L'Agenzia europea del farmaco (Ema) riconosce "possibili" legami di causa-effetto tra il vaccino di Johnson & Johnson e gli eventi "molto rari" di trombosi cerebrale che si sono verificati negli Usa. Si legge in una nota dell'Agenzia Ue nella quale si precisa però che i benefici superano i rischi.
Tutti gli eventi rari di trombosi cerebrale "si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni entro tre settimane dalla vaccinazione" con il siero di Johnson & Johnson, "la maggioranza nelle donne. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati", scrive l'Agenzia europea del farmaco.
"Il comitato per la sicurezza dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha concluso che alle informazioni" del bugiardino "sul prodotto per il vaccino Janssen", della Johnson &Johnson, "dovrebbe essere aggiunto un avvertimento su coaguli di sangue insoliti con piastrine basse. Inoltre gli eventi dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari del vaccino".
"I casi di eventi rari esaminati dopo il vaccino della J&J sono molto simili ai casi verificatisi con il vaccino Covid-19 sviluppato da AstraZeneca". "La valutazione scientifica dell'Ema è alla base dell'uso sicuro ed efficace dei vaccini Covid-19. Le raccomandazioni dell'Ema sono la base su cui i singoli Stati membri dell'Ue attueranno le loro campagne di vaccinazione nazionali. Questi possono differire da Paese a Paese a seconda delle esigenze e circostanze nazionali", si legge nella nota dell'Ema.
"Le indagini dell'Ema sul vaccino di Johnson &Johnson proseguono e sarà imposto alla casa farmaceutica di fare ulteriori approfondimenti. L'agenzia europea ha inoltre commissionato studi sui casi di trombosi attraverso due consorzi di ricerca". Così la direttrice esecutiva dell'Ema, Emer Cooke.
"C'è un'associazione forte e chiara tra la vaccinazione" col siero di Johnson & Johnson ed i casi molto rari di trombosi cerebrale. Lo ha chiarito la presidente della commissione di farmacovigilanza dell'Ema, Sabine Straus.
L'Ema ha confermato che il "profilo benefici-rischi resta positivo. Johnson & Johnson resta impegnata a fornire 200 milioni di dosi del suo vaccino all'Unione Europea, alla Norvegia e all'Islanda". Lo afferma J&J in una nota, sottolineando che riprenderà le spedizioni del suo vaccino nell'Ue.
Il sì dell'Ema a Johnson&Johnson è una notizia positiva perché "accelera" ulteriormente la campagna di vaccinazione anti-Covid in Ue. "Il nostro target è che dovremmo essere in grado di vaccinare più del 70% degli adulti entro metà luglio". Lo ha detto il commissario Ue al mercato interno Thierry Breton a SkyTg24, sottolineando che "abbiamo recuperato il ritardo" dell'inizio della campagna.
(Fonte Ansa)
Le richieste di finanziamenti personali e di mutui tornano ad aumentare: nell'ultimo periodo si sta registrando una progressiva crescita dell'intero settore, che fa ben sperare in una ripresa economica di tutto il nostro Paese. Gli italiani sembra abbiano voglia di ricominciare, di rialzarsi dopo la crisi durata ormai più di un anno e di ritrovare quella normalità che sembra un lontano ricordo oggi.
Torna a crescere l'interesse per prestiti e finanziamenti
Da qualche mese a questa parte, sono diversi i segnali che fanno ben sperare in una vera e propria ripartenza anche per quanto riguarda la crescita economica in Italia, a partire dalle numerose richieste di preventivo per finanziamenti online su Facile.it. Ciò dimostra chiaramente che almeno l'interesse ad investire è tornato: un primo segnale incoraggiante che va ad aggiungersi ad altri degni di essere menzionati. Affrontiamo però una questione alla volta, perché la situazione attuale in Italia è piuttosto complessa. Per quanto riguarda la richiesta di prestiti e finanziamenti, sembra proprio che gli italiani abbiano voglia di tornare a fare progetti. Dall'acquisto di un'auto nuova a quello di una casa, dopo quasi un anno di incertezze e cautele sembra che sia arrivato il momento di ricominciare. A fornire un grande incentivo d'altronde concorrono diversi fattori: dai tassi d'interesse che hanno raggiunto i minimi storici ai prezzi di mercato spesso ribassati e dunque particolarmente convenienti in questo periodo. A tutto questo bisogna aggiungere la relativa facilità nel calcolare la soluzione più conveniente, grazie a quei portali che consentono di confrontare le varie offerte e rendono tutto decisamente più immediato ed intuitivo.
Prestiti e finanziamenti in crescita: i dati del 2021
Guardando nel dettaglio il Rapporto sul Credito pubblicato da Experian di recente, possiamo comprendere quanto il trend attuale sia senz'altro positivo. Dai dati emerge infatti che a marzo 2021 risultano cresciute le richieste di qualsiasi tipo di finanziamento rispetto allo stesso mese nel 2020. Ciò non stupisce, visto che un anno fa tutta Italia era in pieno lockdown e gli stessi istituti di credito lavoravano a singhiozzo.
Se però andiamo a vedere anche la crescita registrata tra marzo 2021 e marzo 2019, allora possiamo renderci conto del trend al rialzo che caratterizza i giorni nostri. Parliamo di un +14,72% per quanto riguarda le richieste di mutui ed un +62,83% di prestiti finalizzati. In un primo momento, potrebbe sembrare che siano calate in modo vertiginoso le richieste di prestiti personali, ma a ben vedere la diminuzione delle domande si riferisce esclusivamente al segmento tradizionale. Sono infatti aumentati del 187,87% quelli richiesti attraverso i canali web.
Gli italiani si preparano alla ripartenza
Dai dati che abbiamo appena visto sembra dunque che gli italiani si stiano preparando alla ripartenza. C'è voglia di tornare a spendere ed investire, vivere la normalità nonostante il periodo di crisi che stiamo per lasciarci alle spalle. Quello che accadrà nel prossimo futuro rimane ancora incerto ma sicuramente i segnali di una ripartenza si iniziano già ad avvertire.
Archeologia, storia e scienze naturali sono gli argomenti trattati negli ultimi libri prodotti dall’Associazione Culturale LAMUSA di Ascoli Piceno. Diretta dal Medievista Furio Cappelli, e attiva in molteplici ambiti culturali dal 2000, la LAMUSA propone tre progetti editoriali costituiti da titoli in parte già editi, ma aggiornati e rivisti, e da elaborati recentissimi.
Il primo volume si intitola "Novamirabilia" ed è costituito da una miscela di archeologia del settore medioadriatico (Dal Paleolitico ai Piceni), storia militare (Battaglia di Lepanto) entomologia (Il fantasmagorico mondo degli Insetti), e uno studio territoriale dedicato alla Montagna dei Fiori.
Il secondo volume, "Orme del Passato", analizza principalmente la storia di Roma, dei Goti e dei Longobardi, con un omaggio all’archeologia della Offida di Guglielmo Allevi.
Il terzo, "Escursionismo e Archeologia", è un agile supporto per la gestione di scoperte fortuite destinato agli escursionisti, soprattutto in relazione alle aree appenniniche. I curatori sono Giuseppe Vico e Flavia Cappelli.
Ricordiamo che i tre volumi sono disponibili presso la ditta che ne ha curato la grafica: CROMOJET di Ascoli Piceno, Edoardo Pierantozzi-Lara Simonaitis (0736-342693; 333-7127005).
Partire dalle “Strade della birra” per sviluppare ulteriormente la produzione artigianale e agricola marchigiana. La Regione ha trasmesso all’Assemblea legislativa i criteri per definire il piano di promozione e valorizzazione 2021 del comparto brassicolo: un movimento ormai consolidato nelle Marche, con circa 40 birrifici, tra agricoli e artigianali che producono oltre 300 tipi di birre e con diverse centinaia di migliaia di appassionati.
Le Marche sono inoltre la quinta regione, in Italia, per la produzione di orzo. Rafforzando l’esperienza maturata, nel 2019, con l’iniziativa le “Strade della birra”, si punta a elevare la conoscenza del settore e a movimentare un turismo legato a un consumo consapevole della birra.
La commissione consiliare dovrà fornire il proprio parere sulle indicazioni individuate dalla Giunta regionale, tramite le quali selezionare il soggetto attuatore che beneficerà dei contributi per realizzare gli interventi previsti, con copertura della spesa ammissibile al 100%.
“Le linee progettuali che si propongono hanno l’obiettivo di valorizzare il turismo della birra per offrire ai visitatori una porta di accesso diffusa sul territorio – evidenzia il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura – Il prodotto birra diventa un veicolo per conoscere la vasta gamma di offerte turistiche, soprattutto legate all’ambiente. I birrifici e tutte la rete delle attività coinvolte nel territorio, tra ristoranti e locali, diventano degli innovativi hub per l’intero territorio regionale, anche in vista dell’auspicata ripresa economica post Covid-19”.
Il soggetto selezionato dovrà presentare un progetto sulla base degli indirizzi indicati dal bando: attuare il registro regionale dei birrifici artigianali e agricoli (attraverso il sistema Siar della Regione), rivisitare la mappa regionale dei birrifici, valorizzare il “Passaporto per gli aloturisti”, differenziare le attività, creare un portale regionale e una app dedicata, prevedere i collegamenti con le iniziative già consolidate.
Il turismo della birra è divenuto parte integrante del turismo gastronomico. La scoperta delle produzioni locali costituisce, sempre più, motivo di viaggio. Il mercato registra continue crescite di produzione e consumi, pari a 3,4% di incremento e 33,6 litri pro capite (dati 2018). La birra è apprezzata dal 77% degli italiani.
Nelle Marche operano due realtà importanti: l’Associazione nazionale “Città della birra”, con sede ad Apecchio e presieduta dal suo sindaco, che ha come soci fondatori otto Comuni marchigiani (Apecchio, Fermignano, Cantiano, Serra Sant’Abbondio, Monte Porzio, Arcevia, Servigliano, Comunanza), un Comune umbro (Montone) e uno dell’Abruzzo (Fossa). È il movimento nazionale dei Comuni che ospitano, nel loro territorio, birrifici e brew pub e che mirano a creare una filiera turistica legata alla birra.
L’altra associazione “Marche di birra”, nasce dal basso, per volontà di giovani produttori (età di poco superiore a 38 anni) di 21 birrifici marchigiani.
Dopo la Toscana e il Lazio, le Marche sono la regione dell’Italia centrale con la più alta concentrazione di micro birrifici, a testimonianza della vitalità del comparto sul quale la Regione sta investendo le proprie risorse.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3398 tamponi: 1764 nel percorso nuove diagnosi (di cui 618 nello screening con percorso Antigenico) e 1634 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 12%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 211: 43 in provincia di Macerata, 34 in provincia di Ancona, 67 in provincia di Pesaro-Urbino, 10 in provincia di Fermo, 46 in provincia di Ascoli Piceno e 11 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (43 casi rilevati), contatti in ambito domestico (68 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (52 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (11 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (6 casi rilevati).
Per altri 30 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 618 test e sono stati riscontrati 43 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 12%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un lieve decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 12% oggi, rispetto al 13,6% di ieri.
In diminuzione di 25 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 631, di cui 85 in terapia intensiva (-3 rispetto a ieri). Sono, invece, 44 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 134 pazienti: 48 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital e 30 a Camerino. Altre 5 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
CATIA: come funziona e come apprendere i fondamentali
In ambito professionale, la progettazione grafica e meccanica ha fatto passi da gigante, grazie allo sviluppo di appositi software, in grado di implementare funzionalità sempre più specifiche. Il supporto digitale rende il compito dei progettisti assai più semplice, tanto nella realizzazione quanto nella gestione dei progetti; ragion per cui, quando ci si appresta ad intraprendere una carriera professionale in ambito architettonico o ingegneristico, è indispensabile avere una buona conoscenza di tutti i programmi che potrebbero risultare utili alla realizzazione di un progetto, sia esso in due o tre dimensioni.
I professionisti del settore possono contare su software e piattaforme appositi, sviluppati per rispondere ad esigenze e necessità specifiche. Tra i prodotti di questo tipo più diffusi c’è senza dubbio CATIA, sviluppato dalla Dassault Systèmes e lanciato per la prima volta nel 1977. In questo articolo vedremo di cosa si tratta, quali funzionalità lo contraddistinguono e in che modo è possibile imparare ad usarlo.
Cos’è e come funziona CATIA
Il nome “CATIA” è l’acronimo di “Computer Aided Three dimensional Interactive Application” (ossia “applicazione interattiva tridimensionale assistita dal computer”) e identifica una piattaforma professionale per CAD (Computer-Aided Drafting), CAE (Computer-Aided Engineering) e CAM (Computer-Aided Manufacturing). Viene utilizzata per il design e la progettazione in svariati settori, soprattutto quello automobilistico: tra i marchi che ricorrono a CATIA figurano Volkswagen, Porsche, BMW, Ford e Toyota. Le versioni più recenti sono le V5 e V6; la prima è compatibile con diversi sistemi operativi mentre la seconda gira soltanto su Windows Microsoft.
CATIA è utilizzabile tramite licenza commerciale; ciò vuol dire che può essere utilizzata soltanto pagando una quota annuale di abbonamento.
Dal punto di vista tecnico, CATIA è un software tridimensionale che utilizza i linguaggi Visual Basic e C++; il programma consente di gestire ogni fase della progettazione, dalla bozza alla realizzazione, passando per gli sviluppi intermedi.
Le principali funzionalità
Il software è in grado di soddisfare svariate esigenze professionali relative alla gestione di ogni fase del progetto, per mezzo di una vasta gamma di funzionalità:
- Mechanical design: consente di modellare solidi, ibridi e parti in lamiera, oltre a progettare l’assemblaggio e disporre di una modalità di disegno integrato;
- Shape Design & Styling: grazie a questa funzionalità è possibile modellare e modificare qualsiasi tipo di superficie conferendo loro la forma di una componente meccanica;
- Product Synthesis: trasforma il design implicito in esplicito e supporta soluzioni DMU complesse;
- Equipment & Systems Engineering: permette di integrare e scambiare prodotti elettrici e sistemi;
- Analisi: ottimizza la performance del prodotto con l’analisi integrata del design.
Come imparare ad usare CATIA
Il software CATIA rappresenta uno strumento potente destinato ad un utilizzo professionale; di conseguenza, tenendo conto anche dei costi di acquisto della licenza, è quantomeno sconsigliato approcciarsi al programma senza un adeguato supporto. In altre parole, per acquisire le competenze necessarie a farne un tool di lavoro professionale, è bene evitare il fai da te e l’uso da autodidatta. Di contro, è indispensabile scegliere un percorso formativo adeguato che offra anche una certificazione autorevole.
Le strade, da questo punto di vista, sono diverse. La prima è quella di intraprendere un percorso di studi in ambito accademico, presso una facoltà di ingegneria, per poi specializzarsi nel settore della progettazione meccanica. In alternativa, è possibile frequentare un corso di formazione specializzato su CATIA, come quelli offerti da PuntoNetFormazione. Opzioni di questo tipo consentono di accedere ad un percorso mirato che, integrando teoria e pratica, permettono di acquisire le nozioni fondamentali per l’utilizzo del software. In aggiunta, il rilascio di un attestato di frequenza rappresenta un requisito mirato che può arricchire il curriculum personale e aumentare le possibilità di inserirsi in un ambito lavoratori particolarmente competitivo.
Contagiato a fine agosto dal Covid e poi guarito, Francesco Merloni, uno dei decani dell'industria italiana, ha deciso di donare un milione di euro per la ricerca scientifica, nello specifico ad un progetto dell'associazione Veryditas mirato a promuovere l'eccellenza della prestazione sanitaria presso l'azienda Ospedali Riuniti di Ancona tramite l'integrazione fra umanizzazione della presa in carico del paziente e cultura scientifica del trattamento, valorizzando così la competenza professionale degli operatori sanitari.
Il progetto dell'associazione è interamente sostenuto da un fondo ad hoc istituito dalla famiglia Merloni, che si è impegnata a investire un milione di euro: 200mila euro per l'acquisto di apparecchiature per le strutture maggiormente coinvolte nella gestione dei pazienti con Covid-19, utilizzabili da parte dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Ancona per finalità assistenziali e di ricerca scientifica, e 800mila euro da utilizzare nell'arco di almeno 4 anni per la premiazione di giovani medici e ricercatori autori di protocolli di studio e di ricerca coerenti con gli obiettivi dell'iniziativa.
"Quella del Covid-19 è stata un'esperienza che mi ha fatto capire l'importanza di avere al proprio fianco le persone giuste, medici e operatori sanitari preparati e professionali, ma anche con speciali qualità umane" ha detto Francesco Merloni in un incontro stampa. Secondo il figlio, presidente di Ariston Thermo, Paolo Merloni "investire nella competenza professionale, e quindi nel capitale umano, è la via del futuro, la scelta verso il vero valore".
(fonte: ANSA)
Rivitalizzare il tessuto socio-culturale ed economico-produttivo dei borghi e dei centri storici, favorire il recupero e la riqualificazione conservativa del patrimonio edilizio, promuovere il turismo e il soggiorno in un contesto urbano di pregio a contatto con le comunità residenti. Sono queste le principali finalità della proposta di legge “Sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche e promozione e sviluppo della rete dell’Albergo diffuso” che la giunta regionale ha recentemente approvato e che è stata presentata oggi in conferenza stampa. Nel triennio di programmazione potrà contare su una dotazione finanziaria di 7 milioni e 800 mila euro di risorse regionali oltre ai fondi europei per gli interventi settoriali.
“Oggi segniamo un punto importante per la realizzazione del programma di governo della legislatura – ha affermato il presidente Francesco Acquaroli – uno dei primi obiettivi su cui ci siamo impegnati a lavorare, con la consapevolezza che i nostri Borghi sono il luogo della cultura, della tradizione enogastronomica e artigianale, insomma un patrimonio unico che è stato per troppo tempo trascurato, che ha subito la carenza dei servizi e lo spopolamento e che vogliamo rilanciare. Una porzione di territorio regionale che, con questa legge, vogliamo far rinascere complessivamente, creando un grande circuito spendibile sui mercati nazionali e internazionali sia come offerta di destagionalizzazione turistica ma anche legata alle opportunità di smart working, per costruire una proposta organica che possa svilupparsi attorno a questa filiera dei Borghi, legata alle attività culturali, al commercio, alla ristorazione, all’agricoltura, ai servizi. A questo si connette anche l’altro aspetto della legge che è quello di una ricettività alternativa come l’albergo diffuso. Una proposta su cui puntiamo molto come strumento vincente per vivificare e dare impulso al turismo nelle aree interne”.
Da segnalare anche l’articolato sulla Valorizzazione del patrimonio artistico e della cultura immateriale in cui è inserita la programmazione di MArCHESTORIE, Festival annuale di promozione e valorizzazione del patrimonio di tradizioni e saperi dei borghi delle Marche che è stato illustrato dall’assessore alla Cultura Giorgia Latini. “L’obiettivo – ha detto – è rilanciare i nostri meravigliosi borghi che hanno una tradizione e un’identità culturale ricchissima, mettere in risalto i nostri gioielli. Abbiamo pensato ad un Festival che rappresenta un focus della legge. Lo stesso titolo del Festival evidenzia il concetto che vogliamo trasmettere: quante storie da narrare hanno i borghi, miti, leggende , letteratura orale tramandata alle generazioni da non disperdere ma anzi da far rinascere. Su questo festival si intreccia anche un altro obiettivo, ossia l’impulso al comparto dello Spettacolo dal vivo che ha subito contraccolpi notevolissimi. I nostri artisti metteranno in scena nuovi allestimenti dedicati ai borghi, creando quindi anche un’economia della Cultura. Vogliamo far diventare MArCHESTORIE un megafono per attrarre flussi turistici affinché diventi negli anni un brand culturale che identifichi il nostro territorio. Altro punto importante della legge la sinergia con le Diocesi per la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici e il progetto sulle residenze artistiche che – sono sicura – costituiranno uno strumento efficace , una culla ideale per vivificare i borghi nella loro vocazione storico-artistica-culturale”.
Una peculiare ratio della proposta di legge è dunque la spiccata integrazione tra misure di materie diverse, un’interdisciplinarietà cioè tra turismo, cultura, commercio, artigianato artistico, agricoltura, mondo imprenditoriale, politiche attive del lavoro, reti telematiche fino all’edilizia per la conservazione degli immobili nei centri storici. “Una visione olistica delle aree interne – l’ha definita il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, al Commercio e alla Digitalizzazione , Mirco Carloni - che per la prima volta in maniera interattiva dà un segnale forte per una governance organica di un territorio. Sono orgoglioso che a pochi mesi dall’insediamento stiamo mantenendo fede al programma elettorale. Sui borghi dobbiamo recuperare dei ritardi strutturali e la carenza di servizi, non ultima la digitalizzazione, fondamentale per rendere funzionale questa legge che si propone di riattrarre persone e giovani nei borghi. Dobbiamo costruire per i borghi, attraverso una risposta ai bisogni con politiche anticicliche un “place to be”, cioè il “posto dove stare” cioè sentirsi privilegiati a vivere in un borgo antico. Per questo dobbiamo dare garanzie a chi ci vive che vi sia sostenibilità, che non significa solo ambientale, ma anche economica, stimolando e agevolando la capacità di fare impresa in queste aree”.
Innovativo quindi anche l’impianto legislativo che conta 17 articoli tra i quali quelli dedicati all’ Albergo diffuso, cioè quelle strutture ricettive alberghiere aperte al pubblico, che forniscono alloggio in due o più stabili separati, purché ubicati nel perimetro dello stesso borgo storico e centro storico, in cui possono essere dislocate le sale di uso comune e gli altri servizi accessori generali; alla promozione del marchio unico con l’assegnazione di un “logo distintivo” per l’albergo diffuso. Al Capo III della legge gli articoli, tra gli altri, dedicati L Progetto “Borgo accogliente”, Recupero e riqualificazione dei borghi storici e dei centri storici, Interventi per lo sviluppo di piccole imprese commerciali e produttive, per l’artigianato artistico, tipico e tradizionale e le professioni.
Il nuovo strumento legislativo prevede anche la Promozione e vendita dei prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile: allo scopo di accrescere la sostenibilità ambientale del consumo dei prodotti agricoli e alimentari, i produttori locali possono promuovere, anche in forma associata, il consumo e la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta e dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro utile.
Sul tema del lavoro e occupazione e creazione d’impresa la legge prevede di favorire l’occupazione dei giovani, delle persone in cerca di lavoro e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, residenti nei borghi storici, promuove interventi mirati.
Infine la digitalizzazione dei Borghi con interventi di sviluppo del Borgo e il centro storico digitale diffuso anche mediante forme di collaborazione pubblico-privato e l’infrastrutturazione digitale degli edifici del Borgo e centro storico.
Dall’analisi epidemiologica effettuata sul territorio regionale e a seguito delle Conferenze dei Sindaci delle Aree Vaste che sono state convocate nella giornata di oggi, è emerso che, mentre il tasso regionale dei positivi su 100 mila abitanti è in leggera riduzione (135,13), ci sono alcuni Comuni dove il tasso dei positivi richiede una ulteriore attenzione e una azione di intervento precoce per tenere sotto controllo la situazione pandemica.
In particolare, sono 5 ad oggi i comuni nelle Marche dove si registra una incidenza superiore all’indice di riferimento superiore a 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti e con valore crescente rispetto alla settimana precedente. Si tratta dei Comuni di Tavullia, Montelabbate, Acqualagna, Vallefoglia e Cerreto d’Esi, nei quali da mercoledì 21 aprile saranno limitati gli spostamenti dalle proprie abitazioni ai soli casi di comprovata necessità, salute, studio o lavoro. Il provvedimento ha durata fino a domenica 25 aprile compreso, in attesa dell’entrata in vigore del nuovo decreto legge del Governo prevista per il 26 aprile.
La Regione si vuole far trovare pronta al previsto momento delle riaperture e per questo chiede a tutti i cittadini di essere attenti, perché il virus è ancora in circolazione e ci sono ancora molte persone ricoverate nelle strutture ospedaliere. Tale provvedimento viene adottato seguendo il principio di precauzione e gradualità per favorire il controllo della curva epidemiologica anche sui singoli territori comunali. Infatti in considerazione dell’avvicinarsi delle riaperture, la Regione ha voluto analizzare il tasso di incidenza dei contagi sul territorio regionale e valutare la necessità di misure precauzionali, laddove i dati epidemiologici a carattere locale e comunale fotografassero una situazione a cui prestare una attenzione ancora maggiore. Si tratta di un provvedimento che non vuole incidere con chiusure di carattere economico, legate a negozi o attività, ma che per i prossimi giorni andrà a limitare tutte quelle occasioni di contagio e gli spostamenti non considerati necessari.
Si applicano quindi le sole limitazioni agli spostamenti dei cittadini (le stesse previste per la cosiddetta “zona rossa”, articolo 40 del decreto legge 2 marzo 2021), che potranno uscire di casa soltanto per ragioni di salute, di lavoro, di studio o comprovata necessità, mentre per quanto riguarda attività economiche e scuole resta in vigore quanto già previsto dalla zona arancione. Occorre sempre far uso dell’autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento.
La pubblicità è uno strumento di comunicazione fondamentale per raggiungere obiettivi di marketing di diversa natura. Ingaggiare nuovi clienti, promuovere un evento culturale, conquistare nuovi elettori. Il campo d’azione è vasto e variegato. Il settore della pubblicità ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni. Gli annunci e le campagne più performanti attualmente sono digitali eppure alcune vecchie abitudini stentano a morire. Come i manifesti pubblicitari, volantini, brochure che tutt’oggi invadano le nostre città. E così capita che una vista mozzafiato ci sia in parte negata a causa dell’installazione di nuovi spazi pubblicitari su strada.
Che i centri storici delle città italiane più belle siano colmi di volantini ed altri materiali pubblicitari. Le conseguenze? Inquinamento ambientale ed anche visivo. Dei tentativi sono stati fatti per soppiantare i cartelloni pubblicitari. Qualche anno fa è stato progettato un sedicente manifesto mangia-smog che pare potesse essere in grado di catturare le particelle di inquinamento presenti nell’aria. Poi è stata la volta dei green graffiti con slogan ed immagini realizzati con pittura alimentare (non inquinante).
Esperimenti però non riusciti e che non sono stati determinanti nel cambiare la situazione. Esistono valide alternative per fare pubblicità? Assolutamente sì. Ecco alcune soluzioni.
Pubblicità online: motori di ricerca e social network
Per pubblicità digitale si intendono annunci e campagne pubblicitarie online. Motori di ricerca (Google in particolare), social network, email marketing sono alcuni degli strumenti disponibili per fare promozione online. La pubblicità online, offre interessanti vantaggi. In primis una targetizzazione molto più precisa rispetto alla pubblicità tradizionale. Una campagna con Google ADS o Facebook ad esempio consente di targetizzare al massimo il pubblico di riferimento con diversi parametri (età, sesso, interessi, area geografica). In questo modo si indirizza l’annuncio pubblicitario soltanto ad un target potenzialmente già interessato a ciò che si sta promuovendo. Cosa che non accade ad esempio per un manifesto pubblicitario che raggiunge praticamente tutti seppur in una determinata zona. Altro aspetto da considerare è la possibilità di avere informazioni sugli utenti che sono stati raggiunti. La maggior parte delle piattaforme consente infatti di visualizzare importanti dati in merito (note metriche o come KPI). Ciò è fondamentale sia per avere più informazioni più dettagliate sul target raggiunto sia per apportare le dovute modifiche in corso d’opera. Cosa che con un manifesto pubblicitario non è possibile. Una volta andato in stampa e affisso, in caso di errori, andrebbe rimosso, modificato e nuovamente affisso.
Annunci e campagne pubblicitarie online consentono anche di gestire il budget in modo più flessibile. C’è infatti la possibilità di scegliere l’importo da allocare ed anche quella di modificarlo in tempo reale.
Shopper personalizzate: pubblicità low costo in movimento
Hai mai sentito parlare delle shopper personalizzate? Si tratta di buste realizzate su misura, molto utili per fare pubblicità dato che sono dei veri e propri manifesti in movimento. La personalizzazione riguarda diversi aspetti:
- il materiale
- le dimensioni del sacchetto
- la tipologia di manici
- la grafica
In base alle proprie esigenze e all’obiettivo di marketing da raggiungere è possibile far realizzare ed acquistare le shopper personalizzate comodamente online su siti come Mister Shopper.
Ma si tratta di una scelta realmente sostenibile a livello ecologico? Assolutamente si. Questa tipologia di buste nasce con l’intento di fornire una valida alternativa ai sacchetti di plastica biodegradabile che hanno una scarsa resistenza e comunque non sono ecologici. I materiali più utilizzati sono diverse qualità di carta, TNT (tessuto non tessuto), cotone e juta contraddistinti da un’ottima resistenza al peso, alle temperature e all’usura. Trattandosi inoltre di shopper riutilizzabili per un gran numero di volte, presentano inoltre un minore impatto ambientale.
Per una scelta realmente ecologica consigliamo tra i tanti materiali di puntare sulla carta riciclata. Un modo intelligente e responsabile per dare una seconda vita alla carta già utilizzata.
Pubblicità digitale e shopper personalizzate sono soltanto alcuni modi per evitare l’affissione selvaggia di manifesti pubblicitari e volantinaggio. Una scelta saggia non soltanto per l’ambiente ma anche molto più conveniente per chi necessita di investire in pubblicità.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1908 tamponi: 1011 nel percorso nuove diagnosi (di cui 322 nello screening con percorso Antigenico) e 897 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13,6%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 137 (50 in provincia di Macerata, 55 in provincia di Ancona, 4 in provincia di Pesaro-Urbino, 10 in provincia di Fermo, 9 in provincia di Ascoli Piceno e 9 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (41 casi rilevati), contatti in setting domestico (26 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (45 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (6 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (5 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati). Per altri 12 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 322 test e sono stati riscontrati 25 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
In diminuzione di 2 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 656, di cui 88 in terapia intensiva (-8 rispetto a ieri). Sono, invece, 22 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 141 pazienti: 51 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital, 2 al nosocomio di Civitanova e 32 a Camerino. Altre 2 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Oggi è andato in scena il GP dell'Emilia Romagna e del made in Italy (ex Imola), tale evento ha visto una stupefacente partenza di Max Verstappen (RedBull) che ha guadagnato 2 posizioni, passando Hamilton (Mercedes) in una maniera stellare.
Verso il 16 giro ci sono conversazioni animate tra Verstappen ed il suo box in cui Max dice di non essere pronto a passare dalle coperture da bagnato a quelle da asciutto.
Verso il 28 giro si asciuga la pista e Verstappen effettua il Pit Stop e cambia le gomme da rain a silick .
Al 31 giro Hamilton esce mentre effettua un doppiaggio alla tosa,l’ anglocaraibico mette pericolosamente la retromarcia e rientra in pista con la sua auto che marcia all’ indietro.
Al 32 giro vi è un terribile incidente tra Bottas e Russell al tamburello, viene interrotta la gara per sistemare la pista e i rottami delle auto.
Sempre al 32 giro Hamilton passa dalle gomme da baganto a quelle da asciutto.
Alla ripartenza, Verstappen mentre si lancia perde il controllo del’ auto per poi riprenderlo, Lecrerc (Ferrari) dimostra grande savoire faire nel non sopravanzarlo dandogli il tempo di recuperare l’ auto.
La gara riprende con una furiosa ma lucida, rimonta di Hamilton, che si issa d 9 a 2, privando tra l’altro la Rerrari di Leclerc di un terzo posto.
Verstappen va a vincere meritatamente e Hamilton come detto conclude secondo dopo un'avvincente duello con Lando Norriss (McLaren) per la seconda posizione.
1. Max Verstappen (Red Bull)
2. Lewis Hamilton (Mercedes)
3. Lando Norris (McLaren)
4. Charles Leclerc (Ferrari)
5. Carlos Sainz (Ferraari)
6. Daniel Ricciardo (McLaren)
7. Lance Stroll (Aston Martin)
8. Pierre Gasly (AlphaTauri)
9. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo)
10. Esteban Ocon (Alpine)
11. Fernando Alonso (Alpiine)
12. Sergio Perez (Red Bull)
13. Yuki Tsunoda (AlphaTauri)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 11 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime sono state registrate presso le strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di una 87enne di Porto Potenza spirata all'Ospedale di Camerino mentre un 80enne di Macerata e un 65enne di Porto Sant'Elpidio hanno trovato la morte presso il Covid Center di Civitanova Marche.
Quattro decessi sono stati segnalati al nosocomio di Pesaro: si tratta, di un 90enne e una 92enne, entrambi originari del caoluogo di provincia, di una 59enne di Cagli e un 83enne di Vallefoglia. Nella stessa città si spenta, presso la Residenza Sanitaria Galantara una 88enne pesarese.
Sono state tre le vittime invece nei presidi sanitari della provincia di Ancona: un 80enne di Osimo all'Inrca, un 86enne di Cerreto d'Esi all'ospedale di Fabriano e infine una 69enne di Fabriano al nosocomio di Jesi.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2859 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (947), mentre sono 476 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 97,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
"Si intravvede la luce in fondo al tunnel anche se gli stop and go sulle vaccinazioni fanno male - è quanto afferma l'Assessore della Regione Marche alla sanità Filippo Saltamartini - Oggi il Commissario Figliuolo ha detto che dobbiamo rallentare le vaccinazioni per mancanza di sieri. Anzi, dobbiamo tenere i richiami per sicurezza. Il che significa stoccare circa il 20 % e non utilizzarli".
"Sul fronte delle cure, invece, va ancora al rallentatore l’uso degli anticorpi monoclonali che da novembre avevo chiesto fossero inseriti nei protocolli di cure domiciliari – sottolinea - gradi titoloni contro, interpellanze e sberleffi social, ma gli anticorpi monoclonali funzionano davvero e le Marche hanno pure una bella scorta di farmaci".
"Ne abbiamo davvero in quantità nelle nostra Regione, ma la cura stenta ad essere adottata dai sanitari - conclude Saltamartini - Convocherò per questo una riunione".
Non tutti sanno che l’acqua che quotidianamente sgorga dai rubinetti di casa, nonostante sia perfettamente potabile così come previso dalla normativa, può non essere “pura” a causa degli eventuali residui che con gli anni si sono formati all’interno delle tubature. Tra gli elementi più “comuni” che tendono a contaminare l’acqua di casa c’è il calcio, sostanza che, se non eliminata, potrebbe causare problemi non solo agli elettrodomestici, come ad esempio la lavastoviglie e la lavatrice, ma anche alla salute. Una possibile soluzione a questo problema è l’istallazione del cosiddetto depuratore acqua, ovvero un particolare apparecchio domestico costituito da una serie di filtri che riescono a rimuovere eventuali sostanze presenti nell’acqua del rubinetto al fine di migliorarne la qualità. Con il depuratore infatti, è possibile dire finalmente addio all’acqua biancastra e al suo sapore metallico.
Cos’è il depuratore per acqua ad osmosi inversa
Uno dei depuratori maggiormente utilizzati è sicuramente quello ad osmosi inversa, in genere installati direttamente sotto al lavello. Nella depurazione ad osmosi inversa, i fluidi vengono respinti grazie ad una particolare membrana ed i cosiddetti residui solidi restano dall’altra parte del filtro. Il punto di forza di questo depuratore è il non utilizzo di sostanze chimiche per effettuare il filtraggio delle sostanze. In parole povere, l’osmosi inversa permette di eliminare qualsiasi metallo pesante che potrebbe accumularsi nel corso degli anni all’interno delle tubature domestiche. Il processo di osmosi inversa è del tutto naturale, per poter filtrare l’acqua infatti è necessaria solamente una semplice pressione artificiale grazie alla quale l’acqua viene spinta verso la membrana che funge da filtro. I produttori assicurano un ottimo funzionamento di questo strumento, capace di filtrare fino al 99,99% delle impurità presenti nell’acqua.
Depuratori acqua per rubinetto a microfiltrazione
I depuratori in questione vengono applicati direttamente sul rubinetto e sono capaci non solo di depurare l’acqua ma anche di correggere il suo sapore. I filtri per il rubinetto sono sicuramente la soluzione più rapida ed economica per ridurre tutte le impurità presenti nell’acqua che scorre nelle tubature domestiche e per ridurre l’impatto sull’ambiente. Tra i vari filtri applicabili, quello maggiormente utilizzato è sicuramente il filtro a carbone attivo, ideale per migliorare il sapore dell’acqua e per eliminare il sapore di ferro che caratterizza l’acqua calcarea. Un altro vantaggio di questo particolare filtro è che è praticamente universale. Infine, è bene precisare che, per poter mantenere al massimo l’efficienza di filtraggio del filtro, è consigliabile sostituirlo almeno una volta all’anno. Qualsiasi sistema di filtraggio dell’acqua domestica, necessita di manutenzione, solo in questo modo è possibile essere certi sulla qualità della propria acqua.
Depuratori acqua: vantaggi
Sono davvero tanti i vantaggi che ruotano attorno all’utilizzo dei depuratori d’acqua, non è un caso se questo particolare dispositivo risulti essere sempre più utilizzato, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Questa ovviamente non può che essere un’ottima notizia, posto che, l’utilizzo delle bottiglie di plastica danneggia ulteriormente il pianeta. Ogni anno infatti vengono prodotte migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica destinate a contenere acqua potabile. Grazie ai depuratori d’acqua è possibile fare a meno, in modo definitivo, di acquistare le bottiglie d’acqua al supermercato e questo ovviamente non è solo un vantaggio in termini di inquinamento ma anche in termini di comodità. Non è sicuramente comodo trasportare dal supermercato fino a casa le casse d’acqua. L’acqua depurata ovviamente ha degli effetti positivi anche sul benessere delle persone e degli elettrodomestici presenti in casa. L’acqua filtrata infatti risulta essere microbiologicamente pura, il che significa che, non solo può essere bevuta direttamente dal rubinetto, ma non altera in nessun modo i sapori delle pietanze cucinate.
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.
Lui, I.B., 45 anni, lei M.C. 48 anni, insegnante, entrambi italiani; lei ha deciso dopo circa sei anni di convivenza e una figlia nata dalla loro relazione, che non lo vuole più e quindi una sera, senza preavviso, lo spintona con violenza fuori dalla porta e si chiude in casa.
Sono già da tempo ai ferri corti. A distanza di pochi giorni la donna sporge querela, denunciando l’ex compagno per stalking e minacce. Lui imputato, lei la vittima.
Ma è andata proprio così?
All’esito delle indagini non sembra. Anzi, innanzi al Giudice la situazione si è completamente ribaltata. Lui è stato prosciolto da ogni accusa mentre la donna è stata riconosciuta colpevole di due diversi episodi di violenza dall’autorità giudiziaria di Venezia, con l’accusa di lesioni personali ai danni dell’ex convivente.
In realtà gli episodi di aggressione da parte della donna erano stati numerosi e risalenti nel tempo.
I più violenti che hanno portato alla condanna della donna, e hanno costretto il quarantacinquenne a rivolgersi alle cure mediche, si sono verificati ben prima della loro rottura.
In una prima occasione la donna aveva colpito il compagno alla testa con un pugno, utilizzando un grosso mazzo di chiavi per rendere l’impatto più violento, tanto da provocargli una lesione dell’arcata sopraccigliare.
Il secondo episodio denunciato dall’uomo, difeso dal noto penalista avv. Alessandro Menegazzo del foro di Venezia, lo ha visto vittima di un’aggressione da parte di lei conil ferro da stiro bollente, che, compresso contro la schiena e contro un braccio, gli ha provocato ustioni di secondo grado.
La donna, non affetta da alcuna patologia, oltre ad aver perpetrato tali forme di violenza fisica, dopo la separazione ha violato per almeno 5 anni l’ordine del giudice di far vedere la bambina al padre: di fatto gli impediva di vedere e tenere con sèla figlia con le modalità preveste dal decreto del tribunale. Tali episodi sono oggetto di un altro procedimento tuttora in corso.
Mi chiedo, e chiedo all’Avvocato Menegazzo, quali siano le ripercussioni sulla figlia minorenne della coppia: “La ragazzina” spiega l’Avvocato, “sensibile, intelligente e brava a scuola, appena ha avuto la possibilità di decidere, è andata a vivere con il papà. Il fatto che una ragazzina di 15 anni scelga di vivere con il padre è già di per se indicativo delle sofferte dinamiche familiari violente, procurate dalla madre”.
Quando alla base della decisione di commettere un reato c’è l’appartenenza di un soggetto ad un genere piuttosto che ad un altro si parla di violenza di genere. Ma quando, come in questo caso, è presente l’elemento relazionale la questione del genere diventa irrilevante. Non è “violenza di genere” ma "violenza relazionale”: la criminogenesi va individuata nella relazione tra i due.
In questo, come in molti altri casi, spesso trascurati dall’opinione pubblica ma non per questo trascurabili, in cui l’uomo è vittima della donna, la violenza non è frutto di una “cultura di genere”, ma di un disequilibrio interno alla coppia.
Ogni giorno si sente parlare di donne violentate, perseguitate e uccise tra le pareti domestiche. Eppure accanto a questa realtà ne esiste un’altra più taciuta perchègli uomini, a causa dello stereotipo di virilità e della quasi certezza di non essere creduti, spesso non denunciano: la violenza che le donne agiscono sugli uominiè soprattutto psicologica ed economica, ma, in casi come questi, anche fisica.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3491 tamponi: 1777 nel percorso nuove diagnosi (di cui 416 nello screening con percorso Antigenico) e 1714 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 15,6%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 277: 42 in provincia di Macerata, 53 in provincia di Ancona, 113 in provincia di Pesaro-Urbino, 23 in provincia di Fermo, 31 in provincia di Ascoli Piceno e 15 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (53 casi rilevati), contatti in ambito domestico (69 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (63 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (8 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (4 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati).
Per altri 78 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 416 test e sono stati riscontrati 43 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 10%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 15,6% oggi, rispetto al 13,7% di ieri.
In diminuzione di 20 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 658, di cui 96 in terapia intensiva (-5 rispetto a ieri). Sono, invece, 38 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 136 pazienti: 46 all'ospedale di Macerata, 57 al Covid Hospital, 2 al nosocomio di Civitanova e 31 a Camerino. Altre 6 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avvoccato Oberdan Pantana,“Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili alla grave condotta di chi utilizza il cellulare mentre guida così come quella del pedone che parla al telefonino mentre attraversa la strada.
Di seguito la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: "A chi va la responsabilità dell’investimento di un pedone in fase di attraversamento di una strada mentre sta parlando al telefonino?"
Oltre alla grave condotta del conducente che utilizza il proprio telefonino alla guida, oggi siamo sempre più spettatori di un comportamento altrettanto pericoloso posto in essere dal pedone che parla al cellulare mentre attraversa una strada.
A tal proposito, partendo dal fatto che in caso di investimento del pedone, sia necessario applicare l’art. 2054 c.c. che al comma 1 prevede che «Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno», la Suprema Corte ribadisce però che per giurisprudenza costante (ex multis, Cass. civ. n. 12751/2001 e Cass. civ. n. 14064/2010) «la prova liberatoria di cui all'art. 2054 c.c., nel caso di danni prodotti a persone o cose dalla circolazione di un veicolo, non deve essere necessariamente data in modo diretto cioè dimostrando di avere tenuto un comportamento esente da colpa e perfettamente conforme alle regole del codice della strada, ma può risultare anche dall'accertamento che il comportamento della vittima sia stato il fattore causale esclusivo dell'evento dannoso, comunque non evitabile da parte del conducente, attese le concrete circostanze della circolazione e la conseguente impossibilità di attuare una qualche idonea manovra di emergenza».
Dunque, secondo giurisprudenza consolidata, può essere affermata la colpa esclusiva del pedone nel suo investimento se:
1. il conducente, per motivi estranei ad ogni diligenza sia venuto a trovarsi nella condizione obiettiva di non poter avvistare il pedone ed osservarne con tempestività i movimenti;
2. i movimenti siano stati così rapidi ed inaspettati da convergere all'improvviso in direzione della linea percorsa dal veicolo, in modo che il pedone venga a trovarsi a distanza così breve dal veicolo, da rendere inevitabile l'urto;
3. nessuna infrazione, benché minima, sia addebitabile al conducente, avendosi, in caso contrario, soltanto una colpa concorrente del pedone.
Alla luce di tali considerazioni, ed in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che,“La condotta della pedone, che ha attraversato la strada in maniera repentina, parlando al telefono e senza guardare se stessero sopraggiungendo contemporaneamente veicoli, inosservante sia delle regole sulla circolazione stradale sia di quelle di comune prudenza, è incontrovertibilmente colposa” (Tribunale di Trieste in funzione di Tribunale di Appello, sentenza n. 380/19).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Una anno dalla scomparsa di Don Giuseppe Branchesi: ora grazie a una campagna di crowdfunding sorgerà a Dapaong, in Togo, una biblioteca dedicata al sacerdote morto a causa del Covid lo scorso 19 aprile 2020.
Era il prete della chiesa di Santa Maria in Selva, a Treia, ma era conosciutissimo in tutta la provincia di Macerata e non solo.
“A distanza di un anno dall’“arrivederci” che abbiamo rivolto al nostro caro Fratello, Don Peppe, è sempre più crescente il sentimento di profonda gratitudine per quanto la vita sappia costantemente donare frutti di straordinaria unicità ed irripetibilità” – si legge in una nota della famiglia -.
La campagna crowfunding ‘In missione nel mondo con Don Peppe’, “ha raccolto oltre 24mila euro ad oggi donati da tutti voi, associazioni, famiglie e ‘amici di ogni dove ‘, che sono diventati certezza di un futuro migliore per i ragazzi della savana del Togo, un Dapaong.
Con occhi lucidi, pieni di profonda riconoscenza, possiamo annunciarvi che la biblioteca “Don Peppe” è realtà “.
Chiunque voglia dare il proprio sostegno può continuare a farlo con un proprio contributo accedendo al link.
Il Video della Nuova Biblioteca ( link ) è stato pubblicato sulla pagina Facebook di Eumega (Gruppo Missionario della Parrocchia di San Francesco di Macerata). “Quest'opera è stata realizzata grazie ad un parroco italiano che con la sua generosità ha voluto aiutarci a realizzarla" spiega LuoisKouagou , direttore degli studi del Luois Kouagou collegio San Bonaventura “.
Prenotazioni vaccini fascia d'età 65-69 anni: dopo 1 ora e 28 minuti 22.775 prenotazioni
“Sono già 22.000 le persone con un'età tra 65-70 anni che si sono prenotate per la vaccinazione.
Il target è di 100.000 ma il volume di 10.000 vaccinazioni al giorno che abbiamo raggiunto garantisce a tutti la copertura nelle prossime settimane, grazie dell'altissimo senso civico dimostrato” .
L’annuncio arriva direttamente dall’assessore alla Sanità regionale delle Marche, Filippo Saltamartini, in un post Facebook.
Saltamartini allega inoltre un grafico il quale mostra che il maggior numero di persone prenotate si ha nella provincia di Ancona (9019), a seguire Macerata (5.444 ).
Nel frattempo la Regione ha potenziato ulteriormente il numero verde per effettuare le prenotazioni per le vaccinazioni (800.009966) che d'ora in poi sarà attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì alla domenica.
Poste Italiane ha inoltre attivato un ulteriore metodo di prenotazione per il vaccino antiCovid via SMS che si aggiunge a quelli già noti. I cittadini delle Marche potranno prenotare la loro dose semplicemente inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947.
Entro 48-72 ore verranno ricontattati dal servizio clienti di Poste Italiane per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento.
Il servizio è attivo 24 ore su 24 e non presenta costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti per l’invio di un semplice SMS dall’operatore telefonico di appartenenza.
La prenotazione via SMS si aggiunge a tutte le possibilità che Poste Italiane mette già a disposizione per i cittadini, come:
la piattaforma online www.prenotazioni.vaccinicovid.gov.it dove il cittadino deve inserire i propri dati anagrafici, quelli della tessera sanitaria e un recapito telefonico prima di poter scegliere l’appuntamento preferito;
- gli ATM Postamat, presso cui è possibile prenotare la somministrazione inserendo gli estremi della tessera sanitaria e seguendo gli stessi passaggi della prenotazione online;
- il numero verde 800.00.99.66 attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì alla domenica e i portalettere, attraverso il palmare in dotazione.