Ristrutturazioni mai eseguite per ottenere cospicui fondi Superbonus. In provincia di Ascoli Piceno, dopo le quattro misure cautelari eseguite nel febbraio scorso (una custodia in carcere, due ai domiciliari e una interdizione all'esercizio della professione), nell'ambito della stessa indagine la guardia di finanza ha attuato ora un sequestro preventivo per equivalente che ammonta ad oltre 4 milioni di euro; sarebbe questo l'equivalente del profitto del reato di truffa aggravata commessa nell'ambito di ristrutturazioni edilizie.
I finanzieri del comando provinciale di Ascoli Piceno hanno bloccato beni facenti capo a quattro indagati: 22 immobili (nei Comuni di San Benedetto del Tronto, Monteprandone, Monsampolo) di cui alcuni schermati con 'trust', cioè un fondo fiduciario, due autovetture, un autocarro, due moto, un orologio Rolex Datejust con indici in diamanti, arredi di pregio e disponibilità finanziarie.
In azione i finanziari del nucleo di polizia economico finanziaria in stretta sinergia con la sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza presso la Procura di Ascoli con il coordinamento di quest'ultima.
Dalle indagini era emerso un meccanismo fraudolento, attuato ripetutamente con false operazioni di ristrutturazione edilizie e rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, per maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all'Agenzia delle Entrate. Dal monitoraggio degli edifici che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa, invece, la materiale inesistenza dell'esecuzione degli stessi.
Discontinuità e unità sono le parole chiave che hanno contraddistinto la relazione della neo segretaria Chantal Bomprezzi alla prima riunione dell’organo direttivo del PD Marche: “Discontinuità rispetto a un partito del passato sin troppo chiuso, percepito come distante dall’opinione pubblica, poco coraggioso sulle scelte di campo da abbracciare, litigioso sui giornali. Poi unità nell’azione politica e istituzionale”.
La segretaria ha esordito sottolineato innanzitutto il risultato straordinario delle Primarie del 26 febbraio dove oltre venticinquemila marchigiani hanno ricaricato il partito di speranza ed entusiasmo: “Iniziamo a parlare dei problemi dei cittadini con i cittadini, con chi ha più bisogno e non ce la fa”.
La chiave è, secondo la segretaria, quella di marcare ancor più chiaramente l’identità politica del PD con i valori forti del centro-sinistra: “Il PD Marche si caratterizzerà lungo 3 direttrici strategiche: il lavoro, la lotta alle disuguaglianze, la sanità pubblica. Queste missioni dovranno rappresentare il fulcro dell’azione politica di un partito come il nostro, progressista, ambientalista, europeista, attento a dare a tutti pari opportunità”.
La segretaria ha quindi presentato le azioni da mettere in campo su ciascuno dei 3 temi: “Il lavoro viene prima di tutto – ha assicurato la segretaria Dem – e il mercato del lavoro delle Marche è caratterizzato da rapporti di lavoro precari e di breve durata, questo ha fatto perdere la fiducia di troppe persone nei confronti delle istituzioni. Dobbiamo darci da fare su questo fronte affinché nessuno perda la speranza di un lavoro sicuro e dignitoso”.
“Lottare contro ogni disuguaglianza deve essere un imperativo – ha detto Bomprezzi. Nelle Marche, nonostante gli annunci iniziali, il governo delle destre ha tolto risorse ai settori socio assistenziali, proprio in un periodo di crisi acuta come questo".
"A fronte di un incremento dei bisogni, della domanda di solidarietà, della necessità di sostenere la non autosufficienza, quando è il momento di incrementare le politiche domiciliari, investire sulla rete dei servizi territoriali socio-sanitari, promuovere interventi contro l'esclusione sociale e per il sostegno alle famiglie in condizione di fragilità, la giunta Acquaroli ha pensato bene di diminuire le risorse proprio dove servono”.
Terzo punto al centro dell’agenda politica del Pd Marche sarà quello sulla sanità pubblica. Qui Chantal Bomprezzi ha evidenziato tutte le criticità emerse in questi ultimi anni, sottolineando come: “A fronte di un aumento esponenziale dei costi vivi in ambito sanitario, le risorse messe a disposizione non solo sono diminuite ma addirittura sono state impegnate verso maggiori ed inutili costi burocratici e amministrativi delle nuove sovrastrutture organizzative e di potere. La rete dell'emergenza-urgenza nelle aree interne è stata depotenziata. Si sono ridotti drammaticamente medici, mezzi e risorse. Rispetto a questo, non vi è nessuna iniziativa per il contenimento dei tempi di attesa, per le prestazioni ambulatoriali, diagnostiche e per gli interventi chirurgici”.
“Ciò che sta accadendo – prosegue la segretaria Dem – è inaccettabile. Essendo ormai arrivati a metà mandato, sarà ancora più indispensabile che come PD Marche, insieme al gruppo consiliare, si faccia emergere con chiarezza di fronte ai marchigiani l’enorme, incolmabile distanza tra le velleitarie promesse elettorali e le inconcludenti e dannose azioni del presidente Acquaroli e la sua giunta”.
“Da parte nostra – ha concluso Bomprezzi – affronteremo in modo unitario e convinto le grandi sfide che ci attendono, insieme, auspicabilmente, a tutte le forze politiche e civiche che si riconoscono nei nostri valori”.
Il professor Gilberto Pambianchi, docente della sezione di geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam, è stato uno dei componenti della delegazione dell’Archeoclub d’Italia, guidata dal presidente Rosario Santanastasio, che nei giorni scorsi ha incontrato presso la presidenza del Consiglio il ministro Nello Musumeci, che dirige il dicastero per la Protezione Civile e le politiche del mare. Il professor Pambianchi ha partecipato in qualità di membro del comitato tecnico scientifico dell’Archeoclub Italia.
L’Archeoclub d'Italia, con decreto del dipartimento della Protezione civile nazionale del 10 gennaio 2020, è riconosciuta come organizzazione di volontariato di Protezione Civile per i beni culturali. Il presidente Santanastasio ha quindi illustrato in particolare le attività dell’Archeoclub, sia per i beni a terra che a mare, e ha manifestato al ministro l'intenzione di mettere a disposizione le professionalità del comitato tecnico scientifico e di molti altri soci, in ottica di protezione civile.
Nel corso dell'incontro il professor Pambianchi che ha mostrato al ministro le ricerche geoarcheologiche fatte da Unicam nel sito di Selinunte e in altre aree archeologiche della Sicilia, sottolineando l'importanza delle stesse in funzione di protezione del bene dalle catastrofi geologiche.
“Il ministro – ha affermato il professor Pambianchi – ha apprezzato molto il lavoro di Unicam, incoraggiando il prosieguo delle ricerche che hanno dato anche una svolta sulla ricostruzione dei fatti citati da Empedocle nel III sec. A.C e su come, a quel tempo, venivano sfruttate le risorse naturali”.
Alla fine dell'incontro il ministro Musumeci ha proposto al presidente Santanastasio la stipula, a breve, di un protocollo d'intesa tra il suo ministero e l'Archeoclub d'Italia, riconoscendo a quest'ultimo una funzione importante di stimolo e impulso che si è manifestato costantemente nei cinquant'anni di vita dell'ente.
“L'Archeoclub - ha sottolineato Musumeci al termine dell'incontro - è un'istituzione importante, ritengo molto utile questo nuovo approccio collaborativo con il mio dicastero e il protocollo d’intesa che andremo a firmare, ci consentirà di rendere più solido questo rapporto di collaborazione”.
Dilagano le truffe ai danni dei cittadini nelle Marche. Soprattutto nell'ultima settimana è stato segnalato l'incremento del numero di raggiri nel Maceratese, le ultime segnalazioni a Pollenza, Corridonia e paesi limitrofi.
Le truffe si consumano via telefono e il modus operandi è sempre lo stesso: il truffatore si spaccia per un funzionario di polizia e segnala che il figlio o il nipote della vittima designata è rimasto coinvolto in un presunto incidente stradale. A questo punto scatta la richiesta di soldi per far fronte a presunte pratiche legali o per il pagamento di sanzioni al fine di evitare di incorrere in guai peggiori, come l'arresto. Le forze dell'ordine con una intensa attività capillare sul territorio sono presenti per far fronte a questi episodi, anche e soprattutto con la prevenzione, informando la cittadinanza e insegnando come difendersi.
Un appuntamento all’insegna della tradizione per un successo annunciato che ha richiamato a Corridonia oltre 500 persone per assistere e prendere parte alla Coppa Italia di ruzzola a squadre disputatasi, per le tre categorie in gara, su tre distinti tracciati che hanno interessato anche i Comuni di Urbisaglia e Petriolo.
A promuovere l’iniziativa la Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, con il patrocinio del Comune e della Regione. In via del Crocifisso, a Corridonia, le finalissime che hanno visto salire sul podio, per la categoria A, la società di ruzzola Vallesina davanti a quella di Corinaldo e a quella di San Giovanni Battista. Al quarto posto la squadra di Polverina poi quella di Dometto Demas e quella di Esanatoglia.
Nella categoria B podio alla società di Ostra Vetere Ar2002. A seguire il team di Corinaldo e quello della Pasticceria Silvana. Quarto posto per il gruppo di Montecavallo e quinto alla Vixtor. Nella categoria C, infine, primo posto per la squadra Fasp, secondo per il team di Servigliano, terzo per i Rigali. Al quarto posto Le Conce, quinto il team Gsr Ostra Vetere, sesta la squadra di Corinaldo, settimi i tiratori della P.F.F. Pievebovigliana ottava la squadra Ripalta Castiglioni.
Soddisfazione per l’ottima riuscita della manifestazione è stata espressa dal presidente nazionale di Figest, Enzo Casadidio, dal presidente regionale Marche, Matteo Capeccia, dal presidente provinciale, Patrizio Romaldini, dal presidente di specialità della ruzzola, Mauro Sabatini.
Alle premiazioni finali, ospitate in Municipio, sono intervenuti anche il consigliere regionale Anna Menghi, che ha portato i saluti dell’assessore allo Sport, Chiara Biondi, e il sindaco della città di Corridonia, Giuliana Giampaoli, che ha parlato dell’appuntamento sportivo come di una “vetrina turistica di ampio respiro”.
“Iniziativa riuscita alla perfezione che ha garantito la valorizzazione anche delle tradizioni” - ha fatto eco al primo cittadino l’assessore comunale allo Sport, Matteo Grassetti. A spendersi per l’organizzazione della Coppa Italia a Corridonia, il consigliere comunale Catia Luciani, che ha fatto di tutto perchè l’appuntamento fosse ospitato qui, curando ogni particolare alla perfezione.
Nell’elenco dei partecipanti anche squadre provenienti non solo dalle Marche ma pure dall’Umbria, dal Lazio, dalla Toscana, dall’Abruzzo e dall’Emilia Romagna. Coinvolte nell’organizzazione anche la Ruzzola Santangiolese di Sant’Angelo in Pontano e l’Asd Ruzzola Petriolo.
Fano - Tra le 22.50 e le 23.50 di domenica, la carreggiata Nord dell'A14 è rimasta chiusa con uscita obbligatoria al casello di Fano e rientro a Pesaro, a causa dell'incidente di un tir.A quanto si è appreso, il camion avrebbe sbandato sulla carreggiata nei pressi della galleria di Novilara, finendo di traverso e perdendo il carico che stava trasportando. Non ci sono altri mezzi coinvolti. Illeso il conducente. Sul posto sono immediatamente giunte le squadre dei vigili del fuoco di Pesaro e la pattuglia della polizia autostradale di Fano.
Si chiude la Regular Season con una sconfitta alla Spes Arena, dopo una sfida combattuta nella quale Macerata è prima andata avanti ma ha poi ceduto il passo ai padroni di casa. Coach Gulinelli ha tenuto a Morelli e Lazzaretto, dando un’opportunità a diversi giovani che hanno ben risposto.
Primo set è stato in crescendo per i biancorossi, che dopo aver cominciato all’inseguimento, sono stati bravi a ribaltare e scappare, gestendo poi il vantaggio con qualità grazie ad una buona fase difensiva e un muro insuperabile. Nel secondo set Belluno è riuscito a strappare il risultato ai vantaggi, dopo una bella rimonta da parte di Macerata che ha pagato i troppi errori a servizio. I padroni di casa si sono quindi portati avanti resistendo stavolta al tentativo di recupero, poi hanno chiuso l’incontro in un quarto set tirato, giocato spesso punto a punto. Ora inizia la seconda parte di stagione, con il primo appuntamento dei Play-Off fissato per il 12 aprile.
LA CRONACA – Novità nel sestetto per coach Gulinelli che sceglie Paolucci, Wawrzynczyk e Margutti, al centro Luisetto e De Col, in regia c’è Kindgard, Capitano e libero è Gabbanelli. Per Belluno Saibene, Novello e Graziani, i centrali Stufano e Mozzato, il palleggiatore Maccabruni e il libero Martinez. Buoni ritmi ad inizio del set, Novello prova la prima fuga con due ace per il 3-1 ma i biancorossi trovano subito il 4-4. Di nuovo allungano i padroni di casa, spreca un paio di attacchi Macerata mentre Novello chiude con un diagonale che trova il tocco del muro biancorosso al termine di un lungo scambio, 9-6. Insegue la Med Store Tunit, Paolucci supera la difesa di casa per il 10-8, la corsa prosegue, i maceratesi migliorano in ricezione e ribaltano 13-14 costringendo coach Colussi al primo time-out della gara ma al ritorno in campo arriva il muro di De Col su Stufano per il +2; buon momento biancorosso, Gabbanelli difende addirittura in rovesciata, Wawrzynczyk e De Col colpiscono, la distanza si allunga, 14-18, nuovo time-out per Belluno. Non passano più gli attacchi di casa, la Med Store Tunit difende bene ed è letale a muro, 14-22: è sempre De Col che chiude il set, con un colpo preciso a superare la difesa.
Riparte avanti Belluno con l’ace di Saibene che vale il 5-3, Macerata risponde e costruisce il 7-7 con Kindgard che inganna Stufano sotto rete. Qualche errore di troppo al servizio per i biancorossi e i padroni di casa tornano avanti, cerca di ritrovarsi la Med Store Tunit ma Belluno allunga con Mozzato e Novello, 16-12 e arriva il time-out richiesto da coach Gulinelli. Bene in difesa Martinez ma non può nulla sul rapido scambio tra Kindgard e Luisetto, con il centrale che mette a terra il 19-16, continuano ad inseguire i biancorossi mentre Belluno è galvanizzato dall’ingresso del Capitano Paganin, che ha dato nuova energia ai padroni di casa. Reazione Macerata, Wawrzynczyk gioca sul muro avversario, 21-20, finale acceso: De Col, ancora a muro, fa 22-22, le squadre giocano punto a punto, Paolucci manda il set ai vantaggi ma lo strappa subito Belluno, 26-24.
La gara riparte con l’ingresso di Pizzichini al posto di De Col, intanto sono i padroni di casa a scappare e la palla out di Margutti costringe coach Gulinelli a chiamare il time-out sull’8-3. Cresce in difesa Macerata e alza la pressione sugli avversari: Paolucci appoggia perfettamente per Margutti che fulmina Belluno, poi scambio infinito con i biancorossi che salvano l’impossibile e trovano il 14-14. Ritmi alti e grande agonismo in questa fase, i padroni di casa trascinati dal pubblico tornano avanti e con il muro su Luisetto ritrovano il +3, Macerata sceglie il time-out sul 19-16. Stavolta non riesce la rimonta della Med Store Tunit, un paio di errori in attacco valgono i punti finali del set che certifica il vantaggio di Belluno.
Si inseguono le squadre ad inizio di quarto set, i biancorossi vanno avanti 4-7 ma i padroni di casa ribaltano e serve un preciso pallonetto di Bacco per riportare la parità, 8-8. Spezza l’equilibrio il break concluso da Graziani che manda i suoi sul 13-10, time-out per Macerata; scappa Belluno sfruttando la buona serie in battuta di Novello, 16-11, i biancorossi provano a tornare in partita e a muro vanno sul 19-16, i padroni di casa rispondo con un time-out per frenare la crescita della Med
Store Tunit. Lotta nel finale Macerata, ancora efficace a muro, si costruisce il 21-21: torna avanti Belluno col diagonale di Novello, stavolta il muro biancorosso manda fuori per il 22-24 e Graziani chiude l’incontro direttamente a servizio.
Il tabellino:
DA ROLD LOGISTICS BELLUNO 1
MED STORE TUNIT MACERATA 3
PARZIALI: 17-25, 26-24, 25-18, 25-22.
Durata set: 27’, 30’, 23’, 27’. Totale: 107’.
DA ROLD LOGISTICS BELLUNO: Saibene 7, Stufano 1, Novello 18, Martinez, Maccabruni, Guolla 1, Graziani 8, Guastamacchia 1, Mozzato 13, Ostuzzi, Paganin 4. NE: Candeago, Galliani, Pierobon. Allenatore: Colussi.
MED STORE TUNIT MACERATA: Luisetto 8, De Col 8, Ravellino, Margutti 10, Paolucci 14, Kindgard 1, Wawrzynczyk 15, Gonzi, Pizzichini 5, Bacco, Gabbanelli. NE:. Allenatore: Gulinelli.
ARBITRI: Marigliano e Prati.
Il Chiesanuova compie l’impresa stendendo l’Osimana 1-0 nel finale e tornando a festeggiare la vittoria dopo tre sconfitte di fila. La rete di capitan Mongiello all’89’ spezza l’equilibrio di un match che pareva destinato allo 0-0 ma premia gli sforzi della matricola che, nella seconda metà della ripresa, era cresciuta, aveva preso coraggio ed aveva creato i presupposti per il gol.
La partita inizia con qualche tentativo velleitario dei giallorossi, ma al 10' la prima vera palla gol è del Chiesanuova, Tittarelli pesca Mongiello che però angola troppo. Al 17' la replica dell'Osimana, sul primo palo movimenti di Mingiano e tocco a botta sicura, super Zoldi in corner. La sfida resta in equilibrio, gli “ospiti” hanno un fraseggio più pulito, con Scheffer molto attivo sulla destra, ma non creano seri pericoli fino al 35'. Da corner, Bambozzi prova la girata volante, per fortuna della matricola centrale. Ritrovata la maglia da titolare Bonifazi prova a festeggiarla nel finale, bella botta da fuori alta di poco.
I locali rientrano con maggior piglio: subito azione prolungata chiusa da un colpo di testa alto di Salvucci. I biancorossi piacciono di più ora ma peccano sempre nella precisione dell'ultimo passaggio, così anche al 70' quando l'under Salvucci sbaglia una facile sponda. Il pari serve poco ad entrambe ma col passare dei minuti è la matricola ad emergere, bucando l’Osimana centralmente. Al 76' ci si butta palla al piede Bonifazi che prova dal limite, out. All'84' l’occasione più ghiotta: Mongiello se ne va, salta pure Labriola e a tu per tu con Chiodini calcia potente ma senza inquadrare la porta. All'88' angolo giallorosso e Scheffer tenta l'incursione per celebrare una bella partita, Zoldi attento. Un minuto ed ecco la zingarata del neoentrato Pasqui, palla a Mongiello che punta l'uomo, se la porta sul sinistro e scarica di potenza per l’1-0. Nel lungo recupero Pasqui sfiora il bis.
La Maceratese esce sconfitta dalla trasferta contro la Forsempronese: la vice capolista supera i biancorossi 2-0. Nella terzultima giornata di campionato, con la corsa ancora apertissima per il primo posto e i padroni di casa intenzionati ad inseguire la promozione diretta in Serie D, i ragazzi di mister Amadio si fanno sorprendere dall’inizio bruciante degli avversari e non riescono più a recuperare lo svantaggio accumulato fino al triplice fischio.
Pronti via e la Forsempronese passa in vantaggio: al primo corner, a 90 secondi dal fischio d’inizio, il classe 2003 Palazzi calcia in rete e porta subito i suoi in avanti. Non si fa attendere il raddoppio dei padroni di casa con Pagliari (8’) che sugli sviluppi di un traversone infila in rete per il 2-0 entro i primi dieci minuti. Unici due guizzi della Maceratese da parte di De Iulis e D’Ercole che non riescono ad accorciare le distanze entro la fine del primo tempo.
La ripresa prosegue sulla scia della prima frazione, con Fossombrone in controllo della gara che spinge famelica in cerca del tris. La Maceratese difende ordinatamente e in un paio di occasioni arriva anche vicina al gol. Alla mezz’ora D’Ercole, dopo un dribbling contro due di pregio, sbaglia clamorosamente di fronte all’estremo locale; segue Cirulli poco dopo che pecca d’imprecisione nel tiro e si spegne sul fondo. Poco da segnalare nelle fasi finali, con la formazione di mister Fucili che insiste per fino al termine senza centrare il bersaglio.
Al termine, la Maceratese rimane ferma a 37 punti, a +3 dal Chiesanuova e dalla zona playout, mentre la Forsempronese insegue l'Atletico Ascoli a una singola distanza dopo la vittoria della capolista nel derby odierno contro l'Azzurra Colli, terza in graduatoria.
Ha riscosso un grande successo il “Torneo delle Classi” di pallamano organizzato dalla Polisportiva Cingoli per i ragazzi della scuola Secondaria di I° Grado dell’Istituto Comprensivo “Mestica”, con il patrocinio dell’Avis Cingoli.
Venerdì scorso, 31 marzo, infatti, circa 100 ragazzi hanno animato il PalaQuaresima, a conclusione del progetto scolastico “3 S: scuola, sport, salute”, brillantemente gestito dal tecnico Emanuele D’Agostino.
Dalle 14.30 alle 17.30 i ragazzi si sono sfidati su tre campi nel palazzetto cingolano. La precisa organizzazione di Sergio Palazzi e Emanuele D’Agostino si è avvalsa anche della collaborazione del tecnico Albano Cocilova e dei giocatori Codina Vivanco, Somogyi, Gomes, Fioretti e Lucertoni. Gli alunni erano divisi in 14 squadre, 5 per le classi prime, 5 per le seconde e 4 per la terza.
Al termine del torneo la presidente dell’Avis Cingoli, Floriana Crescimbeni, sempre vicina al mondo dello sport e all’attività sociale delle società sportive del territorio, ha premiato le tre squadre vincitrici e ha donato a tutti i ragazzi un omaggio a ricordo dell’evento.
“L’Avis – spiega Crescimebeni - valorizza e sostiene, con convinzione ed entusiasmo, l’attività sportiva a Cingoli, nella sua funzione sociale e educativa a valori di correttezza, impegno e salute, da tramandare ai giovani. Il progetto “3 S: scuola, sport e salute” che sosteniamo e realizziamo ormai da anni con la Polisportiva nelle scuole è sempre una bella iniziativa che ci fa vedere con grande piacere tanti ragazzi che si sfidano con correttezza e si divertono”.
La Polisportiva Cingoli è soddisfatta della riuscita dell’evento e per questo vuole ringraziare le docenti Giuseppina Cristofaro e Cecilia Carloni per la disponibilità e la collaborazione. Il sodalizio del presidente Gastone Corti è contento per la vivacità del proprio settore giovanile e più in generale per la diffusione, la pratica e l’apprezzamento verso la pallamano tra i giovani a livello scolastico. Il livello di gioco dimostrato dai ragazzi è stato veramente molto buono, considerando anche che solo una parte di loro si allena con la Polisportiva, a conferma della grande crescita della pallamano a livello locale.
A Monte San Martino si torna a parlare dei lavori di ripristino del versante in frana in via Grazie, al km 0+100 della strada provinciale 84 Monte San Martino - Amandola.
Nelle scorse settimane, il capogruppo di "Monte San Martino tra la gente - Fratelli d’Italia", Raffaele Anselmi, aveva parlato di "un vero e proprio scempio" relativamente a una intera scarpata situata all’ingresso del centro storico del paese, ricoperta da una rete con all’interno del materiale plastico che - affermava - "ha portato non solo alla copertura, ma anche al danneggiamento di uno splendido glicine centenario" (leggi qui).
Ora, la vicenda finisce all’attenzione del consiglio comunale. Raffaele Anselmi, infatti, ha presentato un'interrogazione sui lavori di ripristino del versante in frana in via Grazie, chiedendo all’amministrazione comunale che venga prodotta "tutta la documentazione relativa ai pareri favorevoli rilasciati in sede di conferenza dei servizi indetta per questi lavori".
“E’ doveroso” spiega Anselmi “conoscere chi ha autorizzato la stesura di quella copertura e sono tanti i cittadini che chiedono chiarimenti. Auspico chiarimenti in merito da parte del Sindaco e dell’amministrazione comunale”.
La discussione dell’interrogazione è già stata calendarizzata per il prossimo consiglio comunale di Monte San Martino, fissato per giovedì prossimo 6 aprile.
"Avete il bellissimo Sferisterio, spero di ballarci nei prossimi mesi". Così Ivan Cottini, il ballerino marchigiano che usa la danza per "prendere a calci nel sedere la sclerosi multipla", ieri, sabato 1° aprile, al Premio Inclusione 3.0 organizzato dall’Università di Macerata.
Testimonial della campagna di sensibilizzazione per la Sla, ha macinato centinaia di chilometri da Milano per non mancare a un appuntamento nazionale sempre più partecipato e sentito che da sei anni vuole dare visibilità alle tante realtà, nazionali e internazionali, impegnate in percorsi di inclusione delle persone con disabilità.
Il Premio Inclusione 3.0 è il culmine della Settimana dell’Inclusione che ha animato la città e l’ateneo con decine di seminari, laboratori, incontri formativi e informativi.
"È una settimana strategica questa - ha sottolineato ieri il rettore John McCourt - in cui sono coinvolti tutti i nostri dipartimenti, in una unità di intenti per rendere sempre più accessibile l’ateneo. L’inclusione va implementata giorno per giorno. Siamo qui per premiare tante persone, tante realtà, anche internazionali, da cui possiamo solo imparare".
Anche il sindaco Sandro Parcaroli ha portato il saluto del Comune, che ha patrocinato l’iniziativa: "Questa manifestazione rappresenta un’occasione di scambio e valorizza l’unicità delle persone. Il nostro impegno per l’inclusione è massimo".
Quest’anno il comitato scientifico ha assegnato 26 premi. Tre sono stati i "Premi Speciali" a realtà di spicco e storie di vita significative: oltre allo stesso Cottini, Margherita Campanelli, laureata magistrale UniMc ed educatrice con sindrome di Down, "testimonianza di come si possa essere protagonisti del proprio futuro" recita la motivazione.
Altro premio speciale è andato all’impresa sociale "Con i bambini", che con circa 600 progetti sull’intero territorio nazionale coinvolge oltre mezzo milione di bambini, ragazzi e famiglie in programmi per il contrasto della povertà educativa minorile.
Sette premi sono andati alle scuole che hanno attivato progetti innovativi volti all’inclusione, rappresentando esempi di valore nell’ambito delle pratiche educative e didattiche inclusive: “Elefante più piccolo. La valorizzazione delle diverse abilità” alle Scuole dell'infanzia "Lascito Ranieri" e "Lombardo Radice" dell’istituto comprensivo II Torre a Mare di Bari; “Mama” dell’Istituto d'istruzione Superiore Algeri Marino Casoli di Chieti; “Alberghiamoci” dell’Istituto Alberghiero Girolamo Varnelli di Cingoli; “A scuola di vita” dell’Istituto Istruzione superiore Garibaldi di Macerata; “Metalmeccanix” dell’Ipsia Corridoni; “Progettare per includere” dell’Istituto d'istruzione Superiore Morea Vivarelli di Fabriano; “Mani Cre_abili” del Liceo Enrico Medi di Cicciano di Napoli.
Quattordici riconoscimenti per la sezione "Territori" sono andate a progetti innovativi di elevato impatto sociale: “Pensare un antidoto contro ogni forma di discriminazione” dell’organizzazione di volontariato in viaggio con noi; la Fondazione dell’Ospedale G. Salesi Onlus di Ancona; “InSuperAbily” dell’Associazione Orizzonte Autonomia Onlus; “Sfida” del Laboratorio di Neuroscienze Educative e Sport Heracle, dell'Università Niccolò Cusano, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione Grosseto, liceo artistico indirizzo Architettura Bianciardi di Grosseto.
E ancora “Voglio la luna” dell’impresa sociale Teatro Giovani Teatro Pirata, “Balneabile” del Comitato Territoriale dell’Unione Italiana Sport Italiano di Jesi; Vallesina Bio S.B. Agricola; “Hacca risponde. L’inclusione passa dai fili telefonici“ dell’Associazione di Genitori e Figli per l'Inclusione, Omphalos Autismo & famiglie e azienda agricola “Openhouse” della Fondazione Giò di Fano; “Seminiamo talenti” dell’Associazione Amici del Talento e Cooperativa Sociale il Talento di Morrovalle; “Bloom again. Tutti i sensi hanno colore” dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti; “La Locanda dei Girasoli” di Roma; “Vivi la città in Caa” dell’Associazione Autismo in blu di Pistoia.
Per la sezione internazionale, i premi sono andati a “AstroDance” del Rochester Institute of Technology, New York, e a Simone Aparecida Capellini per il Centro Lida, dell’Università statale di San Paolo, Brasile.
A consegnare i premi: la prorettrice vicaria Catia Giaconi, la prorettrice al welfare Natascia Mattucci, la delegata all’inclusione Noemi del Bianco, il sindaco Sandro Parcaroli, il prefetto Flavio Ferdani, la consigliera regionale Anna Menghi, il Garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli, la vicesindaco e assessore alle politiche sociali Francesca D’Alessandro, il dirigente dell’Ufficio scolastico di Macerata Roberto Vespasiani, il presidente regionale dell’Unione italiana ciechi Cristiano Vittori, la consigliera nazionale della Uici Alina Pulcini, il presidente di Anffas Macerata Marco Scarponi.
Il comune di Macerata ha firmato ieri, a Trieste, il protocollo d’intesa con l’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio, la maggiore delle associazioni dell’esodo giuliano-dalmata attiva sul territorio nazionale.
Gli assessori Katiuscia Cassetta e Paolo Renna hanno, inoltre, accompagnato gli studenti vincitori del bando di concorso "Il Giorno del Ricordo: In memoria dei Martiri delle foibe e dell’Esodo degli istriani, fiumani e dalmati".
Il bando, riservato agli studenti dell’ultimo anno degli istituti superiori, ha lo scopo di ricordare alle nuove generazioni i tragici eventi verificatisi al confine orientale italiano tra il 1943 ed il 1954, la tragedia della strage delle foibe e dell’esodo degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Il delegato del sindaco Sandro Parcaroli e il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, hanno firmato il protocollo d’intesa che prevede l’organizzazione di iniziative, convegni e attività per commemorare, sinergicamente e con spirito collaborativo, il Giorno del Ricordo, in particolare coinvolgendo le scuole e gli studenti.
Hanno preso parte all’iniziativa il vicesindaco di Trieste Serena Tonel e il senatore Roberto Menia. Gli studenti che hanno partecipato al concorso della Regione Marche hanno redatto un elaborato scritto o multimediale dopo aver preso parte a un incontro di approfondimento storico con l’Unione degli Istriani svoltosi nei rispettivi istituti tra dicembre 2022 e gennaio 2023.
I lavori sono stati poi valutati da un’apposita commissione che ha selezionato gli studenti più meritevoli che hanno preso parte al "Viaggio del Ricordo" durante il quale sono stati accompagnati da guide selezionate, messe a disposizione dall’Unione degli Istriani, alla scoperta dei luoghi più significativi di questa tragedia: dagli itinerari della Grande Guerra (trincee, luoghi di battaglia e monumenti) al Sacrario Militare di Redipuglia, dalla Foiba di Basovizza al Museo Centro Raccolta Profughi di Padriciano (TS), dalla Risiera di San Sabba alle cittadine dell’Istria.
"Un sogno che si è avverato". Così l'artista cingolano Nazareno Rocchetti, ha definito l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvenuto in occasione dell'inaugurazione del nuovo Centro nazionale della Lega del Filo d'oro a Osimo (leggi qui), organizzazione che si occupa di assistenza e recupero delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
Rocchetti ha omaggiato il Presidente con una sua opera, un pezzo unico in bronzo, che ritrae una mano aperta - "l'unico modo che bambini ciechi, sordi e muti hanno per comunicare con il mondo esterno sono proprio le mani", spiega l'artista - che tiene tra le dita un Cristo tumefatto, senza un braccio e senza una gamba.
"Volevo simboleggiare un tentativo di aiuto a questi poveri cristi, che sono tanti sulla Terra, rappresentando anche la mutilazione", racconta Rocchetti che, alla Lega del Filo d'oro, ha donato un'altra sua opera, due anni fa, "La Mano dell'Amore", realizzata in legno di cedro atlantico e alta oltre sette metri, posta oggi all'ingresso del centro.
Il presidente si è definito onorato di aver ricevuto il premio, ma "forse gli ho stretto la mano un po' troppo con forza", scherza Rocchetti, "a mo' di bambino non gliel'ho lasciata per tutto il nostro discorso, avendo il timore che andasse via. C'è stato uno scambio di parole e di energie".
"Personalmente ho conosciuto un altro presidente, Sandro Pertini - conclude Rocchetti -. E trovo che Mattarella lo ricordi in parte. Sebbene con modi di esprimersi differenti, entrambi hanno sempre pensato agli altri, insegnando l'onestà e i valori di un tempo che, ahimè, si sono persi. Mattarella è una persona intelligente, umana e che cerca sempre di gratificare i meritevoli della società. Stavolta sono stato io a premiarlo".
Sandro Grandinetti, imprenditore, amministratore della Grandinetti srl di Potenza Picena, a soli 68 anni ha concluso il suo percorso terreno.
Laureato in ingegneria aveva continuato nell’attività iniziata dal padre. Con impegno e grande responsabilità sociale seguiva da anni l’impresa, con un’attenzione dedicata alla persona, all’ascolto, che fosse un collaboratore, un cliente, un fornitore, un socio.
Amava la sua famiglia, gli amici, il lavoro, la vita, la Grecia, sua seconda amatissima terra. Lascia la moglie Armanda, i figli Daniele, Paola e Cecilia che, unitamente alla mamma Diva ed ai fratelli Paolo e Stefano con tutti i parenti e gli amici affranti dal dolore avranno sempre, però, vivo il ricordo e l’esempio dei valori che Sandro nella sua quotidianità ha regalato a chiunque ha avuto la fortuna di conoscerlo.
La famiglia ringrazia gli operatori del 118 e il reparto di rianimazione dell’ospedale di Macerata. Sarà possibile salutare Sandro alla casa del commiato di Giuseppe Carestia, Potenza Picena dalle ore 16:00 di oggi. I funerali si svolgeranno lunedì 3 aprile alle ore 16:00 presso la chiesa del convento dei Frati Cappuccini, Potenza Picena.
No, nessuno scherzo, anche se era il 1° aprile. Nella partita da non fallire, la Halley Matelica sfodera una prestazione tutta cuore e attributi sul parquet della Computer Gross Empoli e, almeno per qualche ora in attesa della gara di San Miniato, aggancia il 12° posto.
Match ad alta tensione, con le due squadre che sentono molto l’importanza della posta in palio, ma nel complesso Vigor che si guadagna meritatamente il successo, cercando più volte lo strappo decisivo e trovandolo a cavallo tra terzo e quarto periodo.
La Halley si scioglie subito in avvio con tre triple in un amen firmate da Caroli, Riccio e Gallo e prende subito in mano il match (5-9 al 4’). L’attenzione è massima sullo spauracchio Casella (24 punti di media nelle ultime 8 partite) e finché lui gira a vuoto dal punto di vista realizzativo Empoli non ha grande continuità.
I padroni di casa si accendono nel finale del primo quarto salendo a +3 (14-11 all’8’ con canestro di Mazzoni), ma i biancorossi non si scompongono. Nel secondo quarto scendono le percentuali e aumentano le palle perse, ma la diga difensiva regge alla grande, la Use resta a secco per tutti gli ultimi 5’ del primo tempo e la Halley allunga fino al 21-28 di metà gara.
Sembrano le basi per lo strappo vigorino e invece le parti si invertono a inizio terzo quarto. La Vigor resta all’asciutto per oltre 5’ e perde pure Seck per un infortunio alla caviglia, Casella batte qualche colpo ed Empoli ne approfitta per piazzare un parziale di 10-0 che la riporta avanti (31-28 al 25’).
La Halley si scuote prima di fare danni peggiori e riprende il filo del discorso, dando un’altra spallata: a cavallo tra terzo e quarto periodo ecco il contro-parziale di 2-10 che gira di nuovo l’inerzia e lancia la fuga matelicese (38-47 al 32’ con la firma del preziosissimo Enihe del finale di gara).
La Computer Gross è alle corde, i montanti di Riccio e Gallo sembrano spedirla ormai al tappeto (43-55 a 3’ dalla sirena) ma c’è il +9 dell’andata da difendere e allora i toscani lottano con le unghie e con i denti fino in fondo. Una bomba di Costa entrando nell’ultimo minuto dà l’ultimo brivido a Matelica (51-57), ma i giochi, almeno per la partita, sono fatti.
Nei secondi finali la Halley avrebbe anche il tiro per il potenziale +9, che impatterebbe proprio la differenza canestri del match di andata, Riccio non realizza dalla media, ma per stasera va più che bene così.
La Halley stacca di nuovo i toscani in classifica, che ora sono a -2, e agguanta l’ultima piazza buona per entrare negli spareggi, quella occupata da San Miniato. Ritrovata la vittoria dopo 4 ko consecutivi, però, non ci si può fermare: mercoledì a Castelraimondo sale il fanalino di coda Tigers Romagna e non si possono fare sconti.
COMPUTER GROSS EMPOLI-HALLEY MATELICA 51-58
EMPOLI: Marchioli ne, Giannone 8, Baccetti, Costa 7, Agbortabi ne, Sesoldi 5, Menichetti ne, Nwokoye 10, Casella 10, Mazzoni 6, Cerchiaro 5, Antonini. All.: Valentino.
MATELICA: Provvidenza 8, Mentonelli 2, Seck 2, Vissani, Gallo 10, Caroli 3, Polselli, Riccio 13, Adeola 8, Paglia, Enihe 12. All.: Trullo.
ARBITRI: Doronin, Mammoli.
PARZIALI: 15-16, 6-12, 17-14, 13-16.
Prosegue senza sosta l’attività di promozione del territorio che il comune di Sarnano persegue con costanza e che sta portando grandi risultati in termini di presenze turistiche. Sabato 1 e domenica 2 aprile, il sindaco Luca Piergentili e l’assessore Stefano Censori hanno partecipato alla fiera del Cicloturismo di Bologna, nello stand della Regione Marche insieme al consorzio Noi Marche Bike Life.
"Anche in questa occasione" hanno detto Piergentili e Censori "c’è stato un forte interesse per le bellezze del nostro territorio e per gli itinerari che possiamo proporre, in questo caso agli appassionati di cicloturismo. Ringraziamo di cuore il dottor Marco Bruschini direttore dell’Atim, Agenzia regionale per il turismo e l'internazionalizzazione, per lo spazio che ci ha concesso".
Curarsi con le acque è una tradizione antica. La medicina dell’antichità utilizzava come rimedio ai mali fisici soprattutto le acque e le erbe, elementi naturali facilmente reperibili. Già i Greci e altri popoli antichi come gli Etruschi in Italia, conoscono e ricorrono ai benefici dell’acqua.
Sono i Romani che costruiscono intorno alle sorgenti straordinarie opere di architettura: le Terme secondo una grande cultura igienica, salutistica, ed edonistica. Le Terme romane, pubbliche aperte a tutti uomini e donne, patrizi e plebei, frequentatissime sono dotate di piscine e vasche a temperature diverse, che sfruttano quando possibili sorgenti calde naturali o che sono altrimenti fornite di efficaci sistemi di riscaldamento.
Ci sono palestre, stadi, biblioteche, giardini, portici, luoghi vari per esercizi fisici ed intellettuali, come pure per incontri sociali, scambi e svaghi. È il modello delle terme che ha resistito fino ai nostri giorni; sono subentrate certamente migliorie tecnologiche, ma il principio è lo stesso: sfruttare per la conservazione della salute e la ricerca del benessere le proprietà fisiche e chimiche dell’elemento più naturale ed essenziale per la vita: l’acqua.
Se l’Italia è famosa per le sue tante sorgenti, per i suoi centri termali rinomati ed attraenti, le Marche non hanno complessi grandi e famosi, ma da sempre possono vantare un patrimonio idrico-geologico rilevante e ben distribuito su tutto il territorio.
Le sorgenti di acqua minerale sono numerose e conosciute fin dal Medioevo per le loro proprietà curative. Questa distribuzione sul territorio consistente ed omogenea di fonti ritenute terapeutiche ha fatto nascere e crescere nel tempo una cultura ed una tradizione legata all’utilizzo dell’acqua per il trattamento di alcune patologie in tutta la popolazione regionale.
Attualmente quelle operative e convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale sono le Terme di Acquasanta, S. Giacomo di Sarnano, S. Lucia di Tolentino, Frasassi di Genga e Raffaello di Petriano, che sono riunite nell’Associazione Terme delle Marche per programmi e iniziative comuni utili al settore.
Quando nel secolo scorso attorno alle sorgenti più tradizionalmente conosciute sono state costruite delle strutture piccole, ma funzionali, esse sono subito diventate punto di riferimento per tutta la gente, proveniente anche da fuori regione, nella prevenzione e cura di affezioni croniche dell’apparato respiratorio superiore e osteoarticolare, nonché per il trattamento per la sordità rinogena, di alcune affezioni ginecologiche e dermatologiche.
Nella terapia idropinica anche affezioni gastroenteriche e renali. Negli organi respiratori superiori l’acqua è utilizzata sotto forma di vapore con tecniche di inalazione e aerosol, deterge le mucose e stimola le difese immunitarie dei tessuti.
Con le docce nasali si combatte una patologia molto insidiosa come la sinusite. Le insufflazioni servono ad attenuare l’ipoacusia catarrale. Nella patologia artrosica con la fangoterapia e la balneoterapia, attraverso la perfusione del calore e dell’acqua stessa si attenua o si elimina addirittura il dolore, si rivitalizza il tessuto cartilagineo delle articolazioni, l’azione meccanica con idromassaggio dell’acqua rilassa la muscolatura contratta intorno alla lesione artrosica.
Nella terapia con il fango, la sua applicazione favorisce una perfusione di calore che inibisce la sintomatologia dolorosa. In alcune terme della nostra regione è possibile poi bere acqua minerale che incide positivamente nel trattamento della calcolosi renale, renella, gotta ed in alcuni fastidi dell’apparato gastroenterico, come ad esempio la stipsi.
Tutto questo è stato oggetto di osservazioni, studi approfonditi e le terapie suddette fanno parte ormai da tempo dei LEA nazionali e degli accordi di convenzioni regionali.
Qui nelle Marche si è molto lavorato, con risultati importanti, anche all’ampliamento del ruolo delle stazioni termali per la ricerca del benessere e la complementarità delle mansioni del Servizio Sanitario Regionale nei territori. Ne parliamo con il Dr Danilo Compagnucci, direttore delle Terme Santa Lucia di Tolentino, dove questa apertura verso ulteriori servizi è stata da tempo ricercata ed applicata.
Dr. Compagnucci, le terapie termali tradizionali nelle terme S. Lucia e nelle altre stazioni termali delle Marche usufruiscono di ottime acque, sulfuree, salsobromoiodiche e bicarbonato-calciche. Nelle sue terme si è però sempre cercato di ampliare l’attività usufruendo anche della capacità di organizzazione e degli ambienti indubbiamente favorevoli. Quali sono le novità introdotte?
• Fin dagli anni ’90 del secolo scorso alle Terme S. Lucia abbiamo introdotto, a fianco delle terapie tradizionali, alcuni servizi sanitari che erano utili ai cittadini e che potevano essere anche di aiuto al compito territoriale del Servizio Sanitario Nazionale. Gli ambulatori di riabilitazione e di medicina dello sport sono stati i nostri primi esperimenti, subito molto apprezzati tanto da essere in breve tempo convenzionati. Altri servizi non sanitari, ma di grande interesse e richiesti alle terme sono quelli legati al benessere e all’estetica.
Nell’ambito dei servizi sanitari vi siete limitati solo all’ambulatorio di medicina dello sport e della riabilitazione?
• Sicuramente no; tenendo anche conto del nostro status di servizio sociosanitario privato, ma di proprietà pubblica (Comune di Tolentino) e considerando le esigenze dei cittadini, è stato anche allestito un poliambulatorio per consulto e diagnostica che fosse comunque alla portata di tutti. Ottimi i servizi di ginecologia, cardiologia, endocrinologia, dietetica, esami ecografici...quasi tutte le specialità sono coinvolte.
Ci sono delle nuove opportunità per le cure termali?
• La grande novità, che qui nelle Marche ci è stata riconosciuta dal 2019 e proprio in questi giorni riconfermata, è la riabilitazione termale inserita nel budget delle terapie termali convenzionate, unico caso in Italia, in fase ancora sperimentale.
Ieri, 1° aprile avete aperto la nuova stagione termale con un Open Day per la visita dei cittadini e loro informazione. Qual è la sua sensazione?
• La sensazione è che tutti i cittadini dei nostri territori stanno molto apprezzando il ruolo di una stazione termale per la loro salute e il loro benessere. Durante il lock-down è stato indubbiamente un veicolo di comunicazione importante il nostro hub vaccinale a cui si sono rivolte migliaia di persone, quasi una certificazione della nostra competenza ed affidabilità.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti di vicinato, e, soprattutto, i disturbi che potrebbero sorgere.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “Il titolare di un pub potrebbe andare incontro ad una responsabilità penale a causa degli schiamazzi notturni dei propri clienti?”.
Tale circostanza ci offre la possibilità di far chiarezza riguardo ad una fattispecie molto dibattuta nei rapporti di vicinato soprattutto nei centri storici delle città, e a tal proposito, la Suprema Corte recentemente ha avuto modo di pronunciarsi in una vicenda i cui protagonisti sono stati il titolare di un pub imputato del reato di cui all’art. 659 c.p. (Disturbo delle occupazioni o del riposo delle parsone) ed alcuni vicini quali parti civili costituite.
La Corte di Cassazione ha subito evidenziato come, nel caso di esercizi commerciali aperti al pubblico, debba essere riconosciuto in capo al titolare l'esistenza di una «posizione di garanzia», cui è correlato l'obbligo giuridico di impedire gli schiamazzi o comunque i rumori prodotti in maniera eccessiva dalla propria clientela (Cass., n. 22142 del 08/05/2017).
Tale obbligo, che si sostanzia nel doveroso esercizio di un potere di controllo, è configurabile rispetto alle condotte poste in essere da parte dei clienti sia che si trovino all'interno del locale, sia per gli schiamazzi e i rumori dagli stessi prodotti all'esterno del locale: la veste di titolare della gestione dell'esercizio pubblico, infatti, comporta l'assunzione dell'obbligo giuridico di controllare, con possibile ricorso ai vari mezzi offerti dall'ordinamento, come l'attuazione dello "ius excludendi" e il ricorso all'Autorità, che la frequenza del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell'ordine e della tranquillità pubblica.
Infine, i Giudici precisano che la rilevanza penale della condotta produttiva di rumori, censurati come fonte di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, richiede l'incidenza sulla tranquillità pubblica, «sicché i rumori devono avere una tale diffusività che l'evento di disturbo sia potenzialmente idoneo a essere risentito da un numero indeterminato di persone, pur se poi concretamente solo taluni se ne possano lamentare» (Cass., n. 2258 del 17/11/2020).
In altre parole, non è necessario che tutti i residenti sulla via limitrofa al locale percepiscano il rumore come superante la soglia di normale tollerabilità, essendo sufficiente che solo alcuni di essi ne abbiano subito turbamento nelle occupazioni e nel riposo e che altri potrebbero subirne altrettanto.
Pertanto, in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità e in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare che: “Integra il delitto di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, di cui all'art. 659 c.p., la condotta del gestore di un pubblico esercizio che non impedisca i continui schiamazzi provocati dagli avventori in sosta davanti al locale anche nelle ore notturne, essendogli imposto l'obbligo giuridico di controllare, anche con ricorso all'Autorità od allo "ius excludendi" che la frequentazione del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme di tutela dell'ordine e della tranquillità pubblica”(Cass. Pen., sentenza n. 24397/2022).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Venanzo Ronchetti, già sindaco di Serravalle di Chienti, con la mozione “I socialisti con i socialisti”, è stato eletto all’unanimità nuovo segretario provinciale PSI di Macerata durante il congresso che si è svolto nella mattinata di sabato a Loro Piceno, presso il ristorante Le Grazie.
Uomo di grande esperienza politica e amministrativa, lo ricordiamo tutti come il “Sindaco del terremoto” per il grande contributo dato ai territori colpiti dal sisma del ’97.
In passato ha già svolto ruoli di dirigente provinciale del partito e non si è mai sottratto all’impegno ogni volta che la comunità socialista gli ha chiesto di candidarsi, ottenendo ottimi risultati che dimostrano il grande rispetto e la grande stima di cui ha sempre goduto; il medesimo rispetto e la medesima stima che oggi le compagne e i compagni presenti al congresso gli hanno confermato durante i loro interventi.
Il congresso si pone a conclusione di un impegnativo percorso di ricostruzione e rilancio del partito socialista maceratese che ha visto come prima concretizzazione durante l’assemblea degli iscritti a luglio 2022 la nomina dei tre coordinatori Giulio Borroni, Giorgio Menghi e Nando Ferretti.
Con loro, e grazie al supporto di Lucia Pistelli vice-segretaria regionale e membro della Direzione Nazionale del Psi, Ronchetti ripartirà.
“I socialisti della provincia di Macerata approvano incondizionatamente la proposta di avviare gli Stati Generali del Socialismo indicata dalla Direzione Nazionale - così recita la mozione presentata da Claudio Simonetti - e si impegnano a raggiungere tale obbiettivo unitario rivolgendo un appello a tutti i socialisti anche a livello territoriale che si sentono espressione di un socialismo moderno e riformista".
Ronchetti, insieme al nuovo gruppo dirigente, ripartendo dai punti qualificanti dell’iniziativa socialista - quali la tutela del mondo del lavoro, la difesa della scuola e della sanità pubblica, la lotta alle vecchie e nuove povertà, la lotta per una giustizia giusta, per i diritti civili e per uno sviluppo sostenibile che difenda l’ambiente - tenterà di riportare i Socialisti ad essere protagonisti della politica provinciale.