Saranno presenti anche i Vigili del Fuoco della Fns Cisl Marche al fianco dei loro colleghi di tutta Italia domani a Roma, in piazza Montecitorio, per rivendicare una più equa distribuzione delle risorse destinate alla valorizzazione del loro lavoro. E' stato accolto postivamente lo stanziamento di 165 milioni di euro, deciso da governo e Parlamento con la legge di Bilancio per l’adeguamento degli stipendi che i Vigili del Fuoco chiedono da anni, è seguita la profonda delusione del sindacato per l’esclusione dalla contrattazione per la destinazione dei fondi erogati. Il risultato è che sono stati previsti aumenti di soli 13 euro lordi per il personale più giovane e nessuna risorsa per gli aspetti previdenziali che tuttora pongono il personale del Corpo Nazionale ai livelli pensionistici più bassi del settore della sicurezza e del soccorso pubblico ad ordinamento civile, ed anche rispetto al personale ad ordinamento militare.
"Grazie al sacrificio dei Vigili del Fuoco, alla loro volontà, all’impegno fattivo del Governo, alle azioni sindacali messe in campo, i Vigili del Fuoco hanno ottenuto un risultato storico si legge in un comunicato reso noto dalla Segreteria Regionale Marche della Fns Cisl - Finalmente le promesse fatte negli anni dai politici di turno, si sono trasformate in realtà, quando il Governo ha individuato le risorse economiche necessarie ai Vigili del Fuoco per ottenere il raggiungimento della pari dignità retributiva e previdenziale rispetto alle altre forze dell'ordine. Ma siamo stati beffati, sulla ripartizione delle risorse individuate - tuonano i vertici sindacali - Non ci sentiamo di utilizzare toni trionfalistici, come altri sindacati stanno facendo, che è bene ricordare sostengono da decenni che l’unica strada per ottenere la giusta valorizzazione era il comparto sicurezza, la 121, l’art.16, l’equiordinazione ...
"Purtroppo nel provvedimento adottato, relativo alla ripartizione delle risorse economiche al personale, l'amministrazione, senza contrattare nulla, senza concordare nulla, ha deciso unilateralmente la divisione delle risorse, creando a parere nostro disparità tra i Vigili del Fuoco, dove ad esempio sono stati riconosciti circa 13 euro lordi ai Vigili con pochi anni di servizio -precisano - Peccato! Questo era un risultato di tutti i Vigili del Fuoco, ottenuto dalla forza e dalla consapevolezza di tutti i VF, che hanno aderito a tutte le iniziative di lotta che i sindacati hanno messo in campo, per vedere poi al momento della ripartizione economica, che a chi era sempre stato alla "finestra" è toccata la "fetta" più grande".
"Noi della Fns Cisl, abbiamo sempre chiesto e lottato per ottenere le risorse necessarie al raggiungimento della pari dignità retributiva e previdenziale. Al contrario c’era chi urlava ai quattro venti, che l’unica maniera per recuperare risorse economiche, fosse chiedere l’equiordinazione dei VF alle forze di polizia, o addirittura chiedere di inserire i VF all’interno della legge 121/1981 , citando come mantra l’art. 16. Vedere oggi, dopo che il Governo 5Stelle e Pd, ha dimostrato che le nostre tesi erano corrette ovvero che per ottenere il giusto riconoscimento economico, bastava semplicemente trovare le risorse economiche, che le stesse sono state ripartite senza valorizzare appieno il lavoro dei Vigili del Fuoco, utilizzando parametri non pienamente rispondenti al lavoro dei Vigili del Fuoco, vedere ciò, da veramente fastidio"
"Comunque vogliamo ringraziare tutti i VF che hanno ottenuto questo risultato, seppur parziale, e sopratutto, diciamo grazie al sacrificio di tutti quei vigili del fuoco, che con le loro azioni, con il loro servizio, hanno legato indissolubilmente i VF ai cittadini - concludono i sindacati - Verifichiamo con amarezza, che nonostante il "passo" avanti, si sarebbero potute ripartire in maniera più efficace le risorse economiche, ne prendiamo atto, ma continuiamo con la nostra azione politica al fine di "aggiustare" la ripartizione delle risorse, presentando due emendamenti che sono volti a recuperare il gap pensionistico, chiedendo i 6 scatti pensionistici nonchè la risoluzione del problema in particolare dei vigili giovani (fino ai sette anni di servizio) che sono i più penalizzati economicamente".
Bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica. Dopo il grande picco della scorsa settimana le Marche sono tornate nella norma con un dimezzamento dei contagi giornalieri, speriamo che il trend si mantenga di costante calo.
La situazione in Lombardia continua a migliorare con quasi tutta la settimana sotto 1 come indice di contagio e una riduzione di un terzo dei casi. Ciò che preoccupa invece è il resto d'Italia. Per la prima volta abbiamo avuto una intera settimana ad indice di contagio costantemente sopra 1, il che non è certo un segno positivo, d'altronde è evidente che le misure di sicurezza sono state generalmente abbandonate.
Inoltre non mi capacito come ancora possano arrivare passeggeri da paesi stranieri con alto numero di contagi, grossa parte dei nuovi contagi vengono importati dall'estero, in particolare dai paesi asiatici.
Nella nostra classifica vediamo che la nostra regione è tornata nella fascia dei "buoni" ovvero sotto 1 contagio medio giornaliero per milione di abitanti, che considero la soglia per dire che si può stare tranquilli.
Abbiamo grossi incrementi in Sicilia,Friuli, Liguria e Veneto. La Lombardia si allontana dalla maglia nera e si avvia a scendere sotto i 5 contagi giornalieri per milione. Qualche settimana fa i contagi erano oltre il 70% lombardi, questa neanche il 30%.
L'Italia, per grazia divina, ha una situazione sotto controllo ma ci stiamo adagiando troppo e qualche segnale negativo si inizia ad avvertire, le altre nazioni europee come Germania, Inghilterra e soprattutto Spagna nella zona di Barcellona, iniziano ad avere problemi, sarebbe meglio non sfidare così tanto la sorte, anche perchè per contenere la situazione basta rispettare norme neanche troppo invasive come abbiamo visto.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha firmato questa mattina il decreto di indizione delle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche per il 20 e 21 settembre 2020.
Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 7 alle ore 23 nella giornata di domenica 20 settembre 2020 e dalle ore 7 alle ore 15 nella giornata di lunedì 21 settembre 2020.
A ciascuna circoscrizione elettorale è stato assegnato il seguente numero di seggi:
Circoscrizione elettorale di Ancona: 9 seggi
Circoscrizione elettorale di Ascoli Piceno: 4 seggi
Circoscrizione elettorale di Fermo: 4 seggi
Circoscrizione elettorale di Macerata: 6 seggi
Circoscrizione elettorale di Pesaro Urbino: 7 seggi
Venerdì scorso, 17 luglio, il Presidente Ceriscioli aveva comunicato al presidente della Corte di Appello di Ancona la volontà di indire le elezioni nei giorni di domenica 20 e lunedì 21 settembre, e aveva inviato analoga comunicazione al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e ai presidenti delle Regioni italiane in cui sono previste le consultazioni elettorali.
Oggi, l’adozione formale del decreto di indizione delle elezioni regionali. Nelle stesse date si svolgeranno il referendum popolare confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari, come indicato dal Consiglio dei Ministri del 14 luglio, e le consultazioni per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli Comunali, come stabilito con decreto del Ministro dell’Interno del 15 luglio.
“Le nostre priorità – ha spiegato Ceriscioli - erano di poter individuare una data che non interferisse con la ripresa dell’attività scolastica e al contempo garantisse la concentrazione delle scadenze elettorali, che anche io avevo a suo tempo richiesto al Ministro. Dal Governo è arrivata l’indicazione di queste date, a cui ho ritenuto di aderire per rispettare il principio dell’election day, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa e delle misure precauzionali per la tutela della salute degli elettori e dei componenti del seggio”.
La musica, la cultura, l’enogastronomia per valorizzare l’offerta turistica del territorio ionico. Dal 30 luglio al 27 agosto, con cinque appuntamenti, si svolgerà il Tour Taranto Opera Festival. Storia, musica e sapori, con visite guidate nei luoghi di maggiore interesse storico ed architettonico, percorsi gastronomici pugliesi ed appuntamenti musicali di prestigio, saranno il denominatore del progetto, pensato dagli organizzatori del Taranto Opera Festival, con il coinvolgimento di partner istituzionali e di due tour operator: Go4sea e Todo Modo. E’ questo il valore aggiunto dell’iniziativa, sposata appieno dai due tour operator, che puntano, attraverso l’offerta variegata pensata intorno ai singoli appuntamenti, a coinvolgere turisti e visitatori, promuovendo Taranto e il territorio tarantino.
Per Alessandro Santelia, responsabile di Go4sea, si tratta di “un progetto molto interessante, che ha emozionato, perché promuove questa terra, ricca di storia. Il nostro compito è quello della promozione, ci impegniamo con la nostra rete e con le agenzie a noi collegate, per coinvolgere il numero maggiore possibile di ospiti. E’ un segnale di incoraggiamento per il territorio, che merita tanto. Lo vogliamo fortemente, la nostra forza deve coinvolgere tutti e soprattutto portare questo territorio al livello che spetta ad esso di diritto. Il target di riferimento è un pubblico di cultura, che può coinvolgere tante altre persone, grazie all’offerta delle iniziative”. Emilio Geri – per Todo Modo – ha dichiarato che è “un’iniziativa che lo ha toccato a livello emozionale; è stato bellissimo vedere che in una città dai mille volti, come Taranto, dalle tante sfaccettature, si riescano ad unire percorsi che riguardano storia, arte, cultura ed enogastronomia, tutti all’interno di un’esperienza che è il modo per far conoscere questa magnifica città”.
Il Tour Taranto Opera festival è promosso dal Taranto Opera Festival, dall’associazione Domenico Savino e dal Comune di Taranto (assessorato alla cultura), che ha dato il patrocinio; gode anche del patrocinio della Regione Puglia e vede come collaboratori Antonella Masella experience, Touring Club Italiano (Taranto), Banca di Taranto ed Eni (in qualità di main sponsor). L’obiettivo è promuovere, attraverso la fruizione di varie iniziative, la città di Taranto ed il territorio tarantino. Il pacchetto di eventi comprende: guide turistiche autorizzate, visite al Duomo, alla città vecchia di Taranto, al Marta museo archeologico nazionale, al Castello aragonese, un gran galà musicale o un concerto-recital lirico e percorsi gastronomici con prodotti pugliesi. Gli appuntamenti musicali si svolgeranno al Castello aragonese di Taranto. In programma: il 30 luglio, un recital lirico (Carmela Apollonio, soprano premio Callas 1988 e Davide Dellisanti al pianoforte); il 6 agosto, lo spettacolo “Si fa presto a dire galà” (Ensemble Domenico Savino; omaggio a Mario Costa, ospite della serata il cantante napoletano Paolo Cuccaro); il 13 agosto, un nuovo appuntamento dello spettacolo “Si fa presto a dire galà”; il 20 agosto, “Verdi e Puccini in jazz (Cinzia Tedesco, jazz vocalist e Stefano Sabatini, pianoforte); il 27 agosto, “Due voci ed un trio” (Francesca Ruospo, mezzosoprano, Antonio Mandrillo, tenore, trio Domenico Savino composto da L. Di Fino, F. Amatulli e P. Cuccaro).
Per informazioni: www.tarantoperafestival.it, pagina Facebook Taranto Opera Festival, associazione musicale Domenico Savino tel. 3924206385. Le prenotazioni possono essere effettuate attraverso i due tour operator indicati.
Abbiamo chiesto a Maurizio Verdenelli un ricordo personale di Bruno Ferretti, storico cronista dell'Ascoli calcio e parte notevole della storia del giornalismo sportivo marchigiano, di recente scomparso.
"Bruno se n'e' andato in punta di piedi. Ci eravamo sentiti l'ultima volta il 9 luglio scorso. Lui si era complimentato per la 'mia ultima fatica letteraria' (il libro sul Cagliari Calcio tricolore nel '70 e il mondiale messicano) e mi aveva salutato con affetto. 'Un abbraccio, Bruno'. L'ultimo. Non lo sapevo ancora che non ci saremmo visti e sentiti più. Con eleganza, sobrieta', riservatezza Bruno mi ha nascosto fino all'ultimo la malattia.
Abbiamo lavorato insieme per 40 anni, sentendoci quasi ogni giorno. Mai uno screzio, neppure un talvolta inevitabile e 'familistico' vaffa in tanti anni di duro e appassionato impegno che ci univa.
Quante battaglie con Bruno insieme per migliorare il servizio per i nostri lettori del Messaggero ereditano l'amore per la professione ereditata da Carlo Paci. Era diventato il 'cronista dell' Ascoli' piano piano ma irresistibilmente. Lui il cantore del grande Ascoli del presidentissimo Costantino Rizzi e di Carletto Mazzone che aveva sposato una sua zia.
Vicinanza ma distacco da giornalista di razza. Ferretti era un gigante tra i giganti di uno scenario sportivo e mediatico entrato nel mito. Erano i tempi in cui anche noi umbri cominciavano a conoscere tramite la Rai la bellezza sfrontata della piazza ascolana, tenuta riservata con due superbe eccezioni filmiche. Riservato, equilibrato, buono. E trovava per tutti una pur minima giustificazione. Meno una volta: quando Aldo Biscardi, amicissimo di Rozzi, pur invitato, non intervenne all'inaugurazione del circolo dei giornalisti sportivi intitolato a Costantino.
Personalmente ricordo di Bruno un'alba di ferragosto quando - di ritorno da Roma - volle passare con me, al fine di tenermi compagnia, un paio di interminabili ore al terminali Ascoli in attesa del bus che avrebbe dovuto riportarmi in Abruzzo.
Arrivederci amico mio. Ed ora che sei finalmente al cospetto dell'editore ideale appresta con Carlo ed Enzo la Redazione perfetta, sempre vagheggiata ed ogni volta promessa (fino a quando disperammo definitivamente)".
Ci ha lasciato Giuseppe Ottaviani. All’età di 104 anni è venuto a mancare il celebre atleta master a Sant’Ippolito (Pesaro e Urbino) dove era nato il 20 maggio 1916.
Straordinario esempio di longevità attiva, è stato protagonista nelle ultime stagioni alle rassegne tricolori e internazionali, conquistando titoli e primati mondiali di categoria.
“L’atletica è gioia!”: questo il motto che il popolare “Peppe” ha sempre portato avanti con entusiasmo e passione.
Nel 2011 ha realizzato i suoi primi record mondiali M95 nel salto in lungo e nel triplo, mentre nel 2014 è diventato l’atleta italiano con il maggior numero di vittorie in un’unica manifestazione iridata (10 medaglie d’oro ai Mondiali master indoor di Budapest) e nel 2016 il portacolori del Gs Effebi Fossombrone è stato il primo italiano a gareggiare nella categoria M100 in una rassegna nazionale e il più applaudito agli Europei master indoor di Ancona, raccontati anche in due documentari a lui dedicati.
Proprio nel 2016, poco prima di compiere cent’anni, è salito anche sul palco del Festival di Sanremo, come ospite nella serata inaugurale. L’anno scorso ha ricevuto il titolo di Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana dal presidente Sergio Mattarella e poi ha partecipato agli Europei master di Jesolo. Intorno alla sua famiglia si stringe con un abbraccio il presidente del Comitato regionale FIDAL Marche, Giuseppe Scorzoso, e tutta l’atletica marchigiana.
“Ottaviani è stato sicuramente un maestro di vita - ricorda Scorzoso - oltre che un simbolo dell’atletica master nel mondo. Un amico, che dava sempre messaggi di saggezza e positività. La vita è bella, come ci ha insegnato Peppe, e va vissuta con il sorriso”. I funerali di Giuseppe Ottaviani si terranno lunedì 20 luglio alle 18 nella chiesa parrocchiale di Sant’Ippolito (Pesaro e Urbino).
"Aveva scoperto lo sport a settant’anni e le gare a ottanta. Una passione tardiva ma forte di uno che aveva lavorato tutta la vita come sarto e, in pensione, aveva saputo reinventarsi una passione scoprendo lo sport agonistico aiutato dai figli. Giuseppe Ottaviani se ne andato all’età 104 anni, dopo vent’anni di gare Master che lo avevano portato alla ribalta con i suoi record mondiali e il suo straordinario esempio di longevità sportiva e di voglia di mettersi in gioco. Alla famiglia vanno le condoglianze di tutto il Dipartimento allo Sport Marche di Forza Italia". Questo il ricordo del Capo Dipartimento di Forza Italia, Antimo Flagiello.
Hanno avuto inizio il 15 Luglio i lavori di ristrutturazione e adeguamento al volo notturno della piazzola presente all’elisoccorso dell’Ospedale Regionale Torrette di Ancona.
Una situazione che ha reso necessario lo spostamento di Icaro 01 dalla base dorica a quella di Fabriano dove farà compagnia al “gemello” Icaro 02 per circa tre mesi e cioè il tempo utile per ultimare le opere di adeguamento in merito all’attivazione del volo notturno, prevista in autunno, dopo la firma del contratto da 52 milioni di euro per 7 anni con la società Babcock Mission Services.
La scelta del “trasloco” forzato si è rivelata tanto necessaria quanto discussa e infatti non sono mancati i malumori da parte degli operatori sanitari del 118 e dello stesso elisoccorso che hanno appunto sollevato dei dubbi riguardo i disagi che si creeranno in termini di orari e spostamenti. Soprattutto in questo periodo estivo dove gli interventi di Icaro 01 sono più concentrati sulla costa che ad oggi risulta “scoperta” in quanto dalla base di Fabriano l’eliambulanza impiega tra i 18 ai 25 minuti per raggiungere il litorale che soprattutto in questa stagione risulta essere più affollato in termini di popolazione e di conseguenza le richieste di soccorso registratate si moltiplicano di giorno in giorno.
Per far fronte a questa situazione di assoluto disagio, dove si va a limitare un servizio fondamentale per tutta la Regione Marche è al momento in piedi un ballottaggio in merito alle postazioni dove inserire Icaro 01 in questi tre mesi. Il ballottaggio ad oggi è tra Jesi e l’aeroporto di Falconara che, però, stando alle ultime indiscrezione comporterebbe dei costi troppo alti ma sulla questione è intervenuto l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Falconara Clemente Rossi che ha così commentato : “Nel giorno in cui l’Unione Europea dà l’ok alla Regione Marche per il bando da 13,5 milioni, quello per nuovi voli che non ci saranno mai perché le compagnie aeree l’hanno già bocciato per gli eccessivi cavilli e orpelli burocratici, scopriamo che si lesina denaro per l’elisoccorso regionale – afferma Rossi -. La base di Icaro, l’elicottero del 118, va ristrutturata. Ci vorranno tre mesi e, per questo, mezzo ed equipaggio hanno bisogno di una sistemazione provvisoria. Di getto verrebbe da pensare a Falconara e al suo aeroporto. Troppo semplice. E così si ripiega su Fabriano. Il che ha messo in subbuglio intanto gli operatori sanitari, preoccupati per i tempi di soccorso. Ma soprattutto mette a rischio gli stessi cittadini".
“Tutto per questione di denaro – mette in evidenza l’assessore -. Secondo quanto riportato dalla stampa, la cifra chiesta da Aerdorica per ospitare l’eliambulanza sarebbe troppo alta. Si poteva trattare? Secondo l’a.d. Bassetti, sì ma nessuno si è fatto vivo. È davvero sconcertante quello che sta avvenendo. Abbiamo un aeroporto che per anni è stato un pozzo senza fondo. Ci sono 77 persone, in pratica tutte le ultime 5 giunte di centrosinistra che hanno governato la Regione Marche, dal 1995 al 2020, un quarto di secolo, indagate dalla Procura che vuole finalmente fare luce sullo scempio di bilanci costantemente in rosso nonostante le iniezioni continue di denaro pubblico – conclude Rossi - Un aeroporto sul quale, solo ultimamente, si sono spesi 25 milioni di euro per salvare la società e si tiene il braccino corto per l’eliambulanza di servizio a un ospedale a servizio di tutto il territorio regionale?”.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della responsabilità penale dei sanitari anche in riferimento allo stato emergenziale da COVID-19 . In risposta alle domande dei nostri lettori, ecco di seguito l’analisi dell’avv. Oberdan Pantana.
L'emergenza sanitaria sta ponendo numerose questioni penali, come quella delle responsabilità per la violazione della c.d. quarantena, ovvero per le dichiarazioni false nelle c.d. autocertificazione, ovvero per più gravi reati di epidemia o altri delitti contro la persona (omicidio e lesioni, dolose o colpose).
Nel quadro della medesima emergenza sanitaria, già si riscontra il problema delle eventuali responsabilità penali dei sanitari, oggi maggiormente esposti nella loro incolumità, ma che potrebbero essere travolti dall'onda emotiva di coloro che hanno perso il loro cari, tenendo conto delle circostanze in cui hanno dovuto operare rappresentate, tra le altre, dal limite delle risorse disponibili tanto strutturali e organizzativi (numero di posti letto, disponibilità di farmaci e tecnologie), quanto soggettivi (presenza di personale medico ed infermieristico in numero sufficiente e con requisiti di specifica competenza e conseguente effettuazione di turni di lavoro massacranti).
Il problema si collega alla discussione generale riguardo alla responsabilità del sanitario alla luce degli ultimi interventi legislativi specifici, quali il decreto legge n. 158/2012 convertito con modifiche con L. n. 189/2012, c.d. “Decreto Balduzzi”, nel quale veniva previsto che, “l'esercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica non risponde penalmente per colpa lieve, fermo l'obbligo del risarcimento per fatto illecito di cui all’art. 2043 c.c.”.
I legislatore assegnava, dunque, alle linee guida purché accreditate dalla comunità scientifica, il compito di circoscrivere l'area di rilevanza penale dei comportamenti colposi e di orientare, ex post, i giudici nella valutazione dei comportamenti del medico, in quanto l'osservanza da parte del sanitario delle linee guida limitava infatti il rimprovero penale ai soli casi di colpa grave, quelli nei quali sia cioè riscontrabile «una macroscopica violazione delle regole cautelari, essendo ad esempio immediatamente riconoscibile da parte del sanitario la necessità di discostarsi in quel caso dalle linee guida o comunque di non limitarsi alla loro mera, meccanica osservanza» (C. Fiore- S. Fiore, Diritto penale, cit., 300 ss.).
Pochi anni dopo, la legge c.d. “Gelli Bianco” (L. 8 marzo 2017,n. 24), ha nuovamente innovato la disciplina, introducendo l'art. 590-sexies c.p., secondo cui: «1. Se i fatti di cui agli artt. 589 (omicidio colposo) e 590 (lesioni personali colpose) sono commessi nell'esercizio della professione sanitaria, si applicano le pene ivi previste salvo quanto disposto dal secondo comma. 2. Qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge, ovvero in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alla specificità del caso concreto».
Ma, a tal proposito, la molteplicità delle possibili opzioni interpretative, ha ben presto prodotto un quadro giurisprudenziale molto contrastato e dunque richiesto l'inevitabile intervento delle Sezioni Unite della Suprema Corte, avvenuto l’anno successivo dall’entrata in vigore della riforma, le quali hanno reintrodotto la distinzione tra colpa lieve e colpa grave, con la seguente previsione: “in caso di colpa grave, anche in presenza di tutti gli altri requisiti richiesti dalla norma, non si applichi la causa di non punibilità” (Cass. pen., Sez. Un., 21 dicembre 2017, n. 8770).
Secondo i giudici del Supremo Collegio, infatti, sulla base della norma, da intendersi come introduttiva di una causa di esclusione della punibilità per fatti di cui agli artt. 589 e 590 c.p., «l'esercente la professione sanitaria risponde a titolo di colpa, per morte o lesioni personali derivanti dall'esercizio di attività medico-chirurgica: a) se l'evento si è verificato per colpa (anche 'lieve') da negligenza o imprudenza; b) se l'evento si è verificato per colpa (anche 'lieve') da imperizia quando il caso concreto non è regolato dalle raccomandazioni delle linee-guida o dalle buone pratiche clinico-assistenziali; c) se l'evento si è verificato per colpa (anche 'lieve') da imperizia nella individuazione e nella scelta delle linee guida o di buone pratiche clinico-assistenziali non adeguate alla specificità del caso concreto; d) se l'evento si è verificato per colpa 'grave' da imperizia nell'esecuzione di raccomandazioni di linee-guida o buone pratiche clinico-assistenziali adeguate, tenendo conto del grado di rischio da gestire e delle speciali difficoltà dell'atto medico» (Cass. pen., Sez. Un., 21 dicembre 2017, n. 8770).
Dunque, a ben vedere, nessuna delle condizioni richieste dall'art. 590-sexies c.p. ai fini dell'esonero da responsabilità può ritenersi allora conforme alle specificità dell'emergenza Covid-19, tanto dal punto di vista della certezza scientifica che si riverbera sia nell'assenza di linee-guida certificate, quanto nella mancanza di buone pratiche clinico-assistenziali, vista la novità della patologia e la sostanziale mancanza, allo stato, di evidenze terapeutiche, quanto della capacità organizzativa e gestionale in relazione all'elevato numero di contagiati bisognosi di cure per le sopra evidenziate difficoltà connesse alla carenza di posti di terapia intensiva e di sufficiente personale medico-infermieristico specializzato.
Alla luce del quadro delineato, si potrebbe, allora, far leva sulla c.d. misura soggettiva della colpa in chiave limitativa delle responsabilità penale del medico.
Ed invero, una volta stabilita l'esistenza di una condotta oggettivamente contraria alla diligenza richiesta (misura oggettiva della colpa) che si presenti con la caratteristica struttura psicologica della colpa (cosciente o incosciente), è però «necessario, perché si possa muovere al soggetto un addebito di colpa, stabilire la concreta esigibilità della regola di condotta violata, da parte del singolo e specifico autore (misura soggettiva della colpa)» (C. Fiore- S. Fiore, Diritto penale, cit., 300 ss.).
L'accertamento della concreta esigibilità da parte del singolo autore costituisce, infatti, un ulteriore presupposto dell'imputazione soggettiva a titolo di colpa, in quanto introduce l'eventualità di uno scarto fra i limiti oggettivi della diligenza richiesta — riferibile al c.d. agente modello — e i limiti entro i quali l'osservanza della regola poteva essere pretesa da un determinato autore.
Un importante criterio di valutazione della c.d. misura soggettiva della colpa si connette proprio, come nella ipotesi in esame, all' anormalità delle circostanze emergenziali in cui si agisce, quando esse determinano la non esigibilità dell'osservanza dei doveri di diligenza, che può essere pretesa in condizioni normali.
Alla anormalità delle circostanze, sia esterne che interne, è connessa anche la misura soggettiva della colpa esigibile in ragione del livello di qualificazione professionale; così, anche un sanitario preparato può incorrere in un errore, a causa di stanchezza, stress, superlavoro, ecc. ma la rilevanza di questo fattore soggettivo sarà certamente diversa a seconda che le condizioni di stress siano riconducibili all'ininterrotto presidio del pronto soccorso, o ad altri fattori egoistici.
La misura soggettiva delle colpa può dunque operare, ricorrendone le tipiche condizioni, per i sanitari che operano nelle condizioni emergenziali del Covid-19, ma va ricordato come sia ormai acclarato che, al di là dei meri richiami alla necessaria valorizzazione dell'art. 2236 c.c., riguardo alla responsabilità del prestatore d’opera, anche in funzione di limitazione della responsabilità penale in ambito sanitario, la giurisprudenza in ben poche occasioni abbia fatto effettivamente ricorso in sede di accertamento, degradandola da canone valutativo a clausola di stile.
L'esistenza di una situazione emergenziale nuova, in cui non si può pretendere dal medico il rispetto delle cautele ordinariamente esigibili, unitamente alla difficoltà di utilizzare la misura soggettiva della colpa in chiave limitativa della punibilità, ha condotto la dottrina ad affermare che una via percorribile per perseguire gli obiettivi sopra descritti potrebbe essere quella di “introdurre un'apposita disciplina volta ad ampliare l'area di esonero da responsabilità colposa, plasmata sulle peculiarità della medicina dell'emergenza pandemica, che prospetti uno statuto penale ad hoc per la gestione organizzativa, clinica e assistenziale di tale rischio”.
Pertanto, tale disposizione dovrebbe essere strutturata in modo da ricomprendere solo condotte collegate e strettamente strumentali alla emergenza sanitaria da Covid-19 e non già macroscopici fenomeni di mala sanità, tanto da delineare i confini applicativi da assegnare alla non punibilità di cui all'art. 590-sexies c.p. oltre gli angusti limiti della sola imperizia lieve nella fase esecutiva.
Come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il Gores ha comunicato, nel consueto aggiornamento delle ore 9, che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1008 tamponi: 542 nel percorso nuove diagnosi e 466 nel percorso guariti. Tre casi positivi registrati: uno in provincia di Pesaro Urbino, uno in provincia di Ancona e uno in provincia di Fermo. Ieri non sono stati effettuati tamponi nel percorso diagnostico Hotel House di Porto Recanati.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale, dunque, a 6.800 su un totale di 92.445 campioni testati. Si numero dello stesso numero di nuovi contagiati ravvisato nella giornata di ieri. Nell'ultima settimana soltanto in due occasioni non si sono registrati nuovi casi: vi è, dunque, una contro-tendenza rispetto a quanto avvenuto nell'ultimo mese.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores:
In seguito alle decisioni del Consiglio dei Ministri e al decreto del ministro Lamorgese, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha comunicato al presidente della Corte di Appello di Ancona la volontà di indire le elezioni nei giorni di domenica 20 e lunedì 21 settembre, inviando analoga comunicazione al presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini e ai presidenti delle Regioni italiane dove si vota.
Il decreto di indizione delle elezioni regionali sarà formalmente adottato dal presidente Ceriscioli all'inizio della prossima settimana, informa una nota.
Nelle stesse date si svolgeranno il referendum popolare confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari e le consultazioni per l'elezione diretta dei sindaci e dei Consigli comunali.
Ceriscioli aveva chiesto una data "che non interferisse con la ripresa della scuola e garantisse la concentrazione delle scadenze elettorali. Ho aderito per rispettare il principio dell'election day, per le esigenze di contenimento della spesa e delle misure precauzionali".
"Entro fine mese sarà completamente ripristinata la viabilità su due corsie per senso di marcia sulle autostrade A14 e A16". Lo fa sapere Aspi, Autostrade per l'Italia, in seguito al "provvedimento dell'Autorità giudiziaria di Avellino che ha accolto la richiesta della società di modificare l'attuale assetto dei cantieri sulle tratte interessate" che riguardano in particolare l'A14 tra Marche e Abruzzo e l'A16 tra Campania e Puglia.
Nella Marche i lavori sono già partiti dalla serata di ieri, a partire dalle 22, con il viadotto Valloscura (tra Porto Sant'Elpidio e Porto San Giorgio) in direzione Sud. Nella notte di oggi invece saranno ripristinate le due corsie sul viadotto Santa Giuliana (tra Pedaso e Grottammare) sempre in direzione Sud.
Nei prossimi giorni continuerà l'attività su tutte le tratte interessate che pertanto beneficeranno dell'ampliamento in termini di fluidità del traffico.
++ AGGIORNAMENTO ORE 9:30 ++
E' stato riaperto alle 9:30 il primo dei viadotti, oggetto dell'istanza di dissequestro di Aspi accolta ieri dalla Procura di Avellino, grazie all'immediato intervento notturno della Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l'Italia.
Sul Vallescura Sud, da questa mattina, il traffico è tornato a scorrere su due corsie e secondo il serrato cronoprogramma di Aspi stanotte lo stesso intervento sarà eseguito sul Santa Giuliana Sud, sempre nel Fermano, e sul Vomano.
“Esprimo soddisfazione per le norme di semplificazione e quelle sui poteri commissariali contenute nel decreto appena varato dall’esecutivo. Si tratta delle prime importanti risposte attese, alle quali dovranno seguire quelle sul personale, i professionisti, lo sviluppo economico che il Governo si è impegnato a varare con il prossimo decreto”. Questo il commento del Commissario Straordinario alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma 2016 sul decreto semplificazioni, il cui testo è stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale.
Con il decreto si dà attuazione ad un primo importante pacchetto di misure, che erano state proposte dal Commissario e condivise con Presidenti di Regione, Sindaci, Diocesi, professionisti e associazioni dei cittadini, per accelerare e dare una spinta decisiva alla ripartenza del Centro Italia. “La ricostruzione pubblica e quella privata potranno trarre un beneficio molto grande dalle norme di semplificazione di carattere generale sia urbanistiche che di affidamento dei lavori pubblici e da quelle specifiche per il sisma contenute nel Decreto Semplificazioni” sottolinea il Commissario Legnini, secondo il quale “con questi ultimi interventi di legge il quadro normativo che regola la ricostruzione è sensibilmente migliorato. Va ora completato con alcuni provvedimenti, che saranno definiti nei prossimi giorni in un tavolo di lavoro a Palazzo Chigi e con il MEF , per avviare la stabilizzazione del personale e prorogare i rapporti in essere, fornire risorse stabili al sostegno delle attività produttive, rivedere i compensi dei professionisti, garantire le entrate dei comuni, e la proroga dello stato di emergenza, che scade a fine anno”. Queste misure potranno trovare spazio nel prossimo Decreto legge annunciato dal Governo, che potrà essere varato una volta ottenuta dal Parlamento l’autorizzazione ad aumentare il disavanzo pubblico del 2021.
Le deroghe urbanistiche, oggi previste solo per il rifacimento degli edifici nei comuni più danneggiati dal sisma, vengono estese dal nuovo Decreto a tutti i 138 Comuni del cratere, mentre per la certificazione della conformità urbanistica i Comuni e i professionisti potranno basarsi sui titoli legittimi dell’edificio preesistente, purché non siano modificati i volumi e non ci siano illeciti edilizi. “Un chiarimento importante– sottolinea Legnini – che agevola la certificazione dei progetti da parte dei tecnici ed il lavoro dei Comuni, e che può essere una forte spinta all’uso delle nuove procedure, molto più rapide, previste dall’Ordinanz 100. Senza contare – aggiunge il Commissario - le norme di carattere generale che semplificano notevolmente l’attività edilizia e che possono dare un’ulteriore spinta”.
Per la ricostruzione pubblica, a partire da quella delle scuole, il provvedimento appena varato prevede che gli affidamenti di incarichi di progettazione e di esecuzione delle opere sotto la soglia comunitaria (5,350 milioni di euro) siano regolati dalla procedura negoziata, la più celere prevista dal codice degli appalti. I lavori sulle Chiese, per importi sotto la soglia comunitaria, potranno avvenire con le regole della ricostruzione privata e affidamenti diretti, anche degli incarichi di progettazione.
Vengono inoltre conferiti più estesi poteri in deroga al Commissario Straordinario per le opere pubbliche particolarmente complesse, che saranno individuate in un apposito elenco, e per gli interventi nei centri storici dei comuni maggiormente colpiti dal sisma. Il Decreto Semplificazione contiene anche una norma di raccordo tra la legislazione ordinaria e quella speciale sulla ricostruzione, che attribuisce ai cittadini e alle imprese la facoltà di optare, in ogni caso, per la disciplina più semplificata.
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1031 tamponi: 454 nel percorso nuove diagnosi e 577 nel percorso guariti. Tre sono i casi positivi registrati: di cui due in provincia di Pesaro Urbino e uno in quella di Fermo. Ieri non sono stati effettuati tamponi nel percorso diagnostico Hotel House di Porto Recanati.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale, dunque, a 6.797 su un totale di 91.903 campioni testati. Si registra quindi un leggero innalzamento del numero dei contagiati rispetto alla giornata dei contagi (ieri un caso positivo) L'incidenza complessiva tra tamponi effettuati e numero di positivi si conferma in lenta, ma continua discesa.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores:
E' la riforma della sanità il primo atto che Francesco Acquaroli, deputato Fdi e candidato presidente della Regione Marche per il centrodestra, si propone di firmare se sarà chiamato a governare le Marche. "Serve - dice all'ANSA - una sanità libera dalla politica, vicina ai territori e in grado di garantire i servizi essenziali, oltre che quelli di alta specializzazione, a tutti i cittadini".
Ma Acquarol ha messo in agenda anche "la ricostruzione delle zone terremotate e le infrastrutture". Sul sisma, osserva che "ci sono danni irreparabili. Molti non credono più in quei territori e stanno pensando di rifarsi una vita altrove". Sull'ennesima irricevibilità degli emendamenti per la ricostruzione osserva che "non siamo mai stati ascoltati". Ambizioso il programma sulle infrastrutture, viarie, ferroviarie, porto e aeroporto per "collegare le Marche con il resto del mondo".
"Chiediamo di votare centrodestra per garantire alla regione una prospettiva differente, mettendo al centro i problemi dei marchigiani e non le questioni dei partiti".
(Fonte: ANSA)
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1220 tamponi: 619 nel percorso nuove diagnosi e 601 nel percorso guariti. Un caso positivo registrato in provincia di Pesaro Urbino.Ieri non sono stati effettuati tamponi nel percorso diagnostico Hotel House di Porto Recanati.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale, dunque, a 6.794 su un totale di 91.449 campioni testati. Si conferma il trend dello 0 alternato di questo ultimo mese (ieri nessun caso registrato). L'incidenza complessiva tra tamponi effettuati e numero di positivi si conferma in lenta, ma continua discesa.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores
Botta e risposta via social tra Enrico Mentana e Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d'Italia e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Marche.
"Inaccettabile" secondo il direttore del Tg La7, che in un post apparso su facebook ieri pomeriggio, ha citato la cena commemorativa della marcia su Roma dell'ottobre scorso ad Acquasanta Terme, ricordando che sua madre, ebrea , aveva trascorso un anno nascosta sui monti sopra Ascoli Piceno insieme alla famiglia per sfuggire ai nazifascisti. Il post del direttore si conclude:"Quel candidato (riferito ad Acquaroli) non è presentabile".
Non si è fatto attendere, quindi, il deputato marchigiano di Fratelli d'Italia, il quale ha risposto a stretto giro, spiegando di essere andato brevemente prima della cena per parlare di ricostruzione. "Non essendomi mai seduto, non ho visto il ridicolo menu (decorato con fasci e aquile, ndr) che qualche residuato fuori dal tempo aveva deciso di mettere sul tavolo, ma una volta appresa la notizia ho immediatamente preso le distanze. In 21 anni di attività politica non c'è alcun atto accostabile a fascismo o razzismo. Chi provasse a diffondere idee antisemite mi avrebbe come avversario. Sono nato nel 1974 e non ho alcuna nostalgia del passato, ha concluso Acquaroli nel post ” .
(Fonte Ansa)
Sono in corso da ieri e si concluderanno il prossimo 17 luglio le prove per 197 posti all’Ufficio Ricostruzione Sisma. Entro agosto la verifica dei titoli e la sottoscrizione dei contratti.
“Come abbiamo affermato più volte, per raggiungere i risultati necessari nella ricostruzione post sisma, è importante coniugare la semplificazione dei percorsi con l’aumento degli organici di personale – afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – e quindi, visto che fino a oggi sono arrivate poche risposte sulla semplificazione, questa misura che consente di incrementare il numero delle persone ha senza dubbio la sua rilevanza. E’ parimenti importante, al contempo, dare stabilità e certezza a chi lavora già nella ricostruzione, all’interno dei Comuni e negli Uffici speciali, perché questi professionisti rappresentano il nostro patrimonio di conoscenze e competenze, che non vanno assolutamente disperse per la rinascita dei territori colpiti dal sisma”.
“Con queste assunzioni l’organico complessivo dell’Ufficio speciale Ricostruzione si stabilizza su circa 300 unità – dichiara il direttore Cesare Spuri - un numero sicuramente più adeguato per far fronte alle rilevanti necessità della ricostruzione tenendo conto che per i primi tre anni abbiamo lavorato con circa il 60 per cento del personale necessario già individuato dalla legge”.
All’esito delle assunzioni di agosto “in tempi quindi rapidissimi – continua Spuri - il contingente dell’Usr sarà decisamente più proporzionato aumentando di più di un terzo la propria dotazione. Un innesto che ci offre la possibilità di rispondere con celerità alle 25 mila domande di ricostruzione privata, finora ne sono arrivate 9 mila, e di dare attuazione ai 2 mila interventi di opere di ricostruzione pubblica per oltre due miliardi di euro di cui un miliardo già finanziato”.
Sono state presentate 5962 domande di partecipazione al Concorso, oltre mille i selezionati per le prove scritte. Cinque le prove selettive per profili C, D tecnici, amministrativi e informatici.
Le procedure, iniziate a maggio 2020, sono state interamente esperite dall’Ufficio speciale per la ricostruzione con la collaborazione della società Adecco.
Il Gores ha comunicato, con il consueto aggiornamento delle ore 9, che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1319 tamponi: 630 nel percorso nuove diagnosi e 689 nel percorso guariti. Nessun caso positivo registrato. Ieri non sono stati effettuati tamponi nel percorso diagnostico Hotel House di Porto Recanati.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche resta, dunque, di 6.793 su un totale di 90.830 campioni testati, con un'incidenza complessiva, che conferma una lenta ma costante discesa (ieri un solo nuovo caso registrato).
Anche oggi non si sono verificati decessi: è il trentaduesimo giorno consecutivo senza vittime causate dal Covid-19.
Restano quattro, invece, i ricoveri nelle strutture ospedaliere regionali, uno dei quali in un reparto di terapia intensiva (all'ospedale di Pesaro): era da oltre un mese che non accadeva di avere pazienti in terapia intensiva per via del coronavirus.
Di seguito i dati resi noti dal Gores:
Massimiliano Bianchini non molla, anzi triplica con i Verdi e + Europa e si candida a diventare il modello perfetto di eterno candidato.
E’ di qualche giorno fa la presentazione ad Urbino della lista “Rinascimarche”, che aggrega Verdi, + Europa e Civici, quest’ultima compagine appunto di Bianchini, per sostenere la candidatura di Maurizio Mangialardi al Governo regionale. Nel corso della presentazione della lista a “offerta speciale tre per uno”, il coordinatore dei Verdi Gianluca Carrabs ha dichiarato che “non può esserci sviluppo senza sostenibilità”, concetto condivisibile per l’esponente di punta di Fratelli d’Italia, il pesarese Francesco Baldelli, ma solo al contrario.
Baldelli, infatti, ha scritto nel suo commento social che “invece, non può esserci sostenibilità senza sviluppo, altrimenti andremo tutti a vivere nel deserto del Sahara, il luogo più ‘sostenibile’ al mondo”.
“Questi tifosi della decrescita infelice - continua nel suo post Baldelli - si sono uniti nella sigla Rinascimarche, facendo il più clamoroso degli autogol: si rinasce solo quando si muore, dimenticando che il certificato di morte per noi marchigiani lo hanno firmato proprio i Governi delle sinistre che ora vogliono sostenere”.
Baldelli lancia l’affondo ricordando come sia paradossale che, proprio da parte di chi ha a cuore la tutela e la conservazione del territorio, affidarsi a quel PD di Ceriscioli e Mangialardi che “tira fuori il fascino ancestrale del ‘green’ solo in campagna elettorale. Perché - aggiunge - chi ha davvero a cuore il nostro territorio non può sostenere quel partito che ha creato nell’entroterra cittadini di serie B, desertificando luoghi meravigliosi privando i suoi cittadini di servizi vitali, come Ospedali, strade, giovani e lavoro proprio da chi ora vorrebbe replicare maldestramente la brutta copia del Duca di Montefeltro”, che da Urbino promosse l’unico Rinascimento che oggi possiamo vantare.
Quando mancano quattro giornate alla fine della stagione regolare del campionato di Serie B, è giunto il momento dei primi verdetti. Mentre nella parte alta della classifica il Benevento ha già raggiunto la promozione diretta con ben sette giornate d’anticipo, il Livorno è la prima retrocessa di questa stagione e la squadra del patron Spinelli l’anno prossimo sarà costretta a ripartire dalla Serie C.
La lotta in zona promozione
Alla vigilia del campionato, le tre retrocesse Chievo Verona, Empoli e Frosinone erano state individuate dagli addetti ai lavori come le favorite indiscusse per l’immediato ritorno in Serie A. Per tutte loro, tuttavia, le cose non sono andate secondo i piani e oggi si ritrovano a lottare tra loro per l’ottavo posto in classifica che garantirebbe l’accesso ai playoff. In testa alla classifica c’è infatti il Benevento di Filippo Inzaghi che, dopo aver dominato il campionato dalla prima giornata, è riuscito a guadagnarsi il ritorno in massima serie con largo anticipo. Alle spalle dei sanniti c’è il Crotone di Stroppa, che secondo le scommesse calcio a oggi è la favorita assoluta per il salto diretto in massima serie. I pitagorici saranno tuttavia chiamati a guardarsi le spalle dalla rincorsa di Pordenone e Spezia che hanno saputo superare le difficoltà di inizio campionato e oggi stanno esprimendo il calcio più brillante dell’intera cadetteria.
La situazione nelle zone basse della classifica: arrivano i primi verdetti
Come visto, in zona promozione la situazione è aperta a ogni possibile scenario, ma nelle zone meno nobili della classifica la lotta è probabilmente ancora più avvincente. Eccezion fatta per il Livorno che a quota 21 punti ha già detto addio alla Serie B, partendo dal penultimo posto occupato dal Cosenza, sino ad arrivare all’undicesimo occupato dall’Entella, tutto può ancora accadere. Sono ben nove le compagini racchiuse nell’arco di 11 punti e tutte da qui a fine campionato saranno chiamate a fare la differenza. L’Ascoli, attualmente a ridosso della zona playout, nelle ultime giornate ha saputo invertire la rotta e i marchigiani ora si trovano a stretto contatto con la zona salvezza diretta. Trascinati dai goal di Trotta e Scamacca, giocatori chiave nella sfida contro la Salernitana vinta con il risultato di 3-2, i bianconeri sono riusciti ad accorciare il gap che li separava dalle diretti rivali e ora sognano di riuscire nell’impresa prima del previsto. L’Ascoli, a ogni modo, oltre a puntare a Pescara, Perugia, Venezia e Cremonese, dovrà guardarsi le spalle dal ritorno della Juve Stabia anche se i campani sembrano essere la squadra più in difficoltà tra quelle invischiate nella lotta per non retrocedere.
Mancano solo quattro partire alla fine della regular season di Serie B e praticamente tutte le squadre sono ancora in lotta per il raggiungimento di un obiettivo. L’Ascoli, accantonato il sogno playoff, sarà chiamato a fare risultato in tutte le partite che mancano da qui a fine campionato e la sensazione è che i bianconeri abbiano a propria disposizione tutti i mezzi per raggiungere la salvezza senza passare per la lotteria dei playout.