“Un grande plauso a Guido Bertolaso per il lavoro che sta svolgendo nella realizzazione del nuovo "Covid Center" di Civitanova Marche. A distanza di pochissimi giorni dalla ripresa dalla malattia, è riuscito a ridare un grande impulso ai lavori di riconversione della Fiera. Noi non avevamo dubbi, forti della convinzione che Bertolaso sia, in assoluto, la migliore figura per la gestione delle emergenze in Italia”. Lo afferma, in una nota, Francesco Battistoni, commissario di Forza Italia Marche. “Per noi – continua l’esponente forzista - quella del buon andamento dei lavori, è una notizia importante, in quanto tutto il centrodestra, ad inizio pandemia, aveva chiesto una struttura unica di riferimento regionale. Questa potrà servire ad affrontare eventuali emergenze sanitarie nei prossimi mesi e consentirà all'ospedale cittadino di Civitanova e, presumibilmente agli ospedali di tutto il territorio regionale, di tornare alle proprie consuete attività sanitarie e dare risposte a 360 gradi ad ogni singola patologia. La sinergia tra Bertolaso, la sua struttura e l'amministrazione del comune di Civitanova Marche, è un fulgido esempio di quanto sia importante lavorare con serietà e competenza, per il bene del territorio”, conclude Battistoni.
"La fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle Regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia: in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno". Sarebbero proprio queste le ultime due regioni a liberarsi dal coronavirus secondo le proiezioni fatte dagli esperti dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore dell’Osservatorio e Ordinario di Igiene all’Università Cattolica, e dal Dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio.
Secondo le proiezioni dell’Osservatorio a uscire per prima dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria, le quali il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le Regioni del Centro-Nord nella quali il contagio è iniziato prima. In Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno.
“L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha effettuato una analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi - spiega il Dottor Solipaca – e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile”.
I modelli statistici stimati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e, quindi, non sono di tipo epidemiologico, pertanto non fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo.
Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dai DPCM. Pertanto, eventuali misure di allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi, renderebbero le proiezioni non più verosimili.
Infine, si sottolinea che la precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi, è infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi effettuati.
"Le proiezioni effettuate evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla così detta “fase 2” dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione. Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe “riportare indietro le lancette della pandemia” e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati" chiosano gli esperti.
Leggi qui la replica della Regione, che contesta lo studio dell'Osservatorio
Il Comune di San Severino Marche ha avviato la consegna delle mascherine chirurgiche monouso a tutte le famiglie settempedane. Grazie alla fattiva collaborazione dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, che hanno lavorato per tutto il pomeriggio di sabato scorso e per l’intera giornata di domenica, è iniziata la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale imbustati a coppia e inseriti, all’interno di una busta da lettere bianca con il logo del Comune, nelle cassette postali delle abitazioni che risultano agibili.
“Ad ogni famiglia - sottolinea il sindaco, Rosa Piermattei - verranno consegnate due mascherine. Pur non essendoci un obbligo di legge nella nostra regione, come invece è stato previsto in altre regioni d’Italia, abbiamo deciso di venire incontro ai nostri concittadini in questo momento di particolare necessità e bisogno. Nella consegna delle mascherine abbiamo dato prima priorità al personale dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, cui a nome di tutta l’Amministrazione ha consegnato mille mascherine, e alla casa di riposo “Lazzarelli”, cui abbiamo donato altri cinquecento presidi. Ci vorranno alcuni giorni per la consegna delle mascherine a tutti visto che il nostro territorio, con i suoi 193 chilometri quadrati, è uno dei più grandi tra tutti i Comuni della nostra regione. Mi auguro che la popolazione comprenda. Sappiamo anche che potrebbero esserci, vista la mole dell’impegno, inevitabili problemi ma chiedo a tutti di aiutarci a superarli segnalandoceli, eventualmente, al numero di telefono 3336116712 che è l’utenza dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile che il Comune ha attivato fin dalle prime ore dell’emergenza Covid anche per la consegna di generi di prima necessità e per la spesa. Con l’occasione vorrei ricordare che è sempre attivo anche il numero di telefono 3336116675 per domande e informazioni sul come comportarsi. Vorrei poi, ancora una volta, ringraziare anche i volontari del locale comitato della Croce Rossa Italiana per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo e che li vede impegnati quotidianamente, oltre alla normalità attività, anche nella consegna dei medicinali a domicilio ad anziani, personale fragili e immunodepressi. Il servizio è gratuito, l'eventuale costo dei farmaci è a carico dei richiedenti. Si possono chiamare direttamente le farmacie settempedane e concordare per la consegna che viene poi effettuata dai volontari stessi dalle ore 12 alle 13,30 e dalle 18 alle 20. In alternativa si può chiamare anche il numero 3334680268”.
Continua a salire il numero di pazienti positivi al Covid-19 nel Comune di San Severino Marche. Secondo l’ultimo rapporto del Gores, il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie, il contagio sta interessando 21 settempedani mentre altre 10 persone si trovano in quarantena al proprio domicilio.
“La nostra Città - sottolinea il sindaco, Rosa Piermattei, in una nota in cui conferma la situazione relativa ai contagiati - ha già pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane. Sono quattro i concittadini che ci hanno lasciato dopo periodi di ricovero nei Covid – Hospital della provincia. Il Coronavirus ha avuto un impatto sulla nostra popolazione al pari di epidemie registrate nei secoli passati".
"Questa emergenza, poi, sta creando non pochi problemi anche alle attività economiche e al lavoro di tantissime persone - aggiunge Piermattei -. Dal punto di vista sanitario dobbiamo non abbassare la guardia. Mi sento per questo in dovere, ancora una volta, di ricordare le principali raccomandazioni di prevenzione e le norme igienico-sanitarie da seguire scrupolosamente: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o un gel a base alcolica, evitare contatti ravvicinati e mantenere minimo la distanza di almeno un metro, evitare ogni tipo di assembramento, coprirsi bocca e naso con fazzoletti monouso quando si starnutisce o tossisce, altrimenti usare la piega del gomito, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani nude, evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri. Se si hanno sintomi simili all’influenza rimanere a casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici, ma contattare il medico di medicina generale, i pediatri di libera scelta, la guardia medica o i numeri regionali. Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico, e usare quanto più possibile la mascherina”.
Attraverso un'ordinanza emessa dal Sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli, a partire dal 22 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, nei luoghi pubblici, anche all’aperto, negli esercizi commerciali, uffici pubblici, uffici postali, banche e in ogni altro luogo chiuso, nel quale sia previsto l’accesso generalizzato di persone, l’accesso sarà consentito solo indossando mascherine in modo da limitare la contaminazione dell’ambiente.
Il provvedimanto, in linea con quelli già adottati nei comuni di Porto Recanati, Mogliano e Cingoli, vuole essere un modo per limitare la possibilità di contagio tra le persone.
La violazione dell’obbligo di indossare le mascherine nei casi sopra citati, comporterà, per il trasgressore, l’applicazione della sanzione amministrativa da 25 € a 500 €.
Blitz della Polizia di Stato a Villa Potenza, frazione di Macerata, nella tarda serata del 17 aprile: bloccato un giovane maceratese di 22 anni con 250 grammi di marijuana.
Il controllo è avvenuto a bordo dell'autovettura del giovane, che si trovava in sosta lungo la carreggiata stradale. Il ragazzo, con numerosi precedenti in materia di stupefacenti, è apparso molto nervoso sin dalle prime fasi della perquisizione.
A bordo dell'auto è stato rinvenuto uno zaino con due sacchetti in cellophane contenenti 250 grammi di marijuana, probabilmente destinata ad essere spacciata ai tossicodipendenti di Macerata e zone limitrofe, in questo periodo bloccati dalle norme in atto per il contenimento del Covid-19.
La perquisizione ha riguardato anche l'abitazione del 22enne. All'interno della sua camera da letto, è stata rinvenuta altra sostanza stupefacente del tipo hashish ed altra sostanza sulla cui natura sono tuttora in corso accertamenti da parte della Polizia Scientifica.
Il ragazzo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e sanzionato ai sensi della vigente normativa per il contenimento del coronavirus.
L'operazione, si inquadra in un più ampio programma di servizi predisposti dalla Questura di Macerata su input del Questore Antonio Pignataro sin dall'inizio dell'entrata in vigore delle norme anti-Covid, con l'obiettivo di debellare il fenomeno che potrebbe essere definito come "spaccio a domicilio".
Purtroppo, infatti, sono molti i tossicodipendenti che dovendo restare a casa in forza delle norme Anti-Covid, vengono raggiunti a domicilio dagli spacciatori che si spostano da un punto all'altro della città e della provincia per rifornire il loro " clienti".
Sono tuttora in corso indagini finalizzate ad individuare ulteriori soggetti che potrebbero essere coinvolti nella vicenda.
L’emergenza Coronavirus renderà impossibile celebrare pubblicamente mercoledì prossimo (22 aprile) la “Giornata della Terra - Earth Day”.
Il Comune di San Severino Marche ha comunque pensato di ricordare con una speciale iniziativa sul web la più grande manifestazione ambientale del pianeta che invita i cittadini del mondo ad un’azione responsabile nei confronti del pianeta, ponendo al centro delle sue iniziative il tema del cambiamento climatico. Per questo sarà proposto un “viaggio virtuale”, che ci si augura possa diventare presto una piacevole escursione a piedi, verso un luogo solitario, incantato e suggestivo: la “buca del terremoto” detta comunemente anche “buca d’Aria” perché situata alle falde dell’omonimo monte a quasi 800 metri sul livello del mare.
Il verde e fitto bosco del monte d’Aria, per chi non lo sapesse, nasconde tra le sue conifere una sorpresa veramente unica a quanti ne percorrono un facile sentiero che conduce verso un’ampia radura dove la rossa roccia si apre in una grande cavità circolare a forma di cratere: si tratta, appunto, della “buca del terremoto”. Uno strano fenomeno geologico che si è aperto qualche migliaio di anni fa.
Il particolare nome è legato alla credenza popolare locale secondo cui l’origine risalirebbe a un antico sisma che, sconvolgendo la struttura della montagna con effetti devastanti, avrebbe generato la conca del diametro di 110 metri e profonda circa 20.
Raoul e Lorenzo Paciaroni, storici illustri di San Severino, in “Memorie sismiche sanseverinati”- Seconda Ed.2017, riportano le voci popolari che tramandandosi di generazione in generazione hanno voluto vedere in questa larga buca che riempiendosi nel tempo di detriti si va restringendo, il cratere di un antichissimo vulcano.
Alcuni studiosi catalogano la Buca del Terremoto come una dolina ma sembra che effettivamente la voragine si sia formata per un grande cedimento della superficie dovuto al terremoto del 1922, essendo quella zona caratterizzata da cavità sotterranee e caverne di origine calcare.
È tradizione che mille anni fa nella zona vi fossero due vulcani, uno a Caldarola e uno sul monte Aria, di cui resterebbe questa buca in passato più profonda e “magica”.
Si narra infatti di lepri cadute dentro senza più riuscire a venirne fuori, di un cane “inghiottito” dalla montagna, di buoi e cavalli attirati come una calamita dentro il misterioso “buco”.
Per coloro che lo desiderano è possibile proseguire lungo lo stesso percorso fino ad un rifugio e alla chiesetta della Madonna della Neve o Madonna del Monte.
In questo periodo particolare e inaspettato della vita di ognuno di noi, anche il Centro Studi Storici Maceratesi ha deciso di essere presente, offrendo a chi fosse interessato le sue pubblicazioni a fronte di una donazione alla Croce Rossa Italiana - Comitato di Macerata, molto impegnata nell’emergenza epidemiologica in corso.
Il Centro Studi Storici Maceratesi, in 54 anni di attività culturale, mai interrotta, ha pubblicato 53 volumi con gli atti dei convegni annuali riguardanti tematiche relative alla storia del Maceratese e delle Marche centro-meridionali.
“Coloro che fossero interessati ad avere uno o più volumi provvederanno a fare una donazione di almeno 10 euro (a fronte del valore reale di 30 euro) per ogni volume scelto (vedi indicazioni in nota ) e a darne comunicazione al Centro Studi” – fa sapere il presidente Alberto Meriggi - .
Il bonifico bancario intestato alla Croce Rossa Italiana Comitato di Macerata ODV (IBAN: IT80M0311113401000000021630), con causale: “Iniziativa del Centro Studi Storici Maceratesi problema Covid19”
Contestualmente l’invio di una mail a: studistoricimaceratesi@gmail.com con la copia del bonifico effettuato, l’indicazione dell’indirizzo dove recapitare il volume, il numero e il titolo del volume richiesto e un recapito telefonico.
Successivamente il Centro Studi provvederà alla spedizione dei volumi, facendosi carico delle spese postali e ogni altro onere, non appena la situazione epidemiologica e le conseguenti norme sul distanziamento sociale lo consentiranno.
Per visionare l’elenco dei volumi, le tematiche in ognuno trattate e, quindi, provvedere alla scelta, è possibile consultare il sito internet “Centro Studi Storici Maceratesi” – (Atti dei convegni annuali). Si precisa che i volumi hanno un numero di pagine che va dalle 400 alle 750.
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 57 sui 907 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5826 su un totale di 28.006 campioni testati.
Si registra un leggero incremento nel rapporto tra positivi e tamponi analizzati rispetto alla giornata di ieri: l'incidenza giornaliera è del 6, 28%, mentre ieri si attestava sotto al 5%.
Il dato più rilevante è che continua a scendere, seppur in maniera lieve, la curva della progressione dei contagi rispetto ai tamponi totali analizzati dall'inizio dell'emergenza (20,80 di oggi, contro il 21,28 di ieri).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
Ha avuto buon esito l’iniziativa benefica lanciata durante il periodo di Pasqua dalla commerciante pollentina Manuela Brugnoni proprietaria del negozio Mew Manuela Eventi & Wedding . La commerciante aveva promesso ai suoi clienti che per ognuno di loro che avesse acquistato uova pasquali, bouquet di cioccolatini ed ogni altro articolo avrebbe devoluto parte dell’incasso per l’acquisto di mascherine da mettere a disposizione della casa di riposo di Pollenza.
Puntualmente sabato mattina è avvenuta la consegna di 100 mascherine prodotte dall’azienda GI & GI International di Morrovalle nelle mani del Sindaco di Pollenza Mauro Romoli che ha elogiato la commerciante per la sensibilità dimostrata in un periodo di sicuro non facile per il commercio in generale ed ha auspicato che tale gesto funga da esempio per tanti altri che vorranno emularla. Al momento della consegna erano presenti anche l’assessore ai servizi sociali Antonella Menichelli e Francesco Prioglio direttore dell’APSP Ircr Macerata che gestisce la casa di riposo di Pollenza. Altre donazioni nei giorni scorsi erano avvenute a cura di singoli cittadini che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di ringraziare pubblicamente una volta terminata l’emergenza
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 7 persone. Salgono a quota 822 le vittime, dall'inizio dell'epidemia (512 uomini e 310 donne).È sempre la provincia di Pesaro-Urbino a pagare il costo più alto in termini di vite spezzate (449) mentre sono in totale 118 quelle nel maceratese.
Secondo i dati trasmessi dal Gores si sono registrate 3 vittime negli ospedali della provincia di Macerata: due le vittime che si sono spente al Covid-Hospital di Camerino ovvero un 92enne di Macerata e un 85enne di Corridonia mentre all'Ospedale di Macerata è spirata una donna di 80 anni originaria di Camerino.
Secondo i dati complessivi, nel 94,4% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80 anni.
Di seguito nel dettaglio il report del Gores:
Nel tardo pomeriggio di oggi a Tolentino un bambino di 21 mesi ha accidentalmente ingerito del detersivo mentre era in casa.
Subito se ne sono accorti i genitori che hanno immediatamente allertato i sanitari del 118 che sono intervenuti sul posto. Constatate le condizioni del bimbo si è ritenuto opportuno far accorrere l'eliambulanza che lo ha poi trasportato all'Ospedale Salesi di Ancona.
Al momento le condizioni del bambino non sono gravi ma rimangono costantemente monitorate dal personale medico.
(Servizio in Aggiornamento)
“Un uomo particolare ma che amava il prossimo e metteva l’anima in tutto ciò che faceva e questo suo impegno era ricambiato dal tanto amore che la gente provava nei suoi confronti – con queste parole l'arcivescovo di Camerino-San Severino Monsignor Francesco Massara ha voluto ricordare la figura di Don Giuseppe Branchesi - . Ho avuto il piacere di conoscerlo lo scorso anno alla festa della Coldiretti a Pian di Pieca – dice Monsignor Massara – e sono stato subito colpito da come quel giorno metteva tutto se stesso per rendere bella e significativa quella situazione – e aggiunge – come anche quando ci siamo incontrati a Muccia per l’inaugurazione della Chiesa di San Biagio, dove ha partecipato con il suo consueto grande affetto che aveva verso la gente”
“Un uomo da cui sprizzava una vera energia di vita e che sapeva rendere ogni momento un’esperienza unica di condivisione e solidarietà oltre che di gioia- conclude l’Arcivescovo – un sacerdote di ‘strada’ in quanto sapeva stare in mezzo alle persone ma anche una bella testimonianza di Chiesa”.
Il Commissario alla Ricostruzione del Centro Italia dopo il sisma del 2016, Giovanni Legnini, ha incontrato ieri in videoconferenza oltre quaranta rappresentanti delle associazioni dei cittadini colpiti dal sisma, prendendo una serie di impegni precisi nei loro confronti.
“Il rapporto con i Comitati che rappresentano gli abitanti e i portatori di interessi legittimi è fondamentale. Voglio stabilire con voi un canale di comunicazione diretta, attraverso il quale potremo confrontarci e potrete inviare le vostre proposte e segnalazioni, evidenziare problemi, inefficienze ed omissioni” ha detto Legnini nel corso della riunione, da lui stesso sollecitata.
Molti esponenti delle associazioni hanno ribadito a Legnini, il quarto Commissario che incontrano, la loro richiesta, da tempo formulata, di arrivare ad un assetto stabile delle ricostruzioni. “La mia aspirazione, è quella di essere l’ultimo Commissario. So che per la gestione delle ricostruzioni è ormai maturo il tempo di creare una struttura stabile. Uno dei fattori di rallentamento dopo le catastrofi naturali, è rappresentato dalla necessità, ogni volta, di ricominciare da capo nella definizione dei modelli organizzativi, nell’attribuzione dei poteri e nella definizione delle procedure” ha detto il Commissario.
Entro pochi giorni, ha assicurato Legnini sarà emanata l’ordinanza che attua il principio dell’autocertificazione dei progetti di ricostruzione da parte dei tecnici “che definirà anche tempi certi, e comunque molto più brevi di quelli attuali, per l’esame delle pratiche e l’avvio dei lavori”. Gli uffici speciali dovranno concentrarsi essenzialmente sui controlli. “Dobbiamo coniugare l’efficienza e la rapidità con il controllo di legalità, su cui dobbiamo essere inflessibili” ha aggiunto Legnini, sottolineando l’opportunità di un intervento normativo per l’accelerazione della ricostruzione pubblica, che nell’area del cratere è sostanzialmente ferma.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche problemi specifici, come le ricostruzioni nei centri storici urbani, le misure per il sostegno all’economia, l’impatto del coronavirus sulle attività nel cratere. A questo proposito il Commissario ha preannunciato che è allo studio l’ipotesi di destinare una quota importante dei 30 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro fermi dal 2017, proprio alla sicurezza sanitaria nei cantieri, oggi bloccati, al momento della loro riapertura.
La scomparsa di Don Giuseppe Branchesi ha lasciato un grande vuoto nella provincia di Macerata ma ci sono delle comunità che più di ogni altre hanno avuta la possibilità di apprezzare e condividere l'opera del sacerdote che con la sua trasparanza e disponibilità è stato capace di unire e lasciare un segno indelebile nel cuore di tutti.
Una di queste è stata senza dubbio Muccia, dove Don Peppe è stato una presenza costante nei momenti più duri che il paese dell'entroterra maceratese ha affrontato dopo il sisma ma anche in quelli più gioiosi come la grande giornata di festa per l'inaugurazione della nuova chiesa di San Biagio, donata dal CNS, nell'area SAE di Pian Di Giove.
“Noi come comunità abbiamo sempre pregato affinché Don Peppe guarisse e tornasse ytra noi – dichiara il Sindaco di Muccia Mario Baroni che poi ha voluto ricordare con con queste parole l'opera di Don Peppe - il ricordo che porto nel cuore non è solo il mio ma di tutta Muccia perché lui qui ha lasciato un segno importante in quanto ha capito le difficoltà che stavamo attraversando a causa del terremoto e delle dimissioni per motivi di salute del nostro sacerdote”
Un uomo che è stato capace con la sua sensibilità di condividere le sofferenza di un'intera comunità e quindi di prenderla per mano: “E’ stato qui nel momento in cui abbiamo inaugurato la Chiesa e poi è anche tornato il primo dell’anno partecipando insieme a tutti noi al tombolone, oltre ad essere presente anche alla festa degli alberi insieme ai bambini - ricorda commosso il primo cittadino - . Tutte giornate indimenticabili dove lui ci è stato sempre vicino e per questo lo ricordiamo con particolare affetto perché oltre a lasciare una traccia indelebile ha anche guidato tutta la nostra comunità- e aggiunge - La situazione post sima che Muccia stava attraversando era drammatica ma lui è riuscito a ricompattare tutti e ha condiviso le nostre difficoltà standoci sempre vicino”
Un ricordo indelebile che rimarrà sempre nei cuoi di chi lo ha conosciuto: “Non dimenticheremo mai il suo modo di fare, trasparente e capace di coinvolgere tutti – afferma Baroni, che poi rivolge un pensiero a nome di tutta la comunità alla famiglia ma non solo - facciamo le nostre più sentite condoglianze a tutta la famiglia e anche alla Curia perché sicuramente quella di Don Peppe sarà una mancanza importante, senza poi dimenticare Polentari che erano presenti all’inaugurazione della Chiesa di Muccia contribuendo a fare una grande festa”
“Siamo veramente dispiaciuti e fino all’ultimo abbiamo sperato che guarisse ma purtroppo non è andata così – conclude Baroni - ora come Amministrazione vedremo di organizzarci per onorare a dovere la memoria di un grande uomo e sacerdote con il quale si era creata una splendida sintonia”
Una terribile notizia ha oggi sconvolto la comunità di Colmurano.
Il corpo privo di vita di Sergio Canali è stato trovato nella tarda serata di ieri all'interno della cabina del suo camion che era fermo al lato della di una strada, a non più di una ventina di chilometri dal punto in cui era ripartito per tornare a casa dopo che aveva effettuato delle consegne nell’hinterland di Miliano per l’azienda del Maceratese per la quale lavorava.
Ancora da stabilire le cause del decesso ma quasi certamente a stroncare la vita del 59enne è stato un improvviso malore che non gli ha lasciato scampo.
La scomparsa di Don Giuseppe Branchesi ha gettato nel lutto l'intera provincia di Macerata. Il parroco di Santa Maria in Selva, frazione di Treia, si è dovuto arrendere al coronavirus a 82 anni, dopo una lunga battaglia iniziata a metà marzo.
La tumulazione della salma avverrà domani alle ore 16 presso il cimitero del Comuni di Treia.
In queste ore sono tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando alla nostra redazione, ognuno dei quali offre un ricordo personale e sincero di una figura che ha lasciato il segno in tantissimi fedeli, e non solo.
Nella sua attività di insegnante di religione, Don Peppe ha educato generazioni di maceratesi, così come indelebile è stato il suo coordinamento del Comitato Parrocchiale di Santa Maria in Selva, grazie al quale ha fatto divenire una tradizione immancabile quella della Sagra della Polenta.
Di seguito, proponiamo ai nostri lettori un video-ricordo di Don Peppe. È il nostro modo per salutarlo un'ultima volta, rievocando le sue parole:
Di seguito, abbiamo scelto di raccogliere tutti i messaggi d'addio pervenuti in queste ore.
Il ricordo di don Felice Riva
Carissimo don Peppe Branchesi, ci hai lasciato nella domenica della Divina Misericordia.
Mi è difficile salutarti con questo mio scritto, sono rattristato per non esserti stato vicino in questi due mesi di isolamento e so che hai lottato contro il Covid, e in questa lotta ti sono stato vicino nella celebrazione eucaristica, offrivo al Signore misericordioso le tue sofferenze, le tue speranze di poter riabbracciare tutti i tuoi cari, parrocchiani e amici sparsi ovunque.
Tu parroco delle parrocchie Santa Maria in Selva in Santa Maria in Selva-Treia (MC) e Santa Lucia in Camporota-Treia (MC)hai sperimentato la sofferenza della tua gente in un momento di tristezza dovuta al terremoto.
Sei stato la voce di tanti sofferenti, hai portato la tua testimonianza producendo serenità nei momenti della grande tempesta.
Non posso dimenticare la tua allegria, la gioiosa serenità del Sacerdote, gioia, forza, coraggio e serenità trasfusa nei tuoi parrocchiani e in tutto il territorio, tutti hanno corrisposto al tuo vivere nella carità e per la carità.
Ottimo docente e sacerdote vicino agli ammalati, ai bisognosi, alla tua comunità anche quella politica, specialmente nel momento del grande bisogno.
Quante volte hai donato giocattoli ed alimenti ai ragazzi della comunità di don Antonio Mazzi, ai diversamente abili dell’Opera Don Guanella, ai genitori dei bambini ricoverati all’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Palidoro-Fiumicino (RM).
Grazie Don Peppe, mi hai conosciuto e mi seguivi sul palinsesto Rai Notte dagli anni 90, mi chiamavi a stare con la tua gente, dalla celebrazione all’adorazione eucaristica, l’ottavario dei morti, alla festa patronale … a raccontare ai tuoi parrocchiani, ai tuoi bambini, giovani, anziani,ammalati, il mio vivere quotidiano da prete accanto agli ultimi.
Ha educato a non mollare, a combattere assieme: parroco, famiglia, scuola, società …
Mi hai insegnato che in qualsiasi luogo è necessario entrare in punta di piedi, perché il tempo è rivelatore, se camminassimo solo nelle giornate di sole non raggiungeremmo mai la nostra destinazione; mi hai insegnato a ballare sotto la pioggia, ad amare il Signore attraverso gli altri, specialmente a saper stare vicino al sofferente, agli ultimi, questo è l'amore vero.
Grazie Don Peppe che ci hai insegnato l’amore infinito.
Il ricordo della Lube
Tutta la Lube Volley esprime le più sentite condoglianze per la scomparsa di Don Peppe Branchesi, grande tifoso del volley biancorosso, che non è riuscito a vincere una lunga battaglia contro il Covid
Il parroco di Santa Maria in Selva, frazione di Treia, a gennaio aveva ricevuto squadra e staff al completo con la tradizionale cena a base di polenta, altra sua grande passione, per festeggiare il titolo di campioni del Mondo
RIP Don Peppe!
Il ricordo della Parrocchia San Vito e Patrizio
Grazie Don Peppe
Dal profondo del cuore anche noi della parrocchia di Chiesanuova ti siamo grati per averci traghettato in un momento non facile dalla guida del nostro Don Guido a don Peter giovane sacerdote
In questo frangente hai preso in mano una parrocchia che sembrava smarrita e l'hai aiutata anche sul fronte del comitato feste, che sembrava destinato a mollare.
Con la tua esperienza e il tuo affetto hai rimotivato tutti!
Ora, non hai ancora finito, intercedi presso il Signore per noi che ti abbiamo voluto bene. Nel giorno della Divina Misericordia prega anche per chi ti ha criticato. Addio don Peppe già ci manchi tantissimo
Il ricordo del Comune di Appignano
L'Amministrazione Comunale e tutta la comunità di Appignano partecipano al dolore per la perdita del caro don Giuseppe Branchesi. Don Peppe, come tutti lo chiamavamo, è sempre stato molto attivo e presente nella nostra realtà parrocchiale e in tante manifestazioni del paese. Con la sua bonaria allegria e le sue profonde riflessioni ci ha trasmesso la forza e la grandezza di valori universali come la fratellanza e il rispetto reciproco. Ci stringiamo, con affetto, ai familiari, in particolar modo al nostro don Natale, cugino del caro don Peppe, certi che la sua presenza rimarrà per sempre, nei nostri ricordi e nei nostri pensieri. Ciao don Peppe!
Il messaggio del consigliere provinciale Deborah Pantana
Ciao Don Peppe, mi mancherai tanto, da quando sei stato il mio primo prof. di Religione mi hai sempre accompagnato.. dicevi sempre di SI, non lasciavi indietro nessuno, non giudicavi, accoglievi come fa un padre..l’ultima volta che ci siamo visti mi hai detto:” Daje Deborah co sa politica, non molla!!!” .. so che ci starai più vicino di prima , veglia su di noi
Il ricordo del sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli
Mi dispiace molto caro Don Peppe, gli angeli ti portino dal nostro Padre...Sei stata una persona encomiabile, sempre al servizio di chi aveva bisogno.Ti prometto che in tuo onore quando si riaprirà la quarantena farò venire i tuoi polentari a Monte Cavallo. R. I.P.
Il ricordo dell'onorevole Tullio Patassini
Fratello Don Peppe, l'energia, il cuore e la testa non ti sono mai mancati e li hai donati a generazioni di ragazzetti che oggi ti piangono come si fa con un padre. Giovanni all'arrivo ti avrà preso di certo per mano con il suo sorriso rassicurante. Un abbraccio ai tuoi amati Francesco Soldini e Anna Soldini e più grande a Maria Pia che ha spalle e cuore immensi che l'aiuteranno a sopportare anche questo. Prega per noi
Il ricordo del vice-sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini
Condoglianze alla famiglia Branchesi. Don Giuseppe era di Avenale di Cingoli, nostro concittadino. Perdiamo un uomo di valore per l'impegno sociale oltrechè stimatissimo parroco. Era stato con noi, l'ultima volta, al tradizionale appuntamento della benedizione dei Panini di S.Antonio a Villa Torre a febbraio e nella preghiera prima del pranzo aveva detto di rivolgerci alla Madonna capace di lenire le angosce umane e del nostro tempo. Addio a uno dei sacerdoti simbolo del nostro territorio
I giovani degli anni '70 del Circolo Giovanni XXXIII di Treia salutano Don Peppe
Caro Don Peppe speravamo che la tua tenacia ti avrebbe riportato a noi. Dopo le prime preoccupazione sembrava certa una tua ripresa. Condoglianze affettuose ai tuoi cari.
Per noi, giovani di allora sei stato il sacerdote, il complice, ma, soprattutto, il fratello maggiore.
Ti conoscevamo già da seminarista, alcuni di noi sono stati i tuoi chierichetti nella tua prima messa e per molti altri sei stato il celebrante del loro matrimonio. Con te abbiamo condiviso i migliori anni della nostra giovinezza. La tua simpatica e buona “spregiudicatezza” rimarrà sempre nei nostri ricordi.
La fondazione tra fine anni 60 e inizio 70 del Circolo Giovanni XXIII ha costituito per tanto tempo momenti gioiosi di aggregazione non solo dei giovani di allora ma di soggetti adulti: veramente una famiglia composita.
Chi non ricorda le simpatiche partite del dopo cena a sette e mezzo che coinvolgeva sia noi giovani che gli adulti dell’epoca dove spesso uscivano più “matte” e quindi diversi “sette e mezzo legittimo” causa di immense ma simpatiche discussioni che riempivano la serata.
I due biliardi che sono stati la scuola di noi giovani. Il ping pong, la televisione in bianco e nero che ha garantito diverse serate, compreso lo sbarco sulla luna. Il recupero di una saletta nella cantina del palazzo vescovile comunicante con il giardino. Un recupero fatto con il lavoro gratuito di tanti soggetti anche adulti nelle ore notturne e con materiale regalato, se non comperato a debito. Quella salett ache è stata la nostra complice, con la complicità del jukebox nelle prime cotte giovanili.
Il circolo, se ricordiamo bene, costò circa 4.000.000 di Lire, un debito da te miracolosamente estinto anche grazie ai proventi dei carri allegorici da te promossi e allestiti sempre nelle ore notturne; carri che hanno gloriosament partecipato ai vari carnevali o manifestazioni a carattere provinciale: dal carnevale passo Treiese alla festa dei fiori di Macerata; dalla sagra delle ginestre di Recanati alla sagra del carciofo di Montelupone.
Ricordiamo anche il piccolo, ma meraviglioso e rifornito bar del circolo gestito gratuitamente dalla tua mamma Annetta, che ricordiamo con affetto.
Ora che anche noi che non siamo più giovani, ripensando a quelle avventure non possiamo fare a meno di non ricordarti: un piccolo grande prete che anche da maturo non ha perso mai lo spirito intraprendente e cocciuto.
Nostro signore ti accolga non solo come pastore generoso e buono ma come soggetto operoso che ha accompagnato la nostra giovinezza arricchendola di valori.
Grazie Don Peppe, ti porteremo sempre nel cuore
Il messaggio di cordoglio dalla Chiesa Cristiana Battista delle Marche
Apprendiamo con tristezza la notizia della dipartita di Don Giuseppe Branchesi. Don Peppe, nel corso della sua vita terrena, è stato un esempio per tutti coloro che hanno avuto il piacere e il privilegio di conoscerlo. Ha saputo portare il Vangelo attraverso mezzi come il gioco, lo sport, e l'aggregazione. Ogni suo gesto di amicizia ha rappresentato una testimonianza sincera di una vita di fede vissuta in Cristo Gesù. A nome della Chiesa Cristiana Battista delle Marche vogliamo esprimere le più sentite condoglianze alla sorella Maria Pia, ai familiari tutti e alla comunità di Treia.
Benedetto sia Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre che ha compassione di noi, che ci consola e ci rende forti nei dispiaceri, perché anche noi possiamo consolare tutti quelli che soffrono e dar loro lo stesso aiuto e lo stesso conforto che Dio ha dato a noi. Possiamo essere certi che più soffriamo per Cristo, più riceveremo da lui conforto e incoraggiamento. II Corinzi 1: 3-5
Il messaggio di cordoglio della Diocesi di Macerata
È tornato oggi alla Casa del Padre dopo un vita intera spesa nel ministero sacerdotale don Giuseppe Branchesi, parroco della nostra diocesi a S.Maria in Selva.
Da sempre figura di riferimento per tutta la comunità diocesana, si era particolarmente impegnato nella pastorale della scuola, in quella dei coltivatori diretti e nell’apostolato di evangelizzazione attraverso il metodo dei Cursillos de Cristianitad. Dai Cursillos don Peppe, come amava essere chiamato, ha diffuso lo stile sereno di una fede che è allegria e lode a Dio per il dono della vita.
Sempre positivo e coraggioso don Branchesi ha affrontato anche la prova del coronavirus con la forza della fede ed il sostegno della famiglia, di tanti amici e di tutta la comunità diocesana che in questi giorni non ha mai mancato di ricordarlo al Signore nella preghiera, insieme con tante vittime di questa epidemia.
Per suo e nostro desiderio, ha comunicato il Vescovo, verrà tumulato nella cappella dei sacerdoti defunti del cimitero di Treia. Per lui come per tutti, quando questa pandemia lo permetterà, ci ritroveremo a pregare solennemente in tanti. I familiari hanno comunicato: «Zio Don Giuseppe è tornato dal Padre. Vi ringraziamo per averlo accompagnato in questi 81 anni di vita terrena. Ora continuerà a guidare tutti i suoi "fratellini" dal Cielo e più che mai ci sarà vicino. Un abbraccio a tutti. Anche se vorremmo essere tutti vicini dobbiamo rispettare le norme che ci sono in questo particolare momento restando ognuno nelle proprie abitazioni. Grazie».
Il messaggio di cordoglio dal Sindaco di Macerata Romano Carancini
Il sindaco di Macerata Romano Carancini ha espresso cordoglio per la scomparsa, a causa del coronavirus, di don Giuseppe Branchesi, parroco della parrocchia di Santa Maria in Selva.
Carancini ha inviato un messaggio di vicinanza dell’intera città alle sorelle Adele e Maria Pia e alle loro famiglie, ricordando don Peppe, come amava essere chiamato, per il suo impegno, la dedizione e l’amore verso la comunità, cui lascia un prezioso patrimonio di umanità e saggezza.
“Don Peppe Branchesi lascia un vuoto profondo nella nostra comunità cittadina – afferma il sindaco - È stato un prete del popolo, di questa terra: semplice, schietto, gioioso, mai banale in ogni presenza. Ha formato tanti giovani nelle scuole e soprattutto continuava a tenere insieme l'esperienza umana degli studenti anche dopo l'uscita dalle scuole con incontri, messaggi, cene. Segno profondo dello spirito di comunità. Macerata lo ricorda con infinito affetto.
IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI TOLENTINO: "UOMO E SACERDOTE STRAORDINARIO"
IL RICORDO DEL VICE-SINDACO DI TREIA: "ERA UN ESEMPIO PER TUTTI"
LO SPECIALE LEGAME TRA DON PEPPE E LA COMUNITA' DI MUCCIA: IL RICORDO DEL SINDACO MARIO BARONI (FOTO)
IL RICORDO DELL'ARCIVESCOVO DI CAMERINO-SAN SEVERINO FRANCESCO MASSARA
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MACERATA ANTONIO PETTINARI
La Città di Tolentino si unisce al cordoglio per la scomparsa di Don Giuseppe Branchesi.
Dopo aver combattuto contro il Covid-19, il sacerdote è purtroppo deceduto all’Ospedale di Civitanova Marche.
82 anni, era il parroco della vivace frazione di Santa Maria in Selva di Treia. Insegnante di religione in diversi istituti della provincia, sempre in mezzo ai giovani, era il punto di riferimento di tantissime persone che in lui trovavano conforto e aiuto, oltre che una guida spirituale.
Molto attivo tra i giovani aveva fondato la locale squadra di volley e il circolo “Giovanni XXIII”, organizzava i campi scuola e insieme al cognato, l’indimenticabile Giovanni Soldini, aveva promosso diversi gemellaggi con altri comuni europei.Per molti anni, oltre ad aver organizzato con i suoi parrocchiani la sagra della polenta, uno degli appuntamenti gastronomici più apprezzati del maceratese, aveva ricoperto l’incarico di Presidente dei Polentari d’Italia (ne era ancora il presidente onorario) ed era consigliere regionale della Coldiretti. A contribuito alla conoscenza del Comune di Treia e delle sue peculiarità. Storica la sua amicizia con il cardinale Ersilio Tonini.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ricorda Don Peppe un uomo e un sacerdote straordinario, sempre pronto ad aiutare il prossimo e sempre disponibile all’ascolto. Come insegnante – ha detto – ha contribuito concretamente alla formazione di tantissimi giovani. Per sempre ricorderemo la sua umanità e il suo sorriso. In diverse occasioni ha partecipato alle nostre processioni e non mancava mai di far sentire la sua vicinanza e il suo attaccamento alla nostra Città. Vero esempio di Cristianità, incarnava e diffondeva il messaggio di Cristo con semplicità ed efficacia.
Con spirito giovanile affrontava le difficoltà della vita e dei suoi parrocchiani e con grande altruismo se ne faceva carico. Nei suoi messaggi metteva sempre al centro del vivere quotidiano la famiglia. Non dimentichiamo, inoltre, che Don Peppe era anche uno straordinario organizzatore di eventi che catalizzavano l’attenzione del grande pubblico. Un sacerdote popolare e capace che mancherà a tutti noi.
In questo momento così doloroso siamo vicini alla sorella Pia Maria, nostra responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali, agli adorati nipoti e a tutti i familiari e li abbracciamo commossi.
A nome mio personale, dell’Amministrazione comunale e di tutta la Città formulo il mio sincero e affettuoso cordoglio.
ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5769 casi positivi al coronavirus sui 27.099 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2312 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1718 in provincia di Ancona, 914 in provincia di Macerata (8 in più di ieri), 384 in provincia di Fermo, 271 in provincia di Ascoli Piceno, 170 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da 1754 a 1780 (+26).
Continua a scendere il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dagli 892 di ieri agli 885 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 86 (2 meno di ieri): 18 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova Marche, 8 a Camerino, 1 a Macerata).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
"Come già preannunciato e ipotizzato in precedenza, si devono purtroppo rilevare gli ostacoli e le complessità riscontrati attualmente dalle aziende per la richiesta e l’accesso ai finanziamenti Covid. Infatti, per ricorrere alla garanzia statale a sostegno dei finanziamenti, bisogna scontrarsi con la “discrezionalità”, concessa dallo Stato agli stessi istituti di credito". Così il Cav. Rag. Giuseppe Tosoni, presidente dell'Associazione Tutela Impresa, denuncia il blocco delle risorse destinate alle imprese per fronteggiare la crisi derivante dall'epidemia del Covid-19.
Ad oggi, rileva l’Associazione Tutela Impresa, nessuna pratica è stata evasa e occorre attendere almeno un paio di mesi per i finanziamenti fino a 25 mila euro ed almeno il doppio per quelli di importo superiore: "Di ostacolo sono i documenti da allegare ai moduli nonché le ulteriori informazioni richieste dalle banche per verificare il possesso dei requisiti dalle stesse ritenuti indispensabili. Inoltre le banche, allo stato attuale, negano i finanziamenti a chi è iscritto alla centrale rischi, anche se aziende sane (che sono in difficoltà in un momento del genere in una situazione che non ha precedenti) e che hanno un immediato ed improcrastinabile bisogno di ripartire".
Ciò è illegittimo, sostiene il presidente dell’Ass. Tutela Impresa, che ritiene impensabile che il governo indirizzi un finanziamento un’azienda in difficoltà e la banca lo blocchi.
"Ma a tal riguardo - sottolinea Tosoni - possiamo dare una positiva indicazione e cioè che è intervenuta una Commissione di inchiesta statale, sul sistema bancario per ribadire il diritto di accesso al credito e pertanto le aziende possono segnalare alla stessa Commissione eventuali ostacoli riscontrati nel comportamento poco corretto delle banche".
Nel maceratese, nel primo trimestre di quest’anno, peraltro con una minima incidenza del coronavirus, si sono registrate maggiori chiusure, rispetto alle nascite, di quasi 400 aziende.
"Il persistere delle difficoltà sopracitate e l’andamento molto più penalizzante dopo tale trimestre - prosegue Tosoni -, fa prevedere soltanto maggiori danni per il futuro delle aziende. Consigliamo alle aziende strumenti alternativi di sostegno finanziario, nonché di focalizzare l’attenzione all’accesso ai vari crediti di imposta previsti nel precedente periodo, nonché ai nuovi riguardanti, per esempio, i costi di sanificazione e di pubblicità.Tali crediti possono essere utilizzati per il pagamento di tasse e tributi di vario genere".