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Il dramma dell'Hotel Rigopiano: salva la famiglia di Osimo

Il dramma dell'Hotel Rigopiano: salva la famiglia di Osimo

AGGIORNAMENTO  - Sono salvi tre dei dispersi marchigiani che si trovavano nell'Hotel Rigopiano. Sono Domenico Di Michelangelo, 41 anni, di Chieti, poliziotto in servizio a Osimo (Ancona), la moglie Marina Serraiocco, 37 anni, di Popoli, e il loro bambino di 7 anni. Lo conferma il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, che cita fonti "dei familiari e delle forze di polizia". 'La città intera sta esultando, perchè sono persone super'. Cosi' il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni che ha dato all'ANSA la notizia dei suoi 'concittadini' - in realtà originari di Chieti - Domenico Di Michelangelo, 41 anni, la moglie Marina Serraiocco, titolare del negozio 'La bomboniera di Marina' nel centro di Osimo, molto noto in città e il loro bambino di 7 anni, salvati dalle maceriee dalla neve dell'Hotel Rigopiano.  Pugnaloni ha anche postato la notizia su Facebook, raccogliendo in pochi minuti quasi 600 mi piace e oltre 300 condivisioni. 'Li aspettiamo a braccia aperte', dice. Andrà a trovarli? 'Se me lo permettono, se il protocollo lo prevede sicuramente sì', risponde Pugnaloni.  Dopo una notte di ricerche in condizioni estreme sono stati tutti estratti vivi nella tarda mattinata di oggi gli otto superstiti ritrovati dai soccorritori sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano. Sono tutti in buone condizioni, ha riferito Marco Bini della Guardia di Finanza, tra loro ci sono due bimbi. Il recupero è avvenuto in due momenti con due interventi: nel primo sono state estratte 6 persone, tre uomini, una donna e due bambini. Nel secondo altre due persone, che devono ancora essere identificate. Alcuni di loro sono già all'ospedale di Pescara. I soccorritori confidano di trovare altre persone vive I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, in condizioni estreme, alla ricerca della trentina di dispersi. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all'ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all'hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. Da ieri sono stati estratti due corpi dalle macerie. AGGIORNAMENTO - Dalle ultime notizie, i superstiti sarebbero otto, fra loro due bambine Sono state trovate vive 8 persone all'Hotel "Rigopiano" a Farindola sul Gran Sasso, spazzato via da una slavina di immense proporzioni. Tra i sopravvissuti ci sono due bambini. Dalle macerie sono state estratte una donna e la figlia. Entrambe sembrerebbero in condizioni discrete e sono state già avviate in ospedale con un elicottero. Al momento i superstiti sono ancora sotto le macerie - si trovano sotto ad un solaio - e i vigili del fuoco hanno più volte parlato con loro.    Ritrovate vive 6 persone all'Hotel "Rigopiano" a Farindola sul Gran Sasso, spazzato via da una slavina di immense proporzioni. I vigili del fuoco sono in contatto con i sei con i quali hanno più volte parlato. Al momento i superstiti sono ancora sotto le macerie. I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, in condizioni estreme, alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all'appello. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all'ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all'hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. Da ieri sono stati estratti due corpi dalle macerie. La Procura ha aperto un'indagine per omicidio colposo. (Ansa)

20/01/2017 12:02
Bertolaso attacca Gentiloni: "Cittadini abbandonati a se stessi due volte: serve un ministero fisso a Camerino!"

Bertolaso attacca Gentiloni: "Cittadini abbandonati a se stessi due volte: serve un ministero fisso a Camerino!"

"La responsabilità è di Gentiloni: prenda uno dei suoi ministri e lo dislochi in pianta stabile a Camerino o Amatrice": ci va giù pesante Guido Bertolaso. L'ex capo della Protezione Civile commenta con rabbia e amarezza il disastro dell'Italia centrale, messa in ginocchio di nuovo dalle nevicate record e dalle scosse di terremoto: "Uno Stato fermo, avvitato sulle proprie lentezze, e dei cittadini abbandonati a se stessi. Due volte". "Il sisma non si può prevedere ma la meteorologia è una scienza che negli anni ha fatto passi da gigante - punta il dito Bertolaso dalle colonne del Tempo -. Che un'ondata di neve e gelo si sarebbe abbattuta nelle zone del Centro Sud si sapeva da giorni. Dunque bisognava attivare tutte le misure necessarie a garantire strade libere e, soprattutto, evitare che ci fossero ostacoli ai mezzi di soccorso nel caso di una situazione di nuova, grave emergenza sismica". Un errore gravissimo, spiega, è stato quello di non aver precettato già nei giorni scorsi i mezzi antineve dalle zone libere dal maltempo. Risultato? "Per tutta la giornata di ieri mezzi e uomini soccorso hanno tribolato il doppio per raggiungere zone isolate". Sotto accusa ci sono anche gli "uomini delle istituzioni che soffrono di ansia da conferenza stampa, alla continua ricerca di passerelle mediatiche, che si presentano nei luoghi della disperazione magari per inaugurare una stalla, una scuola, fare selfie da postare sui social, buttar là qualche promessa per poi sparire per settimane o mesi". La responsabilità è del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: "Prenda uno dei suoi ministri (alcuni dei quali, come Delrio, Pinotti e Minniti sarebbero sicuramente all'altezza del compito) e lo dislochi in pianta stabile in uno dei luoghi colpiti dal terremoto. Il nostro esercito potrebbe predisporre dei moduli in grado di ospitare uffici e e staff (fanno cose del genere in Iraq, figuriamoci se non potrebbero farlo ad Amatrice o Camerino)". "Solo con una presenza fisica piena e costante di un uomo di governo sul posto si possono coordinare al meglio le forze in campo e scandire un crono-programma per la gestione dell'emergenza".

20/01/2017 11:49
Campotosto, il risveglio della faglia anche stavolta era stato annunciato dal geologo Tondi

Campotosto, il risveglio della faglia anche stavolta era stato annunciato dal geologo Tondi

Il geologo Emanuele Tondi anche stavolta aveva descritto in anticipo quello che si sta verificando in Abruzzo. La considerazione che prevedere i terremoti non sia possibile comincia così a starci un po’ stretta, nel momento in cui si conoscono le faglie dormienti e i tempi di ritorno. A conferma di questo infatti depone l’ennesima valutazione precisa e scientificamente fondata del responsabile della Sezione di Geologia dell’Università di Camerino. Per le precedenti si riportano i link delle nostre interviste al professore: https://picchionews.it/cronaca/il-geologo-tondi-intervista-choc-sapevamo-dal-2009-che-il-terremoto-avrebbe-colpito-in-quel-punto https://picchionews.it/cronaca/il-geologo-tondi-ha-pochi-dubbi-la-zona-piu-a-rischio-quella-a-nord-di-amatrice E in diverse altre interviste anche in tv, sia ad agosto scorso che dopo le scosse di ottobre 2016, Tondi affermava con certezza che fosse assolutamente plausibile la riattivazione di altre faglie. E spiegava che come peraltro si è già verificato in altri terremoti e, nel momento in cui una faglia si risveglia e dunque si attiva, tutta una zona diventa instabile ed altre faglie vicino potrebbero riattivarsi. Ne è esempio il terremoto dell’Aquila in cui si sono attivate sia la faglia a sud che quella a nord, fino al lago di Campotosto. Il geologo dunque non escludeva il contagio per la faglia di Campotosto. In tal caso la sequenza sismica ricomincia e si conclude con il mainshock. Il 29 novembre, il professor Tondi scriveva" "A sinistra trovate un’immagine presente nel “SECONDO RAPPORTO DI SINTESI SUL TERREMOTO DI AMATRICE ML 6.0 DEL 24 AGOSTO 2016 (ITALIA CENTRALE)” pubblicato da INGV il 19 Settembre scorso. Sono rappresentate le faglie con i rispettivi nomi e l’effetto che l’attivazione della faglia che ha generato il terremoto del 24 Agosto (colorata in rosso e verde) ha indotto in quelle vicine, in particolare quelle a nord e a sud (con i valori del CFF positivi). Sono gli effetti di interazione di cui si parlava in un post precedente e che possono “caricare” le faglie vicine a quella che ha generato un terremoto. Queste simulazioni indicano esclusivamente quali faglie sono sottoposte a “stress” aggiuntivi rispetto ad altre e non il fatto che si attivino sicuramente, in quanto bisognerebbe sapere (e non lo si può sapere) a che punto stanno della "carica“. Tuttavia, poi ci sono stati i terremoti del 26 e 30 Ottobre generati dalla Faglia del Monte Vettore-Monte Bove con epicentro tra Norcia-Preci e Visso. A sud, come potete vedere, ci sono le faglie del Gorzano e di Capitignano. Se in futuro un altro terremoto di una certa magnitudo si verificherà lungo questa zona, è chiaro che le candidate più probabili sono loro. Che l’evento di magnitudo 4,4 sia un foreshock che precede un evento importante generato dalla faglia del Gorzano o di Capitignano non è dato saperlo. Osservando la mappa dei terremoti avvenuti negli ultimi 90 giorni (immagine a destra), l’evento di questa sera sembra, anche se nell’estremità sud, rientrare nella zona di instabilità che sta generando aftershocks dal 24 Agosto. Voglio sperare che sia così, non è obbligatorio che si attivino in così poco tempo tutte le faglie presenti nell’area. Comunque, come ripeto da mesi, in quella zona è necessario verificare la vulnerabilità sismica degli edifici, chiamando per un sopralluogo un ingegnere affiancato da un geologo. Se l’edificio è a norma, non c’è nulla da temere, in caso contrario è necessario prendere provvedimenti. Si può convivere con la pericolosità sismica ma non con il rischio!". Quanto sopra deve però sollecitare un’ulteriore riflessione: laddove esiste una carta di pericolosità sismica contenente l’indicazione delle zone a rischio, appare inescusabile la mancanza di predisposizione di misure di messa in sicurezza pre emergenza delle stesse. Ciò vuol dire che non si deve e non si può aspettare che il sisma si verifichi e produca dei danni per poi fare prevenzione attraverso la ricostruzione successiva. La carta di pericolosità sismica è uno strumento fondamentale per poter intervenire in anticipo laddove si sa che in base ad un determinato tempo di ritorno si verificherà un sisma. I danni del terremoto dell’Emilia Romagna ad esempio si sarebbero potuti evitare se si fosse tenuto conto del tempo di ritorno della faglia di Mirandola, in una zona certo a bassa pericolosità sismica, ma comunque in cui era dormiente da 300 anni una faglia che si sarebbe riattivata. La stessa situazione nella Regione Marche, come ci dice Tondi, riguarda la zona del pesarese, dove si potrebbe già intervenire con dei progetti di messa in sicurezza pre sisma. La mappa di pericolosità sismica è però datata ed è necessario rivederla ed aggiornarla. E gli strumenti esistono. Ed è già pronto un progetto per realizzarla a cui necessita però il finanziamento necessario, tra l’altro non rilevante – 100 mila euro (!!!) che il Professore sta cercando di reperire. 100 mila euro a fronte dei 15 milioni di euro di cui ha parlato in una trasmissione televisiva il sismologo Alessandro Amato, necessari per acquistare strumenti di perforazione del terreno che permettono di studiare con precisione le faglie e attualmente in uso solo in Giappone e in California. Comunque deprimente ascoltare le parole di uno studioso che dichiara che in Italia non ci sono soldi per la ricerca...  A quanto pare però la Regione Marche sembra non essere interessata a finanziare il progetto di aggiornamento delle mappe di pericolosità sismica, dato che allo stato attuale al riguardo tutto tace. A ciò si aggiunga un'altra circostanza, già segnalata (https://picchionews.it/cronaca/nominato-il-comitato-tecnico-scientifico-per-la-ricostruzione-non-c-e-la-geologia ), a nostro avviso singolare se non addirittura grave:  nella compagine di esperti facenti parte del Comitato Tecnico Scientifico nominati di recente dal commissario Errani c’è un solo professore dell’Università di Camerino, esperto di urbanistica e architettura. E c’è un solo geologo. E soprattutto non c’è il professor Tondi, la persona che maggiormente conosce il territorio della Regione Marche in termini di faglie attivabili. A tale riguardo un dubbio è dunque lecito: che si voglia davvero fare prevenzione nella ricostruzione? Si vogliono mettere le persone giuste al posto giusto?  Da quanto sopra non sembra sia così.     

20/01/2017 10:54
Il consiglio dei ministri procederà all'estensione degli stati di emergenza senza allargare il cratere

Il consiglio dei ministri procederà all'estensione degli stati di emergenza senza allargare il cratere

Il consiglio dei ministri, a quanto si apprende da fonti di governo, dovrebbe domani mattina alle 11 procedere, con provvedimenti fuori sacco, con l'estensione degli stati di emergenza nei territori colpiti negli ultimi giorni da nuove scosse di terremoto e dai danni dell'eccezionale ondata di maltempo. Saranno aumentati, a quanto si apprende, gli interventi sui territori colpiti senza allargare il cratere dei comuni colpiti già definiti nei mesi scorsi. (Ansa)   

19/01/2017 21:18
Emergenza neve: appelli per gli animali da tutta la provincia di Macerata

Emergenza neve: appelli per gli animali da tutta la provincia di Macerata

Nella provincia di Macerata la situazione di agricoltori e animali è tragica. Da tutta la provincia ci arrivano richieste di aiuto per animali domestici e d'allevamento che di seguito riportiamo.  In primis il rifugio per cani e gatti Colle Altino di Camerino. Il peso della tanta neve ha spezzato diversi rami, anche grandi, e fatto crollare alcune coperture e i  recenti.  Chiedono aiuto a tutti, la situazione al canile è davvero complessa. Chi può vada a dare una mano a togliere la neve, muniti di attrezzi vari e pale.  Si prega di portare tutto quello che si può. La strada l'hanno liberata ieri, quindi il canile e' accessibile.  Per informazioni contattare Ania Pettinelli al numero 320/1994807 o Roberto Cola al numero 338/9226107. Il canile si trova in loc. Colle altino, Camerino . Altro appello riguarda la disponibilità a offrire stalli casalinghi ed adozioni per portare via gli animali dalle zone terremotate e invase dalla neve.  Contatto Bencini Paola 3396498145.   Anche il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, lancia un grido d'aiuto.  Sono sommersi dalla neve e si devono raggiungere le frazioni isolate e portare da mangiare agli animali.  La situazione è disperata, a Vallestretta e Casali ci sono ancora degli allevatori con il loro bestiame. "Le stalle mobili non sono arrivate" . Questo invece lo sfogo sulla sua pagina facebook di Adriano Valente,  titolare dell'azienda agricola Scolastici di Pieve Torina.   Ci sono per fortuna anche risposte di aiuto agli appelli: il Rifugio per animali La Campagnola di Sorbara di Modena mette invece a disposizione la propria struttura per ospitare animali di privati colpiti dal sisma. Contattare Cinzia Vescovini Tel 3398099494 - 059907006  Sarah La Danish Jorgensen sulla sua pagina facebook offre il suo sostegno a tutti gli allevatori della provincia di Macerata dando disponibilità ad ospitare animali nella sua azienda a Fiastra. Dispone di un capannone di circa 350 mq con all'interno anche due box per cavalli e altri quattro box in un campo recintato.    Sulla situazione degli animali interviene anche Coldiretti che parla di "una nuova strage di animali in un territorio a prevalente economia agricola, con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini molti dei quali costretti al freddo". Si aggiunge che "appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state completate fino a ora e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse". Infine l'Ente nazionale protezione animali, in un comunicato dichiara che è necessario rafforzare la presenza dell'esercito nelle zone del sisma  "non solo per ripristinare le vie di comunicazione ma anche affinché il Genio militare costruisca le stalle per gli animali, superando così tutti i problemi burocratici che hanno avuto solo l'effetto di far morire di freddo centinaia e centinaia di animali".          

19/01/2017 20:16
La terra trema ancora e la Russia offre il suo aiuto ai territori colpiti dal sisma

La terra trema ancora e la Russia offre il suo aiuto ai territori colpiti dal sisma

In Italia la terra torna a tremare. E la Russia offre nuova assistenza. Il Ministero russo delle Situazioni di Emergenza ha messo a disposizione il proprio aiuto per far fronte alle conseguenze delle ultime terribili scosse che hanno colpito il Centro Italia. Lo ha riferito il ministro, Vladimir Puchkov, così come riporta l’agenzia Tass. “Abbiamo comunicato la nostra proposta ai colleghi italiani – ha detto Puchkov -. Stanno portando avanti un’operazione di salvataggio di alto livello e, nel caso lo richiedano, siamo disposti a inviare soccorritori e specialisti”. Il ministro ha quindi ricordato che già durante il terremoto dell’estate scorsa Mosca aveva inviato i propri uomini nelle zone colpite dalla catastrofe, collaborando alla ricerca di soluzioni per la ricostruzione delle scuole e di altri edifici pubblici, tra cui, ha spiegato Puchkov, un ponte “che era stato costruito oltre 500 anni fa”. Il 18 gennaio diverse scosse di terremoto hanno nuovamente fatto tremare il Centro Italia, causando una slavina a Farindola, in provincia di Pescara, alle pendici del Gran Sasso, che ha travolto un hotel. Al momento della valanga all'interno della struttura si trovavano trenta persone, fra cui dei bambini. Il maltempo sta complicando l’intervento dei soccorritori, che al momento hanno recuperato tre morti. 

19/01/2017 19:27
Riaperta la superstrada 77 in entrambe le direzioni

Riaperta la superstrada 77 in entrambe le direzioni

Tra l’Umbria e le Marche, nel corso del pomeriggio è stata riaperta la strada statale 77 “della Val di Chienti” in entrambe le direzioni. È quindi interamente percorribile l’intero tracciato tra Foligno (PG) e Civitanova Marche (MC). Si continua a lavorare per riaprire la strada statale 4 “Salaria” in provincia di Ascoli Piceno, dove stanno operando due turbine e dieci mezzi sgombraneve intervenuti in supporto anche dalle regioni limitrofe per ripristinare la transitabilità in serata. Sempre in provincia di Ascoli Piceno è stata riaperta anche la strada statale 81 “Piceno Aprutina”.   In Abruzzo è stata riaperta la strada statale 81 “Piceno Aprutina” in provincia di Teramo, dove si transita solo con catene montate. Personale e mezzi Anas stanno ancora lavorando incessantemente per liberare dalla spessa coltre di neve la strada statale 80 “del Gran Sasso d’Italia” tra le province di Teramo e L’Aquila. In provincia dell’Aquila è stata riaperta ai veicoli con catene montate la strada statale 696 “del Parco Regionale Sirente-Velino” tra Rocca di Mezzo e Celano, mentre è ancora chiusa tra Tornimparte e Rocca di Mezzo (AQ). Chiusa anche la strada statale 5 “Tiburtina Valeria” tra Collarmele e Castelvecchio Subequo, in provincia dell’Aquila.   Anas sconsiglia di mettersi in viaggio in direzione delle regioni del centro interessate dalle forti nevicate se non risulta assolutamente necessario.   Sul nuovo portale www.stradeanas.it è possibile accedere alla pagina dedicata all’emergenza neve per consultare in tempo reale la situazione viabilità sui tratti stradali e autostradali in gestione diretta Anas (link diretto:http://www.stradeanas.it/it/viabilit%C3%A0-invernale-il-piano-neve-anas).

19/01/2017 18:21
Nuova sequenza sismica, oltre 500 scosse in meno di 24 ore

Nuova sequenza sismica, oltre 500 scosse in meno di 24 ore

La sequenza sismica continua con un numero complessivo di scosse superiore alle 47.000 dal 24 agosto 2016. Alle ore 11.00 di oggi, 19 gennaio, sono circa 960 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 57 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 9 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5, localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Nella mappa sotto l’evoluzione della sequenza dal 24 agosto 2016 ad oggi. I terremoti delle ultime 72 ore sono evidenziati con un colore diverso dal blu.   Da ieri, 18 gennaio, la sequenza è molto attiva tra le province dell’Aquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice) e in quella zona l’INGV ha localizzato complessivamente circa 500 eventi sismici: circa 55 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 7 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 4 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5. L’area della sequenza in Italia centrale che si  è attivata ieri con i quattro eventi di magnitudo maggiore di 5.0 (le stelle bianche) tra Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno e Amatrice.  

19/01/2017 14:42
Allarme valanghe sulle aree montane dell'Appennino centrale

Allarme valanghe sulle aree montane dell'Appennino centrale

Le abbondanti nevicate delle ultime 24-48 ore, associate al vento forte, insieme a quelle previste nelle prossime 24 ore, stanno determinando in tutte le aree montane dell'Appennino centrale (Marche, Abruzzo, Lazio e Molise), un aumento sempre più significativo del pericolo valanghe attualmente sul grado 'forte' 4 in aumento (il massimo è 'Molto forte' 5). Le scosse di terremoto in corso nelle aree determinano una ulteriore probabilità di provocare il distacco di valanghe. Lo indica il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri. (Ansa)   

19/01/2017 12:51
Il Grande Terremoto del 1703 e il travaglio dell’Italia centrale: analogie e differenze da allora a oggi

Il Grande Terremoto del 1703 e il travaglio dell’Italia centrale: analogie e differenze da allora a oggi

C'è una relazione fra la sequenza sismica che sta interessando l'Italia centrale e quella del 1703? Il Grande Terremoto non fu un unico evento, bensì una serie eventi sismici verificatisi nelle zone che attualmente corrispondono alle province dell’Aquila e di parte di quella di Rieti. Questo fu il terremoto del 1703. Tre scosse in questo stesso periodo dell’anno: 14 gennaio, 16 gennaio e 2 febbraio: 6.8. 6.2 e  6.6 le magnitudo momento di ognuna. La sequenza sismica era in realtà già precedentemente iniziata: infatti già sul finire del Seicento alcune violente scosse cominciarono ad interessare la città dell’Aquila. Nell’ottobre del 1639 ci fu un terremoto tra Amatrice ed Accumoli di intensità pari a quella avutasi il 24 agosto 2016; nell'aprile 1646 ci fu un sisma di intensità stimata nel settimo grado della scala Mercalli e un altro nel giugno 1672, entrambi avvenuti nell'area tra Amatrice e Montereale. Lo sciame sismico in questione cominciò invece, con ogni probabilità, all'inizio del 1702 con il movimento della faglia del Monte Vettore. All'inizio si verificarono, probabilmente, scosse di lieve intensità. Il primo grande evento si ebbe il 18 ottobre 1702 in un'area vicino l'abitato di Norcia con una magnitudo momento  di 5.1. L’evento venne avvertito in tutto il centro Italia, Roma compresa. Un'altra scossa con la stessa intensità ci fu il 14 novembre 1702 con epicentro a Spello. Dopo alcune settimane di tregua, il 14 gennaio 1703 venne registrato un nuovo violentissimo terremoto nella zona tra Amatrice e Montereale.  Il sisma fu generato dal movimento delle tre faglie appartenenti al sistema di faglie di Norcia. Il 16 gennaio, la faglia di Montereale, attivatasi dopo la prima scossa, ne provocò un altro.  Il terzo terremoto, quello del 2 febbraio fu generato invece dalla faglia del Monte Marine. A distanza di tre anni, il 3 novembre 1706 ci fu un altro grande evento sismico : quello della Maiella. Al riguardo può essere utile consultare il Catalogo Parametrico dei Terremoti http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/ Secondo una prima analisi da parte degli studiosi, le scosse di ieri mattina sembrerebbero ancora direttamente connesse con il sistema responsabile dei sismi di agosto, piuttosto che con la struttura che nel 1703 causò la distruzione di Pizzoli. Ma è ancora presto per poterne essere certi. Il terremoto storico più prossimo alla zona è quello del 2 febbraio 1703 di magnitudo Mw 6.7, ma i dati geologici disponibili indicano che questo evento sarebbe avvenuto sulle faglie più occidentali (es. Pizzoli, Monte Marine). Secondo Ingv "Non si può escludere il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di mercoledì mattina". Di certo, c'è una struttura che da oltre tre secoli appare dormiente e a quella bisogna prestare la massima attenzione.               

19/01/2017 11:56
Decreto prefettizio di divieto di circolazione dei mezzi pesanti sulla SS16

Decreto prefettizio di divieto di circolazione dei mezzi pesanti sulla SS16

Il Prefetto della Provincia di Macerata ha appena emanato un decreto  in materia di circolazione dei mezzi pesanti sui tratti della Strada Statale n.16. Il provvedimento prevede il divieto di circolazione dei mezzi di massa complessiva pari o superiore a 7,5 tonnellate in direzione da nord a sud sui tratti della Strada Statale Adriatica a decorrere dalle 14.00 di oggi alle 14.00 di domani mercoledì 18 gennaio.  Sono esclusi dal divieto i mezzi di soccorso, quelli appartenenti alle forze di polizia, alle forze armate, al trasporto pubblico, nonchè quelli adibiti a servizi di pubblica utilità. 

17/01/2017 18:20
Emergenza neve: nel Maceratese chiesta la presenza dell'Esercito

Emergenza neve: nel Maceratese chiesta la presenza dell'Esercito

Continua a nevicare nelle Marche, dove l'attenzione della Protezione civile è rivolta soprattutto alle zone terremotate dell'Ascolano e del Maceratese. Numerosi i disagi, con neve alta, con cumuli fino a un metro e mezzo. Particolari criticità sono segnalate a Pieve Torina, Acquasanta Terme, Visso e Bolognola dove è arrivata la turbina della Protezione civile regionale per la pulizia delle strade. Chiesta la presenza dell'Esercito, già operativo a Pieve Torina. Problemi anche in provincia di Fermo. Al momento 12mila utenze sono senza luce di cui 800 circa nel Maceratese e le restanti nell'Ascolano.  La viabilità, a parte le difficoltà dovute alle piante cadute e alle auto intraversate, non presenta interruzioni significative. Nel corso della giornata si valuteranno eventuali provvedimenti per la circolazione dei mezzi pesanti in autostrada. Sono 300 i tecnici e operai di e-distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, coadiuvati dalle imprese appaltatrici, in campo già da questa notte per fronteggiare i danni sulla rete elettrica causati dalla forte ondata di maltempo che sta interessando anche le Marche e, in particolare, le aree collinari e montane della provincia di Ascoli Piceno dove si registrano i maggiori disagi per la clientela.     Le squadre, supportate da 45 mezzi speciali e 35 gruppi elettrogeni, stanno intervenendo, in molti casi in condizioni impervie e difficili, per riparare i guasti alla rete elettrica causati principalmente dalla formazione di manicotti di ghiaccio intorno ai conduttori e dalla caduta di alberi ad alto fusto situati al di fuori della fascia di rispetto della distanza dalla linea elettrica. E-distribuzione sta operando in collaborazione con la Protezione civile e con tutte le autorità locali: i lavori sono coordinati dal Centro operativo Enel di Ancona che monitora la rete elettrica 24 ore su 24, gestisce le segnalazioni dei guasti e coordina gli interventi di rialimentazione a distanza. L'intervento del personale di e-distribuzione proseguirà senza sosta fino al ripristino delle forniture e al rientro dell'emergenza meteo. (Ansa)

17/01/2017 13:13
La neve non si ferma: martedì scuole chiuse in quasi tutta la provincia

La neve non si ferma: martedì scuole chiuse in quasi tutta la provincia

Evidentemente è destino che questo debba essere un anno scolastico a singhiozzo per gli studenti della provincia di Macerata. Diversi i Comuni, infatti, dove le scuole resteranno chiuse martedì 17 gennaio a causa del maltempo. Visti il perdurare del maltempo e l’abbondante nevicata che sta interessando la città, il sindaco Romano Carancini ha firmato un’ordinanza che prevede per la giornata di domani (17 gennaio) la sospensione delle lezioni in tutte scuole di ogni ordine e grado compresi gli asili nido comunali. Scuole chiuse anche a Recanati, Belforte del Chienti, Camporotondo (fino a mercoledì), Sarnano, San Ginesio, Camerino, Corridonia, Treia, Appignano, Mogliano, Urbisaglia, Sant'Angelo in Pontano, Petriolo, Penna San Giovanni, Gualdo, Loro Piceno, Monte San Martino, Colmurano. Scuole chiuse fino a mercoledì anche a Serrapetrona e Cessapalombo.  Alle ore 20.40 è stata ufficializzata anche la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a Tolentino Alle 21.50 è stata ufficializzata la chiusura delle scuole anche a Cingoli.  Ore 23.50: scuole chiuse martedì anche a San Severino Marche: "Il provvedimento d’urgenza si è reso necessario per salvaguardare la sicurezza dei trasporti e l’incolumità degli studenti".

16/01/2017 19:00
La Jesina presenta ricorso: "Il Matelica ha schierato un giocatore squalificato"

La Jesina presenta ricorso: "Il Matelica ha schierato un giocatore squalificato"

Il presidente della Jesina, Marco Polita (foto), ha preannunciato ricorso per la presenza in campo del giocatore Mario Titone nella partita con il Matelica di domenica scorsa, vinta dalla squadra allenata da Antonio Mecomonaco per 3 a 1. “Titone era reduce da due giornate di squalifica con la maglia del Piacenza – afferma l’avvocato Polita - Una l’aveva scontata il 4 dicembre. L’altra, a nostro giudizio, mai visto che domenica scorsa il Matelica non ha giocato e considerato che la risoluzione del rapporto tra il Piacenza e Titone è avvenuto il 5 dicembre. Vogliamo sapere dal giudice sportivo se la posizione del giocatore è regolare”. Il Matelica ha vinto per 3 a 1 allo stadio “Carotti” di Jesi grazie alle reti di Evacuo, Titone e Pera. La partita fra la Jesina e il Matelica era valida per la seconda giornata del girone di ritorno del campionato di serie D girone F. 

16/01/2017 16:12
Ceriscioli dodicesimo fra i presidenti di Regione più amati

Ceriscioli dodicesimo fra i presidenti di Regione più amati

Luca Ceriscioli è 12mo nella classifica dei presidenti di Regione più amati. Così la classifica dell'Istituto Ipr Marketing per il Sole 24 Ore, pubblicata oggi. Fra i sindaci dei 5 capoluoghi delle Marche è Paolo Calcinaro, primo cittadino di Fermo, eletto con una civica, il più apprezzato: su scala nazionale è quarto, ma ha lasciato per strada ben 9,9 punti rispetto al giorno delle elezioni. In caduta anche gli altri 4 sindaci. Al 15mo posto c'è Matteo Ricci, sindaco Pd di Pesaro, con il 58% dei consensi (-2,5), in 26ma posizione troviamo il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli (Forza Italia), con il 56% (-2,9 punti), e la sindaca Pd di Ancona Valeria Mancinelli, che perde 6,6 punti rispetto al giorno delle elezioni. Solo 43mo il sindaco Dem di Macerata Romano Carancini, al 54,5%, e 4,6 punti in meno. La Governance Poll è stata realizzata con interviste telefoniche e telematiche su campioni significativi di cittadini (600 elettori per ogni Comune capoluogo e mille elettori in ogni Regione), fra il 10 novembre e il 22 dicembre scorsi. Agli interpellati è stato chiesto un giudizio complessivo sull'operato del proprio sindaco o del presidente della Regione nell'arco del 2016, e se li voterebbero ancora nel caso domani ci fossero le elezioni. L'anno che si è appena chiuso non è stato un anno qualsiasi per le Marche, sconvolte dai due devastanti terremoti di agosto e ottobre: resta da capire se e quanto gli effetti della catastrofe, e la difficile ripresa abbiano influito sul 'sentiment' degli elettori intervistati. (Ansa)

16/01/2017 13:16
Sisma, crolla il turismo straniero nelle Marche

Sisma, crolla il turismo straniero nelle Marche

Meno 36% di turisti stranieri a ottobre, stop alla narrazione del 'Marcheshire'. Se i dati elaborati dalla Coldiretti su statistiche della Banca d'Italia saranno confermati, il terremoto del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre scorsi ha inferto un colpo micidiale al turismo straniero nelle Marche. ''I miei clienti sono per lo più inglesi'' racconta Maccario Aureli, titolare di un agriturismo con azienda agricola biologica a Valfornace, comune nel cuore del Parco dei Sibillini. ''Vengono qui in cerca di relax. Una settimana-dieci giorni, li vedi seduti lì fuori sulla panca, leggono molto, fanno passeggiate. Chissà se tornano''. Delle 15 camere della struttura ''5 sono inagibili. Dopo la 'botta' di agosto le prenotazioni erano riprese, per il ponte di Ognissanti c'era il tutto esaurito, poi solo disdette''. L'assessore regionale Moreno Pieroni intanto ha lanciato una campagna di comunicazione massiccia per rilanciare il brand Marche. (Ansa)

14/01/2017 20:58
Nominato il Comitato Tecnico Scientifico per la ricostruzione: non c'è la geologia

Nominato il Comitato Tecnico Scientifico per la ricostruzione: non c'è la geologia

Con l’Ordinanza n. 11 del 9 gennaio 2017 è stato istituito il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) della Struttura del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016. Il CTS sarà di fondamentale importanza, in quanto ha il compito di supportare e consigliare il Commissario straordinario Errani nella “definizione dei criteri di indirizzo, vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel processo di ricostruzione, per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione con adeguamento sismico degli edifici distrutti e di ripristino con miglioramento sismico degli edifici danneggiati, in modo da rendere compatibili gli interventi strutturali con la tutela degli aspetti architettonici, storici e ambientali, anche mediante specifiche indicazioni dirette ad assicurare una architettura ecosostenibile e l’efficientamento energetico. “ In funzione di ciò, vengono nominati i componenti sulla base “dell’elevata professionalità posseduta, nonché della manifesta e specifica esperienza maturata in materia giuridica, di urbanistica, di ingegneria sismica, di tutela e valorizzazione dei beni culturali, con particolare riguardo ai territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.” Bene, non viene citata la Geologia e i due Geologi presenti, Barchi dell’Università di Perugia e Guzzetti del CNR, non si capisce quale elevata professionalità dovrebbero avere. Inoltre, a differenza di altre materie, la Geologia ha diverse professionalità, tutte fondamentali per una ricostruzione sicura, efficiente e compatibile con il paesaggio, inteso come insieme degli aspetti naturali (geologici appunto) e storico-culturali. Le caratteristiche e i processi geologici di un territorio sono peculiari e per la ricostruzione si impone la presenza di professionalità con profonde e comprovate conoscenze dei territori coinvolti, come per altro cita l’ordinanza. Di conseguenza non si comprende come possa essere esclusa la Geologia di Unicam, che da più di mezzo secolo lavora e fa ricerca nei territori del cratere sismico. Le decine e decine di professionisti provenienti da tutta Italia e dall’estero che nei mesi successivi agli eventi sismici hanno svolto i rilievi nelle zone colpite utilizzavano, come fossero cartine stradali, le mappe geologiche, delle faglie, delle frane e idrogeologiche prodotte proprio dai Geologi di Unicam. Il terremoto è un fenomeno fisico generato da un processo geologico, solo conoscendo il processo ci si può difendere meglio la prossima volta, perché i terremoti si verificano sempre negli stessi posti e con le stesse caratteristiche.   E' evidente che con queste premesse, i cittadini e le istituzioni locali si augurano che il Commissario Errani e il suo Vice e Presidente della Regione Marche Ceriscioli si facciano partecipi di tale preoccupazione includendo nel CTS i Geologi di Unicam, profondi conoscitori del territorio del cratere sismico, dei suoi rischi e delle sue risorse, nonché del fenomeno terremoto nei suoi vari aspetti. Questo è possibile, in quanto il Decreto consente al Commissario Straordinario con apposita ordinanza adottata ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 2, di nominare componenti del Comitato Tecnico – Scientifico ulteriori e diversi da quelli individuati, non prevedendo, peraltro, impegni di spesa in quanto la nomina è totalmente gratuita.

14/01/2017 20:50
Arriva la neve nelle Marche: allerta della Protezione Civile per domenica e lunedì

Arriva la neve nelle Marche: allerta della Protezione Civile per domenica e lunedì

Una nuova allerta meteo è stata diffusa questa mattina dalla Protezione Civile delle Marche. L'allerta riguarda la neve ed è valida dalle 6 di domenica mattina alla mezzanotte di lunedì. Dalla mattinata di domenica 15 gennaio sono attese deboli nevicate sulla fascia appenninica e alto-collinare con limite della neve attorno ai 500/600 metri. Dal pomeriggio di domenica fenomeni in intensificazione e graduale calo della quota neve fino a 200 metri ed occasionalmente a quote di pianura, a fine giornata le cumulate nevose saranno moderate nella fascia appenninica e deboli sulla fascia collinare e costiera. Per lunedì 16 sono previste nevicate fino a 100/200 metri ed occasionalmente a livello del mare con cumulate tra deboli e moderate. 

14/01/2017 12:04
Una Giunta immobile e impopolare si è impantanata sul post sisma

Una Giunta immobile e impopolare si è impantanata sul post sisma

La scorsa settimana ho scritto delle gravi responsabilità della giunta regionale, sui ritardi nel posizionare i ricoveri prefabbricati per il bestiame, a sostituzione delle stalle ormai inagibili, e mi sono arrivate numerose lagnanze.  Facciamo una volta per tutte che ciascuno fa il suo mestiere: chi governa si concentra nel fare cose concrete (non c’è che l’imbarazzo della scelta…), chi scrive controlla e giudica l’operato di chi governa. Funziona, o almeno dovrebbe funzionare così. D’altra parte occorre rilevare che in questo caso, tutta la stampa è stata unanime e concorde nel denunciare i palesi ritardi del governo regionale. Non a caso, mentre il ministro dell’Agricoltura, Martina – visibilmente irritato per le inefficienze – presiedeva un incontro in Regione, in Parlamento il vicepresidente della Camera, Simone Baldelli, con un suo intervento in aula sollecitava il governo a intervenire con rapidità al riguardo. Sono seguite, inoltre le interpellanze della parlamentare di SEL, Lara Ricciatti. Praticamente l’intero arco costituzionale si dice basito e sgomento a fronte di tanta lentezza e incapacità di agire della Regione Marche. A Norcia, per dire, sono arrivate le prime casette di legno, mentre a Castelsantangelo sul Nera, dove le aspettano dal lontano 24 agosto, non si vede ancora niente. L’ho scritto in altre circostanze e qui ribadisco la mia sensazione: è la prova provata che alla stragrande maggioranza del governo regionale del terremoto e dell’immediato post sisma non interessa più di tanto. Qualcuno ha mai visto in giro per i paesi disastrati, a parte il presidente Ceriscioli e l’assessore Sciapichetti, gli altri componenti della giunta?? Lo sapete che la vice presidente Anna Casini (PD) è la titolare dell’assessorato all’agricoltura? E che, detto per inciso, è la responsabile in prima persona del disastro della mancata costruzione delle stalle prefabbricate? Qualcuno se la ricorda in giro tra i pascoli e gli allevatori? Oppure vogliamo parlare dell’assessora alle attività produttive Manuela Bora (ancora PD)? Glielo hanno detto che nella sua regione ci sono stati tre o quattro spaventosi terremoti che hanno distrutto sia grandi fabbriche che piccoli opifici? Che le attività di allevamento e pascolo sono l’unica fonte di ricchezza di interi piccoli centri? C’è mai stata a visitare una stalla distrutta, oppure ha avuto paura della puzza di bestiame e fieno che esse emanano? Ma vogliamo parlare dell’assessore Moreno Pieroni (Uniti per le Marche) che si occupa di cultura? Ha letto sui giornali dei gravissimi danni a tutto il patrimonio artistico e in generale a tutti i beni culturali? Anche lui, qualcuno lo ha mai visto da queste parti? E Loretta Bravi (Popolari-UDC) ha la delega alle professioni e alle università. Dovrebbe girare come una trottola, visto che Camerino ha l’Ateneo distrutto. Invece niente. Nessuno, a momenti, la smuove dal suo ufficio. E su Fabrizio Cesetti (PD) due parole non le vogliamo spendere? Assessore al bilancio, ai servizi pubblici locali e al demanio (praticamente il cuore pulsante dell’apparato amministrativo) quasi non si è mai mosso dalla sua postazione e non ha detto una parola. Beninteso, non è necessario e indispensabile stare sul posto, però visto che anche il Presidente della Repubblica ogni tanto capita da queste parti, sarebbe auspicabile una maggiore presenza di chi questi territori li governa in prima persona. Insomma è un fatto di sensibilità e di cortesia istituzionale, che questi figuri hanno dimostrato sicuramente di non possedere. In verità si tratta di un’umanità varia che è un mix di vecchi volponi della politica e di dilettanti allo sbaraglio che però ha ben chiara in mente la strategia da perseguire: fregarsene del terremoto!  Anzi, possibilmente approfittarne in un secondo momento, per ricavarne benefici in termini di consenso, ma scaricare oggi tutte le responsabilità sulle spalle dell’assessore Angelo Sciapichetti. Il quale essendo pure maceratese, quindi del collegio quasi interamente terremotato, diventa doppiamente interessato e responsabile. Praticamente un gioco da ragazzi, visto che il buon Angelo piuttosto che rispondere: “a brigante, brigante e mezzo”, offre evangelicamente l’altra guancia. Infatti su Facebook, nel silenzio generale dei suoi colleghi di giunta, si è assunto tutte le responsabilità. Anche quelle che sue palesemente non sono: come quella dei ritardi sulla costruzione delle stalle prefabbricate. Quindi a fronte di un’assessora (con funzioni di vice presidente) all’Agricoltura che non ha combinato niente, c’è un assessore alla Protezione Civile ( come dice la parola stessa non  del bestiame) che oltre a correre giorno e notte ininterrottamente dal 24 di agosto, si deve beccare pure maledizioni e insulti che suoi non sono. Decisamente un bell’ambientino questo qui della Giunta Regionale. Personalmente, ma anche molto sommessamente, dico che così non può funzionare, anche perché, oggettivamente, non si riescono a fare gli interessi dei marchigiani. I quali, tuttavia, se ne sono accorti e a tempo debito li cacceranno come meritano - cioè malamente – dal governo della Regione.        

13/01/2017 18:14
Gentiloni: lieve malore dopo la visita istituzionale a Parigi

Gentiloni: lieve malore dopo la visita istituzionale a Parigi

Lieve malore per il premier Paolo Gentiloni al rientro da Parigi. Il presidente del Consiglio, si apprende, si è recato al Policlinico Gemelli dove è emersa la necessità di un piccolo intervento di angioplastica ad un vaso periferico perfettamente riuscito. Gentiloni sta bene ed è vigile. Il decorso post operatorio del premier prosegue senza problemi. Gentiloni, sbarcato dal volo che da Parigi aveva fatto rientro a Roma, aveva normalmente fatto rientro a Palazzo Chigi dove, avvertendo un leggero malessere, aveva deciso di farsi controllare in ospedale. Il presidente del Consiglio, sempre lucido ed in piedi, si è recato in auto al Gemelli avvertendo il suo staff che non si sentiva bene: "Mi vado a far vedere - aveva detto - non mi sento bene". Non è previsto al momento, secondo quanto si è appreso, nessun bollettino medico sulle sue condizioni. Il premier è stato ricoverato nella Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) del Policlinico Gemelli guidata dal professor Antonio Rebuzzi.    (Fonte: ANSA)

11/01/2017 10:11
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