Il dopo emergenza Coronavirus e il dopo terremoto. Le due grandi problematiche all’ordine del giorno dell’ultima seduta del Consiglio comunale di San Severino Marche. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, dopo aver affrontato l’emergenza del momento ha dedicato la propria attenzione anche ai numeri dell’emergenza che ha sconvolto il territorio nel 2016 e che, a distanza di tre anni e mezzo, non è ancora passata.
“A San Severino Marche, complessivamente, sono 430 le pratiche di ricostruzione presentate e inserite nel portale Domus Sisma 2016. Di queste 290 fanno riferimento alla ricostruzione leggera B – C, 136 alla ricostruzione pesante E e altre 4 alle attività produttive. Altre 45 pratiche hanno interessato la delocalizzazione di queste ultime. In totale sono state finanziate - ha ricordato il sindaco Piermattei - 217 pratiche per una somma di 35.664.546,63 euro di cui 195 relative alla ricostruzione leggera B – C e 22 alla ricostruzione pesante E. Di queste ne sono state chiuse 163 con riferimento alla ricostruzione sisma 2016, 3 relative alla ricostruzione pubblica e altre 37 con riferimento al cosiddetto Sisma Bonus. Abbiamo provveduto al pagamento del Cas, il contributo per l’autonoma sistemazione, del mese di febbraio. Sono 664 i nuclei familiari destinatari del contributo che ammonta, in totale, a 489.672,41 euro. Come saprete a seguito dell’emergenza Coronavirus è stata disposta dal Capo della Protezione Civile la proroga di 60 giorni per la presentazione delle nuove domande del Cas, in scadenza il 18 marzo 2020”.
Già conclusi anche alcuni cantieri pubblici: “Sul fronte dei lavori pubblici - ha proseguito il primo cittadino settempedano - sono terminati i lavori di rifacimento dei marciapiedi in viale Mazzini e via San Michele. Con l’avanzo delle opere sarà realizzato anche il marciapiede al di sopra del cavalcavia che congiunge via Mazzini a via San Michele. Successivamente verrà realizzato, con i fondi della Protezione Civile, anche il marciapiede in prossimità della seconda rotatoria che porta al cimitero di San Michele. In questo caso procederemo ad un allargamento. Poi verrà realizzato un altro tratto che dal cimitero raggiungerà l’inizio della pista ciclabile verso Tolentino, nei pressi sempre del villaggio “Campagnano” dove sono ospitate le Sae. Per queste opere dobbiamo però attendere lo sblocco dei cantieri legato all’emergenza Coronavirus. Sono stati affidati, invece, i lavori di manutenzione straordinaria dei colombai e delle tombe ipogee del cimitero di San Michele.È in fase di progettazione l’ampliamento dello stesso cimitero. In tema di opere pubbliche ricordo che verrà anche realizzato, nei pressi del santuario del Glorioso, il Centro di aggregazione, che interesserà tutto il quartiere. L’opera, finanziata dalla Protezione Civile, è stata progettata dal Comune”.
“Per tornare alla normalità dopo l’emergenza Covid, ancora una volta risulta determinante e risolutiva l’azione responsabile del privato rispetto ad uno stato che annuncia liquidità che si incaglia in un mare di carte bollate. Prima Treia, che ha proposto la creazione di un fondo a sostegno delle microimprese cittadine alimentato dalle economie per la mancata attuazione della programmazione comunale, plaude alla determinazione della Cucine Lube grazie alla quale centinaia di famiglie, treiesi e non, vivranno una Pasqua un po’ più serena”.
Lo dichiara il gruppo consiliare Prima Treia a commento della decisione dell’azienda cuciniera treiese di integrare gli stipendi dei propri dipendenti, per la prima volta in cassa integrazione in 53 anni di storia aziendale. Poiché la cassa integrazione eroga solo parte dello stipendio, sarà l’azienda, con propri fondi (che saranno pure tassati dallo Stato) a pagare la differenza consentendo ai propri addetti di percepirlo per intero.
“Sono in tanti ad attendere ancora quel filo di ossigeno promesso dal primo decreto Conte e mai arrivato - continua Prima Treia – A Treia, una sorta di isola felice dal punto di vista dell’economia prima della pandemia, crescono disagio sociale e preoccupazione per un possibile ritardo al ritorno alla normalità per i nuovi contagi. Pesano sul morale fiaccato da 4 morti, alcuni ricoverati gravi i nuovi focolai dell’RSA, dell’Inrca e della Casa di Riposo che rischiano di innescare nuovi focolai domestici. I dati diffusi oggi dall’amministrazione Comunale (che escludono i ricoverati, 4 morti e il personale sanitario non residente) riferiscono di 42 persone in isolamento e 24 positivi dopo che già 80 persone sono uscite dalla quarantena”
Ci sono tanti modi per ringraziare gli operatori sanitari che ogni giorno combattono in prima linea l'emergenza Covid-19 all'interno dei presidi ospedalieri della provincia di Macerata.
Uno storico salumificio dell'entroterra ha scelto senza dubbio la maniera più gustosa per alleviare le fatiche che stanno affrontando i medici e infermieri in questi giorni: donando 250 ciauscoli a tutti i raparti di Pronto Soccorso e postazioni del 118 presenti sul territorio maceratese.
Una donazione ovviamente molto apprezzata, soprattutto considerando l'avvicinarsi delle festività pasquali e questo è stato uno dei migliori modi per fare gli auguri a tutti quelli che continuano negli ospedali a curare i malati.
Il gesto si unisce a quello di tanti che in queste ultime settimane hanno manifestato grande solidarietà e massimo rispetto nei confronti dell'instancabile lavoro che gli operatori sanitari portano avanti nei raparti Covid e non.
"Ero convinto e consapevole che questo campionato fosse già finito. Era molto difficile andare avanti in mezzo a questa pandemia che ci sta ancora colpendo". Così Osmany Juantorena, capitano della Cucine Lube Civitanova, ha commentato la decisione ufficiale della Fipav di porre fine in maniera ufficiale alla stagione agonistica della pallavolo.
"Triste, molto triste chiudere una stagione così ma credo che fosse la cosa giusta da fare visto la situazione di emergenza - scrive Juantorena in un post Instagram -. La nostra salute, quella dei nostri genitori, figli e amici vale molto di più di un finale di stagione forzato!! La pallavolo adesso è secondaria, dobbiamo pensare solo alla salute".
Osmany dedica un pensiero anche ai compagni di squadra, molti dei quali - lo annuncia lui stesso - non faranno più parte della Lube nel prossimo campionato: "Non ho aggettivi per descrivere questo gruppo, siamo stati fantastici. Abbiamo chiuso un ciclo vincendo tutto quello che c’era da vincere tranne la Supercoppa, ma va bene così lo stesso. So che il prossimo anno tanti ragazzi andranno via da qui, mi sento di dire come capitano di questo gruppo grazie a tutti per questa bellissima avventura: siete unici, la cosa che mi è piaciuta di più, al di là dei risultati e delle coppe portate a casa, è stato il rapporto fra le persone che abbiamo avuto! Siamo come dei fratelli e questa cosa è tanta roba, che poche squadra riescono a fare!! Quindi ragazzi un grosso in bocca al lupo a tutti! Spero un giorno di poter trovarci tutti insieme per berci una bella birra fredda! Ve la offro io! Vi voglio tanto bene e vi dico ancora grazie, bestie".
La società sportiva Urbis Salvia e le associazioni di Urbisaglia in prima linea nell'emergenza Coronavirus. In questi giorni il club arancioblu è stato il capofila di una raccolta fondi che ha fruttato una bella iniziativa a favore della comunità: con la somma raggiunta sono state acquistate 500 mascherine, consegnate a tutti i commercianti attualmente aperti, e ben 100 camici, donati alla casa di riposo - residenza protetta “Buccolini Giannelli”.
Non potendo più vivere emozioni sul campo da calcio, il grande cuore della famiglia arancioblu si è rivolto verso chi ora, in prima persona, si sta mettendo a disposizione del proprio territorio e delle persone più fragili. Il tutto grazie alla collaborazione di tante altre associazioni del paese: Comitato della Maestà, ProLoco, Socialmente, Motoclub dell'Urbe, Avulss, Avis, Unitalsi, Reduci e Combattenti, Amici della musica, oltre a due singoli cittadini. Un pensiero è rivolto anche alla Protezione Civile di Urbisaglia, per il tempo dedicato alla consegna delle mascherine e dei camici e per il prezioso servizio svolto in questo difficile periodo.
Nel momento del bisogno l'Urbis Salvia risponde presente, e per continuare la missione contro il Coronavirus decide di rendere pubblico l'IBAN in cui ogni cittadino o azienda può versare il proprio contributo per la raccolta fondi: IT53E0311169220 000000000522, intestato ad “Urbis Salvia A.S.D.” e con causale “raccolta fondi emergenza Covid-19”. La società sportiva, oltre che ringraziare in anticipo tutti coloro che vorranno partecipare a questa iniziativa, rilascerà una ricevuta a testimonianza della massima trasparenza di questo gesto.
Oggi, al Senato, si terrà il voto di fiducia al Governo sul decreto "Cura Italia", che stanzia 25 miliardi per far fronte all'emergenza coronavirus.
Per tutto il corso della mattinata, in aula, si sono susseguiti gli interventi degli esponenti della maggioranza e della minoranza. Questi ultimi hanno annunciato il voto contrario in maniera compatta.
Nel suo discorso di 6 minuti il segretario della Lega Matteo Salvini, nell'annunciare il suo "no" al decreto, ha citato le misure di sostegno messe in campo dal Gruppo Lube per aiutare i propri dipendenti, a produzione ferma.
"Ci sono alcuni imprenditori illuminati che stanno pagando gli stipendi agli operai, pur essendo a casa - afferma Salvini -. Una fra le tante aziende, la Lube, nelle Marche che integrerà - per scelta dei datori di lavoro - ai propri collaboratori la differenza tra cassa integrazione e stipendio pieno. Ebbene lo Stato, chiederà le tasse sulla quota di differenza fra la cassa integrazione e lo stipendio pieno. Detassate almeno quello che gli imprenditori versano ai loro lavoratori in tempo di emergenza. Almeno questo chiediamo".
Ecco il video del discorso integrale di Matteo Salvini al Senato:
A Treia continua anche nei prossimi giorni la distribuzione delle mascherine: Da giovedì 30 marzo fino a mercoledì 8 aprile, ne sono state consegnate ai cittadini più di 7.000.
"Un enorme grazie va a tutte le tabaccherie e agli operatori delle frazioni di Santa Maria in Selva, Camporota e Chiesanuova per essersi resi disponibili, in modo del tutto volontario, alla distribuzione! Un grazie a tutti i volontari della nostra Avis comunale che ha effettuato, e continuerà ad effettuare, le consegne porta a porta per tutte quelle persone che per comprovati motivi non hanno potuto e non possono recarsi nei punti di distribuzione" - afferma il vicesindaco David Buschittari - .
Grazie a tutti i volontari della nostra Protezione Civile comunale che, oltre agli altri servizi, prontamente riforniscono tutti i punti di distribuzione.
Grazie a tutte le associazioni e a tutte quelle persone che hanno donato le mascherine per la popolazione o che comunque hanno fatto e stanno facendo donazioni.
Un altro enorme grazie, di cuore, a tutti i cittadini che si stanno dimostrando essere corretti e che, come richiesto, stanno rispettato tutte le disposizioni imposte evitando quindi di creare assembramenti o file, che stanno utilizzato buon senso e senso di responsabilità soprattutto nei confronti degli operatori addetti alla distribuzione.
In questi brutti periodi riesco a capire il vero significato del detto "l'unione fa la forza": La forza di questa comunità nell'affrontare e superare questa emergenza è proprio nell'unione di tutti i cittadini! Lunedi 13 aprile h 16-18 davanti alla bocciofila a Camporota ricomincia la distribuzione, mentre nei 4 punti di distribuzione di Treia capoluogo, nei due di Passo Treia e in quelli di Chiesanuova e Santa Maria in Selva il servizio è sempre attivo.
Senza sosta la solidarietà: anche i quattro quartieri della disfida del bracciale. Borgo, Cassero, Onglavina e Vallesacco hanno donato somme importanti per l’emergenza covid.
Un ringraziamento di cuore ai presidenti e ai direttivi dei 4 quartieri dall’amminstrazione comunale di Treia e dall’ente disfida del bracciale".
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 4955 casi positivi al coronavirus su 18194 tamponi effettuati nella Regione Marche. Sono 2044 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1481 in provincia di Ancona, 732 in provincia di Macerata (18 in più di ieri), 339 in provincia di Fermo, 236 in provincia di Ascoli Piceno, 123 extra regione.
Torna a scendere il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali rispetto a ieri (da 1107 si è passati a 1087),e rimane stabile a 133 quello dei ricoverati in terapia intensiva: 21 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (11 a Civitanova, 10 a Camerino).
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti aumenta sensibilmente rispetto a ieri si è infatti passati da 645 a 885.
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
I test sierologici permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di stabilire se la persona analizzata è venuta in contatto con il virus e se è o è diventata immune.
Questa modalità diagnostica si è affiancata di recente agli esami virologici di biologia molecolare (tamponi), che rimangono l’esame elettivo di seconda fase alla quale rivolgersi comunque nel caso di positività riscontrata nell’esame sierologico.
“Strutturiamo sul campo – afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - una attività molto importante: testare il personale sanitario in tempi rapidi è una azione di tutela sia per gli operatori, sia per i pazienti. Agli operatori sanitari, che sono ormai da più di un mese in prima linea con professionalità e con senso di responsabilità, dobbiamo non solo il ringraziamento a parole, ma, nei fatti, la garanzia di lavorare in condizioni di sicurezza, per sé e per i pazienti”.
“L’Azienda – spiega il Direttore generale Michele Caporossi - si appresta a sottoporre a test sierologico in chemiluminescenza verso SARS-CoV-2 tutti gli operatori secondo una logica di centri concentrici predisponendo un percorso integrato per ulteriormente contrastare la diffusione dell’infezione e garantire l’attività di sorveglianza e protezione degli operatori”.Dopo aver collaudato la tecnologia ed effettuato la formazione degli operatori, appartenenti al dipartimento dei servizi diretto dal prof Marcello D’Errico, preside della facoltà di Medicina, si è definita la strategia per il primo step, che si conta di concludere entro questa settimana: prioritariamente saranno sottoposti a screening gli operatori delle aree covid, a partire dal pronto soccorso, medicina d’urgenza, rianimazione, reparti semintensivi e reparti ordinari.
L’esame ha un tempo di risposta di due ore. Se l’operatore risulta negativo, viene ritestato dopo 15 giorni, se è positivo viene allontanato cautelativamente e sottoposto a tampone di conferma. In caso di positività confermata l’operatore viene allontanato per essere ritestato, sempre con tampone, a distanza di 7 giorni. Saranno testati a Torrette 3800 dipendenti. I kit sono in parte disponibili e in parte in arrivo la prossima settimana. Si comincerà con 200 sieri al giorno, con eventuale implementazione del percorso diagnostico nei prossimi giorni.
Lo screening sugli operatori sanitari ha anche una importante valenza sperimentale che può dare risposte relative alle possibilità e alle modalità di applicazione del percorso diagnostico sulla popolazione. “Si sta lavorando in questo senso – afferma il prof. D’Errico - anche con una condivisione a livello di comunità scientifica nazionale, analizzando i risultati dei percorsi messi in atto nelle varie realtà italiane. La sintesi dei risultati potrà fornirci importanti indicazioni operative”.
Giovedì pomeriggio alle ore 17.00 è in programma la terza Pillola di Tipicità, in diretta sulla pagina Facebook. Si tratta di un’azione innovativa a livello nazionale che nasce nella nostra regione, in quanto i temi sviluppati nel tradizionale Festival, in periodo di Corona Virus, vengono trattati on-line, ma con la partecipazione di un’ampia comunità. Infatti sono oltre 2.500 le persone che hanno visualizzato e molte delle quali anche interagito, in occasione della seconda Pillola, una platea degna di un evento vero e proprio.
Giovedì si parlerà di idee, percorsi e spunti concreti per la ripartenza del territorio sotto il profilo turistico: cosa si potrà fare di nuovo, quali prodotti idonei a superare l’emergenza, prospettando nuove idee che la crisi sanitaria ha innescato. Se ne parlerà con decisori pubblici marchigiani, insieme all’assessore al Turismo di Civitanova Marche, Maika Gabellieri: dall’entroterra pesarese fino a San Benedetto del Tronto, passando per l’Anconetano ed il Fermano, in un grande confronto al quale parteciperà anche Bruno Gambacorta di RAI-TG2, sempre in veste di osservatore affacciato su un ambito globale.
Far ripartire il motore economico del Paese con una forte l’iniezione di liquidità. Un intervento da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l’export si sommano ai 350 già previsti con il decreto Cura Italia, con l’arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. Le garanzie saranno al 90% per le grandi imprese, al 100% per gli autonomi e le piccole imprese che chiedano fino a 25mila euro, al 100% (ma con 90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) fino a 800.000 euro, del 90% fino a 5 milioni.
In seguito alla riunione della Giunta interprovinciale di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, il Presidente Renzo Leonori e i Vice Presidenti Enzo Mengoni, Natascia Troli (Ascoli) e Lorenzo Totò (Fermo), si sono espressi in merito ai provvedimenti previsti dal nuovo Decreto Liquidità.
“La garanzia dello Stato al 100% sui prestiti alle piccole imprese fino a 800mila euro è sicuramente una misura straordinaria che l’Unione Europea ha concesso ma non è concepibile che le imprese che avranno necessità di accedere a importi superiori a 25 mila euro, debbano fare in banca la trafila degli ordinari esami di verifica e di sostenibilità economico finanziaria.
Mi domando però se sia rimasto per caso qualcosa di ordinario e normale in queste settimane? Siamo sicuri che questo sia “fare tutto ciò che serve” come ha detto l’ex Presidente della BCE Draghi? Dobbiamo sempre ricordarci e far ricordare a chi forse non vuole o non riesce a vedere la realtà del nostro Paese, che a fronte della garanzia statale c’è l’impegno diretto, personale e patrimoniale, di ogni donna e uomo che fa impresa, a rischio e senza tutela, di contrarre un debito con una banca per tenere in vita, sul mercato, un’attività che dà lavoro e reddito a tantissime famiglie.
Abbiamo forti dubbi in merito al fatto che le banche italiane siano in grado di fare l’analisi del merito di credito per tutte le richieste di prestiti per liquidità per importi sopra i 25 mila euro. Sappiamo che hanno ridotto il personale, sono aperte al minimo con dipendenti a casa in smart working, sono sommerse dalle richieste di sospensione dei mutui e dovrebbero trattare gli anticipi di cassa integrazione e sospensione dal lavoro. E’ forse azzardato parlare di immediata liquidità alle imprese dato che le regole bancarie non sono cambiate con tempistiche inevitabilmente lunghe. Quando le banche saranno in grado di dare risposta forse per le piccole aziende sarà troppo tardi, perché con ogni probabilità i tempi saranno lunghi per rendere operativo il provvedimento e non si riuscirà nei fatti ad accedere al credito.
Confartigianato garantirà il massimo impegno per far sì che ogni impresa possa disporre in breve tempo della liquidità necessaria alla propria sopravvivenza, mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione compresa la preziosa collaborazione del confidi Uni.Co capace di assicurare ossigeno alle piccole e medie imprese del nostro territorio”.
“Una Pasqua solidale con chi ha fatto della solidarietà sociale a favore di minori, anziani e soggetti in situazioni di bisogno uno scopo di vita”
Così il consigliere comunale della Lega e candidato sindaco Andrea Marchiori dopo aver consegnato colombe e uova di cioccolato all’Asilo della Pietà di Macerata insieme a Simone Merlini, responsabile provinciale del Carroccio.
“La pandemia ci ha fatto riscoprire i veri valori, in primo luogo quello della famiglia, una dimensione che da 125 anni l’Asilo della Pietà, oggi con l’Associazione Piombini-Sensini onlus, si impegna a ricreare per tutti quelli a cui viene a mancare – aggiungono Marchiori e Merlini – Uova e colombe vogliono essere un piccolo "dolce tributo” di riconoscenza a chi con dolcezza, misura e capacità professionale, lavora quotidianamente per risolvere problemi strazianti come le conseguenze di maltrattamenti ed abusi sui minori regalando il bene più prezioso: la vita e la fiducia nell’umanità e nel proprio futuro.”
Assitenza scolastica via web per 60 studenti. L'Assessorato ai Servizi educativi e formativi si è attivato per mettere in atto modalità alternative che consentissero a bambini e ragazzi di usufruire del servizio di assistenza scolastica, in collaborazione con la cooperativa Il Faro
"Ringrazio la cooperativa Il Faro per la professionalità e la disponibilità con cui si sono messi subito al lavoro per consentirci di continuare l'erogazione del servizio di assistenza scolastica. Comprendiamo che la modalità della scuola a distanza porti in sé criticità da risolvere per tutte le famiglie, quanto più complesse ove ci siano necessità di apprendimento particolari. Sappiamo bene che l'assistenza scolastica da remoto è ancora in rodaggio e tutto si può certamente migliorare, ma è già un passo fondamentale per garantire quella continuità didattica e relazionale tanto importante per ogni studente" commenta l'assessore ai Servizi educativi formativi Barbara Capponi.
Non tutte le Amministrazioni comunali hanno attivato il servizio cosiddetto on line: ad oggi è stato attivato nei comuni più grandi, mentre nei medio piccoli non è ancora partito ed è incerto se in alcune verrà attivato.
Il funzionamento avviene nel rispetto del decreto: collegandosi da remoto, gli studenti sono in contatto con un operatore che, come avveniva in classe, fornisce un valido supporto alla socializzazione ed all'integrazione. Per poter individuare gli alunni destinatari, si è fatto ricorso alla collaborazione degli istituti scolastici, e l'Ente comunale ha autorizzato la cooperativa Il Faro ad attivarsi di concerto con le famiglie per effettuare il collegamento da remoto, tramite i propri devices e mediante le applicazioni più opportune.
Ad oggi sono circa 60 gli studenti che ne stanno usufruendo, suddivisi fra tutti gli ordini di scuola, dalla primaria alla superiore di secondo grado, oltre ad alcuni bambini della scuola dell'infanzia. Dopo un breve periodo di assestamento, comprensibile per la novità messa in atto, questa modalità di espletare il servizio si sta dimostrando funzionale ed efficace.
Anche all’Area Vasta 3 è arrivata, per il tramite del Comune di Macerata, la meravigliosa dimostrazione di amicizia della città cinese di Taicang nei confronti del territorio maceratese. Si tratta di 6.000 mascherine chirurgiche messe a disposizione per le esigenze dell’Area Vasta 3. La consegna è stata effettuata di persona, al Direttore dell’Area Vasta 3, da Dario Marcolini vice presidente dell’agenzia americana Via Soccer presieduta da Su Sue, società che si è fatta da tramite con l’amministrazione della città cinese.
Un caloroso ringraziamento, anche a nome degli operatori sanitari dell’Area Vasta 3, alla società Via Soccer ma soprattutto ai cittadini e alle famiglie della città di Taicang per la loro vicinanza.
Gli agenti della Polizia Locale della Città di Tolentino hanno donato i loro compensi straordinari per i controlli per il corona virus al comitato locale della Croce Rossa
“Tra tanta sofferenza, un gesto davvero unico che certamente ci dà il buon esempio e ci riempie il cuore di gioia, oltre ad offrire un’ulteriore occasione per riflettere. Eravamo a conoscenza della professionalità e delle doti umane degli agenti del corpo di Polizia Locale della Città di Tolentino – sottolinea il Sindaco Giuseppe Pezzanesi – ma ora abbiamo l’ennesima dimostrazione del loro “buon cuore”.
Infatti da quando siamo in periodo emergenziale a causa del Covid-19, la Polizia Locale ha, sia di giorno che di notte, instancabilmente, effettuato servizi su tutto il territorio comunale di competenza, molti dei quali straordinari, per prevenire e anche sanzionare comportamenti non rispettosi delle disposizioni emanate con lo scopo di contenere il rischio di contagio.
Uomini e donne che, mettendo a repentaglio la propria salute, hanno effettuato controlli sia sulla strada che presso gli esercizi commerciali.
In poco più di un mese sono state controllate 1.357 persone di cui 62 sono state segnalate all’autorità competente (1 anche per reati che nulla avevano a che fare con il Covid-19). Inoltre sono stati controllati 76 esercizi commerciali, anche più volte, tra cui negozi e supermarket, sempre per verificare il rispetto delle norme anti coronavirus. A questi vanno aggiunti i controlli con il sistema OCR e i servizi di controllo sugli autobus urbani ed extraurbani e i controlli presso la Stazione Ferroviaria”.
Coordinati dal Comandante, Commissario David Rocchetti, gli agenti Ispettore Francesco Lancioni, Ispettore Maurizio Domizi, Sov.te Capo Fabio Sciamanna, Sov.te Capo Maria Paola Orizi, Sov.te Capo Stefania Giombetti, Sov.te Capo Simone Santecchia, Sov.te Lucia Leoni, Sov.te Alessio Altieri, Ass.te Giorgio Aringoli, Ass.te Manuela Cencioni,
Agente Claudio Gentile hanno deciso, di loro spontanea volontà di donare i compensi previsti e erogati dallo Stato proprio per effettuate i servizi di controllo, in beneficenza.
Hanno scelto di donare i soldi al comitato locale della Croce Rossa, con l’intento di essere di aiuto ai volontari che, in questo particolare periodo, stanno svolgendo un importante quanto indispensabile servizio a favore di tutta la comunità ed in particolare delle persone malate.
Il Comandante David Rocchetti ha consegnato alla Presidente della Croce Rossa, Comitato di Tolentino, Monica Scalzini, 1.120 euro che ha ringraziato commossa per il gesto.
“Tutti insieme e in maniera unanime e spontanea – precisa Rocchetti – abbiamo deciso di donare i nostri indennizzi straordinari, messi a disposizione, per i controlli sul territorio per contenere la diffusione del Covid-19. È un piccolo gesto che vuole testimoniare il nostra attaccamento alla Città di Tolentino e che vuole essere da esempio per altri che potranno fare altrettanto, aiutando organizzazioni solidali, come la Croce Rossa, che in maniera assolutamente volontaristica è al fianco – del resto come noi – di chi soffre e si trova in difficoltà. Il nostro compito – ricorda il Comandante – è quello di far rispettare le norme e i regolamenti comunali, di prevenire e di aiutare i cittadini, percependone bisogni e necessità e solo come ultima ratio di sanzionare eventuali comportamenti sbagliati. A tal proposito abbiamo scritto al Premier Conte per veder riconosciuto il nostro status di agenti di pubblica sicurezza e per veder valorizzato il nostro operato e di tutti i nostri colleghi italiani.
Noi capiamo che è sempre più difficile stare a casa ma è altrettanto vero che non possiamo vanificare tutto il lavoro fatto finora. Invitiamo ad uscire solo se necessario e a rispettare le semplici regole che non ci fanno rischiare di contagiare e/o di essere contagiati a nostra volta. Se venite fermati per un controllo – raccomanda Rocchetti – non serve innervosirsi o rispondere male. Dovete capire che è un controllo che viene fatto per il bene di tutti e per garantire la salute pubblica. Basta collaborare”.
"Quando lo si prova sulla propria pelle è una cosa che ti lascia il segno ma adesso che sono tornato a casa è come se fossi rinato una seconda volta". E' sempre difficile mettere nero su bianco delle sensazioni tanto intime quanto potenti, frutto di una esperienza logorante sia fisicamente che psicologicamente, come quella della battaglia contro un nemico invisibile chiamato Coronavirus.
Queste parole, con cui ha iniziato il suo racconto, sono di Laerte Tombesi, che di professione fa il Capo Reparto dei Vigili del Fuoco di Macerata, ma che nell'ultimo mese si è trovato ad affrontare una sfida molto personale, specie per lui che nel suo lavoro è abituato ad aiutare il prossimo e per farlo è disposto ad affrontare tanti pericoli: "In 20 giorni passati all'ospedale di Civitanova sono stato in tre reparti diversi dove soprattutto all'inizio ci si trova disorientati tanto da non rendersi conto nemmeno di che ora o di che giorno sia". Nonostante ciò però Laerte non è stato solo e questo ci tiene a ricordarlo: "Detto questo voglio rivolgere dal profondo del cuore un grande ringraziamento ai medici, infermieri e Oss dei reparti di rianimazione, medicina d'urgenza e chirurgia pneumologia perché sono stati fantastici, sempre presenti e pronti ad aiutare e sono stati fondamentali per me perché ero li da solo ma loro si sono dimostrati eccezionali sia umanamente che professionalmente"
Tutti hanno una parte in questo stato di emergenza e lo stare in casa più che un obbligo governativo deve essere un dovere morale verso chi, tutti i giorni, continua a garantire sicurezza e servizi: "E stata un'esperienza dura da affrontare a livello psicologico oltre che fisico - spiega Laerte - per questo che mi sento di invitare tutti a rispettare le regole e fare la propria parte in questa battaglia contro il Covid-19 perché ne va soprattutto della salute di chi lavora e non può fare a meno di farlo come noi Vigili del Fuoco ma mi riferisco anche agli operatori sanitari che combattono in prima linea e a chi lavoro nei negozi di alimentati e supermercati".
Il racconto del Vigile del Fuoco descrive in maniera molto chiara l'azione subdola del Coronavirus che si presenta all'inizio con una semplice febbre bassa: "Circa un mese fa appena tornato dal mio turno di lavoro ho avuto una febbre che, ad essere sincero, ancora non mi sono chiare le cause su come l'abbia potuta prendere - dichiara - la febbre per una settimana si è sempre tenuta bassa e sono stato costantemente monitorato dal mio medico di famiglia che mi ha consigliato comunque di rimanere a casa"
Una settimana di malattia quasi "normale" ma che poi precipita: "Passata questa fase mi sono poi sentito che oltre alla febbre avevo anche un po’ in affanno a livello respiratorio e così ho chiamato direttamente il 118 che mi hanno subito trasferito al reparto di rianimazione dell'Ospedale di Civitanova Marche - e da lì inizia il duro "viaggio" nei reparti del nosocomio civitanovese - i miei ricordi dopo questo evento iniziano a farsi un po’ sfocati perché quella stessa notte mi hanno intubato, probabilmente per una crisi respiratoria che ho avuto, e poi mi sono risvegliato con una particolare maschera addosso che ho dovuto portare per diversi giorni"
Primi giorni duri dove Laerte fa anche fatica a tenere il conto dei giorni: "Il dispositivo che avevo era molto complicato da portare tanto che facevo fatica anche ad addormentarmi e poi ero in una stanza buia dove il più delle volte mi sentivo disorientato e non avevo cognizione nemmeno del tempo che passava"
Questo è il principio di una vera e propria battaglia che però Laerte riesce a portare avanti con fermezza, riuscendo quindi a migliorare ogni giorno: "Dopo aver portato questa maschera me ne hanno messa un altra decisamente più sopportabile e mi hanno trasferito al reparto di medicina d'urgenza dove sono rimasto per alcuni giorni e lì ho condiviso la stanza insieme ad altri 2 malati di Covid sempre debitamente distanziati ovviamente - e prosegue -. Le mie condizioni stavano migliorando di giorno in giorno e così successivamente sono stato trasferito al reparto di chirurgia pneumologia dove mi hanno ridotto man mano l'ossigeno fino a togliermelo definitivamente".
Una storia, almeno clinicamente parlando, a lieto fine, ora però il Vigile del Fuoco Laerte Tombesi dovrà comunque continuare a tenere duro ma stavolta potrà farlo da casa: "Dopo tre giorni in cui ho respirato autonomamente e dopo aver sostenuto tutti gli esami del caso i medici hanno deciso di mandarmi a casa - e aggiunge -. Ora dovrò fare 14 giorni di isolamento domiciliare e poi mi sottoporrò al test del tampone per verificare se questo Coronavirus se ne è andato o no".
L'arcivescovo Francesco Massara dell'Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e Amministratore della diocesi Fabriano-Matelica ha elaborato un messaggio destinato ai fedeli, che vivranno le festività pasquali in quarantena presso le proprie abitazione a causa dell'emergenza coronavirus.
"Carissimi fratelli e sorelle,
desidero raggiungerVi con questo mio messaggio pasquale in un momento nel quale la nostra vita ordinaria è stata invasa e stravolta dalla straordinarietà della quarantena imposta a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Vorrei riflettere con voi sulle parole che il giorno di Pasqua, attraverso i mezzi di comunicazione e insieme ai nostri familiari, avremo modo di ascoltare con la proclamazione del Vangelo di Matteo:
«Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.
Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto» (Mt. 28, 5-6).
È come se anche le parole del Vangelo volessero associare le nostre paure alla paura di quelle donne che, di buon mattino nel giorno dopo il sabato, vanno al sepolcro e si trovano sconvolte per quel che vedono: la tomba vuota! Non basta quanto hanno vissuto durante la passione del venerdì? Sembra che le loro angosce non siano cessate: non era già sufficiente uccidere Gesù sulla croce? Era necessario ora trafugare il suo corpo? Dal cuore di queste donne nasce e si sviluppa un susseguirsi di paure che, in qualche modo, stiamo vivendo e percependo anche noi in questi giorni.
Gli scienziati dicono che una delle reazioni più tipiche registrate in questi casi di pandemia è proprio quella di sperimentare la paura, un’emozione primaria e fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza: se non la provassimo non riusciremmo a metterci in salvo dai pericoli che incontriamo nella vita.
Abbiamo paura del contagio, di ammalarci e di contagiare i nostri cari, paura di un ricovero forzato, paura di morire e di rimanere soli, paura di perdere affetti importanti e di non poterli salutare, paura di non avere da mangiare, di non poter uscire, di perdere il posto di lavoro, paura di non poter tornare alla vita di sempre, paura su paura. Tutte queste angosce si sono aggiunte a quelle che ci accompagnano ordinariamente: paura del disastro ambientale, dei terremoti, degli esperimenti genetici in laboratorio, paura del vicino, del diverso, paura dell’immigrato e del povero, paura del terrorismo e della guerra, paura su paura.
Seppur scoraggiati da queste paure, Vi chiedo di ascoltare la risposta dell’angelo alle donne spaventate: «Non abbiate paura».
L’angelo accanto al sepolcro vuoto sembra non parlare più soltanto alle mirofore, cioè alle donne che portano gli unguenti per la sepoltura, ma parla a me e a te. «Francesco, non avere paura!».
Questo invito a non temere percorre tutta la storia biblica. Nella Scrittura, infatti, questa parola è rivolta da Dio a tantissimi testimoni: da Abramo nostro padre nella fede, a Mosè chiamato a guidare il popolo nel deserto; da Giuseppe sposo di Maria, alla stessa Maria, Madre di Gesù e nostra; fino a Pietro, timoroso e incerto sulle acque.
Così, oggi, questo invito divino raggiunge, con la sua consolazione e speranza, anche me e te: «non avere paura, fratello, sorella: coraggio, non temere!».
L’angelo invita i credenti a non lasciarsi traviare dai timori e dai dubbi di fronte alla tomba vuota, a superare i limiti della morte di Gesù. Un invito a pensare a Lui in un modo diverso e completamente nuovo che richiede di reimpostare il rapporto con Lui. Un po’ come le nuove modalità di rapporto che abbiamo dovuto inventarci, con fantasia e intraprendenza, in questo tempo di forzato isolamento sociale.
Il Papa, venerdì scorso 27 marzo, durante il discorso che precedeva la Benedizione Urbi et Orbi così ha pregato: «Signore tu ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi […]. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita».
L’invito dell’angelo a vedere non indica soltanto un guardare che si interroga, che cerca una risposta ma è ancora immerso nel dubbio e nella titubanza; è un vedere trasfigurato, contemplativo, capace di trascendere i limiti della paura e dell’apparenza, in grado di cogliere ciò che sta al di là, oltre la paura, oltre la tomba vuota. Vedere è il verbo proprio della fede, infatti vedere oltre significa avere fede.
Finalmente, l’angelo rivela il segreto, l’arcano mistero che dona gioia e stupore a questa Domenica di Risurrezione, l’Ottavo giorno senza tramonto. Allora, non bastano più le logiche umane, un toccare e un vedere limitati dalle paure, ma deve immettersi nel nostro oggi la novità che trasfigura il nostro dolore e la nostra angoscia poiché Gesù “è stato risuscitato”. L’evangelista Matteo usa volutamente un passivo teologico perché vuole lasciar intendere che la risurrezione è un’azione esclusiva di Dio, scaturita dalla Sua potenza e grazia. Se la tomba è vuota è opera di Dio.
Per vedere e comprendere tutto questo, dobbiamo passare dal ragionamento alla fede, dal calcolo all’abbandono totale nelle mani del Creatore.
Vorrei concludere con l’invito che Papa Francesco ha rivolto a tutto il mondo: “Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza”.
Questo è il messaggio pieno di fiducia che desidero parteciparVi in questa Pasqua invitandoVi a non avere paura e ad alimentare uno sguardo di fede capace di aprirsi alla speranza di una vita nuova che rinasce dalla croce. E questo, nell’attesa di poterci nuovamente abbracciare, di condividere il dolore delle molte perdite di vite umane e di tornare a rallegrarci in Lui con nuovi stili di vita e un rinnovato rispetto verso noi stessi, la natura, i rapporti sociali ed economici.
A Voi tutti e alle Vostre famiglie, un augurio affettuoso di una santa Pasqua di speranza e di Risurrezione".
Nella prima mattinata di oggi 9 aprile il Vescovo della Diocesi di Macerata Tolentino Recanati Cingoli e Treia Mons. Nazzareno Marconi, alla presenza del Direttore dell’Area Vasta 3, dottor Alessandro Maccioni, e di una piccola rappresentanza di operatori sanitari, ha impartito la benedizione al nuovo reparto di medicina Covid presso la palazzina ex malattie infettive della struttura ospedaliera di Macerata.
L’edificio, separato dal corpo centrale dell’Ospedale, ha la capacità di ricovero di 45 posti letto ed è pronto ad accogliere, già da oggi, malati Covid che non necessitano di terapia intensiva.
"Si ringraziano il Vescovo Monsignor Marconi per la benedizione impartita in questa particolare giornata di Giovedì Santo e tutti i dipendenti dell’AV3 e delle ditte private che hanno lavorato incessantemente in questi giorni affinchè i tempi di consegna del Reparto venissero rispettati" - ha affermato il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni..
Un minuto di silenzio e raccoglimento per ricordare le vittime del Covid-19. Si è aperta così l’ultima seduta del Consiglio comunale di San Severino Marche che, a causa dell’emergenza in corso, si è tenuta in via telematica con assessori e consiglieri collegati da casa.
La registrazione della seduta è stata poi resa disponibile sulla piattaforma https://transcripts.gotomeeting.com/?utm_source=recordingReadyNotification&utm_medium=email#/s/f73acb5aac0f6449da9f92c63e6d800426b2a0e9ce699ffffd3f47f030204b69
Il sindaco, Rosa Piermattei, ha introdotto il suo intervento con un nuovo appello: “Vorrei approfittare di questa occasione, anche in questa sede istituzionale, per ricordare quanto sia necessario, oggi più che mai, stare a casa, evitando uscite inutili e, soprattutto, ogni forma di assembramento. Usciremo da questa situazione, sono certa che ce la faremo, ma tutti insieme dobbiamo continuare a seguire le raccomandazioni degli esperti per evitare il più possibile ogni possibile forma di contagio. L’emergenza che stiamo vivendo è un’emergenza mondiale che ha fatto migliaia e migliaia di vittime e che, solo nella nostra città, ha visto già piangere due persone in una stessa famiglia”.
Poi, subito dopo il minuto di raccoglimento, sempre dalle parole del primo cittadino è arrivato un “simbolico abbraccio anche ai familiari dei malati, a chi sta lottando in ospedale e a chi, sempre in ospedale, sta lavorando in trincea e in prima linea cercando di salvare vite umane e mettendosi a disposizione, ogni giorno, della nostra collettività. Con loro - ha proseguito il sindaco Piermattei - vorrei ringraziare i medici di famiglia, i tanti volontari, le forze dell’ordine”.
Poi la conta dei numeri: a San Severino Marche sono 17 i casi positivi al Covid-19, tra questi diversi pazienti che restano ricoverati in ospedale, e altre 15 le persone seguite in assistenza sanitaria domiciliare dall’Asur.
Già iniziata la distribuzione dei buoni spesa. Ne hanno fatto domanda un centinaio di persone mentre sono 14 le imprese che hanno accolto l’invito del Comune al ricevimento degli stessi. Il Comune di San Severino Marche ha anche attivato un fondo di solidarietà dove tutti potranno fare donazioni a sostegno delle famiglie settempedane. Le donazioni potranno essere versate del conto corrente bancario intestato a Comune di San Severino Marche IBAN: IT 28 C 03111 69150 000000007432 UBI BANCA SPA – Filiale di San Severino Marche – indicando come causale del versamento “Fondo di Solidarietà Comune San Severino M. – Emergenza Covid-19”.
Una macchina asciugatrice in dono agli anziani ospiti della Casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche da parte del gruppo comunale di Protezione Civile.
La speciale consegna è stata effettuata dal coordinatore dei volontari, Dino Marinelli, alla presenza del sindaco, Rosa Piermattei, che è a capo della Protezione Civile cittadina. A ricevere i prezioso materiale la presidente della Casa di riposo, Teresa Traversa, la direttrice, Laura Taccari, e il coordinaotre, Mauro Marcantonelli.