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Boschi vs Ingv: "E' lecito pretendere di sapere da Doglioni che cosa succederà nell’immediato futuro a Muccia e dintorni"

Boschi vs Ingv: "E' lecito pretendere di sapere da Doglioni che cosa succederà nell’immediato futuro a Muccia e dintorni"

C'è grande apprensione nell'area devastata dal sisma nel 2016 per le continue scosse che da diversi giorni stanno interessando in modo particolare l'area di Muccia e Pieve Torina.

Se da un lato i sismologi di Ingv parlano di normale sequenza di aftershocks all'interno di quella attivatasi nel 2016, il geosifico Enzo Boschi, professore ordinario di Sismologia all'Università di Bologna, in un articolo pubblicato nella sezione Scienza di Agi chiede se ci sia invece da preoccuparsi.

"Nell’ultimo mese nell'area di Muccia si sono verificate circa 2200 scosse sismiche. A proposito di Muccia il presidente dell’INGV attualmente in carica, Carlo Doglioni, il 10 aprile ebbe a dichiarare a UnoMattina, RaiUno: “Difficile prevedere se ci saranno ulteriori scosse ma quello che sta succedendo è nell'ordine naturale dell'assestamento" una frase che non vuol dir niente ma che ha lo scopo evidente di tranquillizzare.

 

 

Dopo il 10 aprile di scosse ce ne sono state moltissime. “Ordine naturale dell’assestamento” è una locuzione assolutamente priva di significato sul piano scientifico e inutile per gli scopi della Protezione Civile. Meraviglia una dichiarazione inutile e tanto pilatesca da parte di un personaggio che da almeno sette-otto anni dichiara di poter prevedere i terremoti analizzando proprio le sequenze sismiche.

A L’Aquila si verificarono circa 300 scosse nei mesi precedenti il terremoto del 6 aprile 2009. A Muccia solo in un mese ne sono già state registrate più di 2.200! A questo punto non si può certo negare che a Muccia i terremoti non “aumentino di numero”. Allora è lecito pretendere di sapere da Doglioni che cosa succederà nell’immediato futuro a Muccia e nei suoi dintorni. 

La mia opinione a proposito di Muccia, per quel poco che vale, è decisamente diversa da quella dell’attuale vertice INGV, secondo me permeata da un ottimismo d’accatto senza alcuna base scientifica.

Fino al terremoto del 10 aprile le scosse si erano distribuite in modo casuale all'interno della vasta area interessata dalla sequenza e si potevano considerare come la normale evoluzione del fenomeno. Potevano essere interpretate come ulteriori rotture di tanti piccoli segmenti di faglia. La scossa di Muccia del 10 aprile e la successiva sequenza ha modificato drasticamente questa visione. Non può assolutamente tranquillizzare il fatto che il terremoto di Muccia sia avvenuto all'estremità nordoccidentale della zona appenninica finora attivata. Non è vero che quello che stiamo osservando nelle ultime settimane possa essere minimizzato a “ordine naturale assestamento”, qualunque cosa significhi.

Temo, visto l’andazzo, che venga ignorata l’attuale situazione di Muccia e delle zone vicine. Finora ci si è limitati a invocare “l’ordine naturale dell‘assestamento” in maniera grottesca. Più che i vertici dell’INGV, che ormai sembrano disinteressati alla moderna Sismologia applicata alla sismicità del nostro Paese, spero che queste considerazioni arrivino ai vari organi di Protezione Civile.

 

Concludendo, per il principio di precauzione, mi permetto di invitare tutti coloro che ne hanno la responsabilità e la capacità di mettere in atto tutte le possibili misure preventive a Muccia e nelle zone circostanti. Non è detto che il terremoto arrivi ma è sempre meglio e doveroso essere comunque preparati".

Il testo integrale dell'intervento di Boschi si trova qui 

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