Per la quarta volta negli ultimi cinque giorni non vi sono state vittime a causa del Coronavirus nella Regione Marche. A comunicarlo è il Gores nel suo consueto aggiornamento delle ore 18.
Si tratta di dati incoraggianti, che si aggiungono a quelli dei nuovi casi positivi, da diversi giorni prossimi allo zero (oggi solo 3 nuovi casi).
Ricordiamo come il virus, nella nostra regione, abbia spezzato la vita di 992 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di decessi (525), mentre sono 166 le vittime totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
DI seguito, il bollettino diffuso oggi dalla Regione Marche:
Come la maggior parte dei campionati europei, anche la Serie B si era dovuta fermare a marzo. La divisione cadetta vede da tempo il Benevento in testa con 69 punti in classifica, ben 20 di vantaggio sul Crotone al secondo posto. Insomma, i campani hanno tutto il diritto di pretendere una meritata promozione in Serie A. Bisogna provare a concludere nella maniera più regolare possibile la stagione: sarebbe stato troppo ingiusto che chi si ritrova attualmente con meno punti per via di un calendario più difficile fino al momento dell’interruzione, non si fosse potuto giocare le sue carte sul campo.
Ricominciare a giocare entro fine giugno è indispensabile per onorare il calendario. Oltre questa scadenza, infatti, si sarebbero venuti a creare problemi organizzativi non indifferenti col rischio di intaccare l’inizio della prossima stagione. Proprio il Benevento era la società che rischiava di perderci più di tutte, tanto che in un primo momento il presidente Vigorito aveva minacciato che si sarebbe ritirato qualora non fosse stata riconosciuta ai giallorossi la giusta promozione. D’altronde, la situazione dei campani è paragonabile a quella della Lazio in Serie A, dove la lotta per lo scudetto rimane aperta nonostante la Juventus sia attualmente prima in classifica. Il problema era che rispetto al massimo campionato, la Serie B prevede ogni anno anche i playoff e i playout, il che aumenta il numero delle partite.
La decisione ufficiale, comunque, è arrivata: la Serie B ricomincerà il 19 giugno con gli anticipi della 10 ª giornata del girone di ritorno. In conformità alle previsioni regolamentari interne, le partite del 18° e del 19° turno si giocheranno in contemporanea, a meno che non potranno essere disputate in più blocchi, nel caso non si renda necessaria, ai fini della classifica, la contestualità di tutte le gare. I playoff, invece, inizieranno il 4 agosto e termineranno con la gara di ritorno della finale il 20, mentre i playout si disputeranno il 7 e il 14. Insomma, sembra che Oreste Vigorito alla fine abbia avuto ragione e che alzare la voce sia servito a qualcosa. Allo stesso tempo riprende l’attività dei bookmakers con una nuova ondata di pronostici sul calcio pronti a fornire indicazioni agli scommettitori sulla delicata ripresa del campionato cadetto.
Società come Pisa, Perugia, Juve Stabia, Pescara e Ascoli non stavano vivendo una buona situazione di classifica prima dello stop forzato e non era chiaro come avrebbero potuto conoscere i rispettivi verdetti stagionali. In barba al periodo estivo, si giocherà spesso ogni 3 giorni. La Serie B riprenderà a porte chiuse esattamente come gli altri campionati che hanno ripreso il via. La ripartenza del calcio italiano passerà inevitabilmente attraverso tanti sacrifici, come dimostrato anche con la Coppa Italia, che ha segnato il ritorno al rettangolo verde tra stadi vuoti e atmosfere quasi spettrali.
La priorità sarà rivolta all’attenzione verso le misure di sicurezza: chi è all’interno dell’ambiente non vuole nemmeno immaginare una nuova interruzione dei giochi, in quanto comporterebbe problemi molto gravi anche sotto il punto di vista economico. Ad ogni modo, l’assenza di spettatori negli impianti sportivi peserà non poco sulle casse dei club. In un modo o nell’altro, la Serie B è riuscita a riconquistarsi il diritto a giocare. Adesso bisognerà fare di tutto per completare a dovere il lavoro.
È marchigiano il primo medico in Italia ad utilizzare un innovativo dispositivo che permette di trattare le patologie legate alle mutazioni della valvola mitrale anche a distanza di anni dalla prima operazione.
Il dott. Alberto Albertini, ora responsabile della Cardiochirurgia a Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA), Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, ha eseguito il primo impianto in Italia (il secondo in Europa) di questo nuovo device per la riparazione delle valvole mitrali cardiache danneggiate da infarto miocardico.
“Nei pazienti che vengono operati quando la valvola mitrale è stata danneggiata da infarto miocardico vi può essere la necessità di un nuovo intervento dopo alcuni anni perché la valvola stessa può variare la sua forma nel tempo – spiega il dott. Albertini –. Questo nuovo dispositivo, attraverso un sistema di controllo da remoto, può modificare la sua forma adattandosi alle variazioni della valvola mitrale senza necessità di un nuovo intervento”.
Hub chirurgico della Romagna e polo di Alta Specialità per la Cardiochirurgia, la struttura di Cotignola è uno dei centri a maggior volume nella chirurgia della valvola mitrale con oltre 25 anni di esperienza: ogni anno Maria Cecilia Hospital tratta circa 250 pazienti, provenienti non solo dall’Emilia Romagna ma anche dalle Marche e dall’Umbria, applicando le tecniche più innovative di riparazione valvolare mitralica.
Si stima tuttavia che nel 30% dei pazienti, operati per una insufficienza mitralica dovuta ad un infarto miocardico, vi sia la necessità di intervenire nuovamente sulla medesima valvola cardiaca nel corso dei successivi 10 anni.
Il nuovo dispositivo ideato da un’azienda francese viene innestato durante l’operazione post infartuale con una tecnica mininvasiva: si tratta del primo device per l’annuloplastica della valvola mitrale che può essere modificato in maniera percutanea per adattarsi alla valvola riparata in ogni momento dopo l’impianto, più volte nel corso di mesi e anni a seguire e mentre il cuore batte, evitando così la necessità di reintervento.
“Il dispositivo va a trattare il rigurgito della valvola mitrale nei casi in cui questa sia stata danneggiata da un infarto, una condizione che causa un ritorno parziale del flusso di sangue dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro durante la sistole cardiaca. Questo avviene quando i lembi della valvola mitrale non si chiudono propriamente a causa di un inadeguato contatto o coaptazione tra di loro. Quando il cuore viene danneggiato da un’ischemia, la zona di muscolo colpita non si contrae più ed un lembo della mitrale attaccato a quella zona viene tirato verso il basso, determinando l’insufficienza della valvola. Dopo la riparazione, nel corso degli anni, quella zona può andare incontro ad una dilatazione e tirare ancora più in basso il lembo, questo determina la recidiva dell’insufficienza valvolare”, spiega il dott. Albertini.
Nel caso in cui, a distanza di mesi o anni, si manifesti un rigurgito mitralico ricorrente, dopo l’operazione di riparazione della valvola e quando l’impianto è stabile, è possibile adattare il device e implementare la coaptazione di quanto necessario a far combaciare i lembi della valvola mitrale. Lo spazio necessario a farli combaciare viene ridotto grazie all’introduzione di un catetere per via percutanea attraverso una piccola incisione sotto la clavicola dove è stata collocata la fine distale della connessione all’anello del dispositivo. Tramite il catetere vengono inseriti tre “palloncini” nell’anello del dispositivo posto in precedenza sulla valvola mitrale: questi “palloncini” vengono gonfiati quanto necessario in tre zone anatomiche predefinite per fare in modo che i lembi della valvola tornino a combaciare. La procedura viene eseguita grazie ad un’ecografia. L’adattamento può avvenire diverse volte dopo l’operazione alla mitrale, fino alla massima espansione delle tre zone. La riduzione massima dell’area dell’orifizio della valvola, con il massimo adattamento di tutte e tre le zone, è limitato a circa il 15% per prevenire qualsiasi rischio di stenosi (ovvero il restringimento patologico della valvola).
L’ufficio Servizi alla Persona del Comune di San Severino Marche informa che è stato prorogato il termine per la presentazione delle domande per l’erogazione di borse di studio a favore delle studentesse e degli studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, riferite all’anno scolastico 2019/2020.
Le borse di studio saranno erogate direttamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca mediante il sistema dei bonifici domiciliati in collaborazione con Poste Italiane.
I beneficiari verranno successivamente informati in merito alle modalità e ai tempi indicati dal Miur.
Possono accedere ai benefici i genitori o gli altri soggetti che rappresentano il minore, ovvero lo stesso studente se maggiorenne, residenti nel Comune di San Severino Marche che appartengano a famiglie il cui Indicatore Situazione Economica Equivalente, Isee, sia inferiore o uguale a 10.632,94 euro determinato ai sensi del Decreto legislativo del 5 dicembre 2013 n. 159 e successive modifiche ed integrazioni.
Per accedere al beneficio gli interessati debbono presentare domanda, allegando l’attestazione Isee a pena di esclusione, entro e non oltre il 26 giugno 2020 utilizzando il modello pubblicato online unitamente al presente avviso.
La presentazione dovrà avvenire a mezzo posta elettronica ai seguenti indirizzi
- mail: info@comune.sanseverinomarche.mc.it
- pec: protocollo.comune.sanseverinomarche@pec.it
Prepara 90 olive all'ascolana mentre viene operata al cervello. Protagonista dell'impresa una donna di 60 anni, abruzzese, ma residente al confine con le Marche.È l'ultima frontiera della 'awake surgery', metodica per operare al cervello il paziente mentre è sveglio. La 60enne ha preparato circa 90 olive farcite e impanate ieri, mentre veniva sottoposta ad un intervento al lobo frontale sinistro per rimuovere un tumore, nell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
"È andato tutto bene" - ha affermato il dott.Roberto Trignani - responsabile del Reparto di Neurochirurgia, al termine dell'operazione durata complessivamente due ore e mezza e che ha coinvolto 11 persone tra neurochirurghi, neuroanestesisti, infermieri, una psicologa, un tecnico. La casistica della 'awake surgery' è ormai ampia: "consente di monitorare il paziente mentre interveniamo sulle funzioni cerebrali e di 'calibrare' la nostra azione". Le olive farcite sono l'ultima di una serie di attività scelte in funzione dell'area del cervello, ma anche delle abitudini dei pazienti: c'è chi ha suonato il violino, ma anche chi ha guardato cartoni animati.
(Foto copyright Ansa)
La Regione Marche sta mettendo a punto in queste ore un progetto per il recupero delle prestazioni sanitarie (visite mediche ed esami diagnostici) che erano state interrotte durante l’emergenza Covid-19.
“Anche durante l’emergenza Covid abbiamo garantito le prestazioni di tipo U (urgente) e B (breve). Per tutte le altre classi di priorità - afferma il presidente Ceriscioli -, a questo punto è importante che sia il medico a rivalutare l’urgenza, per garantire la qualità stessa della prestazione. In questi giorni stiamo riaprendo tutte le agende e i percorsi di presa in carico e, per superare le criticità dovute all’accumulo delle richieste, stiamo mettendo a punto un progetto che ci consentirà di allungare i tempi delle prestazioni: nelle ore serali e anche di sabato e di domenica. E’ nostra intenzione, infatti, tornare ai valori di eccellenza che avevamo raggiunto prima del Covid. Anche il sistema della lista di garanzia sarà ripristinato. In caso di indisponibilità all’interno delle agende, sarà il sistema sanitario a farsi carico di garantire all’utente la prestazione nei tempi dovuti, richiamandolo entro un termine prestabilito per fissare l’appuntamento”.
Si ricorda inoltre che per accorciare i tempi di attesa al telefono per le prenotazioni è attiva l’app Mycup Marche. “Un'opportunità importante – prosegue Ceriscioli – soprattutto dopo un periodo, quello del lockdown, in cui molti cittadini hanno familiarizzato con le operazioni on line”.
L'App è disponibile gratuitamente per Android in Google Play, per IOS nell'App store Apple o su web all'indirizzo https://mycupmarche.it.
Con la App MyCupMarche si possono prenotare visite ed esami sanitari on line, da pc, tablet e smartphone, si possono disdire gli appuntamenti. Le prestazioni prenotabili on line sono quelle contenute nel Piano nazionale gestione liste di attesa (PNGLA). Si può prenotare una prestazione alla volta.
Per accedere occorre dotarsi di credenziali forti (Spid o Cohesion) e si deve avere la ricetta dematerializzata.
COME FARE
- Per ottenere Spid: http://www.spid.gov.it
- Per ottenere le credenziali Cohesion: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Strumenti-di-accesso-a-myCUPMarche
- Per attivare la tessera sanitaria: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Strumenti-di-accesso-a-myCUPMarche#Portale-web-myCUPMarche.it
- Per conoscere l’elenco degli sportelli abilitati ad attivare la tessera sanitaria Carta regionale dei Servizi Ts-Crs e a rilasciare il PIN Cohesion: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Strumenti-di-accesso-a-myCUPMarche#Sportelli-rilascio-credenziali
GUARDA QUI il video tutorial per scaricare e usare l’App MyCupMarche. Il video, disponibile da molti mesi, attribuisce alla classe di priorità P un tempo di risposta di 180 giorni, tempo che è stato ridotto, ora a 120 giorni per rispondere al meglio alle esigenze dell’utenza.
Quello di oggi, 10 giugno, è stato il giorno migliore dall'inizio dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19 nelle Marche. Oltre a non essersi registrato nessun nuovo caso (leggi qui) e all'aver completamente liberato i reparti di terapia intensiva (leggi qui), il Gores non ha segnalato nessun decesso nelle ultime 24 ore.
Per la terza volta negli ultimi quattro giorni non vi sono state vittime nella nostra regione. Restano, comunque, 992 i marchigiani che non ce l'hanno fatta a superare il virus. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (525), mentre sono 166 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Ecco la tabella resa nota dal Gores:
"Il centro Italia colpito dal sisma del 2016 affronta una doppia gravissima emergenza. Abbiamo migliaia di opere pubbliche da realizzare, le procedure sono lentissime e lo stato di attuazione è molto basso. Le norme per accelerare la ricostruzione pubblica sono urgentissime. Se non le facciamo ora, quando?". Lo ha detto il Commissario alla Ricostruzione dei territori colpiti dal sisma 2016, Giovanni Legnini, tornando oggi a chiedere alla Camera, ascoltato dalla Commissione Ambiente sul decreto rilancio, nuove norme di semplificazione per la realizzazione delle opere pubbliche.
"Dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra la necessaria semplificazione e il doveroso controllo di legalità, ma occorre assolutamente fare qualcosa, perché altrimenti la ricostruzione di scuole, chiese, cimiteri, municipi, gli interventi per affrontare il dissesto idrogeologico, rischiano di vedere la luce tra anni, quando rischia di essere troppo tardi" ha detto Legnini, che ha chiesto in particolare norme di applicazione generalizzata della procedura negoziata alle opere sotto soglia comunitaria e l’attribuzione di poteri speciali al Commissario, delegabili ai Presidenti di Regione e Sindaci, non generalizzati ma eccezionali, utili per sbloccare le opere incagliate e le procedure più complesse e critiche .
Tra le misure sollecitate dal Commissario la stabilizzazione del personale occupato nella ricostruzione tra i Comuni e gli Uffici Speciali, la proroga dei contratti in corso e nuove assunzioni di personale tecnico. Occorre inoltre una norma di collegamento del Sismabonus e dell’Ecobonus con il contributo previsto per la ricostruzione privata nel cratere, oltre ad un Sismabonus specifico per il cratere con soglie di spesa maggiorate che possano essere utilizzate, almeno per il danno lieve, in alternativa al contributo per la ricostruzione delle abitazioni. Una misura articolata in questo senso, ha detto Legnini, sarebbe la più forte semplificazione possibile per la ricostruzione.
"Voglio rivolgere un appello vero a tutti – ha concluso Legnini -. Vediamo lo sforzo enorme che stanno facendo il Governo e il Parlamento per far fronte alla crisi che si è aperta dopo il coronavirus. Ricordiamoci che questi territori ne hanno avute due di emergenze, e a questi cittadini dobbiamo dare delle risposte in tempi brevi, trovando gli strumenti giusti per intervenire".
“Entro la settimana dimetteremo l’ultimo paziente positivo al Covid- 19. A quel punto, senza la convenzione della Regione, si prospetta per noi un periodo di inattività, in cui non potremo dare risposte alla forte domanda che viene dal territorio di servizi assistenziali. Per questo, a tutela delle nostre professionalità, dobbiamo richiedere l’attivazione del FIS (Fondo di integrazione salariale). Ma l’auspicio è che la convenzione venga sottoscritta al più presto per poter iniziare la nostra attività”.
L’appello è della Direzione della Clinica Santo Stefano di Villa Fastiggi di Pesaro che, in attesa della definizione della convenzione con la Regione Marche, illustra come sia necessario ricorrere allo strumento integrativo salariale.
L’esame congiunto con le sigle sindacali si terrà in video conferenza nella mattinata di venerdì prossimo (12 giugno) e nel corso dell’incontro il Gruppo Kos, di cui fa parte la Clinica, chiederà il ricorso al FIS per un numero complessivo di 15 lavoratori della Clinica pesarese.
“Allo stato attuale – continua la Direzione della Clinica, inserita tra le progettualità prioritarie della Giunta regionale delle Marche, ai sensi della delibera n. 128 del 2019 e successive – abbiamo accompagnato alla guarigione tutti i pazienti positivi al Covid che ci sono stati assegnati dopo le dimissioni dagli ospedali pubblici. Esaurito questo nostro ruolo a supporto della sanità pubblica regionale, ora siamo in attesa di poter attivate tutte le nostre professionalità e competenze nell’attività originaria per cui la Clinica è sorta, ovvero erogare prestazioni e servizi di riabilitazione intensiva, una parte dei quali destinati anche a persone in coma, stato vegetativo o di minima coscienza”.
“In questa fase stiamo anche attivando dei percorsi di formazione professionale per ottimizzare il periodo e dare ai nostri professionisti strumenti per potenziare ulteriormente le proprie competenze e la propria preparazione”.
Il Gores ha comunicato che oggi si registrano zero malati Covid in terapia intensiva nella Regione Marche. "Dopo lo zero raggiunto nei decessi e nei tamponi positivi - afferma il presidente Luca Ceriscioli - è arrivata finalmente la buona notizia dello zero Covid nei reparti di terapia intensiva, simbolo della fase più acuta della malattia. La buona notizia di oggi è il segno di un ulteriore passo in avanti verso la ritrovata normalità".
In totale i ricoverati nella nostra regione sono 23, di cui sei all'ospedale di Macerata.
Ecco, nel dettaglio, i dati resi noti dal Gores:
Bentornati a questa nuova puntata oramai le Marche sono in una situazione di pochissimi contagi giornalieri. Notiamo che negli ultimi giorni l'indice di contagio si è alzato a 0.8 n quindi le ultime riaperture hanno avuto una qualche influenza , ma finché rimane sotto 1 significa che la situazione rimane sotto controllo, sarà importante vedere come si evolveranno le cose la prossima settimana. Nel resto d'Italia i contagi rimangono in calo, purtroppo in Lombardia siamo fissi a circa lo 0,7 - 0.8 sarebbe stato meglio che si abbassasse più velocemente Vediamo che Basilicata e Molise sono da oltre una settimana a 0 casi, forse Calabria , Umbria e Sicilia ci si avvicineranno molto presto. La Sardegna invece si allontana lievemente dall'obiettivo. Diamo un'occhiata al resto del mondo. - USA: i casi hanno ricominciato a salire e siamo ancora ben sopra i 20.000 casi giornalieri, nello stato di New York si ha un numero di morti di 158 per 100000 abitanti, la Lombardia è a 147. - Brasile: i casi giornalieri stanno aumentando ma forse hanno raggiunto il picco , in generale in sud America la situazione è in aumento. - IRAN: si è avuto un secondo picco più alto di quello di Marzo , il paese non sembra riuscire ad uscirne. - Russia: stabili ma comunque alti - India: sono in piena crescita esponenziale, dopo il contenimento iniziale che aveva funzionato bene purtroppo il virus ha cominciato a diffondersi significativamente - Svezia, per molte settimana ha mantenuto una stabilità dei contagi ma negli ultimi giorni il virus ha raddoppiato i contagi giornalieri - Germania/Svizzera la situazione è sotto controllo in discesa - Francia: negli ultimi giorni si sono avuti alcuni numeri significativi , anche se hanno sempre riportato i dati in maniera un po’ strana i francesi - Spagna sotto controllo - UK: la situazione sta migliorando - Nuova Zelanda: primo paese di dimensioni significative dove il virus sembra completamente eradicato, 0 casi attivi 0 nuovi contagi da oltre 2 settimane. I dati mondiali confermano che il virus globalmente è in espansione e che comunque senza lockdown la situazione non si riesce a tenere sotto controllo, un lockdown come quello fatto in Italia vedendo l'esempio tedesco lo possiamo considerare troppo severo, ma il tutto aperto in nessun luogo ha permesso di risolvere la situazione. Il punto chiave è portare i casi ad un numero sufficientemente basso tale che lo screening tramite tamponi possa funzionare bene ed identificare tutti o quasi i potenziali contagiati.
Rinnovo il mio appello ad installare l'App IMMUNI che è uno strumento potentissimo, potenzialmente può ridurre l'indice di diffusione di un 10 - 20 % significa meno malati , meno morti , cure più efficaci. Notizia di oggi che sono stati risolti i problemi con gli smartphone Huawei/Honor. Gratis, sicura , rispettosa della privacy si configura in 20 secondi dicendo la vostra regione e provincia, non ci sono motivi sensati per non installarla specie per noi marchigiani che ha appena iniziato ad essere operativa , dal 15 Giugno lo sarà in tutta Italia.
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 a fronte dei 1200 tamponi effettuati di cui 599 come nuove diagnosi e 601 relativi al percorso guariti, non è stato riscontrato nessun nuovo caso di poistività al Coronavirus.
Rispetto a ieri la curva empidemiologica si conferma molto bassa e il trend giornaliero si abbassa seppur lievemente.Erano infatti 2 i positivi, a fronte dei 360 tamponi analizzati (leggi qui l'articolo)
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 6.747 su un totale di 69.736 campioni testati, con un'incidenza giornaliera complessiva, al momento del 9,55%, che denota una lieve calo rispetto ieri che era a 9,67%.
Ecco le tabelle rese note dal Gores:
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risulta purtroppo morta a causa del coronavirus un'altra persona . Si tratta di una 84enne di Cartoceto, deceduta all'ospedale di Pesaro, dove era stata ricoverata. La donna presentava patologie pregresse.
Salgono a quota 992 le vittime complessive nella regione, dall'inizio della pandemia. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (525),mentre sono 166 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Ecco la tabella resa nota dal Gores:
Porto Sant'Elpidio - Stamattina il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, nelle Marche per impegni politici, ha voluto fare una visita “fuori programma” all'azienda Loriblu.
Dopo aver conosciuto ed aver incontrato più volte la AD Annarita Pilotti (che l’aveva ospitato in varie occasioni al Micam quando era Presidente di Assocalzaturifici), Salvini ha voluto passare personalmente a salutarla, e ne ha approfittato per una visita in azienda.
Ha incontrato il fondatore della Loriblu Graziano Cuccù, che ha mostrato lo stabilimento produttivo, oltre ai figli che sono già in azienda in vari ruoli in produzione, amministrazione, marketing e commerciale.
Durante la visita Salvini si è soffermato insieme ad Annarita Pilotti e Graziano Cuccù sugli ultimi provvedimenti economici e sull’attuale situazione del settore delle calzature. Come ha anche affermato nel comizio tenutosi a Porto S.Elpidio poco più tardi, si è impegnato a “fare il possibile in parlamento per dare sostegno al settore delle calzature: proporremo un contributo alle aziende per le giacenze di magazzino, visto che hanno stock invenduti di prodotti, ed inoltre lotteremo ancora di più in parlamento per accelerare le erogazioni delle casse integrazioni per i dipendenti e l’arrivo dei soldi dalle banche”.
Il Jiu Ke Shu (in italiano ‘nove alberi’) Future Art Center è il nuovo complesso culturale di 60.000 m² situato nei pressi di Shanghai. Il nome del Centro rimanda al concetto di infinito espresso dal numero nove che, moltiplicato a sé stesso, si ricompone in 9 (cioè 9 per 9 fa 81 ed il risultato della somma di 8 più 1 restituisce 9). Un senso enfatizzato dallo stesso ciclo degli alberi che, al passare delle stagioni, cambiano il loro aspetto - dal verde tipico della primavera ai colori dorati dell’autunno, fino alla nudità dell’inverno - e si rinnovano in modo continuo di anno in anno.
Completamente immerso nella natura, il complesso - composto da cinque teatri, da spazi adatti a prove generali e alla produzione di diversi tipologie di spettacoli - è anche il luogo ideale per coloro che desiderano allontanarsi dalla frenesia della metropoli per godersi giornate di relax circondati dal verde dei boschi.
Il progetto architettonico, messo a punto da Atelier Frederic Rolland e da Shanghai Construction Design & Research Institute, si ispira totalmente al mondo della natura. L’architettura è, infatti, ampia, dominata da linee curve e fluide di ispirazione organica. Nella struttura ritroviamo l’uso abbondante di vetro che rafforza questo costante dialogo tra spazio interno ed esterno. L’attenzione all’ambiente si riflette anche nell’abbattimento dei consumi energetici dell’edificio, reso possibile grazie all’utilizzo di sistemi specifici.
Nell’ambito del progetto sono state adottate soluzioni d’illuminazione iGuzzini. All’interno della grande hall sono stati applicati incassi Reflex, che rendono particolarmente brillante l’intreccio delle travature del soffitto, e installati proiettori Palco e Front Light per illuminare in modo omogeneo il grande bassorilievo al centro di questo spazio, per tutta la sua altezza e senza ombre portate. Gli incassi Reflex illuminano perimetralmente anche la sala del Gran Theatre, lo spazio più ampio del complesso, che può ospitare fino a 1.200 persone. Nell’ambiente outdoor sono stati inseriti incassi Light Up Earth, che assicurano un’illuminazione omogenea della superficie esterna del primo livello degli edifici, proiettori Woody, che forniscono luce alla corona superiore del teatro, ed Incassi Walky, installati nella versione rettangolare, per permettere ai visitatori di percorrere le basse scalinate di accesso all’edificio in totale sicurezza.
Erano chiusi dallo scorso mese di marzo, per motivi di sicurezza a causa dell’epidemia da Covid-19 e in ottemperanza alle disposizioni Ministeriali.
Ora i 13 Centri ambulatoriali del Santo Stefano dislocati nel territorio marchigiano (da Ascoli a Pesaro, passando per San Benedetto, Civitanova, Macerata, Tolentino, San Severino, Camerino, Matelica, Fabriano, Filottrano, Jesi, e Porto Potenza Picena) riaprono e ripartono con le attività in presenza, seguendo le indicazioni della delibera della Giunta Regione Marche n. 523/2020. Una riapertura necessariamente graduale e rigorosamente rispettosa di tutte le opportune misure di sicurezza; al momento dell’accesso presso la struttura, che sarà possibile dopo l’effettuazione di un triage telefonico di idoneità, verrà misurata la temperatura e si ripeterà il triage in presenza, con la compilazione di un apposito questionario.
Tutto il personale e' stato adeguatamente formato all'uso degli idonei dispositivi di protezione individuale.
“Durante il periodo di chiusura - dice la Direzione Centri Ambulatoriali del Santo Stefano – abbiamo messo a punto attività in teleriabilitazione che hanno consentito a tutti i pazienti percorsi ed esercizi alternativi per poter continuare la terapia ed il proprio recupero. In riabilitazione, infatti, non si può rimanere fermi a lungo, si rischia di vanificare i recuperi e tutto il percorso terapeutico svolto fino a quel momento”.
“La novità – conclude la Direzione - è che ora le attività in teleriabilitazione sono diventate parte integrante del progetto
riabilitativo individuale dei nostri pazienti e pertanto continueremo ad utilizzare, accanto alle nostre tradizionali tecniche e modalità terapeutiche, anche le innovazioni tecniche e tecnologiche sperimentate in periodo Covid.
Tutto servirà per accrescere ulteriormente i servizi a disposizione della nostra utenza”.
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati riscontrati 2 casi positivi, a fronte dei 581 tamponi effettuati, di cui 360 nel percorso nuove diagnosi e 221 nel percorso guariti. I due nuovi casi di positivtà sono stati registrati uno in provincia di Pesaro-Urbino e uno in quella di Ancona.
Rispetto a ieri, il trend giornaliero rimane piuttosto stabile e la curva empidemiologica si conferma molto bassa. Erano infatti 3 i positivi, a fronte dei 610 tamponi analizzati (leggi qui l'articolo)
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 6.747 su un totale di 69.736 campioni testati, con un'incidenza giornaliera complessiva, al momento del 9,67%, che denota una lieve calo rispetto ieri che era a 9,72%.
Continua ad aumentare il numero dei dimessi e guariti arrivato 4.681. Diminuisce ,invece a 2 quello relativo ai ricoverati in terapia intensiva nelle strutture sanitarie regionali (entrambi all'Ospedale Torrette di Ancona) mentre le persone in isolamento domiciliare sono ad oggi 1507, di cui 301 in provincia di Macerata.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores:
“Orgoglioso di essere nelle Marche e in Abruzzo, domani, per incontrare associazioni benefiche, imprenditori e famiglie. Sarò felice di ascoltare e di portare proposte". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, che domani sarà nelle Marche e in Abruzzo. In particolare sarà a Osimo (Ancona), Montegranaro (Fermo), Fermo, L’Aquila (leggi qui).
"Mentre il governo regala ritardi e burocrazia- ha aggiunto Salvini -, la Regione Abruzzo ha stanziato 100 milioni per finanziare imprese, partite Iva, enti, associazioni culturali e sportive. Da Roma hanno impugnato alcuni articoli del provvedimento, che però non è in discussione: d’altronde il governo è lento a pagare la Cassa integrazione, ma è rapido a bastonare gli enti locali come ha fatto anche con la Regione Marche a proposito della chiusura delle scuole e non solo. Siamo impegnati, da Nord a Sud, a lavorare per portare ascolto, buonsenso e soluzioni. Diamo voce all’Italia che non si arrende”.
Decima giornata, seconda consecutiva, in cui non si registrano persone decedute per Coronavirus nella regione Marche nelle ultime 24 ore. A comunicarlo è il bollettino diffuso dal Gores alle ore 18:00.
Si tratta di dati incoraggianti, che si aggiungono a quelli dei nuovi casi positivi, da diversi giorni prossimi allo zero (oggi solo 3 nuovi casi).
Ricordiamo come il virus, nella nostra regione, abbia spezzato la vita di 991 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di decessi (524), mentre sono 166 le vittime totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
DI seguito, il bollettino diffuso oggi dalla Regione Marche:
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante la possibile responsabilità da parte del datore di lavoro in caso di contagio del dipendente da Coronavirus. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Montelupone che chiede: “In caso di contagio del dipendente da COVID-19 il datore di lavoro può andare incontro a delle responsabilità?
La delicatezza di tale argomentazione ci porta a fare la premessa che, il datore di lavoro risponde della mancata osservanza delle norme a tutela dell'integrità fisica dei propri dipendenti in quanto titolare di una posizione di garanzia che discende in primo luogo dall’art. 2087 c.c., secondo il quale “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”; inoltre, abbiamo il D.Lgs. n. 81/2008 (T.U. Salute e Sicurezza sul lavoro) il quale coordina, all’interno di un unico testo, tutte le norme in materia di salute e di sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro che stabilisce una serie di interventi da osservare per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Tutto ciò anche in riferimento al contagio da Coronavirus quale malattia infettiva e parassitaria e, come tale, è senza dubbio meritevole di copertura Inail per gli assicurati che la contraggono “in occasione di lavoro”,così come sancito dal Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 cd “Decreto Cura Italia” all'art. 42 comma 2 nonché dalla stessa Circolare Inail n. 13 del 3 aprile 2020.
Nello specifico, infine, abbiamo l’articolo 2, comma 6, del DPCM 26 aprile 2020, che impone a tutte le imprese che non hanno sospeso o ripreso la propria attività di osservare il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto dal Governo e dalle parti sociali ed aggiornato lo scorso 24 aprile 2020.
Tale documento impone, in primo luogo, in capo al datore di lavoro un obbligo di informazione, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, circa le disposizioni delle Autorità e l'obbligo della rilevazione della temperatura, ed oltre a ciò deve prevedere una seria di misure relative alla protezione individuale, alla igiene e sanificazione dei luoghi di lavoro nonché alla gestione di eventuali persone sintomatiche e sulla sorveglianza sanitaria.
Detto ciò, la semplice mancata osservanza di una delle norme sopra citate sarebbe già in astratto sufficiente a determinare in capo al datore di lavoro una responsabilità penale nel caso di un dipendente che affermi di aver contratto la malattia, anche rimanendo asintomatico, sul luogo di lavoro.
Il datore di lavoro che non osserva le norme antinfortunistiche, infatti, è punibile ai sensi dell'art. 40 c.p., in quanto “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo”; nello specifico, il datore di lavoro risponde del reato di lesioni di cui all’art. 590 c.p., oppure di omicidio colposo ai sensi dell’art. 589 c.p. qualora al contagio sia seguita la morte, oltre alla circostanza aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche, ex art. 590, co. 3, c.p..
Per quanto concerne quest'ultima aggravante, nei delitti colposi derivanti da infortunio sul lavoro, non occorre che siano violate norme specifiche dettate per prevenire infortuni sul lavoro, essendo sufficiente che l’evento dannoso si sia verificato a causa della violazione del sopra menzionato art. 2087 c.c. che impone all’imprenditore di adottare tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.
Per quanto riguarda, poi, l'onere della prova, la circolare n. 13/2020 dell'Inail chiarisce che in linea generale,“Nell’attuale situazione pandemica, l’ambito della tutela riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio, aggravato fino a diventare specifico.
Per tali operatori vige, quindi, la presunzione semplice di origine professionale, considerata appunto la elevatissima probabilità che gli operatori sanitari vengano a contatto con il Coronavirus. A una condizione di elevato rischio di contagio possono essere ricondotte anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/l’utenza. In via esemplificativa, ma non esaustiva, si indicano: lavoratori che operano in front-office, alla cassa, addetti alle vendite/banconisti, personale non sanitario operante all’interno degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizie, operatori del trasporto infermi, etc. Anche per tali figure vige il principio della presunzione semplice valido per gli operatori sanitari”.
Per tutti gli altri lavoratori, la copertura assicurativa è riconosciuta a condizione che la malattia sia stata contratta durante l’attività lavorativa stabilendo l’onere della prova a carico dell’assicurato. Considerando che il periodo di tempo che intercorre tra il contagio ed il manifestarsi dei sintomi può arrivare fino a 14 giorni, risulta estremamente difficile sostenere per il lavoratore che il luogo del contagio possa essere individuato con certezza all'interno della sede di lavoro; a causa della virulenza della malattia, infatti, sarebbe difficile escludere altre possibili cause di contagio quali la vicinanza ad altre persone positive nei luoghi di aggregazione necessaria come supermercati o mezzi pubblici o altrimenti il contatto con familiari conviventi contagiati.
Pertanto, anche in risposta al nostro lettore, al datore di lavoro potrebbe essere sufficiente dimostrare di aver adottato tutti i presidi indicati dalla legge per escludere in capo a sé ogni responsabilità, tanto da apparire, quindi, molto difficile per il lavoratore fornire la prova “al di là di ogni ragionevole dubbio” (art. 533 c.p.p.) e corroborare la tesi della colpevolezza del datore di lavoro escludendo con sufficiente certezza l’esistenza di altre cause di contagio esterne alla responsabilità datoriale.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.