Striscia la Notizia mette in allerta sulle truffe che molto spesso vengono messe in piedi da falsi volontari della Protezione Civile.
In un servizio andato in onda nella puntata di venerdì, Valerio Staffelli, mostrando anche un articolo di Picchio News (qui) relativo ad atti di sciacallaggio simili compiuti a Colmurano, mette in guardia su persone che raccolgono fondi per la loro associazione di Protezione Civile, ma stanno destando non poca preoccupazione per il timore che quel denaro non vada per finalità benefiche. Queste persone girano con una divisa recante la scritta «Protezione civile nazionale» che potrebbe trarre in inganno.
Nel servizio Staffelli mostra infatti con quanta facilità è possibile reperire una divisa della Protezione Civile comprandola in negozi specializzati che non si premurano di chiedere il tesserino che dimostri l'appartenenza dell'acquirente alla Protezione Civile o addirittura anche in rete senza nessun tipo di ostacolo.
Come comportarsi in questi casi? L’appello è quello di diffidare e dare contributi solo alle associazioni e persone che si conoscono e che si sa come lavorano e il bene che fanno per il territorio. Evitare di dare soldi ad organizzazioni che non si conoscono: il rischio di truffe è sempre presente.
Il servizio integrale di Striscia a questo link
Per il terzo appuntamento con la rubrica Chiedilo all'avvocato, curata dall'avvocato Oberdan Pantana, abbiamo scelto di trattare l'argomento proposta da una lettrice di Macerata che chiede "Quando si configura il reato di stalking? E' necessario che la vittima venga infastidita o perseguitata fisicamente, o per configurare il reato è sufficiente anche essere presi di mira, ad esempio, sui social network?".
Ecco le spiegazioni dell'avv. Pantana
Il reato di “ stalking” di cui all’art. 612-bis c.p. è stato introdotto dal D.l. 23 febbraio 2009 n. 11, recante < misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori >, convertito, con modificazioni, nella L. 23 aprile 2009 n. 38, con la finalità dichiarata di contrastare il fenomeno dello stalking, negli ultimi anni in preoccupante aumento e sempre più spesso all’attenzione delle cronache dei mass-media. La parola stalking deriva dal lessico venatorio inglese dove to stalker è colui che, a caccia di una preda, si apposta o la segue ossessivamente, tanto che negli ultimi anni ha assunto il significato di assillare, molestare, disturbare e perseguitare.
Nello specifico l’art. 612-bis c.p. prevede quanto segue:
[I]. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque (2) anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
[II]. La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici (3).
[III]. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.
[IV]. Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale. La querela è comunque irrevocabile se il fatto è stato commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all'articolo 612, secondo comma. (4). Si procede tuttavia d'ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
Pertanto, il contegno tipico punito dalla norma di cui al primo comma, consiste nella reiterazione di comportamenti minacciosi (art. 612 c.p.) o molesti (art. 660 c.p.) tali da determinare nella vittima “un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.
Il delitto è punibile a titolo di dolo generico ed è integrato dalla volontà di porre in essere le condotte di minaccia e molestia nella consapevolezza della idoneità delle medesime alla produzione di uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice. Trattandosi di reato abituale di evento, il dolo è da ritenersi senz'altro unitario, esprimendo un'intenzione criminosa che travalica i singoli atti che compongono la condotta tipica; ma ciò non significa affatto che l'agente debba rappresentarsi e volere fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, ben potendo il dolo realizzarsi in modo graduale e avere ad oggetto la continuità nel complesso delle singole parti della condotta. (Cass. V, n. 18999/2014; Cass. V, n. 20993/2013).
Per quanto attiene alla condotta, gli atti che costituiscono lo stalking sono perlopiù comportamenti che potrebbero assumere sembianze anche normali se non fossero caratterizzati dall’insistenza ed invadenza nel tempo, tanto da causare effetti psicologici sulla vittima, oltre ad esporre quest'ultima al rischio di violenza. Così gli atti tipici dello stalker possono identificarsi: nell'invio ripetuto di regali, fiori, telefonate assillanti o solo squilli, posta assillante e disturbante (con ripetuti invii di e-mail Sms) negli appostamenti, nei frequenti incontri (apparentemente causali mai in realtà voluti e ricercati) sul luogo di lavoro della vittima e nelle vicinanze di esso o nei pressi dell'abitazione, nell'osservazione della vittima ecc... E se è vero che nella maggior parte dei casi lo stalking non è una persona violenta, può comunque accadere che il medesimo faccia ricorso alle minacce esplicite o ad atti di violenza a cose o persone (ad esempio il compimento di atti vandalici su beni di proprietà della vittima, quali l'automobile Cass. V, n. 8832/2011).
La norma individua tre tipi alternativi di evento che devono essere determinati dal comportamento criminoso tenuto dall'agente e in mancanza dei quali non avremmo il delitto di atti persecutori ma soltanto plurimi reati di minaccia o molestia.
Il delitto è dunque costruito secondo lo schema del reato di evento (Cass. n. 9222/2015) che si caratterizza per la produzione di un evento di «danno» consistente nell'alterazione delle proprie abitudini di vita o in un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero, alternativamente, di un evento di «pericolo», consistente nel fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva..
Si tratta di reato a fattispecie alternative, ciascuna delle quali è idonea ad integrarlo (Cass. V, n. 34015/2010; Cass. V, n. 2987/2011; Cass. III, n. 23485/2014; Cass. III , n. 9222/2015).
Riguardo al perdurante e grave stato di ansia o di paura, secondo i primi commentatori doveva essere inteso come un vero e proprio stato patologico, accertabile nel processo per mezzo di consulenze tecniche. La giurisprudenza di legittimità si è invece discostata da tale orientamento ritenendo integrato l'evento anche in assenza di prova della causazione di una patologia nella vittima; ha infatti affermato che la prova dello stato d'ansia o di paura denunciato dalla vittima del reato può essere dedotta anche dalla natura dei comportamenti tenuti dall'agente, qualora questi siano idonei a determinare in una persona comune tale effetto destabilizzante (Cass. V, n. 8832/2011; Cass. V, n. 24135/2012; Cass. VI, n. 50746/2014; Cass. VI, n. 20038/2014).
Per quanto concerne, invece, il fondato timore per l'incolumità propria di un prossimo congiunto o di persona legata da relazione affettiva, lo stesso non richiede l'accertamento di uno stato patologico ingenerato nella vittima dalla condotta dell'agente ben potendo il giudice fare ricorso alle massime di esperienza.
Infine, circa l’alterazione delle abitudini di vita, per la giurisprudenza di legittimità, ciò che rileva non è la valutazione quantitativa, ad esempio in termini orari, di tale variazione, ma il significato e le conseguenze emotive di una condotta alla quale la vittima sente di essere stata costretta, sottolineando che: “il fatto poi che lo stalking sia reato di evento e non di pura condotta, nulla ha a che vedere con il fatto che, nella maggior parte dei casi, la prova debba essere dedotta dalle parole della stessa vittima. Invero, è principio elementare quello in base al quale un fatto non va confuso con la sua prova. D'altra parte, non pochi sono i delitti con riferimento ai quali, in genere, l'unica prova consiste nelle dichiarazioni della persona offesa (si pensi, ad esempio, a tutti i reati a sfondo sessuale). Ciò che dunque rileva è la attendibilità della persona offesa e la credibilità del suo racconto” (Cass. V n. 24021/2014).
Riguardo alle aggravanti, il comma 2 dell'art. 612-bis c.p., introduce una circostanza ad efficacia comune; in particolare, il testo originario della norma prevedeva l'aumento della pena (fino a un terzo) qualora il fatto fosse commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da un soggetto che in passato è stato legato alla persona offesa da una relazione affettiva. Il d.l. 14 agosto 2013, n. 93, nel testo modificato dalla legge di conversione l. 15 ottobre 2013, n. 119, ha esteso l'applicazione della circostanza aggravante sia ai fatti commessi dal coniuge separato soltanto di fatto sia ai fatti commessi in costanza del rapporto di coniugio o affettivo. Detto decreto ha anche introdotto una nuova previsione aggravatrice al comma 2 della norma, che considera il fatto commesso attraverso strumenti informatici o telematici (come nel frequente caso in cui il delitto sia commesso attraverso l'invio di sms, e-mail, diffusione di video o immagini attraverso internet).
Il comma 3, prevede, invece, che la pena sia aumentata fino alla metà (si tratta, pertanto, di circostanza ad effetto speciale) qualora il fatto sia commesso ai danni di un minore, di una donna in stato di gravidanza, o di una persona con disabilità di cui all'art. 3, l. 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con l'uso di armi o da persona travisata; infine in base al disposto dell'art. 8 d.l. n. 11/2009 la pena è aumentata se il fatto è commesso da soggetto già ammonito. A tal proposito, l’art. 8 d.l. n. 11/2009 convertito nella L. n. 38/2009 prevede che “ fino a quando non è proposta querela per il reato di cui all' articolo 612-bis del codice penale, introdotto dall'articolo 7, la persona offesa può esporre i fatti all'autorità di pubblica sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell'autore della condotta. Il questore, assunte se necessario informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, ove ritenga fondata l'istanza, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge e redigendo processo verbale; copia del processo verbale è rilasciata al richiedente l'ammonimento e al soggetto ammonito. Il questore inoltre adotta i provvedimenti in materia di detenzione armi e munizioni. Per quanto riguarda, invece, la procedibilità d'ufficio per il delitto previsto dall'articolo 612-bis, la stessa è prevista quando il fatto è commesso da soggetto ammonito ai sensi del presente articolo, così come se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
A questo punto si riportano di seguito alcuni episodi che configurano il reato di stalking:
1) Tre giorni di corteggiamento folle: condannato per stalking
Appostamenti, pedinamenti e apprezzamenti alla donna desiderata costano caro all’uomo. Respinta la tesi che le sue condotte, concretizzatesi in tre giorni, siano catalogabili come semplice frutto di un insano amore. La vittima ha vissuto malissimo, con timore e ansia, quegli episodi, tanto da cambiare le proprie abitudini. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 104/18);
2)Amante presa di mira su Facebook: è stalking
Messaggi e filmati postati sui social network integrano l’elemento oggettivo del delitto di atti persecutori e l’attitudine dannosa di tale condotte non è tanto quella di costringere la vittima a subire offese o minaccia per via telematica, quanto quella di diffondere su internet dati, veri o falsi, fortemente dannosi. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 57764/17);
3) Atti di bullismo su un compagno: condannati per stalking
Confermata la decisione presa in secondo grado. I ragazzi finiti sotto accusa hanno offeso, maltrattato e aggredito la loro vittima, costringendolo a cambiare scuola. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 28623/17);
4) Bastano un paio di minacce all’ex compagna per integrare il reato di stalking
Il reiterato comportamento minaccioso o molesto che cagioni nella vittima un grave e perdurante stato di turbamento emotivo ovvero la costringa ad alterare le proprie abitudini di vita integra il reato di atti persecutori. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 26588/17);
5) Un giorno, un mese, un anno… non è l’arco temporale a stabilire se si tratta di stalking
Il delitto di atti persecutori si configura anche quando le singole condotte sono reiterate in un brevissimo arco temporale, a condizione che si tratti di atti autonomi e che la reiterazione di questi, pur concentrata in un tempo ristretto, una sola giornata, sia la causa effettiva dello stato d’ansia, del fondato timore per l’incolumità o del mutamento delle abitudini di vita della vittima.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 16205/17);
6) Pedinamenti e minacce alla moglie: condannato per stalking
Irrilevante il fatto che i due coniugi avessero avviato le pratiche per la separazione. I comportamenti tenuti dal marito sono stati ossessivi e caratterizzati anche da minacce di morte.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 8362/17);
7) Danneggia più volte le ruote dell’auto di una donna: condannato per stalking
Sancita in via definitiva la colpevolezza di un uomo che ha preso di mira la vettura di proprietà di una sua vecchia conoscente. Decisiva la ripetizione ossessiva dei danneggiamenti.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 52616/16).
Trattandosi di uno dei reati più odiosi, ma anche pericolosi, anche in questo caso consiglio di rivolgersi sempre alle autorità competenti per denunciare il fatto e consentire subito di poter prendere adeguati provvedimenti tesi innanzitutto a salvaguardare l'incolumità fisica della vittima di stalking.
Attendo come di consueto i vostri quesiti alla mail info@picchionews.it e vi aspetto la prossima settimana per un nuovo appuntamento con Chiedilo all'avvocato
Avv. Oberdan Pantana
Questa mattina a Roma per i funerali di Pamela Mastropietro, era presente anche una delegazione di FdI Marche, guidata dal portavoce regionale Carlo Ciccioli.
"Abbiamo voluto esser presenti, per poter portare un abbraccio alla mamma Alessandra e allo zio Marco, in un momento così triste e difficile. Ci sono ancora molte cose da chiarire" ha affermato Ciccioli "ma Fratelli d’Italia con i suoi parlamentari, farà tutto quanto è possibile per tutelare Pamela e i suoi famigliari con la speranza che possa venire alla luce tutta la verità.
Questa triste vicenda insegna tre cose: la fragilità e la difficoltà degli adolescenti oggi, in un mondo pieno di insidie che non li accoglie e non li conduce adeguatamente alla maturità; la diffusione ubiquitaria delle sostanze e del mondo criminale dello spaccio che non viene contrastato con la necessaria severità e durezza, godendo invece di stupido garantismo e tolleranza; l’insufficienza delle leggi, delle normative e delle misure sanitarie in materia di cura, assistenza e recupero dei tossicomani".
Praticamente sconosciute al grande pubblico fino all’anno scorso, le criptovalute sono diventate in pochi mesi un argomento caldo in tutto il mondo. Nell’arco del 2017, infatti, il Bitcoin ha riempito i titoli di giornali grazie alle straordinarie performance realizzate e le persone hanno incominciato ad interessarsi all’investimento in criptovalute e alle possibilità di trovare i mercati bitcoin su piattaforme di trading.
Anche altre criptovalute hanno iniziato ad essere scambiate e la tecnologia sottostante ha iniziato ad essere conosciuta la grande pubblico. Stiamo parlando della cosiddetta “Blockchain”, una sorta di registro aperto e distribuito che può memorizzare delle transazioni tra due parti in modo verificato e sicuro, senza passare da un’autorità centrale.
Un po’ di storia
Tutto ha inizio nel 2009, quando il Bitcoin viene creato ad opera di un anonimo con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. La criptovaluta più famosa del mondo inizia ad essere utilizzata da una community di utenti che condividono i valori che hanno portato alla creazione del progetto, cioè realizzare una valuta che esuli dal sistema di controllo delle autorità centrali, come banche ed istituti regolatori. Nonostante il Bitcoin abbia sempre visto crescere negli anni la propria quotazione, bisognerà attendere il 2017 per una crescita inarrestabile che ha portato il valore della valuta da circa 1.000 dollari a sfiorare quota 20.000 dollari.
Le criptovalute protagoniste di un fumetto
Proprio per la sua capacità di coinvolgere la gente a tutti i livelli sociali, il Botcoin si è affermato come un fenomeno culturale in tutto il mondo. La pervasività del Bitcoin e delle altre criptovalute più famose ha raggiunto un punto in cui difficilmente si potrà tornare indietro.
Recentemente, un utente del celebre sito di social news Reddit ha pubblicato un libro a fumetti dedicato alle criptovalute. Le vignette, disegnate con una grafica stilizzata e semplificata, presentano contenuti di tipo umoristico in cui i protagonisti del fumetto sono le stesse criptovalute. Insomma, Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Ripple e Iota sono diventati personaggi di un fumetto e interagiscono commentando l’andamento delle quotazioni o le notizie che riguardano il mondo “crypto”.
Anche al cinema e nella musica
Il Bitcoin ha iniziato ad apparire non solo sui giornali e siti internet di tutto il mondo, ma anche in film, serie televisive e brani musicali. Sono davvero tante, ad esempio, le serie TV che hanno incluso il Bitcoin in almeno un episodio delle ultime stagioni, come ad esempio “I Simpson”, “Supernatural”, “NCIS”, “House of Cards” e molti altri. Oltre ai riferimenti in film di ogni genere, sono diverse anche le pellicole dedicate proprio alle criptovalute. Si va da produzioni realizzate prima del boom del Bitcoin, come “The rise and rise of Bitcoin”, ai documentari più recenti come “The digital rush”, realizzato tra l’altro da una produzione italiana. Gli esempi potrebbero continuare, basti pensare che è stato creato perfino un drink ispirato al Bitcoin.
In tanti hanno voluto accompagnare Pamela Mastropietro verso la sua ultima dimora. Alla fine della cerimonia funebre, la salma della diciottenne massacrata a Macerata è stata tumulata nel cimitero del Verano.
Mentre in cielo ancora volavano i palloncini bianchi lanciati dagli amici alla fine della messa, una volta al Verano anche lo zio di Pamela Marco Valerio Verni ha aiutato a introdurre la bara nel loculo, poi chiuso con una pietra su cui risalta il volto sorridente della ragazza: l'ultima immagine di una giovane che ora attende venga finalmente fatta giustizia.
Quando il feretro di Pamela Mastropietro è uscito dalla chiesa di Ognissanti, la mamma della giovane è stata avvicinata da una delegazione di immigrati nigeriani guidata dal vice ambasciatore in Italia.
Oltre dieci minuti di dialogo, nel corso dei quali il vice ambasciatore ha rassicurato la signora Verni sul fatto che tutta la comunità nigeriana si sta impegnando e si impegnerà affinchè tutta la verità sull'efferato omicidio di Pamela possa venire a galla e venga fatta giustizia.
Alessandra Verni ha chiesto al vice ambasciatore di impegnarsi affinchè possano essere reperiti interpreti di lingua e dialetti nigeriani che non abbiano paura e non scappino e, anche sotto questo aspetto, ha ricevuto rassicurazioni da parte del vice ambasciatore che si è impegnato personalmente a trovare interpreti che aiutino concretamente gli inquirenti nelle indagini.
Fra le curiosità a margine della cerimonia va notata la presenza di Pietro orlandi, fratello di Emanuela, scomparsa il 22 giugno del 1983. In chiesa, invece, il sindaco di Macerata Romano Carancini e la consigliera di opposizione Deborah Pantana si sono completamente ignorati, al punto da evitarsi al momento dello scambio del segno di pace.
Fino al 13 maggio Tournée da Bar, progetto che diffonde il teatro, la cultura e l'amore per i classici in luoghi teatralmente non convenzionali, arriva nelle Marche con Giulietta & Romeo, in scena nei luoghi colpiti dal sisma del 2016, per il progetto AbitiAMO le Marche, promosso dal Mibact, dall'Amat e dal Consorzio Marche Spettacolo. A fare da palcoscenico sono i Comuni di Acquasanta Terme, Castignano, Arquata del Tronto, Cossignano, Camerino, Castelraimondo, San Ginesio e Caldarola.
La compagnia Tournée da Bar porta in scena una originale e fresca versione del capolavoro shakespeariano, adatta a tutti e con musica dal vivo per far riscoprire al pubblico la bellezza del teatro e della letteratura tra narrazione, azione, coinvolgimento diretto e brani originali. I due attori in scena interpretano più personaggi, recitano i testi di Shakespeare e subito dopo tornano a raccontare la storia rivolgendosi direttamente agli spettatori. Con loro un musicista che dal vivo crea atmosfere sonore.
(fonte Ansa)
Ha scatenato numerosissime reazioni l'articolo pubblicato dal geosifico Enzo Boschi, professore ordinario di Sismologia all'Università di Bologna, nella sezione Scienza di Agi (qui), in cui viene criticato aspramente il presidente di Ingv Doglioni e più in generale il metodo di lavoro di tutto l'istituto.
Il professor Emanuele Tondi, geologo e responsabile della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell'Università di Camerino, non ci sta e spiega i motivi di tanta acrimonia da parte di Boschi verso i suoi ex colleghi.
"Il professor Boschi (ex Presidente Ingv) è in conflitto con il prof. Doglioni (attuale Presidente Ingv), proprio a causa degli eventi del 2009 a L'Aquila, come chiaramente emerge dalla sua intervista.
Quello che dispiace" afferma il professor Tondi "è che per motivi puramente personali, cercando di vendicarsi su Doglioni, non si fa scrupoli nè della "paura" delle persone, già duramente provate, nè di screditare un importante ed eccellente ente nazionale che lui stesso ha contribuito a creare.
L'Ingv non rassicura nessuno, come non lo faccio io. Con le sue note spiega semplicemente come stanno le cose, suggerendo sempre la stessa cosa: prevenzione.
Se leggete il mio post del 4 Aprile (qui), che è simile alla nota Ingv pubblicata poi il 6 aprile (qui), potrete leggere come quello che afferma oggi Boschi c'è già tutto. Ci sono i terremoti storici avvenuti tra il 1700 e il 1800 a nord di Muccia (tra Camerino e Cagli), messi per altro in relazione con gli eventi avvenuti nel 1703 più a sud. Questo però non significa che gli attuali eventi non siano comunque da considerarsi aftershocks associati ai forti terremoti di fine ottobre 2016. Poi, il prof. Boschi forse non sa che, a differenza de L'Aquila, a Muccia non sono note grandi faglie in grado di generare forti terremoti (come quelli di fine ottobre 2016).
Fossi in lui mi preoccuperei di più della zona di Tredozio in provincia di Forlì e Cesena, più vicina a Bologna, dove abita. La zona è ad alta pericolosità sismica e l'ultimo forte terremoto di magnitudo stimata pari a 6,1 è avvenuto nel lontano 1561".
(foto della Sezione CAI di Ascoli Piceno)
Un piccolo corteo funebre ha accompagnato Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa a fine gennaio a Macerata e ritrovata a pezzi in due valigie, fin davanti la chiesa Ognissanti di via Appia Nuova, dove ha appena aperto la camera ardente e alle 11 si celebreranno i funerali.
Dietro al carro funebre la mamma Alessandra con un mazzo di rose rosse. Ad attendere fuori dalla chiesa il feretro di Pamela, in una bara bianca, diversi amici.
All'esterno della parrocchia di via Appia alcune amiche hanno esposto uno striscione rosa con su scritto "Infinitamente... manchi ma ci sei!". Oggi in occasione dei funerali è stato proclamato il lutto cittadino a Roma e Macerata. Tra le numerose corone di fiori presenti in chiesa, quella della sindaca di Roma Virginia Raggi, della nonna Giovanna, dei professori e di Luca Traini, l'uomo che per 'vendicare' la ragazza sparò all'impazzata a Macerata contro alcuni migranti qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo della ragazza. (Ansa)
Dopo lo straordinario risultato conseguito alle elezioni del 4 marzo e in vista delle amministrative del 10 giugno che porteranno al voto i cittadini di 16 comuni marchigiani, la Lega punta a radicarsi sul territorio con un’importante campagna di tesseramento. Sabato 5 e domenica 6 maggio sarà rilanciata in tutte le Marche e la Lega scenderà in piazza con quasi 50 banchetti e gazebo.
“Il tesseramento sta andando a gonfie vele – spiega il senatore Paolo Arrigoni, Commissario della Lega nelle Marche - dopo il 18% che la Lega ha raggiunto alle elezioni politiche, è un altro forte segnale che i marchigiani hanno voglia di cambiamento e che sono disposti a mettersi in gioco in prima persona. Questo weekend, grazie ai suoi militanti e ai volontari, la Lega sarà presente nelle piazze in tutte le provincie delle Marche e i cittadini potranno iscriversi per dare ancora più forza a Matteo Salvini e alla rivoluzione del buon senso”.
I gazebo saranno, sabato 5, a Civitanova (corso Umberto, dalle 9-13 e dalle 15-19), a Tolentino (piazza Maururzi dalle 10-12.30 e dalle 16-20) e Porto Recanati (corso Matteotti dalle 15 alle 19). Domenica a San Ginesio (Piazza Gentil, ore 9-13), a Sarnano (piazza Libertà ore 9-13 e 16-18) e Tolentino (piazza Maururzi ore 10-12.30 e 16-20).
La notizia dei conti correnti che diventano sempre più cari ovviamente non farà piacere ai tanti correntisti italiani. Niente panico, però: si tratta di un aumento che può essere arginato. Si sono alzate molte critiche a questo proposito, non solo da parte dei cittadini ma anche degli enti che monitorano la situazione: l’aumento dei costi dei conti rischia di diventare un autentico salasso, fra l’altro non bilanciato dagli interessi attivi, ai loro minimi storici. È un discorso che riguarda soprattutto i grandi istituti di credito, resisi protagonisti degli aumenti più alti in assoluto: un conto corrente oggi, se scelto e usato in modo non idoneo, può arrivare a costare fino al 40% in più rispetto a quattro anni fa. C’è dunque l’esigenza di capire meglio dove si annidano questi costi extra, così da cercare di porvi rimedio.
35 euro in più rispetto al 2013
Secondo le analisi condotte dalle compagnie specializzate, è emerso un notevole rincaro dei costi relativi all’operatività dei conti correnti: si arriva infatti a picchi del +40% rispetto al 2013. Se prima un conto di questo tipo arrivava a costare circa 80 euro, oggi la spesa per il conto corrente sale fino a 115 euro. La motivazione “pratica” di tutto ciò, è dovuta all’impennata dei costi relativi ad alcune voci specifiche: il canone annuo, ad esempio, ma anche le commissioni su prelievi e bonifici eseguiti allo sportello, insieme alle spese per la carta di credito e ai costi degli assegni. Quali sono, invece, le motivazioni che hanno spinto gli istituti di credito verso questa direzione? Le banche si sono difese sottolineando l’aumento dei tassi negativi imposti dalla BCE (Banca Centrale Europea): sarebbe anche questa la motivazione alla base del rendimento quasi nullo degli interessi attivi. In realtà, la prospettiva sarebbe più ampia: secondo il Codacons, infatti, gli istituti di credito si starebbero rifacendo sui correntisti per assorbire i costi della crisi bancaria, aumentando le spese dei conti.
Come combattere il rincaro dei conti correnti?
Si tratta di rincari che coinvolgono principalmente i conti correnti tradizionali, dunque la soluzione più pratica è quella di andare a caccia di alternative, come gli istituti di credito digitali. Questi hanno infatti tagliato molti dei costi totali e alcuni, come CheBanca, ad esempio, danno anche la possibilità di aprire un conto corrente a zero spese. Tra le voci di costo che risultano tagliate dalle banche digitali troviamo, ad esempio, i movimenti bancari, le spese del canone, gli assegni e i prelievi in filiale. L’opzione dei conti correnti digitali risulta essere la preferita soprattutto dai giovani, come mostrano i dati: secondo il report 2018 dell’Ocse, infatti, i Millennials scelgono sempre più spesso la soluzione digitale. I dati ci dicono infatti che il 50,4% dei correntisti compresi fra 18 anni e 25 anni ha scelto di aprire un conto online; a spingerli verso questa direzione, i vantaggi portati dall’azzeramento dei costi di gestione e dalla possibilità di gestire il proprio conto da casa o da smartphone.
C'è grande apprensione nell'area devastata dal sisma nel 2016 per le continue scosse che da diversi giorni stanno interessando in modo particolare l'area di Muccia e Pieve Torina.
Se da un lato i sismologi di Ingv parlano di normale sequenza di aftershocks all'interno di quella attivatasi nel 2016, il geosifico Enzo Boschi, professore ordinario di Sismologia all'Università di Bologna, in un articolo pubblicato nella sezione Scienza di Agi chiede se ci sia invece da preoccuparsi.
"Nell’ultimo mese nell'area di Muccia si sono verificate circa 2200 scosse sismiche. A proposito di Muccia il presidente dell’INGV attualmente in carica, Carlo Doglioni, il 10 aprile ebbe a dichiarare a UnoMattina, RaiUno: “Difficile prevedere se ci saranno ulteriori scosse ma quello che sta succedendo è nell'ordine naturale dell'assestamento" una frase che non vuol dir niente ma che ha lo scopo evidente di tranquillizzare.
Dopo il 10 aprile di scosse ce ne sono state moltissime. “Ordine naturale dell’assestamento” è una locuzione assolutamente priva di significato sul piano scientifico e inutile per gli scopi della Protezione Civile. Meraviglia una dichiarazione inutile e tanto pilatesca da parte di un personaggio che da almeno sette-otto anni dichiara di poter prevedere i terremoti analizzando proprio le sequenze sismiche.
A L’Aquila si verificarono circa 300 scosse nei mesi precedenti il terremoto del 6 aprile 2009. A Muccia solo in un mese ne sono già state registrate più di 2.200! A questo punto non si può certo negare che a Muccia i terremoti non “aumentino di numero”. Allora è lecito pretendere di sapere da Doglioni che cosa succederà nell’immediato futuro a Muccia e nei suoi dintorni.
La mia opinione a proposito di Muccia, per quel poco che vale, è decisamente diversa da quella dell’attuale vertice INGV, secondo me permeata da un ottimismo d’accatto senza alcuna base scientifica.
Fino al terremoto del 10 aprile le scosse si erano distribuite in modo casuale all'interno della vasta area interessata dalla sequenza e si potevano considerare come la normale evoluzione del fenomeno. Potevano essere interpretate come ulteriori rotture di tanti piccoli segmenti di faglia. La scossa di Muccia del 10 aprile e la successiva sequenza ha modificato drasticamente questa visione. Non può assolutamente tranquillizzare il fatto che il terremoto di Muccia sia avvenuto all'estremità nordoccidentale della zona appenninica finora attivata. Non è vero che quello che stiamo osservando nelle ultime settimane possa essere minimizzato a “ordine naturale assestamento”, qualunque cosa significhi.
Temo, visto l’andazzo, che venga ignorata l’attuale situazione di Muccia e delle zone vicine. Finora ci si è limitati a invocare “l’ordine naturale dell‘assestamento” in maniera grottesca. Più che i vertici dell’INGV, che ormai sembrano disinteressati alla moderna Sismologia applicata alla sismicità del nostro Paese, spero che queste considerazioni arrivino ai vari organi di Protezione Civile.
Concludendo, per il principio di precauzione, mi permetto di invitare tutti coloro che ne hanno la responsabilità e la capacità di mettere in atto tutte le possibili misure preventive a Muccia e nelle zone circostanti. Non è detto che il terremoto arrivi ma è sempre meglio e doveroso essere comunque preparati".
Il testo integrale dell'intervento di Boschi si trova qui
Il video di un momento di relax, al termine di una inaugurazione, postato su Facebook dal presidente Ceriscioli; la terra che trema senza sosta, la tragica notizia di Castelsantangelo sul Nera che ancora é fresca nella mente di tutti. E' il mix per una nuova giornata che si chiude in polemica.
Ma andiamo per ordine: questo pomeriggio il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, nha partecipato all'inaugurazione della nuova scuola di Sarnano. Nel visitare la palestra, le radici pesaresi prendono il sopravvento e, pallone da basket in mano, il presidente lascia partire la tripla. Canestro perfetto e esultanza. Il tutto filmato e poi postato sulla pagina Facebook.
Niente di particolare. Anzi, un momento di gioco in una giornata di responsabilità. Ma quell'esultanza e quel video non sono passati inosservati. Soprattutto oggi, all'indomani della tragedia dell'imprenditore di Castelsantangelo sul Nera suicidatosi ad Alba Adriatica, dopo mesi a fare i conti con una burocrazia ottusa e una ricostruzione che non sembra voler partire. A questo, poi, si sono aggiunte le continue scosse di oggi. E quel video é diventato motivo di commenti al vetriolo.
"Il presidente - commentano sulla pagina 'Terremoto centro Italia' - non soltanto si diverte a giocare e ad esultare dopo un canestro, ma posta anche il video su Facebook. Signor presidente, le ricordiamo che non più tardi di 36 ore fa l'ennesimo terremotato non ha trovato altra via che togliersi la vita! Non abbiamo prospettive e non riusciamo a credere in un futuro che ci restituisca la nostra vita dissoltasi insieme alle macerie delle nostre case. Vada in ufficio, lavori giorno e notte, scherzi poco, perché c'é poco da scherzare".
"Intanto Massimo non c'é più - fanno eco quelli di Insieme per Ricostruire in un altro commento - Un uomo che amava la vita più di ogni altra cosa, un uomo meraviglioso, un uomo a cui le istituzioni hanno negato la dignità di vita. Una vita spezzata, una vita di cui le istituzioni continuano a disinteressarsi....loro giocano, rilasciano interviste...non abbiamo sentito alcun messaggio di cordoglio. Chissà se domani qualcuno di loro verrà al funerale a chiedere perdono a Massimo".
Gita fuori porta, fava, pecorino, ciauscolo e carne grigliata: è questo il Primo maggio tipico dei marchigiani. Lo sottolinea Coldiretti Marche: 6 mila quintali di fava fresca sono stati raccolti per essere consumati in questa circostanza.
"Il movimento turistico del ponte del Primo Maggio - osserva ancora la Confederazione - potrà andare anche a sostegno delle zone colpite dal terremoto con la spesa del cosiddetto 'pranzo al sacco' da fare direttamente sul posto per aiutare l'economia dell'entroterra ferito". L'appuntamento "è vera linfa vitale per la rinascita e contro l'abbandono dell'Appennino" e "aziende agricola con la vendita diretta ma anche agrichef del territorio sono pronti ad accogliere turisti ed escursionisti".
Filiera corta anche per altri prodotti come il ciauscolo Igp, il pecorino marchigiano, le carni da grigliare proposti nei mercati di Campagna amica. Quanto al carciofo, che a causa di neve e gelo ha subito perdite del 50% in Vallesina, la produzione ammonta a 4 milioni di quintali.
Le abitazioni, in via Adige 14 a Sant'Elpidio a Mare, di Stefano Marilungo, morto a 65 anni durante una rapina, e del fratello Sergio sono state passate al setaccio dagli esperti del Ris dei carabinieri di Ascoli Piceno alla ricerca di elementi utili per individuare i responsabili del colpo finito in tragedia. Sabato scorso, secondo quanto ricostruito, in 3 si sono presentati all'agenzia funebre dei Marilungo, forse fingendosi potenziali clienti. Ma invece di richiedere i servizi dell'agenzia, i tre hanno aggredito Marilungo, picchiandolo e immobilizzandolo a una sedia, quindi coprendogli la bocca per non farlo urlare. L'uomo era però riuscito a chiedere aiuto, il fratello era sceso dal piano superiore per andare in soccorso a Stefano, subendo però lo stesso trattamento. I rapinatori hanno cercato di racimolare quanto possibile poi si sono allontanati. Sergio è riuscito a liberarsi e chiedere aiuto, ma per Stefano era troppo tardi. Mercoledì 2 maggio sul 65enne, presumibilmente morto per asfisia, sarà eseguita l'autopsia. Il fratello Sergio, di 72 anni, che era stato ricoverato in stato di choc e con varie contusioni per le percosso subite dai rapinatori, è stato dimesso oggi. Subito dopo è stato sentito come testimone per diverse ore dai carabinieri, che stanno conducendo le indagini coordinati dal comandante provinciale Ciro Niglio. Al momento tutte le piste restano aperte, in corso anche una verifica dei conti bancari e del materiale informatico della ditta. In via Adige, in un quartiere popolare, l'atmosfera è di tensione: la gente ha paura.
Lo scorso anno nelle Marche si sono verificati quasi 19mila infortuni sul lavoro denunciati di cui 33 mortali e nei primi tre mesi di quest'anno sono morti altri quattro lavoratori. A denunciare una nuova crescita degli infortuni sul lavoro anche nella regione sono le segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil. "La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro" è il tema della manifestazione nazionale dei sindacati che si terrà domani a Prato per il Primo Maggio. Nelle Marche, scrivono Cgil Cisl e Uil, i dati "sono allarmanti e inaccettabili: interrogano tutti, sindacati, imprese e istituzioni perché tutti devono rare la propria parte per affermare la cultura della sicurezza, della prevenzione e della qualità del lavoro". Servono "un rinnovato impegno di tutti i soggetti in campo e un investimento maggiore in termini di prevenzione e controlli, a partire da quelli del servizio prevenzione dell'Asur che deve essere potenziato al più presto, incrementando adeguatamente le risorse a esso destinate".
(fonte Ansa)
Ha approfittato di un attimo di distrazione della barista per arraffare il cassetto della cassa e scappare. Ma la fuga con il bottino è durata ben poco perché il presunto ladro è stato rapidamente bloccato dai carabinieri. L'episodio si è verificato nel primo pomeriggio di oggi al Baretto di Montegranaro. I militari dell'Arma ora stanno ricostruendo nei dettagli quanto accaduto anche sulla scorta delle testimonianze raccolte, verificando eventuali collegamenti con fatti simili.
Si è tenuta a Roma la premiazione del concorso scolastico nazionale "Sulle vie della parità", promosso da Toponomastica Femminile.
Quattro le scuole marchigiane premiate, selezionate l`8 marzo ad Ancona nella sede della Regione Marche nell`ambito della sezione locale del concorso "Sulle vie della parità nella Marche", promosso dall'Osservatorio di Genere, patrocinato dalla Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche (Cpo) dal Consiglio delle Donne del Comune di Macerata, in collaborazione con il Sistema Museale dell'Università di Camerino, il blog di divulgazione astronomica delle Nane Brune, Cgil Marche, Cisl Marche e Uil Marche con il contributo del Soroptimist Club Fermo.
Alla presenza di Laura Boldrini, sono stati premiati: ITE Gentili di Macerata con il progetto “Strade che aggregano - Vie al femminile Macerata” e focus su “La piccola umanità internata: il vicolo delle orfane”; IIS Carlo Urbani di Porto Sant'Elpidio con i progetti “Dalle strade del Rione alle vie dell’emancipazione e dell’identità: le Cappellette sangiorgesi” e "Il ruolo produttivo delle donne nella realtà elpidiense"; IIS Mattei di Recanati con il progetto “Donne Storiche di Recanati"; IIS Polo 3 Olivetti di Fano con i progetti "Mameli Rap" e “Memorie di donne - staffette per la libertà”.
L`inno "Mameli Rap" in particolare verrà inviato al presidente Mattarella per valorizzare lo spirito paritario e inclusivo che ha guidato i ragazzi e le ragazze nell'ideazione dei lavori.
Tutti i progetti hanno saputo cogliere il valore della presenza femminile nei vari contesti (dalla Resistenza al lavoro) con originalità e sviluppando le competenze acquisite nel percorso scolastico.
La riscoperta delle donne della Resistenza, del tessuto economico e produttivo locale, della cultura e della nostra Storia è stato possibile sulla scia del progetto dell`Osservatorio di Genere #leviedelledonnemarchigiane, confluito nella pubblicazione omonima del 2017.
L'Osservatorio di Genere, soddisfatto del successo ottenuto, ringrazia in particolareil club Soroptimist di Fermo che ha sostenuto il concorso offrendo ai ragazzi e alle ragazze il viaggio a Roma.
Uno studente si avvicina al professore con un accendino acceso e la classe che, in coro, lo incita: "Bruciamo il prof". Poi un secondo studente arriva davanti al docente e gli rifila uno spintone. E' l'estrema sintesi di un video che gira ormai da giorni e che è stato girato in un istituto professionale di Pesaro.
Protagonisti quattro ragazzi, tutti maggiorenni, e una preside che, però, non si é fatta per nulla intimorire. I quattro giovani dovranno ripetere l'anno e le immagini del video sono state consegnate anche ai carabinieri.
Secondo appuntamento con la rubrica Chiedilo all'avvocato, curata dall'avv. Oberdan Pantana.
Le prime mail dei lettori arrivate all'indirizzo info@picchionews.it, hanno riguardato diversi argomenti, ma le domande più ricorrenti sono state quelle relative al maltrattamento di animali e a come giuridicamente la legge tutela i nostri amici a quattro zampe.
In particolare, abbiamo scelto la mail di una nostra lettrice di Cingoli che chiede all'avv. Pantana: "Gentile avvocato, capita purtroppo sempre più spesso di leggere sulla stampa notizie relative al maltrattamento di animali, in particolare cani e gatti. In che modo è possibile fare in modo che certe situazioni vengano evitate oppure, qualora non si possa intervenire in tempo, denunciare e punire i colpevoli?"
Il delitto di maltrattamento di animali di cui all’art. 544-ter c.p. è stato introdotto dall’art. 1 L. 20 luglio 2014 n. 189, con cui sono state incriminate condotte, talune delle quali già previste dalla contravvenzione di cui all’art. 727 c.p. “Abbandono di animali”, oggetto anch’essa di riformulazione.
Nello specifico l’art. 544-ter c.p. prevede quanto segue: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale”.
Pertanto, nel primo comma vengono ricomprese le seguenti condotte:
a) Aver cagionato per crudeltà o senza necessità una “lesione”; a tal proposito, la Corte di Cassazione ha ritenuto come la nozione di “lesione”, sebbene non necessariamente coincidente con quella prevista dall'art. 582 c.p. delle “Lesioni personali”, implichi comunque la sussistenza di un'apprezzabile diminuzione della originaria integrità dell'animale che, pur non risolvendosi in un vero e proprio processo patologico e non determinando una menomazione funzionale, sia comunque diretta conseguenza di una condotta volontaria commissiva o omissiva (si v. Cass. III, n. 32837/2013);
b) Condotte di sevizie, comprensive di “tutte le forme di crudeltà verso animali, offensive del sentimento di pietà e compassione per gli stessi”;
c) Condotte consistenti nella sottoposizione dell'animale ad attività insopportabili per le sue caratteristiche etologiche; in sede di legittimità, si è precisato come la nozione di “comportamenti insopportabili per le caratteristiche etologiche” non assuma un significato “assoluto” (inteso come raggiungimento di un limite oltre il quale l’animale sarebbe annullato), ma un significato “relativo”, nel senso del contrasto con il comportamento proprio della specie di riferimento come ricostruita dalla scienza naturale (Cass. III, n. 39159/2014), che ne precisa il contenuto riferendolo alla collocazione degli animali in ambienti non adatti alla loro naturale esistenza, inadeguati dal punto di vista delle dimensioni, della salubrità, delle condizioni tecniche.
Nel secondo comma vengono invece incriminate le condotte di:
Somministrazione di “sostanza stupefacente o vietate”; da intendersi, in senso descrittivo come “ogni sostanza, naturale o sintetica, che, somministrata agli animali, risulti idonea a determinare in essi uno stato di alterazione fisica o psichica con effetto drogante”. Quanto, invece, alle sostanze vietate, per esse il richiamo vale alle norme che proibiscono la somministrazione di determinate sostanze agli animali (vi rientrano la norme che puniscono l'utilizzo di estrogeni nell'allevamento del bestiame, di cui alla d.l. 4 agosto 1999, n. 336, art. 32), o comunque, la “Sottoposizione a trattamenti che procurano un danno alla loro salute”.
Per la previsione di cui al terzo comma dell'art. 544-ter c.p., ovvero la morte dell’animale, dal punto di vista dell'ascrizione soggettiva, l'imputazione dell'evento “morte”, benché non coperta dal dolo, neanche “eventuale”, configurandosi altrimenti il delitto di cui all'art. 544-bis c.p. “Uccisione di animali”, deve comunque, secondo le regole fissate dall'art. 59, comma 2, c.p., essere ascrivibile almeno a colpa, dunque porsi come conseguenza prevedibile delle condotte di cui ai commi che precedono.
Pertanto, configurano il reato di maltrattamento di animali i seguenti fatti di cronaca che quotidianamente veniamo a conoscenza perché avvenuti anche localmente quali:
1)Tiene il proprio cane in isolamento e senza una cuccia adeguata: condannato
Ha tenuto il proprio cane – un pastore tedesco – legato per diversi giorni a una catena. Gli ha negato l’assistenza igienica, l’acqua e il cibo. Per concludere, l’ha obbligato a utilizzare una pseudo cuccia in cemento, che non gli offriva alcun riparo dal freddo e dalle intemperie.Più che un padrone, un aguzzino, e difatti i giudici lo hanno condannato a sei mesi di reclusione per “maltrattamento di animali”. Inequivocabili le condizioni del quadrupede: “stato di magrezza e deperimento” così avanzato da provocargli un collasso (Cassazione, sentenza n. 8036/18, sez. III Penale, depositata il 20 febbraio).
2)Cane bastonato: padrone condannato a pagare 10mila euro di multa
I guaiti del cane inchiodano il padrone. Essi vengono ripetutamente percepiti dai vicini di casa, che ne fanno un resoconto dettagliato alle forze dell’ordine, allertate a seguito della segnalazione relativa a un colpo di bastone dato dall’uomo sulla testa del quadrupede. Consequenziale la condanna per maltrattamenti (Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 38182/17, depositata oggi).
3)Collare elettrico per addestrare il cane: è maltrattamento
Disponibile online, pubblicizzato assai, proposto a prezzi variabili (da un minimo di 120 euro a un massimo di 290 euro), e talora anche recuperabile in ‘offerta’ (ad esempio, su ‘Ebay’ lo si trova a 32 euro). Eppure è da considerare ufficialmente vietato...Di cosa si parla? Del cosiddetto ‘collare elettrico’, o ‘collare d’addestramento’, da impiegare, secondo alcuni ‘teorici’, per ‘indirizzare’ il proprio cane. Ma, in realtà, da considerare, senza alcun dubbio, come strumento di tortura per l’animale. (Cassazione, sentenza n. 38034, Terza sezione Penale, depositata oggi)Correzione? Decisivo è il ritrovamento di un cane, che vaga «incustodito sulla pubblica via»: a richiamare l’attenzione è il suo collare, che risulta essere un «collare elettronico».Caratteristiche dell’apparecchio? Produrre scosse di varia intensità sul collo dell’animale, ovviamente su input del padrone con un apposito telecomando a distanza, per «reprimere», sempre secondo i ‘teorici’, «comportamenti molesti».Ma questa strumentazione – di vago richiamo medievale... – è da considerare assolutamente vietata, almeno in Italia. Per questo motivo, il padrone dell’animale viene condannato – su decisione del Giudice per le indagini preliminari – per aver detenuto il cane «in condizioni incompatibili con la sua natura, e produttive di gravi sofferenze».Ad avviso dell’uomo, però, è stato trascurato un particolare importante: il collare elettrico, «se utilizzato correttamente», è «necessario per un utile addestramento dell’animale, provocandogli solo una lieve molestia».No, maltrattamento. L’obiezione proposta dal padrone del cane, però, viene respinta in maniera netta dai giudici della Cassazione, i quali ribadiscono, a chiare lettere, che «il collare elettronico» è da considerare «certamente incompatibile con la natura del cane». Perché l’«addestramento», che si presume di poter così realizzare, è «basato esclusivamente sul dolore» e «incide sull’integrità psico-fisica del cane, poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi ed indurlo, tramite stimoli dolorosi, ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività».Come si può parlare, allora, di «addestramento»? Piuttosto, è logico considerare gli «effetti» del ricorso al collare elettrico sul «comportamento dell’animale» come «maltrattamento» in piena regola.Proprio per questo, è da confermare in toto la condanna nei confronti dell’uomo, così come decisa dal Giudice per le indagini preliminari.
3)Apppalti a iosa con i Comuni e quadrupedi ammassati: sigilli al ‘canile lager’.
Vero e proprio ‘lager’, quello scoperto: nel contesto di un canile i quadrupedi erano letteralmente ammassati, comunque oltre la propria capienza massima, tutto ciò con il chiaro obiettivo di massimizzare i profitti.Evidente la fondatezza delle accuse mosse ai proprietari della struttura: regge, cioè, l’ipotesi della contestazione di maltrattamento di animali. E, di conseguenza, regge anche il provvedimento di sequestro preventivo del canile (Cassazione, sentenza n. 37859, sez. III Penale, depositata oggi).Riferimento fondamentale, a questo proposito, le «condizioni nelle quali gli animali erano custoditi, condizioni incompatibili con la natura degli animali e produttiva di gravi sofferenze e sevizie».
4) L’abbaio di Fido chiuso da ore in auto a più di trenta gradi basta e avanza per una condanna.
Non serve ulteriore prova della sofferenza grave, quando un cane abbaia incessantemente, lasciato chiuso in auto per lungo tempo ad elevate temperature, in quanto il suo malessere è «condizione certamente intuibile con il senso comune e non necessitante visite specialistiche e/o perizie ad hoc (…) essendo nozioni di comune conoscenza divulgate in occasione di fatti di cronaca, nelle quali, da episodi analoghi, sono scaturiti eventi drammatici quali la morte». (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 14250/15; depositata il 9 aprile).
Nel raccomandare di denunciare sempre e comunque questi brutti episodi alle autorità competenti, aspetto altri quesiti dei lettori di Picchio News cui poter rispondere nei prossimi appuntamenti con la rubrica Chiedilo all'avvocato.
Avv. Oberdan Pantana