“Solo raggiungendo la piena consapevolezza di ciò che è stato, solo imparando dalla storia riusciremo a creare una memoria condivisa e a costruire un futuro nel quale non si commettano più i medesimi, tragici errori”. Assente il Presidente Dino Latini per un lutto familiare, è stato il Vicepresidente dell’Assemblea Gianluca Pasqui, con queste parole, ad aprire la seduta celebrativa del Giorno del Ricordo. Sempre secondo il Vicepresidente del Consiglio “il ricordo è un atto di responsabilità e deve essere il cardine di una società sempre più aperta e democratica, capace di offrire alle prossime generazioni un futuro di pace, dialogo e libertà”. A Pasqui hanno fatto seguito gli interventi di due rappresentanti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) Franco Rismondo, Presidente del comitato provinciale di Ancona, e Orazio Zanetti Monterubianesi, Presidente del Comitato Marche sud. Spazio, poi, alle emozioni in musica grazie alla fisarmonica di Christian Riganelli e al sassofono di Massimo Mazzoni in una performance sulle note evocative di Sperling, Iturralde e Pansera.
Lo spartito ha successivamente ceduto il passo alle parole, quelle di Cesare Catà in una lettura teatrale dal titolo “Ciò che non puoi togliere dal cuore: Ulisse, il ricordo, La storia”. Molto significativa, nel contesto della celebrazione tenutasi in Aula, la presenza degli studenti della classe terza B dell’Istituto di istruzione superiore Polo 3 di Fano che si sono aggiudicati il secondo premio al concorso nazionale “10 febbraio” indetto dal Miur con il progetto “Cara Pola…a Mai più”.
Il riconoscimento ministeriale è stato consegnato ai ragazzi dal Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, che, precedentemente, era anche intervenuto in Aula. Toccanti, in chiusura di programma, le testimonianze di due esuli istriani, Piero Tarticchio e Livilla Sivocci che hanno ricordato, il primo in collegamento Skype, la seconda presente in Aula, le tristi vicende che li hanno visti protagonisti. “Conservare il ricordo e curare il presente - ha detto nelle conclusioni il Presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli – per guardare al futuro con rinnovata speranza”
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5108 tamponi: 3302 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1824 nello screening con percorso Antigenico) e 1806 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'8,2%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 270 (32 in provincia di Macerata, 145 in provincia di Ancona, 37 in provincia di Pesaro-Urbino, 19 in provincia di Fermo, 24 in provincia di Ascoli Piceno e 13 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (33 casi rilevati), contatti in setting domestico (57 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (87 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (13 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (21 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati). Per altri 52 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1824 test e sono stati riscontrati 107 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 6%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 8,17% oggi, rispetto al 25,56% di ieri.
Secondo giro di consultazione per Mario Draghi. Secondo le attese, nel round apertosi oggi, il premier incaricato non si è limitato all'ascolto ma ha iniziato a tratteggiare i confini programmatici di un "governo europeista con un forte richiamo all'atlantismo", incardinato su "necessarie riforme della Pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia civile". Tra i punti salienti di quanto ha illustrato ai partici ci sarebbero la scuola, il piano vaccinale e il fisco.
In merito al futuro della scuola il Governo dovrà "rimodulare il calendario scolastico" dell'anno in corso, per recuperare i "numerosi giorni persi". E' quanto avrebbe detto il presidente incaricato Mario Draghi ai gruppi parlamentari finora incontrati.
"Lavorare da subito perché a settembre tutte le cattedre siano assegnate e i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico". E' uno dei punti che Mario Draghi avrebbe posto in cima all'agenda di governo, nei colloqui con i partiti. Il premier incaricato avrebbe sottolineato che bisogna evitare che ci siano quest'anno molte migliaia di cattedre vacanti come lo scorso anno, alla ripresa dopo l'estate.
(Fonte: ANSA)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 8 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata nelle strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di una 79enne di Civitanova Marche spirato al Covid-Hospital.
Tre decessi si sono verificati presso il presidio Torrette, dove hanno perso la vita un 74enne di Cupramarittima, una 78enne di Falconara e un 86enne di anconetano. Una 90enne di Castelfidardo è spirato all'Ospedale di Jesi così come all'INRCA di Ancona dove ha perso la vita una 91enne originaria del capoluogo dorico mentre un 59enne jesino ha trovato la morte alla Residenza Villa Serena.
Una vittima segnalata anche all'ospedale di San Benedetto del Tronto: si tratta di una 90enne di Ascoli Piceno.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2058 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (822), mentre sono 346 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
La Regione Marche stanzia 2,5 milioni di euro come contributo straordinario destinato alle famiglie marchigiane in situazioni di svantaggio economico con figli studenti del primo o secondo ciclo di istruzione o di percorsi di istruzione terziaria, per l’acquisto di dispositivi informatici necessari per la didattica digitale integrata.
Il provvedimento proposto dall’assessore all’Istruzione Giorgia Latini è stato approvato questa mattina dalla giunta.
“Nel pieno dell’emergenza pandemica - spiega l’assessore all’Istruzione Giorgia Latini -, le scuole al fine di garantire agli studenti la prosecuzione delle lezioni, sono state chiamate a trovare una valida alternativa alla didattica tradizionale facendo ricorso all’utilizzo di piattaforme digitali. Contestualmente è emersa però la carenza dei dispositivi informatici, diventati rapidamente indispensabili per assicurare il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Abbiamo quindi provveduto mettendo in campo risorse del POR FSE per un intervento volto a sanare il più possibile il “divario digitale” che ha messo in difficoltà parte degli studenti, soprattutto quelli che vivono in famiglie numerose e si trovano a dover condividere i dispositivi con altri fratelli o genitori in smart working”.
Il bonus per la didattica digitale integrata è riconosciuto per ogni nucleo familiare con figli studenti per la spesa sostenuta per l’acquisto di dispositivi informatici necessari alla fruizione della didattica digitale integrata (600 per personal computer portatile e 570 euro per il computer fisso con relativi accessori e software).
Sono destinatari dell’intervento e possono pertanto presentare domanda di contributo i nuclei familiari in cui il soggetto richiedente, nella persona di uno dei genitori o del tutore legale, a pena di inammissibilità, alla data di presentazione della domanda, siano in possesso dei requisiti di seguito indicati: residente nella Regione Marche; in possesso di una attestazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) ordinario o corrente in corso di validità con valore minore o uguale ad euro 18.000 (ISEE 2021); abbia nel proprio nucleo familiare almeno un figlio studente.
Il contributo è concesso con la procedura “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse. Le domande saranno istruite e valutate avvalendosi degli esiti dell’elaborazione automatica realizzata dalla piattaforma informatica regionale (SIFORM 2).
La Giunta regionale ha anche approvato lo schema per attivare il contributo a favore di Comuni e Province destinato all’installazione nelle aule scolastiche di impianti di ventilazione meccanica finalizzati al ricambio d’aria ma anche di sanificazione. Un primo finanziamento da 2 milioni di euro per migliorare la qualità e la sicurezza degli ambienti che ospitano gli studenti marchigiani. La delibera prevede la richiesta di parere al Consiglio delle Autonomie Locali (CAL), l’organo consultivo che coordina i rapporti tra Regione ed Enti locali, sullo schema che contiene anche i criteri di ripartizione del contributo destinato ai Comuni e alle Province delle Marche.
“La Regione – osserva Francesco Baldelli, Assessore con delega anche all’Edilizia Scolastica – ha mantenuto la promessa fatta e, con concretezza e determinazione, ha impegnato risorse e avviato l’iter in tempi celeri, studiando e preparando l’intervento in sole tre settimane dopo l’annuncio dato il 18 gennaio scorso. Ora attendiamo il parere del CAL, che dovrebbe arrivare in 3 giorni, e poi provvederemo alla pubblicazione del bando. In tal modo, daremo la possibilità di intervenire sugli immobili scolastici di comuni e province, un compito non di competenza regionale ma che abbiamo ritenuto doveroso svolgere dopo aver constatato l’inadeguatezza degli interventi del governo sulla sicurezza delle aule scolastiche”.
“I banchi a rotelle finiti in soffitta – continua Baldelli - sono stati purtroppo l’emblema di sprechi e ritardi, rivelandosi soluzioni inadatte per far ripartire la scuola in presenza e in sicurezza, senza peraltro risolvere la questione alla radice. La Regione Marche ha deciso invece di intervenire concretamente per affrontare in maniera strutturale il problema della salubrità e della sicurezza degli spazi destinati ai nostri ragazzi e agli operatori scolastici”.
Comuni e Province potranno presentare la domanda di contributo per gli edifici scolastici di propria competenza, pari a 4.000 euro per ogni aula, finalizzati a dotare gli spazi dedicati all’attività didattica di impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC), una tecnologia in grado di ridurre quasi totalmente le particelle infette e di garantire la salubrità degli ambienti.
“Si tratta di interventi utili – aggiunge Baldelli - non solo come contrasto al Covid, ma anche in futuro contro i virus influenzali e, più in generale, all’efficientamento energetico ed al miglioramento della qualità della vita di chi deve trascorrere più di 5 ore al giorno in strutture spesso inadeguate ad ospitare un numero elevato di studenti. Nel predisporre tali finanziamenti abbiamo deciso di prestare particolare attenzione a comuni più piccoli. Infatti, dei fondi destinati ai comuni, il 50% sarà destinato ai comuni con meno di 5.000 abitanti, che difficilmente avrebbero la capacità economica per disporre simili interventi nelle loro aule scolastiche. Un altro vero cambio di passo per un concreto sostegno ai piccoli comuni, specie delle aree interne, sempre dimenticati in passato”.
Potrebbero ripartire dal 15 febbraio le attività di palestre e le piscine. E' quanto si evince dal documento validato dal Comitato Tecnico Scientifico in cui si stabilisce quali dovranno essere i nuovi protocolli da attuare all’interno degli impianti sportivi al fine di garantire il contrasto ed il contenimento della diffusione del Covid-19.
Adesso le linee guida emanate dal Cts dovranno essere analizzate dal governo, quindi un'eventuale riapertura dovrà essere contenuta nel prossimo Dpcm che a questo punto sarà adottato dal nuovo premier Mario Draghi.
"Si valuta con molta preoccupazione, in questa fase dell’epidemia sostenuta – scrivono dal Comitato Tecnico Scientifico – il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati. Ma si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute".
La proposta del ministero è quella di prevedere una "riapertura scaglionata delle diverse ed eterogenee discipline sportive di base, improntata al principio di massima cautela". Entrando più nello specifico, "in zona arancione: oltre alle attività consentite nelle aree ‘zona rossa’ (sport individuali all’aperto, ndr), sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; sono inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. Consentite le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole".
Nelle regioni gialle, invece, "oltre alle attività consentite nelle aree ‘zona rossa e zona arancione’, sono consentiti gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base".
Mascherine e dispenser: Rimane l'obbligo di indossare la mascherina per gli operatori e il numero di dispenser e la quantità di gel disinfettante da mettere a disposizione: "va calibrato non solo in base alla superficie ma anche in funzione del numero di potenziali utenti che potrebbero utilizzarlo".
Distanze di sicurezza e docce vietate: Durante le sessioni di allenamento "è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 metri". Per le piscine era stato proposto 7 metri quadri per persona ma il Cts chiede che siano 10 metri. Inoltre attrezzi e materiali devono essere sempre sanificati, bisogna bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate, gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati ed è vietato fare le docce.
Definito dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche il piano dei progetti che verranno attuati nell’anno scolastico in corso per promuovere la salute, attraverso l’educazione a stili di vita attivi, e le competenze motorio sportive degli alunni, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di 2° grado.
La programmazione ha ovviamente tenuto conto della particolare situazione determinatasi in seguito alla pandemia da Covid-19, con forti limitazioni per le attività sportive scolastiche territoriali, attualmente impossibili, che verranno organizzate, nei prossimi mesi, secondo le indicazioni dei Ministeri dell’Istruzione e della Salute. Per questo motivo è previsto soprattutto un forte incremento delle iniziative di formazione e supporto per i docenti, che hanno già avuto inizio a partire dal mese di settembre con l’organizzazione di dieci webinar, particolarmente rivolti al tema della didattica digitale integrata dell’educazione fisica, che hanno visto quasi 2.500 presenze, con il coinvolgimento di oltre 500 docenti di 198 scuole secondarie e di oltre 200 insegnanti di scuola primaria di 143 plessi.
Uno dei principali obiettivi del piano, che prevede dieci progetti rivolti alle scuole di ogni ordine e grado della regione (con attività motorio sportive scolastiche, formazione dei docenti, iniziative con i licei sportivi e altro) è infatti quello di coinvolgere il più alto numero possibile di alunni, con particolare attenzione alle prassi di inclusione.
Come sempre lo staff di educazione fisica dell’Ufficio scolastico regionale, costituito dai docenti comandati referenti per gli ambiti territoriali e dal coordinatore regionale, potrà fruire nella realizzazione delle diverse iniziative, della preziosa e fattiva collaborazione del CONI, del CIP, delle Federazioni Sportive, di Sport e Salute e degli enti locali e, non ultima, della Regione Marche, che con un apposito finanziamento sostiene le attività previste dal piano e quelle dei licei sportivi.
"Si dice in genere che tre indizi fanno una prova. Ciò vale anche per la giunta Acquaroli e la maggioranza che la sostiene, che di indizi, in realtà, da oltre un anno a questa parte ne ha seminati ben più di tre, oscillando tra la difesa della razza e l’apologia del fascismo".
Così il capogruppo del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, commenta le recenti uscite degli esponenti della maggioranza regionale di centro-destra.
"Dalla ormai tristemente celebre partecipazione dell’attuale presidente alla cena di commemorazione della Marcia su Roma alla ostentata assenza della sua giunta alla commemorazione del Giorno della Memoria - aggiunge Mangialardi -, dall’attacco ai diritti della donne agli sproloqui sulla sostituzione etnica del capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, dalla mortificazione della parità di genere nella composizione della giunta alle scioccanti affermazioni della leghista Anna Menghi sull’esaltazione delle politiche della natalità del fascismo. Un’escalation che ha sorpreso molti, compresa la grande stampa nazionale, regalando alle Marche una ribalta mediatica che francamente avremmo evitato volentieri".
"Devo essere sincero, nonostante il brivido che scorre sulla pelle ogni volta che sentiamo tali aberrazioni, faccio fatica a ritenermi sorpreso - afferma Mangialardi -, visto che per tutta la campagna elettorale ho avuto modo di confrontarmi con questi soggetti, di approfondire il sentiment ideologico che ispira la loro politica, di cogliere il nostalgico revanscismo che cova nella loro prassi quotidiana, di individuare, infine, il loro disprezzo per la democrazia camuffato dietro la retorica populista e sovranista".
"In tutto questo, però, ai vari Acquaroli, Ciccioli, Menghi e a chi fa bella mostra di simboli neofascisti, devo riconoscere una grande coerenza che, come abbiamo visto in questo avvio di legislatura, si traduce in provvedimenti amministrativi conseguenti come il taglio dei contributi all’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e all’Anpi, il rifiuto delle linee guida ministeriali per la somministrazione della pillola Ru486 nei consultori, il disprezzo per la funzione sociale ed educativa della scuola - sottolinea il capogruppo del Pd -. Fatti e temi, mi sento di far notare a chi si riconosce nelle formazioni politiche moderate, completamente estranei perfino ai valori liberali della destra europea, che anzi vengono brutalmente affogati in una cultura da strapaese elevata a difesa del particulare, dell’identità gretta ed egoista, della negazione di ogni diversità".
"Credo che prima che sia troppo tardi, a questo ordine di cose, è necessario opporsi non solo nelle sedi istituzionali deputate, come sta facendo il gruppo assembleare del Partito Democratico in consiglio regionale, ma anche tornando a costruire nuove alleanze politiche e sociali, che recuperino e rilancino le idee e i valori costituzionali della migliore tradizione riformista del centrosinistra" conclude Mangialardi.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1306 tamponi: 669 nel percorso nuove diagnosi (di cui 119 nello screening con percorso Antigenico) e 637 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 25,6%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 171: 58 in provincia di Macerata, 78 in provincia di Ancona, 11 in provincia di Pesaro-Urbino, 22 in provincia di Fermo, 1 in provincia di Ascoli Piceno e 1 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (26 casi rilevati), contatti in ambito domestico (33 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (48 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (16 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (5 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (11 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati).
Per 27 altri casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 119 test e sono stati riscontrati 12 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 10%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 25,56% oggi, rispetto al 13,69% di ieri.
Aumentano di 7 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 609, di cui 73 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri). Sono, invece, 10 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 121 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 17 a Camerino. Altri 15 sono ospitati nei Pronto soccorso degli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.
Alla loro nascita(nel 1900 circa) le automobili erano prodotte sia per produrre un profitto ma anche e soprattutto per passione ed ideale, erano ad esempio spinte ed esaltate dal futurismo.
Questo passione in 25 anni dalla nascita delle automobili ha portato a produrre mezzi che concettualmente erano più simili alle moderne autovetture che a carrozze con un motore come erano agli albori.
Tale spinta a fornire il meglio, in relazione alla fascia di mercato cui l’ auto apparteneva si è protratta fino agli anni ’70, salvo rare eccezzioni.
In quegli anni un auto poteva fare, prima di interventi meccanici sostanziali, anche 100.000 Km. In relazione alla società di allorae alla viabilità, erano percorrenze mostruose, c’ era gente che comperava l’ auto e la teneva per oltre metà della sua vita prima di cambiarla per decorsi limiti di età.
Dagli anni ’70 in poi nella produzione delle auto prese preponderanza l’ aspetto neoliberista ed ecco calare drasticamente la qualità delle auto e iniziare a nascere l’ obsolescenza programmata.
Le moderne auto hanno molti pezzi, ad esempio gli alza vetri, progettati per rompersi in un momento prestabilito della loro vita.
Sono anche frutto di politiche commerciali di “raggiro” ad esempio in questo momento storico si spingono molto i cruscotti digitali, il perché è presto detto; la strumentazione a lancetta ha bisogno di essere costruita fabbricando tutti i pezzi per far girare le lancette, assembrarli, tararli e installai in auto e collegare una centralina che vigili al corretto funzionamento degli strumenti, il pannello digitale va fabbricato e montato. Costo di una strumentazione digitale, qualche migliaio di euro, costo di un pannello digitale 100 euro che ovviamente vi mettono spesso come optional a 2000 euro.
Capite perché vi dicono che il pannello digitale è il futuro? Capite perché le vostre auto accusano noie?
Se volete sapere di più sull’argomento o volete sapere come difendevi da queste problematiche, scrivetelo numerosi nei commenti le vostre domande.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4488 tamponi: 2878 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1163 nello screening con percorso Antigenico) e 1610 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13,7%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 394 (76 in provincia di Macerata, 160 in provincia di Ancona, 99 in provincia di Pesaro-Urbino, 28 in provincia di Fermo, 14 in provincia di Ascoli Piceno e 17 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (44 casi rilevati), contatti in setting domestico (79 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (136 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (18 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (6 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (15 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati). Per altri 93 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1163 test e sono stati riscontrati 62 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 5%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un leggero incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 13,69% oggi rispetto al 12,82% di ieri.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 58.141per un totale di 435.964 campioni testati.
In dimunuzione di 4 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 602, di cui 74 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri). Sono, invece, 21 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 122 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital e 17 a Camerino. Altri 8 sono ospitati nei Pronto soccorso degli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale
Partenza sprint per i giovani atleti delle Marche nei Campionati italiani juniores e promesse di Ancona, con tre medaglie: un oro e due bronzi. Nei 60 metri sfreccia per prima Greta Rastelli che conquista il titolo tricolore under 20 e firma il record personale di 7”55.
Esulta la fermana dell’Atletica Avis Macerata: compatta e velocissima, è imprendibile per tutte le avversarie. Finalmente campionessa italiana, dopo una lunga serie di brillanti risultati in ogni categoria: argento da allieva, ma anche bronzo da cadetta, da allieva al coperto e l’anno scorso da junior nei 100 metri all’aperto.
Da un paio di stagioni la 18enne dai capelli rossi viene seguita dal tecnico Giorgio Berdini. Nella stessa gara sale sul podio anche Ilenia Angelini (Asa Ascoli Piceno): terza in 7”59, dopo il 7”57 della batteria, e così la 17enne bionda velocista allenata da Walter Cantalamessa irrompe tra le migliori a livello nazionale, al primo anno di categoria e a un paio di settimane dal clamoroso record regionale assoluto di 7”49.
Applausi nell’asta per Matteo Masciangelo: il portacolori della Sport Atletica Fermo è terzo nella gara juniores con 4.70 migliorandosi di ben venti centimetri in un colpo solo. L’atleta cresciuto sotto la guida tecnica di Matteo Corrina alla premiazione ha una dedica speciale per le compagne di club Nicole Morelli e Ludovica Polini, tra le favorite al femminile ma costrette al forfait.
Poi tanti notevoli piazzamenti: quinto il velocista Fabio Yebarth (Sport Atl. Fermo) nei 60 promesse con 6”93 come la marciatrice Giulia Miconi (Cus Macerata) sui 3000 under 23 davanti alla compagna di club Anastasia Giulioni, sesta al traguardo. ù
Ma arrivano al sesto posto anche i mezzofondisti Tommaso Ajello (Sef Stamura Ancona) nei 1500 juniores e Maria Giulia Firmani (Sef Stamura Ancona) sui 1500 promesse con il record personale di 4’44”21, Alessandro Tanoni (Cus Macerata) sui 5000 di marcia under 20 e l’astista fermana Nikita Lanciotti che pareggia il personale di 3.90 con la stessa misura della seconda classificata.
Domani la seconda e ultima giornata: attesa per Simone Barontini negli 800 under 23, ma anche per la junior Angelica Ghergo (Team Atl. Marche) e la promessa Alessandro Moscardi (Sef Stamura Ancona) nei 400 metri.
(foto di Francesca Grana/FIDAL)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 9 decessi.
Sono cinque le vittime registrate nelle strutture ospedaliere di Ancona: una 93enne e un 84enne di Osimo sono spirati a Torrette, stessa sorte per un 80enne di Castelfidardo.
All'Inrca ha perso la vita una 94enne del capoluogo, mentre una 94enne di Falconara Marittima è deceduta nella Rsa dello stesso ospedale.
Al nosocomio di Pesaro si sono verificati tre decessi: si tratta di una 83enne di Fano, un 75enne del capoluogo e una 81enne di Cagli. Infine una 94enne di Fabriano è spirata all'ospedale cittadino.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2042 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (821), mentre sono 342 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report rilasciato dal Servizio Sanitario regionale:
La Protezione Civile della Regione Marche ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse, valido per tutta la giornata di domani, domenica 7 febbraio.
Continui flussi sud-occidentali di aria umida, associati ad una successione di strutture depressionarie provenienti dall'Europa settentrionale, determineranno sul medio versante adriatico condizioni di favonio e precipitazioni diffuse sui settori interni.
Sui settori montani le raffiche da sud-ovest raggiungeranno intensità di burrasca forte, in particolare durante le ore centrali della giornata.
Le precipitazioni saranno diffuse, anche a carattere di rovescio sui settori interni, dove localmente risulteranno abbondanti, con estensioni sparse verso la fascia costiera in particolare durante la prima parte della giornata.
Limite delle nevicate attorno ai 2000 metri al mattino, in calo verso i 1500 metri a fine giornata.
Le temperature avranno minime stazionarie, mentre le massime saranno in forte aumento sui settori costieri e in calo sui settori montani.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5490 tamponi: 3398 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1550 nello screening con percorso Antigenico) e 2092 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 12,8%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 436 (64 in provincia di Macerata, 203 in provincia di Ancona, 86 in provincia di Pesaro-Urbino, 39 in provincia di Fermo, 26 in provincia di Ascoli Piceno e 18 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (49 casi rilevati), contatti in setting domestico (95 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (143 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (14 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (8 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (12 casi rilevati), screening percorso sanitario (5 casi rilevati). Per altri 107 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1550 test e sono stati riscontrati 62 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un leggero decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 12,83% oggi rispetto al 13,32% di ieri.
Resta invariato, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 606, di cui 75 in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri). Sono, invece, 26 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 123 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altri 9 sono ospitati nei Pronto soccorso degli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
Nel 2020 anche nelle Marche sono aumentate le persone assistite dal Banco alimentare onlus, la fondazione recupera alimenti ancora integri e non scaduti destinati alla distruzione, e li distribuisce agli indigenti. I dati raccolti a fine dicembre del 2020 fotografano una realtà di 41.855 utenti, contro i 33.392 di fine 2019, quasi 8.500 in più.
"La domanda di aiuto è aumentata notevolmente, molti i lavoratori precari che da un giorno all'altro si sono trovati senza lavoro e senza tutele, e che si sono rivolti alle strutture caritatevoli convenzionate con il Banco", fa sapere la presidente Silvana Della Fornace.
È cresciuta, complessivamente, la rete anti-spreco, con una molteplicità di nuovi donatori che hanno messo a disposizione le eccedenze e derrate alimentari. Nel 2020 sono state raccolte 1.946 tonnellate di alimenti: 697 dai fondi nazionali ed europei per gli indigenti, 468 da aziende alimentari del territorio, 229 da supermercati della Gdo, 230 dalla colletta alimentare, 34 tonnellate dal circuito dell'ortofrutta; da mense, forni, pasticcerie si sono recuperate 3 tonnellate di eccedenze e 9.256 pasti sono distribuiti in giornata. In aumento le strutture caritative che distribuiscono il cibo raccolto dal Banco Alimentate: 276 (41 in provincia di Ancona, 55 Ascoli, 17 Fermo, 28 Macerata, 135 Pesaro-Urbino). Si tratta di strutture legate a confessioni religiose (Caritas, chiese evangeliche, istituzioni islamiche), ma anche realtà laiche, associazioni, gruppi di amici. Tra i gesti di solidarietà più commoventi del 2020, la presidente segnala un nutrito gruppo di detenuti marchigiani che hanno donato cibo da loro stessi acquistato.
(Fonte Ansa)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 6 decessi correlati al Covid-19.
Due le vittime registrate all'ospedale di Senigallia: sono un 77enne di Trecastelli e un anziano di 101 anni di Barbara.
Un decesso si è verificato anche all'ospedale Torrette di Ancona, dove ha perso la vita una 87enne di Cerreto D'Esi. Al nosocomio di Jesi ha perso la vita una 89enne di Morro D'Alba, mentre all'ospedale di Pesaro è spirato un 69enne di Fabriano. Una vittima anche all'ospedale di San Benedetto del Tronto, dove ha trovato la morte un 81enne di Lapedona.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2033 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (818), mentre sono 342 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report rilasciato dal Servizio Sanitario regionale:
Sciopero, lunedì 8 febbraio, dei lavoratori del trasporto pubblico locale delle Marche: 4 ore di stop dalle 11:30 alle 15:30. Sono interessati circa 1600 addetti nella regione.
Lo sciopero è stato proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl , Faisa Cisl, Uilt e Ugl per garantire al settore risorse di Governo e Regioni mentre le aziende rifiutano un confronto vero sul rinnovo del contratto nazionale. Gli obiettivi del sindacato sono l’adeguamento salariale, una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la regolamentazione dello smart working nonché le norme per la sicurezza e per contenere il rischio di aggressioni al personale.
Tutti impegni che il sindacato intende portare avanti considerando che, anche durante la pandemia, proprio i lavoratori del trasporto pubblico, come quelli della sanità, sono stati tra coloro sempre in prima linea per consentire a tutti i cittadini di usufruire dei servizi.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4729 tamponi: 3107 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1497 nello screening con percorso Antigenico) e 1622 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13,3%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 414: 82 in provincia di Macerata, 181 in provincia di Ancona, 91 in provincia di Pesaro-Urbino, 21 in provincia di Fermo, 20 in provincia di Ascoli Piceno e 19 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (50 casi rilevati), contatti in ambito domestico (88 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (113 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (24 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (9 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato).
Per altri 111 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1497 test e sono stati riscontrati 51 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 3%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un leggero decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 13,32% oggi rispetto al 14,38% di ieri.
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime".
“Non c’è cosa peggiore della morte di un figlio se non un figlio che voglia morire”.
Secondo l’OMS il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani dai 15 ai 30 anni di età. Chissà non sia un caso che siano proprio i Paesi che appartengono alla cosiddetta "economia avanzata" ad avere il primato in questo tipo di fenomeno.
Nel 2020 l’Istat ha stimato in circa 4mila i suicidi che avvengono ogni anno nel nostro Paese. Di questi, oltre il 5% vede protagonisti ragazzi al di sotto dei 24 anni.
Di seguito, riportiamo “Le testimonianze” dal documentario “Come stanno i ragazzi”:
“Assolutamente imprevedibile il gesto”, dice la madre di una ragazza che ha tentato il suicidio .“Magari potevo immaginare ci fossero dei problemi di solitudine, di disagio, di angoscia sotto la superficie ma non avrei mai immaginato che arrivasse a un tentativo di suicidio.”
“Da fuori sembravo una ragazza normalissima”, dice lei, una sopravvissuta. “Magari ero un po’ taciturna. Fino a quel giorno ero riuscita a gestire le mie ansie...e poi...e poi si è rotto tutto. Un pomeriggio non ce la facevo più ed ho buttato giu una bottiglietta di Xanax.”
“Perchè quando una persona sta male non lo vuole assolutamente far vedere e io credo che il problema sia il far pesare a volte alle persone il fatto di stare male. Come è possibile pensare che un ragazzo che soffre possa dire “scusate hei, sono depresso mi aiutate?”
“Sono andato a scuola normalmente, ero un po’ a parte dalla scuola (isolato n.d.r) perchè non avevo fatto amicizie. Al ritorno a casa ho litigato con i miei, mi è venuto un po’ da pensare “non mi vogliono più bene” ho preso il tram sono andato e ho fatto quello che ho fatto, mi sono buttato dalle mura della città".
“E’ sempre più difficile reggere il peso della competizione, del confronto stiamo sottovalutando questi fenomeni di ipercompetizione e iperconfronto. Non ci si rende conto che si caricano ragazzi giovani di aspettative che non possono reggere: a partire dall’aspetto fisico al successo che ci aspettiamo ottengano quando diventano grandi. E tutto cio’ in alcuni soggetti provoca delle fratture.”
La solitudine è il nodo centrale della vita di questi ragazzi; la solitudine tra gli amici, in famiglia, una solitudine non fisica ma quella di chi si sente lontano dalla possibilità di venire compreso ed aiutato dall’altro.
Gli eventi stressanti che procurano il malessere nel giovane possono essere la morte di una persona cara, la perdita del ragazzo o della ragazza, un trasferimento dagli ambienti sino a quel momento familiari, essere oggetto di bullismo a scuola, lo scarso andamento scolastico.
Tutto ciò di per sè non conduce al suicidio, ma può slatentizzare l’ideazione suicidiaria nel momento in cui sussistono altre problematiche di base, quali la depressione e la conseguente sensazione di isolamento dall’altro, nel senso sopra descritto, l’abuso di alcool e stupefacenti che agendo sui freni inibitori inducono ad azioni rischiose, disturbi d’ansia, disturbo del comportamento. (fonte Manuale MSD)
E’ importante saper cogliere i segnali spia, per tutelare la salute dei nostri ragazzi. Alcuni di questi, il silenzio, la tristezza, l’isolamento relazionale, forti sbalzi d’umore, cambiamenti significativi nel sonno, nella dieta, atti autolesionistici sono sufficienti per temere che un ragazzo metta tristemente in scena il proprio addio al mondo.