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INTERVISTA - Il professor Giordano: "Non esistono vaccini migliori di altri. Per lo Sputnik serve cautela"

INTERVISTA - Il professor Giordano: "Non esistono vaccini migliori di altri. Per lo Sputnik serve cautela"

Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha nuovamente raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano. 

Al professor Giordano, abbiamo chiesto di illustrarci l’evoluzione della pandemia in relazione anche alle nuove varianti del Covid-19 (di due giorni fa la notizia di una particolare diffusione dela variante brasiliana nelle Marche) e un giudizio sull’andamento della campagna di vaccinazione.

Nelle Marche è in corso la compagna vaccinale degli over 80. Quanto è importante proteggere una fascia della popolazione così fragile ai fini del contenimento della diffusione epidemiologica?

"Il vaccino, ad oggi, è l’arma più potente che possediamo contro il virus. Attualmente, la distribuzione mondiale non è sufficiente per somministrare i vaccini ad almeno l’80% della popolazione per cui credo che sia eticamente corretto tutelare la salute di chi rischia maggiormente la vita".

Da marzo sono iniziate le inoculazioni al personale scolastico. Dal suo punto di vista quali sono le altre professioni che necessitano di una immediata somministrazione?

"Credo che la programmazione italiana sia molto corretta per cui credo che si procederà nella direzione di far sottoporre al vaccino chi corre rischi maggiori".

La Repubblica di San Marino ha ufficializzato l’acquisto del vaccino russo Sputnik V e, a breve, saranno somministrate le prime dosi. Qual è la sua opinione riguardo questa scelta?

"Le agenzie predisposte ai controlli dei prodotti farmaceutici, FDA per America ed EMA per l’Europa, rispettano protocolli estremamente rigorosi prima di approvare un vaccino, pertanto, valuterei l’utilizzo dello Sputinik nel momento in cui tutta la sua sperimentazione verrà approvata. Nessun problema con l’antidoto russo, suggerirei cautela: sono in attesa dell’approvazione ufficiale". 

Alcune Regioni italiane hanno di recente avanzato la proposta al Governo di acquistare le dosi vaccinali in autonomia. Secondo lei è una strada giusta da seguire o sarebbe preferibile rispettare l’iter tradizionale?

"La mia risposta è purchè si faccia in fretta. In generale, professo uniformità di protocolli, a livello nazionale e mondiale. Ritengo che il virus possa essere sconfitto più velocemente se fossimo coesi e univocamente direzionati anche se questa potrebbe essere una visione utopistica".

Il vaccino AstraZeneca invece sembra che sarà riservato ad un popolazione ‘più giovane’. Da cosa nasce tale distinguo rispetto alle dosi della Pfizer che erano state somministrate agli operatori della sanità?

"Gli operatori sanitari hanno ricevuto il vaccino Pfizer solo perché sono stati la prima categoria ad essere vaccinata. Astrazeneca è arrivato in un tempo successivo. Questa è l’unica motivazione. Non esiste un vaccino migliore dell’altro, se approvato è un buon prodotto".

Variante inglese e brasiliana hanno iniziato a colpire anche alcune zone delle Marche tant’è che sono state applicate delle misure specifiche che hanno determinato dei lockdown localizzati. Quali sono i maggiori pericoli derivanti dalle nuove versioni del Covid-19?

"I virus sono organismi capaci di vivere e riprodursi esclusivamente all'interno di cellule viventi; per garantirsi la stabilizzazione all’interno degli ospiti infettati, spesso, generano nuove caratteristiche genetiche cd. mutazioni che potrebbero non produrre effetti rispetto alla diffusione dell’epidemia.

Quindi, trovare una nuova variante non significa che il virus si stia trasformando necessariamente in qualcosa di più pericoloso mentre isolare una nuova variante significa ricevere la conferma della circolazione del virus. Quindi, l’obiettivo è sempre lo stesso, bloccare la diffusione".

Crede che la misura della zona rossa valida solo per alcuni comuni (applicata di recente dal governatore Acquaroli) possa effettivamente fare da deterrente ad una potenziale diffusione del contagio?

"Le decisioni adottate vengono prese a valle di una serie di consultazioni con team di esperti. Da scienziato posso divulgare informazioni sulla biologia del virus, sugli effetti dell’infezione etc. Per il resto è importante ricordare che bisogna tener presente anche gli interessi economici della popolazione, della regione, della nazione. Dal mio punto di vista non è il momento di polemizzare".

È’ stato prorogato il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 Marzo. Quanto crede che potrà ancora durare questa situazione fatta di limitazioni e divieti?

"Esattamente come sopra. Ci sono team di esperti a valutare la situazione. Situazione giovane per tutti e pertanto, sconosciuta e difficile da affrontare senza scontentare qualche categoria".

Quando si potrà raggiungere un livello di copertura vaccinale considerato sufficiente, all’interno della popolazione, affinché si possano considerare al sicuro anche le persone non vaccinate?

"Spero presto".

 

 

 

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