Una struttura da campo destinata ai pazienti che si sospetta possano essere contagiati dal Covid-19, per non farli entrare in contatto con gli altri degenti, da posizionarsi all’esterno dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio”, magari servendosi dell’ampio parcheggio.
La richiesta, indirizzata al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, al direttore dell’Asur Marche, Nadia Storti, a quello dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, e all’assessore regionale alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti, è stata inviata nei giorni scorsi dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
“Tale struttura esterna - sottolinea il primo cittadino settempedano - costituirebbe un filtro ed eviterebbe, nell’eventualità di un contagio anche involontario, l’interruzione dei servizi resi ai pazienti già ricoverati all’interno della struttura. Inoltre potremo pensare a creare posti letto, sempre all’esterno, per persone infette”.
Nella missiva, inoltre, il sindaco Piermattei chiede di provvedere alla sanificazione della intera struttura così come avvenuto nella casa di riposo “Lazzarelli”.
“Gli ospiti di quest’ultima - sottolinea in proposito il primo cittadino settempedano – quotidianamente fanno uso delle strutture ospedaliere. Si tratta di 85 anziani con varie patologie che potrebbero venire in contatto, anche involontario, con pazienti Covid-19 e non vogliamo che si ripeta quanto sta già accadendo anche in altre strutture per anziani della nostra regione”.
Quanto alla situazione all’interno del presidio ospedaliero “Bartolomeo Eustachio”, in queste ore il sindaco ha ricevuto una prima risposta dal direttore generale dell’Asur Marche dove si legge che “al momento non ci sono casi di Covid-19” tra i ricoverati.
Una rassicurazione importante dopo che proprio nel nosocomio cittadino si era registrata una situazione d’emergenza dovuta al trasferimento qui di pazienti da altra struttura.
“A tale evento – si legge nella nota dell’Asur – hanno fatto seguito le misure di verifica e contenimento. Sono stati effettuati tamponi sia ai pazienti che al personale e si è proceduto al trasferimento nella struttura dedicata ai pazienti positivi. La diffusione del virus Covid-19 determina anche il presentarsi di casi imprevedibili in ragione della possibilità di contagio da parte di soggetti asintomatici o in fase pre sintomatica”. La risposta del direttore dell’Asur Marche ha riguardato, infine, anche la sanificazione ambientale:
“La sanificazione si basa sugli ordinari protocolli adottati in ambito ospedaliero. Ad ogni buon fine tutto il reparto e gli ascensori utilizzati dai pazienti sono stati sanificati. Il personale sanitario, sulla base delle indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nonché dal Gores, viene dotato di dispositivi di protezione individuale correlati al rischio biologico”.
"E’ deceduto nel nosocomio di Macerata nel tardo pomeriggio di ieri Mario Bonifazi, risultato positivo al Covid-19. Le cause del decesso sono riconducibili ad un arresto cardiaco durante una coronografia, eseguita a seguito di un infarto che lo ha colpito durante la degenza all’ospedale di Civitanova Marche". Questo il messaggio di cordoglio espresso dal sindaco di Mogliano Cecilia Cesetti, nell'informare la propria cittadinanza.
L'intera Amministrazione comunale si definisce addolorata "per la perdita di un marito, un padre e un concittadino che ha dato un grandissimo contributo alla Comunità Moglianese militando nella Protezione Civile. Siamo vicini alla famiglia che è in quarantena e non riuscirà ad abbracciare il suo caro".
Il Gores ha comunicato che i tamponi risultati positivi nelle ultime 24 ore sono 185 su 465 effettuati. Il numero totale dei casi positivi nella regione Marche sale a 2736.
Si registra un incremento rispetto alla giornata di ieri in termini di aumento giornaliero dei casi. Ieri, infatti, i positivi erano stati 130 a fronte però di meno campioni effettuati (373).
Nel dettaglio il grafico del Gores delle ore 9:
(Foto di Martin Lopez da Pexels)
Cambia di nuovo il modulo per l'autocertificazione dei cittadini che intendono fare spostamenti. Lo prevede una circolare inviata ai prefetti dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla luce del nuovo decreto del presidente del Consiglio pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale e contenente ulteriori misure contro la diffusione del Coronavirus.
Nel nuovo modulo sono inserite le modifiche introdotte con l'ultimo Dpcm, che ha vietato anche gli spostamenti per il rientro al proprio domicilio. Occorrerà indicare da dove lo spostamento è cominciato e la destinazione.
Per quanto riguarda i motivi, restano le "comprovate esigenze lavorative", i "motivi di salute" e la "situazione di necessità", mentre la voce "assoluta urgenza" sostituisce quella del "rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza", in quanto viene recepito il dpcm del 22 marzo che vieta i trasferimenti da un Comune all'altro. Infine rimane la "situazione di necessità" per spostamenti all'interno dello stesso comune, come già previsto dai Dpcm dell'8 e del 9 marzo.
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Sapreste rinunciare ad internet in questo periodo? La risposta non potrebbe essere che negativa. Il web è, infatti, assolutamente centrale nelle nostre vite, ancor più in questo periodo di emergenza dove siamo costretti a restare a casa ed internet è diventato l'unico vero canale che ci permette di evadere mentalmente da una situazione di costrizione così forte.
Per fortuna il web, come detto, ci offre tante vie d’uscita rispetto a questo momento così particolare. Durante il tempo libero possiamo ad esempio giocare online a NetBet casino oppure ai tanti altri giochi disponibili sul web.
In questo periodo è anche possibile scoprire nuove passioni. Diversi centri di cultura orientale e meditativa, ad esempio, si sono organizzati online con dirette per ovviare alla necessaria chiusura di tutti i consueti spazi di aggregazione. Altra iniziativa in questo ambito è il percorso online “12 minuti per te” di My Life Design Community.
Vi ricordiamo inoltre che è stato attivato un servizio gratuito di consulenza psicologica dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Sempre sui social diverse compagnie teatrali hanno deciso di recitare favole ogni giorno ai bimbi, che potete trovare facilmente sulle loro pagine Facebook (Lagrù, Teatro del Cerchio), altri hanno pensato a creare un piccolo “angolo streaming”, per tenere unita la comunità attraverso una diretta video, direttamente dal municipio. L’idea, da imitare, è venuta al Comune di Cavaria con Premezzo, che userà il canale Youtube del Comune per, come ha spiegato il sindaco Alberto Tovaglieri, “sfruttare la tecnologia e permettere ad insegnanti, nonni e cittadini volenterosi di trasmettere live ai nostri bambini e ragazzi. Cosa? Letture di libri, racconti di “vita di una volta”, piccole recite, idee per giochi da fare tra le quattro mura domestiche e qualsiasi intrattenimento divertente ed educativo possa venirvi in mente.
Come tutti gli altri musei, parchi archeologici e biblioteche sull'intero territorio nazionale, anche il Museo di arte contemporanea di Bologna resterà chiuso al pubblico fino al 3 aprile 2020. Ma lo staff del MAMbo non rinuncia ad offrire ai visitatori la possibilità di visitare, comodamente da casa, la propria collezione: è stata così lanciata l’iniziativa “2 minuti di Mambo”, che ogni giorno alle ore 15 vedrà la pubblicazione di video, vere e proprie “pillole di arte”, sul canale YouTube del museo.
Fino al 5 aprile 2020 è prevista una fitta programmazione di approfondimenti, commenti e curiosità che racconteranno, anche attraverso i social, la collezione permanente del MAMbo, il Museo Morandi e la mostra temporanea “AGAINandAGAINandAGAINand” in programma fino al prossimo 3 maggio 2020.
Le attività per i più piccoli
Con la chiusura delle scuole su tutto il territorio nazionale, sono soprattutto i bambini a soffrire la situazione d’emergenza causata dalla diffusione del Coronavirus. In attesa della ripresa delle lezioni dunque, sia per non perdere “l’allenamento” all'apprendimento sia per riempire le lunghe ore a casa con attività culturali e creative, è nata nel giro di pochissimo tempo l’iniziativa “Lezioni sul sofà”: attraverso una chiamata pubblica a scrittori e disegnatori, Matteo Corradini e Andrea Valente hanno messo a disposizione sul sito, gratuitamente, tante storie, giochi e video per fare compagnia ai più piccoli in questi giorni lontani dalle classi.
Il teatro online
L’idea più originale giunge da una piccola compagnia teatrale dell’hinterland napoletano: la Nest – Napoli est teatro ha infatti lanciato la sua prima “stagione virtuale” per far fronte alla chiusura dei palcoscenici di tutta Italia. Comodamente da casa, con dirette Facebook e Instagram, sarà possibile assistere agli spettacoli in programma. Il primo esperimento, la diretta streaming di “Muhammad Alì” prevista per lunedì 9 marzo alle 21, ha riscosso già un enorme successo. Iniziative analoghe stanno prendendo piede anche nel resto d’Italia: dal Teatro Massimo di Palermo al Teatro Coccia di Novara, sono tantissimi gli spettacoli da poter seguire comodamente da casa in streaming, sia dai social che dal web.
I Musei online
Moltissimi luoghi di cultura, dai Musei Vaticani al Museo di Capodimonte, passando per i musei di Torino, Milano e Roma, promuovono in queste ore l’utilizzo delle piattaforme online per rimanere in contatto con l’arte, e la cultura, che arricchiscono il nostro Paese. Stesso discorso per i musei internazionali: il Louvre, il British Museum e la National Gallery, passando per il Guggenheim di New York, moltissimi sono i luoghi in cui poter andare, anche solo virtualmente, per riempire le lunghe ore di isolamento che ci aspettano. in questo articolo trovate qualche spunto.
Il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, presidente della “Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni” ricorda con commozione lo scrittore e giornalista Alberto Arbasino, tra i protagonisti del Gruppo 63, venuto a mancare nei giorni scorsi.
“Il passo si fa sempre più fragile e incerto e quella generazione va rastremandosi - è la riflessione del prof. Adornato -. Ho conosciuto Arbasino ormai tanti anni addietro perchè era, di Giosetta Fioroni, un carissimo amico. Persona di vastissima cultura, sorprendente per le connessioni e i rimandi complessi e irrefrenabili. Giurista di formazione con borsa Fulbright (anche La Capria la ebbe). Amabile conversatore, di intelligenza spumeggiante e velocissima e di un'ironia brillante e tagliente. Apparentemente "leggero", ma fortemente "aristocratico". Avevano fatto insieme, nel 1967, a Bologna, con Gregotti - altro caro amico, che però non ho conosciuto - scenografo e lei costumista, una Carmen a dir poco fuori dai canoni classici e dentro gli schemi del Gruppo '63. Furono subissati da critiche! Appena elaborata la scomparsa di Gregotti, arriva quella di Alberto, mio vicino di casa a Roma, con cui capitava spesso di incontrarsi per strada, oltre che a cena nelle diverse serate. Una giornata e, ancora di più, una serata difficile, come ho avuto modo di verificare, pur a distanza. Ma, mi illumina, a quest' ora, un verso di Nina Berberova, "per me questa sera è troppo chiara/questo vento è troppo silenzioso,/ bellissimo è solo l'orizzonte:/ confine di vive acque lontane".
Alberto Arbasino, nato a Voghera il 22 gennaio 1930, laureato in diritto internazionale all'Università di Milano, ha vissuto a Roma dal 1957, l'anno in cui aveva esordito come scrittore con alcuni racconti, incoraggiato da Italo Calvino. Per i suoi 80 anni gli era stata dedicata, nel 2010, un'edizione critica nei Meridiani Mondadori.
Si celebra quest’anno il 25 marzo, per la prima volta, il Dantedì. La ricorrenza, dedicata al grande Dante Alighieri, è stata recentemente istituita dal Governo italiano, poichégli studiosi hanno individuato questa data come l’inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia.
Per l’occasione il MiBACT ha invitato tutti a leggere Dante e a riscoprire i versi della Commedia, a scuola ma non solo. Le celebrazioni si terranno tutta la giornata sui social, con pillole, letture in streaming, performance dedicate al fiorentino più celebre, il tutto accompagnato dagli hashtag ufficiali #Dantedìe #IoleggoDante.
Anche l’Associazione Lo Specchio di Recanati intende aderire al Dantedì, con un ospite d’onore. Sarà infatti l’attore Carlo Di Maio, tra i protagonisti del film Il postino di Troisi e che vanta collaborazioni importanti nel mondo del cinema e del teatro (da Salemme, Martone, Pieraccioni, Carlo Cecchi, fino al grande Konchalowsky) a leggere alcuni versi del poeta toscano.
La lettura sarà disponibile on line su Radio Versus, la radio “dedicata” di Versus, la manifestazione recanatese legata alla poesia, giunta alla seconda edizione, che tanti consensi sta riscuotendo.
“La spesa non deve essere un’occasione per uscire di casa. Vorrei invitare i cittadini a riflettere però su quelle che, almeno fino a ieri, potevano essere normali azioni quotidiane e a fare attenzione soprattutto all’igiene: usare guanti e mascherine per la tutela della propria e dell’altrui salute, lavarsi subito le mani. Magari, una volta a casa, è bene pure igienizzare le buste della spesa e gettare via inutili imballaggi e confezioni esterne visto che comunque le cose si possono conservare ugualmente in dispensa o in frigo”.
L’invito arriva dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che in queste ore torna a consigliare alla cittadinanza di avvalersi dei negozi di generi alimentari e dei supermercati presenti sul territorio, raccomandando di evitare code e assembramenti.
"Chi può aiuti parenti e vicini più anziani e organizzi anche una spesa collettiva così potremo avere meno persone e meno auto in giro per la città - continua Piermattei - E’ importante che ciascuno di noi, per quanto possibile, dia una mano, soprattutto in questo momento così delicato. Non serve nessuna corsa agli approvvigionamenti, che non si sono interrotti e mai lo faranno. Ancora una volta accogliamo l’invito di Coldiretti a sostenere l’acquisto dei prodotti italiani e a sostenere l’iniziativa Campagna Amica che consegnerà direttamente a casa bontà a km0 (Azienda agricola Cinzia Anibaldi tel. 335477000 per legumi, confetture e olio, oppure Fattoria Fucili tel. 3392653875 per carne fresca e salumi).
Molte delle attività presenti in città poi - conclude il sindaco Piermattei - si sono organizzate con consegne a domicilio. Come Comune vorrei ricordare comunque che per le persone anziane e con difficoltà abbiamo attivato una linea telefonica dedicata proprio all’assistenza, che è gestita dai volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, cui si può chiedere anche un aiuto proprio per fare la spesa. Risponde al numero 3336116712”.
L’Amministrazione comunale di San Severino Marche, inoltre, ha attivato anche una seconda linea per domande e informazioni sui comportamenti da tenere (tel. 3336116675).
“Stiamo vivendo le ore più dolorose in questo momento così difficile per tutti, ma mai mi sarei aspettata di dover dare la notizia del primo decesso per Coronavirus anche nella nostra città”.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, si è stretta al dolore dei familiari di un pensionato di 70 anni, con patologie pregresse, deceduto nella giornata di ieri al Covid Hospital di Civitanova Marche, dove era stato ricoverato dopo essere risultato positivo al contagio ed essere stato trasferito dall’ospedale di Macerata.
Era il caso più grave dei tre settempedani positivi al Covid-19, che diventano due, nell’elenco aggiornato proprio nelle scorse ore dal Gores regionale e inviato dalla Prefettura di Macerata al sindaco Piermattei.
“In città abbiamo anche 27 persone in quarantena - aggiunge il sindaco - Il numero di queste ultime, fino a pochi giorni fa fermo a 17, è cresciuto considerevolmente ma non bisogna spaventarsi per questo numero perché in esso rientrano molti familiari di chi era in quarantena e molti concittadini, tra cui alcuni imprenditori, rientrati a casa da Paesi stranieri dove è arrivata, come in Italia, la pandemia. I nostri concittadini sono in isolamento domiciliare fiduciario e per alcuni la permanenza a casa scadrà proprio in queste ore. Per i due pazienti positivi, invece, non si è mai reso necessario il ricovero in una struttura ospedaliera ma sono state attivate, da parte dell’Asur, le procedure previste per l’assistenza sanitaria domiciliare.
E’ veramente una giornata triste quella di oggi - commenta il primo cittadino settempedano ricordando ancora chi non ce l’ha fatta - Conoscevo la vittima, una persona stimata e molto ben voluta che si era data molto da fare nel volontariato e per la nostra comunità. Lascia in noi tutti, e nella sua famiglia, un caro e grande ricordo”.
"Purtroppo oggi dobbiamo registrare il decesso di due nostri concittadini. E' con grande tristezza che comunichiamo che a causa del coronavirus, oggi, ci hanno lasciato il signori Umberto di 78 anni deceduto presso l'Ospedale di Civitanova Marche ed il sig. Alberto di 98 anni deceduto presso l'Ospedale di Camerino". Così il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo ha aggiornato i suoi concittadini riguardo l'emergenza sanitaria legata al Covid-19.
"Umberto ed Alberto si aggiungono purtroppo a Giovanna - deceduta qualche giorno fa - che, pur non essendo residente nella nostra città, viveva quì gran parte delle sue giornate. Siamo ulteriormente rattristati - ha aggiunto Mozzicafreddo - perchè il saluto alle persone contagiate è ancora più terribile in quanto non prevede una degna celebrazione o la vestizione per l'addio da parte dei familiari".
"Facciamo le più vive condoglianze ai familiari di Umberto ed Alberto e Giovanna che non hanno potuto trascorrere vicino ai loro congiunti gli ultimi giorni, per le limitazioni imposte, ben immaginando che questo acuisce il dolore della perdita" ha concluso il sindaco.
Dall'ultimo aggiornamento comunicato dalla Prefettura, nel comune di Porto Recanati sono 11 i casi positivi e 32 le persone in quarantena.
"Dopo più di due settimane di febbre e dolori e i primi otto giorni di ricovero ospedaliero arrivano i primi, seppur deboli, segnali incoraggianti con la febbre che se n’è andata (e che mi auguro non ritorni) così come diversi dolori. Purtroppo non sono ancora fuori pericolo di vita, ho una seria polmonite bilaterale interstiziale che mi obbliga a respirare livelli significativi di ossigeno per non desaturare”. Così il sindaco di Montecassiano, Leonardo Catena, aggiorna i propri concittadini riguardo le sue condizioni di salute attraverso uno struggente post apparso sulla propria pagina Facebook.
Il primo cittadino - uno dei 19 casi positivi al coronavirus nel comune di Montecassiano - da otto giorni si trova ricoverato al Covid-Hospital di Civitanova Marche. Una degenza che lo sta logorando dal punto di vista fisico e mentale, come lui stesso sceglie di raccontare.
Ecco il contenuto integrale del suo messaggio, che fotografa con realismo, sensibilità e grande sofferenza quanto il sindaco sta vivendo in questi giorni:
“Non vi nascondo che nei momenti più difficili e ce ne sono stati diversi - scrive -, quando la notte e la malattia mi facevano sprofondare nelle zone più ignote dei miei pensieri, ho pensato che non ce l’avrei fatta. Ho ripensato a tutta la mia vita, a tutte le persone incontrate, quelle perse e quelle con cui sono rimasto in contatto, al viaggio straordinario vissuto fin qui e all’amore per la vita. Ho scritto e inviato dei messaggi che sembravano d’addio ai miei familiari e ai miei amici più cari. Ho pianto pensando a quanto li avrei spaventati ma dovevo trovare il coraggio di dirgli addio. Se mi avessero intubato avrei potuto non averne più l’occasione. La paura di morire non quella astratta che noi tutti proviamo ma quella tangibile, reale, presente. Quella paura è ancora qui con me e non mi lascia mai".
Ho pianto da solo nella notte che non passa mai. Ho cercato gli occhi di medici e infermieri per sete di contatto umano. Certo gli operatori sanitari non sono tutti uguali quanti ad empatia e gentilezza ma tutti fanno un lavoro straordinario e molti si contraddistinguono per una umanità commovente. Una sera piangendo, con l’ossigeno a tenermi appeso alla vita, ho chiesto ad un’infermiera di poterle tenere un po’ la mano. Qua in ospedale ho visto l’inferno in terra. Disperazione, sofferenza e morte.
Un giorno subito dopo essere stato spostato di reparto ho dovuto consumare il pranzo con di fronte a me il corpo senza vita di un anziano. Ho sentito persone urlare che non volevano morire, lamenti.
Ma anche tanta speranza alimentata da uomini e donne che seppur spaventati hanno saputo mettere in campo oltre alla professionalità anche la loro umanità. Uomini e donne senza volto perché con il corpo e i visi quasi del tutto coperti dalle protezione, ma con gli occhi più comunicativi che abbia mai guardato. Ci ho visto di tutto, in realtà erano come fossero nudi. Coraggio, paura, amore, stanchezza.
Quando la posizione del letto lo consentiva (sono stato spostato tre volte: da otorino a terapia semintensiva poi chirurgia) ho cercato gli squarci di paesaggio e vita che alzando lo schienale mi consentivano di alimentare la voglia di guarire e tornare a vivere. In quella piccola stanza che diventa il tuo mondo tutti i particolari diventano decisivi. La vicinanza del campanello l’unico modo per richiamare attenzione su di te, gli strumenti attaccati come protesi per leggere i parametri vitali e il loro andamento, le flebo che scorrono goccia goccia, il pappagallo da poter raggiungere facilmente così come salviette e tovagliolini, e i succhi di frutta che spesso sono stata l’unica cosa che riuscivo a buttar giù oltre alle decine di pastiglie.
Tanti amici e conoscenti mi hanno scritto, quasi mai avevo la forza di rispondere. Vi voglio ringraziare ora per i vostri pensieri. Ringrazio tutti quegli Oss, infermieri e infermiere, medici (tutti ma uno in particolare Yuri per la straordinaria vicinanza) che mi hanno tenuto in vita. Ve ne sarò sempre grato. Roberta che oltre a essermi vicina mi ha fatto arrivare cose che mi servivano. Ringrazio i miei familiari e amici più cari per la vicinanza ognuno espressa a proprio modo. E Chiara, con cui abbiamo avuto momenti difficili negli ultimi mesi, in questi giorni mi ha salvato la vita. Ha tenuto accesa la luce, rinunciando a dormire la notte, pur non farmi perdere nelle tenebre. Mi è stata vicina ogni secondo, incoraggiandomi, condividendo con me le emozioni, contattando i medici per avere informazioni. Non so se ce l’avrei fatta senza di te, davvero non lo so. La battaglia la gioca il corpo, ma una non da meno la mente. Può prendere la voglia di lasciarsi andare quando le cose peggiorano nonostante gli sforzi sanitari. Ma l’idea di non rivederti mai più non entrava in quello che potevo accettare, così come di non rivedere più i miei nipoti e la mia famiglia.
Con la speranza che arrivino nuovi segnali positivi, mando un saluto e un abbraccio ai miei straordinari amministratori locali che hanno lavorato benissimo in squadra per sostituirmi e a tutti gli amici montecassianesi e non e i colleghi accademici e amministratori che hanno fatto il tifo per me. Vi voglio bene”.
Il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica ha comunicato l'aggiornamento dei dati arrivati dalla Prefettura sulla situazione relativa al coronavirus nel suo Comune. "Ad oggi ci sono 96 persone in isolamento e 29 casi positivi al Coronavirus. Oltre a questo però c'è un buona notizia e cioè che si è registrato il primo guarito quindi la situazione è tutto sommato cambiata in maniera positiva rispetto a qualche giorno fa".
"Vi aggiorno anche sull'attività della Polizia Locale: sono state 123 persone controllate, di cui 10 attività commerciali. Nessuno ha trasgredito la legge, anche questo dato ci conforta e vuol dire che c'è sempre più buon senso da parte dei cittadini. Siamo nella fase piùm delicata di questa emergenze, per questo dobbiamo essere ancor più determinati nella rigidità dei nostri comportamenti"
Diciannove dei 25 ospiti della casa di riposo di Corridonia sono risultati positivi al coronavirus. A comunicarlo è il sindaco Paolo Cartechini, nell'aggiornamento quotidiano fatto ai propri concittadini, sui dati provenienti dalla Prefettura, riguardo la situazione del contagio nel suo comune.
A questi dati si aggiungono altri 8 casi di positività e le 32 persone che si trovano in isolamento domiciliare.
"Sono un’insegnante della scuola Primaria e dell’Infanzia e vivo e lavoro nelle Marche". Così inizia la lettera che Laura Sestili, insegnante delle scuole elementari di Pollenza, ha deciso di inviare alla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina per porre l'accento sulle difficoltà che quotidianamente si trova ad affrontare nello svolgimento del suo lavoro, ai tempi del coronavirus.
A seguito dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, infatti, si è resa necessaria la chiusura degli istituti scolastici e la scelta conseguente è stata quella di adottare, in tutto il territorio italiano, la didattica a distanza.
Una disposizione che ha portato Laura a rivolgere delle domande direttamente alla Ministra. Ecco quali.
Di seguito il contenuto integrale della lettera inviata dall'insegnante alla Ministra:
"Ha pensato alle conseguenze di questa sua iniziativa? Ha pensato alle disparità che si sarebbero potute creare tra gli studenti? Ha pensato alle difficoltà che la maggior parte delle famiglie avrebbe dovuto affrontare, soprattutto quelle con più figli ed in diverse età scolari?
Ha pensato alla mole di lavoro che gli insegnanti avrebbero dovuto sostenere? Badi bene che questa domanda non afferisce al normale svolgimento dell’attività didattica, ma faccio riferimento a quelle insegnanti, magari precarie, che lavorano in più plessi scolastici e che hanno diverse classi da seguire con centinaia di bambini, e penso anche a quelle insegnanti che sono sprovviste dei necessari mezzi tecnologici presso la propria abitazione per svolgere in maniera corretta e proficua la didattica a distanza.
Ha pensato a quale programma si sarebbe dovuto svolgere per ogni ordine e grado di scuola per mantenere l’uniformità d’insegnamento su tutto il Territorio nazionale?
E, sempre avendo riguardo all’uniformità della didattica che ci si aspetta dalla scuola pubblica, ha pensato a dare un’indicazione univoca agli insegnanti su come poter valutare gli studenti?
Avrei ancora tante domande da porre ma corro il rischio di illudermi ancor di più visto che il Ministero posto sotto la Sua guida, a distanza di 15 giorni dalla sospensione per il Covid-19, ancora non riesce a dare indicazioni chiare, semplici ed univoche per svolgere la didattica a distanza.
Peraltro, le solite voci di corridoio (virtuale di questi tempi) parlano anche di una probabile valutazione degli studenti. E sarebbe da domandare con quale criterio dovrebbe svolgersi tale valutazione e che conseguenze avrebbe per gli studenti.
Anzi, in una nota, dice addirittura di inviare su WhatsApp un messaggio, un video leggendo favole per i più piccoli…
Dato che il Ministero sembra incapace di aggiornarsi su che cosa sta accadendo nelle scuole, approfitto di questa mia lettera aperta per informarLa direttamente circa la situazione che si è venuta a creare nelle diverse scuole dove svolgo la mia attività (anche se penso che sia cosa comune in tutte le scuole d’Italia).
Gli insegnati in genere non riescono più a coordinarsi, ognuno fa quello che ritiene più opportuno la mattina quando si sveglia, chi usa WhatsApp, chi Classroom, chi Google Meet; alcuni fanno video su Youtube - improvvisandosi attori per 3-4 minuti - altri caricano infinite quantità di compiti nel registro online pensando poi che qualcuno gli darà il cavalierato al lavoro alla fine di questa quarantena; altri ancora fanno a gara a mettere il lavoretto più bello per la Santa Pasqua, abbinato ad una filastrocca o ad una significativa poesia sulla primavera e alla vita che rinascerà.
Ore e ore di telefonate e messaggi per capire se tutto ciò avrà poi un risvolto positivo, per cercare di comprendere se a settembre si dovrà ricominciare da capo o se si farà finta di niente e si andrà comunque avanti.
Dall’altro lato ci sono le famiglie…
Quelle semplici, quelle con 1,2,3 o più figli da accudire e da aiutare a fare i compiti;
Quelle famiglie che vivono tutto il giorno in casa, perché è giusto che ci stiano, magari in una piccola casa, sempre con 1,2,3, o più figli che devono aiutare a fare i compiti, arrabattandosi per trovare lo spazio e gestire le necessità scolastiche di ognuno;
Quelle famiglie dove i genitori, sempre di quei bambini che devono fare i compiti, fanno il medico o l’infermiera;
Ci sono poi quelle famiglie che non hanno i mezzi per aiutare i loro bambini a fare i compiti, ci sono quelle famiglie che si rifiutano di far utilizzare il pc, il cellulare ai propri figli perché sono piccoli;
E poi ci sono quelle famiglie che hanno bambini con difficoltà come i disabili, dislessici e disturbi dell’attenzione……che devono fare i compiti senza nessun sostegno specifico.
Ill.ma Ministra Azzolina, il mio è un invito ed una preghiera, affinché provveda una volta per tutte a fornire semplici, chiare e soprattutto univoche, indicazioni che siano valide per tutte le scuole d’Italia, affinché ogni insegnante possa continuare a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi senza che si creino ingiustificabili differenziazioni, facendo in modo che si sostengano e si supportino non solo gli alunni nella didattica – affinché questa non diventi un’ulteriore peso per famiglie – ma che serva anche come sostegno morale e psicologico, perché l’insegnante è anche questo.
È vero che ogni scuola ha la sua autonomia, ma in tempi normali. Questo non è un tempo normale!
Sicuramente Lei saprà tutto questo, è la Ministra dell’Istruzione e avrà già pensato a come risolvere questi piccoli problemi.
La ringrazio comunque per il Suo impegno in un momento difficile come quello che stiano vivendo".
"In confronto alla precedente comunicazione, i positivi nel comune di Tolentino sono 9. A questi si aggiungono 22 persone che sono in quarantena". Così il Sindaco Giuseppe Pezzanesi informa i propri concittadini sulla situazione Covid-19.
"Rispetto a sabato scorso, continuano a salire i positivi – informa il Sindaco – quindi è più che mai necessario rispettare tutte le raccomandazioni utili a contrastare il diffondersi del virus. Come più volte ho avuto modo di dire, ancora una volta ripeto che è sempre più importante restare a casa, uscire solo se proprio necessario. Ogni giorno è fondamentale per la lotta a questa pandemia e per salvaguardare la propria salute e quella dei propri cari. Restiamo uniti e soprattutto sempre attenti ad evitare possibili situazioni di contagio. Insieme possiamo farcela".
"Esprimiamo tutta la nostra vicinanza al personale sanitario che in questi giorni mette la sua professionalità a servizio dei malati di coronavirus, sia a quello della sanità pubblica, sia a quello della sanità privata". Queste le parole con cui Paolo Giannoni, commissario di Forza Italia a Civitanova Marche, commenta l'emergenza sanitaria legata al Covid-19.
"Apprezziamo le parole del dottor Enrico Brizioli, amministratore del Gruppo KOS e della Casa di Cura Villa dei Pini - continua Giannoni - quando dice che di fronte ad un evento drammatico come quello che sta devastando l'Italia, la struttura sanitaria privata deve stare a fianco di quella pubblica e lottare con essa. Comprendiamo pure le difficoltà di gestire una situazione complessa come quella attuale, ma ci sono alcuni punti neri che vorremmo siano spiegati dall' AV3, l'Asur e la Regione".
I punti su cui il gruppo civitanovese di Forza Italia chiede chiarimenti sono i seguenti:
a) Per quale motivo le decisioni vengono prese senza coinvolgere e consultare i sindaci che hanno la responsabilità della salute della popolazione del proprio territorio?
b) Perché le decisioni sono state prese, secondo quello che qualcuno ha denunciato, senza una preventiva consultazione con l'équipe dei sanitari che gestiscono i vari reparti (per esempio Ematologia)?
c) Perché i dispositivi di protezione individuale sono stati tardivamente forniti ai sanitari ed in modo non sufficiente?
d) Perché medici e i paramedici della struttura pubblica hanno paura di parlare, temendo le ritorsioni della politica? Se qualcuno dovesse dire che ciò non risponde a verità, afferma il falso, perché noi stessi abbiamo raccolto i timori di molti medici?
"Nella gestione dell'emergenza - spiega Giannoni - la sinistra ha agito in modo verticistico e autoritario, e mentre da una parte chiedeva la collaborazione di tutti perché la salute è un bene comune, dall'altra si è esercitato il potere decisionale ignorando medici, paramedici e partiti che rappresentano parte consistente della popolazione. La conseguenza è una mala gestione che si sarebbe potuto evitare se i vertici, l’AV3, l’Asur e Ceriscioli, non avessero preteso di calare dall'alto i loro diktat, con risultati non proprio esaltanti, con pazienti dell'ospedale sballottati da ogni parte senza tamponi preventivi, infezioni che dall'ospedale pubblico vengono trasferiti ai nuovi spazi messi a disposizione da una clinica privata per accogliere i Covid positivi".
"Alla fine, fortunatamente, si è capito di doversi affidarsi ad un tecnico di valore come il dottor Bertolaso e quest’ultimo almeno è stato un segno di responsabilità visto che finora non si è riuscito ad organizzare uno staff adeguato. Alla luce di tutto questo - conclude il commissario Giannoni -, anche Forza Italia si schiera dalla parte del Sindaco Fabrizio Ciarapica e di quanti hanno invocato un Commissario straordinario per gestire l'emergenza".
Fileni, leader nella produzione di prodotti biologici in Italia, ha deciso di effettuare una donazione di 500.000 euro in favore dei dipendenti, della Regione Marche e dei Comuni di Cingoli, Jesi e Castelplanio per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
È solo grazie all’impegno quotidiano e ai sacrifici dei suoi 2000 collaboratori che Fileni riesce a far fronte alla sempre crescente domanda dei suoi prodotti di alta qualità da parte di clienti e consumatori. Cosciente di questo, l’Azienda, dopo aver introdotto tutti i provvedimenti possibili per garantire la salute e la sicurezza dei propri lavoratori - adeguandosi alle prescrizioni governative - ha compiuto enormi sforzi per riprogettare in brevissimo tempo le linee produttive, distanziando i propri dipendenti per garantirne la sicurezza.
Fileni è, infatti, convinta che la tutela dei propri collaboratori sia la principale priorità perché sono proprio loro il reale valore aggiunto di una realtà che si fa portavoce di una vera e propria comunità composta dagli operai delle linee, dagli allevatori degli animali e dagli agricoltori che coltivano i cereali usati per il mangime.
Consapevole della centralità del proprio ruolo in un Paese in difficoltà, Fileni non si è tirata indietro e, una volta di più, ha voluto dimostrare il proprio impegno nel sostenere il territorio che la ospita e con cui si identifica, scegliendo di investire 500.000 euro.
Parte della donazione sarà dedicata al sostegno dei propri lavoratori e delle loro famiglie con l’adozione di misure specifiche per i dipendenti tra le quali: un’assicurazione, integrativa rispetto a quella obbligatoria, che tuteli il lavoratore che abbia contratto il Coronavirus e che prevede indennità da ricovero e da convalescenza e un bonus del 10% della paga oraria per il periodo dell’emergenza sanitaria, dedicato al personale che opera in produzione.
Un’altra parte cospicua della donazione sarà devoluta al sistema sanitario della Regione Marche affinché la utilizzi in ambito medico-sanitario e ai Comuni di Cingoli, Jesi e Casteplanio, in modo che le amministrazioni locali possano contare su fondi da allocare per l’emergenza Covid-19.
“Noi di Fileni non siamo un’azienda come le altre - afferma Giovanni Fileni, Presidente di Fileni - Ci siamo sempre considerati come una grande famiglia, una grande comunità inserita nelle Marche in cui viviamo da sempre e che, da sempre, ci caratterizza con i suoi territori. La passione e l’amore per il nostro lavoro e per i membri della nostra comunità, ci spinge in un momento difficile come questo a stringerci attorno ai nostri collaboratori e a tutti gli abitanti delle nostre terre e, per questo, abbiamo deciso di agire in prima persona, con la spontaneità e la trasparenza che ci ha sempre contraddistinto con un’unica convinzione: uniti ce la faremo”.
Dopo aver verificato nella mattinata con l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso le possibilità e le modalità concrete di realizzazione della nuova struttura che ospiterà 100 posti letto in più di terapia intensiva per fronteggiare l'emergenza Coronaavirus, con modalità analoghe a quanto si sta già facendo in Lombardia, il presidente Luca Ceriscioli ha inviato nel pomeriggio una lettera alle più importanti imprese della Regione Marche per chiedere la loro collaborazione attraverso donazioni destinate al progetto.
"Si tratta - ha scritto Ceriscioli - di una struttura di 100 posti letto per la terapia intensiva, che è la parte più complessa e importante della lotta contro il Covid-19. La rianimazione è lo spazio in cui si gioca la partita più importante per restare in vita e l’incremento dei posti è una necessità che potremo avere da qui a pochissimi giorni perché la curva del contagio ancora non scende. Per realizzare questo progetto occorrono 12 milioni di euro. Non possiamo farlo con le risorse pubbliche, non perché non abbiamo a disposizione questa cifra, ma per i tempi strettissimi che sono necessari. La macchina che si è messa in moto è velocissima".
"L’obiettivo è di realizzare l’impianto in 10 giorni, un tempo non compatibile con le regole e le procedure del settore pubblico - aggiunge Cerisicoli -. Ma siamo in emergenza. Solo attraverso le donazioni potremo arrivare al risultato, quindi serve uno sforzo straordinario di generosità da parte di tutti, in modo particolare da parte delle più importanti imprese delle Marche".
Sono due le opzioni prese in considerazione per la localizzazione della struttura: una nave o il Palaindoor di Ancona, che per caratteristiche si presta ad una veloce riconversione in un reparto altamente specializzato per la rianimazione.
"Faccio un appello importante alla vostra generosità - ha dichiarato il presidente Ceriscioli rivolgendosi agli imprenditori -. La scelta di impegnarsi in questa direzione permetterà di salvare la vita di molti marchigiani. Ora abbiamo subito bisogno di una vostra manifestazione di interesse. Vi chiediamo di inviare la vostra disponibilità alla mail progetto100@regione.marche.it e a brevissimo saranno date indicazioni precise su come effettuare le donazioni.
"Certo della vostra solidarietà, vi ringrazio in anticipo per la disponibilità che vorrete e potrete offrire partecipando a questo progetto così determiante" ha concluso il presidente nella lettera.
L'aggiornamento delle ore 18 emesso dal Gores segnala che, nelle ultime 24 ore, sono stati 28 i decessi nelle Marche, legati all'epidemia del Covid-19.
Un dato in aumento rispetto a ieri, quanto le vittime erano state 19. Nel complesso, l'età media dei deceduti è di 80 anni (154 uomini, 76 donne) e il 98,7% di loro presentava patologie pregresse.
Tre i decessi avvenuti al Covid-Hospital di Camerino: un 79enne civitanovese, un 82enne moglianese e un 85enne di Mercantino Conca (provincia di Pesaro-Urbino). Resta proprio la provincia pesarese a pagare il conto più alto di vite spezzate: 161 dei 230 deceduti totali.
Di seguito nel dettaglio il report del Gores:
L’esito degli esami tossicologici svolti sull’autista della FIAT 16 ribaltatasi ieri in località Camporota di Treia (qui i dettagli e le foto), un 40enne residente a San Severino Marche, hanno dato esito positivo. L’uomo è risultato infatti positivo agli oppiacei.
Verrà denunciato all’autorità giudiziaria oltre che per l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità in relazione al divieto di spostamento dal luogo di residenza per l’emergenza epidemiologica in atto, anche per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e per lesioni colpose stradali poiché il passeggero 38enne residente a Treia ha riportato lesioni superiori a 40 giorni per la frattura di una vertebra.
Quest’ultimo verrà comunque deferito per l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, essendo uscito di casa senza alcun valido motivo.
La patente di guida è stata ritirata mentre l'auto, anche se molto danneggiata, è stata sequestrata per la successiva confisca.