Dalla zona rossa di Pievebovigliana, nel cratere del sisma, nasce una collezione di gioielli in argento.
E' la storia dell'orafo Domenico Tranzocchi e di sua moglie che, nonostante abbiano casa, laboratorio e negozio dichiarati inagibili a causa del terremoto del 26 e 30 ottobre, non si sono persi d'animo e si sono rimboccati le maniche.
E dalla loro volontà di ricominciare, "oltre ogni scossa", nasce la linea di gioielli in argento 925 ''RICOMINCIAMO '' da loro interamente realizzata. La linea comprende girocolli con ciondoli a cuore, bracciali e portachiavi che riportano le immagini rappresentative degli amati borghi colpiti dal sisma: Pievebovigliana, Camerino, Nemi, Muccia, Pieve Torina, Visso, Ussita, Fiastra e Fiegni. Per avere informazioni su come acquistare i gioielli il contatto è 3480852494. I prezzi sono accessibili e le consegne nelle zone vicine vengono addirittura effettuate di persona.
Un altro esempio di orgoglio marchigiano che non crolla e non molla di fronte alle avversità. Nonostante tutte le difficoltà che i cittadini e le attività commerciali stanno incontrando da mesi a causa dei ritardi e di una assurda ed illogica burocrazia, il cuore marchigiano dà di nuovo dimostrazione che in questa regione di grandi lavoratori la gente si è fatta da sola e da sola cerca sempre di andare avanti.
L’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Macerata e Camerino esprime le proprie perplessità circa l’adempimento da compiere per i proprietari di immobili inagibili nei comuni terremotati per richiedere l’esenzione dalle imposte erariali e comunali, la cui scadenza è ormai prossima.
L’art. 48, comma 16 del D.L. 189/2016 infatti prevede che gli immobili oggetto di un’ordinanza di inagibilità siano non imponibili sia ai fini Irpef ed Ires (fino alla data in cui torneranno agibili e comunque fino all’anno d’imposta 2017), che ai fini Imu e Tasi (fino alla agibilità e comunque non oltre il 31.12.2020). La norma sembrerebbe di facile e logica applicazione ma a complicare le cose è la condizione, prevista dalla legge, che l’immobile sia stato oggetto di un’ordinanza comunale adottata entro il 28.02.2017. Visti i tempi dei controlli Fast e Aedes molti contribuenti si troveranno nella condizione di avere l’immobile di fatto inagibile ma di non avere in mano l’ordinanza del comune. Al riguardo la seconda parte dell’articolo sembrerebbe fornire una soluzione prevedendo la possibilità (attenzione, non l’obbligo) da parte dei contribuenti di dichiarare al comune l’inagibilità dell’immobile entro il 28.02.2017 al fine di fruire ugualmente della non imponibilità. Sarà poi il comune entro 20 giorni a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’esito delle verifiche effettuate.
La disposizione di legge però lascia dubbi su molti aspetti sia ai contribuenti (ed ai loro commercialisti) che ai comuni stessi, i quali in questi giorni hanno iniziato a pubblicare sui loro siti, in maniera eterogenea e non coordinata, gli avvisi ed i moduli per questo adempimento facendo però riferimento solo ad Imu e Tasi (la cui gestione è affidata al comune); nulla si dice per Irpef e Ires che invece sono di competenza dell’Agenzia delle Entrate.
Si evidenzia che, tra l’altro, nel testo di legge manca il riferimento alla cedolare secca sui contratti di affitto ma sembrerebbe ragionevole includerla, almeno per similitudine, nel gruppo delle imposte per le quali vale la non imponibilità.
Si evidenzia infatti che non è chiarito se il comune debba inviare all’Agenzia delle Entrate i dati di tutti gli immobili oggetto delle ordinanze già emesse o solo quelli di chi invierà la dichiarazione entro il 28.02.2017. Il buon senso porta a pensare che gli immobili oggetto di ordinanze già emesse siano già non imponibili per definizione e che sia il comune a dover comunicare tali informazioni all’Agenzia delle Entrate senza alcun adempimento da parte del contribuente. Tale orientamento però non è ancora condiviso da tutti i comuni con l’effetto che chi ha già ricevuto un’ordinanza comunale di sgombero (anche solo Fast) potrebbe essere costretto, per usufruire della non imponibilità del suo immobile, ad inviare questa dichiarazione al comune stesso, con una duplicazione insensata di adempimenti.
Inoltre lascia perplessi la possibilità di dover dichiarare l’inagibilità del proprio immobile, senza averne la certezza, entro il 28.02.2017. Alcuni comuni hanno impostato i loro moduli nella forma di dichiarazione sostitutiva. Se a seguito dei controlli, pertanto, l’immobile dovesse risultare agibile, il contribuente avrebbe emesso una dichiarazione sostitutiva falsa, con le ovvie conseguenze penali del caso.
Infine non è chiaro cosa accadrebbe se un contribuente non dovesse fare la dichiarazione entro il 28.2 e dovesse ricevere l’ordinanza di inagibilità successivamente a tale data. È ragionevole pensare che l’immobile sia comunque non imponibile perché ciò che conta è la sostanza, ma l’interpretazione letterale della norma lascia pensare che in questo caso il contribuente sia costretto a pagare le imposte piene sulla sua abitazione pur avendola inagibile.
L’Ordine dei Commercialisti coglie l’occasione per evidenzia la necessità di chiarimenti ufficiali e soprattutto, visto l’approssimarsi della scadenza, un rinvio o meglio un totale annullamento di tale adempimento, di scarsa se non nulla utilità sia per i poteri di accertamento dei Comuni che dell’Agenzia delle Entrate, anche per evitare le file di cittadini che in queste ore stanno prendendo d’assalto gli uffici comunali in cerca di risposte e chiarimenti.
Il programma formativo 2017 di bar.it è ripartito alla grande con il Corso Barman 1° livello, che si è appena concluso nella sede di Via Moretti 5, a Piediripa di Macerata.
Ben 14 i partecipanti (ma molte di più erano le richieste giunte alla Scuola dell’Ospitalità), che hanno formato la prima classe del nuovo anno, e che nel corso della settimana hanno appreso dai docenti Roberto garbuglia, Ivan Forti, Diego capitani, Antonella Ciccarelli e Giuseppe Morelli, le nozioni base della professione del barman, il tutto diretto e supervisionato da Fabio Renzetti, direttore operativo di bar.it
Dopo alcune nozioni teoriche, i ragazzi si sono fin da subito cimentati con le esercitazioni pratiche (il vero quid in più dei corsi di Bar.it). Dall’attrezzatura ai cocktail analcolici, dalla fermentazione alla distillazione, dall’utilizzo della frutta al vino, dal caffè all’etichettatura. La giornata finale, poi, è stata dedicata all’esame teorico-pratico, con i corsisti che hanno realizzato una ricetta personalizzata di un drink. A tutti è andato il diploma di partecipazione. Ecco l'elenco dei diplomati: Elisa Graziosi, Isabella Giustozzi, Silvia Ramadù, Gloria Pierucci, Elea Luzi, Alessio Mancinelli, Gabriele Tappatà, Miriam Pompei, Elisa Donati, Marco Manasse, Michela Montanari, Gabriele Bartoletti, Lucia Lancioni, Stefano Agordati.
Solito entusiasmo dei partecipanti alla fine del percorso, tanto che in molti sono già pronti per affrontare il Corso Barman di 2° livello, che si terrà nella stessa sede dal 13 al 18 marzo prossimi, e per cui sono ancora disponibili gli ultimissimi posti!
Per info sui prossimi corsi, su tutto il programma formativo e su tutte le attività, seguite il sito www.bar.it, scrivete a bar@bar.it o chiamate il 334.9134426.
Le squadre di recupero coordinate dal personale del Mibact stanno continuando il loro lavoro per mettere in sicurezza i beni contenuti in strutture lesionate dal terremoto:nei comuni di Ussita (Macerata) e Venarotta (Ascoli Piceno) sono stai impiegati nelle attività di recupero delle opere storici dell'arte, restauratori, carabinieri, vigili del fuoco e volontari della Protezione civile.
A Ussita, nelle frazioni Calcara e Sasso sono state recuperate 9 preziose tele settecentesche e due sculture in legno policromo del XVI secolo. Nel comune di Venarotta onvece sono stati salvati dalle chiese di San Giorgio e Santissima Annunziata otto dipinti, realizzati tra il Settecento e l'Ottocento, e oltre 30 reliquiari del XVIII secolo con bolle di autentica.
In tutti i siti, sotto il coordinamento della soprintendenza archivistica, sono stati recuperati gli archivi parrocchiali: manoscritti del '500, '600 e '700 utili a conservare le memorie storiche dei luoghi colpiti dal terremoto.
(FONTE ANSA)
Simpaticamente polemica e triste al tempo stesso è "O marchigiani Karma", parodia in dialetto montecassianese del pezzo vincitore del Festival di Sanremo 2017, "Occidentalis Karma" di Francesco Gabbani.
La canzone parla della situazione che vivono i terremotati marchigiani dopo gli eventi simici del 2016 e 2017: dei ritardi, della burocrazia, delle passerelle dei politici senza risultati concreti. Le immagini mostrano anche i danni provocati dall'emergenza neve soprattutto per gli allevatori. E poi si parla della "karma" dei marchigiani che è finita. La gente è arrabbiata, s'è stufata e va aiutata. E le cose stanno ferme dal 24 agosto.
Dunque, come si legge in un post sotto al video, si tratta "dell' ennesima denuncia della mancata volontà di intervenire a favore di chi ha perso tutto a causa del sisma del Centritalia.....ritardi voluti, organizzazione fasulla,promesse stellari e coordinamenti finti per camuffare un operato che non esiste............".
Ommm.......
Dopo l'assemblea della scorsa domenica 12 febbraio alla domus San Giuliano, con grande tempestività il vescovo Nazareno Marconi ha nominato il nuovo Presidente Diocesano di Azione Cattolica di Macerata, scegliendo tra la terna di nominativi indicati dal consiglio diocesano appena eletto.
Si tratta di Francesco Garbuglia dell'associazione parrocchiale San Francesco di Recanati. Nato il 13 ottobre 1989 è attualmente impegnato come ricercatore presso la facoltà di ingegneria meccanica dell'Università Politecnica delle Marche. Da sempre attivissimo nell'associazione, ha già ricoperto, nonostante la sua giovane età, diversi importanti incarichi, tra cui, da ultimo, quello di responsabile diocesano dell'Azione Cattolica dei Ragazzi nel triennio 2011/2014.
Il bel clima di novità e fraterna condivisione, emerso dai lavori assembleari, sembra aver così trovato la sua manifestazione più evidente, come ha voluto rimarcare mons. Marconi nella lettera di nomina con parole di incoraggiamento e vicinanza che hanno tutto uno speciale sapore programmatico "...non temere di affrontare con coraggio ed inventiva questo servizio che abbiamo davanti". La presidenza diocesana di A.C.
Nel corso di una cerimonia, oggi pomeriggio il sindaco Tommaso Claudio Corvatta ha consegnato una targa di riconoscimento alla squadra della Lube al completo nella sala del Consiglio comunale di Palazzo Sforza, per la splendida vittoria nella Coppa Italia di volley ottenuta lo scorso 29 gennaio.
La squadra della Cucine Lube Civitanova, attualmente ai vertici del campionato italiano di pallavolo e anche in Champions League, ha infatti contribuito con questa vittoria a portare in alto il nome della città con risonanza a livello internazionale, per questo l'amministrazione comunale ha premiato la società con una targa.
“Alla Lube Civitanova – è scritto sulla targa - per essere entrata nel cuore della nostra città e per portare in alto, con i suoi successi in Italia e in Europa, il nome di Civitanova Marche”.
“E' un'emozione per me avervi qui oggi – ha detto Corvatta – vi abbiamo visto soffrire, lottare e questo stesso spirito di lotta vi accomuna alla nostra città che lotta ogni giorno per migliorare il suo futuro. Voi rappresentata tutta la gamma dei valori dello sport e anche i più giovani e ciò vi rende ancora più forti. L'augurio è che possiate divertirvi giocando perché è così ci date la carica”.
Presenti in sala il vicesindaco Giulio Silenzi, il presidente del consiglio comunale Daniele Maria Angelini, gli assessori Cristiana Cecchetti, Gustavo Postacchini, Piergiorgio Balboni e il consigliere regionale Francesco Micucci e diversi consiglieri comunali.
La presidentessa della Lube Simona Sileoni ha ringraziato l'Amministrazione comunale: “E' un onore celebrare il nostro primo trofeo per la prima volta qui nella vostra città. Mi auguro che sia il primo di questi inviti perché vorrebbe dire aver raggiunto tanti obiettivi. E' un campionato complicato, ci aspettiamo sorprese e soprattutto un finale da protagonista per la Lube”. Al termine i giocatori, l'allenatore Blengini, il vicepresidente Albino Massaccesi, si sono ritrovati per un brindisi al bar Maretto.
Maschere, coriandoli, salsa e merengue per gli ospiti alla casa di riposo Villa Serena a Sarnano. Sarà un pomeriggio di festa, quello di oggi, per i 51 nonni che si trovano nella struttura gestita dalla cooperativa sociale Pars Pio Carosi onlus di Corridonia. A partire dalle ore 16, gli ospiti e le loro famiglie verranno coinvolti nei festeggiamenti del Carnevale al salone polivalente della casa di riposo. L’animazione sarà a cura della Pars con la collaborazione dei volontari dell’associazione Avulss di Sarnano.
"Dopo il saluto del sindaco Franco Ceregioli - spiega la responsabile Emanuela Alfei -, inizierà la festa con balli caraibici insieme ad un nostro operatore-infermiere campione italiano 2014 di latino-americani. E’ un’occasione per festeggiare insieme ai nostri utenti e ai loro cari per portare una ventata di allegria e serenità. Non c’è limite d’età per ballare e divertirsi. L’amministrazione comunale è sempre molto attenta alle nostre iniziative”
Durante il pomeriggio saranno festeggiati anche gli ospiti che hanno compiuto gli anni nei mesi di gennaio e di febbraio.“Si tratta di una consuetudine - continua Alfei -. Ogni mese i compleanni vengono rallegrati grazie al prezioso supporto dei volontari Avulss. Oggi si festeggiano quattro compleanni di 64, 77, 86 e 87 anni”.
A conclusione, un ricco buffet dove saranno serviti i tradizionali dolci di carnevale.
Il terremoto ha purtroppo lasciato il segno ovunque.
Ciò è avvenuto anche per la sede dell’Avis di Monte San Giusto, dichiarata inagibile dallo scorso novembre.
Ad oggi si brancola nel buio e non si sa quale debba essere la sua sorte.
Data l’importanza del servizio di donazione che l’Avis presta da 35 anni nel nostro territorio, in veste di consiglieri di opposizione abbiamo presentato un’interrogazione consiliare al Sindaco Gentili per conoscere quale sia l’attuale situazione e se vi siano possibilità di una prossima ripresa dell’attività dell’associazione nella propria sede.
Abbiamo dato la nostra disponibilità per trovare insieme agli attuali amministratori una soluzione alla problematica, anche nella eventuale ricerca di altro immobile nel nostro Comune ove l’associazione possa temporaneamente svolgere il proprio servizio.
Vero è che l’AVIS al fine di garantire la continuità del servizio di donazione, sta operando con l’ausilio del centro trasfusionale di Civitanova Marche, ove i donatori possono recarsi previo appuntamento telefonico. Altrettanto vero è che tale situazione ingenera inevitabili disagi ed oggettive difficoltà per tutti coloro che da anni rendono questo nobile servizio alla cittadinanza, con il rischio di una graduale diminuzione dei soci donatori per il protrarsi di tale situazione di difficoltà operativa.
Le ferite lasciate nel nostro territorio dai drammatici eventi sismici che lo hanno colpito sono grandi e difficili da rimarginare.
Riteniamo che laddove si possa intervenire per ripristinare quanto prima la normalità, abbiamo l’obbligo di fare tutto quanto possibile perché ciò avvenga.
A maggior ragione ciò vale se si tratta di tutelare la difesa di importanti servizi sociali resi alla cittadinanza, come quello offerto da anni dall’associazione Avis di Monte San Giusto.
Tale il senso della nostra azione che ci auguriamo possa trovare condivisione ed unità d’intenti con gli attuali amministratori.
Lavori in via di ultimazione per lo storico teatro che, grazie alla Fondazione Franco Moschini e al Comune di Tolentino, sarà un centro polivalente per le arti.
Il Politeama sta tornando alla vista della città, sono state tolte molte delle impalcature utilizzate per i lavori di ristrutturazione dello storico cinema teatro che, nonostante il terremoto che ha ferito la nostra intera regione, sono proseguiti incessantemente per restituire al territorio uno spazio culturale che si prefigge di essere innovativo e punto di riferimento di nuova vitalità.
Il Presidente della Fondazione, Franco Moschini, che ha fortemente voluto questo nuovo spazio, finanziando completamente il progetto, ha visitato nei giorni scorsi la struttura insieme all’Architetto Michele De Lucchi che ha progettato il nuovo Politeama, complimentandosi per quanto è stato fatto. Ha partecipato alla visita anche il Sindaco Giuseppe Pezzanesi.
“Sono orgoglioso” dice Franco Moschini, “di restituire alla città questo luogo la cui storia, è nata nel 1927 grazie all’iniziativa del Cav. Nazareno Gabrielli, che ne è stato il primo Presidente e di cui ho cercato di condividere i valori e lo spirito imprenditoriale. Un luogo che ha tanto arricchito la vita cittadina fino al 1991 con l’ultima presidenza di Isabella Brandi. Oggi, spero che il Politeama possa rappresentare un nuovo inizio e nuova vitalità per l’intero territorio”
Michele De Lucchi è un architetto di fama internazionale, ha realizzato numerosi progetti di architettura per committenze private e pubbliche in tutto il mondo. Recentemente ha sviluppato vari progetti per la città di Milano: i padiglioni per Expo 2015 (Padiglione Zero, Expo Center e Padiglione Intesa Sanpaolo) e l’Unicredit Pavilion in piazza Gae Aulenti. Ha curato molti allestimenti di mostre d'arte e design e progettato edifici per musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues Museum di Berlino, la Fondazione Cini a Venezia e le Gallerie d’Italia - Piazza Scala, il Museo della Pietà Rondanini e Casa Manzoni a Milano. Il lavoro professionale è stato sempre accompagnato dalla ricerca personale sui temi del progetto, della tecnologia e dell'artigianato
Il Politeama sarà un nuovo spazio dedicato ai cittadini e a disposizione della città, del territorio, delle Associazioni culturali e di quanti vorranno partecipare: uno spazio originale per unicità, dove formazione, spettacolo e cultura si uniscono per ritrovare quel fermento culturale che ha contraddistinto Tolentino come città viva e all’avanguardia.
L’inaugurazione è prevista nel mese di maggio e fino ad allora saranno completati alcuni dettagli dell’arredamento e delle attrezzature tecniche, della programmazione e della gestione che prevederà anche eventi di rilievo nazionale.
"In questi mesi abbiamo più volte sottolineato che qualcosa, nel meccanismo degli interventi, non va. Ritardi, comunicazioni insufficienti e una sensazione generale di caos hanno accompagnato la vita delle popolazioni del cratere e di chi sta seguendo da vicino la questione. Si è parlato più volte di strategia dell’abbandono come di un meccanismo, in parte voluto e in parte dovuto all’inefficienza, che porterà allo spopolamento di fatto delle aree interne colpite dal terremoto".
Così il movimento Terreinmoto interviene sulle attuali vicende della ricostruzione nelle zone terremotate. Mercoledi 22 febbraio, a seguito di un partecipato presidio ad Ancona davanti al palazzo della Giunta della Regione, una loro delegazione ha incontrato alcuni rappresentanti della Regione Marche: Cesare Spuri quale responsabile dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche, Sara Giannini e Fabio Sturani, rispettivamente consulente per le attività economiche e capo staff di Ceriscioli.
Nel corso dell’incontro sono stati fatti presenti quali ad avviso di Terreinmoto sono le problematiche principali, i ritardi più gravi, le lacune negli interventi e i deficit di comunicazione della Regione rispetto alla cittadinanza. Ed è stato consegnato anche il documento in cui erano elencato quelle che il movimento ritiene al momento essere le dieci priorità. "Alla nostra richiesta di un Consiglio Regionale aperto che dia la possibilità ai cittadini terremotati di incontrare direttamente le istituzioni è stato risposto che non ce ne è bisogno in quanto Cerisicioli ed i membri della giunta sono sempre presenti sul territorio ed incontrano quotidianamente i terremotati. A seguito dell’incontro la Regione ha anche diramato un comunicato in cui tra l’altro si afferma che “La Regione non ha mai abbandonato nessuno, il dialogo con i Comuni e gli amministratori è costante per normare e definire ogni azione”.Mentre la nostra delegazione usciva dall’incontro, e la Regione diceva sostanzialmente che dobbiamo stare tranquilli perché lo Stato in tutta la sua linea di comando sta lavorando insieme nonostante lo scenario devastante, un'inquietante registrazione audio del Commissario straordinario Errani iniziava a circolare sul sito del settimanale Panorama".
E si continua in merito alle parole del Commissario Errani:
"L’audio fa riferimento a dichiarazioni di Errani effettuate giovedì 16 febbraio ad un incontro con sindaci e amministratori regionali, presso la sede del CONI di Ancona".
Il Commissario afferma: “[…] Perché non c’è dubbio che abbiamo avuto quattro terremoti, la dimensione è stratosferica, tutto ciò, tuttavia, che è vero, e che è fondamentale, non risolve il fatto che non riusciamo ad andare avanti su alcune cose. Macerie, stalle, casette: questa non è ricostruzione, non è ricostruzione. Questa è la gestione dell’emergenza. Bisogna cambiare. Cambiare. E bisogna dare e fare un’altra governance, sennò non ce la faremo. Non mi interessano le polemiche sui giornali e tutto il resto, non mi interessa niente.”
Per Terreinmoto parle inaccettabili e che "se fossero state affermate da noi sarebbero state derubricate come fatte dai soliti appartenenti “all’Italia del no”, agli “irriducibili montanari”, o chissà cos’altro". Errani continua dicendo che “non esiste il fatto che per cominciare a fare le casette, che non è ciò che devo fare io, si attenda di avere il fabbisogno definitivo di tutte le casette. Non esiste che per fare le stalle bisogna metterci tutto questo tempo, non esiste.” Sempre Errani il 16 febbraio conclude con “Bisogna che ci diamo un’organizzazione, sennò non riusciamo a rispondere ai problemi… Non esiste la centralizzazione della ricostruzione e l’impianto normativo non è centralizzato…”. Il movimento paragona poi queste dichiarazioni a quanto Fabrizio Curcio (Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale) affermava qualche settimana fa a seguito delle polemiche divampate con l’emergenza neve: “Chi avanza inutili critiche non ha forse capito che sta attaccando il Sistema Paese”. Sempre Curcio solo un paio di giorni fa però afferma a proposito dei problemi legati agli sfollati lungo la costa: “E’ chiaro che basterebbe fare una buona programmazione, i posti letto ci sono, e sono tanti. Bastano per tutti. E’ necessario pero’ che la Regione, oltre che accertarsi della disponibilità degli albergatori, faccia colloqui con gli sfollati stessi. Non sono pacchi, sono persone“. A seguito delle già citate dichiarazioni di Errani molti sindaci si sono subito schierati con il Commissario dichiarando grossomodo “lo dicevo io”, altri sono rimasti invece in silenzio, in quella che è molto probabilmente una partita tutta politica.
Sul punto la posizione di Terreinmoto è chiarissima:
"Vogliamo in questo senso aggiungere un altro elemento a questa situazione: all’incontro del 16 febbraio in cui il Commisario Errani ha fatto quelle dichiarazioni erano presenti, oltre a Ceriscioli ed altri membri della giunta regionale, anche molti sindaci (non sappiamo quali) del cratere. Ci chiediamo: è possibile che di fronte a dichiarazioni così gravi di Errani, che toccano la vita di tutti noi, si debba aspettare lo “scoop” di Panorama? I sindaci, che sono nella catena di comando il soggetto più vicino alla cittadinanza, non avrebbero dovuto lanciare un grido di allarme? Non avrebbero dovuto dirci cosa era emerso dall’incontro con Errani? In queste ore si stanno susseguendo deboli smentite da parte di tutti gli interessati, ma il quadro è piuttosto chiaro: da un lato si cerca di limitare il più possibile l’autogestione dei territori e le pratiche “dal basso” e dell’altra a livello istituzionale regna il caos più totale.Tutta questa situazione è inaccettabile! Ed è inaccettabile soprattutto che si cerchi di derubricare le problematiche come questioni meramente tecniche quando la responsabilità è tutta politica".
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, torna a chiedere aiuto per salvare Villa Collio, una delle dimore storiche più importanti del centro Italia che, a causa del sisma, rischia di crollare. Nelle scorse ore il primo cittadino settempedano ha scritto al presidente e al direttore del Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano, sperando in un’azione congiunta fra pubblico e privato, enti e associazioni, che possa assicurare almeno la messa in sicurezza del monumento. La villa, di proprietà privata, è vincolata dalla Soprintendenza. Dopo i sopralluoghi dei tecnici, inviati grazie all’intervento diretto del Comune, la situazione è entrata in una fase di stallo ma l’edificio principale rischia, giorno dopo giorno, di cedere sotto il peso del sisma.
Ex Casino della famiglia Collio, attribuito dagli storici locali a Pietro da Cortona, già crollato nel 1799 a causa di un sisma e ricostruito nel 1812 da Giambattista Collio nello stesso sito dove sorgeva l’edificio originario, l’edificio presenta, sia nel corpo principale che in tutte le sue pertinenze, danni evidentissimi alla struttura muraria con fessurazioni e spanciamenti. Danni si registrano anche al pavimento d’ingresso e a quello del meraviglioso giardino all’italiana, uno dei più belli dell’intera penisola, che si è visibilmente abbassato. In uno dei tempietti laterali si vede che l’edificio ha subito una torsione su se stesso, che ha dunque ruotato provocando distacchi fra le strutture con fessurazioni di diversi centimetri. Ci sono addirittura chiavi di tiraggio, messe dopo altri terremoti, che sono uscite fuori ma che prima erano nascoste sotto l’intonaco.
Oggi di proprietà degli eredi Miliani Raimondi, la nuova villa fu progettata dall’architetto pittore moglianese Giuseppe Lucatelli. L’edificio storico è a pianta quadrata, come “La Rotonda” del Palladio a Vicenza, dalle quattro facciate uguali, che riprendono gli elementi del tempio classico, con le lesene che sorreggono un timpano e inquadrano la cupola ottagonale.
Il Consiglio comunale della Città di Tolentino, riunitosi nel pomeriggio di giovedì 23 febbraio, con votazione unanime ha deliberato di intitolare la nuova Caserma dei Vigili del Fuoco, in fase di ultimazione in località Le Grazie, in via Pio La Torre, alla memoria del Vigile del Fuoco Esperto Roberto Torregiani.
E’ stata così accolta la volontà del Comando provinciale e di tutti i colleghi di Torregiani, prematuramente scomparso a seguito di un grave infortunio provocato da un incidente durante un incendio a Recanati, quando rimase ferito a causa dell’esplosione di un portello di un silos di una falegnameria industriale.
Roberto Torregiani, è stato ricordato, ha anche prestato servizio presso il distaccamento di Tolentino.
A seguito dell’incidente è stato attribuito a Roberto Torregiani lo status di “vittima del dovere”.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi, dopo aver fatto osservare un minuto di silenzio in memoria di Torregiani, ha illustrato la proposta di delibera che è stata prontamente accolta dai Consiglieri. Alla seduta hanno partecipato in rappresentanza del Comando provinciale e del Distaccamento di Tolentino diversi Vigili del Fuoco tra cui l’ing. Stefano Tasso ed Elvio Tedeschi al quale il Sindaco ha consegnato una targa ricordo.
Nel corso dei loro interventi, il Sindaco Pezzanesi e i Consiglieri intervenuti hanno sottolineato l’alta professionalità e lo spirito di sacrificio insito in tutti i Vigili del Fuoco e hanno auspicato, da parte di tutte le istituzioni, una maggiore considerazioni per chi, ogni giorno, è pronto a sacrificare la propria vita per il bene di chi si trova in situazioni di disagio e di pericolo.
Questo il testo della targa consegnata ai colleghi di Torregiani:
"Il Sindaco, la Giunta, il Consiglio comunale e la Città tutta commemorano la grande abnegazione, la passione, la professionalità di Roberto Torregiani Vigile del Fuoco Esperto, prematuramente scomparso in ambito operativo dimostrando il coraggio dell’intero corpo dei Vigili del Fuoco che quotidianamente antepone il servizio alla popolazione alla singola vita. Il Consiglio comunale della Città di Tolentino ha deliberato l’intitolazione della nuova Caserma dei Vigili del Fuoco a Roberto Torregiani, Vittima del Dovere".
Il presidente Romeo Renis oltre ad aver riassunto tutte le numerose e proficue attività svolte nel primo anno di vita, ha illustrato tutto ciò che è in cantiere e pronto per essere attuato sin dalle prossime settimane: gli incontri con gli esperti dell'associazione e gli studenti e le famiglie per affrontare i problemi della dipendenza patologica dal gioco d'azzardo, il bullismo e il cyberbullismo, l 'uso di sostanze stupefacenti.
Continua la collaborazione con l'Università di Macerata con i dipartimenti di Scienze della Comunicazione e della Formazione, iniziata con una ricerca sulla percezione del senso di sicurezza-insicurezza dei cittadini nella città.
Il presidente onorario Giorgio Iacobone ha sottolineato l'importanza della diffusione del concetto di Mutualità di vicinato che sarà portata avanti mediante gli incontri con le famiglie e gli anziani dei quartieri per aiutare i cittadini a vivere la città prendendo i dovuti accorgimenti al fine di prevenire i reati, rafforzando i rapporti di vicinato, imparando a vivere il quartiere con senso civico, preoccupandoci di chi vive solo.
Importante l'intervento dell'Assessore Mario Iesari che ha illustrato le prospettive di lavoro dell'amministrazione sul tema sicurezza e che ha sottolineato l'importanza dell'associazionismo in città e numerosi e interessanti gli interventi di alcuni soci i quali hanno incitato l'associazione ad andare avanti affrontando argomenti di carattere generale con equilibrio e ponderazione.
Su espressa indicazione del Papa, l'Elemosineria Apostolica si è recata in questi giorni nelle zone terremotate dell'Italia centrale per acquistare dai piccoli rivenditori, in difficoltà a causa del sisma, prodotti alimentari tipici delle aree colpite. In accordo con i vescovi di Rieti, mons. Domenico Pompili, di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D'Ercole, di Camerino-San Severino Marche, mons.Francesco Giovanni Brugnaro, e di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, sono stati individuati alcuni gruppi di contadini, agricoltori e produttori le cui aziende rischiano di chiudere a causa dei danni provocati dal terremoto.
L'Elemosineria Apostolica, tramite l'elemosiniere mons. Konrad Krajewski, ha provveduto a comprare una grande quantità dei loro prodotti con l'intenzione, espressa dal pa, di aiutarli ed incoraggiarli nel proseguire nelle loro attività.
Silvio Berlusconi va all'asta. L'ex premier infatti ha deciso di partecipare all'iniziativa organizzata dalla piattaforma benefica Chariystars proponendo un pranzo in sua compagnia a chi offrirà di più. Il ricavato dell'asta andrà alle popolazioni colpite dal terremoto nel Centro Italia.
Da oggi e per le prossime tre settimane tramite la piattaforma benefica CharityStars, specializzata in aste con personaggi famosi e grandi aziende, sarà possibile tentare di aggiudicarsi l'opportunità. Il link dell'iniziativa: https:/www.charitystars.com/product/pranza-con-silvio-berlusconi "Berlusconi - si legge nella nota del portale - non è il primo imprenditore ad essersi messo all'incanto. Prima di lui Flavio Briatore, Luca Cordero di Montezemolo, Oscar Farinetti, Ennio Doris, Riccardo Zacconi, Alessandro Profumo, Guido Martinetti e molti altri. I proventi raccolti saranno devoluti alla Croce Rossa Italiana, impegnata a fronteggiare l'emergenza. Base d'asta 10.000 euro".
Il Politecnico di Torino in campo per i rilievi tecnici, ma anche per le attività di monitoraggio, di due dei più importanti monumenti della città di San Severino Marche: la torre degli Smeducci e la torre campanaria di Castello al monte. Un team di super esperti, guidati dal professor Andrea Lingua del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Po.Li.To., ha effettuato, con un gruppo di quindici appartenenti al disaster recovery team, una serie di attività utilizzando tecniche molto innovative che si avvalgono dell’ausilio di droni, laser scanner e scanner 3D.
Il progetto che coinvolge l’ateneo piemontese, con finalità meramente scientifiche, ha come scopo l’approfondimento del comportamento delle strutture attraverso tecniche dinamiche di identificazione. Il monitoraggio dinamico sarà eseguito con tecniche non invasive che non comportano alcuna alterazione permanente dello stato dei luoghi e non presentano impatto visivo significativo. In questa prima fase saranno creati modelli tridimensionali sia della torre degli Smeducci che della torre campanaria, visti dall’esterno ma anche dall’interno. Poi sarà realizzato anche un “modello navigabile” dei due monumenti. In una seconda fase il Politecnico di Torino installerà anche delle centraline all’interno delle due torri per monitorare eventuali movimenti causati da eventi sismici. L’attività avviata nel Comune di San Severino Marche ha coinvolto anche diversi studenti del Politecnico che hanno potuto così approcciarsi con strumentazioni super tecnologiche che potranno essere d’ausilio alle emergenze e in situazioni di crisis mappers.
Fra i componenti della speciale task force fanno parte ingegneri geotecnici e strutturisti come i professori Sebastiano Foti, Renato Lancellotta, Donato Sabia e Daniele Costanzo. Al gruppo di geomatica impegnato nelle misurazioni si sono uniti l’ing. Andrea Lingua e gli architetti Filiberto Chiabrando, Antonia Spanò e Paolo Maschio oltre agli studenti delle lauree magistrati di architettura, ingegneria edile, ingegneria civile, ingegneria ambiente e territorio del Politecnico. Con loro anche l’architetto Pier Domenico Pierandrei, consigliere comunale con delega alla Valorizzazione del centro storico.
Ieri lo avevamo già scritto. Oggi pubblichiamo anche l'audio. Nei giorni scorsi Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione, in una riunione con i sindaci dei comuni colpiti dal sisma svoltasi ad Ancona, ha usato parole durissime: "Bisogna darsi una governance totalmente differente, è un punto all'ordine del giorno di questa riunione e doveva forse essere il primo. Non c'è dubbio che avendo avuto quattro terremoti, la dimensione è stratosferica, ma questo non risolve il fatto che non riusciamo andare avanti su alcune cose: macerie, stalle, casette... Questa non è ricostruzione, non lo è, questa è gestione dell'emergenza. Bisogna darsi un'altra governance sennò non ce la faremo".
La vicenda oggi è finita anche su Panorama: Vasco Errani ha sottolineato, come riferisce il settimanale "il fallimento dello Stato, che lui stesso rappresenta, nella gestione delle fasi successive alle terribili scosse che hanno messo in ginocchio diversi paesi di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio". "Errani ha detto più volte 'non esiste' - prosegue Panorama- di fronte all'evidenza della consegna delle casette, della quasi totale inagibilità delle stalle e dei ritardi sul ripristino della viabilità che vede ancora molti paesi isolati". "Rivolgendosi ai sindaci - prosegue l'articolo - Errani ha testualmente parlato di un quadro drammatico a cui si aggiunge la beffa dei sopralluoghi".
Ma l'ufficio stampa del Commissario per la ricostruzione prova a sminuire la portata dell'intervento e smentisce parte della ricostruzione fatta da Panorama. "Ad Ancona, ad una affollata assemblea di sindaci, amministratori locali e regionali, il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, non ha parlato né di drammi né tanto meno di 'fallimenti dello Stato', assolutamente inesistenti". "Semplicemente, anche in forza del nuovo decreto che prevede procedure più rapide - prosegue l'ufficio stampa - il commissario Errani ha sottolineato l'esigenza concreta di moltiplicare gli sforzi per accelerare. Questo è ciò che si è deciso in quella sede ed è ciò che si sta facendo".
Le ragazze ed i ragazzi del CentroArancia di Tolentino hanno incontrato Gianni Morandi e Cesare Bocci in occasione della loro visita ai territori colpiti dal Sisma.
Per tutti loro è stata una grande emozione poter incontrare il loro beniamino, un grande cantante che con le sue canzoni ha scritto una parte importante della storia della musica leggera italiana di questi ultimi cinquanta anni.
Entusiasmante anche l’incontro con Cesare Bocci che conosce bene il CentroArancia e tutte le sue attività, tanto che qualche anno fa aveva partecipato direttamente ad un progetto specifico per la realizzazione di una favola con la tecnica delle ombre cinesi.
"Fino a maggio resteremo qui, poi chi lo sa... tornare a casa ci piacerebbe, ma chissà quando potremo farlo''. Maria, con il marito Arnaldo, è sfollata dalle scosse di ottobre a Porto Sant'Elpidio (Fermo) in uno degli appartamenti del Camping Le Mimose. ''Non avevamo mai fatto vacanze e il mare chi l'aveva mai visto, ma certo abbiamo sbagliato stagione per venire'' scherza parlando con l'ANSA seduta al sole su una panchina della piazzetta del villaggio. Il posto dove la comunità degli sfollati del sisma si riunisce aspettando la cena. ''Ci hanno detto che potremo rimanere fino a maggio ma poi dovremo andare via...chissà dove? Mio figlio con la moglie fa avanti e indietro da Valfornace (l'ex Pievebovigliana, nel Maceratese, ndr), dove abbiamo la casa. Mi ha detto che la neve ha aggravato le infiltrazioni. I danni sono tanti, i muri sono tutti rovinati. Io su non sono più tornata, sto qui da 4 mesi con mio marito, che non sta bene, il trasloco forzato lo ha solo fatto peggiorare. In questa situazione chi sta bene si ammala e chi sta male sta peggio".
Anche Franco, ultraottantenne, siede al sole guardando il vuoto, con il suo bastone di canna in mano. "Non so dove andremo - spiega -, qui non ci manca nulla ma ci manca tutto, i posti in cui siamo nati sono 'spianati' dal terremoto, ma io vorrei tornare su, e lassù voglio morire. Sarà l'umidità, ma qui non mi sento bene, la mia pressione è peggiorata''. ''Siamo tutti stati male, pure mio figlio: lo hanno salvato in extremis in ospedale da una brutta polmonite''. Franco tiene anche una triste contabilità: ''tra qui e le altre strutture sono 18 gli anziani deceduti dopo il terremoto''. Con lui ci sono i figli e i nipoti: ''ma non so che fare, non c'è neanche un panorama che mi piace. Siamo gente di montagna e al mare stiamo male. Non mi lamento, certo, ma vorrei tanto la mia casa e i miei posti e invece non si sa se potremo rientrare né quando''. Alle Mimose gli sfollati sono scesi da 300 a 192 attuali. Resteranno nel camping fino al 27 maggio, poi con la stagione estiva molti se ne dovranno andare. La Regione sta cercando sistemazioni alternative.
''Abbiamo prenotazioni già da un anno all'altro - spiega l'amministratrice Roberta Sabbatini -, per questo non possiamo continuare ad ospitare i terremotati. Stiamo facendo un censimento dopo che nei giorni scorsi ci è stato comunicato che l'emergenza proseguirà fino al 31 dicembre prossimo: cercheremo di far restare le famiglie con ragazzini iscritti a scuola fino a giugno, e anche le persone che hanno trovato lavoro tra Porto Sant'Elpidio e e Porto San Giorgio. Tentiamo di far rimanere anche gli anziani con situazioni particolarmente difficili o disagiate. Il problema è per il trimestre estivo, da settembre potremo riprendere tutti''.
(Fonte Ansa)