Rai 5 ricorda Daniela Dessì. Il canale tematico che dedica ogni settimana degli appuntamenti all’opera lirica ha deciso di omaggiare il soprano scomparso lo scorso agosto, dopo una breve malattia.Ad aprire il ciclo sarà lo scenario dello Sferisterio. Infatti l’emittente ha scelto come prima opera da mandare in onda, martedì primo novembre alle 16.45, la Francesca di Rimini, andata in scena nel 2004, con la regia di Massimo Gasparon.Proprio allo Sferisterio, la Dessì doveva esibirsi lo scorso 11 agosto con lo spettacolo Medea, da Cherubini a Pasolini, con il ruolo da protagonista “cucito” su di lei. Annunciando problemi di salute a fine luglio e quindi rinunciando a tutti gli impegni di lavoro, il Macerata Opera Festival aveva successivamente chiamato Alexandra Deshorties.Daniela Dessì si è esibita più volte allo Sferisterio: prima del ruolo di Francesca nell’opera di Zandonai è stata Liù nella Turandot del 1996. Ha poi calcato il palco nel 2012 e 2013 con i concerti che hanno celebrato le figure di Giancarlo Del Monaco e Beniamino Gigli.
Muccia è un paese distrutto dal terremoto e profondamento segnato dal dolore e dalla preoccupazione di chi viveva lì prima del sisma del 26 ottobre e che ha deciso di restare. La piccola cittadina è stata dichiarata inagibile al 90% e, per il momento quello che si respira è un'atmosfera di totale caos."L'emergenza c'è qua come in tanti altri centri - dice Francesco Drago, residente a Muccia - lo sappiamo bene, ma Muccia è un paese che non esiste più e noi siamo stati abbandonati a noi stessi. So che è presto, sono passati solo due giorni dal sisma, ma qua è tutto autogestito: dalla mensa, alle sistemazioni per chi non ha più una casa dove dormire".I cittadini si sono rimboccati le maniche, dandosi da fare per restare in piedi e la macchina umanitaria è partita."Il ristorante "Il Cacciatore" è stato distrutto e Ruben, il cuoco - racconta ancora Francesco - ora sta cucinando per gli sfollati nella mensa allestita dal comune all'interno di uno dei container utilizzati dagli operai della Quadrilatero, gli stessi che sono stati messi a disposizione per ospitare gli sfollati"."La nostra non è una denuncia - conclude Francesco - ma ieri siamo stati noi, di nostra spontanea volontà a transennare delle zone che abbiamo ritenuto essere pericolose, mentre alle domande di sopralluoghi ancora non ci sono state risposte. Sono arrivati tre furgoncini della Protezione Civile di Bergamo, ma qua è ancora tutto completamente autogestito dalla cittadinanza".m
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato ieri al presidente delle Marche Luca Ceriscioli per informarsi personalmente sulla situazione delle popolazioni colpite dal terremoto e gli interventi adottati in questa prima fase dell'emergenza. La telefonata del Capo dello Stato, si apprende dallo staff del governatore, è arrivata mentre Ceriscioli stava facendo un sopralluogo con Fabrizio Curcio e Vasco Errani nei comuni terremotati del Maceratese."La Protezione civile ha agito bene tecnicamente ma è stata anche capace di accompagnare le comunità alla scelta migliore". Lo ha affermato a Radio Vaticana il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. "C'era una doppia sfida: non solo portare subito soccorso, assistenza, verificare situazioni, ma anche convincere, insieme ai sindaci, i cittadini a fare la scelta della collocazione in una struttura d'accoglienza o un albergo piuttosto che il percorso delle tende che si fa normalmente - continua Ceriscioli - Siamo nei primi giorni d'inverno, le temperature sono molto rigide e non è stata una cosa banale riuscire a convincere i cittadini a optare direttamente per quello". Soddisfatto della collaborazione del Governo? ''Assolutamente sì'' risponde il presidente. "Il Governo - dice - è presente non solo simbolicamente e fisicamente come ha fatto ieri il premier, ed è molto importante, venendo a Camerino e nelle terre terremotate, ma anche proprio nella costruzione degli strumenti realizzati insieme'' (ANSA).
La Recanatese, dopo la Civitanovese incontrata domenica scorsa al Tubaldi, è attesa da un nuovo derby. Al Bruno Recchioni di Fermo i giallorossi affrontano la Fermana, partita valevole per la 9^ di campionato.Da domenica tutte le gare iniziano alle 14:30 per il ritorno all’ora solare con le lancette dell’orologio che vanno spostate indietro di un’ora. Una cosa è certa, nel manto in erba naturale dello stadio fermano le motivazioni di entrambe le compagini saranno ai massimi livelli. La Fermana, reduce da due stop consecutivi con Monticelli e Agnonese, è alla ricerca della vittoria per riprendere la corsa che, dopo la 6^ giornata, aveva portato la formazione canarina ad un solo punto dalla vetta della classifica. A maggior ragione la Recanatese non può permettersi altri risultati all’infuori della vittoria.La formazione di Possanzini nelle ultime due gare con San Marino e Civitanovese ha evidenziato importanti progressi sul piano dell’atteggiamento, rispetto alle prime partite del campionato, ma la vittoria si fa attendere da sei settimane e non serve aggiungere altro per capire l’importanza di un successo per i giallorossi. Con la Civitanovese i giallorossi hanno dimostrato compattezza e carattere rimontando per due volte lo svantaggio e con un pizzico di cinismo in più sotto porta ne poteva scaturire una vittoria, dando ovviamente merito alla Civitanovese che, a sua volta, ha creato diverse occasioni da rete, Per domenica Possanzini fa ancora i conti con l’infermeria.Non dovrebbe farcela il centrocampista Lauria, uscito durante l’ultima partita con la Civitanovese dopo uno scontro di gioco con un avversario. In dubbio capitan Patrizi, anche lui toccato duro domenica scorsa. Ancora assente il portiere Azzolini che sta recuperando da un infortunio muscolare patito nella trasferta a Vasto di quattro settimane fa. In compenso a centrocampo ritornano a disposizione Garcia e Senigagliesi. Stefano Belfiore di Parma è il direttore di gara designato per Fermana-Recanatese; il fischietto emiliano è alla sua seconda stagione in serie D, ha diretto 23 gare ma non ci sono precedenti nè con Fermana nè con Recanatese. Gli assistenti sono Andrea Cravotta di Città di Castello e Luca Di Sante Coaccioli di Foligno.
La valigia è sempre pronta per gli imprenditori calzaturieri che cercano con la qualità dei prodotti di vendere paia di scarpe e di scoprire nuovi mercati. Sei mesi di fiere in giro per il mondo, sei mesi su cui i vertici di Assocalzaturifici, sia nazionali (Annarita Pilotti) che regionali (Giampietro Melchiorri per Fermo, Salina Ferretti per Macerata e Valentino Fenni per Ascoli Piceno), hanno discusso ieri, venerdì 28 ottobre, all’Hotel Cosmopolitan durante l’assemblea congiunta delle sezioni calzaturiere di Confindustria Marche. E l’hanno fatto partendo dai dati.“A livello nazionale – spiega la presidente di Assocalzaturifici, Annarita Pilotti – domina la parola stabilità. E non è poco, a fronte di un contesto economico e politico molto complesso. L’export del comparto calzaturiero dopo i primi sei mesi si è chiuso con un +4,9% e vale 4.4 milioni di euro. Purtroppo però quelli del nostro territorio non seguono questo andamento positivo, visto che il nostro distretto paga il suo essere manifatturiero, un settore più di altri legato ai consumi. Essendo calato il potere di acquisto in Italia e anche nel mondo, come Regione soffriamo più delle altre”.Durante l’incontro Salina Ferretti, vicepresidente di Assocalzaturifici e presidente della sezione calzaturieri di Confindustria Macerata, ha invitato gli imprenditori a essere protagonisti delle scelte associative: “L’11 novembre a Roma ci sarà una assemblea nazionale chiave. La presidente Pilotti ci ha chiesto di aderire in massa in modo da confrontarci e valutare miglioramenti. Dobbiamo restare uniti per trovare le migliori soluzioni anche in tema di investimenti: dobbiamo rafforzare la promozione sui mercati tradizionali come Europa e Usa, dando sostegno alle piccole imprese calzaturiere che rischiano altrimenti di essere escluse da un mercato che punta spesso sul prezzo”.Al suo fianco Giampietro Melchiorri, presidente di Confindustria Fermo: “Stiamo lottando per restare competitivi su un mercato sempre più attratto dal prezzo. Ma non possiamo essere competitivi sul prezzo. Per questo, anche a livello europeo, subiamo la nostra burocrazia e fiscalizzazione”.L’andamento del settore degli ultimi 15 anni vede un costante calo di imprese, passate dalle 2.400 di inizio millennio alle 1.655 di oggi. “A questo si aggiunge un aumento della cassa integrazione. Eppure, non ci fermiamo, forti della nostra qualità che ha bisogno di essere supportata dalla legislazioni, a cominciare dal riconoscimento in Europa del marchio made in Italy” ribadiscono i presidenti sottolineando l’impegno dell’associazione, anche attraverso incontri b2b come quello che a Civitanova pochi giorni fa ha riunito 80 imprese.Durante l’assemblea congiunta con le territoriali di Macerata e Ascoli si è affrontato il nodo mercati per le imprese marchigiane. Mercati a due velocità. “La Russia continua a perdere, inutile negarlo, ma sappiamo che è un mercato da non abbandonare perché fondamentale per più della metà dei nostri associati. Di contro, cresce con forza la Corea del Sud, +32% per 13.85 milioni di euro, e torna a camminare l’Ucraina, passata da 6.13 a 8.07 milioni di euro per un +31,6%”.Di fronte a questo quadro internazionale, durante l’assemblea che ha unito le territoriali, Melchiorri, assieme alla Ferretti, ha puntato con forza proprio su una parola: unità. “Soffriamo, ma dobbiamo guardare avanti. L’unione fa la forza. E lo dimostra l’incontro che abbiamo avuto in Regione il 27 ottobre con l’assessore Manuela Bora, che ringrazio. Assieme ad Annarita Pilotti, noi imprenditori di Confindustria abbiamo presentato compatti le nostre esigenze e soluzioni. E il risultato è già arrivato, con la Regione che viaggerà al nostro fianco verso il rinnovamento dell’Obuv. Se facciamo sistema, se portiamo le politiche nazionali e regionali a sostegno delle scelte di Assocalzaturifici raggiungeremo l’obiettivo: ritornare a crescere. Ma per farlo, bisogna stare insieme, fare sistema”.
Riapre oggi, sabato 29 ottobre, la Chiesa di San Filippo viene riaperta alla popolazione treiese e ai tanti fedeli che amano questo luogo di culto, con la prima S. Messa che verrà celebrata alle ore 19.00.I gravissimi eventi sismici iniziati il 24 agosto scorso hanno leso gravemente tutte le Chiese di Treia, rendendole inagibili; anche la bellissima Chiesa romanica di S. Michele, che aveva resistito alle prime scosse, è stata lesionata a seguito del nuovo grave sisma del 26 ottobre.L’unico edificio religioso che non ha subìto danni è la Chiesa non officiata di San Filippo, che si affaccia maestosa su Piazza della Repubblica, in una delle piazze pensili più belle d’Italia.Edificato nel XVIII secolo dai Filippini che lo dedicarono a San Filippo Neri, il tempio iniziò ad essere officiato il 26 maggio 1778, giorno della festa di San Filippo Neri, che già nell'anno 1626 figurava tra i patroni di Montecchio (antico nome di Treia).Il cardinale Grimaldi procurò alla chiesa quelli che un tempo erano beni preziosi: i corpi di quattro martiri cristiani, morti durante le prime persecuzioni: Aurelio, Valentino, Castoria, Venusta, importati direttamente dalle catacombe e posti sotto gli altari laterali.A spese della Congregazione furono poste, nelle nicchie alle pareti, otto statue che rappresentano i quattro evangelisti e i quattro maggiori dottori della chiesa latina, opere dello scultore romano Gioacchino Varlè. L’opera d’arte più pregevole conservata all’interno della chiesa è un Crocifisso ligneo del XV secolo, proveniente dalla Chiesa di San Marco (che un tempo si ergeva nella zona dell’Onglavina), raffigurante il “Cristo della pioggia”.A seguito della crisi sismica del 1997, la Chiesa di San Filippo subì danni tali da essere oggetto di un cospicuo intervento di risanamento; i lavori di restauro e consolidamento della Chiesa hanno comportato una spesa di importo complessivo di circa 2 miliardi di Lire, di cui 200 milioni di Lire a carico del bilancio comunale.Da tempo nella Chiesa di San Filippo, mai sconsacrata, non venivano officiate funzioni religiose; le ultime celebrazioni religiose risalgono alla metà degli anni Settanta. Ciononostante, la Chiesa non è stata mai abbandonata; al contrario ha ospitato iniziative molto belle, fra cui la recente mostra su Villa Spada, numerosi concerti ed eventi prestigiosi quali Symbola.Con la sua lunga e affascinante storia, la Chiesa di San Filippo oggi torna ad accogliere i fedeli treiesi che, a seguito del terremoto, hanno perso la possibilità di frequentare tutte le altre Chiese, fra cui la Cattedrale della SS. Annunziata e il Santuario del SS. Crocifisso, che hanno subìto ulteriori gravi danni.
La questione delle Piscine di Fontescodella tornano in Consiglio Comunale a Macerata. I consiglieri di opposizione Riccardo Scacchi, Andrea Marchiori e Paolo Renna hanno infatti presentato una interpellanza per conoscere i dettagli dell'operazione e per conoscere i provvedimenti che l'amministrazione metterà in atto circa la questione degli impianti natatori.I consiglieri, si legge nell'interpellanza, sottolineano come nella campagna elettorale del 2015 il sindaco avesse dichiarato la piscina "cosa fatta" e chiedono i motivi dietro questo ritardo."Per quali motivi - si legge - essendo stata l’area degli interventi delimitata nel gennaio 2016, e perdurando nel periodo successivo la più assoluta inattività da parte dell’aggiudicataria, il Comune ha posto il proprio ultimatum soltanto a giugno 2016, allorchè erano già trascorsi ben 13 dei 19 mesi previsti nel contratto per l’ultimazione dell’opera?"Inoltre i consiglieri chiedono di sapere quali siano gli oneri e i costi complessivi sostenuti dall’Ente dall’inizio dell’iter procedimentale in questione sino a oggi"Vogliamo sapere se l’Avv. A Lucchetti del Foro di Ancona ha già proceduto in ordine alla risoluzione del contratto in questione e a formulare la richiesta di risarcimento danni e, in caso affermativo, relativamente a quest’ultimo aspetto, per quale importo, e con quali modalità la quantificazione del danno è stata eventualmente calcolata".Ci si chiede infine quale sia la prospettiva futura dell'impianto "dopo il decennale ritardo, gli ingenti costi sostenuti, gli innumerevoli formali impegni disattesi".
La Maceratese cambia proprietario, finisce l’era della presidente Maria Francesca Tardella. Questo il comunicato diramato questa sera dal sodalizio biancorosso:“La S.S. Maceratese comunica che nella tarda serata odierna è stato sottoscritto l’accordo per il trasferimento della quota pari al 95% del capitale sociale in favore del sig. Filippo Spalletta. Le parti hanno fissato come termine inderogabile la data del 14.11.2016 per la stipula dell’atto notarile di trasferimento della quota. Nel periodo intercorrente fino a tale data la società verrà gestita congiuntamente dalla Dott.ssa Maria Francesca Tardella e dal sig. Filippo Spalletta. Le parti ringraziano i professionisti, legali e commercialisti, che hanno profuso l’attività per il raggiungimento di questo obiettivo”.Filippo Spalletta, imprenditore italo-svizzero di origini siciliane impegnato nel settore del legno, era arrivato due giorni fa a Macerata per definire la trattativa. Spalletta eredita un testimone “pesante”. Con Maria Francesca Tardella al timone, la Maceratese è tornata ai fasti di un tempo, riconquistando dopo oltre quaranta anni la terza serie calcistica.
“Il terremoto ha reso ancor più fragili le nostre vite e scosso le nostre comunità. Abbiamo bisogno di dare aiuto e assistenza alla popolazione, ma anche fiducia e speranza nelle istituzioni. Lunga, anzi lunghissima, è la conta dei danni ma oggi mi sento di chiederle di esserci vicino nel sistemare le case e nell’aiutarmi a trasmettere anzitutto tranquillità. E’ per questo che vorrei domandarle rassicurazioni sul futuro della mia comunità. I settempedani sono tenaci, ci metteranno del loro, ma dobbiamo aiutarli a ricostruire”.Queste le parole con le quali il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ricevuto nella sala del Consiglio del Municipio, il commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto, Vasco Errani, accompagnato dal presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e dall’assessore regionale alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti. Una riunione operativa svoltasi a porte chiuse alla quale hanno preso parte solo gli staff, la Giunta comunale e, unici ospiti invitati, il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori, e l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Giovanni Brugnaro.“Il nostro Comune – ha esordito il primo cittadino settempedano - è uno dei più grandi della regione Marche. Ha un’estensione di 195 chilometri quadrati, conta più di 13mila abitanti. L’ultima delle tantissime frazioni di cui è composto dista dal capoluogo più di mezz’ora di macchina che diventa un’ora fra l’andare ed il tornare. Le chiedo di tenere in mente questo numero per ogni decisione che riguarderà San Severino Marche perché in questa emergenza questo numero ci ha veramente ossessionato. La notte del sisma ho fatto il giro di molte frazioni e, giunta l’alba, mi sono accorta che non avevo ancora finito di arrivare dappertutto”.Al centro del confronto anzitutto l’emergenza terremoto con le mille e più istanze di sopralluogo (esattamente 1.025) presentate al Coc, il Centro Operativo Comunale, dopo il sisma del 24 agosto. “Due mesi dopo, con lo sciame del 26 ottobre, le richieste sono raddoppiate in due giorni e ci siamo ritrovati con 350 persone da sistemare perché senza un tetto sotto il quale trascorrere la notte. Abbiamo subito attivato ben tre Centri d’accoglienza e garantito un pasto e un alloggio di fortuna ma la nostra comunità, che è fatta di tanta gente che sa arrangiarsi e ha addirittura trascorso le prime ore in auto senza domandare nulla alle istituzioni, si è trovata a vivere un’esperienza che neanche in occasione del sisma del 1997 si era trovava a vivere. La conta dei danni ogni giorno aumenta. Ci sono interi rioni dove avremo tantissime case, anche intere palazzine, che saranno dichiarate inagibili o che richiederanno dei provvedimenti seri per il loro recupero. Ma questo è anzitutto un terremoto che ha messo paura e lacerato gli animi visto il perdurare di forti scosse. La gente ha paura, ha tanta paura – ha più volte sottolineato il sindaco, lanciato un appello – La paura delle persone mi fa chiedere un intervento per accelerare il progetto di avere una nuova scuola che sostituisca il plesso “Luzio” nonostante sia sempre risultato agibile nelle verifiche fino ad oggi effettuate. Abbiamo un progetto di adeguamento della vecchia scuola, ma forse ci costerà meno realizzarne una nuova. Nel mentre ci stiamo portando avanti e abbiamo già identificato un’area nel nostro Piano regolatore generale per dare vita a un nuovo edificio. E poi il nostro secondo appello è per la difesa delle istituzioni oggi esistenti. A partire dal nostro ospedale di cui chiediamo l’immediata riparazione delle stanze chiuse. Cogliamo l’occasione per ricordare a Ceriscioli di dare più posti letto al “Bartolomeo Eustachio” per far sì che possano essere attivati tutti i servizi promessi in una delibera di Giunta regionale. Ricordo a tutti che ci siamo candidati quale realtà di riferimento per la realizzazione di un nuovo presidio unico di Area Vasta. San Severino è una realtà baricentrica rispetto a tutto l’entroterra, questo terremoto ci ha insegnato l’importanza di ciò. Infine – ha aggiunto il sindaco Piermattei - chiediamo l’aiuto del commissario per il terremoto per risollevare le sorti delle nostre attività produttive. Le nostre produzioni, specializzate prevalentemente nella lavorazione del marmo e della graniglia, hanno subito danni ingenti. Ho dovuto dichiarare l’inagibilità parziale di alcuni capannoni che danno lavoro a tante famiglie. Ci sono poi i danni alle attività turistiche, tutti gli agriturismi, le country house, i bed & breakfast presenti nel nostro territorio hanno registrato la disdetta di ogni prenotazione. E, da ultimo ma non per importanza, ci sono i danni provocati dal sisma al settore agricolo, settore di punta dell’economia settempedana. Le aziende del territorio ci segnalano danni gravi e diffusi che non riusciamo ancora a quantificare perché in un solo giorno, fra richieste di sopralluoghi da parte di aziende e semplici cittadini, ne abbiamo raccolte più di 500. Ci sono stati crolli di fienili, lesioni a stalle e strutture da cui le aziende traggono il loro sostentamento”.Come molti sindaci alle prese con il terremoto il primo cittadino settempedano ha da ultimo ricordato al commissario Errani la necessità di avere più tecnici a disposizione per la conta e la verifica dei danni: “Su mille istanze raccolte a seguito del sisma del 24 agosto siamo riusciti a compilare, perché ci è stata inviata una sola squadra in queste settimane, solo 17 schede Aedes da cui dipendono aiuti e finanziamenti. Di questo passo – ha concluso il sindaco, Rosa Piermattei - visti anche i danni provocati dal nuovo terremoto, iniziato il 26 ottobre, non arriveremo mai. E i danni veri sono quelli di queste ore, con scosse continue e molto forti che hanno distrutto anche il nostro patrimonio ecclesiastico e tanti cimiteri rurali”.
Ha destato profondo cordoglio, a San Severino Marche, la notizia della scomparsa della professoressa Liana Lippi, 72 anni, già Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche.Il sindaco, Rosa Piermattei, la ricorda come “una persona straordinaria che univa competenza e passione e che ha sempre dimostrato un profondo attaccamento per il territorio teso a valorizzare gli aspetti culturali ma anche a favorire, e promuovere, restauri che lasciassero ai posteri il segno della civiltà passata. Ne sono esempio le tante mostre realizzate a San Severino Marche da quella sui fratelli Salimbeni, a quelle su Lorenzo d’Alessandro e Bernardino di Mariotto. Mostre che hanno contribuito a far conoscere pittori di San Severino prima relegati a una élite di studiosi e, soprattutto, hanno consentito di restaurare affreschi ancora presenti nelle chiese settempedane. A queste si aggiungono le importanti mostre sul Barocco e su Filippo Bigioli. Avevo conosciuto la professoressa Lippi solo di recente ma ne avevo apprezzato immediatamente le qualità e, in particolare, il suo essere una persona di immediata comunicatività. Straordinario il suo rapporto con Vittorio Sgarbi e quello che, insieme al noto critico d’arte, ha fatto per la città”.In passato, a partire dal maggio 1990, la professoressa Lippi aveva avuto anche importanti incarichi amministrativi ricoprendo i ruoli di consigliere comunale, poi assessore e di vice sindaco.Anche il presidente della Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative, Stefano Papetti, unitamente al consiglio direttivo, all'assemblea dei soci e a tutti i membri della giuria del Premio Salimbeni, si è unito per ricordare in queste ore “l'impegno per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico regionale da parte della professoressa Liana Lippi”.
Incontro a Caldarola, nel tardo pomeriggio di oggi, tra Errani, Curcio, Ceriscioli, Sciapichetti, Spuri e Pettinari con i sindaci dei comuni di Caldarola, Camporotondo, Serrapetrona, Cessapalombo, Belforte e ancora San Ginesio e Castelraimondo.Un incontro cordiale e diretto nel corso del quale si è parlato dei problemi dei vari comuni e delle rispettive situazioni. Sindaci e autorità hanno parlato innanzitutto delle azioni prioritarie da mettere in atto in questo momento di emergenza. Tra queste, priorità assoluta è la messa in sicurezza delle situazioni più pericolose come campanili e cornicioni.Contemporaneamente è di prioritaria importanza la sistemazione in alloggi sicuri della popolazione evacuata. Nel corso dell'incontro si è ricordato che per gli sfollati non c'è altra soluzione in questo momento autonoma sistemazione o alberghi.Un incontro cordiale, ma chiarificatore di quelle che sono le priorità di tecnici e amministratori.
A causa delle ultime scosse che hanno fortemente compromesso l’agibilità di diverse chiese, tra cui quelle di Tolentino, la celebrazione di sabato 29 ottobre con l’ordinazione di due nuovi diaconi, non sarà nella parrocchia di San Catervo ma nell’unica struttura antisismica della diocesi: l’Aula Sinodale, situata nel polo della Domus San Giuliano di Macerata. Confermato invece l’orario delle 18.00 per la Messa.E’ quanto si legge in una nota stampa della diocesi. L’ordinazione – si legge –avrebbe dovuto svolgersi, inizialmente e come da tradizione, nella cattedrale di San Giuliano. Poi, a seguito dell’inagibilità determinata dal terremoto del 24 agosto scorso, la decisione di vivere l’importante momento presso la parrocchia di San Catervo, a Tolentino. Ma le ultime, violente scosse del 26 ottobre hanno compromesso la tenuta di questa come di molte altre chiese della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia.Per volontà della Curia e in accordo con il Seminario missionario diocesano “Redemptoris Mater” di Macerata, la Celebrazione eucaristica in cui il vescovo Nazzareno Marconi ordinerà diaconi don Pietro Micheletti e don Francesco Zambelli si svolgerà sabato 29 ottobre presso l’Aula sinodale di Macerata.“Sappiamo che questa struttura non è una chiesa – dichiara monsignor Marconi – ma si tratta di una scelta obbligata, dal momento che è l’area più capiente e antisismica che abbiamo, dotata inoltre di un ampio parcheggio per ospitare un avvenimento del genere”.
A Tolentino si stanno continuando ad effettuare i sopralluoghi negli edifici privati e pubblici, anche da parte dei tecnici del Dicomac inviati dal Ministero e facenti parte della Protezione Civile nazionale. Sotto esame i danni strutturali agli edifici che possono avere effettivi problemi di agibilità.Continuano ad essere registrate le domande di richiesta di sopralluoghi. Dopo il terremoto del 24 agosto a Tolentino erano da visionare ben 2.594 abitazioni. Dopo la scossa del 26 ottobre, in soli due giorni si sono aggiunte altre 400 richieste di controlli. Per rispondere in maniera celere a tutte le istanze, specie quelle più difficili, sono state organizzate diverse squadre con tecnici abilitati che stanno effettuando continui controlli, girando per la città senza sosta. Utilizzati anche dei droni che montano telecamere speciali in grado di verificare lo stato degli edifici anche in punti non facilmente raggiungibili.Nel tardo pomeriggio di venerdì 28 ottobre sono stati dichiarati inagibili tre condomini in via Proietti, ai numeri civici 6, 8 e 10. Infatti sono stati riscontrati gravi danni in 12 appartamenti per cui 26 persone sono state sistemate in strutture alberghiere e appartamenti. La situazione è seguita e monitorata continuamente dall’Ufficio Servizi Sociali.Attualmente sono chiuse al traffico Traversa Filelfo, via Mestica, via Valporro, via San Catervo, ultimo tratto, via Nazario Sauro, via Sparaciari, via dell’Orfanatrofio per pericolo di crollo e per garantire la pubblica incolumità. Stabilita l’inversione di marcia in via Filippo Corridoni essendo chiuso il primo tratto per il pericolo di crollo di una lapide dalla facciata della chiesa dei Sacconi.In via Valporro si sta lavorando per la messa in sicurezza di un’antica torretta. Rimane chiuso il Palazzo comunale di piazza della Libertà, con gli uffici trasferiti nella palazzina dell’Ufficio Tecnico in quanto la situazione delle mura perimetrali del Comune si è aggravata ulteriormente.A seguito del sopralluogo dei tecnici del Dicomac è stata emessa una ordinanza per la chiusura parziale dell’ospedale SS Salvatore. Si comunica che il Punto di Primo Intervento rimarrà in funzione h24 fino a data da destinarsi, contrariamente a quanto stabilito dal piano di riorganizzazione in ospedale di comunità del nosocomio tolentinate che doveva scattare il prossimo 3 novembre con l’apertura del punto di primo soccorso solo per 12 ore al giorno. Aperti e funzionanti tutti gli ambulatori.Dopo le opportune verifiche anche da parte del Dicomac confermata la piena agibilità della Casa di Riposo Porcelli.In queste ore si stanno programmando opere di messa in sicurezza delle facciate della Basilica di San Nicola, di Porta Marina, di Palazzo Sangallo e di Palazzo Parisani – Bezzi. Messa in sicurezza a terra per il Palazzo comunale in piazza della Libertà. Inoltre verrà anche effettuata una operazione per la stabilizzazione dei merli del Castello della Rancia. Tutti questi edifici storici sono stati oggetto di importanti aggravamenti della già compromessa situazione di stabilità.Restano chiuse al pubblico e al culto, a seguito dei danni riportati, la Concattedrale di San Catervo, il complesso monumentale della Basilica di San Nicola, le chiese del Sacro Cuore (Sacconi), Santa Maria della Tempesta, SS Crocifisso, del Redentore, Paterno e Regnano. Sono perfettamente agibili le parrocchie dello Spirito Santo e della Sacra Famiglia. Si comunica che la Comunità Agostiniana ha deciso di officiare le funzioni nel salone medioevale, accessibile da via Bezzi. Le Messe si terranno sabato 29 ottobre alle ore 18.30 mentre domenica 30 ottobre verranno celebrate alle ore 8, 10.30, 11.30, 18.30.Come annunciato le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale rimarranno chiuse, in via precauzionale e per l’effettuazione di ulteriori controlli e verifiche, fino al prossimo 2 novembre. Le lezioni riprenderanno normalmente giovedì 3 novembre 2016. Si conferma che non sono stati accertati danni strutturali.Per la terza notte consecutiva sono attivi tre punti di prima accoglienza. Tutti i cittadini possono recarsi: nella tensostruttura degli impianti sportivi della zona Sticchi, ingresso dal campo di calcio Ciommei, nelle vicinanze della piscina comunale. A disposizione 130 brandine; nella palestra della scuola King, piazzale Ugo La Malfa, dove sono stati allestiti 70 posti letto; nei locali della chiesa dello Spirito Santo, in via Brodolini dove sono a disposizione 40 brandine. Resta inteso che chi decide di usufruire di questi punti di accoglienza deve portare con se cuscini, coperte o sacchi a pelo. Chi è dotato di brandine o letti da campeggio può tranquillamente portarli e usarli. Predisposto anche, per le situazioni più gravi, un servizio mensa di cui nella serata del 27 ottobre hanno usufruito oltre 40 persone. Predisposto in tutti i punti di prima accoglienza anche un servizio straordinario di pulizia dei servizi igienici anche se qualche soggetto poco civile, nella notte scorsa, ha creato problemi nei bagni della scuola King.
Gli scambi commerciali tra Macerata e Taicang, la città cinese con cui da gennaio la città di Macerata ha avviato una serie di relazioni internazionali, oggi sono stati al centro di un incontro promosso da Exit, azienda speciale della Camera di commercio, nella sala consiglio dell’ente camerale insieme alle aziende del territorio. Hanno incontrato Sue Su, presidente della viaSoccer LLC, società che cura i rapporti tra le due città, con cui sono stati toccati i temi dell’impatto che la relazione può avere nell’economia e nella crescita del territorio.Presenti all’incontro il sindaco Romano Carancini, gli assessori alla Scuola e al Turismo, allo Sport e alle Attività produttive rispettivamente Stefania Monteverde, Alferio Canesin e Paola Casoni, il vice presidente della Camera di commercio Francesco Fucili, il presidente dei Giovani imprenditori Simona Reschini e il vice presidente di Exit, azienda speciale della Camera di commercio, Andrea Passacantando."E’ una grande opportunità per il territorio maceratese – ha detto il sindaco Romano Carancini salutando tutti gli intervenuti - per concorrere allo sviluppo di tutte le nostre imprese attraverso la commercializzazione delle nostre eccellenze di qualità. Abbiamo aperto un canale molto concreto che ora dobbiamo percorrere insieme per il benessere di tutti"."La storia di amicizia in soli dieci mesi ha prodotto grandi risultati – ha detto l'assessore Monteverde - la firma del patto di amicizia a Taicang a gennaio, oltre 20 responsabili del governo di Taicang in visita nel nostro territorio, 25 bambini sono venuti a Macerata per i campus estivi sul calcio, altri 25 per frequentare campus sulla cultura con il Liceo artistico e quello Linguistico della nostra città, 15 studenti del Liceo linguistico di Macerata hanno fatto un viaggio studio a Taicang a settembre e ora tutte le scuole medie maceratesi partecipano a un progetto interculturale con quelle della città cinese. Sul fronte sportivo, grazie alla società viaSoccer, in 10 mesi gli scambi tra le due realtà hanno permesso la formazione di 70 allenatori. In maniera molto concreta abbiamo creato una rete di relazioni. Ora la prossima sfida è il turismo, un’opportunità per la cultura e per l’economia".Andrea Passacantando e Simona Reschini hanno presentato le occasioni di investimento per le imprese e le aziende in un territorio molto ricco e appassionato di made in Italy.Su Sue, responsabile per il progetto per il governo di Taicang, ha presentato le cifre dello sviluppo di Taicang, un’opportunità grazie alla politica fondata su innovazione, sviluppo sostenibile e qualità. Le aziende, ha detto, hanno l’occasione di vendere i loro prodotti in un centro commerciale specializzato in made in Italy e ha sottolineato come in Cina sia in crescita una classe media che è interessata al made in Macerata che comprende bei prodotti, cultura, musica e arte, buon cibo e qualità della vita.Un focus specifico è stato dedicato al turismo con un invito specifico rivolto ai proprietari di hotel, agriturismi e fattorie. La sfida per il territorio maceratese, è stato detto, è qualificare la capacità ricettiva perché ci sono milioni di cinesi che desiderano fare un viaggio nel made in Italy e le Marche sono il meglio della qualità del nostro Paese e possono offrire un’esperienza gratificante.
Si è tenuto ieri il convegno “ Digital Way – Fashion edition”, convegno della Federmoda-CNA Marche Sud, a Porto Sant’Elpidio, un incontro per gli imprenditori del settore che da sempre contraddistingue il nostro Paese nel mondo. Tra gli argomenti trattati: le regole halal nel settore moda con l’intervento del professor Stefano Testa Bappenheim , professore della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino.Abbiamo voluto approfondire l’argomento con il professor Testa Bappenhaim, per fare chiarezza tra stereotipi e la realtà del diritto mussulmano.Nell'immaginario collettivo la moda e la religione islamica sono mondi lontanissimi e che non hanno nulla in comune. Quanto quest'affermazione è vera?Beh, no, la realtà è un po’ più complessa, come spiega il mio corso di Diritto musulmano e dei Paesi islamici presso la Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. Il Sole24ore del 14 marzo scorso titolava: dalla Francia agli Emirati il boom della cosmetica halal, il Sole24ore del 3 maggio diceva: Emirati Arabi, la nuova frontiera del Made in Italy. L’anno scorso Donna Karan ha disegnato alcuni abiti specificamente pensati per la clientela islamica, quest’anno sono arrivati Dolce e Gabbana con la loro linea Abaya, poi H&M, ed altri: la sola moda islamica, detta modest fashion, è stimata intorno ai 500 miliardi di dollari l’anno: è un mercato promettente ed immenso, e, più in generale, secondo l’ultimo rapporto del Centro studî di Confindustria, l’export di tutto il Made in Italy del “bello e ben fatto” (ovvero alimentare, arredo, moda ed accessori di fascia alta, destinati alla borghesia globale top-spender) nei 30 principali nuovi mercati aumenterà del 43% nei prossimi 6 anni. Fra questi nuovi mercati troviamo molti Paesi islamici o con alte percentuali di popolazione musulmana, come gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita, l’Iran, l’Indonesia, la Turchia, etc., senza contare i milioni di Musulmani che vivono in Europa e nelle Americhe, e che possono essere egualmente raggiunti da prodotti halal.Cosa è realmente prescritto dalla sharia per l'abbigliamento femminile? Cosa è lecito e cosa no?La moda islamica è chiamata modest fashion, e suo fenotipo è un abbigliamento sì sobrio, ma anche alla moda e colorato. Se n’è parlato a Torino l’anno scorso, prendendo in esame un mercato, quello della moda islamica, che è quantitativamente enorme e qualitativamente interessante, e che dev’essere maggiormente preso in considerazione dalle griffes occidentali, anche perché sono pochissimi i brand espressamente dedicati a questo target di consumatori, che mostra trend di domanda in continua ascesa.Nel mondo della globalizzazione quanto la cultura occidentale ha influito su quella occidentale e viceversa riguardo alle donne?Sa, c’è una notevole trasversalità: quest’estate s’è parlato tanto di burqini come d’un paradigma dell’abbigliamento islamico, ma, senza entrare nel merito della questione, il burqini è stato ideato in Australia e viene prodotto in Australia, sicché direi che la globalizzazione ha fatto cadere, anche in questo contesto, molte barriere.Come è vista la moda occidentale nel modo islamico? Ci sono naturalmente molte sfumature, ma direi sostanzialmente bene, come provano alcuni fatti precisi: a febbraio, come ha riportato anche l’ANSA, sono state aperte a Teheran le boutiques monomarca di due nomi nell’empireo della moda italiana: Cavalli e Versace, ed altri grandi nomi stanno per seguirli. Una delle principali riviste statunitensi, il New Yorker, ha dedicato uno degli ultimi numeri alla moda islamica, e all’ultima settimana della moda di New York, poche settimane fa, per la prima volta c’è stata una sfilata di modelle con lo hijab.
Terzo impegno casalingo della stagione per la Cucine Lube Civitanova che riceve domani sabato 29 ottobre alle ore 18.00 la Kioene Padova per la sesta giornata di andata di SuperLega UnipolSai. L'obiettivo degli uomini di Blengini è ottenere la sesta vittoria consecutiva dopo la vittoria di Milano, che ha permesso ai biancorossi di restare in vetta alla classifica, unica squadra del massimo campionato finora a punteggio pieno. Da superare l'ostacolo Padova, squadra che finora ha fatto vedere ottime prestazioni in questo primo scorcio di Regular Season, anche di fronte ad avversari di maggiore caratura tecnica. Un match che darà il via ad una lunga serie di gare da disputare ogni 3 giorni.La formazione patavina allenata da Baldovin si è in buona parte rinnovata nel corso del mercato estivo: in regia ecco lo statunitense Shaw, opposto a lui il confermato Giannotti, mentre a schiacciare il nuovo arrivo canadese Maar in coppia con Fedrizzi. Al centro c'è un altro nuovo arrivo, lo sloveno Koncilja insieme al confermato Volpato, il libero è la promessa Balaso."Sarà una partita in cui bisognerà giocare sicuramente meglio rispetto alle ultime uscite - dice Blengini -, soprattutto nella continuità al servizio, perché affronteremo una squadra che ha finora giocato ad un ottimo livello contro formazioni come Trento e Perugia, con cui ha portato a casa punti. Ovviamente Padova vorrà farlo anche qua all'Eurosuole Forum di Civitanova. La Kioene è una formazione che batte molto bene, capace di giocare con intensità per tutto l'arco della gara, con in campo ragazzi molto giovani e di grande prospettiva".I biglietti possono essere acquistati online, collegandosi al sito www.liveticket.it/lubevolley, oppure nei punti vendita Liveticket in Italia. Chi acquista il biglietto online, inoltre, potrà stamparlo o visualizzarlo sul proprio smartphone e recarsi direttamente ai varchi di ingresso senza dover passare dal botteghino. Biglietti in vendita anche all'Eurosuole Forum di Civitanova venerdì (15.30-19.30) e sabato (10-13 e 15.30-inizio gara). Sono validi gli abbonamenti. Per informazioni telefonare allo 0733-1999422 negli orari suddetti.
Sono stimati fra 4 e 5 mila gli sfollati delle Marche dopo il terremoto del 28 ottobre che vanno sistemati in hotel o strutture alternative.Ieri sera sono stati trasferiti in alberghi della costa, a Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, 583 persone: 18 da Castelsantangelo sul Nera, 30 da Fiordimonte, 122 da Pievebovigliana, 252 da Pieve Torina, 161 da Visso. Lo rende noto il Centro di coordinamento regionale. I trasferimenti proseguono in collaborazione con il Dipartimento nazionale della Protezione civile e su segnalazione dei sindaci. Molti gli aspetti di cui tenere conto in queste operazioni: le condizioni di salute dei terremotati, disabilità, fragilità di vario tipo, la frequentazione delle scuole, che non può essere interrotta. La priorità è la tutela dei tessuti sociali delle singole realtà coinvolte nel terremoto. Le Ferrovie dello Stato faranno arrivare nel pomeriggio nella stazione di Fabriano 5 vetture letto in grado di ospitare fino a 250 persone (ANSA).
Centotrentasei espositori da tutte le Marche per proporre ogni genere di prodotti e servizi relativi alle nozze. Porte aperte da domattina al nuovo polo fieristico per “Dimmi di sì”, fiera degli sposi che fa ritorno a Civitanova Marche. L'evento è oroganizzato dalla Blu Service e dalla Royal group che gestisce la struttura. La rassegna sarà aperta da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre, dalle 10 alle 20, fatta eccezione per lunedì 31 ottobre, con apertura solo pomeridiana a partire dalle ore 15. Alle 10.30 di domani si svolgerà la cerimonia inaugurale.Soddisfatta l'organizzatrice Raffaella Bicciré. “Abbiamo un numero consistente di espositori che tornano con molto piacere a Civitanova per un evento fieristico, dato che questa città rappresenta un punto di raccordo importante tra costa ed entroterra per la nostra regione. L'ingresso sarà gratuito, è consigliata la registrazione al nostro sito web www.dimmidisi.se. I visitatori potranno trovare tutto ciò che ruota intorno al matrimonio: abiti e sartoria, ristorazione, catering e ville, agenzie viaggi, fotografi, liste nozze, addobbi, calzature e molto altro. Abbiamo avuto alcune defezioni a causa del terremoto da parte di aziende dell'entroterra danneggiate dal sisma, meritano una citazione particolare gli architetti del gruppo Harcome di Camerino, che nonostante il loro studio abbia subito gravi danni saranno comunque presenti con le loro proposte. Abbiamo organizzato anche un concorso a premi: chi verrà alla fiera potrà scattare una foto nello spazio Vinci le Marche e partecipare ad un'estrazione per un weekend di soggiorno in una struttura di prestigio della regione”.Tra le attrazioni, anche la possibilità di ammirare abiti da cerimonia con modelle che anziché effettuare una sfilata tradizionale poseranno una una sorta di tableau vivant. Previste anche esibizioni culinarie, con alcuni ristoranti ed aziende di catering che cucineranno a vista per il pubblico domenica 30 ottobre e martedì 1 novembre.“E' importante che a Civitanova riparta la stagione degli eventi fieristici – sottolinea l'assessore alle fiere e commercio Francesco Peroni – All'interno della struttura rimangono da ultimare ancora lavori e ritocchi, ma dato che la città e tutto il territorio attendevano il ritorno di un punto di riferimento come l'ente fiera civitanovese, siamo ripartiti subito e completeremo a breve gli interventi rimasti”. Ci sarà durante i giorni di esposizione anche l'assessore Cristiana Cecchetti, che interverrà nel pomeriggio di domani e di martedì. “Sarò a disposizione delle coppie, se lo vorranno, per illustrare spazi e modalità per la celebrazione del matrimonio civile nel nostro comune. Non è affatto detto che le nozze laiche siano una festa in tono minore, è possibile organizzare una celebrazione importante e sarò presente per chi vorrà ricevere informazioni”.
Dopo le forti scosse del 26 ottobre (di magnitudo ML 5.4 alle ore 19.10 e di magnitudo 5.9 alle ore 21.18) che hanno attivato zona al confine tra Marche e Umbria a nord dell’area attivata il 24 agosto, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato oltre 900 eventi: sono più di 80 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, 5 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5. Mappa della parte settentrionale della sequenza sismica dal 24 agosto al 28 ottobre 2016 (ore 10.00). La stella bianca è l’evento di magnitudo 5.4 del 24 agosto. Le due stelle rosse sono i terremoti avvenuti il 26 ottobre di magnitudo ML 5.4 alle ore 19.10 (stella più a sud) e di magnitudo 5.9 alle ore 21.18 (la stella più a nord). Questi i dettagli dei terremoti più forti: Per quel che riguarda la sequenza complessiva, dal 24 agosto 2016, sono stati localizzati oltre 19000 eventi, in un’area che si estende per più di 60 chilometri in direzione NNO-SSE lungo la catena appenninica: sono circa 330 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, 20 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 4 quelli di magnitudo maggiore di 5.
Domani, sabato 29 ottobre, Andrea Bocelli sarà a Macerata in Piazza della Libertà e riceverà dall’Università la laurea honoris causa in filologia moderna.Visto l’altissimo numero di richieste di partecipazione, l’Ateneo, di intesa con il Comune, ha deciso di svolgere in piazza della Libertà la cerimonia, inizialmente prevista al teatro Lauro Rossi, così da permettere a tutta la cittadinanza, e non solo alla comunità accademica, di assistere a questo straordinario evento.Con oltre ottanta milioni di dischi venduti, è stato eletto ovunque nel mondo quale testimonianza della più alta tradizione vocale italiana. Nel corso della sua carriera, si è esibito per quattro Presidenti degli Stati Uniti, tre Papi, la Famiglia Reale Inglese e molti Primi Ministri.“Chi canta il teatro d’opera – spiega il rettore Luigi Lacchè - è come chi ricostruisce un testo filologicamente. Andrea Bocelli possiede, oltre alla tecnica vocale, un’ampia conoscenza della voce umana e una tale dimensione umanistica da farne quasi un filologo della stessa. L’Università di Macerata lo considera, come artista e come mediatore culturale, una figura capace di contribuire allo sviluppo di un umanesimo basato sui valori della condivisione, della bellezza artistica e del recupero della cultura musicale e letteraria del passato. In più, gli riconosce la capacità di porgere questi valori alle giovani generazioni in un modo che premia l’inventiva e produce solidarietà”. Nel 2011 il cantante ha creato l’Andrea Bocelli Foundation (ABF) al fine di aiutare le persone in difficoltà a causa di malattie, disabilità, condizioni di povertà ed emarginazione sociale, convinto che la solidarietà sia l’unica risposta concreta alle disuguaglianze".La cerimonia si aprirà alle 11 con il saluto del rettore Luigi Lacchè. Seguirà la tradizionale laudatio a cura del professor Marcello La Matina. Dopo la lettura del dispositivo di conferimento da parte del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Carlo Pongetti, ci sarà la proclamazione del laureato e la consegna del diploma. Bocelli terrà quindi la sua lectio doctoralis su un tema che ha tenuto riservato. L’artista ha infatti promesso una sorpresa per il pubblico maceratese, tanto che sul palco è stato predisposto un pianoforte. Sarà possibile assistere all’evento anche senza prenotazione, fino a esaurimento dei posti liberi.Nel corso della cerimonia saranno eseguiti brani musicali del coro di Unimc diretto dal Maestro Aldo Cicconofri.