Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 2335 tamponi: 1031 nel percorso nuove diagnosi (di cui 319 nello screening con percorso Antigenico) e 1304 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 3,3%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 34 di cui soltanto 4 in provincia di Macerata, 11 in provincia di Ancona, 14 in provincia di Pesaro-Urbino e 5 in provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (10 casi rilevati), contatti in ambito domestico (7 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (11 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (4 casi rilevati).
Per un altro caso si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 319 test e sono stati riscontrati 10 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 3%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un netto decremento rispetto alla giornata precedente (sui cui dati aveva inciso il weekend): incidenza al 3,3% oggi, rispetto al 11,1% di ieri.
"La canzone è nata durante il lockdown, parla di una libertà che ci era stata limitata. Volevo l'estate e divertirmi, da 17enne quale sono". Così il giovane cantautore Denis Bonjaku ci presenta "Saint Tropez", il suo primo singolo completamente in italiano, uscito su tutte le piattaforme digitali alla mezzanotte di giovedì scorso.
I genitori di Denis, infatti, sono albanesi ma lui vive da sempre a Urbisaglia: "Sono nato e cresciuto in Italia, l'italiano è la mia lingua madre, anche se l'albanese lo capisco perfettamente fin da piccolo - ci dice -. Il titolo del singolo è arrivato per gioco, mi serviva una rima con chalet e i miei amici hanno iniziato a tirarne fuori tante ed è venuta fuori Saint Tropez. E' una meta ambita per i giovani che vogliono festeggiare e sicuramente la prima che raggiungerò quando si potrà."
Della canzone Denis ha curato - oltre che l'interpretazione - anche la composizione. I produttori del pezzo sono, invece, Mirko Ciminari e Matteo Stacchiotti, in arte Cim & Skinz.
Nonostante la giovane età, Denis già si è fatto notare per le sue abilità canore.
Nell'aprile del 2018, a soli 15 anni, vince The Voice Kids Albania (qui l'articolo di riferimento): "Mi era comparsa per caso la pubblicità di The Voice su Facebook, così mi sono iscritto senza dire niente a nessuno - racconta -. In seguito mi è arrivata una mail in cui gli organizzatori mi avvertivano che, essendo minorenne, sarebbe servito anche il consenso dei miei genitori per partecipare al programma, ma anche in quel caso ho dato il numero di mio padre senza dire niente e la chiamata è stata una sorpresa. Sono entrato alle audizioni con 'Warrior' di Demi Lovato, durante il percorso ho cantato cover come 'Somebody To Love' dei Queen e 'Applause' di Lady Gaga. La vittoria ha sicuramente favorito la mia carriera musicale, mi ha dato la possibilità di vedere come funziona la tv, anche se mi ero già esibito su palchi minori, e questo mi ha aiutato molto".
A novembre del 2018, dopo la vittoria, esce Ti Ja Ajo, singolo in albanese che conta quasi 70.000 visualizzazioni su Youtube.
"La musica è stata fondamentale da sempre. Fin da piccolo ballavo continuamente e a 3 anni cantavo a memoria 'Destinazione Paradiso', secondo la versione di Laura Pausini. Professionalmente il ballo è nato prima del canto: ho cominciato a 8 anni a ballare danze caraibiche e nel 2015 sono diventato vice campione mondiale nel Carribean Show Dance Children maschile. Poi ho dovuto fare una scelta tra ballo e canto e ho scelto il canto."
Nel suo canale Youtube sono presenti anche delle cover di Lorenzo Fragola e Michele Bravi, tutte registrate presso lo studio Atmos-x Studios di Appignano: "I cantautori italiani sono fondamentali per me. Sia i classici come De Gregori e Battiato che quelli più attuali come Mahmood, Gaia e, appunto, Lorenzo Fragola e Michele Bravi".
Alcuni di questi artisti hanno avviato la loro carriera a seguito della partecipazione ai talent, ma per ora Denis preferisce non sbilanciarsi sulla prospettiva: "Sono molto scaramantico, ora penso a creare nuovi pezzi, poi vedremo in futuro. Abbiamo già altri singoli pronti, possiamo dire che ci sono delle novità, senza anticipare nulla."
Di seguito proponiamo il video della canzone:
Al via i “VAX DAYS” per gli studenti delle quinte superiori delle Marche che saranno chiamati agli esami di maturità. Dal 2 al 6 giugno tutti i circa 13.600 maturandi potranno recarsi nei punti vaccinali individuati sul territorio regionale, senza bisogno di prenotazione, dalle ore 8:00 alle 18:30, secondo un calendario stilato in base all'ordine alfabetico dei cognomi.
"È un ulteriore passo avanti per l'immunizzazione della popolazione e un segnale che l'amministrazione regionale ha voluto dare ai giovani" sottolinea l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini.
Ecco il programma completo dei "Vax Days" che coinvolgeranno gli studenti delle quinte superiori delle Marche:
2 giugno: cognomi “A – C”
3 giugno: cognomi “D – L”
4 giugno: cognomi “M – P”
5 giugno: cognomi “Q – Z”
6 giugno: aperto a tutti
"Al momento del vaccino si dovranno comunque compilare i moduli di adesione (scaricabili dal sito www.regione.marche.it/vaccinicovid)" ha aggiunto l'assessore Saltamartini.
Questi i punti vaccinali dove gli studenti potranno recarsi: Pesaro (Iper Rossini ex Ristò, via Gagarin, e Ospedale Marche Nord), Urbino (Bocciodromo via Neruda), Fano (Centro Ortofrutticolo Codma), Ancona (PalaPrometeo ex Palarossini e Ospedale Torrette), Senigallia (Caserma Vigili del Fuoco), Jesi (Palestre Zannoni), Fabriano (Nuova Palestra Fermi), Macerata (Centro Vaccinale Piediripa), Civitanova Marche (Centro vaccinale Stabile "Planet Ric" via Silvio Pellico), Camerino (Centro sportivo Le Calvie), Fermo (Scuola Mancini), Ascoli Piceno (Palazzetto dello Sport Monticelli), San Benedetto del Tronto (Palazzetto dello Sport “B.Speca”).
Il Servizio Sanità delle Marche, nel bollettino giornaliero, ha comunicato che sono in diminuzione di 4 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (137), di cui 27 in terapia intensiva (-1 rispetto rispetto a ieri). Sono, invece, 4 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 18 pazienti, tutti al Covid Hospital di Civitanova Marche. Due persone sono, invece, ospitate al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.
La Regione Marche ha reso noto, inoltre, che nelle ultime 24 ore si sono verificati due decessi correlati al Covid-19.
Un 64enne di Bari è spirato all'ospedale di Pesaro, mentre una 92enne di Chiaravalle si è spenta all'Inrca residenza dorica.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 3017 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (977), mentre sono 509 quelle totali nella provincia di Macerata.
Sfugge al controllo del personale sanitario dopo una visita al pronto soccorso: lo ritrovano in strada in stato confusionale. Il fatto si è verificato all’ospedale “Murri” di Fermo, ed è la figlia dell’uomo a denunciare quanto accaduto.
“Lo scorso sabato pomeriggio, rientrata a casa intorno alle 11, ho trovato mio padre in evidente stato confusionale – racconta Denise Dariozzi - pronunciava frasi sconnesse e a stento mi riconosceva. Preoccupata della cosa, essendo mio padre un 69enne in buona salute - prosegue - ho chiamato il 118, dopo consulto col medico curante".
“Arrivati i sanitari – sottolinea – non ci hanno permesso di accompagnarlo per via delle restrizioni anti-Covid né tantomeno di raggiungerlo al pronto soccorso, dicendoci che saremmo stati prontamente aggiornati telefonicamente".
“In tarda serata, non avendo notizie - aggiunge la donna - mi reco comunque al pronto soccorso per portare una bottiglia d’acqua a mio padre e, lungo la Variante del Ferro lo trovo sotto la pioggia battente che da solo camminava a zig zag, in evidente stato di alterazione, a causa di un'ischemia cerebrale ‘in diverse fasi evolutive’ (come si leggerà testualmente dal referto dell'ospedale di Fermo, afferma Denise)".
La donna a quel punto – stando a quanto racconta – riaccompagna il padre al “Murri”, scortata dalle Forze dell’Ordine.
“In ospedale – afferma - non sapendo giustificare il gravissimo fatto accaduto ho deciso, sotto la mia responsabilità, di portarlo in un'altra struttura ospedaliera (il nosocomio di Macerata n.d.r). La motivazione che hanno addotto i sanitari è che mio padre era vigile successivamente alla visita, cosa che non sembrava affatto considerando come l’ho ritrovato”.
“Ritengo che non accorgersi che un paziente in evidente stato confusionale, dovuto ad un'ischemia in corso, abbandoni l'ospedale sia un atto di negligenza gravissimo e non tollerabile - conclude la donna -. Se casualmente, non avessi incontrato mio padre lungo quel tratto di strada sarebbe potuto accadere qualcosa di peggio, visto che per il suo stato costituiva un pericolo per se stesso e per gli automobilisti che si trovavano a transitare in quel momento”.
L'uomo si trova tuttora ricoverato all'ospedale di Macerata.
ll Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1074 tamponi: 451 nel percorso nuove diagnosi (di cui 24 nello screening con percorso Antigenico) e 623 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'11,1%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 50 (5 in provincia di Macerata, 20 in provincia di Ancona, 15 in provincia di Pesaro-Urbino, 1 in provincia di Fermo, 6 in provincia di Ascoli Piceno e 3 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (15 casi rilevati), contatti in setting domestico (13 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (12 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (3 casi rilevati). Per altri 6 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 24 test ed è stato riscontrato un caso positivo (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 4%.
E' morto a 97 anni il comandante partigiano Paolo Orlandini. Nato ad Ancona il 26 gennaio 1924, con il nome di battaglia 'Millo' operò ad Ancona, Osimo, Cingoli e Frontale.
Ha comandato il Gruppo Cingoli, Distaccamento Frontale, Distaccamento Stacchiotti, Distaccamento Paolo, appartenenti alla V Brigata Garibaldi Marche di Ancona.
Medaglia d'argento al valor militare, iniziò la Resistenza il 16 Ottobre 1943 e dopo la liberazione della provincia di Ancona si arruolò nel Corpo Italiano di Liberazione (CIL) divenendo comandante del gruppo motociclisti della divisione Cremona fino al 29 aprile 1945.
Nel corso degli anni, ha mantenuto un costante impegno nell'Anpi e una attenzione particolare verso i giovani e, in particolare, le scuole. Presidente onorario dell'Anpi della provincia di Ancona, nel 1998 ha pubblicato la sua storia nel libro 'Da balilla a partigiano'.
L'ultima sua intervista è stata rilasciata a Gad Lerner e Laura Gnochi per il libro 'Noi Partigiani'.
Proprio il giornalista Gad Lerner ha voluto ricordarlo attraverso un commosso post su Facebook: "Porterò sempre nel cuore il ricordo e l'esempio del comandante partigiano Paolo Orlandini, medaglia d'argento al valor militare, che ho incontrato più volte nell'umile alloggio popolare di Ancona in cui viveva da solo. Aveva compiuto gesti eroici, ne parlava con modestia. "Non posso perdonare ai fascisti di avermi reso cattivo", diceva. Ma era un uomo profondamente buono".
Le onoranze funebri, nel rispetto delle misure sanitarie anti-Covid, si svolgeranno martedì 1 giugno alle ore 10 presso la Sala del Commiato del Cimitero di Tavernelle ad Ancona. La Camera ardente presso la Casa funeraria Tabossi, in via Montagnola 13, Ancona sarà aperta lunedì 31 maggio dalle 9 alle 19.
Il tratto dell'A14 tra Porto Sant'Elpidio e Fermo è stato chiuso per circa 30 minuti in direzione Pescara a causa di un incidente che ha visto coinvolti tre veicoli al km 275, a seguito del quale quattro persone sono rimaste ferite.
Sul luogo dell'evento sono intervenuti i soccorsi sanitari, la Polizia Stradale, i soccorsi meccanici, i Vigili del Fuoco e il personale della Direzione 7/o Tronco di Pescara di Autostrade per l'Italia.
All'interno del tratto il traffico è rimasto bloccato, con la formazione di code, che si sono poi disperse dopo la riapertura.
Attualmente si registrano, in ogni caso, un chilometro di coda per lavori al km 276.5 tra Porto Sant'Elpidio e Fermo, in direzione Pescara, e un chilometro di coda al km 301.7 tra San Benedetto del Tronto e Pedaso, sempre per lavori.
Il Servizio Sanità delle Marche, nel bollettino giornaliero, ha comunicato che sono in diminuzione di 9 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (141), di cui 28 in terapia intensiva (-2 rispetto rispetto a ieri). Sono, invece, 12 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 18 pazienti (uno meno di ieri), tutti al Covid Hospital di Civitanova Marche.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha reso noto, inoltre, che nelle ultime 24 ore si sono verificati due decessi correlati al Covid-19.
Un 78enne di Montegranaro è spirato all'ospedale "Murri" di Fermo, mentre una 50enne di Macerata se n'è andata presso l'ospedale Torrette di Ancona.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 3015 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (977), mentre sono 509 quelle totali nella provincia di Macerata.
È un caso di cui si parla molto in questi giorni, quello della presunta violenza da parte di quattro ragazzi tra i quali Ciro Grillo, ai danni di una ragazza conosciuta la sera stessa del presunto reato a Porto Cervo, in Sardegna.
Un po’ di tempo fa, durante la trasmissione “Non è l’Arena”, uno di loro si è lasciato sfuggire una frase che contraddice la versione della difesa dei ragazzi, quella cioè della presunta consensualità della diciannovenne ai rapporti sessuali.
La frase è la seguente: “Non l’abbiamo costretta a bere, è lei che l’ ha presa (la bottiglia di vodka, ndr) Noi non riuscivamo a berla, e lei ha detto “dai che ce la faccio” e se l’ è bevuta”.
Perchè a queste parole l’impianto difensivo vacilla?
Perchè ciò significherebbe che la notte tra il 16 e 17 luglio, quando si sarebbero verificati i fatti, la ragazza si trovava in uno stato di inferiorità fisica e psichica che non le avrebbe consentito di prestare un valido consenso.
Il secondo comma dell’art. 609 bis c.p. – violenza sessuale- sanziona la condotta di colui che abbia persuaso-indotto la vittima a compiere o a subire atti sessuali ottenendo un consenso viziato...a causa della sua condizione di inferiorità, della quale egli abbia abusato. “Rientrano nelle condizioni di inferiorità psichica anche quelle conseguenti all’ingestione di alcolici o all’assunzione di stupefacenti, poichè anche in tal senso si realizza una situazione di menomazione della vittima che può essere strumentalizzata per il soddisfacimento degli impulsi sessuali dell’agente”. Secondo consolidata giurisprudenza non rileva, quando le condizioni di inferiorià siano derivate dall’assunzione di bevande alcoliche o di droga, che tale assunzione sia stata frutto di volontaria deliberazione della stessa persona offesa.
Se pur la scelta di bere quantità esagerate di alcolici, come mezza bottiglia di vodka, possa essere discutibile e di poco buon senso, ciò non ha nulla a che vedere con quegli insopportabili luoghi comuni del tipo “se l’è cercata” o ancora “ ma lei era d accordo”poichè è esperienza comune che elevati quantitativi di alcool alterano la percezione e rendano nulla la capacità di prestare il proprio consenso in modo consapevole.
Non conta che la vittima appaia accondiscendente, o addirittura disinibita, poichè tali stati, in caso di abuso di alcool sono indotti dallo stesso, che limita grandemente o elimina del tutto la capacità di intendere e di volere e quindi, di prestare il proprio consenso.
Giorni fa Beppe Grillo ha pubblicato un video che ha suscitato fortissime polemiche perché ha sostenuto la difesa del figlio in modo volgare e senza alcuna sensibilità nei confronti della ragazza e della sua famiglia.
Spetterà al giudice, peritus peritorum, valutare le prove audio e video raccolte durante le indagini e ricostruire i fatti per giungere ad una verità processuale che garantisca giustizia. Decisivo infatti sarà constatare dai video l’effettiva capacità di autodeterminarsi della ragazza, o accertare una eventuale compromissione di tale capacità causata dagli alcolici assunti.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3024 tamponi: 1517 nel percorso nuove diagnosi (di cui 423 nello screening con percorso Antigenico) e 1507 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 5,3%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 81 (24 in provincia di Macerata, 16 in provincia di Ancona, 16 in provincia di Pesaro-Urbino, 9 in provincia di Fermo, 11 in provincia di Ascoli Piceno e 5 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (15 casi rilevati), contatti in setting domestico (16 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (29 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (11 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato). Per altri 7 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 423 test e sono stati riscontrati 8 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 2%.
"Questa inaugurazione deve essere uno stimolo a fare di più, meglio e in fretta”. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, intervenuto, questa mattina, con l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli, alla consegna degli ultimi 25 appartamenti del complesso post terremoto di Borgo Rancia. Insieme ai 21 consegnati a inizio anno, completano un aggregato abitativo di 46 appartamenti, ricavati dalla riconversione a edilizia residenziale pubblica, per gli sfollati del sisma 2016, di un ex edificio industriale.
L’intero progetto è stato finanziato dalla Regione Marche con 6 milioni di euro. Il risultato sono sette tipologie di abitazioni, da 42 a 92 metri quadrati, sviluppate su due piani, con ascensori, luoghi di aggregazione, giardini. Gli alloggi ricavati hanno un’elevata classe energetica (A3+ su un massimo di A4+), utilizzano energia elettrica da fonti rinnovabili, sono stati costruiti con i migliori standard qualitativi esistenti. “Il risultato che stiamo ottenendo e che traguarderemo quasi sicuramente nel 2021, è quello di consegnare 199 appartamenti alle famiglie che ne hanno diritto. Appartamenti e non pochi metri quadri di Sae: soluzioni abitative sicuramente necessarie, ma a Tolentino abbiamo fatto un’altra scelta”, ha sottolineato il sindaco Giuseppe Pezzanesi. Il presidente Acquaroli ha rimarcato “l’importanza di queste inaugurazioni che sono momenti capaci di infondere energie e speranza nelle nostre comunità. Deve però continuare il lavoro di ripristino di una visione che rimetta in condizione i cittadini di tornare a essere protagonisti della propria vita e dei propri territori”.
“Alcuni scorci, importanti, di luce in fondo al tunnel della ricostruzione, si iniziano a vedere. Sono considerevoli i risultati conseguiti negli ultimi mesi e ringrazio il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini per il lavoro che sta svolgendo, ma non basta”. Oggi la politica e la filiera istituzionale, ha ammonito il presidente, “non devono solo guardare alla ricostruzione delle case, delle infrastrutture e dei servizi, ma devono riuscire a immaginare come un territorio, pesantemente colpito dal sisma del 2016, possa recuperare il tempo perduto, in tutti gli aspetti economici e sociali che, purtroppo, hanno penalizzato il cratere sismico. Penso allo sviluppo delle imprese, all’occupazione, ai tanti giovani e alle tante famiglie che sono andate fuori dal cratere e che stentano a rientrare perché non riescono a trovare occupazione, né risposte a un futuro all’altezza delle loro aspettative. Il nostro compito principale deve essere quello di immaginare, in questa filiera istituzionale, le giuste soluzioni per questi territori. Dobbiamo lavorare, come fatto per consegnare queste abitazioni di Borgo Rancia, affinché coloro che rientrano nelle case possano riscoprire la possibilità di vivere un futuro dignitoso in queste località”. Il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, a sua volta, ha evidenziato la necessità che la ricostruzione venga affiancata dalla “ricostituzione delle comunità, che ha bisogno delle infrastrutture e dei necessari servizi pubblici sul territorio”.
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"Tagli a RisorgiMarche scelta incomprensibile, ma non lasceremo che passi in silenzio. Colpo su colpo la giunta Acquaroli continua a mortificare la cultura e il comparto turistico della nostra regione". A sottolinearlo è Maurizio Mangialardi, capogruppo regionale del Partito Democratico.
"Non saremmo stati d’accordo, ma avremmo potuto comprendere, se l’intenzione di tale scempio fosse dettata dalla legittima volontà di cambiare modello - sottolinea l'ex sindaco di Senigallia -. Ma qui, e questo va detto chiaramente, l’obiettivo è esclusivamente quello di smantellare e cancellare solo ciò che con tanta fatica si è costruito, senza proporre altra alternativa. In tal senso, il possibile taglio dei due terzi delle risorse destinate a RisorgiMarche ne sono l’ennesima eclatante dimostrazione".
"Si tratta di una decisione sbagliata e incomprensibile perché RisorgiMarche ha rappresentato nel corso degli ultimi anni non solo un simbolo della rinascita dei territori colpiti dal sisma del 2016, ma un evento che ha permesso da un lato di tenere accesi i riflettori sul dramma del terremoto, grazie soprattutto all’impegno di un grande artista marchigiano come Neri Marcorè , e dall’altro di creare un volano di promozione turistica a beneficio delle popolazioni locali, grazie ai concerti gratuiti dei migliori interpreti del panorama della musica italiana che hanno saputo valorizzare le straordinarie bellezze naturali della nostra montagna" precisa Mangialardi.
"Come si possa solamente immaginare di affossare una rassegna simile è difficilmente spiegabile se non con il furore ideologico che anima l’agire di questa Amministrazione regionale e una visione miope incapace di andare oltre una politica culturale e turistica provinciale e di scarso respiro. Se queste sono le modalità di ricomporre la frattura tra costa e aree interne, cavallo di battaglia della maggioranza, direi che c’è davvero di che preoccuparsi - conclude il capogruppo regionale del Pd -. Non permetteremo che tutto ciò si consumi in silenzio, all’interno delle fredde e tristi stanze del presidente Acquaroli, che ha tenuto per sé la delega al turismo, e dell’assessore alla Cultura Giorgia Latini, la quale sembra non perdere occasione per ferire i territori che la hanno eletta".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3101 tamponi: 1506 nel percorso nuove diagnosi (di cui 397 nello screening con percorso Antigenico) e 1595 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 5,5%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 83: 11 in provincia di Macerata, 14 in provincia di Ancona, 22 in provincia di Pesaro-Urbino, 15 in provincia di Fermo, 18 in provincia di Ascoli Piceno e 3 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (17 casi rilevati), contatti in ambito domestico (20 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (36 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (1 caso rilevato).
Per altri 7 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 397 test e sono stati riscontrati 17 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 5,5% oggi, rispetto al 6,1% di ieri.
In diminuzione di 8 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (150), di cui 30 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 13 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 19 pazienti, tutti presso il Covid Hospital di Civitanova Marche.
Dalle 12 di domenica 30 maggio, i cittadini marchigiani – senza limiti di età (comunque non inferiore a 16 anni) con specifiche patologie e senza elevato grado di rischio (comorbidità) potranno prenotarsi per la vaccinazione tramite il portale di Poste Italiane (https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it) o tramite il Numero Verde 800.00.99.66.
"Un modo per velocizzare le prenotazioni e la vaccinazione di questa categoria voluto in modo da superare le difficoltà che sono emerse con la prenotazione e la vaccinazione degli estremamente vulnerabili e caregiver. Rientrano nella categoria ‘comorbidità’ le persone che abbiano un codice di esenzione tiket con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete/altre endocrinopatie, HIV, insufficienza renale/patologia renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni, immunodeficienze primitive, malattia epatica, malattie cerebrovascolari, patologia oncologica" ricorda l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini.
Per la prenotazione online, oltre ai dati personali dell’utente, occorrerà disporre del numero di tessera sanitaria, del codice fiscale, del codice di esenzione della patologia e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria) o tramite i portalettere che consegnano la posta a casa.
Si ricorda inoltre che Poste Italiane ha attivato un ulteriore metodo di prenotazione per il vaccino antiCovid via SMS che si aggiunge a quelli già noti.
I cittadini delle Marche potranno prenotare la loro dose semplicemente inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947. Entro 48-72 ore verranno ricontattati dal servizio clienti di Poste Italiane per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e non presenta costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti per l’invio di un semplice SMS dall’operatore telefonico di appartenenza.
Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione.
Al momento della somministrazione della prima dose, sarà comunicato il giorno per effettuare il richiamo.
"Una buona notizia. L'EMA, l'Agenzia Europea per i Medicinali ha appena autorizzato l'utilizzo del vaccino Pfizer dai 12 anni di età. Ora sarà possibile estendere la campagna di vaccinazione anche ai più giovani. È una novità importante, pensando anche alla riapertura delle scuole a settembre". A scriverlo, tramite Facebook, è il ministro della Salute Roberto Speranza.
"Se continuiamo ad avere cautela, con il quadro epidemiologico che mostra segnali incoraggianti, possiamo guardare al futuro con più fiducia" ha aggiunto il ministro.
Intanto- come comunica Ansa - dal 3 giugno le Regioni potranno somministrare dosi a tutte le fasce di età vaccinabili, ricorrendo a tutte le potenziali risorse, comprese le strutture aziendali.
Nelle scorse settimane oltre 700 aziende (tra cui quelle di Confindustria Macerata, leggi la notizia) avevano dato la propria disponibiltà ad effettuare vaccinazioni non appena il Piano lo avesse disposto. Ma il possibile impiego di queste strutture sarà deciso dai territori in base ai diversi piani regionali, nell'applicazione dello specifico protocollo previsto.
Dal 3 giugno sarà inoltre possibile somministrare vaccini a tutta la popolazione fino ai 16 anni, senza più dover rispettare il criterio delle fasce di età. È quanto annuncerà una circolare della struttura Commissariale per l'Emergenza di Francesco Figliuolo, secondo le indiscrezioni diffuse da Ansa.
“La sanità fermana ha bisogno di una guida di alto profilo”, lo sostiene il comitato spontaneo dei cittadini del fermano per la sanità, guidato da Bruno Nepi, che avanza alcune richieste poste all’attenzione del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro in relazione alla scelta del nuovo direttore generale dell’Area Vasta 4.
“Richiediamo un medico ospedaliero che sarà anche competente per integrare il nuovo ospedale con il vecchio visto che la maggiore risorsa per la sanità fermana attualmente e per il prossimo futuro è e sarà il nuovo ospedale di Fermo a Campiglione” – scrivono in una nota i componenti del comitato - .
“Un medico chirurgo di alto profilo professionale che sappia gestire l’organizzazione del blocco operatorio considerato che la tecnologia più importante, più costosa, che sarà inserita nel nuovo ospedale è sicuramente quella inerente al robot chirurgico.
Richiediamo una figura appartenente al nostro territorio che dovrà essere collegata alla politica loco-regionale, quindi dovrà avere indiscussa esperienza per sapere come muoversi anche politicamente".
“Una figura che abbia la capacità di fare sinergia, come l’esempio modello di marca fermana, per mettere in relazione all’ospedale provinciale con gli altri presidi ospedalieri di Montegiorgio, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio e Amandola".
“Richiediamo un professionista che abbia già ricoperto ruoli di rilievo all’interno dell’Ordine dei Medici, che sia stato responsabile di Commissioni Nazionali di Medici, di società scientifiche e che attesti una veduta globale sulle varie figure mediche poiché dovrà saper integrare la giusta connessione tra ospedale e territorio, coordinando altresì i medici di medicina generale”.
“Richiediamo che sia uno specialista anche di sanità pubblica, che abbia esperienza di qualità nell’assistenza sanitaria in modo oggettivo”.
“Desideriamo – continuano nella nota - che sia esperto anche di rapporti sindacali fra le diverse parti poiché dovrà mettere in relazione tutto il personale sanitario sapendo mediare".
“Richiediamo una figura che dovrà essere aperta ai confronti diretti e continui con i cittadini di cui noi rappresentiamo gli interessi prioritari ossia quelli inerenti la sanità.
“Una persona che oltre all’alta professionalità tecnico-scientifico-medico-ospedaliera aggiunga una spiccata sensibilità umana verso i cittadini ma soprattutto verso i pazienti, per cui deve possedere certificazioni reali e verificabili di attestati di stima, benemerenza e di Onlus costituite dagli stessi pazienti”.
“Siamo certi – concludono - che la politica, sensibilizzata dalle richieste dei cittadini che desiderano essere partecipi delle scelte che li coinvolgono e li coinvolgeranno per quello che hanno di più caro, ovverosia la loro e l’altrui salute, svolga la funzione principale per cui esiste: soddisfare i bisogni della cittadinanza che ha scelto i suoi rappresentanti in modo trasparente e democratico”.
“Se la figura scelta coincidesse anche con un politico – continuano - sarebbe comunque un bene, potrebbe cioè rivelarsi occasione di proficua collaborazione fra parti con diversi punti di vista”.
Il comitato propone, infine, il nome del primario chirurgo Gianbattista Catalini, come figura di alto profilo professionale che corrisponderebbe, in base al suo curriculum, alle richieste avanzate dai cittadini per il nuovo direttore dell'Area Vasta 4.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3324 tamponi: 1686 nel percorso nuove diagnosi (di cui 401 nello screening con percorso Antigenico) e 1638 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 6,1%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 103 (14 in provincia di Macerata, 26 in provincia di Ancona, 45 in provincia di Pesaro-Urbino, 5 in provincia di Fermo, 6 in provincia di Ascoli Piceno e 7 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (25 casi rilevati), contatti in setting domestico (21 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (34 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (3 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (9 casi rilevati). Per altri 8 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 401 test e sono stati riscontrati 10 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 2%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 6,1% oggi, rispetto all' 8,2% di ieri.
In diminuzione di 8 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (158), di cui 30 in terapia intensiva (-4 rispetto a ieri). Sono, invece, 13 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 20 pazienti, tutti accolti al Covid Hospital di Civitanova mentre la palazzina dell'ex Malattie Infettive dell'ospedale di Macerata è ritornata da ieri Covid Free. Nel nosocomio maceratese restanto soltanto due pazienti Covid, presenti presso il pronto soccorso.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato, inoltre, che nelle ultime 24 ore non si sono verificati decessi.
Via libera anche nelle Marche alla terapia CAR-T-cell per la cura specializzata del Linfoma non Hodgkin nel reparto di Ematologia della Clinica Universitaria dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
La buona notizia è stata presentata ieri in conferenza stampa dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, e la dirigente del servizio Salute, Lucia Di Furia, insieme ad Attilio Olivieri, primario di Ematologia Ospedali Riuniti, Guido Gini, specialista in Ematologia, Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti e Amalia Dusmet Farinelli, presidente Fondazione Lorenzo Farinelli.
La terapia CAR-T rappresenta la prima forma di terapia genica approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin. Agisce contro il cancro curandolo e aumentando le aspettative di vita. Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per ulteriori indicazioni terapeutiche. Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie (i linfociti T), che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio (“ingegnerizzate”) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia.
Un grande passo in avanti che vedrà sviluppi importanti in futuro: È l’alba di una nuova terapia che permette di aumentare le probabilità di guarigione di oltre il 50 per cento” hanno commentato Attilio Olivieri e Guido Gini.
"Alla clinica universitaria di Torrette, Ospedali Riuniti, al reparto di Ematologia, grazie all’interessamento della Regione Marche, ora tutto ciò è possibile”, ha sottolineato l’assessore Saltamartini. “Siamo una delle prime Regioni in Italia a curare con metodi innovativi questa patologia oncologica che fino a qualche anno fa si poteva curare solo negli Stati Uniti. Sono risultati fondamentali che si ottengono grazie alla cooperazione tra associazioni private, la ricerca scientifica universitaria e l’altissima caratura professionale dei nostri medici”. Per quanto riguarda il piano socio sanitario che partirà nei prossimi mesi, Saltamartini ha aggiunto: “è evidente che essendo le neoplasie la prima causa di morte dei cittadini abbiamo focalizzato questo tema in cima alle nostre priorità e oggi è uno dei primi esempi”. Ricordo, ha aggiunto l’assessore “che siamo tra le prime Regioni ad aver introdotto la cura Covid con gli anticorpi monoclonali, e siamo una delle prime per efficienza nelle vaccinazioni: questi sono primati oggettivi che dicono che il sistema di professionisti regionale, la cooperazione tra università e ospedali e la caratura dei nostri medici e ricercatori è così alta da permetterci qualunque traguardo”.
“Stiamo andando sulla vetta dell’alta specializzazione grazie alla ricerca applicata che ha portato prodotti un tempo insperati – ha aggiunto il direttore generale Michele Caporossi - Lavoriamo fortemente perché le barriere di tipo diagnostico e della compatibilità economica possano trovare soluzione. Ospedali Riuniti ha chiesto immediatamente accreditamento per la terapia CAR-T-cell e lo ha ottenuto, divenendo punto di riferimento nazionale e interregionale. Grazie all’impegno congiunto dell’Ospedale e dell’Università si stanno aprendo tante nuove frontiere. Fondamentale è l’atto di solidarietà della famiglia Farinelli Dusmet che ancora ci commuove: dopo che Lorenzo se ne è andato, ha lasciato un grande segno che sarà nelle persone che riusciremo a salvare”.
La Fondazione Lorenzo Farinelli che segue da due anni questa battaglia, nelle parole della presidente Amalia Dusmet Farinelli, nel ringraziare l’assessore e fare i complimenti al Reparto di Ematologia di Torrette, ha definito questo "un passo importante verso la sconfitta dei tumori, anche se la ricerca scientifica non deve mai fermarsi: ”Oggi la possibilità di curare attraverso le Car-T ci viene data, viene data ad Ancona, nella clinica di Ematologia dove mio figlio è stato curato con professionalità e amore. La Fondazione è vicina alla clinica e si allargherà ad altre che chiedono la nostra presenza. Il primo atto della Fondazione è stato quello di dare una borsa di studio per la ricerca. La nostra speranza è che tutti coloro che incappano in questa terribile malattia possano avere speranza”.
Ieri, mercoledì 26 maggio, presso la sede generale della IBL Banca a Roma, alle ore 15:30, ha avuto luogo, anche in diretta Zoom, la presentazione del libro "La strada dei sogni" di Fabrizio Romozzi e Maurizio Verdenelli, edito dalla casa editrice Eurolink.
Il testo ripercorre tutti i passaggi che hanno portato alla realizzazione del progetto "Quadrilatero".
Hanno presenziato, tra gli altri, Fabrizio Romozzi, architetto e autore del libro, Mario Baldassari, ideatore e artefice del progetto insieme all'architetto Romozzi, a Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova e Alessia Pupo, figlia di Ermanno Pupo, uno degli ideatori del progetto venuto a mancare nel 2016.
Introduce l'argomento il Professor Mario Baldassarri: "Vorrei dare al titolo un senso personalizzato: ero bambino nel 1954 e andavo al mare con mio padre a Civitanova Marche. Una volta decidemmo di fare una gita a Foligno, 2 adulti e 4 bambini con una Topolino, ci mettemmo 2 ore. Io osservai che due ore per andare e due per tornare per prendere un caffè a Foligno fosse troppo tempo, mio padre rispose che quando fossi diventato grande avrei costruito io una strada larga e più veloce".
"Nel 2001 sono stato nominato viceministro dell'economia e, durante la campagna elettorale, posi come primo argomento la costruzione di un asse Civitanova - Foligno, una grande superstrada a 4 corsie - aggiunge Baldassarri -. L'allora giunta regionale marchigiana fu inizialmente molto contraria all'ipotesi, mi accusarono di voler favorire la provincia di Macerata e sfavorire la provincia di Ancona con l'asse Ancona - Perugia. Allora rilanciai subito chiamando il progetto Quadrilatero: è il collegamento fra il mar Adriatico e il mar Tirreno. Ma il successo del quadrilatero è solo un primo tassello. E' la strada dei sogni ma i sogni non devono finire mai, realizzato uno bisogna realizzarne altri"
Molti gli interventi tecnici legati all'archeologia, alla finanza e alla politica, poi il Sindaco Ciarapica: "Mi ricordo bene il Senatore Baldassarri, all'epoca del suo mandato siamo stati in tante occasioni insieme a Civitanova e ho visto questo suo sogno diventare realtà. Il mio territorio ed in particolare la mia città sono stati i maggiori beneficiari di questo collegamento stradale che ha posto fine al dannoso isolamento delle Marche e della provincia di Macerata. Lo sviluppo dei territori passa necessariamente dai collegamenti, questa via di collegamento ha regalato alla nostra regione una seconda vita dopo anni di penalizzazioni. La Civitanova - Foligno rappresenta, sopratutto per la mia città, una grande occasione di crescita economica e sviluppo turistico. La grande capacità e l'obbiettivo mai perso di vista del bene comune del professor Baldassarri che ha lavorato incessantemente affinchè questa opera poderosa potesse avere finlamente compimento, insieme all'instancabile architetto Romozzi hanno consentito a questo progetto di realizzarsi. Non finirò mai di ringraziarli per questo."
Alessia Pupo ricorda l'opera del padre: "Papà parlava della Quadrilatero con grande orgoglio e con un sorriso stampato sulle labbra, fin dall'inizio avevano voluto veicolare il messaggio che il Quadrilatero era, ed è, un grande patrimonio per le regioni di riferimento, non deve essere considerata semplicemente come un asse viario ma come un grande complesso infrastrutturale utile per il rilancio di due regioni che fin da allora erano già state colpite fortemente dal terremoto, la speranza per le nuove generazioni. Furono anche anni difficili, data la complessità dell'opera ed alcuni attacchi politici e personali; mio padre ha sempre affrontato tutto con estrema serenità e ironia, convinto della bontà dell'opera e delle ragioni del Quadrilatero".
"Voglio ricordarlo con due episodi - dice Alessia -: lui teneva in studio due foto vicine, una dell'amato nipote Jacopo e una dei quattro della Quadrilatero che alzano la mano in segno di vittoria all'inaugurazione del tratto Bavareto-Colfiorito, quella strada dei sogni rappresentava il futuro per le nuove generazioni; l'altro episodio è di quando papà, che aveva già dei problemi, era voluto intervenire assolutamente all'inagurazione della 77 e della 318 nel luglio 2016 e nel raggiungere il suo posto ricevette molti applausi dalle maestranze ed i vari dirigenti che si erano voluti fare la foto con lui, in quell'occasione l'ho visto non solo sorridere ma anche con gli occhi lucidi. Quello è il profondo significato del quadrilatero: sono stati definiti anche pazzi visionari, venditori di tappeti, ma in realtà era una grandissima squadra di professionisti dalla grande umanità accompagnati dalla buona politica."
Infine parla Romozzi: "Il libro narra di una storia umana e professionale. All'inzio mi venne data un interinale, l'ufficio era uno spazio vuoto che arredai con mobili dell'Iri, sembrava un arlecchino ma era molto funzionale. Il modello fu una mia intuizione, molto avanti per l'epoca, ma l'intuizione è un conto, fare la struttura ne è un altro. Le persone erano molto motivate, eravamo 68 di cui 48 solo dell'alta sorveglianza che hanno gestito due miliardi e centocinquasei milioni di euro. Quello che desidero è che questo modello venga replicato. Il libro l'ho voluto fare sopratutto per ricordare due persone importanti: l'ingegnere Pieralisi che mi ha insegnato l'ABC e mi considerava uno dei suoi direttori generali, mi riceveva il sabato dopo tutti e con lui rimanevo a pranzo; l'altro è il dottor Pupo che è stato per me come un fratello maggiore, ha sempre condiviso le mie follie; ma sopratutto lo dedico ai miei due figli, Luca e Lucia, e mia sorella Donatella."
Concludiamo consigliando l'acquisto del libro, frutto di un grande sforzo che va premiato.