di Ludovico Corvatta

Fabrizio Castori è ancora l'uomo dei miracoli: la "sua" Salernitana torna in Serie A dopo 23 anni

Fabrizio Castori è ancora l'uomo dei miracoli: la "sua" Salernitana torna in Serie A dopo 23 anni

La Salernitana di Fabrizio Castori festeggia una storica promozione in Serie A, ventitrè anni dopo l'ultima volta. La formazione granata ha battuto per 3-0 il Pescara nell'ultima giornata del campionato cadetto, conquistando di diritto l'accesso nella massima serie come seconda in classifica, alla spalle della capolista Empoli.  Nella sfida dell'Adriatico "Cornacchia", i campani si sono imposti per 3-0 grazie alla reti di Anderson su rigore, dell'esterno offensivo Casasola e dell'attaccante-simbolo Tutino. Tutti i gol sono arrivati nella ripresa, dopo un primo tempo condizionato dalla pesantezza della posta in palio visto che, in concomitanza, si disputava anche la partita che vedeva coinvolta l'altra diretta pretendente alla serie A, ovvero il Monza (sconfitto a domicilio dal Brescia per 2-0).  "E' un'emozione indescrivibile, è sempre bello vincere un campionato ma farlo in questa piazza è una cosa stupenda - ha affermato Castori al termine della partita -. E' stato un campionato estremamente difficile, una bella soddisfazione raggiungere questo traguardo. Fin dall'inizio tutta la squadra si è calata nella realtà, raccogliamo i frutti di un grande lavoro. Non vedo l'ora di affrontare il prossimo campionato di Serie A". Per Castori si tratta della seconda promozione in Seria A ottenuta in carriera, dopo quella raggiunta con il Carpi nella stagione 2014/2015. Il tecnico, nativo di San Severino Marche e tolentinate d'adozione, è tornato quest'oggi a sedersi in panchina dopo aver contratto il Covid-19 e aver saltato le ultime gara causa quarantena: per lui, dunque, una felicità doppia.  A festeggiare Castori è stata anche l'Us Tolentino, della quale Castori è stato storico allenatore, attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook: "Complimenti Fabrizio da tutta la famiglia Cremisi, per questo ennesimo traguardo raggiunto!!". 

10/05/2021 16:45
Tragedia laghetto della Cimarella, spunta un lieto fine: il pony "Furia" trova una nuova casa

Tragedia laghetto della Cimarella, spunta un lieto fine: il pony "Furia" trova una nuova casa

Una tragedia che rischiava di trascinarne con sé anche un'altra, ma - almeno in questo caso - è arrivato il lieto fine.  Stiamo parlando della triste storia della donna che, a soli 65 anni, ha deciso di farla finita gettandosi nelle acque di un laghetto della Cimarella lo scorso 22 aprile, e del suo pony di nome Furia. La donna, infatti, nella casa di campagna in cui viveva, a Macerata, con la madre 92enne, aveva diversi animali, tra cui appunto un vecchio pony di 20 anni.  A seguito dell'improvvisa scomparsa della padrona, il pony si sarebbe trovato a vivere la sua ultima parte di vita senza nessuno in grado di prendersene cura con assiduità. Per trovargli una nuova sistemazione si sono mobilitate la figlia della 65enne ed i vicini, che sono entrati in contatto con Roberta Iommi, istruttrice e proprietaria del centro Asd "La Casa dei Cavalli", che si trova a Urbisaglia, all'interno della riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra.  Grazie all'umanità e allo spirito di solidarietà di Roberta, Furia ha trovato oggi una nuova casa, in cui poter passare in serenità gli anni che le restano da vivere.  L'adozione di "Furia" riporta un briciolo di sereno in una famiglia ancora duramente provata dal lutto.   

08/05/2021 20:14
Lube, una festa scudetto diversa dal solito: "Vincere nel nostro dna". Juantorena porta la coppa ai tifosi (FOTO e VIDEO)

Lube, una festa scudetto diversa dal solito: "Vincere nel nostro dna". Juantorena porta la coppa ai tifosi (FOTO e VIDEO)

La Lube è campione d'Italia per la sesta volta nella sua storia, possono partire i festeggiamenti. Festeggiamenti in cui a mancare tremendamente sono i  tifosi, che hanno potuto ammirare l'impresa dei biancorossi soltanto davanti alla tv, in una appassionante quanto combattuta gara 4 (la cronaca della partita).  Il successo di Civitanova arriva al termine di una stagione travagliata per via delle note vicende legate al Covid-19, ma anche per il sofferto cambio in panchina tra Ferdinando De Giorgi e Gianlorenzo Blengini dopo la sconfitta contro i polacchi dello Zaksa nei quarti di finale di Champions League.  Lo sottolinea anche il patron Fabio Giulianelli nel post-partita: "Le emozioni sono tante. Mantenere la concentrazione, ripetersi e vincere contro certe squadre non è scontato. Questo è il modo di essere Lube, è nel nostro Dna. Abbiamo anche preso delle decisioni difficili durante la stagione con il cambio di allenatore. Penso che questo scudetto sia estremamente importante per la società, è stato il più duro per tutto quello che succede all'esterno. Per l'anno prossimo chissà chi giocherà, ma sarà sempre la Lube la squadra da battere".  Proprio riguardo il futuro arriva direttamente dall'interessato la conferma del passaggio di Leal alla Leo Shoes Modena ("Non vedo l'ora di andare lì. Conquistare lo scudetto è bello, ma aver vinto la Champions lo è stato di più"), mentre Rychlicki nicchia sul suo futuro ("Se resto l'anno prossimo? Oggi non si pensa al domani").  A restituire il senso di felicità per il traguardo sono le parole del gigante Simon, apparso raggiante: "Abbiamo cuore, oltre che essere una grande squadra. Dedico la vittoria a mia mamma, morta quattro anni fa, a mio fratello e ai miei figli".  "Ogni anno ci sono sempre tante difficoltà, ma grazie al nostro capo abbiamo sempre una squadra competitiva - ha detto capitan Juantorena, eletto mvp della serata -. Sono fortunato perchè gioco in una squadra forte e con tanti campioni, dove di conseguenza è più facile vincere. Sono contentissimo perchè è stata una stagione difficile, con tanti cambiamenti e tante chiacchiere. Questa Lube ha risposto sul campo".  “Non me lo sarei mai aspettato – afferma coach Blengini, che guiderà la Cucine Lube Civitanova anche nelle prossime tre stagioni – Stavo ragionando sull’Olimpiade, ma poi è arrivata questa chiamata, ho accettato con grande entusiasmo e umiltà, e sono arrivato a Civitanova con l’obiettivo di dare il mio contributo. Ho cercato prima di tutto di capire quale era la situazione, visto il pochissimo tempo a disposizione, ho ascoltato i ragazzi e provato a metterli nelle migliori condizioni per rendere al massimo. Ed è più facile riuscire a farlo quando in una squadra ci sono così tanti campioni”. “Questo scudetto è sicuramente per mia moglie e mia figlia – aggiunge Blengini – che mi ha visto lasciare casa dalla sera alla mattina. Loro sanno benissimo in cosa consiste il mio lavoro, ma non è sempre semplice. Avere una famiglia solida alle spalle è davvero bello e molto importante. La dedica professionale è invece per i ragazzi, che sono stati straordinari nel saper stringere i denti, e per la società, che ha allestito una squadra così forte. Per me è davvero un privilegio allenare una squadra di giocatori così forti. E’ bellissimo”. "Una grandissima soddisfazione, il connubio Civitanova-Lube funziona, un grazie a questa squadra per i grandissimi risultati raggiunti e soprattutto per il fatto che porta il nome della nostra città in tutto il mondo - ha sottolineato il sindaco Fabrizio Ciarapica che ha seguito la sfida dagli spalti -. Vedere questo palazzetto che può contenere oltre 4mila persone vuoto dispiace, però questa vittoria vuole essere anche un messaggio di fiducia e di ripartenza, in modo da mettersi alla spalle la pandemia".  Fuori dal palazzetto, dopo la festa tra i giocatori, c'è anche il tempo per un fuoriprogramma. Capitan Juantorena va a portare la coppa ai tifosi che lo attendono fuori dall'Eurosuole Forum, per condividere insieme un pizzico di normalità dopo il trionfo.  Ecco gli scatti di Lucia Montecchiari che descrivono l'insolita e contenuta festa scudetto:

24/04/2021 21:43
La Lube Civitanova è campione d'Italia: Perugia si arrende, è il sesto scudetto della storia (FOTO)

La Lube Civitanova è campione d'Italia: Perugia si arrende, è il sesto scudetto della storia (FOTO)

La Lube Civitanova è campione d'Italia. I ragazzi di coach Gianlorenzo Blengini hanno battuto in quattro set (25-20, 25-22, 21-25, 25-21), la Sir Safety Conad Perugia in gara 4 della serie di finale, consegnando nella bacheca della società biancorossa il sesto scudetto della storia.  Un trionfo che arriva nella stagione più difficile, quella contraddistinta dai palazzetti vuoti causa Covid-19, con il virus che ha anche rischiato di compromettere la stagione dei cucinieri, per via della positività di due pilastri come De Cecco e Leal, assenti durante tutta la serie dei quarti di finale contro Modena. L'assenza di pubblico e dei Predators (il gruppo di tifo organizzato della Lube ndr) oggi, nel giorno più bello, si fa sentire ancora di più perché il tricolore non potrà essere festeggiato - come si conviene - col solito bagno di folla. Ad esultare insieme a staff e giocatori c'è, però, anche il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, che ha seguito la sfida dagli spalti.  LE FORMAZIONI - Lube in campo con il collaudato sestetto: Simon al centro assieme ad Anzani. De Cecco è il regista, Leal e Juantorena schiacciatori, Rychlicki opposto e Balaso libero. Anche Carmine Fontana conferma lo starting six di gara 3 con Atanasijevic nel ruolo di opposto assieme all'esperto Travica come alzatore, Russo e Solè centrali, Leon e Plotnytskyi in banda e Colaci libero.  PRIMO SET - Il primo break lo trova Perugia, approfittando di una Civitanova un pò imballata e distratta: un'incomprensione in alzata fra De Cecco e Simon, consegna agli umbri il doppio vantaggio nel punteggio (3-5). Proprio il centrale cubano, però, suona la carica per l'immediata rimonta. È lui a firmare quattro dei primi otto punti della Lube, tra cui un ace. Il pareggio arriva sul 9-9. Subito dopo arriva anche il contro-sorpasso, firmato da un maestoso muro di capitan Juantorena (13-11).  I cucinieri si tolgono di dosso le paure e volano a più tre dopo l'ace di Anzani (15-12). La ricezione della Sir entra in crisi, con l'inevitabile conseguenza che il set scivoli piuttosto agevolmente nelle mani di Civitanova (25-20).  SECONDO SET - Perugia parte meglio ancora una volta, ma la fuga dura poco. Leon prima fa e poi disfa, facendosi murare da Leal (4-4). La Sir infila cinque errori alla battuta nella prima metà del parziale, troppi per pensare di reggere il confronto contro Civitanova. I ragazzi di Blengini salgono in cattedra. Particolarmente incisivi sono Rychlicki e Leal, i padroni di casa fuggono sul più cinque (14-9).  Sembra l'allungo decisivo, ma un turno al servizio di Leon provoca un contro-parziale di 4-0: Perugia è di nuovo lì (16-16). A far tornare gli umbri sotto'acqua ci pensa uno spaziale Rychlicki (5 punti con il 71% in attacco). La Lube si porta a un set dallo scudetto (25-22).  TERZO SET - Il copione iniziale non cambia neppure nel terzo parziale, il break lo trova per prima la Sir con un muro di Leon (7-9). A differenza dei due set precedenti, però, la Lube non riesce subito a trovare il bandolo della matassa. Le due squadre viaggiano appaiate sino al 17-17, poi Perugia piazza di rabbia un 4-0 che le consegna quattro set point. Agli umbri basta il primo (21-25).  QUARTO SET - Rinvigorita dal pericolo scampato, Perugia alza la voce con gli attacchi di Atanasijevic e Leon (2-5). La Lube non si lascia irretire e affronta a viso aperto gli avversari, riportando tutto nei giusti binari con due murate vincenti di Anzani (8-8). Sono i due uomini più rappresentativi, Simon e Juantorena, a far di nuovo scappare avanti Civitanova (12-8).  Il tira e molla prosegue anche dall'altro lato, con un contro-break di 5-0 che riporta la Sir a contatto (14-14). A ricacciare indietro gli umbri ci pensa capitan Juantorena con un infinito turno al servizio condito da due ace (20-14). Stavolta Perugia non può più reagire: la Lube si ricuce lo scudetto al petto. A firmare il punto decisivo, con una magia di prima intenzione, è il grande ex Luciano De Cecco.  GUARDA LE FOTO E I VIDEO DEL TRIONFO  Il tabellino CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio, Juantorena 19, Balaso (L), Leal 16, Larizza (L) n.e., Rychlicki 17, Diamantini, Simon 9, De Cecco 1, Anzani 10, Falaschi n.e., Hadrava n.e., Yant. All. Blengini.  SIR SAFETY CONAD PERUGIA: Piccinelli, Ricci, Vernon-Evans, Travica 1, Ter Horst 3, Muzaj, Biglino n.e., Leon 17,  Zimmermann, Solé 11, Russo 5, Colaci (L), Atanasijevic 16, Plotnytskyi 10. All. Fontana.  ARBITRI: Stefano Cesare (RM) e Umberto Zanussi (TV) PARZIALI: 25-20 (28'), 25-22 (29'), 21-25 (28'), 25-21 (32')  (Foto Lucia Montecchiari)

24/04/2021 20:08
La Lube viene domata al tie-break da Perugia: Leon incontenibile, la finale torna in parità

La Lube viene domata al tie-break da Perugia: Leon incontenibile, la finale torna in parità

La Sir Safety Conad Perugia restituisce il favore alla Cucine Lube Civitanova, sbancando l'Eurosuole Forum in gara-2 e riportando in parità la serie finale.  Rispetto a quattro giorni fa, in campo è lotta vera e il successo perugino arriva al tie-break alla soglia delle due ore e mezza di gioco (25-21, 21-25, 25-27, 25-23, 12-15).  Gli umbri sul taraflex dell'Eurosuole Forum sono apparsi con tutt'altro piglio, dopo il rocambolesco esonero del capo allenatore Heynen voluto dal presidente Sirci, a seguito della sconfitta di gara-1. Letteralmente incontenibile è stato Leon, indiscutibilmente il man of the match, con 38 punti.  Ora per Civitanova si prospetta una nuova trasferta: l'appuntamento è per mercoledì 21 aprile, alle ore 20:30, al Pala Barton di Perugia.  LE FORMAZIONI - Lube in campo con il collaudato sestetto: Simon al centro assieme ad Anzani. De Cecco è il regista, Leal e Juantorena schiacciatori, Rychlicki opposto e Balaso libero. Carmine Fontana, promosso a capo allenatore dopo essere stato il secondo di Heynen, cambia lo starting six con la scelta di schierare sin dall'inizio Atanasijevic nel ruolo di opposto assieme all'esperto Travica come alzatore, Russo e Solè centrali, Leon e Plotnytskyi in banda e Colaci libero.  PRIMO SET - L'equilibrio, nel primo set, viene spezzato da tre muri consecutivi della Lube, che la fanno scappare nel punteggio (12-9). Perugia accusa il colpo e si dimostra troppo pasticciona in attacco. Particolarmente arrugginito appare il giovane schiacciatore ucraino Plotnytskyi (soltanto un punto, con un misero 17% in attacco). Dall'altro lato, invece, Civitanova è tirata a lucido e non sbaglia nemmeno un servizio in tutto il set. Il parziale non ha molta storia (25-21).  SECONDO SET - Una reazione rabbiosa della Sir arriva ad inizio secondo set. A trascinare i compagni non può che essere l'uomo di maggior talento della formazione umbra, nonchè il pallavolista più pagato del mondo: Wilfredo Leon. Lo schiacciatore cubano, naturalizzato polacco, mette a segno 2 ace consecutivi nonché quattro dei primi otto punti di Perugia (4-8). Quando lo stesso Leon stampa un muro a uno su Juantorena, il parziale è indirizzato (8-14). Perugia trova la parità (21-25).  TERZO SET - Da dimenticare, per la Lube, anche l'avvio del terzo set. La Sir scappa nuovamente con un immediato break di tre a zero, su un turno al servizio di Travica. Leon appare indomabile e mostra un notevole arsenale di colpi, rinsaldando la fiducia acquisita nel parziale precedente: la Lube non riesce ad arginarlo. Quando gioca così è uno spettacolo.  Il più caparbio in casa Lube è Rychlicki (6 punti con il 67% in attacco), ma in un modo o nell'altro Perugia riesce ad uscire vincitrice da quasi tutti gli scambi più lunghi e i 6 errori al servizio dei cucinieri - sin lì - sono troppi. Tutto cambia, però, nel finale di set. La Sir dilapida tutto il proprio vantaggio con una serie di errori in attacco, mandando in fumo ben quattro set point.  Si va ai vantaggi con Civitanova che riesce ad avere a sua volta un set point, ma a risolvere tutto ci pensa Plotnytskyi con due ace consecutivi (25-27).  QUARTO SET - La Lube parte nuovamente con l'handicap (1-3), ma reagisce in maniera prepotente con un parziale di 7-0 in cui infila ben tre muri (8-3). Dopo un ace dell'ottimo Rychlicki arriva anche il massimo vantaggio (12-5). Nemmeno il braccio caldissimo di Leon riesce a colmare un gap simile, sebbene non ci vada molto lontano. I cucinieri si prendono il quarto set, portando la partita al tie-break (25-23).  QUINTO SET - Leon è una furia e con un missile in diagonale regala il break a Perugia (1-3). Break certificato dal muro che oscura Juantorena (1-4). Prima del cambio campo, la Sir trova anche un altro muro vincente: quello di Atanasijevic su Rychlicki (5-8). Anche la fortuna contribuisce, baciando gli umbri con un beffardo tocco della rete sulla battuta di Russo che diventa imprendibile per la ricezione della Lube (5-9).  Per sistemare le cose Blengini ricorre al time-out e all'ingresso in campo di Diamantini. Il 28enne fanese diventa il protagonista che non ti aspetti. Due suoi primi tempi, fanno tornare Civitanova a contatto (8-9). La parità arriva dopo un fallo a rete di Solè, certificato dal video-check (9-9).  A scavare di nuovo il solco ci pensano due ace consecutivi di Plotnytskyi, che regalano tre match point a Perugia. A Leon basta il secondo (12-15). Il tabellino CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio, Juantorena 14, Balaso (L), Leal 10, Larizza (L) n.e., Rychlicki 20, Diamantini 2, Simon 20, De Cecco 1, Anzani 3, Falaschi n.e., Hadrava n.e., Yant 1. All. Blengini.  SIR SAFETY CONAD PERUGIA: Piccinelli, Ricci, Vernon-Evans, Travica 2, Ter Horst 1, Muzaj, Biglino n.e., Leon 38, Zimmermann, Solé 12, Russo 11, Colaci (L), Atanasijevic 14, Plotnytskyi 8. All. Fontana.  ARBITRI: Marco Zavater (RM) e Roberto Boris (PV) PARZIALI: 25-21 (31'), 21-25 (29'), 25-27 (39'), 25-23 (30'), 12-15 (27') (Foto Lucia Montecchiari)

18/04/2021 20:50
Ospedale Macerata, Sciapichetti inchioda i 'falsi d'autore' di Saltamartini: "Da lui solo calunnie"

Ospedale Macerata, Sciapichetti inchioda i 'falsi d'autore' di Saltamartini: "Da lui solo calunnie"

“È legittimo che Saltamartini abbia cambiato impostazione, ma che per giustificarlo utilizzi una serie di calunnie e offese verso chi ha lavorato sinora sul nuovo ospedale di Macerata è inconcepibile". Così Angelo Sciapichetti, ex assessore regionale del Partito Democratico e attuale presidente della Croce Verde di Macerata, ha snocciolato - nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Pd di Macerata, in via Spalato - quelli che definisce i 7 "falsi d'autore" dell'assessore Filippo Saltamartini in merito al progetto del nuovo ospedale portato avanti dal centro-destra.  Falsi che si riferiscono a quanto affermato dallo stesso Saltamartini durante la conferenza stampa organizzata una settimana fa, assieme al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli (leggi qui).  Sciapichetti rivendica, al primo punto della sua lista, come "mai e poi mai si sia parlato di ospedale unico sotto la Giunta Ceriscioli. Se così fosse i sindaci della provincia di Macerata (compresi quelli di Tolentino, Camerino, Civitanova e San Severino) durante l'assemblea del 27 ottobre 2017 non avrebbero certo votato favorevolmente all'unanimità la localizzazione alla Pieve di Macerata. La verità è che si è sempre parlato di ospedale di primo livello".  "Perchè mai, altrimenti, - chiede Sciapichetti - avremmo finanziato con 14 milioni di euro il progetto dell'ospedale di comunità di Tolentino, che doveva essere cantierabile a maggio 2021 e per il quale, ad oggi, invece mi risulta che non sia stato ancora completato il progetto definitivo?".  "Il Decreto Balduzzi prevede complessivamente, per l'Area Vasta 3, 1100 posti letto (3 ogni 1000 abitanti per le acuzie e 0,7 posti letto per le post acuzie) - aggiunge l'ex assessore regionale -. L'ospedale di primo livello avrebbe occupato al massimo 550 posti letto. Continuare ad insistere sulla parola unico significa offendere l'intelligenza dei maceratesi".  Il secondo "falso d'autore" dell'assessore Saltamartini messo in luce da Sciapichetti riguarda, invece, la bocciatura da parte del Dipe del progetto presentato dalla Regione Marche sotto l'Amministrazione Ceriscioli: "Non è assolutamente vero - tuona -. Il 2 aprile del 2020 il Documento per la programmazione e il coordinamento della politica economica ha esaminato la proposta e, nel documento in cui ha effettuato delle osservazioni tecniche, le si definisce non vincolanti. Non esiste, dunque, nessuna prescrizione vincolante".  Allo stesso modo, Sciapichetti sottolinea come nessuna commissione tecnica abbia dato parere negativo all'idea di project financing portata avanti dalla Giunta Ceriscioli: "Commissione che, peraltro, non esiste - afferma -. Si tratta di un gruppo di lavoro della Regione Marche che si è insediato nell'agosto del 2019 e che ha scelto il progetto presentato da Itinera per il nuovo ospedale di Macerata, per poi trasmetterlo il 31 gennaio 2020 tramite Pec al Dipe per ottenere un giudizio sullo stesso". L'unica concessione che l'ex assessore regionale Sciapichetti fa a Saltamartini riguarda i costi di realizzazione dell'opera tramite project financing, più alti rispetto alla via scelta dall'attuale assessore alla sanità (appalto tradizionale). "Il costo del project financing ammonta a 520 milioni di euro a fronte di un'ipotesi di costo con appalto tradizionale di 350 milioni - spiega -. Si tratta di una differenza di 170 milioni, e non di 300 come affermato dall'assessore Saltamartini che, inoltre non sa, che la proposta di finanza di progetto prevede la gestione del calore e della manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le apparecchiature sanitarie che, da sole, hanno un valore di 32 milioni di euro".  Sabato scorso Saltamartini aveva, inoltre, bollato come un bluff il progetto della Giunta Ceriscioli. Accusa nuovamente respinta da Sciapichetti: "Il realtà, come certifica il Dipe, il progetto c'è ed è un progetto di massima avanzato così come richiesto per il partnerariato pubblico-privato. Se poi lo riteneva così un bluff, perché lui nel volantino della campagna elettorale ha messo al primo posto il progetto del nuovo ospedale della Pieve, utilizzando peraltro la foto del progetto che non era nemmeno ufficiale?".  Arriva poi la sesta bugia, quella che Sciapichetti, definisce la peggiore. Ovvero la promessa fatta da Saltamartini di realizzare l'ospedale, con procedura ordinaria, entro fine legislatura (5 anni ndr): "Per il progetto di project financing che avevamo elaborato nella precedente Amminitrazione regionale si prevedeva un tempo di realizzazione di 3 anni e 3 mesi. Nella seconda metà del 2021 sarebbero già potuti partire i lavori. Con la procedura voluta da Saltamartini invece, se va bene, ci vorranno dieci anni per avere il nuovo ospedale di Macerata. Quando ci vengono a dire queste cose, ci prendono in giro. Sono dichiarazioni di distrazione di massa".  "Ricordo all'assessore - dice Sciapichetti - che nella precedente amministrazione regionale sono stati investiti 42 milioni di euro e si sono banditi concorsi per 20 primari. Vedremo se, tra 5 anni, la Giunta Acquaroli avrà speso queste stesse somme". Dopo aver tirato fuori dalla scarpa tutti i sassolini, Sciapichetti ha poi voluto concludere la conferenza rivolgendo un appello "alla gente seria di centro-destra".  “Non perdiamo l'occasione, l'ospedale non è né di destra né di sinistra - il suo invito -. Siamo pronti a fare una battaglia assieme al sindaco Parcaroli, perché se le sue lacrime sono vere, come credo, è arrivato il momento di scegliere se stare con la sua maggioranza e non fare l'ospedale oppure ascoltarci e garantire a Macerata l'ospedale di primo livello che merita".

17/04/2021 14:36
Macerata, Saltamartini stravolge il progetto sull'ospedale. Parcaroli: "Scordatevi la parola unico"

Macerata, Saltamartini stravolge il progetto sull'ospedale. Parcaroli: "Scordatevi la parola unico"

"Noi come Comune di Macerata, insieme alla Regione Marche, abbiamo tutta l'intenzione di portare avanti il progetto del nuovo ospedale di Macerata, ma scordatevi la parola unico. E ci impegniamo a farlo nel minor tempo possibile".  È quanto ha annunciato il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli nel corso di una conferenza stampa tenutasi quest'oggi presso la sala consiliare del Comune di Macerata, alla presenza dell'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, della Direttrice dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi, dei consiglieri regionali Anna Menghi e Renzo Marinelli e del consigliere del comune di Macerata con delega alla sanità Giordano Ripa.  "Sogno un ospedale moderno. I cittadini maceratesi dovranno entrare in un posto dove vivere i giorni più brutti della loro vita nel modo più bello possibile - ha aggiunto il primo cittadino -. L'area su cui sorgerà è già stata individuata (contrada della Pieve, ndr), c'è una trattativa in corso quindi ancora non possiamo dire di più".  Di certo il progetto di realizzazione dell'ospedale portato avanti dalla Giunta Ceriscioli verrà completamente rivisto. Lo ribadisce a chiare lettere l'assessore Saltamartini nel ripercorrerne le tappe della sua approvazione: "La precedente Giunta regionale ha aderito a un'idea di project financing, a seguito della quale sono state presentate due proposte. Proposte che il 28 gennaio del 2020 sono state inviate al Dipe (Dipartimento Programmazione Economica) per avere una valutazione sulla congruità dell'opera. La risposta arriva il 3 aprile 2020, con la richiesta di aggiornare gli atti a disposizione per poter dare il disco verde al project financing".  "Il 2 settembre del 2020, e dunque 20 giorni prima delle elezioni, il gruppo di lavoro che era stato incaricato per valutare la congruità del progetto con il costo complessivo a carico della collettività, presenta le sue valutazioni - prosegue Saltamartini -. Il progetto riguardava l'ospedale unico di tutta l'Area Vasta 3 con 500 posti letto a disposizione al costo di 203 milioni di euro e veniva affidato in gestione fino al 2050, al costo di 893 milioni e 510mila euro. Quindi l'ospedale di Macerata, che per la sua realizzazione, partiva da un investimento iniziale di 203 milioni più i 36 che la Regione passava alla ditta appaltatrice, alla fine sarebbe costato, fino al 2050, 893 milioni. Se invece l’opera fosse stata appaltata con metodi tradizionali, sarebbe costata 539 milioni. Si parla di una differenza di oltre 300 milioni". "È un'utopia pensare di spendere quasi un miliardo di euro per l'ospedale di Macerata - ha ribadito l'assessore alla sanità -.  Si tratta di progetti avanzati un anno prima delle elezioni che non avevano alcuna possibilità di essere realizzati e non validati né dal Dipe né dai tecnici a cui era stata affidata la valutazione complessiva. Quindi questa ormai è storia passata, che dimostra come la politica talvolta sia vuota di contenuti. Era tutto un bluff, qualcosa di inesistente".  Riguardo a cosa farà la Giunta Acquaroli in merito al progetto del nuovo ospedale, Saltamartini spiega: "Porterò in Giunta la prossima settimana il progetto per il riavvio del Piano Socio Sanitario. La nostra idea è quella di procedere con il sistema tradizionale e con dei prestiti a cui la Regione accederà con Cassa Depositi e Prestiti. In questo momento i tassi di interesse hanno tassi agevoli e quindi contiamo di poter costruire questo plesso con le risorse pubbliche".  "Si tratterà di un nuovo plesso che dovrà offrire servizi aggiuntivi. Dopo un anno di Covid la tecnica di realizzazione dell'ospedale dovrà essere per forze di cose diversa, pensando a percorsi sporchi e percorsi puliti, ma è chiaro che il nuovo ospedale di Macerata sarà un ospedale di eccellenza per acuti" ha proseguito l'assessore.  In merito alle perplessità riguardanti la lungaggine della procedura con appalto tradizionale, Saltamartini ha affermato: "I tempi dovranno essere accelerati al massimo, non possiamo prestabilire quali saranno, ma il nostro impegno è di voler realizzare l'ospedale il prima possibile. Chiediamo qualche mese per poter dimostrare che la nostra volontà si tradurrà in fatti concreti. Voglio rassicurare i cittadini maceratesi".  "Il sindaco mi chiama almeno dieci volte a settimana riguardo il nuovo ospedale di Macerata (ride, ndr), quindi vi garantiamo che i tempi verranno accorciati il più possibile" ha poi chiosato Saltamartini.  Riguardo alla riconversione del vecchio ospedale in via Santa Lucia (che stando a dati del 2019 - in periodi ordinari - assicura 339 posti letto per acuti, 33 posti al day hospital e 19 al day surgery), Parcaroli ha affermato: "Ci sono tanti progetti sul tavolo, ma ancora non posso dire nulla. È una chicca che abbiamo e di certo dobbiamo migliorarla e valorizzarla"        

10/04/2021 13:30
La Lube vola in finale, Trento si arrende: sarà ennesima sfida a Perugia per lo scudetto

La Lube vola in finale, Trento si arrende: sarà ennesima sfida a Perugia per lo scudetto

La Lube Civitanova conquista il pass per la finale scudetto. I ragazzi di coach Gianlorenzo "Chicco" Blengini hanno battuto a domicilio l'Itas Trentino, in gara-4 delle semifinali play-off del campionato di Superlega, chiudendo la serie senza bisogno di ricorrere alla quinta sfida.   I cucinieri l'hanno spuntata in tre set, in circa un'ora e mezza di gioco, con i parziali di 19-25, 23-25, 23-25.  Ad attendere la Lube ora ci sarà l'ennesimo scontro con la Sir Safety Conad Perugia: per la terza stagione consecutiva (se si esclude quella 2019/2020 cancellata in corsa causa Covid) lo scudetto verrà deciso dal derby dell'Appennino, rinnovando una rivalità che sta marchiando a fuoco gli ultimi anni della pallavolo italiana.  LA CRONACA  LE FORMAZIONI - Blengini conferma in blocco la squadra tipo. In cabina di regia c'è l'alzatore argentino De Cecco che assieme a Rychlicki compone la diagonale, Juantorena e Leal sono gli schiacciatori, Anzani e Simon i centrali, Balaso libero. Dall’altra parte della rete Lorenzetti propone Kooy al posto di Michieletto a far coppia con Lucarelli come schiacciatore, Giannelli-Abdel Aziz in diagonale, Lisinac con Podrascanin al centro, Rossini libero. Nel primo set la Lube va subito in fuga traianata dalle irreali percentuali in attacco di Rychlicki (per lui 7 punti con l'83% di efficacia) e dalle murate di Simon (3 complessivi con il 100% in attacco nel set). Il solco diventa incolmabile (11-4), sebbene l'Itas provi più volte a rientrare, anche con un parziale di cinque a zero, su un turno alla battuta di Giannelli. Ma non basta, CIvitanova va sull'uno a zero.  Un ace di Juantorena ad inizio secondo set potrebbe tagliare le gambe a Trento, che invece reagisce con rabbia e, a suon di muri, prende un vantaggio di quattro punti (8-4). Blengini percepisce il momento di difficoltà e decide di cambiare il proprio opposto, Leal, inserendo il giovane talento cubano Yant. Una mossa che ripaga perchè, sempre contando su un Simon sopra le righe, la Lube riesce a raggiungere la parità (16-16),  A riportare i cucinieri avanti ci pensa il secondo ace nel parziale di Juantorena (18-19). Il capitano viene imitato da Yant, che trova una fiondata dai nove metri che porta a break la Lube proprio sul più bello (21-23). Civitanova può così chiudere al secondo set ball utile (25-23). Nel terzo set si procede punto a punto, fino a quando il giovane schiacciatore trentino Michieletto non trova l'errore che concede alla squadra di Blengini di prendere il largo. Yant e Juantorena non si fanno pregare, la Lube in un amen va a più quattro (9-5). Sembra il pugno del k.o., ma così non è. Michieletto si fa perdonare con un ace, al resto ci pensano i muri di Lisinac: Trento ritorna in carreggiata (11-11). Il finale viaggia sul filo della tensione per via dell'altissima posta in palio. A mantenere i nervi più saldi sono i cucinieri, che mettono a terra il pallone decisivo con Rychlicki.   Semifinale scudetto, gara-4 Trento-Lube Civitanova 0-3: il tabellino CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio, Juantorena 15, Balaso (L), Leal 2, Larizza n.e., Rychlicki 11, Diamantini, Simon 18, De Cecco 1, Anzani 3, Falaschi n.e., Hadrava 1, Yant 4. All. Blengini ITAS TRENTINO: Cortesia, Argenta, Michieletto 9, Sperotto, Rossini (L), Lucarelli 10, Giannelli 2, Abdel-Aziz 12, Sosa Sierra 1, Podrascanin 5, Lisinac 9, De Angelis, Kooy 2. All. Angelo Lorenzetti. ARBITRI: Roberto Boris di Pavia e Andrea Puecher di Padova PARZIALI: 19-25 (25’), 23-25 (29'), 23-25 (33') (FOTO TRABALZA/UFFICIO STAMPA ITAS TRENTINO)

07/04/2021 22:03
Semifinale scudetto, la Lube si mangia Trento in gara-3: è una Pasqua dolcissima (FOTO)

Semifinale scudetto, la Lube si mangia Trento in gara-3: è una Pasqua dolcissima (FOTO)

La Lube Civitanova si porta ad un passo dalla finale scudetto. I ragazzi di coach Gianlorenzo "Chicco" Blengini hanno reso ancora più dolce la loro Pasqua, imponendosi in quattro set (25-27, 25-22, 25-17, 25-21) all'Eurosuole Forum contro l'Itas Trentino, in gara-3 delle semifinali play-off del campionato di Superlega.  Dentro l'uovo i cucinieri trovano la grande prestazione di Simon (15 punti, 79% in attacco), sempre più uomo simbolo della squadra, e Leal (20 punti, 61% in attacco). Lo schiacciatore brasiliano viene anche eletto miglior giocatore dell'incontro.  L'appuntamento è ora fissato per mercoledì prossimo, 7 aprile (ore 20:30, orario ancora da certificare), quando si tornerà alla BLM Group Arena di Trento con la possibilità, per la Lube, di chiudere la serie in gara-4.  LA CRONACA  LE FORMAZIONI - Blengini conferma gli uomini che gli hanno consegnato la vittoria in gara-2. In cabina di regia c'è l'alzatore argentino De Cecco che assieme a Rychlicki compone la diagonale, Juantorena e Leal sono gli schiacciatori, Anzani e Simon i centrali, Balaso libero. Dall’altra parte della rete Lorenzetti propone Kooy al posto di Michieletto a far coppia con Lucarelli come schiacciatore, Giannelli-Abdel Aziz in diagonale, Lisinac con Podrascanin al centro, Rossini libero. PRIMO SET - A partire meglio sono i padroni di casa, capaci di essere subito incisivi a muro. Due stampate vincenti di Leal e Anzani su Nimir e Podrascanin valgono il più tre (6-3). Un turno al servizio di Rychlicki dilata ulteriormente il vantaggio biancorosso: un ace del lussemburghese viene accertato dal video-check, dopo tocco beffardo della rete (9-5).  La reazione trentina arriva direttamente dai nove metri grazie al bombardiere olandese Nimir. L'opposto oranje firma due ace consecutivi e riporta i suoi a soli due punti di distacco (15-13). A rimettere le cose a posto sembra pensarci Leal, con una serie di attacchi da urlo (19-15), ma Lorenzetti spariglia le carte mettendo in campo i due schiacciatori Sosa Sierra e De Angelis e togliendo alla Lube i punti di riferimento.  Civitanova va in rottura prolungata, tanto da farsi riacciuffare (19-19). A togliere le castagne dal fuoco ci pensa il solito Simon con due muri pesantissimi, che portano a doppio set point la Lube. Una Lube, però, nuovamente sprecona: li fallirà entrambi, e anche un terzo. Trento ne approfitta e chiude, invece, alla prima chance utile con un Nimir in grande evidenza (10 punti, 3 ace).    SECONDO SET - Caricata a molla dallo strepitoso finale di primo set, l'Itas si porta a break ad inizio del secondo (3-5). In questa fase Trento si dimostra più cattiva in fase di contrattacco, e - oltre ai punti di Nimir - trova anche quelli di Kooy e Lucarelli. Il momento è delicato, tanto che dagli spalti si alzano forti le urla di incitamento del vicepresidente dei cucinieri Albino Massaccesi. I giocatori le ascoltano. È un momento chiave della partita, perchè dallo sfogo di Massaccesi in poi l'atteggiamento in campo della Lube si trasforma. Arrivano ben sei punti consecutivi di Civitanova che stravolgono completamente la fisionomia del set e del match (15-11). L'Itas prova ancora a rientrare, ma stavolta i padroni di casa non perdono la concentrazione. Si va sull'uno a uno, anche grazie ad un paio di ricezioni irreali di Marchisio che meritano la citazione (25-22).  TERZO SET - Grande protagonista dell'avvio di terzo set è Simon. Il centrale cubano traina i suoi avanti di tre (5-2), con un turno al servizio in cui ritrova parte della prepotenza dimostrata tre giorni fa alla BLM Group Arena, quando siglò ben otto ace.  Trento, al contrario, è molto fallosa alla battuta: saranno ben 5 gli errori nel parziale, a cui si aggiungono i sei fatti registrare nel secondo set. Un bottino troppo cospicuo per sperare di insidiare Civitanova, sopratutto se Leal si mostra nella sua versione migliore (5 punti, 75% in attacco). C'è poca storia: a mettere il punto esclamativo sul sorpasso Lube sono due ace consecutivi di Juantorena (25-17).  QUARTO SET - Trento torna in campo intontita. Sono ben due gli errori consecutivi di Kooy, che aprono la strada al tre a zero di Civitanova. È però lo stesso schiacciatore azzurro, con il supporto di Nimir, a ricucire lo strappo a suon di ace (4-4).  La Lube prova a sfuggire nuovamente poco più tardi con una striscia di cinque punti a zero, ottenuta grazie alla grande presenza sotto rete, sia in fase di muro che sulle palle sporche (15-10). Un allungo difficile da assorbire, anche per una Itas competitiva come quella di questa stagione.  Il punto che vale il 2-1 per Civitanova nella serie lo firma capitan Juantorena, al secondo set ball utile.  Semifinale scudetto, gara-3 Lube Civitanova-Trento 3-1: il tabellino CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio, Juantorena 12, Balaso (L), Leal 20, Larizza n.e., Rychlicki 15, Diamantini, Simon 15, De Cecco 2, Anzani 5, Falaschi n.e., Hadrava n.e., Yant n.e. All. Blengini ITAS TRENTINO: Cortesia 1, Argenta n.e., Michieletto, Sperotto n.e., Rossini (L), Lucarelli 12, Giannelli 1, Abdel-Aziz 20, Sosa Sierra 1, Podrascanin 6, Lisinac 9, De Angelis, Kooy 12. All. Angelo Lorenzetti. ARBITRI: Simone Santi di Città di Castello (PG) e Ilaria Vagni (PG) PARZIALI: 25-27 (34’), 25-22 (30'), 25-17 (26'), 25-21 (27') (FOTO LUCIA MONTECCHIARI) 

04/04/2021 19:00
Acquaroli: "In una settimana mille casi Covid in meno nelle Marche, ma ancora tanti ricoverati"

Acquaroli: "In una settimana mille casi Covid in meno nelle Marche, ma ancora tanti ricoverati"

"Nella scorsa settimana rispetto ai 4.800 contagi della precedente, abbiamo avuto una riduzione registrata di oltre mille casi nella nostra Regione. Un numero importante e incoraggiante. Siamo fiduciosi di aver raggiunto, se non superato, la famosa soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti nella settimana passata. Sarebbe un risultato importante, aspettiamo le comunicazioni che arriveranno nelle prossime ore da parte del Ministero, sia sull'indice Rt che sul numero dei positivi ogni 100mila abitanti".  È quanto comunica il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli nel corso della seduta odierna del Consiglio Regionale nel rendicontare sulla situazione pandemica presente sul territorio marchigiano, come da impegno preso nella convocazione straordinaria dello scorso 16 marzo.  "Dall'altra parte c'è una situazione ospedaliera che, seppur la pressione nei pronto soccorso sia in diminuzione, vede ancora numeri elevati di ricoverati in terapia intensiva e semi-intensiva: si è registrata la flessione di solo l'1-2%, siamo attorno al 58-59% dei posti occupati. Per quanto riguarda la vaccinazione si sono registrati problemi tecnici nella giornata di ieri pomeriggio, ma alle ore 12:00 di oggi avevamo oltre 70mila prenotati tra gli over 70 e gli over 79, e abbiamo raggiunto un numero totale di quasi 250mila vaccinati" ha concluso il presidente Acquaroli. 

30/03/2021 17:00
Lucarelli condanna la Lube con due ace: Trento vince la maratona di gara-1

Lucarelli condanna la Lube con due ace: Trento vince la maratona di gara-1

La Lube Civitanova viene piegata dall'Itas Trentino in gara 1 delle semifinali Scudetto, al termine di una spettacolare maratona. La formazione biancorossa viene sconfitta al tie-break (25-23, 21-25, 25-21, 24-26, 12-15) ed inizia nel peggiore dei modi la corsa verso la finalissima, perdendo il fattore campo.  In un Eurosuole Forum senza pubblico, come ormai triste consuetudine per via del protocollo anti-contagio, la Lube ha messo in campo una prestazione maiuscola, ma non è bastata per vincere un prolungato braccio di ferro durato due ore e mezza di gioco. Così come preventivato alla vigilia, la serie si preannuncia durissima.  LA CRONACA  Nel pre-partita c'è spazio per la commozione, con il minuto di silenzio in onore di Umberto Larizza, padre del giovane centrale della Lube Jacopo Larizza, scomparso lo scorso 24 marzo a soli 63 anni. LE FORMAZIONI - Blengini ritrova dall'inizio De Cecco e Leal, guariti in settimana dal Covid, e quindi può schierare la formazione tipo con l'alzatore argentino e Rychlicki in diagonale, Juantorena e Leal in banda, Anzani e Simon al centro, Balaso libero. Dall’altra parte della rete Lorenzetti propone Michieletto con Lucarelli schiacciatori, Giannelli-Abdel Aziz, Lisinac con Podrascanin al centro, Rossini libero. PRIMO SET - Avvio convinto di partita da parte di Civitanova. La ricezione trentina entra subito in crisi sulle fiondate al servizio dei padroni di casa, concedendo un ace a capitan Juantorena e due punti agevoli a Simon in primo tempo (4-1). Poco più tardi anche lo stesso centrale cubano trova il punto diretto alla battuta e scrive massimo vantaggio sul tabellone (7-2).  L'Itas, dopo un time-out chiamato da Lorenzetti, riorganizza le idee e riesce a ricucire sino al meno tre (9-6), ma è sempre Simon a frustrare le velleità di rimonta con un muro stampato in faccia a Nimir (14-9). Nella seconda metà di primo set lo spettacolo viene meno, per via di qualche errore di troppo. A sbagliare di più è proprio Civitanova (ben 5 errori al servizio), tant'é che Trento si rifà sotto dopo un punto spettacolare concluso dall'attacco vincente di Lucarelli. La Lube riesce a dilapidare tutto il vantaggio costruito ad inizio parziale (22-22), e trovarsi persino a rincorrere dopo un ace di Michieletto (22-23). Il finale diventa thrilling: a sistemare le cose ci pensa De Cecco murando Lucarelli e chiudendo la contesa sul 25-23, al primo set point utile dei cucinieri.  SECONDO SET - Equilibrio totale nel secondo set sino all'undici pari, nonostante Civitanova sia ancora troppo fallosa dai nove metri (quattro errori nei primi dieci turni al servizio, sette totali nel parziale). Trento trova il break con il muro di Lisinac, capace di cancellare l'attacco di capitan Juantorena (11-13). Da qui in poi la formazione di Lorenzetti riesce a tenere costantemente le redini del gioco, alzando in maniera vertiginosa il livello dei propri contrattacchi e della propria presenza a muro. C'è poca storia: si va sull'uno a uno (21-25).  TERZO SET - Il livello della tensione e dell'agonismo salgono con il passare dei minuti. Nel terzo set il primo break lo trova la Lube con uno scatenato Juantorena, autore di un ace convalidato dal video-check, ma su cui comunque l'Itas ha continuato a protestare veementemente (10-7). Subito dopo è sempre grazie all'ausilio della tecnologia se un punto viene restituito a Civitanova dopo che l'arbitro fischia un'inesistente deviazione sotto rete (11-7).  Capitan Juantorena è una furia, mostra il completo arsenale di colpi a sua disposizione divenendo il mattatore assoluto della contesa. Per lui i punti nel terzo set sono addirittura otto con il 100% di perfezione in attacco: spaziale. Di fronte ad una prestazione individuale di questo genere, Trento è costretta ad inchinarsi sebbene dal suo lato possa contare su un Lucarelli altrettanto ispirato. Il set è della Lube (25-21).  QUARTO SET - Nel quarto set a scappare per prima è l'Itas (2-4), ma Civitanova riassorbe subito lo strappo con l'ace di Simon ed attua pure il contro-sorpasso grazie ad un parziale di tre a zero originato dal turno al servizio di Leal (9-6).  Qualche brivido sulla schiena Blengini lo avverte quando Juantorena inizia ad avvertire dolore alla mano destra. Sulle prime il capitano biancorosso resta in campo, ma alla lunga deve arrendersi al fastidio, per lasciare il posto a Jiri Kovar. L'uscita dal campo di Osmany coincide con un parzialone trentino di 6-0 che fa tornare tutto in parità (15-15).  Si procede quindi punto a punto, con la partita che diventa bellissima. Per il rush finale la Lube ritrova anche Juantorena, dopo la sosta ai box per curare la mano indolenzita.  Si decide tutto ai vantaggi, dopo che Civitanova annulla due set ball consecutivi a Trento, in entrambi i casi grazie a Leal. L'Itas, però, è brava a procurarsi una nuova chance, e non sprecarla con l'ace di Lucarelli: si va al tie-break (24-26).  QUINTO SET - Giunte al quinto set, entrambe le squadre mostrano i segni dell'estenuante battaglia inscenata sul taraflex. Vince chi mantiene la lucidità. A trovare il primo strappo è la Lube dopo un attacco regale di Rychlicki, a cui si aggiunge l'ace in flottante di Anzani che trova colpevolmente impreparata la ricezione trentina.  L'Itas, però, non muore mai. La formazione di coach Lorenzetti appare più in fiducia che mai dopo aver raggiunto la finale di Champions League e si rimette in carreggiata sul dieci pari.  La tensione si taglia col coltello, anche l'a.d. Fabio Giulianelli si muove nervosamente avanti e indietro sugli spalti, forse preannunciando quello che accadrà di lì a poco. A chiudere i conti sono due ace in fila dell'mpv Lucarelli, Trento va in estasi grazie al suo schiacciatore brasiliano mentre la Lube deve leccarsi le ferite e non perdere lo spirito battagliero in vista di gara-2, in programma tra tre giorni alla Blm Group Arena.  Il tabellino CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio, Juantorena 18, Balaso (L), Leal 12, Larizza n.e., Rychlicki 19, Diamantini, Simon 17, De Cecco 2, Anzani 10, Falaschi, Hadrava n.e., Yant n.e. All. Blengini ITAS TRENTINO: Cortesia 1, Argenta n.e., Michieletto 5, Sperotto n.e., Rossini (L), Lucarelli 23, Giannelli 3, Abdel-Aziz 21, Sosa Sierra n.e., Podrascanin 13, Lisinac 10, De Angelis n.e., Kooy 4. All. Angelo Lorenzetti. ARBITRI: Zanussi di Treviso e Florian di Moncalieri (TO) PARZIALI: 25-23 (34’), 21-25 (29’), 25-21 (33’), 24, 26 (34'), . (FOTO LUCIA MONTECCHIARI) 

28/03/2021 20:48
Questa Lube è più forte del Covid: Modena si arrende in tre set, gara 1 se la prende Civitanova

Questa Lube è più forte del Covid: Modena si arrende in tre set, gara 1 se la prende Civitanova

È una Lube Civitanova più forte delle difficoltà quella che stende la Leo Shoes Modena in tre set (25-17, 33-31, 25-20) nel primo atto dei quarti di finale dei playoff scudetto. È positivo, dunque, l'esordio casalingo di coach Gianlorenzo Blengini, al suo "secondo tempo" alla guida dei cucinieri dopo l'improvviso esonero di Fefé De Giorgi a seguito della cocente sconfitta rimediata in Champions League contro i polacchi dello Zaksa.  Una vittoria che riporta il sereno in casa civitanovese, al termine di una settimana tribolata per via dell'accertamento di due casi positivi al Covid all'interno del gruppo squadra (Leal e De Cecco). Situazione che ha reso necessario lo slittamento di gara 1 a oggi, rispetto alla data originaria preventivata (mercoledì 10 marzo). Il primo allenamento collettivo Blengini l'ha potuto dirigere soltanto due giorni prima di questo match. Ora si guarda con fiducia alla partita in programma tra tre giorni al Pala Panini di Modena, quando a Civitanova servirà la miglior versione di sè per portare a casa il passaggio del turno senza richiedere lo sforzo extra di gara 3.  La cronaca  LE FORMAZIONI - Sestetto segnato dall'emergenza Covid quello di Blengini che in diagonale schiera la coppia Falaschi-Rychclicki, Juantorena-Yant in banda, Anzani e Simon al centro, Balaso libero. Dall’altra parte della rete Giani propone Lavia con Petric schiacciatori, Vettori-Christenson in diagonale, il grande ex Stankovic con Mazzone al centro, Grebennikov libero. PRIMO SET - Avvio deciso dei padroni di casa, con Falaschi che dimostra di non sentire affatto il peso della responsabilità di sostituire De Cecco. L'alzatore pisano mette a segno un grande ace al suo primo giro al servizio e, assieme a capitan Juantorena (autore di tre dei primi quattro punti della Lube), è il grande protagonista del primo break di Civitanova (4-1).  I cucinieri sembrano aver voglia di spaccare il mondo: anche Simon stampa un ace, mentre Yant mostra grandi cose in attacco, non facendo rimpiangere Leal. È già fuga (8-3).  Modena prova subito a limitare i danni con un contro-break di 3-0 (che la porta dal 10-5 al 10-8), ma ci pensa capitan Juantorena a salire nuovamente in cattedra e - con due punti di fila - a placare le velleità di rimonta degli ospiti (12-8).  Il primo set di Osmany è da urlo: per lui ben 7 punti complessivi, un ace e il 67% in attacco. Civitanova, trainata da questi numeri del suo uomo simbolo, non può che portarsi sull'uno a zero. Da segnalare anche la prova di Simon (4 punti e 2 ace).  SECONDO SET - Volley di grandissimo livello quello che le due squadre dimostrano ad inizio secondo set. Da entrambi i lati del campo i giocatori si esibiscono in grandi difese che portano gli scambi a prolungarsi, con conseguente innalzamento dello spettacolo.  Gli animi si surriscaldano quando l'arbitro fischia un discutibile fallo di accompagnata fischiato a Yant, che fa imbufalire Civitanova. Christenson, a differenza del primo parziale, sfrutta molto i primi tempi - in particolare con Mazzone - venendo ripagato dal centrale azzurro. La Leo Shoes coglie il break (10-12).  Blengini percepisce il momento di appannamento dei suoi e decide di rimescolare le carte con l'inserimento di Kovar per Yant. È proprio Jiri a riconsegnare la parità alla Lube con un mani out (14-14). Il sorpasso lo firma un ottimo Rychlicki, solido come consueto (15-14).  Di qui in poi si procede con un appassionante punto a punto sino al termine del set. Un infinito braccio di ferro premia la Lube, che dopo aver annullato ben cinque set point a Modena, chiude i conti con il muro vincente di Kovar alla terza chance utile consecutiva (33-31).  TERZO SET - L'entusiasmo accumulato per la vittoria del secondo set, porta ad una partenza sprint di Civitanova nel parziale successivo (3-0). Un vantaggio che la Leo Shoes lentamente riesce a rosicchiare, approfittando anche di un paio di errori gratuiti dei cucinieri (9-9).  A questo punto sugli scudi sale Jiri Kovar con un paio di paio di bellissime pipe e con il suo apporto fondamentale in fase di ricezione. Un ace di capitan Juantorena porta Civitanova anche sul più tre (15-12).  A far ampliare il distacco ci pensa Rychlicki con un paio di attacchi di grande potenza (17-14). Modena ha il merito di non uscire mai mentalmente dalla partita, ma la Lube ha gli occhi della tigre e non concede scampo. La parole fine al match la mette Simon con un monumentale ace (25-20).  Tabellino  CUCINE LUBE CIVITANOVA: Marchisio, Kovar 6, Juantorena 17, Balaso (L), Rychlicki 18, Simon 15, Anzani 5, Falaschi 3, Hadrava, Yant 3, Larizza n.e, Diamantini. All. Blengini. LEO SHOES MODENA: Rinaldi, Iannelli n.e., Petric 14, Porro 1, Sanguinetti n.e., Stankovic 3, Grebennikov (L), Christenson 3, Karlitzek 2, Vettori 2, Bossi n.e., Buchegger 5, Mazzone 8, Lavia 11. All. Giani. (FOTO SPALVIERI)   

14/03/2021 19:12
Macerata - Salute mentale e tabù, un cartellone squarcia il velo del silenzio. Ilaria: "Non nascondetevi"

Macerata - Salute mentale e tabù, un cartellone squarcia il velo del silenzio. Ilaria: "Non nascondetevi"

"La salute mentale non ha tabù". Questo il messaggio che Ilaria Gazzella ha coraggiosamente deciso di lanciare in un affollato sabato pomeriggio in piazza Cesare Battisti, a Macerata. Inginocchiata tra i sampietrini, la giovane maceratese, di soli 26 anni, ha esposto in un cartellone queste significative parole, impresse col pennarello.  "Vorrei sensibilizzare i cittadini maceratesi sul tema della salute mentale, attorno al quale girano tantissimi tabù. Ci sono persone che soffrono e si sentono emarginate. Nel 2021 ancora ci vergogniamo di andare dallo piscologo, dallo psichiatra e degli psicofarmaci - ci dice -. Secondo me non c'è differenza tra malattia fisica e malattia mentale perché entrambe vanno curate. Se io ho dolore a un braccio prendo un farmaco, mentre se ho un dolore interno o un malessere psicologico non viene visto. Il tabù dei tabù è quello secondo il quale se soffri di un disagio psicologico, puoi farcela con la tua forza di volontà: non è assolutamente vero".  "Sul mio profilo Facebook, anche se privato, spesso parlo del tema e racconto aneddoti - ci racconta ancora Ilaria -. Ho fatto il mio 'outing' nel 2019 quando ero in una clinica ospedaliera, ma soffrivo già da ragazzina. Andando avanti, con l'età adulta i problemi si consolidano. Sono riuscita a superarli rendendomi conto che stavo male e non potevo farcela da sola. Non mi vergongo di dire che ho anche avuto l'ausilio degli psicofarmaci e che sono ancora seguita".  "Come me tantissimi giovani stanno soffrendo in silenzio perché hanno paura di essere giudicati - aggiunge -. Nel periodo pandemico che stiamo vivendo è ancor più importante parlare di salute mentale perchè si è costretti a stare molto di più con sé stessi e con il proprio malessere".  In conclusione la giovane lancia due appelli, il primo rivolto "a tutte le persone che soffrono e si nascondono per paura del pregiudizio: bisogna chiedere assolutamente aiuto a dei professionisti. Ribadisco, non è vero che basta la sola forza di volontà. Non c'è nessuna vergogna in questo, è un piccolo atto di coraggio che può cambiare davvero le cose".  Viene poi fatto un invito al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: "Vorrei che ci fossero più iniziative volte alla sensibilizzazione delle problematiche legate alla salute mentale, affinché nascano delle associazioni rappresentative che in zona, purtroppo, attualmente non ci sono".  Attorno alla giovane, mentre ci allontaniamo, notiamo la presenza sempre maggiore di coetanei interessati alla sua "battaglia solitaria". Forse il velo è stato squarciato.   

20/02/2021 19:00
"Arianna regista dell'omicidio di Rosina, il figlio Enea l'esecutore": la versione della Procura

"Arianna regista dell'omicidio di Rosina, il figlio Enea l'esecutore": la versione della Procura

Arianna regista dell'omicidio, il figlio Enea esecutore materiale. Questa secondo il il Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio la verità riguardo la morte di Rosina Carsetti, la donna trovata senza vita la sera della vigilia di Natale nella villetta di via Pertini, a Montecassiano.  Le ragioni dietro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Macerata nei confronti di Arianna Orazi ed Enea Simonetti, rispettivamente figlia e nipote di Rosina Carsetti, sono state snocciolate questa mattina nel corso di una conferenza stampa indetta presso l'Auditorium dell'Università di Macerata, in via Padre Matteo Ricci, affollata di cronisti.  Ad Arianna ed Enea si contesta il reato di concorso in omicidio volontario premeditato pluriaggravato dalla minorata difesa della vittima, mentre - alla sola Orazi - di aver diretto e organizzato la cooperazione dei complici nonché di aver maltrattato la povera Rosina.  La presunta rapina avvenuta per mano di un "ignoto uomo mascherato" millantata dalla famiglia per provare la propria innocenza è stata esclusa dalla Procura sulla scorta degli elementi probatori emersi durante le indagini.  LEGGI ANCHE: IL MOMENTO DEL TRASFERIMENTO IN CARCERE DI ROSINA ED ENEA (VIDEO)  Riguardo la posizione del marito settantanovenne della Carsetti, Enrico Orazi, il Procuratore Giorgio spiega: "Durante un colloquio ha chiesto perdono a Dio per quanto aveva fatto, evidenziando che lui ha solo assecondato quanto chiestogli, e che non avrebbe potuto comportarsi diversamente. Il giudice ha ritenuto che esistano gravi elementi indiziari anche a suo carico, ma trattandosi di una persona di 78 anni non si è potuta prevedere alcuna misura di custodia cautelare in carcere, in quanto la legge non lo prevede per gli ultra settantenni. Come Procura abbiamo contestato ad Enrico Orazi una condotta omissiva, in quanto non ha impedito l’uccisione della moglie. Rosina aveva evidenziato al marito che era sua intenzione separarsi".  Presente alla conferenza stampa anche il Tenente Colonnello Nicola Candido, comandante Provinciale Carabinieri di Macerata, che in apertura di conferenza ha sottolineato: "Il resoconto che ci è stato fatto nell’immediatezza del reato dai tre familiari di Rosina ci ha fatto riflettere, visto che sin da subito sono emerse alcune incongruenze nei racconti dei tre protagonisti. Abbiamo, in seguito, approfondito le indagini con un primo sopralluogo che, ci tengo a precisare, è stato molto dettagliato". "Anche il resoconto fatto dai tre congiunti durante le successive audizioni in caserma ci ha confermato più di un dubbio, visto che le versioni non erano coincidenti - aggiunge -. Tra queste segnalo il racconto del nipote che in un primo momento ci aveva indicato, in pieno lockdown, di aver fatto un giro per Macerata il giorno dell'omicidio. Un elemento che ha contribuito ad accrescere le perplessità".   "Mi ha colpito personalmente il fatto che non sia stata spesa nessuna parola per la vittima, nei resoconti non si è mai tenuto conto che un congiunto stretto fosse scomparso", ha sottolineato amaro il Tenente Colonnello Nicola Candido.  Il Procutore Giovanni Giorgio nella sua esposizione non ha riferito tutti i dettagli delle indagini, per "non fare in modo che possa essere occasione di aggiornamento per aspiranti criminali" e ha inoltre ringraziato "ragazzi e ragazze dei carabinieri che hanno lavorato intensamente, gomito a gomito, contraendo anche il Covid”.  LA RICERCA SU INTERNET - "Abbiamo potuto appurare che la signora Arianna Orazi aveva cercato di acquisire su Internet più notizie possibili circa l’omicidio commesso in danno della signora Renata Rapposelli, non a caso anche lei strozzata da prossimi congiunti. La signora ha detto di averlo fatto per curiosità, ma secondo le nostre indagini la ricerca è rientrata nel piano criminoso realizzatosi nel tempo".  LE DUE VERSIONI DI ENEA - "Enea Simonetti la notte del 25 dicembre in un primo momento ha riferito circostanze compatibili con quelle della madre e del nonno, ma in una seconda versione rilasciata durante la notte ha spontaneamente dichiarato che non vi era stata alcuna rapina, e che lui aveva aderito ad una messinscena posta in essere dal nonno e dalla madre essendosi verificato un incidente mortale a Rosina".  "Lui ha riferito di avervi aderito per amore del nonno e della madre, uniche persone a cui voleva bene, dichiarandosi estraneo all’omicidio. Il sostituto procuratore Vincenzo Carusi ha avviato un'attività investigativa urgente che ha portato ad accertare come Arianna Orazi abbia immediatamente redarguito il figlio dato che, nel caso specifico, non poteva esserci verificato un incidente in quanto uno “strozzamento” - come riferito dalla stessa Orazi in dialetto maceratese - non avrebbe mai potuto essere valutato come un incidente. Sottolineo come a questo punto delle indagini, l’ipotesi dello "strozzamento" non era ancora nota a nessuno" ha evidenziato il procuratore Giovanni Giorgio.  LA RICERCA SU INTERNET - "Abbiamo potuto appurare che la signora Arianna Orazi aveva cercato di acquisire su Internet più notizie possibili circa l’omicidio commesso in danno della signora Renata Rapposelli, non a caso anche lei strozzata da prossimi congiunti. La signora ha detto di averlo fatto per curiosità, ma secondo le nostre indagini la ricerca è rientrata nel piano criminoso realizzatosi nel tempo".  LE DUE VERSIONI DI ENEA - "Enea Simonetti la notte del 25 dicembre in un primo momento ha riferito circostanze compatibili con quelle della madre e del nonno, ma in una seconda versione rilasciata durante la notte ha spontaneamente dichiarato che non vi era stata alcuna rapina, e che lui aveva aderito ad una messinscena posta in essere dal nonno e dalla madre essendosi verificato un incidente mortale a Rosina. Lui ha riferito di avervi aderito per amore del nonno e della madre, uniche persone a cui voleva bene, dichiarandosi estraneo all’omicidio". "Il sostituto procuratore Vincenzo Carusi ha avviato un'attività investigativa urgente - ha aggiunto il procuratore Giorgio - che ha portato ad accertare come Arianna Orazi abbia immediatamente redarguito il figlio dato che, nel caso specifico, non poteva esserci verificato un incidente in quanto uno “strozzamento” - come riferito dalla stessa Orazi in dialetto maceratese - non avrebbe mai potuto essere valutato come un incidente. Sottolineo come a questo punto delle indagini, l’ipotesi dello "strozzamento" non era ancora nota a nessuno" ha evidenziato il procuratore Giovanni Giorgio.  LA CONVERSAZIONE MADRE/FIGLIO - "Sempre nel corso della stessa chiacchierata la signora Orazi ha segnalato al figlio che l’uccisione della Carsetti non sarebbe mai stata attribuita ad una persona di 70 chili (il nonno). Né tantomeno a lei. Al ragazzo veniva consigliato di non dire mai a nessuno quello che lui aveva fatto, visto che alla fine gli inquirenti avrebbero indicato come responsabile dell’omicidio il “nonno Enrichetto”. Enea, a sua volta, si è vantato con la madre del ‘macello’ fatto nella mansarda, e di aver rifilato due sganassoni (schiaffi ndr) in faccia al nonno di cui uno particolarmente violento. Tutti elementi utili alla messinscena. Anche ad Arianna sono state diagnostiche delle lesioni, che noi abbiamo sempre legato alla messinscena. Nella stessa conversazione tra i due è stato confermato come la finestra della villetta fosse danneggiata da tempo. Ipotesi confermata dai nostri accertamenti".  GLI ERRORI COLTI DA ARIANNA - "Sempre nella stessa conversazione Arianna ha confidato al figlio di aver commesso due errori. Il primo quello di non aver addormentato i cani: come poteva un rapinatore entrare in una villetta all’esterno della quale c’erano due cani piuttosto grossi e che abbaiavano con continuità? Il secondo è stato quello di non aver detto agli inquirenti di essersi trattenuto nel garage dell’abitazione per un lasso di tempo apprezzabile. La signora, infatti, aveva considerato che tra il momento del rientro di Enea a casa e quello delle telefonata al 112 sono trascorsi appena 6 minuti. Lasso di tempo che ci è apparso sin da subito piuttosto ristretto".  Fondamentali per la Procura si sono rivelate le indagini svolte dal dottor Russo, consulente informatico. In particolare, Russo ha recuperato lo scampolo di una chat intrattenuta su Instagram da madre e figlio, in cui lei chiede ad Enea se le conversazioni sul social potessero essere cancellate.  "Forse per via della sua inesperienza sul social - ha sottolineato Giorgio -, la signora non ha cancellato la chat in cui invita il figlio a raggiungerla a casa perché 'ha cominciato a studiare il piano'. Era il 16 dicembre. Proprio per questo, secondo noi, c'è stata una premeditazione. L'omicidio è stato elaborato sicuramente dal 16 dicembre sino a realizzarsi il giorno della Vigilia di Natale. Sosteniamo che la scelta del giorno non sia stata casuale, visto che si tratta di una giornata di lockdown totale, in cui si giustificava la contestuale presenza di tutti e tre gli indagati in casa e che non fosse strano che nessuno fosse in negozio".  L’AMORE DEI VICINI PER ROSINA -  “La signora non era apprezzata dai familiari, ma aveva tanti vicini che le volevano bene. Due persone si erano presentate a casa per farle un regalo il 24 dicembre, ma nessuno ha risposto a chi era all’esterno e chiamava la signora Rosina né tantomeno sono giunte risposte alle chiamate pervenute alla villetta. Le venivano date non più di 10 euro al giorno e per garantirsi un tenore di vita maggiore aveva venduto alcuni preziosi, che in alcuni casi sono stati comprati per spirito di solidarietà da chi la conosceva. Abbiamo anche acquisito testimonianze da chi ha visto la signora riportare delle ecchimosi, a seguito di una colluttazione con la figlia”.  IL MOVENTE – “La decisione di sopprimere la signora Carsetti è stata incentivata dal fatto che gli indagati avevano saputo che il giorno 29 dicembre si sarebbe recata da un avvocato. È emerso un quadro di forte deterioramento dei rapporti interpersonali tra i familiari. L’omicidio si è consumato tra le 17:00 e le 17:30 del 24 dicembre” ha concluso il procuratore Giorgio.         

12/02/2021 13:40
Fiducia o no a Draghi? I 5 Stelle spaccati: Emiliozzi e Mercorelli, le due diverse anime del Movimento

Fiducia o no a Draghi? I 5 Stelle spaccati: Emiliozzi e Mercorelli, le due diverse anime del Movimento

Alta fibrillazione nel Movimento Cinque Stelle, diviso tra le varie correnti interne riguardo un possibile appoggio al Governo Draghi, in procinto di nascere a seguito delle dimissioni dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.  Il dibattito interno è piuttosto acceso, e vede l'ala vicina alle posizioni di Alessandro Di Battista favorevole a un "no secco" verso il nuovo esecutivo guidato dall'ex presidente della Bce. Per avere un quadro chiaro su quanto sta avvenendo e per fotografare l'asimmetria delle posizioni presenti in seno ai Cinque Stelle abbiamo intervistato i due più illustri esponenti maceratesi pentastellati: Mirella Emiliozzi, deputata nonché facilitatrice regionale per le relazioni esterne del Movimento Cinque Stelle e Gian Mario Mercorelli, consigliere comunale di Tolentino ed ex candidato governatore alle ultime elezioni Regionali.  1) Nelle ultime ore Beppe Grillo ha congelato il voto su Rousseau. Siete d’accordo con questa scelta? Emiliozzi: "Sì, sono d’accordo con la decisione di aspettare a proporre il voto agli iscritti, perché prima di compiere qualsiasi scelta bisogna capirne i presupposti. Non si può scegliere, se non si conoscono le opzioni. Siccome il contesto è cambiato, è necessario sapere che programma propone Draghi prima di poter scegliere. Questa scelta, infatti, non è solo del Movimento 5 Stelle, ma incide sulla vita di 60 milioni di italiani: deve essere una scelta informata" Mercorelli: "Non mi sembra serio cambiare le carte in tavola repentinamente, sebbene la scelta sia scaturita a seguito dell'intervento di una persona che comunque rispetto molto come Beppe Grillo. Credo che sia forse la prima volta in cui non mi trovo d'accordo con la sua linea. Gli ho sempre riconosciuto un'incredibile lungimiranza, ma non in questo caso. È rimasto fuori per tanti anni, il polso della situazione del Movimento l'ha un pò perso" 2) Qual è la sua posizione in merito a un appoggio del Movimento Cinque Stelle al Governo Draghi?  Emiliozzi: "Coerentemente con la mia storia, io lavoro con chi si mostra disponibile a portare avanti un programma che ha come punto di partenza e di arrivo la persona. Se Mario Draghi riuscirà a innescare e a interpretare una vera e propria rivoluzione umana avrà tutto il mio sostegno. Piuttosto che temi tecnici vorrei sentire un discorso alto e nobile in cui al centro ci sono le persone e i loro bisogni, non la necessità di far quadrare i conti e basta. Spero che Draghi arrivi in Parlamento con una proposta concreta per portare benessere ai cittadini, non con il bilancio dell’Italia da far quadrare 'Whatever It Takes'. Mercorelli: "Sono per il non appoggio al Governo Draghi. Bisognerebbe farsi una domanda: chi lo ha chiamato? Per far parte delle consultazioni bisognerebbe essere esponente di una forza politica. Draghi di chi è esponente? Di nessuno. Si tratta di una proceduta scorretta a livello istituzionale, anche Mattarella ha sbagliato a procedere in questa direzione. Che cosa vuole fare Draghi? Ancora non lo sappiamo, ancora non si conosce nessuno dei suoi punti programmatici. La sua storia racconta tutt'altro rispetto a quella del Movimento Cinque Stelle: ha poi avuto l'illuminazione? Può darsi, ma me lo deve dimostrare".  3) A proposito di preferenze, è d’accordo nell’inserire tra le possibili risposte del probabile referendum su Rousseau l’opzione di astensione? Mercorelli: "Non vedo perché essere contrari, sottoscrivo in questo senso quanto dichiarato da Alessandro Di Battista quando ha affermato che, fino a prova contraria, questa sia una delle possibilità. Anzi, personalmente propenderei per l'astensione, o per il no"  Emiliozzi: "No, l’astensione non può essere un’opzione. Siamo davanti a una scelta di campo: una direzione o l’altra". Domanda per il solo consigliere Mercorelli - Nel caso in cui vincesse il sì al referendum lei rimarrebbe comunque nel Movimento Cinque Stelle?  Mercorelli: "Onestamente non so cosa farei, di certo mi sentirei di stare a galla in un'acqua troppo torbida, in cui non vorrei stare"  Domanda per la sola onorevole Emiliozzi - Considera fondamentale per un eventuale appoggio a Draghi l’inserimento di uno o più esponenti del Movimento Cinque Stelle nella squadra dei ministri? Emiliozzi: "E’ indispensabile che questo sia un governo politico nel senso più alto del termine, cioè che abbia un programma e un’idea di fondo coerenti con un valore: il benessere dei cittadini. Gli esecutori materiali vengono dopo, prima i percettori". 5) Cosa ne pensa delle esternazioni fatte negli ultimi giorni da Alessandro Di Battista, fortemente contrario ad un appoggio del Movimento a Draghi? Emiliozzi: "Chiunque parli aprioristicamente, senza conoscere a fondo quale sarà la proposta che ascolteremo da Mario Draghi, non fa un buon servizio al Paese.   Mercorelli: "Secondo me Di Battista non sbaglia nulla, esprime semplicemente la sua opinione. Il Movimento ha già un suo programma politico e non ha bisogno di trovare punti di convergenza con, ad esempio, Forza Italia. In passato è stata stretta un'alleanza di governo con la Lega così come con il Pd, ma basata su un patto in cui si sono stabiliti dei punti comuni, come si prevede in un sistema democratico come il nostro".  6) Come giudica l’apertura di Giuseppe Conte al Movimento? Secondo lei potrebbe essere una risorsa anche in futuro, lo vedrebbe come leader pentastellato? Emiliozzi: "Giuseppe Conte, per tutta la durata del suo incarico a capo del governo, ha incarnato il comune sentire che sta alla base del M5S: onestà, rispetto per le persone, tutela della salute dei cittadini e cura per il bene del Paese, qualità che ha dimostrato anche ai tavoli Europei, dove è riuscito a ottenere il Recovery Fund per il rilancio economico e anche un ruolo di primo piano per l’Italia, restituendole la dignità. Giuseppe Conte è una risorsa non solo per il Movimento 5 Stelle, ma per tutti gli italiani". Mercorelli: "Trovo che il Governo Conte Bis abbia fatto cose eccezionali. Giuseppe Conte è stato il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 30 anni, a mani basse. Per competenza, eleganza ed istituzionalità. In questo senso, il suo ruolo nel Movimento in futuro può essere complementare a quello di Alessandro Di Battista. Il primo potrebbe essere un candidato presidente del Consiglio, mentre Di Battista il capo politico. Di Maio? Credo che non sia ancora sufficientemente maturo, forse si è troppo abituato al ruolo di parlamentare avendolo fatto per 10 anni. Lo stimo, ma temo che si possa essere un pò seduto su questo ruolo".       

10/02/2021 20:15
Intervalliva Tolentino-San Severino, firmato il progetto da 100 milioni: "Un sogno realizzato"

Intervalliva Tolentino-San Severino, firmato il progetto da 100 milioni: "Un sogno realizzato"

"Da oggi, con la firma della Regione, della Provincia e dei due comuni di Tolentino e San Severino Marche, inizia la progettazione definitiva dell'Intervalliva. Stiamo parlando di un progetto complessivo di 100 milioni, e forse anche più". Con queste parole il presidente della provincia Antonio Pettinari commenta l'attesa firma del nuovo protocollo per la realizzazione della bretella intervalliva tra Tolentino e San Severino Marche, un'opera attesa da anni e che arriva al rettilineo finale per quanto riguarda la sua parte burocratica, con la ratifica ufficiale dell'accordo.  La cerimonia delle firme si è tenuta nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Macerata, e ha visto la presenza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e dei due sindaci di San Severino e Tolentino, Rosa Piermattei e Giuseppe Pezzanesi.  "Non si tratta di collegare soltanto due città importantissime, che sono le cerniere tra il territorio montano e quello collinare, ma di collegare un sistema che va dalla Valle del Chienti alla Valle del Potenza. È un'opera che servirà a noi, ma soprattutto alle future generazioni. Un investimento del genere non lo rivedremo più per molti anni" ha aggiunto Pettinari.  In merito al dilatarsi temporale prima della notifica dell'accordo, il presidente della provincia ha puntualizzato: "La Quadrilatero ci ha fornito un nuovo elaborato in modo da mettere a confronto l'utilità di due diversi tracciati. A chi ci chiede se abbiamo perso tempo, rispondo no. Abbiamo cercato spendere il nostro tempo per avere l'opera più utile possibile. Abbiamo scelto con scienza e coscienza, in maniera unanime e senza forzature, quella che riteniamo la migliore risposta per le esigenze del territorio".  Nel prendere la parola il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei ha ricordato - ai fini del raggiungimento del risultato odierno - il lavoro svolto dall'ex consigliere regionale della Lega, il settempedano Luigi Zura Puntaroni, sottolineando come per la sua città e per tutte le comunità limitrofe finisca l'isolamento.  "Inizia un nuovo cammino: il sogno di collegare la Valle del Potenza alla valle del Chienti si realizza, possiamo essere collegati anche con la superstrada e quindi avere uno sbocco con l'Umbria e il litorale maceratese" ha detto.  Le ha fatto eco anche il collega, primo cittadino tolentinate, Giuseppe Pezzanesi che ha raggiunto la Sala Consiliare nuovamente in stampelle per via dei postumi del brutto incidente rimediato qualche mese fa: "Quello dell'Intervalliva è stato un percorso di costruzione molto lungo, ma anche molto proficuo. Un accordo che non riguarda solo due città, ma un consequenziale sviluppo del territorio in direzione Castelraimondo, Cingoli e Matelica". "Se Tolentino e San Severino avessero pensato soltanto ai loro interessi turistici e pendolaristici, avremmo optato per la prima opzione messa sul tavolo, tra l'altro più costosa di circa 30 milioni di euro - specifica Pezzanesi -. Un gap che è stato reinvestito per delle opere addentellate che migliorano l'assetto viario dei due bacini, oltre che prevedere un ponte a San Severino Marche. Ringrazio anche la Giunta precedente, oltre che quella attuale: la Regione Marche ha messo sin da subito a disposizione 10 milioni per questo progetto". "C'è il cambio di passo in provincia di Macerata che si aspettava da tanto tempo - le parole dell'assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli -. Non vogliamo più intervenire con una visione segmentaria delle nostre infrastrutture, ma con una visione complessiva: un grande 'master plan'. Questa Giunta vuole cantierare tutto ciò che è cantierabile, le parole devono trasformarsi in investimenti e sviluppo".  "Una prosecuzione infrastrutturale a quella che è stata la grande opera della Quadrilatero e un collegamento che può rilanciare l'entroterra maceratese". Così il governatore regionale Francesco Acquaroli commenta la ratifica dell'accordo riguardante l'Intervalliva Tolentino-San Severino Marche.  "Non ci possiamo dimenticare che questi territori sono stati feriti in maniera profonda dal sisma: realizzare opere come queste rappresenta un'iniezione di fiducia - ha proseguito il governatore -. Non è facile far partire l'azione politica di una Giunta in piena pandemia, ma stiamo lavorando su più fronti. Si spera anche di poter realizzare un casello che dia una nuova dignità alla valle del Potenza. La nostra regione soffre di un isolazionismo atavico, che non possiamo più permetterci perchè penalizza i giovani, lo sviluppo economico e la capacità turistica". È intervenuto alla cerimonia anche l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini evidenziando l'importanza dell'Intervalliva e mostrando, in occasione della Giornata del Calzino Spaiato, le due calze diverse indossate per ricordare che i bambini autistici sono come gli altri. "Anche la diversità fa parte del nostro Paese" ha detto. Presenti, nella cornice odierna del Palazzo della Provincia di Macerata, anche i consiglieri regionali Renzo Marinelli (ex sindaco del comune di Castelraimondo), Pierfrancesco Borroni ed Elena Leonardi.       

05/02/2021 16:50
La Lube vince la Coppa Italia: Bologna si tinge di biancorosso per il secondo anno consecutivo

La Lube vince la Coppa Italia: Bologna si tinge di biancorosso per il secondo anno consecutivo

La Cucine Lube Civitanova può di nuovo gustare il dolce sapore del successo. In una desolante Unipol Arena di Bologna, con il pubblico presente soltanto virtualmente sui maxi-schermi a causa dell'emergenza Covid, la banda De Giorgi bissa il successo dello scorso anno contro la Sir Safety Conad Perugia, abbattendo le resistenze di Leon e compagni in quattro set (25-17, 18-25, 25-17, 25-17).  Si tratta del settimo trofeo tricolore nella storia della Lube. Un trofeo che dimostra l'attuale superiorità di Civitanova, capace di battere gli umbri negli ultimi tre scontri diretti affrontati.  A brillare è uno straripante Simon, autore di una partita fenomenale, che gli vale il titolo di mvp della manifestazione. CRONACA  LE FORMAZIONI - Lube in campo con il collaudato sestetto, capace di mantenere l'imbattibilità in questo primo scorcio del 2021: Simon al centro assieme ad Anzani. De Cecco è il regista, Leal e Juantorena schiacciatori, Rychlicki opposto e Balaso libero. Heynen non tocca nulla nello starting six che ha annichilito Trento in semifinale e propone in campo l'esperto Travica come alzatore, Russo e Solè centrali, Leon e Plotnytskyi in banda, Ter Horst opposto e Colaci libero.  PRIMO SET - Il primo break della partita se lo prende Civitanova. La pressione messa a muro dai cucinieri costringe Solè all'errore (4-2), ma a ricucire subito lo strappo ci pensa uno straordinario Leon al servizio, con l'ace (4-4). Fallito un allungo, la Lube ne costruisce un altro e di nuovo grazie al muro. La coppia cubana Simon-Leal neutralizza Leon in attacco e porta Civitanova a più tre (9-6).  Quando Leal trova anche l'ace colpendo la schiena di Leon i punti di vantaggio diventano quattro (11-7). Ma il fondamentale decisivo per la Lube è sempre il muro: saranno 4 nel set, di cui tre stampati da Simon. Civitanova si porta avanti uno a zero, senza faticare troppo (25-17).  SECONDO SET - Più equilibrio nel secondo set, anche a causa di qualche errore di troppo sia da un lato che dall'altro del campo. La tensione della finale si avverte in maniera palpabile. Ad alzare per prima il livello, stavolta, è Perugia. Le bordate di Leon e due errori diretti in attacco di Leal e Juantorena contribuiscono alla mini-fuga perugina quando a servire è Plotnytskyi. Quando il giovane talento ucraino piazza pure l'ace, la Sir si toglie definitivamente di dosso la Lube (10-15).  De Giorgi prova a limitare i danni togliendo dal campo uno svagato Leal e inserendo Yant, che riesce a dare la scossa ai suoi, ma Civitanova sbaglia troppo al servizio (8 errori) e si consegna agli avversari. Ter Horst fa la voce grossa a muro: si torna in parità.  TERZO SET - De Giorgi reinserisce Leal ad inizio terzo set, ma lo schiacciatore cubano (naturalizzato brasiliano) dimostra di non aver abbandonato i suoi fantasmi, almeno per il momento. Le sue gentili concessioni danno vigore alla Sir, ma capitan Juantorena e un eccellente Rychlicki (sin lì il più in palla della Lube) mantengono Civitanova a galla.  Si gioca sul filo dei nervi. I grandi recuperi in ricezione di De Cecco e Simon concedono a Leal di entrare in partita con due attacchi vincenti consecutivi, e far nuovamente viaggiare la Lube a più tre (14-11). È il segnale che innesca la furia civitanovese anche a muro, con un onnipotente Simon. La striscia aperta sul servizio di Anzani è di 8-0, e marchia a fuoco il set visto che si passa dall'undici pari al 19-11. Civitanova rimette la testa avanti (25-17).  QUARTO SET - Simon resta indemoniato anche nel quarto set. Il centrale mostra tutto il suo infinito arsenale di colpi e trascina i compagni all'immediato doppiaggio della Sir (8-4). Perugia esce annichilita dal turno di battuta del cubano, trovandosi indietro persino di sei punti (10-4).  Un colpo, quello assestato da Simon, che fiaccherebbe le resistenze del pugile più resistente. Heynen prova a gettare nella mischia Atanasijevic per sparigliare le carte, ma la Lube non si fa riprendere. Ad alzare il trofeo della Coppa Italia al cielo, per il secondo anno consecutivo, sarà Civitanova.  LE FOTO DELLA FESTA ALL'UNIPOL ARENA Il tabellino  CUCINE LUBE CIVITANOVA: Kovar, Marchisio (L) n.e., Juantorena 12, Balaso (L), Leal 17, Larizza n.e., Rychlicki 15, Simon 17, De Cecco 2, Anzani 2, Falaschi, Hadrava, Yant 2. All. De Giorgi. SIR SAFETY CONAD PERUGIA: Piccinelli, Ricci 6, Vernon-Evans, Travica 1, Ter Horst 9, Sossenheimer, Biglino n.e., Leon 21, Zimmerman, Solé 8, Russo 7, Colaci (L), Atanasijevic 3, Plotnytskyi 8. All. Heynen. ARBITRI: Cesare – Boris. PARZIALI: 25-17 (27'), 18-25 (25’), 25-17 (23’), 25-17 (25'). (FOTO LUCIA MONTECCHIARI) 

31/01/2021 19:50
La Lube vola alle Final Four di Coppa Italia: Padova demolita in 3 set

La Lube vola alle Final Four di Coppa Italia: Padova demolita in 3 set

La Cucine Lube Civitanova liquida senza troppe difficoltà in tre set (25-14, 25-12, 25-16) la Kioene Padova nei quarti di finale di Coppa Italia, disputatisi in gara unica tra le mura amiche dell'Eurosuole Forum. La formazione biancorossa raggiunge così la Final Four di Coppa Italia, in programma questo weekend (semifinali sabato 30 gennaio e finali domenica 31 gennaio) all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno.  L'avversario per l'accesso alla finalissima uscirà dall'altro quarto di finale in programma nella serata di oggi (ore 20:30, diretta Rai Sport) tra Leo Shoes Modena e Vero Volley Monza.  Di certo la Lube scenderà in campo sabato alle ore 15:30, nella prima semifinale di giornata, e lo farà con i favori del pronostico, qualsiasi sia l'accoppiamento ad attenderla.  LA CRONACA   LE FORMAZIONI - De Giorgi propone il suo sestetto ideale con la coppia De Cecco-Rychclicki in diagonale, Juantorena e Leal come schiacciatori, Anzani e Simon al centro, Balaso libero. Dall’altra parte della rete Giani propone Bottolo con Volpato schiacciatori, Stern-Ferrato, Wlodarczyk con Vitelli al centro, Danani libero. PRIMO SET - Avvio subito convinto della Lube. I cucinieri firmano ben tre muri consecutivi nei primi cinque punti della partita, due con l'imponente centrale cubano Simon, conquistando immediatamente il break (4-1). Capitan Juantorena è incontenibile in attacco (7 punti con 2 ace e il 100% di efficacia). Il parziale non ha storia: bastano soltanto 19 minuti a Civitanova per farlo suo con il punteggio di  25-13. SECONDO SET -  Il canovaccio della partita non cambia neppure nel secondo set. De Giorgi si permette persino il lusso di far riposare Leal per inserire il giovane talento Yant, classe 2001. Juantorena continua a non sbagliare un colpo, ma è tutta la squadra a viaggiare su livelli altissimi approfittando anche di un avversario a cui mancava l'alzatore titolare Shoji, infortunatosi nell'ultimo match di Superlega perso dai patavini contro l'Allianz Milano.  Quando Civitanova arriva persino a doppiare gli avversari sul 16-8, De Giorgi sceglie di richiamare in panchina anche Juantorena (sin lì nuovamente straripante con 4 punti e il 100% in attacco) per Kovar. Il set dura persino meno del precedente, chiudendosi in soli 18 minuti (25-12).  TERZO SET - Padova appare totalmente frastornata dalla superiorità dei civitanovesi, che si issano subito sul 5-0 lasciando ben poco spazio per qualsivoglia velleità di rimonta. De Giorgi conferma in campo sia Yant che Kovar e dalla metà del set in poi concede spazio anche ad Hadrava, in sostituzione di un eccellente Rychlicki.  Stavolta bastano 22 minuti per scrivere la parola fine al match. La Lube può già pensare ad organizzare il viaggio verso Bologna.  Il tabellino Kione Padova: Ferrato 2, Gottardo (L) n.e., Vitelli 6, Stern 5, Shoji 2, Danani La Fuente (L), Volpato 1, Bottolo 4, Milan 2, Casaro n.e., Canella 1, Wlodarczyk 4, Fusaro n.e., Bellomo n.e. All. Cutini. Cucine Lube Civitanova: Kovar 2, Marchisio n.e., Juantorena 11, Balaso (L), Leal 4, Rychlicki 10, Diamantini n.e., Simon 9, De Cecco 3, Anzani 7, Falaschi, Hadrava 3, Yant 7 All. De Giorgi. Arbitri: Cerra - Brancati  Parziali: 25-13 (19’), 25-12 (18’), 25-16 (22’). (FOTO LUCIA MONTECCHIARI)

27/01/2021 18:18
Screening Civitanova, affluenza bassa. Ciarapica: "Tanti hanno fatto il tampone prima di Natale"

Screening Civitanova, affluenza bassa. Ciarapica: "Tanti hanno fatto il tampone prima di Natale"

È terminata alle ore 20 di ieri l'operazione di screening tenutasi al PalaRisorgimento di Civitanova Marche, nell'ambito dell'iniziativa "Marche Sicure" organizzata dall'amministrazione regionale, per contrastare il diffondersi dell’epidemia da Covid-19. Lo screening, volontario e gratuito, oltre che ai cittadini civitanovesi è stato rivolto anche a quelli di Montecosaro, Monte San Giusto e Morrovalle. I numeri definitivi dicono che sono stati effettuati, nelle complessive sei giornate di campagna, 6.491 tamponi a fronte di 71 casi positivi rilevati con un'incidenza di poco superiore all'1%. Numeri che fotografano una bassa partecipazione se si considera che il numero di tamponi potenzialmente messi a disposizione era di 18mila. L'affluenza è stata inferiore rispetto a quella dello screening effettuatosi nei giorni precedenti al Natale nella sola città di Macerata: in quel caso furono oltre 9mila i tamponi effettuati in sei giorni. A commentare questi dati è il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, che si è sottoposto al tampone gratuito ieri, nell'ultima giornata di screening.  "Sui numeri la mia lettura è più ampia - dice -. Molte persone, prima di tornare dai parenti per le festività natalizie, hanno scelto di tamponarsi così come molti hanno sottoposto a tampone i loro figli prima del rientro a scuola. Quindi la base di soggetti non ancora tamponati è stata più bassa rispetto a quella, ad esempio, di Macerata. Per non parlare del drive-in organizzato in collaborazione con il gruppo Kos-Santo Stefano che va avanti da tre mesi. Inoltre, il Comune si era già attivato con lo screening di massa per gli over 65, grazie al quale sono stati effettuati quasi 800 tamponi. Per cui i dati, seppur non soddisfacenti, sono stati anche frutto di queste situazioni".  "Mi metto anche nei panni dei cittadini - ha aggiunto Ciarapica -, che, provenendo da altro Comune, dovevano spostarsi a Civitanova per effettuare il tampone, non era così agevole considerando che domenica ci trovavamo anche in zona arancione, sebbene lo spostamento in questi casi sia giustificato". "Altro elemento su cui riflettere è la percentuale di positivi sul totale dei tamponi effettuati, pari a circa l'1% - sottolinea il primo cittadino -. Ciò significa che la maggior parte dei positivi, se non addirittura degli asintomatici, è già stata intercettata. Va comunque sottolineato come la partecipazione sia stata costante durante tutte le sei giornate di screening. Più volte in queste giorni mi sono recato al PalaRisorgimento e ho notato una popolazione variegata in termini di età".  A disposizione del sindaco di Civitanova Marche però non ci sono ancora i dati definitivi, provenienti dall'Asur, relativi all'età dei partecipanti così come alla percentuale, tra i partecipanti totali, costituita dai cittadini provenienti dai tre comuni limitrofi. Dati che invece - per quel che riguarda il suo Comune - ha diffuso il sindaco di Monte San Giusto, Andrea Gentili: "Vogliamo ringraziare i cittadini di Monte San Giusto che nei giorni scorsi si sono sottoposti al tampone antigenico rapido al Pala Risorgimento di Civitanova Marche - ha scritto in una nota apparsa sui social Gentili -. Ben 807 sangiustesi hanno fatto questa scelta, il che significa l’11% dei residenti nel nostro comune, l’incidenza più alta fra i comuni coinvolti. I tamponi risultati positivi sono stati 6, cioè lo 0.7% di chi si è sottoposto al test. Questo ci mostra che, purtroppo, c’è una piccola percentuale di soggetti asintomatici che non sanno di essere positivi e quindi sono potenzialmente contagiosi". Civitanova Marche resta, ad oggi, il Comune che conta il maggior numero di casi positivi della provincia di Macerata (sono 428, a cui si aggiungono 691 soggetti in quarantena): "Credo - sottolinea Ciarapica - che siano numeri in linea con quelli degli altri territori, considerato che siamo il comune più popoloso. L'attenzione ora dovrà concentrarsi sulla campagna vaccinale, in merito alla quale questa mattina ho avuto un confronto con la direttrice dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi. Ho già qualche idea in mente, anche per quanto riguarda le strutture da destinare a tale scopo".            

18/01/2021 20:30
La Lube suda contro Modena, ma vince al tie-break: nel 2021 si conferma imbattuta

La Lube suda contro Modena, ma vince al tie-break: nel 2021 si conferma imbattuta

La Cucine Lube Civitanova doma la Leo Shoes Modena nell'anticipo dell'ottava giornata di ritorno del campionato di Superlega. La formazione biancorossa si impone al tie-break sugli emiliani (25-20, 28-30, 25-19, 16-25, 15-10) e fa sentire un pò di più il proprio fiato sul collo alla capolista Sir Safety Conad Perugia, distante tre punti a parità di partite giocate.  Le due squadre arrivavano a questa sfida, che nel recente passato ha sempre rappresentato un incrocio d'alta quota, con ben 15 quindici punti di distanza l'una dall'altra: Lube a quota 41 punti, Modena a quota 26 punti. Sul campo una differenza così ampia non s'è vista, il futuro dei canarini appare promettente, con un paio di giovani elementi pronti in rampa di lancio.  Per i cucinieri si tratta del terzo successo consecutivo in campionato, dall'inizio del nuovo anno hanno saputo soltanto vincere sebbene abbiano lasciato due punti per strada nelle ultime sfide contro Modena e Milano. Gli emiliani, invece, tornano ad essere sconfitti dopo la convincente vittoria in tre set nel derby contro la Gas Sales Piacenza.  La cronaca  LE FORMAZIONI - De Giorgi in diagonale schiera la coppia De Cecco-Rychclicki, Juantorena-Leal, Anzani e Simon al centro, Balaso libero. Dall’altra parte della rete Giani propone Lavia con Petric schiacciatori, Vettori-Christenson, il grande ex Stankovic con Mazzone al centro, Grebennikov libero. PRIMO SET - Inizio a rilento per gli ospiti che, complici due errori di Lavia (uno in attacco e uno a rete), fanno subito volare la Lube sul tre a zero. De Cecco manda in temperatura le sue bocche di fuoco con regolarità, concedendosi persino il lusso di un ace. Il primo time-out di Giani arriva già al decimo punto, quando il tabellone recita un, per lui sconsolante, 8 a 3 in favore di Civitanova.  Al rientro sul taraflex i suoi paiono più pimpanti, facendo alzare il livello tecnico della partita con qualche appassionante scambio lungo che vede, però, la Lube avere la meglio grazie ai fendenti in contrattacco di Leal. A dare uno scossone agli emiliani ci pensa Stankovic, indimenticato capitano della Lube sino a due di stagioni fa, con due ace consecutivi (12-8).  Modena si avvicina ancor di più qualche scambio più tardi quando un paio di scelte sbagliate in attacco dei ragazzi di De Giorgi, la fanno tornare a meno due (17-15). Vettori appare più che ispirato (per lui 6 punti con il 50% in attacco), ma a spegnere le velleità di rimonta avversarie nel parziale ci pensa Yoandy Leal con la schiacciata da posto 4 che vale il 25-20.  SECONDO SET - Nel secondo set iniziano meglio gli ospiti con la coppia degli inossidabili Stankovic e Petric a prendersi la scena (6-3). La replica civitanovese è, però, immediata. Il tentativo di fuga modenese viene riassorbito con un possente turno al servizio di Simon, capace di mettere in crisi la ricezione emiliana e far ritrovare ai suoi il 6 pari.  Christenson sfrutta maggiormente i propri centrali, che sono anche più invasivi in fase di muro, a differenza del primo set dove Modena non era stata capace di metterne a segno neppure uno (saranno 4 nel secondo set). Qualche momento di tensione si avverte sull'11-14 a favore della Leo Shoes quando una controversa invasione di Leal richiede diversi minuti prima di essere ufficialmente accordata, con conseguente e veemente protesta del direttore sportivo della Lube, Giuseppe Cormio.  Modena riesce a conservare costantemente un +2 di vantaggio, che si scioglie proprio quando più conta: uno stupendo attacco di Juantorena riconsegna la parità sul 22-22. Nell'azione rimarchevole è un salvataggio in tuffo del subentrato Marchisio.  Si va ai vantaggi, dove a spuntarla - al quarto set ball utile - sono gli ospiti (28-30).  TERZO SET - Tutta la frustrazione per quanto avvenuto nel parziale precedente, viene scaricata dalla Lube in battuta. I cucinieri partono forte al servizio e si portano sull'8-4 con due ace (saranno ben 4 al termine del set). Modena prova ad abbozzare una resistenza con l'ottimo Mazzone e Vettori, ma Civitanova resta sul pezzo facendosi molto più invadente a muro.  Il massimo vantaggio si tocca sul 17-10, e non è un caso se si materializzi quando a servire è Rychlicki: l'opposto lussemburghese non sbaglia nulla nelle scelte in attacco. La Lube vince il set 25-19, ma tra le fila modenesi ben impressiona il giovanissimo schiacciatore Rinaldi (classe 2001) messo in campo da Giani in sostituzione di Petric quando l'andamento del parziale appariva ormai chiaro.  QUARTO SET - Svagata in avvio di quarto set la Lube. De Giorgi è costretto a chiamare due time-out in breve tempo, e a sparigliare un pò le carte con l'ingresso di Hadrava per Rychlicki ma Modena scappa. Un turno in battuta dell'ex Stankovic fa volare i canarini sino al più nove (5-14), tanto che il coach biancorosso richiama dalla panchina anche Falaschi, Yant e Kovar (per Juantorena, Leal e De Cecco).  La musica non cambia, la Leo Shoes trova anche il massimo vantaggio (8-18). Non c'è storia. Si va al tie-break, il secondo consecutivo per Civitanova dopo quello giocato una settimana fa contro Milano.  QUINTO SET - L'equilibrio nell'ultimo parziale resta inalterato sino all'otto pari. A trovare per prima il break è la Lube, grazie a un tocco vincente sotto rete. Una gran parallela di Rychlicki consegna ai cucinieri anche il più tre (12-9): è il segnale che piega la resistenza di Modena. Due muri in fila di Leal scrivono la parola fine alla partita.  Tabellino  CUCINE LUBE CIVITANOVA: Marchisio, Kovar 2, Juantorena 16, Balaso (L), Leal 18, Rychlicki 16, Simon 15, De Cecco 1, Anzani 7, Falaschi, Hadrava 3, Yant 2, Larizza n.e, Diamantini 1. All. De Giorgi. LEO SHOES MODENA: Rinaldi 3, Iannelli n.e., Petric 14, Porro 1, Sanguinetti n.e., Stankovic 6, Grebennikov (L), Christenson 4, Karlitzek 6, Vettori 19, Sala n.e., Mazzone 14, Lavia 6. All. Giani. (FOTO SPALVIERI E MONTECCHIARI) 

16/01/2021 20:30
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