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Sanità

Cibo e infiammazione: come mangiare per stare bene davvero

Cibo e infiammazione: come mangiare per stare bene davvero

Ci sentiamo spesso stanchi, con una fastidiosa sensazione di pesantezza addominale o dolori ricorrenti, e tendiamo a dare la colpa allo stress, al cambio di stagione o semplicemente all’età. Ma se alla base di questi disturbi ci fosse un “fuoco silenzioso” che arde dentro di noi ogni giorno? È ciò che molti scienziati definiscono infiammazione cronica di basso grado: uno stato persistente e silente dell’organismo che, nel tempo, può favorire l’insorgenza di patologie come diabete, obesità, disturbi cardiovascolari e persino malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

La buona notizia è che, secondo numerose ricerche scientifiche, ciò che mangiamo ogni giorno può davvero aiutare a spegnere questo fuoco. L’infiammazione, infatti, è una risposta naturale e utile del nostro corpo, attivata per proteggerci da infezioni o traumi. Tuttavia, quando questa risposta diventa continua e sproporzionata, può provocare danni ai tessuti e creare le condizioni ideali per lo sviluppo di malattie croniche. Studi pubblicati su riviste internazionali come Nature Reviews Immunology e The Lancet hanno evidenziato come un’alimentazione squilibrata, ricca di zuccheri e grassi industriali, possa alterare profondamente la composizione del microbiota intestinale, contribuendo a mantenere attivo uno stato infiammatorio nel tempo.

Una revisione recente pubblicata sul British Medical Journal ha identificato alcuni alimenti di largo consumo che possono contribuire in modo significativo all’infiammazione cronica, specialmente se assunti con regolarità. Tra questi vi sono gli zuccheri raffinati, presenti in dolci, bibite e snack confezionati; i cereali ultra-raffinati, poveri di fibra; gli oli vegetali ad alto contenuto di omega-6, come quello di mais o girasole; le carni lavorate e insaccate, così come l’alcol in eccesso. Non si tratta di demonizzare questi cibi, ma di limitarne il consumo e fare spazio a scelte alimentari più sane e bilanciate.

Fortunatamente, la natura ci mette a disposizione numerosi alleati contro l’infiammazione, molti dei quali appartengono alla nostra tradizione mediterranea. Non servono alimenti esotici o di moda: ciò che fa davvero la differenza sono le abitudini quotidiane. Frutta e verdura colorata, ricca di polifenoli e antiossidanti, pesce azzurro come alici, sgombro e sardine, fonte preziosa di omega-3, noci e semi oleosi, olio extravergine di oliva, spezie come curcuma e zenzero, legumi e cereali integrali sono tutti cibi capaci di nutrire l’intestino e modulare i processi infiammatori in modo naturale.

Uno studio condotto dall’Università di Harvard e pubblicato su JAMA Internal Medicine ha dimostrato che chi segue regolarmente un’alimentazione ricca di alimenti vegetali e povera di cibi ultra-processati presenta livelli più bassi di marcatori infiammatori nel sangue, come la proteina C-reattiva, un indicatore chiave dello stato infiammatorio sistemico.

L’alimentazione anti-infiammatoria non è una moda passeggera né una dieta rigida: è un ritorno consapevole a una cucina semplice, stagionale, varia e gustosa. È adatta a ogni età e può migliorare l’energia, la digestione, l’umore e persino l’aspetto della pelle. Sempre più medici sottolineano che uno dei modi migliori per ridurre l’infiammazione non si trova in farmacia, ma nel frigorifero. Cambiando ciò che mettiamo ogni giorno nel piatto, possiamo davvero agire alla radice dell’infiammazione, migliorando il nostro benessere in modo concreto e duraturo.

 

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