di Picchio News

Tolentino, il Sindaco Pezzanesi sull'Ospedale Unico: "fuori luogo parlarne ora, le priorità sono altre"

Tolentino, il Sindaco Pezzanesi sull'Ospedale Unico: "fuori luogo parlarne ora, le priorità sono altre"

"Alla luce di quanto affermato dai colleghi Sindaci di Civitanova Marche e Camerino, convenendo che alla luce di quanto di tragico sta accadendo e che ha visto il sacrificio con la predisposizione per i malati di Covid 19 sia della strutture di Civitanova Marche che di Camerino - esorisce il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi - è fuori luogo o perlomeno incomprensibilmente precipitoso accelerare la pratica della costruzione dell'Ospedale Unico alla Pieve di Macerata, dal momento in cui, proprio questa pandemia ha dimostrato, seppur ve ne fosse ancora bisogno, come è quanto siano risultate fondamentali le strutture periferiche del sistema sanitario, alcune delle quali debilitate o chiuse.ì" Inoltre sottolinea: "Il Covid 19 dice chiaramente ai nostri Amministratori Regionali e Nazionali di quanto ci sia bisogno di investire sulla Sanità pubblica e quanto la stessa con le sue strutture possa e debba essere presente e funzionale nei territori tutti, anche quelli demograficamente meno importanti. "Ci sarà la indubbia necessità di diffondere ospedali efficienti e presidi medici sui territori e predisporre come nel caso del costruendo Ospedale di Tolentino - continua Pezzanesi -non solo tutti i servizi eccellenti che c’erano prima, con la assoluta permanenza del Punto di Primo Intervento, ma anche la predisposizione impiantistica a poter trasformare all'occorrenza i 50-70 posti letto di lungodegenza e riabilitazione a centro di rianimazione con tutti gli impianti già predisposti - e conclude affermando-  Insomma una Sanità ancora più forte e più presente sul territorio come bene imprescindibile dell'umanità e delle nostre popolazioni"  

05/04/2020 17:20
Domenica delle Palme, Mons. Dal Cin: "Abbiamo bisogno di essere guariti dal nostro egoismo"

Domenica delle Palme, Mons. Dal Cin: "Abbiamo bisogno di essere guariti dal nostro egoismo"

La Domenica delle Palme, come da indicazioni del Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e secondo gli orientamenti della CEI, è stata celebrata senza concorso di popolo, ma in diretta streaming. L’Arcivescovo Delegato Pontificio di Loreto, S.E. Mons. Fabio Dal Cin, ha presieduto la celebrazione eucaristica alla presenza della comunità residente dei Frati Cappuccini. “Pensavamo che dolore e morte fossero cose lontane da noi”, ha detto l’Arcivescovo nell’Omelia, “invece ce le troviamo di fronte. E si risvegliano domande fondamentali. Per che cosa vivo? Per chi vivo? La morte è la fine di tutto? Questa emergenza ci fa capire che tutti siamo malati e necessitiamo di metterci in cura; abbiamo bisogno di essere guariti dal nostro egoismo, dalla nostra superbia, dal nostro orgoglio, dall’indifferenza, dall’individualismo… e tutti possiamo collaborare con Cristo Salvatore per guarire, diventando altrettanto artefici di cure verso gli altri, cominciando dai più vicini. Impariamo dal Crocifisso che la cura che ci guarisce si nutre di prossimità, solidarietà, compassione, umiltà, dignità, delicatezza, tatto, ascolto, autenticità, pazienza, perseveranza, fedeltà, e spirito di sacrifico. Tutti noi possiamo essere artefici essenziali di questo aver cura dell’altro, del pianeta e di noi stessi.” Oggi in tutte le diocesi avrebbe dovuto svolgersi la Giornata Mondiale della Gioventù. Un momento in cui i giovani si ritrovano, per dare nuovo slancio e nuovo vigore alla loro fede con il loro entusiasmo e la loro voglia di vivere. Mons. Dal Cin ha dedicato loro un pensiero: “Cari giovani! Andate con gioia incontro a Cristo, che fa più bella la vostra giovinezza. Cercatelo ed incontratelo nella comunità ecclesiale e nei sacramenti. Dio vi sta chiamando, mettendovi sotto gli occhi le necessità di chi vi sta accanto e del mondo in cui vivete. Avete il diritto di credere in un mondo più bello: cominciate con il “curare la vostra bellezza interiore” con l’ascolto della Parola, con la gratitudine per il dono della vita e nel fare bene il bene.”  

05/04/2020 16:55
San Severino, Mario Chirielli: "Ospedale unico provinciale? ora solo pensarlo è una follia"

San Severino, Mario Chirielli: "Ospedale unico provinciale? ora solo pensarlo è una follia"

«Pensare a realizzare l'ospedale unico provinciale in giornate drammatiche come queste è una follia. Bene fanno i sindaci di Camerino e Civitanova a puntare il dito, contro questa scelta sciagurata del governatore regionale Luca Ceriscioli». A dirlo è Mario Chirielli, segretario del comitato per la difesa e la tutela dell'ospedale di San Severino. «Abbiamo appreso del parere favorevole del Dipe (dipartimento della programmazione economica del consiglio dei ministri) - continua Chirielli - quindi l'iter per la realizzazione dell'ospedale unico alla Pieve di Macerata ha fatto un passo avanti, con soddisfazione della Regione. Da chi siamo amministrati? Questi non hanno rispetto per i cittadini in queste drammatiche giornate. Sono degli irresponsabili che offendono i morti e le loro famiglie. Possibile che non si rendano conto della drammatica stuazione del nostro sistema sanitario, dei danni alla nostra economia che avrà un crollo del Pil, del debito pubblico ormai insostenibile. La sanità nella nostra Regione va rivista e programmata secondo le esigenze dei territori, come dicono i sindaci di Camerino Sandro Sborgia e di Civitanova Fabrizio Ciarapica, dopo la fine dell'emergenza Coronavirus». Conclude Chirielli: «Siamo totalmente contrari all'ospedale unico e speriamo che in futuro si ripensi questa scelta, mettendo da parte questa idea scellerata. Si dovrà valutare un'organizzazione diversa del sistema sanitario regionale, adeguata alle sfide del futuro, come la terribile crisi sanitaria ed economica che stiamo affrontando in questo periodo. Sono necessari senso di responsabilità e unità d’intenti con chi opera sul territorio, basta con le decisioni calate dall’alto! Mancano persino i soldi per comprare i tamponi: dove andiamo di questo passo? Fermiamo tutto, per rispetto se non altro, delle tante vittime da Coronavirus e di chi ogni giorno va in corsia a combattere in prima linea un nemico invisibile, con la speranza di salvare vite umane».

05/04/2020 16:31
Civitanova, l'assessore Belletti: "sospesa l'imposta di soggiorno e annullate le spese per l'intrattenimento"

Civitanova, l'assessore Belletti: "sospesa l'imposta di soggiorno e annullate le spese per l'intrattenimento"

"L’amministrazione comunale, fin da subito si è messa a lavoro per far fronte alle necessità dei cittadini e delle imprese e per cercare di reperire le risorse necessarie, oltre a quelle messe a disposizione dal Governo, per affrontare questa drammatica situazione economica, finanziaria, sanitaria e sociale - spiega l'Assessore al Bilancio del Comune di Civitanova Roberta Belletti -. Nell’immediato la Giunta Ciarapica, prontamente, ha attuato la sospensione dei pagamenti dei tributi in scadenza nei mesi di marzo e aprile per dare un po' di respiro alle famiglie ed alle imprese in difficoltà, mentre stava già lavorando a delle politiche di bilancio più incisive" "Dovendo comunque approvare il bilancio che costituisce la base per i successivi adempimenti di spesa - sottolinea-  il Sindaco ha deciso di proporre da subito un emendamento al bilancio di previsione, che era stato predisposto prima dell’emergenza prevedendo l’annullamento di gran parte delle spese relative all’intrattenimento e alle manifestazioni, per costituire un fondo attualmente di Euro 1.100.000 circa, tenuto conto delle risorse economiche stanziate per i buoni spesa, destinato agli aiuti per le famiglie ed agli aiuti per le imprese - e aggiunge -. Nonché la sospensione dell’imposta di soggiorno, per dare un primo sostegno al settore del turismo anch’esso duramente colpito,  per tutto l’anno corrente. Concludendo: "Una volta approvato il bilancio, che era stato predisposto prima della crisi, con l’emendamento di cui sopra, l’amministrazione è impegnata a una revisione completa di tutto lo strumento finanziario annuale e pluriennale in aderenza all’evolversi della situazione ed all’emergere delle problematiche economiche e sociali della crisi"

05/04/2020 15:55
Civitanova, nella Domenica delle Palme si rinnova il gemellagio con Esine: il messaggio dei Sindaci

Civitanova, nella Domenica delle Palme si rinnova il gemellagio con Esine: il messaggio dei Sindaci

Si rinnova e si arricchisce il legame con Esine, Comune gemellato con Civitanova dal 1989.  Nonostante la distanza forzata e dettata dalle restrizioni in materia di contenimento del contagio da Covid-19, i due sindaci, Fabrizio Ciarapica ed Emanuele Moraschini hanno voluto scrivere di loro pugno un messaggio di reciproca vicinanza e solidarietà indirizzato ai cittadini dei comuni. Un abbraccio virtuale ma quantomai sentito per un rapporto che dura orami da 31 anni e che in questa occasione così particolare è stato declinato in maniera diversa da parte dei primi cittadini. - Messaggio del Sindaco di Civitanova agli Esinesi Caro Sindaco, Amministratori Comunali, Avisini, cittadini di Esine oggi, nella tradizionale Domenica delle Palme, pur lontani a causa del periodo di pandemia siamo vicini col cuore, il nostro gemellaggio è vivo più che mai. Oggi, come da 31 anni a questa parte, avremmo dovuto essere ad Esine, città con cui Civitanova Marche è gemellata, e avremmo dovuto far benedire i rami di ulivo per la tradizionale festa della Domenica delle Palme nella Chiesa di Santa Maria. Purtroppo, in questo momento di grave emergenza non è stato possibile ma grazie alla tecnologia, col sindaco di Esine, Emanuele Moraschini, ci siamo collegati in una videochiamata. Saluti e scambi virtuali di ulivo anche fra la nostra Avis e la Croce Verde con la vostra Avis e con il Gruppo Ambulanze Locali. Ogni volta che ci incontriamo è sempre una vera festa, un’occasione dove è forte il senso di famiglia e ora più che mai questo contatto diretto ci manca. Una bellissima testimonianza di fratellanza la nostra, che dura da tanto e che non sarà scalfita da questa difficoltà anzi ne esce rinsaldata. I nostri sono due territori molto lontani e molto diversi, ma ugualmente molto uniti. Ho la speranza che tutto passerà e che ci ritroveremo tutti insieme a dicembre, nel giorno dell’Immacolata Concezione, per accendere il vostro bellissimo albero di Natale nella nostra Piazza XX Settembre! Questo è l’augurio che ti faccio, che mi faccio, caro Emanuele, cara Esine! Buona domenica delle Palme, Buona Pasqua a tutti coloro che continuano anno dopo anno ad alimentare e far crescere questo bellissimo gemellaggio. A presto! Fabrizio Ciarapica - sindaco di Civitanova Marche - Messaggio del Sindaco di Esine ai Civitanovesi Carissimi Sindaco, Amministratori Comunali, Gruppi Avisini, Croce Verde, Insegnanti ed Alunni, Cittadini tutti di Civitanova Marche, vi scrivo nell’ora in cui, ogni anno, eravamo abituati ad incontrarci qui ad Esine, nella chiesa di Santa Maria, per ricevere da voi il dono dei ramoscelli di ulivo prima di partire, in festoso corteo, verso la Chiesa parrocchiale per assistere alla S. Messa delle Palme. Oggi le due Chiese sono tristemente vuote, così come vuote e silenziose sono tutte le strade di Esine: anche la Banda avisina che sempre ci accompagnava non può farci ascoltare le note allegre che era solita suonare. Questo assordante silenzio ci rende tutti più tristi, anche se sappiamo che è originato da cause di forza maggiore: ma noi non demordiamo! La nostra fratellanza, il nostro bellissimo gemellaggio quest’anno lo celebreremo utilizzando i mezzi messi a disposizione dalle nuove tecnologie. A questo mio breve messaggio farò, o meglio, faremo seguire un collegamento video con il Vostro Sindaco per scambiarci i tradizionali auguri di Buona Pasqua e per rinnovare, anche se solo in modo virtuale, l’abbraccio tra le nostre due Comunità, in attesa di poterci ritrovare presto. Buona Domenica delle Palme! Emanuele Moraschini - sindaco di Esine  

05/04/2020 15:40
Centro Nuoto Macerata: piscina comunale chiusa, ma l'attività prosegue online

Centro Nuoto Macerata: piscina comunale chiusa, ma l'attività prosegue online

La piscina comunale di viale Don Bosco è chiusa dal 10 marzo ma l’attività del Centro Nuoto Macerata non si è affatto arrestata. Proseguono le indispensabili attività amministrative e di manutenzione della struttura, ma soprattutto si sono intensificate le iniziative di formazione, infatti dirigenti e istruttori dello staff si sono attrezzati e, sfruttando le ultime piattaforme digitali di comunicazione, si stanno ritrovando online, organizzando corsi di aggiornamento dalle loro abitazioni. Vere conferenze su tematiche relative al nuoto a 360°. Un modo per favorire il confronto tra i tecnici, provare a migliorare la qualità della didattica per il settore agonistico, allestire le schede di allenamento per gli atleti e programmare il lavoro una volta che si potrà tornare liberamente a tuffarsi e divertirsi nella vasca del capoluogo. Non solo, il presidente del Centro Nuoto Macerata Mauro Antonini, tra i principali esperti in Italia circa la pedagogia natatoria, ha voluto approfittare dell’occasione per creare una rete nazionale e coinvolgere in questo circuito di formazione degli specialisti di altre società sportive come Marco Magara, ds della Chimera Nuoto di Arezzo, allenatore di alto livello o Emanuele Narcisi, tecnico della Orizzonte Blu di Montefiascone, tra i più preparati sull’argomento nuoto baby. Ovviamente gli incontri sono aperti a tutti i tecnici interessati e molte sono le adesioni che stanno arrivando dalle Marche e oltre. Infine non si arresta l’impegno della società biancorossa in ambito salvataggio e sicurezza. Va ricordato che la Federazione Italiana Nuoto è da molti anni riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri quale Associazione Nazionale di Volontariato di Protezione Civile. Sul territorio provinciale, grazie al coordinamento di Franco Pallocchini, ogni anno vengono brevettati oltre 50 assistenti bagnanti. L’obiettivo è di costituire a Macerata, grazie a questi ragazzi, una serie di nuclei territoriali operativi che possano pertanto essere utili in una prossima emergenza come quella attuale o di altro tipo.

05/04/2020 15:00
Coronavirus Marche, scende il numero dei pazienti ricoverati: 16 nuovi casi nel Maceratese

Coronavirus Marche, scende il numero dei pazienti ricoverati: 16 nuovi casi nel Maceratese

Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 4464 casi positivi al coronavirus riscontrati in Regione Marche. Sono 1853 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1356 in provincia di Ancona, 614 in provincia di Macerata (16 in più di ieri), 308 in provincia di Fermo, 235 in provincia di Ascoli Piceno, 98 extra regione.  Scende a 1138 il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (12 meno di ieri), così come quello dei pazienti in terapia intensiva (151, 2 in meno di ieri): 24 di loro sono ospitati nelle strutture maceratesi (12 a Civitanova, 12 a Camerino).  Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è salito a 287 (17 più di ieri), mentre sono 926 gli operatori sanitari posti in isolamento domiciliare.  Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:

05/04/2020 13:45
Colmurano, 60enne cade da una pianta: interviene l'eliambulanza

Colmurano, 60enne cade da una pianta: interviene l'eliambulanza

Sessantenne cade da una pianta e si schianta a terra dopo un volo di tre metri. È quanto avvenuto nella tarda mattinata di oggi, intorno alle 12:00, in contrada Fiastra, a Colmurano.  Ancora da chiarire le cause esatte di quanto accaduto.  Immediato l'arrivo sul posto del 118 con un'automedica e un'ambulanza proveniente da Tolentino. I sanitari, una volta prestati i primi soccorsi, hanno subito allertato l'eliambulanza che ha trasportato l'uomo all'Ospedale Torrette di Ancona in codice rosso a causa dei gravi traumi riportati a seguito della caduta.  (Foto di repertorio) 

05/04/2020 12:50
Cingoli, boato nella notte: un super-petardo danneggia una pensilina, indagini in corso

Cingoli, boato nella notte: un super-petardo danneggia una pensilina, indagini in corso

Indagano i Carabinieri di Cingoli e il personale della polizia locale per accertare gli autori della deflagrazione che è ieri sera, verso le ore 22 è rimbombata da Villa Strada sin dentro le vie del centro storico di Cingoli ed è stata udita a diversi chilometri di distanza. Probabilmente la detonazione che ha infranto parte della vetrata di una pensilina per la sosta dei passeggeri delle autolinee è stata prodotta da un potente artificio pirotecnico vietato in commercio. Un super petardo pieno zeppo di polvere pirica, certamente non in vendita nelle cartolerie o nelle armerie. "La frantumazione dei vetri che sono sparsi intorno alla pensilina danno un'idea di ciò che probabilmente doveva essere una ragazzata ma i cui effetti non potevano essere controllati - evidenzia il vicesindaco Filippo Saltamartini -. Se gli autori verranno identificati potranno rispondere di detenzione di esplosivi, accensioni ed esplosioni pericolose e danneggiamento aggravato, con la pena massima fino a 18 mesi di arresto, aumentata fino al triplo per il concorso di altri reati, senza tener conto della possibile diminuzione per le circostanze attenuanti derivanti dal rito processuale e dalle condizioni personali".  "Ma ciò che dev'essere stigmatizzato - prosegue Saltamartini -, a parte l'eventuale responsabilità penale e civile nei confronti del Comune, non è tanto il comportamento (ognuno risponde delle proprie azioni) quanto per la possibilità che il maneggio di artifici così potenti è altamente pericoloso per le mani e gli occhi degli stessi autori e dunque per l'eventuale peso aggiuntivo per il soccorso ospedaliero in concomitanza con l'epidemia del Covid-19". "Per queste ragioni, siamo stati tutti adolescenti e ragazzi, che mi permetto di chiedere a tutti e sopratutto a chi ha la responsabilità del controllo familiare, di utilizzare la massima diligenza in questo particolarissimo periodo" conclude il vicesindaco.

05/04/2020 12:16
Coal dona oltre 350mila euro alle strutture sanitarie di Marche e Abruzzo

Coal dona oltre 350mila euro alle strutture sanitarie di Marche e Abruzzo

COAL, la Cooperativa marchigiana attiva in 6 regioni (Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Molise e Romagna oltre che a S.Marino) in oltre 250 Comuni, con oltre 300 punti vendita e 4 marchi (COAL, SIGMA, ECCOMI e D’ITALY) ha raccolto l’invito dei massimi rappresentati delle organizzazioni Regionali per sostenere le strutture sanitarie marchigiane e abruzzesi in questo drammatico momento nel quale Covid-19 ha messo in ginocchio l’Italia intera.  Il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa ha deliberato a favore delle due regioni un’importante Donazione (oltre 350.000€). Il presidente di Coal, Carlo Palmieri, ha sottolineato come "è assolutamente naturale, per un’azienda che vive il proprio territorio come Coal, essere al fianco di chi in questi interminabili giorni combatte in prima linea nei nostri ospedali, e non solo, questa guerra: medici, infermieri e tutto il personale degli ospedali e delle associazioni ad essi collegate che a nome di tutta l’Azienda voglio ringraziare di cuore". La donazione che Coal non ha esitato a fare è volta a progetti concreti e di vitale necessità:  il progetto 100 della Regione Marche, volto a creare un polo ospedaliero con 100 posti letto di terapia intensiva e per la Regione Abruzzo con il finanziamento per l’acquisto di materiale di alta protezione per il personale sanitario.  "Da parte nostra - sottolinea sempre Palmieri -, stiamo facendo e continueremo a fare la nostra parte, impegnandoci con tutti i nostri ammirevoli dipendenti, gli imprenditori, titolari dei punti vendita e di loro preziosi collaboratori per assicurare con continuità i prodotti alimentari a tutela di tutte le famiglie in tutti i Comuni in cui operiamo".  "Il nostro “Territorio” e la nostra “Gente” è forte ed unita - conclude Palmieri - e sono certo che insieme usciremo quanto prima da questa terribile situazione".        

05/04/2020 11:45
Treia, 5 pazienti e 5 operatori sanitari positivi nella Rsa

Treia, 5 pazienti e 5 operatori sanitari positivi nella Rsa

"L'informazione arrivata oggi pomeriggio conferma una situazione che desta preoccupazione presso la Struttura R.S.A di Treia: 5 pazienti e 5 operatori sanitari positivi al coronavirus". Questa la comunicazione ufficiale proveniente dal Comune di Treia. "Esprimiamo la nostra vicinanza al personale posto in isolamento e a quello che assicura continuità a un servizio di cura così importante e delicato -proseguono dall'Amministrazione Comunale -, perché dedicato a persone estremamente fragili, ancora più esposte in questo momento alla possibilità di ammalarsi gravemente". La RSA di Treia, così come gli ambulatori dei medici di base rientra nella competenza esclusiva dell'ASUR.  “Tuttavia, - dichiara David Buschittari, il vice sindaco di Treia - appena sono venuto a conoscenza, informalmente tramite un medico di base del territorio delle prime positività nella struttura, ho sollecitato l’ufficio igiene (già avvertito dalla struttura di Treia) affinché effettuasse i tamponi a tutti, pazienti e al personale sanitario e gli stessi sono stati effettuati poche ore dopo la mia richiesta (mercoledì 1 aprile). Inoltre, dopo essermi informato sulle vicende successive, relative agli spostamenti dei pazienti positivi, ho sollecitato la fornitura (già richiesta dall’azienda) dei dispositivi di protezione indivuduale agli operatori in attività, e gli stessi sono stati consegnati poche ore dopo (stamattina domenica 5 aprile)”.  Interviene anche il capogruppo di maggioranza Tommaso Sileoni, delegato alla protezione civile: “Colgo l'occasione per ringraziare il Consigliere Andrea Mozzoni che come volontario della nostra Avis sta facendo da traid d'union tra l'associazione e l'amministrazione comunale e si sta spendendo, a fatti e non a parole, in tante azioni a beneficio della nostra comunità".  Stando all'ultimo aggiornamento, i contagi del comune restano stabili: 35 persone in isolamento domiciliare al cui interno 20 positivi al covid 19. Sono 67 le persone uscite dall'isolamento domiciliare, 4 purtroppo i decessi avvenuti.  Tutti i tamponi effettuati nella casa di riposo comunale hanno, invece, dato esito negativo. "Una grande notizia che dà grande speranza ai treiesi per il futuro" sottolinea il vicesindaco Buschittari.  

05/04/2020 11:10
Coronavirus Marche, aumento stabile dei casi: 123 positivi su 780 tamponi analizzati

Coronavirus Marche, aumento stabile dei casi: 123 positivi su 780 tamponi analizzati

Il Gores ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19  sono 123 su 780 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 4464 su un totale di 15.252 campioni testati.  Si registra una stabilità nel nel rapporto tra tamponi effettuati e casi di positività riscontrati, con un'incidenza del 15,76% nelle ultime 24 ore, contro il 13,97% riscontrato nella giornata di ieri. Il computo totale dei positivi in base alla totalità dei test effettuati è del 29,26%.   Nel dettaglio i dati del Gores:  (Foto di Polina Tankilevitch da Pexels)  

05/04/2020 10:49
Lettera degli ex consiglieri al Commissario di Ussita: "I residenti sono in allarme"

Lettera degli ex consiglieri al Commissario di Ussita: "I residenti sono in allarme"

"Abbiamo continuato a seguire  le vicende di Ussita, ancor di più nel momento della diffusione  a livello nazionale del Covid-19, viste le continue segnalazioni di allarme pervenuteci da alcuni abitanti". Così gli ex consiglieri del gruppo di minoranza del comune di Ussita - Giovanni Marronaro, Guido Rossi, Giulio Angelo Bischi - esordiscono nella lettera inviata al presidente della Regione Marche, al Prefetto di Macerata, al responsabile della Protezione Civile, al Commissario Prefettizio Giuseppe Fraticelli.  Gli ex consiglieri segnalano di aver avuto conferma delle "paure già segnalateci, relative alla situazione inerente il  Covid – 19, che vede coinvolti alcuni residenti ussitani" a seguito dell'aggiornamento dello scorso 30 aprile in cui si segnalava la presenza di tre soggetti positivi al tampone (2 a Ussita) e 8 persone in isolamento domiciliare fiduciario (7 a Ussita).  "La popolazione di Ussita si chiede come mai il previsto C.O.C. (Centro Operativo Comunale) - scrivono gli ex consiglieri -, sia stato istituito solo in data 1 aprile con Ordinanza n. 4 , quando invece, doveva essere obbligatoriamente istituito alla data dei primi contagi, che risulterebbero essere avvenuti oltre 10 giorni orsono". "Considerato il lasso temporale trascorso dai primi contagi, all’emanazione della citata ordinanza - proseguono Marronaro, Rossi e Bischi -, i residenti si chiedono, se sono state emesse anche le relative ordinanze sanitarie per l’isolamento contumaciale dei medesimi, con la relativa indagine sanitaria di individuazione di tutti coloro che li hanno frequentati, che, eventualmente, dovrebbero trovarsi in quarantena". Facendosi portavoce dei residenti, gli ex consiglieri di Ussita chiedono si conosca:  - Quando verranno consegnati i presidi sanitari a tutti i residenti (idonee mascherine e guanti); - Quando verrà predisposto il servizio di lavaggio e sanificazione delle vie ed aree pubbliche, in particolare le zone SAE dove si concentra la gran parte della popolazione; - Quando verrà attivato idoneo servizio di recapito a domicilio di medicinali ed alimenti , in considerazione dell’alta percentuale di residenti over 70, al fine di incentivare l’isolamento sociale; - Come intende affrontare e risolvere l’annoso problema della mancanza di un medico di base ad Ussita, servizio attualmente inesistente, che invece in questo momento di emergenze dovrebbe essere incrementato con una presenza giornaliera; - Se intende attivare ad Ussita, ovvero convenzionarsi, per  un servizio di ascolto ed assistenza psicologica per i cittadini; - Se intende attivare un servizio di trasporto , anche con il pulmino-scuolabus del Comune di Ussita, per accompagnare  con le dovute cautele sanitarie, coloro che hanno necessità di recarsi in farmacia e presso gli istituti di credito di Visso ; - Quando riterrà di adottare il provvedimento riguardante la spesa solidale per le fasce più deboli, ai sensi dell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 658 del 30.03.2020.  

05/04/2020 10:18
Coronavirus: giunti in Italia medici e infermieri ucraini, 17 lavoreranno nelle Marche

Coronavirus: giunti in Italia medici e infermieri ucraini, 17 lavoreranno nelle Marche

L’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti ha accolto ieri a Pratica di Mare il volo arrivato dall’Ucraina con a bordo 30 medici e infermieri specializzati in rianimazione. Sciapichetti ha fatto parte della delegazione di accoglienza guidata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, con l’ambasciatore ucraino Yevhen Perelygin. Per le Marche era presente con Sciapichetti il dottor Gabriele Galli di ARES Marche con funzione di Liaison officer. In seguito alle richieste presentate dalla Regione, alle Marche sono stati destinati 13 medici (7 anestesisti, un infettivologo, 5 internisti) e 7 infermieri (3 di terapia intensiva, 4 non intensiva). Questo contingente di professionisti sarà inviato nella provincia di Pesaro, a supporto degli ospedali di Marche Nord e di Urbino. Sciapichetti ha portato il ringraziamento del presidente Ceriscioli e di tutta la regione Marche al ministro degli Esteri Di Maio, all’Ucraina e alla delegazione arrivata in Italia questa mattina.

05/04/2020 09:54
Diritto di visita del figlio al tempo del Coronavirus: è giustificato lo spostamento tra Comuni?

Diritto di visita del figlio al tempo del Coronavirus: è giustificato lo spostamento tra Comuni?

Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante le direttive date dal Governo in materia di Coronavirus ed ancora quella riferita alla gestione dei minori. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche che chiede: “Il semplice accordo tra genitori in assenza di alcun provvedimento e/o procedimento giudiziale vale come titolo legittimante lo spostamento anche tra Comuni per il diritto di visita del figlio?” Da quando si è manifestata l'esigenza di assumere una disciplina emergenziale per limitare gli spostamenti delle persone, ci si è posti il problema della regolamentazione dei tempi di permanenza dei figli minori con il genitore con il quale non convivono. Il Governo era già intervenuto chiarendo la legittimità di detti spostamenti, se giustificati da un provvedimento giudiziale, reso in un procedimento di separazione, divorzio, ovvero di disciplina dell'affidamento di figli di coppia non unita in matrimonio. Nel frattempo è intervenuta anche la giurisprudenza, a cominciare dalla prima pronuncia resa dal Tribunale di Milano, la quale statuiva quanto segue: “Le disposizioni limitative degli spostamenti per effetto del Coronavirus non sospendono il calendario dei tempi di frequentazione genitori/figli, che dunque deve proseguire con le modalità previste dai provvedimenti di separazione/divorzio” (Trib. Milano del 11 marzo 2020). Il problema ha continuato tuttavia a porsi in quelle situazioni nelle quali manca un provvedimento del giudice: si pensi ad una separazione di fatto tra coniugi, ovvero alla cessazione della convivenza tra due partner, ma anche ad una coppia di coniugi in attesa di separazione, senza che sia stata ancora assunta alcuna decisione. È subito parso irragionevole operare una discriminazione tra i figli minori di età, ovvero tra i loro genitori, a seconda dell'esistenza o meno di un provvedimento giudiziale, provvisorio o definitivo, relativo all'affidamento. La questione, su cui già ci si era interrogati, è stata risolta con un criterio di buon senso dal Governo, all'interno delle  FAQ pubblicate il 1 aprile 2020, e precisamente col ribadire che gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l'altro genitore o comunque presso l'affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche da un Comune all'altro, nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario, precisando che ciò può avvenire "secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio", ma anche "in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori". Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che: “un accordo tra i genitori può supplire alla mancanza di una pronuncia giudiziale. Ovviamente, tale accordo dovrà risultare da un atto scritto, che potrà essere sostituito da uno scambio di mail tra i genitori o i loro Legali, con cui individuare in maniera precisa tempi e modalità degli spostamenti del figlio minorenne Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                       

05/04/2020 09:38
Lega Recanati: "Il sindaco chieda subito di riaprire l'ospedale"

Lega Recanati: "Il sindaco chieda subito di riaprire l'ospedale"

“Il sindaco di Recanati si faccia reale portavoce di tutti i recanatesi chiedendo formalmente alla Regione di riaprire l’ospedale cittadino riattivandone tutti i reparti. Si prenda finalmente atto che, sia in condizioni estreme come la terribile pandemia che stiamo vivendo, sia nel futuro socialmente incerto che ad esse consegue, il ruolo degli ospedali territoriali è fondamentale”. A formulare l’invito ad agire per il ripristino dell’Ospedale Santa Lucia, a lungo presidio di qualità della sanità marchigiana e maceratese, Simone Merlini, responsabile provinciale della Lega e il coordinatore cittadino della città leopardiana Benito Mariani. “Disporre di un pronto soccorso e di reparti in grado di fornire, in sicurezza, la prima, fondamentale assistenza, sarebbe stato decisivo per fronteggiare il contagio che in città ha colpito pesantemente anche la RSA – aggiungono Merlini e Mariani – È sempre più evidente dagli interventi degli epidemiologi anche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che la convivenza con Covid-19 e le sue tragiche conseguenze non sarà breve. È una circostanza che deve indurre la politica a riflettere sulla necessità di rivedere le proprie priorità programmatiche in campo sanitario. I consiglieri regionali della Lega hanno giù richiesto di riaprire e potenziare presidi come quello di Recanati che per logistica, caratteristiche e storia clinica potrebbe essere di importante supporto a tutta la filiera medica”. Merlini e Mariani si augurano che il sindaco risponda all’appello attivandosi, come hanno fatto i consiglieri regionali della Lega, perché possano essere date garanzie ai cittadini la cui salute appare sempre più subordinata alla risposta al Covid-19 dell’attuale assetto sanitario della provincia e della regione. “La Regione che ha chiuso ospedali che oggi sarebbero stati provvidenziali come il Santa Lucia di Recanati, sta facendo poco o nulla per garantire la continuità e la sicurezza delle cure fondamentali, in particolare quelle oncologiche. Anziché ad una nuova programmazione si affida al senso di responsabilità di medici e personale che agiscono anche a rischio della propria vita per la mancanza di adeguati presidi di protezione. Servono percorsi puliti per la cura delle patologie più comuni che, non solo non stanno regredendo per magia, ma rischiano di attivare un ulteriore allarme sanitario. Le istanze dei recanatesi e di quanti chiedono di non abbassare la guardia sulla gestione ordinaria delle patologie devono essere al più presto accolte”.

04/04/2020 20:43
Civitanova, salgono a 70 i casi positivi. A Tolentino 15 contagiati e 25 persone in quarantena

Civitanova, salgono a 70 i casi positivi. A Tolentino 15 contagiati e 25 persone in quarantena

Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi informa sulla situazione Covid-19 a Tolentino. "Ad oggi i positivi sono 15. A questi si aggiungono 25 persone che sono in quarantena. Ci raccomandiamo, come sempre, di restare a casa, di uscire solo se necessario – sottolinea il Sindaco Pezzanesi – rispettiamo le disposizioni e evitiamo i possibili rischi di contagio".  L'aggiornamento proveniente dal sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, indica invece 70 casi positivi al coronavirus nel territorio comunale a cui si aggiungono 97 persone in quarantena. "Ricordate che rispettare le regole non è un castigo, è una protezione per ognuno di noi e per la nostra comunità" ha affermato Ciarapica.   

04/04/2020 20:32
Macerata, il dottor Marco Sigona: "Ho avuto paura, ma sono guarito dal coronavirus"

Macerata, il dottor Marco Sigona: "Ho avuto paura, ma sono guarito dal coronavirus"

Attraverso una lettera indirizzata a tutti gli organi di stampa il dottor Marco Sigona, medico dell'ospedale di Macerata risultato positivo al Coronavirus lo scorso 6 marzo, ha comunicato la sua guarigione dopo ben 30 giorni di isolamento fiduciario obbligatorio.  Ecco le sue parole: "Non so se sono il paziente 0 a Macerata ma sicuramente, in questo particolare momento , sono un paziente come tanti altri che si trovano nella mia stessa situazione in Italia…” Cominciava così la lettera che inviavo il giorno 7 marzo agli Organi di Stampa dopo essere venuto a conoscenza di aver contratto il Virus Covid 19, lettera che, forse perché esprimeva  in forma sincera la realtà di uno dei primi casi della nostra Provincia, in cui ancora poco si sapeva degli effetti di  questo Coronavirus, ha scatenato nei giorni successivi un clamore giornalistico e televisivo di livello nazionale al quale ho voluto sottrarmi per poter vivere in forma privata la mia malattia e non come un fenomeno mediatico. Oggi sono guarito. La conferma della negativà dei due tamponi naso-faringei ripetuti a distanza di 24 ore può finalmente farmi dire di esserne fuori. Dopo circa 30 giorni d’isolamento fiduciario obbligatorio, ricordo che la mia vicenda è iniziata il 27 febbraio ed ho scoperto la mia positività il 6 marzo, posso dire di essere stato fortunato. Il virus, come nel film Sliding Doors, probabilmente con me ha imboccato la porta sbagliata ma mi ha costretto a casa a  due settimane di febbre ricorrente, raffreddore, una modesta tosse, un lieve affanno respiratorio che ho sempre monitorato attraverso l’utilizzo di un saturimetro ed in stretto contatto con i Colleghi della Pneumologia di Macerata. A metà del percorso, non recedendo la febbre, si era prospettata l’ipotesi di farmi sottoporre ad una Tac toracica ed ad un eventuale ricovero presso l’Ospedale di Camerino. Ho avuto paura, prevedevo l’inizio di un calvario,  ma ho tenuto duro, rispettato le indicazioni terapeutiche e questa ipotesi giorno dopo giorno si è allontanata sempre di più. Sentivo che clinicamente andava sempre meglio e il mio umore migliorava. Dopo 14 giorni dal primo tampone sono stato sottoposto ad un nuovo accertamento che purtroppo risultava ancora positivo. Sono ricaduto nello sconforto più totale. Mi sentivo bene ma quel virus era ancora li dentro, non mi mollava, iniziava il mio calo psicologico che ho superato soltanto grazie alla vicinanza dei familiari e di tante e tante  persone amiche e conoscenti che mi hanno sempre telefonato, inviato messaggi, scritto mail, fatto videochiamate e  che voglio qui ringraziare perché in certi momenti si sente proprio il bisogno di essere uniti. Le notizie che leggevo sui giornali ed ascoltavo in televisione di migliaia di contagiati, di morti tra cui tanti, troppi colleghi sanitari, dell’impegno che tutti stavano dando per lottare contro questo nemico che viveva ancora in me, mi spingevano ogni giorno a ripetermi mentalmente che ce l’avrei fatta e sarei tornato anche io nel mondo a combattere questa assurda guerra.  E si perché è una guerra assurda ma è la guerra che d’ora in poi ci dobbiamo aspettare perché i nemici non arrivano più con i carri armati e i mitragliatori, come ci insegnavano durante il servizio militare, ma arrivano in forma invisibile, ma anche prevedibile. E noi possiamo prepararci a riceverli con un sistema sanitario più forte, più organizzato, dove vengano investite più risorse, reclutati più soldati attraverso accessi più semplici alla professione, fatti piani di prevenzione perché abbiamo gli strumenti per farli, la prevenzione non è una spesa ma un investimento, non concerderci più il lusso di far scappare i nostri cervelli e i nostri ricercatori, dare la giusta importanza ai servizi territoriali,  abbiamo visto quanto fondamentali in questo tipo di sanità.   Non siamo eroi ma facciamo solo il nostro mestiere cercando di farlo nella maniera migliore e per farlo  vogliamo avere le armi giuste. Questo virus ha colpito trasversalmente tutti, non ha risparmiato nessuno , dalla persona comune all’operatore  sanitario, dal personaggio televisivo a quello dello sport, dall’amministratore pubblico al politico. Mi auguro che la lezione che ci lascerà faccia riflettere sul fatto che non potremmo più permetterci di tagliare in continuazione su certi servizi e che dovremmo riapprociarci di alcune priorità. A breve  avremo sicuramente bisogno di ritrovare quell’unità tra le persone che sono state costrette per troppo tempo a distanziarsi socialmente ed emotivamente e avremo bisogno ancora di tanta solidarietà per programmare già da subito il da farsi,  non aspettando la fine dell’emergenza. Oggi abbiamo bisogno di rispetto delle regole e di mantenere alto l’impegno fin qui messo, restando a casa e osservando le indicazioni che ci vengono date.  Solo cosi ce la faremo come ce l’ho fatta io. Non so se le cose torneranno mai come prima ma quello che so è che tutto ciò è solo in mano nostra. Grazie di cuore a tutti coloro che mi sono stati affianco in questo cammino".    

04/04/2020 20:00
I giocatori della Menghi Pallavolo Macerata incontrano l’ADMO

I giocatori della Menghi Pallavolo Macerata incontrano l’ADMO

Con lo stop delle attività sportive, gli atleti della Menghi Pallavolo hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con uno dei partner della società, l'ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) di Macerata. Una Onlus riconosciuta e iscritta al Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato, coopera con altre associazioni come AVIS, AIL, AIDO, la CRI, la Croce Verde, il SIMTI e collabora con il Registro Regionale dei donatori di midollo osseo e con i Centri Donatori e i Poli di Reclutamento regionali presenti su tutto il territorio marchigiano. Questo incontro a distanza, grazie ad una video-chiamata collettiva che ha riunito giocatori e referenti dell’ADMO, è servito per parlare della donazione di midollo osseo e di come promuovere il messaggio ai più giovani. “È stata l’occasione per riconfermare la Menghi Pallavolo Macerata come sponsor etico dell’ADMO”, racconta Eleonora Salvatori, Responsabile della Sede Operativa di Macerata. “Ci ha fatto piacere riscontare tanto entusiasmo da parte degli atleti, lo stesso che abbiamo sempre trovato nella dirigenza della Menghi Pallavolo Macerata, anche rispetto a questa proposta di una video-conferenza con la squadra. Che è una buona alternativa per continuare a comunicare, ora che siamo impossibilitati a spostarci”. I giocatori conoscevano le vostre attività o è stata la prima volta? “Diversi avevano avuto modo di conoscerci, tramite ADMO di altre città, per alcuni invece è stata proprio l’occasione di confrontarsi con la nostra realtà. Ci hanno fatto tante domande su come funziona il percorso di donazione, e a questo proposito abbiamo portato con noi le testimonianze di chi l’ha vissuto in prima persona. Sono esperienza anche forti, ma aiutano a far comprendere meglio l’importanza della donazione”. Da dove nasce l’idea di questi incontri? “Fanno parte di una serie di iniziative che stiamo portando avanti all’interno del progetto “Sportivi fino al midollo”, nato a Macerata. Perché appunto crediamo che gli atleti siano il veicolo perfetto per promuovere il nostro messaggio, avvicinare le persone alla donazione, con particolare attenzione ai ragazzi”. Maggiori informazioni riguardo la donazione del midollo osseo, sono presenti sul sito internet dell'ADMO Marche, www.admomarche.it, e sulla pagina Facebook dell'Associazione ADMO Macerata.

04/04/2020 19:42
Ospedale Unico, Sborgia e Ciarapica chiedono lo stop: "No a decisioni frettolose"

Ospedale Unico, Sborgia e Ciarapica chiedono lo stop: "No a decisioni frettolose"

“Fermare le decisioni in campo sanitario nella nostra regione e avviare, dopo l’emergenza coronavirus, una riflessione seria e condivisa su come riordinare gli ospedali sul territorio”. Così il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, e il Sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, intervengono sul passo avanti fatto ieri dal Dipe in merito alla realizzazione dell’Ospedale Unico alla Pieve. ”Stiamo assistendo all’impotenza totale del nostro sistema sanitario di fronte ad un’emergenza che ha messo in ginocchio ogni struttura ospedaliera da Nord a Sud - sottolineano i sindaci - . La sanità tutta e anche la nostra, è allo stremo e oramai si regge solo sul grande senso di responsabilità dei singoli operatori sanitari – medici, infermieri e oss -  che sono in prima linea e che non dormono, non mangiano e non possono andare neppure in bagno (a causa dei complicati dispositivi di sicurezza che devono adottare) per salvare vite umane. Siamo alle corde e questo anche a causa dei tagli messi in atto in nome dell’austerità.  "Crediamo che questa emergenza sia l’occasione storica per riaprire un ragionamento sul modello di sanità che sia scevro da condizionamenti di partito - chiedono con forza Sborgia e Ciarapica - . La salute non è né di destra né di sinistra, non ci sono malati di serie A o di serie B, e oggi purtroppo lo abbiamo capito bene. In ballo ci sono le vite delle persone. Allora chiediamo ai decisori regionali uno stop, una pausa su quanto programmato sin qui". "Ora appare necessario che ogni risorsa, sia economica sia progettuale, sia indirizzata a sconfiggere il grave problema attuale rappresentato dal Covid 19 - aggiungono i sindaci - . Solo dopo che si sia superata l’emergenza, si potrà pensare a una riprogrammazione di un modello sanitario adeguato alle nuove sfide che la società del nostro tempo ci pone dinanzi. Questo non è il momento di decisioni avventate dalle quali poi sarà difficile, se non impossibile tornare indietro. Questo è, piuttosto, il momento della responsabilità e dell’unità". "Tutta la sanità, a nostro avviso, andrà ridisegnata con criteri diversi. L’assunzione di responsabilità che ha visto le comunità di Civitanova e Camerino coprire un’intera area dal mare alle montagne e rispondere alle esigenze gravi della pandemia che sta falcidiando la nostra popolazione deve fare’scuola’ e dare l’esempio a tutta la politica che questo non è più il tempo delle decisioni solitarie e frettolose. L’invito che rivolgiamo al governo regionale è di incentrare ora tutta l’attenzione possibile all’emergenza COVID 19. L’Ospedale Unico può attendere" concludono Sborgia e Ciarapica.         

04/04/2020 19:24
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