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Da oggi l'app Picchio News disponibile gratuitamente su Google Play

Da oggi l'app Picchio News disponibile gratuitamente su Google Play

Era uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi da tempo e ci veniva richiesta da più parti. Per festeggiare il raggiungimento del milione di pagine visitate in un mese, abbiamo realizzato l'applicazione di Picchio News, grazie alla quale per i lettori sarà ancora più semplice collegarsi al nostro portale e leggere le notizie in tempo reale. L'applicazione, sviluppata da Manolo Orici, è disponibile per ora per tutti i dispositivi Android ed è scaricabile gratuitamente da Google Play. Per quanto riguarda l'applicazione iOS ci sarà da attendere ancora qualche giorno. Un grazie sincero a tutti i nostri lettori.

15/02/2017 10:08
Terremoto, approvato il primo stralcio del programma di ripristino della viabilità elaborato da Anas: priorità per 408 interventi del valore complessivo di 389 milioni

Terremoto, approvato il primo stralcio del programma di ripristino della viabilità elaborato da Anas: priorità per 408 interventi del valore complessivo di 389 milioni

Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha approvato il primo stralcio del programma definito da Anas, di concerto con le Regioni e i gestori stradali, per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza della rete stradale interrotta o danneggiata a causa dei terremoti che hanno colpito il Centro Italia a partire dallo scorso 24 agosto.   Anas, infatti, è stata incaricata dal Governo, con il decreto legge n. 205 del 4 novembre scorso, di provvedere al ripristino ed alla messa in sicurezza della viabilità delle infrastrutture stradali di propria competenza nonché di coordinare e supportare gli interventi su quelle di competenza degli enti territoriali e locali. In particolare, con Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 408 del 15 novembre 2016, l’ingegner Fulvio M. Soccodato di Anas è stato nominato Soggetto Attuatore di Protezione Civile, con il compito di effettuare una puntuale ricognizione del danno e realizzare un Programma complessivo di interventi di ripristino di tutta la rete stradale all’interno del cratere sismico. Successivamente all’approvazione del Programma, il Soggetto Attuatore dovrà coordinare e provvedere alla sua attuazione.   «Per ripristinare la viabilità e le connessioni per il Centro Italia colpito dal sisma – afferma il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio – sono stati considerati sia gli interventi urgenti, sia la definizione di assi prioritari di collegamento con il Paese. Siamo impegnati vicino alle comunità colpite perché senza collegamenti non vi è sviluppo e ripresa dell’attività economica».   In particolare, in fase di programmazione, in un confronto continuo con la Dicomac, si è provveduto alla ricognizione delle criticità sulla rete viabilistica interessata dagli eventi sismici ed all’individuazione degli interventi minimi essenziali per garantire il ripristino della viabilità, redigendo un cronoprogramma di ripristino e messa in sicurezza della rete stradale che indichi anche le priorità di intervento. La successiva fase di attuazione del programma prevede, invece, il coordinamento operativo e il monitoraggio dell’esecuzione degli interventi e, ovviamente, la realizzazione degli interventi di propria competenza e di quelli di competenza dei gestori locali in relazione alla loro effettiva capacità operativa e finanziaria.   Anas, in qualità di Soggetto Attuatore, ha finora effettuato 622 sopralluoghi su 124 strade insieme ai tecnici dei rispettivi enti gestori della rete viabilistica interessata. Si tratta di una superficie complessiva di circa 7.600 kmq che comprende 4 Regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria), 8 Provincie (L’Aquila, Teramo, Rieti, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Perugia), 131 Comuni per una rete stradale di 15.300 km, dei quali 11.000 km di competenza Comunale.   Data l’estensione della rete e la diffusione dei danni, il Soggetto Attuatore ha attribuito un livello di priorità da 1 a 5 per ogni intervento, individuando – di concerto con il territorio – 408 interventi con priorità da 1 a 3, necessari per ripristinare la circolazione o le condizioni di sicurezza lungo la rete stradale principale, da realizzare nel primo stralcio del programma per un importo complessivo stimato in circa 389 milioni di euro. Per gli interventi sulla rete stradale di Anas e per quelli per i quali gli enti gestori richiederanno supporto diretto per l’attuazione, il Soggetto Attuatore utilizzerà, in via di anticipazione, le risorse del Fondo Unico Anas (istituito con legge 208/2015). I gestori delle reti stradali locali che, invece, comunicheranno di voler intervenire direttamente sui tratti di propria competenza, utilizzeranno le proprie risorse, se disponibili, oppure chiederanno l’autorizzazione alla Regione di riferimento per accedere ai fondi di Protezione Civile.   «Il lavoro del soggetto attuatore, in accordo con la nostra Dicomac a Rieti e con i gestori stradali, in questi mesi è stato incessante – ha ribadito il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Sappiamo tutti quanto la viabilità sia fondamentale sia per la fase di gestione dell’emergenza sia per quella successiva di ricostruzione a trecentosessanta gradi di queste comunità. Sapere di riuscire a raggiungere, in tempi ragionevoli e in sicurezza, determinate zone del Centro Italia può fare la differenza anche sulle scelte di dove realizzare un’area con le casette piuttosto che la nuova zona commerciale provvisoria di un comune ora deserto. Per questo è davvero importante che il primo stralcio del Programma più complessivo che ho approvato oggi sia stato condiviso con tutti i soggetti interessati, a partire dalle quattro Regioni».   «La rete stradale nella zona del cratere è molto diffusa e frazionata, con la presenza di oltre 1.770 centri urbani. Anas in qualità di Soggetto Attuatore di protezione Civile, ha compiuto un importante lavoro di programmazione degli interventi di ripristino della viabilità – ha spiegato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani – si tratta di uno step fondamentale per dare il via al progetto di ricostruzione. Il piano nel suo complesso sarà molto articolato e si svilupperà ulteriormente in corso d’opera, secondo le priorità individuate e secondo le esigenze che ci segnalerà il territorio di volta in volta. L’importante è partire, e questo è un primo passo concreto».   Il primo stralcio del Programma di ripristino definito da Anas si inserisce nel più ampio Piano di potenziamento e completamento di infrastrutture viarie nell’Area del cratere sismico previsto nel Contratto di Programma Anas-Ministero delle Infrastrutture, nel quale sono stati programmati investimenti per ulteriori 1,18 miliardi di euro. In particolare, si tratta di lavori in corso per 255 milioni, opere in avvio per 148 milioni e in programma per 785 milioni. Questo Piano, unito al valore degli interventi del Programma di ripristino - tenuto anche conto dei relativi stralci futuri di completamento, eleva l’investimento infrastrutturale nell’area ad oltre 1,7 miliardi di euro. 

14/02/2017 17:29
Sul sito Ingv il terremoto del centro Italia cambia nome e diventa "sequenza sismica di Amatrice, Norcia e Visso"

Sul sito Ingv il terremoto del centro Italia cambia nome e diventa "sequenza sismica di Amatrice, Norcia e Visso"

 Il "terremoto del centro Italia" cambia nome. Sul sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) è ora denominato "sequenza Sismica di Amatrice, Norcia e Visso" ha annunciato l'assessore a Cultura e turismo del Comune di Assisi Eugenio Guarducci.    "Questo è un importante risultato che spero possa essere contagioso" ha sottolineato lui stesso al termine di un incontro con il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni.    Alla riunione hanno partecipato anche esperti dell'ente di ricerca.    "Il presidente Doglioni - ha annunciato Guarducci - si è reso disponibile a migliorare, nei tempi tecnici necessari, le modalità di informazione rispetto alla geolocalizzazione degli eventi sismici sulle proprie piattaforme social e web, dove verrà inserita in primis la località più prossima all'epicentro, lasciando l'indicazione della provincia (abbreviata nei canali social)". (Ansa)

14/02/2017 17:13
Raccolti con gli sms solidali tre milioni e mezzo di euro per la ricostruzione delle scuole

Raccolti con gli sms solidali tre milioni e mezzo di euro per la ricostruzione delle scuole

Si conclude oggi la terza raccolta fondi attraverso il numero solidale 45500, promossa da Rai, in accordo con il Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione, con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile, che ha permesso di raccogliere promesse di donazioni per 3.446.236,00 milioni di euro. La nuova iniziativa, aperta il 31 dicembre scorso, a differenza delle precedenti - grazie alle quali è stato possibile raccogliere circa 20 milioni di euro -, è stata destinata alla ricostruzione e messa in sicurezza degli edifici scolastici delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Le donazioni saranno trasferite dagli operatori di telefonia al conto della Presidenza del Consiglio dal quale confluiranno, poi, sulla contabilità speciale del Commissario straordinario per la ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti. Sarà, invece, ancora possibile donare sul conto corrente Mps attivato dalla Protezione Civile che ha raccolto 8.678.471 di euro. (Ansa)

14/02/2017 14:52
"Gestite in maniera fallimentare le emergenze neve e terremoto": mozione di sfiducia contro Anna Casini

"Gestite in maniera fallimentare le emergenze neve e terremoto": mozione di sfiducia contro Anna Casini

E' stata protocollata oggi in Consiglio regionale una mozione a firma delle opposizioni - Lega Nord Marche, Fdi, Fi e Area Popolare - di sfiducia verso l'assessore all'Agricoltura Anna Casini per "l'assenza di programmazione e la fallimentare gestione dell'emergenza neve e terremoto nei confronti degli allevatori marchigiani". I consiglieri evidenziano come "con le abbondanti nevicate dello scorso mese un'ulteriore gravissima emergenza ha peggiorato la già disastrata situazione: molte stalle, o ricoveri per animali, sono crollati, uccidendo molti capi di allevamento o lasciandoli alle bassissime temperature in zone montane o di alta collina.    L'isolamento delle aziende dovuto alla neve ha aggravato il quadro già drammatico: numerosi bovini, ovini, caprini e animali da cortile sono morti dal freddo. La perdita economica per molte aziende è risultata pesantissima: alcuni di questi allevatori hanno praticamente perso tutto il loro sostentamento economico dopo le perdite dei beni materiali dovuti al terremoto". (Ansa)

13/02/2017 19:08
Arriva la beffa del recupero dei beni dagli edifici: per accedere alle case terremotate bisognerà pagare

Arriva la beffa del recupero dei beni dagli edifici: per accedere alle case terremotate bisognerà pagare

L’attività di recupero dei beni di prima necessità svolta dai vigili del fuoco nei fabbricati inagibili e presso gli edifici ubicati in zone rosse nei comuni terremotate è conclusa. E anche da diverso tempo.  Così il Ministero dell’Interno, in una nota riguardante appunto il “Coinvolgimento dei vigili del fuoco nel prelievo di beni da fabbricati inagibili e edifici ubicati in zone rosse nelle aree colpite dal sisma” , informa l’ufficio del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, i comandi dei vigili del fuoco del cratere e la Dicomac che d’ora in avanti la loro attività di salvataggio di beni nelle zone danneggiate dal terremoto riguarderà soltanto i beni culturali, storico-documentali e di interesse pubblico. La nota è stata inviata lo scorso 29 dicembre, ma ha effettiva validità dalla data in cui la stessa è stata protocollata.  I cittadini, laddove debbano recuperare beni non classificabili di prima necessità, non potranno avvalersi dei vigili del fuoco ma dovranno invece rivolgersi a delle imprese private che, pur non specificato, ma sicuramente, in quanto tali, si faranno pagare. Quindi è proprio il caso di dire: dopo il danno ecco la beffa. Puntuale. In primis: si parla di beni di prima necessità e beni non qualificabili come tali. Ma in realtà  tale suddivisione è stata soltanto una conseguenza delle circostanze e delle disposizioni impartite ai proprietari degli edifici: ingresso in casa accompagnati dai vigili del fuoco per non più di cinque minuti per volta. Sappiamo però bene che in simili condizioni i beni di prima necessità non possono essere raccolti in così poco tempo e con la paura che ci crolli la casa addosso. Si pensi poi a chi ha bambini o anziani o disabili che necessitano di oggetti che in un primo momento non possono essere portati via dalle abitazioni ma che sono comunque necessari a queste categorie di soggetti. In secondo luogo: le persone terremotate, oltre a non avere più a disposizione i propri beni per ovvie ragioni, ed avere aspettato tempi più tranquilli per poterle riprendere, ora devono addirittura pagare per averli? Non sono infatti previsti contributi per questo. Come si può chiedere a chi è già in difficoltà di pagare per un suo legittimo diritto, ovvero entrare in casa e prendere le proprie cose? E’ assurdo se non raccapricciante. In ultimo ma non meno importante: certamente i vigili del fuoco non sono dei facchini, ma perché non prevedere nel terzo decreto terremoto un fondo per tali necessità? I vigili del fuoco sono stati sempre a disposizione dei cittadini anche oltre il proprio dovere ed ora le persone dovrebbero rivolgersi ad aziende private che non hanno di certo l’ esperienza e soprattutto l’affidabilità dei vigili del fuoco.  Urge pertanto un emendamento al decreto in fase di conversione in legge per evitare l’ennesimo schiaffo alla collettività colpita dal sisma. 

13/02/2017 11:47
La solidarietà dei genitori fa battere ancora il cuore di Emanuele: donazioni a un rifugio per cani e al Soccorso Alpino

La solidarietà dei genitori fa battere ancora il cuore di Emanuele: donazioni a un rifugio per cani e al Soccorso Alpino

E' proprio il caso di dire che l'amore per gli animali può aiutare a lenire il dolore insopportabile della perdita di un figlio. Così Emanuele Bonifazi, il giovane di Pioraco recentemente scomparso nella tragedia di Rigopiano, tramite i suoi genitori ha fatto del bene ai cagnolini bisognosi.  Non conoscevano i responsabili della Lega Nazionale per la Difesa del Cane che si occupano ormai da anni dei cani del Rifugio di Colle Altino, ma Egidio e Paola hanno voluto devolvere all'associazione milleseicento euro, metà della cifra raccolta durante la cerimonia funebre; l'altra metà ai valorosi del Soccorso Alpino. Un dono drammaticamente splendido che commuove tutti fino alle lacrime, un dono che mai però i volontari avrebbero voluto ricevere. Egidio e Paola li hanno accolti con gentilezza e cordialità, quasi fossero amici da sempre.  Nella pagina facebook del rifugio il responsabile della sezione Roberto Cola, che si è recato dai coniugi insieme con la presidente Ania Pettinelli, così racconta il questo gesto toccante e scrive che il dolore dei coniugi è immenso, incolmabile, forte la rabbia per il ritardo nei soccorsi, ma entrambi i sentimenti sono stati espressi con estrema pacatezza e con una dignità veramente non comune. "Abbiamo interpretato i desideri di Emanuele, che aveva per gli animali un grandissimo amore -ci hanno detto-; ci fidiamo ciecamente di voi. Abbiamo anche chiesto di poter adottare uno dei cuccioli di Rigopiano, Emanuele avrebbe voluto farlo". Cola racconta che c'era anche Shilla, la dolcissima boxer innamorata di Emanuele e che ne avverte vistosamente la mancanza. Un incontro dolce e toccante che li ha arricchiti spiritualmente. "A Paola, Egidio e tutti i familiari la gratitudine della nostra sezione, insieme ai sentimenti della più sincera solidarietà e condivisione. Un pensiero vagamente polemico: nonostante il terremoto e l'abbondante nevicata, anche se personalmente coinvolti e danneggiati, non ci siamo fermati mai e abbiamo fatto il possibile per i cani terremotati, accogliendone più di quaranta, e per le numerose colonie di gatti rimasti soli in tantissime frazioni, da qui a Visso e altrove. Da tante parti d'Italia sono arrivati aiuti di privati cittadini ed associazioni, sulla fiducia, con entusiasmo, senza che ci conoscessimo, e per questo li ringraziamo tutti. Tanti "amici" "animalisti" della zona, neanche particolarmente toccati dal sisma, non ci hanno nemmeno degnato di una telefonata... Anche il terremoto aiuta a riconoscere e selezionare le Persone di Origine Controllata!".  Grazie Emanuele, noi amanti degli animali ti ricorderemo per sempre.

12/02/2017 21:03
Saltamartini pubblica una tabella con i fondi per la ricostruzione: "Ci stanno prendendo per il naso"

Saltamartini pubblica una tabella con i fondi per la ricostruzione: "Ci stanno prendendo per il naso"

Una evidente differenza negativa per quanto riguarda i fondi per la ricostruzione fra i terremoti de L'Aquila e dell'Emilia rispetto a quello che recentemente ha devastato buona parte della provincia di Macerata.  I numeri proposti dal sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, sono eloquenti e riassunti in una tabella che il primo cittadino ha pubblicato sul suo profilo Facebook.  "Quello del centro Italia è stato il terremoto più devastante dell'Italia repubblicana. Ha coinvolto 4 Regioni. Nel sisma del 26 e 30 ottobre il 65% dei danni si sono registrato nella sola provincia di Macerata. Nella tabella che segue sono riportati i finanziamenti degli ultimi 3 terremoti. Fate una comparazione di quel "non vi preoccupate, non vi lasceremo soli"! Naturalmente questo io non l'ho ascoltato. Condividete se volete: il Re è nudo": questo il testo che accompagna la tabella.  E il riferimento è, ovviamente, al fatto di non aver partecipato al recente incontro a Camerino fra il presidente della Repubblica e i sindaci dei Comuni terremotati. 

12/02/2017 19:51
Il geologo Gazzani: "Studiare meglio le faglie dell'Appennino"

Il geologo Gazzani: "Studiare meglio le faglie dell'Appennino"

Nel solo Appennino centrale ci sono nove sistemi di faglie. Le più lunghe sono quelle di Pizzoli-L'Aquila (34 km) e di Preci- Cittareale (circa 27,5 km). "Non possiamo attenuare i movimenti tettonici che sono alla base dei terremoti, ma possiamo ed anzi dobbiamo ridurre il rischio sismico, la vulnerabilità degli edifici e, dove necessario, l'esposizione del tessuto antropico". Lo ha detto il geologo Dino Gazzani, intervenuto ad un convegno dell'Aigae, l'Associazione delle Guide ambientali ed escursionistiche, a Cupra Marittima. "Una corretta progettazione non può e non deve avvenire senza una caratterizzazione geosismica del terreno tramite lo studio degli effetti di sito", ha aggiunto. Spesso le cause dei danni provocati da un sisma vanno ricercate in una differente pericolosità sismica locale, determinata anche dal diverso modo in cui si propaga il terremoto o dall'instabilità del suolo. Gli studi di microzonazione sismica sono dunque fondamentali. (Ansa)

12/02/2017 19:08
"Terremoto brutto e cattivo": la paura del sisma nei bambini in un tema di quinta elementare

"Terremoto brutto e cattivo": la paura del sisma nei bambini in un tema di quinta elementare

Un compito che diventa il simbolo di quello che sentono i bambini. Nelle parole scritte da una bambina di quinta elementare dell'entroterra maceratese si racchiudono le paure, le angosce, i timori che spesso proprio i più piccoli si stanno trovando ad affrontare ormai da mesi e che spesso non manifestano all'esterno. "Ero molto felice dopo aver fatto la prima comunione. Ma il destino ha voluto che provassi una nuova esperienza. Il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre (e ancora non ha finito di rompere!). Terremoto!!! (scritto in maiuscolo con le lettere tremanti..., ndr). Brutto e cattivo! Io e la mia famiglia non abbiamo più una casa": a queste parole, la bambina ha allegato la foto di una parete lesionata della sua casa. Parole che esprimono tutta l'ansia, la paura che eventi simili provocano in chi suo malgrado è costretto a viverli. E aprono ferite profonde negli animi dei bambini. che si trovano a dover affrontare sensazioni prima sconosciute, come la paura, la perdita della casa e delle proprie abitudini, la vista di immagini drammatiche. Secondo il professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile "Spesso gli adulti tendono a celare le realtà più dolorose agli occhi dei bambini, per un naturale istinto protettivo nei loro confronti. In realtà, per poter superare momenti difficili come quelli conseguenti ad evento traumatico quale un terremoto, è importante parlare e condividere. I bambini devono essere informati su cosa è un terremoto, su cosa può provocare, ma anche su come può essere prevenuto. È importante spiegare loro che esistono degli standard di sicurezza adottati per la costruzione degli edifici e che ci sono delle norme per mettersi in sicurezza durante un terremoto. Le loro paure devono essere giustificate, ma è bene ricordar loro che possono essere gestite".  Per aiutarli ad affrontare il terremoto, gli esperti psicologi consigliano : di parlare con i bambini e farli parlare di quanto accaduto, raccontare, tirar fuori ciò che li mette in ansia di non comunicare panico ai bambini, ma rassicurarli in modo razionale spiegare ai bambini che cos'è il terremoto e quali sono le azioni utili da fare per mettersi in salvo spiegare ai bambini che nonostante la paura che ci fa il terremoto, ci sono molte persone esperte che sono in grado di aiutarci : vigili del fuoco, protezione civile, medici, croce rossa, etc. tranquillizzare i bambini sul fatto che non sono soli spiegare ai bambini che il terremoto è un evento naturale che si può affrontare, perchè esistono precauzioni e comportamenti da seguire, che ci salvano la vita. Save The Children ha anche pubblicato un decalogo per aiutare i bambini a superare il trauma del sisma (qui).   

12/02/2017 19:01
Manzi e Morgoni rispondono agli architetti: "Non pensiamo alla ricandidatura, ma a lavorare per migliorare il decreto"

Manzi e Morgoni rispondono agli architetti: "Non pensiamo alla ricandidatura, ma a lavorare per migliorare il decreto"

"Chiamati in causa dal Presidente dell'ordine degli architetti di Macerata, Renzo Fusari, sentiamo la necessità di intervenire per esprimere la nostra posizione sulle polemiche in corso".    Prendono la parola i parlamentari maceratesi del Pd, Irene Manzi e Mario Morgoni, di fronte alle accuse lanciate dall'architetto Fusari circa la presunta "latitanza dei parlamentari locali" di fronte alle istanze lanciate dai professionisti riguardo alla ricostruzione post sisma.    "La nostra principale occupazione e preoccupazione in queste settimane - contrariamente a quanto sostenuto -  non è stata l'eventuale ricandidatura nelle liste del nostro partito quanto il lavoro sui procedimenti legislativi, primo tra tutti il nuovo decreto sul terremoto e l'esame delle problematiche inerenti la ricostruzione. Per questo non sono mancati, sin dalle prime settimane successive al sisma, incontri, confronti con amministratori locali, associazioni, istituzioni per migliorare il contenuto dei provvedimenti, per venire incontro alle istanze rappresentate e portarle all' attenzione del governo.  Così è stato e così sarà anche per i prossimi mesi, senza mai sottrarci alle sollecitazioni provenienti dal nostro territorio. Ovviamente spiace anche a noi constatare come in alcune notizie di stampa si sia trascurato il fatto che molti architetti abbiano risposto all' appello della Regione Marche per formare le squadre fast, dando così un prezioso contributo in questa delicata fase propedeutica alla ricostruzione: ma tale circostanza non può certo esserci imputata .    Siamo ben consapevoli del fondamentale ruolo che i tecnici (tutti i tecnici, geometri, architetti, ingegneri) stanno svolgendo rispetto all'attuale fase di ricognizione dei danni su immobili pubblici e privati e ancor più del ruolo che potranno svolgere per la fase successiva della ricostruzione e della progettazione urbanistica delle nostre comunità, valorizzando anche gli strumenti che la legge ed i successivi decreto relativi al sisma mettono a disposizione. In tale contesto è per noi evidente come il peculiare profilo professionale dell'architetto possa e debba trovare una piena valorizzazione, in particolare per quanto attiene il rapporto tra aspetti tecnici della ricostruzione, contesto urbano e valori territoriali.   Vogliamo infine sottolineare" concludono Manzi e Morgoni "come l'obiettivo fondamentale che abbiamo davanti, da maceratesi prima ancora che da rappresentanti delle istituzioni che vivono in questo territorio, è quello del recupero e della ripresa del nostro entroterra e delle comunità coinvolte dal sisma e proprio per questo, come abbiamo sempre fatto, diamo la nostra piena disponibilità, in un clima di confronto e rispetto reciproco, ad incontri o momenti di approfondimento da parte dell'ordine degli architetti riguardo alle problematiche che essi pongono, anche in vista della conversione in aula del nuovo decreto terremoto".

12/02/2017 18:09
Costituito il comitato "La nostra terra trema, noi no"

Costituito il comitato "La nostra terra trema, noi no"

Si è costituito il comitato “La nostra terra trema, noi no”, nel corso di un incontro che si è tenuto l'altra sera a Camerino, dopo la manifestazione a Roma dello scorso due febbraio. Durante la serata è stato fatto il punto della situazione, a seguito dei colloqui avuti nella capitale con i massimi rappresentanti istituzionali dello Stato e con il commissario Errani. Si è deciso di dare vita ad un comitato, con rappresentanti dei diversi comuni dell'entroterra, per portare avanti attività rivolte al rispetto dei diritti dei terremotati. “La nostra terra è come una macchina senza benzina – dicono i rappresentanti del comitato – che non riesce a ripartire, serve carburante per rimetterla in moto, per questo continueremo a tenere alta l'attenzione su quanto accade qui ed invitiamo tutti coloro che hanno a cuore il proprio futuro a sostenerci”. Saranno intraprese una serie di iniziative per poter ottenere obiettivi realistici e concreti, andando avanti passo per passo. “Siamo aperti al contributo di tutti coloro che hanno a cuore i problemi delle zone colpite dal terremoto ed hanno voglia di portare un contributo serio, convinto e concreto alla nostra battaglia – spiega il gruppo – la situazione in questo momento è drammatica, in particolare le persone più indifese e che subiscono in modo maggiore i disagi del terremoto sono i bambini e gli anziani, per cui vorremmo maggiore impegno. Se qualcuno pensa che i nostri problemi si risolvono con il clientelismo, si sbaglia di grosso”.

12/02/2017 17:29
Cos'è il "Patto per un Islam italiano": parla il professor Stefano Testa Bappenheim (Unicam)

Cos'è il "Patto per un Islam italiano": parla il professor Stefano Testa Bappenheim (Unicam)

Tutti i giornali hanno parlato nei giorni scorsi della firma, al Ministero dell’Interno, del ‘Patto per un Islam italiano’: ne abbiamo parlato col Prof. Stefano Testa Bappenheim, docente di Diritto ecclesiastico e di Diritto musulmano e dei Paesi islamici alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. Nei giorni scorsi è stato firmato il "'Patto nazionale per un Islam italiano, espressione di una comunità aperta, integrata e aderente e ai valori e principi dell'ordinamento statale". Di cosa si tratta? È un documento d’impegni firmato, grazie al Ministro Minniti, da una ragguardevole porzione delle Comunità musulmane in Italia, ed è una tappa importante d’un iter di conoscenza e dialogo avviato dal Ministro Pisanu nel 2005, con la creazione della Consulta per l’Islam in Italia, poi proseguito col Ministro Amato, nel biennio 2006-2008, con la ‘Carta dei valori della cittadinanza e dell’immigrazione’ e la ‘Dichiarazione d’intenti’, e continuato ancora col Ministro Maroni, al cui Comitato per l’Islam si debbono altri documenti importanti sugli Imam e sulle moschee. Cosa cambia in concreto rispetto alle relazioni che c'erano finora? Sono stati siglati impegni concreti riguardo in primis la trasparenza, l’uso dell’italiano per i sermoni in moschea, la definizione di curricula formativi degli Imam, il controllo dei luoghi per l’aggregazione religiosa onde si evitino interferenze straniere, assicurando la libertà di culto e di religione ai Musulmani che vivono e lavorano in Italia. L’obiettivo e duplice: garantire la libertà religiosa ai fedeli islamici, come a quelli d’ogni altra religione, con l’Intesa o di fatto, respingendo sentimenti xenofobi, e, al contempo, favorire l’integrazione della confessione islamica nel quadro dei diritti e doveri che la Costituzione garantisce a tutti quelli che si trovano nel nostro Paese. Il documento potrebbe essere anche utile a relazionare le stesse comunità islamiche, spesso in contrasto fra loro? In vari Paesi europei vi sono accordi similari già operativi di cui mi sono occupato e che stanno funzionando anche in tal senso, mentre è uscito da poco un libro, frutto d’un PRIN-progetto di ricerca d’interesse nazionale cui ho partecipato, che illustra proprio queste prospettive; bisogna comunque tener presente che l’Accordo dell’altro giorno, pur importantissimo, non è ancora un’Intesa ex art. 8 della Costituzione, sicché il cammino resta lungo, quantunque sia stato compiuto uno straordinario investimento per il futuro, come ha detto il Ministro Minniti. In concreto, invece, per quanto riguarda il diritto che lei insegna, quali modifiche vengono apportate nell'insegnamento? Io insegno, alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, due materie, Diritto ecclesiastico e Diritto musulmano e dei Paesi islamici, ed entrambe sono interessate da questa prospettiva; il diritto ecclesiastico, infatti, studia le norme dello Stato che regolano il fenomeno sociale religioso, ed è evidente che ove venisse firmata un’Intesa sarà soprattutto il Diritto ecclesiastico a doversene occupare; d’altro canto, poi, già ora, in alcuni casi, il diritto italiano recepisce o rinvia a norme degli ordinamenti confessionali, sia delle Confessioni con Intesa sia di quelle senza, nonché a norme dei Paesi islamici, pure rilevantissime per l’export del Made in Italy, e questo è l’ambito di studio della mia seconda materia.  

12/02/2017 15:23
Notte di controlli sulle strade della provincia: ritirate 13 patenti per guida in stato di ebbrezza

Notte di controlli sulle strade della provincia: ritirate 13 patenti per guida in stato di ebbrezza

Controlli serrati durante la notte da parte delle pattuglie della Polizia Stradale.  E' stata una serata movimentata per gli agenti della Stradale di Macerata che, al fine di contrastare l’abuso di alcool e l’uso di droga alla guida, durante i servizi per prevenire le cosiddette stragi del sabato sera, hanno fermato, in particolare lungo le arterie stradali vicine ai luoghi di divertimento notturno, numerosi veicoli con al volante soprattutto giovani. Alla fine, ben tredici automobilisti si sono visti ritirare la patente di guida, dopo essere risultati positivi al controllo con l'etilometro che ha riscontrato la presenza nel sangue di una percentuale di alcool superiore a quella consentita dalla legge. 

12/02/2017 11:20
Pestano un uomo in discoteca: misure cautelari per tre buttafuori

Pestano un uomo in discoteca: misure cautelari per tre buttafuori

Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Macerata hanno dato esecuzione a tre misure cautelari emesse dal GIP del locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Macerata nei confronti di Alessio Campetella di 37 anni, Gianluca Talamonti di 45 anni e Moreno Latini di 40 anni, due dei quali residenti in provincia di Macerata e uno nel Fermano. I tre, a seguito di articolate indagini, sono stati individuati quali responsabili del pestaggio di un uomo al Donoma di Civitanova avvenuto verso le ore 3.30 del 4 gennaio scorso. Nella circostanza, l’uomo aggredito, 45 anni,riporto’fratture e gravi lesioni per alcune delle quali è stato costretto a sottoporsi a delicati interventi chirurgici oculistici. Le lesioni, giusta richiesta della Procura della Repubblica che ha coordinato l’attività investigativa, sono state anche oggetto di una perizia medico-legale che ne ha confermato la gravità e l’entità. Le investigazioni sono state rese ancora di piu’ difficoltose poiché hanno preso il via soltanto all’indomani dei fatti in quanto nell’immediatezza non è stato richiesto alcun intervento delle Forze di Polizia. Le indagini condotte dalla locale Squadra Mobile, hanno beneficiato anche delle preziose indicazioni fornite dai numerosi testimoni escussi, grazie alle quali si è riusciti a ricostruire con dovizia di particolari la vicenda ascrivendo ad ognuno degli indagati puntuali responsabilità penali. La Procura della Repubblica interessata, condividendo le risultanze emerse, ha richiesto e ottenuto dal competente Gip idonea misura cautelare nei confronti dei tre soggetti identificati. In particolare per Campetella e Latini è stata emessa misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con l’obbligo in capo agli stessi di non allontanarsi dalla propria abitazione in orario notturno e serale. Per Talamonti, invece, è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Civitanova Marche. Sono tuttora in corso indagini anche al fine di comprendere i motivi del pestaggio dell’uomo posto che tutti i soggetti, già conosciuti alle Forze dell’Ordine, svolgono funzioni di buttafuori nei locali notturni della costa tra le province di Ascoli Piceno e Macerata. 

11/02/2017 14:03
120 tecnici rispondono all'appello della Regione: formate 60 squadre Fast

120 tecnici rispondono all'appello della Regione: formate 60 squadre Fast

Sono 120 i tecnici, tra ingegneri e geometri, che hanno risposto all'appello lanciato dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli per l'avvio, il 30 gennaio, del sistema regionale di gestione nella compilazione delle schede Fast per l'agibilità degli edifici, passato dal Dicomac in carico alla Regione. "Sono state formate 60 squadre che sono già al lavoro, è un bel numero e un buon segnale. Bisogna continuare così" dice il governatore all'ANSA, ringraziando coloro hanno risposto al suo appello che lui stesso definisce "accorato", in cui aveva chiesto ai tecnici "uno sforzo straordinario". "E' una sfida grandissima - aggiunge -, un passaggio fondamentale per accelerare il processo della ricostruzione". Il capitolo dei sopralluoghi e delle verifiche di agibilità - 24.706 le verifiche Fast eseguite nelle Marche - è stato reso particolarmente complicato dal susseguirsi di nuovi eventi sismici, da agosto, a ottobre a gennaio fino a pochi giorni fa, con la necessità ogni volta di ripartire da capo. (Ansa)

10/02/2017 16:36
Confessa il bambino di prima media trovato con la droga a scuola: "Era di mio fratello"

Confessa il bambino di prima media trovato con la droga a scuola: "Era di mio fratello"

La storia del bambino della prima media che ha portato a scuola un sacchetto con dentro della marijuana sta continuando a far discutere e cominciano a trapelare i primi elementi oggettivi. Infatti, le indagini sono proseguite e il ragazzino della prima media, dodici anni ancora da compiere, ha confessato ai carabinieri di aver preso quel sacchettino a casa. Quasi certamente l’atto del bambino è stato solo un gioco finito male, voleva forse fare colpo sui suoi compagni di classe senza sapere bene a cosa sarebbero andati incontro lui e la sua famiglia. Nello sbandierare ai quattro venti che lui aveva la droga non ha pensato che qualcuno avrebbe potuto dirlo ai professori e soprattutto che questo avrebbe comportato delle serie conseguenze ( per leggere la storia clicca qui). Quando il piccolo è stato interrogato dai carabinieri ha quindi confessato di aver sottratto la busta al fratello maggiore. Una dichiarazione che ha comunque alleggerito un po’ la situazione. Dirigente scolastico e professori hanno infatti temuto di aver scoperto un vaso di Pandora, di aver fatto luce su una situazione latente e pericolosa. Spesso si pensa che la nostra zona sia molto più sicura di altre situazioni italiane e che i nostri ragazzi siano esuli da situazioni pericolose, invece episodi come questo ci riportano ad una realtà dove è necessario soprattutto cercare, in primis attraverso la scuola, di agire con la prevenzione. Un gioco di un ragazzino di 11 anni che potrebbe comunque costargli la sospensione. Il lato positivo della storia è il basato sul coraggio degli altri alunni di raccontare subito l’accaduto ai professori, segno di una grande maturità e di un rispetto delle regole che deve essere apprezzato.

10/02/2017 10:54
E' arrivato un bastimento carico di Viagra...

E' arrivato un bastimento carico di Viagra...

Debbo chiedere pubblicamente scusa a Vasco Errani. Lo faccio prontamente da questa rubrica e senza attenuante alcuna. Solo qualche giorno fa l’ho accusato di appesantire gli iter burocratici, senza nessuna ragione plausibile. Sbagliando ancora, ho anche molto criticato l’impianto normativo sul terremoto, soggetto a diverse verifiche da parte di alcune autorità di controllo. L’assunto delle mie critiche si basava e faceva forza sulla correttezza e sul  profondo senso di responsabilità dell’intera comunità marchigiana. Una percezione, questa, che si è rivelata completamente distorta e sbagliata. Non solo annullata, ma addirittura completamente ribaltata da un recentissimo studio effettato da una autorevole testata giornalistica regionale sull’abuso dei medicinali nel post sisma. In particolare di Viagra. Davvero un’autentica vergogna, come segnalavano qualche giorno fa le locandine pubblicitarie, disseminate per ogni dove, dello stesso giornale. Do ovviamente per scontato che questo studio, prima di essere pubblicato, sia stato realizzato con rigorosissimi criteri scientifici. Sarebbe infatti da pazzi solo pensare di dare alle stampe determinati numeri e percentuali se non si hanno in mano inattaccabili riscontri oggettivi e certosine tabelle con quantità e qualità del campione intervistato. Soprattutto se esso studio offre uno spaccato discutibilissimo dei marchigiani. Pronti ad approfittare, come si evince dagli articoli a corredo, pure delle altrui disgrazie. In questo caso per fare incetta - come ampiamente dimostrato - di pillole blu, a tutti note per le capacità di far fronte, in erotici diletti, al non trascurabile problema della disfunzione erettile. Certo è che se nei numerosi articoli, si fosse fatto riferimento agli autori e ai criteri matematici utilizzati nel lavoro di ricerca sarebbe stato meglio per tutti. Del resto parole che si trasformano in pietre come: beffa, vergogna, delusione, farmacie prese d’assalto e sanità deviata non si utilizzano se non si ha nel sacco una granitica certezza sull’inoppugnabilità del lavoro effettuato. Studio corroborato, peraltro dagli autorevolissimi pareri della dirigente regionale della sanità, Lucia di Furia e del segretario regionale del PD Francesco Comi, che definisce il fenomeno dell'abuso di medicine "ingiusto e intollerabile.” Quindi la notizia di cui dobbiamo – ahimè – prendere realisticamente atto è che moltissimi nostri concittadini, con la scusa del terremoto, stanno addirittura abusando dei medicinali.  Se è così oggi, figuriamoci cosa accadrà quando verrà il momento della vera e propria ricostruzione. Se tanto dà tanto, e con questi presupposti, chiedere di mettere un freno alla burocrazia e ai controlli, non solo diventa impossibile, ma suonerebbe come un’autentica provocazione: quasi un istigazione a delinquere! Anzi, visto questo odioso e prontamente documentato precedente, occorrono più verifiche e maggiori controlli. Se c’è chi oggi si approfitta delle medicine, quando sarà il momento di scavi, mattoni, piastrelle ed infissi, ci troveremo verosimilmente in presenza di un pericoloso suk afgano, popolato da malavitosi e malfattori da far impallidire Alì Babà e i quaranta ladroni. Il biglietto da visita che abbiamo offerto con i medicinali richiede dunque e senza indugi la pronta presenza di numerosi gendarmi in ogni angolo del territorio. Possibilmente armati di carabine e dotati anche dei desueti, ma sempre efficacissimi schiavettoni. A me resta l’amaro in bocca per aver combattuto fino ad oggi una battaglia dalla parte sbagliata. Ma con la stessa onestà intellettuale con la quale chiedo apertamente scusa a Errani, ribadisco la mia totale buona fede in proposito. Buona fede che, nonostante le risultanze dell’approfondita indagine scientifica del noto quotidiano regionale, mi porta ancora a scrivere (e se ve ne fosse bisogno anche a giurare) sulla correttezza della totalità dei marchigiani. Soprattutto in circostanze drammatiche come questa che stiamo vivendo. Di tutti, terremotati e non. D’altra parte al cuore non si comanda e così come l’amore cieco verso una donna - ancorchè fedifraga - riesce a far velo anche sulla vera e cruda realtà, allo stesso modo uno studio – per quanto documentato e scientificamente avvalorato – non riuscirà a farmi cambiare la stima e l’impagabile considerazione che ho dei miei conterranei.              

10/02/2017 09:36
Albergatore allo stremo: "Preso in giro dalla Regione. Sono mesi che li imploro: o pagano o devo cacciare i terremotati"

Albergatore allo stremo: "Preso in giro dalla Regione. Sono mesi che li imploro: o pagano o devo cacciare i terremotati"

"Mi trovo di fronte a un bivio: o caccio dal mio albergo i terremotati o lo regalo allo Stato. La Regione non ci paga ancora e io non posso continuare a chiedere soldi in banca e pagare tributi e utenze". Così Andrea Evangelista, titolare dell'Hotel del Cavaliere a Centobuchi di Monteprandone, che da mesi ospita gli sfollati. "La Regione - attacca - ci sta prendendo in giro ritardando i pagamenti concordati quando abbiamo sottoscritto il contratto. Sono mesi che imploro di pagarmi. Ancora stamattina mi dicono che i pagamenti stanno per andare in commissione ma che comunque poi ci vorranno diversi giorni prima che siano accreditati sul conto dell'hotel. Non ce la faccio più, sto anticipando praticamente tutto, facendomi prestare i soldi in banca. Abbiamo accolto i terremotati e recentemente anche chi ha avuto la casa rovinata dal maltempo: li consideriamo come di famiglia ormai, ma non posso anticipare ancora soldi, non ce la faccio. La Regione deve mantenere gli impegni". (Ansa) "In merito alle dichiarazioni del titolare dell'Hostaria del Cavaliere a Centobuchi di Monteprandone la Regione precisa che, così come già detto direttamente all'interessato più volte, la pratica è in pagamento". Così, in una nota, la Regione replica all'albergatore che denunciava ritardi nei rimborsi per l'ospitalità data ai terremotati. "I primi report caricati sul sistema di gestione e rendicontazione della Regione relativi alla sua struttura sono datati tra il 17 gennaio 2017 e il 3 febbraio 2017. Contestualmente -seguita la nota - gli uffici regionali hanno richiesto integrazioni documentali e le stesse sono pervenute in data 6 febbraio scorso. Integrazioni necessarie per effettuare il pagamento all'interessato" che, ricorda la Regione Marche, "deve avvenire entro il termine massimo di 60 giorni dal ricevimento effettivo della fattura". 

09/02/2017 14:57
Scossa 3.9 fra Spoleto e Terni, il sismologo Amato: "Un altro sistema di faglie"

Scossa 3.9 fra Spoleto e Terni, il sismologo Amato: "Un altro sistema di faglie"

Una nuova scossa di terremoto è stata registrata questa mattina alle 10.58. L'epicentro è stato localizzato fra Spoleto e Terni a una profondità di 9 chilometri. La scossa è stata distintamente avvertita anche nelle zone delle Marche dove il sisma ormai non dà tregua da diversi mesi. Ma, a differenza della sequenza sismica precedente, stavolta sembra essersi attivato un nuovo sistema di faglie. A confermarlo è il sismologo Alessandro Amato con un post sul suo profilo Facebook: "Terremoto fra Terni e Spoleto alle 10.58, magnitudo 3.9. Decisamente fuori dalla sequenza iniziata ad agosto 2016. Altro sistema di faglie".  E la situazione, ovviamente, viene costantemente monitorata. 

09/02/2017 12:21
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