L’Università di Camerino ha aderito ieri all’iniziativa "Università svelate" - Giornata Nazionale delle Università, promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane – Crui, con il patrocinio del Ministero dell'Università e della Ricerca, che quest’anno, grazie al rafforzamento della collaborazione con l’Anci, ha avuto un focus particolare sulle città universitarie e sull'interazione sinergica tra università e territori.
Unicam ha promosso infatti quattro appuntamenti, uno per ogni città sede dell’Ateneo: Camerino, Matelica, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, realizzati anche in collaborazione con le Amministrazioni comunali, per riflettere e dialogare sulla sinergia tra Ateneo e Amministrazioni Comunali.
“Sono davvero molto soddisfatto per questa giornata – ha sottolineato il rettore Unicam Graziano Leoni – in cui abbiamo voluto evidenziare la nostra presenza nelle quattro sedi e il contributo che Unicam fornisce ai territori in termini oltre che di didattica e formazione anche di sviluppo ed innovazione, anche in sinergia con le amministrazioni comunali, che ringrazio per la fattiva collaborazione”.
Si è iniziato a Camerino con un dialogo nella WebRadioUnicam tra il rettore Unicam Graziano Leoni e il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, che hanno raccontato della stretta collaborazione tra università e città, soffermandosi su alcuni recenti e significativi progetti, quali la progettazione da parte dei docenti della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” del Sottocorte Village, in cui sono confluite le attività commerciali cittadine dopo il sisma del 2016, la realizzazione del centro di ricerca per la ricostruzione Stric, che avrà sede proprio a Camerino, fino alla realizzazione della comunità energetica.
Nella Sala dei 500 di Palazzo Ottoni a Matelica, poi, il rettore Leoni, il sindaco Denis Cingolani, e l’assessore alla Cultura Barbara Cacciolari e il delegato del rettore ai rapporti con gli Enti, Andrea Spaterna, hanno illustrato alla stampa il fondamentale ruolo delle sedi collegate Unicam. A Matelica, in particolare, ha sede il polo di Medicina Veterinaria della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria.
Nel corso della conferenza stampa sono state illustrate le molteplici collaborazioni tra il comune di Matelica e Unicam, come il master in Wine Export Management, la Consulta permanente per lo sviluppo, progetti di ricerca e vari progetti di integrazione delle studentesse e degli studenti nel tessuto sociale della città, segno di una collaborazione ormai consolidata da oltre trenta anni.
Nel pomeriggio ci si è spostati nel Piceno: a San Benedetto del Tronto, il rettore Leoni, il sindaco Antonio Spazzafumo, il ricercatore Unicam Paolo Cocci e il funzionario comunale responsabile della Riserva Sentina Sergio Trevisani, nello splendido scenario della riserva naturale, hanno illustrato la collaborazione tra l’Ateneo ed il comune, in cui hanno sede sia il corso di laurea in Biologia della nutrizione che il centro di ricerca Urdis, e delle attività di Unicam per il territorio con particolare attenzione alle attività di ricerca di Unicam proprio nella Riserva Sentina, quali il monitoraggio dello specchio acqueo e la caratterizzazione delle piante.
Ad Ascoli Piceno, infine, presso la Bottega del Terzo Settore, il professor Jacopo Mascitti, responsabile del corso di laurea in Disegno industriale e ambientale della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria”, ha dialogato con Zakaria Khalfaoui, designer italo-marocchino e docente alla Scuola di Design di Nantes Atlantique, in Francia, nell’ambito dell’iniziativa “Design POV (Punti di Vista)” per la presentazione del nuovo corso di laurea in Design di Unicam. Ad aprire l'incontro, tra gli altri, i saluti del rettore leoni, del sindaco Marco Fioravanti e della presidente del Consorzio Universitario Piceno Roberta Faraotti.
C’è tempo fino al 10 aprile per presentare la richiesta di contributi a favore delle persone con disturbi dello spettro autistico, sulla base dell’avviso pubblicato nei giorni scorsi dall'Ambito Territoriale Sociale 14 per i nove comuni facenti parte dell'Ats (Civitanova Marche, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Morrovalle, Monte San Giusto, Potenza Picena, Porto Recanati e Recanati).
Si tratta di contributi a titolo di rimborso finalizzati a coprire i costi relativi agli interventi educativi/riabilitativi riconosciuti dall'Istituto Superiore della Sanità sostenuti nel periodo 01.04.2023 - 31.10.2024 dalle persone con disturbi dello spettro autistico.
Nello specifico si intendono compresi gli interventi educativi a orientamento cognitivo-comportamentale; Supervisioni per gli interventi a orientamento cognitivo-comportamentale; Interventi comportamentali e psicologici strutturati, in età adolescenziale e adulta; Terapia logopedica; Terapia psicomotoria.
I beneficiari devono essere in possesso della certificazione della diagnosi di autismo, del progetto educativo/riabilitativo da cui si desume la prescrizione degli interventi rendicontati e della copia della documentazione di spesa fiscalmente valida. Le spese ammissibili devono essere state sostenute ovvero pagate e quietanzate nonché suffragate da relativa documentazione contabile.
Il valore del contributo regionale massimo ammissibile è pari a € 5.000,00 per ogni beneficiario e sarà concesso dalla Regione Marche sulla base della disponibilità finanziaria, procedendo pertanto a riparametrazione proporzionale in caso di superamento della spesa ammissibile complessiva rispetto allo stanziamento complessivo.
Le informazioni possono essere reperite presso: servizi sociali Comune di residenza; punto unico di accesso (PUA) dell’ATS 14 - Comune di Civitanova Marche 3° Piano tel. 0733/822600 - 624 - 278 email: pua.ambito14@comune.civitanova.mc.it; sul sito internet dove è consultabile l’Avviso pubblico e la modulistica necessaria per far domanda al seguente link: clicca qui .
Le domande possono essere presentate dal 17 Marzo 2025 al 10 Aprile 2025 mediante: consegna a mano all’ufficio protocollo del comune di Civitanova Marche, ente capofila ATS 14 negli orari di apertura al pubblico o a mezzo PEC al seguente indirizzo: comune.civitanovamarche@pec.it
Ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi è in corso la digitalizzazione di circa cinquecento opere, tra dipinti, sculture e disegni. Le opere saranno quindi oggetto di una campagna fotografica che le riprodurrà ad alta risoluzione, successivamente tutte le immagini saranno riversate in una piattaforma digitale dedicata, garantendo così un accesso più ampio e strutturato al patrimonio culturale. Si tratta di una operazione che rappresenta un’opportunità fondamentale per garantire la preservazione, l’accessibilità e la fruizione di queste importanti testimonianze artistiche.
L’iniziativa si inserisce all’interno delle linee di azione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), riguardanti la cultura, che prevedono attività volte alla digitalizzazione del patrimonio culturale attraverso lo sviluppo di banche dati e collezioni digitali coinvolgendo le istituzioni culturali dell’intera regione Marche.
“La digitalizzazione rappresenta certamente un’opportunità strategica per conservare il patrimonio storico-artistico e per diffondere e promuovere la cultura attraverso l’uso di strumenti digitali, facilitandone l’accesso e stimolando l’interesse del pubblico – commenta l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. I risultati del progetto quindi saranno di grande beneficio per un’ampia gamma di soggetti: dal pubblico generico agli studiosi e ai ricercatori, fino agli operatori culturali. In un’epoca in cui il digitale gioca un ruolo centrale nelle nostre vite, investire nella digitalizzazione significa investire nel futuro della cultura”.
In particolare, il progetto rientra nella Missione 1 “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, Componente 3 “Cultura 4.0” (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.1 “Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale”. L’obiettivo è incrementare la digitalizzazione del patrimonio culturale custodito in musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura, facilitandone così la fruizione e l’accessibilità da parte di un vasto pubblico.
Il progetto si inserisce nel quadro del Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND), redatto dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library del Ministero della Cultura, un documento che definisce la strategia per la trasformazione digitale del patrimonio culturale nel periodo 2022-2026, rivolgendosi a musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura.
Il calciatore della Fiorentina, Edoardo Bove, è stato ricoverato ieri all'ospedale Torrette di Ancona per sottoporsi a una serie di test diagnostici approfonditi, dopo l’impianto del defibrillatore che gli è stato necessario a seguito del malore che lo ha colpito durante la partita contro l'Inter lo scorso 1° dicembre. Il giovane centrocampista romano, 22 anni, aveva subito un arresto cardiaco mentre si trovava in campo al Franchi e da allora la sua situazione sanitaria è stata monitorata attentamente.
Il ricovero di Bove è avvenuto presso la Clinica di Cardiologia e Aritmologia, diretta dal professor Antonio Dello Russo. In questa struttura altamente specializzata, il calciatore è stato sottoposto a una serie di esami diagnostici, tra cui approfondimenti invasivi di natura elettrofisiologica, per trattare le aritmie e valutare in modo dettagliato la sua condizione cardiaca. Questi accertamenti sono fondamentali per determinare se la cardiopatia che ha colpito Bove sia di natura strutturale o meno, e i risultati definitivi sono attesi entro una o due settimane.
Alla presenza del professor Paolo Zeppilli, consulente del giocatore, il percorso diagnostico ha avuto come obiettivo quello di fare chiarezza sulle cause del malore di Bove e definire le modalità più appropriate per il suo ritorno in campo. Con il defibrillatore impiantato, il calciatore potrebbe teoricamente tornare a giocare solo all’estero, visto che i protocolli sanitari e sportivi italiani attualmente impediscono la partecipazione a chi ha un dispositivo del genere impiantato. Tuttavia, se i test dovessero confermare che non ci sono più rischi e se il defibrillatore potesse essere rimosso, la possibilità di un ritorno alla Fiorentina potrebbe essere aperta.
Partiranno a breve i lavori per il rifacimento della rete delle acque chiare e dell’asfalto in via D’Annunzio, nel tratto compreso tra via Aristotele e la rotatoria del “Trialone” a San Marone, sulla base del progetto approvato lo scorso autunno dalla Giunta comunale.
Ad annunciare l’apertura del cantiere è l’assessore ai Lavori pubblici Ermanno Carassai, a conclusione dell’iter della gara d’appalto espletata dal Sua provinciale. L’operatore economico aggiudicatario è la ditta “Tullio Edil calcestruzzi srl” di Balsorano (AQ), sulla base del criterio del massimo ribasso percentuale sull'elenco prezzi posto a base di gara (ribasso effettuato del 21,22%).
Si procederà dunque a realizzare il collettore delle acque chiare, modificando tutte le caditoie stradali, previa demolizione dell’attuale fognatura in calcestruzzo cementizio. Verranno realizzati inoltre pozzetti ed allacci nuovi. Con l’occasione si provvederà al successivo rifacimento dell’intero manto stradale e alla sistemazione di una parte dei marciapiedi esistenti, nei tratti interessati dal cantiere. L’importo complessivo dell’intervento è di 520 mila euro e la durata dei lavori è di sei mesi.
“Il contratto con la ditta è in via di perfezionamento - ha spiegato l’assessore Carassai – e si prevede che il cantiere possa partire ad aprile. Un’altra via della città viene sistemata allo scopo di garantire un traffico veicolare e pedonale sicuro. L’Amministrazione comunale prosegue gli interventi per il miglioramento della sicurezza stradale, non solo in centro. Tra le opere realizzate nel quartiere di San Marone c’è stata la sistemazione di via Verga, ora interveniamo su via D’Annunzio, altra arteria di collegamento importante per la città”.
A seguito della rottura di una conduttura del gas durante i lavori di manutenzione alla pavimentazione stradale da parte di Anas a Sforzacosta, il Comune di Macerata ha fornito un aggiornamento sulla situazione viabilistica nella zona. I disagi, che si sono manifestati ieri a causa dell'incidente, sono stati affrontati e oggi si sta lavorando per liberare l'incrocio, con l'obiettivo di chiudere il cantiere per il weekend. Le attività riprenderanno lunedì mattina alle 8.30, con la gestione del traffico affidata a movieri per facilitare il flusso veicolare.
Per evitare di transitare nella frazione di Sforzacosta durante i lavori, il Comune ha consigliato di "percorrere la superstrada in direzione Pollenza o Piediripa, alternative che permetteranno di evitare il traffico congestionato".
Nel frattempo, sono state predisposte alcune deviazioni per agevolare la circolazione. "I veicoli provenienti da Macerata o dalla zona di Carrareccia potranno imboccare Borgo Sforzacosta, proseguendo poi verso Casette Verdini o Colbuccaro (superstrada), fa sapere l'ente. I veicoli in arrivo da Casette Verdini dovranno seguire la SS 78 Potentina e percorrere via Liviabella e via Natali, per poi dirigersi verso Macerata. Allo stesso modo, i veicoli provenienti da Colbuccaro (superstrada) dovranno imboccare via Liviabella e proseguire per via Natali verso Macerata".
"Questa organizzazione viabilistica ha l’obiettivo di creare un anello che migliori la sicurezza e renda più fluida la circolazione, riducendo i disagi per gli automobilisti e aumentando la sicurezza in un'area che, durante i lavori, potrebbe risultare congestionata".
Tutto in dodici ore. Sono stati dimessi e stanno bene i tre pazienti sottoposti a trapianto di fegato da parte dell'equipe della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche diretta dal professor Marco Vivarelli. Gli interventi risalgono alla fine di febbraio e il tempo intercorso nel frattempo ha consentito al personale medico di valutare il decorso anche dopo il ritorno a casa dei pazienti.
Si tratta di due pazienti maschi adulti, tra i 50 e i 70 anni, e di una minorenne, in due casi residenti nelle Marche e uno in arrivo dall'Abruzzo. La particolarità della situazione è legata proprio alla tempistica delle operazioni, svolte dai team trapiantologici in appena mezza giornata: “Una volta, all'inizio della pratica operativa nel nostro territorio _ spiega il direttore dell'Unità Operativa, Marco Vivarelli _, per un singolo trapianto di ore ne servivano almeno diciotto. Col tempo le abilità e gli strumenti si sono affinati e questo consente ormai di definire quanto fatto alcune settimane qui a Torrette come qualcosa di abbastanza normale. In quelle dodici ore c'è stato abbastanza traffico dentro il blocco operatorio, con decine di persone al lavoro”.
È questa la normalità di intervenire su due trapianti in contemporanea, in sale attigue, una accanto all'altra, in grado di impegnare squadre composte da chirurghi, anestesisti, infermieri e tecnici, con almeno una ventina di professionisti all'opera. Ci sono altri dettagli molto importanti da ricordare. Due dei prelievi d'organo sono avvenuti da pazienti in morte cerebrale e un terzo in morte cardiaca, un'operazione più raffinata e complessa rispetto all'altra modalità.
I chirurghi di Torrette hanno prelevato i tre fegati in altrettanti ospedali, a Modena, Perugia e Senigallia: “L'elevato livello di professionalità della nostra unità operativa - aggiunge il professor Vivarelli - è ormai riconosciuto a livello nazionale e internazionale grazie a parametri oggettivi. La nostra presenza in board di risonanza mondiale conferma l'eccellenza raggiunta negli anni e si sostanzia di fronte a exploit come quello compiuto a fine febbraio. Ormai non è più sufficiente avere un bravo chirurgo, la cosiddetta 'buona mano', ma è assolutamente necessario che alle spalle ci sia un'organizzazione di supporto di alto livello. Procedure avanzate, come ad esempio i tre interventi portati a termine in mezza giornata, devono essere fatte in strutture ospedaliere dotate di network professionali di qualità. Sono i dettagli, ora e sempre di più, a fare la differenza”.
Riconoscimenti internazionali che continuano ad arrivare. Nel settembre scorso la Clinica di Torrette ha redatto, assieme ai maggiori esperti chirurghi mondiali, le linee guida per il trattamento chirurgico del fegato. Tra questi, ben tre sono chirurghi della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche: il professor Marco Vivarelli nel panel degli esperti, il professor Federico Mocchegiani nel comitato di valutazione e il dottor Andrea Benedetti Cacciaguerra nel gruppo di ricerca.
Particolarmente sentite le congratulazioni del magnifico rettore Univpm Gian Luca Gregori: “Lo straordinario risultato ottenuto dal professor Marco Vivarelli e dalla sua equipe conferma l’alto valore del Centro a beneficio della comunità e mette in luce la qualità del servizio per i pazienti. Risultati che si raggiungono anche grazie al sostegno costante della ricerca scientifica. Notizie come queste ci inducono a riflettere, inoltre, sull’alto valore della donazione e sulla fondamentale generosità dei donatori”.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, Armando Marco Gozzini: “Molti passi avanti sono stati fatti. Trapiantare il fegato in tre pazienti nel giro di una mezza giornata, addirittura due operati in contemporanea, conferma l'alto livello di prestazioni della nostra Azienda, un'eccellenza consolidata. Ringrazio il professor Vivarelli, il personale sanitario e i donatori :persone che sacrificano molto della loro vita per salvare quella degli altri”.
La buona notizia, dunque, è quella di avere l'ennesima eccellenza all'interno dell'Aou delle Marche. L'unico allarme è legato invece al trend legato al calo delle donazioni di organi e, di conseguenza, all'aumento delle opposizioni: “Le Marche sono in controtendenza rispetto al quadro nazionale e questo riguarda sia il 2024 che i primi mesi dell'anno in corso” conclude il direttore della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti.
Negli ultimi decenni, il numero di persone affette da malattie autoimmuni è aumentato significativamente. Queste patologie si verificano quando il sistema immunitario, che normalmente difende l’organismo da virus e batteri, attacca erroneamente i propri tessuti, causando infiammazioni croniche e danni a vari organi. Tra le più conosciute ci sono l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla, il lupus eritematoso sistemico, la celiachia e la tiroidite di Hashimoto.
Le cause delle malattie autoimmuni non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che una combinazione di fattori genetici, ambientali e ormonali possa giocare un ruolo determinante. L’esposizione a infezioni, lo stress cronico e alcuni fattori dietetici possono contribuire all’attivazione del sistema immunitario in modo anomalo. Inoltre, queste patologie colpiscono più frequentemente le donne rispetto agli uomini, suggerendo una possibile influenza ormonale nello sviluppo della malattia.
I sintomi da non sottovalutare
Uno dei problemi principali legati alle malattie autoimmuni è la difficoltà nel riconoscerle precocemente. I sintomi iniziali possono essere vaghi e facilmente confusi con altre condizioni meno gravi, portando spesso a diagnosi tardive. Tra i segnali più comuni ci sono la stanchezza cronica, i dolori articolari e muscolari, le eruzioni cutanee, le infiammazioni ricorrenti e i problemi digestivi.
Alcune patologie autoimmuni si manifestano con sintomi molto specifici. L’artrite reumatoide, ad esempio, provoca gonfiore e rigidità nelle articolazioni, soprattutto al mattino. La sclerosi multipla può causare problemi di coordinazione, intorpidimento degli arti e difficoltà di vista. Il lupus, invece, si presenta con sintomi molto variabili, che possono includere febbre, dolori diffusi e un caratteristico eritema a forma di farfalla sul viso.
Data la varietà e la complessità delle manifestazioni cliniche, è fondamentale rivolgersi a uno specialista ai primi segnali sospetti. Un intervento tempestivo può fare la differenza nel rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita del paziente.
Perché la diagnosi precoce è fondamentale
Individuare una malattia autoimmune nelle sue fasi iniziali permette di iniziare tempestivamente un trattamento adeguato, riducendo il rischio di danni irreversibili agli organi e migliorando la prognosi a lungo termine.
Uno degli ostacoli principali nella diagnosi di queste patologie è la mancanza di test unici e definitivi. Spesso è necessario combinare diverse analisi e monitorare l’evoluzione dei sintomi nel tempo per arrivare a una diagnosi accurata. Per questo motivo, è importante che il paziente si rivolga a medici esperti nel settore, come reumatologi, immunologi o gastroenterologi, a seconda del tipo di malattia sospettata.
Un altro aspetto importante è il trattamento personalizzato. Ogni malattia autoimmune ha un decorso diverso e richiede un approccio terapeutico specifico. I farmaci immunosoppressori, i corticosteroidi e le terapie biologiche possono aiutare a controllare l’infiammazione e a prevenire le complicanze più gravi. Inoltre, adottare uno stile di vita sano, seguire una dieta equilibrata e praticare regolare attività fisica può contribuire a migliorare la gestione della malattia.
Quando rivolgersi a uno specialista
Molte persone tendono a ignorare i sintomi o a sottovalutarli, attribuendoli allo stress o alla stanchezza. Tuttavia, se dolori articolari, affaticamento, problemi digestivi o manifestazioni cutanee persistono per settimane, è essenziale consultare un medico. Il primo passo è solitamente rivolgersi al medico di base, che può indirizzare il paziente verso uno specialista in base ai sintomi riscontrati.
In alcuni casi, la difficoltà nel trovare un appuntamento rapido con un medico esperto può ritardare la diagnosi e l’inizio del trattamento. Le liste d’attesa per visite specialistiche in strutture pubbliche possono essere lunghe, creando ulteriori problemi ai pazienti che necessitano di una valutazione immediata.
Fortunatamente, oggi esistono soluzioni che permettono di accedere più velocemente alle cure mediche. Prenotare visite specialistiche rapide in tutta Italia è diventato più semplice grazie a piattaforme innovative che mettono in contatto i pazienti con professionisti qualificati, garantendo tempi di attesa ridotti e un’assistenza su misura.
L’importanza di un supporto medico continuo
Le malattie autoimmuni sono condizioni croniche che richiedono un monitoraggio costante. Anche dopo la diagnosi iniziale, è fondamentale effettuare controlli regolari per valutare l’efficacia delle terapie e adattare il trattamento in base all’evoluzione della malattia. La collaborazione tra medico e paziente è essenziale per garantire un buon controllo della patologia e ridurre l’impatto dei sintomi sulla vita quotidiana.
Oltre ai farmaci, un approccio multidisciplinare può essere di grande aiuto. Supporto nutrizionale, fisioterapia e tecniche di gestione dello stress, come yoga o meditazione, possono migliorare il benessere generale del paziente. Inoltre, informarsi sulla propria condizione e partecipare a gruppi di supporto può offrire un sostegno psicologico importante, aiutando a gestire meglio la malattia.
Macerata sempre più città dei cantieri. Nell'ultimo periodo, a essere invasa è stata via Armaroli, dove due interventi contemporanei stanno creando non pochi disagi a commercianti, residenti e automobilisti.
Il primo cantiere ha preso il via circa due settimane fa, proprio di fronte all'ex Monastero Le Monachette, causando l'impossibilità di parcheggiare nella piazza antistante la Farmacia San Giuliano e nei posti lungo la via, interessata dal rifacimento della pavimentazione. Come se non bastasse, lunedì scorso si è aggiunto un secondo cantiere, qualche metro più avanti, all'uscita della Galleria del Commercio, che prevedrà la chiusura della strada dalle 7 alle 13.
A farne le spese è il negozio di generi alimentari "L'Angolo del Gusto" di Daniela Natali, che non nasconde la propria frustrazione: "La mattina è il momento in cui si fa la spesa e quindi è il momento in cui lavoro di più. Tra la chiusura della strada e la momentanea mancanza di parcheggi, la clientela è diminuita. Le persone sono disincentivate a venire in centro a causa di questa situazione. La cosa più grave è che non siamo stati nemmeno avvisati di questo nuovo cantiere. Se lo avessi saputo, mi sarei organizzata diversamente con le ferie e con gli ordini per la merce. E poi c'è la polvere, che invade di continuo il negozio, rendendo il lavoro quotidiano ancora più difficile".
Come detto, il nuovo cantiere prevede la chiusura della strada dalle 7 alle 13, proprio nelle ore di punta per le attività commerciali. "Quello che non capisco è perché fare tutti questi cantieri in contemporanea. Questo partito lunedì è un privato, quindi credo si potesse anche aspettare un attimino, almeno la fine di quello de Le Monachette. Dal Comune fanno sapere che, essendo un intervento privato, non possono farci nulla".
Oltre ai problemi legati alla viabilità e alla diminuzione della clientela, ci sono anche i costi personali: "Se non ci sono i parcheggi le persone non vengono. Io stessa sono costretta a pagare 180 euro di parcheggio al mese. L'ho fatto presente al sindaco e mi ha detto che non può farci nulla perché la struttura che gestisce i parcheggi è privata". Una risposta non proprio da primo cittadino, ci verrebbe da pensare.
Il disagio si estende anche ad altre attività, come la Trattoria Da Rosa, dove i clienti chiamano in anticipo per chiedere dove poter parcheggiare, vista la cronica mancanza di posti anche nella sottostante via Leopardi, occupati da altri cantieri. E non va meglio per i residenti, che non solo si trovano senza parcheggi, ma in alcuni casi sono costretti a chiudere le finestre per evitare che la polvere entri nelle loro case.
Insomma, tra strade chiuse, assenza di luce, parcheggi fantasma e polvere nell'aria, la sensazione generale è quella di un centro storico che assomiglia sempre più a un percorso a ostacoli. Se Macerata ambisce al titolo di "Capitale dei Cantieri", possiamo dire che la candidatura è più che solida.
Il Gruppo Fedrigoni ha manifestato la disponibilità a ritirare l'accordo di licenza quinquennale con il distributore internazionale tedesco Jacob Jurgensen, che prevedeva la produzione e distribuzione della carta per fotocopie Copy 1 e Copy 2 a marchio Fabriano in Europa. Questo accordo aveva suscitato un ampio clamore, in particolare per la preoccupazione di un uso ingannevole del marchio, ipotesi avanzata nei giorni scorsi dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
La notizia è emersa al termine di una lunga videoconferenza, a cui hanno preso parte l'amministratore delegato di Fedrigoni, Marco Nespolo, i sindacati nazionali e territoriali (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl-Chimici) e l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi. Durante il confronto, che è durato circa due ore, si è giunti alla disponibilità della Fedrigoni a fare un passo indietro e annullare l'iniziativa, una richiesta sostenuta anche dai rappresentanti sindacali.
L’assessore Aguzzi ha spiegato che la sua richiesta di ritirare l'accordo è stata accolta dall'AD Nespolo con spirito di collaborazione, sebbene con rammarico. "Ho preso atto con soddisfazione della disponibilità di Fedrigoni a fare un passo indietro," ha affermato Aguzzi, sottolineando che la posizione condivisa con i sindacati ha portato a questa decisione positiva.
La discussione ha anche toccato temi legati alla chiusura della società Giano srl, un altro capitolo delicato per il territorio. Nonostante l'accordo con Giano srl non sia stato particolarmente vantaggioso per l'area, l'assessore ha evidenziato che è stato comunque onorevole, poiché ha evitato licenziamenti diretti. Inoltre, la cassa integrazione prevista per quest’anno consentirà di ricollocare la maggior parte dei lavoratori all'interno dello stesso gruppo e della regione.
In conclusione, Aguzzi ha sottolineato che, nonostante la scomparsa del marchio e della produzione di quel tipo di carta dal mercato, la situazione è stata "digerita" dal territorio. Il piano di ricollocazione, secondo le informazioni informali in suo possesso, sta procedendo secondo gli accordi, e sarà uno degli aspetti che seguirà da vicino come assessore al Lavoro delle Marche.
Circolava con una patente di guida revocata, il 30enne conducente del camper che il 18 marzo scorso ha travolto due 20enni su un marciapiedi a Jesi in via Zannoni. I giovani coinvolti, ragazzo di Castelbellino e una ragazza di Jesi, sono rimasti seriamente feriti, con la giovane in condizioni più gravi, ma non in pericolo di vita.
Il conducente del mezzo, che si è dato alla fuga senza prestare soccorso ai feriti, è stato successivamente identificato dai carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Jesi. Nonostante la sua evasione dalla scena dell’incidente, le forze dell'ordine sono riuscite a rintracciarlo e a denunciarlo. Il camper, di proprietà del 30enne, è stato sequestrato per i successivi accertamenti.
Dalle indagini è emerso che il conducente aveva la patente di guida revocata e che, negli ultimi due anni, era già stato sanzionato per un’infrazione analoga. Per questo motivo, è stato deferito per inosservanza dell’obbligo di fermarsi e prestare assistenza a seguito di incidente stradale, e per guida con patente revocata. In quanto recidivo, la violazione costituisce un illecito penale.
Nella mattinata di oggi, i carabinieri della Compagnia di Macerata hanno dato il via a un articolato servizio di controllo nell’ambito dell’Operazione “Scuole sicure”, finalizzato alla prevenzione e al contrasto del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle vicinanze degli istituti scolastici. Il servizio ha coinvolto un’accurata attività di monitoraggio sia all’esterno degli edifici scolastici che nelle aree adiacenti, come fermate degli autobus e luoghi frequentati dagli studenti.
Il dispositivo di controllo ha riguardato principalmente gli istituti di istruzione secondaria superiore e si è esteso anche nelle aree di aggregazione giovanile, come la stazione ferroviaria, il terminal dei bus di piazza Pizzarello e il parco di Fonte Scodella.
I controlli sono stati effettuati dalle Stazioni di Macerata, Corridonia, Mogliano e Treia, in collaborazione con il Nucleo Cinofili di Pesaro, che ha impiegato una unità antidroga. Il dispositivo è stato potenziato dalla presenza di due “gazzelle” del Nucleo Radiomobile di Macerata, per una sorveglianza capillare del territorio.
Nel corso dell'operazione, sono stati presidiati e vigilati 7 obiettivi sensibili, tra cui un esercizio pubblico, e sono state identificate 70 persone, per lo più studenti. Inoltre, sono stati controllati 10 veicoli, tra auto e moto, e una contravvenzione amministrativa di 87€ è stata contestata a un automobilista per una violazione del codice della strada. Il bilancio si è completato con una sanzione amministrativa per uso non terapeutico di sostanza stupefacente a un ragazzo di 19 anni, studente, trovato in possesso di 0,10 grammi di hashish mentre stava entrando a scuola.
L’attività si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di sicurezza pubblica, volto a tutelare la salute e l’incolumità degli studenti e a prevenire i rischi connessi al consumo di droghe nelle zone frequentate dai giovani.
Si inaugura venerdì 21 marzo all’Università di Camerino il 2° anno del corso Farmacia dei Servizi destinati alle studentesse e studenti del IV anno di Farmacia e CTF. Un corso curriculare e obbligatorio per raggiungere poi la laurea. Un fiore all’occhiello in tutta Italia nata dalla collaborazione dell’Ordine dei Farmacisti di Macerata e dell’Università con il direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Gianni Sagratini.
Il corso si articolerà in 63 ore approfondendo gli argomenti che sono inseriti nella normativa, ovvero telemedicina (Holter cardiaco, Holter pressorio, ECG), aderenza terapeutica, screening del colon retto, oltre a fornire nozioni specifiche e aggiornate sulle vaccinazioni, ossigeno terapia, software di gestione, con docenti universitari e farmacisti territoriali.
Soddisfatto il Presidente dell’Ordine dei farmacisti di macerata dottor Luciano Diomedi. “Credo che sia una delle pagine più belle della storia dell’Ordine dei farmacisti. Il rapporto con l’Università di Camerino è stato sempre imperniato su una forte collaborazione con il territorio. Il professore Gianni Sagratini e la professoressa Giulia Bonacucina responsabile del corso insieme a tutto l’Ateneo hanno voluto che questo percorso sia condiviso anche con i farmacisti del territorio. Abbiamo formato il gruppo di docenza di farmacisti con un regolamento ferreo, verificando le loro attitudini e ci siamo messi a disposizione. Sono 16 i colleghi che andranno a Camerino a svolgere ore di didattica teorica e pratica. Si perché oltre a i moduli teorici si alterneranno moduli pratici presso la stessa Università”.
“Una nuova visione -continua il presidente -di formare il professionista. Oggi la farmacia di comunità è sempre più coinvolta nel processo di presa in carico del paziente, diventando un presidio sanitario polivalente del Sistema Sanitario Nazionale per garantire una risposta adeguata ai bisogni di salute dei cittadini. Questo suo nuovo ruolo si inserisce nell’ottica del decentramento dei servizi socio-sanitari verso il territorio, assicurando una continuità nel percorso terapeutico del paziente. Il ruolo centrale del farmacista nella rete assistenziale si evince, inoltre, da alcuni dati: quest’anno, nel periodo che va dal 1 ottobre al 31 gennaio, nelle farmacie sono stati somministrati circa 12.000 vaccini anti-influenzali e 2500 vaccini anti-covid più di 500 dosi di Herpes Zoster (prima regione ad erogarla) aspettando i dati dell’Hpv e del pneumococco. e più di 300 farmacie (55%) ad oggi hanno aderito all’erogazione dei servizi di telemedicina (Holter Cardiaco, Holter Pressorio, Elettrocardiogramma) fornendo più di 10.000 referti alleggerendo anche le lista di attesa. Un progetto che le farmacie della provincia di Macerata non si è tirata indietro con circa 2000 servizi di telemedicina e più di 2000 vaccinazioni globali”.
I farmacisti docenti sono: Alberto Marcelletti, Ambrogio Marcelletti, Andrea Caprodossi, Chiara Focone, Elena Zanetti, Francesco Rocchetti, Francesco Rossi, Fulvia Ciuccarelli, Ido Benigni, Ilenia Bambozzi, Loredana Scoccia, Luciano Diomedi, Marco Meconi, Maruska Renzi, Riccardo Andrenacci, Stefano Romagnoli, Sandro Coltrinari.
Il rettore dell'università di Macerata John McCourt, insieme al direttore dell'Istituto Confucio Giorgio Trentin ha accompagnato ieri cinque studenti dell'Ateneo – Alessandra Belfiore, Serena Cinquepalmi della Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi, Giorgia Di Domenico, Simon Neri e Lorenzo Rocchi – a Roma, dove sono stati ricevuti dall'ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Jia Guide.
L'incontro si è svolto nell'Ambasciata della Cina e ha rappresentato un'importante occasione di dialogo, incentrato sul valore degli scambi internazionali come strumento fondamentale per la promozione della comprensione reciproca tra le due culture. Presenti anche i rettori delle Università Perugia Stranieri e della Tuscia e rappresentanti dagli Atenei Sapienza, Torino, Camerino, Ca' Foscari.
Durante l'incontro, il rettore McCourt ha avuto l'opportunità di invitare l'ambasciatore Jia Guide a visitare Macerata, città di Matteo Ricci, simbolo storico del legame tra Italia e Cina. Nei prossimi giorni, gli studenti di Unimc prenderanno parte al programma Young Envoys Scholarship, un'iniziativa che prevede un tour intensivo di dieci giorni nelle città di Xi'an, Chengdu e Pechino.
Grazie a questo programma, finanziato dal Ministero dell'Istruzione cinese, i partecipanti potranno entrare in contatto con i loro coetanei cinesi, visitare importanti aziende cinesi e italiane, esplorare la storia e cultura della Cina e vivere l'esperienza delle università locali.
La visita all'Ambasciata e l'incontro con l'ambasciatore Jia Guide sono solo l'ultimo tassello di una serie di iniziative che vedono l'Università di Macerata impegnata nel rafforzare i legami interculturali e accademici tra Italia e Cina.
Le Final Eight di Coppa Italia di Serie A maschile di Futsal, in corso a Jesi da oggi fino al prossimo 23 marzo, entreranno nella storia della disciplina sportiva su parquet, non solo per l’importanza e il prestigio già riconosciuto. La manifestazione, inserita all’interno del maxi evento delle Finals nazionali nelle Marche vede infatti per la prima volta protagonista, assieme alle squadre, la tecnologia: il Video Support fa ufficialmente il suo ingresso in campo.
Grazie a questo, un allenatore o un dirigente può richiedere un challenge a frazione, anche nei tempi supplementari e ai tiri di rigore. Se il challenge va a buon fine, ce ne sarà un altro a disposizione. I casi di revisione sono: gol/no gol, rigore/no rigore, scambio d’identità e rosso diretto.
“Oggi è una giornata importante e sotto certi aspetti storica - ha commentato il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Antonio Zappi - Una giornata di quelle in cui la tecnologia allarga significativamente il beneficio dei suoi servizi a favore della regolarità del calcio e delle decisioni arbitrali. Un nuovo supporto tecnologico fortemente sostenuto dall’Aia e da chi ritiene che l’insopprimibile funzione arbitrale umana debba essere sempre più sostenuta dall’evoluzione della tecnologia".
"Dopo Spagna e Portogallo è oggi il turno dell’Italia, che deve essere orgogliosa di questa grande opportunità che parte dal Calcio a 5 ma che, ne sono più che certo, tra un po’ coinvolgerà anche altri ambiti calcistici. L’arbitro dovrà sempre di più adeguarsi allo spirito del tempo e la maggiore precisione delle sue decisioni in un mondo moderno avrà sempre più bisogno di strumenti tecnologici. La decisione dell’arbitro rimarrà fondamentale, ma nel 2025 quella decisione dovrà essere assunta solo sulla base di una non erronea percezione di quanto accaduto, con possibilità di segnalazione dell’errore anche da parte di coloro che da un errore potrebbero rimanere danneggiati: è questo il fine del nuovo FVS, il quale introduce non solo tecnologia nello sport, ma un vero e proprio principio di civiltà nell’ordinamento sportivo”.
L’esordio del Video Support durante la prima gara delle Final Eight tra Ecocity Genzano e Sandro Abate è avvenuto al minuto 8’26’’ del 1° tempo, per verificare la regolarità di una rete.
A Petriolo la prima Cer ad entrare in funzione nella provincia di Macerata, grazie alla sinergia pubblico-privato. Lunedì, 17 marzo, nello studio del notaio Cerreto, si è costituita la comunità energetica rinnovabile "Petriolo e Podere Sabbioni Cer".
Presenti il comune di Petriolo, rappresentato dal sindaco e presidente della Cer Matteo Santinelli, Maria Grazia Sagretti quale rappresentante della società agricola Imac srl, detentrice dell'impianto produttore di energia da fonte rinnovabile, e Bruno Carletti come tesoriere della Cer. Il marchio Podere Sabbioni appartiene alla società agricola Imac, da sempre molto attenta alla sostenibilità e alla cura del territorio.
"Un bel traguardo che ci riempie di soddisfazione - spiega il primo cittadino di Petriolo, Matteo Santinelli -. Si tratta della prima Cer ad entrare in funzione in provincia, grazie alla lungimiranza e al coraggio di un'imprenditrice; sarà pienamente operativa entro un anno. Essere i pionieri in questo nuovo e necessario percorso verso la sostenibilità energetica è motivo di orgoglio per il nostro Comune".
"D'altronde le comunità energetiche saranno lo strumento del futuro imprescindibile per contrastare la povertà energetica oltre che avere ricadute benefiche sotto il profilo ambientale e sociale per tutto il comprensorio - aggiunge Santinelli -. Cittadini e aziende, anche possessori di impianti produttori di energia da fonte rinnovabile, potranno diventare membri di questa Cer appena nata sia come produttori che come consumatori, usufruendo così di risparmi sui costi dell'energia attraverso la sua condivisione e l'utilizzo diffuso sul territorio". Sono già state avviate le pratiche amministrative per l'accreditamento e il riconoscimento presso il Gse (Gestore dei servizi energetici).
Tutto pronto per la grande festa di San Giuseppe. Domenica 23 marzo il quartiere vivrà una giornata all'insegna della musica, della convivialità e della tradizione. Arrivano i Jalisse, Luca Dirisio e Ainett Stephens. E poi mercatini, street food e ruota della fortuna. "La Festa del Quartiere San Giuseppe Operaio è ormai una tradizione che unisce la nostra comunità e contribuisce a rafforzare il legame tra i cittadini – ha dichiarato il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica durante la presentazione dell’evento alla presenza di Alessandro Faustini, rappresentante del Comitato festeggiamenti della parrocchia di San Giuseppe e Carmen Lisa Carella titolare di My Love Eventi -.
Quest'anno, come negli anni passati, la collaborazione tra il comitato della festa e le realtà locali, come My Love Eventi, è la dimostrazione tangibile di come, attraverso il lavoro di squadra, possiamo dare vita a occasioni di condivisione per tutta la cittadinanza. Invito tutti a non perdere questa festa unica, che ogni anno cresce e si arricchisce, portando gioia e vitalità nel cuore del nostro quartiere. Un sentito ringraziamento va a tutte le persone che contribuiscono con impegno e passione alla realizzazione di questa manifestazione, che rappresenta un simbolo di quanto possiamo fare insieme per la nostra città”.
A partire dalla mattina, le strade del quartiere si trasformeranno in un vivace centro di attrazione con mercatini e street food organizzati da My Love Eventi. Dalle 15:30, sarà attiva la ricca ruota a premi, che promette sorprese e divertimento per tutti. Nel pomeriggio, lo spettacolo “Disco Time - Viaggio nel Tempo”, un evento che riporterà tutti in un'epoca di emozioni e balli scatenati. Sul palco grandi ospiti: Luca Dirisio, i Jalisse e Ainett Stephens, icona televisiva e madrina della serata, che arricchirà l’atmosfera con il suo carisma.
Le vie del quartiere saranno animate anche dagli espositori del mercatino, curato da Carmen Lisa Carella, che da anni organizza eventi e mercatini di successo. Tra le bancarelle, sarà possibile acquistare bigiotteria, oggettistica creativa, cosmesi, pelletteria, vintage e articoli fatti a mano. "Si consolida la collaborazione con il comitato della festa di San Giuseppe Operaio nata lo scorso anno - ha detto la Carella - .Ci sarà tanta scelta tra i produttori e i creativi, selezionati in anni di organizzazione di eventi e mercatini. Un connubio di forze e intenti per valorizzare il nostro territorio".
Il mercatino, che ospiterà circa 50 bancarelle, occuperà le vie San Giuseppe, via Ginocchi, via Goito, e via Lamarmora. Gli appassionati di street food potranno gustare specialità come panini alla porchetta, arrosticini, fritti, hamburger, birra artigianale, patate fritte originali, gelato, maritozzi farciti, crêpes, caramelle, torroni e frutta secca pralinata.
Secondo grande annuncio per il MIND Festival: il prossimo 23 luglio, sul palco del campo sportivo Mariotti di Montecosaro, salirà Il Teatro degli Orrori. La band, celebre per il suo sound potente e le liriche taglienti, farà tappa nelle Marche nell'ambito del "Mai Dire Mai Tour 2025", con Montecosaro tra le prime quattro date annunciate.
Il Teatro degli Orrori si è affermato come una delle realtà più originali e intense del panorama musicale italiano. Nato nel 2005 dall'incontro tra Pierpaolo Capovilla, Giulio Ragno Favero, Gionata Mirai e Francesco Valente, il gruppo ha saputo coniugare il rock più ruvido con testi di forte impatto sociale e politico, dando voce a tematiche scomode e profonde. La loro musica è un viaggio tra sonorità aggressive e poesia, capace di scuotere e far riflettere.
L'annuncio della loro presenza al MIND Festival conferma ancora una volta la capacità della manifestazione di attrarre nomi di rilievo della scena nazionale e internazionale. Dopo Lucio Corsi, il festival continua ad arricchire la sua line-up, promettendo un'edizione 2025 da non perdere.
Civitanova Marche diventa destination wedding. A partire dal mese di aprile, la città accoglierà una proposta unica: sarà finalmente possibile sposarsi in spiaggia. L'iniziativa nasce da un'idea dell’Associazione Commercianti Centriamo e dal noto Wedding Designer Francesco Mencucci, che ha subito ottenuto il pieno supporto del sindaco, con delega al turismo Fabrizio Ciarapica.
L’idea, pensata per attrarre nuovi turisti, sarà disponibile in via sperimentale dal mese di aprile fino ad ottobre. Due i tratti di spiaggia scelti: sul lungomare Sud, il tratto compreso tra la concessione n. 5 bis (Surf Club) e la concessione n. 6 (Stabilimento Lido Cristallo), e sul lungomare Nord, nel tratto che va dalla concessione n. 20/A (Stabilimento Veneziano) alla concessione n. 21 (Stabilimento Attilio). È previsto un contributo simbolico di 300 euro, che coprirà i costi di rimborso delle spese.
"Far diventare Civitanova Destination Wedding è un’opportunità unica per il nostro turismo e per la nostra economia - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Non solo arricchiamo l’offerta turistica della città, ma mettiamo in moto un circuito virtuoso. Infatti, il matrimonio in spiaggia, porterà in città sposi, amici e parenti che potranno prolungare il loro soggiorno, generando un indotto positivo per le attività locali, dalle strutture ricettive ai ristoranti, dai negozi agli operatori turistici".
I dati sui matrimoni di coppie straniere che hanno scelto l'Italia per celebrare le loro nozze nel 2024, emersi durante il “ Destination wedding Italia”, organizzato da Convention Bureau Italia e Italy for Weddings, premiano il Centro Italia (31,1%): arrivano dagli Stati Uniti e dall'Uk, portano con sé molti invitati, desiderano una festa di più giorni e scelgono luoghi insoliti, dai vigneti alle spiagge, dalle ville ai borghi.
Preferiscono i mesi estivi e, per le loro feste non badano a spese, soprattutto per il cibo. I numeri sono impressionanti: oltre 15.100 matrimoni con un aumento del +11,4% rispetto al 2023, con 960mila persone coinvolte, 4 milioni di pernottamenti e aumento del numero degli invitati, superiore a 100 unità. "Apriamo le porte di Civitanova a questo mercato in crescita per fare in modo che sempre più persone scelgano la nostra città, anche per sposarsi - continua il sindaco -. Questo è un esempio concreto di come turismo e commercio possano collaborare per un futuro di crescita".
Oltre alla spiaggia, Civitanova offre già altre location storiche di grande prestigio per celebrare matrimoni. Tra queste il suggestivo Palazzo Sforza, il Chiostro di San Francesco, il Teatro Annibal Caro e il Giardino della Pinacoteca Moretti, tutti luoghi di grande valore culturale e artistico.
"Ringrazio il Sindaco Ciarapica per aver sposato questo progetto e per aver confermato la capacità e la volontà di questa amministrazione di innovarsi - ha dichiarato la Presidente di Centriamo, Debora Pennesi – L’idea è nata dalle tante richieste, anche da parte di coppie straniere, di volersi sposare in spiaggia. Raccogliere dunque questa proposta significa sostenere il turismo, portare valore al nostro litorale e alle attività locali e quindi un chiaro sostegno da parte del sindaco e dell'amministrazione alla categoria dei commercianti".
"Un passo importante per Civitanova - afferma Francesco Mencucci, wedding designer con oltre trent'anni di esperienza nel settore - un’idea che oggi diventa concreta e che farà la differenza nel panorama turistico e matrimoniale".
Un importante incontro istituzionale si è svolto a palazzo Governatori tra il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e il nuovo direttore generale dell'azienda sanitaria territoriale Ast di Macerata, Alessandro Marini. All’incontro ha preso parte anche l’assessore comunale alla Salute, Jacopo Orlandani.
L’appuntamento, caratterizzato da un clima di grande cordialità e collaborazione, è stato l’occasione per affrontare le principali problematiche legate alla sanità locale, con particolare attenzione all’ospedale civile "Bartolomeo Eustachio" di San Severino Marche e alla sanità territoriale.
Durante il confronto, si è discusso delle prospettive future del sistema sanitario locale, anche in vista della predisposizione di un nuovo piano sanitario, che interesserà strutture e professionisti dell’intera Ast di Macerata. Il sindaco Piermattei ha sottolineato l’importanza di garantire servizi efficienti e risposte adeguate ai bisogni dei cittadini, chiedendo particolare attenzione per il presidio ospedaliero settempedano.
Il direttore generale Alessandro Marini, dirigente medico con una consolidata esperienza nella sanità regionale, ha ribadito il proprio impegno nel rafforzare e migliorare il sistema sanitario locale. Marini vanta un curriculum di rilievo e ha ricoperto diversi incarichi di vertice.
L’incontro ha rappresentato un primo passo verso un dialogo costruttivo e continuo tra amministrazione comunale e direzione sanitaria, con l’obiettivo comune di mantenere e, se possibile potenziare, i servizi sanitari sul territorio per rispondere al meglio alle esigenze della comunità di uno dei più vasti Comuni dell’intera regione Marche con i suoi quasi 194 chilometri quadrati di territorio e con una popolazione in età molto avanzata.