Trenta minuti al buio per unirsi alla protesta dei Comuni contro il caro bollette. Anche la città di Castelraimondo, ieri sera, ha visto spegnersi due simboli del centro: il Cassero e il monumento ai Caduti. Lo spegnimento di alcuni edifici comunali programmato per oggi, 10 febbraio, è un’iniziativa nazionale dell’Anci per attirare l’attenzione del Governo sui rincari delle bollette di gas e luce.
«Le risposte dal governo alle nostre richieste non sono sufficienti – ha spiegato il presidente dell’Anci Decaro -. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini». Il Cassero e il monumento ai Caduti sono rimasti spenti dalle ore 20 alle ore 20 e 30.
«Per il 2022 – ha detto il sindaco Patrizio Leonelli - il nostro Comune tra pubblica illuminazione e riscaldamenti spenderà ben 130mila euro in più. Una cifra ingente come i rincari che purtroppo colpiranno anche famiglie e imprese, una mazzata che non ci voleva in un periodo già economicamente difficile».
"Oggi pomeriggio, abbiamo effettuato il sopralluogo richiesto al Kursaal e Casa per gli Artisti anche se avevamo espressamente richiesto la presenza del progettista che è malato e che ha seguito il sopralluogo per telefono. Nulla sarebbe cambiato se dopo la nostra attesa di oltre 21 giorni, ci fosse stato rinviato a qualche altro giorno per consentirne la preseza". Così il centrodestra di Porto Recanati, guidato dall'ex vicesindaco Rosalba Ubaldi in risposta all'attuale Giunta Michelini sullo stato dei lavori all'ex cineteatro e alla Casa degli Artisti (leggi qui).
"Il Kursaal si presenta -spiegano- ancora come un cantiere in cui i vari interventi sono in fase di ultimazione (durante il sopralluogo, alcuni operai erano al lavoro). Di fronte alle reiterate affermazioni del sindaco e della giunta circa gli interventi non effettuati ribadiamo ancora una volta che l’obiettivo che la precedente Amministrazione si era posta, una volta accantonata l’idea dell’intervento privato, era quello di una ristrutturazione dell’immobile per realizzare una sala polivalente. A tale scopo le indispensabili opere necessarie erano quelle della messa in sicurezza del tetto,
il rifacimento della controsoffittatura nella quale trovano alloggio le luci, la realizzazione ex novo dell’impianto di ventilazione e termico, la realizzazione del nuovo impianto elettrico, la realizzazione ex novo dell’impianto antincendio, la realizzazione dei camerini ed il loro collegamento con il palco per il quale era previsto il prolungamento verso la sala, la sostituzione degli infissi esterni e la ripulitura delle poltrone".
"Per tali lavori la risposta del progettista è stata che i vari interventi sono stati realizzati e che sono in via di ultimazione quelli previsti sull’impianto antincendio e che, dopo la realizzazione delle necessarie tracce per gli scarichi nei bagni dei camerini si procederà, non appena reperita una ditta disponibile (finora cercata invano) al posizionamento di idonea pavimentazione. Il progettista ha ribadito di essersi attenuto al progetto che gli era stato affidato in base alle risorse di bilancio disponibili con due diversi finanziamenti".
"Quello che volevamo verificare lo abbiamo verificato seppure in assenza del progettista e delle tavole richieste. Corrisponde a quanto finora dichiarato. Il progettista ha inoltre confermato che non è stata dichiarata la chiusura dei lavori nè depositata la contabilità finale. Nessuno ha mai pensato che in queste condizioni si potesse procedere alla fruizione della sala. Sapevamo perfettamente che una volta ultimati i lavori avremmo dovuto verificare – dopo una accurata pulizia dei pavimenti – l’eventuale sostituzione totale o parziale degli stessi e per questo avremmo dovuto prevedere un ulteriore investimento come per le finiture e la tinteggiatura dei locali.
Il ritardo di oltre un anno dei lavori imputabili al blocco nel periodo del lockdown e al reperimento dei materiali - problema che ancora oggi stanno incontrando tutti i cantieri - hanno impedito che i lavori programmati fossero conclusi durante il precedente mandato amministrativo.
Se quanto programmato fosse stato completato nei tempi previsti, avremmo sicuramente avuto modo di verificare eventuali necessità da assolvere per pavimenti (ulteriormente rovinati dall’impalcatura interna nella fase di cantiere ) e finiture. Avremmo semplicemente provveduto, rinunciando a fare qualche altro intervento ed avremmo sicuramente provveduto alla inaugurazione ed apertura. Tutto con estrema soddisfazione.
Oggi questo tocca alla nuova amministrazione che invece di intervenire trova la sua soddisfazione nel criticare quanto fatto in precedenza ammettendo candidamente di non aver mai incontrato in oltre quattro mesi di tempo utile, il progettista con il quale avrebbero dovuto confrontarsi. Oggi PNRR o fondi sovracomunali o fondi di bilancio è necessario che l’Amministrazione provveda a reperire le risorse utili che da quanto possiamo ipotizzare ammonterebbero a circa 200.000 euro, visto che le opere strutturali che sempre rappresentano l’investimento più significativo sono già state completate".
"Quando si mette mano ad un edificio anche di nostra proprietà, prima si pensa al tetto, al riscaldamento, agli impianti e solo alla fine si scelgono i colori delle pareti e la tappezzeria, sottolinenano. Evitiamo ogni commento al video pubblicato dal sindaco sui social in quanto riproduce semplicemente lo stato dell’arte di un cantiere e in ogni cantiere, anche quello di una semplice imbiancatura a casa nostra, metterebbe in evidenza scatoloni di materiali usati e da usare, polvere, teli di copertura e finiture da completare".
L’allarme è scattato nel tardo pomeriggio. I Vigili del fuoco sono intervenuti per un incendio boschivo nella frazione di Scalelle nel comune di Roccafluvione. Le squadre del Comando di Ascoli Piceno arrivate sul posto, con quattro autobotti e tre mezzi 4x4, stanno lavorando duramente al fine di evitare che il rogo si propaghi su una tartufaia che è stata lambita dalle fiamme.
Attualmente l’incendio è sotto controllo da parte dei vigili, che rimarranno sul posto anche durante la notte al fine di effettuare un accurato lavoro di spegnimento e bonifica. Sul luogo dell'incendio anche i Carabinieri Forestali. Ancora ignote le cause del rogo, non si registrano feriti o intossicati.
Aggiornamento delle 13:12
I Vigili del fuoco sono ancora al lavoro per spegnere l’incendio boschivo. Sul posto stanno lavorando tre squadre del Comando di Ascoli Piceno con 2 DOS (Direttore delle Operazioni di Spegnimento) con autobotti e mezzi 4x4. Da questa mattina è stato attivato anche un Canadair per spegnere fiamme che stanno interessando una zona molto impervia.
Juan Ignacio Battezzati in biancorosso. Piccolo e Andreucci salutano la Rata. Arriva la comunicazione ufficiale da parte della Maceratese ancora attiva sul mercato per conquistare più punti possibili in questa seconda parte di stagione.
Il neo acquisto argentino, classe 2003, aumenta il tasso tecnico e qualitativo della rosa. Battezzati ha già esordito, infatti, allo “Stanghetta” di Marina Palmense risultando subito decisivo conquistando il rigore del pareggio pochi minuti dopo il suo ingresso in campo. In uscita Piccolo al Monterotondo (Promozione Toscana) e Andreucci alla Filottranese”.
Una commedia in cui la realtà finisce per superare la fantasia. Domani (venerdì 11 febbraio), alle ore 20,45, torna la prosa al Feronia di San Severino Marche dove va in scena “Parenti Serpenti” di Carmine Amoroso, per la regia Luciano Melchionna, con protagonista assoluto Lello Arena. Con lui sul palco anche Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giugliano e Anna Rita Vitolo.
Lo spettacolo racconta di un Natale in famiglia in un piccolo paesino. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in un rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravvivare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano per scaldare la casa. Un braciere pericoloso ma rassicurante, come tutti i rapporti consolidati, come tutte le abitudini e le tradizioni.
Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi.
All’improvviso i genitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con i figli: uno di loro è destinato a ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia. A chi toccherà? All’improvviso un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come talvolta, come detto la realtà supera la fantasia.
“Questo – spiega il regista, Luciano Melchionna - mi ha spronato ad affrontare un testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?”.
La Giunta Michelini torna a fare il punto sullo stato dei lavori ai due edifici simbolo della città: l’ex cinema Kursaal e la Casa degli Artisti. Per quanto concerne il Kursaal “la struttura attualmente si presenta con diverse lavorazioni incomplete o non realizzate secondo la regola dell'arte. Numerose carenze tecniche e progettuali rendono i locali inidonei ad essere utilizzati come sala polifunzionale pronta ad ospitare spettacoli teatrali ed eventi di ogni genere”, spiega il sindaco in una nota.
“Troppe sono le mancanze che sono rilevabili ad occhio nudo e che impattano in modo molto negativo sulla fruibilità dell’immobile. Quando una pubblica amministrazione si impegna per importi così ingenti dovrebbe restituire alla cittadinanza un sito che dovrebbe essere la casa di tutti i portorecanatesi e come tale conseguentemente funzionale e accogliente”.
“Appare palese – prosegue Michelini - che nella struttura sono stati effettuati una serie di lavori senza avere non solo una chiara idea sui possibili futuri utilizzi della stessa ma anche delle più elementari regole dell'arte edilizia. Non sono soddisfatte le minime necessità indispensabili ad un uso teatrale, per concerti, convegni o altro. Seppure i lavori non siano ancora stati ultimati è molto evidente il complessivo livello di approssimazione della loro realizzazione; tutto appare eseguito in fretta ed in modo decisamente grossolano”.
“Nel processo di ristrutturazione sono state completamente dimenticate alcune aree come quella della cabina di proiezione, dove sono presenti vecchie finestre senza guarnizioni, esposte quindi ad infiltrazioni piovane, così come l’uscita di sicurezza della galleria che non si chiude ermeticamente. Alla luce della situazione descritta, riteniamo che il nostro Cineteatro Kursaal necessiti ancora di molta attenzione e di ulteriori finanziamenti per poterlo rendere una struttura compiutamente fruibile e funzionale ai diversi utilizzi della cittadinanza”.
“Come Amministrazione, in considerazione del fatto che la capacità di attingere a bilancio comunale (anche con accensione mutui) è ormai arrivata ad un limite non più sopportabile e sostenibile (essendo già stati spesi 750 mila euro), dovremo cercare in tutti i modi di poter ottenere finanziamenti connessi al Pnrr o comunque sovracomunali per poterla ultimare e rendere disponibile”.
Il primo cittadino torna anche sullo stato dei lavori e della sistemazione della cosiddetta “Casa degli Artisti”, definita “pronta e fruibile dalla precedente giunta comunale”. “Anche in questo caso, quanto annunciato non corrisponde alla realtà - sottolinea Michelini - perché gli interventi sono lungi dal potersi definire completati in maniera adeguata e funzionale”.
“Lo stabile conserva la struttura dei vecchi spogliatoi da campo di calcio con i vari box doccia, manca totalmente di insonorizzazione e di quei dispositivi per il trattamento del suono (anti rimbombo o simili) che fanno di semplici quattro mura una sala prove. Insomma, non c’è nulla di ciò che serve per rendere la per rendere la “Casa” utilizzabile per attività di tipo musicale e/o artistico”.
“Se per il Kursaal ad oggi il Comune non può disporre di ulteriori risorse rispetto a quanto già speso e investito - conclude il sindaco Michelini - per la Casa degli Artisti c’è un finanziamento di circa 34 mila euro dalla Regione Marche e di conseguenza possiamo auspicare e prevedere che i tempi di realizzazione dei lavori necessari a rendere la struttura fruibile per il suo scopo saranno più rapidi”.
La Giornata del Ricordo, istituita nel 2004, per ricordare le vittime delle foibe è stata celebrata a Treia raccontando questa pagina di storia proprio con chi l’ha vissuta in prima persona. Livilla Sivocci, 82 anni, ha portato la sua testimonianza agli studenti dell’Istituto comprensivo Paladini ripercorrendo quegli anni tremendi in cui è riuscita a scampare alla morte, arrivando in Italia. Una storia di accoglienza e speranza, ma anche di sofferenza, insicurezze e timori.
“Da mio padre ho imparato che nella vita bisogna imparare a fare tutto, non c’è un limite alle nostre risorse, è stato un grande esempio per me ed è ciò che voglio testimoniare ai ragazzi: non ponetevi limiti, quando pensate di non riuscire a fare qualcosa, provateci comunque. Male non fare, paura non avere”.
Nata nel dicembre del 1940 ricorda molti aspetti di quegli anni che ha vissuto direttamente e che rivissuto attraverso i racconti dei suoi genitori che subìrono maltrattamenti da parte degli slavi. “In tanti hanno visto partire i loro cari per non vederli più tornare. Le foibe erano delle profonde cavità carsiche dove venivano fatti sparire coloro che erano contrari al regime e che volevano imporsi con la violenza per comandare, con un’avversione particolare verso gli italiani".
"È un capitolo della storia rimasto nascosto per tanti anni perché purtroppo i negazionisti per lungo tempo hanno negato quanto invece accaduto. C’era una vera e propria caccia all’italiano - ha ricordato Livilla -. Io posso dire di non aver sofferto per la guerra perché ero ancora troppo piccola, essendo nata nel ’40, ma ricordo bene l’attentato di Vergarolla nel 1946, sulla spiaggia di Pola, nel giorno di Ferragosto in cui morirono 100 persone. Io sono sopravvissuta per pura casualità, perché quella mattina mio padre decise di voler andare a pesca quindi di cambiare spiaggia mentre stavamo andando al mare".
"Il 7 febbraio 1946 ricordo benissimo i miei genitori intenti a impacchettare qualsiasi cosa per fuggire da Pola, perché nel ’47 il referendum aveva deciso che quelle terre dovevano appartenere alla Jugoslavia. Sono stati anni difficili fino al ‘52, non avevamo niente, non avevamo un lavoro, avevamo dovuto lasciare tutto e anche dagli italiani non eravamo trattati- ha aggiunto Livilla -. Ho perso tante persone a cui volevo bene".
"Abbiamo avuto tanto paura per un mio zio che fu scambiato per un’altra persona e fu catturato e portato in un campo di concentramento - ha spiegato Livilla nella testimonianza -. Dopo mesi appurarono che avevano sbagliato persona e lo rilasciarono. La mia forza furono i miei genitori. Quando siamo arrivati in Italia non avevamo neanche una casa e chiedemmo asilo al governo, non avevamo altre possibilità. Nei campi profughi c’erano condizioni quasi al pari dei campi di concentramento”.
Traspare sofferenza nel racconto della signora Livilla Sivocci, ma anche una luce: “I mezzo a tanta tristezza, siamo stati anche fortunati ad essere stati aiutati da un signore, Alfredo Altobelli, che ci offrì ospitalità senza chiederci nulla in cambio, fino al 1952. Lui ci ha teso la mano quando abbiamo avuto bisogno, è stato il primo e ci ha accolto”.
Il Giorno del Ricordo è stato celebrato anche a Tolentino, con l’intento di non dimenticare i morti nelle Foibe. Il Comune, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Dalmata di Tolentino, ha promosso giovedì 10 febbraio, in viale Benadduci, una cerimonia nei pressi della targa di intitolazione alle “Vittime delle Foibe” con deposizione di una corona d’alloro. La cerimonia è stata aperta con una santa messa celebrata alla concattedrale di San Catervo.
Sono intervenuti il vicesindaco Silvia Luconi, l’assessore Francesco Pio Colosi, Anna Quercetti vicepresidente del consiglio comunale, Renato Pagliari Presidente dell’Associazione Dalmata di Tolentino, i consiglieri comunali Monia Prioretti, Martina Cicconetti, Carmelo Ceselli, Ivano Serragiotto, il comandante della Stazione dei Carabinieri Luogotenente Gaetano Barracane e i rappresentanti delle associazioni d’arma e combattentistiche.
Anche Città di San Severino Marche si è fermata per celebrare la Giornata del Ricordo. Il sindaco, Rosa Piermattei, ha deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti e osservato un minuto di silenzio nel corso di una breve ma intensa cerimonia svoltasi in forma ristretta e senza la presenza delle scolaresche a causa del Covid-19.
Ad assistere alla commemorazione il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, l’assessore Jacopo Orlandani, i consiglieri Teresa Traversa e Alberto Capradossi, il segretario di FdL, Sergio Massi, e il comandante della Polizia Locale, sostituto commissario Adriano Bizzarri.
Celebrato a Civitanova Marche il “Giorno del Ricordo”, iniziativa organizzata dall’Ufficio Presidenza del Comune a cui hanno perso parte rappresentanti istituzionali, insegnanti e studenti. Le celebrazioni hanno preso avvio presso la lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe in piazza Abba. La Giornata commemorativa è proseguita con una apposita riunione del Consiglio Comunale in diretta streaming (più di 150 visualizzazioni in diretta) e aperta alla partecipazione di studenti, docenti e cittadini.
“Dai quei fatti terribili avvenuti fra il 1943 e il 1945 in una terra di confine quello della Venezia Giulia, di Fiume e della Dalmazia ci dividono molti anni e fino al 2004 si era steso un incredibile velo di silenzio - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Esattamente 60 anni furono segnati dalla colpevole indifferenza e dalla volontà politica di nascondere fatti tragici compiuti sui nostri fratelli italiani, per la sola colpa di essere italiani. Per questo oggi siamo qui".
“Ci troviamo ancora una volta – ha continuato Ciarapica - a condannare i regimi dittatoriali senza alcuna esitazioneche hanno interrotto o costretto a cambiar vita a migliaia di persone, oltraggiando qualsiasi diritto umano. Il primo italiano che volle riconoscere ufficialmente e direi politicamente questa parte di storia fu l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga recandosi nel 1991, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, nella foiba di Basovizza, in cui si erano ritrovati 500 metri cubi di cadaveri diventato poi sacrario".
"Oggi noi l’abbiamo fatto insieme a tutti voi perché nessuno mai più possa nascondere gli errori e gli orrori che uomini compiono ai danni degli altri uomini, schiacciando le minoranze e negando i diritti fondamentali della persona. Attualizzando, è di questi giorni l’allarme che grava sopra la nostra Europa a causa di interessi economici legati alle forniture di gas. Due potenze contrapposte, l’America e la Russia, che rischiano di far diventare terreno di guerra il nostro vecchio continente e che desta in tutti noi grande preoccupazione” ha concluso il primo cittadino.
Il Presidente del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano Marco Magnifico esprime grande apprezzamento per l’imponente investimento varato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, che prevede lo stanziamento di 200 milioni di euro per 38 nuovi progetti e 3 nuove acquisizioni, distribuiti diffusamente in tutto il Paese. “Una decisione importante – ha dichiarato Magnifico – che riafferma il ruolo centrale della cultura nell’azione di governo, e che mira al rilancio dei territori in termini di crescita e competitività”.
In particolare, la notizia dell’acquisizione di Villa Buonaccorsi a Potenza Picena è accolta con pieno gradimento da parte del FAI: “Siamo lieti di apprendere che nelle Marche verrà valorizzata questa stupenda villa settecentesca con il suo immenso giardino. Un’acquisizione finalizzata alla fruizione pubblica, finalmente nelle mani della sua comunità”.
Annoverata tra le aperture delle edizioni 1995 e 2007 delle Giornate FAI di Primavera, Villa Buonaccorsi e il suo giardino sono da tempo sotto i riflettori della Fondazione e un comitato si è impegnato nella raccolta firme in occasione del Censimento de I Luoghi del Cuore 2020.
Per le Marche 12 milioni di euro stanziati dal Ministero. Due milioni e 300mila euro sono destinati ad acquistare per l'appunto la splendida dimora settecentesca di Villa Buonaccorsi, mentre altri, 2,35 milioni di euro sono destinati, invece, al recupero e valorizzazione di Rocca Costanza a Pesaro, uno dei 38 progetti strategici del Mic. L'obiettivo è realizzare un hub archivistico, museale e scenico di rilevanza internazionale.
La fortezza, come voluto dagli eredi, sarà sede del museo della Fondazione Dario Fo e Franca Rame. Infine il Ministero della Cultura ha assegnato 7,1 milioni di euro per il restauro conservativo del Santuario di Loreto: i lavori interesseranno il Museo Pontificio e l'Antica Spezieria nei tre livelli del Palazzo Apostolico, compresi gli spazi già aperti al pubblico per un'estensione di circa 2.000 metriquadri.
Il Cobas Santo Stefano esprime "forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare presso l'istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena", dove "diverse unità operative si trovano da diversi giorni a fronteggiare veri e propri focolai di coronavirus, con numerosi pazienti (ad oggi più di 40, ricoverati in diversi reparti) e lavoratori contagiati".
Le misure adottate dalla struttura appaiono "intempestive e insufficienti", denuncia il Cobas, con "unità operative ibride in cui non vi è netta separazione tra zona covid e non covid, con i lavoratori che di conseguenza si trovano ad assistere nella stessa unità operativa pazienti positivi e non, esponendo perciò sé stessi e i degenti ad un alto rischio di contagio".
"Auspichiamo che la direzione si attivi quanto prima per organizzare una specifica unità operativa dedicata ai degenti positivi al coronavirus, al fine di tutelare coloro che non hanno ancora contratto il virus" conclude in una nota il Cobas Santo Stefano.
La Giunta comunale ieri ha deliberato la riqualificazione dunque l’avvio dei lavori, che saranno eseguiti in compartecipazione tra Comune e Associazione Tennis di Macerata, del circolo tennis di via dei Velini. Gli interventi riguarderanno lavori di manutenzione straordinaria necessari a risolvere problematiche inerenti la sicurezza e lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche al fine di rendere maggiormente fruibile la struttura.
Gli interventi a carico dell’Associazione Tennis di Macerata, per un costo di circa 300mila euro, riguardano la demolizione e la ricostruzione degli spogliatoi (eseguiti con l’incentivo del Superbonus 110%) in una nuova struttura adiacente l’edificio principale; la realizzazione di due campi da padel; la realizzazione di un nuovo campo da tennis in terra rossa e l’omologazione del campo da tennis esistente per le gare nazionali.
Il Comune, per un costo di circa 330mila euro, si occuperà degli interventi relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche con la realizzazione di alcune rampe di accesso che collegheranno il parcheggio alla struttura principale e agli spogliatoi e dei lavori di riqualificazione della struttura principale con la realizzazione di un’infermeria e due spogliatoi per gli arbitri dislocati al piano seminterrato e al piano terra della struttura principale.
«Si tratta di un altro investimento sul patrimonio della città, un’altra buona notizia per i maceratesi, un’altra promessa mantenuta – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio Andrea Marchiori -. La rigenerazione strutturale del complesso sportivo e il rinnovato interesse per il tennis farà di Macerata un autentico capoluogo per offerta di impianti sia in numero che in qualità; in questo modo continuiamo a dotare la città di strutture nuove, moderne e funzionali anche per le persone diversamente abili».
«In poco più di un anno di Amministrazione abbiamo già avviato consistenti e rilevanti interventi che riguardano gli impianti sportivi, con grande attenzione in particolare al padel e al tennis, due discipline in forte espansione – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. L’Associazione Tennis Macerata, una delle più longeve e importanti della città, da decenni opera e forma sportivi, con grande attenzione ai giovani, e gli interventi in questione, oltre a modernizzare e valorizzare impianti di proprietà comunale, consentiranno di implementare la struttura diversificando le dotazioni sportive offerte ai cittadini».
Musicultura si prepara a riaprire al pubblico le porte del Teatro Lauro Rossi di Macerata per le audizioni live della XXXIII edizione del Festival. Da giovedì 24 febbraio a domenica 6 marzo, ogni sera (con esclusione di lunedì 28 febbraio) gli spettatori avranno la chance di scoprire sei belle “primizie”, 60 complessivamente, della nuova canzone italiana, selezionate dalla direzione artistica a partire dal numero record di 1086 proposte iniziali.
Una maratona musicale, un emozionante viaggio tra le variegate realtà musicali del paese che finalmente potrà tornare ad essere condiviso col pubblico e gustato in presenza dagli spettatori. "L'anno scorso, in piena zona rossa, Macerata ha saputo comunque accogliere in sicurezza i 250 giovani artisti convocati alle Audizioni, che si sono svolte regolarmente, salvo un ma grande come una casa: mancava il pubblico" ha affermato il Direttore Artistico di Musicultura Ezio Nannipieri.
"Il ritorno in teatro degli spettatori è il valore aggiunto delle Audizioni 2022 - evidenzia Nannipieri -. Soprattutto dal punto di vista di chi si esibirà sul palco, ragazze e ragazzi che in questi due anni di pandemia hanno continuato ad amare le canzoni e coltivare le loro passioni e che ora, con un po' di ansia e parecchia emozione chiedono che la loro musica, le loro parole e le loro voci arrivino fino all’ultima fila”.
Le Audizioni live di Musicultura riaccendono i riflettori nazionali sulla città di Macerata e la trasformano in una vera e propria Città della Canzone. Oltre 400 persone, tra artisti in gara e musicisti al seguito provenienti da tutta Italia, accompagnatori e maestranze si preparano a convergere nel capoluogo marchigiano, con ricadute economiche che si sommano all’impatto comunicativo ed alla valenza promozionale per il territorio.
Dopo oltre tre mesi di ascolti, la direzione artistica di Musicultura sta in questi giorni ultimando la composizione della lista delle 60 proposte che si cimenteranno dal vivo al Teatro Lauro Rossi. In attesa di conoscere i nomi degli artisti e delle artiste che vedremo sul palco, fervono i preparativi per l’allestimento di quella che ormai è diventata una delle fasi del Festival più seguite dal pubblico regionale e in particolare di Macerata.
La macchina organizzativa coinvolge attivamente anche tantissimi studenti, sono infatti complessivamente oltre 100 gli studenti delle Università di Macerata, dell’Università di Camerino e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che danno il loro contributo partecipando a laboratori, stage e percorsi professionali.
Anche gli spettatori saranno parte attiva dello spettacolo, ogni sera saranno infatti chiamati ad esprimere le proprie preferenze col voto. Gli spettacoli avranno inizio alle 21, salvo la domenica, quando si andrà in scena alle 17. L’ingresso sarà gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.musicultura.it. Sarà richiesto il super green pass e l’utilizzo della mascherina Ffp2.
Presto sarà operativa la nuova piattaforma del digitale terrestre di ultima generazione: migliore qualità del segnale, programmi in alta definizione e rilascio delle frequenze in banda 694-790 MHz, la cosiddetta “banda 700”, per i servizi mobili 5G.
Le Marche passeranno alla nuova televisione digitale tra il primo marzo e il 15 maggio 2022. Per arrivare preparati allo switch off, occorre procedere alla verifica della compatibilità del proprio televisore con il nuovo standard sintonizzandosi sui canali in alta definizione 501 (Raiuno Hd), 505 (Canale 5 Hd) e 507 (La7 Hd). Se tali canali sono visibili non sarà necessario cambiare apparecchio o dotarsi di un decoder, ma sarà sufficiente effettuare una semplice risintonizzazione.
Da gennaio 2023 quando si passerà ufficialmente al sistema DVB-T2, e cioè quando la transizione al nuovo digitale terrestre sarà definitiva e i vecchi canali saranno oscurati, per compiere tale verifica di compatibilità è invece necessario sintonizzarsi sui canali 100 (Rai) e 200 (Mediaset): se compare una schermata con la scritta “Test HEVC Main10” vuol dire che la televisione è totalmente compatibile con il nuovo digitale.
Potrà tuttavia accadere che si verifichino problemi nel visualizzare la schermata legati a cause di carattere temporaneo; pertanto, prima di acquistare un nuovo decoder o una nuova TV, è sempre consigliabile procedere a una risintonizzazione dei canali. A tal fine si ricorda che è possibile usufruire delle agevolazioni sull’acquisto di TV e decoder fino al 31 dicembre 2022. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito tematico sulla Nuova Tv digitale del Ministero dello Sviluppo Economico al link: https://nuovatvdigitale.mise.gov.it
L’Università di Macerata rinnova la collaborazione con l’Università Mgimo di Mosca e la Taras Shevchenko di Kiev. Da anni Unimc ha attivato con i due atenei i primi percorsi di laurea magistrale a doppio titolo, entrambi nel campo delle relazioni internazionali, che hanno consentito a decine di studenti italiani di frequentare università estere di alto prestigio.
“In un momento tanto delicato di tensioni internazionali – commenta il rettore Francesco Adornato – riteniamo ancora più importante costruire ponti culturali che possano colmare le distanze e valorizzare le diversità. Le relazioni strette all’interno della comunità scientifica permettono di affrontare sfide comuni e globali, travalicando attriti e conflitti geopolitici, rinnovando la speranza nel dialogo e nel confronto”.
L’intesa tra Unimc e l’Istituto Statale di Mosca per le relazioni internazionali (Mgimo) risale al 2008. L’Istituto è diretta emanazione del Ministero degli Affari eteri russo, un punto di riferimento tra i più autorevoli nel suo settore.
Studenti selezionati del corso in “International relations” possono frequentare per un anno il corso in “International Public and business administration” dell’ateneo partner, uno dei più prestigiosi e costosi della Russia – la retta può arrivare a 10 mila euro all’anno – e ottenere entrambi i titoli di studio, pagando solo l’iscrizione a Macerata. Da quest’anno l’intesa con l’Ateneo moscovita si arricchisce con ulteriori possibilità di mobilità per studenti e dottorandi.
Fondata nel 183 dallo zar Nicola I, la Taras Shevchenko è oggi riconosciuta come il principale centro accademico ed educativo contemporaneo dell’Ucraina, essendo il più grande istituto di istruzione superiore nazionale, classificata tra le migliori 650 università del mondo. Con oltre 30 mila studenti, i corsi dell’ateneo ucraino combinano l’istruzione accademica con il lavoro di ricerca, le conoscenze teoriche con abilità specifiche.
“Leggo con attenzione che Mirella Paglialunga, attuale candidata sindaco del centrosinistra, metterà nel suo programma elettorale la creazione di una consulta permanente per la transizione energetica e ambientale. L’idea è ottima, c’è solo da augurarsi che il nuovo organismo non sia composto dagli stessi esponenti che dal 2012 al 2017 hanno amministrato Civitanova”.
Ad affermarlo è il sindaco Fabrizio Ciarapica, in riferimento alle accuse del candidato a sindaco Mirella Paglialunga sulla mancata strategia di transizione energetica dell’attuale Giunta. "Come i cittadini sanno -. aggiunge -, la Giunta Corvatta è riuscita a perdere i contributi per l’impianto fotovoltaico destinati alla casa studenti-anziani per oltre 600 mila euro. Invito nuovamente la dottoressa Paglialunga ad informarsi meglio su quanto fatto dall’attuale Amministrazione comunale di centrodestra"
"Dal 2017 la Giunta Ciarapica si è fatta promotrice non di idee, ma ha avviato progetti ambientali concreti - spiega il primo cittadino -. Su tutti, l’affidamento il 1° dicembre 2020 all’Atac spa della gestione dell’illuminazione pubblica, con la sostituzione di 9 mila punti luce con tecnologia led, che consente sia un risparmio energetico del 40% sulle casse comunali oltre a un minor inquinamento ed impatto sull’ambiente".
"Ricordo anche che qualche mese fa il Comune di Civitanova Marche si è classificato al primo posto della graduatoria nazionale finalizzata all’ottenimento di 400 mila euro per la produzione di energia rinnovabile da fonte fotovoltaica ed eliminazione eternit del cineteatro Rossini - prosegue Ciarapica -. Civitanova inoltre è tra i primi comuni ad aver installato colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, incentivando l’acquisto di tali veicoli grazie alla fornitura gratuita".
"Altro investimento legato all’uso di energie rinnovabili e dunque al risparmio energetico sarà la riqualificazione del comparto Trieste per il quale ci sono stati assegnati 5 milioni di euro dal bando per la rigenerazione urbana. E sempre sul fronte ambientale, sono stati continui i nostri interventi per la cura del verde e la messa a dimora di alberi in ogni quartiere della città, dal lungomare, al centro fino alle periferie" conclude Fabrizio Ciarapica.
Confermata la decrescita dei contagi nelle Marche, un trend che lascia intatte le speranze di un ritorno in zona gialla a stretto giro. Sono 2.935 i nuovi positivi (ieri erano 3.213) con un tasso di positività del 41% (dal 39,7%) sui 7.158 tamponi analizzati (ieri erano 8.087). Continua anche la discesa dell'incidenza, che oggi si attesta a 1.289,12 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.400,89).
Rimane sempre Ancona la provincia più colpita con 836 casi, seguita da Macerata (675), Pesaro Urbino (536), Ascoli Piceno (414) e Fermo (359); sono 119 i contagiati provenienti da fuori regione. Tra gli ultimi positivi sono 527 le persone che accusano sintomi (lievi, severi o critici); i casi comprendono 916 contatti stretti di positivi, 806 contatti domestici, 35 in ambiente di scuola/formazione, quattro in setting lavorativo, otto in ambiente di vita/socialità, uno sia in setting assistenziale sia in setting sanitario.
Per quanto riguarda le fasce d'età, si confermano quelle tradizionalmente con più infetti ad essere le più colpite. Sono infatti 770 positivi per i 25-44enni e 663 per i 45-59enne. Attenzione anche ai casi tra i più piccoli, con 817 contagi tra gli under 18. La fascia più esposta è quella degli studenti delle superiori: sono stati infatti 241 i casi nella fascia tra 14 e 18 anni, mentre calano i positivi tra gli alunni delle elementari (239 casi).
Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 361 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-6 rispetto a ieri), dei quali 50 in Terapia intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore) e 311 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 68 (+2) e quelli in reparti non intensivi 243 (-7 rispetto a ieri) mentre 41 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risulta anche un decesso correlato al Covid: un 82enne di Cingoli spirato all'ospedale di Jesi.
"Dopo l'assalto alla sede di Fratelli d'Italia a Fermo, ora anche un'irruzione presso gli uffici del Consiglio comunale di Senigallia con un vergognoso striscione negazionista delle Foibe affisso sulla porta di Massimo Bello, presidente del Consiglio ed esponente di Fratelli d'Italia, a cui va la vicinanza di tutto il partito". Questo quanto dichiara in una nota onorevole Emanuele Prisco, commissario regionale di Fratelli d'Italia nelle Marche.
"Ormai è evidente che siamo di fronte a un clima inaccettabile, con ripetuti attacchi all'unico partito di opposizione che in questo caso si spinge anche alle istituzioni, in una giornata che dovrebbe unire la Nazione nel ricordo della tragedia delle foibe e dell'esodo dei nostri connazionali del confine orientale, come per altro previsto dalla legge 30 marzo 2004 n° 92. Confidiamo nel lavoro delle Forze dell'Ordine per assicurarli alla giustizia e che in tutta Italia prevalga la memoria nazionale condivisa su chi alimenta odio politico, negazione della storia e delle libertà fondamentali" conclude Prisco.
Dopo la segnalazione di un uomo ubriaco e violento in strada, a Camerata Picena, la Croce Verde di Jesi ha soccorso un 38enne falconarese, tentando di caricarlo in ambulanza per un 'codice giallo': a quel punto l'uomo ha danneggiato pesantemente il mezzo e ha aggredito due soccorritori cagionando loro ferite guaribili rispettivamente in 10 e 20 giorni.
Al momento dell'arrivo dei sanitari della Croce verde di Jesi, sul posto c'erano anche le forze dell'ordine, ed è stato chiesto il supporto dell'automedica di Chiaravalle. La situazione è degenerata quando i sanitari hanno provato a caricare in ambulanza il 38enne, che ha dato in escandescenze.
Dopo averlo portato, a fatica, all'ospedale di Torrette, i sanitari della Croce Verde sono stati costretti a sospendere il servizio di emergenza per alcune ore, e ad andare loro stessi in Pronto soccorso per farsi visitare; poi hanno chiamato un altro equipaggio per sostituirli.
Banco Marchigiano ha approvato il Bilancio di esercizio 2021. “Si rafforza la crescita del Banco, da quest’anno anche oltre i confini regionali – dice il Presidente Sandro Palombini, facendo riferimento alla fusione per incorporazione della Banca del Gran Sasso nel Banco Marchigiano -. Grazie alla confermata solidità e a profili di rischio ai minimi storici, il Banco si conferma decisamente un punto di riferimento per famiglie e imprese”. Soddisfatto anche il Dg Marco Moreschi: “Raccogliamo il frutto di anni di lavoro intenso, di strategie chiare e di una forte relazione con il territorio”.
I risultati patrimoniali:
Il totale dei mezzi amministrati supera i 1,2 miliardi e segna un incremento del 10,3%, con la raccolta indiretta che cresce del 18% grazie al contributo della forte dinamica positiva del comparto gestito e assicurativo in crescita di oltre il 30%.
Gli impieghi netti, pari a 580 milioni di euro, sono in aumento del 6,4%, e sono caratterizzati da una crescita sia della parte a vista per il 9% che della parte a scadenza per il 7,3%; gli impieghi a scadenza, in particolare, hanno visto l’erogazione di 116 milioni di euro di nuovi mutui.
Armonica e decisa, pertanto, la crescita di tutte le componenti legate all’attività caratteristica. Prosegue la politica estremamente rigorosa nella gestione dei crediti deteriorati: la percentuale di copertura di tutto il credito deteriorato è del 61%, con le sofferenze coperte all’87% e le inadempienze probabili al 50%. Su tale fronte si conferma anche un indice NPL ratio al 6,15% che per effetto delle coperture scende al 2,4% netto; le sofferenze nette in rapporto ai crediti netti scendono allo 0,37%.
I principali risultati economici:
Il margine d’interesse, pari a 18 milioni di euro, è in aumento del 18% rispetto al 2020. In forte incremento rispetto allo scorso anno risulta anche la componente dei ricavi da servizi che si caratterizza per una variazione positiva del 14,2% e rafforza ulteriormente la redditività caratteristica del Banco.
Il margine di intermediazione presenta un andamento fortemente positivo con un delta di oltre il 9% rispetto al valore del 2020. L’utile netto di 4,5 milioni di euro contribuisce al progressivo rafforzamento patrimoniale con un total capital ratio che supera il 20%.
Negli Stati Uniti la chiamano “Great Resignation”: le cifre sono incerte, ma si stima che tra i 4.2 e i 4.5 milioni di persone, principalmente tra i 30 e i 45 anni, avrebbero deciso di dimettersi e cambiare lavoro, se non vita. Il fenomeno potrebbe arrivare anche in Europa e in Italia: la pandemia ha innescato nuove domande, necessità, obiettivi.
CVapp.it, dopo aver aiutato oltre 14 milioni di persone a crescere professionalmente, vuole esplorare questo trend 2022, tra dati e qualche dritta decisiva. L'infografica “Come cambiare lavoro ed essere felice” parte dal quadro generale: in Italia si lavora 33 ore/settimana, 3 ore in più rispetto alla media europea, e il 26% dei dipendenti è insoddisfatto della propria occupazione, dal momento che trascorre l’80% circa delle sue ore lavorative in attività di basso valore professionale.
Se da una parte si può pensare a trovare un corretto work-life balance, dall’altra parte non bisogna aver paura di guardarsi intorno, partendo dai fondamentali. Come ottimizzare la propria giornata lavorativa? E soprattutto, cosa fare concretamente per provare a cambiare lavoro? Spoiler: aggiornare e adeguare il CV alle nuove aspettative è praticamente obbligatorio!
Fertitecnica Colfiorito e l’Università di Camerino hanno rinnovato la loro cooperazione con un accordo che evidenzia le potenzialità e le sinergie esistenti tra impresa e università. La partnership tra l’azienda di Colfiorito e Unicam è ormai decennale e si è concentrata negli anni su molteplici progetti di ricerca specifici e sul finanziamento di due dottorati di ricerca.
“E’ una collaborazione che è iniziata per vicinanza geografica, ma che si è sviluppata nel tempo con una sempre maggior condivisione di obiettivi, dalla collaborazione sullo sviluppo prodotti all’approfondimento delle caratteristiche benefiche dei legumi, con due dottorati di ricerca all’attivo. Una familiarità ormai così consolidata che ci è sembrata un’evoluzione naturale quella di cercare un’intesa ancora più allargata e profonda.”, dichiara Luca Mattioni, Vice Presidente e proprietario dell’azienda.
Con la firma dell’accordo-quadro è stato istituito un tavolo di lavoro in cui condividere progettualità, spunti di ricerca e potenziali attività coerenti con le competenze dei soggetti coinvolti. Un orizzonte che va oltre i singoli progetti e fa parte di un approccio aperto e dinamico all’innovazione.
“Per noi la collaborazione con i centri di ricerca è fondamentale. – spiega Alessio Miliani, Direttore Generale di Fertitecnica e coordinatore del tavolo dal lato dell’impresa – Pur essendo l’azienda leader di mercato nel settore dei legumi secchi, cereali e semi, abbiamo una squadra di ricerca e sviluppo di relativamente poche persone, che si concentra sulla capacità di ascolto del mercato e la combinazione di competenze trasversali".
"Per questo noi parliamo di 'Ricerca e Sviluppo Diffusa': dobbiamo saper integrare in modo aperto, rapido e dinamico le conoscenze e spunti che ci arrivano da aziende partner, mondo accademico e realtà internazionali come FAO, altro nostro partner storico, cementando il tutto con la nostra competenza dei prodotti. In questo mondo dove sempre di più accedere alle scoperte fatte è importante tanto quanto farne di nuove, i rapporti con le Università vitali per le PMI e lo saranno sempre di più" conclude Miliani.
L’obiettivo ambizioso del nuovo modello di cooperazione è fare da cornice ad una serie di iniziative che abbraccino l’intera filiera gastronomica, che viene studiata ed analizzata con un taglio trasversale attraverso le discipline delle scienze degli alimenti e della nutrizione, del management e marketing, del food design, del diritto alimentare e della storia e cultura dell’alimentazione.
Questo si presta ad ambiti che vanno dalla valorizzazione della qualità delle filiere alla capacità di intercettare le esigenze di consumo in evoluzione della popolazione, dalla progettazione di prodotti che siano contemporaneamente più ricchi, sostenibili e genuini assieme, fino a un approccio scientifico e trasparente alle frontiere offerte dalla nutraceutica.
“L’interdisciplinarietà delle tematiche è da sempre l’approccio con il quale Unicam affronta le attività di ricerca anche per una più utile applicazione dei risultati della stessa sul territorio – aggiunge il Prof. Gianni Sagratini, Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e Prodotti della Salute, coordinatore del tavolo per UNICAM – Riteniamo che il percorso intrapreso con il corso di laurea in Scienze Gastronomiche, vada nella direzione del confronto tra saperi e l’interdisciplinarietà dei contenuti, garantendo allo studente un valore aggiunto nella propria formazione oggi fondamentale per l’inserimento nel mondo del lavoro”
Soddisfazione anche da parte del Rettore dell’Università, Prof. Claudio Pettinari, direttamente coinvolto nel progetto di convenzione: “Con questo progetto si conferma ancora una volta non solo la vitalità dei nostri ricercatori, ma anche l’importanza delle attività di trasferimento tecnologico dell’innovazione prodotta all’interno dei nostri laboratori a beneficio dello sviluppo economico del territorio, attraverso il sostegno alle imprese che in esso vi operano, in questo caso a beneficio della valorizzazione dell’agroalimentare con un attenzione particolare alla sostenibilità”.
I primi progetti sono già in corso di discussione e, come d’abitudine per la dinamica realtà di Colfiorito, si propongono di arrivare a risultati tangibili come prodotti, convegni e pubblicazioni già nel corso del 2022.