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Cinghiali ed episodi mortali: per la Lega Abolizione Caccia "troppi incidenti"

Cinghiali ed episodi mortali: per la Lega Abolizione Caccia "troppi incidenti"

I tragici episodi di cacciatori marchigiani morti nel corso di battute di caccia al cinghiale, come è avvenuto nei giorni scorsi a Pianello di Cagli (Pesaro Urbino) e a Gagliole (Macerata), sono "gli ultimi di una serie lunghissima di incidenti legati a questo tipo di caccia, estremamente pericolosa e sanguinaria e, come si è visto, non solo per i cinghiali". Lo afferma la Lega abolizione caccia (Lac), che da anni propone metodi incruenti per controllare e limitare il numero di questi ungulati. "La nostra proposta, che - ricorda l'associazione - abbiamo presentato lo scorso luglio anche in occasione di una audizione alla seconda Commissione consiliare delle Marche, consiste nella somministrazione di un farmaco anticoncezionale, da destinarsi, come prima sperimentazione, alle popolazioni di cinghiale presenti nelle aree protette marchigiane, dove la caccia è vietata. Se, come i ricercatori ed i biologi sono convinti, la sperimentazione avrà effetto, allora la 'cura' potrà essere applicata anche ad altre aree protette in Italia e, in prospettiva, estesa a tutto il territorio nazionale". (ANSA).

19/12/2016 12:44
"Merry Christmas Tolentino": la solidarietà arriva anche dagli States

"Merry Christmas Tolentino": la solidarietà arriva anche dagli States

La solidarietà non ha confini. E per dare una mano all'Avis di Tolentino, con la sede inagibile dopo gli eventi sismici dei mesi scorsi, si sono mossi tre giovani ricercatori italiani dell'università di San Diego: Francesca Mulas, Michela Brambatti e Lorenzo Ferrari."Merry Christmas Tolentino" è l'evento che si è svolto il 16 dicembre al Bella Vista Social Club Cafè di San Diego e al quale hanno partecipato più di 100 persone. La manifestazione prevedeva musica live con Pietro Mercati e una mostra fotografica. Tutti i proventi dalla vendita delle foto, 2700 dollari, sono stati devoluti all'Avis di Tolentino.I fotografi sono Lorenzo Ferrari e Piero Tardia. Hanno un loro sito personale con tutti i loro lavori: Piero Tardia (https://500px.com/pierseo) and Lorenzo Ferrari / NeParte (web: http://www.neparte.com/) da presentare poi in una mostra all'inaugurazione della nuova sede dell'Avis di Tolentino. Un gesto di grande solidarietà da parte di giovani che sono l'orgoglio del nostro Paese.

18/12/2016 12:45
Regalo di Natale di Gentiloni: verifiche più veloci agli edifici lesionati

Regalo di Natale di Gentiloni: verifiche più veloci agli edifici lesionati

La questione della lentezza e delle difficoltà nelle verifiche certificate AeDES l’avevamo lanciata da questa rubrica (leggi qui 'http://bit.ly/aedespicchio') giusto un mese fa.  Da allora non ce ne siamo stati con le mani in mano e, sull'argomento abbiamo sollecitato più volte la giunta regionale, parlato con il prefetto, incitato sindaci a protestare, messo in allarme parlamentari di tutti gli schieramenti politici. Insomma, per dirla in prosa, in questi giorni abbiamo messo in piedi un gran bel casino, tanto che alla fine qualcosa si è mosso.Proprio ieri, Fabrizio Curcio, il capo dipartimento della Protezione Civile ha firmato un’ordinanza con la quale si sospendono le procedure definite all’indomani del terremoto del 24 agosto per lo svolgimento delle verifiche di agibilità con scheda Aedes, sugli edifici e sulle strutture interessate dagli eventi sismici. Tutto ciò - come si legge già nell’incipit dell’art. 1 dell’ordinanza – “in ragione dell’elevato numero di edifici da sottoporre a verifica a seguito del aggravamento della situazione, conseguente agli eventi sismici di fine ottobre.” Finalmente e, a distanza di un mese, qualcuno si è reso conto che un numero esiguo di tecnici abilitati, non avrebbe mai potuto far fronte, se non in tempi biblici ad un territorio danneggiato e di proporzioni abnormi. Peccato che, a differenza nostra che lo avevamo intuito subito, ci abbiano messo una trentina di giorni in più.La nuova modalità prevede che sia lo stesso proprietario (o avente titolo) dell’abitazione, ubicata in fascia A, che ha già avuto un riscontro di “non utilizzabilità” FAST, ad incaricare “tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia”. Molto più semplicemente significa che innanzitutto è necessario avere un riscontro FAST in cui si attesti l’inagibilità della casa. Quindi, e solo da quel momento, si può incaricare un tecnico di fiducia (ingegnere, architetto o geometra) purché iscritto al rispettivo ordine o collegio professionale, per realizzare la verifica con le stesse modalità previste dal manuale AeDES. Ovviamente il tutto vale solo per le abitazioni private.Epperò al provvedimento, per essere efficace, non basta il tempo della pubblicazione in Gazzetta per l’entrata in vigore. Al comma 2 dell’art. 1 si stabilisce infatti che “il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione, con proprio provvedimento, disciplina le modalità per lo svolgimento delle attività di cui al presente comma.” Quindi da adesso la palla passa immediatamente a Vasco Errani. Per dovuta correttezza glielo diciamo sin da subito che gli diamo tempo fino al 31 dicembre per disciplinare lo svolgimento di queste attività, dopodiché, se non provvederà, lo attaccheremo tutti i giorni a testa bassa.Indubbiamente si tratta di un passo in avanti gigantesco che coinvolge e rende protagonisti, sia nei tempi che nelle modalità della ricostruzione, non solo la parte pubblica, ma anche privati cittadini.Di contro c'è il rischio, tutt'altro che infondato, che questo genere di procedura possa verosimilmente mettere in moto molti contenziosi anche su diversi livelli. Va tuttavia concesso che non c’era alternativa a questa strada e bisogna riconoscere al Dipartimento della Protezione Civile, quindi al Governo una certa dose di coraggio che sinora era decisamente mancato.Sarà un caso, ma da quando non c’è più Renzi e a Palazzo Chigi gli è subentrato Gentiloni, il capitolo del terremoto ha segnato alcune significative novità. Intanto alla Camera dei Deputati, in seconda lettura del decreto, si è registrato un voto favorevolmente unanime. Circostanza che al Senato non si era verificata, nonostante l’argomento ne fornisse tutti i presupposti. Poi sul territorio, si producono interessanti ordinanze o atti amministrativi che vanno ad incidere positivamente sul processo di ricostruzione.Paradossalmente ed in due mesi, con l’adrenalinico Renzi si è manifestata solo una vuota paralisi amministrativa. Per contro ed in pochissimi giorni, con il più flemmatico Gentiloni si stanno facendo significativi passi in avanti. Non solo con i provvedimenti, ma anche nel versante del dialogo tra diverse forze politiche. Il che non sarà molto, però sicuramente aiuta…    

18/12/2016 12:03
La nuova normativa antiriciclaggio del Vaticano in un libro di Arrigo Cimica

La nuova normativa antiriciclaggio del Vaticano in un libro di Arrigo Cimica

Presentato a Montegiorgio il libro di Arrigo Cimica "I riflessi economico-giuridici della normativa antiriciclaggio vaticana nel contesto internazionale". L’impatto della recente normativa antiriciclaggio dello Stato Città del Vaticano è stato esaminato focalizzando l’attenzione sui profili economico-giuridici. Una tematica che ha suscitato forte interesse nei confronti di un pubblico accorso numeroso e rappresentato da professionisti del settore come avvocati, commercialisti e operatori finanziari. Presenti anche rappresentanti delle forze dell’ordine. Apre la presentazione il prof. Giuseppe Rivetti, docente di Diritto Tributario all'Università di Macerata, che dopo aver trattato alcuni aspetti principali dello Stato Città del Vaticano, focalizza l’attenzione sui profili tributari del piccolo Stato all’interno di un contesto globalizzato e con particolare riferimento ai rapporti con l’italia. L’autore ha sottolineato il difficile ruolo del legislatore intento ad individuare una normativa antiriciclaggio che sia in grado di attenuare gli effetti discorsivi prodotti dal denaro illegale nei confronti del sistema economico senza tuttavia gravare in maniera sproporzionata sugli operatori economici. Particolare evidenza è stata dedicata alle criticità legate alla recente introduzione della fattispecie di reato di autoriciclaggio all’interno del codice penale italiano. Interessante è stata inoltre l’analisi effettuata nei confronti della pubblica amministrazione definita scarsamente collaborativa nella lotta al riciclaggio di denaro sporco.

18/12/2016 11:56
Cacciatore muore a 62 anni azzannato da un cinghiale

Cacciatore muore a 62 anni azzannato da un cinghiale

Un cacciatore di cinghiali di 62 anni è stato trovato morto dissanguato nei boschi della Romita di Pianello di Cagli (Pesaro Urbino), probabilmente azzannato da un cinghiale. I suoi compagni non lo avevano visto tornare dalla battuta di caccia nel luogo in cui avevano lasciato le auto, e dopo averlo cercato per un pò, alle 16 hanno dato l'allarme ai vigili del fuoco di Cagli. Un'ora e mezza dopo il ritrovamento del corpo, ormai senza vita. Sul posto anche i carabinieri per le indagini.Il cacciatore, Rolando Caimmi, originario della provincia di Ancona ma residente a Pianello di Cagli, presentava una profonda ferita all'inguine, verosimilmente la causa dell'emorragia fatale. Poco lontano dal cadavere i vigili del fuoco hanno trovato un cinghiale morto: una delle ipotesi è che l'uomo sia stato aggredito dall'animale, ferito da un altro cacciatore e in fuga. Sembra che anche Caimmi abbia esploso anche lui un colpo di fucile, forse per liberarsi dall'ungulato inferocito, o per richiamare l'attenzione dei compagni. Il magistrato ha autorizzato la rimozione della salma, e aprirà un fascicolo di indagine. (Ansa)

17/12/2016 20:06
Aedes, cambia tutto: tecnici iscritti agli albi autorizzati per velocizzare le verifiche di agibilità

Aedes, cambia tutto: tecnici iscritti agli albi autorizzati per velocizzare le verifiche di agibilità

Finalmente pare si sia arrivati ad una svolta significativa sul versante delle verifiche agli edifici lesionati dagli eventi sismici che si susseguono dal 24 agosto.  Il Dipartimento di Protezione Civile sembra aver accolto le numerose proteste  provenienti dai territori danneggiati e sta prendendo i giusti provvedimenti. Le rimostranze  riguardavano l'esiguo numero di verificatori abilitati AeDES - gli unici titolati alla classificazione per eventuali danni riscontrati agli immobili - a fronte di un territorio decisamente troppo ampio. La normale procedura avrebbe portato a tempi lunghissimi per le verifiche se solo si considera che un sopralluogo impiega mediamente un paio di ore ed assorbe almeno due tecnici. Da qui le proteste dei sindaci che, negli ultimi giorni, sono state rappresentate in Parlamento, in sede di approvazione della legge sui provvedimenti relativi al terremoto, dall'Onorevole Simone Baldelli, vice presidente della Camera dei Deputati e parlamentare di Forza Italia eletto nelle Marche.Lo si apprende dal seguente comunicato stampa del Dipartimento di Protezione Civile.Tecnici professionisti iscritti agli ordini e ai collegi professionali saranno autorizzati a svolgere le verifiche AEDES (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) sugli edifici privati dichiarati “non utilizzabili” secondo la scheda sintetica FAST, su diretta chiamata dei proprietari degli immobili. Lo stabilisce la nuova ordinanza, la numero 422, firmata dal Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.La decisione di sospendere la procedura attualmente in vigore è stata presa, d’intesa con le quattro Regioni coinvolte, a seguito del notevole aumento delle richieste di sopralluogo di agibilità giunte dopo gli eventi del 26 e del 30 ottobre scorsi, richieste che, se venisse mantenuta la procedura definita dopo il terremoto del 24 agosto, non sarebbe possibile soddisfare in tempi ragionevolmente brevi con le squadre a oggi a disposizione della Dicomac e delle Regioni.Queste, in sintesi, sono le disposizioni contenute nell'ordinanza n° 442 del 16 dicembre 2016: ulteriori interventi urgenti di protezione civile conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo a partire dal giorno 24 agosto 2016 ed in corso di pubblicazione in Gazzetta UfficialeNuova procedura per per lo svolgimento delle verifiche di agibilità con scheda Aedes L’ordinanza dispone che dal giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è sospesa la procedura definita all’indomani del terremoto del 24 agosto per lo svolgimento delle verifiche di agibilità con scheda Aedes, coordinate dalla Direzione di comando e controllo (art. 3 dell’ordinanza n. 392/2016), sugli edifici e sulle strutture interessate dagli eventi sismici. La sospensione di tale attività, e la conseguente identificazione di un una nuova procedura, è disposta in ragione del notevole aumento del numero di edifici da sottoporre a verifica per l’aggravamento della situazione di danneggiamento successiva ai terremoti di fine ottobre.Incarico diretto dei proprietari ai tecnici per le verifiche di agibilità con scheda Aedes I proprietari di immobili privati (o aventi diritto sugli stessi) che sono stati dichiarati “non utilizzabili” dopo verifiche con schedaspeditiva Fast incaricano direttamente tecnici specializzati a effettuare verifiche di agibilità post-sismica con scheda Aedes.Modalità di svolgimento delle verifiche con scheda Aedes svolte dai tecnici incaricati dai privati I tecnici incaricati devono essere professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all’esercizio della professione con competenze di tipo tecnico e strutturale nell’ambito dell’edilizia. Le verifiche devono essere svolte dai tecnici secondo le istruzioni del Manuale per la compilazione della scheda di 1° livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post-sismica (Dpcm 8 luglio 2014). Sarà il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione, con proprio provvedimento, a disciplinare ulteriormente lo svolgimento delle attività di verifica d’agibilità richieste dai privati.Presupposto per i contributi per la ricostruzione privata e quantificazione fabbisogni Sae L’ordinanza ribadisce che la valutazione dell’agibilità degli edifici privati attestata attraverso la compilazione della scheda Aedes è condizione necessaria per l’ottenimento dei contributi per la ricostruzione privata (art. 6 del decreto-legge n. 189/2016). Ricorda, inoltre, che le schede Aedes sono anche utilizzate dai comuni ai fini della ricognizione e quantificazione dei fabbisogni delle Soluzioni abitative in Emergenza.Incarico diretto dei proprietari ai tecnici per le verifiche di agibilità con scheda Fast I proprietari di edifici privati (o aventi diritto sugli stessi) nei 131 comuni non ricompresi nell’allegato 1 al decreto-legge n. 189/2016 e nell’Ordinanza Commissariale n. 3/2016 possono richiedere la verifica di agibilità con scheda Fast, presentando istanza, corredata da ordinanza sindacale di sgombero, se esistente, o perizia giurata che comprovi che i danni subiti dall’immobile siano stati causati dagli eventi sismici.Il ruolo della Dicomac La Dicomac continua a svolgere il proprio ruolo di coordinamento delle squadre abilitate Aedes in riferimento alle seguenti attività: - rilievo con scheda Aedes sugli edifici pubblici; - completamento dei rilievi con scheda Aedes nei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata; - ulteriori approfondimenti con scheda Aedes sugli edifici già verificati con scheda Fast e con esito “sopralluogo non eseguito” (difficoltà di accesso all’area o assenza del proprietario); - qualsiasi sopralluogo con scheda Aedes ripetuto su richiesta, con perizia asseverata di un tecnico di parte; - sopralluoghi da ripetere in seguito a verifiche con scheda Aedes con esito “D” rilasciato da tecnici coordinati dalla Dicomac.

17/12/2016 19:05
"Le imprese aiutino le imprese": Boccia lancia l'idea dalle zone terremotate

"Le imprese aiutino le imprese": Boccia lancia l'idea dalle zone terremotate

"Un fondo di solidarietà, di carattere interno a Confindustria, per le imprese che aiutano le imprese". Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che, in occasione di un vertice istituzionale sul terremoto, lancia una "raccolta facoltativa" per aiutare i territori colpiti dal sisma. "Se ognuna delle 150 mila associate mette mille euro si arriva a 150 milioni, anche se non voglio esprimere aspettative", sottolinea Boccia, ma solo dare conto delle "potenzialità" del progetto.Si tratta di una proposta con cui "la comunità di Confindustria esprime la vicinanza a sè stessa, un'iniziativa interna per affrontare l'emergenza del Paese" ha spiegato Boccia. Ma l'obiettivo, ha aggiunto, "è andare oltre l'emergenza per far sì che questi territori diventino un laboratorio capace di attrarre investimenti". Confindustria "è pronta", ha sottolineato Boccia, "occorre passare dal resistere al reagire". Il numero uno degli industriali ha chiarito che le risorse che verranno raccolte saranno destinate "per il 10% a istituzioni culturali, scuola e università; per un altro 10% alla società civile; il restante 80% alle imprese nostre associate, che hanno subito danni dal sisma". (Ansa)

17/12/2016 16:09
Errani prova ad accelerare: entro Natale l'ordinanza per la ricostruzione delle imprese

Errani prova ad accelerare: entro Natale l'ordinanza per la ricostruzione delle imprese

"Entro Natale, o al massimo subito dopo, uscirà un'ordinanza per la ricostruzione delle imprese, anche quelle con danni più gravi". Così il commissario alla Ricostruzione, Vasco Errani, in occasione di un vertice istituzionale sul terremoto. Il provvedimento, spiega Errani, riguarderà "la demolizione, la ricostruzione e il risarcimento dei macchinari". "A fine anno partiamo con un'ordinanza per individuare le scuole nuove da costruire entro il prossimo anno scolastico e quelle da adeguare" ha aggiunto Errani. (Ansa)

17/12/2016 15:48
Decreto terremoto, ecco cosa cambia nei procedimenti civili, amministrativi e penali

Decreto terremoto, ecco cosa cambia nei procedimenti civili, amministrativi e penali

In sede di conversione è stata confermata la tanto discussa sospensione dei processi civili e amministrativi pendenti alla data del terremoto, sino al 31 maggio 2017 per il sisma del 24 agosto e sino al 31 luglio 2017 per le scosse del 26 e del 30 ottobre.  Fanno eccezione le cause di competenza del tribunale per i minorenni e quelle relative ad alimenti; i procedimenti cautelari e quelli per l'adozione di provvedimenti in materia di amministrazione di sostegno, di interdizione, di inabilitazione; i procedimenti per l'adozione di ordini di protezione contro gli abusi familiari; quelli di cui all'articolo 283 del codice di procedura civile e tutte le cause per le quali la trattazione ritardata può produrre un grave pregiudizio. Sono inoltre rinviate a dopo il 31 maggio o il 31 luglio 2017 le udienze civili, amministrative e di competenza di altre giurisdizioni speciali, salva espressa rinuncia dei soggetti interessati. Sospensione dei termini La sospensione, per la medesima durata, interessa anche i termini processuali, perentori, legali e convenzionali, sostanziali e processuali, che comportano prescrizioni e decadenze da diritti, azioni ed eccezioni.Restano sospesi, poi, i termini per gli adempimenti contrattuali, quelli relativi ai processi esecutivi e alle procedure concorsuali, quelli di notificazione dei processi verbali, di esecuzione del pagamento in misura ridotta, di svolgimento di attività difensiva , quelli per la presentazione di ricorsi amministrativi e giurisdizionali, quelli di scadenza dei vaglia cambiari, delle cambiali e di ogni altro titolo di credito o atto avente forza esecutiva. Procedimenti penali Per quanto riguarda, invece, i procedimenti penali, sono sospesi (a seconda dei casi sino al 31 maggio o sino al 31 luglio 2017) i processi penali pendenti in qualsiasi stato e grado, i termini stabiliti per le indagini preliminari e per proporre querela e, salvo rinuncia, quelli previsti a pena di inammissibilità o decadenza per lo svolgimento di attività difensiva e per la proposizione di reclami o impugnazioni. La sospensione riguarda, contestualmente e sino a che sono sospesi o rinviati il processo o i termini, anche il corso della prescrizione.  Continuano a fare il loro normale corso le udienze di convalida dell'arresto o del fermo, i giudizi direttissimi, le convalide dei sequestri e i processi con imputati in stato di custodia cautelare, mentre i processi a carico di minorenni restano esclusi dalla sospensione dei processi penali pendenti e da quella dei termini stabiliti per le indagini preliminari e per proporre querela. Fonte: (www.StudioCataldi.it)

15/12/2016 15:49
La Regione scrive ai sindaci: "Le aree per i container le decide la Protezione Civile"

La Regione scrive ai sindaci: "Le aree per i container le decide la Protezione Civile"

La Regione Marche, con una lettera a firma del servizio Urbanistica e paesaggio, ha inviato a tutti i sindaci una nota ufficiale in cui si segnala come le iniziative di localizzazione temporanea di container o casette in aree di proprietà privata, anche se a carattere transitorio, non sono conformi alle disposizioni del decreto legge 205/2016 e alle ordinanze del capo del Dipartimento della Protezione civile che disciplinano gli interventi post sisma. Tali provvedimenti qualora venissero presi dai Comuni sono illegittimi perché in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia e di tutela paesaggistica e ambientale. I Comuni interessati dagli eventi sismici sono stati pertanto invitati ad attenersi alla normativa statale, in base alla quale i sindaci interessati forniscono al Dipartimento della protezione civile le indicazioni relative alle aree da destinare agli insediamenti di container, immediatamente rimuovibili al venir meno dell'esigenza, assicurando la preferenza per quelle pubbliche rispetto a quelle private. La comunicazione specifica inoltre che le Province hanno poteri di sospensione o demolizione di opere difformi dal piano regolatore generale e di annullamento di concessioni e autorizzazioni comunali e che l’esecuzione di opere edilizie in assenza del titolo abilitativo previsto per legge configura il reato di costruzione abusiva.Intanto a Tolentino si possono presentare le domande per l’assegnazione dei container. Il modulo può essere ritirato presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune (piano terra della ex caserma dei carabinieri in via Roma) o scaricato a partire da domani giovedì 15 dicembre anche dal sito del Comune. Si ricorda che lo sportello per presentare la domanda è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.30 alle ore 13.00.Intanto continuano speditamente i lavori di urbanizzazione dell’area sita in zona industriale La Rancia scelta per ospitare il villaggio dei container che accoglieranno le famiglie rimaste senza casa e che si trovano ancora all’interno dei punti di prima accoglienza. Nel nuovo villaggio saranno sistemate oltre 400 persone. Si prevede di installare i primi container nelle prime settimane di gennaio condizioni meteo permettendo.L’intera città si è trasformata, inevitabilmente in un cantiere, per le operazioni di messa in sicurezza dei vari edifici danneggiati dal terremoto che stanno consentendo di riportare alla normalità le poche vie ancora chiuse al traffico veicolare e pedonale.Si ricorda che le ordinanze di inagibilità e di sgombro emesse dai tecnici che stanno effettuando i sopralluoghi possono essere ritirare all’Ufficio della Polizia Locale, in piazza della Libertà, aperto al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle 13.00 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle ore 15.30 alle ore 18.00. 

14/12/2016 19:18
Emergenza sisma, il decreto è diventato legge

Emergenza sisma, il decreto è diventato legge

La Camera approva in via definitiva e all'unanimità quelli che erano  decreti emanati dal Governo per l'emergenza sisma. Il provvedimento è ora, diventato legge."Approviamo oggi un provvedimento importante e molto atteso - dichiara la rappresentante del Partito Democratico, Irene Manzi- che in  120 giorni dal primo sisma del 24 agosto e in meno di 60 dalle terribili scosse del 26 e 30 ottobre delinea una quadro chiaro di interventi e risorse per procedere non solo alla gestione dell'emergenza ma all'avvio della fase più importante della ricostruzione. Penso sia giusto dare atto al governo Renzi di essere intervenuto con rapidità stanziando, tanto nel decreto oggi approvato quanto nella legge di bilancio, risorse significative per avviare i progetti di ricostruzione e delineando un quadro di interventi complessivo ed ampio ". Il provvedimento contiene numerose disposizioni che riguardano la ricostruzione privata e quella pubblica, gli interventi a sostegno delle scuole e per il recupero dei beni culturali, le misure a sostegno delle imprese, del commercio, del mondo agricolo ed artigianale per consentire una rapida ripresa delle attività. "I due decreti oggi approvati  costituiscono un punto di partenza fondamentale per poter avviare la ricostruzione- prosegue la Manzi- Un punto di partenza che deve spingere tutte le istituzioni, nazionali, regionali e locali, a continuare a lavorare insieme  con il Commissario straordinario per mettere in campo rapidamente un progetto ampio ed ambizioso di recupero del nostro territorio, così gravemente colpito dal sisma. So che non mancano problemi e difficoltà ( sulle quali anche in sede parlamentare abbiamo presentato come parlamentari Pd delle Marche numerosi ordini del giorno diretti ad indirizzare l'azione del governo) , ma ritengo che con il lavoro congiunto di tutte le comunità, le categorie produttive, le forze sindacali ed i rappresentanti istituzionali sia possibile portare avanti un lavoro congiunto che consenta di superare le criticità e di cogliere la sfida più importante che abbiamo davanti:  la positiva ripartenza delle nostre comunità. Proprio per questo voglio ringraziare il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per la vicinanza e gli impegni concreti che anche ieri, durante il suo discorso di insediamento alla Camera, ha voluto manifestare ed assumere a sostegno delle nostre regioni. È' un segnale di vicinanza importante e non retorico che testimonia che l'attenzione sui problemi di quelle terre non è mai scesa e continua ad essere al primo punto dell'agenda politica ed istituzionale"."I comuni interessati - commenta l'on. Emanuele Lodolini - dal decreto legge terremoto approvato oggi pomeriggio sono 131, la stragrande maggioranza dei quali marchigiani. Il decreto prevede interventi integrati sul territorio, sicurezza, trasparenza e legalità (con l’istituzione di una ‘struttura di missione’ del Viminale, controlli da parte di Anac e Corte dei Conti e l’istituzione di un elenco speciale dei professionisti abilitati), mediante l’uso delle buone prassi e sulla base di positive precedenti esperienze quali la ricostruzione emiliana e la sorveglianza degli appalti di Expo.La sfida che il Parlamento si è posto è ricostruire rapidamente territori ricchi di storia e di cultura quanto deboli a livello sociale e umano mantenendo integro il tessuto umano e civile e restituendo forza e futuro a quello sociale ed economico. L'istituzione degli Uffici speciali per la ricostruzione post sisma sosterranno questo processo.Il decreto stabilisce di ricostruire oltre alle prime case anche le seconde fuori dal cratere se lesionate e affittate come prima casa."La sfida è: Vincere la scommessa della ricostruzione e quella di far tornare a vivere i cittadini nei territori colpiti dal sisma".Il decreto finanzia le micro e piccole imprese, dà sostegno ai lavoratori, sostiene le aziende agricole e lo spostamento temporaneo all’interno delle stesse comunità di piccoli esercizi commerciali quanto di aziende più grandi. Favorisce inoltre l’autorganizzazione dei cittadini e stabilisce l’aumento del personale degli enti locali. La dotazione assegnata nel decreto per il 2016 al fondo della ricostruzione è pari a 266.427.000 euro. A questi vanno aggiunti gli interventi previsti nella legge di Bilancio: 100 milioni per il 2017 e 200 milioni di euro annui dall’anno 2018 all’anno 2047 per la concessione del credito d’imposta per l’accesso ai finanziamenti agevolati, di durata venticinquennale, previsti per la ricostruzione privata.Sicuramente oggi si è scritta una pagina nella storia di questo paese, una pagina nella quale la politica si è messa davvero al servizio dei cittadini e delle imprese ed in cui le Marche hanno avuto un posto di rilievo per uscire da una tragedia come quella del sisma del 24 agosto e del 30 ottobre".

14/12/2016 14:40
Giacomo Bramucci nuovo presidente Confcommercio Marche Centrali

Giacomo Bramucci nuovo presidente Confcommercio Marche Centrali

Dopo quattordici anni Rodolfo Giampieri, attuale presidente dell’Autorità Portuale di Ancona, lascia la presidenza di Confcommercio Imprese per l’Italia Marche Centrali. Di oggi pomeriggio l’ultimo atto da presidente di Giampieri che ha chiuso la propria esperienza al vertice di Confcommercio Marche Centrali, iniziata in qualità di presidente di Confcommercio Provincia di Ancona, certificando l’ulteriore aggregazione in seno all’Organizzazione che ha ufficialmente acquisito il territorio della provincia di Fermo.“Con l’aggiunta di Fermo – le parole di Giampieri giunto evidentemente emozionato all’ultimo appuntamento da presidente –, la nostra Organizzazione diventa ancora più forte. Giunti a questo punto è necessaria una nuova governance che sono convinto continuerà il percorso avviato quattordici anni fa quando è iniziata la mia avventura come presidente di Confcommercio Provincia di Ancona”. “Lascio una struttura solida – ancora Giampieri di fronte ad una folta platea di imprenditori –, che è cresciuta tanto in questi anni e che è in grado di affrontare le sfide che ci attendono nel futuro. Ho cercato di portare avanti il mio incarico con volontà e con passione ma ora non posso più garantire quell’impegno anche perché di fronte a scenari nuovi e a scenari in continuo mutamento servono forze nuove e nuovi protagonisti. A chi mi ha chiesto come mi sento oggi rispondo che sto bene anche se so che mi mancherà qualcosa di molto importante a cui ho voluto molto bene e alla quale mi sono dedicato con sacrificio. Sono certo comunque che lascio Confcommercio in mani solide, la struttura è forte e gli associati possono stare tranquilli perché sono seguiti da una struttura eccezionale: sono convinto che chi mi succederà farà altrettanto bene. In conclusione voglio ringraziare Massimiliano (Polacco ndr) con cui ho lavorato al meglio in questi anni”.Molto emozionato anche il direttore generale Confcommercio Imprese per l’Italia Marche Centrali prof.Massimiliano Polacco che ha voluto ricordare l’importanza del modello pluriterritoriale rappresentato dall’Organizzazione divenuta un vero e proprio riferimento in tutta Italia. “Ora i territori di riferimento – le parole di Polacco –, sono quelli della provincia di Ancona, di Macerata e di Fermo. Ci attende una grande sfida e siamo pronti a giocarla con una nuova governance ma certi di poter sempre contare sul sostegno e sul supporto di Rodolfo Giampieri che resterà in carica in qualità di presidente onorario Confcommercio Marche Centrali”.Il nome nuovo per la presidenza di Confcommercio Marche Centrali è quello di Giacomo Bramucci attuale presidente della Delegazione di Senigallia Confcommercio Marche Centrali imprenditore senigalliese nel settore dell’abbigliamento distintosi per la sua capacità di interpretare i cambiamenti del mercato. Bramucci al suo primo intervento da presidente ha voluto ringraziare la giunta per la fiducia accordatagli: “E’ una nomina che mi riempie di orgoglio – le sue prime parole –. Sono pronto a dare il mio contributo con lo sguardo proiettato al futuro e alle nuove questioni che toccano direttamente i nostri settori di riferimento. Sono convinto che Confcommercio Marche Centrali potrà continuare a recitare un ruolo da protagonista anche perché la struttura che guiderò è forte e solida”. Oltre al nuovo presidente sono stati nominati i nuovi componenti della giunta Confcommercio Marche Centrali: Moreno Cedroni (presidente Fipe Confcommercio Marche Centrali), Massimo Di Matteo (presidente Fiva Marche Centrali), Francesco Cinti (presidente Delegazione Ancona Confcommercio Marche Centrali), Mauro Bartolozzi (presidente Delegazione Fabriano Confcommercio Marche Centrali), Francesco Fantazzini (presidente Fnaarc Marche Centrali), Roberto Capriglione (presidente Fimaa Marche Centrali), Massimo Milani (presidente Federalberghi Macerata), Marco Manfredi (presidente Associazione Albergatori Senigallia), Tania Luminari (presidente Delegazione Jesi Confcommercio Marche Centrali), Erica Lorenzini (Terziario Donna) e Renato Frontini (presidente Probiviri).

13/12/2016 19:51
Il terremoto in Emilia e nelle Marche: per la burocrazia due modi diversi di affrontare l'emergenza

Il terremoto in Emilia e nelle Marche: per la burocrazia due modi diversi di affrontare l'emergenza

A un mese e mezzo dalle scosse del 26 e del 30 ottobre, di chiaro, francamente, c'è ancora poco. La stragrande maggioranza dei cittadini che si è procurata una autonoma sistemazione attende ancora di vedere un centesimo dopo aver improntato cifre inevitabilmente alte per traslochi improvvisi e inaspettati, così come tante strutture ricettive, molte delle quali ospitano gli sfollati fin dalla scossa del 24 agosto. Fra dieci giorni o poco più sarà Natale, ma sarà un Natale strano, inevitabilmente dimesso, soprattutto per l'aspetto economico che dopo il terremoto per tante famiglie è diventato ancora più stringente. Poi ci sono le analogie e le differenze con altri eventi simili in Italia. Ad esempio, il Decreto legge 6 giugno 2012, n. 74 recante “Interventi urgenti per le popolazioni colpite dagli eventi sismici nelle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e il 29 maggio 2012” convertito dalla Legge n. 122 dell'1 agosto 2012 contiene la disciplina della c.d. ricostruzione nei territori delle regioni Emilia Romagna, Veneto e Lombardia colpiti dal terremoto nel 2012. In questa sede cercheremo di individuare le differenze rispetto alle disposizioni che riguarderanno la nostra regione. A un primo colpo d’occhio, una differenza notevole rispetto ai decreti 189 e 205 del 2016 che regolamentano la situazione nelle nostre realtà da poco investite da ben tre terremoti: un decreto a fronte di uno, con la metà di articoli. Il tutto nell’ottica della politica emergenziale che giustifica interventi rapidi e semplificati. In secondo luogo l’esigenza di ritornare alla normalità, soprattutto “ in termini di indotto economico” emerge con evidenza nelle disposizioni della disciplina: All’articolo 1 “Ambito di applicazione e coordinamento dei Presidenti delle Regioni” al  comma 2 si legge che “Ai fini del presente decreto i Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto operano in qualità di Commissari delegati. I presidenti delle Regioni sono direttamente nominati commissari delegati, e non un commissario esterno che non conosce il territorio e la sua realtà. Inoltre il comma 11 dell’articolo 3 stabilisce che “ I Direttori regionali, rispettivamente, dell'Agenzia regionale di Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, della Direzione generale di Protezione civile, polizia locale e sicurezza della Regione Lombardia, nonché dell'Unità di progetto di Protezione civile della Regione Veneto, provvedono, anche per il tramite dei Sindaci, per le occupazioni di urgenza e per le eventuali espropriazioni delle aree pubbliche e private occorrenti per la delocalizzazione totale o parziale, anche temporanea, delle attività. Qualora per l'esecuzione delle opere e degli interventi di delocalizzazione sia richiesta la valutazione di impatto ambientale ovvero l'autorizzazione integrata ambientale, queste sono acquisite sulla base della normativa vigente, nei termini ivi previsti ridotti alla metà”. Espropriazioni consentite senza privilegiare quelle di suolo pubblico rispetto al privato, come invece previsto per il sisma del 2016. All’articolo 3 “Ricostruzione e riparazione delle abitazioni private e di immobili ad uso non abitativo; contributi a favore delle imprese; disposizioni di semplificazione procedimentale”, comma 5 si dice chiaramente e senza tanti giri di parole che   “5. Al fine di favorire il rapido rientro nelle unità immobiliari ed il ritorno alle normali condizioni di vita e di lavoro nei comuni interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, nelle more che venga completata la verifica delle agibilità degli edifici e strutture ordinari effettuate ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 maggio 2011, i soggetti interessati possono, previa perizia e asseverazione da parte di un professionista abilitato, effettuare il ripristino della agibilità degli edifici e delle strutture”. Già nelle more dunque del completamento della verifica di agibilità si può procedere ai lavori. Inoltre il comma 7 aggiunge che “ Al fine di favorire la rapida ripresa delle attività produttive e delle normali condizioni di vita e di lavoro in condizioni di sicurezza adeguate, nei comuni interessati dai fenomeni sismici iniziati il 20 maggio 2012, di cui all'allegato 1 al presente decreto, nonché per le imprese con sede o unità locali al di fuori delle aree individuate dal presente decreto che abbiano subito danni a seguito degli eventi sismici, accertati ai soli fini di cui al presente comma sulla base delle verifiche effettuate dalla protezione civile o dai vigili del fuoco o da altra autorità od organismo tecnico preposti alle verifiche, il titolare dell'attività produttiva, in quanto responsabile della sicurezza dei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni, deve acquisire, nei casi di cui al comma 8, la certificazione di agibilità sismica rilasciata, a seguito di verifica di sicurezza effettuata ai sensi delle norme tecniche vigenti (cap. 8 - costruzioni esistenti, del decreto ministeriale 14 gennaio 2008), da un professionista abilitato, e depositare la predetta certificazione al Comune territorialmente competente. I Comuni trasmettono periodicamente alle strutture di coordinamento istituite a livello territoriale gli elenchi delle certificazioni depositate. Le asseverazioni di cui al presente comma saranno considerate ai fini del riconoscimento del danno”. Il professionista certifica l’agibilità sismica e l’attività riparte. Il comma 7-bis. Precisa poi che “In relazione a magazzini, capannoni, stalle e altre strutture inerenti alle attività produttive agroalimentari, adibite alla lavorazione e conservazione di prodotti deperibili oppure alla cura degli animali allevati, eccetto i prefabbricati, è necessaria e, sufficiente, ai fini dell'immediata ripresa dell'attività, l'acquisizione della certificazione dell'agibilità ordinaria e ancora sul punto il comma 8 bis “ Ai fini della prosecuzione dell'attività produttiva o per la sua ripresa, nelle more dell'esecuzione della verifica di sicurezza effettuata ai sensi delle norme tecniche vigenti, in via provvisoria, il certificato di agibilità sismica può essere rilasciato dal tecnico incaricato, in assenza delle carenze di cui al comma 8 o dopo che le medesime carenze siano state adeguatamente risolte, attraverso appositi interventi, anche provvisionali”. La verifica di sicurezza ai sensi delle norme vigenti dovrà essere effettuata entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto (comma 9). Sui crediti vantati dalle imprese l’articolo 7 bis introduce un’altra importante novità: “1. La pubblica amministrazione, inclusi le regioni, gli enti locali e gli enti del Servizio sanitario nazionale, provvede al pagamento dei crediti certi, liquidi ed esigibili vantati dalle imprese fornitrici di beni e servizi o esecutrici di opere pubbliche, ubicate nei territori colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012 di cui all'allegato l al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 1° giugno 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 130 del 6 giugno 2012, entro il termine di sessanta giorni, fermo restando il rispetto dei saldi di finanza pubblica e, per gli enti territoriali, compatibilmente con i vincoli derivanti dall'applicazione del patto di stabilità interno”. Articolo inserito dalla legge di conversione 1° agosto 2012, n. 122. Interessante è poi l’articolo 19 bis introdotto dalla legge di conversione che parla di “zone a burocrazia zero”: “In via sperimentale, fino al 31 dicembre 2013, nei territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, interessati dagli eventi sismici dei giorni 20 e 29 maggio 2012, si applica, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la disciplina delle zone a burocrazia zero prevista dall'articolo 43 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 12”. . Infine da notare la tempistica degli interventi sul sisma: Il sisma si è verificato nei giorni 20 e 29 maggio 2012 ed il Governo ha emanato il D.P.C.M. del 21 maggio 2012 con cui è stato dichiarato il rischio di compromissione degli interessi primari, ai sensi dell'art. 3, comma 1, del decreto-legge 245/2002. Con tale D.P.C.M. è stato disposto il coinvolgimento delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile ed al Capo del Dipartimento della protezione civile è stato dato l'incarico di Commissario delegato per l'adozione di ogni indispensabile provvedimento su tutto il territorio interessato dal sisma per assicurare ogni forma di assistenza e di tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni interessate, nonché ogni misura idonea al superamento del contesto emergenziale e per la salvaguardia delle vite umane.  Con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 22 maggio 2012 è stato quindi dichiarato lo stato di emergenza in ordine agli eventi sismici  nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova della durata di 60 giorni, a partire dal 22 maggio 2012, ovvero fino al 21 luglio 2012 (art. 1). Per tutta la durata dello stato di emergenza, viene attribuita al Capo Dipartimento della Protezione Civile la funzione di emanare ordinanze per l’attuazione degli interventi finalizzati a: organizzare e coordinare i servizi di soccorso ed assistenza alle persone colpite dagli eventi; soddisfare le prime necessità delle popolazioni colpite attraverso la realizzazione di interventi provvisionali; ripristinare e reintegrare i beni di pronto impiego utilizzati nelle zone terremotate, per garantire l’operatività del Servizio nazionale di protezione civile in caso di future emergenze. Tali provvedimenti sono emanati d’intesa con le regioni interessate, in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi dell’ordinamento giuridico (art. 2). Allo scadere dello stato di emergenza, le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia provvedono, ciascuna per la propria competenza, a coordinare in via ordinaria gli interventi per il superamento della situazione emergenziale in atto (art. 3).  Con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2012, lo stato di emergenza è stato esteso territorialmente alle province di Reggio Emilia e Rovigo e temporalmente fino al 29 luglio 2012 ed è stata disposta la delega al Capo del Dipartimento della protezione civile ad emanare ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. Successivamente lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 maggio 2013 (art. 1, comma 3, del decreto legge n. 74 del 2012). Seguono: il D.M. Economia e finanze 1° giugno 2012 , la  deliberazione del Consiglio dei Ministri del 4 luglio 2012, la  Con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 4 luglio 2012, il D.P.C.M. del 9 agosto 2012, il D.M. Economia 24 agosto 2012 , la proroga, al 30 novembre 2012, la delibera del Consiglio dei ministri del 16 ottobre 2012, la delibera del Consiglio dei Ministri 4 luglio 2012, il D.P.C.M. 16 ottobre 2012, la delibera del 31 gennaio 2013, il D.P.C.M. 8 febbraio 2013, la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 febbraio 2013  ed il D.P.C.M. 28 dicembre 2012. Sotto invece le ordinanze: ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile (O.C.D.P.C.) n. 1 del 2012 del 22 maggio , l'O.C.D.P.C. n. 2 del 2 giugno 2012, l'O.C.D.P.C. n. 3 del 2 giugno 2012 , l'O.C.D.P.C. n. 9 del 15 giugno 2012, l'O.C.D.P.C. n. 15 del1° agosto 2012 , l'O.C.D.P.C. n. 29 del7 dicembre 2012 che ha così novellato l'art. 3 dell'O.C.D.P.C. n. 15 del 1° agosto 2012., l'O.C.D.P.C. n. 42 del 24 gennaio 2013. Ciò che emerge è un intervento normativo rapido e diretto a livello di governo centrale che ha ridotto l’esigenza da parte del Capo Dipartimento della Protezione civile di ricorrere allo strumento emergenziale per eccellenza: le ordinanze di protezione civile. A oggi invece nelle zone colpite dal sisma di ottobre e novembre 2016 non abbiamo ancora un decreto convertito in legge ma già una decina di ordinanze emergenziali. Fra queste, quella del commissario straordinario Errani sulla "riparazione dei danni lievi". Manca, però, il provvedimento con il cui il Commissario “d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze” definisce  “i criteri e le modalita’ attuative” del contributo pubblico “anche per garantire uniformita’ di trattamento e un efficace monitoraggio sull’utilizzo delle risorse disponibili, e assicurare il rispetto dei limiti di spesa allo scopo autorizzati”. E deve essere ancora emanato il prezziario, ovvero il provvedimento che stabilisce “la metodologia di calcolo del contributo basata sul confronto tra il costo convenzionale al metro quadrato per le superfici degli alloggi, delle attivita’ produttive e delle parti comuni di ciascun edificio e i computi metrici estimativi redatti sulla base del prezzario unico interregionale”, che deve essere “predisposto dal Commissario straordinario d’intesa con i vice commissari nell’ambito del cabina di coordinamento di cui all’articolo 1, comma 5, tenendo conto sia del livello di danno che della vulnerabilità”. Lo sfogo di un professionista maceratese la dice lunga sul sentore che c'è... "Dopo aver letto e riletto l'ordinanza 17 novembre 2016 (Riparazione immediata di edifici e unita' immobiliari ad uso abitativo e produttivo danneggiati dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi, temporaneamente inagibili) del Commissario Errani, elenco i miei dubbi principali: 1. possibile che per i paesi tipo Tolentino per cui non sono state avviate le procedure fast, bisognerà attendere le schede Aedes per iniziare i lavori di riparazione dei danni lievi, nonostante una ordinanza di non agibilità temporanea / agibilità con provvedimenti? 2. possibile che i lavori di pronti intervento/messa in sicurezza (mai nominati nell'ordinanza) non saranno ammessi al contributo? 3. possibile che un cittadino che abbia voglia di effettuare i lavori di messa in sicurezza / riparazione dei danni lievi prima della certificazione dei tecnici Aedes dei danni, a fronte di un'ordinanza di non agibilità temporanea / agibilità con provvedimenti, non avrà diritto di accedere ai contributi? A questo punto mi è venuto in mente di andare a cercare l'ordinanza dello stesso Commissario Errani ai tempi del sisma in Emilia (Ordinanza n. 29 del 28 agosto 2012) ed ho trovato le risposte che cercavo: 1. Ordinanza n. 29 del 28 agosto 2012, art. 2, comma 2: il contributo può essere richiesto purchè il comune abbia emesso un'ordinanza di inagibilità temporanea, parziale o totale. La scheda o una valutazione effettuata dai tecnici comunali o regionali è necessaria per stabilire la tipologia del danno e le modalità di intervento. 2. Ordinanza n. 29 del 28 agosto 2012, art. 3, comma 4: le opere di pronto intervento e per la messa in sicurezza dell'edificio rientrano nel costo dell'intervento ammesso a contributo. 3. Ordinanza n. 29 del 28 agosto 2012, art. 9, comma 1bis: anche gli interventi eseguiti senza scheda AeDES subito dopo il sisma, prima della pubblicazione o entrata in vigore delle ordinanze, è sufficiente una perizia asseverata di un professionista che dichiara di aver effettuato gli interventi per recuperare l'agibilità dell'immobile, purchè abbia tenuto traccia (documentazione fiscale e documentazione fotografica dei danni subiti e correlati al sisma). A questo punto mi chiedo: come mai le ordinanze sono diverse nonostante il Commissario sia lo stesso e (presuppongo) sia i marchigiani che gli emiliani-romagnoli sono comunque cittadini italiani?". Ce lo chiediamo tutti. 

12/12/2016 15:19
Niente Imu per le abitazioni inagibili

Niente Imu per le abitazioni inagibili

Niente Imu per le case inagibili. Il 16 dicembre scade la seconda rata Imu, ma per i proprietari delle case danneggiate dal terremoto la scadenza non sarà un problema in più da affrontare.Il decreto 189 prevede infatti che tutti i fabbricati che si trovano nei comuni del cratere, distrutti oppure oggetto di ordinanze sindacali di sgombero per inagibilità totale o parziale, non concorrano alla determinazione del reddito al fine del pagamento delle imposte su persone e società, e siano esenti dal pagamento di Imu e Tasi, a partire dalla scadenza del 16 dicembre.Nel caso in cui non ci sia una ordinanza di sgombero per la mancanza di verifica da parte dei Comuni, ancora in corso per l'enorme mole di edifici da valutare, ai fini dell’esenzione i contribuenti possono dichiarare al Comune la distruzione dell’immobile o la sua inagibilità.I ministeri degli Interni e dell’Economia dovrebbero emanare a giorni un provvedimento per compensare i Comuni del mancato introito dell’imposta sugli immobili e sui servizi indivisibili. L’esenzione di Imu e Tasi è prevista dall’articolo 48 comma 16 del decreto 189, non modificato nel corso dell’esame in Senato. L’approvazione definitiva del provvedimento, che è comunque già in vigore, è prevista per lunedì o martedì e rispetto al testo approvato dal Senato non sono previsti cambiamenti.

11/12/2016 21:59
Sisma e referendum

Sisma e referendum

Felicità e brindisi da una parte, pianti e lai dall'altra hanno salutato un risultato referendario tanto atteso (così lo storytelling, che poi in italiano sarebbe il racconto) per le sorti delle umane genti.  Un’altra Caporetto del governo Renzi che surclassa, quanto a qualità e numeri, il bagno di sangue registrato già nelle amministrative dello scorso giugno.In sei mesi due palate in bocca improvvise ed inaspettate che segnano la fine di un’esperienza di governo carica, come mai prima, di benevole aspettative. Azzerano un’intera classe dirigente. Segnano definitivamente lo spartiacque tra un sistema ed un antisistema. Ridanno vita alla democrazia diretta e partecipata. Rigenerano una volta per tutte i valori, i principi ed i contenuti di una Carta Costituzionale che, apparentemente, sembravano incamminarsi verso il desueto e l’anacronistico. Indipendentemente dal risultato, quando il popolo sovrano si esprime, è sempre una festa per la democrazia. Invece per qualcuno si è trattato di un funerale bello e buono. Lasciamo stare i pasdaran dei social network, al cui confronto i foreign fighter che partono per la Siria, sono massimamente dialoganti.Qui, nel caso specifico, stiamo (purtroppo) parlando di un presidente di giunta regionale e, di striscio di due parlamentari. Trattasi di Luca Ceriscioli (presidente pro tempore della giunta regionale), di Piergiorgio Carrescia deputato presso la Camera e Mario Morgoni, senatore della Repubblica. I tre - guarda caso, tutti del partito Democratico - hanno sentenziato, senza esitazioni e senza appello, come la fine del governo Renzi conduca automaticamente a delle inevitabili e gravi difficoltà per i terremotati.C’è da dire tuttavia che, mentre i rilievi di Morgoni e di Carrescia siano di ordine organizzativo e temporale - il che è peraltro del tutto normale e comprensibile, quindi parzialmente fondati – quello di Ceriscioli è strutturale.Leggete questa dichiarazione: ''Il Governo – ha detto il presidente delle Marche Luca Ceriscioli all’ANSA - ha preso tanti impegni significativi che riguardano la ricostruzione, le risposte ai bisogni più immediati. Per noi viene meno quello che era stato l'interlocutore principale. Con il nuovo governo si dovrà ricominciare, per far sì che si impegni almeno nella stessa misura con la quale con grande generosità e impegno si era speso il governo Renzi''.Ora, noi che lo vediamo tutti i giorni in TV, sappiamo che Ceriscioli ha la faccia gioviale e sorridente di quello che ha appena vinto 200mila euro al gratta e vinci, proprio al bar di sotto. Quanto al resto, che sarebbe poi governare la regione Marche,  è buio pesto. Ne è riprova lampante questa improvvida ed intempestiva dichiarazione. Sia nella forma che nel contenuto. Per quanto riguarda la forma mi pregio di comunicare al presidente Ceriscioli che vige da sempre, nella Repubblica Italiana, il così detto principio della continuità degli atti amministrativi. La faccio ancora più facile, proprio perché capisca meglio senza tanti tecnicismi: le leggi, gli atti amministrativi valgono indipendentemente da chi le ha emanati. È l’atto che ha valenza e non la figura che li redige ed approva. Magari l'acquiescenza alla persona  valeva qualche secolo addietro. C’è un’interessante, curiosa letteratura su come la notizia della morte di Luigi XVI abbia percorso in tempi lunghi l’Europa e come ne siano rimasti diversamente colpiti i suoi funzionari disseminati nel continente, ma francamente non mi sembra questo il caso, nemmeno come termine di paragone.Quanto alla sostanza c’è di che rimanere allibiti e sconcertati. Passi se la medesima dichiarazione l’avesse fatta il sindaco di un paesetto di poche anime, ma che un presidente di regione  - che adesso li chiamano, non a caso, governatori - non conosca le sue competenze e prerogative (peraltro dilatate in caso di emergenza), è troppo per davvero.Da vicecommissario all’emergenza e alla ricostruzione, Ceriscioli, oltre che sfruttare la competenza legislativa regionale e di deliberare autonomamente, ha la facoltà di proporre ordinanze esecutive per far fronte alle impellenti esigenze di tutti i terremotati.Se ritiene di non esserne all'altezza, perché Renzi si è dimesso, valuti e, come si dice in queste situazioni, apprezzate le circostanze, si dimetta pure lui, così da lasciare il  posto a chi ne fosse più capace . Se viceversa pensa di avere qualità e competenze si metta a lavorare a testa bassa con un cronoprogramma serio ed efficace, finalizzato ad alleviare per l’adesso, i disagi dei terremotati e per il poi una ricostruzione efficiente e duratura. Possibilmente e per il suo bene, rilasciando meno dichiarazioni possibili.L’unica cosa che non deve fare è quella di trasmettere ansia ed apprensione del tutto infondate e fuori luogo, alle popolazioni colpite dal sisma. Qui, da noi tra l’altro, le scosse ancora continuano e si sta sempre sul chi va là.Con la natura non possiamo combattere, ma contro gli sconsiderati improvvisatori, che strumentalizzano politicamente il post sisma ed i terremotati,  sì.  E  in questo caso, lo facciamo volentieri...

11/12/2016 12:44
Patasibilla: un esempio per superare le difficoltà

Patasibilla: un esempio per superare le difficoltà

Nonostante i forti e ripetuti movimenti tellurici che si sono verificati  nei comuni di Montegallo, Montemonaco e Comunanza, le strutture operative di Patasibilla avanzano arricchendo il proprio mosaico progettuale di un ulteriore pezzo: un capannone concesso in affitto all'Associazione da un noto imprenditore di Comunanza, Arnaldo Amici, molto sensibile alle problematiche connesse allo sviluppo territoriale inteso nella sua più ampia accezione sociale, culturale, economico, e politico. Qui è stata allestita una linea per la sterratura, calibratura, spazzolatura, cernita ed insacchettamento delle patate acquistata dalla ditta Carlotti di Bologna.Patasibilla, lo ricordiamo, nasce per riportare sulla tavola i sapori di una volta attraverso il riavvio nella zona pedemontana dei Sibillini di produzioni agricole autoctone che  tengano in grande considerazione la biodiversità ed il rispetto  dell'ambiente.Il baricentro del progetto è costituito dalla pataticoltura poiché si ritiene che opportunamente sviluppata con sforzi sinergici tra agronomi, agricoltori, imprenditori e strutture pubbliche, si possano raggiungere livelli produttivi e qualitativi idonei a  garantire reddito agli operatori e creare nuove opportunità di sviluppo che favoriscano il ripopolamento del territorio messo, per ultimo, a dura prova anche dal terremoto.Le iniziative produttive debbono svilupparsi in una prospettiva di continuità futura, quindi non   arrestarsi neanche di fronte a fenomeni naturali violenti e devastanti come quelli che si stanno  vivendo nelle  zone in cui operano le aziende che costituiscono Patasibilla.A parte i visibili danni materiali, la perdita di quote di mercato è  l’aspetto  meno evidente ma indubbiamente più grave che le aziende si trovano a dover fronteggiare. In questa situazione, senza piangersi addosso, con la dignità che deve caratterizzare ogni essere umano, bisogna  rimboccarsi le maniche e guardando avanti, ripartire il più in fretta possibile.A tutti gli agricoltori e imprenditori che si riconoscono nel progetto e nei valori di Patasibilla: ad maiora semper. 

09/12/2016 10:30
No al nuovo inceneritore: la Giunta regionale ricorre al Tar

No al nuovo inceneritore: la Giunta regionale ricorre al Tar

La Giunta regionale delle Marche presenterà ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il decreto del Governo che prevede la realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti nel territorio marchigiano. Ne dà notizia l'assessore all'Ambiente Angelo Sciapichetti. "Il Decreto del 10 agosto 2016 - ricorda Sciapichetti - prevede la realizzazione nelle Marche di un inceneritore da 190 mila tonnellate annue, sulla base di presupposti non condivisibili e non tenendo conto della programmazione regionale, peraltro già approvata dal Ministero dell'Ambiente, che esclude il ricorso a nuovi impianti di trattamento termico dei rifiuti nelle Marche". L'assessore aggiunge: "utilizzeremo tutte le possibilità che ci vengono concesse dalle norme. Non lasceremo nulla di intentato, e il ricorso va in questa direzione".Non sono state tenute in considerazione "le previsioni virtuose del Piano rifiuti regionale: e cioè la riduzione del 10,3 per cento di produzione pro capite di rifiuti urbani, la riduzione del 6,2 per cento di produzione complessiva di rifiuti e il raggiungimento della media regionale di raccolta differenziata al 73,2 per cento entro il 2020". "Anche a voler prescindere da considerazioni ambientali - osserva Sciapichetti - un termovalorizzatore non è tecnicamente ed economicamente sostenibile nelle Marche. Inoltre la procedura per il nuovo impianto dovrebbe essere sottoposta a Valutazione ambientale strategica, mentre il Decreto non la prevede e non consente così di percorrere strade alternativa all'incenerimento, che siano meno impattanti sull'ambiente e sul paesaggio". (Ansa)

06/12/2016 12:53
Vicenda Verde Mare: la rabbia dei lavoratori e una stagione turistica a rischio

Vicenda Verde Mare: la rabbia dei lavoratori e una stagione turistica a rischio

A Marina Palmense si è tenuta la conferenza organizzata dal Comitato Salviamo il Verde mare, campeggio che come noto, è stato posto sotto sequestro con l’accusa di lottizzazione abusiva. Il Comitato, che nato da meno di un mese e grazie alla volontà del suo direttivo oggi conta oltre 230 iscritti e gode dell'appoggio e del favore di esercenti e commercianti di centri cittadini limitrofi, ha potuto contare sulla presenza  alla manifestazione, oltre a campeggiatori, negozianti ed esercenti della zona e di lavoratori del campeggio, anche della presenza del vicesindaco di Fermo, Francesco Trasatti, in rappresentanza del sindaco, che ha ribadito la volontà del Comune di ascoltare le difficoltà provenienti dal turismo, e dell'assessore regionale al Turismo, Moreno Pieroni che, oltre a  portare i saluti del presidente Luca Ceriscioli, ha dichiarato che "è piena preoccupazione della Regione Marche quanto sta accadendo al Campeggio Verde Mare, in quanto tutto il turismo all'aria aperta della regione è connotato dalle stesse condizioni e tipologie turistiche, e che pertanto, i problemi che ora toccano al Verde Mare, e le contestazioni mosse dalla procura di Fermo, se non dovessero trovare una soluzione, interesserebbero tutta la costa marchigiana, comportando ad effetto domino, la chiusura di tutti i campeggi, con enormi  conseguenze sul sistema economico della regione.Toccante anche l'intervento di un rappresentante dei lavoratori che,  ha messo in evidenza che il sequestro del Verde Mare ha creato una situazione paradossale, dove una azienda florida è costretta a chiudere in forza  di un provvedimento, neppure definitivo della magistratura, sottolineando quindi che lavoratori che avrebbero il loro lavoro si trovano in cassa integrazione, togliendo risorse e diritti a queli lavoratori che invece non hanno più lavoro perchè le loro aziende sono state distrutte dal terremoto. Il presidente del Comitato Fulvio Riccio,  residente a San Severino dove, come ha detto, vive quotidianamente in uno “stato di guerra” dopo il terremoto, ha ribadito : «Qui  è tutto il turismo che rischia, e nemmeno per l’emergenza terremoto è stato possibile utilizzare le roulotte, richiesta che è stata rigettata". Il presidente ricorda che sull'appello avverso il provvedimento del Tribunale di Fermo,  la Cassazione dovrebbe esprimersi presumibilmente nel mese di gennaio, ma che, comunque, anche in caso di accoglimento, la questione non può dirsi ancora risolta, fino alla decisione del giudizio di merito. All'incontro era anche presente il legale del signor Chiesa, direttore  del campeggio, avv. Savino Piattoni che ha ribadito l'assoluta certezza della infondatezza dell'accusa mossa contro il suo assistito e la certezza che presto la giustizia trionferà, ed ha invitato Pieroni affinchè solleciti la Regione a dare una interpretazione autentica della norma regionale in modo tale che vengano dissipati una volta per tutte interpretativi che hanno dato luogo al procedimento da parte della Procura di Fermo.

05/12/2016 19:56
Centocinquanta quintali di fieno da Ravenna per gli allevatori di Pieve Torina

Centocinquanta quintali di fieno da Ravenna per gli allevatori di Pieve Torina

Un camion autoarticolato con 150 quintali di fieno è partito la scorsa settimana da Ravenna con destinazione Pieve Torina. Il fieno sarà distribuito ai piccoli allevamenti colpiti dal terremoto. L'opera di solidarietà è stata promossa dalla onlus di origine contadina 'Il Paese Sant'Antonio per la Solidarietà', che opera dal 1994; il fieno è stato donato dalla società cooperativa Sopred di Campiano con la collaborazione dell'assessorato al Volontariato del Comune, l'associazione di volontariato di protezione civile Radio Club Mistral e il gruppo di autotrasporti Consar che ha offerto il trasporto gratuito. A Pieve Torina i volontari hanno ascoltato i racconti degli agricoltori e degli allevatori colpiti dal terremoto, condiviso le loro preoccupazioni durante un pranzo di ringraziamento e avvertito una scossa di terremoto che ha fatto loro toccare con mano come la preoccupazione e la paura siano ancora molto grandi nella popolazione locale. (Ansa)

05/12/2016 15:19
Gli studenti di Unimc e Univpm insieme sui progetti di impresa

Gli studenti di Unimc e Univpm insieme sui progetti di impresa

L’aula verde del Polo Pantaleoni come non l’avete mai vista: venerdì scorso oltre 50 studenti del Laboratorio umanistico per la creatività e l’innovazione - Luci dell’Università di Macerata - e del Contamination Lab - cLab dell’Università Politecnica delle Marche - hanno lavorato insieme sul Business Model Canvas, il modello che analizza la logica con la quale un'organizzazione crea, distribuisce e cattura valore, di aziende di successo come Spotify, Ryanair, Dropbox, Airbnb e Groupon, che tutti i giorni entrano nelle nostre case con i loro prodotti e servizi.Questo evento speciale rientra nel calendario 2016-2017 del Luci che, sotto il coordinamento della professoressa Francesca Spigarelli, dell’Ufficio Ilo e dei tutor Lorenzo Compagnucci e Leonardo Seri, è giunto alla quarta edizione. Il Luci è un percorso formativo multidisciplinare sull’auto‑imprenditorialità e vi partecipano studenti universitari, laureati e dottorandi di tutti i dipartimenti dell’Ateneo maceratese. Il prossimo febbraio i team del laboratorio presenteranno le proprie idee di impresa al Pitch Day, davanti ad un pubblico di studenti, cittadini, investitori e imprenditori. Dall’anno scorso il Luci si è anche arricchito della creatività dei giovanissimi studenti delle scuole superiori del maceratese, che sono stati selezionati dalla Camera di Commercio tra gli istituti del territorio. Inoltre, da settembre, è stata avviata la collaborazione con il cLab per favorire l’incontro tra studenti Unimc formati nelle scienze sociali ed umanistiche (giuristi, filosofi, comunicatori, esperti in beni culturali e turismo etc.) e studenti Univpm con background tecnico (ingegneri, medici, biologi, economisti etc).“L’obiettivo – spiega Spigarelli - è stimolare la contaminazione tra giovani appartenenti a settori disciplinari differenti per immaginare soluzioni creative ed innovative. L’approccio interdisciplinare è uno strumento fondamentale per attuare uno sviluppo inclusivo basato su strategie intelligenti di risoluzione delle sfide”. L’incontro tra i laboratori è stato animato dal formatore Michele Luconi di Extrategy, che, dopo una prima fase di lezione frontale sul Business Model Canvas, ha subito messo al lavoro i ragazzi in gruppi multidisciplinari sull’elaborazione del Lean Canvas di aziende di successo. Inoltre, Unimc ha offerto il pranzo a tutti i ragazzi che hanno avuto modo di conoscersi e scambiare idee, creando un ambiente pieno di energia e spunti. E’ stata l’occasione per ricambiare l’ospitalità che la Politecnica aveva riservato agli studenti al precedente incontro congiunto sul Branding, tenutosi ad Ancona lo scorso 18 novembre sotto la guida dei formatori Massimo Pigliapoco e Alessandro Piccioni di Toni di Grigio – Pepe Lab.Per il prossimo evento gli studenti Luci torneranno nei locali di CreaHUB, l’incubatore di Ateneo che si trova al Palazzo degli Studi, in pieno centro storico a Macerata. “Sulla scia dell’efficace contaminazione tra Atenei – conclude Spigarelli - continua il percorso dell’Umanesimo come insieme di valori condivisi per supportare l’innovazione”.

05/12/2016 15:17
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