In questo momento di estrema delicatezza, bisognerebbe rivedere la scala delle priorità all’interno del proprio territorio comunale. Molte persone dopo la notte tra il 23 e il 24 agosto hanno paura di dormire in casa e altre non hanno più neanche una casa: in entrambi i casi queste persone devono essere tutelate.Il comune di Tolentino ha messo a disposizione la palestra Sticchi come dormitorio, ma un gruppo di cittadini ha preferito non occupare questo spazio e utilizzare il camper di proprietà e sostare nella zona adibita al campeggio sopra le piscine. Circa dodici famiglie, di cui una ha la casa del tutto inagibile, dividono questo spazio cercando anche di farsi forza uno con l’altro e di affrontare la paura della notte. Come racconta una di queste “sfollate”, oltre ai loro camper nella notte arrivano anche altre persone che preferiscono dormire in macchina piuttosto che non dormire in casa. Una situazione precaria ma più confortante di molte altre.Purtroppo, ieri sera al rientro dopo la giornata di lavoro, le famiglie hanno trovato nei loro camper una notifica da parte del Comune che richiede lo sgombero dell’area perché quello spazio sarà occupato dai giostrai che lavoreranno alla festa di san Nicola. La domanda di chi vive in questo momento nel camper è: “Viene prima l'emergenza di chi sta vivendo il terremoto nella propria terra o il luna park per la festa di San Nicola?”. Secondo queste dodici famiglie le priorità andrebbero riviste.
È arrivata l’ufficialità, dopo più di un mese dall’impresa la World Guinness Records ha decretato che è stato battuto il record della sessione di tatuaggio più lunga su una sola persona: Peppe Tattoo e Danny sono i protagonisti di questa storia.La sessione è durata 52 ore e 56 minuti, iniziata domenica 17 luglio e terminata lunedì pomeriggio testimoniata da telecamere che hanno ripreso per tutto il tempo e trasmesso in diretta streaming sul sito ufficiale di Giuseppe Colibazzi. Per festeggiare nel modo migliore Peppe ieri ha tatuato l’orecchio di Danny Galassi “giusto per chiudere qualche buco rimasto”.In molti hanno assistito nei due giorni di luglio alla cavalcata verso il record e hanno brindato emozionati insieme agli attori protagonisti visibilmente commossi per aver raggiunto lo storico risultato. (leggi qui)Chissà se, come aveva preannunciato Peppe Tattoo, ci sarà presto qualche altro record da battere per lo storico tatuatore di Civitanova.
Il sisma del centro Italia ha colpito zone il cui ricordo della “terra che trema” era ancora tangibile negli edifici non del tutto ricostruiti nella comunità montana.Con l’ultima calamità naturale, infatti, a Sarnano il Coser disabili in località Gabella, già lesionato allora, è stato evacuato e la sede dell'ente Unione Montana Monti Azzurri a San Ginesio (dove vengono gestiti tutti i servizi sociali dei 15 Comuni) anch’essa già danneggiata nel ‘97, purtroppo oggi è inagibile totalmente.A seguito del sisma di fine secolo le strutture rovinate sono state visionate dai tecnici per accedere ai fondi post sisma, fondi non ancora arrivati. La preoccupazione del presidente Giampiero Feliciotti è quella che questi edifici, già presenti nella graduatoria approvata in passato, siano cancellati da quest’ultimo terremoto e che tutto sia da rifare.Preoccupato da tale evenienza, Feliciotti ha scritto una lettera al Prefetto di Macerata e alla Regione Marche per chiedere “di finanziare quella graduatoria in modo definitivo senza sprecare somme per la provvisorietà che poi rimanda il tutto a tempi biblici”. Inoltre il presidente dell'Unione Montana invita a valutare assegnazioni a chi ha già ristrutturato con fondi del terremoto passato esaminando prima i relativi collaudi: “Bisogna fare attenzione a come verranno spesi i soldi pubblici. Se qualcuno, sia esso pubblico o privato, ha già ricevuto i fondi della ricostruzione del ’97 ma poi ha subito danni anche in questo caso, sorge il dubbio che tale ricostruzione non abbia realmente seguito le norme antisismiche. Non bisogna sperperare il denaro, soprattutto in questo momento così difficile in cui si ha bisogno di molte risorse per far rinascere i territori devastati”.L'Unione Montana ha inoltre messo a disposizione il canile comprensoriale di Tolentino e i suoi veterinari per i cani terremotati che hanno bisogno di cure e di un rifugio.
Il cane è sempre il miglior amico dell’uomo e, in occasioni come quella che stanno vivendo le zone colpite dal sisma, il cane è il più grande aiuto dell’uomo per salvare vite umane.Da Macerata sono partite tre unità cinofile dei vigili del fuoco: Roberto Ramaccini con il suo border collie Gaston, Fabio Morbiducci e il pastore tedesco Hero e Dante Mariucci con Marley che è un labrador. La prima coppia è andata ad Arquata, mentre le altre due sono state convogliate a Pescara del Tronto. Un‘esperienza che a livello umano ti cambia totalmente la visione della vita, ti ridimensiona la scala dei valori e ti lascia un segno indelebile nella mente. Come in molti testimoni hanno dichiarato “Non si può comprendere se non si è vissuto, non si può raccontare a parole”.La conta dei morti continua a salire, un dato che sembra non arrestarsi, ma che sarebbe stato ancora più elevato se non ci fossero stati i nostri eroi a quattro zampe. Insostituibili nella ricerca della vita sotto le macerie. Trovare le persone per loro è un “gioco”, poiché durante il periodico addestramento e le simulazioni periodiche, ogni volta che il cane trova la persona viva viene ricompensato o con qualcosa da mangiare o magari con la sua pallina preferita. Non sanno di essere indispensabili e che in loro è riposta tutta la speranza di chi non avendo più nulla di materiale vorrebbe almeno avere ancora i propri cari vicini.Il rapporto tra il cane e il padrone deve essere inscindibile, il conduttore deve interpretare i comportamenti del suo “fido collega”: quando si avvicina alle macerie, ci gira attorno, scodinzola e soprattutto continua a fiutare vicino al terreno e poi abbaia questo significa che sotto c’è qualcuno che ancora respira. Anche in queste ore drammatiche, grazie alle unità cinofile, molte persone sono state trovate e continueranno nei prossimi giorni il loro lavoro per garantire la sicurezza dei soccorritori che magari possono finire, anch’essi, sotto le macerie.L’opera di ricerca dei cani è fondamentale nei primi tre giorni, dopodiché (confermato da studi statistici) per loro fiutare qualcuno diventa difficile, vivo che morto, sia per il cambiamento di odori sia perché il cane respira tanta polvere. I nostri agenti pelosi arrivano dove i soccorsi umani non possono arrivare perché metterebbero a repentaglio anche la loro vita e soprattutto possono fiutare una persona fino a 5 metri di profonditàI cani da soccorso vengono presi da piccolissimi e vivono con il proprio conduttore perché tra i due si deve creare una simbiosi tale che uomo e animale devono parlare la stessa lingua. Nel periodo dell’addestramento fino al brevetto le spese per il cane sono tutte a carico del proprietario. Dopo circa due anni raggiunto il brevetto lo Stato provvede al sostentamento e alle spese veterinarie fino alla fine dell’attività che dura non più di dieci anni.Le Marche sono state una delle ultime regioni in Italia ad adoperarsi con le unità cinofile: Roberto Ramaccini è stato il primo pompiere con il cane e grazie agli altri due vigili del fuoco maceratesi, insieme a un collega di Pesaro e ad un altro di Ascoli Piceno, hanno potuto costituire un nucleo indipendente. In tutta Italia ci sono circa 160 unità di cui 30 discontinui, cioè precari. Questi ultimi ogni volta che devono intervenire in situazioni di assoluta emergenza devono chiedere il permesso al lavoro o giorni di ferie. Un segno tangibile di straordinario attaccamento al lavoro e della volontà di aiutare il prossimo.
L'amore ai tempi del sisma... Surmei Emil Sergiu e Sabrina Colantonio si dovevano sposare in una delle chiese del chiese di Treia chiuse per inagibilità a causa del sisma.Il santuario del Santissimo Crocifisso di Treia, luogo della cerimonia, è stato chiuso dopo i sopralluoghi dei tecnici. Non potendo più svolgere la funzione in chiesa padre Luciano e i due promessi hann deciso ieri di allestire una chiesa all'aperto nel giardino al lato del sacro edificio.Così ieri pomeriggio Emil e Sabrina si sono potuti scambiare le loro promesse di matrimonio davanti a Dio, nonostante il terremoto.
Emanuele Tondi è responsabile della sezione di Geologia dell'Università di Camerino ed esperto sismologo. Da qualche anno è anche sindaco di Camporotondo di Fiastrone, uno dei Comuni colpiti dal sisma del 24 agosto. Nel 2009, all'indomani della tragedia de L'Aquila, Tondi, che non è Nostradamus ma uno studioso serio e molto preparato, in una intervista aveva dichiarato senza mezzi termini che il successivo evento sismico di rilievo si sarebbe verificato tra Amatrice e Norcia... Una sorta di profezia rimasta, purtroppo, inascoltata.Ma andiamo per ordine. Professor Tondi, a 48 ore di distanza dal terremoto che ha colpito il centro Italia, qual è l'analisi del fenomeno sismico, che tipo di terremoto è stato? E da cosa è stato causato? E’ stato un terremoto medio di magnitudo 6.0 (anche se l’USGS americano ha calcolato una magnitudo un po’ più alta, di 6.2) che ha colpito una zona sismica nota al confine tra Lazio, Umbria e Marche. Così come tutti i terremoti, è generato da una faglia, fratture della crosta terreste che permettono lo spostamento di masse rocciose a contatto tra loro. In particolare, lungo la zona assiale dell’Appennino, ci sono diverse faglie attive e sismogeniche note come estensionali. Il movimento lungo tali faglie determina un’estensione in direzione est-ovest e un abbassamento dell’area in prossimità delle faglie stesse. Generati da queste faglie sono appunto i bacini intramontani di Norcia, Castelluccio, Amatrice, L’Aquila, e Colfiorito.Di seguito la mappa dei terremoti localizzati aggiornata al 25 agosto ore 16:00 italiane. Da www.ingv.it La domanda può sembrare scontata, ma poteva essere previsto il sisma? Guardi, per rispondere a questa domanda le virgoletto un messaggio ricevuto ieri da un mio ex studente: Amerigo Corradetti “Salve Prof., ancora mi ricordo quando al corso di Seismic Hazard affermava che dopo il terremoto dell’Umbria-Marche e quello de L’Aquila il prossimo serio evento sismico in Italia centrale sarebbe avvenuto tra Amatrice e Norcia e che eventuali risorse per fare prevenzione sarebbero dovute essere investite in quelle zone”. E le aggiungo che questo non lo sapeva solo il sottoscritto ma in tanti. Allarmi inascoltati... Sapendo dove si trovano le faglie e sulla base delle loro caratteristiche è possibile prevedere dove avverrà il prossimo terremoto e di che magnitudo massima sarà. Anche i cataloghi dei terremoti storici, cioè lo studio dei terremoti avvenuti in passato, aiutano notevolmente. Il “quando”, però, non può ancora essere previsto, sono troppe le variabili. Quello che è certo, è che comunque prima o poi avverrà, perché i terremoti si verificano sempre nelle stesse aree e cioè lungo le faglie che rappresentano le zone di debolezza della crosta terrestre. Il continuo susseguirsi di scosse più o meno intense cosa stanno a significare? Le sequenze sismiche generalmente sono costituite da tre fasi che si susseguono una dopo l’altra, la prima caratterizzata da piccoli terremoti denominati “foreshocks”, la seconda con il terremoto principale chiamato “mainshock” e la terza in cui si susseguono terremoti di minore intensità denominati “aftershocks”. In questo momento la sequenza sismica si trova nella terza fase, quella degli “aftershocks”. A differenza delle sequenze sismiche verificatesi negli ultimi anni, questa attuale non ha avuto una prima fase molto sviluppata ma può accadere, considerando la complessità del fenomeno. Unicam ha fatto sapere ieri, in una nota, che insieme ad una equipe si sarebbe recato nel'area epicentrale, cosa è emerso dai rilievi? Subito dopo il terremoto abbiamo organizzato una squadra della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino, costituita tra gli altri da Miller Zambrano e Tiziano Volatili, per andare sul posto e rilevare gli effetti del terremoto sull’ambiente. E’ molto importante attivarsi subito in quanto alcuni fenomeni sono molto effimeri e si cancellano rapidamente.Dalla Val Nerina ci siamo recati a Norcia dove abbiamo rilevato i primi crolli, in particolare sulle mura di cinta della Città. Inoltre abbiamo controllato gli strumenti (estensimetri) che abbiamo posizionato anni fa lungo le faglie. Uno di questi si trova nella cantina di un edificio privato, costruito a cavallo della Faglia di Norcia, che questa volta fortunatamente non si è mossa. Capisce qual è il problema quando parliamo di prevenzione? Tutti sanno che a Norcia ci sono edifici sopra le faglie, compresi i proprietari.Danni gravi agli edifici e soprattutto i crolli sono concentrati quasi esclusivamente nelle Città di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto ed Arquata. Per quanto riguarda le faglie abbiamo rilevato evidenze modeste di riattivazione lungo la faglia del Vettore. Evidenza poi confermata anche dai dati sismologici, che chiaramente indicano questa faglia come quella che ha causato il terremoto.Mura di cinta danneggiate a NorciaTorre lungo le mura di cinta danneggiata a NorciaEstensimetro posizionale attraverso la Faglia di Norcia, all’interno della cantina di una abitazionePonte danneggiato lungo la Salaria, all’altezza di AccumoliEdifici danneggiati lungo la Salaria, all’altezza di AccumuliEdifici scolastici danneggiati ad Arquata del TrontoCrolli a Pretare, Arquata del TrontoTorre danneggiata ad Arquata del TrontoSeveramente danneggiato il centro abitato di CastelluccioEvidenze di riattivazione lungo la Faglia del Vettore, presso Forca di PrestaIl versante occidentale del Monte Vettore, dove si vede chiaramente, nella parte più alta, la faglia denominata anche “Cordone del Vettore” Cosa dobbiamo aspettarci? Si possono verificare due possibili evoluzioni della sequenza sismica in atto, la prima, quella auspicabile, è che gli “aftershocks” vadano via via scemando. Però, poiché quando una faglia si attiva genera una instabilità in una vasta area, c’è anche la possibilità che si riattivino altre faglie, con la capacità di generare terremoti anche simili al “mainshock” della notte del 23 agosto. Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell’area di Preci. Secondo lei, poteva essere evitata questa tragedia? o potremmo evitare tragedie simili in futuro? E’ veramente triste vedere come un terremoto medio (perché non può essere classificato come forte un terremoto di magnitudo 6.0) possa ancora fare tante vittime. Oltre a costruire in tutta sicurezza i nuovi edifici è possibile migliorare la risposta sismica anche di quelli antichi o storici. Occorre chiamare un Ingegnere e un Geologo e provvedere alla verifica sismica, questo lo dovrebbero fare sia gli Enti per le strutture pubbliche che i privati cittadini per le loro abitazioni Esiste una relazione con l'evento sismico del 1639? Certamente si, come già detto, i terremoti avvengono sempre nelle stesse zone, stessa faglia stesso terremoto.
Partito il furgone dell’associazione volontaria onlus Macerata Soccorso pieno di tutto quello che è stato raccolto in pochissime ore presso la Feltrinelli.L’associazione ieri sera ha montato la tenda da campo con la cucina a Castelsantangelo sul Nera e oggi portano i rifornimenti raccolti. Una volta tornati nella zona colpita dal sisma faranno un inventario di quanto raccolto e lo confronteranno con il censimento degli sfollati così da capire di cosa si ha realmente bisogno e cosa invece è superfluo e che sarà, ovviamente, dirottato negli altri centri di soccorso.L’emergenza non si ferma, un volontario di Macerata Soccorso ha sottolineato l’importanza di donare: salviette intime, abbigliamento intimo, asciugamani, lenzuola e coperte, cibo a lunga conservazione (se volete donare basta meglio sia corta per praticità di preparazione). Chi volesse donare denaro può andare nella sede dell’associazione in piazzale Ciccolini 9 a Sforzacosta di Macerata. I soldi serviranno a comprare direttamente il necessario per gli sfollati.La raccolta alla Feltrinelli, promossa dalla Curva Just (leggi qui), non si ferma, in tanti hanno bisogno del nostro aiuto.
Non ce l’ha fatta Oriano Mataloni, che oggi alle 12.30 circa, alla guida dello scooter, è stato investito da una Fiat 500 condotta da un uomo di 78 anni che viaggiava contromano nel sottopasso di fronte al distributore Esso a Fontespina di Civitanova.Le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravissime, tanto che la Croce Verde aveva richiesto l’intervento dell’eliambulanza di Torrette (leggi qui) che è atterrata all’ospedale di Civitanova. L’automedica del 118 ha trasportato Mataloni in ospedale per caricarlo nell’eliambulanza, ma purtroppo è morto: a nulla sono serviti tutti i tentativi di rianimarlo. Appena arrivato in ospedale, Mataloni è deceduto. L’uomo, 56 anni, era un istruttore di scuola guidae un grande appassionato di tennis.
Arquata del Tronto è un piccolo paese, costruito su tredici frazioni, nascosto tra le montagne: monte Vettore, monte Ceresa e il massiccio dei Sibillini. Un tempo noto per la rocca medievale che sovrastava il panorama dalle 3.36 del 24 agosto è divenuta lo scenario della tragedia causata dal terremoto, come Amatrice e Accumoli, impresse per sempre nella memoria di tuttiRaggiunto al telefono Luigi Gabrielli, originario di Tolentino e omonimo ma non parente dell'assessore tolentinate Giovanni Gabrielli, che si è salvato con la famiglia dal sisma ci dice che “Non si può comprendere l’immane tragedia se non la si vede con i propri occhi. Non ci sono parole per descrivere lo scenario, ciò che rimane di questo piccolo borgo. La sciagura peggiore sono i bambini rimasti sotto le macerie, la città è implosa. Arquata è un paese rurale, ci sono molti anziani e nonostante i soccorsi che ci sono stati e che continuano abbiamo bisogno di aiuto, soprattutto di acqua”. Le parole non sono molte “A parole non si può raccontare” ciò che chiede è solo di fare da cassa di risonanza per quanto accaduto, Arquata del Trotto ha bisogno di una mano per ripartire.I soccorsi non sonno semplici, i Vigili del Fuoco di Macerata, sul posto insieme ai loro colleghi di altri Comandi, non possono entrare nel centro storico a causa delle continue scosse e dell’instabilità degli edifici: ad ogni scossa crolla qualcosa e si alza una nube di fumo e non si sa quante persone siano ancora sotto le macerie.Nel tardo pomeriggio di ieri, il nostro Guido Picchio è stato intervistato da Remo Croci, in diretta per le reti Mediaset, mentre si trovava per lavoro ad Arquata del Tronto proprio nel momento in cui si verificava un'altra, forte scossa. In diretta, Croci ha appreso da Picchio, comunicandolo in diretta, del salvataggio da parte dei vigili del fuoco di Macerata e dei loro colleghi di una bambina di appena tre anni. Momenti di forte emozione e anche di speranza in uno scenario che oggi appare ancora solo di desolazione e morte.(Foto Guido Picchio)https://www.youtube.com/watch?v=yf9OrPElC70
Nessuna buona notizia dalle macerie di Amatrice per il parrucchiere Alessandro Neroni, 42 anni, residente a Montecosaro, che questa mattina è stato estratto morto da sotto i cumuli.Il quarantaduenne era tornato ad Amatrice, sua città di origine, con un amico per trascorrere qualche giorno di vacanza. I ragazzi sono stati sorpresi nella notte scorsa dal sisma e la casa è crollata sopra. I soccorsi hanno scavato e raggiunto l'amico grazie alle urla del giovane, poi hanno continuato a cercare per poter salvare anche Alessandro. Purtroppo quando questa mattina all’alba hanno raggiunto il corpo di Ale, era ormai senza vita.Neroni lavorava come parrucchiere a Civitanova nel salone di bellezza “Sei Diva”, di cui era socio, e anche molto apprezzato per il suo lavoro con le clienti.Un’altra eco di questo terribile sisma che ha spazzato via interi paesi e vite, distruggendo, a volte, il cuore di chi resta, di chi si è salvato e anche di chi si trova a chilometri di distanza.
A meno di ventiquattrore dal terremoto che ha colpito il centro Italia tante le manifestazioni di solidarietà del nostro territorio.Dopo l’organizzazione della raccolta cibo, vestiti e beni di prima necessità organizzata dalla Curva Just di Macerata, anche la Civitanovese si è mossa. La società di calcio , in segno di vicinanza ha deciso che la parte d’incasso, che sarà ricavato domenica dalla gara di Coppa Italia contro il Campobasso, sarà totalmente devoluto a favore delle zone terremotate.Anche l’osteria Ninetta di San Severino si è mossa in questa direzione. Da oggi stesso, 24 agosto, fino al 31 agosto devolverà il 10% dell’incasso sul fondo di questa immane tragedia. Il proprietario del ristorante, Alberto Rastelletti, consegnerà personalmente al primo cittadino Rosa Piermattei la loro offerta.La Scuderia Marche-Club Motori Storici e la CRI comitato locale di Macerata a sostegno dell'emergenza sanitaria nelle zone colpite dal terremoto nella notte scorsa ha decido che i fondi che verranno raccolti durante la tre-giorni di raduno di auto d'epoca organizzato dalla Scuderia Marche, patrocinato e sostenuto dal Comune di Macerata, saranno destinati a sostenere l'azione della Croce Rossa Italiana nell'emergenza sanitaria delle zone colpite dal sisma della notte scorsa. Sibillini e dintorni si spoglia dell'abito a festa e si offre come occasione di condivisione e di ritrovo per la collettività, in particolare nelle due serate maceratesi. La Rievocazione storica del Circuito della Vittoria si terrà nella forma di un corteo silenzioso per le vie del centro storico del capoluogo di provincia: in segno di rispetto e col pensiero rivolto a chi sta vivendo momenti drammatici, non si terranno la gara di regolarità né il concorso di bellezza ma tutta la cittadinanza potrà raccogliersi in piazza della Libertà, venerdì sera, per salutare le auto d'epoca e gli equipaggi venuti da tutta Italia che, fin dalla prima edizione della manifestazione e a maggior ragione in questo frangente, vogliono essere vicini al nostro territorio. Lo spettacolo di beneficenza di sabato sera acquista un valore simbolico del tutto particolare e al pubblico dello Sferisterio - che registra già il tutto esaurito - verrà rivolto un invito ancor più urgente a dimostrarsi generoso e solidale. Ciascuno spettatore può essere di aiuto concreto alle popolazioni sfollate.Anche il movimento civico Vince Civitanova in comunicato stampa fa sapere che “. Assicuriamo la nostra completa disponibilità e sostegno a qualsiasi iniziativa di aiuto, pronti a dare il nostro contributo. Lo facciamo ancora scossi, avendo negli occhi le immagini di distruzione e dei soccorsi all'opera per salvare la vita a tanti nostri fratelli. La solidarietà e la forza che gli italiani dimostreranno davanti a questa tragedia farà sicuramente onore al nostro Paese”. Vince Civitanova ha organizzato una raccolta di beni di prima necessità, chiunque voglia dare una mano può recarsi in via Piave 51
La forte scossa di terremoto di questa notte è stata sentita in maniera molto forte nel Comune di Treia, ed in particolare la sua violenza è stata amplificata in alcune zone del territorio.I sopralluoghi dei tecnici comunali effettuati questa mattina hanno determinato la chiusura di tre Chiese, giudicate parzialmente o totalmente inagibili.Molto numerose anche le richieste pervenute in queste ore da privati per segnalare situazioni di inagibilità o pericolo per le proprie abitazioni.Da stamattina è operativo il C.O.C., che oltre a provvedere alla verifica sugli edifici pubblici, sta anche organizzando quanto necessario per l’eventuale accoglienza e sistemazione temporanea dei circa 50 nuclei familiari le cui abitazioni sembrano presentare lesioni più consistenti.L’Amministrazione Comunale si è attivata richiedendo la disponibilità all’accoglienza da parte delle strutture ricettive del territorio e mettendo a disposizione l’Ostello di San Lorenzo.Nel Pomeriggio continueranno le verifiche sulla staticità degli edifici pubblici e degli edifici privati segnalati come lesionati, in attesa che la Regione Marche fornisca indicazioni circa le modalità per accertare gli eventuali immobili inagibili.I cittadini che volessero segnalare gravi danni alle proprie abitazioni, e che abbiano necessità di accoglienza, sono pregati a contattare il Centro Operativo Comunale ai seguenti recapiti: 0733 218701 – 335 6596527 - sindaco@treia.sinp.net
La terra torna a tremare, altra scossa di terremoto di magnitudo 4.7 a 8,4 km di profondità con epicentro a Norcia (Perugia), questi i dati pubblicati sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, registrato 13:50.La scossa è stata avvertita in tutta la zona già colpita questa notte e dove sono in corso i soccorsi per estrarre le persone dalle macerie e aiutare chi non ha più la casa. Dopo la scossa delle 13.50 ci sono state altre due piccole scosse di intensità minore.Ricordiamo il numero della Protezione Civile 800 840 840 attivo per l'emergenza
L’Avis lancia l’appello a tutti i donatori di sangue, c’è bisogno di fare scorta per far fronte all’emergenza del terremoto.L’associazione informa che è possibile donare il sangue all’ospedale di Macerata che rimarrà aperto fino alle 19 (orario continuato) di oggi e domani Civitanova sarà aperta dalle 8 alle 19. Possono donare tutte le persone che sono in regola con i controlli. Chi volesse diventare donatore può recarsi all’Avis per iniziare l’iter dei controlli (elettrocardiogramma, analisi del sangue e raggi al torace).Chiediamo a tutti di aiutare anche con un piccolo gesto come quello di donare il proprio sangue a persone che in questo momento non hanno più niente o sono state estratte dalle macerie.Per informazioni la sede di Macerata è in via Oreste Calabresi e il numero è 0733 263838, non esitate a contattarli.
Un anziano è stato salvato in mare questa mattina a Porto Recanati grazie all’intervento di un carabiniere in ferie e degli addetti ai soccorsi presenti in spiaggia con il loro cane.Un turista di 80 anni, non curante della bandiera rossa e del mare molto mosso, ha deciso ugualmente di fare il bagno. La corrente però lo ha trascinato lontano dalla riva e l’anziano ha rischiato di non riuscire a tornare indietro. Fortunatamente il carabiniere ha notato le difficoltà del bagnante e ha chiesto subito aiuto a Marco Pandolfi, il proprietario dello chalet Carlo & Domenico.Il bagnino e il suo golden retriver si sono gettati in acqua e hanno salvato l’anziano che è tornato a riva comprensibilmente spaventato ma illeso.
Iniziativa importante in nome dell’ambiente a Porto Recanati: indetta la giornata contro i mozziconi di sigaretta “Stop alle cicche”.Nonostante ci sia una legge che vieti di gettare a terra le cosiddette “cicche di sigarette” gli italiani non riescono a perdere questa brutta abitudine. Il quartiere Castennou di Porto Recanati ha accolto l’iniziativa del Daily Green, noto portale di informazione sull’economia verde, in cui vede protagonisti gruppi organizzati, associazioni o cittadini qualsiasi nella raccolta dei mozziconi di sigarette lasciate a terra o in spiaggia.La manifestazione “green” è prevista per giovedì 25 agosto a partire dalle ore 21 dove, presso largo porto Giulio, si potranno consegnare i mozziconi raccolti per toccare con mano il quantitativo di cicche che giornalmente vengono abbandonati nell' ambiente.“Stop alle cicche” sarà anche un’occasione per distribuiti posaceneri da tasca e per informaresulla pericolosità di questa pratica ormai vietata per legge.L’iniziativa prende spunto da quanto hanno fatto due studentesse australiane di Griffith, Holly Richmond e Alli Taylor, hanno raccolto (insieme ad altri 10 volontari), in sole due ore, più di 300 mozziconi di sigarette sulla spiaggia di Burleigh Heads, nel Queensland, e più di 3000 in tutta la zona, ritenuta una dei luoghi più belli e puliti della costa australiana.
Ancora appartamenti svaligiati a Porto Recanati. Dopo gli episodi di Ferragosto, i malviventi hanno rubato all’interno di due case nella stessa palazzina.I furti sono avvenuti domenica: anche questa volta i ladri hanno approfittato dell’assenza dei proprietari, fuori nel pomeriggio del giorno di festa. Con molta probabilità prima sono entrati nell’appartamento a pian terreno e poi hanno messo a soqquadro quello al primo piano, forzando la serratura. Nessuno si è accorto di nulla. I proprietari si sono resi conti del furto quando sono ritornati a casa e hanno trovato tutto sottosopra.
Una intera comunità in apprensione per le sorti di Emanuele Fiorani, il meccanico 38enne di Macerata, vittima il giorno di Ferragosto di un incidente mentre stava lavorando con il trattore. Fiorani, infatti, dopo l'incidente non ha ripreso più conoscenza e si trova ancora ricoverato a Torrette in coma.Lo sfortunato giovane, nel pomeriggio del 15 agosto, stava aiutando il padre nell’azienda agricola di famiglia al lavoro nei campi in contrada Cervare a Macerata, quando è caduto dal rimorchio del trattore. Immediatamente soccorso, in un primo momento le sue condizioni non sembravano gravissime. Poi, però, la situazione è peggiorata ed è stato sedato e trasportato in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette. Da quel giorno, però, purtroppo, Fiorani non ha più ripreso conoscenza.
Maria Montessori, originaria di Chiaravalle, ha creato uno dei metodi educativi più famosi al mondo applicato in più di 20.000 scuole in cui tutto è a misura del bambino rispettandone le esigenze e i tempi e, soprattutto sviluppandone l’autonomia.Negli ultimi tempi il metodo montessoriano ha sempre più preso campo, anche nel territorio maceratese molte scuole hanno aperto sezioni che utilizzano questo metodo di apprendimento e crescita nei comuni di Macerata, Civitanova, Porto Recanati, Corridonia e Tolentino.Una scuola autenticamente montessoriana, per i bambini le cui famiglie sceglieranno tale, adotterà il materiale tipo delle case dei bambini, ma cercherà di non fossilizzarsi su di esso, tenendo presente che oggi la nostra società è ben diversa da quella di inizio novecento e i bambini hanno anche altri bisogni e interessi, ad esempio quello di confrontarsi con i prodotti della tecnologia avanzata e di saperli usare in modo critico e costruttivo.Tra i principi fondamentali della scuola l’accettazione totale del bambino, con le sue potenzialità e i suoi limiti, con la necessità di personalizzare il percorso di apprendimento, la differenza in questo caso diventa ricchezza e non divisione tra gli alunni. Altro punto fermo del metodo di Maria Montessori ha le sue radici nel suo motto “Aiutami a fare da me” che si rispecchia nell’allestimento degli ambienti delle aule con il superamento della didattica frontale e delle barriere architettoniche: tutto è a misura di bambino.Sia la casa dei bambini (materna), sia la scuola elementare, sono organizzate per sezioni miste, cioè con bambini di età diversa (3/4/5 anni per la materna…6/7/8 e 8/9/10 per le elementari.) e ciò anticipa quello che oggi la psicologia dell’apprendimento chiama social-learning, ossia l’apprendere attraverso il confronto costruttivo tra alunni diversi sia per interessi, abilità e competenze, sia per età.Anche le insegnanti delle scuole montessoriane seguono un particolare metodo di formazione. La maestra è una direttrice, attenta osservatrice del percorso di autoeducazione compiuto dal bambino, è paziente, è umile, è parca nelle parole. Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei bambini è una fonte inesauribile di indicazioni per insegnanti e genitori; nessun aspetto viene trascurato: lo sviluppo fisico, le attività manuali sempre collegate allo sviluppo della mente, l’apertura alla realtà extrascolastica e al territorio, la lettura e la consultazione di testi, la sperimentazione e il lavoro individuale e di gruppo.La Montessori non è stata subito capita, soprattutto in un’epoca come quella ottocentesca nella quale ha vissuto “quanti malintesi ho trovato in tanti paesi perché la gente pensava che io parlassi di un metodo pedagogico, mentre io parlavo di una rivelazione. Il bambino è il tesoro supremo dal quale possiamo attingere forza. La vera educazione coinvolge non solo il bambino che viene educato ma anche l’adulto che si trasforma”.Elenco scuole montessoriane nella provincia di Macerata:Civitanova MarcheIstituto scolastico comprensivo Ugo Bassi n 30: http://iscviaugobassi.gov.it/corsi-montessori/infanzia: sezione montessoriana nel Plesso di Scuola dell’Infanzia “Via dei Mille”primaria : corso ad indirizzo montessoriano nella Scuola Primaria “A. Garibaldi”Porto RecanatiCasa dei bambini “M. Montessori”, infanzia http://www.montessori-portorecanati.it/?page_id=11MacerataScuola primaria Montessori, in via dei Sibillini 37, a Macerata, Istituto Comprensivo Mestica: http://istitutomesticamacerata.it/Scuola dell’Infanzia, IC Fermi, nel plesso situato in via Pace n° 2: http://nuke.fermimc.it/TolentinoIstituto Comprensivo Don Bosco, piazza D. Bosco, 11, Scuola Primaria, plesso “Grandi” http://www.comprensivodonbosco.it/Corridoniaesiste un gruppo di gruppo di genitori impegnati per attivare una Casa dei Bambini Montessori: https://www.facebook.com/montessoricorridonia?fref=ts
L'anoressia è una brutta bestia che divora le giovani donne del nostro tempo, spesso neanche si vede nel suo insinuarsi profondo di chi ne soffre. Scientificamente è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dal rifiuto del cibo, che nasce per la paura morbosa di ingrassare.La caparbia volontà di mantenersi sotto un peso normale, comunque percepito come eccessivo, conduce allo sviluppo di una repulsione ossessiva nei confronti del cibo che dilaga fino a scatenare i sintomi fisici dell'anoressia conclamata: peso corporeo sotto i limiti di normalità (inferiore all'85% del peso ideale, BMI inferiore a 1,75 kg/m2), magrezza francamente patologica, bassa temperatura corporea, bradicardia, fragilità di unghie e capelli, osteopenia, alopecia, riduzione del volume del seno, ipotensione, pelle secca, aspetto debilitato/cachettico, ritardi mestruali e amenorrea (ritardo di almeno tre cicli mestruali consecutivi).Chiara è una ragazza di Montecassiano, ha compiuto 18 anni da qualche mese e ha una grande forza nata proprio da questo non sentirsi bene, non essere mai all'altezza che tre anni fa l'ha trascinata nel baratro dell'anoressia. Questa è la sua storia, queste sono le sue parole con la speranza che siano di aiuto e conforto per le altre ragazze e le famiglie che lottano come ha fatto lei:"Tutto iniziò per la paura di esser di troppo. Ho perso il controllo di me stessa senza neanche accorgermene. Ero pallida e mi dimostravo nervosa; le mie mani erano sempre arrossate, avevo sempre freddo, l'aspirazione a essere perfetta mi portava ad avere successo, nonostante la mia debolezza fisica. Ho limitato sempre di più la mia alimentazione fino al minimo necessario: frutta e poco più.Il primo mese la mia malattia non si notava al primo sguardo, ero la solita studentessa, praticavo molto sport e passavo i miei pomeriggi a cucinare per la mia famiglia. Se qualcuno parlava del mio comportamento insolito, diventavo sempre più aggressiva cercando di interrompere il discorso, cambiandolo totalmente. Mia madre sperava che quest'ossessione fosse soltanto temporanea, mentre mio padre non aveva nemmeno capito di cosa si trattasse. Pesavo 37 kg, pressione sempre bassa e battiti del cuore sempre al minimo.Arrivai ad un punto dove chiesi aiuto a mia madre dicendo di non riuscire a curarmi da sola, quando lei stessa, nel frattempo, aveva già programmato un mio ricovero. Venni ricoverata agli inizi di giugno, appena ritornai da un viaggio, al Salesi di Ancona. Ricoverata d'urgenza con battiti del cuore a 20. Passai più di 40 giorni dentro la clinica. Accettai subito il mio ricovero, perché sapevo che da sola non potevo farcela, però solo alla condizione che venissi curata senza medicine, ma solo con la forza di volontà. Giorni di paure, di ossessioni, di confusioni mentali, aghi, flebo, sondino, sala rianimazione... E chi più ne ha più ne metta.Ora che ho 18 anni posso ammettere che quei 35 giorni sono stati i più lunghi della mia vita; fortunatamente trovai delle infermiere, dei tirocinanti che riuscivano a capire tutto ciò che stavo passando, tutto ciò che avevo dentro e riuscivano a capirmi anche con un solo sguardo; era anche un modo per far sì che loro anche con un piccolo gesto potevano aiutarmi. Riuscii a recuperare più della metà del mio peso, fin quando non arrivò il 17 luglio, dove la dottoressa decise che potevo lasciare il ricovero, perché aveva visto che ero una ragazza al quanto forte e che avevo tutta la forza necessaria per continuare il mio percorso di ripresa anche al di fuori.Tuttora, nonostante siano passati tre anni, sono seguita dalla psicologa e dalla nutrizionista, ma la cosa che mi fa alquanto piacere è che le infermiere e tutte le ragazze tirocinanti, ancora oggi chiedono di me. La forza del venirne fuori dalla mia malattia è stata mia madre e le mie due migliori amiche, le quali facevano ore e ore di corriera per far sì che non stessi neanche un solo minuto da sola. Avevamo anche formulato un motto, il quale ripetevo ogni minuto di quei giorni: "Dai Chià, non mollà". Nonostante tutto posso ammettere che la mia malattia mi è servita per crescere, per capire molte cose; vorrei poter aiutare tutte quelle ragazze che ora stanno passando tutto ciò che ho passato io per dirgli soltanto alcune parole: che non serve a nulla star male per chi ci circonda, ma viviamo questa vita piena di felicità. Ormai sono passati tre anni e posso ammettere che ripensando a ciò ho le lacrime agli occhi , ma ancora penso alla mia frase, al mio motto che ora ho anche inciso sul mio polso: Dai Chià, non mollà".Ora Chiara sta bene, ha ripreso in mano la sua vita con le amiche e tutta la bellezza dei suoi diciotto anni, ma per lei è diverso, lei sa quanto fa male a volte la vita: "L’anoressia porta allo scoperto quello che fa male dentro: la paura, il vuoto, l’abbandono, la violenza, la collera. È un modo per proteggersi da tutto ciò che sfugge al controllo. Anche se a forza di proteggersi si rischia di morire."