La Geo Barents, di Medici Senza Frontiere, è entrata nel porto di Ancona e ha attraccato alla banchina 22 intorno alle 9 di questa mattina. A bordo ci sono 73 naufraghi, raccolti al largo della Libia alcuni giorni fa.
La nave è arrivata allo scalo marchigiano, assegnato dal Ministero dell'Interno, con un giorno di ritardo, dopo cinque giorni di navigazione a velocità ridotta a causa del maltempo. I naufraghi hanno sofferto anche di mal di mare, così come lo staff di Msf.
"Un'inutile sofferenza - secondo Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi a bordo - che si aggiunge quella che hanno sopportato i migranti fuggiti dalla Libia dove sono stati torturati. Potevano essere evitati con l'assegnazione di un porto più vicino di Ancona". L'altro ieri sera era arrivata ad Ancona la Ocean Viking, con 37 naufraghi a bordo, ripartita ieri mattina.
Due minorenni sono stati accompagnati all'ospedale di Torrette di Ancona, ma le loro condizioni non destano preoccupazione e non saranno ricoverati. Sulla banchina ci sono dei pullman che attendono i migranti per portarli nei centri di accoglienza cui sono destinati.
Mentre si avviano verso i pullman i naufraghi, che hanno ricevuto dei kit di prima accoglienza, generi di conforto, qualche capo di vestiario e scarpe, salutano i volontari, che li applaudono. "Rescue is complete!", annuncia una ragazza, mentre dalla nave e dalla banchina partono grida di gioia e altri scrosci di battimani.
"E' andato tutto bene - il commento del prefetto Darco Pellos, che ha coordinato l'intera operazione -, tutto regolare. C'è stato un lavoro straordinario di tutte le istituzioni coinvolte". Stando a quello che si è saputo non sono emersi casi di positività al Covid. Gli adulti, 55, sono diretti in Lombardia. I 18 minorenni hanno raggiunto altri 18 ragazzi in una struttura della Caritas a Senigallia.
La Ocean Viking, con a bordo 37 naufraghi (di cui 12 minorenni) soccorsi al largo della Libia, è entrata ieri porto di Ancona. Onde alte fino a 6 metri, venti da 40 nodi e mal di mare, l'odissea si è conclusa intorno alle 20 con lo sbarco alla banchina 22.
Ad attendere la nave i volontari della protezione civile e gli operatori della Croce Rossa. I sopravvissuti, salvati nei giorni scorsi al largo della Libia, al loro arrivo sono usciti sul ponte principale ed hanno potuto osservare, rincuorati, le acque calme del porto dorico. Poi, in lontananza, le luci della città.
Sempre sulla banchina erano presenti gli addetti della protezione civile regionale con l'assessore Stefano Aguzzi e il direttore Stefano Stefoni, funzionari della Prefettura, guardia costiera, guardia di finanza, polizia, una squadra di medici del Ministero della Salute, la sindaca Valeria Mancinelli con l'assessore ai Servizi social Emma Capogrossi.
Dopo un controllo medico, gli adulti sono stati successivamente trasferiti in centri di accoglienza sul territorio delle Marche (compreso il Maceratese). Vari striscioni con scritte a sostegno dei migranti in arrivo ad Ancona sono state esposti in un belvedere nei pressi del porto. "Welcome", "No alla criminalizzazione delle Ong", le scritte, affiancate dai cartelli delle 'città accoglienti'.
Si tratta di iniziative promosse da diverse associazioni e dai centri sociali. In precedenza ci sono stati sit-in davanti al Teatro delle Muse, che si trova all'ingresso del porto, e davanti al Tribunale di Ancona.
Alcuni manifestanti sono riusciti ad arrivare sino alla recinzione metallica della banchina 22. "Tutto questo è solo propaganda per costruire consenso sulla pelle della gente - ha detto David Mancini, dei centri sociali -, del lavoro e dell'integrazione non frega niente a nessuno”.
(Foto Ansa)
Nella casa in centro il bazar della droga: arrestato dai carabinieri 27enne per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Nel corso di un servizio mirato, militari in borghese hanno notato movimenti sospetti nei pressi di un'abitazione del centro cittadino di Jesi, quindi è scattato un controllo da parte dell'aliquota Radiomobile.
In casa del sospettato è stato trovato un piccolo bazar di stupefacenti, di 3 diversi tipi - circa 16 gr di cocaina, gr 88 circa di hascisc e circa 37 gr di marjuana - nonché materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione, un strumento da punta e circa 320 di euro in contanti, danaro ritenuto provento di spaccio. Sono state rinvenute anche due cartucce da caccia per il quale si procederà e per questo i militari procederanno per detenzione abusiva di armi.
Oggi il Giudice del Tribunale di Ancona ha convalidato l'arresto, disponendo la liberazione del 27enne e, su richiesta dei termini a difesa, l'udienza dibattimentale è stata fissata per marzo 2023.
(Fonte Ansa)
“Sono e sarò il primo tifoso della ricostruzione per i prossimi anni, bisogna allontanare le polemiche di ogni sorta perché è legittimo che il governo faccia le sue scelte ed è legittimo che chi è preoccupato per il futuro e non condivide delle scelte lo faccia sapere, purché si mantenga sempre nel perimetro della necessità di garantire un futuro a questi territori".
Così il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini, ha idealmente passato le consegne al suo successore, il senatore Guido Castelli di Fratelli d'Italia, presente oggi alla presentazione del Rapporto di fine mandato.
Il passaggio formale tra i due avverrà tra qualche giorno. "Al senatore Castelli - ha aggiunto Legnini - faccio i miei migliori auguri e non sono rituali, c'è da coltivare l'interesse di chi soffre e attende da troppo tempo". Il commissario uscente ha, inoltre, ringraziato "tutti gli attori della ricostruzione”.
Parlando dei territori del Centro Italia colpiti dal sima, ha aggiunto: "Un futuro è possibile, si può essere fiduciosi". "Per garantirlo occorre, però, investire sulla fiducia che ha bisogno di realizzazioni concrete".
Il commissario ha posto in particolare l'accento sul tema dello spopolamento, già in atto in molti comuni del cratere sismico da prima del terremoto: "Inutile ricostruire se poi i borghi si spopolano, se poi questo patrimonio edilizio rinnovato, più sicuro, più sostenibile, non viene utilizzato", ha concluso Legnini.
Passando ai numeri, nel 2022 sono stati portati a termine i lavori in 2.365 cantieri, che hanno riguardato la ricostruzione o la riparazione di circa 5 mila unità immobiliari.
Negli ultimi tre anni, da gennaio 2020 a dicembre 2022 – il tempo in cui è rimasto in carica il commissario Legnini – i progetti di ricostruzione e richieste di contributo presentati agli Uffici speciali della ricostruzione delle quattro regioni – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – sono stati 15.860, per un valore di circa 6 miliardi di euro. I progetti approvati sono stati 11.474, per un importo di 4,3 miliardi. I pagamenti alle imprese sulla base dei lavori effettuati sono ammontati a 2,1 miliardi.
In totale sono 8.318 i cantieri privati conclusi per circa 20 mila singole unità immobiliari. riconsegnate a famiglie e imprese. Sul fronte della ricostruzione pubblica si è passati dai circa 1.300 interventi finanziati con 1,8 miliardi dell’inizio del 2020, ai quasi 2.500 attuali, con un impegno di 3,6 miliardi di euro, in seguito all’ultimo ciclo di programmazione che ha interessato nuovi interventi di rigenerazione urbana connessi al danno da sisma per Lazio, Umbria ed Abruzzo, mentre il piano per le Marche, per circa 740 milioni di euro, è in corso di elaborazione da parte della Regione. A questi si aggiungono 1.251 chiese e edifici di culto finanziati con ulteriori 800 milioni.
La stima complessiva dei danni prodotti dal sisma 2016 al patrimonio pubblico e privato del Centro Italia colpito è pari a 26,5 miliardi di euro. Cifra destinata a lievitare a circa 28-29 miliardi di euro dato l’incremento elevato dei prezzi dei materiali edili registrato negli ultimi 12 mesi. Ha aggiunto ancora Legnini.
Alla definizione della stima, viene spiegato, si è arrivati attraverso le manifestazioni di volontà da parte dei cittadini che non hanno ancora richiesto il contributo e ai censimenti capillari condotti presso le amministrazioni locali e le Diocesi.
Il danno all’edilizia privata è quantificato in 19,6 miliardi di euro, tenendo conto anche della spesa per la ricostruzione assicurata da fonti diverse dal contributo sisma come il Superbonus 110% alternativo. Il danno alle 4.631 opere e edifici pubblici danneggiati è stato stimato in 6,1 miliardi di euro, mentre quello delle quasi 2 mila chiese da riparare è pari a 1 miliardo di euro. Le risorse complessivamente stanziate dallo Stato per la ricostruzione dei territori colpiti ammontano a 16,7 miliardi di euro.
Il servizio di Report andato in onda su Rai 3 nella serata di lunedì 9 gennaio ha messo sotto accusa il colosso dell’allevamento avicolo Fileni, con sede amministrativa a Cingoli e sede legale a Jesi. La Onlus Lav ha fornito alla redazione del programma immagini e video per testimoniare le condizioni degli animali e alcune presunte irregolarità registrate negli enormi impianti presenti nelle Marche e nel centro Italia, che arrivano a ospitare sino a 400mila polli.
Dalle immagini mostrate nel servizio firmato dalla giornalista Giulia Innocenzi si vedono alcuni esemplari abbattuti nei capannoni tramite torsione del collo, oltre a venire segnalate condizioni di vita al di sotto degli standard imposti per la definizione di "Bio" e un impatto ambientale elevato per la popolazione e l’ecosistema circostante.
L’azienda leader nella produzione di pollo biologico ha ottenuto lo scorso anno, per la prima volta nel settore, la certificazione B Corp che ne attesta la trasparenza, la sostenibilità e la responsabilità delle pratiche interne. Secondo Fileni, dei 50 milioni di polli allevati annualmente nei dieci maxi capannoni sparsi nelle Marche (più altri fuori regione), soltanto l'11% degli animali sarebbe venduto con la denominazione "Bio", mentre il restante 89% verrebbe commercializzato con altre finalità.
Le riprese effettuate nello stabilimento di Monteroberto (Ancona) ritraggono operatori torcere il collo agli animali e prenderli a calci mentre sono agonizzanti a terra. Una condotta "episodica", come ha replicato Fileni, ma giudicata inadeguata in ogni caso dagli intervistati, fra cui il direttore della funzione veterinaria e sicurezza alimentare dell’Asur – Marche, Alberto Tibaldi che l'ha definita come forma di maltrattamento animale.
"In allevamento l’abbattimento di routine non è consentito", ha affermato. Eppure i documenti reperiti durante l’inchiesta da Report registrebbero fino a 280 polli uccisi al giorno. Rilevante anche il tema dell’impatto ambientale. Come riportato da Report, le lamentele dei cittadini e delle associazioni si sono accumulate nel corso negli anni. Lamentele che denunciano odori nauseabondi e aria irrespirabile a diversi orari del giorno e della notte nei pressi delle strutture aziendali Fileni. L'Arpam ha registrato una concentrazione di ammoniaca nell’aria pari a 200 unità per metro cubo (in prossimità dell'allevamento Fileni di Ripa Bianca). Va sottolineato che non esiste una normativa legale che limiti tale quantititivo, per quanto studi scientifici abbiano già dimostrato gli effetti dannosi a breve e lungo termine che l’inalazione di tale sostanza provoca nell’essere umano.
"Le norme che consentono la creazione delle imprese le abbiamo ereditate dall’amministrazione precedente - ha sottolineato Francesco Acquaroli, presidente della regione Marche intervistato da Giulia Innocenzi sul caso -. Vogliamo cambiare queste norme con la legge urbanistica per migliorare la gestione della regione, così come vogliamo tutelare il paesaggio, ma dobbiamo anche consentire lo sviluppo”.
Nella risposta di Fileni (qui nella sua interezza) al servizio andato in onda ieri, si accusa Report di "mistificazione", di censura e diffusione di immagini estrapolate dal contesto che mirano a far passare come regolari comportamenti eventuali ed episodici. Un esempio sarebbe la decontestualizzazione delle immagini prese fuori dai capannoni: i polli, per ottenere la denominazione Bio, devono trascorrere 1/3 della loro vita all’aria aperta ma nei giorni di sopralluogo della troupe televisiva non sono mai stati visti animali razzolare fuori dalle strutture.
Fileni si difende sostenendo che le tempistiche variano in base alle stagioni, all’età degli animali e alla finalità di allevamento: "Sarebbe assurdo imporre età o orari di uscita obbligatori per tutti, dovendosi considerare le caratteristiche degli animali e delle condizioni meteo. Così ad esempio, nella stagione più rigida è opportuno attendere il raggiungimento di un certo livello di sviluppo e robustezza, prima di esporre i capi alle intemperie, laddove – in periodi più miti – anche i pulcini più giovani possono temprarsi al sole".
"Teniamo a ribadire - si legge in una nota dell'azienda - che tutto ciò che dichiariamo bio è bio, ciò che dichiariamo senza Ogm è senza Ogm, ciò che dichiariamo allevato all’aperto è allevato all’aperto. Come sempre, siamo pronti a recepire, laddove ci siano, elementi di miglioramento e intervenire su singoli episodi di comportamento che non riflettono la nostra cultura aziendale, a partire dal benessere animale".
Aldilà del caso in questione, pare evidente che l’alimentazione di massa a base di carne non sembri più adattabile ad un sistema sociale che ospita 8 miliardi di esseri umani. La competizione del mercato costringe le grandi aziende a mantenere ritmi di produzione a pieno regime in ogni situazione e mette il capitale al centro dell’azione industriale. L’essere umano non può più essere considerato come il fine ultimo della vita sul pianeta, a patto che lo si voglia salvaguardare.
Per garantire un futuro alla specie, è necessario un cambiamento di rotta che riconsideri il sistema vita come integrativo dell’essere umano, e non come sua disponibilità materiale. O meglio: è necessario considerare l’essere umano come parte del mondo, non come suo padrone, come un ospite che deve rispettare il luogo che lo accoglie, sottostando alle sue regole e ai suoi tempi.
"Le Marche sono pronte a confermare il proprio profondo senso di accoglienza nei confronti dei migranti che sbarcheranno tra stasera e domani alla banchina 22 del porto di Ancona. Un segno di attenzione nei confronti delle città del Sud della nostra Penisola che da troppi anni si sobbarcano questa emergenza a causa di Governi nazionali passati che si sono dimostrati disattenti e incapaci di far sentire la voce dell’Italia in Europa". Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, e del consigliere regionale di FdI, Marco Ausili, a poche ore dall’approdo nelle Marche delle navi Ocean Viking con a bordo 37 migranti e della Geo Barents con 73 migranti.
"Dal Viminale - aggiungono Ciccioli e Ausili - si procederà successivamente alla suddivisione regionale nell’accoglienza dei 110 migranti complessivi. Quindi, solo alcuni resteranno nelle Marche. Siamo, comunque, pronti a livello di Regione a collaborare con i Comuni e le Prefetture, per l’accoglienza".
"Detto ciò sposiamo in pieno la linea del Governo Meloni che, dal suo insediamento, sta chiedendo a gran voce che l'Europa tutta cambi atteggiamento nei confronti del fenomeno dell’immigrazione. Fermo restando la priorità della vita umana, tutti devono essere salvati, il Paese di primo approdo non può e non deve essere lasciato solo. È il caso dell’Italia, ma anche di Grecia, Malta e Spagna" precisano Ciccioli e Ausili.
Anche il gruppo regionale del Partito Democratico commenta l'imminente approdo dei migranti al porto di Ancona: "Siamo sicuri che le Marche sapranno tenere fede ai valori della solidarietà che da sempre le contraddistinguono, accogliendo nel migliore dei modi le persone che tra questa sera e mercoledì sbarcheranno dalle navi Ocean Viking e Geo Barents. Vigileremo attentamente che tali procedure siano svolte non solo nel pieno rispetto delle normative vigenti - proseguono i dem -, ma anche con la necessaria umanità che meritano queste donne e questi uomini, tra cui decine di minori, vittime di indicibili sofferenze perpetrate ai loro danni prima di essere salvati a largo delle coste libiche".
Poi una critica aspra al governo Meloni: "Quelle sofferenze - attaccano dal Pd - sono state gratuitamente prolungate e amplificate dal governo Meloni con la decisione di far percorrere altri migliaia di chilometri alle navi di Sos Méditeranée e Medici Senza Frontiere per raggiungere il porto di Ancona, individuato dal ministro Piantedosi come primo porto sicuro. Una scelta priva di ogni logica che esprime chiaramente l’obiettivo della destra italiana: dichiarare guerra alle Ong che salvano vite umane in mare, aumentando da un lato i costi del trasporto nel tentativo di rendere insostenibile la loro attività e, dall’altro, tenerle lontano il più possibile dalle zone di soccorso, limitando la loro presenza nel Mediterraneo, con il concreto rischio di lasciare in balia del mare altri naufraghi".
Barca affonda e viene recuperata dai vigili del fuoco. È quanto avvenuto nella serata di lunedì, lungo la Banchina Giovanni Da Chio, nella zona antistante la Mole Vanvitelliana, ad Ancona.
Per recuperare un piccolo natante che stava affondando, dopo aver iniziato ad imbarcare acqua, è intervenuto il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Ancona che, in collaborazione con il distaccamento portuale e con l’ausilio dell’autogrù proveniente dal comando centrale dorico, ha provveduto a riportare sopra la linea di galleggiamento attraverso l’utilizzo di fasce da contenimento l’imbarcazione.
Successivamente è stata eseguita una pompatura all’interno del natante per togliere l’acqua residua a bordo. Non si segnalano persone coinvolte. Sul posto era presente anche la Capitaneria di Porto. Ancora in corso di accertamento le ragioni dell'inabissamento dell'imbarcazione.
Un pestaggio in piena regola in strada: vittima un uomo di 38 anni, di nazionalità moldava, trovato in una pozza di sangue. E' successo nella serata di domenica, intorno alle 23, in via Fiorini, ad Ancona.
Sono ancora ignoti i motivi dell'aggressione. L'uomo ha riportato una lesione al volto, dopo essere stato colpito - verosimilmente - da un oggetto contundente. Ha perso una copiosa quantità di sangue. Sul posto, a seguito di una chiamata al numero unico di emergenza 112, si sono precipitati gli agenti della squadra volante e il personale del 118.
I sanitari hanno soccorso l'uomo e ne hanno disposto il trasferimento all'ospedale regionale di Torrette. Il 38enne non ha ancora fornito indicazioni utili a chiarire l'accaduto. In corso gli accertamenti del caso da parte della polizia.
Arriverà domani pomeriggio, 10 gennaio, verso le ore 19 alla banchina 22 del porto di Ancona, e non la mattina dell'11 gennaio come era stato ipotizzato in precedenza, la nave Ocean Viking con a bordo 37 migranti salvati al largo della Libia. Lo si apprende dalla Prefettura di Ancona che sta coordinando le operazioni per l'accoglienza e l'assistenza dei naufraghi.
Per l'altra nave Geo Barents, con 73 migranti a bordo, invece, l'approdo ad Ancona potrebbe slittare al 12 gennaio, ore 8, ma non è escluso un anticipo.
Nel frattempo l'assessore regionale delle Marche alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi, accompagnato dal dirigente Stefano Stefoni, questa mattina ha effettuato un sopralluogo alla banchina 22 del porto di Ancona dove sono in corso i lavori di allestimento delle strutture necessarie a accogliere i 37 migranti a bordo della Ocean Viking e i 73 della Geo Barents, il cui arrivo è previsto in questi giorni.
Per quanto riguarda i tempi degli approdi: la Ocean Viking dovrebbe arrivare ad Ancona verso le ore 19 di domani, 10 gennaio, mentre la Geo Barents potrebbe giungere nello scalo dorico la mattina di giovedì 12 gennaio, ore 8, ma in questo caso ci potrebbe anche essere un anticipo.
"Stiamo allestendo questa area per garantire una accoglienza funzionale e dignitosa allo sbarco dei migranti - ha spiegato l'assessore Aguzzi -. Come Protezione Civile regionale siamo stati coinvolti dalla Prefettura sabato mattina”.
“È bene ricordare che la gestione dell'arrivo dei migranti è una questione nazionale e viene coordinata tramite le Prefetture presenti nei territori. In questo caso - sottolinea Aguzzi - il prefetto di Ancona Darco Pellos, che ringrazio, con correttezza ha voluto coinvolgere la Regione Marche richiedendo un aiuto logistico per attrezzare la banchina 22”.
“ In queste ore, quindi, stiamo allestendo un punto di prima accoglienza - conclude - con servizi igienici composto da cinque container riscaldati dove verranno effettuati identificazione, accertamenti sanitari, distribuzione pasti e distribuzione dei kit di prima assistenza".
Nel 2021 le nascite della popolazione residente nelle Marche sono 9.222, 210 in meno rispetto al 2020 (-2,3%). Anche nel 2021, dunque, c’è un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità.
Dal 2011 le nascite sono diminuite di 4.634 unità (-33,4%). Nello specifico la provincia che ha segnato la maggior decrescita è Pesaro Urbino con -37,1%.
Al contempo si osserva anche un costante declino del tasso di fecondità totale (numero medio figli per donna), che passa da 1,42 a 1,20. Così come aumenta l’età media della madri al parto: nel 2011 era 31,4 mentre nel 2021 sale a 32,6.
Diminuisce anche il contributo alla natalità dei cittadini stranieri. Dal 2011 al 2021 i nati da almeno un cittadino straniero si sono ridotti di 1.336 unità (-38,1%) e costituiscono attualmente il 23,5% del totale dei nati.
Il calo delle nascite è inoltre accompagnato dal progressivo invecchiamento della popolazione: se nel 2011 gli under 15 rappresentavano il 13,4% del totale dei residenti, nel 2021 la percentuale si abbassa al 12,3%; tendenza opposta per gli over 65, che nello stesso periodo aumentano il loro peso sulla popolazione totale da 22,6% a 25,4%.
I dati elaborati da Ires Cgil dicono che il trend della denatalità prosegue anche nel periodo gennaio/settembre 2022. Anche se i sociologi sostengono che la crisi della natalità ha le sue origini nel fatto che le donne in età feconda tra i 15 i 49 anni sono sempre meno perché vi è stato un calo di fecondità già nel periodo 1976–1995, per la Cgil Marche la questione è ben più complessa.
Sottolinea Loredana Longhin, segreteria Cgil Marche: “La causa principale risiede nel fatto che l’occupazione femminile nella nostra regione è per lo più precaria, discontinua, senza garanzie di reddito né di diritti. La reintroduzione dei Voucher, voluta dal Governo Meloni, avrà come effetto immediato di destrutturare ancora di piu’ il mercato del lavoro. E sappiamo bene, che a livello regionale la situazione lavorativa è già compromessa dalla presenza di 260 mila Neet”.
Ma oltre a ciò a frenare le donne a fare i figli sono “anche gli alti i servizi all’infanzia. Servono posti negli asili nido, ma è necessario che i servizi siano accessibili, perchè costo degli asili nido nelle Marche è tra i più alti in Italia".
"Se vogliamo invertire questo trend negativo è necessario che le donne abbiano un lavoro stabile, e servizi pubblici adeguati per la cura dei figli, e percorsi di formazione che le consentano di ritornare al lavoro. Per noi, queste sono le priorità, ci auguriamo che lo siano anche per la Regione Marche visto che il futuro dipende dalle donne”.
Sotto l’effetto dell’alcol, danneggia a calci le auto in sosta e distrugge il dehor di un esercizio commerciale. Il fatto è avvenuto nel weekend in via XXV Aprile ad Ancona.
Il soggetto, dopo aver rotto un porta vaso, delle fioriere e le griglie di separazione del gazebo del locale, ha tentato la fuga in direzione della Galleria del Risorgimento.
Gli agenti della polizia intervenuti, però, sono riusciti a bloccarlo nei pressi di piazzale della Libertà per poi accompagnarlo in questura dove è stato denunciato. Visto il forte stato di alterazione in cui versava, l'uomo è stato anche sanzionato per ubriachezza. Successivamente è stato allertato il 118 per il trasporto in ospedale.
Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione per guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) nelle province delle Marche.
I corsi si terranno online, a esclusione dei test intermedi e finale che si svolgeranno in presenza in una sede da definire tra Ancona e Pesaro, e saranno preceduti da incontri di presentazione che illustreranno il corso, la figura e il ruolo delle guardie.
I corsi, della durata di quattro mesi, sono gratuiti e inizieranno il prossimo 27 febbraio. Le preiscrizioni sono già aperte e termineranno il 18 febbraio. È richiesta unicamente l’iscrizione all’Oipa come socio benemerito (100 euro).
«Le guardie zoofile volontarie Oipa rivestono la qualifica di pubblici ufficiali, agenti di polizia amministrativa e, nei casi previsti, di polizia giudiziaria», spiega Massimo Pradella, coordinatore nazionale delle guardie eco-zoofile Oipa. «Le loro mansioni comprendono la prevenzione e repressione delle infrazioni relative alla protezione degli animali e alla difesa del patrimonio zootecnico locale».
Quella della guardia eco-zoofila è una figura prevista dall’ordinamento riguardante la vigilanza zoofila (leggi n. 611/13 e n. 189/2004) e da altre leggi statali e regionali in materia di tutela degli animali d’affezione. La nomina a guardia particolare giurata Oipa è conferita dal Prefetto con decreto.
Il corso di formazione organizzato dall’Oipa è rivolto a tutte le persone maggiorenni fortemente motivate e amanti degli animali, serie e disponibili, che condividano gli scopi associativi dell’associazione. I candidati devono risiedere nelle Marche, essere in possesso almeno della licenza media inferiore e non devono avere condanne penali o carichi pendenti. È possibile iscriversi ai corsi compilando il modulo al link http://guardieoipaancona.it/diventa-guardia
Arriveranno entrambe nel porto di Ancona mercoledì 11 gennaio, dopo 4 giorni di navigazione e a poche ore di distanza l'una dall'altra, le due navi che trasportano migranti soccorsi nel Mediterraneo. La Ocean Viking, di Sos Meditarranee, dove ci sono 37 migranti dovrebbe attraccare alla banchina 22 alle 8:00.
La Geo Barents, di Medici senza frontiere, dovrebbe arrivare intorno alle 11:00, con 73 migranti a bordo. In tutto 110 persone, tra cui un numero ancora imprecisato di minori, alcuni non accompagnati.
"Siamo pronti ad accoglierli tutti" afferma il prefetto di Ancona Darco Pellos, che ieri ha presieduto due riunioni per organizzare le operazioni di sbarco e assistenza. Ma le riunioni, aggiunge, sono "continuative". Le strutture per le operazioni di assistenza ai migranti installate alla banchina 22, saranno pronte "domani sera". Lì verranno effettuati "accertamenti sanitari, distribuzione pasti e kit di prima assistenza, identificazione".
Tra i partecipanti alle riunioni la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, il dirigente della Protezione civile regionale Stefano Stefoni, il commissario dell'Ast (Azienda Sanitaria Territoriale) 2 di Ancona Nadia Storti, rappresentanti dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale, della Capitaneria di porto, delle forze dell'ordine, della sanità marittima. Pellos sottolinea che "c'è una grande disponibilità da parte della Regione Marche, con la protezione civile, per la parte logistica e l'assistenza sanitaria".
"In generale abbiamo avuto una buona risposta da tutto il territorio". Una volta completato l'iter i migranti verranno subito trasferiti verso le destinazioni che saranno indicate dal Ministero dell'Interno.
(Fonte Ansa, foto di repertorio tratta dalla pagina Facebook Sos Mediterranee)
Le autorità italiane hanno assegnato il porto di Ancona alla Ocean Viking che in mattinata aveva soccorso 37 migranti al largo della Libia. Al momento del recupero si trovavano su un gommone sovraffollato in acque internazionali. "Il porto è 1.575 chilometri distante dall'area delle operazioni, a 4 giorni di navigazione. Le previsioni meteo sono in peggioramento da domenica notte, esponendo i naufraghi a forti venti ed a mare agitato", lamenta Sos Mediterranee.
"Gianluca è stato per me come un figlio, ovviamente senza nulla togliere alla sua mamma che in questo momento tanto sta soffrendo". A dirlo all'Ansa è Marianna Puolo, la madre del commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, ricordando Gianluca Vialli, scomparso ieri all'età di 58 anni.
"Tutti sanno del forte legame che ha sempre unito mio figlio a Gianluca, il dolore che abbiamo dentro è immenso e non oso immaginare quello che stanno provando i suoi familiari", aggiunge Marianna.
"Gianluca l'abbiamo seguito assieme a Roberto dai tempi della Sampdoria, l'abbiamo visto praticamente crescere, in questo momento è anche difficile trovare le parole", racconta ancora la mamma di Mancini. "Siamo tutti addolorati, è davvero un momento difficile. Mio figlio in poco tempo ha perso Gianluca, Sinisa (Mihajlovic, ndr) e un caro amico d'infanzia", conclude Marianna.
Ieri, appena appresa la notizia della scomparsa di Vialli, anche Stefania Mancini, la sorella del ct, aveva salutato Gianluca con un post su Facebook: "Addio grande Uomo e Campione ci mancherai".
Spaccio di stupefacenti, estorsione e sequestro di persona. Questi i reati per cui i carabinieri della Compagnia di Senigallia, in collaborazione con i colleghi di Fano, hanno arrestato tre persone su un ordine di carcerazione emesso dal gip del Tribunale di Ancona.
Si tratta di due stranieri e un italiano, domiciliati tra le province di Ancona e Pesaro Urbino, dove sarebbero anche stati commessi i reati tra il 2021 e il 2022. Il Nucleo Operativo e Radiomobile senigalliese ha scoperto un giro di hashish, marijuana e cocaina diffuso tra i due territori, con minacce e pestaggi veri e propri nei confronti di chi non pagava la droga.
Si cominciava con l'applicare tassi di interesse molto alti: i clienti (tutti giovani consumatori della zona) si ritrovavano a dover pagare somme ben più alte di quanto inizialmente avessero consumato. Poi i tre passavano alle minacce di violenze, a volte anche verso alcuni familiari delle vittime, fino poi ai pestaggi veri e propri.
Un giovane si è ribellato e ha denunciato la situazione ai carabinieri. Gli accertamenti, anche grazie a varie testimonianze, hanno fatto emergere il clima di terrore che i tre avevano creato perché nessuno parlasse.
Dalle perquisizioni concomitanti alle misure cautelari sono stati rinvenuti alcuni quantitativi di hashish e cocaina nella disponibilità degli indagati e circa 2.500 euro in contanti. I tre arrestati sono ora nel carcere di Montacuto, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Betoniera sfonda cancello e recinzione di un'abitazione privata. L'incidente è avvenuto questa mattina nella frazione di Sappanico, ad Ancona. Per cause in fase di accertamento da parte degli agenti della polizia locale, il camion che trasportava cemento, mentre percorreva una strada in salita ha divelto il cancello e parte della recinzione di una casa con la parte posteriore dell’automezzo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando centrale di Ancona che hanno provveduto alla messa in sicurezza della betoniera e dell'area dell'intervento. Fortunatamente, non si registrano persone coinvolte nel sinistro.
Un latitate 55enne, pluripregiudicato, originario del Nord Italia, è stato rintracciato e arrestato dalla Squadra Mobile di Ancona in Abruzzo, nella provincia di Chieti, dove si stava nascondendo dopo essere rientrato dall'Albania. È stato rinchiuso nel carcere di Lanciano.
Deve scontare una condanna a 6 anni per reati contro la persona risalenti al 2018. Ma il 55enne è già noto alle forze di polizia per avere fatto fatto parte in passato di una holding criminale specializzata in truffe commerciali, falsificazione di atti e riciclaggio. Reati commessi tra il 2013 e il 2016 nei territori di Marche, Abruzzo e altre regioni, in particolare Emilia Romagna e Lombardia.
All'epoca dei fatti il ricercato faceva parte di uno strutturato sodalizio criminale che acquisiva derrate alimentari in maniera fraudolenta per poi riciclarle nella grande distribuzione. A tutti gli indagati è stata già inflitta in primo grado la condanna per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe a danno di aziende sia italiane sia estere operanti nel settore alimentare, di prodotti ittici congelati e dell'informatica.
Le operazioni sono state condotte tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti e controlli in diverse regioni italiane, coadiuvate da decine di denunce presentate dalle parti lese e da testimonianze che che hanno permesso di effettuare numerosi arresti in flagranza e sequestri.
Lo stesso latitante è stato arrestato in flagranza di reato per il possesso di documenti di identificazioni falsi: oltre al documento di identità italiana, ne aveva altri rilasciati dalle autorità di un diverso Paese comunitario.
Sono 182 i cantieri chiusi alla fine del 2022, i restanti 35 completati entro i prossimi dodici mesi. È questo il dato che forse più di altri evidenzia l'approssimarsi di una data storica per le Marche, quella del completamento entro il 2023 del Piano Banda Ultra Larga (Bul) nelle "aree bianche" della regione.
"Un dato significativo sul quale ci siamo concentrati fin dal primo giorno del nostro insediamento - spiega il presidente della Regione Francesco Acquaroli -. Avevamo ereditato un importante ritardo sui cantieri e questo orizzonte temporale ci consegna la prospettiva di una regione finalmente adeguata alle esigenze di famiglie e imprese. Il divario digitale è il grande tema sociale ed economico che affligge le aree interne, montane e i tanti piccoli borghi della nostra regione, ovvero quelle definite 'aree bianche' o 'a fallimento di mercato”.
“Zone poco attrattive per gli operatori, cantieri che la Regione ha invece sostenuto, tramite gli interventi realizzati da Open Fiber, con l'obiettivo di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità". Acquaroli ricorda che la connettività è "un dossier nevralgico nella strategia complessiva di rilancio delle Marche e delle aree interne in particolare".
Secondo l'assessore allo Sviluppo Economico e alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini, "l'assenza di una connessione adeguata non può più essere declassata a semplice disservizio: le reti di nuova generazione sono una necessità imprescindibile".
Ecco I principali dati sull'avanzamento dell'infrastruttura Bul nelle Marche: cantieri chiusi 182 (dicembre 2022) + 35 entro 2023 (completamento aree bianche); Comuni attualmente in vendibilità: 155 (126 in fibra o fibra Fwa) e 29 solo in Fwa); unità immobiliari in vendibilità: 165.920 (di cui 124.013 in Ftth, fiber to the home: fibra fino a casa); sedi della pubblica amministrazione: 999 (tra cui 350 scuole e le soluzioni abitative di emergenza dislocate su 11 Comuni); progettazione esecutiva completata: 98%; infrastruttura in fibra realizzata: 1.750 KM (stima fine dicembre 2022) + 60% rispetto al 2021.
Carenza di bombole di ossigeno nelle Farmacie delle Marche. A denunciare la situazione è il presidente di Federfarma Andrea Avitabile, il quale ha spedito una missiva che ha come destinatari l’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini, Armando Gozzini direttore Ars Marche e Luigi Patregnani responsabile della funzione farmaceutica Ars Marche.
“A distanza di alcune settimane dalla precedente comunicazione di pari oggetto – si legge nella lettera - siamo costretti a replicare la segnalazione evidenziando che nessun intervento è stato concretizzato per rifornire di bombole di ossigeno i cittadini e le farmacie preposte al servizio”.
“Consideriamo gravissimo il disservizio a cui, nonostante segnalazioni ufficiali, non si é data nessuna soluzione. Al momento le farmacie delle province di Macerata e Fermo e solo alcune della provincia di Ancona ci avvertono della gravità crescente della situazione”.
“Informano anche sulla necessità di dover dare risposte concrete alla popolazione che , in mancanza, sta accusando i farmacisti del disservizio costringendoli a presentare direttamente esposti alle Autorità competenti, prosegue il presidente di Federfarma nella missiva .
“Nella certezza di trovarvi interessati a quanto sopra esposto , nella comune volontà di dare risposte certe alla popolazione , restiamo in attesa di urgenti informazioni “ conclude.