Appignano, l’appello di Buldorini: "Defibrillatori pronti ma non installati. Perché l'amministrazione Calamita rimanda?"
In Italia, ogni anno circa 73.000 persone sono vittime di un arresto cardiaco improvviso. Di fronte a questa emergenza sanitaria, già nel 2020 il candidato sindaco ad Appignano, Luca Buldorini, aveva fatto presente la necessità di attrezzare le zone di maggiore densità abitativa del Comune con defibrillatori automatici esterni, strumenti essenziali per salvare vite umane.
Nel 2020, il consiglio comunale aveva approvato all'unanimità una delibera per l'installazione di defibrillatori sul territorio. Tuttavia, nonostante il voto unanime e l'urgenza della questione, l'attuazione di questo progetto sembra essersi arenata in un limbo.
Buldorini nel 2022 ha personalmente acquistato tre defibrillatori da donare al Comune di Appignano. Nonostante questo gesto rivolto alla
comunità, la situazione è rimasta invariata; un mese fa, l'amministrazione uscente, guidata dal sindaco Mariano Calamita, ha finalmente installato cinque colonnine per ospitare i defibrillatori, ma ad oggi queste colonnine sono ancora vuote.
"Quattro anni sono passati e i defibrillatori, già pronti per l'uso, non sono stati ancora installati," denuncia il candidato sindaco della lista “ Tutti Insieme”.
"Cosa spinge il sindaco a rimandare continuamente questa iniziativa vitale? Intanto la cittadinanza subisce. La questione non è solo un problema di inefficienza amministrativa, ma riguarda direttamente la sicurezza e la vita dei cittadini di Appignano. Con il servizio di emergenza 118 che spesso non riesce a intervenire entro i cruciali dieci minuti dall'arresto cardiaco, la disponibilità immediata di defibrillatori può fare la differenza tra la vita e la morte.È inaccettabile che, nonostante le risorse già disponibili e l'urgenza della situazione, l'amministrazione Calamita non abbia ancora preso misure concrete per completare l'installazione. Questo ritardo non solo mette a rischio la salute pubblica, ma mina anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali”, chiosa Buldorini.
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