Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.
Mentre proseguono le ricerche del corpo di Peter Neumair, l’autopsia sul corpo di sua moglie ,svolta dal Prof. Dario Raniero dell’Università di Verona ci dice che Laura Perselli è stata strangolata, che non ha avuto il tempo di difendersi e ci dà la possibilità di provare a ricostruire gli ultimi minuti di vita della donna.
I segni rilevati intorno al collo della vittima sarebbero compatibili con quelli che può lasciare una corda utilizzata per arrampicarsi in montagna.
Il fatto che non ci siano segni di colluttazione sul corpo della donna, farebbe pensare ad un agguato. Probabilmente Laura prima di potersi rendere conto di cosa le stava accadendo, aveva già una corda stretta intorno al collo.
Sicuramente la donna ha provato a divincolarsi per almeno due minuti. Il tentativo di reazione è naturale, istantaneo ed istintivo nelle vittime di strangolamento: cercano di liberarsi dalla stretta sul collo, sbattono i piedi, scalciano, cercano di colpire l’aggressore; l’assassino assiste impassibile al terrore che sale nella vittima, agli spasmi.
Tra i 2 ed i 4 minuti è il tempo necessario a provocare la morte per strangolamento della vittima. E’ un tempo lunghissimo se si pensa alla forza di compressione costante che l’assassino deve esercitare, al “sangue freddo” che deve mantenere in quel lasso di tempo, ai “nervi saldi”: tutto ciò si traduce in determinazione ad uccidere.
La dinamica dello strangolamento condurrebbe ad ipotizzare che l’omicidio di Laura sia stato premeditato.
Lo strangolamento è una pressione esercitata sulla circonferenza del collo mediante un laccio, una corda od altro mezzo idoneo.
Poichè l’autopsia non ha rilevato segni di lotta sul corpo della madre di Benno, ciò farebbe supporre che il mezzo sia stato reperito dall’assassino prima dell’aggressione per tendere un agguato alla vittima e proprio al fine di commettere l’omicidio.
Secondo la logica della Procura, per la quale il figlio della coppia resta l’unico indiziato, l’assassino sarebbe proprio Benno: il giovane avrebbe avuto nel pomeriggio una violenta discussione con il padre e ha riversato su di lui la sua furia omicida. L’ultimo segnale emesso dal cellulare di Peter risale alle 17.30, orario in cui lo stesso si trovava in casa, mentre la moglie era ancora fuori.
Laura sarebbe stata invece uccisa in un momento successivo, considerando che è rientrata a casa intorno alle 18.30 ed il suo cellulare si è spento verso le 21.30 circa.
Per avere una visione di insieme più precisa sulla criminodinamica dell’omicidio, è necessario attendere le risultanze delle analisi genetiche sulle decine di reperti sequestrati dall’abitazione delle vittime, che la giudice per le indagini preliminari ha affidato al genetista forense Prof. Giardina, dell’Università Tor Vergata di Roma.
Gli inquirenti che sono ancora alla ricerca nel fiume Adige del corpo di Peter Neumair, il padre di Benno, sono venuti a conoscenza di un particolare: dopo che i genitori erano “scomparsi nel nulla” (secondo lui) il giovane non ha resistito al desiderio di recarsi dall’estetista.
Quello che sconvolge è la tranquillità del ragazzo nei giorni vicini alla scomparsa dei suoi genitori. Ci chiediamo: chi è questo Benno Neumair? C’è una serie di elementi difficili da spiegare e tutti i cittadini di Bolzano che conoscevano e stimavano le due povere vittime, seguiranno le varie tappe di questo mistero.
Isolato il primo caso ufficiale di "variante brasiliana" nel Fabrianese a Cerreto D'Esi. Nelle prossime ore si svolgerà una riunione in videoconferenza per capire come muoversi.
"Purtroppo, - commenta all'Ansa il sindaco David Grillini - nelle ultime ore siamo stati informati in maniera ufficiale che è stato individuato un caso di variante brasiliana. E si sta ricostruendo la catena sanitaria già sapendo che la positività al Coronavirus è stata accerta in alcune persone venute a contatto con il primo contagiato".
"Ho convocato una riunione in videoconferenza che si svolgerà nelle prossime ore con le forze dell'ordine - aggiunge il primo cittadino -, la polizia locale e la protezione civile per pianificare e coordinare gli interventi necessari per rafforzare i controlli anti-assembramento nel territorio comunale. Al summit ci saranno anche i responsabili della scuola, della residenza protetta e della parrocchia, ovvero delle realtà più sensibili, dove la prevenzione dei contagi risulta, allo stato attuale, ancora più rilevante".
Intanto, a seguito dell'isolamento della variante inglese a Sassoferrato, sono attesi nelle prossime ore gli esiti dello screening effettuato nel pomeriggio sulla popolazione studentesca, professori e operatori scolastici dell'istituto comprensivo cittadino Brillarelli (694 studenti di Sassoferrato e Genga) chiuso fino al prossimo 22 febbraio compreso.
Il Presidente, Francesco Acquaroli, ha firmato questa mattina, sabato 20 febbraio, l’ordinanza che proroga fino alle ore 24 di sabato 27 febbraio 2021 le misure di mitigazione degli spostamenti in entrata e in uscita dal territorio della provincia di Ancona (stabiliti con la precedente ordinanza n.3/2021). Sentiti i servizi Sanità, dopo il confronto che si è svolto ieri con il Prefetto di Ancona e i sindaci dei comuni maggiormente colpiti sul territorio provinciale anconetano, si è deciso di prorogare di una settimana il provvedimento.
La Regione continua a svolgere un continuo e costante monitoraggio e tracciamento della situazione e si è detta disponibile con i singoli Comuni a valutare specifiche misure di mitigazione della diffusione del Covid19.
Dunque, con il provvedimento adottato, fino alle ore 24 di sabato 27 febbraio 2021, non sono consentiti spostamenti in entrata e in uscita dal territorio della Provincia di Ancona, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il transito sul territorio è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti dalla normativa vigente. Occorre sempre far uso della autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento. La violazione della disposizione comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 4 del d.l. 19/2020.
"Resta sempre necessaria la massima cautela di tutti i cittadini nel rispetto delle norme anticontagio, a cominciare dal divieto di assembramento, dall’attenzione per le norme igieniche e l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale", ricorda il presidente regionale. .
Continuano a Corinaldo le operazioni di messa in sicurezza dell'area interessata dal crollo delle mura del centro. I vigili del fuoco hanno prestato assistenza ai lavori di demolizione dell'abitazione interessata dal cedimento.
Le operazioni, coordinate dall'amministrazione comunale, sono iniziate subito dopo che la stessa ha dato il via e proseguite per tutta la notte. Nelle ore precedenti si era provveduto al recupero di beni presente nel fabbricato consegnandoli ai proprietari mentre le aziende fornitrici di servizi hanno isolato gli impianti.
L’assessore regionale alla Protezione civile e all’edilizia pubblica, Stefano Aguzzi, si è recato questa mattina a Corinaldo per rendersi conto di persona dei danni provocati dal parziale crollo delle storiche mura cittadine, accaduto nel pomeriggio di ieri, per valutare quindi l’entità dei problemi anche dal punto di vista dell’incolumità delle abitazioni e dei cittadini.
“Questo crollo infatti - ha informato Aguzzi - ha interessato anche un’abitazione soprastante le mura, con una notevole inclinazione e ingenti lesioni dei muri. La soluzione è quindi un inevitabile abbattimento programmato. Ora si sta studiando un intervento urgente per scongiurare ulteriori crolli delle mura ma anche delle abitazioni immediatamente contigue".
"Le dieci famiglie interessate dai danni e da eventuali rischi sono state evacuate dalle loro abitazioni e attualmente sono ospitate dal Comune - aggiunge Aguzzi -. Ieri sera, mi sono sentito con il dirigente della Protezione civile regionale per coordinare gli aiuti che sono immediatamente partiti dal punto di vista logistico (punti luce per operare anche di sera in sicurezza ed altre attrezzature necessarie) e fornire assistenza all’amministrazione comunale".
"Ci siamo mossi con rapidità ed efficienza per raggiungere il prima possibile i luoghi - sottolinea l'assessore -. Questa mattina mi sono incontrato con il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, per condividere e comprendere meglio le necessità contingenti, non solo per quanto riguarda la Protezione civile che insieme ai Vigili del fuoco sta monitorando costantemente la situazione, ma anche sotto il profilo del sostegno economico per affrontare costi imprevisti e un’emergenza che potrebbe anche diventare sociale".
"Oggi pomeriggio si insedierà la ditta specializzata nell’abbattimento e quindi entro stanotte o al massimo domattina la zona potrà essere messa in sicurezza. Certamente poi si aprirà la fase della ricostruzione di un eccezionale patrimonio storico-culturale di un borgo più bello d’Italia che sicuramente fa male vedere così ferito. Ma l’importante ora è mettere in sicurezza le persone” ha concluso Aguzzi.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 8 decessi correlati al Covid-19.
Tre le vittime registrate presso il Covid Center di Civitanova Marche: un 79enne di Montecosaro, una 79enne di Monte Urano e un 81enne di Macerata.
Due i decessi segnalati all'ospedale Torrette di Ancona: un 95enne di Falconara Marittima e un 87enne di Appignano del Tronto.
Una 94enne di Monte San Vito è spirata presso il nosocomio di Jesi, mentre un 91enne di Sant'Ippolito ha perso la vita all'ospedale di Pesaro.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2177 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (837), mentre sono 365 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Le strade marchigiane saranno protagoniste del grande ciclismo internazionale del 2021. Si rinnova l’appuntamento con la Tirreno Adriatico e la tradizionale cronometro finale di San Benedetto del Tronto (11.1 km su un percorso completamente nuovo), ritorna il Giro d’Italia sulle strade marchigiane.
Due appuntamenti prestigiosi del calendario agonistico che richiamano i migliori team e i più forti campioni del pedale a quelle che sono considerate vere “classiche” immancabili: la “Corsa dei due mari” è il banco di prova di inizio anno per capire lo stato di forma degli atleti; il Giro è considerato la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo.
“Il nostro territorio farà da sfondo a due tra le maggiori e immancabili competizioni ciclistiche mondiali”, esprime la propria soddisfazione l’assessore regionale allo Sport Giorgia Latini.
Si inizierà con la 56a edizione della Tirreno Adriatico che, dal 10 al 16 marzo, porterà i ciclisti a pedalare dalla Toscana alle Marche. La nostra regione sarà coinvolta da domenica 14 marzo con quella che è stata definita “la tappa dei muri” (da Castellalto a Castelfidardo), passando per il Piceno.
La “coast to coast tricolore” vivrà poi la sua degna cornice con il gran finale della cronometro sanbenedettese. La 104a edizione del Giro d’Italia (8 – 30 maggio) partirà invece da Torino e passerà anche nelle Marche con la tappa che da Genga (Ancona) – nel cinquantesimo della scoperta delle Grotte di Frasassi) - toccherà Ascoli Piceno (con arrivo a Colle San Giacomo) attraversando le zone terremotate.
“Vivremo giorni bellissimi e intensi che rappresenteranno una vetrina fondamentale per promuovere e rilanciare il nostro territorio – rimarca l’assessore Latini - Certo, l’incognita della pandemia, rappresenta sempre un pericolo reale, ma tutte le istituzioni coinvolte, a partire da quelle sportive, lavoreranno per garantire lo svolgimento in sicurezza delle due prestigiose manifestazioni. Esprimo soddisfazione e ringraziamento agli organizzatori e a quanti hanno permesso alle Marche di essere protagoniste di uno spettacolo sportivo di altissimo livello che proietterà le nostre comunità sul prestigioso palcoscenico internazionale. Parliamo di due grandi eventi sportivi supportati dai grandi media internazionali che rappresenteranno uno straordinario volano per le nostre aziende del settore turistico”.
"Ho appena sentito il Ministro Speranza e vi confermo che anche la prossima settimana le Marche saranno in zona gialla. Raccomando sempre la massima attenzione e il rispetto delle regole anticontagio". Lo comunica ufficialmente il presidente regionale Francesco Acquaroli, attraverso una breve nota pubblicata su Facebook.
Va ricordato in ogni caso come, fino alla mezzanotte di sabato 21 febbraio, resti in vigore l'ordinanza firmata dal governatore lo scorso 16 febbraio in cui non si consentono spostamenti in entrata e in uscita dal territorio della Provincia di Ancona, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute (leggi qui).
Sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, il Ministro della Salute, Roberto Speranza firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 21 febbraio. In area arancione passano le regioni Campania, Emilia Romagna e Molise.
"Con riguardo la nomina dell'Avvocato Giancarlo Giulianelli quale Garante per i diritti della persona per la Regione Marche, si è dovuto purtroppo constatare il riemergere della tentazione di identificare un avvocato con il proprio assistito e con il reato da questi commesso, al fine ovviamente di stigmatizzare in qualche modo un (pre)giudizio sulla personalità del difensore". È quanto afferma l'avvocato Maria Cristina Ottavianoni, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Macerata.
"Pur con tutti i distinguo, le simbologie, le cautele adottate nel linguaggio, il messaggio che passa mediaticamente si identifica infine con l'assioma: dimmi chi difendi e ti dirò chi sei; citando un'efficace parafrasi" aggiunge Ottavianoni.
Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Macerata è dovuto intervenire più volte a tutela dei propri iscritti, per ribadire l'elementare concetto che il diritto di difesa (di chiunque e per qualunque fatto/reato) rappresenta il primo baluardo dello stato di diritto: "Laddove chiunque, anche solo implicitamente, nega o anche solo pone in dubbio l'inderogabilità assoluta di tale principio costituzionale - sottolinea la presidente -, minandone l'autonomia del suo pieno esercizio, in quel momento, al di là delle doverose prese di posizione, appare necessaria una riflessione sulle motivazioni che conducono ad una tale aberrazione. Riflessione tanto più profonda quando tale violazione assume i contorni quasi della sistematicità, come ormai sembrerebbe".
"Dunque, oltre ad esprimere un messaggio di solidarietà al Collega Giancarlo Giulianelli, a cui è stato affidato un compito tanto gravoso quanto privilegiato, per la sua importanza e delicatezza, e al quale vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, il Consiglio si impegna a promuovere ed organizzare un momento di confronto ed approfondimento, con il coinvolgimento delle diverse categorie di soggetti sensibili a questo tema" conclude la presidente Maria Cristina Ottavianoni.
La finasteride è un inibitore dell’isoforma II dell’enzima 5AR e viene somministrata per il trattamento dell’alopecia androgenetica e l’ipertrofia prostatica benigna (IPB).
Il medicinale è simile alla dutasteride ma, al contrario di questa, è approvata dell’americana Food and Drug Administration e agisce solo su una delle due isoforme del 5AR.
Introdotta negli USA a partire dagli anni ’90 e commercializzata dalla Merck sotto nome Proscar (5 mg) per la cura della IPB, è oggi disponibile in farmacia anche per la calvizie come Propecia (1 mg).
La scoperta
Tutto cominciò nel 1974 quando la Dott.ssa Julianne Imperato fece degli studi su un gruppo di bambini ermafroditi dei Caraibi affetti da una particolare mutazione genetica. La studiosa notò che i bambini nella pubertà avevano una sessualità ambigua data dagli organi maschili di dimensione molto più piccole della media. Quegli stessi bambini nell’adolescenza sviluppavano i genitali e non erano più confondibili con delle donne, ma tali genitali rimanevano comunque sottosviluppati.
Questa crescita ambigua portò la Dott.ssa Imperato a studiare approfonditamente i bambini, che furono poi diagnosticati di una mutazione dei geni che portava a dei livelli bassissimi di DHT.
L’idea di Imperato fu ricercare un farmaco che permettesse di ridurre i livelli di DHT per essere usato nel trattare i pazienti affetti da IPB e ridurre la dimensione della prostata.
Finasteride e biochimica
Abbiamo intervistato l’esperto consulente in tricopigmentazione e trapianto di capelli, Stefano Rogora, che ci ha dato la sua testimonianza sul medicinale: “La finasteride è in grado di inibire l’enzima 5α-reduttasi ma solo l’isoforma II. Questo particolare enzima è alla base della conversione del testosterone in diidrotestosterone, o DHT.
Il DHT è il principale responsabile dell’ingrossamento della prostata e della caduta dei capelli negli uomini. Il suo ruolo è infatti quello di legarsi ad un recettore specifico penetrando nel nucleo delle cellule e creare le proteine responsabili dell’alopecia, interagendo con il DNA.”
In aggiunta: “Questo comportamento identifica il perché il medicinale non sia funzionale nella cura dell’alopecia nelle donne, che solitamente hanno concentrazioni di DHT molto più basse degli uomini.”
Curare l’alopecia androgenetica con finasteride
Secondo Rogora, al giorno d’oggi la finasteride potrebbe essere l’arma in più contro l’alopecia androgenetica, in aggiunta alle terapie classiche.
La finasteride fu infatti introdotta per curare solamente i problemi della prostata, ma nel 1997 fu commercializzata della casa farmaceutica Merck per il trattamento dell’alopecia: diversi studi dimostrerebbero una correlazione tra finasteride e problemi di calvizie.
Nonostante le prime evidenze sulla finasteride per la cura della calvizie siano positive, secondo l’esperto è ancora presto per pronunciarsi totalmente. Infatti, il farmaco non è ancora stato approvato da nessuna casa farmaceutica. Inoltre, bisognerebbe attendere fino a 6 mesi per avere i primi risultati.
A maggior ragione, è necessario considerare anche gli effetti collaterali, come i sintomi sessuali, neurologici e fisici.
A parer di Rogora, il medicinale ha anche limitazioni per chi soffre di ipersensibilità al principio attivo, a cause degli effetti neuroendocrini, per chi soffre di patologie epatiche, che potrebbero aggravarsi con la metabolizzazione del principio attivo. Infine, anche per i pazienti in giovane età, per la possibile limitazione in ambito sessuale e psicologico.
Vaccinarsi è una scelta di grande responsabilità per chi lavora con e per le persone nei servizi essenziali. Partendo da questo assunto, il Consiglio dell'Ordine Assistenti Sociali Marche ha tempestivamente dato diffusione della campagna vaccinale tra i propri iscritti, come da invito della Regione Marche.
Regione alla quale la presidente Marzia Lorenzetti ha evidenziato in una nota la necessità di estendere, con estrema urgenza, la possibilità di aderire anche in questa fase ai professionisti assistenti sociali che lavorano in altri ambiti (Enti locali, Terzo settore, Ministeri) che, come quelli del comparto sanità, si trovano a stretto contatto con l’utenza nei servizi essenziali.
“Come Ordine – rimarca la presidente – siamo fortemente convinti che la vaccinazione sia un presupposto imprescindibile per garantire la maggiore sicurezza possibile in tutti gli ambienti di lavoro nei quali gli assistenti sociali operano. Inoltre, questa fase è il presupposto per un graduale ritorno alla normalità, sia per quanto concerne l'attività ordinaria sia per riprendere un percorso di progettazione all'interno dei singoli servizi”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5145 tamponi: 3127 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1082 nello screening con percorso Antigenico) e 2018 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 15,6%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 488: 70 in provincia di Macerata, 234 in provincia di Ancona, 103 in provincia di Pesaro-Urbino, 28 in provincia di Fermo, 27 in provincia di Ascoli Piceno e 26 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (52 casi rilevati), contatti in setting domestico (92 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (204 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (21 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (14 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati). Per altri 100 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1082 test e sono stati riscontrati 108 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 10%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 15,6% oggi, rispetto al 10,65% di ieri.
In aumento di 7 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 606, di cui 82 in terapia intensiva (+3 ispetto a ieri). Sono, invece, 32 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 115 pazienti: 47 all'ospedale di Macerata, 52 al Covid Hospital e 16a Camerino.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio di Sanità Regione Marche:
Solo dopo la definitiva sottoscrizione dell'accordo con la Regione Marche, il presidente di Federfarma Marche , Andrea Avitabile, manifesta soddisfazione “ dalla prossima settimana un numero importante di farmacie marchigiane sarà a disposizione dei cittadini per consentire l’effettuazione dei tamponi antigenici rapidi per contrastare il Covid - 19 “.
Il nuovo accordo si fonda sull’attenzione del Presidente Acquaroli e dell’Assessore Saltamartini per autorizzare la effettuazione in un ambiente ben conosciuto come la farmacia , del tampone rapido, fondamentale per conoscere rapidamente lo stato di salute , in un momento di preoccupazioni crescenti per la pandemia. Questo esame è proposto , con notevole disponibile attenzione, alla tariffa massima di 18.00 Euro, anche per uniformare il mercato regionale .
Federfarma Marche sottolinea che “questo ennesimo servizio ai cittadini permette la tracciabilità dei contagi , come già avvenuto con i test rapidi sierologici , sempre effettuati, negli scorsi mesi, in farmacia” . Andrea Avitabile ricorda che “anche dopo il tampone , effettuato in auto somministrazione sotto la sorveglianza del farmacista, i dati saranno inseriti in una apposita piattaforma informatica della Regione , fondamentale per monitorare i risultati ed intervenire in caso di risultato positivo ” .
Per Federfarma Marche questo nuovo impegno in farmacia sarà gestito nel rispetto di tutte le idonee misure di sicurezza come l’uso obbligatorio e corretto della mascherina, l’igienizzazione delle mani all’ingresso, il controllo della temperatura corporea ed il distanziamento .
Perché anche in questo caso c’è la volontà dei professionisti marchigiani in camice bianco a valorizzare la “farmacia dei servizi” , che sarà sperimentata anche in questa regione nel 2021 e 2022. Giusto spunto per rivolgere attenzione ai problemi reali della popolazione, specie nei territori dell’entroterra marchigiano dove il farmacista è spesso unico riferimento di professionalità ed umanità , per l’eccesiva carenza di strutture ospedaliere“.
"Voglio ringraziare pubblicamente tutti gli operatori sanitari, in particolare coloro che si stanno impegnando per il tracciamento - ha dichiarato il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli - Il loro lavoro è fondamentale per contenere il contagio e gli effetti conseguenti - che ha aggiunto - Pensate che solo nella giornata di ieri abbiamo raggiunto i 7400 tamponi effettuati"
"Sabato partirà anche la campagna di vaccinazione per i cittadini over 80: si sono già prenotate oltre 74 mila persone, segno inequivocabile dell’attesa per i vaccini e di una grande partecipazione - ha annunciato Acquaroli - Colgo l’occasione per ringraziare anche tutti coloro che, tra l’emergenza, lo screening, le vaccinazioni e tutto il resto, stanno effettuando un lavoro straordinario e senza sosta a tutela della sicurezza dei cittadini marchigiani".
"Efficacia al 100% del vaccino per Astrazeneca/Oxford Irbm nell'evitare l'ospedalizzazione: il preprint consegnato a The Lancet di uno studio su 10.290 persone in Inghilterra e 10.300 in Brasile con età dai 18 anni in su e quindi comprensiva degli anziani anche con patologie gravi come diabete, obesità, insufficienze respiratorie e problemi cardiovascolari, chiarisce senza ombra di dubbio che l'efficacia per contrastare la malattia grave è del 100%". Lo afferma Pietro Di Lorenzo, presidente della Irbm: "Ciò significa che la totalità dei vaccinati non rischia più di andare in ospedale o terapia intensiva".
"Entro fine Febbraio arriverà un milione di dosi del vaccino Oxford/AstraZeneca/Irbm.
A Marzo, se non ci saranno problemi particolari, è prevista la consegna di ulteriori 4 milioni di dosi. Nei mesi successivi, considerato lo sforzo organizzativo che sta mettendo in campo Astrazeneca, è credibile che si possa anche ipotizzare un recupero di parte delle consegne mancate". Lo afferma Pietro Di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia.
(Fonte: ANSA)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 17 decessi correlati al Covid-19.
Due le vittime registrate nel Maceratese: si tratta di una 79enne di Recanati e una 82enne di Fermo spirate all'ospedale di Camerino
Tre i decessi segnalati al nosocomio di Jesi: sono una 86enne di Maiolati Spontini insieme ad un 88enne ed una 78enne entrambi jesini mentre nel presidio sanitario di Senigallia ha perso la vita una 83enne di Montemarciano.
Sono cinque le vittime nelle strutture ospedaliere di Ancona: una 85enne di Falconara Marittima e un 92enne di Osimo sono deceduti all'Inrca, mentre un 75enne di Agugliano , un 81enne di Castelfidardo e un 83enne di Osimo hanno trovato la morte a Torrette.
Tre, invece, le persone che hanno perso la vita all'ospedale di San Benedetto del Tronto: un 85enne di Cupra Marittima, una 80enne di Ascoli Piceno e un 81enne di Spinetoli.
Una 89enne originaria di Morrovalle si è spenta presso la Residenza Valdaso mentre altre due vittime si sono registrate al "A.Murri' di Fermo dove sono deceduti un 79enne di Monte San Pietrangeli e un 86enne di Porto Sant'Elpidio.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2169 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (836), mentre sono 363 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio di Sanità regionale:
Tra il 10 e il 16 febbraio nelle Marche è peggiorato, rispetto alla settimana precedente, l'indicatore dei casi positivi al coronavirus per 100mila abitanti (529; 660 media nazionale); resta sopra soglia la saturazione dei posti in area medica (45%; 30% Italia) e in Terapia Intensiva (32%; 24%); preoccupa l'andamento contagi in provincia di Ancona 6/a in Italia per trend in aumento (7,2% contro 4,5% Marche e il 3,2% della media Italia. È quanto emerge dal monitoraggio indipendente, settimanale, della Fondazione Gimbe.
Per la provincia di Ancona la Regione ha stabilito fino alla giornata di sabato 20 febbraio limitazioni all'ingresso e all'uscita - senza ripercussioni per la zona gialla dei vari Comuni - salvi stato di necessità, lavoro, salute e studio ma con necessità di autocertificazione (Leggi qui per saperne di più).
Secondo i dati della Fondazione, inoltre, nelle Marche la vaccinazione finora è andata al 70% a personale sanitario, all'8% agli ospiti di Rsa e al 22% a personale non sanitario. A zero la casella degli over 80: nella regione le vaccinazioni su questa fascia di popolazione inizieranno sabato 20 febbraio. Intanto il ministero della Salute indica in 68.753 le dosi somministrate finora nella regione su una dotazione di 88.280 (77,9%; 78,7% media Italia).
“Le Marche, fa sapere Gimbe, sono al 15/o posto in Italia, nella classifica che comprende Regioni e Province autonome, per percentuale di popolazione sottoposta a completo ciclo vaccinale anti-Covid: 1,86% contro il 2,18% di media nazionale”.
"Ci aspettavamo consapevolezza da chi si appresta a governare il Paese ma nel suo lungo e appassionato discorso, da Mario Draghi c'è stato un silenzio assordante sui terremotati. Ricordiamo al premier che se non si pone rimedio con poteri speciali e attuare subito la ricostruzione, questi paesi, queste montagne moriranno nel silenzio perché lo spopolamento è dietro l'angolo".
È il commento, al discorso di Mario Draghi in Senato, di Maria Teresa Nori segretario di Federcontribuenti Marche che, pur apprezzando "l'amore per l'Italia" espresso da Draghi ne critica la "dimenticanza" verso le zone terremotate, invitandolo a visitare i paesi all'interno del cratere.
Nori ricorda al premier che “la cosa più brutta dei terremoti è il dopo. Perché non è il mostro che si è scatenato dal ventre della terra annunciato da un rombo che nulla aveva di umano, non sono i muri sbriciolati e accantonati sul ciglio della strada. Non è nemmeno l'alternarsi dei giorni, delle settimane e dei mesi, scandito dal passare delle stagioni. No, caro professore Draghi, lei ha parlato di 'ricostruzione' intendeva quella per la grave emergenza sanitaria, ma le voglio ricordare che nei paesi spazzati come birilli dal sisma, a vincere è il silenzio avvilente, che avvolge le anime e che, insieme alla solitudine della mente, impedisce alle persone di sentirsi essere umani".
"Questi cittadini prof. Draghi - conclude Maria Teresa Nori - non devono diventare i ‘silenti del terremoto’, ma protagonisti della speranza per riprendersi la loro terra".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7399 tamponi: 4994 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2665 nello screening con percorso Antigenico) e 2405 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 10,7%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 532: 109 in provincia di Macerata, 264 in provincia di Ancona (quasi la metà, leggi l'ordinanza in vigore sino al 21 febbraio), 82 in provincia di Pesaro-Urbino, 37 in provincia di Fermo, 11 in provincia di Ascoli Piceno e 29 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (63 casi rilevati), contatti in ambito domestico (98 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (196 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (26 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (6 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (39 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati).
Per altri 97 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2665 test e sono stati riscontrati 108 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 10,65% oggi, rispetto al 13,52% di ieri.
In diminuzione di 13 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 599, di cui 79 in terapia intensiva (+1 ispetto a ieri). Sono, invece, 29 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 111 pazienti: 43 all'ospedale di Macerata, 53 al Covid Hospital e 15 a Camerino.
Gianmarco Tamberi salta sempre più alto: a Torun, sulla pedana che tra il 4 e il 7 marzo ospiterà gli Europei indoor di atletica leggera, l'azzurro ha superato la misura di 2.34 metri, che rappresenta il miglior salto dall'infortunio di Montecarlo del luglio 2016, e si assicura lo standard olimpico di Tokyo che era fissato a 2.33 metri.
Di fatto, Tamberi in forza del ranking è già dentro i Giochi, fermo restando che a far fede sarà la classifica mondiale a ridosso di Tokyo e il 'minimo' nella prestazione non rappresenta da regolamento certezza di convocazione.
La tappa polacca del World Indoor Tour Gold si rivela un'autentica anteprima della rassegna continentale, con tre saltatori europei a 2.34 metri, migliore prestazione mondiale dell'anno: oltre all'azzurro (terzo), anche il bielorusso Maksim Nedasekau, che vince la gara oltrepassando la misura al primo tentativo, e l'ucraino Andriy Protsenko, secondo.
Per Tamberi anche tre tentativi senza successo alla misura di 2.36 e la possibilità di riprovarci domenica pomeriggio agli Assoluti indoor di Ancona, sulla pedana dove si allena.
Una misura del genere gli mancava da cinque anni, dalla notte del record italiano a 2.39 di Montecarlo e dal successivo infortunio che gli negò la partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro: da quel momento in poi aveva valicato al massimo l'asticella posizionata a 2.33 a Eberstadt, in Germania, nel 2018.