Ai nastri di partenza la fase vaccinale destinata al personale della scuola, il gruppo consiliare del Pd lancia il suo appello alla Giunta regionale, affinché la somministrazione del vaccino possa avvenire secondo priorità ben definite.
La richiesta è stata formalizzata, attraverso una mozione, di cui è prima firmataria la consigliera Micaela Vitri. “La campagna vaccinale è partita con gravi dimenticanze da parte della Giunta regionale – afferma Vitri – in particolare per quel che riguarda i soggetti più fragili ed esposti che, se dovessero contrarre il virus, potrebbero incorrere in conseguenze molto gravi per la loro salute.
Disabili e loro caregiver, personale scolastico con età superiore ai 65 anni, altri soggetti particolarmente esposti – prosegue la consigliera Pd – devono avere assoluta priorità nella somministrazione del vaccino. A me sembra davvero inconcepibile che, nelle priorità del piano vaccinale, si pensi di inserire alcune categorie di professionisti, in larga misura in smart working, ma vengano dimenticati quei soggetti fragili che spesso hanno bisogno di assistenti a stretto contatto fisico”. Nella mozione si fa anche riferimento anche al cortocircuito che si è creato nell’ambito della prenotazione per il personale scolastico e che ha determinato un’inversione di priorità della vaccinazione tale per cui soggetti più giovani avrebbero la precedenza rispetto a quelli più anziani.
Attraverso la mozione si chiede pertanto di tornare al criterio delle fasce di età più elevate, ma anche di inserire le categorie non menzionate nel piano vaccinale, come gli assistenti scolastici tipo madrelingua e i tecnici e gli studenti universitari di medicina tirocinanti.
Una chiosa la consigliera Vitri la riserva alla mancata convocazione di una seduta urgente del Consiglio regionale, così come richiesto dal gruppo Pd, per un focus sulle vaccinazioni. “Rimandare anche soltanto di una settimana la trattazione di questo problema significa rimandarne anche un’auspicabile soluzione. Un grave passo falso far attendere queste persone e mettere in coda alla lista il personale scolastico con il rischio che il loro turno arrivi quando l’anno scolastico sarà già giunto al termine”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7062 tamponi: 4678 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1594 nello screening con percorso Antigenico) e 2384 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 22%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 1027 (257 in provincia di Macerata, 346 in provincia di Ancona, 228 in provincia di Pesaro-Urbino, 74 in provincia di Fermo, 93 in provincia di Ascoli Piceno e 29 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (101 casi rilevati), contatti in setting domestico (248 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (381 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (11 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (33 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione. Per altri 244 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1594 test e sono stati riscontrati 67 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un leggero decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 21,9% oggi, rispetto al 23% di ieri.
In aumento di 18 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 685, di cui 92 in terapia intensiva (+5 rispetto a ieri). Sono, invece, 34 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 124 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 11 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
Bastano due salti a Gianmarco Tamberi per qualificarsi alla finale del salto in alto degli Europei indoor di Torun, in Polonia. Nessuna fatica per il campione in carica che in qualificazione non deve far meglio di 2,21 per accedere al turno decisivo in programma nella mattinata di domenica. La novità è soprattutto nel look: in pedana a sorpresa con i capelli biondo platino, Gimbo supera 2,16 e poi 2,21 in calzamaglia, poco più di un allenamento per lui a queste misure, ed è l’unico insieme al bielorusso Maksim Nedasekau a non commettere errori. Non serve transitare a quote superiori perché soltanto in otto oltrepassano l’asticella a 2,21, completando il cast della finale (domenica alle 11.25). Avanti anche il tedesco campione europeo all’aperto Mateusz Przybylko (un errore a 2,16), l’ucraino Nikitin, il lituano Glebauskas, il tedesco Potye, il belga Carmoy e l’ungherese Jankovics. Il 28enne marchigiano tornerà in pedana nella giornata finale della rassegna continentale, per difendere il titolo europeo conquistato due anni fa a Glasgow. Forte del 2,35 degli Assoluti indoor di Ancona, miglior misura mondiale dell’anno e miglior risultato personale dal 2016, il primatista italiano è pronto a battagliare di nuovo con Nedasekau, capace di 2,34 nel recente meeting del World Indoor Tour proprio a Torun. TAMBERI: “LIVELLO ALTO PER TRE” - ”È bastato un 2,21 - racconta a caldo - era capitato già a Zurigo nel 2014 di passare con misure non impegnative, in quel caso saltando 2,19. In questo momento vedo un livello molto alto per i primi tre e un livello medio più basso, quindi la qualificazione non è stata difficile. Nedasekau è tra i più forti al mondo, come anche Przybylko, quindi per contendersi le medaglie sarà una bella sfida. Ci divertiremo sicuramente. Spiace non ci sia Protsenko che ha avuto un problema: sarebbe stata una bella prova per le Olimpiadi, in una gara di così alto livello con la maglia della Nazionale, che dà sempre un’energia diversa”.Sulla strada per Tokyo, la finale di Torun è una prima tappa cruciale: “Sì, questa stagione indoor è iniziata bene, le gare inanellate hanno dato fiducia - prosegue Tamberi - abbiamo lavorato tantissimo in questi anni, passando tante notti insonni, ma finalmente è l’anno olimpico e penso di fare belle cose. Restiamo con i piedi per terra e puntiamo sempre più in alto”. Da capitano del team azzurro, Gimbo rivolge anche l’incitamento ai compagni: “Sono contento che ci siano tanti ragazzi giovani, tante matricole, stasera ho fatto il tifo per chi era già in pedana. È ottimo iniziare da un Euroindoor e credo che possiamo ambire a buone posizioni in varie gare”. E sugli inediti capelli biondo platino, ci scherza su: “Difficile trovare una spiegazione, è stata una pazzia, un gioco. Con tutti i sacrifici che facciamo, ogni tanto qualcosa che esca dai binari ci sta. Mi diverte. Mi stanno anche bene, no?”. Il day 2 di venerdì 5 marzo attende invece gli altri due marchigiani convocati nella squadra azzurra. Alle 13.00 in programma il primo round degli 800 donne con Eleonora Vandi. La pesarese dell’Atletica Avis Macerata andrà in caccia del passaggio del turno: proseguiranno il cammino in semifinale soltanto le prime tre di ogni batteria, senza recupero di tempi. Diretta tv su RaiSport SD (canale 58 terrestre). Nella serata di venerdì toccherà agli 800 maschili in cui prenderà il via Simone Barontini. L’anconetano delle Fiamme Azzurre sarà nella sesta e ultima batteria, alle ore 20.30, in diretta tv su RaiSport. Come nella gara femminile, ci vorrà un piazzamento fra i migliori tre per andare avanti.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19.
Due vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di un 91enne di Matelica alll'Ospedale di Macerata e un 84enne di Civitanova Marche al Covid Hospital.
Quattro decessi sono stati segnalati all'INRCA di Ancona dove hanno perso la vita un 89enne di Maiolati Spontini insieme ad un 84enne, un 89enne e una 94enne, tutti orginari del Capoluogo di Regione. Un 77enne dorico si è spento a Torrette mentre una 85enne di Cupramontana ha trovato la morte presso l'Ospedale di Jesi.
Nel fermano segnate due vittime entramne alla Residenza Valdaso: si tratta di un 83enne di Monte San Giusto e un 93enne di Sant'Elpidio a Mare.
Una 81enne di Sassocorvaro è spirata al nosocomio di Pesaro mentre alla Residenza Sanitaria Galantara è deceduto un 88enne pesarese.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2307 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (852), mentre sono 390 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi, ha firmato le Ordinanze sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di istruzione e sulle modalità di nomina e costituzione delle Commissioni. Le Ordinanze definiscono gli Esami di giugno, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese.
Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’Esame avrà una prova orale, in presenza, che partirà dalla discussione di un elaborato il cui argomento sarà assegnato alle studentesse e agli studenti dal Consiglio di classe nei mesi che precedono l’Esame stesso, affinché possano curarne attentamente gli sviluppi, affiancati da un loro insegnante. Nella scuola secondaria di secondo grado l’elaborato riguarderà le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi.
Le Ordinanze sono state firmate dopo essere state sottoposte al parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, come previsto dalla normativa vigente. I testi sono disponibili, da oggi, sul sito del Ministero dell’Istruzione, con i relativi allegati. Il Ministero ha reso disponibile un’apposita pagina web con tutti i materiali dedicati agli Esami di Stato. In particolare, per il secondo ciclo, sono allegate le tabelle di conversione del credito scolastico per il terzo e quarto anno e per l’assegnazione del credito del quinto anno, le discipline caratterizzanti per ciascun indirizzo di studi, la griglia di valutazione della prova orale.
Le Ordinanze contengono particolari disposizioni dedicate alle alunne e agli alunni con disabilità, con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con altri Bisogni Educativi Speciali, prestando massima attenzione al tema dell’inclusione. Nelle prossime settimane sarà poi definito un apposito Protocollo di sicurezza per gli Esami, che sarà condiviso con le Organizzazioni Sindacali.
La scheda di sintesi delle Ordinanze
Esami del primo ciclo
L’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si svolgerà in presenza (fatte salve disposizioni diverse connesse all’andamento della situazione epidemiologica) nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2021. L’Esame prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica che sarà assegnata a ciascuna alunna e ciascun alunno dal Consiglio di classe entro il prossimo 7 maggio. L’elaborato sarà poi trasmesso dagli alunni al Consiglio di classe entro il successivo 7 giugno.
L’elaborato consisterà in un prodotto originale, coerente con la tematica assegnata dal Consiglio di classe. Potrà essere realizzato sotto forma di testo scritto, presentazione multimediale, filmato, produzione artistica o tecnico-pratica. Coinvolgerà una o più discipline tra quelle previste dal piano di studi. I docenti accompagneranno studentesse e studenti, supportandoli e consigliandoli, nel corso della realizzazione dei loro elaborati. Sarà un percorso condiviso che consentirà a ciascuna e ciascuno di esprimere quanto appreso. Nel corso della prova orale saranno accertati i livelli di padronanza della lingua italiana, delle competenze logico matematiche, delle competenze nelle lingue straniere e delle competenze in Educazione Civica. La valutazione finale sarà espressa con votazione in decimi. Sarà possibile ottenere la lode.
L’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe. Con riferimento alla necessità di aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato potranno essere disposte deroghe da parte del Consiglio stesso, tenuto conto delle specifiche situazioni dovute all’emergenza epidemiologica. Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il Consiglio di classe potrà deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione all’Esame.
Esami del secondo ciclo
La sessione d’Esame avrà inizio il prossimo 16 giugno alle ore 8.30. L’Esame prevede un colloquio orale, che partirà dalla discussione di un elaborato il cui argomento sarà assegnato a ciascuna studentessa e a ciascuno studente dai Consigli di classe entro il prossimo 30 aprile. L’elaborato sarà poi trasmesso dal candidato entro il successivo 31 maggio. Ci sarà dunque un mese per poterlo sviluppare. Ciascuna studentessa e ciascuno studente avrà il tempo di curarlo approfonditamente grazie anche al supporto di un docente che accompagnerà questo percorso, aiutando ciascun candidato a valorizzare quanto appreso.
L’elaborato sarà assegnato sulla base del percorso svolto e delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, che potranno essere integrate anche con apporti di altre discipline, esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente. L’elaborato potrà avere forme diverse, in modo da tenere conto della specificità dei diversi indirizzi di studio, della progettualità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche della studentessa o dello studente in modo da valorizzare le peculiarità e il percorso personalizzato compiuto.
Dopo la discussione dell’elaborato, il colloquio proseguirà con la discussione di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana, con l’analisi di materiali (un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione con trattazione di nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline. Ci sarà spazio per l’esposizione dell’esperienza svolta nei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Il candidato dimostrerà, nel corso del colloquio, di aver maturato le competenze e le conoscenze previste nell’ambito dell’Educazione civica. La durata indicativa del colloquio sarà di 60 minuti.
L’ammissione dei candidati sarà disposta, in sede di scrutinio finale, dal Consiglio di classe. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso, e saranno le istituzioni scolastiche a stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale. Si deroga anche al monte orario previsto per i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, che non rappresenta, anch’esso, un requisito di accesso. La Commissione sarà interna, con il Presidente esterno.
"Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni". A comunicarlo, via social, è il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, annunciando le sue dimissioni da segretario del Partito Democratico.
"Sono stato eletto proprio due anni fa - aggiunge Zingaretti -. Abbiamo salvato il Pd e ora ce l’ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull’Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere. Non è bastato. Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni".
"Ma il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd. Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili. Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie" conclude Zingaretti.
E’ stato chiuso il bando per la creazione di impresa nell’area di crisi industriale complessa fermano maceratese per aver superato, con le domande presentate, il limite della dotazione finanziaria disponibile.
La misura, inclusa nell’Accordo di programma sottoscritto lo scorso luglio, ha dato buoni esiti, con 211 domande pervenute per un ammontare di contributo pari a 3.614.500 euro.
“Sono segnali di dinamismo e vivacità imprenditoriale provenienti dall’area di crisi del distretto pelli-calzature fermano maceratese che testimoniano il desiderio di intraprendere percorsi di autoimprenditorialità” commentano gli assessori alle Aree di crisi complessa Guido Castelli e al Lavoro Stefano Aguzzi.
Si tratta dell’Avviso del Fondo Sociale Europeo per il sostegno alla creazione di impresa da parte dei disoccupati residenti in uno dei 42 Comuni eleggibili dell’area di crisi appartenenti alla categoria giovani, tra i 18 e i 25 anni, over 50 e disoccupati da oltre 6 mesi.
È una misura di politica attiva del lavoro che fino ad oggi ha riscosso notevole successo: l’agevolazione consiste in un importo forfettario, sotto forma di contributo a fondo perduto, pari a 15.000 euro che il beneficiario riceve una volta costituita l’impresa e aperta la partita Iva. Alla fine del progetto, l’azienda può ricevere un supplemento di contributo per un massimo di 20.000 euro, nel caso abbia effettuato ulteriori assunzioni a tempo determinato e indeterminato.
La procedura prevede che le persone disoccupate presentino progetti per l’avvio di nuove realtà produttive o di servizi, da costituire dopo l’inoltro della domanda alla Regione, sulla base di finestre mensili di apertura.
E’ ammessa la costituzione di imprese in tutti i settori economici, fatta eccezione per l’agricoltura. Per l’area di crisi fermano maceratese, con la quinta finestra, che si è chiusa alla fine di febbraio, risultano pervenute 211 domande che si trovano allo stato attuale in diverse fasi dell’iter procedimentale: 123 sono state già ammesse a finanziamento, mentre le altre si trovano nella fase istruttoria e di valutazione.
“I settori economici più rappresentati sono stati il commercio, le attività ricettive e i servizi alle imprese – spiega Castelli – e la partecipazione diffusa, nonostante le criticità già preesistenti all’emergenza Covid, dimostra la volontà di ripartire, di rivitalizzare il territorio, anche diversificandone la vocazione imprenditoriale rispetto al comparto di specializzazione prevalente dell’area, ovvero le pelli-calzature. Considerato che la dotazione finanziaria del Bando era pari a 3 milioni, abbiamo ritenuto opportuno non dare seguito all’apertura della sesta per non creare aspettative che poi potrebbero essere disattese. Nel caso in cui le domande pervenute maturassero economie a seguito di rinunce, oppure le domande pervenute nella 4 e 5 finestra non fossero tutte ammissibili a finanziamento dopo la fase di valutazione, la Regione si riserva di riaprire la procedura”.
“Nonostante il periodo di crisi, aggravato dalla pandemia – conclude l’assessore Aguzzi - questo risultato è una bella testimonianza del vivace spirito imprenditoriale dei giovani disoccupati del territorio che vogliono intraprendere il percorso di creazione di impresa. Vanno sostenuti in ogni modo. Così la Regione si fa parte attiva e crea le condizioni per rilanciare il tessuto produttivo dell’area incentivando il lavoro autonomo con le politiche attive finanziate dal Fondo sociale europeo”.
L'Assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Salatamartini ha risposto via social alle tante domande poste dai cittadini in merito all'andamento della campagna vaccinale in atto su tutto il terriotorio: "Ci sono 2 linee di vaccinazione - spiega - La prima con Pfizer e Moderna destinata in primo luogo alle persone fragili che hanno più di ottanta anni e a color oche sono fragili per la loro condizione patologica, indipendentemente dall’età mentre la seconda linea, con AstraZeneca per i dipendenti dei servizi pubblici fondamentali. Si è iniziato il percorso con gli insegnanti, le forze dell’ordine, della protezione civile e simili. Abbiamo avviato la vaccinazione ieri".
"La differenza tra le 2 linee è che mentre vi è una grande disponibilità di AstraZeneca, I moderna e Pfizer scarseggiano - dichiara l'Assessore Saltamartini - Per fornire dei dati: la priorità con Pfizer-Moderna sono gli ultra 80enni. Ne abbiamo vaccinati fino a ieri 30.297su 133.000 circa. Ne dobbiamo vaccinare altri 90.000, ma i vaccini non sono a disposizione per tutto il target adesso. Ne arrivano a settimana dai 10.000 ai 18.000".
"Siccome i tempi non saranno brevi da ieri abbiamo inserito anche i fragili che seguono terapie negli ospedali e ieri abbiamo vaccinato circa 60 pazienti in dialisi, poichè freqentando ospedali possono concretamente assumere il Virus - precisa - Il problema, in questo caso, non è il sistema (chi e quando farà la vaccinazione) bensì l’indisponibilità per tutte queste categorie del farmaco. Ne abbiamo una quantità minimale".
Quando verranno vaccinate le persone over 80 a domicilio (Pfizer- Moderna) ?
Queste persone verranno vaccinate dai MMG, dal personale dei distretti, dalle Adi. In questo momento, non ci sono i vaccini a disposizione. Dai prossimi giorni, si inizierà con gradualità, secondo le disponibilità. Non è possibile stabilire oggi il giorno e il mese perchè non saPpiamo quale sarà la fornitura di questi farmaci per aprile e maggio.
Quando verranno vaccinate le persone fragili con più patologie ?
Vale la risposta precedente. Abbiamo iniziato da chi è in cura presso gli ospedali, ma il fronte è piuttosto vasto ed i vaccini assolutamente pochi. Dobbiamo esaurire la copertuRa per chi precede in questa classifica, cioè gli over 80 e sappiamo che fin’ora ne abbiamo vaccinati 30.000 su 133.000;
Perchè i fragili e le altre categorie di età tra 60 e 70 anni non possono prenotarsi?
La prenotazione on line nella piattaforma, deve poter informare il cittadino circa il giorno, la sede e l’ora della vaccinazione. Se la regione (come tutte le altre in Italia) non conosce quanta fornitura arriverà e quando, è impossibile evidentemente avviare percorsi di prenotazione. Tuttavia sta per essere conchiuso un accordo con i MMG ( in giornata notizie al riguardo) e questi sanitari sapranno ben distinguere le priorità. Tuttavia, anche in questo caso c’è il limite della mancanza di Pfizer-Moderna. Non appena conosceremo la programmazione delle forniture avvieremo le piattaforme di prenotazione per le categorie che necessitano questa programmazione.
Perchè il numero verde 800936677 non è informato, su alcune questioni, come la vaccinazione dei fragili ?
Ho invitato alcuni cittadini a rivolgersi al numero verde. In questi giorni il servizio verrà rinforzato, perché ritengo che i cittadini debbano avere una risposta, non cercare di elemosinare l’informazione. Sarà chiaro a questo punto, che molte informazioni dipendono dall’evoluzione della situazione della fornitura dei vaccini. Solo alcune richieste possono essere soddisfatte. Se l’Italia avesse intrapreso la strada della produzione, probabilmente non saremmo a questo punto. Quando 2 mesi fa lancia l’idea furono in molti ad irridermi. Ma dico questo senza alcuna polemica. Speriamo che ci sia la possibilità di acquistare altri vaccini o di aumentare la fornitura di Pfizer-Moderna.
Prenotazione dei docenti e professori universitari da 65 a 70 anni?
Questo personale deve essere vaccinato con Pfizer-Moderna e segue il target degli ultra 80 anni e quello dei fragili che sono centinaia di migliaia. E’ impossibile stabilire adesso quando verranno vaccinati, perché dipende dalla fornitura.
Quando verranno vaccinati i dipendenti pubblici?
Tutto il personale dei servizi pubblici deve essere vaccinato con AstraZeneca. Sulla base delle forniture, come detto, questo obiettivo risulta davvero prossimo.
Le bugie dell’Assessore.
Ognuno di noi ha una storia. Io a 63 anni ho una storia personale. Non mi sono improvvisato in politica. Quando scrivo per informare i cittadini, lo faccio con cognizione di causa sulla base di elementi tratti dalle Amministrazioni. Puo’ accadere che il programma non sia perfettamente rispettato. Ma si tratta di un problema di gestione che appartiene ai dirigenti.
Se poi ci sono dei dirigenti che invece di fare i dirigenti fanno altro o sono inefficienti sarà quello un compito successivo individuarli. In via generale sento di esprimere apprezzamento e gratitudine per migliaia di donne e uomini della nostra sanità. Che è già cambiata dopo 5 mesi.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 6555 tamponi: 3937 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1121 nello screening con percorso Antigenico) e 2618 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 23,3%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 919: 206 in provincia di Macerata, 437 in provincia di Ancona, 117 in provincia di Pesaro-Urbino, 72 in provincia di Fermo, 61 in provincia di Ascoli Piceno e 26 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (94 casi rilevati), contatti in ambito domestico (174 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (384 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (19 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (30 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione.
Per altri 208 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1121 test e sono stati riscontrati 44 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 23,34% oggi, rispetto all'15,88% di ieri.
In aumento di 22 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 667, di cui 87 in terapia intensiva (+3 rispetto a ieri). Sono, invece, 39 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 124 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 15 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha nuovamente raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano.
Al professor Giordano, abbiamo chiesto di illustrarci l’evoluzione della pandemia in relazione anche alle nuove varianti del Covid-19 (di due giorni fa la notizia di una particolare diffusione dela variante brasiliana nelle Marche) e un giudizio sull’andamento della campagna di vaccinazione.
Nelle Marche è in corso la compagna vaccinale degli over 80. Quanto è importante proteggere una fascia della popolazione così fragile ai fini del contenimento della diffusione epidemiologica?
"Il vaccino, ad oggi, è l’arma più potente che possediamo contro il virus. Attualmente, la distribuzione mondiale non è sufficiente per somministrare i vaccini ad almeno l’80% della popolazione per cui credo che sia eticamente corretto tutelare la salute di chi rischia maggiormente la vita".
Da marzo sono iniziate le inoculazioni al personale scolastico. Dal suo punto di vista quali sono le altre professioni che necessitano di una immediata somministrazione?
"Credo che la programmazione italiana sia molto corretta per cui credo che si procederà nella direzione di far sottoporre al vaccino chi corre rischi maggiori".
La Repubblica di San Marino ha ufficializzato l’acquisto del vaccino russo Sputnik V e, a breve, saranno somministrate le prime dosi. Qual è la sua opinione riguardo questa scelta?
"Le agenzie predisposte ai controlli dei prodotti farmaceutici, FDA per America ed EMA per l’Europa, rispettano protocolli estremamente rigorosi prima di approvare un vaccino, pertanto, valuterei l’utilizzo dello Sputinik nel momento in cui tutta la sua sperimentazione verrà approvata. Nessun problema con l’antidoto russo, suggerirei cautela: sono in attesa dell’approvazione ufficiale".
Alcune Regioni italiane hanno di recente avanzato la proposta al Governo di acquistare le dosi vaccinali in autonomia. Secondo lei è una strada giusta da seguire o sarebbe preferibile rispettare l’iter tradizionale?
"La mia risposta è purchè si faccia in fretta. In generale, professo uniformità di protocolli, a livello nazionale e mondiale. Ritengo che il virus possa essere sconfitto più velocemente se fossimo coesi e univocamente direzionati anche se questa potrebbe essere una visione utopistica".
Il vaccino AstraZeneca invece sembra che sarà riservato ad un popolazione ‘più giovane’. Da cosa nasce tale distinguo rispetto alle dosi della Pfizer che erano state somministrate agli operatori della sanità?
"Gli operatori sanitari hanno ricevuto il vaccino Pfizer solo perché sono stati la prima categoria ad essere vaccinata. Astrazeneca è arrivato in un tempo successivo. Questa è l’unica motivazione. Non esiste un vaccino migliore dell’altro, se approvato è un buon prodotto".
Variante inglese e brasiliana hanno iniziato a colpire anche alcune zone delle Marche tant’è che sono state applicate delle misure specifiche che hanno determinato dei lockdown localizzati. Quali sono i maggiori pericoli derivanti dalle nuove versioni del Covid-19?
"I virus sono organismi capaci di vivere e riprodursi esclusivamente all'interno di cellule viventi; per garantirsi la stabilizzazione all’interno degli ospiti infettati, spesso, generano nuove caratteristiche genetiche cd. mutazioni che potrebbero non produrre effetti rispetto alla diffusione dell’epidemia.
Quindi, trovare una nuova variante non significa che il virus si stia trasformando necessariamente in qualcosa di più pericoloso mentre isolare una nuova variante significa ricevere la conferma della circolazione del virus. Quindi, l’obiettivo è sempre lo stesso, bloccare la diffusione".
Crede che la misura della zona rossa valida solo per alcuni comuni (applicata di recente dal governatore Acquaroli) possa effettivamente fare da deterrente ad una potenziale diffusione del contagio?
"Le decisioni adottate vengono prese a valle di una serie di consultazioni con team di esperti. Da scienziato posso divulgare informazioni sulla biologia del virus, sugli effetti dell’infezione etc. Per il resto è importante ricordare che bisogna tener presente anche gli interessi economici della popolazione, della regione, della nazione. Dal mio punto di vista non è il momento di polemizzare".
È’ stato prorogato il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 Marzo. Quanto crede che potrà ancora durare questa situazione fatta di limitazioni e divieti?
"Esattamente come sopra. Ci sono team di esperti a valutare la situazione. Situazione giovane per tutti e pertanto, sconosciuta e difficile da affrontare senza scontentare qualche categoria".
Quando si potrà raggiungere un livello di copertura vaccinale considerato sufficiente, all’interno della popolazione, affinché si possano considerare al sicuro anche le persone non vaccinate?
"Spero presto".
La scorsa settimana è stato eseguito, per la prima volta nelle Marche, un intervento mini-invasivo in un paziente ricoverato presso la Clinica di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona.
“L’intervento – spiega il Prof. Marco Marzioni- Ricercatore dell’Università Politecnica delle Marche - Medico presso la Clinica di Gastroenterologia dove ha eseguito la procedura – consiste nel creare per via endoscopica un tramite tra la colecisti ed il duodeno, posizionando uno stent sotto guida ecoendoscopica. Si applica nei casi di pazienti con una infiammazione acuta della colecisti che non possono eseguire il trattamento di elezione, cioè l’asportazione chirurgica della colecisti stessa. Ci sono però molti pazienti, in particolar modo gli anziani, che sono troppo fragili per poter sopportare l’intervento chirurgico: questa nuova procedura rappresenta un’opzione terapeutica proprio per loro, perché gli consente di guarire e di non incorrere in recidive (e quindi in ulteriori ricoveri). L’intervento dura pochi minuti ed è simile ad una procedura endoscopica convenzionale, adatto quindi anche a casi delicati come il nostro paziente 91enne”.
“Questo caso – commenta il Prof. Antonio Benedetti, direttore della Clinica di Gastroenterologia – dimostra come l’innovazione tecnologica applicata alla medicina ha delle ricadute immediate sulla salute della nostra comunità; l’innovazione in campo biomedico è un investimento di cui si può beneficiare tutti, inclusi i pazienti resi fragili da patologie croniche o dall’età avanzata”.
“La vocazione alle migliori tecniche di cura ed assistenza, la passione e l’instancabile dedizione spesi ogni giorno con coraggio e impegno dai nostri professionisti”, fa sapere il Direttore Generale Michele Caporossi, “consentono di mantenere l’eccellenza e assicurare ai marchigiani le migliori prestazioni sanitarie”.
“L’eccezionale intervento è un esempio di come tecnologie, professionalità e capacità di collaborazione tra Università e Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, riescano a garantire a tutti i pazienti il meglio delle cure – afferma il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Prof. Gian Luca Gregori – specie per i pazienti più fragili, come gli anziani”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 9 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime sono state registrate nel Maceratese: si tratta di un 95enne di Matelica alll'Ospedale di Macerata, una 61enne di Potenza Picena alla Residenza Valdaso e una 83enne di Morrovalle al 'A.Murri' di Fermo dove si è spento anche un 86enne originario di Porto Sant'Elpidio
Cinque decessi sono stati segnalati in provincia di Ancona: una 93enne dorica all'INRCA, un 74enne di Taranto a Torrette, una 73enne senigalliese al nosocomio di Senigallia, una 92enne fabrianese nel presidio ospedaliero di Fabriano e infine una 62enne di Cupramontana presso Villa Serena a Jesi.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2286 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (850), mentre sono 384 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
È stato respinto il ricorso al Tar Marche presentato da 7 genitori contro l’ordinanza siglata dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che ha posto in dad al 100% dal 27 febbraio le scuole superiori delle Marche e le seconde e terze classi delle scuole medie delle province di Ancona e Macerata.
Il Tar Marche respinge l'istanza cautelare urgente per sospendere il provvedimento di Dad al 100% per le scuole superiori nelle Marche ma chiede alla Regione di rivalutare la situazione, "alla stregua della nuova disciplina e dell'evolversi dei rilievi epidemiologici" tenendo presente "la necessità di non penalizzare in via prevalente il diritto all'istruzione scolastica in presenza rispetto ad altri concomitanti fattori di rischio ambientale sicuramente maggiormente significativi per le stesse fasce d'età, allo stato non adeguatamente controllati e repressi". La decisione dei giudici riguarda il ricorso presentato da alcuni genitori del Comitato Priorità alla scuola Marche contro l'ordinanza del presidente Francesco Acquaroli che aveva disposto anche lo stop delle lezioni in presenza anche per le classi seconde e terze medie delle province di Ancona e Macerata.
Un "passaggio rilevante" quello rilevato dal Tar, secondo il Comitato Pas Marche: "il giudice riconosce, quindi, quanto diciamo ormai da mesi: non si può penalizzare esclusivamente il diritto all'istruzione e la scuola in presenza, quando vi sono altri contesti di contagio, che riguardano anche la fascia di popolazione giovanile, non sono altrettanto attenzionati". "Va da sé che se la Scuola chiude e tutto il resto rimane aperto, - afferma il Pas le misure di contenimento vanno a penalizzare soltanto gli studenti con tutte le conseguenze sotto il profilo di apprendimento e di rischio psico-fisico che ne consegue. Ciò a fronte del fatto che, in mancanza di screening mirati alla popolazione scolastica laddove si verificano casi, non vi sono certezze che l'aumento dei contagi dipenda dalla Scuola".
Torna l'appuntamento con la rubrica "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.
Arrestato nella notte l’ex marito di Ilenia Fabbri, la donna uccisa nella sua abitazione a Faenza la mattina presto del 6 febbraio, con un profondo taglio alla gola.
L’ex marito è Claudio Nanni, 53 anni. Aveva un alibi apparentemente perfetto: all’ora dell’ omicidio l’uomo si trovava con la figlia Arianna, nata dal matrimonio con Ilenia. Erano in macchina, da poco si erano messi in viaggio per recarsi a ritirare l’auto di Arianna, acquistata da lei pochi giorni prima. Un alibi “perfetto” al punto che la stessa figlia della coppia, pur stravolta dal dolore per la morte della madre, si era scagliata ripetutamente e pubblicamente contro chiunque le ricordasse che i sospetti degli inquirenti erano comunque già rivolti al padre, indagato per l’ omicidio volontario della ex moglie, pluriaggravato, in concorso con ignoti .
La svolta arriva in nottata con l’ordine di arresto nei confronti dell’uomo.
Setacciate le immagini delle telecamere private di videosorveglianza nelle zone circostanti il luogo del delitto, era stata individuata una sequenza che riprendeva un uomo aggirarsi nei pressi dell’abitazione di Ilenia Fabbri la notte del delitto; da li erano partiti gli inquirenti per identificare il presunto assassino e ricostruire la dinamica dell’omicidio. Determinanti i riscontri sui telefonini e quelli avuti dall’esame delle celle telefoniche nell’arco di tutto il mese.
Riconfermata quindi l’ipotesi iniziale della Procura: il Nanni sarebbe stato il mandante del terribile delitto. Sempre in nottata è stato arrestato anche quello che si ritiene abbia avuto il ruolo di esecutore materiale dell’omicidio, Pierluigi Barbieri, 53 anni, conoscente del Nanni, pregiudicato, già arrestato nel 2020 per una spedizione punitiva ai danni di un uomo, disabile, della zona di Forlì.
Il movente sarebbe da rintracciare nelle stesse parole del Nanni che, secondo quanto riferito da una testimone vicina all’uomo nel 2019, si sfogava con lei sul contenzioso aperto con l’ex moglie per il patrimonio coniugale : “Mi vuole rovinare, mi chiede un sacco di soldi” prosegue “Conosci qualcuno che possa far male a mia moglie?” Secca sarebbe stata all' epoca la risposta della donna" ma stai scherzando? Tu sei fuori!"
Non sarebbe l’unica testimonianza con questo tipo di racconto, oltre ad altre, messe a verbale, secondo cui da almeno un paio d’anni la donna avrebbe ricevuto dall’ex minacce di morte.
"Nel 2020 la ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016-17 ha avuto una forte accelerazione, nonostante la pandemia, che ha imposto anche un blocco temporaneo dei cantieri, e alla decisiva evoluzione della normativa e delle procedure, che ha richiesto agli uffici e ai professionisti un adattamento". È quanto afferma il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.
Le domande dei contributi pubblici per la riparazione dei danni alle abitazioni private e alle attività produttive, secondo il Rapporto 2020 sulla ricostruzione appena pubblicato, sono cresciute del 62%, da 12 a quasi 20 mila, per un importo complessivo richiesto di 5,6 miliardi di euro.
Le istanze approvate, anch’esse cresciute del 62%, sono passate da 4.200 a quasi 7 mila, con la concessione di contributi per 1,62 miliardi di euro.
Le somme effettivamente erogate sulla base dello stato di avanzamento dei lavori nei cantieri hanno segnato un progresso ancora più accentuato, e sono più che raddoppiate rispetto a fine 2019, passando da 303 a 709 milioni di euro. L’andamento positivo è confermato nei primi due mesi del 2021, con i contributi erogati per 88 milioni di euro.
"Decisive, per l’accelerazione, sono state l’Ordinanza 100, che ha rivoluzionato le procedure ed accorciato drasticamente i tempi di concessione dei contributi, e la 107, che di fatto sbloccato la ricostruzione dei comuni più colpiti, introducendo i Programmi Straordinari, che sono in corso di adozione in una trentina di comuni del cratere" puntualizza Legnini.
Si registrano progressi anche sul fronte delle opere pubbliche, la cui realizzazione, finora sostanzialmente bloccata, viene favorita dal pacchetto di semplificazioni introdotto dal governo, che contempla anche poteri straordinari per il Commissario. Le stazioni appaltanti delle 1.288 opere pubbliche contenute nel nuovo elenco unico, finanziato con 1,8 miliardi, hanno appena provveduto a trasmettere al Commissario il cronoprogramma dei lavori, in base ai quali si prevede l’avvio entro il 2021 di 624 nuovi cantieri. Nel 2020 la spesa per le opere pubbliche è stata di 60 milioni di euro, con un incremento del 32% sull’anno precedente.
Il Rapporto 2020 fa, inoltre, il punto sull’andamento della ricostruzione pubblica e privata, per la prima volta anche in relazione ai danni stimati per ciascuno dei 138 comuni del cratere sisma 2016, e contiene specifici approfondimenti sulla situazione del personale addetto alla ricostruzione, sui nuovi presidi di legalità ed i controlli ANAC, sul Recovery Fund per le ricostruzioni, sugli studi attualmente in corso delle faglie e dei dissesti idrogeologici del territorio, sull’attività del Servizio di assistenza rivolto ai professionisti e ai cittadini.
“Nel corso del 2020 sono andati definendosi, facendo leva sulle decisive misure varate dal Governo e dal Parlamento, i contorni di una strategia per ricostruire e far ripartire i territori investiti dalla doppia emergenza, che nel 2021 potrà trovare compiuta attuazione” scrive il Commissario Legnini nell’Introduzione al Rapporto 2020. “I cardini per promuovere questa visione – sottolinea il Commissario - sono quelli della semplicità delle regole, della loro chiarezza e stabilità, di un modello di ricostruzione di qualità, sicuro e sostenibile, dell’integrazione della ricostruzione materiale degli edifici con iniziative di rinascita economica e sociale di questi territori”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati 7061 testati tamponi: 4779 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2089 nello screening con percorso Antigenico) e 2282 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 15,9%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 759: 131 in provincia di Macerata, 331 in provincia di Ancona, 156 in provincia di Pesaro-Urbino, 76 in provincia di Fermo, 49 in provincia di Ascoli Piceno e 16 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (105 casi rilevati), contatti in ambito domestico (142 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (274 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (8 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (5 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (4 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (22 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati).
Per altri 197 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2089 test e sono stati riscontrati 149 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 7%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 15,88% oggi, rispetto all'8,23% di ieri.
In diminuzione di tre unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 645, di cui 84 in terapia intensiva (+6 rispetto a ieri). Sono, invece, 42 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 123 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 19 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
I ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza hanno illustrato - tramite una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi- le nuove misure del Dpcm sull'emergenza epidemiologica da Covid-19.
"Dpcm frutto di un confronto importante con il Parlamento, con le Regioni e con il Comitato Tecnico Scientifico - così esordisce il ministro Speranza -. Siamo convinti che per far ripartire il Paese si debba vincere la battaglia sanitaria. La curva dà segnali piuttosto robusti di risalita e facciamo i conti con la presenza di alcune varianti temibili del virus, in particolare quella inglese".
Il provvedimento entrerà in vigore dal 6 marzo e rimarrà valido sino al 6 aprile, comprendendo tutto il periodo delle festività pasquali.
Si mantiene l'impianto delle misure essenziali attualmente vigenti, attraverso la conferma della divisione in colori delle Regioni. "L'innovazione più rilevante riguarda le scuole, in zona rossa gli istituti di ogni ordine e grado avranno la didattica a distanza. Stesso dicasi per le zone che raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti".
"Non è un dpcm last minute, si è fortemente voluto un cambio di passo nei tempi e nel metodo. La bozza del dpcm era già pronta dallo scorso venerdì" ha puntualizzato il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.
"L'eventuale cambio di fascia avverrà non nel weekend, ma dal lunedì per salvaguardare le attività economiche, come quelle inerenti la ristorazione - aggiunge Gelmini -. È stata accolta anche la richiesta delle Regioni di costituire un tavolo tecnico per valutare i 21 criteri di assegnazione delle fasce. Inoltre dal 27 marzo sarà possibile tornare, a fronte di prenotazione online, a frequentare i luoghi della cultura. Non possiamo annunciare l'apertura delle attività economiche chiuse da tempo perché le varianti colpiscono pesantemente, ma nel decreto sostegno abbiamo previsto risorse per 200 milioni di euro per il supporto alle famiglie sul tema dei congedi parentali".
All'incontro con i giornalisti hanno partecipato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.
Brusaferro ha sottolineato come la "trasmissibilità del virus è aumentata del 35 al 40% con le varianti inglesi, che hanno una prevalenza del 54% rispetto ai casi totali. È la variante dominante del quadro epidemiologico italiano. Nel nostro territorio c'è anche la presenza in alcune Regioni della variante brasiliana, che ha il 4,3% dell'incidenza totale. È particolarmente diffusa in Umbria, Lazio, Toscana e Marche: la sfida in questo caso è il contenimento, servono chiusure rapide e circoscritte. Un dato particolarmente preoccupante perchè queste variabili sono nuove e non garantiscono la stessa copertura immunitaria. Ci sono anche alcuni segnali della variante sudafricana, che si stima attorno alle 0.4%, ma si tratta di casi facilmente tracciabili".
"Abbiamo anche noi evidenze chiare sul fatto che la variante inglese è più trasmissibile nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni, ma anche tra i 6 e 10 anni" nelle quali "vi è un aumento del numero di casi infetti come Sars-Covid 2. Questo maggiore potere infettante o contagiante non si associa a patologia più grave". Lo dice il presidente del Css Franco Locatelli.
"I bambini, per dare un messaggio molto chiaro, restano fortunatamente risparmiati dalle forme più gravi" ha ancora spiegato Locatelli.
Zona rossa per tutta la provincia di Ancona. È quanto prevede una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli fino al prossimo 5 marzo, in quanto dal 6 marzo entrerà in vigore il nuovo Dpcm emanato dal Governo, valevole fino alle festività pasquali.
"Da domani mattina, mercoledì 3 marzo, dalle ore 8, la provincia di Ancona passerà in zona rossa - lo comunica Acquaroli tramite un post pubblicato sui social -. Il provvedimento sarà valido fino al giorno di scadenza dell’attuale Dpcm ancora in vigore, e cioè venerdì 5 marzo. Per il periodo successivo emaneremo un nuovo provvedimento, non appena sarà noto il testo definitivo del nuovo Dpcm che entrerà in vigore da sabato 6 marzo".
"La situazione è in continuo divenire ed è monitorata costantemente e l’analisi settimanale dei dati, effettuata ieri, ha evidenziato la necessità di intervenire con un ulteriore provvedimento sulla provincia di Ancona - aggiunge il governatore -. Restano sempre attenzionati tutti gli altri territori con particolare riguardo all’andamento epidemiologico in crescita sulla provincia di Macerata".
"A tutti raccomando il massimo rispetto delle disposizioni contenute nei provvedimenti regionali e nei Dpcm. È fondamentale frenare quanto prima la diffusione del virus. È il momento della massima responsabilità di ciascuno di noi" conclude Acquaroli.
Secondo quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 14 gennaio nelle zone rosse è vietato "ogni spostamento fatto salvo per il rientro presso la propria abitazione, per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o salute".
Per bar e ristoranti è consentito solo l'asporto e la consegna a domicilio fino alle ore 22, fatti salvi gli esercizi con codici ateco 56.3 e 47.25 dove l'asporto è previsto fino alle ore 18:00. Chiuse anche tutte le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione i beni di prima necessità. Aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie.
Lo svolgimento della didattica in presenza è previsto nei limiti consentiti (nel comune di ancona tutte le scuole sono chiuse fino al 5 marzo), ma nell'ordinanza si raccomanda fortemente "lo svolgimento dell'attività didattica con modalità a distanza in tutti gli istituti scolastici in cui si registra un aumento dei casi di contagio da virus Sars-Cov-2".
Occorrerà sempre far uso dell'autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento e nel territorio regionale è fortemente raccomandato di rispettare rigorosamente il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, all’interno e nelle adiacenze di qualsiasi tipologia di attività e nelle aree pubbliche e private ad uso pubblico.
Leggi QUI il testo integrale dell'ordinanza
Si è svolto l'incontro tra Governo e Regioni sul nuovo Dpcm. Vi hanno preso parte il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini e della Salute Roberto Speranza, il titolare dell'Istruzione Patrizio Bianchi.
All'incontro partecipano anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.
Scuole chiuse in zona rossa e facoltà nelle altre regioni di chiudere gli istituti se, a livello locale, si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti. E' la linea decisa nella cabina di regia a Palazzo Chigi in vista del nuovo dpcm Covid, a quanto si apprende da diverse fonti di governo. Questa soluzione recepisce in sostanza le indicazioni del Cts sulle scuole e porta alla chiusura anche delle elementari e delle medie, con il ritorno alla didattica a distanza, nelle aree rosse e ad alto contagio.
Gli esponenti del Comitato tecnico scientifico hanno illustrato alle Regioni il parere del comitato relativo alla situazione epidemiologica delle scuole. Il parere era stato chiesto espressamente dei presidenti nella riunione con il governo della settimana scorsa e i ministri degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e dell'Istruzione Patrizio Bianchi hanno portato la richiesta all'attenzione del governo nel corso della cabina di regia.
(Fonte: ANSA)
Teneva illegalmente un cinghiale dentro un capanno: denunciato cacciatore
I carabinieri forestali di Fermo hanno sorpreso una persona che deteneva illegalmente un esemplare della specie cinghiale (Sus scrofa L.) all'interno di una stalla in località rurale del Comune di Campofilone. La detenzione di animali di quella specie, se non espressamente autorizzata, costituisce violazione di legge, contravvenendo alla normativa sulla detenzione di animali selvatici pericolosi.
L'esemplare era stato prelevato in natura dalla persona, un cacciatore, all'età presumibile di pochi mesi, lo scorso settembre. L'uomo, privo di autorizzazione, è stato denunciato per la violazione della legge n. 15 del 1992, che regolamenta la detenzione di animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica. Il responsabile dell'accaduto rischia pene che prevedono l'arresto fino a sei mesi o l'ammenda da 15mila a 300mila euro. L'animale è stato sequestrato penalmente: sarà trasferito in una struttura idonea alla sua custodia.
La normativa punisce in ogni caso chi detiene specie di mammiferi e uccelli prelevati in natura, prevedendo pene particolarmente severe quando si tratta degli animali elencati nel Decreto del Ministero dell'Ambiente del 19 aprile 1996, ovvero le specie che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica, tra cui anche volpi, istrici, caprioli, daini e appunto cinghiali. Non è infrequente che esemplari di queste specie, sottratte al normale sviluppo comportamentale che avviene in natura, possano divenire aggressive nei confronti dell'uomo.
(Fonte Ansa)