Giovane pattinatrice di Ussita costretta a fare 700 km in auto per allenarsi, dopo che il palazzetto del ghiaccio del borgo marchigiano è stato dichiarato inagibile per via del terremoto.
"Tre volte la settimana mamma o papà mi accompagnano da Ussita a Bologna per scendere sul ghiaccio, solo così posso continuare il mio sogno, che è quello di arrivare ai mondiali": a raccontarlo all'ANSA è Amy Paternesi, una ragazzina di 13 anni ancora da compiere, talento del pattinaggio su ghiaccio che da alcuni mesi, assieme alla sua famiglia, è tornata a vivere nel paese distrutto dai terremoti di un anno fa, dopo aver trascorso otto mesi da sfollata a Porto Recanati. Dice di amare le montagne e il freddo. Il suo idolo, manco a dirlo, è Carolina Kostner. Quella di questa piccola "Frozen" dei Sibillini è una storia di rinascita e di coraggio che emerge dalle macerie del terremoto a quasi un anno di distanza dalla grande scossa del 30 ottobre 2016. (Ansa)
La storia di Amy era stata raccontata sabato 23 settembre su Rai 2, all'interno della trasmissione "Rai Storie". Nel corso della trasmissione era stato proposto il video "Amy, Forza Passione e Terremoto" realizzato da Filippo Chiesa e Luca Giustozzi. La storia di Amy fa parte di un progetto, dal titolo "La terra trema, lo Sport no", realizzato dall'Associazione Sportiva di Tolentino, "Aqualudos" e patrocinato dal CONI Marche e dalla Federazione Internazionale Cinema e Televisione Sportiva. L'Aqualudos, grazie al contributo dei suoi membri in particolar modo del Presidente Alessandro Dignani, si occupa, attraverso il progetto, di raccontare storie di sport nelle zone colpite dal sisma, in modo da sottolineare che, nonostante le enormi ferite causate dagli eventi sismici, si può e si deve andare avanti insieme alle proprie passioni. La storia di Amy è uno dei tanti esempi; infatti, si proseguirà con altri racconti nelle prossime settimane, come ad esempio quello di una squadra di volley di Caldarola.
I Volontari dell’Associazione di Volontariato Specializzato SASS - Servizi Ausiliari per la Sicurezza Stradale e Sociale - saranno nuovamente impegnati nello svolgimento dei servizi di istituto post-sisma in affiancamento alla Polizia Locale, al personale della Protezione Civile ed a tutte le Forze di Polizia impegnate sul territorio di Muccia. Nell'occasione e, come ribadito in precedenza, i Volontari del SASS Puglia Onlus oltre a portare tutta la loro solidarietà, consegneranno anche una serie di beni - (alimentari a lunga conservazione, giocattoli per i più piccini, abbigliamento nuovo per adulti e bambini, diversi trio per neonati ed un piano forte che verrà donato ad una chiesa e che verrà messo a disposizione della comunità). Come più volte è stato ribadito dai Volontari del SASS: "non lasceremo soli i nostri fratelli e continueremo, nel nostro piccolo, ad essergli sempre vicini".
"La cosa più bella di questa iniziativa - dice il Comandante del SASS Puglia nonché Vice Comandante del SASS Nazionale Luigi Presicce - è che i Volontari che compongono la squadra e faranno parte della missione umanitaria, sono appartenenti a diverse comunità (Bitonto, Palo del Colle e Bari Zona Catino) che non hanno, sin dall’inizio, fatto mancare la loro vicinanza. I Volontari SASS, con un grande cuore, continueranno a portare amore in quella terra dilaniata dagli eventi sismici del 2016, che continuano ad incutere terrore. Noi siamo dell'opinione che la nostra vita appartenga alla comunità e fintanto viviamo è un nostro privilegio fare per essa tutto quello che ci è possibile oltre ad essere sempre più convinti che soltanto aiutando il prossimo conosceremo le vera felicità".
Per tutto questo è doveroso anche ringraziare, in particolare, il Comandante del SASS Nazionale Dott. Paolo Pettinari, il Segretario Regionale SASS Marche nonché Coordinatore Nazionale della Colonna Mobile Blu (Polizia Locale) Dott. Giovanni Nabissi e la Congregazione delle Suore dello Spirito Santo di Bari.
Forte temporale nel pomeriggio a Tolentino. Il maltempo ha causato diversi disagi e il crollo di una struttura in via delle Cartiere.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale che hanno deviato il traffico momentaneamente verso il parcheggio della ditta Accessauto, al fine di evitare la chiusura della strada, in attesa che la struttura venga riposizionata.
È il primo “Emporio della solidarietà” dell’area montana, quello inaugurato stamattina a San Ginesio a Villa Giuffrè. Si tratta di “supermercato” dalla valenza molto particolare, perché in realtà è un luogo dove persone con disagio economico possono fare una spesa solidale, ma allo stesso tempo si può donare merce o fare del volontariato, ricambiando ciò che si prende con attività all’interno della struttura. “Soprattutto - ha sottolineato Valerio Valeriani, coordinatore dell’Ambito territoriale sociale XVI dell’Unione montana dei Monti Azzurri - questo spazio ha una funzione educativa, che risponde al nostro obiettivo di passare da un sostegno assistenziale a un accompagnamento verso l’autonomia e il mondo del lavoro. Insomma, è il percorso per cui non ti do il pesce ma ti insegno a pescare”.
La Sorgente, questo il nome dell’emporio, comprende anche la sede del Centro per le famiglie, servizio che l’Ambito territoriale sociale XVI mette in campo insieme alla rete associativa del territorio, con il sostegno economico della Regione Marche, per informazione, sostegno alle competenze genitoriali e sviluppo delle risorse familiari e comunitarie. Per agevolare all’accesso all’Emporio è disponibile il trasporto del Taxi sociale. “ A questo di San Ginesio - ha spiegato Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione montana dei Monti Azzurri - seguirà l’Emporio di Tolentino su cui si sta già lavorando. Partiamo con poco ma abbiamo intenzione di crescere”.
Le associazioni che collaborano con il progetto sono la Croce Rossa Italiana di Sarnano, la Caritas di San Ginesio e di Loro Piceno, l’Anffas Sibillini, Anteas e l’Albero dei cuori per il Taxi sociale, l’associazione Parsifal, l’Acli e la cooperativa Opera.
In attesa di capire cosa effettivamente succederà a gennaio 2018 in merito alla spinosa questione della moratoria finanziamenti e mutui, altri grandi dubbi emergono circa i rimborsi per i danni subiti a causa del sisma alle strutture abitative e non.
L’ordinanza n.9 del 14 dicembre 2016 “Delocalizzazione immediata e temporanea delle attività economiche danneggiate dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016”, concede, per consentire un’immediata ripresa dell’attività produttiva, la possibilità di delocalizzare appunto la propria attività alle imprese industriali e artigianali aventi sede nei territori colpiti dagli eventi sismici e ubicate in edifici risultati distrutti o gravemente danneggiati, con danni non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale.
Nel testo si parla di rimborsi pari all’80% per gli interventi su macchinari, attrezzature ed impianti, del 60% del valore delle scorte distrutte o danneggiate e delle spese sostenute per il trasloco di macchinari e attrezzature rimborsabili fino all’80% dei costi documentati. Il problema però sta nel fatto che tutte queste misure sono applicate esclusivamente nel caso in cui un’impresa delocalizzi la sua attività.
E cosa accade allora ad un imprenditore che per diverse ragioni non ha potuto o non ha scelto di delocalizzare l’attività? Sono molti i casi come quelli segnalateci ad esempio a Camerino, che coinvolgono molti piccoli artigiani e commercianti che si ritrovano ad aver investito nella propria attività effettuando migliorie, interventi di ristrutturazione, acquisto di nuove attrezzature, in locali di proprietà e non, e che ad oggi non hanno diritto ad alcun rimborso.
“Purtroppo ci sono molti imprenditori in questa difficile situazione, - afferma Pacifico Berrè, Responsabile del settore Edilizia di Confartigianato Imprese Macerata - imprenditori che si ritrovano senza nulla in mano e senza possibilità di percepire alcun rimborso, per il semplice fatto che queste casistiche non rientrano nell’ordinanza del Commissario Straordinario. Per questo motivo chiediamo e auspichiamo che, a stretto giro, casi come quelli del comune di Camerino, possano essere normati attraverso un’altra ordinanza commissariale, affinché vengano riconosciuti dei contributi economici anche a tutti quegli imprenditori che, in seguito al sisma, hanno subito danni ad attrezzature ed impianti su immobili in affitto o di proprietà, ma che hanno scelto di non delocalizzare l’attività”.
La commissaria alla ricostruzione Paola De Micheli ha visitato oggi Castelsantangelo sul Nera, uno dei Comuni più danneggiati dalle scosse di terremoto di fine ottobre 2016, accompagnata dal sindaco Mauro Falcucci e dall'assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti.
"Ha preso atto della devastazione provocata dal sisma - dice Falcucci all'ANSA -. Noi abbiamo chiesto di effettuare una valutazione approfondita del territorio sotto il profilo del dissesto idrogeologico, con dati da incrociare con quelli della microzonazione sismica di terzo livello che dovrebbe essere completata entro la fine di dicembre. Un lavoro di incrocio di dati da fare quanto prima - insiste - per capire dove e come ricostruire".
Oltre ai danni al centro abitato, il terremoto ha anche provocato dissesti idrogeologici in tutta l'area. De Micheli "mi è apparsa molto determinata - aggiunge il sindaco -. Conto su questa determinazione". (Ansa)
"Al di là della gioia di averla incontrata di nuovo, ribadisco l'impegno concreto per Peppina. Oggi stesso chiederemo un incontro alla presidente della Camera Laura Boldrini e al presidente del Senato Pietro Grasso. Ci sono quattro proposte di legge per sanare l'abusivismo di questo tipo. Tutti a parole sono d'accordo. Non mi interessa quale di quelle quattro sarà approvata, l'importante è che si faccia. Se il Parlamento si decide, ci vuole un'ora per farla.
Speriamo che se ne discuta già la prossima settimana". Così il segretario nazionale della Lega Nord Matteo Salvini in visita questo pomeriggio (per la seconda volta nel giro di due settimane) a San Martino di Fiastra da Giuseppa Fattori, 95 anni, cui è stata sequestrata la casetta di legno perché abusiva. Proprio stamattina si è svolta l'udienza in merito del tribunale del riesame. (Ansa)
Una situazione sempre più difficile quella che si verifica ogni giorno a Macerata in zona Pace, dove si trova l'Istituto comprensivo Enrico Fermi, al quale, dopo gli eventi sismici del 2016, si sono aggiunti anche gli studenti della scuola Dante Alighieri. Durante l'anno scolastico passato non vi erano particolari problemi, dal momento che l'APM aveva messo a disposizione dei giovani alcuni bus navetta per portarli a scuola e poi andarli a prendere, in modo da non creare disagi nel traffico.
I disagi, però, si sono venuti a creare quest'anno. Infatti, essendo state sospese le navette, ogni giorno decine di macchine si incolonnano per accompagnare ed andare a prendere i bambini a scuola. Una situazione di cui molti genitori si sono lamentati che diventa sempre più insostenibile e la cui risoluzione appare inprocrastinabile.
Dieci persone saranno assunte a tempo determinato nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. Andranno a integrare la dotazione organica dell'Ente già sottodimensionata, anche per la gestione di un territorio vasto e complesso e in una situazione resa più critica dall'emergenza terremoto. Le prime 5 unità sono già state assunte, attingendo da graduatorie di altri Parchi e della Ripam-Formez.
Altri 5 posti saranno coperti dopo una selezione pubblica; per tre le procedure sono state avviate e gli avvisi di selezione sono pubblicati nel sito www.sibillini.net. Si tratta di un informatico e di 2 impiegati nel settore partecipazione e turismo sostenibile.
A breve verranno pubblicati altri avvisi di selezione per un posto di geologo e di ingegnere. "E' un risultato soddisfacente - commenta il presidente Oliviero Olivieri - nella consapevolezza che è stato aggiunto un tassello importante per la realizzazione del sistema di azioni volte alla ricostruzione, al rilancio e al rinnovamento del Parco e del suo territorio". (Ansa)
Berro, un camoscio maschio di due anni e mezzo, è stato trasferito dall'Area Faunistica di Bolognola nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a quella di Farindola nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Un intervento in sinergia tra i due enti per salvaguardare la crescita dell'animale, evitando una futura competizione con un altro camoscio più adulto presente nell'area faunistica marchigiana dove sono ospitate anche due femmine.
A intervenire con la telenarcosi sono stati i tecnici specializzati del Parco dei Sibillini che hanno addormentato l'animale per poi trasferirlo nell'area assegnatagli dove già vivono altri camosci. L'operazione si è svolta in totale sicurezza con il supporto dei responsabili dell'Area faunistica e dei carabinieri forestali. Ad oggi la popolazione di camosci presente in natura nel Parco dei Sibillini è di circa 120-130 individui nell'area del Monte Bove. Altri sono vivono nell'Area Faunistica di Bolognola, creata nel 2006 con il Progetto Life. (Ansa)
Una delegazione del Comune di Macerata formata dal sindaco Romano Carancini, dal vice sindaco e assessore alla Cultura Stefania Monteverde, dall’assessore all’Urbanistica Paola Casoni e dal dirigente del servizio Servizi alla Persona Gianluca Puliti e dal docente dell’Università di Macerata, Roberto Perna, si trovano in questi giorni ad Argirocastro la città a sud dell’Albania inclusa tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco per la sua famosa città vecchia.
La visita in Albania fa seguito a quella che nel febbraio scorso effettuò il sindaco di Argicastro Zamira Rami a Macerata in occasione del seminario internazionale A sea of culture a conclusione del progetto regionale di Distretto Culturale Evoluto Adriatico. In quella occasione emerse che molte sono le caratteristiche e gli interessi che la città albanese e Macerata hanno in comune a partire dalla cultura per finire al turismo e da lì la volontà di lavorare per costruire un percorso comune e un ponte di amicizia. Significativo in questo senso il sostegno che Gjirokastër ha dato a Macerata in occasione della sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020.
Si è passato così dalle parole ai fatti. Infatti, questa mattina il sindaco Carancini e quello di Argirocastro, nel corso di una cerimonia ufficiale nella Municipalità albanese, hanno firmato un patto di amicizia tra le due città: “In conformità ai principi di fratellanza e uguaglianza fra i popoli, al fine di rafforzare i progetti di sviluppo e di cooperazione tra le due comunità e promuovere la conoscenza e l'amicizia tra i popoli di Albania e Italia – si legge nell’atto - Gjirokastër e Macerata concordano e condividono il seguente Patto di Amicizia. Le due Città si impegnano, su base paritaria e di amichevole e reciproco vantaggio, a consolidare un percorso di collaborazione per individuare azioni condivise che permettano di definire strategie di sviluppo, finalizzate a far conoscere maggiormente i rispettivi territori, valorizzandone le eccellenze. Le due Città si impegnano, altresì, a favorire accordi di cooperazione che promuovano un mutuo sviluppo culturale e turistico e che realizzino dei proficui scambi e una fruttuosa cooperazione nei settori della cultura, del turismo e dell'istruzione”.
Sono iniziati lunedi scorso e procedono speditamente i lavori di risanamento della frana di valle al km 0+400 sulla Tolentino-San Ginesio.
L'intervento si è reso necessario per ripristinare un tratto di strada che, a seguito del movimento franoso innescato dall'alluvione del 2015, ha ridotto di un terzo la carreggiata stradale.
La frana, che ha un'estensione di circa 15,00 metri ha prodotto anche un notevole cedimento della scarpata. Dal 2015 in poi le intense piogge hanno poi provocato un peggioramento del piano viabile producendo un vistoso cedimento della pavimentazione che, per un tratto di circa 50 metri, presenta un salto longitudinale di 25-30 cm particolarmente pericoloso per il transito dei mezzi.
Si è quindi ritenuto di intervenire contestualmente sia per il risanamento della frana che per la risagomatura del piano viabile con un appalto di 120.000 euro vinto dalla ditta Papa Nicola di Macerata.
Se entrate a Macerata provenendo da Sforzacosta, potreste imbattervi negli ultimi esemplari di insegne della fu Banca Marche. Proprio in questi giorni, infatti, dalle filiali dell'istituto di credito marchigiano vengono rimosse le vecchie insegne per far posto alla nuova denominazione a seguito dell'acquisizione da parte di Ubi Banca (qui).
Ma la memoria storica non sarà cancellata. Diverse insegne, infatti, sono state immediatamente "recuperate" dal cavalier Prato per andare ad arricchire il suo controverso "parco della fantasia".
Inutile dire che anche la presenza di queste insegne sarà oggetto di discussione fra chi ritiene il "parco" una sorta di discarica a cielo aperto che non contribuisce a dare una buona immagine di Macerata a chi arriva in città e chi, invece, lo considera un luogo folkloristico. Dove ora si aggiungono anche i reperti di Banca Marche.
Verranno consegnate domani, 6 ottobre, le chiavi delle Soluzioni abitative di emergenza (Sae) dell'area di Fiegni. E' la seconda area Sae del Comune di Fiastra che viene completata e il sindaco Castelletti inaugurerà le casette con una piccola cerimonia che si terrà a partire dalle 11.00.
L'area Sae di Fiegni è composta da 14 casette dove troveranno posto altrettante famiglie delle frazioni Fiegni e San Martino. Nel comune sono già state consegnate le casette dell'area Sae di Polverina, inaugurata a fine agosto, e le prossime consegne avverranno alla fine di ottobre, quando verrà completata l'area Sae di San Lorenzo al Lago, composta da 25 soluzioni abitative.
Entro il mese di novembre, infine, verranno consegnate le 28 soluzioni abitative di Fiastra, completando così tutte le assegnazioni previste nel territorio comunale. (Ansa)
Il Presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha presentato questa mattina ai rappresentanti della business community il nuovo Piano investimenti dell’azienda che attiva interventi su oltre il 60% della rete in gestione di oltre 26 mila km. All’incontro sono intervenuti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e il Direttore politiche industriali di Confindustria Andrea Bianchi.
Il Piano tiene conto delle importanti novità contenute nel Contratto di Programma 2016-2020 approvato dal Cipe il 7 agosto scorso, come ad esempio - nell’ambito della autonomia finanziaria - il passaggio graduale dalla logica del “contributo” a quella del “corrispettivo”, che avvia il processo di uscita dal consolidato pubblico in vista dell’integrazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
“Il Contratto di Programma – ha commentato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani – ci consente di rilanciare gli investimenti sulla base di elementi del tutto innovativi. Abbiamo un orizzonte temporale ampio che ci permette una programmazione più efficiente, con criteri di selezione degli interventi basati su una congrua analisi costi-benefici. In questo nuovo scenario, che comprende anche l’autonomia finanziaria, Anas assume tutti i rischi industriali in termini di qualità e di realizzazione delle opere sia nel rispetto dei tempi sia dei costi. Si tratta di un passaggio decisivo che fa di Anas un’azienda vera e propria che guarda prima di tutto alla soddisfazione dei suoi clienti”.
Gli investimenti
Il respiro pluriennale del Piano determina una pianificazione degli investimenti più efficiente e produttiva rispetto al passato. Gli interventi previsti nell’arco dei 5 anni, ammontano a 29,5 miliardi di euro, di cui 23,4 di nuova appaltabilità, coperti per circa 21,4 miliardi, e 6,1 miliardi per lavori in fase di attivazione ed in corso di esecuzione.
Si tratta di una significativa iniezione di risorse e di un preciso indirizzo sull’importanza della valorizzazione delle strade, tenuto conto che il precedente piano (‘15-‘20) da 20,2 miliardi di euro, la copertura finanziaria ammontava a 4,6 miliardi di cui 1,1 Contratto di Programma 2015.
Il piano investimenti da 23,4 miliardi è così ripartito: 8,4 miliardi di euro per completamento di itinerari; 10,5 miliardi per lavori di manutenzione straordinaria adeguamento e messa in sicurezza; 3,9 miliardi per nuove opere; 0,6 miliardi per interventi di ripristino della viabilità statale e locale danneggiata dal sisma del 2016 e altri investimenti.
La distribuzione per area geografica degli interventi, allineata anche alla quota di rete gestita da Anas nelle varie macro aree, è così ripartita: il 56% degli investimenti previsti nel Piano interesserà le regioni del Sud Italia e le Isole per un totale di circa 13,0 miliardi, il 24% riguarderà il Centro Italia per un totale di circa 5,7 miliardi, il 19% sarà destinato al Nord per un totale di circa 4,4 miliardi e l’1% (oltre 330 milioni di euro) sarà destinato alla copertura di investimenti in tecnologia e altri interventi non allocabili territorialmente a priori quali danni ed emergenze.
Gli interventi riguarderanno oltre 16 mila km, pari a oltre il 60% della rete Anas. Di questi, circa 15 mila km saranno interessati da lavori di manutenzione straordinaria, 624 da completamento di itinerari, 592 da adeguamento e messa in sicurezza e 272 da realizzazione di nuove opere.
Le priorità di intervento - Project Review
Sul fronte nuove opere le priorità di intervento sono state individuate sulla base di criteri come: la redditività trasportistica dell’infrastruttura, calcolata sul risparmio in termini di incidentalità, di tempi di percorrenza e di costi connessi alla realizzazione dell’opera; la rilevanza nell’ambito del completamento degli itinerari stradali; i benefici sul fronte del collegamento intermodale con altri nodi trasportistici come porti, aeroporti e ferrovie.
Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria, la programmazione su scala pluriennale avviene tenendo conto dei fabbisogni della rete, dell’analisi del traffico, dell’incidentalità e del rapporto costi-benefici. Il piano interviene su tratte con volumi di traffico medio giornaliero superiori di oltre il 50% rispetto alla media nazionale e dove si concentra l’80% di incidenti. Questo consentirà significativi miglioramenti sulla sicurezza della circolazione e sui tempi di spostamento. Si calcola, infatti, che grazie alla nuova pianificazione degli interventi il risparmio in termini di tempi di percorrenza possa essere quantificabile in oltre 15 miliardi di euro per l’intera vita utile dell’infrastruttura.
Risultati raggiunti dal 2015
· completamento itinerari (‘15-‘17): 287 km di nuovo tracciato aperti al traffico;
· aumento gare bandite (‘15/‘16): +92% (Mld euro);
· rilancio investimenti in concessioni autostradali per 4 miliardi;
· piano straordinario per la riduzione del contenzioso: 4 miliardi di euro risolti o in via
· di soluzione;
· piano di rientro delle strade: avviato trasferimento ad Anas di 3.523 Km di reti di interesse nazionale e regionale;
· piano sisma: 500 interventi finanziati su 14mila km di strade, per un valore di 474 milioni di euro. Attivati cantieri per 96 milioni di euro;
· innovazione tecnologica: avvio del progetto “smart road” e “green light” per risparmio energetico;
· attività all’estero avviate: Russia, Iran, Georgia, Qatar, Libia, Algeria, Colombia, Argentina;
· valorizzazione del patrimonio aziendale: piano di sviluppo turistico della A2 Autostrada del Mediterraneo e della statale 640 “Strada degli Scrittori”; progetto case cantoniere; progetto GrAart.
· riassetto organizzativo: riduzione del personale dirigente di 60 unità; introduzione di 8 coordinamenti territoriali.
Nel periodo 2015-17 l’Azienda ha segnato un punto di svolta rispetto al passato, dando precedenza alla manutenzione e sorveglianza del proprio patrimonio stradale, con l’obiettivo di recuperare il rilevante deficit manutentivo accumulato negli anni e migliorarne la sicurezza. I risultati:
· adozione di contratti quadro per l’accelerazione degli investimenti: 6400 km (2015-2017) di strade pavimentate;
· aumento della spesa totale per manutenzione ordinaria e vigilanza: +12,4%;
· aumento della spesa per manutenzione straordinaria: +51,1%;
· dal 2016 riattivazione/adeguamento illuminazione su 310 km di strada;
· miglioramento delle condizioni dell’infrastruttura: +6,7%;
L’integrazione con Fs
Un Piano industriale con parametri economici e di performance migliorati, un Contratto di Programma approvato, il rilancio della filiera degli investimenti, l’impegno nella risoluzione definitiva del complesso capitolo del contenzioso sono i migliori presupposti per l’ingresso di Anas nel gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Dall’integrazione FS - Anas nascerà un polo di 75 mila dipendenti, con fatturato di 10 miliardi di euro, capacità di investimenti pari a 7 miliardi di euro, immobilizzazioni per circa 60 miliardi di euro e 41mila chilometri di reti gestite. L’operazione genererà il «campione nazionale» nelle infrastrutture trasportistiche, con forte capacità di sviluppo internazionale e ridurrà, tramite una pianificazione trasportistica, il gap infrastrutturale del Paese.
Dopo il passaggio dello scorso maggio nel Gruppo Ubi Banca, si sta ultimando in questi giorni nelle diverse filiali della ex Banca delle Marche il cambio delle insegne che vengono sostituite con quelle riportanti la nuova denominazione.
Sparisce così in maniera definitiva quello che, nel bene e nel male, è stato un pezzo di storia marchigiana, iniziato nel novembre del 1994 con la fusione tra Cassa di Risparmio di Pesaro e Carima.
Abbiamo raccolto la testimonianza di una dipendente che, nonostante la soddisfazione per aver salvato il posto di lavoro, non nasconde che vedere la sostituzione dell'insegna fa molta tristezza. Era la Banca delle Marche intesa come regione. Il logo è un rettangolo che rappresenta la regione e il quadrato sono le quattro province (poi diventate cinque con l'istituzione della provincia di Fermo).
Un sentimento di malinconia misto ad un leggero velo di tristezza è comunque presente anche negli altri colleghi "anziani", quelli che lavorano in banca da più tempo, che hanno vissuto tutte le fasi della storia aziendale e che hanno subìto impotenti gli eventi dell'ultimo travagliato periodo. C'è comunque ottimismo per questo cambiamento e l'essere entrati a far parte di un colosso come Ubi, quinto gruppo bancario italiano per numero di sportelli, è senza dubbio una grande opportunità.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un genitore di uno studente Unicam, indirizzata al sindaco di Camerino Gianluca Pasqui
"Gentilissimo Sindaco,sono il padre di uno studente di Farmacia di Unicam, iscritto al secondo anno. Premetto che le scrivo anche a nome di altri genitori che come me hanno i figli che studiano a Camerino. Il fatto in questione è l’accanimento dei vigili urbani di Camerino che comminano multe per divieto di sosta agli studenti che vanno a lezione. L’ultima in ordine cronologico risale a ieri mattina davanti agli istituti di chimica.
Ora prendiamo in esame l’intera situazione: a Camerino non ci sono più alloggi e gli studenti sono costretti a fare i pendolari con altri comuni limitrofi. E’ chiaro che per andare a lezione e cercare in qualche modo di tenere viva l’università, sono costretti a spostarsi in macchina con conseguente aggravio si spesa per noi genitori . Pertanto nella zona universitaria vi è una grossa difficoltà a parcheggiare, anche perché l’unico parcheggio vicino agli istituti di chimica risulta essere chiuso.
Allora le faccio una semplice domanda: ha senso fare le multe ai ragazzi che vanno a lezione e che non sanno dove alloggiare a Camerino? Con tutti i sacrifici che sta facendo l’Unicam per cercare di trattenere gli studenti a Camerino, le sembra questo da il modo di collaborare da parte del Comune?
Le faccio sommessamente notare che quest’anno, al secondo anno di farmacia, ci sono a lezione solo 40 studenti rispetto agli oltre cento degli anni passati. E lo sa perché? Perché sono andati via da Camerino verso altre sedi Universitarie. Ora se volete fare fuggire anche i restanti quaranta, siete sulla buona strada.Con osservanza."
N.d.r.: va doverosamente fatto presente che la lettera è stata inoltrata alla stampa dal segretario del Pd di Camerino Andrea Caprodossi
L’Europa guarda a Macerata alle sue buone pratiche di sviluppo urbano, premiate in questi giorni a Tallinn, nell’ambito del Urbact City Festival, il prestigioso focus europeo sulle migliori esperienze di buone pratiche di sviluppo urbano sostenibile, in corso dal 3 al 5 ottobre nella città dell’Estonia.
Nello Telliskivi Creative City il più grande hub per l'economia creativa in Estonia, il Comune di Macerata ha ritirato ieri il premio per il progetto “Play and grow” che riunisce le due esperienze virtuose QuisSi gioca e QuisSi cresce, realizzate rispettivamente nelle aree verdi della Pace e poi nei Nidi comunali. A ritirare il premio consegnato ieri dalla giuria Marzia Fratini, coordinatrice dei Nidi comunali, a Tallinn insieme a Paola Lombardelli dell’Ufficio Ambiente che ha curato la parte tecnica del progetto finalizzata alla partecipazione al concorso. “Play and grow” è stato selezionato insieme ad altre 97 buone pratiche di 24 paesi europei nell’ambito del progetto Città URBACT, che ogni due anni riunisce i migliori esperienze in questo campo, con momenti di cambio e di integrazione tra i vari progetti.
I due progetti maceratesi – sintetizzati in “Play and grow” - ideati e realizzati dal 2014 dall'associazione culturale Les Friches in collaborazione con gli assessorati comunali all'Ambiente e alla Scuola, si sono rivelati tra le migliori e innovative esperienze di progettazione partecipata di un ambiente urbano sostenibile.
Oggi i lavori dell’ Urbact City Festival hanno riguardato sessioni di confronto e scambio di esperienze con altre città e domani si svolgeranno i tavoli di lavoro per apprendere efficaci modalità di presentazione e comunicazione delle buone pratiche realizzate.
Grande soddisfazioni per gli attori di questa esperienza, il Comune con gli assessorati all’Ambiente e alla Scuola, i Nidi comunali, l’associazione Les Friches. “Obiettivo di questi tre giorni di lavoro – precisa la coordinatrice Marzia Fratini – è quello di allacciare proficue collaborazioni per poter crescere ulteriormente e mettere a punto progetti europei in partnership con altre realtà dell’Europa”.
QuisSi gioca si fonda sul riuso degli spazi di verde pubblico stimolando la partecipazione e l'integrazione. QuisSi cresce, utilizzando lo stesso approccio, riguarda la valorizzazione degli spazi all'aperto dei 5 nidi d'infanzia comunali.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'avviso concernente la nomina di Paola De Micheli a commissario straordinario del governo per la ricostruzione nelle regioni interessate dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016 nel Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo "è prevista per domani, 5 ottobre 2017; ribadisco inoltre che tale pubblicazione ha valore meramente notiziale e non condiziona in alcun modo l'efficacia del provvedimento di nomina".
Lo ha puntualizzato nel corso del question time la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro.La nomina di Paola De Micheli, ha ricordato ancora la ministra, "è stata adottata con decreto del Presidente della Repubblica l'11 settembre 2017 e produce effetti fina dalla data della sua adozione".
(fonte Ansa)
Pieve Torina si prepara per la nuova scuola. Questa mattina sono iniziati i lavori di demolizione di due palazzi posti non lontano da luogo in cui sta sorgendo la nuova scuola, al posto del vecchio edificio che ospitava l'Istituto Mons. Paoletti e che è stato irrimediabilmente danneggiato dal terremoto.
Lungo la strada provinciale 96, quindi, sono in corso le demolizioni dei due edifici pericolanti in previsione della ripresa della normale viabilità dopo l'apertura della scuola. Continuano intanto anche i lavori per l'ultimazione dell'edificio scolastico, realizzato interamente grazie ai fondi e alle donazioni dei privati cittadini. Le strutture portanti sono concluse quasi nella totalità. Si stanno montando le opere di finitura del tetto e contemporaneamente stanno proseguendo le opere di finitura del piano terra e del primo piano della struttura. In parallelo si stanno eseguendo anche le prove di carico sui pali di fondazione. I lavori proseguono a pieno ritmo e presto gli studenti potranno entrare definitivamente nella nuova scuola.