Allarme furti a Macerata. Sono stati ben quattro i colpi tentati in città nella giornata di lunedì, tre dei quali andati a segno. Il primo caso è stato segnalato nel tardo pomeriggio in una palazzina di via Fonte della Quercia, in contrada Pace. I ladri hanno fatto il loro ingresso in due appartamenti forzando dall'esterno l'apertura delle finestre. Soltanto in un'abitazione sono, però, riusciti ad asportare monili in oro: a seguito della sottrazione illecita, è stata presentata una denuncia alla Polizia da parte dei proprietari.
Altro furto si è consumato in una casa di via Borgo Peranzoni, nella frazione di Villa Potenza, dove i malviventi - armati di frullino - hanno scardinato una cassaforte appropriandosi, anche in questa circostanza, di monili in oro. Ultimo caso, attorno alle 23, in via Marchetti. Sempre entrando dalla finestra, i ladri hanno arraffato monili in oro e alcune migliaia di euro in contanti.
Sono in corso attive indagini da parte della Squadra Mobile per risalire ai responsabili, attraverso la visione di telecamere installate nella zona, sia pubbliche che private, con consultazione di eventuali testimoni. In tutti i colpi i malviventi hanno agito approfittando dell'assenza dei proprietari. Si presuppone che conoscessero bene, dunque, le abitudini degli inquilini.
Prosegue il magic moment del Tolentino che, tra le mura amiche del 'Della Vittoria', trova il quarto successo interno consecutivo. I cremisi si impongono per 3-0 contro il Castelnuovo Vomano e si portano a quota 23 punti in classifica, issandosi al quinto posto, in piena zona playoff.
LA CRONACA - Al 13' ospiti pericolosi con una bella conclusione al volo di Prestianni che fa la barba al palo. Due minuti più tardi chance d'oro per il Tolentino. Padovani, Capezzani e Zammarchi chiudono un bel triangolo di prima che libera quest'ultimo alla conclusione, da solo davanti al portiere. Natale, il numero uno degli abruzzesi, è bravo, però, a chiudere lo specchio.
La fase centrale del primo tempo non regala emozioni. Il Castelnuovo è più manovriero, mentre i cremisi agiscono in contropiede. Il match torna a ravvivarsi poco prima dell'intervallo. Al 42' Capezzani, dopo azione personale insistita, mette al centro un traversone pericoloso su cui capitan Padovani non arriva per un soffio. Al 45' di nuovo vicino al gol il Castelnuovo con Prestianni. Il suo tocco sotto porta su assist di Sanseverino viene deviato in corner da Bucosse.
Al rientro dagli spogliatoi il Tolentino passa subito in vantaggio. Tutto nasce da una palla filtrante geniale di Capezzani che serve in profondità Padovani. Il bomber cremisi si defila sulla sinistra dell'area di rigore e mette in mezzo un pallone su cui si avventa Tortelli. Al 49' è uno a zero.
I cremisi continuano a pigiare sull'acceleratore, galvanizzati dal gol. Il raddoppio arriva già al 56' con un calcio di rigore realizzato da Padovani. Netto il fallo su Zammarchi, insinuatosi in area con una serpentina che ha disorientato la difesa ospite. Dal dischetto il numero 9 non fallisce.
Il Tolentino diventa padrone del campo e cala anche il tris al 67'. Tortelli conduce un contropiede in maniera magistrale, partendo dalla propria metà campo e servendo - dopo una cavalcata imperiosa - a Fofana un pallone che chiede solo di essere spinto in porta.
Nel finale il Castelnuovo prova a ridurre il passivo, ma D'Egidio è sfortunato e con il suo tiro colpisce il palo interno, a Bucosse battuto. Sono cinque i minuti di recupero, ma null'altro succede. Il Tolentino può fare festa assieme ai propri tifosi.
Senza energia elettrica da più di 24 ore: una situazione critica quella che stanno vivendo i cittadini del comune di Bolognola, a seguito dell'ondata di maltempo che si è abbattuta nella regione Marche. "Ieri la corrente è stata riattivata attorno alle 17:30/18 dopo otto ore senza elettricità, ma questa notte, attorno alle 3, è saltata di nuovo. La sindaca Cristina Gentili è completamente tagliata fuori dalle comunicazioni, l'ultimo messaggio che è riuscita a mandarci risale a questa mattina" dice l'assessore Alfredo Lo Presti.
"Nessuno si sta muovendo per darci una mano con l'arrivo di generatori. Abbiamo, in questo senso, fatto richieste alla Protezione Civile, ai vigili del fuoco e ai carabinieri - spiega Lo Presti -. Nessuno interviene perchè tutti ci dicono che l'Enel sta cercando di risolvere il problema, ma dal sito dell'azienda si apprende che il problema verrà ripristinato entro le 23 di questa sera. Non è possibile che, nel 2021, dei paesini si trovino senza corrente dopo la prima nevicata".
Ieri, purtroppo, sono intervenuti anche i sanitari del 118 a seguito dell'esplosione di un generatore di corrente, con una giovane trasferita in gravi condizioni a Torrette (leggi qui). Il problema interessa tutto il territorio comunale: in alcune zone c'è copertura telefonica, in altre non funzionano neanche i cellulari. "Allo stesso modo si tratta di tutelare le attività che sono ferme da due anni" aggiunge l'assessore "Oggi, infatti, avrebbero dovuto riaprire gli impianti da sci. Si tratta di un danno incalcolabile per tutto l'indotto, una situazione imbarazzante. Siamo ancora all'età della pietra".
Situazione simile si sta riscontrando in alcune zone del comune di Camerino. Ad ora, l'energia elettrica manca nelle frazioni di Statte, Pozzuolo e Rio. Il sindaco Sandro Sborgia ha tenuto una riunione con la Protezione Civile per capire come muoversi a supporto della cittadinanza. Anche nella frazione di Seola Bassa gli abitanti hanno passato 12 ore al buio.
"Basta un centimetro di neve e si rimane senza elettricità. Ci chiediamo cosa facciano gli operai quando, nel periodo estivo, effettuano lavori di manutenzione, togliendo la corrente anche per 24 ore" lamenta una cittadina. "Da ieri sera siamo senza luce in casa, abbiamo i freezer scongelati, con tutto il cibo da buttare via - è il grido d'aiuto lanciato da un'altra residente -. Nessuno ci risponde per conoscere l'entità del guasto. Stiamo chiamando l'Enel dalle 18 di ieri sera. Gli appartamenti iniziano a farsi freddi".
Il Tolentino offre la migliore versione di sé contro il San Nicolò Notaresco e festeggia con i tre punti il ritorno al Della Vittoria del tifo organizzato (il Settore 1919). Sugli spalti, ad applaudire gli uomini di coach Mosconi, avvistato anche Fabrizio Castori. Un successo per 2-0 maturato nel primo tempo, che ridà linfa alle ambizioni d'alta classifica dei cremisi. Sì tratta del terzo risultato utile consecutivo dopo il pareggio strappato in extremis a Castelfidardo e la vittoria interna sulla Matese.
LA CRONACA - Avvio convinto da parte del Tolentino che costringe sulla difensiva gli abruzzesi fino a quando non raggiunge il meritato vantaggio. Al 16' è un piattone volante di Capezzani a portare avanti i cremisi, al termine di un'azione avvolgente. L'assist vincente lo serve Salvatelli, di prima. Dopo essere andato sotto, il Notaresco prova subito ad abbozzare una reazione. Basta un solo giro di lancette e un tiro dalla distanza di Valenti mette in difficoltà Bucosse. La sua presa è tutt'altro che perfetta, la palla gli scivola dai guantoni e schizza sulla traversa prima di finire fuori. A frenare le speranze ospiti ci pensa un eurogol di Severini al 36': una perla fuori area che toglie la ragnatela da sotto l'incrocio. Si va al riposo sul doppio vantaggio per i padroni di casa
LA RIPRESA - Nel secondo tempo il San Nicolò alza il proprio baricentro nel tentativo di trovare la rete che riapra i giochi, senza però mai rendersi troppo pericoloso. Poi il colpo di scena al 63'. Valenti, con un intervento a palla lontana, atterra Salvatelli. L'arbitro non vede, ma il guardalinee sì. Espulsione diretta ed ospiti in dieci uomini di qui in avanti. Il Tolentino, forte della superiorità numerica, sfiora il tris in due occasioni con Padovani. Al 74' il capitano cremisi viene fermato da una provvidenziale uscita bassa di Shiba, mentre al 90' è un difensore abruzzese a contrare la sua conclusione a botta sicura dopo un bell'assist del giovane Lattanzi. È l'ultima emozione del match, i ragazzi di Mosconi possono alzare le braccia al cielo per tre punti fondamentali, che li proiettano a quota 19 punti in classifica. La zona playoff è a tiro.
TOLENTINO – SN NOTARESCO 2 - 0
TOLENTINO: Bucosse, Nonni, Salvatelli (26’ st Cicconetti), Bonacchi, Miccoli (47’ st Pagliari), Strano, Mengani (34’ st Lattanzi), Tortelli, Padovani, Severini, Capezzani (43’ st Fofana). A disposizione: Marricchi, Giaconi, Rozzi, Prosperi, Zammarchi. Allenatore: Andrea Mosconi
SN NOTARESCO: Shiba, Bellardinelli (34’ st Sorrini), Fredrich, Bruno, Maio (40’ st Bana), Valenti, Pampano (12’ st Gassama), Lopez Petruzzi (12’ st Speranza), Massarotti (12’ st Colombatti), Blando, Gallo. A disposizione: Rapagnani, Marcattili, De Stefanis, Magliulo. Allenatore: Massimo Epifani
ARBITRO: Giovanni Tricarico di Verona
ASSISTENTI: Domenico Romano di Nola e Domenico Castaldo di Frattamaggiore
RETI: pt 16’ Capezzani, 36’ Severini
NOTE: ammoniti: Massarotti, Fredrich, Bonacchi, Nonni. Ammonito Epifani per proteste. Espulso, al 18’ st, Valenti per gioco falloso. Angoli: 5-3. Recuperi: pt 1’ st 6’.
"Il livello assistenziale sui pazienti è garantito, si tratta soltanto di una questione logistica". A spiegare le ragioni dietro la chiusura della sede della guardia medica di Tolentino, avvenuta da circa una settimana, è la direttrice dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi. L'attività è stata, infatti, momentaneamente concentrata a Caldarola.
Una decisione resasi necessaria a causa dell'atavico problema di personale con il quale ci si trova a fare i conti. "È ammirevole il lavoro che stanno facendo i quattro ragazzi in turno in questo momento, perchè ne dovremmo avere otto per servire la fascia di territorio che va da Tolentino a Caldarola, punto nel quale è stata spostata ora la sede - ci spiega la direttrice -. Abbiamo in programma delle assunzioni, ma nessuno vuole più fare questo lavoro. Non si tratta di una mancata volontà dell'azienda sanitaria di assumere, ma delle persone che non vogliono più fare la guardia medica nè vogliono più andare nei pronto soccorso. È, dunque, una questione ancor più grave e che noi stiamo riscontrando da tempo".
La dottoressa Corsi puntualizza, in ogni caso, come ci siano discussioni ancora aperte su dove collocare la sede della guardia medica: "Stiamo definendo dove localizzarla, attraverso delle riunioni interne, ma mi preme rassicurare la popolazione di Tolentino: non siete soli. Il servizio a domicilio è mantenuto da chi è in sede a Caldarola: quando c'è una chiamata, la guardia medica parte immediatamente. In più c'è sempre un medico all'interno del punto di primo intervento, pronto ad assistere chi si reca in auto all'ospedale di Tolentino".
"Che ci sia la sede di una guardia medica all'interno del centro abitato o a 6 chilometri dallo stesso, parlo anche per la mia esperienza nella medicina d'emergenza, non cambia molto ma stiamo lavorando attivamente affinchè vi sia un medico fisso anche a Tolentino" ha concluso la direttrice dell'Area Vasta 3, Daniela Corsi.
A Tolentino si respira già aria di festa. Alle 18 di oggi l'amministrazione comunale ha ufficialmente acceso il Natale illuminando le cinque grandi installazioni presenti in centro storico. In piazza della Libertà il grande protagonista è Babbo Natale, con alle sue spalle l'albero, a cui ai aggiungono Minnie e Topolino in via Pace, la stella in piazza San Nicola, Titti e Silvestro in piazza Don Bosco e l'orsacchiotto in via Bonaparte.
Tante le foto e i selfie scattati da famiglie, coppie e giovani che sono tornati ad animare il cuore della città per una novità che ha destato interesse già da una settimana a questa parte, quando le installazioni hanno iniziato a fare capolino in centro. A trasmettere ai cittadini ancor di più il clima natalizio ci ha pensato l’animazione musicale assicurata da MistraFunky Street band e Christmas On Air.
L'accensione delle luminarie va ad aprire il ricco cartellone di eventi che il Comune ha predisposto per il Natale 2021 (leggi qui).
La Lube cala il poker. Diventano quattro le vittorie consecutive ottenute dalla Cucine Lube nel campionato di Superlega grazie all'importante successo odierno ottenuto contro una Leo Shoes PerkinElmer Modena ricca di talento, ma con automatismi ancora da rodare. I cucinieri si sono imposti in quattro set (22-25, 29-27, 25-19), dopo oltre due ore di gioco. Man of the match il centrale cubano Simon, capace di mettere a segno ben 18 punti tra cui 6 ace e 2 muri vincenti.
Giusto il tempo di festeggiare il primato, questa sera, per Civitanova e poi sarà di nuovo il momento di preparare una nuova sfida, quella di giovedì prossimo contro Taranto, sempre all'Eurosuole Forum e valevole come anticipo della decima giornata. Una modifica al calendario divenuta necessaria a seguito della notizia della partecipazione della Lube al Mondiale per Club (leggi qui).
La cronaca
LE FORMAZIONI - Sestetto quasi titolare quello che può finalmente schierare Blengini, ad eccezione dell'assenza del lungodegente Zaytsev e di un Juantorena non ancora al 100%, che parte dalla panchina. In diagonale c'è la coppia De Cecco-Garcia, Kovar-Lucarelli in banda, Anzani e Simon al centro, Balaso libero. Dall’altra parte della rete Giani propone Leal con Ngapeth schiacciatori, Abdel-Aziz-Bruno in diagonale, Stankovic con Mazzone al centro, Rossini libero.
PRIMO SET - La Lube parte meglio nel primo set, prendendo subito un vantaggio di quattro punti (6-2). Modena ci mette un pò a carburare, ma lentamente riesce a rosicchiare punti ai padroni di casa giungendo alla parità sul 10-10. Dopo essere tornata in carreggiata, la Leo Shoes viaggia sulle ali dell'entusiasmo e sospinta da Nimir e Mazzone prende il largo (16-20). Civitanova prova a sua volta a rientrare con due muri consecutivi di Kovar e De Cecco, ma non basta. Il primo set è di Modena (22-25).
SECONDO SET - I canarini tornano in campo con più convinzione e trovano l'immediato tre a zero. Sospinta dal pubblico dell'Eurosuole Forum, la Lube non esce mentalmente dal set e, approfittando anche di un paio di errori di troppo da parte degli avversari (8 servizi out nel set), si rifà sotto (7-7). Il peggio sembra passato, ma Stankovic e Ngapeth non sono d'accordo e con due grandi muri fermano gli attacchi di Garcia e Simon riportando il break nelle mani di Modena (10-12).
Un nastro fortunato, baciato da Simon al servizio, cambia però di nuovo il corso del parziale (13-13). Di qui in poi si lotta punto a punto sino alla fine del set. Alla quinta chanche utile, è Civitanova ad aggiudicarselo (29-27) con un muro imperioso di Anzani (per lui ben 6 punti).
TERZO SET - Modena prova di nuovo la fuga ad inizio parziale (1-3), ma a sedare qualsiasi velleità degli ospiti ci pensano quattro ace consecutivi di Simon che fanno esplodere il Palas (7-4). Uno spettacolo. La Leo Shoes non si fa irretire e risponde per le rime con i suoi uomini di maggiore esperienza, Ngapeth e Stankovic. A sparigliare di nuovo le carte un laborioso video-check che attribuisce, dopo diversi minuti di review, il punto alla Lube consegnando il più tre ai cucinieri (14-11). Uno svantaggio che gli emiliani non riusciranno più a colmare (25-19).
QUARTO SET - Simon dimostra di essere caldo anche nel quarto set. Sul pronti-via il centrale cubano piazza un paio di schiacciate dalla potenza abbacinante. Dall'altro lato del campo ci pensano Leal e Nimir a lasciare Modena in quota. Sono proprio loro a confezionare il primo break di un set molto equilibrato (11-13). La mini-fuga della Leo Shoes non dura molto: un Gabi Garcia "on fire" traina i suoi di nuovo a contatto dopo pochi scambi (14-14). L'opposto portoricano sta sempre più entrando nei cuori dei tifosi Lube a suon di ottime prestazioni.
Si entra nella fase decisiva della partita e, naturalmente, a salire di nuovo in cattedra è Simon. Un suo muro consegna alla Lube il contro-sorpasso (20-18). Decisiva diventa anche la mossa di Blengini dalla panchina. L'ingresso di Yant dà ancora più verve e imprevedibilità all'attacco dei campioni d'Italia che, trascinati dal proprio pubblico, annullano cinque set point a Modena e colgono un successo pesantissimo lasciando la Leo Shoes a dieci punti di distacco in classifica.
Tabellino Civitanova - Modena 3-1 (22-25, 29-27, 25-19, 30-28)
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Marchisio, Kovar 9, Juantorena, Balaso (L), Garcia 11, Simon 18, Anzani 15, Sottile, De Cecco 2, Lucarelli 10, Yant 7, Diamantini. All. Blengini.
LEO SHOES PERKINELMER MODENA: Leal 19, Abdel-Aziz 25, Stankovic 8, Bruno 1, Van Garderen, Ngapeth 13, Rossini (L), Mazzone 12, Sanguinetti, Sala (L), Gollini (L). All. Giani.
Seduta aperta questa mattina del Consiglio regionale delle Marche per celebrare i 100 anni della traslazione del Milite ignoto all'Altare della Patria. Una seduta che avrebbe dovuto soltanto essere dedicata all'importante ricorrenza, ha originato una rovente polemica per via delle parole pronunciate, durante il suo intervento, dalla professoressa Marina Simeoni, docente dell'Università Ecampus di Roma.
"Accanto ai giovani studenti delle Marche, i quali hanno segnato un tratto autentico del valore umano e solidale del Milite Ignoto, ci siamo sorbiti l'inaccettabile intervento della tale Marina Simeoni che ha concluso il proprio eloquio con l'imbarazzante rilettura della storia, in nome del Milite Ignoto, accomunando nel sacrificio per la libertà i Partigiani e i reduci del fascismo, come se le battaglie della storia criminale nazifascista avessero la stessa dignità dei morti per la libertà dell'Italia". A sottolinearlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Romano Carancini.
"Ancora uno schiaffo indegno in un luogo istituzionale. Tutto questo deve essere denunciato. Secondo l'istituzione regionale le autorevoli e prestigiose Università delle Marche non avrebbero potuto indicare una personalità tra i loro docenti che potesse autorevolmente commemorare e interpretare il valore del centenario del Milite Ignoto?" ha aggiunto Carancini.
Le parole a cui il consigliere Dem fa riferimento sono le seguenti: "La guerra come la pandemia tira fuori il male, ma anche la parte buona di ogni popolo. Ci fa capire che esistono dei principi e dei valori che sono antichi come il mondo, ai quali noi ci dobbiamo richiamare quando ci troviamo in difficoltà. Questi valori presuppongo che il defunto quando muore per la Patria debba essere ricordato e non lo si debba ricordare soltanto nelle poche ore di educazione civica, ma debba essere ricordato sempre come educazione del cittadino".
"[..] Nel 47', in una sala sicuramente tesissima, a Perugia e a Roma si trovarono accanto partigiani e reduci, invocando con una corona d'alloro il Milite che aveva difeso la loro Patria. [..] Si trovarono spalla a spalla - afferma la docente Marina Simeoni - e vollero ritrovare, nel ricordo del Milite Ignoto, un motivo per essere nuovamente insieme e per ricordare quella solidarietà che la battaglia sul campo aveva dimostrato e con la quale aveva unito tutti gli italiani. Alla fine i vertici partitici [..] non vollero che questa pacificazione ci fosse. Credo che se noi, oggi, vogliamo andare in un'altra direzione, dobbiamo apprendere da questa celebrazione importante che la direzione è una e la dobbiamo percorrere insieme. Aldilà delle idee e delle divisioni che debbono esserci, perchè il pluralismo è fondamentale, [...] su una cosa dobbiamo essere d'accordo [...]: dobbiamo tornare a lavorare per considerare gli italiani un popolo e l'Italia una grande Nazione".
La Cucine Lube Civitanova rialza finalmente la testa davanti al pubblico di casa, ponendo fine ad uno dei periodi più bui degli ultimi anni. Nell'impegno infrasettimanale di Superlega, i ragazzi di coach Blengini hanno avuto la meglio del fanalino di coda Verona in tre set (25-22, 25-20, 25-20) dopo un'ora e mezza di gioco.
Quella dell'Eurosuole Forum non è stata di certo una sfida spettacolare, ma ai biancorossi non si poteva davvero chieder di più, considerate le pesanti assenze che ne hanno falcidiato il sestetto. Ora si guarda con un pizzico di fiducia in più al prossimo impegno contro l'Allianz Milano, sperando di poter recuperare per la trasferta meneghina qualcuno dall'infermeria.
LE FORMAZIONI - Lube in campo con un sestetto rimaneggiato a causa degli infortuni che interessano ben tre giocatori con passaporto italiano della rosa (Kovar, Zaytsev e Juantorena). Per garantire il rispetto della regola del numero minimo di giocatori italiani in campo Blengini è quindi "costretto" a sacrificare De Cecco nel ruolo di regista e sostituirlo con Sottile. Simon fa coppia con Anzani al centro, mentre Yant e Lucarelli sono gli schiacciatori, con Garcia opposto e Balaso libero.
Coach Stoytchev conferma, invece, lo starting six tipo di Verona con Jensen nel ruolo di opposto assieme a Spirito come alzatore, Cortesia e Aguenier centrali, Mozic e Asparuhov in banda e Bonami libero.
PRIMO SET - Avvio convinto dei padroni di casa che provano subito a mettere in chiaro le cose grazie agli attacchi di Gabi Garcia (2-0), ma l'allungo iniziale dei cucinieri viene subito riassorbito dagli scaligeri. Ci vogliono due infrazioni consecutive di Jensen (una di piede al servizio, l'altra da seconda linea) per consegnare un nuovo break alla Lube (5-3).
Verona, però, è più reattiva sotto rete e si fa nuovamente sotto in men che non si dica. L'equilibrio, in ogni caso, viaggia su un filo sottile e la terza sgasata di Civitanova è quella buona. Il primo set si chiude 25-22, sugli scudi il giovane caraibico Garcia (8 punti con il 64% di efficacia in attacco).
SECONDO SET - L'inizio di secondo set è piuttosto bloccato. A dare la scossa è la regia di Sottile quando inizia ad esplorare la soluzione in pipe mandando a segno sia Lucarelli che Yant. L'impulso alla fuga lo dà Anzani con un ace liftato: da lì in poi la Lube prende il largo. Anche Simon e Lucarelli trovano il punto diretto al servizio e all'Eurosuole Forum ci si torna a divertire come ai vecchi tempi (25-20).
TERZO SET - La magia non dura molto. Civitanova torna poco lucida e sprecona nel terzo set, Verona ne approfitta e scappa subito nel punteggio (1-4). Gli scaligeri si affidano ai primi tempi di Aguenier e giovano del calo in ricezione dei biancorossi. Per tornare a contatto è necessario che Simon ricorra al suo infinito arsenale di colpi: due suoi ace riscrivono la parità (10-10).
Gli ospiti soffrono la rimonta e accusano la pressione dei padroni di casa, sbagliando troppo. Lucarelli può banchettare sulle insicurezze scaligere. Civitanova torna al successo che mancava dalla prima giornata contro Padova e festeggia la prima vittoria stagionale tra le mura amiche dell'Eurosuole Forum.
TABELLINO LUBE CIVITANOVA - VERONA VOLLEY 3-0 (25-22, 25-20, 25-20)
LUBE CIVITANOVA: Yant 15, Diamantini, Sottile, Garcia 12, Simon 14, Anzani 5, Balaso (L), De Cecco, Marchisio, Lucarelli 13
VERONA VOLLEY: Spirito 1, Cortesia 6, Asparuhov 3, Aguenier 7, Mozic 14, Bonami (L), Wounembaina, Jensen 10, Magalini 5
Spettatori: 1496
(FOTO SPALVIERI)
È stato inaugurato quest'oggi, a Porto Sant'Elpidio, il monumento che l'artista Nazareno Rocchetti ha scolpito in memoria dei defunti della pandemia da Covid-19. L'opera, posta all'ingresso del camposanto comunale, rimarrà in maniera permanente nella sua attuale collocazione.
Il monumento, in bronzo, raffigura una mano che, all'interno del palmo, racchiude il corpo morente di un signore anziano, quasi a sollevarlo come per dire "Io o ci sono, sono qui con te, ti offro speranza". Quella speranza che, troppe volte, secondo Rocchetti i media non hanno dato durante la pandemia: "Ogni giorno in tv, ai nostri poveri vecchietti, veniva continuamente detto che se ne sarebbero andati da soli, senza essere accompagnati da nessuno. Un'informazione sbagliata che, emotivamente, ha fatto più vittime di quelle effettivamente registrate".
La mano ha il considerevole peso di un quintale e venti chili ed è stata realizzata da Rocchetti in 45 giorni lavorativi subito dopo che il sindaco di Porto Sant'Elpidio, Nazareno Franchellucci, gli ha proposto l'idea: "Il sindaco, persona sensibile, mi accennò la sua volontà di creare un monumento che potesse ricordare tutte le vittime del Covid ed io, nel giro di 30 secondi, accettai. Il Comune di Porto Sant'Elpidio ha coperto tutti i costi per l'acquisto del bronzo, mentre io ho scelto di donare l'opera in maniera gratuita, per via dell'affetto che da sempre mi lega a questo comune".
Un affetto testimoniato dai tanti che quest'oggi hanno presenziato all'inaugurazione dell'opera, tra i quali anche Ines Sabbatinelli, la mamma del noto attore Neri Marcorè, grande amico di Nazareno Rocchetti, l'artista del fuoco.
I componenti del CdA dell’Associazione Arena Sferisterio hanno deliberato una manifestazione di interesse, a evidenza pubblica, per la nomina del direttore artistico deputato a guidare la prossima stagione lirica, succedendo a Barbara Minghetti. La procedura dovrebbe concludersi entro la fine di novembre.
La decisione è maturata nel corso di una riunione tenutasi nel tardo pomeriggio di oggi all'interno del Palazzo della Provincia di Macerata. A presiederla sono stati il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli (presidente dell'Associazione Arena Sferisterio) e il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari (vicepresidente dell'Associazione Arena Sferisterio).
Per quanto riguarda la scelta del nuovo sovrintendente la posizione del sindaco Sandro Parcaroli è stata quella di procedere ad un rinnovo triennale, tramite affidamento diretto, della carica a Luciano Messi, senza dunque aprire un bando di concorso. Una modalità sulla quale il CdA si è diviso. Luciano Messi ricopre questo ruolo dal dicembre 2015.
Il CdA dell'Associazione Arena Sferisterio, lo ricordiamo, è formato da Gabriella Almanza Ciotti, Franco Malgrande, Filippo Olivelli, Giuseppe Rivetti (nominati dal Comune) e da Francesco Adornato, Claudio Pettinari e Carla Sagretti (nominati dalla Provincia). Presenti oggi anche i revisori Giorgio Piergiacomi e Carlo Maria Squadroni.
"Ordine sì, fare cassetta no. A Pollenza un caffè in centro storico può costare anche 30 euro". Così Mirko Salvatori, capogruppo della lista di minoranza "Insieme Possiamo", lamenta come i controlli serrati di piazze e strade del centro storico abbiano portato, a suo giudizio, ad un fioccare di sanzioni agli automobilisti nel corso degli ultimi mesi.
"Facendomi anche portavoce di una parte dei commercianti chiedo buon senso. Se si va a prendere un caffè o a comprare il pane e ci si dimentica, in quei 15 minuti, di inserire il disco orario, servirebbe più tolleranza da parte delle forze dell'ordine. I tanti cantieri presenti in centro, la cui importanza conosciamo bene, hanno comunque ridotto il numero di posti auto. Non siamo contro le giuste sanzioni nei confronti di chi sbaglia, ma chiediamo più flessibilità".
"Anche perchè così si rischia di far morire il centro storico - aggiunge Salvatori -. Un'altra tegola è quella riguardante la chiusura, entro fine anno, della filiale di Intesa San Paolo in via Roma. Sto predisponendo una petizione per chiedere al gruppo Intesa di lasciare aperta la filiale almeno due giorni a settimana, in modo da agevolare gli anziani che abitano in centro i quali, nella maggior parte dei casi, sono impossibilitati a spostarsi verso l'altra banca presente a Casette Verdini".
"Una volta raccolte tutte le firme, consegnerò la petizione nelle mani del sindaco Mauro Romoli per fare in modo che possa presentarla in maniera ufficiale al gruppo Intesa. Speriamo, in questo modo, di smuovere qualcosa, sebbene sappiamo quanto sia difficile far cambiare scelte già prese dall'alto" conclude Salvatori.
Fabrizio Cagnini, uno dei titolari dell'omonima ditta di costruzioni, si dimostra anche motociclista di ottimo livello. Fabrizio ha, infatti, raggiunto un eccezionale secondo posto nella prima edizione del FIM Enduro Vintage Trophy, trofeo di caratura internazionale dedicato alle moto d'epoca con 400 partenti e con piloti provenienti da otto Paesi diversi, tenutosi la scorsa settimana all'Isola dell'Elba. L'evento ha celebrato il quarantesimo anniversario della vittoria dei Caschi Rossi alla Sei Giorni del 1981.
Cagnini, alla sua prima partecipazione in una competizione di questa portata, ha corso in sella alla sua Tm 80 del 1984, sotto le insegne del Motoclub Amatori Fuoristrada Sibillini di Pievebovigliana. Per l'imprenditore si è trattato di un risultato tanto grandioso quanto imprevisto.
La manifestazione si è articolata in tre giorni di gara (dal 20 al 23 ottobre) con sei prove speciali (fra Cross Test, Enduro Test e Accelerazione) e una manche di motocross di circa tre chilometri. A battere Fabrizio Cagnini, nella sommatoria dei tempi ottenuti in ciascuna prova, è stato il solo Giorgio Volpi, motociclista proveniente dalla provincia di Imperia.
"Se oggi la Giunta Regionale dovesse farsi un selfie, la figura di Acquaroli non comparirebbe. Si tratta di un presidente assente e impalpabile. Comparirebbero, invece, altri due profili: quello di Guido Castelli e quello di Filippo Saltamartini. Il primo è un ottimo amministratore che, però, esercita il potere in maniera border-line. Il secondo, Saltamartini, comparirebbe come un caso umano. La Regione dovrebbe ripensare la sua figura, lo dico per il bene di tutti. A loro si aggiunge il vero deus ex machina, Carlo Ciccioli".
Così Romano Carancini riassume, in una fotografia, il primo anno di amministrazione Acquaroli all'interno di una conferenza stampa indetta per fare il resoconto di quanto "non è stato fatto in questi primi dodici mesi di mandato" ("la teoria del niente"), focalizzandosi sugli interventi effettuati in provincia di Macerata.
Nella sua analisi il consigliere regionale del Partito Democratico si concentra su quattro macro-temi: sanità, infrastrutture, sisma e cultura. A supportarlo ci sono il deputato Mario Morgoni, la segretaria provinciale del Pd Paola Castricini e il capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Macerata, Narciso Ricotta.
SANITA' - "La Regione ha ridimensionato la scelta importante che era stata fatta sull'ospedale di Macerata. Si passa da un investimento di 350 milioni a un investimento di 140 milioni: tutto questo porterà a non avere un ospedale di primo livello a Macerata. Una scelta nefasta per tutta la città" puntualizza Carancini, a cui fa eco Narciso Ricotta.
"L'ospedale dovrà necessariamente essere di primo livello, per garantire quelle prestazioni sanitarie che mancano nel nostro territorio - dice -. Prestazioni che sono garantite per legge, non possiamo sempre spostarci ad Ancona per curare tutte le patologie più gravi. E questo non significa creare un ospedale unico. Alla Regione e al Comune dico: finanziate l'ospedale come volete, ma deve essere di primo livello".
Sempre sul tema sanità Carancini ricorda il suo emendamento "sonoramente bocciato", riguardante la realizzazione, a Camerino, di un'azienda ospedaliera farmaceutica dedicata alla ricerca e all'approfondimento. E ribadisce: "Del piano sociosanitario la Giunta Acquaroli ha toccato soltanto 18 righe, di fatto quelle che hanno eliminato la possibilità di avere un ospedale di primo livello a Macerata".
Passando alle infrastrutture il consigliere regionale, per la vallata del Potenza, si augura un progetto "capace di garantirle la stessa dignità della vallata del Chienti. Non si tratta di realizzare una strada a quattro corsie, ma di garantire un'infrastruttura a due corsie che rappresenta un dovere per chi oggi governa la Regione Marche".
SISMA - "I 160 milioni arrivati con il Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo) sono merito del commissario Legnini, il quale sta compiendo un lavoro straordinario assieme alla squadra di sindaci. La Regione è stata come un mero passacarte, che si prende meriti che non ha. A questo proposito è successo qualcosa di scandaloso" denuncia Carancini.
A chiarire meglio i contorni della vicenda ci pensa, ancora, Ricotta: "Il 10 agosto l'assessore Castelli, a procedura aperta, ha rimodulato i criteri per l'assegnazione dei fondi facendo fuori due progetti importanti per il comune di Macerata, come la riqualificazione del mercato ortofrutticolo e il sottopasso al passaggio a livello di Collevario. In compenso ci portiamo a casa una ciclovia da 3 milioni, vorrà dire che andremo tutti in bicicletta (ride ndr). Mentre Macerata ha ottenuto 3 milioni, sono 29 quelli ottenuti da Sarnano, 4.6 quelli ottenuti da Pieve Torina, 8.7 per Castelraimondo e 9.1 milioni quelli di San Ginesio: tutti comuni di centro-destra, ma con sindaci più bravi di Parcaroli a portare a casa loro i soldi".
Carancini pone, poi, in evidenza la situazione che riguarda lo Sferisterio: "Parlarne è oggettivamente un dolore dopo che in 10 anni abbiamo ricostruito la serietà e la credibilità di una proposta artistica. Oggi la politica, purtroppo, sta per ritornare nelle scelte di chi governa lo Sferisterio. La cosa che più mi dispiace è che ad essere tra i protagonisti di questa scelta scellerata sia un ente così importante come l'Università, visto che oggi - all'interno del Cda - abbiamo due figure autorevoli che, invece di fermare lo scempio dell'occupazione politica dell'ente, sono in silenzio. Credo che la città debba ribellarsi a tutto ciò. Non è immaginabile che un sindaco si rechi in Regione a chiedere indicazione sul nome del nuovo direttore artistico del Macerata Opera Festival: un comportamento che la città non merita".
"Ad Ancona ci scippano non solo l'ospedale, ma anche le scelte sullo Sferisterio - rimarca Ricotta -. Oltre alle dichiarazioni d'amore del sindaco, ci vogliono gli atti amministrativi. La città paga l'inadeguatezza di Parcaroli al ruolo. Chi lo ha votato sperava che dopo 5-6 mesi imparasse ad amministrare, invece dopo un anno ancora non lo ha fatto ed è prono di fronte alle volontà politiche della Regione".
"Dopo un anno vediamo un sostanziale stato di confusione e una preoccupante gestione degli interventi, piegata a logiche e convenienze di carattere politico. Quando si sta nelle istituzioni non si può agire come quando si sta in una sede politica - precisa il deputato Mario Morgoni nel suo intervento -. Su Villa Buonaccorsi il carro dei vincitori è affollato, ma la verità è che in Consiglio Regionale l'unico atto prodotto è stato quello del gruppo del Partito Democratico. Il presidente della regione è cittadino di Potenza Picena, ma Villa Buonaccorsi è stata acquisita grazie al ministro Franceschini, che è di Ferrara, e non grazie a lui. Il panorama non è confortante".
"Il presidente Acquaroli ha rivendicato più volte un'eccellente gestione della pandemia - afferma Paola Castricini -, ma le Marche sono al sedicesimo posto per percentuale di persone vaccinate e al settimo posto per quanto riguarda gli ultra 50enni non vaccinati. Ciò può essere spiegato anche dai messaggi equivoci provenienti da Giunta e assessori, anche rispetto alla norma che impone il vaccino a determinate categorie".
Un passaggio finale Carancini lo dedica anche alla collega Anna Menghi: "Nel fare opposizione alcune volte mi ispiro a lei, ora non la sento più prendere posizione. È rimasta silente anche quando la Regione Marche, nella presentazione del Piano Cultura, si era dimenticata di citare il Macerata Opera Festival. Abbiamo dovuto segnalarlo con un emendamento, non votato da Anna Menghi. Fin dove arriva l'appartenenza? Come si può cambiare in questo modo?".
Grazie a una sua foto che ritrae un solitario casolare innevato nelle campagne di Corridonia, è stato selezionato come uno dei vincitori di un prestigioso contest internazionale e volerà presto a New York - Covid permettendo - come candidato al premio di fotografo non professionista dell'anno. È la storia del giovane tolentinate Mattia Frenguelli, il cui scatto tratto dalla serie dal titolo "Seasons at the cottage", ha battuto una folta concorrenza nella categoria "Nature/Season" agli International Photography Awards (Ipa).
Al concorso, infatti, hanno partecipato migliaia di fotografi, professionisti e non, provenienti da tutto il mondo. La foto di Mattia è stata, inoltre, inserita nella "Top Five" da un giudice speciale, Charlotte Morgan. Un ulteriore riconoscimento che gli consentirà di nutrire fondate ambizioni di portarsi a casa il premio "Discovery of the year".
Mattia ci racconta così la storia dietro la foto che gli è valsa il primo premio: "Risale al febbraio 2021, ho scattato al tramonto, nel bel mezzo di una copiosa nevicata. Per realizzarla mi sono appostato tre giorni, in cerca della luce giusta, sulle nostre colline. A rendere unica la foto è la nitidezza con cui sono ritratti i fiocchi di neve. Ho fotograto lo stesso paesaggio anche in primavera, autunno ed estate per evidenziare come il cambiamento delle stagioni ne influenzi la magia. Proprio con questa serie di scatti ho partecipato al concorso".
"La vittoria è stata del tutto inaspettata - spiega -, si tratta della mia prima partecipazione ad un contest internazionale. Oltre ad essere tra i finalisti del premio 'Discovery of the year' al 'Lucie Award gala' che si terrà a New York, le mie foto godranno di una vetrina mai avuta prima. Saranno pubblicate nell'annuario del concorso ed esposte all'interno di numerose mostre fotografiche".
"La fotografia per ora rappresenta soltanto una passione, nata da piccolo giocando con il telefono di mio papà, ma ho progetti ambiziosi per il futuro" ci confessa Mattia.
"Sono iscritto a Forza Italia da 28 anni, ho contribuito alla creazione del primo circolo a Porto Recanati e vissuto attivamente per anni la politica in città. Nonostante ciò, non sono stato ascoltato minimamente dal partito in merito al candidato con cui il centro-destra avrebbe dovuto correre alle elezioni. Che una persona che vive il territorio non venga ascoltata, mi fa pensare: a cosa ho creduto in 30 anni di storia? La politica non si fa in questo modo".
Questo il duro sfogo di Roberto Attaccalite, candidato alle ultime elezioni amministrative con la lista "Civici per Porto Recanati" ed ex assessore con delega al verde pubblico e all'ambiente del comune di Porto Recanati.
Il riferimento chiaro è alla spaccatura creatasi nella coalizione di centro-destra in occasione delle recenti comunali, che hanno visto vincere a sorpresa Andrea Michelini.
Attacalite ha diversi sassolini da togliersi dalle scarpe e racconta: "Ebbi una visita da Gianluca Pasqui, delegato regionale enti locali di Forza Italia, tre-quattro mesi prima delle elezioni in cui mi annunciava che il partito avrebbe appoggiato la candidatura di Rosalba Ubaldi. Proposta che mi sembrò quantomeno strana visto che c'era un sindaco uscente, Mozzicafreddo, con cui avevamo preso un impegno e che aveva la nostra fiducia per continuare l'esperienza. Dunque, a mio avviso l'errore di partenza stava nell'esclusione a priori, senza giustificazione, di un sindaco pronto al secondo mandato".
Un errore, dunque, punture su Rosalba Ubaldi? "Non voglio parlare di persone ma di errori politici che si sono purtroppo ripetuti nel tempo e avvenuti già in passato con spaccature che l'hanno vista come protagonista - dice l'ex assessore -. Nel 1994 quando si andò divisi contro Giampaoli: da una parte Luigi Matassini e dall'altra la Ubaldi con Trevisani e, purtroppo, anche con me. La seconda durante il suo mandato da sindaco dal 2009 al 2014, dove perderdemmo poi per strada ben tre assessori e si finì il mandato con una maggioranza risicata di un solo voto. Poi nel 2014 la ricandidatura a sindaco dell'esponente dell'Udc segnò la sconfitta della coalizione di centrodestra contro la Montali".
"La terza spaccatura sottotraccia è arrivata poi un anno prima delle ultime elezioni - aggiunge Attacalite -, quando l'esponente dell'Udc palesò a Mozzicafreddo l'intenzione di non volerlo più come Sindaco. Pertanto, se facciamo un'analisi politica degli ultimi anni di politica portorecanatese possiamo dire che il personalismo della vicesindaco forse ha prevalso sulla voglia di presentare una squadra coesa di persone e anche di giovani che potessero iniziare una nuova pagina amministrativa. Dunque, se il centro destra ha perso la colpa è di chi si è imposto nel portare avanti una candidatura divisiva e i risultati dei partiti si sono visti, basta fare due conti".
Sulla nascita della lista civica con la quale si è presentato alle ultime elezioni e sulla candidatura a sindaco di Salvatore Piscitelli, Attaccalite puntualizza: "Io e Mozzicafreddo avevamo la necessità di completare una nostra lista per correre contro la Ubaldi, e vincere. Così nacque l'idea di chiedere a lui una mano. Da cosa nacque cosa e, nel corso di un incontro da me organizzato al campeggio Regina, venne sottoscritto un patto che prevedeva Piscitelli come sindaco e Mozzicafreddo come vice. Piscitelli, in men che non si dica, ha riunito i pezzi della lista civica rendendoci credibili, come dimostrano i mille voti ottenuti in meno di un mese di lavoro pari al 18% dei voti totali. Si è trattato di un successone, considerati i 1500 voti ricevuti dalla Ubaldi con il cosiddetto centrodestra unito. Basta fare due più due, nel caso in cui ci fossimo presentati compatti, avremmo vinto, ma con Piscitelli Sindaco...".
Un'ultima precisazione è per Fratelli d'Italia e per l'esponente di punta in città, la consigliera regionale Elena Leonardi: "Quando le proposi la candidatura di Mozzicafreddo, bocciò l'idea e mi esplicitò la volontà di puntare su un terzo nome, visto che neanche Fratelli d'Italia inizialmente sembrava voler appoggiare Rosalba Ubaldi. L'avversione a Mozzicafreddo, a suo dire, derivava anche dal mancato accordo per una lista unica alle elezioni del 2016 che poi aveva visto la presentazione di una lista a guida Leonardi appoggiata da Lega e F.d.I. Fatto, peraltro, dovuto ad una volontà più della Vice Sindaco che del sindaco che aveva messo come criterio che in caso di vittoria dovessero entrare in Giunta soltanto i più votati a prescindere dell'appartenenza o meno ad un partito, non riconoscendo così il ruolo di Fratelli d'Italia e Lega".
"Ho poi rappresentato alla Leonardi l'opportunita di candidare Piscitelli - conclude Attaccalite -, ma stranamente mi fu detto nuovamente di no. A questo punto penso che su Piscitelli alcuni esponenti dei partiti di centrodestra abbiano il timore di avere a disposizione una persona come lui , perché, a mio avviso se lui uscisse fuori nuovamente, visto lo spessore politico, potrebbe appunto far paura a molti che fanno politica a tempo pieno. Di fatto, da quando abbiamo annunciato la sua candidatura, nessuno del centrodestra ci ha mai chiamato. Si è trattato di una grande occasione persa. Ed ora guardiamo al futuro perché dall'esperienza fatta si è creato un bel gruppo di persone che cresce di giorno in giorno e che insieme a Piscitelli vogliamo che sia di supporto alle richieste di buon governo che provengono dalla società civile e impegnarci a preparare una nuova generazione di futuri amministratori".
Il Tolentino piega il Nereto per 3-0, davanti agli occhi di coach Fabrizio Castori, tornato al Della Vittoria per celebrare il ricordo dell'impresa del 1995, quando - vincendo proprio contro la squadra abruzzese - portò i cremisi ad una storica promozione in serie C2.
Allo stadio, oltre a Castori, erano presenti anche altri protagonisti di quella promozione come l’ex Presidente Ivano Ercoli; Pasqualino Juvalò, uno dei più talentuosi giocatori che abbiano mai indossato la maglia cremisi e l'autore del gol vittoria di quel Tolentino-Nereto di 26 anni fa, Giovanni Fenucci.
A decidere sono la doppietta messa a segno da Padovani e la rete di Aloisi. Un successo importante per i padroni di casa che salgono a quota 9 punti, dopo quattro giornate disputate nel girone B di Serie D.
LA CRONACA - Tolentino pericoloso per tre volte già nei primi nove minuti con Mengani e capitan Padovani che, però, non trovano lo specchio della porta.
La partita si sblocca al 33' grazie a un ottimo recupero palla di Capezzani, che innesca bomber Padovani, bravo ad insinuarsi in area e trafiggere il portiere ospite con una conclusione chirurgica.
Soltanto un minuto più tardi Cicconetti scheggia il palo con un tiro-cross, sfiorando il raddoppio.
LA RIPRESA - Nel secondo tempo sono ancora i cremisi ad andare vicini al gol con una bellissima azione personale di Capezzani, il cui tiro fa la barba al palo. Il 2-0 è rinviato di pochi minuti e lo firma dal dischetto ancora capitan Padovani dopo netto atterramento in area di Miccoli.
Il Nereto, dopo aver subito il doppio svantaggio, sparisce dalla partita e rischia in più d'una occasione di incassare altre reti. La brutta notizia per i padroni di casa arriva con l'infortunio di Conti, uscito sorretto da due uomini dello staff cremisi.
A cinque minuti dal novantesimo arriva il tris del Tolentino con il neo entrato Aloisi, bravo a ribattere in rete dopo la traversa colpita da Zammarchi.
I cremisi continuano a respirare aria d'alta classifica.
"Atelier Avant Garde" raddoppia la sua presenza nel centro storico di Macerata. Al punto vendita di via Tommaso Lauri si aggiunge, da oggi, il centralissimo negozio di abbigliamento da donna in Largo Amendola, a due passi da piazza della Libertà. Brindisi e taglio del nastro hanno fatto da cornice ad una giornata importante per la famiglia Patrassi, con il papà Amedeo, storico commerciante maceratese, ad ufficializzare il passaggio di consegne ai due figli, Francesco e Lorenzo.
"Abbiamo rinnovato completamente il locale nel giro di un mese - ci racconta Francesco, uno dei titolari -, cercando di aprire quanto prima. Guardiamo con fiducia a questa nuova sfida, sicuri che si possa dare un ulteriore slancio alla città di Macerata, facendo vivere ancor di più il centro e ritrovando quella socialità che abbiamo un po' perso in questi due anni di pandemia".
"Si tratta del quarto negozio di proprietà della nostra famiglia in città (tre in centro, uno in corso Cavour ndr). Sfidiamo l'online e la tendenza di migrare dal centro storico verso i parchi commerciali, mettendo al primo posto il servizio e il rapporto umano. Mio padre fa questo lavoro da sempre e ne ha trasmesso la passione anche a noi figli, che siamo ora subentrati".
"In questo nuovo punto vendita - spiega Francesco - si potranno trovare capi di fascia medio-alta, con marchi prestigiosi come Liu Jo e Armani. Ad accogliere i clienti saranno le nostre commesse Sonia ed Elisabetta".
Alla cerimonia del taglio del nastro è intervenuto anche il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, assieme all'assessore allo sviluppo economico Laura Laviano (omaggiata con una rosa dal personale dell'Atelier) e al presidente dell'associazione dei commercianti del centro storico Giuseppe Romano.
L'ennesimo segnale di vicinanza da parte dell'Amministrazione Comunale che, tra i primi obiettivi del suo programma elettorale, aveva proprio la rivitalizzazione del centro città con la creazione di un "Centro commerciale naturale" all'interno delle mura. Tanti i messaggi di vicinanza e le congratulazioni espresse alla famiglia Patrassi anche dai colleghi commercianti del centro storico.
È un Sandro Parcaroli a tutto tondo quello che, questa mattina, ha fatto il bilancio del suo primo anno da sindaco di Macerata, spalleggiato - in semicerchio - da tutti i componenti della sua Giunta.
"Non voglio essere un sindaco accentratore - sottolinea -, ogni assessore ha le sue deleghe e deve coltivare un rapporto con la cittadinanza in base a quelle che sono le sue competenze. Sono un imprenditore, non un politico: è stato un anno che mi è servito per imparare. La mia è una squadra di amici che lavora per il bene della città. Molti di noi, me compreso, hanno abbandonato il proprio lavoro mettendosi in aspettativa per dedicarsi totalmente alla rinascita di Macerata".
L'ESPERIENZA DA SINDACO - Il primo cittadino non nasconde, in ogni caso, le difficoltà riscontrate nella nuova avventura ("Fare il sindaco non è facile, a volte torni a casa stanco"), dopo aver lasciato l'azienda che ha fatto nascere e alla quale ha dedicato 40 anni della propria vita.
"La scelta di entrare in politica è nata durante la pandemia - spiega -. In quarantena, infatti, ho riflettuto molto sul fatto che avevo 63 anni e il mio lavoro da imprenditore si basava sulla tecnologia e sull'innovazione. Non mi sentivo vecchio, ma volevo fare andare avanti i giovani. Mentre ho pensato di poter essere una risorsa per una città come Macerata, mettendomi al suo servizio con le mie capacità".
Mentre ne parla la voce di Parcaroli si rompe, tradendo non poche emozioni, per poi affermare entusiasta: "Nonostante la pandemia e i tanti problemi connessi l'anno è volato. Rifarei questa scelta".
I SOLDI DELL'EUROPA - Come primo macro argomento da cui partire per analizzare l'operato della sua Giunta, Parcaroli sceglie di focalizzarsi sulle ingenti risorse economiche provenienti dall'Europa con il Pnnr: "Vogliamo fare di tutto per intercettarle. Abbiamo una grossa opportunità e per questo abbiamo già redatto progetti per oltre 100 milioni. Ieri ero in Regione e l'assessore Baldelli mi ha detto scherzosamente 'Se continui così i soldi della Regione li intercetti tutti tu'. È proprio questo il mio obiettivo".
L'OSPEDALE - In tema di risorse economiche, il sindaco afferma che "i soldi per il nuovo ospedale di Macerata ci sono, si va avanti. Domani avrò una riunione con gli assessori Saltamartini e Baldelli. Il Comune non ha competenza sull'ospedale, che è però stato inserito nel master plan dell'edilizia sanitaria, quindi si farà e sarà il secondo miglior ospedale della regione per qualità, servizi e professionalità. Voglio coinvolgere nel progetto architettonico anche i medici e gli infermieri, perchè solo loro sanno come si organizza il lavoro all'interno di una struttura sanitaria, non un ingegnere o un architetto".
"La vecchia amministrazione aveva fatto dei grossi sbagli, soprattutto per la scelta del terreno nel quale avrebbe dovuto sorgere l'ospedale - aggiunge -. Il terreno meno inquinato, dopo tutte le analisi del caso, è quello della Pieve che abbiamo scelto".
Un tema su cui Parcaroli batte in più di un'occasione nel suo discorso, per la gran parte portato avanti a braccio, è il concetto di unione: "Noi siamo il capoluogo della provincia e dobbiamo tornare ad avere un ruolo di raccordo. Bisogna unire le forze, viviamo in una delle più belle province d'Italia, lo dico io che ho viaggiato in più di 40 Paesi del mondo. Non dobbiamo più richiuderci nel nostro orticello".
Un'unione e un'apertura al dialogo che il sindaco dichiara di aver intrapreso anche con tutte le Istituzioni, non lesinando una frecciatina alla precedente amministrazione sul legame instaurato con il rettore dell'Università di Macerata, Francesco Adornato: "Abbiamo un ottimo rapporto, cosa che prima è molto discutibile affermare ci fosse".
MOVIDA E SICUREZZA - Altro tema toccato è quello della sicurezza, a cui si connette anche quello della movida: "I ragazzi è bene che vivano insieme, ma per colpa di 20-30 di loro non si può fare casino e sporcare la città, non tollero questo tipo di movida durante i giovedì universitari. Domani sera voglio parlare con loro, parlare in maniera diretta con i giovani. Dobbiamo impadronirci di nuovo di tutti i vicoli, di tutte le strade e di tutti i giardini in modo che quelle dieci persone che ci provocano un'immagine brutta di Macerata se ne vadano. In questo senso abbiamo installato 168 nuove telecamere".
AUTO IN CENTRO - Un importante annuncio viene fatto in merito al futuro del centro storico: "La nostra intenzione è di fare un parcheggio a Rampa Zara, siamo stati molto attaccati per i posteggi in piazza e l'apertura della Ztl, ma si è trattato di un segnale di riapertura. Le auto che ci sono ora, un giorno andranno via. Ma, ripeto, un segnale andava dato e in questo senso mi pare che i commercianti siano soddisfatti".
TURISMO E CULTURA - "Sul turismo vi do alcuni numeri - afferma Parcaroli -: 21mila presenze nei nostri musei, 22 mila presenze per il Macerata Opera Festival e 5mila presenze per i concerti dello Sferisterio Live. Inoltre, quando giro per la città mi accorgo di come siano tantissime le persone che stanno guardando i pupi dell'orologio. Vedo tanti turisti. Il problema che ha lo Sferisterio è la brevità della stagione degli spettacoli, dobbiamo estenderli da maggio a settembre. Chi viene allo spettacolo dell'Opera, arriva e va via, è un mordi e fuggi. Mentre nelle grandi capitali europee si resta almeno 3 giorni. Dobbiamo lavorare ancora molto su questo aspetto, ampliando la permanenza dei turisti almeno a una settimana. Non abbiamo un albergo, ma tanti B&B, di cui molte volte nemmeno conosciamo l'esistenza. Dobbiamo mapparli in modo che un turista possa conoscere tutti i posti in cui può andare a dormire, anche a 40 chilometri di distanza".
"Noi abbiamo un ufficio stampa, ma non un ufficio comunicazione. Questa estate sentirmi dire da imprenditori che vengono da fuori che non conoscessero lo Sferisterio, è stata una coltellata. Non abbiamo mai comunicato che abbiamo il teatro più bello d'Italia, l'ha detto lo stesso Zucchero. Ma siamo matti? L'ufficio comunicazione di questo territorio deve crescere" puntualizza il primo cittadino.
MACERATA E LO SPORT - Macerata nel 2022 diventerà Citta Europea dello Sport. E proprio sullo sport Parcaroli sottolinea come siano "troppo dieci squadre di calcio, bisogna unirsi e lavorare insieme. Abbiamo provato ad avere la serie C con il Matelica, ma non ce l'abbiamo fatta, non per colpa nostra. Canil ha parlato con Ancona e, in una sera, ha cambiato idea. In ogni caso, oggi non possiamo permetterci una serie C perchè bisogna fare i conti con i soldi, che non ci sono. Piscine? A Villa Potenza vorrei averne una da 32 metri con sei corsie per fare agonismo con un palas da 5mila posti".
Fari puntati anche sulla ricostruzione ("È necessario che si coniughi con l'economia e la viabilità di questa città, per farla continuare a vivere e non renderla soltanto un cantiere aperto") e sul sociale attraverso il progetto del "Cuore Grande per Macerata", oltre ai 200mila euro destinati ai buoni spesa, a cui a breve "si aggiungeranno altri 180mila euro", anticipa Parcaroli.
"Dobbiamo divenire attrattivi, ogni sera nei vicoli e nelle piazze deve esserci uno spettacolo, siamo l'Atene delle Marche" chiosa il primo cittadino.
"Questo è un posto fantastico, sono rimasto impressionato. Perchè non mi avete mai chiamato prima?". Così Zucchero si è rivolto alla platea dello Sferisterio ieri sera, nel giorno che ha bagnato il suo debutto nell'arena maceratese, il cui palco non aveva mai calcato prima, in quasi 40 anni di carriera.
Una mancanza che anche il pubblico ha dimostrato di aver avvertito non lesinando il proprio calore e chiedendo all'artista un doppio bis con annesso inviato a suonare a Macerata ogni sera. Una richiesta alla quale "Sugar" Fornaciari ha risposto divertito: "Va bene, facciamo l'abbonamento".
Lo spettacolo musicale al quale i fans hanno assistito, protrattosi per oltre due ore, è stato di altissimo livello, venendo impreziosito dall'ottima acustica dello Sferisterio.
Un successo merito dello stesso Zucchero (sempre perfetto vocalmente) ma anche degli altri due eccelsi musicisti che lo hanno accompagnato sul palco per ripercorrere i tanti celebri brani del suo repertorio in versione acustico (dal nome del suo ultimo album “INACUSTICO D.O.C. & MORE”): il polistrumentista Doug Pettibone e la chitarrista Kat Dyson, dotata anche di un'incredibile voce.
Una formazione che Zucchero ha definito così: "Siamo noi tre, nudi e crudi. Forse meglio crudi che nudi. Abbiamo deciso di suonare soltanto nei posti belli come questo, dove la musica viene abbracciata. Vogliamo dare un segnale di ripresa, ma soprattutto volevamo uscire di casa. Uno come me, abituato a fare concerti da 40 anni, come fa a non suonare dal vivo?".
Il concerto ha vissuto tre momenti distinti. Prima Zucchero, seduto sul suo trono, ha imbracciato la chitarra per poi trasferirsi al pianoforte (dopo una "pausa sigaretta") ed infine tornare alla chitarra per far scatenare il pubblico col ritmo dei suoi brani più movimentati.
Proprio per quest'ultimo spezzone dello spettacolo l'artista ha invitato tutti ad alzarsi in piedi e, dopo una contrattazione live con gli organizzatori e le maschere ("Facciamo un patto, vi alzate ma rimanete sul vostro posto. Ok? Ok!"), tutti hanno potuto sciogliere i legamenti sulle note di "Baila Morena" e "Diavolo in me".
Il pubblico, in visibilio, ha richiesto un doppio bis all'artista che ha salutato gli astanti con una versione pianoforte e voce del capolavoro di Joe Cocker, "You are so beautiful". Gran finale coronato da applausi scroscianti con uno Zucchero appagato ("Siete un pubblico fantastico, il blues non morirà mai"), che ha regalato all'intera platea un abbraccio a distanza.
Questa sera, domenica 3 ottobre, si replica.