I sindacati regionali delle banche di credito cooperativo esprimono il loro punto di vista, a seguito dell'articolo apparso su Il Sole 24 Ore nel quale venivano palesate alcune difficoltà per gli istituti bancari cooperativi."Alla luce dell’articolo apparso sul Sole 24 Ore, inerente la situazione del Credito Cooperativo, in prossimità dell’emanazione del decreto legislativo per il riordino del settore, riteniamo opportuno evidenziare" si legge in una nota "che i dati indicati risultano parziali, datati e conseguentemente fuorvianti. Infatti, nello specifico, va evidenziato che il caso portato ad esempio negativo della Cassa Rurale di Camerano è già stato risolto da oltre un anno (dal 1° gennaio 2015) all’interno del Credito Cooperativo con l’incorporazione della stessa da parte di altra BCC, senza alcun tipo di ricaduta né sui lavoratori, né sulla clientela, né sul restante sistema bancario. A fronte di un Credito Cooperativo che fino ad oggi ha sempre trovato soluzioni al proprio interno, registriamo, di contro, i noti casi delle quattro banche Abi, oggetto di recente salvataggio, per le quali, viceversa, è stato chiamato a contribuire anche il Credito Cooperativo. Riguardo ai dati pubblicati rileviamo piuttosto la loro scarsa significatività, in quanto estrapolati da tutti gli altri indicatori di bilancio delle singole realtà. In questo particolare momento, riteniamo pertanto che sarebbe opportuno evitare di ingenerare ulteriore confusione nell’opinione pubblica con la diffusione di informazioni parziali".
Le Marche non sono più un’isola felice, almeno sul fronte della sicurezza. A dirlo sono i dati del rapporto Istat sulla Sicurezza del 2014, secondo cui la regione Marche è quinta in Italia per numero di furti in abitazione, registrando 21,1 furti ogni mille famiglie.Prima della nostra regione si collocano in ordine Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Piemonte. E’ quindi il Nord a essere maggiormente colpito dal fenomeno dei furti in casa, che, invece pone il Sud agli ultimi posti. La Marche hanno un tasso di furti per abitazione doppio rispetto a regioni con una tradizione criminale più consolidata come la Campania o la Calabria che registrano tassi intorno a 9 furti ogni mille famiglie.“I furti in abitazione e i borseggi sono più frequenti al Centro-Nord e le rapine al Sud.” Negli ultimi anni si sono verificati “alcuni cambiamenti che hanno portato ad un miglioramento della sicurezza in alcune regioni del Mezzogiorno - è scritto nel rapporto - e al peggioramento di alcune regioni del Nord e del Centro.”La tendenza marchigiana riflette un trend nazionale: “negli ultimi dieci anni - si legge nel rapporto - i furti in abitazione sono più che raddoppiati dall’ 8,5 per mille abitanti del 2004 al 17,9 del 2013, con un incremento via via meno intenso dopo il primo picco raggiunto nel 2007 e la crescita vertiginosa avvenuta dal 2009, (un anno dopo l’inizio della crisi, n.d.r.) per poi rimanere stabili nel 2014.”Sempre più spesso i furti in abitazione da semplici atti criminali possono trasformarsi in momenti di tensione con le persone che abitano nella casa. Non sono, infatti, rari i casi in cui i proprietari provano a reagire. Tuttavia, da questo punto nelle Marche le persone non sono colpite tanto quanto i beni. Le vittime delle rapine nella regione marchigiana sono tra le più basse in Italia. In particolare, la regione è penultima prima della Valle d’Aosta con 0,2 casi per mille abitanti. A livello nazionale, le vittime per rapine erano di più nel 2004 con 2,1 per mille abitanti nel 2004, dimezzate poi nel 2009, oggi rappresentano l’1,5 per mille abitanti nel 2014.La sicurezza costituisce ancora un fattore pieno di incognite. A volte i dati non coincidono con la percezione che si ha di essa. Come vivono i cittadini la questione sicurezza e quale percezione hanno del pericolo che corrono ogni giorno? Secondo il rapporto dell’Istat nel 2014 è aumentata la percezione di sicurezza da parte dei cittadini.“Cresce la percentuale di coloro che si sentono molto o abbastanza sicuri nella zona in cui vivono, - specifica il rapporto - quando escono da soli ed è buio (dal 54,1% al 56,2%), ma non al punto di tornare ai livelli massimi del 59,7% raggiunti nel 2010”.Sulla percezione della sicurezza i cittadini marchigiani hanno qualche dubbio, tanto che la regione si colloca in sedicesima per l’indicatore “percezione di sicurezza camminando al buio da soli” e undicesima per “paura di subire un reato in futuro”.Tra sensazioni e fatti, i cittadini marchigiani, come quelli italiani, con la crisi sono diventati più sospettosi e, alcune volte, a ragione.“Negli anni che hanno coinciso con la crisi economica, si è assistito ad una inversione di tendenza che ha visto fortemente aumentare i furti in abitazione, gli scippi, i borseggi, le rapine in abitazione, i furti nei negozi, in sostanza la criminalità predatoria. - certifica il report - I furti in abitazione raddoppiati in 10 anni sono ora stabili, ma lontani dalla situazione precedente gli anni 2000. Anche le rapine nel 2014 si sono stabilizzate, mentre i borseggi continuano il lieve aumento sebbene a ritmo decrescente rispetto agli anni precedenti.”Ciò che diminuisce sempre di più sono, invece, gli omicidi. Il Bel Paese è la nazione europea con il valore più basso, le Marche si attestano al decimo posto, e continua a registrare una tendenza di calo di omicidi “che testimonia la tenuta del nostro tessuto sociale”.
Con soli tre voti in più rispetto allo sfidante, Simone Pugnaloni del Pd è il nuovo Sindaco di Osimo. Lo ha confermato oggi il Consiglio di Stato, mettendo la parola fine alla travagliata vicenda sul conteggio di schede che, dalle elezioni del 2014, per lunghi mesi ha tenuto avvolta nel dubbio la posizione del primo cittadino osimano.“Siamo contenti di questa nostra vittoria, stabilita dal Consiglio di Stato – commenta il segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi –. È stata una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. Al di là dei numeri, che comunque sono importanti perché forniscono certezza al risultato, siamo orgogliosi che il Comune di Osimo sia stato confermato a guida PD. Continueremo, quindi, a svolgere il nostro ruolo al servizio del territorio di Osimo, con lo stesso impegno dimostrato finora, mai fiaccato dall'incertezza sull'esito della dinamica giudiziaria”.Simone Pugnaloni, nelle amministrative del 2014, era risultato vincitore tra i candidati a sindaco per sei voti. Lo sfidante Dino Latini aveva fatto ricorso al Tar, che, riconoscendo a suo favore otto schede valide, lo aveva proclamato sindaco lo scorso giugno, stabilendo la sua vittoria per due voti.Oggi, però, il Consiglio di Stato, dopo la richiesta di sospensiva avanzata da Pugnaloni, ha assegnato a lui la vittoria definitiva. La sentenza del Consiglio di Stato, infatti, ritenendo l'indicazione sulla scheda di voto del nome di uno dei candidati a consigliere comunale nel turno di ballottaggio come un segno di riconoscimento e quindi motivo di annullamento della stessa scheda, ha riconosciuto a favore di Pugnaloni tre voti in più rispetto al suo sfidante.
Si è aperta stamani ma è stata subito rinviata al 16 maggio la maxi udienza davanti al Gup di Ancona per 66 consiglieri, ex consiglieri e addetti dei gruppi del Consiglio regionale delle Marche per le spese dei gruppi fra il 2008 e il 2012. Le difese hanno presentato un'istanza di nullità del capo di imputazione, il reato di peculato; il giudice Francesca Zagoreo l'ha respinta, ma ha inviato i pm a produrre entro marzo prossimo una scheda analitica riassuntiva delle accuse a carico di ciascun indagato. L'avv. Guido Calvi, che difende fra gli altri l'ex capogruppo del Pd Mirco Ricci, ha eccepito un difetto di notifica dell'avviso di chiusura delle indagini, e il giudice ha rimesso gli atti al pm perché provveda in tal senso.L'udienza, a porte chiuse, si è tenuta nell'aula 8 del quinto piano del Palazzo di giustizia di Ancona, in un'aula gremita di avvocati, quasi tutti costretti a seguire i lavori in piedi per mancanza di spazio. Le indagini della procura dorica, condotte dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza, non hanno risparmiato alcuna forza politica, dalla Lega Nord al Pd e Sel. L'inchiesta ha coinvolto anche l'ex presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca e l'ex presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi. Le spese contestate ammontano complessivamente a 1,2 milioni di euro. (Ansa)
Sandro Bisonni non è più un consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. E' stato lo stesso consigliere tolentinate a comunicarlo, attraverso una nota diffusa alla stampa nella quale fa presente che nei suoi confronti era stato attivato un procedimento di espulsione."Ho appreso - scrive Bisonni - tramite una semplice e-mail proveniente dallo staff di Beppe Grillo, che è stato attivato un procedimento di espulsione nei miei confronti, avverso il quale ho la possibilità di ricorrere per far valere le mie fondate ragioni. L'avvio di tale procedura disciplinare è a me incomprensibile.Mi sembra che il Movimento 5 stelle, da quando Beppe Grillo si è fatto da parte, abbia smarrito i suoi principi fondanti nonché quelli di garanzia e per tali motivi non mi riconosco più in esso. Ho deciso quindi di non avvalermi del mio diritto di ricorrere ma di abbandonare il Movimento 5 stelle. Ringrazio tutti coloro che mi hanno votato e sostenuto con calore in questi mesi di opposizione al governo regionale, assicurandoli sin da subito che continuerò la mia azione in consiglio regionale con uguale impegno e mosso dai medesimi ideali".
Si è svolta sabato mattina, al Teatro Municipale di Morrovalle, la cerimonia conclusiva della XIII edizione del premio per merito scolastico "Menghini-Molini". L'iniziativa, intitolata alla memoria del medico potentino Bruno Menghini e di sua moglie, l'insegnante morrovallese Mila Molini, entrambi scomparsi nel 2002, è organizzata, per volontà dei familiari degli stessi, in collaborazione con le amministrazioni comunali di Morrovalle e Potenza Picena. Da tredici anni, infatti, vengono istituite delle borse di studio destinate agli studenti residenti nei due comuni che, in base ad una graduatoria stabilita su criteri oggettivi e sul rendimento scolastico, si distinguono per merito, impegno e risultati. Un modo, questo, per ricordare le figure di Bruno Menghini e Mila Molini che, nella loro vita, hanno sempre fatto dell'importanza della cultura e dell'istruzione un principio imprescindibile nella crescita dei ragazzi.Questi gli studenti risultati vincitori della XIII edizione del premio "Menghini-Molini": Andra-Ioana Gheorghe (scuola secondaria I grado), Costantini Marta e Recchi Francesca (ex aequo, scuola secondaria II grado), Chiara Linardelli (diploma scuola secondaria II grado) ed Aurora Pepa (università), per il comune di Potenza Picena; Alessia Morresi (scuola secondaria I grado), Anya Cecchi (scuola secondaria II grado), Erica Senesi (diploma scuola secondaria II grado) e Chiara Muzi (università), per il comune di Morrovalle."Un'edizione, questa, che ha visto la ribalta delle quote rosa - ha affermato ironicamente il Prof. Francesco Forti, presidente della commissione giudicatrice -. Non è un caso che le borse di studio siano state vinte da ragazze, che, per tenacia e determinazione, si dimostrano più capaci dei loro colleghi maschi. Al di là di questo, comunque, è bello vedere giovani studentesse che, con l'impegno e la dedizione allo studio, raggiungono risultati così alti. La cultura è un valore che, purtroppo, oggi va sempre più perdendo di importanza, e quello che Italo Fabrizio Menghini e Franco Menghini, ideatori e promotori del premio, cercano di fare è proprio incentivare le nuove generazioni alla riscoperta della cultura personale. Solo con questa, infatti, si può sviluppare un senso critico tale da permetterci di vivere la nostra difficile epoca con spirito di analisi e riflessione". Presenti alla cerimonia di premiazione anche Stefano Montemarani, sindaco di Morrovalle, e Noemi Tartabini, vicesindaco di Potenza Picena, oltre che i due addetti all'Ufficio Cultura dei rispettivi comuni, Roberta Emiliani e Domenico Pescetti. Momento di grande commozione è stato quello in cui Fabrizio Menghini, figlio di Bruno e Mila Molini, ha ricordato le figure dei suoi genitori, augurando alle studentesse premiate "che questo possa essere un trampolino di lancio per una carriera professionale ricca di gioie e soddisfazioni".
Un incontro per spiegare il quadro normativo della riforma sanitaria regionale, soprattutto a vantaggio di chi vive a stretto contatto con i territori interessati dalla riorganizzazione, come i segretari di circolo e per sfatare le accuse mosse nei confronti del Presidente della Giunta regionale di aver fatto scelte arbitrarie e di perseguire obiettivi di risparmio con la riforma. È quello voluto dal segretario regionale del Partito Democratico Marche, Francesco Comi, che ha riunito oggi pomeriggio ad Ancona l'esecutivo regionale del partito, alla presenza del Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, del direttore dell'Asur, Alessandro Marini ed invitando gli assessori e i consiglieri regionali PD, i segretari provinciali ed i segretari di circolo dei comuni interessati dalle misure riformatrici sanitarie, particolarmente esposti - questi ultimi - al dibattito sul tema di questi giorni."Il ruolo del PD - ha esordito Comi - è di fornire ai propri dirigenti gli strumenti per interpretare, comprendere la riforma e per poterla spiegare, discutere con i cittadini, in un dibattito serio e consapevole. Il primo obiettivo, dunque, è informare i cittadini, non illuderli, disinformarli, strumentalizzare le loro paure. Comprendere e approfondire i temi della riforma per non lasciare soli i nostri amministratori e per non lasciare spazio alla demagogia ed alla disinformazione è quindi un obiettivo che perseguiremo nei prossimi giorni. Pur riconoscendo che avremmo potuto fare uno sforzo maggiore in termini di informazione - ha aggiunto il segretario -, anche una corretta e tempestiva informazione non avrebbe potuto portarci ad un esito diverso da quello a cui ci troviamo oggi.Le obiezioni che sono state fatte al presidente sono due - ha spiegato Comi -: 1) il presidente ha scelto da solo, arbitrariamente, di riformare la sanità. Avrebbe potuto fare diversamente e con tempi diversi; 2) la riforma serve a risparmiare e taglia i servizi. Ma queste due obiezioni sono infondate e, anzi, è vero il contrario. Infatti - ha argomentato il segretario - la riforma fatta è prescritta da precise disposizioni normative (DM 70/2015 sugli standard dell'assistenza ospedaliera; DGRM 541/2015 di recepimento del DM 70/2015; L. 135/2012 sulla "spending review"), con precise scadenze temporali, e precise sanzioni economiche. Prescrizioni che vanno attuate entro il 29 febbraio 2016, altrimenti perdiamo 110 milioni di euro all'anno (80 milioni come premialità per ottemperanza degli adempimenti di norma prescritti dal MEF pari al 3% del Fondo Sanitario Regionale; 30 milioni per il riconoscimento come Regione italiana benchmarking in campo sanitario) e non possiamo fare nuove assunzioni oggi assolutamente indispensabili. Quanto alla seconda obiezione, la riforma non riduce i servizi né produce risparmi. Per il trasporto sanitario, infatti, sono previsti 9 MSA (mezzi soccorso avanzato) e 23 tra MSI (mezzi soccorso infermieristico) e MSB (mezzi soccorso base) in più rispetto a quelli previsti dalla legge nazionale, per una spesa di oltre 11 milioni in più rispetto al passato. Anche per quanto riguarda i MMG (Medici Medicina Generale) la riforma regionale ne contempla 8 in più rispetto a quelli previsti dalla legge nazionale, per un costo maggiorato rispetto al passato di oltre 3 milioni di euro. Quanto alla riconversione degli ospedali, poi, la trasformazione degli ospedali di polo, che costavano circa 64 milioni, in ospedali di comunità, che costeranno circa 67,8 milioni, comporterà un incremento di spesa di circa 3,8 milioni di euro.I punti di primo intervento - ha detto ancora Comi -, pur chiudendo la notte per rispettare una precisa prescrizione normativa, avranno però un servizio migliore rispetto al passato. La previsione, oltre del medico del msa e di quello della continuità assistenziale, di un medico ospedaliero migliora e qualifica l'assistenza notturna negli ospedali rispetto al passato"."Il pd - ha spiegato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - ha un profilo riformatore, ma del cambiamento non si possono cogliere solo le paure ma anche le opportunità. Fare le riforme, soprattutto in sanità, è difficile, ma questo è il compito di un partito di governo. C'è un sistema normativo complicato, ma coerente che tende a concentrare medicina per acuti integrata con il sistema territoriale, altrettanto importante. Fare le scelte significa fare funzionare meglio la sanità. Non farle si paga. Per esempio non avere costruito il nuovo Salesi, o l'ospedale unico di Marche Nord, ha portato costi e sacrifici per cittadini e operatori. Stranamente la 735, del 2013, rimasta sulla carta, non ha ancora prodotto effetti, ma le modifiche alla 735 (la delibera 1183), non ancora approvate definitivamente, hanno già realizzato effetti. Ho sempre ritenuto importante gestire l'attuazione di un atto in un tempo congruo. In alcune strutture per esempio questo passaggio non è stato gestito con attenzione, con accorgimenti che avrebbero avuto il compito di accompagnare la trasformazione degli ospedali di comunità. La scelta della commissione permetterà di ricostruire quel percorso di accompagnamento che in alcune strutture non c'è stato. La 1183 da' garanzie e accorgimenti in più rispetto alla 735 garantendo la presenza del medico di notte, ripensa le strutture in chiave territoriale, senza togliere risorse al territorio e alle aree interne per offrire servizi alle comunità".
Domenica di beneficenza a Pollenza con lo spettacolo al Teatro “Giuseppe Verdi”. Alle 17 e 30 sfileranno sul palco sfileranno i piccoli coristi del gruppo “Grilli e Cicale” dell’Oratorio Santa Famiglia di Casette Verdini e gli atleti dell’Associazione Polisportiva Pollenza 2008.L’iniziativa della Pro Loco di Casette Verdini raccoglie il Patrocinio del Comune di Pollenza e s’inserisce nell’ambito di una tradizione che vede ogni anno il mese di Gennaio all’insegna della beneficienza.Per il 2016 si è scelto di far dialogare due discipline, quella del canto e quella della ginnastica artistica, in favore dell’A.M.A.R.T., l’Associazione Macerata Radioterapia, che opera all’interno del Reparto di Oncologia dell’Ospedale di Macerata.Il carattere positivo dell’iniziativa sta non solo nella raccolta fondi in sé, ma anche nella collaborazione a più voci verso questo stesso fine, nell’essere riusciti a mettere insieme diverse realtà associative. Tutta la popolazione è invitata a partecipare con generosità.
In 25 rischiano un processo per responsabilità erariale nell'inchiesta aperta dalla Procura della Corte dei Conti sulle cosiddette 'spese pazze' di consiglieri e gruppi del Consiglio regionale delle Marche tra il 2010 e il 2012. L'ufficio guidato dal procuratore Maurizio Mirabella ha concluso l'esame di oltre 150 mila documenti presentati da molte delle 43 persone - tra consiglieri regionali, ex consiglieri, capigruppo - raggiunte dagli inviti a dedurre nella prima fase istruttoria. Per 18 è stata firmata l'archiviazione, mentre per altri 25, salvo diverse valutazioni in extremis, si prospetta il giudizio. In due casi la citazione è stata notificata e le udienze fissate a maggio. Il procedimento contabile agli sgoccioli procede in parallelo con l'inchiesta penale culminata con 66 richieste di rinvio a giudizio che verranno discusse all'udienza del prossimo 18 gennaio davanti al gup. (Ansa)
La Protezione Civile regionale ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse valido dalle ore 12 di domani (sabato) fino alle ore 12 di lunedì.Le precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio, sono previste a sparse e maggiormente insistenti nelle zone interne nel pomeriggio di sabato 16 con abbassamento del limite delle nevicate fino a quote pianeggianti in serata; fenomeni maggiormente diffusi nella seconda parte di domenica 17, con possibili nevicate anche in pianura e sparsi ed in progressivo esaurimento già dalle prime ore di lunedì 18. La velocità del vento è prevista di maggiore intensità a partire dalla serata di sabato 16. Gelate nei settori interni e collinari domenica 17 e gelate diffuse lunedì 18. Miglioramento delle condizioni meteo dalla seconda parte di lunedì.
Di fronte alle recenti dichiarazioni degli amministratori di Banca Marche arriva la reazione del Consigliere Regionale di Forza Italia Piero Celani, il quale si dice scettico dell’ottimismo sulla vicenda Banca Marche.“Francamente stupiscono alcune dichiarazioni degli Amministratori di Nuova Banca Marche, - scrive in una nota il consigliere regionale - quando dicono che ‘il peggio è passato, ora stiamo tornando alla normalità, in cui ciò che di nuovo entra nella banca, compensa quello che esce”.Per Celani la questione è tutta politica, in particolare il consigliere regionale attacca “l’accoppiata Renzi-Padoan che non ne ha azzeccata una, prima sbagliando i tempi della trattativa con l’Europa, dato che tutti sapevano fin dal 2013, anno di commissariamento di Banca Marche, quali erano le sofferenze accumulate e così, mentre la Merkel e gli spagnoli risolvevano i loro problemi, - si chiede - i nostri governi Letta e Renzi cosa stavano a fare?”Stesse accuse vanno alla Regione Marche, che per Celani dormiva il “sonno dei giusti senza accorgersi di nulla”. E poi ancora: “Se nella Legge di Stabilità è stato previsto un prelievo dal Fitd, Fondo interbancario di tutela dei depositi, di 100 mila euro, perché non è stato previsto di prelevare un importo tale da soddisfare tutti gli investitori retail, azionisti e possessori di obbligazioni subordinate, dato che trattasi di fondi “privati”, e nulla poteva eccepire l’Europa?”Al di là di tutti i provvedimenti presi, Celani mette in guardia il Governo sul pericolo più grande: “43 mila azionisti che perderanno tutto”.Per uscire dall’impasse il consigliere regionale consiglia al Governo di fare un bagno di umiltà ammettendo di aver sbagliato tutto, tempi e metodi, e integrando quanto già contenuto nella Legge di Stabilità, “in modo che il Fitd possa coprire tutti i danni fatti da Banca Marche ai cittadini Marchigiani. Solo così - spiega - il ‘sistema Marche’ potrà riacquistare fiducia nella banca del territorio, solo così ‘Nuova Banca Marche’ potrà tornare ad operare con fiducia sull’intera regione”.Infine, Celani auspica che “Governo e magistratura accertino con celerità e tempismo le responsabilità di coloro che hanno combinato tale disastro e paghino fino all’ultimo centesimo, e che i Marchigiani potranno tornare ad affidare, con tranquillità, i loro risparmi, spesso frutto del lavoro di una vita, ad un contesto Istituzionale credibile”.
Ancora un successo per le immatricolazioni all’Università di Camerino. Lo scorso 5 novembre si sono chiuse le iscrizioni e rispetto allo scorso anno accademico i nuovi iscritti ai corsi di laurea triennale e magistrale offerti da Unicam hanno fatto registrare un aumento del 7%.“I dati relativi alle immatricolazioni per l’anno accademico 2015/2016 – ha sottolineato con soddisfazione il Rettore Flavio Corradini - sono ancora una volta la dimostrazione che l’Ateneo è in costante crescita”."Autorevoli classifiche quali quelle del Censis - prosegue il Rettore - che ci vedono al primo posto ormai da dodici anni consecutivi tra gli atenei di pari dimensioni e quest’anno terzi tra tutti gli atenei italiani”.La possibilità di conseguire il doppio titolo di studio grazie ad accordi con prestigiose Università europee ed extraeuropee, prevista per alcuni corsi di laurea e le lezioni interamente in lingua inglese per altri; le competenze trasversali inerenti l’autoimprenditorialità, la comunicazione interpersonale, la creatività come problem solving, inserite nel percorso formativo, sono solo alcuni esempi del valore aggiunto che chi si iscrive all’Università di Camerino può acquisire nel corso della sua formazione.E’ indubbio come anche la caratterizzazione dei corsi di studio abbia portato i suoi frutti: un esempio per tutti è dato dal corso di laurea in Scienze Sociali per gli enti no profit e la cooperazione internazionale, della Scuola di Giurisprudenza, che quest’anno ha registrato un aumento del 38% dei suoi immatricolati. Eccellente anche il dato della Scuola di Scienze e tecnologie che registra un aumento di immatricolazioni del 22%.Tutte le Scuole dell’Università di Camerino fanno quindi registrare un trend positivo di immatricolati rispetto allo scorso anno, con performance particolarmente positive per i corsi di laurea in farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche, informatica, matematica, biologia, fisica, design industriale e ambientale.
Da Dante a D’Annunzio passando per Leopardi: è questa l’idea che il Vice Presidente del Gruppo consiliare Pd della Regione Marche, Fabio Urbinati, ha della Macroregione in cui potrebbero confluire le Marche.All’interno del dibattito, che dura da anni, sulla riorganizzazione territoriale il consigliere regionale del Pd apre un nuovo scenario. Se fino a qualche tempo fa si parlava di “Macroregione Adriatica”, cioè della fusione tra Marche, Abruzzo e Molise, recentemente le Marche hanno cominciato a guardare anche ad Est, a una nuova riorganizzazione con Umbria e Toscana. Due orizzonti che Urbinati vorrebbe unire in un’unica macroregione.“Dopotutto, Marche, Abruzzo e Molise con Umbria e Toscana costituirebbero una macroregione con poco meno di otto milioni di abitanti; più piccoli della Lombardia e simili a Lazio e Campania. - afferma Urbinati - Pensate che bello spaziare da Dante a D’Annunzio passando per Leopardi. Oppure andare dall’Argentario alle Isole Tremiti passando per il Conero ed il Gran Sasso. Il progetto è ambizioso, vale la pena provarci”.Per Urbinati “l’accorpamento tra Marche, Umbria e Toscana, è affascinante e pienamente condivisibile, ma nel DNA delle Marche è forte anche il legame storico con le popolazioni dell’Adriatico”. Il consigliere regionale sambenedettese ricorda i punti di contatto che le Marche hanno con le regioni a sud del Tronto: “L’Abruzzo ed il Molise sono perfettamente complementari alle nostre necessità, abbiamo economie simili, con ampi margini di crescita, oltre ad avere forti legami territoriali e tradizioni culturali”.Un legame testimoniato dalla nascita della Macroregione Adriatico-Ionica, dal Forum dei Comuni del bacino Adriatico e dalla creazione del distretto del mare tra Marche, Abruzzo e Molise.Quella dell’esponente del Pd è una sfida ambiziosa lanciata in un periodo in cui, nonostante diverse fusioni e unioni di Comuni inizino a concretizzarsi anche nelle Marche, resta forte lo scetticismo verso una riorganizzazione territoriale che metta in discussione i confini anche del più piccolo dei Comuni.Eppure, sostiene Urbinati, “sui Comuni c’è ormai la consapevolezza che il piccolo, se pur bello, non risponde più ad una governance in grado di stare al passo con i bisogni dei cittadini e riduce fortemente la capacità di manovra degli enti locali, soprattutto sugli investimenti”.
Dal Segretario Politico di Azione in Movimento, Simone Livi, riceviamo quanto segue: Purtroppo ci troviamo a registrare gli ennesimi tagli da parte della Regione Marche che, dopo la cancellazione di alcuni servizi sanitari essenziali per la nostra provincia, ha deciso di ridurre gli investimenti anche nel comparto sociale. L’Amministrazione di centro sinistra guidata da Ceriscioli, attraverso i decreti di riparto regionale, ha pressoché dimezzato i fondi destinati agli Ambiti Sociali necessari al mantenimento di alcuni servizi di vitale importanza. Parliamo di servizi destinati principalmente ai disabili, agli anziani, agli asili nido ed alle famiglie in difficoltà. A subire questa ulteriore “mannaia” saranno soprattutto i Comuni dell’entroterra che non hanno risorse di bilancio disponibili per compensare il gap che si verrà a creare. Giustamente alcuni Amministratori Locali e molti Cittadini hanno immediatamente capito la gravità della questione e reclamano a gran voce una revisione della decisione presa dalla Regione. A nostro parere tale scelta scellerata deve immediatamente essere rivista dalla Giunta Regionale, ripristinando per il 2016 tutti i fondi tolti dall’annualità relativa al 2015. AZIONE IN MOVIMENTO chiede al Presidente in persona di impegnarsi a ristabilire lo stato delle cose e risolvere questo serio problema, esigendo una risposta concreta quanto prima. Siamo stanchi dei continui soprusi perpetrati nei confronti di una Comunità che non può essere presa in considerazione solo nello svolgersi delle campagne elettorali, per poi essere abbandonata al proprio destino nei cinque anni di legislatura. Questo Governo Regionale in soli sette mesi ha già dimostrato ampiamente una incapacità di amministrare o, ancora peggio, una strisciante malafede che va a colpire tanti Cittadini disgraziatamente considerati di “fascia inferiore”. Noi queste battaglie le faremo sempre, senza se e senza ma.
Arriveranno davvero il freddo e la neve nel weekend? A fare chiarezza è Francesco Cangiotti che, sul sito geometeo.it, avverte del transito di "un'isoterma di -8/-10 gradi alla quota di 1300 metri, che interesserà maggiormente le Marche nella giornata di domenica e nelle prime ore di lunedì". Questo farà sì che, oltre al netto abbassamento delle temperature, assisteremo anche a quello della quota neve sui settori delle aree appenniniche e collinari centrali."Data questa situazione quindi il freddo in arrivo alle varie quote darà una buona energia per forti contrasti con formazione di precipitazioni convettive a tratti anche continue e di una certa entità che saranno accentuate maggiormente sul settore collinare centrale e sui versanti orientali dello spartiacque appenninico grazie ad un deciso effetto stau indotto dalle tese correnti nord-orientali. Su questi settori (aree appenniniche e collinari centrali per capirci fino ad Urbino, Cingoli, Tolentino e Ascoli) la quota neve visto anche il rovesciamento verso il basso dell’aria fredda ad opera dei rovesci, risulterà molto bassa se non addirittura prossima al piano".Sempre secondo questa fonte, invece, "stando principalmente all'effetto della Bora, le probabilità di vedere neve e per giunta con accumulo lungo la costa risultano ridotte; questo non vuol dire che durante i rovesci più intensi, specie domenica, quando il freddo in quota risulterà maggiore, non si possano osservare brevi fioccate o fenomeni di pioggia mista a grauplen".
E’ sola una finestra, ma per qualcuno è molto di più. Nella Scuola Media “Falcone-Borsellino” di Montefano c’è una finestra che da qualche anno ha reso l’istituto un luogo meno sicuro per i suoi studenti e docenti.L’ennesima prova è arrivata la notte tra sabato e domenica scorsa quando alcune persone si sono introdotte nella scuola, rubando sette computer, una stampante, alcune casse acustiche e pochi soldi.Lunedì mattina una dipendente, appena arrivata a scuola, si è accorta che qualcosa non andava. Subito dopo ha trovato il vetro della “famosa” finestra infranto e due porte di rispettive aule forzate.La via d’accesso dei ladri, questa volta come in altre occasioni, è sempre la finestra dell’aula di musica, posta al piano terra, ad altezza uomo, in una parte nascosta dell’edificio e per niente illuminata. Queste caratteristiche da anni hanno reso la finestra la porta principale all’istituto per chi negli anni ha compiuto furti e atti di vandalismo.La situazione è stata denunciata più volte dal personale scolastico, senza che tuttavia venisse trovata una soluzione. “L’ufficio tecnico del Comune è da un anno che ha promesso di intervenire. - spiega la Dirigente scolastica Angela Navazio - Due settimane fa, prima ancora che si verificasse l’ennesimo furto, dal Comune ci avevano assicurato che avrebbero chiuso la finestra, anche murandola. Lo stesso hanno ribadito questa mattina, facendo visita alla scuola”.Il rammarico della Dirigente che ogni giorno deve affrontare i numerosi tagli ai fondi per la scuola, è legato non solo al valore economico, ma soprattutto a quello simbolico che tali atti rappresentano per l’istituto.“Per fortuna nel salvadanaio c’erano pochi spicci, ma erano i soldi raccolti dai ragazzi e messi nel salvadanaio destinato alla beneficenza”. Soldi che nascono da uno spirito, quello della solidarietà, raro e prezioso, e che la Dirigente Navazio e i docenti cerca di diffondere tra i più giovani.E non solo. Cosa potrebbe rappresentare un pc per ognuno di noi? Per una scuola è un concentrato di conoscenza, insegnamenti e storie di tanti alunni e perderlo significa causare un danno lavorativo e organizzativo per i docenti costretti a cambiare organizzazione e didattica e gli alunni privati delle conoscenze racchiuse nei pc.Anche una semplice stampante per questa scuola è molto di più di uno strumento tecnologico. “Era stata conquistata dai ragazzi come frutto di un premio vinto da una classe della scuola - ha concluso la Dirigente - e ciò ha suscitato un grande dispiacere in ognuno di noi”.
Dopo più di un anno, la signora Paola, residente a Villa Potenza non sa se deve pagare o no una multa al Comune.Era una fredda giornata di dicembre del 2014 e la signora Paola, come ogni giorno, aveva messo fuori dal suo portone il sacchetto della spazzatura, che gli addetti del Comune avrebbero raccolto poche ore dopo. Quella mattina, però, "sbadatamente, ho messo fuori dal mio portone il sacchetto della carta, anche se era mercoledi, - racconta Paola - e la carta doveva essere conferita il giorno dopo".Erano passate solo due settimane da quando il Comune aveva attivato il servizio di raccolta differenziata porta a porta e nonostante "il Comune avesse garantito un mese di tollerenza nei confronti dei cittadini per abituarsi a questo nuovo sistema", - racconta la cittadina di Villa Potenza - appena due settimane dopo mi arrivata la multa".A quel punto, la signora Paola non ci sta e fa ricorso al Comune, ottenendo un accoglimento del ricorso da parte dell'amministrazione. Tuttavia, a distanza di un anno ma la cittadina potentina aspetta ancora di sapere cosa deve farne di quella multa.E' vero il sistema di riciclo di Villa Potenza prevede che il lunedì e il venerdì si recicli tutto ciò che non è recuperabile o differenziabile, il martedì la plastica, lattine e barattolame metallico, mentre il giovedì la carta, cartoncini, giornali, riviste, tetrapak o simili.Tuttavia, se questa cittadina non ha compiuto, per sbaglio, il suo dovere, nemmeno il Comune è da meno.La signora Paola denuncia, infatti, un sistema di raccolta differenziata assolutamente inefficiente. Significativa è la sua disavventura all'isola ecologica di Villa Potenza."Ieri mi stavo recando all'isola ecologica, ma l'ho trovata chiusa. - racconta Paola - Sul sito del Comune non ho trovato nessuna informazione su qualche cambiamento di orario e nemmeno da parte del Comune era stato diffuso nessun avviso".Paola si era recata all'isola ecologica alle 12 e 07 di ieri, in tempo secondo gli orari di apertura che vanno dalle 8 alle 12 e 30. Così trovandola chiusa, Paola è tornata a casa con in mano i suoi rifiuti ancora con sè."Il risultato è stato un viaggio a vuoto - spiega - e in più la fatica di dover rimettere in macchina i sacchetti dell'immondizia che non erano proprio leggeri".
L’Avis di Montelupone ha inaugurato il 2016 accogliendo una trentina di giovani. Durante l’incontro, organizzato dal direttivo guidato da Eliseo Giordani, il dottor Francesco Panico, direttore sanitario della locale sezione Avis, ha potuto spiegare ai ragazzi la grande valenza umanitaria di quanti donano il proprio sangue: un atto di vera solidarietà, un dono autentico, che fa bene non soltanto al ricevente, ma anche allo stesso donatore.Il dottor Panico, infatti, ha chiarito che il donatore, in quanto tale, preserva la propria buona salute, non usa stupefacenti né altre sostanze deleterie, conduce uno stile di vita consono, fruisce di periodici controlli che sono senz’altro utili al mantenimento di una forma fisica ottimale.L’Avis di Montelupone, con ben cinquanta anni di attività alle spalle, cerca di coinvolgere più donatori possibili, anche per confermare a Montelupone un numero di volontari che, secondo tradizione, contraddistingue la diffusa vocazione alla solidarietà.
Due colpi di pistola in una zona rurale di Mogliano, piccolo comune di cinque mila abitanti del maceratese, hanno sconvolto la tranquilla vita di alcuni abitanti.Ieri sera verso le 8 di sera, due ladri, sulla quarantina, erano da poco entrati in una casa posta sul ciglio della strada, quando il figlio dei due proprietari passando davanti casa dei genitori ha notato qualcosa di strano.I genitori, non erano in casa in quel momento. “Ho visto le luci accese in casa - racconta l’uomo - e le finestre aperte, da fuori ho visto un uomo che frugava nell’armadio”.Subito dopo l’uomo decide di chiamare i vicini e insieme a loro, in sei persone, aspettano fuori casa che i due ladri escano. La paura era tanta, ma quando sono usciti qualcosa è andato storto. I due ladri, viste le persone davanti all’abitazione, si sono messi a correre. Uno dei due è riuscito a scappare, mentre la fuga dell’altro è stata interrotta dalla recinzione dell’abitazione dei vicini.Sentitosi braccato dalle sei persone che lo avevano rincorso, il ladro deve aver perso il controllo e ha detto: “Io sparo”. Il figlio delle due persone anziane derubate ha risposto: “Va bene”, pensando che nulla potesse succedere.Invece, proprio in quel momento, il ladro ha estratto la pistola in segno di minaccia e sparato due colpi in aria.Lo spavento ha preso il sopravvento e nella confusione generale l’uomo con la pistola in mano è riuscito a fuggire.Intanto, i carabinieri che erano stati chiamati, sono arrivati circa mezz’ora dopo sul posto, quando ad attenderli c’erano solo persone spaventate.“Ho avuto paura, non avevo mai visto una cosa del genere in vita mia” - confessa uno dei vicini che ha assistito alla scena dell’inseguimento, e sua moglie aggiunge - “mio figlio di sei anni non dorme più, perché ha paura”.Quello avvenuto ieri sera non è l’unico furto verificatosi nella zona. “Da circa un anno la situazione qui è cambiata e c’è quasi un furto al giorno”, spiega un ragazzo che abita vicino alla casa presa di mira dai ladri, un’abitazione che negli ultimi anni ha subito più di un furto.L’Assessore allo Sport del Comune di Mogliano, Alessandro Quarchioni, ha assicurato che l’amministrazione sta provvedendo ad installare un sistema di videosorveglianza e che vigilerà sulla sicurezza dei suoi cittadini.https://www.youtube.com/watch?v=aAnxNqnkYUg Alessandro Quarchioni, Assessore Sport Comune di Mogliano
Costituire una Commissione di inchiesta sulla vicenda Banca Marche che in breve tempo sappia fornire informazioni utili a prendere decisioni efficaci, per tutelare il sistema creditizio del territorio e ridare fiducia al sistema economico. È la richiesta che i consiglieri regionali di maggioranza hanno presentato oggi all'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa delle Marche.L'obiettivo è acquisire gli elementi necessari a far piena luce sulle ragioni che hanno portato l'Istituto Banca Marche ad accumulare le pesanti perdite che hanno danneggiato gli investitori e la comunità marchigiana. Proprio sulla base di tali delucidazioni, che saranno ricondotte nella relazione finale della Commissione, una risoluzione presentata oggi a firma del Presidente del Gruppo PD, Gianluca Busilacchi e sottoscritta dalla maggioranza, impegna il Presidente Ceriscioli a valutare insieme all'Assemblea legislativa le azioni più efficaci da intraprendere."La Regione ha necessità di conoscere e capire le dinamiche che hanno portato Banca Marche in amministrazione straordinaria e le relative responsabilità - ha detto il Presidente del Gruppo PD, Gianluca Busilacchi, nel suo intervento in Aula -; lo deve non solo ai 40mila azionisti dell'istituto di credito che hanno visto azzerarsi il valore delle proprie azioni e obbligazioni subordinate, ma a tutti i cittadini marchigiani. Dobbiamo svolgere il nostro ruolo anche nell'acquisizione delle informazioni prima di prendere decisioni"."La nostra risoluzione - ha aggiunto Busilacchi - è aperta ed estesa anche a tutte le forze dell'opposizione. Questo, infatti, è un tema importante su cui siamo intervenuti ripetutamente in questa Aula; lo stesso Presidente Ceriscioli ha riferito più volte comunicazioni sull'argomento e abbiamo anche chiesto, in fase di approvazione di bilancio, che la Giunta regionale si costituisca parte civile in questa vicenda".La risoluzione presentata dalla maggioranza evidenzia come, ad oggi, non sono del tutto chiari gli esiti effettivi dei controlli attivati dagli organismi preposti alla vigilanza sulle attività bancarie e se, a seguito degli stessi, siano state adottate misure adeguate alla gravità della situazione. “Ci siamo chiesti - ha detto ancora il capogruppo PD - quale sia stato il ruolo di Banca Italia dal punto di vista della vigilanza e crediamo sia doveroso verificarne il livello di efficacia. Vogliamo anche sapere perché alcuni provvedimenti siano stati presi così in ritardo, se non potevano essere assunti precedentemente, anche prima di spendere quattro milioni di euro in consulenze. E chiarezza sulla scelta che ha portato una svalutazione delle sofferenze bancarie all'82% anziché al 60-65%, come in altri casi.L'auspicio - ha, quindi, concluso il capogruppo PD - è che si risolva il tema della tutela del risparmio e si risollevi il sistema del credito, che in questi anni vive una mutazione genetica, che ha portato le banche ad allontanarsi dal loro ruolo originario, un ruolo di vicinanza al territorio e di spinta al suo sviluppo".