"Maestri e allievi nel Medioevo. Alle origini dell’Università di Camerino" è il titolo del volume, edito da Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli, 2022) e di cui è autrice la professoressa Emanuela Di Stefano, che sarà presentato in Ateneo il prossimo 30 gennaio alle ore 11 presso la Sala Convegni del Rettorato.
L’incontro si aprirà con i saluti del rettore Claudio Pettinari e del direttore della Scuola di Giurisprudenza Rocco Favale, ai quali seguirà l’intervento del professor Gian Paolo Brizzi, professore emerito dell’università di Bologna e Presidente del Comitato scientifico del Centro Interuniversitario Storia Università Italiane – Cisui. Sarà presente anche l'autrice.
"Promossa dal Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari, che ringrazio calorosamente - ha affermato la professoressa Di Stefano - si è conclusa con la pubblicazione del volume una intensa ricerca biennale che ha consentito di far luce sulle sue radici più remote, di individuarne il momento fondativo e il movimento culturale da cui è nata, la presenza di maestri e allievi, le condizioni politiche, sociali ed economiche che ne hanno favorito l’instaurarsi e l’evolversi nel lungo periodo".
Nonostante l'estrema carenza e dispersione delle fonti comunali duecentesche, attraverso l’analisi serrata di ciò che resta della documentazione locale, integrata dallo spoglio sistematico di numerose fonti esterne, regionali ed extraregionali, l'autrice ha individuato elementi che riconducono al primo nucleo di uno studium camerte già attivo nel 1220 e presumibilmente in una data anteriore: non promosso né fondato da autorità laiche o ecclesiastiche, lo Studium di Camerino si colloca dunque tra i più remoti Studia italiani ed europei, sorti prima che la nozione di Studio generale inteso come istituzione fondata o confermata da un’autorità di natura universale divenisse "d'uso corrente", per usare le parole di Gian Paolo Brizzi - che ha generosamente letto e commentato il lavoro - e Jacques Verger.
Il contesto in cui si inserisce la sua nascita va visto nel clima di conflittualità che caratterizza lo Studio di Bologna e con il quale permarranno contatti plurimi, da cui si originano migrazioni e secessioni: la nota diaspora dall’Alma Mater Studiorum di maestri e studenti da cui emergono i più antichi Studia italiani (Vicenza 1204; Arezzo 1215; Padova 1222; Vercelli 1228). Per Camerino ne sono testimonianza, attorno al 1220, la presenza di più autorevoli giuristi, fra i quali il magister, iudex et professor iuris Rodolfo da Varano, che dopo quattro anni sarebbe stato chiamato da Federico II in qualità di docente nel nuovo, istituendo Studio di Napoli, ove sarebbe giunto già insignito della qualifica di professor iuris magnae scientiae et virtutis.
"L’idolo delle origini", ricordando il monito di Marc Bloch - conclude la professoressa Di Stefano – non poteva assorbire ogni attenzione, e l’indagine storiografica ha inteso coprire un lungo arco di tempo, dalle lontane radici duecentesche fino al Cinquecento inoltrato, consentendo di individuare i nodi fondamentali: i rapporti della nuova istituzione con il potere, laico ed ecclesiastico; un vivace ambiente urbano in cui la cultura universitaria si integra con la cultura dei ceti diversificati - sia produttivi e mercantili, sia nobiliari - che lo caratterizzano; la continuità dello Studio e il suo articolarsi in più discipline (diritto civile e canonico, medicina e scientia grammaticalis), confermati dai più remoti Statuti comunali, come sottolineano gli importanti studi di Pier Luigi Falaschi. Talora è stato possibile, grazie ad alcune preziose fonti sottrattesi alla dispersione, rilevare il bacino di reclutamento degli studenti e i luoghi concreti dello Studio, che sin dalla metà del Cinquecento si dota di uno specifico edificio universitario”.
Muore mentre è in attesa del ricovero in ospedale. Il cuore del 43enne Matteo Marchegiani ha smesso di battere questa mattina al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata, dove l'uomo si trovava in attesa di un successivo ricovero.
Da quanto si apprende, il 43enne si era presentato nel nosocomio, ieri, per una visita di controllo. Matteo Marchegiani era affetto da una patologia cardiaca e dopo la visita nel reparto di Cardiologia, avvenuta nella serata di ieri, i medici gli avevano riscontrato uno scompenso epatico che necessitava un ricovero.
Nell'attesa - in base alla procedura prevista per casi del genere - è stato trasferito al pronto soccorso dove, monitorato, ha passato la notte. Questa mattina poi ha accusato il malore che gli è stato fatale.
Profondo dolore e sgomento a Macerata, quando si è diffusa la notizia. Matteo, grande appassionato di motociclismo, era molto conosciuto in città dove gestiva con il padre un’officina meccanica in via Ghino Valenti.
Mercoledì primo febbraio, alla Galleria degli Antichi Forni, Piaggia della Torre, 2, a partire dalle 16 si terrà l’Open Day per la promozione dei progetti di servizio civile universale inseriti nel bando nazionale per la ricerca di operatori volontari, organizzato dagli Enti di Servizio Civile Universale del territorio.
Si tratta di un evento che consentirà a tutti i giovani tra i 18 e i 29 anni , di conoscere, chiedere informazioni e approfondire le proposte di servizio civile direttamente con gli Enti che hanno progetti nel territorio provinciale (Comune di Macerata, AISM, INAC, Confcooperative, AVIS, GruCa, CRI, Salesiani, Papa Giovanni XXIII e Caritas). Il bando nazionale scadrà il prossimo 10 febbraio, alle 14, e la domanda è compilabile online al sito
Le Acli di Macerata, in collaborazione con la polizia di Stato e la Fap Acli di Macerata, organizzano un evento informativo per fornire i mezzi necessari per prevenire e tutelarsi dalle truffe.
Venerdì 27 gennaio alle ore 21:15, presso il Circolo Acli Santa Maria delle Vergini di Macerata, si svolgerà un incontro in cui si parlerà delle truffe che subiscono gli anziani.
Nel contesto del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, la Questura di Macerata ha dato disponibilità per cercare di analizzare quello che accade e a cosa vanno incontro gli anziani, e non solo, quando si scontrano con vicende e personaggi che irrompono nella serenità della loro sfera personale e familiare.
Le Acli di Macerata sono sempre vicine alle esigenze dei soci più vulnerabili e per questo, sulla scia di altri incontri fatti in altri circoli della nostra provincia, viene riproposto un nuovo incontro presso il circolo Acli Santa Maria delle Vergini di Macerata in via Galasso da Carpi n. 2/B.
Un incontro che nasce dall’esigenza di informare e formare sempre di più i nostri cittadini più anziani su di un tema in continua evoluzione e che si potrà affrontare grazie al contributo della Questura di Macerata e dei suoi esperti.
“Dare i mezzi agli anziani per difendersi – dice la presidente provinciale Roberta Scoppa – è lo scopo principale di questo incontro che ci siamo prefissati di riproporre anche in altri circoli della Nostra provincia. Siamo contenti della collaborazione con la Questura di Macerata che ci permette di avere esperti al passo con i tempi capaci di trasmettere informazioni ai cittadini".
Gli studenti delle classi quarte e quinte dell’ITE ”Gentili” di Macerata hanno partecipato a un incontro con Annalisa Cegna, dell’Istituto Storico della Resistenza “M. Morbiducci”, all’interno di una serie di appuntamenti dedicati alla Giornata della Memoria del 27 gennaio.
L’incontro è stato particolarmente prezioso per il tema di cui Cegna è studiosa e ricercatrice: i campi di prigionia e internamento presenti nel nostro Paese ed in particolare nella provincia maceratese. I ragazzi hanno potuto così fare un viaggio nella memoria e scoprire che queste strutture erano in funzione e operative a Petriolo, Treia, Pollenza e Sforzacosta di Macerata, su quest’ultimo in particolare un gruppo di studenti del “Gentili” sta facendo delle ricerche specifiche.
Luoghi di prigionia e dolore per coloro che furono costretti a passare lì parte della propria esistenza, per alcuni anche il punto di partenza per raggiungere i campi di sterminio tedeschi. Cegna ha mostrato i documenti, le foto, le lettere e tantissimo materiale con cui è stato possibile fare un’attenta analisi storica che ha messo in luce una pagina tanto oscura quanto orrenda della nostra storia.
All’elaborazione del percorso ha contribuito la professoressa Susanna Ghelardi in collaborazione con altri docenti dell’Istituto con la finalità di indagare, ricostruire e capire cosa successe allora, per creare una cultura storica nelle coscienze dei giovani studenti.
Era in aula indossando una maglietta sulla quale compaiono le immagini di parte del cadavere della figlia. Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa a Macerata nel gennaio 2018, a Perugia per l'appello bis a Innocent Oseghale. "Avete visto come me l'hanno ridotta" ha detto ai giornalisti mostrando la foto. "Mi auguro che il processo faccia il giusto corso" ha aggiunto. L'udienza è stata rinviata, nel frattempo, al 22 febbraio, per l'assenza di due testimoni al processo bis.
Fuori dal palazzo di giustizia di Perugia alcune amiche e amici di Pamela hanno esposto striscioni per chiedere "giustizia" per lei. "Pamela voleva vivere e dei mostri le hanno spezzato tutti i sogni" si legge su uno di questi. E ancora: "dopo cinque anni stiamo ancora aspettando giustizia. La disumanità non deve diventare normalità".
Assenti i testi ammessi nella scorsa udienza. Uno di loro, ha manifestato il suo impedimento per motivi di salute, il secondo, invece, non si è presentato ed è risultato irreperibile. Nei suoi confronti la Corte ha disposto l'accompagnamento coattivo e una sanzione pecuniaria di 250 euro.
L'udienza è stata rinviata al 22 febbraio. L'imputato Innocent Oseghale, già condannato per aver ucciso, il 30 gennaio 2018, la diciottenne e aver smembrato il suo corpo, deve rispondere di violenza sessuale. Era presente in aula e ha già detto che non assisterà alla prossima udienza.
La diciottenne Pamela Mastropietro venne uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018. Lo scorso 23 novembre, i giudici di Perugia avevano deciso di rinnovare l'istruttoria, sentendo come testimoni due uomini con cui Pamela aveva avuto rapporti sessuali protetti dopo essersi allontanata dalla comunità terapeutica di Corridonia e prima di incontrare Oseghale.
(Foto Ansa)
Componenti di uno stesso nucleo familiare, nell'Anconetano, avevano esibito e speso banconote da 500 euro nonostante due di loro percepissero redditi da lavoro dipendente pagati con bonifici e quel 'taglio' ancora con corso legale non venisse però più emesso dal 2019.
Sono questi gli spunti investigativi da cui è partita l'indagine dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, coordinati dalla locale Procura originati da comunicazioni periodiche della Banca d'Italia su banconote riconosciute come false dalla propria Commissione Tecnica, e ritirate nella provincia dorica.
L'inchiesta ha portato a tre denunce per spendita di monete false e conseguenti decreti penali di condanna. Nel corso di quest'anno la finanza di Ancona ha già sequestrato 465 banconote false per un totale 21.220 euro prevalentemente con taglio da 50 e 20 euro.
Nell'ultimo caso, i componenti del nucleo familiare finito nel mirino, in tre diverse occasioni avevano speso alcune banconote da 500 euro risultate false e i finanziari hanno per questo indagato sulla provenienza del denaro fasullo tramite banche dati, accertamenti bancari, testimonianze e perquisizioni locali.
Dalle indagini è emerso, inoltre, che i tre negli ultimi anni avevano avuto disponibilità di un inconsueto quantitativo di banconote da 500 euro: l'emittente delle banconote false, secondo le indagini, era un cambiavalute con sede in Medio Oriente. Al termine degli accertamenti l'autorità giudiziaria ha emesso tre decreti penali di condanna per spendita delle banconote false.
Nel corso dell’anno le attività condotte nello specifico settore hanno portato al sequestro complessivo di 465 banconote per un controvalore di 21.220 euro costituito, prevalentemente, da banconote del taglio di 50 e 20 euro.
Nominato il nuovo cda del mercato ittico comunale: il presidente è il commercialista civitanovese Alberto Borroni.
Accanto a lui l'avvocato Siria Carella, che alle scorse amministrative, da candidata nella lista di Fratelli d'Italia ha ottenuto 86 preferenze e Francesca Falchi, della Lega, che nella scorsa tornata elettorale ha ottenuto, invece, 17 preferenze. Saranno in carica per un triennio.
Nella giornata di ieri una donna ha contattato le forze dell'ordine di Ancona, città in cui risiede con il marito, per una lite in corso con il proprio coniuge da cui, dichiarava, essere stata minacciata. Giunti presso la loro abitazione, gli agenti della Volante hanno travato i due in stato di forte agitazione; spontaneamente i coniugi hanno riferito la causa delle tensioni che negli ultimi tempi si erano intensificate: il marito viveva con l'atroce e persistente dubbio che la moglie lo tradisse, mentre la moglie non si dava pace per questa fissazione, di cui non comprendeva l'origine. Poiché da un controllo nelle banche dati l’uomo risultava essere regolarmente detentore di alcune armi da caccia, a seguito dei fatti, gli agenti hanno proceduto al ritiro cautelare delle stesse e della licenza per il porto di fucile uso caccia.
Gli agenti hanno contattato i familiari dei due e la donna, nonostante la quiete ritrovata, ha riferito di sentirsi più serena ad andare a casa del fratello.
Nella serata di ieri, i carabinieri di Osimo sono stati allertati da diversi automobilisti che hanno avvistato un uomo di circa 80 anni mentre percorreva via Molino Basso con una pistola in mano.
Giunti sul posto, i carabinieri hanno intercettato l'uomo, e una volta avvicinato, hanno interagito con lui: ben presto hanno compreso che l'anziano era intenzionato a rivolgere l'arma contro se stesso.
I militari con calma e fermezza sono riusciti a disarmarlo e hanno chiesto l'intervento del 118, comprendendo che l'uomo necessitava di aiuto. i sanitari lo hanno preso in cura e lo hanno trasportato al pronto soccorso, salvandolo dal gesto estremo che si accingeva a compiere.
“Triste destino quello che coinvolge la natura del paesino collinare di Colmurano, dove da anni agisce indisturbata la famigerata Banda della Scure. La denuncia arriva da Andrea Seri, ex consigliere di opposizione di Colmurano, il quale lamenta il continuo abbattimento di piante da parte dell’amministrazione comunale, facendo riferimento, in particolare, ai tigli della piazza principale che faranno presto posto a una strada, in base al progetto di riqualificazione del centro storico.
"Tutto cominciò tanti anni fa - spiega Seri in una nota - a farne le spese furono degli alberi di alto fusto, che coronavano la cinta muraria ovest del paese, tagliati e mai sostituiti neanche con dei piccoli arbusti per decorarne la zona, ma dove ora regna un groviglio impenetrabile di piante incurate e cespugli, che circondano ciò che resta di una gancia di bocce, dove per poter giocare, si dovrebbe prima tagliare l’erba alta fino al ginocchio”.
"Successivamente furono tagliati dei tigli nei giardini lungo il viale, racconta ancora Seri. Anche in questo caso non furono mai ripiantati i due alberi dal profondo e rispettoso significato. Si continuò con il taglio dei pini lungo la statale 78, per il rifacimento del marciapiede”. “Poi fu il turno delle mura ovest del cimitero, dove altre piante furono tagliate per far posto a dei cipressi meglio ordinati. Contemporaneamente fu tagliato anche un abete vicino all’acquedotto”
“A distanza di poco toccò alle mura nord del cimitero, dove fu previsto il taglio di tutti i pini, che in modo ordinato facevano ombra alle auto parcheggiate accanto alla strada ed accompagnavano le persone all’ingresso, il tutto per far posto ad un parcheggio, che sappiamo benissimo, non risolve il problema dei parcheggi in caso di funerale, poiché la gente parcheggia anche lungo la strada”.
“A seguire è tristemente toccato anche agli alberi della piazza principale del paese, il centro storico epicentro e fulcro di tanti ricordi e luogo ampiamente utilizzato durante le feste cittadine, il tutto per così dire, riqualificare la piazza. I tigli lasceranno il posto a una strada, sembra senza parcheggi per i cittadini o semplicemente per chi deve andare in Comune, alle poste o semplicemente a godersi un buon caffè”.
“Ora in paese - spiega l'ex consigliere comunale - si è aperta una diatriba tra i cittadini, c’è chi da un lato parla di piante malate, chi dall’altra chiede una perizia botanico vegetazionale sulla malattia che forse affliggeva i poveri tigli”.
“E mentre tra gli abitanti già si scommette su quali saranno le prossime piante condannate a morte, oramai ne sono rimaste assai poche, in molti si chiedono se veramente non c’era un’altra soluzione per salvare capra e cavoli e non strappare ai cittadini, i tanti ricordi passati nelle panchine poste sotto a quelle piante, dove magari ancora riecheggiano i racconti dei tanti anziani o le promesse di eterno amore della gioventù”.
“Dopo questo ennesimo episodio di gratuita crudeltà verso la natura che ci garantisce la vita, mi auguro che per il futuro non dovremmo più assistere impotenti al delirio di onnipotenza dei nostri, a mio parere, sciagurati amministratori”, conclude Seri.
Confermato lo sciopero dei benzinai, ma le sigle dei gestori dei carburanti si dividono. Dopo l'incontro con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, Faib Confesercenti ha deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione.
Fegica e Figisc/Anisa hanno invece confermato lo stop di 48 ore. La serrata è iniziata, quindi, oggi alle 19 per le tratte ordinarie e alle 22 sulle autostrade. Il ministero, nel tentativo di ottenere la revoca dello sciopero, ha proposto sanzioni meno dure di quelle previste per punire i gestori che violano le norme sulla pubblicità dei prezzi
Dopo l'incontro di oggi, il ministro Adolfo Urso aveva detto: "Penso che le nostre proposte siano assolutamente ragionevoli, ci auguriamo" che "questo disagio sia evitato agli utenti". Già nei giorni scorsi Urso aveva lanciato un appello: “Revocate lo sciopero, è solo un danno per i cittadini”
"La presidenza nazionale Faib Confesercenti, a seguito dell'incontro con il ministro Urso - si legge in una nota - ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge". In particolare, spiega Faib, "ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall'illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche"
"L'annuncio dell'avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolatorio va nella direzione giusta e auspicata - scrivono invece i presidenti di Fegica, Figisc e Anisa - Ma le modifiche ipotizzate sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del Parlamento". "Quel che rimane, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre - proseguono - è l'idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile". Lo sciopero è quindi confermato"
Un concerto dedicato alle più belle pagine di due famosi compositori di cultura slava eseguite da un grande interprete del pianismo internazionale e da una delle più importanti istituzioni orchestrali italiane. Domenica 29 gennaio alle ore 18:00 si esibiranno al Politeama di Tolentino Gianluca Luisi e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta dal maestro Massimiliano Caldi in un concerto dal titolo "Anima Slava" con musiche di P.I. Čajkovskij e S. Rachmaninov.
Due grandi compositori di cultura slava che integrarono lo spirito e il canto della loro terra, la Russia, con il pensiero e le forme della tradizione occidentale dando origine a capolavori immortali. La splendida Serenata per archi di Čajkovskij, frutto di una "possessione mozartiana" che si traduce in una scrittura dall’equilibrio perfetto, tersa, "serena" appunto, svolta a sostegno di melodie semplici, dal cuore puro e ardente, che rapiscono immediatamente l’ascoltatore per la loro intensità e la loro infinita grazia.
Il Secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov, amatissimo dal pubblico per la sua seducente melodiosità, la sua ricchezza armonica, i suoi riflussi di nostalgia verso la madrepatria, evocata da quella celebre, potente formula di invocazione del pianoforte solo che dà l’avvio al concerto.
Gianluca Luisi è considerato dalla critica internazionale uno dei migliori pianisti italiani del nostro tempo. È vincitore di prestigiosi concorsi tra cui il primo premio al 4° Concorso Internazionale J.S.Bach di Saarbrucken-Wurtzburg dove è stato acclamato dalla critica tedesca come un nuovo interprete di J.S.Bach.
Si è esibito in sale prestigiose come La Maison Symphonique di Montreal, Canada, la Toyota Concert Hall e Nagoya Concert Hall, Giappone e molte altre. Ha tenuto concerti per istituzioni storiche come la Carnegie Hall (New York), il Musikverein (Vienna), lo Schleswig Holstein Musik Festival (Amburgo), il Festival di Husum (rarità della musica pianistica) e con orchestre internazionali come l’Orchestra Filarmonica di Francoforte e Shanghai.
I suoi programmi hanno incluso repertori rari e di difficile esecuzione tra cui l’integrale del Clavicembalo ben Temperato eseguito a memoria alla Bachtage a Berlino, l'integrale delle sinfonie di Beethoven-Liszt, i due concerti di Chopin, le suite inglesi e francesi. È stato invitato in qualità di giurato al famoso concorso “Tchaikovsky” per giovani artisti.
La Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana è una delle tredici Istituzioni Concertistico Orchestrali Italiane riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L'Orchestra affronta sia il repertorio sinfonico che quello lirico con notevole flessibilità e duttilità sul piano artistico-interpretativo, spaziando dal Barocco al Novecento alla musica contemporanea.
Realizza una ricca Stagione Sinfonica in ambito regionale eseguendo alcune sue produzioni anche presso prestigiosi Teatri e Società Concertistiche italiane e partecipa ad importanti manifestazioni a carattere lirico.
Biglietti da 10 euro disponibili al botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17:00 alle ore 20:00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, oppure online sul sito dedicato (clicca qui).
Numerosi, interessati e coinvolti gli invitati alla presentazione del libro dell’archeologo Luca Natali "Siro e il mistero delle sue impronte - La scoperta sul Monte Conero delle orme di un antico rettile marino", che si è tenuta nel salone della Parrocchia Santa Madre di Dio, la sera di lunedì 23 gennaio, organizzato dalla Sezione Anps di Macerata e dall'Oratorio Santa Madre di Dio, aderente all'Anspi.
Dopo il saluto iniziale del parroco, Don Carlos, è intervenuta l’assessore al comune di Sirolo, Barbara Fabiani, che ha donato a tutti i bambini presenti una copia del fumetto, ideato a seguito della scoperta delle orme, il cui personaggio, appunto Siro, è diventato la mascotte di Sirolo. In effetti Siro è l’abbreviazione di Sirolo, comune dove è avvenuta la scoperta di Natali.
È stato poi presentato Marco Barabba, il pescatore di Numana, che ha soccorso l'equipe di esperti, in difficoltà per il mare mosso, durante la ricognizione, tesa a verificare la validità della scoperta. A Barabba, il cui vero nome è Marco Luna, è stata strappata la promessa di un giro in barca la prossima estate.
Si è quindi entrati nel vivo con le relazioni dei protagonisti, ad iniziare dall’autore sia della scoperta che del libro, Luca Natali, che ha raccontato come, mosso dalla curiosità, ha voluto verificare da vicino in una zona impervia del Monte Conero, quelle macchie viste da lontano e risaltate dalla particolare angolatura dei raggi solari.
La sua curiosità l'ha premiato, prima la perplessità, poi l’ipotesi, poi la concretezza dell’ipotesi e quindi la verifica con l’ausilio di studiosi, che si sono interessati del caso. Si è quindi giunti alla conclusione che si trattasse di un rettile marino vissuto ad oltre 200 metri di profondità circa 150 milioni di anni fa, le cui impronte sono state impresse nel fondale per un particolare fenomeno di sedimentazione.
L'illustratore scientifico Marco Astraceni e il designer Francesco Saverio Giovagnoli hanno descritto le tecniche utilizzate per raffigurare Siro, basandosi essenzialmente dalle orme scoperte, ma anche dagli studi degli esseri viventi nel presunto periodo.
Ha concluso l'icnologo dei vertebrati Giuseppe Leonardi raccontando la sua esperienza di studioso in 6 dei 7 continenti dove ha vissuto, studiato e ricercato sul campo, anche in situazioni di grande pericolo di vita. Si è soffermato sulle tante impronte di dinosauri esistenti sulla terra, come riconoscerle e valutarne il periodo.
Il professore Leonardi ha coinvolto i bambini presenti, ottenendo risposte davvero sorprendenti a domande cui la maggior parte degli adulti non avrebbe saputo rispondere, segno di come il mondo dell'archeologia affascini tanti ragazzi.
Potenziato il parco macchine del Comune di Pieve Torina con l’acquisto di un nuovo trattore, un Class Arion 410, per agevolare il lavoro degli operatori comunali. Si tratta di un mezzo molto versatile utilizzabile sia come spazzaneve d'inverno, in grado di raggiungere anche le abitazioni più lontane, che per lo sfalcio dell’erba d'estate.
"Da una parte cerchiamo di rendere il lavoro dei nostri operai meno complicato, soprattutto nelle situazioni di difficoltà come nel caso di precipitazioni nevose, dall’altra vogliamo assicurare un servizio ancor più puntuale" sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci.
"Errore determinato dall'altrui inganno", "falsità ideologica" e "truffa". Questi i reati contestati ad un uomo di origini rumene di 57 anni, accusato di comprare le auto con lo scopo di rivenderle a bande di malviventi.
L'indagine dei carabinieri della Compagnia di Montecosaro, coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì, ha portato alla denuncia del 57enne titolare di un'impresa individuale che si occupava di vendita di veicoli. Oltre 200 i veicoli intestati all'uomo tra auto e moto per il tramite della sua impresa, il cui fatturato è risultato pari a zero stando alle indagini dagli inquirenti, sebbene l'impresa risultasse attiva.
Secondo le indagini, gran parte dei veicoli erano stati utilizzati da bande di ladri o malviventi in tutta Italia. Sono stati 1871 i caselli delle autostrade elusi per un totale di pagamenti pari a circa 84.000 euro. Per l'acquisto dei veicoli l'uomo usufruiva della "legge Dini", con elusione del versamento delle tasse ipt e degli oneri al Pra per un totale di oltre 100.000 euro.
Tutti i veicoli a lui intestati sono stati radiati, e il decreto di blocco anagrafico emesso dal pm di Forlì ha comportato il blocco dell'utilizzo del codice fiscale dell'uomo e della partita Iva dell'impresa, in modo da renderli inutilizzabili per qualsiasi altra compravendita. Elevate a carico del 57enne ben 285 sanzioni amministrative, per un totale di circa 150.000 euro.
“La Provincia è intervenuta tempestivamente non appena è stata informata del guasto all’impianto di riscaldamento e, temporaneamente per ovviare ai disagi, ha fornito dieci termoconvettori e non delle stufette volanti per riscaldare le aule”. Laura Sestili, consigliera provinciale con delega all’Edilizia scolastica spiega il lavoro fatto dall’Ente in queste settimane all’interno della struttura dell’ex Quadrilatero dove si trovano gli studenti del liceo classico e scientifico “F. Filelfo” di Tolentino.
“Capisco il disagio dei ragazzi e del personale docente nel fare lezione in una struttura temporanea come oramai noto scelta in attesa della costruzione del nuovo polo scolastico di Tolentino, di cui tra l’altro è stato recentemente approvato il progetto definitivo” – spiega la consigliera Sestili -. Ma da parte della Provincia non c’è stata mai trascuratezza tanto che non appena ci è stato segnalato, all’inizio di dicembre, il guasto a una delle quattro pompe di calore, l’ufficio Tecnico ha provveduto a contattare subito la ditta per ordinare i pezzi di ricambio”.
“Nel frattempo le aule 9, 10 e 11 del settore arancio dell’atrio 8 del liceo scientifico sono state dotate di termoconvettore. A seguito di un ulteriore sopralluogo effettuato questa mattina dagli ingegneri della Provincia, però, è risultato che nelle tre aule con i termoconvettori (accesi a 19 gradi) erano aperte le finestre perché all’interno c’era troppo caldo, mentre in altre tre aule del liceo classico è stato verificato che erano rimasti addirittura spenti”.
“Per quanto riguarda le infiltrazioni d’acqua dal tetto – prosegue ancora Sestili - anche in questo caso, è stato immediatamente fatto un sopralluogo per controllare l’entità del danno e la Provincia si occuperà di sistemarlo, salvo poi contattare il proprietario dei locali a cui spetta la manutenzione ordinaria”.
“Con il dirigente Donato Romano – conclude la consigliera Sestili - c’è stata sempre la massima collaborazione e un’interlocuzione costante per risolvere insieme eventuali problemi che possono sopraggiungere, ma dispiace leggere ancora continue polemiche strumentali, fatte ad arte da qualcuno, che non fanno altro che danneggiare un’ottima scuola, molto importante per la crescita della città di Tolentino e dei comuni limitrofi”.
Idrogeno "Made in Marche" per l'industria e per il trasporto pubblico locale, senza tralasciare la possibilità di utilizzarlo anche per produrre biometano o gas sintetico naturale (quest’ultimo valida alternativa sostenibile per la mobilità e l’elettrificazione di zone rurali o isolate).
È l’obiettivo della Regione Marche che, a breve, emanerà un bando finanziato con 14 milioni di euro del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Dopo una ricognizione sul territorio, volta a valutare l’interesse imprenditoriale a investire sull’idrogeno verde, sono emerse le potenzialità per sviluppare linee di produzione e di distribuzione locale.
Viste le premesse e l’interesse imprenditoriale, la regione ha partecipato alla ripartizione nazionale dei 450 milioni di euro del Pnrr disponibili per la produzione locale di idrogeno nelle aree industriali dismesse, finalizzati a creare le cosiddette "Hydrogen Valleys": aree industriali con economia in parte basata sull’idrogeno. La ripartizione ha assegnato alle Marche 14 milioni sulla base dei criteri stabiliti a livello nazionale (valore aggiunto della produzione dell’industria manifatturiera, popolazione residente, consumi di energia da fonte rinnovabile sui consumi finali).
"Le Marche puntano a ricoprire un ruolo trainante nella transizione energetica del nostro Paese", ha dichiarato l’assessore all’Energia Andrea Maria Antonini, nella conferenza stampa di presentazione del bando. L'idrogeno verde rappresenta una variante pulita dell’idrogeno. Non presente in natura, si produce attraverso fonti rinnovabili, senza generare inquinanti.
"Le Marche saranno protagoniste del processo di decarbonizzazione delle fonti energetiche nazionali, in linea con la programmazione europea - ha ribadito Antonini -. È un decennio che l'Italia soffre sul fronte delle politiche energetiche. Una carenza emersa prepotentemente proprio a seguito del conflitto ucraino che ha evidenziato scarsità di fonti e alti costi delle forniture. Ora c’è una rinnovata spinta a diversificare, grazie alle risorse del Pnrr".
La strategia regionale, anticipata dall’assessore, muove su diversi fronti. "A partire dall’idrogeno che, tramite la realizzazione di elettrolizzatori, è in grado di fornire risposte al mondo produttivo. Senza tralasciare l’efficientamento degli edifici pubblici, con un imminente bando regionale che stanzierà 1,5 milioni di euro per contenere gli oneri di gestione, specie quelli delle strutture più energivore. Stiamo lavorando poi alla predisposizione di bonus, per 2,5 milioni, a sostegno del risparmio energetico delle famiglie più in difficoltà. A breve partirà anche la nuova programmazione dei fondi Ue del Fesr, con una dotazione di altri 60 milioni di euro, sempre destinati all’efficientamento energetico e alla diffusione delle rinnovabili".
I criteri regionali del bando, illustrati da Katiuscia Grassi (PO Programmazione energetica regionale), corrispondono agli indirizzi nazionali, con adeguamenti che riguardano solo il limite massimo delle agevolazioni (14 milioni rispetto ai 20 nazionali) e le procedure di valutazione. La tempistica (stabilita dai decreti ministeriali) prevede di emanare il bando regionale entro il 31 gennaio; approvare la graduatoria entro il 31 marzo; concedere il finanziamento entro il 05 giugno. I progetti finanziati dovranno essere realizzati e rendicontati entro il 30 giugno 2026.
Dall’indagine di mercato preliminare sono emerse significative potenzialità regionali: le aree individuate come potenziali sono tutte aree industriali dismesse con dimensioni minime di 1 ettaro e massime di 28 ettari, distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio regionale.
Il totale delle superfici utilizzabili sarebbe pari, indicativamente, a circa 105 ettari. L’importo complessivo degli interventi proposti dagli operatori si attesta sui 278 milioni di euro per 10 potenziali progetti ipotizzabili. Si è anche evidenziato l’interesse di alcuni operatori del settore dell'energia a fornire tecnologia a servizio dei sistemi di produzione dell’idrogeno, alla massimizzazione della produzione, allo sviluppo delle linee di produzione e di distribuzione dell’idrogeno generato.
Tre lupi investiti nella notte scorsa in area Parco dei Sibillini. Due sono deceduti, un altro, una lupa radiocollarata oggetto di studio grazie al progetto Wolfnet 2.0, è stata ferita e dopo un primo ricovero presso l’ospedale veterinario di Matelica, è stata trasferita, tramite il Cras Marche, nel Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone (BO) specializzato nelle cure necessarie per un recupero che potrebbe prospettarsi lungo.
Ad intervenire sul posto, dopo una segnalazione, i carabinieri del reparto Parco, stazione di Fiastra, i tecnici del Parco, Alessandro Rossetti, biologo, e Federico Morandi, medico veterinario che ha provveduto alle prime cure dell’animale ferito, e i volontari del CRAS Fermo.
«È una notizia triste, perché la morte di animali selvatici, ed in particolare, di animali simbolo per il Parco come lo sono i lupi, ci colpisce. Tuttavia, questo episodio, l’ennesimo di una lunga serie che riguarda ovviamente non solo i lupi ma tanti altri animali, deve indurci ad un comportamento, nella guida, particolarmente attento, soprattutto quando ci si muove in area Parco». A parlare è il presidente del Parco, Andrea Spaterna.
«Dovremmo limitare la velocità e prestare attenzione, perché gli attraversamenti imprevisti sono sempre possibili: non possiamo chiedere agli animali di rispettare il codice della strada, dobbiamo essere noi, in primis per salvaguardare la nostra incolumità e per tutelare la fauna dell’area protetta, a tenere una condotta responsabile».
Ricordiamo che la popolazione dei lupi nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si aggira intorno alle 65/70 unità, secondo i monitoraggi più recenti, concorrendo a svolgere una importante funzione come regolatore della presenza dei cinghiali e di altre specie preda.
I lupi appartenevano allo stesso branco. Tra essi, probabilmente, la coppia dominante “alfa”. «Le dinamiche e il comportamento di un branco sono molto delicate e dipendono, soprattutto, dagli individui cosiddetti “alfa”. Questo fatto» conclude Spaterna «ci conferma quanto sia importante la gestione faunistica in area Parco, per cui continueremo a monitorare con grande attenzione gli spostamenti e le abitudini di questa specie protetta».
Riguardo alle circostanze che hanno causato la morte dei due animali e il ferimento di un terzo, i carabinieri del reparto Parco effettueranno i dovuti accertamenti sulla base anche delle risultanze degli esami necroscopici e veterinari.
Quattro patenti ritirate dalla Compagnia dei carabinieri di Tolentino in questi primi giorni del 2023. Nel corso di un posto di blocco effettuato lo scorso 16 gennaio è stato sanzionato un uomo che era alla guida con patente scaduta.
Analoga circostanza è stata riscontrata nel rilevare un incidente stradale avvenuto lungo la strada provinciale 78. Il personale della Radiomobile ha ritirato i titoli di guida ad entrambi i conducenti e proceduto a contestare la sanzione amministrativa.
Nel tardo pomeriggio del 19 gennaio una pattuglia dei carabinieri di Caldarola ha denunciato un uomo di 46 anni che, pur manifestando sintomatologia riconducibile all’uso di alcool, ha rifiutato l'accertamento mediante etilometro. Conseguentemente si è proceduto al ritiro del titolo di guida.
Nel corso della stessa nottata, a San Severino Marche, un quarantenne è stato deferito per guida in stato di ebbrezza, presentando un tasso alcolemico (1,54) oltre la soglia penale. Anche in questo caso c’è stato il ritiro della patente.
A Sarnano i militari della locale stazione hanno segnalato come assuntore un ventenne trovato in possesso di hashish per uso personale, nel corso di un controllo effettuato nella tarda serata di giovedì scorso.
Gli stessi militari hanno dato esecuzione all’ordine di detenzione nei confronti di un uomo di 60 anni, condannato a pena definitiva per reati tributari commessi nel 2012. L'ufficio di sorveglianza di Ancona, nel rigettare l’istanza di affidamento in prova al servizio sociale, ha disposto l’espiazione della pena di 1 anno e due mesi in regime domiciliare.