L'alluvione del 15 e 16 settembre:"per estensione e profondità dei danni, può essere paragonato ad un nuovo e autentico sisma". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, nelle sue comunicazione al Consiglio regionale sull'evento alluvionale, che ha provocato 12 vittime accertate, una persona ancora dispersa, nel Senigalliese, e ingenti danni tra le province di Ancona, Pesaro Urbino e in alcuni Comuni del Maceratese.
Acquaroli ha aperto il suo intervento rinnovando "il cordoglio, a nome mio personale della Regione Marche e dell'intera comunità marchigiana, alle popolazioni colpite dall'alluvione" e ha rinnovato i ringraziamenti al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio (arrivato nelle Marche il 16 settembre, ndr) e ai presidenti di tutte le Regioni italiane "che ci hanno fatto sentire da subito la loro vicinanza", oltre a "tutti coloro che si sono prodigati al massimo per affrontare l'emergenza: Protezione civile, prefetti, forze dell'ordine, corpi e militari, i volontari e tutto il sistema regionale della Protezione civile".
Il governatore ha ricordato anche l'istituzione di una commissione tecnica per un'indagine amministrativa sulle procedure relative al sistema di allerta regionale e la disposizione di un'indagine per verificare le attività e gli interventi tecnici, comprese le relative modalità di attuazione, effettuati dal Consorzio di Bonifica delle Marche anche in relazione all'alluvione.
Scontro tra due mezzi: 2 feriti, interviene l’eliambulanza. I Vigili del fuoco sono intervenuti nelle prime ore del pomeriggio a Serra De’ Conti, lungo la strada provinciale 360 Arceviese, per un incidente stradale tra un furgone e un pick-up.
La squadra dei pompieri sul posto ha estratto la persona al volante del furgone e messo in sicurezza i mezzi coinvolti. Sul posto il 118, anche con l’elisoccorso, che ha trasportato il conducente del furgone e uno degli occupanti del pick-up all'ospedale Torrette di Ancona, mentre l'altra persona a bordo del pickup è stata trasferita al nosocomio di Senigallia.
Una donna italiana di 41 anni, Ilaria Maiorano, è stata uccisa a Padiglione di Osimo, in provincia di Ancona, questa mattina - intorno alle 11 - nella sua abitazione. Secondo quanto sta emergendo in questi minuti, sarebbe stata massacrata di botte dal marito El Gheddassi Tarik, 40enne di origine marocchina, fermato dai carabinieri della locale stazione e condotto in caserma per essere interrogato.
A dare l'allarme è stata una parente della donna, che ha chiamato il 112 parlando di una possibile violenta lite in casa. Il corpo, che sarà esaminato da un medico legale, è stato trovato senza vita nel casolare in campagna in cui risiedeva, in via Montefanese.
Sul posto sono giunti anche i familiari dell'uomo e l'imam della comunità islamica di Osimo, che parla di una "famiglia tranquilla" che frequentava la moschea locale. Presente anche il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, che ha confidato di conoscere bene la vittima, sua ex compagna di scuola. In corso i rilievi di polizia scientifica.
Il 40enne si sarebbe giustificato dicendo che la donna avrebbe battuto la testa durante una caduta. Da una prima ispezione cadaverica, però, le ferite non sembrano compatibili con una caduta, ma con delle percosse.
El Ghaddassi Tarik, già noto alle forze di polizia, era agli arresti domiciliari per una questione di droga. Lui e Ilaria erano sposati civilmente da 10 anni e, secondo il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, avevano due figlie, una che frequentava la scuola materna, l'altra le elementari.
Tra i tanti temi legati a doppio filo al weekend, dal 14-16 ottobre, della 5 Mila Marche 2022 ci sono anche quelli della solidarietà e delle pari opportunità. Per il pomeriggio di sabato 15 ottobre, infatti, mentre centinaia di coraggiosi saranno impegnati negli oltre 250 km della Randonnée 5 Mila, è prevista la "Ciclopedalata in rosa", ovvero 25 km di percorso tra i comuni di Porto Recanati, Loreto e Numana da affrontare in e-bike, per sole donne.A promuovere l’iniziativa è stata la commissione regionale pari opportunità della regione Marche, che ha l’obiettivo di sensibilizzare nei temi in cui le pari opportunità ancora non ci sono e lo sport purtroppo, fa parte di questi.
A rendere ancora più simbolica la pedalata sarà la presenza di un gruppo di cicliste afghane, profughe: “Tramite la giornalista Francesca Monzone siamo venuti a conoscenza di questo gruppo di donne afghane, cicliste e profughe, e abbiamo voluto invitarle a pedalare con noi – spiega il presidente della Cpo, Maria Lina Vitturini -. Arrivano da paesi in cui i loro diritti non sono rispettati, andare in bicicletta è considerato impuro, così alla pedalata porteranno la loro testimonianza, racconteranno la loro storia, che sicuramente va ascoltata. Per il momento abbiamo provveduto a regalare loro un caschetto e speriamo di poterle aiutare ulteriormente in futuro”.
La bicicletta si conferma una volta di più un mezzo universale, in grado di dare una mano anche nelle tematiche più delicate: “In totale saranno un centinaio le donne coinvolte nella pedalata e avrebbero potuto essere anche di più, ma le ebike a disposizione sono ovviamente limitate – continua Vitturini -. Perché far passare il messaggio tramite il ciclismo? Perché in bicicletta ci possono andare tutti, a maggior ragione ora che ci sono anche quelle elettriche. È un modo per dire alle donne di partire e riprendersi in mano la propria vita”.Non solo disparità uomo-donna, la "Ciclopedalata in Rosa" sarà aperta anche ai portatori di disabilità, con il coinvolgimento del CIP (comitato italiano paralimpico) e ANMIL (associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro).
Venerdì 14 ottobre, invece, si svolgerà il convegno “Donne e Sport” nella sala consiliare del comune di Loreto, per parlare del gap tra i sessi che c’è nello sport e nel ciclismo in particolare, lo status di atlete professionistiche che non arriva e dei passi in avanti che si possono fare. Tra gli ospiti ci saranno Marina Romoli, Tania Belvederesi e Valentina Rossani.
Una notte folle, tra auto rubate e posti di blocco forzati, quella di lunedì per una banda di ladri composta da tre uomini provenienti dalla Puglia. Uno dei banditi, un 28enne residente nel Foggiano, è stato arrestato mentre gli altri due complici sono fuggitivi.
Erano circa le due di notte quando i tre, a bordo di una Opel Astra, non si sono fermati all'alt dei carabinieri, nei pressi dell'uscita dal casello autostradale di Loreto-Porto Recanati. Inizia, così, un inseguimento che si protrae per un paio di chilometri.
Dopo aver effettuato diverse manovre spericolate nel tentativo di seminare le forze dell'ordine, l'Opel Astra con a bordo i tre ladri - in un tentativo di sterzata improvvisa sull'Adriatica - si è schiantata contro una cabina elettrica, accanto a un'area di servizio del comune di Loreto.
I tre proseguono la fuga a piedi e uno di loro, il 28enne di Foggia, viene bloccato dai carabinieri, non prima di aver opposto resistenza e aver colpito con calci e spintoni un militare, che ha necessitato delle cure dei sanitari del 118 di Osimo.
Il giovane, con precedenti per furti e reati contro il patrimonio, è stato arrestato a attualmente sottoposto a obbligo di dimora nella sua città, in Puglia, in attesa del processo. I due complici, invece, sono riusciti a far perdere le loro tracce.
Dopo aver proseguito la loro corsa nelle campagne, hanno rubato un Fiat Doblò con il quale si sono diretti nel Maceratese e, verso le cinque del mattino, causato un incidente scontrandosi frontalmente con un suv. Gli uomini avevano imboccato contromano la rotatoria d'immissione alla superstrada, nel comune di Corridonia.
Una volta causato il sinistro, i due abbandono il Doblò e si danno nuovamente alla fuga. Raccolta la testimonianza dell'uomo al volante del suv, i carabinieri di Macerata - indagando sullo schianto - ricostruiscono come il Doblò incidentato fosse lo stesso rubato poco prima a Loreto. Peraltro, proprio a Corridonia, è stato denunciato il furto di una Seat Alhambra, il mezzo sul quale i ladri potrebbero essersi allontanati. Le ricerche sono ancora in corso.
Due donne sono morte e un'altra è rimasta gravemente ferita in un incidente stradale avvenuto in serata nel territorio di Serra San Quirico, in provincia di Ancona. Illeso un uomo che viaggiava con loro su una Volkswagen Polo, finita fuori strada e caduta in un canale all'altezza dell'Abbazia di Sant'Elena.
I quattro erano colleghi che stavano tornando dal lavoro: erano dipendenti Elica, nello stabilimento di Mergo. L'auto è stata trascinata per circa 60 metri nel canale, prima di fermarsi, impigliata nella vegetazione. Sono morte, forse annegate, la conducente e la passeggera del sedile anteriore: Cinzia Ceccarelli, 58 anni di Jesi, e Sabina Canafoglia, 51 anni, di Monsano.
Sui posti dietro c'erano un'altra donna, trasportata all'ospedale di Torrette in condizioni gravi, e un uomo, ferito in maniera molto lieve, che sono riusciti a mettersi in salvo uscendo dall'abitacolo dell'auto aprendo le portiere.
Sul posto hanno operato i sanitari del 118, i Vigili del Fuoco con il soccorso fluviale e i Carabinieri. I due sopravvissuti sono stati tirati fuori dal canale da altri operai e dai residenti; poi sono arrivati i soccorsi. È stato l'uomo sopravvissuto a raccontare ai soccorritori la dinamica dell'incidente. I sindacati oggi promuoveranno un incontro, in segno di solidarietà, alle ore 11 all'interno dello stabilimento Elica.
(Credit foto: Ansa)
Ubriaco schiaffeggia il titolare di un locale in piazza del Plebiscito ad Ancona, infastidisce gli avventori e poi colpisce poliziotti intervenuti per fermarlo. E’ accaduto nella serata .
Gli agenti delle Volanti della Questura di Ancona sono intervenuti dopo la segnalazione di un barista. Un cliente, 30 anni, ucraino, in evidente stato di ubriachezza e aggressivo, stava disturbando e gridando.
L'uomo è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, indagato in stato di libertà per oltraggio a pubblico ufficiale, sanzionato amministrativamente per l'ubriachezza.
Il pm ha disposto gli arresti domiciliari in attesa della convalida di arresto avvenuta stamattina. Uno dei poliziotti intervenuti è stato medicato in pronto soccorso con prognosi di 5 giorni per i colpi ricevuti.
Il 30enne è stato autore di una serie di comportamenti aggressivi continuati anche dentro la Questura. In piazza, all'arrivo dei poliziotto, fulminea, si è girato e ha afferrato uno di loro alla gola, insultandolo con tono minaccioso. L'agente è riuscito a divincolarsi e poi, insieme agli altri poliziotti, è riuscito ad atterrare il 30enne e ad ammanettarlo.
In tali frangenti, l'uomo a terra con gli operatori ha continuato a dimenarsi colpendo con dei calci gli operanti, che con fatica lo hanno immobilizzato e trasportato in sicurezza all'interno dell'auto di servizio.
Nel frattempo, gli agenti sono stati avvicinati dalla moglie dell'aggressore: erano usciti insieme ma poi il marito ha iniziato a bere in maniera eccessiva insieme ad un amico. La donna ha raccontato che, quando l'uomo eccede nel bere, diventa violento, e che lei è la sola a riuscire a farlo ragionare
Intanto però il 30enne ha continuato a dare in escandescenze in auto, sbattendo violentemente la testa violentemente contro i finestrini. Anche presso gli uffici di Polizia, il cittadino ucraino ha opposto una tenace resistenza e ha anche sferrato calci a un agente. È stato infine arrestato.
Le sirene azionate al porto di Ancona per ricordare i tanti infortuni sul lavoro, anche mortali, in aumento nelle Marche, durante la manifestazione regionale unitaria ad Ancona promossa da Cgil, Cisl e Uil regionali sul tema "Fermiamo la strage sul lavoro".
Un'ora di sciopero, oltre 60 assemblee in aziende tra le quali quella ad Ancona davanti all'Arco di Traiano vicino all'ingresso della Fincantieri, a cui hanno partecipato centinaia di lavoratori, tra bandiere e striscioni, e rappresentanti regionali dei sindacati: Giuseppe Santarelli (segretario generale Cgil Marche), Marco Ferracuti (segretario regionale Cisl Marche) e Claudia Mazzucchelli (segretario generale Uil Marche).
I dati marchigiani degli infortuni sul lavoro nei primi otto mesi sono "inaccettabili", attaccano i sindacati ribadendo come il tema della sicurezza debba essere "prioritario" anche per la Regione da cui attendono ancora la convocazione di un tavolo dedicato. Tra gennaio e agosto gli infortuni sul lavoro nelle Marche hanno superato i 13mila (13.018; +23% rispetto allo stesso periodo del 2021), come dire 60 al giorno e 3 ogni ora; 20 i mortali (media 2,5 al mese).
Tante le proposte sindacali per invertire la rotta, tra cui, sottolinea Santarelli: "una patente a punti per le aziende: quelle che non riescono a garantire la sicurezza devono chiudere, è drastico ma non si può più scherzare".
Il numero di ispettori si è dimezzato in 10 anni, occorre potenziare l'attività per prevenire. Ferracuti rimarca la necessità di inserire la sicurezza tra le materie di scuola per 'formare' i più giovani; e lancia una sfida al presidente della Regione Francesco Acquaroli: "sentiamo parlare di Modello Marche, noi sindacati ne abbiamo in mente uno con una forte impronta sociale: lavoro stabile, ben retribuito e sicuro".
L'appello è anche di mettere una 'regola' sull'uso dei fondi europei alle imprese: ogni contribuzione preveda investimenti sulla sicurezza. Mazzucchelli pone l'accento anche sulla necessità di una "formazione reale dei lavoratori", sulla necessità che le aziende non 'stressino' i turni di lavoro, facciano contratti stabili e sull'agevolazione del ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
I vigili del fuoco sono intervenuti in serata ad Ancona, nella zona della pineta del Passetto, dove un uomo di 74 anni che aveva scavalcato una staccionata è scivolato nella scarpata per circa 20 metri.
L’uomo è riuscito a fermarsi aggrappandosi a un albero ed è stato recuperato in cordata dai vigili del fuoco, che hanno utilizzato tecniche Saf e una speciale barella.
Successivamente il ferito è stato riportato alla pineta dove lo attendeva un'ambulanza della Croce Gialla che lo ha trasportato all'ospedale di Torrette con un codice di media gravità. Il 74enne è rimasto sempre cosciente e le sue condizioni non sono gravi. Sul luogo dell'accaduto anche la polizia locale, la polizia di Stato e molti curiosi.
Oggi a Fabriano sarà celebrato il rito di beatificazione di madre Maria Costanza Panas, clarissa, che ha trascorso buona parte della sua nel monastero di via Cavour, in città. Qui è ancora sepolta anche se a breve verrà traslata in Cattedrale.
Il solenne rito, oggi alle 17:30, sarà presieduto nella Cattedrale San Venanzio dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, insieme al vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara.
Saranno presenti anche ottanta monache, trenta frati, sessanta sacerdoti, nove vescovi e due cardinali, oltre ai tanti fedeli della zona. "Il rito di beatificazione ha il suo centro nella proclamazione da parte del Papa (che verrà letta) della bolla pontificia, in cui viene proclamata la nuova beata nel momento in cui verrà svelato il drappo che reca la sua immagine", spiega il vicario foraneo di Fabriano, don Umberto Rotili.
Verrà portata anche una reliquia in processione che sarà poi sistemata sull'altare per la venerazione e che nel caso della beata madre Costanza Panas "sarà un suo scritto e la penna usata per farlo, in virtù del suo voto in cui lei aveva dichiarato che avrebbe scritto sempre e solo di Gesù. Questo suo scrivere, per tutta la vita, è il centro della sua spiritualità".
Il decreto della Congregazione per le Cause dei Santi è stato firmato a seguito del riconoscimento di un miracolo: riguarda la guarigione di una neonata di San Severino Marche, affetta da "grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale; insufficienza multiorgano". I fatti risalgono al 1985 e sono stati i nonni della piccola a chiedere la sua intercessione. La bimba guarita, ora adulta, sarà presente oggi in Cattedrale.
La venerabile Serva di Dio Maria Costanza Panas, al secolo Agnese Pacifica, nacque ad Alano di Piave (Belluno) nel 1896. Entrò nel monastero di Fabriano l'11 ottobre 1917. Il 18 aprile 1918 divenne suor Maria Costanza, clarissa cappuccina. È morta, dopo anni di malattia, a Fabriano il 28 maggio 1963.
Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, il grande evento di piazza che il Fondo per l’Ambiente Italiano dedica ogni anno, d’autunno, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dai Gruppi Fai Giovani, con la partecipazione di tutte le delegazioni, i gruppi Fai e i gruppi Fai Ponte tra culture diffusi e attivi in tutta Italia.
Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia.
L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del Fai: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro.
Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro.
Nelle Marche saranno 44 i beni aperti a cura dei volontari Fai dei singoli presidi territoriali, 5 delegazioni provinciali, 6 gruppi Fai, 3 gruppi Fai Giovani.
Quest’anno, tra le aperture proposte, ecco alcuni luoghi sorprendenti delle Giornate FAI: la Chiesa Ortodossa Romena di San Dasio di Ancona, le Stanze del Giani a Jesi.
Oppure il giardino di Palazzo Saladini-Pilastri ad Ascoli e l’ombelico del Piceno, Cossignano e il borgo di Grottazzolina. Numerosi i palazzi: il Palazzo della Provincia a Macerata, il Palazzo Perticari a Pesaro, il Museo dei Gessi all’interno di Palazzo Albani di Urbino.
Tutti i visitatori potranno sostenere il Fai. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti. Ecco l'elenco completo: clicca qui.
INGRESSI PER I SOLI ISCRITTI:
Giardino di Palazzo De Angelis - Ascoli Piceno
Villa Trionfi Honorati - Jesi
Palazzo Fassitelli - Cossignano
Palazzo Pupilli - Grottazzolina
Palazzo Antognetti - Monte Gilberto
Palazzo Bettini Prosperi - Recanati
“Fermiamo la strage sul lavoro”. Con questo slogan, Cgil, Cisl e Uil Marche hanno proclamato un’ora di sciopero con assemblee, lunedì 10 ottobre, nelle principali aziende delle Marche e incontri con le varie Prefetture della regione.
Ad Ancona si svolgerà la principale manifestazione regionale: si terrà presso lo scalo dorico, di fronte all’ingresso di Fincantieri, sotto l’arco di Traiano, dalle ore 10:30 alle 11:30.
Per quella giornata, sono previste circa 60 assemblee in tutte le Marche che coinvolgeranno circa 6mila lavoratori. L’obiettivo della mobilitazione è di chiedere più controlli, maggiore formazione e sicurezza.
Nelle Marche, da gennaio ad agosto 2022, si sono registrati 13.018 infortuni sul lavoro, circa il 23% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Sono per lo più i giovani, under 19, a pagare il conto, e gli over 50: in queste fasce di età si concentra il 45% degli infortuni.
Da gennaio ad agosto, i mortali sono stati 20 ovvero una media di 2,5 al mese. I settori più colpiti sono i trasporti e logistica con un incremento del 201%, le costruzioni dove l’aumento è del 37%, e i manifatturieri tra cui spiccano i metalmeccanici con un più 13,5%.
"Questo peggioramento ha precise responsabilità: nella gestione aziendale della sicurezza e della prevenzione, in un mercato del lavoro sempre più precario e irregolare nonché nel mancato rafforzamento del sistema pubblico dei controlli" precisano, in una nota, i sindacati.
"La prevenzione si fa con la formazione/informazione vera, capace di coinvolgere tutti i soggetti: dalle istituzioni al sistema scolastico, dalla rappresentanza del mondo delle imprese a quella dei lavoratori" aggiungono Cgil, Cisl e Uil Marche.
"La proclamazione dell'ora di sciopero con assemblee nei luoghi di lavoro, è solo la prima fase di un percorso che ci porterà alla manifestazione unitaria nazionale a Roma del 22 ottobre in cui verrà data visibilità e voce ai rappresentanti della sicurezza dei lavoratori e ad altre iniziative nei prossimi mesi" concludono i sindacati.
"Risorse immediate per il ripristino di infrastrutture". Sono le parole della capogruppo M5s in Consiglio regionale Marta Ruggeri allo scopo di fa senire in Assemblea "la voce dei sindaci per definire meglio il quadro delle priorità".
"Il ripristino di strade e altre infrastrutture strategiche per i servizi - ha dichiarato Ruggeri - è un'urgenza indifferibile nelle aree dell'alluvione". La capogruppo M5s ha depositato una proposta per attivare la giunta marchigiana nei confronti di ‘Governo ed enti territoriali coinvolti’, sollecitando "provvedimenti specifici e finanziamenti rapidi".
"La mozione - ha proseguito - nasce dal confronto con alcuni sindaci delle zone colpite: Alberto Alessandri di Cagli, che è inoltre il presidente della locale Unione montana, Simona Guidarelli di Pergola e Alessandro Piccini di Cantiano. Altri interventi urgenti sono già stati individuati da analoghe proposte di alcuni colleghi consiglieri regionali, di conseguenza li considero dati acquisiti. Mi riferisco in particolare alla richiesta di sostegni a fondo perduto e alla sospensione del contributo di bonifica".
“Mi sono invece concentrata - ha aggiunto - sul celere ripristino di strade e altre infrastrutture strategiche per evidenzare un'ulteriore priorità, con l'intenzione di contribuire a un quadro completo delle esigenze riguardanti il post alluvione. Credo che il Consiglio si orienterà verso una risoluzione riassuntiva delle diverse proposte e un atto condiviso mi sembra il modo migliore per affrontare una questione di tale portata".
L'intervento di Ruggeri invita dunque la giunta regionale a farsi carico in senso complessivo "delle richieste e delle proposte avanzate dai sindaci dei Comuni che sono stati investiti dall'alluvione del 15 settembre scorso. Un disastro - ricorda nella mozione - che ha riguardato un vasto territorio nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino, provocando lutti, danni enormi e il rischio concreto che intere zone, in particolare le più interne, siano condannate a soffrire di un divario ancora più ampio rispetto alla costa.
“Il processo di spopolamento già in atto - ha concluso Ruggeri - sarebbe acuito da un'eventuale paralisi della vita sociale ed economica, se la rete delle infrastrutture non fosse ripristinata in tempi celeri".
Continua a salire l'incidenza di casi di positività al coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche (ieri da 549,27 ai 556,45 nelle ultime 24 ore), ma il numero di ricoveri resta invariato a 80. E' quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dalla Regione Marche.
Nell'ultima giornata sono stati rilevati 1.134 positivi (8.369 in una settimana) su 1.934 tamponi (dunque circa il 58% del totale). Nessun decesso registrato in correlazione al Covid e il totale regionale di vittime resta 4.119. Per quanto riguarda i degenti, ne restano: uno in Terapia intensiva (invariato), sette in Semintensiva (-1 rispetto a ieri) e 72 in reparti non intensivi (+1). Le persone in osservazione nei pronto soccorso sono 12, mentre le quarantene salgono a 10.694 (+230), ma solo 48 persone accusano sintomi.
Scoppia incendio in una casa colonica: operazioni di spegnimento in corso. Le fiamme sono divampate, in mattinata, in un casolare sito in via Selettiva nel comune di Montemarciano. Il fuoco si è propagato all’interno dell’abitazione, interessando due stanze.
Sul posto sono subito intervenuti i vigli del fuoco della squadra di Senigallia con due autobotti e quelli della squadra di Ancona per spegnere il rogo e mettere in sicurezza l’immobile, evitando che le fiamme si propagassero al resto della struttura. Non si segnalano feriti né intossicati.
Una parte della casa è stata dichiarata inagibile fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Sul posto sono presenti anche i carabinieri della locale stazione, la polizia locale i gli operatori sanitari del 118.
Non si fermano le ricerche dei soccorritori per Brunella Chiù, 56 anni, di Barbara (Ancona), l'unica persona ancora dispersa dopo l'alluvione che la sera del 15 settembre scorso ha causato devastazione nel Senigalliese (Ancona) e Pesarese, provocando anche 12 morti.
Per il ventitreesimo giorno consecutivo, sotto il coordinamento dell'Unità di Comando Locale (Ucl) dei vigili del fuoco posta a Pianello di Ostra (uno dei centri più colpiti), a terra e nei fiumi, in particolare il Nevola, proseguono incessanti le perlustrazioni.
Le ricerche sono focalizzate a monte e a valle del Ponte Burello, in territorio di Corinaldo (Ancona), zona in cui era stata ritrovato il corpo di Noemi Bartolucci, 17 anni, figlia di Brunella. Al lavoro vi sono una settantina di persone tra vigili del fuoco, volontari di Protezione civili, Soccorso alpino e cinofili: attive squadre che setacciano le aree interno ai corsi d'acqua e anche sub.
Oggi dovrebbero essere operative anche unità cinofile della Guardia di finanza dopo che, nei giorni scorsi, avevano battuto le zone i cinofili dei carabinieri. Tutta l'ampia area di ricerche di questi giorni tra Ostra Vetere e Barbara era stata anche scandagliata, senza esito, con l'uso di droni che avrebbero completato la loro azione. I vigili del fuoco, con vari mezzi, sono impegnati anche nelle operazioni di rimozione del materiale trasportato dalle piene dei fiumi nelle zone colpite tra cui Pianello di Ostra.
La Regione Marche ha pubblicato il bando finalizzato a favorire l’inclusione delle persone con disabilità attraverso lo sport. “Le strategie regionali che abbiamo attivato partono dal presupposto che lo sport è un eccezionale motore di crescita e di educazione oltre che un presidio importante per la nostra salute", ha dichiarato l’assessore allo Sport, Giorgia Latini.
"Vogliamo consentire a tutti - ha aggiunto - soprattutto a coloro che si trovano in condizioni di disabilità, in particolare minori, di poter praticare sport e svolgere attività ludico-motorie in sicurezza, garantendo interazione, socializzazione e sviluppo delle facoltà cognitive. Sosteniamo, anche attraverso questo bando, i processi di inclusione e accessibilità a favore delle persone con maggiori fragilità contribuendo a superare barriere architettoniche e sensoriali”.
In applicazione della regolamentazione del Fondo Nazionale Disabili per l’inclusione, il bando prevede di adeguare e valorizzare le aree destinate alle attività ludico sportive e di potenziare i servizi per lo sport inclusivo e per le discipline paralimpiche. Possono presentare domanda di contributo e accedere alle risorse tutti i Comuni in forma singola o associata.
Si tratta di interventi di realizzazione o riqualificazione di aree accessibili e attrezzate con strutture ludiche, percorsi che consentano di svolgere in sicurezza attività ludico-motorie. E’ previsto l’acquisto o il noleggio di attrezzature, ausili e mezzi di trasporto che il Comune può concedere in comodato d’uso gratuito alle società sportive dilettantistiche che abbiano quale fine statutario la promozione dello sport inclusivo o l’avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità.
Devono essere assicurate condizioni idonee quali la collocazione dell’area, prevalentemente all’aperto, in prossimità di scuole, parchi, aree ricreative, palestre, impianti sportivi. Gli spazi dovranno essere privi di barriere architettoniche o sensoriali per permettere libertà di movimento anche con l’utilizzo di ausili.
Per garantire la migliore qualità dell’intervento, l’avviso è stato predisposto con la collaborazione del CIP Marche, del CONI Marche e della Consulta Regionale per le Disabilità. La dotazione prevista è di 1.560.000 euro, il sostegno è pari al 90% della spesa complessiva, con un massimale di contributo pari a 60.000 euro. Le domande vanno presentate dalle ore 09:00 del giorno 14/10/2022 alle ore 17:00 del giorno 15/12/2022, attraverso il link apposito.
“Fermiamo la strage sul lavoro”: con questo slogan, Cgil, Cisl e Uil Marche hanno proclamato un’ora di sciopero con assemblee, lunedì 10 ottobre, nelle principali aziende delle Marche e incontri con le varie Prefetture della regione. Ad Ancona si svolgerà la principale manifestazione regionale, presso lo scalo dorico, di fronte all’ingresso di Fincantieri, sotto l’arco di Traiano, dalle ore 10,30 alle 11,30. Nel corso della giornata sono previste circa 60 assemblee in tutte le Marche che coinvolgeranno circa 6mila lavoratori. L’obiettivo della mobilitazione è di chiedere più controlli, maggiore formazione e sicurezza.
Nelle Marche, da gennaio ad agosto 2022, si sono registrati 13.018 infortuni sul lavoro, circa il 23% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Sono per lo più i giovani, under 19, a pagare il conto, e gli over 50: in queste fasce di età si concentra il 45% degli infortuni. Da gennaio ad agosto, i mortali sono stati 20 ovvero una media di 2,5 al mese.
I settori più colpiti sono i trasporti e logistica con un incremento del 201%, le costruzioni dove l’aumento è del 37%, e i manifatturieri tra cui spiccano i metalmeccanici con un più 13,5%. Questo peggioramento ha precise responsabilità: nella gestione aziendale della sicurezza e della prevenzione, in un mercato del lavoro sempre più precario e irregolare nonché nel mancato rafforzamento del sistema pubblico dei controlli.
"La prevenzione - riporta il comunicato stampa diffuso dai tre sindacati - si fa con la formazione/informazione vera, capace di coinvolgere tutti i soggetti: dalle istituzioni al sistema scolastico, dalla rappresentanza del mondo delle imprese a quella dei lavoratori. Per questo, la proclamazione dell’ora di sciopero con assemblee nei luoghi di lavoro, è solo la prima fase di un percorso che ci porterà alla manifestazione unitaria nazionale a Roma del 22 ottobre in cui verrà data visibilità e voce ai rappresentanti della sicurezza dei lavoratori e ad altre iniziative nei prossimi mesi".
Una banda di "sciacalli" pronta ad entrare in azione nelle zone di Sassoferrato (Ancona), colpite dall'alluvione del 15 settembre, è stata bloccata dai carabinieri, su segnalazione dei cittadini. Sul posto è intervenuto il Nucleo Radiomobile in della Compagnia di Fabriano con i colleghi della locale stazione.
Quattro fogli di via per altrettanti cittadini macedoni, pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, residenti a Roma, 3 uomini e una donna, di età compresa tra 30 e 50 anni. I carabinieri li hanno scoperti mentre si aggiravano con fare sospetto in via Cagli.
Erano in macchina, ma il conducente non aveva mai conseguito la patente e per questo gli è stata subito notificata una multa da 5.100 euro. I militari hanno proceduto a una perquisizione personale e del mezzo e, successivamente, per i quattro è stato disposto il foglio di via obbligatorio da Sassoferrato.
In considerazione dell'alluvione, i carabinieri hanno potenziato i controlli nelle zone dove ci sono molte case inagibili, non solo a Sassoferrato, ma anche a Cerreto D'Esi e Arcevia con personale in divisa e in borghese.
“Il rinvio in commissione della proposta di legge per la riforma dei consultori familiari, presentata ormai oltre un anno a mia prima firma dal gruppo assembleare del Partito Democratico, dimostra senza alcun dubbio le grandi difficoltà che attraversano la destra marchigiana, schiacciata tra la necessità di difendere a ogni costo la propria identità oscurantista e misogina e l’assoluta mancanza di argomenti per opporsi a un provvedimento equo ed equilibrato, capace di tutelare la libertà e i diritti delle donne".
Così la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora commenta la decisione presa dall’Assemblea legislativa delle Marche di rinviare in commissione la proposta di legge n. 16 del 2021, inerente alla ridefinizione complessiva del ruolo dei Consultori familiari che ha l’obiettivo di rafforzarne la valenza pubblica.
“Ovviamente - spiega la consigliera dem - sappiamo bene quanto la maggioranza sia contraria a questa proposta di legge. D’altra parte non dimentichiamo che la giunta Acquaroli, fin dal suo insediamento, attraverso gli assessori Giorgia Latini e Filippo Saltamartini, si è distinta per la sua feroce volontà di ostacolare le donne che dolorosamente scelgono di ricorrere all'interruzione di gravidanza”.
“Basti dire che l’esecutivo regionale è arrivato perfino a rifiutare il recepimento delle nuove linee guida del ministero della Salute che consentono la somministrazione della pillola RU486 senza più la necessità di ospedalizzazione e fino alla nona settimana. Tutto ciò, in ogni caso, non giustifica il fatto che si sia dovuto attendere quasi due anni prima di iscrivere la nostra proposta in Assemblea, per di più dopo un percorso in commissione che, complice l’ostracismo della presidente Elena Leonardi, non ha vissuto alcun momento di confronto con le associazioni e i portatori di interesse”.
“Tuttavia, come si dice, non tutto il male viene per nuocere: l’extra time di quattro mesi che il rinvio in commissione ci offre, potrà essere utilizzato per colmare proprio il vuoto di partecipazione democratica che c’è stato fino a oggi. Da subito lavoreremo per far crescere un movimento di opinione forte che induca la maggioranza ad approvare il testo, attraverso la richiesta di audizioni in commissione, certo, ma anche organizzando contestualmente momenti di confronto, manifestazioni e tutto ciò che sarà utile fare per raggiungere l’obiettivo”.