Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 14 decessi correlati al Covid-19.
Sono due le vittime registrate nelle strutture al "A.Murri" di Fermo: dove si sono spenti una 78enne di Altidona e una 79enne fermana. Una vittima registrata anche all'ospedale di San Benedetto del Tronto, dove ha perso la vita una 91enne del posto.
Cinque decessi sono avvenuti all'Ospedale di Pesaro: si tratta di una 89enne di San Lorenzo in Campo, una 81enne di Urbino, un 87enne di Mondavio, un 93enne pesarate e infine una 77enne originaria di Macerata. Sempre ne pesarese c'è stata una vittima anche al nosocomio di Fossombrone dove ha trovato la morte un 87 di Fano.
Nelle strutture ospedaliere anconetane si sono verificati cinque decessi: tre all'Ospedale di Senigallia dove sono spirati un 90enne e un 76enne entrambi senigalliesi e un 87enne di Montemarciano. Una vittima nella struttura dorica di Torrette così come all'INRCA di Ancona dove sono deceduti rispettivamente un 78enne di Urbino e un 87enne di Polverigi.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1428 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (617), mentre sono 247 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
"Le ultime elezioni regionali e amministrative nelle Marche hanno sancito un vero e proprio esodo degli elettori dalle liste del PD. Il problema, in realtà, non è soltanto nei numeri, per quanto fondamentali, ma nella frustrazione e nella sfiducia che si respira anche tra coloro che ci hanno votato - E' quanto sottolinea, in una nota, il deputato del Partito Democratico Mario Morgoni spiegando la situazione attuale del suo gruppo anche alla luce del risultato delle elezioni regionali - L’assemblea regionale del PD di sabato scorso ha rimosso questa realtà e quel voto a maggioranza non è certo l’espressione del sentimento del popolo del PD ma esclusivamente di una classe dirigente arroccata nel loro fortino a difendere le proprie posizioni, con il terrore che ogni scelta di cambiamento possa metterle in discussione".
"In una fase così drammatica e con un partito che nei territori appare in disarmo sarebbe stato opportuno coinvolgere tutte le energie su cui il Partito può ancora contare e chiamarne anzi a raccolta di nuove per avviare una vera rinascita - afferma, in una nota, l'esponente dem marchigiano e componente della Commissione Ambiente della Camera - Una ripartenza dal basso, fondata su una nuova classe dirigente, un nuovo progetto politico, nuovi linguaggi e comportamenti in chiara discontinuità con il passato, non solo recente. La nostra proposta di preparare il congresso straordinario con un nuovo organismo condiviso e realmente rappresentativo del Partito è stata respinta in Assemblea ma non certo nell’opinione pubblica degli iscritti".
Per Morgoni: "Solo nel circoscritto organo assembleare regionale si è affermata a maggioranza la pretesa ingiustificabile di affidare al segretario e alla segreteria uscente, organismi usciti travolti dalle elezioni e dimissionari, espressione di una sola parte del partito, una fase costituente, che definirei a questo punto “una farsa costituente - e precisa -È chiaro che la parte ancora sana del partito non parteciperà alle operazioni pasticciate di allargamento della segreteria. Vista l’indisponibilità nel voler ripartire insieme, torniamo con forza a chiedere il commissariamento del PD regionale da parte del nazionale. A questo punto l’unico strumento per garantire quella discontinuità e quella rottura con il passato necessaria a dar vita ad una nuova stagione politica".
"Le Marche hanno bisogno di un Partito Democratico più aperto e credibile, coraggioso e protagonista delle scelte, parte viva e integrante della comunità - conclude Morgoni - Per questo noi non rinunceremo a lottare per un partito che si lasci alle spalle una volta per tutte l’autoreferenzialità, quell’impronta di chiusura, di conservazione e di cura per gli equilibri e le carriere interne che ci hanno condannato agli occhi dell’elettorato".
Misure da consolidare ed eventualmente estendere e rafforzare con una sorta di lockdown per tutto il periodo di Natale. E' quanto avrebbero detto, secondo quanto si apprende, gli esperti del Cts nella riunione con il premier Conte e con i capi delegazione.
La necessità di una nuova stretta, è stato spiegato dai tecnici, è legata all'impossibilità da un lato di un controllo capillare del territorio e dall'altro a dati ancora "preoccupanti", con un'incidenza dei nuovi casi ancora troppo alta (nell'ultimo monitoraggio era di 193 ogni 100 mila abitanti, quando dovrebbe essere a 50 ogni 100 mila per poter garantire il tracciamento).
L'Italia, fanno notare gli esperti del Comitato tecnico scientifico, ha anche un numero di morti giornaliero che supera quello della Germania - che ha però 20 milioni di abitanti in più -, e oltre metà del paese con le strutture sanitarie ancora sotto stress. Dunque, è la conclusione, "bisogna estendere le misure, altrimenti a gennaio saremo nei guai".
Il calo della mortalità frena nell'ultima settimana di novembre - Dopo il calo delle settimane precedenti, dal 25 novembre al 1° dicembre la mortalità da Covid in Italia rimane stabile o in lieve aumento nelle città del nord (Venezia, Verona, Padova), e in lieve decremento al centro-sud. Rispetto alla settimana precedente c'è stato un calo dell'eccesso di mortalità a Roma (+47% rispetto al 60% del 18-24 novembre) e Palermo(48% rispetto al 59% del 18-24 novembre). A Genova (+76%), Torino (+112%) e Milano (+45%) l'eccesso di mortalità dal 25 novembre al 1 dicembre è in linea con i valori della settimana precedente. Lo indica il monitoraggio 'Andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane in relazione all'epidemia di Covid-19 dal 1 settembre al 1 dicembre 2020' pubblicato dal Ministero della Salute.
(Fonte: ANSA)
Google non funziona. È quanto moltissimi cittadini, sopratutto europei, stanno constatando in questi minuti con inevitabili ripercussioni che si riflettono in ambito lavorativo così come in ambito scolastico per quel che riguarda la didattica a distanza.
Il sito Downdetector, già dal mezzogiorno di oggi - attraverso le segnalazioni degli utenti - ha evidenziato malfuzionamenti di Google in tutto il mondo. Ad essere interessate sono tutte le piattaforme connesse a "Big G": Youtube, Gmail, Google Drive e Google Meets (molto sfruttata dai docenti e dagli isituti scolastici per le videolezioni vista l'impossibilità, per alcune classi, di frequentare le lezioni in presenza).
L'hastag #GoogleDown è subito balzato come Trend Topic su Twitter, visto che in moltissimi in Italia stanno segnalando la problematica.
Ancora non è chiaro a cosa sia dovuto il malfunzionamento.
Sul 'Dashboard', il pannello di controllo che Google mette a disposizione e che riporta lo stato di funzionamento dei servizi offerti dall'azienda, si legge che ogni servizio "è già stato ripristinato per alcuni utenti e prevediamo una risoluzione a breve per tutti gli altri utenti".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1075 tamponi: 582 nel percorso nuove diagnosi (di cui 56 nello screening con percorso Antigenico) e 493 nel percorso guariti.I positivi sono 174 nel percorso nuove diagnosi: 57 in provincia di Macerata, 27 in provincia di Ancona, 41 in provincia di Pesaro-Urbino, 35 in provincia di Fermo, 10 in provincia di Ascoli Piceno e 4 da fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (29 casi rilevati), contatti in ambito domestico (37 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (42 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (13 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (12 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (6 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati).
Per altri 28 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 56 test e sono stati riscontrati 2 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 29,89% oggi, contro il 19,03% di ieri.
Scende il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 552 (-5 rispetto a ieri), di cui 83 in terapia intensiva (+2 rispetto a ieri). Sono, invece, 16 le persone dimesse dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 120 pazienti: 46 all'ospedale di Macerata, 60 al Covid Hospital e 14 a Camerino.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati dieci decessi correlati al Covid-19.
Nel territorio maceratese si è registrato un decesso: la vittima è un 82enne di San Ginesio spirato all'ospedale di Civitanova Marche, dove si trovava ricoverato.
Sono cinque le vittime nelle strutture ospedaliere anconetane: una 83 all'INRCA di Ancona mentre un 85enne di Urbania, un 63enne di Foggia, una 77enne di Numana e una 66enne di Peglio sono deceduti all'ospedale dorico di Torrette. Nel territorio pesarese si sono registarti invece tre morti : una 89enne di Colli al Metauro mentre alla Residenza Sanitaria Galantara si sono spenti una 98enne di Fano e una 99enne di Monte San Giusto.
Una vittima anche al "A.Murri" di Fermo dove è spirata una 86enne originaria di San Benedetto del Tronto.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19, 1414 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (611), mentre sono 246 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
"In queste ore stiamo lavorando per definire il nostro primo bilancio di previsione. Cercheremo di guardare alle sfide future e cercheremo di farlo con particolare attenzione alle famiglia, alla fragilità, all'impresa ed esaltando le eccellenze. Ci saranno diverse novità".
Lo annuncia il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli in un post su facebook, augurando il "buongiorno e una buona domenica".
(Fonte: ANSA).
Lutto nel mondo dell'imprenditoria.
È morto a Fabriano la scorsa notte Antonio Merloni, terzogenito di Aristide Merloni e quindi fratello dell'ex presidente di Confindustria Vittorio, morto nel 2016, e dell'ex ministro e imprenditore Francesco. Avrebbe compiuto 94 anni il 19 dicembre ed era malato da tempo.
Vedovo, lascia la figlia Giovanna. È stato il fondatore della Antonio Merloni spa (poi Ardo), che nel corso degli anni '90 e 2000 divenne il più grande contoterzista d'Europa nel comparto del bianco, lavatrici soprattutto. Il gruppo industriale è ufficialmente entrato in una crisi irreversibile nel 2008, seguita da uno 'spezzatino' con l'acquisizione dei vari rami di azienda da parte di diversi soggetti, tra cui l'ex JP Industries ora Indelfab.
Una crisi i cui effetti sono ancora evidenti sul territorio. Per tre mandati, dal 1980 al 1995, è stato sindaco di Fabriano. I funerali si svolgeranno martedì 15 dicembre alle 11 nella chiesa della Misericordia a Fabriano. Il feretro sarà tumulato nella tomba di famiglia nel cimitero di Albacina.
(Foto Ansa)
Questa è la storia molto drammatica di un femminicidio efferato che scosse l’animo di tutti noi.
Permessi premio, sconti di pena, un lavoro da centralinista nel carcere di Bollate; studia giurisprudenza, ha dimenticato, sembra con facilità, la donna per la quale ha ucciso la moglie, ed ora ha un’avvenente nuova compagna, una donna dell’Est che regolarmente va a fargli visita in carcere per trascorrere con lui alcune ore.
Lui è Salvatore Parolisi, per la giustizia italiana l’assassino della moglie, Melania Rea.
Non ha mai confessato il delitto, avvenuto il 18 aprile 2011, quindi non ha mai manifestato una qualsiasi forma di pentimento, nè la necessità di ottenere il perdono: perdono della famiglia di Melania e della piccola Vittoria, figlia sua e di Melania, privata per sempre dell’affetto materno e di una vita insieme a lei.
Ma, come accennato, una verità processuale è stata raggiunta dalla giustizia italiana.
E crediamo valga la pena ricordare come si è giunti a tale verità, pensando a Melania che, a differenza di Parolisi, non ha una seconda possibilità di vita. Ricostruiremo le circostanze per le quali si è giunti ad affermare la colpevolezza di Parolisi, “al di la di ogni ragionevole dubbio” attingendo dagli atti ufficiali.
La scena del crimine
“Il cadavere (..omissis) veniva rinvenuto supino, in parte ricoperto da fogliame e aghi di pino, con il collo intriso di sangue, le mani aperte sul terreno, i piedi in direzione del chiosco, le scarpe allacciate(...omissis) La maglia, così come il giubbino, era lacerata in corrispondenza delle lesioni (...omissis) dunque inferte nella parte superiore del corpo attraversando gli abiti indossati da Melania. Le lesioni venivano inferte con un coltello monotagliente, le prime quelle da dietro con tentativo di sgozzamento quindi sulla schiena dall’alto verso il basso e al dorso e infine quelle frontali; Il luogo del rinvenimento corrisponde a quello dell'omicidio, date le tracce rinvenute ed in particolare la chiazza ematica posta al di sotto del corpo; La cute del viso risultava coperta da fondotinta e il mascara con cui erano truccati gli occhi non presentava sbavature; Tra i segni post mortem vi sono le varie incisioni effettuate sull’addome e sulle cosce della donna dopo la morte di costei – non molte ore prima del ritrovamento del cadavere e segni suggestivi per tentativo di despistaggio (siringa infilata sul petto, laccio emostatico)”
La morte di Melania era stata procurata da un'arma da punta e da taglio che le aveva lacerato il corpo con 35 coltellate.
Nessuna di tali lesioni era stata mortale. La morte era sopraggiunta a causa di anemia emorragica acuta: Melania è morta per dissanguamento.
La dinamica di realizzazione del crimine
Melania è stata uccisa all’improvviso “da dietro" con un iniziale “gruppo” di colpi lesivi costituiti dal tentativo di “sgozzamento” (ferite al collo) e dai colpi di coltello inferti alle spalle dall’alto verso il basso e da quello - profondo - alla schiena”
“Melania non ha avuto tempo e modo di lottare e difendersi attivamente se non nelle fasi di un accoltellamento già iniziato (limitate lesioni da difesa alle mani; più profonda lesione al polso destro); Melania non ha avuto tempo di piangere (trucco intatto, il suo mascara non presentava segni di sbavature)”
Paticolare doloroso da accettare, sapere che questa bellissima donna campana non ha avuto neppure il tempo di piangere, ma solo di osservare l’immagine del suo assassino, suo marito, ed essere consapevole che quella sarebbe stata l’ultima persona vista nella sua giovane vita.
“La morte è intervenuta alcune decine di minuti dopo l’inizio della azione omicidiaria (potenzialmente anche in assenza dell’assassino che abbandonava il posto con Melania agonizzante).”
L'azione ha richiesto non più di 10 /15 minuti e sarebbe stata realizzata esclusivamente dal Parolisi, in preda a dolo d'impeto. Costui, a quel punto, si liberava degli indumenti sporchi di sangue e li nascondeva.
Fa rabbrividire la scena del crimine, come tutte le scene di un crimine violento. Ancor di più rabbrividiamo se pensiamo che “ignara testimone” di quanto stava accadendo alla sua mamma era proprio Vittoria, la figlia di Melania e Salvatore che, secondo le ricostruzioni, mentre si consumava il delitto era in macchina, assicurata al suo seggiolino, e chissà forse dormiva serena mentre perdeva per sempre la sua mamma e sarebbe cresciuta senza averla mai più accanto.
IL MOVENTE NEI MESSAGGI SCAMBIATI TRA PAROLISI E L’AMANTE
Parolisi è un uomo che mente. Ed ha mentito alla moglie ben prima che agli inquirenti.
Melania, un anno prima della sua morte, aveva scoperto la relazione extraconiugale del marito con una soldatessa, Ludovica, recluta della Caserma Clementi di Ascoli, allieva del marito.
Ne erano derivati, ovviamente, profondi dissapori.
“Si tenga conto che Melania era una donna non disposta “a cedere” facilmente: si era già dimostrata volitiva e di carattere nell’affrontare direttamente Ludovica al telefono per due volte quando aveva casualmente “scoperto” il tradimento del marito; ne aveva sofferto, era stata dura col marito prima di perdonarlo, aveva avuto la forza e il carattere di parlare direttamente con l’altra...”
Dopo un periodo di crisi Melania decise di perdonare il marito, non essendo a conoscenza del fatto che la relazione in realtà proseguiva.
I dissapori quindi si erano ricomposti anche in virtù della "falsa" affermazione del Parolisi di aver troncato il rapporto con la soldatessa sua allieva.
Ma Parolisi mentiva anche con Ludovica: le aveva manifestato la volontà di abbandonare la moglie, tanto da aver già contattato un legale per iniziative formali (affermazione anch'essa non rispondente al vero).
Nella seconda parte, domenica prossima, i messaggi tra Parolisi e la soldatessa, per focalizzare la realtà nella quale, secondo i giudici, è maturato il movente e quindi il delitto.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati quattordici decessi correlati al Covid-19.
Nel territorio maceratese si sono registrate tre vittime: una donna di 90 anni di Ripe San Ginesio e un 84enne di Treia, spirati nell'ospedale del capoluogo, e un 66enne di Castelraimondo deceduto al nosocomio di Civitanova Marche.
Sono due le vittime nell'Anconetano: una 91enne e una 83enne di Ancona che hanno perso la vita all'INRCA dorica.
All'ospedale di Pesaro ci sono stati sei decessi, le vittime sono: due 87enne di Pesaro, un 96enne di Urbania, una 82enne di Vallefoglia, una 78enne di Venarotta e una 80enne di Fano. Una vittima anche all'ospedale di Urbino (una 74enne del posto) e all'ospedale "A.Murri" di Fermo (una 81enne di Sant'Elpidio a Mare).
Il Servizio Sanitario regionale registra una vittima anche all'INRCA di Fermo: si tratta un 87enne di Sant'Elpidio a Mare.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1404 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (607), mentre sono 244 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
Il 4 dicembre si è svolta on-line l’assemblea per la costituzione dell’Associazione “Shrines of Europe” che riunisce i santuari luoghi dei principali pellegrinaggi europei. Il gruppo di lavoro ‘Santuari d'Europa’, fondato nel 1996, include, ad oggi, Altötting (Germania), Czestochowa (Polonia), Einsiedeln (Svizzera), Fátima (Portogallo), Lourdes (Francia), Loreto (Italia) e Mariazell (Austria). Santuari Mariani che non hanno bisogno di presentazione, la cui importanza è stata anche sottolineata dalle visite dei Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
L’attuale Sindaco Moreno Pieroni fin dal 2008 ha seguito la nascita di questa connessione tra i santuari le cui relazioni hanno iniziato ad intrecciarsi a partire dal rapporto di gemellaggio, iniziato nel 1991, tra Loreto e la città Bavarese di Altötting.
“In questo periodo di grave crisi per il nostro Paese e per l'Europa - dichiara il Sindaco Pieroni - la costituzione dell'Associazione Shrines of Europe rappresenta una buona ragione per guardare insieme con fiducia al futuro. Occorre creare un network di relazioni che possa offrire ai Paesi aderenti opportunità di crescita spirituale, economica, turistica e culturale”.
Nel corso dell’assemblea, alla presenza di tutte le delegazioni europee, sono stati nominati referenti del progetto - oltre al Sindaco - l'assessore alla Cultura Francesca Carli e l'assessore ai Gemellaggi Daniela Romanini. Il Comune di Loreto, rappresentato nel meeting di venerdì scorso anche dal vice sindaco Nazzareno Pighetti, sarà supportato nella progettazione e nell’engagement da PlayMarche, spin off dell’Università di Macerata.
Sotto la regia del Sindaco di Fatima, Luis Miguel Albuquerque, e di Herbert Hofauer (Altötting) si è poi proceduto con l’approvazione dello statuto, delle attività di programma e con la condivisione della vision della rete di Comuni: ottenere il riconoscimento mondiale come ‘patrimonio unico’ di percorsi di fede, festival, eventi culturali e creativi.
"Ci uniscono valori comuni di fede, di amore dei nostri luoghi, della loro storia e della loro cultura – dichiara l’assessore alla cultura Francesca Carli - e Shrines of Europe ci da l’occasione di collaborare in virtù di questi intenti, di confrontarci e di crescere per un futuro di pace e prosperità. Gli obiettivi strategici saranno orientati a una visione di lungo termine.”
“Punteremo a valorizzare il ruolo e l'importanza dei Santuari d'Europa, promuovendo una maggiore cooperazione all'interno della rete, sviluppando una visione politica condivisa per il futuro. Il ‘brand ombrello’ Shrines of Europe – continua l’assessore ai gemellaggi Daniela Romanini – e le nuove strategie di marketing territoriale ci permetteranno di incrementare le attività di scambio culturale per i nostri giovani.”
Al centro dei tavoli di lavoro di Shrines of Europe anche il reperimento e la condivisione di nuove risorse; la promozione dei valori europei come occasione di dialogo interculturale, intergenerazionale e di pace; la creazione di un ‘itinerario culturale’ con l'obiettivo di consolidare la cooperazione e la promozione sia della rete che dei suoi membri; la condivisione di buone pratiche; l’identificazione di altri luoghi di culto che potrebbero entrare a far parte della rete in futuro.
Un vertice tra Governo e Regioni si terrà nel pomeriggio affinché ogni Regione fornisca in "tempi rapidissimi" il numero dei primi soggetti che dovranno essere vaccinati.
Lo ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia a SkyTg24 dopo aver convocato la riunione alla quale parteciperanno il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri. Il ministro Speranza, ha detto, "intende accelerare e credo che la leale collaborazione con le regioni consentirà a Arcuri di distribuire i vaccini a gennaio, probabilmente anche in tempi più rapidi di quelli che erano stati previsti".
Il ministro della Salute Roberto Speranza infatti durante la presentazione del libro PhotoAnsa 2020 ha illustrato i prossimi step della campagna di vaccinazione.
"Gennaio sarà il mese delle vaccinazione e spero che si possa partire in contemporanea in tutta Europa" ha detto. "Il 29 dicembre Ema darà il via al vaccino Pfizer e da quel giorno l'Aifa e l'Italia saranno pronte a partire". "Spero - ha aggiunto - che in Europa si scelga tutti lo stesso giorno. E questa è una proposta che l'Italia ha fatto". "Massimo rigore e massima sicurezza - ha concluso Speranza - il cuore delle vaccinazioni sarà primavera estate, volontaria e sicura". "Non dobbiamo mettere la polvere sotto il tappeto, ma poi subito al lavoro" ha dichiarato il ministro della salute durante la presentazione del libro PhotoAnsa.
"Affrontiamo i nodi a viso aperto - ha aggiunto - e se ci sono tensioni affrontiamole in questa maggioranza e nel perimetro di questo Governo. Non dobbiamo certo mettere da parte problemi e tensioni ma poi - ha concluso - concentriamoci su tre grandi sfide che ci aspettano: la campagna vaccinale, l'utilizzo intelligente del Recovery fund e la guida del G20". "Sono preoccupato per le due settimane delle feste natalizie". Lo ha detto il ministro della salute Roberto Speranza nel Forum all'Ansa. "Se passa il messaggio liberi tutti- ha aggiunto il ministro - si ripiomba in una fase pericolosa a gennaio e febbraio quando saremo in piena campagna vaccinale". "La mia linea è, e resta, quella della prudenza e ribadisco con forza - ha concluso - la necessità di non vanificare i sacrifici fatti".
"Non è che da gennaio e febbraio risolveremo tutti i problemi ci dobbiamo mettere in testa che durante tutto questo periodo dobbiamo avere comportamenti adeguati e questo è il motivo per cui facciamo anche un appello: sotto le feste stiamo molto attenti perché la circolazione virale può riprendere quando i comportamenti cambiano e diventano tali da favorire la ripresa di questa circolazione". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica organizzata al dicastero.
Resi noti gli ultimi aggiornamenti forniti dalle amministrazioni comunali in merito all'evoluzione del contagio da Coronavirus in provincia di Macerata: i numeri delle ultime 24 ore evidenziano una situazione altalenante.
In aumento i contagi a Macerata, dove risultano positivi al Covid-19 317 cittadini (+7 rispetto a ieri), mentre scende di due unità il numero di persone poste in isolamento domiciliare (268) .
Contagi in salita anche a Tolentino, dove secondo i dati diffusi dal sindaco Pezzanesi risultano 124 casi positivi (+7 rispetto a ieri), mentre scende il numero di persone che si trovano in quarantena, che ad oggi sono 40 (-6 ) .
Trend positivo a Treia, dove scende a 35 il numero di positivi (- 4 rispetto alle ultime 24 ore), con 67 persone in isolamento domiciliare ( - 3) . Dati pressoché stabili a Petriolo, dove i positivi al Covid-19 rimangono 10, mentre salgono a 2 i soggetti che si trovano in quarantena (+1 rispertto a ieri) .
Numeri in miglioramento nel comune di Sarnano, dove i positivi scendono a 12 (- 2 rispetto alla comunicazione), e 4 persone poste in isolamento domiciliare (-2) .
Situazione diversa a Belforte del Chienti, dove i positivi salgono a 8 (+4 rispetto alla precedente comunicazione del 4 dicembre scorso) con 24 persone in quarantena (ne erano 10 nella precedente comunicazione).
Dati, tutto sommato, stabili a Cingoli, dove i contagi rimangono 27, scende, invece, il numero di persone che si trovano in isolamento domiciliare (21 oggi contro i 30 di ieri).
Il numero di positivi scende a 74 nel comune di Porto Recanati come comunicato dal sindaco Roberto Mozzicafreddo, mentre sono 105 le persone che si trovano in quarantena. "Il numero dei positivi scende molto lentamente - afferma il primo cittadino - . Ogni giorno se ne negativizzano diversi ma purtroppo quelle 5 o 7 o 8 nuove diagnosi ci sono ogni giorno".
Trend positivo anche a Matelica, dove ad oggi si contano 38 soggetti positivi, mentre venerdì della scorsa settimana erano 62.
Dati, invece, stabili rispetto alla precedente comunicazione nel comune di Sant'Angelo in Pontano: 3 i soggetti positivi, e una persona che si trova in quarantena.
"La Regione Marche, Servizio Sanità Risorse umane e formazione, ritiene necessario il coinvolgimento dei medici in formazione specifica in medicina generale, per le attività di screening di massa sulla popolazione, nell'ottica di una attiva collaborazione all'iniziativa dettata dall'emergenza COVID-19. Lo SNAMI Regionale Marche, il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, esprime con forza tutta la sua contrarietà a questa metodica di reclutamenti obbligatoria e la mancata remunerazione dei corsisti, come si evince dalla delibera della Giunta Regionale". È quanto afferma, in una nota, il Presidente Regionale Snami Fabrizio Valeri.
Sulla esecuzione da parte dei medici, di tamponi antigenici rapidi e nella loro refertazione nell'ambito del corso di formazione specifica in medicina generale, lo SNAMI evidenza diverse criticità non trascurabili: "In primo luogo - osserva il Dott. Valeri -, l'elevato rischio biologico delle prestazioni richieste, soprattutto in caso di mancata o carente formazione sul rischio specifico riguardo l'attività e l'impiego dei dispositivi di protezione individuale. I medici corsisti stanno già partecipando, nella risposta all'emergenza pandemica, attraverso incarichi di Continuità Assistenziale e di USCA, comunque da garantire. Pertanto, una ulteriore attività in tale ambito, sottrarrebbe del tempo alla parte professionale ed esperienziale delle fasi del corso in svolgimento".
Lo SNAMI pertanto ritiene che i medici corsisti debbano effettuare attività di formazione sul campo solo ed esclusivamente nell'ambito delle attività previste dal corso ed esclusivamente in presenza di tutor abilitati a tale scopo. "Solo in questo ambito, una attività formativa sui tamponi antigenici, può essere eventualmente inserita" conclude il Presidente Fabrizio Valeri.
La III Sezione del Consiglio di Stato - come informa Ansa - ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di AIFA che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell'idrossiclorochina per la lotta al Covid.
"La perdurante incertezza circa l'efficacia terapeutica dell'idrossiclorochina, ammessa dalla stessa AIFA a giustificazione dell'ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati - si legge nell'ordinanza - non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l'irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale".
Della possibilità di vagliare l'impiego dell'idrossiclorochina per la cura del Covid-19 aveva parlato l'assessore alla sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini nel Consiglio Regionale dello scorso 9 novembre (leggi qui).
“In Consiglio Regionale sono state presentate ben tre mozioni riguardanti le crisi aziendali e il problema del lavoro, sempre più emergenti in questo periodo” dichiara l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi riferendosi alla seduta consiliare di mercoledì 9 dicembre.
“Gli stessi documenti – aggiunge l’assessore - chiedevano lo sblocco di 26 milioni di euro, a disposizione della Regione Marche ma non ancora autorizzati dal Ministero, a sostegno dei lavoratori che hanno perso il proprio impiego ed evidenziavano la disparità di trattamento tra le Marche e le Regioni del Sud, compresa la Regione Abruzzo, che beneficiano dal Governo di uno sgravio fiscale del 30%, mentre rimarrebbe esclusa la nostra regione. Mi fa molto piacere che l'Assemblea abbia accolto la mia richiesta di unire i tre documenti e fare un'unica mozione, votata da tutti i consiglieri, che così avrà più forza verso il Governo nazionale per avere più risultati".
"Ho messo in evidenza particolarmente due sofferenze - spiega ancora l'assessore -: una l'Area di Crisi del Piceno e del cratere sismico, che è a confine con le aree abruzzesi ma non gode degli stessi benefici; in secondo luogo, il perdurare della crisi della Indelfab (ex Merloni) di Fabriano che dopo anni di cassa integrazione rischia di vedere il fallimento definitivo e la messa in discussione di circa 300 posti di lavoro, solo nella nostra Regione, già dal prossimo mese di marzo”.
Aguzzi conclude: “E' chiaro che ora occorrerà concentrare su queste aree i 26 milioni per i quali si chiede lo sblocco al Governo. Come assessore ho già richiesto al Governo questi provvedimenti in sede di Nona Commissione ed ho scritto al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali una lettera congiunta con l'assessore Castelli, ottenendo un incontro online con il Sottosegretario allo Sviluppo economico e le parti sindacali”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4697 tamponi: 2846 nel percorso nuove diagnosi (di cui 888 nello screening con percorso Antigenico) e 1851 nel percorso guariti.I positivi sono 483 nel percorso nuove diagnosi: 118 in provincia di Macerata, 89 in provincia di Ancona, 142 in provincia di Pesaro-Urbino, 67 in provincia di Fermo, 42 in provincia di Ascoli Piceno e 25 da fuori regioneQuesti casi comprendono soggetti sintomatici (72 casi rilevati), contatti in ambito domestico (84 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (174 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (18 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (20 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (23 casi rilevati), screening percorso sanitario (11 casi rilevati) e 1 rientro dall'estero.
Per altri 75 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 888 test e sono stati riscontrati 34 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un leggero decremento rispetto alla giornata precedente (nonostante il balzo in termini assoluti rispetto ai 323 casi di ieri): incidenza al 16,97% oggi, contro il 17,08% di ieri.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 33.866 per un totale di 262.113 campioni testati. Scende il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 576 (-11 rispetto a ieri), di cui 86 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 44 le persone dimesse dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 128 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 63 al Covid Hospital e 15 a Camerino. Nel pronto soccorso di Civitanova Marche sono ospitati 3 pazienti: uno all'ospedale di Macerata e due all'ospedale di Civitanova Marche.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
Qui di seguito, stiamo per rivelarti i segreti per riuscire a pulire tutta quanta la tua casa in maniera perfetta e senza fare troppa fatica. Non impiegherai più delle ore a sgobbare prima di ricevere ospiti? Se vuoi dei consigli su quali elettrodomestici utilizzare vai su puliscocasa.it.
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Fare in modo che la nostra casa sia sempre perfettamente sanificata, profumata e splendente non è affatto semplice, anzi. Purtroppo dobbiamo fare i conti con la realtà: pulire in maniera accurata è un lavoro, che ci prende fin troppo tempo.
Per chi è impegnato tutti i giorni in ufficio e ha soltanto il fine settimana libero, pensare anche a sistemare quotidianamente è un impegno esagerato. Quando si torna a casa la sera dopo otto / dieci ore di lavoro, rammendare e lavare i piatti sono l’unica cosa che non si vuole fare. Ed è comprensibile.
Ma non fare le faccende per tutti i cinque giorni feriali si traduce in una casa che, arrivato il sabato, appare come un vero e proprio inferno. Come puoi accogliere degli ospiti con la tua dimora in questo stato?
Ecco perché abbiamo deciso di offrirti il nostro aiuto e donarti alcuni validi consigli per riuscire a tenere la casa sempre pulita e ordinata. Basta davvero poco, soprattutto se sceglierai di seguire attentamente i nostri suggerimenti.
Trova il tuo sistema
Dimezzare i tempi di pulizia inizia con un sistema. Ciò significa pulire la casa ogni volta nello stesso ordine: lavorare una stanza alla volta, iniziare e finire nello stesso punto in una stanza in modo da non perdere tempo a correre avanti e indietro.
Per ottenere il tempo, devi essere coerente - questa è l'intera premessa. Fai la stessa cosa ogni volta che pulisci, quindi è una routine. La routine è il metodo, e questo è un modo intrinsecamente migliore per pulire perché la velocità deriva dal metodo invece che dalla fretta. Puoi davvero pulire la tua casa nella metà del tempo. Non è un espediente.
Pulisci dall'alto verso il basso, da sinistra a destra
Non iniziare una stanza pulendo il tavolino, quindi pulisci le persiane e vedendo la polvere delle persiane ricoprire il tuo tavolino da caffè appena pulito. Inizia dalla parte superiore della stanza, come spolverare un ventilatore a soffitto, e di lavorare fino al pavimento per eliminare il lavoro ridondante.
Allo stesso modo, pulire da sinistra a destra assicura di coprire l'intera stanza invece di sfrecciare da un posto all'altro.
La maggior parte delle persone vede qualcosa e lo pulisce, poi guarda in alto e vede qualcos'altro e lo pulisce, e lo sporco cade su ciò che hai appena pulito. Se lavori dall'alto in basso e da sinistra a destra, stai lavorando una volta invece di pulire le aree che hai appena pulito.
Pulisci le finestre con un tergicristalli con spugna
Non riesci a ottenere la brillantezza che desideri con detersivo per vetri e la carta di giornale (vecchio metodo della nonna)? La tua nuova arma preferita sarà un tergivetro per finestre di livello professionale.
Metti una goccia di detersivo per piatti in un litro d'acqua, strofinalo generosamente sulla finestra con un panno, quindi asciugalo con la spatola. Vai dall'alto in basso e pulisci la lama ogni volta in basso. Avrai una finestra priva di strisce.
Se non vuoi usare una spatola, consigliamo un detergente per vetri e un panno in microfibra. Quando si pulisce con il panno, utilizzare tratti orizzontali e spostarsi dall'alto verso il basso. Non pulire una finestra strofinando in cerchio, che può lasciare aloni, ed evita di strofinare il vetro con giornali o salviette di carta, che lasciano un residuo.
In generale, oltre a seguire questi validi consigli, dovrai ricordarti che sarà molto importante organizzare il tuo tempo in maniera ordinata ed efficace.
È stata annunciata ufficialmente, attraverso un teaser rilasciato da Netflix, l'uscita della serie "Fate: The Winx Saga", l'adattamento in live action del celebre cartone animato ideato dalla content company "Rainbow" di Iginio Straffi.
Le celebri "fatine" saranno le protagoniste di una produzione originale Netflix, diretta dalla regista Lisa James Larsson. La serie si comporrà di sei episodi della durata di 60 minuti che racconteranno le avventure delle cinque amiche che frequentano il collegio di Alfea.
Un cast in "carne e ossa" farà, dunque, rivivere il magico mondo creato da Straffi in un mix unico in cui il fantasy si intreccerà con il romanticismo e l'azione. A guidarlo sarà l'attrice Abigail Cowen, già protagonista nella serie "Le Terrificanti Avventure di Sabrina", che impersonerà "Bloom".
La data dell'uscita della serie è diventata virale sui social, entrando in tendenza su Twitter. Su Youtube, a quattro ore dalla pubblicazione del teaser, sono già oltre 17mila le visualizzazioni.
Ecco il teaser ufficiale rilasciato da Netflix Italia, che annuncia la disponibilità della serie sulla propria piattaforma streaming, a partire dal 22 novembre:
Chiusure per i negozi dei centri commerciali in primo piano nell’agenda del Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini. “Ribadito che la priorità va data alla tutela della salute e che si devono rispettare i Dpcm del Presidente del Consiglio dei Ministri – evidenzia - comprendo perfettamente il dramma che stanno vivendo i titolari dei negozi dei centri e dei parchi commerciali ed i loro dipendenti, che devono tenere le serrande abbassate a fronte di altre situazioni che sono da ritenere analoghe e che rimangono aperte”.
Latini conferma il pieno sostegno “all’azione che il Presidente Acquaroli e la Giunta regionale stanno svolgendo nelle sedi competenti, affinchè l'interpretazione delle norme emanante avvenga tenendo conto del buon senso e dei casi concreti (leggi le parole di Acquaroli), sempre sulla base del principio che vanno evitati gli assembramenti. Questo deve valere per tutti e allo stesso modo, evitando che si alimenti la sensazione di disparità”.
Per il Presidente è indispensabile procedere nella massima unità d’intenti considerati “i colpi durissimi che stanno subendo molte delle attività produttive e commerciali delle Marche, alcune delle quali senza alcuna voce in capitolo, come tutto il settore dell’intrattenimento. Occorre una risposta risolutiva che sappia dare sicurezza sanitaria e continuità di lavoro. Ne potrebbe risentire, altrimenti, la tenuta della stabilità sociale futura. Ogni più utile iniziativa che vada in tale direzione mi troverà a disposizione nel fornire supporto all’azione portata avanti dal Presidente della Giunta regionale”.