A causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus per il 76° anniversario della Liberazione dal nazifascismo non ci saranno manifestazioni pubbliche.
Infatti, per ricordare la giornata, la cerimonia di deposizione della corona al monumento alla Resistenza di via Cioci, promossa dalla Prefettura, dal Comune di Macerata, dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Macerata (Isrec) e dall’Anpi, si svolgerà alle 10 del 25 aprile, in assenza di pubblico.
“Il 25 aprile, con l’anniversario della Liberazione d’Italia, ricordiamo pagine importanti della nostra storia nelle quali i valori di libertà, democrazia, giustizia e coesione trovano la loro espressione naturale nella Repubblica e nella nostra Costituzione – afferma il sindaco Sandro Parcaroli -. Oggi più che mai dobbiamo ritrovare questo sentimento di rinascita e trasmettere ai giovani il valore del nostro passato, della memoria e della nostra storia. Come allora, anche oggi, siamo chiamati, insieme, a riprendere in mano il nostro futuro e tracciare la strada per la rinascita”.
Alla cerimonia saranno presenti il Prefetto Flavio Ferdani, il sindaco Sandro Parcaroli, il presidente dell’Anpi – Comitato provinciale Macerata Lorenzo Marconi e la direttrice dell’ISRC Annalisa Cegna
La "Giornata Mondiale della Terra" è lo scenario in cui Tunit – brand di Med Group e protagonista del mercato dei gadget tech Apple style – ha deciso di lanciare “Tunit Bio”, la nuova linea di cover biodegradabili realizzate con Apinat Bio e prodotte in Italia da Biomood S.r.l. di Montegranaro (Fermo).
Le cover, specificatamente progettate per iPhone, sono perfettamente in linea con l’attenzione alla sostenibilità ambientale promossa da Apple, ma hanno anche un risvolto sociale, considerando il coinvolgimento della Cooperativa Sociale Sammartini nel loro confezionamento.
La linea “Tunit Bio” è frutto dell’amore per il nostro pianeta e della ricerca scientifica, infatti l’Apinat Bio, materiale con il quale sono realizzate le cover, è l’unico al mondo completamente biodegradabile in condizioni di compostaggio secondo la norma EN13432 e il packaging utilizzato è riciclabile e prodotto con bio-plastica ottenuta dal mais e carta riciclata.
Le cover “Tunit Bio”, ultraleggere ed in grado di garantire una riduzione del rischio di scalfiture alla scocca dell’iPhone, si distinguono nel loro mercato per essere le prime a prendersi cura della cosa più importante che abbiamo: la vita sulla terra. E’ significativo che queste cover vengano presentate oggi per celebrare l’importanza che dobbiamo riconoscere alla cura del nostro pianeta ed è interessante sottolineare come siano nate dall’impegno di due realtà imprenditoriali marchigiane, legate al loro territorio e protagoniste di un esempio virtuoso di economia sostenibile.
Nonostante le limitazioni negli spostamenti a causa del lockdown ed il ridimensionamento della mobilità individuale di cui hanno beneficiato, in senso positivo, tutti gli indicatori sulla sicurezza stradale, l'indice di incidentalità con gli animali, in particolar modo quelli selvatici, rimane ancora significativo.
Nel 2020 l'Osservatorio Asaps (Associazione Sostenitori Amica Polizia Stradale) ha registrato 157 incidenti significativi (l’Osservatorio considera solo quelli con persone ferite o decedute) col coinvolgimento di animali. In 138 casi il sinistro è avvenuto con un animale selvatico (88%).
Al primo posto negli incidenti gravi con investimenti di animali la Lombardia con 17 sinistri, seguono l’Emilia Romagna con 15, Piemonte 14, Abruzzo 13, Campania 12 e Marche 11. Non fa eccezione la provincia di Macerata dove sono molte le segnalazioni da parte degli utenti della strada che molto spesso si trovano a fare i conti con animali salvatici che sbucano all'improvviso lungo le arterie urbane ed extraurbane principali.
L'ultimo caso è accaduto nella mattinata del 20 aprile ad un automobilista che stava percorrendo la S.S.77: "Intorno alle 06.15, ho imboccato il svincolo ‘Macerata ovest –Sforzacosta’ in direzione mare per dirigermi a lavoro – ha raccontano l'automobilista -. Dopo circa 200 metri davanti a me è spuntato fuori un capriolo dalla corsia opposta e l’impatto è stato inevitabile, tanto che l’animale è stato trascinato sotto la mia auto – ha continuato -. A seguito dello scontro sono rimasto fermo lungo la corsia di marcia e grazie all’aiuto di due persone che si sono preoccupate di soccorrermi abbiamo allertato la Polizia Stradale, che è subito intervenuta per veicolare il traffico e segnalare il pericolo”.
"Ero sotto choc per via di quanto successo e spero che si riesca a trovare una soluzione per la salvaguardia sia degli automobilisti che degli animali selvatici- ha concluso –. Vorrei ringraziare la Polizia Stradale di Macerata gli operatori dell’Anas per il loro pronto intervento, nonché gli uomini della centrale di Polizia che fino all’arrivo sul posto dei loro colleghi mi hanno tenuto al telefono per fami mantenere la calma”.
Un medico di base di Falconara Marittima (Ancona) avrebbe somministrato soluzione fisiologica invece del vaccino anti-Covid Pfizer che aveva in dotazione ad almeno una trentina di ignari pazienti che pensano di essere vaccinati.
Sul caso indaga la Squadra Mobile di Ancona, coordinata dalla Procura.
Perquisito lo studio del medico per acquisire documentazione.
Tre dei pazienti si erano insospettiti dalla riluttanza del medico al rilascio delle attestazioni di vaccinazione e da una serie di inesattezze sul tipo di vaccino inoculato e sulle date di richiamo.
Finora sono stati identificati 30 pazienti ai quali il medico avrebbe iniettato soluzione fisiologica, ma non è da escludere che ce ne possano essere stati altri tra i mutuati. L’inchiesta è ancora in fase preliminare.
Le ipotesi di reato vanno dal falso ideologico a lesioni commessi da pubblico ufficiale.
(Fonte Ansa)
Anche le parafarmacie scendono in campo per aumentare la rete di sorveglianza contro il Covid 19 nelle Marche. E' stato firmato oggi un accordo tra le maggiori sigle rappresentative delle parafarmacie e la Regione Marche per l'esecuzione dei test rapidi sierologici e antigenici. L'accordo segue quello già in essere con le farmacie e prevede tutta una serie di protocolli per l'esecuzione del test in sicurezza sia per il cittadino che per il farmacista. Locali dedicati, percorsi separati, dispositivi di protezione dedicati.
"E' un riconoscimento del grande lavoro fatto dai colleghi in quest'ultimo anno", commenta Daniela Clini che per conto del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, della Federazione Farmacisti e Disabilità Onlus, della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane e della Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane ha firmato l'accordo. "Siamo consapevoli dell'importante incarico che ci è stato affidato dalla Regione Marche e ringraziamo sia il Presidente della Giunta Francesco Acquaroli che l'Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini della fiducia accordata".
"In particolare vogliamo ringraziare la Presidente della Commissione permanente Sanità Elena Leonardi che partendo dalla convinzione che per sconfiggere questa pandemia è necessario mettere in campo tutte le energie di cui si dispone, ha accolto la nostra richiesta di essere coinvolti direttamente nella battaglia contro il virus".
"I farmacisti che operano nelle parafarmacie", prosegue Daniela Clini, "stanno già mettendo a punto quanto necessario per aderire alle indicazioni della regione e in pochi giorni saremo operativi". "Utilizzeremo test diagnostici di ultima generazione con un'elevata affidabilità anche contro le varianti presenti nella nostra regione". I test, al contrario di quelli "fai da te", avranno un valore, perché eseguiti in accordo con il protocollo concordato con la Regione.
"Speriamo", conclude Daniela Clini, "che insieme ai colleghi delle farmacie possiamo contribuire a far uscire la nostra comunità da questo terribile incubo e che con la campagna vaccinale in corso tutti noi si ritorni al più presto ad una vita normale".
Sabato 24 aprile alle ore 10 con una liturgia presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi avrà luogo la solenne riapertura della chiesa San Giovanni Battista di Porto Recanati. Alla cerimonia parteciperanno i rappresentanti della Unità Pastorale, le autorità civili e militari, i professionisti e le imprese esecutrici.
San Giovanni Battista è la chiesa matrice di Porto Recanati; nel 1599 venne eretta in parrocchia e alla fine del 1700 fu riedificata nelle forme attuali. Fu consacrata dal vescovo Domenico Spinucci, amministratore apostolico di Recanati e Loreto.
A seguito dei danni provocati dal sisma del 2013, la chiesa è stata messa in sicurezza, così da permettere il prosieguo delle attività di culto. Lo scorso ottobre è iniziato l'intervento di miglioramento sismico, consistito nel rifacimento delle coperture, nel restauro della volta in camorcanna e dei modellati architettonici in stucco, e nella revisione e ri-funzionalizzazione degli impianti.
Il progetto è stato redatto dall’Ing. Gianfranco Ruffini e dall’arch. Mariella Leonori, in collaborazione con l’ing. Aldo Tuzio, col coordinamento dell’Ufficio Sisma della Diocesi di Macerata. I lavori sono stati eseguiti dalla Edil 93 srl in collaborazione con Eures Arte srl, grazie al contributo 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana e ai sacrifici delle Parrocchie dell'Unità Pastorale di Porto Recanati: San Giovanni Battista e Preziosissimo Sangue.
Alle ore 10:30, conclusa la liturgia, il Vescovo aprirà il portone della chiesa alla Comunità
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale, a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, aveva dichiarato non utilizzabile un edificio in via Lazzarelli, nel centro storico cittadino.
Lo stabile, una singola abitazione, dopo essere stato interessato da lavori di riparazione del danno con rafforzamento localizzato della struttura, per un importo di circa 75mila euro interamente finanziato dall’ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Marche, permetterà a una famiglia di fare rientro a casa dopo il sisma.
Il cadavere di una donna di 65 anni è stato rinvenuto stamane, intorno alle 8:30, nel laghetto della Cimarella territorio comunale di Macerata.
Il corpo è stato notato da un passante, che ha subito lanciato l'allarme.
Sul posto sono intervenuti i vigli del Fuoco, con una squadra di sommozzatori, e i sanitari del 118. Il medico dell'emergenza non ha potuto far altro che constatare l'avvenuto decesso della donna.
Presenti sul luogo dell'accaduto anche i carabinieri. In base alla prima ricostruzione fatta dai militari dell'Arma sembra che si sia trattato di un gesto volontario, la 65enne, che abitava nella zona, ha lasciato infatti un biglietto d'addio.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3972 tamponi: 2028 nel percorso nuove diagnosi (di cui 517 nello screening con percorso Antigenico) e 1944 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13,4%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 272 (66 in provincia di Macerata, 46 in provincia di Ancona, 85 in provincia di Pesaro-Urbino, 29 in provincia di Fermo, 39 in provincia di Ascoli Piceno e 7 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (46 casi rilevati), contatti in setting domestico (89 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (69 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (4 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (11 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione. Per altri 49 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 517 test e sono stati riscontrati 42 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
In diminuzione di 13 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 596, di cui 72 in terapia intensiva (-7 rispetto a ieri). Sono, invece, 36 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 128 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 51 al Covid Hospital e 27 a Camerino. Altre 7 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo decreto sulle riaperture del 26 aprile.
Il provvedimento prevede che sarà mantenuto almeno fino al primo giugno il coprifuoco alle 22. Dopo maggio potrebbe essere valutata, dopo un'ulteriore analisi dei dati epidemiologici, una delibera per eliminarlo o far partire il provvedimento dalle ore 23. Sarà possibile sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso dal primo giugno.
SCUOLA - "Dal 26 aprile e fino alla fine dell'anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado).
La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%." E' quanto prevede il decreto sulle riaperture che quindi aumenta dal 60% al 70% il limite minimo per le superiori in presenza nelle zone gialle e arancioni. Per le università il dl prevede che "dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno".
GREEN PASS - "Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell'Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale." E' quanto prevede il decreto sulle riaperture approvato in Cdm nel passaggio in cui si disciplina il "green Pass" per la circolazione tra Regioni italiane anche di diverso colore.
VISITE - "Dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata (diversa dalla propria) in 4 persone al posto di 2."
SPOSTAMENTO TRA REGIONI - "Dal 26 aprile chi è munito di certificazione verde potrà spostarsi da una Regione all'altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni." E' quanto prevede il decreto riaperture. Secondo quanto stabilito dal decreto "può avere il certificato verde:
chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto)
chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione)
chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)"
CINEMA E TEATRI - In relazione all'andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti che ospitano cinema, teatri, sale concerto e live club, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all'aperto rispetto ai 500 previsti al massimo al chiuso e ai mille all'aperto o al 50% della capienza, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida. E' quanto prevede il dl.
EVENTI SPORTIVI - E' possibile autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima dell'1 giugno. Per tali eventi, e tenuto conto delle caratteristiche dei siti, è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di 1.000 spettatori per gli impianti all'aperto o di 500 per quelli al chiuso.
IL 'TAGLIANDO' - Un 'tagliando' al decreto legge a metà maggio, per valutare la sussistenza di presupposti per allentare eventualmente le misure nel caso che i dati epidemiologici lo permettano. E' quanto si apprende da fonti di Governo.
Ripartire dalla verve dimostrata nel secondo tempo per cercare una salvezza che si è fatta ancora più difficile. Non era il banco di prova ideale per il nuovo corso targato coach Foglietti quello contro la Tramarossa Vicenza, una delle big del girone, scesa al PalaRisorgimento forte di una striscia aperta di cinque vittorie consecutive. Ma la Rossella Civitanova, dopo un primo quarto timoroso, figlio delle scorie post-Senigallia, è uscita dal guscio e nel finale ha messo più di qualche brivido alla formazione di coach Ciocca.
L’avvio è piuttosto contratto da ambo le parti, ma con i canestri di Corral e dell’ex Cernivani è la Tramarossa ad accendersi per prima. Per i biancoblu, invece, ogni canestro è un parto e così gli ospiti scappano via oltre la doppia cifra di vantaggio già nel cuore del primo periodo. Coach Foglietti prova con la zona 2-3 a tamponare l’emorragia, ma la musica non cambia granché nel secondo periodo. Almeno dal mazzo il neo allenatore pesca un super Fabi, schierato al posto dell’infortunato Casagrande e che con 13 punti in un amen tiene almeno in linea di galleggiamento una Virtus schiava dei propri fantasmi. I biancoblu precipitano anche a -18 (17-35 sulla bomba dell’indemoniato Chiti), ma Vicenza non affonda il colpo e così all’intervallo il 30-42 sul tabellone del PalaRisorgimento non è nemmeno così male.
La musica non sembra cambiare nel terzo quarto, con la Virtus che ci prova alternando buone cose a errori madornali e così Vicenza pare poter controllare senza affanni. L’energia degli ospiti, però, scema alla distanza e così la Rossella, canestro dopo canestro, torna a farsi sotto sempre più minacciosa aggrappandosi ai guizzi di Fabi e a un monumentale Vallasciani a fare legna sotto le plance. Quando poi, nell’ultimo quarto, scalda la mano anche Rocchi Civitanova inizia a crederci per davvero. Più coi nervi che con la tecnica, i biancoblu rosicchiano punto su punto e arrivano addirittura a -3 (67-70) con un paio di minuti ancora da giocare con due liberi di capitan Amoroso. Nel momento di massima difficoltà, però, Vicenza trova il jolly con la tripla di Zampogna che ricaccia indietro i sogni virtussini. L’unica tripla di serata di Andreani riporta di nuovo la Virtus a un possesso di distacco con 35” da giocare, ma i veneti non tremano sui falli sistematici civitanovesi e si prendono un successo che li porta momentaneamente in vetta alla classifica, esattamente agli antipodi di una Rossella che invece, visto il successo di Padova a Teramo, si ritrova invece in ultima piazza.
Poco tempo però per piangere sul latte versato: bisogna ricaricare le pile e prendere quanto di buono fatto per provare a fare il blitz sabato sera sul campo di Monfalcone: di spazio per sbagliare ce n’è sempre meno.
Questo il commento di coach Stefano Foglietti a fine partita: «Ci avevamo creduto nel finale, ma è logico che quando spendi tante energie per recuperare poi ci sta che alla fine qualche errore venga fuori. Peccato perché eravamo arrivati a -3 prima che un paio di bombe loro ci tagliassero le gambe. Siamo partiti troppo contratti e impauriti, abbiamo perso dei palloni banali aprendo addirittura i loro contropiedi. Forse con più attenzione all’inizio avremmo potuto fare qualcosa in più. Quello che mi fa ben sperare è che se nelle ultime uscite avevo visto una squadra che crollava nei secondi quarti, stavolta abbiamo reagito e siamo quasi arrivati a riprendere una squadra in fiducia e che ha tirato molto bene stasera come Vicenza. Senza dimenticare che abbiamo lavorato solo per due giorni dal mio arrivo e quindi non potevamo preparare grandi cose. L’unica che abbiamo provato è stata la zona 2-3: senza Casagrande e quindi un po’ corti nei lunghi abbiamo almeno preservato dai falli Amoroso e Vallasciani. Non è andata male, ma non è bastato. Abbiamo un altro paio di giorni per preparare Monfalcone, è poco ma se ripartiamo con un po’ di fiducia ce la possiamo fare».
ROSSELLA CIVITANOVA-TRAMAROSSA VICENZA 70-76
CIVITANOVA: Primitivo ne, Ciarapica ne, Fabi 21, Cognigni 2, Andreani 3, Felicioni 3, Vallasciani 10, Amoroso 6, Lusvarghi 4, Rocchi 16, Milani 5. All.: Foglietti.
VICENZA: Cernivani 12, Bastone 10, Corral 19, Demarchi 3, Petracca 4, Rigon ne, Piccoli, Hidalgo 5, Chiti 17, Zampogna 6. All.: Ciocca.
ARBITRI: Quadrelli, Marcelli.
PARZIALI: 11-24, 19-18, 21-19, 19-15.
Attraverso i propri canali ufficiali, l’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) delle Marche ha pubblicato un bando di concorso, per titoli e colloquio, per l’attivazione delle procedure di mobilità interna riservata 8 dirigenti medici specializzati in cinque discipline diverse: Cardiologia, Chirurgia generale, Anestesia e Rianimazione, Pediatria e Psichiatria. La procedura, si legge nel bando pubblicato sul sito asur.marche.it, è finalizzata alla redazione di graduatorie distinte, da utilizzare per l’assegnazione del personale a sedi ospedaliere di Macerata e Civitanova Marche. Il termine ultimo per la presentazione della domanda è 13 maggio 2021.
Le sedi disponibili per la mobilità
L’ASUR ha indicato le sedi coinvolte nella procedura di selezione, con la relativa disponibilità di posizioni per ciascun ambito specialistico:
- UOC “Distretto Macerata” (1 Cardiologo);
- UOC “Cardiologia Macerata” (1 Cardiologo);
- UOC “Chirurgia generale ad indirizzo oncologico di Macerata” (1 Chirurgo);
- UOC “Chirurgia generale ad indirizzo d’urgenza di Civitanova Marche” (1 Chirurgo);
- UOC “Anestesia e Rianimazione di Macerata” (1 Anestesista);
- UOC “Anestesia e Rianimazione di Civitanova Marche (1 Anestesista);
- UOC “Dipendenze Patologiche Civitanova Marche” (1 Psichiatra);
- UOSD “Pediatria Civitanova Marche” (1 Pediatra).
Modalità di presentazione della domanda
Per iscriversi alla procedura è necessario presentare domanda secondo le modalità indicate nel bando di concorso, ovvero compilando e inoltrando la documentazione richiesta. Il modulo di iscrizione è scaricabile direttamente dal sito dell’ASUR Marche (all’interno della sezione “Bandi di Concorso”), in formato Word editabile, oltre ad essere allegato al bando. Al modulo devono essere allegati una copia del documento di identità (per la quale non è necessaria l’autentica) e un curriculum professionale autocertificato, “con la forma della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà”, come specificato dal documento ufficiale del bando. Inoltrando più domande, è possibile scegliere più di una sede di destinazione.
Nella domanda, inoltre, è necessario indicare le seguenti informazioni:
- i dati anagrafici;
- la sede di impiego attuale (all’interno dell’Area Vasta n. 3);
- titoli di carriera, ovvero i periodi di servizio prestato presso altri enti del servizio sanitario regionale;
- titoli accademici, di studio e di specializzazione (diploma di specializzazione, dottorato di ricerca, corsi di qualificazione o perfezionamento);
- partecipazione a corsi, congressi e convegni in qualità di docente o relatore;
- frequentazione di corsi di aggiornamento professionale;
- eventuali pubblicazioni;
- situazione familiare e residenza.
Tutte le voci contribuiscono al computo finale del punteggio, secondo i seguenti criteri:
- 1 punto per ogni anno di servizio (per un massimo di 30);
- da 0,25 a 0,50 (in base all’attinenza) per il diploma di specializzazione;
- 0,1 punto per i dottorati di ricerca, i master universitari e l’attività di relatore presso corsi e convegni (0,05 per la partecipazione come uditore);
- da 0,03 a 0,08 per i corsi di aggiornamento professionale;
- da 0,08 a 0,5 per le pubblicazioni;
- 10 punti (al massimo) per la situazione familiare;
- 10 punti per la residenza all’interno del comune in cui si trova la sede prescelta (5 se si trova all’interno della stessa provincia).
Il bando, quindi, rappresenta un’ottima occasione per chi intende usufruire del meccanismo di mobilità interna all’azienda sanitaria regionale. Bandi di questo genere vengono pubblicati regolarmente ma quasi esclusivamente dai siti di riferimento degli enti pubblici che avviano le procedure; di conseguenza, non sempre è facile scovare il bando che sia congruente con le proprie esigenze di mobilità.
Per questo, è consigliabile consultare un portale specializzato che raccoglie tutti gli annunci inerenti alle proposte (ed alle richieste) di mobilità, come ad esempio mobilita.concorsipubblici.com, un raccoglitore dove è possibile pubblicare e consultare sia i bandi degli enti pubblici che attivano le procedure per il trasferimento interno dei dipendenti sia le richieste di ‘scambio’ da parte dei lavoratori.
Il fattore campo continua a non incidere nella serie della Finale Play Off di SuperLega Credem Banca. Una Cucine Lube Civitanova da sogno, alla quinta vittoria in trasferta su cinque in questi Play Off, gonfia i muscoli in Gara 3 espugnando il Pala Barton di Perugia con un nettissimo 3-0 (25-20, 25-18, 25-14), una vittoria che vale il 2-1 a proprio favore nella serie.
I campioni del mondo, con una prova si squadra stellare e uno Yoandy Leal per lunghi tratti infermabile (Mvp e top scorer finale con 15 punti, 71% in attacco, 3 ace), hanno ora a disposizione due match point per vincere lo scudetto 2020/2021.
Il primo, se lo giocheranno all’Eurosuole Forum di Civitanova Marche sabato prossimo, in gara 4, con fischio d’inizio alle 18:00.
LA CRONACA - Squadre in campo con i medesimi sestetti iniziali di Gara 2: la Sir presenta Atanasijevic opposto al palleggiatore Travica, con Leon e Plotnyskyi di mano, nella Lube la diagonale di posto 4 è formata da Juantorena e Leal, con Anzani e Simon al centro.
Primo set nettamente a favore dei marchigiani, che prendono il break in avvio con il servizio di Juantorena (ace del 9-6), mantenendo successivamente il gap grazie al buon cambio palla innescato da De Cecco (56% di squadra in attacco, con Leal al 100% su tre schiacciate), e a qualche errore di troppo dei padroni di casa: un malinteso di Travisa riporta i biancorossi sul 12-10 dopo che Leon aveva pareggiato a quota 10, quindi gli errori del medesimo bomber di casa prima (attacco out, 15-12) e di Solé poi (17-14 dopo un attacco a rete).
Il resto lo fa un muro granitico: 4 vincenti per la Lube (zero per i perugini), con il parziale che si chiude 25-20 proprio dopo un blocco vincente firmato su Atanasijevic.
Buono l’avvio della Cucine Lube anche nel secondo set, con il contrattacco di Anzani che scrive subito il 3-1, quindi ben tre ace di fila di Leal per l’allungo sul 9-3. Funziona tutto a meraviglia nella metà campo ospite, dove ancora Leal continua a fare la voce grossa (7 punti, 57% sulle schiacciate) contrattaccando per il 12-5, e nell’azione successiva De Cecco trova anche l’ace del +8.
E’ già la fuga decisiva: finisce 25-18 dopo un primo tempo out di Solé, con i campioni del mondo in carica che nel finale esaltano Simon nel cambio palla (4 punti, 80% sui primi tempi) e risultano nettamente superiori in tutti i numeri stampati nel tabellino (65% in attacco contro il 58% dei padroni di casa, 4-0 negli ace).
Nel terzo parziale è un ace di Juantorena a scrivere il break in favore della Cucine Lube sul 8-6, vantaggio che diventerà di tre lunghezze dopo la ricostruzione capitalizzata al meglio da Leal, con il contrattacco del 10-7. La Cucine Lube dà spettacolo e dilaga, trascinata da un Leal inarrestabile. Finisce 25-14 con un primo tempo di Anzani.
Il tabellino
SIR SAFETY CONAD PERUGIA: Piccinelli n.e., Ricci, Vernon-Evans, Travica , Ter Horst , Biglino (L) n.e., Leon 12, Zimmermann n.e., Solé 4, Russo 3, Colaci (L), Atanasijevic 12, Muzaj n.e., Plotnytskyi 8. All. Fontana.
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio n.e., Juantorena 10, Balaso (L), Leal 15, Larizza (L) n.e., Rychlicki 8, Diamantini n.e., Simon 9, De Cecco 1, Anzani 6, Falaschi n.e., Hadrava, Yant. All. Blengini.
ARBITRI: Rapisarda – Lot.
PARZIALI: 20-25 (25’), 18-25 (29’), 14-25 (27’).
NOTE: Sir: bs 12, ace 1, muri 0, 51% in ricezione (17% perfette), 52% in attacco. Lube: bs 11, ace 7, muri 5, 44% in ricezione (22% perfette), 61% in attacco.
(FOTO SPALVIERI/LUBEVOLLEY.IT)
“Si vedono solo gli occhi…ma sono pieni d’amore”. Attraverso una commossa lettera inviata alla nostra redazione, Maria Rita Marilungo ha scelto di condividere la sua esperienza, dopo i difficili giorni vissuti all'ospedale di Macerata, presso il quale è stata ricoverata a seguito della positività al Covid-19.
La sua diventa una testimonianza, non tanto dell'esperienza personale, quanto della professionalità riscontrata nel nosocomio maceratese.
Di seguito il contenuto integrale della lettera di Maria Rita Marilungo:
"La ragione che mi porta a scrivere questa lettera non è raccontare la mia storia, che è una come tante altre. La ragione è dire ‘Grazie’, e testimoniare quanto tutto il Personale, che ho incontrato nel Reparto di Malattie Infettive e nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Macerata, lavori con grande dedizione e professionalità.
Mi sono ammalata di Covid 19. Come ho contratto la malattia? …non lo so. Credevo di aver rispettato tutte le regole…eppure non è stato sufficiente.
Febbre, dolori alle ossa e ai muscoli, la sensazione era letteralmente quella di essere stata in preda ad una bestia feroce, che mordeva incessantemente, in ogni parte del corpo.
Dopo i primi 10 giorni trascorsi a casa, nel tentativo di curarmi con i farmaci, sono stata costretta a correre al Pronto Soccorso perché non saturavo più abbastanza. Una tosse soffocante e tagliente, ormai l’infiammazione si era evidentemente aggravata. Ero molto in ansia.
Sono stata accolta all’interno del container e, fin da subito, ho incontrato tanta sollecitudine e gentilezza da parte di tutte le persone che mi hanno presa in cura, facendomi sentire a mio agio e avviando prontamente tutti gli esami necessari. Subito la Tac, e poi l’ossigeno, che mi ha dato grande sollievo e mi ha permesso di respirare meglio.
I primi risultati erano chiari: Polmonite interstiziale associata a versamento pleurico e pericardico bilaterale.
“Ti dobbiamo ricoverare”. Penso: “…va bene, meno male che sono qui”. Mi affido a loro, sono tranquilla perché so che l’Ospedale di Macerata è un’eccellenza nella lotta al Covid 19, perché l’esperienza acquisita è molta: purtroppo i casi sono stati numerosi, ma sapevo di molti casi gravi, che sembravano irrisolvibili, e che invece erano stati curati fino alla guarigione.
Sono stata ricoverata nel Reparto Malattie Infettive, sotto le cure del Dottor Alessandro Chiodera e di tutta la sua Equipe. A lui e a ognuno di loro rivolgo il mio ringraziamento: alla Dottoressa Milini, alla Dottoressa Taffetani e al Dottor Del Gobbo, per la loro disponibilità, gentilezza e competenza, che ho percepito in tutto il Reparto.
La sensazione è che tutto il personale sanitario - medici, infermieri, OSS - lavori con professionalità e disponibilità, in modo che i pazienti, perlopiù persone anziane, non si sentano mai di peso e percepiscano un clima di serenità. Sono convinta che questo abbia molto valore per la guarigione.
Il personale lavora in condizioni molto dure: tuta bianca, guanti, mascherina e maschera, si vedono solo gli occhi. Occhi che comunicano tutto il loro amore che, sicuramente, “somministrano” insieme ai farmaci. Purtroppo, non ricordo i nomi di ognuno di loro ma ringrazio la caposala Serena, pregandola di trasmettere il messaggio a tutti.
Vorrei ringraziare il Dottor Diego Gattari, della Rianimazione di Macerata. Ha saputo che ero ricoverata e mi è venuto a fare visita. Lo ricordo con grande stima per essere stato uno dei miei alunni modello del Liceo Scientifico.
Nelle due settimane successive alla Pasqua che ho trascorso nel Reparto di Malattie Infettive, ho davvero sperimentato la Risurrezione del Cristo. Il Risorto è nella storia di ognuno di noi, è in tutte le lacrime, è nell’uomo che soffre e al quale ci facciamo prossimo e – questo “farsi prossimo” – tutti gli operatori sanitari lo hanno messo in pratica!
Grazie per la vostra testimonianza di cura e vicinanza agli ammalati, che svolgete sempre con entusiasmo e gioia. Per me è stato difficile vivere con intensità la mia fede in tale realtà, spesso triste, dove le parole “pace” e “speranza” a volte sembrano utopie.
Ciononostante, anch’io ho ceduto alle lacrime quando ho sentito Rosina – un’anziana signora, mia compagna di stanza – che con grande forza rassicurava i suoi familiari: “Qui va tutto bene, mi fanno sempre le terapie, sto bene, va sempre meglio, state tranquilli!”. Quelle parole sono state un motivo in più per credere: “Allora ce la posso fare anch’io!”
Grazie davvero a tutto il Team di Malattie Infettive!"
Da più grande zona rossa del centro Italia a più grande cantiere del cratere sismico. Il volto di Camerino sta cambiando, le ferite del drammatico terremoto del 2016 sono ancora ben visibili per le vie del centro ma si stanno inesorabilmente rimarginando e anzi alcuni hanno anche imparato a conviverci.
Ne sono dimostrazione le nuove attività che hanno riaperto i battenti proprio nel cuore cittadino così come gli studenti universitari che sono tornati a frequentarlo.
I numeri post-sisma recitavano di oltre 2400 strutture inagibili e 3300 sfollati, alloggiati in parte nelle Sae (soluzioni abitative d’emergenza). I danni alle opere pubbliche ammontavano a circa 125 milioni di euro e, come se non bastasse, da marzo 2020 si è aggiunta anche l’emergenza covid che ha costretto i commercianti, nel frattempo traslocati nel polo commerciale Sottocorte Village realizzato dopo il sisma, a richiudere le serrande.
C’era un tessuto sociale ed economico da ricostruire; un percorso praticamente tutto in salita ma era tanta la voglia dei cittadini di affrontarlo per ritornare il prima possibile ad una quotidianità che da troppo tempo mancava.
Uno degli eventi più forti simbolicamente, avvenuto nell’ultimo anno, è stato senza dubbio il lancio delle transenne da parte del sindaco di Camerino Sandro Sborgia che ostruivano il passaggio in Corso Vittorio Emanuele II (leggi l'articolo) rappresentando il confine con la ‘zona rossa’. Una sorta di gesto liberatorio e l’inizio di una strada, stavolta concreta, verso una ricostruzione, che oggi vede il 90% degli edifici cittadini messi in sicurezza (a giugno 2019 erano il 30%) e tanti altri cantieri in corso d’opera.
Un viaggio ‘direzione rinascita’ che abbiamo intrapreso insieme al primo cittadino camerte che ha presentato i prossimi passi di un lavoro di riqualificazione rimasto al palo per troppo tempo ma che oggi brilla sotto una nuova luce.
“Siamo sicuramente in un periodo difficile pieno di situazioni di crisi - ha affermato Sborgia – la pandemia ci ha costretto a rimodulare le nostre abitudini ciononostante abbiamo continuato con il lavoro necessario affinché questa città potesse tornare a vivere . Numerosi cantieri sono stati aperti in centro storico e ora sono arrivati all'interno di abitazioni che fino a poco tempo fa erano purtroppo recluse a causa della zona rossa.
"C’è fermento in città e questo ci lascia ben sperare e penso che oramai abbiamo imboccato la strada giusta per poter dire che la situazione rispetto al 2019, quando ci siamo insediati, oggi è radicalmente cambiata - ha continuato il sindaco -. La riapertura del centro storico è stato un segnale importantissimo che dà l'idea anche del carattere della nostra gente, che ha voglia di tornare a quella quotidianità che purtroppo il terremoto prima e l’emergenza sanitaria dopo ci ha tolto”.
Il tour insieme al sindaco è partito da piazza Cavour, ornata dalla statua di Papa Sisto V e poi è proseguito verso il palazzo che fino al sisma 2016 ospitava la sede della ex Banca Marche.
“L'acquisto dello stabile da parte del Comune, assume un valore particolare a prescindere dalla cifra simbolica per cui è stato ceduto di 50mila euro – ha affermato Sborgia - voglio dare merito anche all'assessore al bilancio che ha lavorato affinché si potesse arrivare ad un risultato che si inquadra nell'ambito di un più generale programma di ricostruzione della città – ha sottolineato - insieme alla demolizione dell'ex Palazzo di Giustizia si sta procedendo alla riconfigurazione del centro storico e al ripensamento degli spazi che poi saranno occupati dalle varie attività che erano già presenti e che dovranno tornare, come ad esempio la biblioteca Valentiniana – ha annunciato il primo cittadino -, già si sta lavorando in modo che possa essere immediatamente fruibile attraverso l'utilizzo della chiesa di San Sebastiano, in maniera tale che gli studiosi possano ritrovare un luogo dove poter coltivare le loro passioni”.
Ancora da definire il trasferimento della Caserma dei Carabinieri di Camerino in una parte dell’immobile dell’Unione montana, a Vallicelle.
La novità che riguarda tutta il territorio camerte è la concessione in comodato d’uso gratuita da parte della provincia di Macerata di Palazzo Sant’Angelo come sede provvisoria della Compagnia: “E’ uno dei problemi da risolvere ma che sembra in via di conclusione – ha detto Sborgia - Siamo quasi arrivati alla possibilità di cedere la porzione di stabile all’Unione Montana dove avrà sede ,appunto, la nuova definitiva caserma dei Carabinieri ma, al momento, per ovviare alla necessità di rimuovere i container, grazie alla disponibilità offerta dalla provincia di Macerata, il palazzo Sant'Angelo sarà la sede provvisoria del comando. Un passo importante perché innanzitutto l’edificio è uno dei pochi agibili e il fatto che sia in centro storico è fondamentale in quanto consentirà anche una ripresa di confidenza della cittadinanza con il cuore delle città”.
Tra tante opere pubbliche in stato avanzato, per le arterie del centro si inizia anche a vedere i primi sprazzi di riqualificazione privata come si evince dalle gru e operai al lavoro in via Bongiovanni: “Si tratta del primo cantiere privato che è partito da poco e riguarda la ricostruzione di due appartamenti – ha evidenziato il sindaco - una volta terminato sarà possibile il rientro anche di altre tre unità immobiliari che purtroppo sono interdette per via dei lavori che si stanno eseguendo”.
A recitare un ruolo da protagonista all’interno del tessuto cittadino, e non solo, c’è senza dubbio l’Università degli Studi di Camerino. Un polo d'eccellenza per didattica e ricerca ma anche punto di riferimento per tanti studenti e famiglie, ora destinatario della prima ordinanza speciale firmata dal Commissario Giovanni Legnini che consentirà il recupero immediato di 7 edifci storici.
“Parliamo di un'ordinanza che stanzia ben 40 milioni di euro per la ristrutturazione del Palazzo Ducale di altri immobili di proprietà dell'università situati all'interno del centro storico – ha precisato Sborgia - questo permetterà la restituzione del rettorato e del quadriportico alla città e quindi non possiamo che essere felici , inoltre ci consentirà di agire con i poteri straordinari in deroga dando un'accelerazione non indifferente al processo di ricostruzione".
Il primo cittadino ha poi specificato: "A breve avremo anche l'ordinanza straordinaria inerente al centro storico che porterà alla ristrutturazione degli immobili di proprietà del comune, aspettiamo che la cabina di regia sia convocata, intorno al 26 di aprile. I provvedimenti straordinari che consentono l'esercizio dei poteri in deroga sono immediatamente esecutivi, quindi significa che da quel momento in poi possono essere avviate le procedure previste per la ricostruzione degli immobili individuati. Si tratta delle prime esperienze dell'esercizio del potere in deroga per questo tipo di attività, un percorso per cui siamo apripista e speriamo che possa servire da modello per tante altre realtà”.
Tra tante note positive e piacevoli obiettivi futuribili, per il camerte esiste però un situazione spinosa che vede coinvolto l'ospedale di Camerino per il quale il sindaco Sandro Sborgia si sta battendo nel ribadire la sua ferma contrarietà all'avviso di mobilità diramato dall’ Asur Marche Area Vasta 3, per il reclutamento di 8 dirigenti medici di discipline varie da destinare alla copertura dei posti nei soli ospedali di Macerata e Civitanova Marche (leggi l’articolo).
“Bisogna considerare che il camerte è un territorio caratterizzato da una vastità di comuni che fanno capo al nostro nosocomio ed è necessario pensare che le condizioni delle persone che vivono in questi territori non sono le stesse di coloro che abitano a Civitanova e Macerata – ha tuonato - inoltre abbiamo una università a cui fanno riferimento famiglie, studenti e lavoratori e quindi occorre che il presidio ospedaliero sia considerato una risorsa e non un peso".
"Quando si dice che si vuole potenziare l'ospedale occorre mettere in campo provvedimenti amministrativi che vanno in quella direzione, se invece si vuole fare cose diverse bene, però che la gente lo sappia. La salute non ha colore politico ma riguarda tutti i cittadini, ecco perché bisogna garantire le stesse condizioni di accesso alle cure per tutti - ha chiosato Sborgia – parliamo di un tema serio e complesso ecco perché quando si parla di ospedali bisogna agire senza condizionamenti politici perché certe scelte influiscono sulla qualità della vita delle persone e quindi è doveroso che si affronti il discorso con estrema onestà intellettuale“.
Dopo l'accordo raggiunto tra Regione Marche e farmacie, a fine aprile le inoculazioni del vaccino contro il Covid -19 usciranno dai soli centri vaccinali per interessare in modo capillare il territorio. Si tratta di un passo importante per arrivare ad arginare i contagi.
Ma nello specifico dove ci si potrà vaccinare a Civitanova? La prima distinzione da fare è tra farmacie pubbliche e private. Entrambe stanno predisponendo gli spazi e hanno ottenuto le autorizzazione necessarie a procedere, ma vi saranno gestioni chiaramente diverse.
Abbiamo chiesto al titolare della Farmacia Angelini, Daniele Maria Angelini, di raccontarci come procedono i preparativi: "Stiamo facendo il corso online del Ministero della Salute per diventare farmacisti vaccinatori. Dico stiamo perchè anch'io lo sto seguendo. Abbiamo chiesto ad un geometra dello Studio Montevidoni indicazioni sulla logistica e valutiamo l'utilizzo di un gazebo come quello già presente per i tamponi".
"A livello nazionale sembra che abbiano aderito 11mila farmacie - prosegue in tono fiducioso Angelini - anche si facessero per assurdo 10 vaccini al giorno, verrebbero fatti in totale 110.000 vaccini in più a livello nazionale e sarebbe un contributo fondamentale per arrivare a quei famosi 500.000 vaccini al giorno richiesti dallo stato e per maggio sarebbe un dato positivo".
Poi ragionando sul lungo termine: "Per un laureato in farmacia diventare farmacista vaccinatore è una grande novità che qualifica la figura professionale e un domani magari potremo aiutare con l'inoculazione del vaccino antinfluenzale, sperando che l'epidemia finisca presto".
A livello comunale le parole sono di Massimo Belvederesi, Presidente CDA di ATAC, e responsabile della gestione. "Come Atac abbiamo dato la disponibilità e abbiamo già visionato i locali con il medico aziendale verificando quali potessero essere le strutture idonee, sarà l'ASUR a dire l'ultima parola sulle nostre proposte che al momento sono di 2 hub. Ora che ci è stato fornito il protocollo regionale dobbiamo solo per capire come attuarlo. Dovremo mettere un amministrativo che dovrà recuperare tutti i dati di chi si va a fare il vaccino, occorre un farmacista vaccinatore e noi abbiamo già 4 e 5 farmacisti che stanno seguendo il corso predisposto dalla Regione Marche e poi dovremo avere un medico che assiste ed è presente nel momento in cui la persona attende il famoso quarto d’ora per capire se ci sono reazioni e nel caso intervenire per eventuali problematiche".
"Dopo gli ultimi chiarimenti ci mettiamo a disposizione - dichiara Belvederesi -. Abbiamo dato disponibilità per la Comunale 1 e per la Comunale 3 perché hanno dei locali vicini di nostra proprietà. Vaccineremo le persone come da elenchi che ci perverranno nei prossimi giorni."
"Per il Polo Scolastico continuare ad aspettare, sperando che tutto si possa risolvere al meglio, crediamo che non sia la strada maestra visti i risultati". Ad affermarlo è il capogruppo di "Uniti per Cingoli" Raffaele Consalvi.
"La città merita delle risposte e non i soliti impegni scritti sulla sabbia - aggiunge Consalvi -. La definizione chiara di un cronoprogramma dove vengano indicati tempi, modi, scadenze temporali certe non è più rinviabile, come tra l’altro richiesto espressamente dal Commissario Straordinario per il Terremoto Giovanni Legnini".
"Non è possibile che dalla prima ordinanza (n.33) del 17/07/2017 dove si assegnava la prima trance di finanziamento, a quattro anni di distanza ancora non si sia approvato il progetto preliminare, non si sia acquistata l’area e la variante urbanistica ancora in itinere - ribadisce il capogruppo di minoranza -. Atri Comuni che hanno ottenuto il finanziamento nello stesso periodo, pur avendo avuto problemi di varia natura (fallimento della ditta, ricorsi al Tar, problemi con la Sovraintendenza) come San Severino, Tolentino, Macerata hanno già completato l’opera, o si è ad un punto avanzato dei lavori o di progettazione esecutiva".
"Per quanto ci riguarda, pur non avendo di responsabilità di governo, quando siamo stati sollecitati abbiamo svolto con successo, al momento del finanziamento dell’opera, una interlocuzione importante prima con l’onorevole De Micheli e successivamente con la segreteria del Commissario - sottolinea Consalvi -. Ora però è il tempo di agire, basta con questo balletto indecoroso tra Provincia e Comune per un'opera pubblica di quasi 24 milioni di euro che nel settore scolastico rappresenta la più grande opera pubblica delle 202 finanziate nel cratere sismico".
"Chiediamo al Sindaco di assumere un'iniziativa forte che sblocchi la questione e che si porti il progetto in Consiglio Comunale, in caso contrario da parte nostra nelle prossime settimane avvieremo un'opera di sensibilizzazione delle istituzione scolastiche, tra le categorie produttive e l’associazionismo" conclude Consalvi.
Sono iniziati i lavori di asfaltatura in più tratti sulla provinciale “Serra di Appignano-Botontano” per un importo di 100mila euro. Si tratta di un primo intervento e verranno utilizzate anche le economie derivanti dal ribasso della gara di appalto per asfaltare ulteriori tratti di strada, mentre nel corso dell’anno l’Amministrazione eseguirà altri lavori, utilizzando risorse della manutenzione straordinaria.
Dato lo stato manutentivo e la lunghezza della provinciale, anche sull’annualità 2022 è previsto un intervento.
La provinciale 173 inizia nel Comune di Appignano, lo attraversa e arriva fino alla provinciale 139 “Botontano” che si trova nel territorio di Cingoli e termina in località Grottaccia.
“L’Amministrazione provinciale - dichiara il Presidente Antonio Pettinari - ha avviato nelle ultime settimane numerosi cantieri per la manutenzione del piano stradale, finanziati con le risorse messe a disposizione annualmente dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Tali lavori sono stati previsti nel programma delle opere pubbliche per la sicurezza stradale nell’annualità 2021”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 7 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata presso le strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di un 59enne, originario di Cerreto d'Esi, che si è spento presso il Covid Center di Civitanova Marche.
Una 92enne di Morrovalle è deceduta presso la Residenza Valdaso, in provincia di Fermo. Nella stessa provincia se n'è andato anche un 81enne fermano, spentosi al "Murri".
Una 76 fabrianese, invece, ha perso la vita all'ospedale cittadino. Una vittima anche nell'Ascolano: un 66enne di Cossignano, spirato all'ospedale di San Benedetto del Tronto.
Un decesso segnalato all'ospedale di Pesaro: si tratta di un 70enne del luogo, mentre nella provincia anconetana è deceduta una 89enne di Serra dè Conti all'ospedale di Senigallia.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2885 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (953), mentre sono 479 quelle totali nella provincia di Macerata.
L'orientamento nelle Marche per le lezioni in presenza a scuola nelle Superiori, dal 26 aprile prossimo, è di una frequenza al 60%. Lo ha riferito il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti a margine della firma di due accordi con la Regione e con gli Ospedali Riuniti di Ancona per la scuola in ospedale e per il servizio di istruzione domiciliare in casa o in ospedale per ragazzi che non possono frequentare lezioni in presenza a causa di patologie.
La "ripresa in presenza dal 26 aprile, stando a quello che risulta in corso d'approvazione, - ha ricordato Filisetti - prevede una frequenza tra il 60 e il 100%. A seguito di una interlocuzione con gli assessori regionali, nelle Marche l'orientamento è di una ripresa al 60%". Una decisione dovuta, riferisce Filisetti, in primo luogo a motivi di "prudenza".
"Anche se i dati epidemiologici stanno migliorando - spiega - gli esperti consigliano prudenza". Il secondo motivo riguarda il sistema dei trasporti, un ulteriore incremento della percentuale, "comporterebbe doppi turni in questo periodo difficili da realizzare". "Partiamo con il 60%, - ha aggiunto Filisetti - con l'auspicio arrivare al 100% ma occorre il miglioramento della situazione epidemiologica e il miglioramento delle capacità di carico dei mezzi pubblici".
Oggi pomeriggio presso la biblioteca dell’Ufficio scolastico regionale di Ancona è stato sottoscritto dallo stesso direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Ugo Filisetti e dall’assessore all’Istruzione, Giorgia Latini l’accordo di programma per assicurare ad alunni e studenti affetti da gravi patologie, l’erogazione di servizi scolastici alternativi in ospedale o a domicilio che permettano loro di non interrompere il proprio corso di studi.
Presenti, tra gli altri, il direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi.
“La Regione Marche - ha sottolineato Giorgia Latini - ha una visione innovativa della scuola per far si che i nostri ragazzi abbiano una delle migliori educazioni. Lo studio deve essere un diritto e questo deve essere garantito e tutelato perché gli studenti nel vivere una situazione difficile, come essere affetti da una patologia, devono necessariamente essere supportati il più possibile nello studio, anche al fine di contrastare l’abbandono scolastico. Oltre l’accordo presentato oggi, la Giunta regionale ha deliberato da poco un progetto pilota molto importante sull’innovazione digitale didattica attraverso uno stanziamento di 750mila euro e individueremo a breve un istituto per ogni provincia dove iniziare questo percorso didattico”.
“Più che un progetto – ha rimarcato Filisetti - è una linea di attività e grazie alla Regione e alla rete ospedaliera il sistema di istruzione marchigiano si arricchisce di un ulteriore servizio”.
La sottoscrizione dell’accordo ha lo scopo di rispondere alla necessità di garantire un coordinamento degli interventi sanitari, sociali e scolastici per l'integrazione di compiti e attività degli studenti, in modo da assicurare un sistema di presa in carico globale del minorenne malato.
Con due novità: l’istituzione di una sezione montessoriana presso il reparto di Cardiochirurgia e cardiologia pediatrica e congenita del presidio di Torrette e un servizio d'istruzione domiciliare in ospedale con attività didattiche svolte da un pool di insegnanti specificamente formati.