscritti al partito, e dal commissario regionale Francesco Battistoni. "Nessun altro soggetto può millantare di parlare a nome di Forza Italia - spiegano Pasqui e Vitali -. Riteniamo gravissimo che si possa dare spazio a comunicati anonimi, di un fantomatico 'comitato appignanese di Forza Italia', senza prima verificare attraverso le fonti legittimate chi abbia o meno titolo a parlare in nome e per conto del partito".
"Gravissimo adombrare sospetti sulla nomina di una persona stimata e irreprensibile come Rolando Vitali, così come è indecoroso mettere in discussione l’adesione a Forza Italia di un professionista come l’avvocato Stefano Montecchiarini - sottolinea Pasqui -. Queste persone si sono impegnate in prima persona e ci hanno messo la faccia, al contrario di chi manda in giro comunicati anonimi senza alcun valore al solo scopo di avvelenare i pozzi e creare confusione nei cittadini".
"Questo fantomatico comitato appignanese, evidentemente, non sa o finge di non sapere che un paio di mesi fa, iscritti e simpatizzanti di Forza Italia si sono riuniti in un locale di Appignano proprio per legittimare la nomina di Vitali e l’ingresso dell’avvocato Montecchiarini nel partito. Eravamo in tanti e in quell’occasione non c’è stato nessuno che abbia contestato o messo in discussione la legittimità di un'operazione che affonda le sue radici in una profonda analisi politica e valoriale", punge Pasqui.
"Al contrario di ciò che si vorrebbe far credere, Forza Italia ad Appignano è unita e compatta nella scelta di sostenere la candidatura a sindaco di Mariano Calamita. Quello pubblicato è un comunicato farraginoso e contraddittorio, dove addirittura si legge 'come gli elettori di centrosinistra possano continuare a sostenere la lista Calamita, in cui la totalità dei suoi vertici è dichiaratamente di destra' (qui i dettagli). Se così fosse, dunque, per l’anonimo comitato il problema non dovrebbe neanche porsi. Perchè, invece, il fantomatico comitato non spiega come mai alle elezioni politiche e europee, il centrodestra ad Appignano risulta regolarmente ottenere percentuali ben oltre il 50 per cento, mentre alle comunali la lista Calamita ottiene quasi il 55 per cento dei consensi?", si domanda Pasqui.
"Leggiamo di 'mosse strumentali' e di 'espedienti politici utili solo al mantenimento delle solite poltrone'. Noi, vista la tempistica e il modus operandi, crediamo invece che tutto questo sia opera di chi alle poltrone mira animosamente ma non riesce a raggiungerle. Se ne facciano una ragione. il nostro modo di vedere la politica non è il loro e continueremo sulla nostra strada per il bene di Forza Italia e dei cittadini tutti", conclude Pasqui.
Sulla vicenda è poi intervenuto anche, Stefano Montecchiarini, responsabile giustizia Forza Italia della provincia di Macerata. “Il signor Roberto Fogante non risulta iscritto a Forza Italia e pertanto non ha titolo per costituire alcun comitato che contenga nel suo nome Forza Italia e lo diffidiamo pubblicamente a farlo”, incalza il responsabile giustizia di Forza Italia.
“In secondo luogo, ci chiediamo se il firmatario della nota diffusa alla stampa sia lo stesso Roberto Fogante che la sera del 29 febbraio ha partecipato, insieme a tanti altri iscritti e simpatizzanti, alla conviviale durante la quale, presente il sindaco Mariano Calamita, veniva discusso il sostegno al primo cittadino uscente e contestualmente venivano ufficializzati la nomina di Rolando Vitali a commissario comunale e l’ingresso del sottoscritto nel partito”
”Non mi risulta che, salvo improbabili omonimie - ironizza Montecchiarini - il signor Fogante quella sera abbia espresso non solo contrarietà ma neanche perplessità sull’operazione politica che si andava a decidere, posando anche insieme al sottoscritto, al segretario Pasqui e al commissario Vitali per una gradevole foto ricordo. Il signor Fogante ha anche partecipato ad altre riunioni successive a quella conviviale, alla presenza di diversi simpatizzanti, e anche in quelle occasioni non risulta abbia mai espresso contrarietà o dubbi in merito all’appoggio al sindaco Mariano Calamita”.
“Quindi, da dove nasce questa improvvisa folgorazione sulla via di Damasco? Cosa è cambiato da quel 29 febbraio? Da ultimo, una considerazione politica doverosa. Tutto questo interesse su Appignano è sospetto e deve far riflettere. Non si comprende, infatti, come mai il centrodestra si accanisca in tal mondo contro una operazione politica che soltanto pochi giorni fa ha consentito proprio al centrodestra di vincere le regionali in Basilicata. Il sindaco Mariano Calamita, infatti, è un iscritto ad Azione, ovvero quel partito grazie al quale il governatore Bardi è stato confermato”.
“A percentuali invertite, ovvero con il 7,5% di Azione al centrosinistra, il risultato elettorale sarebbe stato capovolto. Ma, evidentemente, in quel caso l’alleanza con Azione per una frangia del centrodestra andava bene. Ad Appignano no. Probabilmente come Forza Italia provinciale abbiamo una visione della politica talmente lungimirante da anticipare anche quella nazionale e questo per qualcuno comincia ad essere un problema. Di certo non lo è per noi che, sempre e comunque, cerchiamo soltanto di essere vicini ai cittadini e alle loro istanze”.
Dopo aver ospitato i big della politica marchigiana di centrodestra, nell’evento di presentazione del candidato sindaco Luca Buldorini, il comune di Appignano continua a essere al centro di un notevole fervore politico. L’ultima vicenda di questo frizzante periodo preelettorale riguarda il Comitato "spontaneo" appignanese di Forza Italia che attraverso il suo portavoce, Roberto Fogante, ha sollevato una vigorosa protesta contro quelli che definisce "esperimenti politici” ritenuti dannosi per la comunità locale. Così sono state infatti definite le dichiarazioni del segretario provinciale del Pd Angelo Sciapichetti che, in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi, aveva benedetto l’accordo fra Forza Italia e Pd per le imminenti elezioni amministrative di Appignano.
“L’alleanza con Forza Italia è un esperimento che guardiamo con grande interesse e condividiamo la scelta di Calamita”. Aveva affermato Sciapichietti. Nella sua dichiarazione ufficiale, Fogante esprime un forte dissenso nei confronti di tale accordo. Il comunicato è infatti chiaro nel sottolineare la mancanza di consenso e consultazione con una parte significativa degli elettori e dei sostenitori del partito e definisce l’accordo come “una mossa strumentale ordita dal coordinatore provinciale di Forza Italia Gianluca Pasqui”.
Anche la nomina di Rolando Vitali, già membro della giunta Calamita, come commissario comunale di Forza Italia, viene vista con sospetto dal comitato, che la considera un tentativo per accaparrare qualche voto in più. Si mette in discussione poi l'adesione all'interno di Forza Italia dell'attuale vicesindaco Stefano Montecchiarini, membro di una giunta eletta nel 2019 con il sostegno del Pd locale.
Il Comitato ha espresso dunque il proprio disagio per il mancato coinvolgimento delle forze politiche più vicine, come Lega e Fratelli d'Italia, nell'elaborazione di questa strategia politica, che, come riportato nel comunicato, “rischia di isolare Appignano dalla filiera governativa Stato, Regione, Provincia per inseguire espedienti politici utili solo al mantenimento delle solite poltrone”.
Il Comitato Forza Italia di Appignano annuncia dunque l’intenzione di prendere le distanze dall'iniziativa di Gianluca Pasqui, coordinatore provinciale del partito, e dichiara il proprio sostegno al candidato sindaco Luca Buldorini, considerandolo "un'alternativa più consona ai valori e alle esigenze della comunità".
La dichiarazione di Fogante evidenzia anche l'insoddisfazione nei confronti del processo decisionale interno al partito e auspica una maggiore partecipazione della base elettorale nel futuro coordinamento del partito stesso, al fine di “poter eleggere serenamente e a norma di Statuto il nuovo coordinatore in una sede più opportuna di una pizzeria”.
Infine, si pone l'interrogativo su come gli elettori di centrosinistra possano continuare a sostenere la lista Calamita, “in cui la totalità dei suo vertici è dichiaratamente di destra”. La risposta a questa domanda si lascia al verdetto delle urne nelle imminenti elezioni del 8 e 9 giugno.
"La direzione dell’Inrca con un atto di imperio sposterà i nostri anziani in altre strutture del territorio (vedi Recanati, Loro Piceno, Penna San Giovanni, ecc.), quasi sempre uno per struttura, appropriandosi della “Villa Falconi” di Appignano dove sono al più disponibili 10 posti letto".
A denunciare la questione sono i familiari degli ospiti della Casa di Riposo di Appignano che si sono costituiti in un Comitato spontaneo e che intendono rendere nota ai concittadini di Appignano ciò che sta accadendo contando di raccogliere la solidarietà e il sostegno nei confronti di una battaglia che è, per prima cosa, di civiltà e umanità.
La decisione sconfessa le precise volontà della famiglia Falconi che, nel proprio lascito, aveva definito chiaramente le sue volontà: "La Fondazione Giuseppe e Giacinto Falconi è lieta di presentare alla cittadinanza il nuovo complesso assistenziale denominato “Villa Falconi”; la struttura nasce con l’intento di fornire un servizio assistenziale per anziani riservato in maniera prioritaria ai cittadini di Appignano e Treia".
“Questo trasferimento si sta concretizzando come una terribile sciagura che danneggia in primis dei soggetti fragili, grandi anziani e malati, che verranno privati di un luogo familiare nel quale stanno trascorrendo serenamente gli ultimi anni della loro vita con la compagnia di persone diventate amiche", spiegano i familiari molti dei quali avrebbero difficoltà per andare a trovare i congiunti se delocalizzati in altre strutture perché lontani da Appignano e con collegamenti pubblici saltuari e disagevoli.
Secondo il Comitato, l’edificio è stato risanato a spese della fondazione Falconi ed è tutto ciò che è rimasto dell’originario plesso Inrca demolito e mai ricostruito per ragioni mai chiarite. “I patti - spiegano dal Comitato - erano che, a ricostruzione avvenuta, 10 posti sarebbero stati destinati agli anziani del paese. Intendiamo perciò esternare tutta la nostra disapprovazione e il nostro sconcerto per una decisione che si sta abbattendo su ospiti indifesi e sui lavoratori della struttura”.
L’auspicio del Comitato dei familiari degli ospiti della Casa di Riposo di Appignano è di “sospendere tale decisione annunciata come un miglioramento dei servizi sociosanitari locali che condurrebbe allo smantellamento della struttura convocando subito un tavolo di discussione con tutte le autorità preposte nel quale potersi confrontare per giungere ad una decisione che sia rispettosa delle effettive necessità degli attuali ospiti e dei loro familiari”. “L’auspicio – concludono - è che tale questione resti fuori dalla campagna elettorale per il rinnovo della giunta comunale che nulla deve avere a che fare con la salute e i diritti di questi cittadini fragili”.
Si è tenuta ieri pomeriggio la conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco di Appignano Luca Buldorini per le elezioni amministrative del prossimo 8 e 9 giugno.
Dopo un iniziale ritrovo in Piazza Umberto I, cominciatasi ad affollare intorno alle 17, ci si è spostati poi al ristorante “Peperondino” per la conferenza stampa. Quest’ultima ha visto gli interventi di esponenti politici di primo peso, su tutti il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli. Presenti anche il suo vice e assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, gli onorevoli Mirco Carloni e Giorgia Latini, la senatrice Elena Leonardi, i consiglieri regionali Renzo Marinelli, Anna Menghi e Pierpaolo Borroni, il segretario provinciale di Unione di Centro Luca Marconi, il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Belvederesi e il sindaco di Macerata e presidente della provincia Sandro Parcaroli.
“Grazie Luca per averci invitato e averci dato la possibilità di riavvicinarci alla nostra gente, la gente delle nostre comunità e dei nostri territori”. Ha affermato il presidente Acquaroli, che ha voluto poi sottolineare alcune importanti iniziative a favore delle comunità territoriali portate avanti dal suo governo regionale negli ultimi anni, come la legge sui borghi e la legge sul governo del territorio.
“In questi 3 anni e mezzo abbiamo avuto tante occasioni per vederci ma non sufficienti per raccontare ciò che stiamo facendo. Nei primi giorni della nostra legislatura, sommersi da tutte le problematiche relative alla pandemia che era in corso, avevamo approvato la legge sui borghi, una legge fondamentale per il nostro territorio. Non solo una legge ma anche opportunità, perché abbiamo deciso di destinare alla sua realizzazione il 10% della nostra programmazione europea, con una finalità precisa: la rigenerazione sociale, urbana ed economica. Parliamo dunque di 100 milioni di euro che verranno banditi fino al 2027, con la finalità di sostenere la rinascita di questi luoghi. Altra legge sulla quale vorrei soffermarmi è la legge sul governo del territorio. È la legge più importante, insieme a quella sulla sanità, che una giunta regionale possa fare e non veniva aggiornata dal 1990. Nel frattempo, le comunità sono cresciute, sono uscite dai borghi e hanno preso altri spazi. Tutto questo sviluppo non è stato guidato da una visione comune, ma da una visione a macchia di leopardo. Le amministrazioni sceglievano in base a delle logiche localiste, perseguendo una visione di territorio ristretta o addirittura con gli oneri di urbanizzazione. Questa è una visione sbagliata del nostro territorio, che ha un potenziale elevatissimo. Per anni per questo potenziale è stato sottovalutato, per perseguire politiche lontane da quello che noi realmente siamo. Oggi le istituzioni sono al fianco di questi territori, perché crediamo che nella regione che stiamo costruendo ci sia spazio per i giovani, per politiche di crescite e aprire questo territorio al mondo. Sono tutte cose che sono state fatte, nonostante tutte le problematiche dettate dalla pandemia, dalle guerre e dall’inflazione. Ora non dipende solo da noi, ma dipende moltissimo dai cittadini, che devono cogliere la possibilità di sposare un modello di sviluppo economico e sociale consolidato”.
Un modello di sviluppo economico e sociale consolidato che è stato enfatizzato anche negli interventi degli altri esponenti politici, che hanno voluto porre l’accento sulla grande compattezza dell’attuale filiera governativa, nonchè di tutto il centro destra.
L’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini ha toccato invece un punto estremamente sensibile alla cittadinanza di Appignano, ovvero quello della Riabilitazione dell’Inrca.
“Ci tenevo ad essere qui oggi per un rapporto di affetto e di stima con Luca Buldorini. Ho fatto poi il sindaco per anni nella vicina Cingoli, quindi ci legano tantissimi contenuti valoriali e tanti interessi anche dal punto di vista sociale ed economico. Posso dunque affermare come la tutela della salute sia fondamentale per garantire lo sviluppo di queste realtà territoriali. A tal proposito stiamo facendo riaprire la Riabilitazione dell’Inrca e quindi tra qualche settimana chi ha bisogno di riabilitazione troverà risposte certe qui ad Appignano”.
La conferenza stampa è stata chiusa dall’intervento di Luca Buldorini. Il vicepresidente della provincia di Macerata e segretario provinciale della Lega ha presentato le motivazioni e gli obiettivi che hanno spinto la sua candidatura a sindaco di Appignano.
“La mia candidatura può rappresentare un’opportunità grande per Appignano. Ringrazio i vari esponenti politici per i loro interventi e per aver sottolineato ciò che abbiamo fatto in questi anni per Appignano a livello regionale e provinciale. Lo abbiamo fatto per darle delle occasioni che superano la normale amministrazione di un comune di 4.000 persone. La politica mi dà soddisfazioni e finché continuerà a darmele io garantirò il mio impegno. La mia scelta l’ho fatta quando sono diventato vigile del fuoco giurando di fronte alla Costituzione e al ministro dell’Interno. Ho scelto infatti di mettermi a servizio dei cittadini ed essere dalla parte dello Stato. Oggi ad Appignano abbiamo la fortuna di vivere un benessere che ci è stato lasciato dalle generazioni passate. Dobbiamo essere orgogliosi di tutto ciò, ma allo stesso tempo dobbiamo avere la capacità di riportare al centro queste persone e renderle un buon esempio di società per il futuro delle nostre generazioni”.
Queste considerazioni fatte da Buldorini sono racchiuse nel simbolo della sua lista “Tutti Insieme”, che raffigura appunto la mano di un bambino che afferra quella di un anziano. A tal proposito il vicepresidente della provincia di Macerata ha voluto menzionare l’esempio di un personaggio storico di Appignano come Mario Rimini, scomparso tre anni fa.
“Quando parlo delle generazioni che hanno fatto il bene di Appignano penso a personaggi importanti come Mario Rimini. Nonostante ciò, quando ha avuto bisogno di aiuto dalla sua cittadinanza è stato lasciato morire da solo nella vicina casa di riposo di Montecassiano. Con la mia squadra composta da persone competenti, che hanno la mia stessa sensibilità per i cittadini, voglio dettare le linee politiche per aiutare i cittadini nei momenti di difficoltà. Per questo motivo, dal giorno dopo in cui dovessi diventare sindaco apriremo le porte del comune per ascoltare e accogliere le istanze dei cittadini, analizzarle e mettersi a lavoro per risolverle”.
Il candidato sindaco ha voluto poi ringraziare tutti gli esponenti politici intervenuti nella conferenza stampa per le loro preziose testimonianze e per gli insegnamenti e i valori che sono riusciti a trasmettergli negli anni.
“Oggi per me è stato un piacere portare nella mia Appignano i miei maestri, coloro che hanno saputo trasmettermi la saggezza per fare politica. Loro mi hanno sempre detto prima realizzamo e poi inauguriamo. Questa è la differenza sostanziale fra noi e gli altri. Lo abbiamo visto con il Punto Salute e con la manutenzione stradale. Se cogliamo tutti insieme questa opportunità potremo dare ad Appignano il ruolo centrale che merita”.
Appignano: tratti urbani, nuove strade e restauro del torrione. L'attuale amministrazione comunale, attraverso proprie progettualità e tramite anche la compartecipazione di fondi ministeriali e regionali, ha portato a termine, nel corso del quinquennio, interventi di riqualificazione urbana investendo quasi un milione di euro, "mantenendo fede a quanto era stato previsto e promesso nella precedente campagna elettorale", sottolinea il sindaco uscente Mariano Calamita.
"In questi cinque anni di amministrazione, nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia, sono stati posti in essere numerosi interventi di riqualificazione urbana e stradale, con una particolare attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche come avvenuto in Zona ex S.Lucia, Via Ferrari e Via Impianti degli Sportivi, dove sono stati investiti, anche con la compartecipazione del Pnrr, un totale di 230mila euro", puntualizza il primo cittadino.
"Recentemente si è concluso un progetto di rifacimento del manto stradale di Via F.lli Falconi - precisa ancora il sindaco -, via densamente abitata, con la ricostruzione dei marciapiedi e l'abbattimento delle barriere architettoniche, per un importo complessivo di 150mila euro (di cui 100mila euro da Fondi bando Regione Marche)". Altri Interventi di manutenzione straordinaria hanno riguardato la zona industriale del paese, lungo la strada comunale di Via L. Da Vinci dove, grazie ad un fondo Pnrr di 137.832 euro, è stato rifatto l’intero manto stradale, rialzando e riallineando la cordonatura di delimitazione laterale sul lato sinistro e ridisegnata, con vernice rifrangente, la segnaletica stradale orizzontale.
"Lavori di manutenzione e asfaltatura hanno interessato anche tratti più periferici, come Contrada da Verdefiore, con un investimento di 40mila euro tramite risorse comunali. È in fase di completamento inoltre la segnaletica del percorso pedonale di Via IV Novembre - prosegue Calamita -, per la quale sono anche stati riposizionati i pali dell’illuminazione pubblica, per agevolare il passaggio pedonale". L’intervento si inserisce nel progetto di riqualificazione di una delle vie di accesso principali al paese, dove è stato recentemente realizzato dal Comune un muro di contenimento grazie ad un finanziamento Pnrr di 110mila euro, realizzato con la collaborazione della Provincia di Macerata.
"Sempre in Via IV Novembre, su proposta del comune che si è fatto portavoce presso la Provincia di Macerata, di richieste pervenute sia da parte di cittadini che anche del Consiglio Comunale dei ragazzi, verrà realizzato un attraversamento pedonale con semaforo a chiamata - annuncia Calamita -. Per la promozione del territorio e della mobilità sostenibile è stato, inoltre, realizzato, nei pressi di Borgo XX Settembre, un ciclo parcheggio e area sosta attrezzata per biciclette, di cui si sta ultimando la segnaletica, il cui costo totale di 115mila euro è stato compartecipato dalla Regione Marche per 80mila euro". La stessa zona è stata anche oggetto di riqualificazione urbana con un intervento che ha riguardato il rifacimento dei bagni pubblici e del tratto dei marciapiedi esistenti, sempre abbattendo le preesistenti barriere architettoniche, per un costo totale di 143mila euro.
Nel nucleo storico di Appignano è in fase di restauro il torrione delle mura castellane di via Roma grazie al bando Art Bonus della Fondazione Carima che ha concesso un finanziamento di 20mila euro. Il torrione, l'unico esistente nella cinta muraria, facente parte del primo agglomerato urbano di epoca medievale, è stato oggetto di un intervento di restauro e risanamento conservativo per la salvaguardia dei propri caratteri fondamentali, attraverso l'utilizzo di tecniche, forme e materiali tradizionali, in coerenza con le norme dettate dal codice dei beni culturali e del paesaggio.
"L'aver mantenuto le promesse fatte, essere riusciti a realizzare progetti e riqualificato importanti zone, ponendosi anche in ascolto dei cittadini e delle loro esigenze, ci rende orgogliosi del percorso fin qui realizzato e ci rafforza nel voler perseguire con lo stesso impegno, gli obiettivi di migliorare il paese di Appignano e renderlo accessibile e accogliente per tutti", conclude Calamita.
La seduta consiliare del Comune di Appignano del 4 aprile si è rivelata una fonte di discussioni sempre più accese in relazione al crescendo della portata delle questioni trattate: così, questa volta, ci si allontana dal cimitero e si giunge direttamente all’ingresso del centro storico, in zona Borgo XX Settembre.
Una discussione che non è mancata di intermezzi animati da toni accesi, da velati preavvisi di querele sul piano legale e anche da scene generatrici di bonarie quanto significative risate.
Tornando alla zona citata, il Capogruppo d’opposizione e vicepresidente della Provincia con delega alle infrastrutture, Luca Buldorini, ha preso la parola per mettere in luce una realtà amara: "Appignano non è ancora un comune a misura di disabile".
Nella fattispecie, si sta parlando del marciapiede di via IV Novembre, sul lato della Macelleria, la cui larghezza consente a una sedia a rotelle, ma anche a una carrozzina per neonati, un passaggio preciso, al limite del transitabile.
Dunque, appurato che una sedia a rotelle ci entri e inizi il suo percorso, si imbatte poco dopo in un cordolo. Ammesso che quest’ultimo, per perizia di chi spinge, per forza muscolare di chi è seduto, riesca a essere oltrepassato, quasi subito, ci si trova davanti a una serie di scalini.
Pertanto, in Macelleria, o ci si arriva con audaci acrobazie o, sempre rimanendo sulla stessa infrastruttura, non ci si arriva. Non solo, ma qualora un disabile volesse attraversare e giungere sul lato opposto, anche qui, è impossibilitato.
A portare sul tavolo di discussione tutta questa tematica è lo stesso Buldorini il quale, all’attuale Giunta timonata da Calamita, ha rivolto un interrogativo: “Chiedo alla maggioranza tutta se ancora ritenete opportuno, dalle vostre opposizioni, dai vostri ruoli, autorizzare, ancora oggi, alcune opere senza tener conto delle barriere architettoniche e delle disabilità. È una cecità di questa amministrazione perpetrata negli anni”.
Proprio riguardo alle opere infrastrutturali di recente costruzione, che interessano altre zone ma che sono esplicative di un generale modo d’agire politico, l’architetto Paolillo ha sottolineato come i ‘requisiti minimi’ imposti dalla legge sono sempre stati rispettati: “Il passaggio sul marciapiede, con la sua larghezza di un metro, rispetta le dimensioni minime legali per tali percorsi, soddisfacendo i requisiti minimi di accessibilità per le persone con disabilità”.
Anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Alessio Gianfelici, è intervenuto, avanzando, da subito, più volte, un’eventuale risposta legale in termini di ‘diffamazione’ nei confronti di quanto detto dal Capogruppo di opposizione, qualora, una verifica sul posto dovesse confermare le misure in regola rispetto ai minimi di legge consentiti.
Una tematica che sembrerebbe passare, anziché per la più complessa quanto nobilitante e democratica ‘ dialettica’, attraverso delle eventuali vie legali.
Queste le parole finali (e, si potrebbe pensare,duramente fatali e fataliste) dell’intervento di Gianfelici, dopo aver ribadito che la Giunta, nella costruzione delle infrastrutture, ha sempre posto come priorità l’abbattimento delle barriere: “Il Comune è questo: non è che possiamo estenderlo come un elastico, per cui è anche probabile che in alcuni punti sia impossibile abbattere le barriere architettoniche, ammenoché non andiamo ad abbattere i muri dei privati”.
Se si rileggono un’altra volta queste ultime parole, la sensazione di fatalismo viene meno e lascia il posto a una riflessione ben più profonda, e non scevra di tristezza, sul diritto inalienabile all’accessibilità che trova le sue radici nella dignità umana.
A tal riguardo, in risposta a quanto affermato da Paolillo e Gianfelici, il vicepresidente della Provincia, Buldorini, è intervenuto specificando che, per superare le barriere architettoniche, è necessario adottare un nuovo paradigma nella costruzione dello spazio urbano. Questo implica una progettazione che consideri tutte le possibili esigenze, creando spazi che siano fruibili da tutti, senza distinzioni.
“È una responsabilità politica amministrare Appignano-risponde Buldorini. Per l’ennesima volta, si assiste ripetutamente a tentativi di deviare la responsabilità, attribuendo al tecnico le colpe di scelte politiche, in una dinamica che elude la vera essenza della responsabilità democratica”.
“Siccome parliamo di disabilità- prosegue il Capogruppo di opposizione- Il marciapiede dovrebbe essere realizzato non tenendo conto del ‘requisito minimo’. La carrozzina non ci deve passare giusta: questa è una visione politica perché io, un domani dovessi mai avere l’onere, per quanto riguarda le nuove realizzazioni, dirò di considerare la ‘misura massima’ per i disabili. Preferisco che passa su un ‘percorso minimo’ chi non porta la disabilità: non mettere al primo posto chi sta comodo a parcheggiare l’autovettura e deve stare scomodo il portatore di disabilità. Finora tutto questo non c’è stato”.
Infine, un’alternativa alla visione dai confini “rigidi” di Gianfelici e dell’Amministrazione in corso, c’è e viene annunciata dallo stesso Buldorini: “Adesso avremo modo di vedere come si abbattono le barriere architettoniche con l’inizio dei lavori di riqualificazione del Borgo XX Settembre da parte della Provincia; vedremo che fine fa quel marciapiede coi requisiti minimi che non vedo l’ora di spazzare via. Tutto questo per creare, invece, un’infrastruttura che non tenga conto ‘minimamente’ delle disabilità ma capace di dare un bel passaggio a tutti coloro che hanno difficoltà motorie”.
Da qui si può comprende la differenza tra prima e dopo, una differenza non solo infrastrutturale ma sostanziale.
(L'intera registrazione della seduta consiliare è visibile su Civicam Comune Appigano)
Luca Buldorini scioglie le riserve e annuncia la propria candidatura a sindaco di Appignano. Il vicepresidente della provincia di Macerata si opporrà al sindaco uscente Mariano Calamita in vista delle prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno.
Nato a Treia nel 1983 e appignanese DOC, Buldorini è profondamente legato al proprio paese. Nel 2016 si è sposato con Stefania Lanciani e insieme hanno messo al mondo due figli, uno di sei anni e uno di un anno e mezzo. Il primo contatto con la politica avviene nel 2012, quando decide di intraprendere una battaglia personale contro una ONLUSS locale, al fine di tutelare i diritti di tre lavoratori. Questa lunga vicenda, protrattasi fino al 2017, gli vede riconosciute tutte le istanze dal tribunale di Macerata e gli consente l’accredito al mondo politico maceratese.
Nel 2016 si iscrive alla Lega Salvini Premier e nel 2019 viene eletto consigliere comunale del comune di Appignano. Nel 2021 entra a far parte del consiglio provinciale di Macerata, per cui oggi ricopre la carica di vicepresidente al fianco di Sandro Parcaroli.
Negli ultimi anni ha ricoperto ulteriori cariche politiche di spessore all’interno del proprio partito grazie alla fiducia dell’onorevole Riccardo Augusto Marchetti, che lo ha nominato Commissario Provinciale di Macerata e Responsabile Organizzativo Regionale. Nel marzo 2023 è stato poi riconfermato Segretario provinciale della Lega. Nel giugno dello stesso anno viene nominato Vicesegretario Regionale dall’Onorevole Giorgia Latini, attuale segretaria regionale. Tale parentesi politica ha segnato un marcato ricollocamento del movimento all’interno del Centro destra, abbracciando una nuova linea politica vicina al mondo civico. Questo ha permesso al partito di ampliare la propria base elettorale e di risultare il più votato alle elezioni politiche di Macerata del 2020 e il secondo alle elezioni regionali dello stesso anno.
Nonostante questa rapida e impegnativa ascesa politica, Buldorini non ha mai dimenticato la sua amata Appignano. Ha condotto infatti con fermezza e fedeltà alla sua cittadinanza innumerevoli battaglie in Consiglio Comunale, dalla mancata ricostruzione dell’INCRA all’Amianto dei capannoni di via IV Novembre. La fiducia e la stima dell’attuale filiera governativa, ha dato alla comunità l’opportunità di beneficiare del primo PUNTO SALUTE (gestito dall’INRCA) e attraverso la riqualificazione delle principali arterie viarie del paese (per un importo di oltre 900 mila euro), restituendo così ad Appignano la meritata centralità nelle politiche regionali e provinciali.
“Ritengo che non sia il momento di abbandonare gli appignanesi. I prossimi cinque anni saranno fondamentali per restituire ai cittadini ciò che per troppo tempo gli è stato negato”. Afferma il candidato sindaco. “Diversi nostri progetti stanno infatti trovando soluzione dopo anni di stallo e nulla di fatto. Ho deciso di candidarmi a sindaco piuttosto che intraprendere altri percorsi politici, per il bene dei nostri anziani e per il futuro dei nostri figli. Per questo motivo conto sulla preziosa presenza di ognuno di voi. Dimostriamo tutti insieme che Appignano ha voglia di cambiare”.
Buldorini presenterà la sua candidatura a sindaco di Appignano alla comunità sabato 20 aprile alle 17:30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà in piazza Umberto I. Sarà l’occasione per conoscere la sua visione politica e mettere in luce i risultati personali ottenuti negli ultimi anni. Alla conferenza interverranno, a supporto di Buldorini, figure istituzionali di rilievo come il governatore regionale Francesco Acquaroli, il vicepresidente e assessore regionale Filippo Saltamartini, il presidente provinciale e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, gli onorevoli Giorgia Latini e Riccardo Augusto Marchetti, la senatrice Elena Leonardi, i consiglieri regionali Anna Menghi, Renzo Marinelli, Simone Livi e Pierpaolo Borroni, il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Belvederesi, il segretario regionale Unione di Centro Luca Marconi, il vicesegretario regionale Lega Salvini Premier Mauro Lucentini e il suo vice, l’onorevole Mirco Carloni. Seguirà una conviviale in piazza per tutti i cittadini che prenderanno parte all’evento
Al Comunale di Appignano va in scena un match di fondamentale importanza per la lotta salvezza. Ad affrontarsi per la ventottesima giornata di Promozione Girone B ci sono Appignanese ed Elpidiense Cascinare.
Due squadre che arrivano a questo delicatissimo match in due momenti completamenti differenti: i padroni di casa, reduci da sette risultati utili consecutivi, stanno risalendo una classifica che al termine del girone di andata li vedeva al penultimo posto. Gli ospiti invece, dopo un avvio di stagione sorprendente, hanno perso terreno fino a rimanere invischiati nella zona playout. Un solo punto divide l’Appignanese e l’Elpidiense, che sanno di giocarsi una fetta importantissima della loro stagione in questi 90 minuti.
Partenza sprint per la squadra di Mister Cantatore, che dopo un minuto di gioco spaventa subito Pedol col destro di Pistelli che però centra solo l’esterno della rete. L’Elpidiense si affaccia in avanti al 36’, con la conclusione di Cingolani che non ha esito positivo. Due minuti dopo l’Appignanese ci prova da calcio di punizione, col cross di Gagliardini che non trova nessuna deviazione e finisce sul fondo. Altra occasione per gli ospiti al 44’, con il tiro di Cuccu che impegna Pettinari alla gran parata. Le squadre vanno negli spogliatoi sul risultato di 0-0.
Nella ripresa è di nuovo l’Appignanese a partire forte, con il tiro di Lasku fuori di poco. Al 13’ ancora Cuccu, il più pericoloso dei suoi, va alla conclusione che però non gira abbastanza e finisce larga. Arriviamo dunque al 20’ del secondo tempo, che rappresenta una spaccatura importante all’interno del match. Galassi, già ammonito, entra in maniera decisa sullo scatenato Cuccu. Intervento al limite, con l’arbitro che decide per l’espulsione del difensore biancoazzurro. Sulla punizione successiva, il pallone finisce sui piedi di Marozzi, che con un gran sinistro batte Pettinari e fa 1-0. Duro colpo per l’Appignanese, che rimane in dieci e va sotto. Gli uomini di Cantatore si portano in avanti per provare a pareggiare, ma lasciano enormi spazi in contropiede. Al 38’ Sguigna approfitta di una lettura difensiva sbagliata da parte dei locali e serve a Garbuglia il gol del 2-0. Al 48’ l’Elpidiense trova addirittura il gol del 3-0, con l’MVP della partita Cuccu. Un gol che mette la parola fine sul match, che si chiude con l’espulsione di Pistelli.
Un risultato pesante nelle proporzioni e nel peso specifico nella lotta salvezza. L’Elpidiense Cascianre scavalca infatti in classifica proprio l’Appignanese e si porta fuori dalla zona rossa. I mobilieri invece, dopo un periodo caratterizzato da grandi risultati, tornano ad assaporare il sapore della sconfitta e della zona playout.
Inaugurato ad Appignano il nuovo parco giochi inclusivo "The future in the garden" nei giardini di via Falcone e via Dante Alighieri adiacenti alla scuola dell'infanzia. "Il nuovo giardino pubblico non è soltanto uno spazio ricreativo, rappresenta un luogo di connessione, integrazione e inclusione dove tutti i nostri bambini possono giocare in modo sicuro e divertente, e dove si creerà la possibilità di socializzare ai bambini di tutte le abilità - ha dichiarato il sindaco Mariano Calamita -. Un giardino pubblico che giocherà un ruolo cruciale nel promuovere un senso di comunità, accoglienza e rispetto per la diversità".
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Mariano Calamita e degli assessori Federica Arcangeli e Silvia Persichini, del vicecomandante dei carabinieri Claudio Faraoni, delle agenti della polizia Locale Catiuscia Pirani e Monica Baroni e del parroco don Gianluca Cerolini.
Presenti anche le scuole di Appignano, con la preside Filomena Maria Greco, la vicepreside Stefania Accattoli, i bambini di 5 anni della scuola dell'infanzia con le maestre e i ragazzi della classe I della scuola secondaria di I grado con i loro professori.
Il titolo scelto per il giardino pubblico "The future in the garden" è stato il risultato di una scelta democratica e collettiva del Consiglio Comunale dei Ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Appignano.
L'iniziativa parte da un progetto che il Comune ha proposto alla scuola l'anno scorso, in collaborazione con il ddp dell'azienda sanitaria territoriale di Macerata e l'associazione Glatad Onlus, Build the Future, in cui i ragazzi della secondaria hanno riqualificato, decorando gli arredi, un giardino pubblico poco frequentato, vicino la scuola.
Al termine del progetto, il Consiglio comunale dei ragazzi ha pensato di dare un nome al giardino, proponendo alla Giunta comunale, il titolo di "The future in the garden" e ha fatto richiesta di arricchirlo con dei giochi in modo che potesse essere fruito da bambini e ragazzi.
L'amministrazione, dopo aver ascoltato le istanze dei ragazzi, ha immediatamente avviato sia l'iter per l'intitolazione con la commissione toponomastica, che il reperimento di fondi per l'installazione di giochi. A dare maggiormente significato a questo percorso dialogato e costruito con i ragazzi, è stata proprio la possibilità di poter accedere attraverso il fondo regionale e quello ministeriale, ai finanziamenti per dei giochi inclusivi, fruibili da tutti i bambini, offrendo pari opportunità di divertimento e gioco anche a chi è portatore di forme di disabilità.
Il nuovo giardino con i numerosi giochi all’interno contenuti è stato infatti realizzato grazie a un bando vinto dall'amministrazione Calamita con la somma di 33 mila euro di cui 20 mila euro concessi dal bando e 13 mila euro messi a disposizione dal comune di Appignano.
Un investimento di 300mila euro non solo per riqualificare la strada, ma soprattutto per garantire maggiore sicurezza ai pedoni e abbattere le barriere architettoniche.
La Provincia di Macerata, infatti, ha intrapreso un significativo passo avanti verso la modernizzazione e l’accessibilità con la firma dell’ordinanza che segna l’inizio dei lavori per il completamento della riqualificazione del manto stradale di via IV Novembre, Borgo Santa Croce e Borgo XX Settembre, ad Appignano.
“Con un investimento di 300mila euro, l’intervento lungo la strada provinciale 57 “Jesina” è quasi giunto al termine, con una particolare attenzione adesso rivolta alle aree di via IV Novembre e Borgo XX Settembre – spiega il vicepresidente della Provincia, Luca Buldorini –. Questo intervento era stato inserito nel Piano Opere Pubbliche 2023, approvato dal Consiglio provinciale ad aprile dello scorso anno, sottolineando ancora una volta l’impegno dell’amministrazione nella promozione di un ambiente urbano più inclusivo e accessibile.
L’eliminazione delle barriere architettoniche è un tema centrale di questo progetto, che mira a creare spazi pubblici fruibili da tutti, indipendentemente dalle capacità motorie. Questo non solo migliora la qualità della vita dei residenti con esigenze specifiche, ma arricchisce anche l’intera comunità, promuovendo l’uguaglianza e l’integrazione sociale”.
In aggiunta, l’amministrazione provinciale ha allocato ulteriori risorse, pari a 172.934 euro, per il risanamento del movimento franoso al km 2+700, vicino alla zona industriale di Appignano. “Questo intervento, essenziale per la sicurezza e la stabilità della viabilità, sta procedendo speditamente, rispettando i tempi previsti e assicurando che le infrastrutture siano solide e affidabili – conclude Buldorini –. In questi ultimi anni la Provincia si sta distinguendo per il suo impegno nell’innovazione urbana e nell’accessibilità dimostrando che, la cura e l’attenzione per le infrastrutture, possono andare di pari passo con la promozione di una società più accogliente. Con questi passi, la Provincia si avvicina sempre più a diventare un modello di accessibilità e inclusione, ponendo le basi per un futuro in cui ogni cittadino può muoversi liberamente e in sicurezza”.
Dall’ultima seduta consiliare del comune di Appignano sembrerebbe che l’attuale giunta, guidata dal sindaco Mariano Calamita, grazie al Consigliere capogruppo d’opposizione, Luca Buldorini, abbia di recente scoperto la distinzione tecnica tra ‘salma’ e ‘cadavere’; distinzione non solo formale ma che prevede una serie di implicazioni normative di non poco conto.
A tal riguardo, un errore reso ancor più importante dal fatto che questo inesatto uso delle due parole era presente nel testo ufficiale del Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria e che ha richiesto ben due sedute per provvedere alla relativa modifica. Un passo avanti e uno indietro che, al netto di un atteggiamento di apertura, incorre nel rischio di uno stallo.
Non solo una questione terminologica ma anche di contestualizzazione e interpretazione a livello di leggi. Sempre il consigliere, nonché segretario provinciale della Lega, Buldorini, nella stessa seduta, ha sollevato dei dubbi e delle osservazioni sull’articolo 26 comma 4 della Proposta di Delibera Comunale dello scorso 4 aprile. Quest’ultimo lascia il posto a una serie concatenata di grandi perplessità sotto più punti di vista, a partire da quello igienico-sanitario.
In particolare, il Consigliere lo ha definito un ‘copia e incolla’ decontestualizzato di una Circolare Nazionale del Ministero della Salute n.10 del 1998 che recita: “Per le professioni religiose che lo prevedono espressamente è prevista la inumazione del cadavere avvolto unicamente in un lenzuolo di cotone. Per il trasporto funebre è d’obbligo l’impiego della cassa di legno e, nei casi stabiliti, in duplice cassa di legno e zinco”.
Dunque, ad Appignano, sarebbe possibile deporre, direttamente in una fossa scavata a terra, il cadavere di una persona, avvolto da un telo di cotone, qualora il suo credo religioso preveda questa tipologia di inumazione.
È lo stesso Buldorini a entrare nel merito della questione, mettendone in luce tutte le contraddizioni:
“È difficile concepire, al di là di ogni credo o ideologia, che al termine di un funerale, qualunque esso sia, si possa arrivare a riaprire una bara, riesumando un cadavere deceduto da 48 ore. Tale atto, oltre a costituire una scena dal forte impatto visivo, solleva seri interrogativi sulla sua accettabilità sotto il profilo igienico-sanitario. Deporre un corpo avvolto solamente in un lenzuolo, senza alcuna protezione o contenitore, è una pratica che merita una riflessione approfondita”.
Questa Circolare, come sottolinea il Capogruppo d’opposizione, sarebbe stata applicata dall’attuale Giunta senza avere coscienza dell’effettivo contesto del cimitero di Appignano, molto diverso da quello delle grandi città con strutture predisposte.
Inoltre, l’articolo in questione sembrerebbe ignorare il Regolamento Regionale del 2009 all’art. 6, relativo alle ‘Aree e fosse per inumazione’, che prevede l’obbligo di sepoltura con la cassa di legno e, solo eccezionalmente, su autorizzazione dell’Asur (attuale Ast), a fini di cautela igienico-sanitaria, l’inumazione col lenzuolo.
“Dal punto di vista morale e ideologico- incalza il Consigliere- ritengo sia necessario riesaminare e aggiornare tali normative, affinché rispecchino i valori e le esigenze della nostra società contemporanea, nonché la struttura e il funzionamento dei nostri cimiteri”.
Ad Appignano la Giunta comunale sembra lavorare in direzione di uno smantellamento delle tradizioni e culti cristiani che, come dichiara Luca Buldorini, “sono parte fondante dell’identità degli appignanesi, di chi questa terra la conosce veramente perché ci è cresciuto e l’ha vissuta. Infatti, mentre si prendono misure a favore di altre religioni, vengono cancellate quelle del luogo. Calamita, già durante l’amministrazione Messi, adducendo motivazioni di sicurezza stradale, ha fatto sì che venisse spazzata via una tradizione profondamente sentita ad Appignano; quella dell’accompagno dei defunti dalla Chiesa al cimitero, suscitando polemiche e malcontenti tra la popolazione”.
L’usanza del corteo funebre è più di un semplice rituale; è un atto di solidarietà collettiva, un momento di condivisione del dolore che rafforza il tessuto sociale e perpetua la memoria della comunità.
“L’eliminazione dell’accompagno al cimitero- prosegue il Consigliere- giustificata da normative impersonali, come un codice della strada, è la dimostrazione di un divieto applicato a priori, senza il minimo sforzo di trovare una soluzione normativa in grado di andare incontro alle esigenze di una piccola realtà come Appignano”.
In un’epoca di globalizzazione, la politica della valorizzazione delle tradizioni locali, di cui l’opposizione si erge a garante, non è solo un atto di conservazione ma un ponte tra generazioni che assicura la continuità di una storia privata e allo stesso tempo collettiva.
“Ogni tradizione, inclusa quella religiosa, è un capitolo vivente della storia di un popolo e la nostra opposizione non permetterà che tutto questo venga gettato via e sostituito in nome dell’omologazione, che è ben diversa dall’eguaglianza”, conclude Buldorini.
Imperdibile appuntamento al teatro Gasparrini di Appignano sabato 13 aprile alle ore 21,15 con Giobbe Covatta, voce e volto amatissimo della tv e del teatro con il suo nuovo spettacolo “Scoop – Donna sapiens” nel quale dimostra, col suo linguaggio irriverente e dissacratorio, la superiorità della donna sull’uomo.
Per convalidare tale tesi il comico spazierà dalla storia, alla sociologia, alla medicina e da ogni punto di vista il maschio della razza umana ne uscirà perdente e ridicolo rispetto alla donna. Non mancheranno interviste impossibili con personaggi importanti che supportano tale tesi: da Dio stesso, che svelerà gli esilaranti retroscena della creazione dell’uomo e della donna, fino a un improbabile uomo del futuro che metterà in guardia il pubblico sui rischi di un mondo assoggettato all’arroganza maschile, passando per Nello, il povero membro maschile che chiede aiuto per le sue pessime condizioni di vita, schiavo dei ridicoli appetiti sessuali del suo padrone.
Giobbe Covatta dimostrerà nel suo modo comico e surreale il proprio amore e rispetto per le donne, alle quali dedicherà nel finale un poetico omaggio.
“L’atteso spettacolo di Giobbe Covatta è il quarto appuntamento della nostra stagione teatrale - Ha dichiarato il sindaco Mariano Calamita - una stagione variegata molto seguita, con appuntamenti di rilevanza sociale e culturale, studiati per creare un ambiente inclusivo e per favorire la partecipazione di un pubblico di tutte le età. Sono certo che, come gli altri spettacoli già svoltisi nel nostro teatro, anche questo sarà apprezzatissimo dai cittadini e dal pubblico che ci segue anche da fuori Appignano.
La stagione proseguirà con una brillante commedia dialettale il prossimo 5 maggio alle ore 17,30 in scena al Teatro Gasparrini lo spettacolo della Compagnia Teatrale “Briciole D’arte” di Montefano dal titolo “O’ corriere espresso” .
La rassegna teatrale si chiuderà il 18 maggio alle ore 21,15 con l’evento di solidarietà “Insieme per la Pandas” la Conferenza-concerto in beneficenza a favore dell’associazione Onlus Pandas Italia che si occupa dei bambini colpiti da disturbi neurologici e psichiatrici, indotti da reazione autoimmune.
Camion betoniera finisce fuori strada: i vigili del fuoco sono intervenuti, intorno a mezzogiorno, in via Monocchia, nella zona del cimitero, ad Appignano, per il recupero del mezzo. Per cause in fase di accertamento, il conducente ha perso il controllo della betoniera che è finita in un fossato a margine della careggiata e si è schiantata contro il muretto di cinta del camposanto, abbattendolo nel punto d'impatto.
I vigili del fuoco della centrale di Macerata, con l'ausilio dell'autogru, hanno provveduto al recupero dell'autocarro e alla messa in sicurezza dell'area dell'intervento. L'autista risulta illeso e, fortunatamente, non si segnalano persone coinvolte. Sul posto la forze dell’ordine per i rilievi di rito.
Con un'emozionante cerimonia alla presenza delle autorità cittadine e militari è stata intitolata ad Appignano la nuova strada "Via Caduti di Nassiriya" e reso omaggio agli italiani caduti in Nassiriya con un cippo commemorativo recante una targa in ceramica con i nomi dei 19 connazionali, di cui 12 carabinieri della Msu (Mulinational Specialized Unit), che il 12 novembre 2003 persero la vita nella strage di Nassiriya a perenne ricordo e memoria.
"Con l’intitolazione della nuova strada e la targa in memoria vogliamo incidere nella storia di Appignano l’indelebile ricordo di coloro che hanno dato tutto per un’ideale di pace e solidarietà - ha dichiarato il sindaco Mariano Calamita -. Un omaggio ai nostri coraggiosi carabinieri, che con impegno e dedizione hanno servito la Patria in terre lontane, il loro spirito altruista e il loro coraggio risuoneranno per sempre come esempio di valore e sacrificio. Un omaggio ai civili che, insieme ai nostri militari, hanno condiviso una missione di pace e di sostegno in un contesto di grande difficoltà. La loro memoria rimarrà viva come faro di speranza, ispirandoci a costruire un mondo migliore nel rispetto e nella pace".
La cerimonia, presieduta dal Sindaco Mariano Calamita e dal Generale di Brigata Tito Baldi Honorati - Ispettore Regionale A.n.c., ha visto la presenza di Sua Eccellenza Nazzareno Marconi Vescovo di Macerata e dell’Associazione Nazionale Carabinieri che per l’occasione ha indetto un raduno interprovinciale.
“Ai nostri eroi caduti a Nassiriya e ai loro familiari porgiamo il nostro più sentito pensiero e rinnoviamo il nostro impegno a onorare il loro sacrificio, un tributo alla solidarietà e all’umanità in un mondo sempre più segnato da conflitti e divisioni. – ha affermato il vicesindaco Stefano Montecchiarini - Che le loro vite preziose siano fonte di ispirazione per tutti noi, per ogni gesto di gentilezza, compassione e coraggio”.
Numerose le autorità civili, religiose e militari intervenute nella cerimonia, tra cui il Colonnello Ferdinando Falco Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, il Colonnello Nicola Candido Comandante Provinciale dei Carabinieri di Macerata, il Tenente Colonnello Giorgio Picchiotti Comandate della Compagnia Carabinieri di Macerata, la Polizia locale, i Carabinieri di Appignano, il parroco della città Don Gianluca Cerolini e la Protezione civile di Appignano.
Attenti e composti in prima fila anche i bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Luca della Robbia di Appignano con i loro insegnanti. Ad accompagnare la cerimonia le emozionanti note del Corpo bandistico città di Appignano, diretto dal M° Mirco Barani.
"Il progetto politico proposto da Calamita abbraccia varie sensibilità politiche dell’area moderata e progressista sia di destra, sia di sinistra, ma sostanzialmente offre al paese la grande possibilità di veder collaborare insieme uomini e donne animati da grande senso civico e con la volontà di impegnarsi al servizio dei cittadini, non arrancando dietro ideologie schematiche di partito, ma condividendo, a partire da valori comuni, le proprie idee, i propri punti di vista, garantendo quella stabilità che può offrire la possibilità di un programma concreto, senza retoriche o proclami ideologici".
È quanto sottolinea il direttivo del circolo del Partito Democratico di Appignano che, tirato in ballo dal segretario provinciale della Lega Luca Buldorini (leggi qui), per esprimersi in merito alla decisione della segreteria di Forza Italia di appoggiare il sindaco Calamita e la lista "Costruiamo Insieme Calamita sindaco", esprime la ferma volontà di sostenere il progetto civico del gruppo che fa capo al primo cittadino.
"Il sindaco Calamita ha avuto modo di illustrare ad attivisti e simpatizzanti del partito il proprio progetto - sottolineano dal Pd -. Non ci chiudiamo in alleanze precostituite, ma guardiamo alle persone e ad un’idea di politica incentrata sul dialogo, sulla partecipazione, sul confronto sereno e costruttivo".
"Rispondendo pertanto al preoccupato e stupito consigliere Buldorini, viene da domandarsi se abbia riflettuto e preso in considerazione le motivazioni che hanno condotto una forza moderata di centrodestra, rappresentata da Forza Italia, che a livello nazionale sembra acquisire sempre maggior consenso popolare, ad appoggiare la lista civica 'Costruiamo Insieme Calamita Sindaco' invece di un altro candidato, magari espressione dell’alleanza di governo attuale, ma che forse, a livello locale, non riconosce come portatore di valori comuni", conclude il direttivo del Pd nella nota.
“Clamoroso il cambio di casacca di Mariano Calamita, sindaco di Appignano in quota centrosinistra, addirittura schierato contro il nostro Sandro Parcaroli alla presidenza della Provincia di Macerata e candidato alle ultime elezioni politiche con Azione”. Così il segretario provinciale e vice regionale della Lega Luca Buldorini commenta l’annuncio di Forza Italia sull’appoggio alla candidatura bis per Appignano del sindaco uscente Calamita e l’ingresso nel partito del vice sindaco Stefano Montecchiarini e del consigliere delegato Rolando Vitali (leggi qui).
“Dopo averne dette di ogni contro il centrodestra e la Lega – continua Buldorini - ora è stato indicato come candidato da Forza Italia per le comunali di Appignano. Una scorrettezza politica nei confronti degli alleati di centrodestra, che non sono stati minimamente tenuti in considerazione, e uno sfregio alla città che, dopo questi ultimi cinque anni, merita di avere candidati a sindaco che amano il territorio, non la poltrona. Chissà cosa ne pensa il Pd”
“Mentre alcuni sprecano il loro tempo a piantare bandierine per una poltrona in più, la Lega preferisce occuparsi del presente e del futuro della città – sottolinea ancora Buldorini - . Infatti il gran lavoro fatto per Appignano dalla filiera di governo Lega alla guida della Provincia e dell’assessorato alla Sanità, è sotto gli occhi di tutti, e siamo certi che i cittadini sapranno scegliere tra chi fa e chi chiacchiera soltanto”.
“La sterzata di Calamita, Montecchiarini e Vitali verso il centrodestra non è certo inaspettata - dichiara il leghista - e viene quasi da pensare che sia una mossa studiata per accaparrarsi impropriamente i meriti del lavoro che la Lega sta portando avanti, dall’apertura del Punto Salute, al ritorno della residenza riabilitativa Inrca, oltre ai chilometri di strade messe in sicurezza dalla Provincia. Affronteremo le elezioni amministrative con la serenità di chi sa di aver lavorato con serietà e dedizione a vantaggio del territorio, senza badare a interessi personali né di partito - conclude - non tutti potranno fare altrettanto”.