AAA cercansi attori, attrici e comparse per il nuovo film “Tutto l’universo” opera prima del regista urbinate Matteo Damiani e prodotto da Movie Factory, tra i vincitori del secondo Bando regionale di sostegno alle produzioni audiovisive 2024 del piano complessivo di investimenti del PR FESR 2021-2027.
La Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission promuove il casting per la ricerca di attori e attrici residenti nelle Marche per ruoli secondari, piccoli ruoli e comparse.“Siamo lieti di annunciare l’apertura dei casting per la selezioni di attori, attrici e comparse di tutte le età, residenti nella regione, per il nuovo film “Tutto l’universo” - Ha dichiarato Andrea Agostini presidente di Fondazione Marche Cultura- film Commission - un’ opportunità per valorizzare il talento locale e coinvolgere la comunità nelle produzioni cinematografiche che grazie al grande lavoro di promozione portato avanti in questi due anni stanno girando sempre più film e serie tv nei nostri splendidi territori. I casting offrono la possibilità di vivere un'esperienza unica sul set, sia per coloro che aspirano a lavorare nel mondo del cinema sia per chi desidera semplicemente divertirsi in un contesto creativo e apparire in un film”.
Nello specifico, si richiedono in particolare le seguenti figure: bambino dai 7 ai 12 anni; ragazza dai 18 ai 25 anni; ragazzo dai 20 ai 30 anni; uomini e donne dai 60 agli 80 anni; donne, uomini, ragazzi, ragazze, bambini e bambine di qualsiasi età di origine tunisina, marocchina o algerina. Verranno comunque valutate via e-mail anche candidature per altri profili e per ogni fascia di età, purché residenti nelle Marche.
Per candidarsi, non è richiesta alcuna esperienza pregressa, basta scrivere una e-mail a tuttoluniverso.casting@gmail.com, entro e non oltre martedì 8 aprile, allegare un curriculum vitae e una o piu foto. Tutti coloro che verranno selezionati per partecipare al casting saranno ricontattati dalla produzione per la comunicazione del giorno e dell’orario esatto dell’appuntamento dal vivo Le riprese sono previste nei mesi di settembre e ottobre 2025 nella provincia di Pesaro e Urbino e di Ancona.
Il film parla di Marta che dopo aver passato una vita ad accudire l’anziana madre, ha oramai quasi 50 anni. Non è sposata e non ha figli: improvvisamente, osservando sua madre sempre più malata, si dispera all’idea di rimanere da sola per il resto della vita. Marta decide di inseguire un sogno: dimostrare di essere ancora in grado di costruirsi una famiglia.
Ambientato tra Pesaro, Acqualagna, Fossombrone e Cagli, la pellicola intreccia storie personali e paesaggi locali, rendendo la Regione protagonista della narrazione. Con un cast di alto livello, tra cui Anna Bellato e Dora Romano, il film celebra la cultura marchigiana attraverso un racconto di memoria e cambiamento.
Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico, ha ufficialmente dichiarato la sua disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione Marche. Durante un evento a Osimo, Ricci ha sottolineato l'importanza di questo impegno per il futuro della sua terra, annunciando la volontà di sfidare l'attuale presidente Francesco Acquaroli, sostenuto da Fratelli d'Italia, nelle elezioni regionali previste per l'autunno.
"Quando tanti cittadini e il mio partito mi hanno chiesto di correre, l'idea era già nella mia testa", ha affermato Ricci, esprimendo un forte attaccamento alla sua regione. "Non ho resistito al grande amore per la nostra terra", ha aggiunto. La sua proposta è chiara: un cambiamento radicale per le Marche, lontano dalle "finte filiere" e dalla sottomissione agli ordini da Roma. Ricci ha dichiarato di voler costruire una "regione forte e orgogliosa" che non dipenda da nessuno, neppure da Roma, per ottenere fondi.
L'ex sindaco di Pesaro ha inoltre attaccato il governo regionale attuale, sottolineando che la "era del vassallaggio" sta per finire e che la regione deve diventare protagonista nel panorama nazionale ed europeo. Citando i governatori di Emilia Romagna e Veneto, Stefano Bonaccini e Luca Zaia, Ricci ha promesso di lavorare per gli interessi delle Marche, senza inchinarsi ai poteri centrali. "Non andremo con il cappello in mano a chiedere. Saremo integerrimi e pretendiamo risposte, con una cultura di governo", ha aggiunto con fermezza.
Ricci ha illustrato la sua visione per una regione più equilibrata e unificata, contrastando la tendenza al campanilismo. Il suo obiettivo è trasformare le Marche in una "regione europea" con un modello di "policentrismo governato", dove ogni territorio avrà pari dignità e opportunità. In questo progetto, la città di Pesaro, che sotto la sua guida è diventata un punto di riferimento nazionale, gioca un ruolo fondamentale.
La candidatura di Ricci, che sarà sostenuta dal centrosinistra, dovrà affrontare un lungo percorso di confronto con gli alleati. Tra gli interlocutori previsti ci sono il Movimento 5 Stelle, con cui Ricci si è detto pronto a trovare un "minimo comune denominatore programmatico", ma anche altre forze politiche del centrosinistra, come Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva, Azione, +Europa e i Socialisti. Ricci ha dichiarato che la sua coalizione dovrà essere composta solo da chi vuole davvero cambiare le Marche.
Nel suo intervento, Ricci ha annunciato anche l’intenzione di portare avanti una "campagna dura", senza sottovalutare la forza dei suoi avversari. La sua visione per il futuro delle Marche include un approccio innovativo e partecipativo, che coinvolga tutte le categorie della società, dai comuni alle aziende, fino ai giovani. "La nostra campagna sarà un 'big bang' per la regione", ha concluso Ricci, citando l'entusiasmo per la sfida che lo attende.
Un incendio è divampato questa sera alla raffineria Api di Falconara. Intorno alle 22:30 un’esplosione ha preceduto le fiamme che si sono originate nel settore della lavorazione del gasolio. Fiamme molto alte così come la colonna di fumo che, visibili a chilometri di distanza, hanno subito allarmato la popolazione.
Secondo le prime informazioni, il rogo - forse a causa della rottura di un tubo o di una valvola - sarebbe partito da un impianto ad alta pressione. Gli impianti in questione erano partiti da pochi giorni dopo un fermo per manutenzione.
Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco di Ancona, Senigallia e Jesi, supportate dai carabinieri e dai sanitari del 118. Al momento l’incendio sarebbe sotto controllo, ma le operazioni di messa in sicurezza sono ancora in corso.
La direzione regionale dei vigili del fuoco ha allertato uomini e mezzi da tutti i comandi delle Marche, che stanno progressivamente raggiungendo Falconara per garantire un intervento tempestivo e prevenire eventuali riprese delle fiamme.
All’interno della raffineria sono state attivate tutte le procedure di sicurezza previste per emergenze di questo tipo.
Fortunatamente non si sarebbero registrati feriti, ma nella zona si è diffuso un forte odore di idrocarburi, causando preoccupazione tra i residenti. Le autorità stanno valutando i possibili rischi ambientali e le eventuali ripercussioni sulla qualità dell’aria.
L’intervento è ancora in corso e seguiranno aggiornamenti. Sul posto sono presenti anche due assessori del Comune di Falconara Marittima per monitorare la situazione.
++ AGGIORNAMENTO ORE 00:05 ++
Il sindaco di Falconara Marittima Stefania Signorini ha diffuso una nota: "L’incendio è stato domato e non ha coinvolto i serbatoi. Non si registrano feriti. Sono presente sul posto insieme alla Giunta, Protezione Civile, la nostra polizia locale e tutte le forze dell'ordine. Mi sono confrontata subito con il direttore dello stabilimento Sciascia ed ll viceprefetto. Le attività negli altri impianti proseguono regolarmente. Le autorità competenti sono state informate e sono in corso le verifiche per accertare le cause" .
++ AGGIORNAMENTO ORE 10:06 ++
L'intervento dei vigili del fuoco nella raffineria si è concluso alle 3.30 circa. Dopo le verifiche anche strumentali, effettuate insieme alla squadra di emergenza interna e ai tecnici dello stabilimento, le squadre intervenute, 25 unità, sono rientrate. In supporto sono state fatti arrivare anche i vigili del fuoco di Macerata e Fermo.
Il calciatore della Fiorentina, Edoardo Bove, è stato ricoverato ieri all'ospedale Torrette di Ancona per sottoporsi a una serie di test diagnostici approfonditi, dopo l’impianto del defibrillatore che gli è stato necessario a seguito del malore che lo ha colpito durante la partita contro l'Inter lo scorso 1° dicembre. Il giovane centrocampista romano, 22 anni, aveva subito un arresto cardiaco mentre si trovava in campo al Franchi e da allora la sua situazione sanitaria è stata monitorata attentamente.
Il ricovero di Bove è avvenuto presso la Clinica di Cardiologia e Aritmologia, diretta dal professor Antonio Dello Russo. In questa struttura altamente specializzata, il calciatore è stato sottoposto a una serie di esami diagnostici, tra cui approfondimenti invasivi di natura elettrofisiologica, per trattare le aritmie e valutare in modo dettagliato la sua condizione cardiaca. Questi accertamenti sono fondamentali per determinare se la cardiopatia che ha colpito Bove sia di natura strutturale o meno, e i risultati definitivi sono attesi entro una o due settimane.
Alla presenza del professor Paolo Zeppilli, consulente del giocatore, il percorso diagnostico ha avuto come obiettivo quello di fare chiarezza sulle cause del malore di Bove e definire le modalità più appropriate per il suo ritorno in campo. Con il defibrillatore impiantato, il calciatore potrebbe teoricamente tornare a giocare solo all’estero, visto che i protocolli sanitari e sportivi italiani attualmente impediscono la partecipazione a chi ha un dispositivo del genere impiantato. Tuttavia, se i test dovessero confermare che non ci sono più rischi e se il defibrillatore potesse essere rimosso, la possibilità di un ritorno alla Fiorentina potrebbe essere aperta.
Tutto in dodici ore. Sono stati dimessi e stanno bene i tre pazienti sottoposti a trapianto di fegato da parte dell'equipe della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche diretta dal professor Marco Vivarelli. Gli interventi risalgono alla fine di febbraio e il tempo intercorso nel frattempo ha consentito al personale medico di valutare il decorso anche dopo il ritorno a casa dei pazienti.
Si tratta di due pazienti maschi adulti, tra i 50 e i 70 anni, e di una minorenne, in due casi residenti nelle Marche e uno in arrivo dall'Abruzzo. La particolarità della situazione è legata proprio alla tempistica delle operazioni, svolte dai team trapiantologici in appena mezza giornata: “Una volta, all'inizio della pratica operativa nel nostro territorio _ spiega il direttore dell'Unità Operativa, Marco Vivarelli _, per un singolo trapianto di ore ne servivano almeno diciotto. Col tempo le abilità e gli strumenti si sono affinati e questo consente ormai di definire quanto fatto alcune settimane qui a Torrette come qualcosa di abbastanza normale. In quelle dodici ore c'è stato abbastanza traffico dentro il blocco operatorio, con decine di persone al lavoro”.
È questa la normalità di intervenire su due trapianti in contemporanea, in sale attigue, una accanto all'altra, in grado di impegnare squadre composte da chirurghi, anestesisti, infermieri e tecnici, con almeno una ventina di professionisti all'opera. Ci sono altri dettagli molto importanti da ricordare. Due dei prelievi d'organo sono avvenuti da pazienti in morte cerebrale e un terzo in morte cardiaca, un'operazione più raffinata e complessa rispetto all'altra modalità.
I chirurghi di Torrette hanno prelevato i tre fegati in altrettanti ospedali, a Modena, Perugia e Senigallia: “L'elevato livello di professionalità della nostra unità operativa - aggiunge il professor Vivarelli - è ormai riconosciuto a livello nazionale e internazionale grazie a parametri oggettivi. La nostra presenza in board di risonanza mondiale conferma l'eccellenza raggiunta negli anni e si sostanzia di fronte a exploit come quello compiuto a fine febbraio. Ormai non è più sufficiente avere un bravo chirurgo, la cosiddetta 'buona mano', ma è assolutamente necessario che alle spalle ci sia un'organizzazione di supporto di alto livello. Procedure avanzate, come ad esempio i tre interventi portati a termine in mezza giornata, devono essere fatte in strutture ospedaliere dotate di network professionali di qualità. Sono i dettagli, ora e sempre di più, a fare la differenza”.
Riconoscimenti internazionali che continuano ad arrivare. Nel settembre scorso la Clinica di Torrette ha redatto, assieme ai maggiori esperti chirurghi mondiali, le linee guida per il trattamento chirurgico del fegato. Tra questi, ben tre sono chirurghi della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche: il professor Marco Vivarelli nel panel degli esperti, il professor Federico Mocchegiani nel comitato di valutazione e il dottor Andrea Benedetti Cacciaguerra nel gruppo di ricerca.
Particolarmente sentite le congratulazioni del magnifico rettore Univpm Gian Luca Gregori: “Lo straordinario risultato ottenuto dal professor Marco Vivarelli e dalla sua equipe conferma l’alto valore del Centro a beneficio della comunità e mette in luce la qualità del servizio per i pazienti. Risultati che si raggiungono anche grazie al sostegno costante della ricerca scientifica. Notizie come queste ci inducono a riflettere, inoltre, sull’alto valore della donazione e sulla fondamentale generosità dei donatori”.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, Armando Marco Gozzini: “Molti passi avanti sono stati fatti. Trapiantare il fegato in tre pazienti nel giro di una mezza giornata, addirittura due operati in contemporanea, conferma l'alto livello di prestazioni della nostra Azienda, un'eccellenza consolidata. Ringrazio il professor Vivarelli, il personale sanitario e i donatori :persone che sacrificano molto della loro vita per salvare quella degli altri”.
La buona notizia, dunque, è quella di avere l'ennesima eccellenza all'interno dell'Aou delle Marche. L'unico allarme è legato invece al trend legato al calo delle donazioni di organi e, di conseguenza, all'aumento delle opposizioni: “Le Marche sono in controtendenza rispetto al quadro nazionale e questo riguarda sia il 2024 che i primi mesi dell'anno in corso” conclude il direttore della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti.
Il Gruppo Fedrigoni ha manifestato la disponibilità a ritirare l'accordo di licenza quinquennale con il distributore internazionale tedesco Jacob Jurgensen, che prevedeva la produzione e distribuzione della carta per fotocopie Copy 1 e Copy 2 a marchio Fabriano in Europa. Questo accordo aveva suscitato un ampio clamore, in particolare per la preoccupazione di un uso ingannevole del marchio, ipotesi avanzata nei giorni scorsi dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
La notizia è emersa al termine di una lunga videoconferenza, a cui hanno preso parte l'amministratore delegato di Fedrigoni, Marco Nespolo, i sindacati nazionali e territoriali (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl-Chimici) e l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi. Durante il confronto, che è durato circa due ore, si è giunti alla disponibilità della Fedrigoni a fare un passo indietro e annullare l'iniziativa, una richiesta sostenuta anche dai rappresentanti sindacali.
L’assessore Aguzzi ha spiegato che la sua richiesta di ritirare l'accordo è stata accolta dall'AD Nespolo con spirito di collaborazione, sebbene con rammarico. "Ho preso atto con soddisfazione della disponibilità di Fedrigoni a fare un passo indietro," ha affermato Aguzzi, sottolineando che la posizione condivisa con i sindacati ha portato a questa decisione positiva.
La discussione ha anche toccato temi legati alla chiusura della società Giano srl, un altro capitolo delicato per il territorio. Nonostante l'accordo con Giano srl non sia stato particolarmente vantaggioso per l'area, l'assessore ha evidenziato che è stato comunque onorevole, poiché ha evitato licenziamenti diretti. Inoltre, la cassa integrazione prevista per quest’anno consentirà di ricollocare la maggior parte dei lavoratori all'interno dello stesso gruppo e della regione.
In conclusione, Aguzzi ha sottolineato che, nonostante la scomparsa del marchio e della produzione di quel tipo di carta dal mercato, la situazione è stata "digerita" dal territorio. Il piano di ricollocazione, secondo le informazioni informali in suo possesso, sta procedendo secondo gli accordi, e sarà uno degli aspetti che seguirà da vicino come assessore al Lavoro delle Marche.
Circolava con una patente di guida revocata, il 30enne conducente del camper che il 18 marzo scorso ha travolto due 20enni su un marciapiedi a Jesi in via Zannoni. I giovani coinvolti, ragazzo di Castelbellino e una ragazza di Jesi, sono rimasti seriamente feriti, con la giovane in condizioni più gravi, ma non in pericolo di vita.
Il conducente del mezzo, che si è dato alla fuga senza prestare soccorso ai feriti, è stato successivamente identificato dai carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Jesi. Nonostante la sua evasione dalla scena dell’incidente, le forze dell'ordine sono riuscite a rintracciarlo e a denunciarlo. Il camper, di proprietà del 30enne, è stato sequestrato per i successivi accertamenti.
Dalle indagini è emerso che il conducente aveva la patente di guida revocata e che, negli ultimi due anni, era già stato sanzionato per un’infrazione analoga. Per questo motivo, è stato deferito per inosservanza dell’obbligo di fermarsi e prestare assistenza a seguito di incidente stradale, e per guida con patente revocata. In quanto recidivo, la violazione costituisce un illecito penale.
Le Final Eight di Coppa Italia di Serie A maschile di Futsal, in corso a Jesi da oggi fino al prossimo 23 marzo, entreranno nella storia della disciplina sportiva su parquet, non solo per l’importanza e il prestigio già riconosciuto. La manifestazione, inserita all’interno del maxi evento delle Finals nazionali nelle Marche vede infatti per la prima volta protagonista, assieme alle squadre, la tecnologia: il Video Support fa ufficialmente il suo ingresso in campo.
Grazie a questo, un allenatore o un dirigente può richiedere un challenge a frazione, anche nei tempi supplementari e ai tiri di rigore. Se il challenge va a buon fine, ce ne sarà un altro a disposizione. I casi di revisione sono: gol/no gol, rigore/no rigore, scambio d’identità e rosso diretto.
“Oggi è una giornata importante e sotto certi aspetti storica - ha commentato il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Antonio Zappi - Una giornata di quelle in cui la tecnologia allarga significativamente il beneficio dei suoi servizi a favore della regolarità del calcio e delle decisioni arbitrali. Un nuovo supporto tecnologico fortemente sostenuto dall’Aia e da chi ritiene che l’insopprimibile funzione arbitrale umana debba essere sempre più sostenuta dall’evoluzione della tecnologia".
"Dopo Spagna e Portogallo è oggi il turno dell’Italia, che deve essere orgogliosa di questa grande opportunità che parte dal Calcio a 5 ma che, ne sono più che certo, tra un po’ coinvolgerà anche altri ambiti calcistici. L’arbitro dovrà sempre di più adeguarsi allo spirito del tempo e la maggiore precisione delle sue decisioni in un mondo moderno avrà sempre più bisogno di strumenti tecnologici. La decisione dell’arbitro rimarrà fondamentale, ma nel 2025 quella decisione dovrà essere assunta solo sulla base di una non erronea percezione di quanto accaduto, con possibilità di segnalazione dell’errore anche da parte di coloro che da un errore potrebbero rimanere danneggiati: è questo il fine del nuovo FVS, il quale introduce non solo tecnologia nello sport, ma un vero e proprio principio di civiltà nell’ordinamento sportivo”.
L’esordio del Video Support durante la prima gara delle Final Eight tra Ecocity Genzano e Sandro Abate è avvenuto al minuto 8’26’’ del 1° tempo, per verificare la regolarità di una rete.
Un uomo ha perso la vita e un altro si trova in gravissime condizioni: è questo il terribile bilancio di un incidente avvenuto sull'autostrada A14, al km 210 in direzione sud, nei pressi dell'area di servizio Esino Ovest, tra Montemarciano e Ancona Nord. Ad essere coinvolti nel sinistro, avvenuto poco dopo le 10:00, un furgone e un autocarro.
L'impatto è stato particolarmente violento, rendendo necessario l'intervento immediato dei soccorsi. Allertato il 112, la centrale operativa di Ancona Soccorso ha coordinato le operazioni di emergenza, inviando sul posto i vigili del fuoco di Senigallia, un'ambulanza e un'automedica della Croce Gialla di Falconara, oltre all'elisoccorso.
I vigili del fuoco, dotati di attrezzature specifiche per il soccorso stradale, hanno estratto i passeggeri del furgone, che risultavano intrappolati all'interno dell'abitacolo. Purtroppo, uno dei due occupanti è deceduto sul colpo, mentre l'altro è stato trasportato d'urgenza e in condizioni gravissime al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette.
La polizia stradale è intervenuta per effettuare i rilievi del caso e gestire la viabilità, garantendo il passaggio dei mezzi di soccorso e cercando di limitare i disagi alla circolazione. Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento, mentre il traffico ha subito forti rallentamenti nel tratto interessato.
Il consigliere regionale delle Marche ed ex sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha inviato una lettera aperta al Prefetto di Ancona per esprimere il suo dissenso rispetto al divieto di trasferta imposto ai tifosi della Maceratese in occasione della partita contro l'Osimana, in programma domenica 23 marzo allo Stadio Diana di Osimo.
Carancini, pur riconoscendo il ruolo delle autorità nella gestione dell’ordine pubblico, ritiene la decisione "sproporzionata rispetto ai rischi". "Pur sempre considerando che le minacce all’ordine pubblico hanno la loro intensità, il loro livello e comunque non potranno mai essere annullate", aggiunge nella missiva Carancini.
L'ex sindaco sottolinea nella lettera come, durante il suo mandato come primo cittadino maceratese, abbia affrontato situazioni calcistiche ben più delicate, come le sfide tra Maceratese e Civitanovese, in presenza delle rispettive tifoserie, senza che fosse necessario un simile provvedimento restrittivo.
Carancini evidenzia inoltre che, sebbene vi siano stati in passato episodi di tensione tra le due tifoserie, "la presenza adeguata di forze dell'ordine in prevenzione e controllo, in rapporto sia al numero dei tifosi che si muoverebbero da Macerata sia alle caratteristiche logistiche dello Stadio Diana, può rendere di certo compatibile la diversa scelta di consentire ai sostenitori maceratesi di assistere alla partita".
"Non esiste una storia consolidata di violenze tale da giustificare un divieto assoluto", prosegue ancora il consigliere regionale che propone, piuttosto, il coinvolgimento istituzionale dei sindaci di Macerata e Osimo, nonché dei rappresentanti delle tifoserie, per garantire un clima sereno e gestire al meglio l’evento.
L’ex primo cittadino richiama inoltre l’importanza di distinguere tra chi realmente commette reati e chi invece vuole semplicemente godersi lo spettacolo sportivo: "Sappiamo bene, per esperienza e per trascorsi, che la quasi totalità dei tifosi interessati alla partita di domenica prossima, che siano maceratesi o osimani, non contempla la violenza per uno scontro di calcio", scrive Carancini.
Alla luce di queste considerazioni, Carancini invita il Prefetto a riconsiderare la sua decisione, permettendo ai sostenitori della Maceratese di partecipare alla trasferta: "A vincere sarebbe lo sport sano di contro, oggi, alla 'sconfitta' della passione dei tifosi".
Resta ora da vedere se la richiesta dell’ex sindaco verrà presa in considerazione dalle autorità, in un dibattito che vede contrapporsi esigenze di sicurezza e diritto alla partecipazione sportiva. Ad onor di cronaca va sottolineato come nella partita dell'andata, disputatasi allo stadio Helvia Recina 'Pino Brizi' sia stato emesso un identico provvedimento che ha impedito ai tifosi osimani di seguire la squadra in quel di Macerata.
In vista della partita di calcio tra Osimana e Maceratese, in programma domenica 23 marzo 2025 allo stadio "Diana" di Osimo, la Prefettura di Ancona ha emesso un provvedimento che vieta la trasferta per i tifosi residenti nella provincia di Macerata. La decisione arriva a seguito dei disordini verificatisi durante un incontro precedente tra le due squadre (10 marzo 2023),nel quale si erano verificati scontri violenti tra tifoserie che avevano richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.
Il provvedimento, che mira a prevenire possibili disordini, stabilisce anche che la vendita dei biglietti per gli altri settori dello stadio sarà esclusivamente riservata ai residenti della provincia di Ancona. I tagliandi potranno essere acquistati solo presso le ricevitorie autorizzate e previa esibizione di un documento di identità. La restrizione è stata presa per motivi di sicurezza pubblica, in seguito a valutazioni da parte delle autorità competenti, tra cui il questore di Ancona e l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.
La società Maceratese ha espresso il proprio rammarico per le disposizioni adottate, invitando i tifosi a rispettare le indicazioni delle autorità. Nonostante la restrizione, l'incontro si preannuncia di grande interesse per gli appassionati di calcio delle due squadre. La Maceratese, infatti, cercherà di consolidare la sua posizione in vetta, dove è appaiata con il Montecchio Gallo, impegnato nella difficile trasferta di Chiesanuova, mentre l'Osimana, sesta in classifica, tenterà di rosicchiare qualche punto all'Urbino, che la precede.
Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 17 marzo, la stazione di Ancona del soccorso alpino è stata attivata dai carabinieri di Falconara per la ricerca di un uomo di cui non si avevano notizie da sabato.
Il disperso, un 62enne di origini marocchine, risultava irrintracciabile dal 15 marzo. I familiari, preoccupati per la sua prolungata assenza, avevano denunciato la scomparsa alle autorità competenti.
I tecnici del soccorso alpino e speleologico Marche, dopo una prima perlustrazione del territorio e in collaborazione con il Centro di Coordinamento affidato ai carabinieri di Falconara Marittima, hanno avviato le operazioni di ricerca in una zona impervia.
Per aumentare l'efficacia delle ricerche, è stato richiesto il supporto della sala operativa del Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico. Quest'ultima ha inviato sul posto un elicottero HH-139B dell’83° Gruppo SAR di Cervia dell'Aeronautica Militare, dotato del sistema "Artemis" per l'individuazione di segnali telefonici. Il cellulare del disperso, infatti, risultava ancora acceso e raggiungibile.
Grazie alla tecnologia di bordo dell’elicottero, è stato possibile individuare con precisione la posizione dell’uomo. Una volta ricevute le coordinate, le squadre di terra hanno raggiunto il disperso, che è stato trovato cosciente ma in grave stato di ipotermia. I sanitari del soccorso alpino hanno provveduto alla stabilizzazione sul posto del 62enne prima di imbarellarlo e affidarlo all’ambulanza del 118 per il trasporto in ospedale.
Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia locale e i volontari della protezione civile, garantendo un intervento tempestivo e coordinato che ha portato al salvataggio dell'uomo.
Momenti di tensione si sono verificati lo scorso 14 marzo presso la struttura sanitaria di Villa Igea, in via Maggini, ad Ancona. Un uomo di 69 anni, residente a Potenza Picena e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai militari dell'aliquota radiomobile della Compagnia di Ancona per resistenza a pubblico ufficiale.
L’uomo si era presentato in mattinata per sottoporsi a un piccolo intervento chirurgico programmato, ma è apparso da subito in stato di alterazione, probabilmente a causa dell’abuso di alcol. Considerate le sue condizioni, i medici hanno deciso di rinviare l’operazione, scatenando la reazione violenta del paziente, che ha iniziato a inveire contro il personale sanitario e a danneggiare gli arredi della struttura.
Allertati dalla direzione sanitaria, i carabinieri del Norm di Ancona sono intervenuti per riportare la situazione sotto controllo. Tuttavia, alla loro vista, il 69enne ha continuato a opporsi con urla e schiamazzi, rifiutando l’identificazione e tentando di colpire uno dei militari con uno schiaffo.
Gli agenti sono riusciti a immobilizzarlo e metterlo in sicurezza senza che nessuno tra i presenti riportasse conseguenze fisiche. Dopo l'arresto, l'uomo è stato posto inizialmente agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Potenza Picena. Il giorno successivo, il Tribunale di Ancona ha convalidato la misura. Si ricorda che il 69enne è da considerarsi presunto innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
La scorsa notte, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo hanno arrestato due fratelli di nazionalità albanese, un 24enne e un 30enne, in flagranza di furto in appartamento. Entrambi già noti alle forze dell'ordine per reati simili, i due sono stati fermati durante un’operazione mirata contro i reati predatori, nell’ambito di un piano di sicurezza del Comando Provinciale di Ancona.
L’arresto è stato il risultato di un'attenta attività di controllo sul territorio, finalizzata a contrastare i furti che si sono verificati negli ultimi giorni in diversi comuni della provincia. Solo pochi giorni prima, due furti erano stati commessi a Osimo, precisamente in via Pavarotti, dove denaro, gioielli e capi di abbigliamento griffati erano stati rubati durante l’assenza dei proprietari.
I carabinieri di Osimo, già dalla giornata precedente, avevano intensificato i controlli e, nel pomeriggio, avevano individuato un'autovettura sospetta, risultata in uso ai due fratelli arrestati. Dopo aver avviato un pedinamento, i militari hanno seguito i due fino ad Ancona, dove i due si sono mossi tra vari edifici in via Togliatti e via Sparapani, accedendo ad alcuni appartamenti per pochi minuti prima di proseguire. Dopo essersi ricongiunti con un terzo complice, sono ripartiti in auto verso Castelfidardo, dove sono stati fermati dai carabinieri. Il terzo complice, approfittando dell’oscurità, è riuscito a scappare a piedi, ma ha abbandonato diversi strumenti di effrazione, gioielli e denaro contante, provento dei furti appena compiuti.
Nel frattempo, la Centrale Operativa dei Carabinieri di Ancona aveva ricevuto la denuncia di due furti in abitazione da parte dei proprietari che erano rientrati nelle loro case e avevano constatato il furto. La perquisizione dell’auto e dell'abitazione dei fratelli a Pedaso ha portato al recupero di altri gioielli in oro, che sono ora sotto indagine per verificarne la provenienza, oltre a vari strumenti di effrazione e ricetrasmittenti.
I due fratelli sono stati arrestati e trattenuti in cella di sicurezza a Osimo, in attesa del processo di convalida dell'arresto, che si è svolto questa mattina presso il Tribunale di Ancona. Le indagini proseguono, con i carabinieri che stanno cercando il terzo complice e indagando su possibili legami con altri furti recenti nella zona.
Giorgio Fede (M5S): "Prematuro discutere del candidato presidente, prima il programma". Il deputato del Movimento 5 Stelle, coordinatore regionale nelle Marche, smentisce le voci che vedrebbero il M5S pronto a convergere sul nome di Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico, come candidato alla presidenza della Regione nelle prossime elezioni regionali. "Prendiamo atto della proposta del Pd, ma per noi resta prematuro discuterne e tantomeno convergere sul loro nome", ha dichiarato il parlamentare all'ANSA.
Il deputato ha sottolineato che il M5S affronta le future elezioni come una forza progressista indipendente, con l'intento di sviluppare un programma concreto per i cittadini delle Marche. "Ci tengo a ribadire che il M5S affronta gli scenari futuri da forza progressista indipendente, con lealtà, rapportandosi con altre forze politiche, con l'obiettivo di offrire ai marchigiani un programma concreto", ha affermato.
Secondo Fede, la priorità non è concentrarsi sui nomi per il candidato presidente, ma sulla costruzione di un programma che risponda alle esigenze dei cittadini marchigiani. "Noi vogliamo partire da questo, e non dai nomi per il candidato presidente. Solo così si può ottenere la fiducia degli elettori", ha spiegato.
Il coordinatore del M5S nelle Marche ha inoltre informato che sono in corso incontri con altre forze progressiste per definire un accordo programmatico. "Si stanno svolgendo degli incontri con le altre forze progressiste proprio per giungere ad un accordo di programma", ha detto. Successivamente, saranno valutate le forze politiche che faranno parte della coalizione. "Solo alla fine si potrà parlare di nomi e di certo la figura scelta dovrà essere il garante di un programma", ha concluso Fede, aggiungendo che il M5S ha già delle proposte autorevoli, sia interne al partito che civiche.
Dopo due anni di maltrattamenti fisici e psicologici, una giovane donna di 22 anni è riuscita a sfuggire al marito violento, un 24enne tunisino, con la scusa di una visita medica per una sospetta gravidanza. Una volta sola con i sanitari del pronto soccorso di Jesi, la ragazza ha trovato il coraggio di raccontare l'incubo che stava vivendo.
Il personale ospedaliero, resosi immediatamente conto della gravità della situazione, ha attivato la rete di protezione prevista dal Codice Rosso, allertando il 112. Le indagini, condotte dalla polizia giudiziaria del Commissariato di Jesi, hanno confermato un quadro di violenze prolungate: la giovane era vittima di vessazioni, insulti e aggressioni fisiche, tra cui calci, pugni e schiaffi, che il marito giustificava con la gelosia.
La coppia aveva vissuto negli ultimi mesi in un bed & breakfast a Jesi e, successivamente, era stata ospitata da un amico. In queste strutture si erano consumati diversi episodi di violenza, tra cui un'aggressione con un coltello per futili motivi. Inoltre, l'uomo rimproverava alla compagna la precarietà del suo permesso di soggiorno e l'aveva convinta a sposarlo per ottenere la cittadinanza italiana.
A seguito della denuncia, il Gip di Ancona ha emesso un'ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima. Poiché il 24enne ha rifiutato di indossare il braccialetto elettronico, è stato disposto anche il divieto di dimora in tutta la provincia di Ancona.
Grazie al coraggio della giovane e all’intervento tempestivo dei sanitari e delle forze dell’ordine, la 22enne ha potuto sottrarsi a una situazione di pericolo e avviare un percorso di protezione. Il caso è l’ennesima testimonianza dell'importanza di strumenti come il Codice Rosso per tutelare le vittime di violenza domestica.
Due settimane di spettacolo puro con la disciplina capace di emozionare dal primo all’ultimo secondo, due settimane tutte da vivere in un territorio splendido: dal 15 al 23 marzo le Marche diventano il palcoscenico per l’evento più atteso della stagione del futsal italiano, le finali di tutte le Coppe Italia maschili, presentate lunedì 10 ad Ancona presso la sede della Regione. Le massime istituzioni politiche e sportive nazionali e regionali hanno alzato il sipario sulle sei kermesse che assegneranno le coccarde tricolori, definendone i tabelloni attraverso i sorteggi svolti durante la conferenza stampa di Palazzo Raffaello.
Dopo l’esperienza del 2024 in Basilicata, per il secondo anno di fila le fasi finali di tutte le Coppe Italia maschili si disputeranno in un’unica regione, le Marche: Jesi campo centrale, Falconara e Porto San Giorgio gli altri due palazzetti – ingresso gratuito in tutti gli impianti di gara – di un maxi evento che assegnerà la coccarda tricolore per Serie A, A2 Élite, A2, B, Serie C e Under 19. Sei competizioni (due Final Eight, quattro Final Four) per un totale di 32 squadre partecipanti e 27 gare da giocare in meno di dieci giorni. Si parte il 15 e 16 marzo a Porto San Giorgio con C e U19, dal 19 al 23 il cuore del programma in tutte e tre le città. Copertura integrale con dirette sul canale YouTube della Divisione, semifinali e finale di A in diretta su Sky Sport, la casa del futsal italiano.
“Queste finali nazionali rappresentano per la nostra regione un’ulteriore bellissima opportunità di visibilità e di promozione sportiva – esordisce il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -. Non si tratta solo di un grande evento capace di coinvolgere gli appassionati nelle nostre città, ma anche di un’occasione per avvicinare sempre più persone a questo sport e per coinvolgere le comunità locali. Siamo felici di ospitare questa manifestazione che avrà un respiro nazionale grazie alle dirette televisive e alla presenza di squadre, tecnici e staff provenienti da tutta Italia. Jesi, Falconara e Porto San Giorgio saranno il cuore di questa competizione. Sono convinto che sarà anche un’importante occasione di promozione turistica, di valorizzazione delle nostre eccellenze, e della nostra capacità di accoglienza contribuendo alla destagionalizzazione e portando nuove presenze sul territorio. Il calcio a 5 ha segnato una parte della mia vita e so bene come sia fatto di competizione, amicizia e passione. Sarà un piacere condividere con voi i momenti più emozionanti di questo evento”.
“Le finali di Coppa Italia, l’evento più atteso, più bello, e più coinvolgente della stagione, lasciano sempre emozioni indimenticabili nei cuori di chi le vive, e quest’anno assumeranno un carattere storico – spiega Stefano Castiglia, presidente della Divisione Calcio a 5 -. In primis la coccarda tricolore di Serie A tornerà ad essere assegnata con la formula della Final Eight, che ha scritto nel corso degli anni pagine fondamentali nel libro dei ricordi della nostra disciplina. La grande novità è rappresentata dall’introduzione del Video Support per l’eventuale revisione delle decisioni arbitrali, con la possibilità del ‘challenge’ per gli allenatori: è un passo in avanti cruciale, che eleva il futsal italiano nel panorama sportivo internazionale. La visibilità sarà totale: le dirette televisive di Sky Sport e le dirette streaming su YouTube, nonché le nuove media partnership con marchi del calibro di GOAL e Radio Sportiva, garantiranno una copertura capillare della manifestazione, mettendo al contempo in vetrina gli splendidi territori che ci ospiteranno".
Si è spento oggi pomeriggio, all'età di 81 anni, Vincenzo Luzi, ex procuratore capo del Tribunale di Ancona e figura di spicco delle inchieste di Tangentopoli nelle Marche. Luzi, originario di Camerino aveva compiuto 81 anni lo scorso 24 febbraio e viveva da tempo ad Ancona, città dove lascia la moglie Raffaella Dubbini e i tre figli, Luigi, Francesca e Alessandra.
Il magistrato, noto per la sua fermezza e dedizione, è ricordato per aver diretto alcune delle inchieste più significative della storia giudiziaria marchigiana. Tra queste, spicca l'inchiesta Tangentopoli sullo scandalo del Piano di ricostruzione di Ancona, che portò all'arresto dell'imprenditore romano Edoardo Longarini. Fu lui anche a indagare sul "carcere di burro" di Barcaglione, ad Ancona, un caso che fece scalpore per i difetti di costruzione del penitenziario, tra cui muri realizzati con mattoni forati anziché pieni, che nel 1989 consentirono a tre detenuti di evadere dopo aver scavato con un cucchiaio.
La carriera di Luzi iniziò nella pretura di Chiusa e Ortisei, per proseguire con incarichi sempre più prestigiosi, tra cui quello di procuratore a Bolzano e, infine, ad Ancona, dove ricoprì il ruolo di sostituto procuratore e procuratore capo. A 70 anni, dopo aver concluso il suo ultimo incarico come procuratore a Camerino, decise di andare in pensione.
Vincenzo Luzi è stato una figura chiave nella lotta alla corruzione e nel rafforzamento della giustizia nelle Marche. I funerali non sono ancora stati fissati.
Mattinata di tensione, quella di ieri, ad Ancon. Un verificatore della ditta Fi.fa. è stato aggredito durante un controllo a bordo di un autobus della linea C. L'episodio è avvenuto intorno alle 10:45, presso la fermata di Piazza Rosselli.
Secondo quanto ricostruito, un passeggero trovato senza biglietto si sarebbe rifiutato di fornire le proprie generalità e avrebbe reagito con violenza, spingendo i verificatori fuori dal mezzo al momento dell'apertura delle porte. Nella colluttazione, uno di loro è caduto rovinosamente a terra, riportando alcune contusioni.
Per motivi di sicurezza, i passeggeri presenti sono stati trasferiti su un altro autobus in transito. L'intervento è stato registrato dalla bodycam in dotazione ai verificatori e sono in corso le procedure per il recupero delle immagini della videosorveglianza interna al bus. A seguito dell'accaduto, è stata presentata una formale denuncia alla Questura di Ancona.
“Crolla l’export, Pil a zero, Marche in recessione. La Regione? Racconta un’altra realtà. Urge una politica industriale”. È quanto sostiene Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, commentando gli ultimi dati export con le Marche che segnano le peggiori performance tra le regioni industriali. “La situazione è preoccupante – continua -: all’interno di un quadro già negativo a livello internazionale e nazionale, ci sono nodi strutturali che riguardano le piccole e medie imprese. Dobbiamo risolvere questi nodi perché altrimenti ci saranno altre crisi nei prossimi anni”.
I DATI – Secondo i dati Istat, rielaborati dall’Ires Cgil Marche, nel 2024, l’export segna -8,6% (esclusa la farmaceutica) contro l’1,2% del nazionale rispetto al 2023, che scende ancora a -9,6% se si confronta 2024-2022. I settori più colpiti sono la meccanica con -15,1%, moda con – 6,1% e mobile con -3% mentre tengono agroalimentare e gomma e plastica. “Le previsioni di crescita del Pil per il 2025 sono dello 0,4% - sottolinea Santarelli – contro lo 0,7% dell’Italia. Insomma, si cresce la metà: il 2025 si annuncia un anno molto duro considerando che il 70% dell’export locale è verso l’Europa e solo il 9% verso Usa. Chi colpisce l’Europa da un punto di vista commerciale, colpisce anche le Marche”. Dunque, “stagnazione del Pil e recessione”.
“La Regione racconta le Marche in salute ma siamo ultime per crescita e ricchezza. Stiamo sprecando soldi pubblici, quelli del Pnrr, dei fondi Ue e del fondo complementare sisma. Si spende a pioggia tanto che si è passati da una media di 155 mila euro a progetto sui fondi Ue a una media del ciclo precedente di 350mila euro”. Questo significa che si frammenta la spesa in un’ottica clientelare e assistenziale in vista delle elezioni”. Ma intanto, conclude Santarelli, “bisogna risolvere le crisi in atto e far recuperare alle imprese gli svantaggi competitivi che si sono ampliati”.