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Emergenza Covid-19, industria del wedding al palo: "urgono provvedimenti immediati"

Emergenza Covid-19, industria del wedding al palo: "urgono provvedimenti immediati"

Sono dati che descrivono un settore in caduta libera quelli che affiorano da studi e ricerche, oltre dalla constatazione quotidiana che ciascuno può effettuare tra i propri contatti diretti: il mondo del wedding, matrimoni, cerimonie in generale e tutto l’indotto che questo importante comparto economico traina con sé, è in caduta libera. Dalle ultime rilevazioni oltre il 90% dei matrimoni fissati per il 2020 sono stati rimandati all’anno prossimo, auspicando tempi migliori per festeggiare secondo la tradizione con familiari, parenti e amici. “Organizzatori di eventi, staff delle location scelte per i ricevimenti, cuochi, camerieri, fotografi, parrucchieri, estetisti, fioristi, musicisti: un mondo di professionalità che lavorano sempre in tandem e spesso in sinergia per rendere unico il giorno delle nozze. Si tratta di uno dei settori più penalizzati, - dice la Presidente del comparto sartoria di Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, Francesca Bracalenti - il Covid-19 ha cancellato i progetti di vita pensati per questo anno, determinando un calo vertiginoso del fatturato di tutta la filiera”. Le prospettive per il futuro non sono, al momento, favorevoli per i wedding planner, fioristi, service, allestimenti, agenzie eventi, catering, noleggi, agenzie di viaggi, abiti sposa e cerimonia, dimore, sale ricevimenti, pub, discoteche, agenzie di spettacoli e musicisti di ogni genere. Il lockdown continua a bloccare le attività, i programmi di investimento e di crescita professionale degli imprenditori coinvolti. La Presidente Francesca Bracalenti lancia un grido di aiuto: “il governo regionale e agli altri Enti preposti prendano atto della grave crisi del settore e adottino con urgenza provvedimenti immediati ed efficaci che prevedano aiuti concreti alla stregua di quanto fatto dalla Germania in cui le imprese hanno ricevuto con celerità provvidenze pari al 75% del valore del fatturato dell’anno precedente di riferimento”. Confartigianato per voce di Paolo Capponi, responsabile dell’ufficio Moda dell’Associazione,  propone nello specifico di: incentivare il wedding tourism con interventi mirati di promozione dei territori e delle loro bellezze, al fine di migliorare ancora le performance delle cerimonie realizzate nei nostri territori da parte di cittadini appartenenti ad altre ed importanti nazioni europee ed extra Ue; promuovere le imprese del settore nei mercati esteri con manifestazioni specifiche all’interno di contesti fieristici, organizzando incontri con operatori commerciali e opinion leader di agenzie specializzate. Tutto questo e molto altro, solo al fine di poter quanto prima essere messi nelle condizioni di ripartire in assoluta quanto auspicata autonomia e non rischiare di chiudere i nostri atelier. “Nel 2018 nelle Marche - prosegue Capponi - le nozze sono state 4.293. Quelle con rito civile sono state il 50,3% del totale con un fatturato totale stimato di circa 11,5 milioni di euro. L’età media di chi arriva al matrimonio è di 34,3 anni per gli uomini e 32,8 per le donne e il 20,1% dei matrimoni è stato celebrato con uno straniero. Andando nei dettagli territoriali Macerata registra 962 matrimoni di cui 515 in rito religioso e 447 nel rito civile; ad Ascoli Piceno 669 matrimoni di cui 382 in rito religioso e 287 nel rito civile; mentre a Fermo 477 matrimoni di cui 263 in rito religioso e 214 nel rito civile. I matrimoni celebrati nella nostra regione da cittadini esteri (wedding tourism) rappresentano circa il 7% del totale e questo contribuisce a dare un importante impulso anche al nostro settore turistico”.  

07/11/2020 17:14
Decreto Ristori bis approvato nella notte: da lunedì i primi bonifici per partite IVA e famiglie

Decreto Ristori bis approvato nella notte: da lunedì i primi bonifici per partite IVA e famiglie

Aiuti raddoppiati per chi sarà costretto a chiudere, e rinvio delle tasse di novembre indipendentemente dalle perdite di fatturato per le attività delle zone rosse. Mentre già lunedì circa 211mila attività inizieranno a trovare sul conto corrente i bonifici dell'Agenzia delle Entrate definiti con il decreto Ristori 1, il governo cerca di chiudere il decreto Ristori Bis, approvato nella notte in Consiglio dei ministri e accelerare anche con il contributo a fondo perduto legati al nuovo Dpcm. Rafforzati obblighi trasparenza dati Covid Con il decreto Ristori bis "sono rafforzati gli obblighi di pubblicità e trasparenza in relazione al monitoraggio e all'elaborazione dei dati epidemiologici rilevanti per la classificazione delle aree del paese destinatarie delle varie misure di contenimento".  Si conferma l'istituzione di "un fondo per compensare le attività delle Regioni che potrebbero venire interessate da future misure restrittive, per erogare futuri contributi in modo automatico". Previste anche norme "per la decisione dei giudizi penali di appello e per la sospensione dei termini" della "prescrizione, nonché dei termini di custodia cautelare nei procedimenti penali" nel periodo dell'emergenza.  Con il provvedimento oltre alle partite Iva ci saranno anche aiuti per le famiglie che avranno i figli a casa già alle medie, con la possibilità di prendere il congedo al 50% o di utilizzare altri 1000 euro di bonus babysitter. I tecnici hanno lavorato senza sosta per scovare tra i risparmi di vecchie misure e gli ultimi margini di deficit circa 7 miliardi in tutto per dare sollievo alle categorie coinvolte dalle misure sempre più restrittive messe in campo per frenare la curva dei contagi: dopo i 5 miliardi e mezzo del primo decreto, infatti, ora sul tavolo ci sarebbero circa 2 miliardi da destinare da un lato alle nuove attività che si dovranno fermare a livello nazionale (come i musei o i negozi dei centri commerciali nel weekend) e dall'altro da chi si ritroverà in zone ad alto o a massimo rischio, in un nuovo lockdown 'soft'. Altre 19 categorie ammesse ai contributi a fondo perduto tra il 100% e il 200% previsti dal decreto ristori 1: lo prevede la bozza della tabella dei codici Ateco aggiornata, che sarà allegata al decreto ristori bis. Compaiono molte delle categorie che avevano lamentato l'esclusione in questi giorni: avranno contributi al 100% i bus turistici e anche i trasporti lagunari, i fotoreporter, chi fa corsi di danza, le lavanderie industriali, i negozi di bomboniere i traduttori e anche i produttori di fuochi d'artificio. Al 200% arriveranno invece guide alpine, musei, biblioteche, monumenti e anche orti botanici e zoo. Incluse anche la ristorazione senza somministrazione, come rosticcerie e pizzerie al taglio, e gli internet point, che avranno un ristoro al 50% di quanto già avuto in estate. Contributo raddoppiato rispetto all'estate per 57 nuove categorie di attività che dovranno chiudere perché operano nelle 'zone rosse': lo prevede la bozza del decreto Ristori Bis, che aumenta dal 150% al 200% il ristoro per bar, pasticcerie e gelaterie che si trovino in zone rosse o arancioni. La nuova lista di codici Ateco allegata al provvedimento include i negozi (dall'abbigliamento agli elettrodomestici fino ai sexy shop), gli ambulanti (visto che anche i mercati sono chiusi), gli estetisti e gli altri servizi alla persona, compresi chi fa piercing e tatuaggi. Nella lista anche i servizi per gli animali (canili, dogsitter, toelettatura) e le agenzie matrimoniali. Il meccanismo, però, è stato affinato fino all'ultimo per cercare di mantenere il più possibile l'automatismo, che consente all'Agenzia delle Entrate rapidità nell'erogazione. Il decreto bis conterrà, come ha spiegato il premier Giuseppe Conte, "un fondo ad hoc per mettere risorse in caso di variazioni tra zone gialle, arancioni e rosse", così da evitare di dover ricorrere al decreto legge a ogni 'cambio di fascia' delle Regioni. (Fonte: ANSA)

07/11/2020 16:30
Due nuove casette dell'acqua a Loreto

Due nuove casette dell'acqua a Loreto

Il Comune e Astea inaugurano due nuove casette dell'acqua a Loreto. Alle 10 è stata inaugurata quella di via Spontini (Loreto Stazione). Successivamente alle 12 quella in Via Grotte (località Grotte). Dalle casette sarà erogata acqua liscia, oppure gasata o ancora refrigerata.  L'inaugurazione, alla quale hanno partecipato Il Presidente di Astea, Massimo Scalmati, l’Amministratore Delegato di Astea, Fabio Marchetti e il Sindaco di Loreto, Moreno Pieroni, è stata effettuata all'aperto in spazi ampi, osservando tutte le misure disposte in materia di contenimento della diffusione del Covid – 19.  “I dati evidenziano che dall’inizio del servizio nel 2010 - ha osservato Fabio Marchetti, amministratore delegato del Gruppo Astea – le casette hanno complessivamente erogato oltre 27milioni litri di acqua, che corrispondono ad altre 18 milioni di bottiglie di plastica risparmiate.  Messe in fila le bottiglie risparmiate coprirebbero una distanza di 5.950 chilometri”.  Negli ultimi due mesi sono state inaugurate altre due casette dell’acqua: una in via Aldo Moro a Recanati e un’altra in piazzale Kelebia a Montecassiano.  “Ci teniamo in maniera particolare - ha detto Moreno Pieroni - all'inaugurazione delle due nuove case dell'acqua, perché la sostenibilità è per noi un valore importante nelle scelte amministrative. Con questo doppia dotazione inoltre cerchiamo di diffondere la fruizione sul territorio comunale. In questo caso essendo l'acqua un bene fondamentale, abbiamo collaborato in sinergia con Astea e siamo giunti al risultato in breve tempo. Voglio sottolineare che l'acqua distribuita è buona, controllata e quindi di qualità. Ci aiuterà a risparmiare eliminando la plastica delle bottiglie ed i relativi trasporti, una scelta a favore del nostro ambiente”.  Nel 2019 sono stati 5milioni i litri di acqua prelevati dagli utenti nelle 12 casette Astea. A Loreto sono stati distribuiti 1.035.000 litri di acqua di cui 248mila in via Aldo Moro, 557mila a Villa Costantina e 230mila a Villa Musone. Ad Osimo sono stati distribuiti 1.865.000 litri, di cui 525.670 gassata. In particolare nella fontana del Maxiparcheggio sono stati prelevati 938mila litri complessivi l’anno scorso, mentre 362mila a Osimo Stazione, 394mila a San Biagio e 171mila a Passatempo dove il dato si riferisce a circa sei mesi, non dodici. A Recanati i litri prelevati sono stati l’anno scorso 968mila tra i 577mila del rione Le Grazie e i 391mila di via Loreto. Infine ci sono i 459mila litri presi dalla fontana di Potenza Picena, i 298mila di Montelupone e i 404mila di Porto Recanati.  Significativo anche il dato della plastica risparmiata all’ambiente. Usando le fontane pubbliche si è evitato infatti di comprare nel solo 2019 ben 3.348.000 bottiglie di plastica da un litro e mezzo. In particolare a Loreto le bottiglie risparmiate all’ambiente sono state 689.000O, ad Osimo 1.242.000, a Recanati 644.000, a Potenza Picena 306.000, a Montelupone 198.000 e a Porto Recanati 269.000. Analizzando la quantità di Pet (la plastica riciclabile con cui vengono realizzate le bottiglie in commercio) emerge che ne è stato evitato il consumo nel 2019 di ben 190 quintali a Loreto 350 quintali a Osimo, 180 a Recanati, 90 a Potenza Picena, 50 a Montelupone e 80 a Porto Recanati, per un totale tra le 12 casette di 940 quintali in meno di bottiglie.  I dati evidenziano che dall’inizio del servizio le 12 fontane (le prime aperte nel 2010 a Osimo e Loreto) hanno complessivamente erogato oltre 27milioni litri di acqua, suddivisi tra Loreto 3,34milioni, Osimo 11,57 milioni, Recanati 4,72milioni, Potenza Picena 1,2milioni, Montelupone 1,49milioni, Porto Recanati 4,72milioni. Mentre complessivamente dal 2010 le bottiglie di plastica da un litro e mezzo non consumate sono state ben 18milioni (7,71 nella sola Osimo) che equivale a 5.360 quintali di Pet non smaltita (di cui 2.300 a Osimo).    

07/11/2020 15:10
Coronavirus Marche, 631 nuovi casi nelle ultime 24 ore: aumentano i ricoveri in terapia intensiva

Coronavirus Marche, 631 nuovi casi nelle ultime 24 ore: aumentano i ricoveri in terapia intensiva

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3603 tamponi: 2075 nel percorso nuove diagnosi e 1528 nel percorso guariti.I positivi sono 631 nel percorso nuove diagnosi (117 nella provincia di Macerata, 236 nella provincia di Ancona, 53 nella provincia di Pesaro-Urbino, 136 nella provincia di Fermo, 64 nella provincia di Ascoli Piceno e 25 da fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (105 casi rilevati), contatti in setting domestico (134 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (169 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (9 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (29 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (6 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (17 casi rilevati), screening percorso sanitario (8 casi rilevati) e 5 rientri dall'estero (Pakistan, Romania, Albania). Per altri 149 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Si tratta di dati che sono il linea con la giornata di ieri, quando sono starti registrati 698 casi, per quanto riguarda il rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati (incidenza al 30,40% contro il 31,89% di ieri).  Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 521 (+ 17 rispetto a ieri), di cui 67 in terapia intensiva (+7 rispetto a ieri). Nel Maceratese sono accolti 85 pazienti: 55 all'ospedale di Macerata (+4 rispetto a ieri), 7 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 23 al Covid Hospital.  Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 18.287 per un totale di 201.310 campioni testati. Di seguito i dati rilasciati dal Servizio Sanità della Regione Marche:

07/11/2020 10:40
Messaggio agli studenti per il 4 novembre: Ministero chiede una relazione all'Usr Marche

Messaggio agli studenti per il 4 novembre: Ministero chiede una relazione all'Usr Marche

Il Ministero dell'Istruzione rende noto di aver chiesto all'Ufficio Scolastico Regionale per le Marche una relazione in merito al messaggio inviato alle studentesse e agli studenti in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre.  Messaggio che ha suscitato forti polemiche da parte della comunità scolastica e non solo. Il Ministero ha chiesto spiegazioni sul contenuto e sulle finalità della nota in ragione "dei principi democratici che sorreggono l'attività e le finalità del sistema nazionale di istruzione e formazione". Dal canto suo il dg Marco Ugo Filisetti, autore de messaggio, si difende dicendo che "ricordare il coraggio dei ragazzi di allora ai ragazzi di oggi, non vedo cosa abbia a che fare con il fascismo". Sul messaggio era intervenuto anche l'Anpi esprimendo "sconcerto" per "una retorica bellicista, intrisa di nazionalismo", chiedendo l'intervento del ministro Azzolina.   (Fonte Ansa)

07/11/2020 09:43
Coronavirus, otto decessi oggi nelle Marche

Coronavirus, otto decessi oggi nelle Marche

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati otto decessi correlati al Covid-19.  All'ospedale di Acoli Piceno ha perso la vita una donna di 79 anni. Il territorio Piceno registra così altre tre vittime: alla 79enne si aggiungono altre due donne di 89 anni (residente a San Benedetto del Tronto) e di 92 anni, ascolana. Nell’elenco dei decessi anche un 89enne di Pesaro, due donne di Ancona di 85 e 88 anni. Infine, sono morti anche un uomo di 91 anni di Fermo e uno di 86 anni di Porto Sant’Elpidio. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse.  Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19: 1045 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (530), mentre sono 168 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 95% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.  Di seguito, nel dettaglio, il report rilasciato dal Servizio sanitario regionale    

06/11/2020 19:20
Mascherine per i bambini delle scuole Primarie, Latini: "Sarebbe assurdo imporre l'obbligo"

Mascherine per i bambini delle scuole Primarie, Latini: "Sarebbe assurdo imporre l'obbligo"

L’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini interviene sulla questione delle mascherine al banco per i bambini e le bambine della scuola primaria a seguito dell’entrata in vigore del DPCM 3 novembre 2020 che, secondo alcune interpretazioni, obbligherebbe i bambini sopra i sei anni ad indossarle sempre, anche al banco e nonostante il rispetto di tutte le altre disposizioni di sicurezza previste. “Sarebbe  assurdo e privo di spiegazioni logiche pretendere di far indossare la mascherina ai bimbi delle scuole primarie per tutta la durata delle lezioni scolastiche anche quando viene mantenuta la distanza di sicurezza”.  La parte del nuovo DPCM che allarma l’assessore Latini è quella in cui si dispone che ‘L’attività didattica ed educativa per la scuola dell’infanzia, il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie’. “Spero si faccia chiarezza al più presto su questa impostazione così generica e poco comprensibile – dichiara l’assessore - a tutela dei bambini e delle fasce più deboli della comunità già duramente provata dai tanti problemi causati dall’emergenza sanitaria”.  Del resto, ricorda Latini, il Ministero dell’Istruzione – Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, ha emesso una nota dove ha chiarito che il decreto pone l’obbligo di avere sempre la mascherina al chiuso ma ‘comunque con salvezza dei protocolli e linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali . La nota specifica che: ‘nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizioni di staticità (bambini seduti al banco) con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedono la possibilità di aerosolizzazione (es. canto)’. “Dunque, per quanto riguarda l’uso della mascherina alla scuola primaria, auspico che nulla cambi: si continuano a rispettare le disposizioni già approvate quali igienizzazione delle mani e degli ambienti, misurazione della febbre, distanziamento, ecc. ma ritengo del tutto sbagliato imporre l’obbligo di utilizzo della mascherina anche al banco per i bambini e le bambine della scuola primaria.  Chiediamo che si faccia chiarezza” conclude l’assessore all’Istruzione.  

06/11/2020 17:40
Gennaro Pieralisi si spegne a 82 anni, il commosso ricordo dell'architetto Fabrizio Romozzi

Gennaro Pieralisi si spegne a 82 anni, il commosso ricordo dell'architetto Fabrizio Romozzi

E' morto in mattinata all'ospedale di Pesaro dell'Ao Marche Nord l'imprenditore di Jesi (Ancona) Gennaro Pieralisi, presidente del Gruppo Pieralisi leader a livello internazionale nella produzione di macchine olearie. Aveva 82 anni: era stato ricoverato a Pesaro a fine ottobre, dopo un malore, per essere poi sottoposto ad un intervento chirurgico. Durante gli accertamenti prima dell'operazione è risultato positivo al coronavirus. Dopo l'intervento, piuttosto impegnativo, sono insorte complicanze e ieri sera le sue condizioni si sono aggravate. Il Gruppo industriale comprende varie attività, compreso un hotel e la produzione di olio e vino. Pieralisi, parente dell'attrice Virna Lisi, era Cavaliere del Lavoro e nel 2010 aveva ricevuto il Picchio d'oro, riconoscimento della Regione Marche.  Era vedovo, lascia un figlio, Gabriele, che oltre alla partecipazione nell'azienda, guida l'Hotel Federico II. Pieralisi è anche stato uno dei "patres" della superstrada (SS 77 Valdichienti), in quanto presidente della Quadrilatero.  L'architetto Fabrizio Romozzi, uno dei quattro uomini decisivi per il completamento del progetto, assieme allo stesso Pieralisi, all'ex senatore Mario Baldassarri e ad Ermanno Pupo (anche lui purtroppo scomparso) ricorda così il noto imprenditore jesino: "Un grande uomo, molto generoso. Una persona che amava le sfide, la Regione Marche ha perso uno dei suoi pilastri. Vivere Quadrilatero con lui è stata un'esperienza esaltante e che mi ha insegnato molto. Ero molto legato a lui e lui era molto legato a me, siamo diventati sinceri amici. Ogni volta che avevo necessità di un consiglio o di un parere era sempre presente".  "Non ho mai visto un uomo con tale grinta, con tale lucidità e capacità di fare squadra. Famosa fu una cena in cui lui diede a tutti i commensali, tra cui persone di una certa caratura, un nomignolo. A sottolinearne anche la spiccata ironia. Sapeva unire una grande intelligenza imprenditoriale a una semplicità disarmante" ha aggiunto Romozzi.  Anche il presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli ha espresso il cordoglio per la scomparsa di Gennaro Pieralisi: “Apprendo con sincero dispiacere la notizia della scomparsa dell’imprenditore Cavalier Gennaro Pieralisi - ha detto Acquaroli - e desidero esprimere, a nome della Giunta regionale, della comunità marchigiana e mio personale, il profondo cordoglio per la perdita dell’ingegnere, esempio di grande attaccamento al territorio e alla tradizione imprenditoriale, precursore dei tempi con spiccato intuito e grande capacità di innovazione, che ha portato il marchio Pieralisi, dalla sua Jesi, a conquistare il mondo. Esprimo sentitamente la più commossa vicinanza ai suoi cari e ai suoi collaboratori”. Anche il gruppo Meccano piange la scomparsa dell’Ingegner Gennaro Pieralisi, da 32 anni suo incomparabile Presidente e lo ricorda con le parole di Letizia Urbani, DG Meccano. "E’ stato un grande maestro per tutti noi ed è a lui che dobbiamo i successi fin qui raggiunti dal nostro Centro che l’Ingegner Gennaro ha guidato con sapienza e dedizione per tutti questi anni, da quando Meccano venne costituita nel novembre 1988. Sotto la sua guida abbiamo sviluppato tematiche importanti quando, già trenta anni fa, la sfida tecnologica che si affacciava all’orizzonte delle imprese regionali segnava l’ingresso dell’informatica nei processi produttivi ed il concetto della qualità di prodotto e di gestione aziendale diventava elemento indispensabile per vincere sui mercati internazionali: di questo e molto altro ancora l’Ingegner Gennaro aveva subito compreso l’importanza per il sistema economico regionale fatto soprattutto di piccole e medie imprese di cui tanto apprezzava la creatività e la tenacia. A nome di tutti i colleghi e degli organi societari esprimo la nostra profonda gratitudine per essere stato un grande maestro di vita e per la Sua generosa disponibilità: caro Presidente, non La dimenticheremo mai. Le più sentite condoglianze al figlio Gabriele ed ai suoi familiari a nome dei dipendenti ed amministratori Meccano".  

06/11/2020 17:22
Covid Hotel, già disponibili 627 camere e 13 strutture nelle Marche

Covid Hotel, già disponibili 627 camere e 13 strutture nelle Marche

Il Sistema Confcommercio e Federalberghi Marche ha risposto presente alla chiamata del territorio in preda all’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. Il sistema alberghiero si era già mosso in forza per gestire il post-terremoto ed ora si fa trovare pronto anche nella delicata richiesta di assicurare l’accoglienza alle persone risultate positive che necessitano di isolamento fiduciario e di sorveglianza sanitaria al di fuori del proprio contesto abitativo e risultate positive al Covid-19. La Regione Marche ha firmato l’accordo quadro con il quale ha inteso regolamentare questa fase così delicata della pandemia ed in breve ha ricevuto un primo elenco di strutture disponibili ad accogliere persone grazie al lavoro e all’impegno di Confcommercio e Federalberghi Marche che ha coordinato il lavoro rapportandosi con le proprie strutture territoriali e sensibilizzando le proprie strutture associate. Ottimo il riscontro avuto ancora una volta dalla Categoria che ha risposto alla richiesta emergenziale della Regione Marche già in questa prima fase. Già garantite 627 camere in 13 strutture così divise nell’area regionale: 3 strutture e 155 camere nella provincia di Ancona, 2 strutture e 127 camere nella provincia di Macerata, 3 strutture e 111 camere nella provincia di Fermo, 3 strutture e 98 camere nella provincia di Ascoli Piceno, 2 strutture e 136 camere nella provincia di Pesaro-Urbino. Molto soddisfatto il Presidente Federalberghi-Confcommercio Emiliano Pigliapoco: “E’ una prima risposta importante – le sue parole – che è stata raccolta in collaborazione con tutte le territoriali operanti nella Regione e che ci ha consentito di dare un riscontro alla Protezione Civile regionale in sole 24 ore”. “Ci permettiamo di segnalare che abbiamo registrato la disponibilità anche di alcune strutture ricettive classificate 2 stelle e di alcuni villaggi turistici” continua il Direttore di Confcommercio Marche e Segretario Generale di Federalberghi Marche Massimiliano Polacco. Il sistema dei villaggi turistici è già stato protagonista nel post-terremoto ed ha gestito gran parte dei flussi delle persone sfollate. Un dato significativo che testimonia la capacità ricettiva di questo segmento che potrebbe ancora una volta giocare un ruolo significativo nella tenuta del sistema. “Ancora una volta noi ci siamo” termina il Direttore Polacco. “Abbiamo dato un contributo molto significativo dopo il sisma e se servirà lo daremo anche in questo momento così difficile. Siamo anche pronti, se dovessimo ricevere una nuova richiesta emergenziale da parte della Regione ad allargare la platea delle strutture ricettive”.  

06/11/2020 12:27
Pochi clienti e fatturato in calo, le lavanderie chiedono aiuti al Governo: "C'è il rischio chiusura"

Pochi clienti e fatturato in calo, le lavanderie chiedono aiuti al Governo: "C'è il rischio chiusura"

Il settore delle pulitintolavanderie a livello nazionale conta 17.000 imprese che danno lavoro a circa 50.000 addetti. Un settore ad oggi in grande difficoltà che continua però a rimanere fuori dal perimetro degli indennizzi a fondo perduto messi in campo dal Governo. “Il fatto che i nostri servizi siano stati e siano considerati essenziali per la comunità - afferma la Presidente interprovinciale di Macerata/Fermo/Ascoli Piceno Beatrice Stefoni - è il motivo per cui abbiamo potuto continuare a prestare la nostra opera anche durante il periodo di chiusura. Questo riguardo che ci ha riempito di orgoglio, è stato successivamente la ragione che ci ha escluso dalla possibilità di poter beneficiare di ogni sostegno attivato dallo Stato nei confronti di settori in difficoltà". "I vari DPCM hanno impedito la circolazione dei cittadini, hanno previsto la chiusura di ristoranti e strutture ricettive, hanno interrotto la possibilità di poter organizzare eventi e cerimonie e hanno incentivato la pratica dello smartworking, riducendo drasticamente la presenza di impiegati negli uffici. Tutti elementi che hanno avuto come conseguenza una sensibile riduzione della mole di lavoro e conseguentemente del fatturato delle lavanderie" spiega la Stefoni. "Nonostante tutto abbiamo resistito e, faticosamente, le nostre attività sono ancora al servizio dei cittadini - conclude -. Non ci permettiamo di entrare nel merito scientifico della ineluttabilità di una nuova serrata, ma riteniamo sia nostro diritto, avendo subito drastici cali di fatturato, poter beneficiare delle agevolazioni previste dal Decreto Ristori. Il rischio di chiudere è sempre più vicino per molte delle nostre attività”. Un invito unanime ad usufruire con fiducia dei servizi offerti dalle lavanderie professionali, arriva da tutto il direttivo Pulitintolavanderie di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo del settore. Le imprenditrici Jacqueline Mandozzi, Angela Crognoletti, Rossella Rapari, Catia Piergallini, ribadiscono infatti che nelle lavanderie professionali le caratteristiche tecniche dei detergenti e dei macchinari sono superiori a quelli casalinghi, garantendo una sanificazione maggiore dei tessuti, comprovata anche da test microbiologici effettuati, per Confartigianato, da due centri analisi veneti. I test hanno dimostrato come tutti i principali metodi di lavaggio professionale abbiano una elevata efficacia di abbattimento dei più diffusi ceppi microbici che provocano malattie della pelle. Inoltre, uno studio della Johns Hopkins University, evidenzia come il lavaggio a secco sia in grado di inibire il virus COVID-19 agendo sullo strato lipidico in cui lo stesso è avvolto.       

06/11/2020 11:11
Coronavirus Marche, 697 casi nelle ultime 24 ore: superati i 500 ricoveri

Coronavirus Marche, 697 casi nelle ultime 24 ore: superati i 500 ricoveri

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3842 tamponi: 2185 nel percorso nuove diagnosi e 1657 nel percorso guariti.I positivi sono 697 nel percorso nuove diagnosi: 109 nella provincia di Macerata, 218 nella provincia di Ancona, 51 nella provincia di Pesaro-Urbino, 92 nella provincia di Fermo, 203 nella provincia di Ascoli Piceno e 24 da fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (112 casi rilevati), contatti in setting domestico (155 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (198 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (17 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/divertimento (34 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (8 casi rilevati), contatti in ambito scolastico/formativo (19 casi rilevati), screening percorso sanitario (13 casi rilevati) e 2 rientri da altra regione. Per altri 139 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Si tratta di dati che sono il linea con la giornata di ieri, quando si è toccato il picco di 698 casi, per quanto riguarda il rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati (incidenza al 31,89% contro il 31% di ieri).  Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 17.656 per un totale di 199.235 campioni testati. Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 504 (+ 27 rispetto a ieri), di cui 60 in terapia intensiva (+4 rispetto a ieri).  Nel Maceratese sono accolti 81 pazienti: 51 all'ospedale di Macerata (dato invariato rispetto a ieri), 8 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 22 al Covid Hospital.  In aumento, inoltre, di 992 unità il numero dei casi in isolamento domiciliare (dagli 14.314 di ieri ai 15.306). 

06/11/2020 10:26
4 novembre, pioggia di critiche per la lettera del direttore Usr Marche agli studenti

4 novembre, pioggia di critiche per la lettera del direttore Usr Marche agli studenti

E' bufera nelle Marche sul messaggio agli studenti del direttore dell'Ufficio Scolastico regionale Marco Ugo Filisetti per il 4 novembre, Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze armate. Una comunicazione che molti hanno inteso più come una chiamata alle armi, che un omaggio ai caduti della Grande Guerra. "Una gioventù che andò al fronte e là vi rimase - scrive il direttore dell'Usr -. Una gioventù lontana dai prudenti, dai pavidi, coloro che scendono in strada a cose fatte per dire: 'Io c'ero'". Poi una citazione di Gentile e infine "per questo ricordando i loro nomi sentiamo rispondere, come nelle trincee all'appello serale del comandante: presente (tutto maiuscolo, ndr)". L'ex segretario della Fim Cisl Marco Bentivogli ha girato il messaggio al ministro Azzolina. Il Garante dei diritti delle Marche Andrea Nobili suggerisce a Filisetti la lettura di "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu, "per non dimenticare l'idiozia e la brutalità della guerra. A questi ragazzi va il nostro ricordo e la nostra gratitudine". Critiche dall'Anpi, mentre l'onorevole Fratoianni (Leu), annuncia un'interrogazione parlamentare in cui ne chiede il licenziamento: "Un tono e delle parole che stonano con un’istituzione del sistema formativo del nostro Pese, forse più adatte ad un raduno dei reduci degli Arditi o della Msvn, non certo a dei ragazzi del 3º millennio. Si dimostra ancora una volta che per occupare dignitosamente posti dirigenziali dello Stato non basta avere il solo merito di aver frequentato riunioni leghiste o essere vicino a ministri della destra".  Dura anche la presa di posizione del professore ordinario di storia contemporanea dell'Università di Macerata, Angelo Veltrone: "Nel 2018, in un incontro in una scuola a cent’anni dalla fine della Grande guerra, e per ricordare gli ex studenti morti in combattimento, avevo infatti assistito a una scena surreale - racconta in un post pubblicato sui social -. Il primo intervento previsto è proprio quello del dott. Felisetti. Si alza, va al microfono e legge, uno a uno, i nomi dei caduti. A ogni nome, fa seguire il grido: «Presente!». Poi torna al suo posto, senza aggiungere null’altro. Rimango senza parole" "Con mia enorme sorpresa, ho appena assistito alla messa in scena del tipico appello che apriva le riunioni dei gruppi fascisti (anche se ora nel messaggio il richiamo sembra essere a D'Annunzio) Tocca a me. Ricordo agli studenti che quella guerra è stata espressione anche di idealità, ha svolto sì un ruolo importante nella nostra storia, ma che ogni retorica della "bella morte" è del tutto fuori luogo - scrive ancora Veltrone -. Otto Dix, il grande pittore tedesco, combattente anche lui, ha trovato le parole giuste per descrivere la realtà bellica: «Pidocchi, ratti, reticoli, pulci, granate, bombe, fossi, cadaveri, sangue, grappa, topi, gatti, gas, cannoni, sporco, pallottole, mortai, fuoco, acciaio, questa è la guerra!», ha scritto. Difficile, credo, augurare a un ventenne di affrontare quell’inferno. Per unire il Paese, ci sono – e c’erano allora - altre strade, altre possibilità diverse dalla guerra. E comunque ci dobbiamo avvicinare al passato con rispetto, per comprenderlo dall’interno, per entrare il più possibile negli occhi e nella mente dei suoi protagonisti; non per esaltarlo con facile e dubbia retorica a posteriori. Naturalmente, mi sono sentito rimproverato di aver rovinato tutto… Dispiace profondamente che tutto questo venga da chi ricopre un incarico così importante". Ecco  la comunicazione inviata il 4 novembre agli studenti marchigiani dal direttore generale dell'Ufficio scolastico delle Marche Marco Ugo Filisetti: 

06/11/2020 09:32
3 consigli per evitare errori durante il trading di Bitcoin

3 consigli per evitare errori durante il trading di Bitcoin

Il trading di bitcoin non è così facile come sembra, ma ci sono alcuni errori che devono essere evitati. Ma se sei un trader per la prima volta, probabilmente farai degli errori. Questo è il motivo per cui è importante che tu conosca i possibili errori in modo da non ripeterli. Quando avevo iniziato a fare trading, e non avevo assolutamente idea del trading di bitcoin, ma nel corso degli anni. Ecco alcune delle migliori strutture di trading che possono essere evitate molto facilmente, ma se non le conosci, potresti portarle a un problema. È molto importante conoscere adeguatamente le strutture; quindi ti darò i cinque suggerimenti per evitare alcuni degli errori durante il trading di bitcoin. Consigli per evitare errori durante il trading di Bitcoin Ci sono molte cose simili che dovresti tenere a mente quando decidi di voler scambiare bitcoin. Una cosa che devi evitare è andare nel panico. Non puoi mai fare un buon trading se inizi nel panico. Non usare mai soldi veri Questa è come una regola empirica che non dovresti mai usare denaro reale nel trading se non sai davvero come fare trading. Se includi denaro reale, potresti essere in guai seri perché nel caso in cui sembri perdere, perderai molto. Se investi denaro reale e non sei in grado di effettuare l'investimento corretto, finirai per perdere tutti i tuoi soldi. Quindi è un'idea migliore che tu usi la tua moneta cartacea e rendi possibile l'investimento. Almeno ti infastidirà un po' meno di perdere i tuoi soldi in realtà. I soldi veri sono soldi guadagnati duramente e se lo fai per la prima volta, potresti smettere di farlo. Se nel caso dovessi subire una perdita, dovrai affrontare molti problemi e potresti essere convenientemente povero. Non innamorarti mai di una sola valuta. La criptovaluta ti offre un numero enorme di opzioni; puoi usarne uno qualsiasi per il trading. Basta non amare usare una sola valuta; ce ne sono molti altri che investono su di loro. Lascia che te lo dica in tutta onestà perché sappiamo tutti che il valore della criptovaluta è molto volatile, il che significa che chiama calo o aumento in qualsiasi momento. Ma se sei un po 'intelligente e spendi tutti i tuoi soldi in un formato più sparso, risparmierai ancora un po' di soldi. Dio vieta se spendi tutti i tuoi soldi in una criptovaluta, e poi se vedi il prezzo della moneta scendere, allora finirai in una perdita grave. Quindi è bene per te spendere i soldi in modo più saggio e acquistare diversi tipi di criptovalute, in modo che anche se il prezzo di una scende, l'altra lo bilancia. Non deporre tutte le uova nello stesso paniere È un detto saggio, come si diceva che bisogna stare molto attenti mentre si depongono tutte le uova nello stesso paniere. Questo per indicare che non devi investire tutti i tuoi soldi in un settore. L'investimento deve essere diversificato, non investire solo nell'unica criptovaluta. Devi anche essere in grado di investire in azioni, azioni o fondi comuni di investimento; solo allora il tuo portafoglio sarà diversificato e, qualunque cosa accada, guadagnerai dei soldi. Non è un errore investire in un settore; è come un pericolo investire in un settore. Conclusione Bene, concludendo, vorrei solo menzionare che ho fatto trading come per tutta la mia vita. Quindi sono qui per mostrarti la guida corretta per il trading. Se lo desideri, puoi accedere a thebitcoincode.io/it per saperne di più.    

06/11/2020 07:00
Università, nelle Marche didattica in aula solo per le matricole: nuova ordinanza di Acquaroli

Università, nelle Marche didattica in aula solo per le matricole: nuova ordinanza di Acquaroli

Con un’ordinanza firmata oggi pomeriggio, alla luce delle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm relative alle attività didattiche universitarie, la Regione Marche sceglie di adeguarsi alla norma nazionale e consente in presenza le attività formative e curriculari degli insegnamenti relativi solo al primo anno dei corsi di studio universitari nonché le attività laboratoriali, anche presso le organizzazioni convenzionate. Disposizioni che si applicano per quanto compatibili anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica. “Avevamo anticipato di qualche giorno le decisioni che poi ieri sono state inserite nel Dpcm – ha affermato il Presidente Acquaroli – relative alla didattica a distanza per gli atenei. Sappiamo che il problema non è l’organizzazione all’interno delle nostre università, ma l’obiettivo è contenere per quanto possibile tutte le occasioni che favoriscono il contagio. Ci siamo confrontati con i Rettori e abbiamo convenuto di adeguare la nostra popolazione universitaria alle disposizioni del Dpcm firmato ieri, che effettivamente pone tutte le università italiane in didattica a distanza, ad esclusione del primo anno e per le attività laboratoriali. Inoltre, nell’ordinanza poniamo una attenzione al tema del lavoro agile. Non è un’imposizione ma un invito a chi ha la possibilità di svolgere lo smart working a favorirlo. Abbiamo appreso oggi che il nostro indice Rt è di 1,25, in calo rispetto alla scorsa settimana, che attesta una situazione epidemiologica sotto controllo. Questo ci impone uno sforzo maggiore in queste settimane per favorire l’appiattimento della curva e il ritorno graduale alla normalità”. Nell’ordinanza infatti si scrive che il settore degli uffici, pubblici e privati, degli studi professionali, dei servizi amministrativi e di agenzia, che prevedono accesso del pubblico, è fortemente raccomandato a promuovere il contatto fra clienti/utenti, laddove possibile, tramite modalità di collegamento a distanza e soluzioni tecnologiche innovative. È fortemente raccomandato, laddove possibile, l'utilizzo della modalità di lavoro agile. L'ordinanza produce effetti dalle ore 00:00 del 6 novembre 2020, sino a tutto il 4 dicembre incluso e potrà essere modificata e/o revocata in relazione all'andamento dell'indice di contagio.

05/11/2020 19:21
Serie D, stop ai campionati per un mese: priorità alla gare ancora da recuperare

Serie D, stop ai campionati per un mese: priorità alla gare ancora da recuperare

Il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, d’intesa con il Consiglio del Dipartimento Interregionale, dopo la pubblicazione del nuovo Dpcm, ha deciso proseguire il campionato di Serie D dando priorità al recupero di tutte le gare rimaste sospese sino ad oggi, a causa del contagio da Covid-19. Il campionato sarà quindi sospeso da domenica 8 novembre fino al 22 novembre, salvo ulteriori provvedimenti. Di conseguenza, l’8, il 15, il 18 e il 22 novembre saranno disputate le gare fino ad oggi rinviate come da calendario, dovendo sin da ora intendersi che i recuperi indicati come riportato nei Comunicati Ufficiali sino ad oggi pubblicati sono sostituiti. Per lo svolgimento delle gare, con il necessario anticipo rispetto alle date previste per le gare da disputare, verrà reso noto il calendario relativo ai turni di campionato già programmato. In conformità alle vigenti disposizioni, è consentito lo svolgimento degli allenamenti nelle forme previste.

05/11/2020 15:46
Dpcm, Marche inserite nella zona gialla: misure in vigore da venerdì 6 novembre

Dpcm, Marche inserite nella zona gialla: misure in vigore da venerdì 6 novembre

In una conferenza stampa, il premier Giuseppe Conte ha illustrato le misure contenute nel nuovo Dpcm firmato nella notte. Il decreto entrerà in vigore da venerdì 6 novembre fino al 3 dicembre prossimo.  "Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c'è l'alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche", ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa serale in cui ha illustrato le misure del nuovo dpcm. "Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c'è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave".  La regione Marche viene inserita nella zona gialla con criticità moderata insieme ad Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, presenti anche Toscana, Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia, come pure il Veneto e le provincie di Trento e Bolzano.  Nella zona gialla sono valide le misure stabilite dal Governo per tutto il territorio nazionale, senza le ulteriori restrizioni, dunque, volute per differenziare queste regioni da quelle considerate più a rischio. Tra le norme essenziali ci sono: l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa e il divieto di uscire da casa tra le 22 e le 5 (si può uscire esclusivamente per motivi di lavoro, di salute o casi di necessità). Stabilita anche la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti al loro interno i negozi alimentari, le farmacie, parafarmacie ed edicole. Chiuse anche mostre, musei e sale bingo. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, confermata su tutto il territorio la capienza ridotta del 50%, mentre la scuola sarà in didattica a distanza dalle superiori. Restano consentiti gli spostamenti sia all’interno del proprio Comune sia fuori. Permesso anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita in fascia gialla. Per quanto riguarda lo sport, è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto, anche nelle aree attrezzate e parchi pubblici, ovviamente dove questi siano accessibili e comunque nel rispetto della distanza di sicurezza. Restano aperti nella fascia gialla anche i circoli sportivi, ma è vietato l'uso degli spogliatoi. Restano chiuse, invece, piscine e palestre.  "Nell'area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia". "Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D'Aosta rientrano nell'area rossa", ha spiegato Conte.  "Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l'esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente" con i "rappresentanti delle Regioni", ha sottolineato il premier in conferenza stampa. "Già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge" per i ristori.  "Una volta condiviso l'impianto" delle misure restrittive "le conseguenze sono automatiche, perché basate su criteri predefiniti e oggettivi che sfuggono da qualsiasi contrattazione. Non si può negoziare o contrattare sulla pelle dei cittadini, non lo farà Speranza né i presidenti delle singole regioni, il contraddittorio ci sarà, perché le ordinanze vengono fatte sentito il presidente, ma non negoziato con il presidente".  "In questo momento non le anticipo una cifra, è chiaro che alla Ragioneria stanno lavorando ma sicuramente ci sono adeguati stanziamenti per il decreto. Potrebbero essere in un ammontare di 1,5-2 miliardi", ha detto Conte in conferenza. "Se ci fosse necessità di disporre ulteriore risorse dobbiamo essere pronti anche a presentarci in parlamento per un eventuale nuovo scostamento ma non lo abbiamo ancora deciso perché, a quanto mi hanno detto, gli stanziamenti ci sono", aggiunge. "L'autocertificazione è collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa va l'autocertificazione, così come tra Regioni e Comuni", ha spiegato il presidente del Consiglio in conferenza stampa da Palazzo Chigi. "La scuola deve essere un presidio, quindi tra quelle misure il fatto di mandare in Dad degli studenti è un fatto che pesa molto al governo. E appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibili", ha detto ancora il premier. "Devo dire che il passaggio di lunedì alle Camere hanno offerto qualche segnale di novità. Le opposizioni hanno fatto una scelta di rifiutare un tavolo di confronto, non parlo di cabina di regia - ha spiegato Conte -, che potrebbe far pensare alla condivisione di tutte le responsabilità invece ho detto che se ci ripensano il tavolo di confronto ci sarà ma il governo si assume le proprie responsabilità, state tranquilli. Con piena distinzione dei ruoli". "Ma avvertiamo l'esigenza che in una sfida così drammatica tutti possano quantomeno condividere informazioni, cogliere lo spirito e le finalità delle proposte poi spetta alle opposizioni decidere, l'invito è sempre lì", aggiunge. "Se, all'esito delle misure, una Regione dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni, con rischio più basso, potrà essere assoggettata a un regime di misure meno restrittive, ce lo auguriamo tutti". Nelle zone rosse "è l'uscita di casa che va motivata ma in ogni caso, al di là del divieto, c'è sempre la raccomandazione nelle aree gialle di non andare in altre abitazioni dove ci sono non conviventi", ha concluso il presidente del Consiglio.                     

04/11/2020 20:21
Scuola - nuovo Dpcm, concorsi sospesi e riunioni collegiali online: ecco cosa cambia

Scuola - nuovo Dpcm, concorsi sospesi e riunioni collegiali online: ecco cosa cambia

È stato firmato ieri il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che contiene le nuove misure per il contenimento della diffusione del COVID-19. Il Ministero dell’Istruzione, nelle sue articolazioni centrali e territoriali, accompagnerà le Istituzioni scolastiche nell’attuazione delle nuove disposizioni. È prevista l’emanazione di un’apposita nota esplicativa. Di seguito, la sintesi delle misure previste dal Dpcm per la scuola. Misure valide su tutto il territorio nazionale: Nelle secondarie di secondo grado il 100% delle attività si svolgerà tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza per l’uso dei laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e, in generale, con bisogni educativi speciali. Nelle scuole dell’infanzia, in quelle del primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) e nei servizi educativi per l’infanzia le attività didattiche continueranno a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Le riunioni degli organi collegiali potranno svolgersi solo a distanza. Il loro rinnovo, previsto in questo periodo, avverrà anch’esso a distanza, nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni.  Restano sospesi i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Il Dpcm sospende “lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private”. Da domani e fino al 3 dicembre prossimo, dunque, sono sospese le prove del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado che saranno comunque ricalendarizzate. Ad oggi, intanto, oltre il 60% dei candidati ha già svolto le prove. Il Ministero avvierà la correzione degli scritti delle procedure già effettuate. Misure per i territori con scenari di maggiore gravità: Nelle aree che dovessero essere caratterizzate da scenari di “elevata gravità e da un livello di rischio alto”, che saranno individuate con ordinanza del Ministro della Salute, per la scuola varranno le stesse misure previste a livello nazionale. Il Dpcm prevede misure più restrittive per la scuola nelle aree che dovessero, invece, essere caratterizzate da uno scenario di “massima gravità e da un livello di rischio alto”. Queste aree dovranno sempre essere individuate con apposita ordinanza del Ministro della Salute. Per la didattica, in caso di misure, più restrittive: Resteranno in presenza la scuola dell’infanzia, i servizi educativi per l’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza. Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali. Le disposizioni del Decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del Dpcm del 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020.    

04/11/2020 18:46
Nuovo Dpcm, coprifuoco alle 22 e regioni divise in zone di rischio: semaforo giallo per le Marche

Nuovo Dpcm, coprifuoco alle 22 e regioni divise in zone di rischio: semaforo giallo per le Marche

"Le differenti opinioni e la diversità di vedute non devono minare il nostro costante sforzo di sorreggerci gli uni con gli altri. Dobbiamo ribadirlo forte, oggi, nel Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, di fronte a una comunità di donne e uomini che, come è stato in passato, con impegno e sacrifici è naturalmente votata a perseguire l'interesse generale. Esiste un solo modo per uscire da questo periodo drammatico: restare uniti. Sempre". Così il premier Giuseppe Conte su fb in occasione del 4 novembre. Intanto  il testo del nuovo Dpcm, in formato world e Pdf, è stato pubblicato sul sito del Governo. Il provvedimento divide l'Italia in tre aree - verde, arancione e rossa a seconda del livello di rischio - e non introduce cambiamenti rispetto all'ultimo testo circolato nella notte. Per quanto riguarda le Marche il livello di rischio è stato classificato con il colore "giallo". Il testo finale del Dpcm non vieta di operare, a differenza di quanto previsto nell'ultima bozza, alle navi di crociera battenti bandiera italiana. "I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche linee guida di cui all'allegato 17 del presente decreto", si legge nel decreto.  Le messe non sono vietate nel nuovo Dpcm che, nel pomeriggio, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il testo prevede che "il legale rappresentante dell'ente" individui "la capienza massima dell'edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, pari a un metro frontale e laterale". "L'accesso alla chiesa - si legge - resta contingentato da volontari e/o collaboratori. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di persone consentite si consideri l'ipotesi di incrementare il numero di celebrazioni liturgiche". Il testo inoltre, prevede che "coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche siano tenuti a indossare mascherine". Ecco le nuove misure, secondo quanto prevede il Dpcm del 3 novembre:  Coprifuoco dalle 22 - "Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi".  Stop agli spostamenti in aree a rischio - Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell'Iss - quelle caratterizzate da uno scenario di 'elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità - "è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori". Può riguardare intere "Regioni o parti di esse". La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti "all'interno dei medesimi territori", dunque a livello comunale e provinciale. In zone a massimo rischio chiusi anche i negozi - Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede il Dpcm all'articolo 1 ter. "Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari". Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l'asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Resta invece consentita l'attività motoria "in prossimità della propria abitazione" e con obbligo della mascherina e l'attività sportiva "esclusivamente all'aperto e in forma individuale". Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche "ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza" salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. Il nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito "un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento"; ciò con esclusione, però, del "trasporto scolastico dedicato". Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell'emergenza) dovranno assicurare "le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l'effettività del servizio erogato" e "con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione". Sarà compito di ciascun dirigente di garantire il massimo livello di smart working.  Mascherina obbligatoria alle elementari e medie - La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. "L'attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l'infanzia continua a svolgersi in presenza -si legge nel testo - con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina". Stop ai concorsi tranne per personale della sanità - E' prevista la "sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile". Nei circoli sportivi vietato l'uso degli spogliatoi -  Il nuovo Dpcm non chiude i circoli sportivi nei territori nazionali non soggetti a ulteriori restrizioni (come nelle zone rosse) ma vieta l'uso degli spogliatoi. L'articolo 1, comma f, ricorda che "sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi". "Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli". Nelle zone rosse la bozza del Dpcm prevede la sospensione delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all'aperto. E' solo consentito "svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo" di mascherine. Si può inoltre svolgere "attività sportiva esclusivamente all'aperto ed in forma individuale".      

04/11/2020 17:03
Didattica digitale, in arrivo nella Marche 2,2 milioni di euro per tablet, pc e connessioni

Didattica digitale, in arrivo nella Marche 2,2 milioni di euro per tablet, pc e connessioni

Il 2 Novembre la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato il decreto che assegna alle scuole gli 85 milioni di euro stanziati dal Decreto Ristori. Alle Marche sono stati assegnati 2,2 milioni da ripartire su 236 istituti. I fondi serviranno per l’acquisto di dispositivi digitali e strumenti per le connessioni da fornire in comodato d’uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti. “Come Ministero non abbiamo mai smesso, in questi mesi, di investire sul digitale - Dichiara la Ministra Azzolina - Continueremo a farlo. Abbiamo messo risorse su tablet, pc e connessioni, ma anche sulla formazione dei docenti e del personale. Stiamo guardando anche oltre l’emergenza: sono tutti investimenti che restano alla scuola”. Gli 85 milioni sono stati distribuiti tenendo conto del numero di alunni di ciascun istituto e dell’indicatore Ocse Escs che consente di individuare le scuole con un contesto di maggiore disagio socio-economico e dove sono meno diffuse le dotazioni digitali. Lo stesso parametro era stato utilizzato a Marzo per la distribuzione delle risorse per la didattica digitale previste dal decreto ‘Cura Italia’, grazie al quale sono stati già acquistati 432.330 dispositivi a livello nazionale e oltre 100mila connessioni.    La Ministra ha garantito un ulteriore investimento da 3,6 milioni, avendo firmato il 27 Ottobre un decreto che assicurerà la connessione e, quindi, la didattica digitale integrata, a studentesse e studenti delle scuole di secondo grado che ne sono ancora privi. Inoltre le scuole hanno potuto acquistare device e tecnologie grazie ai 331 milioni di euro erogati direttamente agli Istituti per la ripartenza di settembre, e hanno in dotazione nei loro laboratori 1,2 milioni di dispositivi che sono stati già messi a disposizione degli studenti durante la prima fase dell’emergenza sanitaria.   

04/11/2020 13:22
Coronavirus Marche, 653 nuovi contagi in 24 ore: sono 87 i casi sintomatici. 2 i decessi

Coronavirus Marche, 653 nuovi contagi in 24 ore: sono 87 i casi sintomatici. 2 i decessi

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3653 tamponi: 2267 nel percorso nuove diagnosi e 1386 nel percorso guariti. I positivi sono 653 nel percorso nuove diagnosi di cui 135 nella provincia di Macerata, 220 nella provincia di Ancona, 49 nella provincia di Pesaro-Urbino, 92 nella provincia di Fermo, 130 nella provincia di Ascoli Piceno e 27 da fuori regione Questi casi comprendono soggetti sintomatici (87 casi rilevati), contatti in ambito domestico (141 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (184 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (13 casi rilevati), 9 rientri dall'estero (Bangladesh, Albania, Marocco, Moldavia), contatti in ambienti di vita/divertimento (36 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (9 casi rilevati), contatti in ambito scolastico/formativo (11 casi rilevati), screening percorso sanitario (8 casi rilevati).  Per altri 155 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Si registra un incremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: incidenza al 28,8% contro il 25,7% di ieri.  Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 16.261 per un totale di 194.702 campioni testati.  Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 452 (+ 25 rispetto a ieri), di cui 54 in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri).  Nel Maceratese sono accolti 77 pazienti: 55 all'ospedale di Macerata (dato invariato rispetto a ieri), 8 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 14 al Covid Hospital.  In aumento, inoltre, di 881 unità il numero dei casi in isolamento domiciliare (dagli 12.555 di ieri ai 13.436 di oggi).  Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore presso l'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord di Pesaro si sono verificati i decessi di una signora di 85 anni residente a Cupramontana (Ancona) e di un signore di 95 anni residente a Mondavio (Pesaro Urbino). Entrambi presentavano patologie pregresse.  Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità della Regione Marche:    

04/11/2020 10:15
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