Muccia è un paese distrutto dal terremoto e profondamento segnato dal dolore e dalla preoccupazione di chi viveva lì prima del sisma del 26 ottobre e che ha deciso di restare. La piccola cittadina è stata dichiarata inagibile al 90% e, per il momento quello che si respira è un'atmosfera di totale caos.
"L'emergenza c'è qua come in tanti altri centri - dice Francesco Drago, residente a Muccia - lo sappiamo bene, ma Muccia è un paese che non esiste più e noi siamo stati abbandonati a noi stessi. So che è presto, sono passati solo due giorni dal sisma, ma qua è tutto autogestito: dalla mensa, alle sistemazioni per chi non ha più una casa dove dormire".
I cittadini si sono rimboccati le maniche, dandosi da fare per restare in piedi e la macchina umanitaria è partita.
"Il ristorante "Il Cacciatore" è stato distrutto e Ruben, il cuoco - racconta ancora Francesco - ora sta cucinando per gli sfollati nella mensa allestita dal comune all'interno di uno dei container utilizzati dagli operai della Quadrilatero, gli stessi che sono stati messi a disposizione per ospitare gli sfollati".
"La nostra non è una denuncia - conclude Francesco - ma ieri siamo stati noi, di nostra spontanea volontà a transennare delle zone che abbiamo ritenuto essere pericolose, mentre alle domande di sopralluoghi ancora non ci sono state risposte. Sono arrivati tre furgoncini della Protezione Civile di Bergamo, ma qua è ancora tutto completamente autogestito dalla cittadinanza".
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